","13 settembre - FREE ALL ANTIFAS!","post",1757382661,[60,61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/antifa/","http://radioblackout.org/tag/budapest/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/detenuti/","http://radioblackout.org/tag/free-maja/","http://radioblackout.org/tag/ungheria/",[67,68,69,70,71,72],"antifa","budapest","carcere","detenuti","free maja","Ungheria",{"post_content":74},{"matched_tokens":75,"snippet":77,"value":78},[76],"metà","contro Hanna è previsto per \u003Cmark>metà\u003C/mark> settembre presso la Corte d’Appello","Giornata di solidarietà internazionale: riportare Maja a casa!!\r\n\r\nTraduciamo l’appello ad una mobilitazione condivisa chiamata dal comitato Free Maja, lanciando anche a Milano nella giornata di sabato 13 settembre:\r\n\r\n-16.30 presidio al consolato tedesco in via Solferino 40\r\n\r\n-17.30 dibattito coi comitati internazionali alla Dogana Occupata di via volta 22, a seguire live e djset”Vogliamo unirci alle numerose e straordinarie azioni di solidarietà per lo sciopero della fame di Maja e invochiamo una grande giornata di mobilitazione la prossima settimana!\r\n\r\nMaja è ancora ricoverata nell’ospedale del carcere e non è ancora chiaro quando potrà tornare in Germania o per quanto tempo sarà sottoposta alle disumane condizioni carcerarie. La prossima udienza in tribunale per Maja è il 22 settembre.Vogliamo dimostrare ancora una volta, in modo chiaro e forte, che non lasceremo Maja da sol*, nemmeno dopo lo sciopero della fame! Maja deve essere liberat* dall’isolamento e tornare a casa!La nostra solidarietà non va solo a Maja. Zaid è seriamente minacciato dall’estradizione in Ungheria, e l’estradizione non è esclusa nemmeno per gli altri imputati. Il verdetto nel procedimento penale contro Hanna è previsto per \u003Cmark>metà\u003C/mark> settembre presso la Corte d’Appello di Monaco. Altri due importanti processi politici sono previsti per questo autunno.Includiamoli nelle nostre azioni di solidarietà per Maja!Siate attiv*, creativ* e rumoros*!”\r\n\r\nAscolta la diretta con un compagno di Milano sulla situazione di Maja e dell* altr* imputate per il processo contro l* antifas per il \"Giorno dell'onore”, un raduno neonazista ungherese, informati sul canale telegram https://t.me/freeallantifas e sul blog https://freeallantifas.noblogs.org/\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/freeallantifas.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[80],{"field":81,"matched_tokens":82,"snippet":77,"value":78},"post_content",[76],578730123365187700,{"best_field_score":85,"best_field_weight":86,"fields_matched":87,"num_tokens_dropped":46,"score":88,"tokens_matched":87,"typo_prefix_score":46},"1108091338752",14,1,"578730123365187697",{"document":90,"highlight":117,"highlights":122,"text_match":83,"text_match_info":125},{"cat_link":91,"category":92,"comment_count":46,"id":93,"is_sticky":46,"permalink":94,"post_author":20,"post_content":95,"post_date":96,"post_excerpt":97,"post_id":93,"post_modified":98,"post_thumbnail":99,"post_thumbnail_html":100,"post_title":101,"post_type":57,"sort_by_date":102,"tag_links":103,"tags":110},[43],[45],"99011","http://radioblackout.org/2025/07/materiali-per-esplosivi-e-armi-nucleari-dallitalia-per-israele/","L' Italia ha fornito materiali per esplosivi nonché per lo sviluppo di bombe termonucleari a Israele , classificati come esportazioni di forniture civili e dunque non soggette al controllo come da legge 185 del 1990 e quindi all’approvazione del Parlamento. L’inchiesta di Elisa Brunelli per Altreconomia rivela la fornitura da parte di aziende italiane a Tel Aviv di prodotti cosiddetti dual use, destinati a fini civili, ma impiegabili in ambito militare. Per la precisione, secondo i dati rintracciati nel database del commercio mondiale Comotrade, nel 2024 l’italia ha iniziato a esportare cordoni detonanti verso Israele, inviando complessivamente 140 tonnellate di materiale per un valore di 2.078.458 euro. Un “quantitativo superiore persino a quello fornito dagli Usa. Questo mentre a Gaza gli esplosivi servono a finire il lavoro iniziato da bombe e bulldozer per radere al suolo la Striscia e renderla non più abitabile dai gazawi.\r\n Classificato e spedito sotto la categoria “concimi”, un quantitativo senza precedenti di nitrato di ammonio non in soluzione acquosa, con tenore di azoto, in peso, superiore al 34% cioè precursore di esplosivo usata nella produzione di fertilizzanti ma anche di mine e miscele detonanti. L’italia ne ha esportato verso Israele da novembre 2023 a marzo 2025 5.980 tonnellate , per avere un'idea di che cosa si parla basta pensare che per far saltare in aria nel 2020 il porto di Beirut ne era bastata la metà. Se a questo si aggiunge che queste vendite sono andate di pari passo con quelle dei cordoni detonanti, tutto è molto sospetto. Che non si tratti di semplici fertilizzanti lo esclude, la crisi dell’agricoltura israeliana da inizio guerra, con oltre il 30% di aree coltivate in meno e l’aumento di import di frutta e verdura.\r\n\r\nCome se non bastasse, Altreconomia lancia un altro dato ancora più allarmante: l’invio a Israele in modo massiccio e continuo di trizio, isotopo radioattivo dell’idrogeno prodotto principalmente nei reattori nucleari o negli acceleratori ad alta energia. Anche questo classificato come materiale a duplice uso, che in ambito militare si utilizza per la produzione di armi strategiche e nelle bombe termonucleari può essere utilizzato come iniziatore della reazione di fissione, mentre negli ordigni potenziati ne aumenta l’efficacia esplosiva. In questo caso l’italia avrebbe fatto prima la triangolazione da Germania, Regno Unito e Corea del Sud, e poi proprio da ottobre 2023, ha iniziato a inviare trizio a Israele di cui risulta attualmente il principale fornitore per un valore del 2024 di 1.485.587 euro e 288 chilogrammi. Si registra un incremento del 276% delle esportazioni nel 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024 che difficilmente puo'corrispondere ad una crescita della richiesta di trizio da parte israeliana per scopi medico diagnostici .\r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo con Elisa Brunelli autrice dell'inchiesta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-ELISA-BRUNELLI.mp3\"][/audio]","7 Luglio 2025","L'Italia fornisce materiali per esplosivi e trizio ad Israele .","2025-07-07 14:49:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-GAZA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-GAZA-300x183.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-GAZA-300x183.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-GAZA-768x468.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-GAZA.jpg 862w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","MATERIALI PER ESPLOSIVI E ARMI NUCLEARI DALL'ITALIA PER ISRAELE.",1751899794,[104,105,106,107,108,109],"http://radioblackout.org/tag/altreconomia/","http://radioblackout.org/tag/armi/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/materiali-per-esplosivi/","http://radioblackout.org/tag/traffico-armi/","http://radioblackout.org/tag/trizio/",[111,112,113,114,115,116],"altreconomia","armi","Israele","materiali per esplosivi","traffico armi","trizio",{"post_content":118},{"matched_tokens":119,"snippet":120,"value":121},[76],"Beirut ne era bastata la \u003Cmark>metà\u003C/mark>. 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L’obbiettivo quello di denunciare il meccanismo della Fortezza Europa: il sistema di confini sporco del sangue di più di 30.000 migranti negli ultimi 10 anni. A braccetto con Frontex, il sistema di controllo e confini si fa complice delle politiche genocidarie Israeliane e si configura come uno dei principali attori guerrafondai attuali.\r\n\r\nContro tutto questo, contro il sistema razzista, coloniale e neoliberale che rappresenta, scende in mare F. Lotta con la sua coalizione di più di 100 tra realtà e singolarità unite nel intento di ripoliticizzare lo spazio marittimo al Sud di Lampedusa.\r\n\r\nNe parliamo con Eugenio, attivista di F.lotta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/F.mp3\"][/audio]","27 Giugno 2025","2025-06-27 12:46:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/Immagine-27-06-25-11.55-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"154\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/Immagine-27-06-25-11.55-300x154.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/Immagine-27-06-25-11.55-300x154.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/Immagine-27-06-25-11.55-1024x527.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/Immagine-27-06-25-11.55-768x395.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/Immagine-27-06-25-11.55-1536x791.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/Immagine-27-06-25-11.55-2048x1054.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","F.lotta occupare il Mediterraneo: mobilitazione marina contro le frontiere",1751025513,[140,141,142,143,144],"http://radioblackout.org/tag/f-lotta/","http://radioblackout.org/tag/fortezza-euopa/","http://radioblackout.org/tag/frontex/","http://radioblackout.org/tag/mediterraneo/","http://radioblackout.org/tag/migranti/",[146,147,148,149,17],"f.lotta","fortezza euopa","frontex","Mediterraneo",{"post_content":151},{"matched_tokens":152,"snippet":153,"value":154},[76],"una mobilitazione, indetta per la \u003Cmark>metà\u003C/mark> di settembre 2025, verso l’occupazione","Nasce una mobilitazione, indetta per la \u003Cmark>metà\u003C/mark> di settembre 2025, verso l’occupazione del mediterraneo centrale. 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Un primo sguardo alle operazioni in espansione dello spyware di Paragon” del Citizen Lab dell’Università di Toronto, che ha rivelato come lo spyware Graphite, prodotto dalla società israeliana Paragon Solutions, sia stato utilizzato per sorvegliare attivistx, giornalistx e membri della società civile italiana. Inoltre, le prove raccolte accertano la presenza di questo software in diversi paesi. Nel rapporto si parla apertamente di “un modello preoccupante che prende di mira gruppi per i diritti umani, critici del governo e giornalisti”, e la rilevazione allarmante è che le vittime di queste operazioni irregolari potrebbero essere molte di più rispetto alle 90 (di cui 7 italiane) accertate fino a oggi. Secondo The Citizen Lab, infatti, i casi emersi sarebbero solo quelli notificati da Whatsapp, ma non si esclude che lo spyware abbia utilizzato anche altri vettori per entrare nei telefoni di altri soggetti che potrebbero non essere a conoscenza dell'infezione dei loro terminali.\r\n\r\nNel frattempo il Copasir, il comitato per le informazioni sulla sicurezza della Repubblica, ha ascoltato due rappresentanti di Meta, i direttori alla guida delle genzie Aise, Aisi e Dis, dei Servizi segreti, nonché il direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale ed il procuratore generale presso la corte di appello di Roma.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a Riccardo, di Privacy network, associazione che si occupa della garanzia dei diritti fondamentali in ambito digitale, si raccontarci la vicenda dall'inizio, e aggiornarci sulle novità. Ascolta e scarica la diretta.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/paragon.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","24 Marzo 2025","2025-03-24 21:45:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/2471750-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/2471750-300x300.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/2471750-300x300.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/2471750-150x150.png 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/2471750-170x170.png 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/2471750.png 512w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il caso Paragon si allarga",1742852597,[173,174,175,176],"http://radioblackout.org/tag/cyber-sorveglianza/","http://radioblackout.org/tag/diritti-digitali/","http://radioblackout.org/tag/intercettazioni/","http://radioblackout.org/tag/servizi-segreti/",[178,179,180,181],"cyber sorveglianza","diritti digitali","intercettazioni","servizi segreti",{"post_content":183},{"matched_tokens":184,"snippet":186,"value":187},[185],"Meta","ha ascoltato due rappresentanti di \u003Cmark>Meta\u003C/mark>, i direttori alla guida delle","È stato pubblicato il 19 marzo 2025 il rapporto “Virtù o vizio? 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La MARCHA FEDERAL DEL ORGULLO ANTIFASCISTA ANTIRRACISTA LGTBIQNB+ non è stata soltanto un'occasione di festa, bensì la dimostrazione che contro la politica del presidente argentino Milei si inaugura una stagione di lotta.\r\n\r\nNonostante sia al governo da solo un anno, gli attacchi del governo alle donne, alle soggettività LGBTQIA+ e a qualunque soggetto non conforme alla norma eterocispatriarcale, hanno già comportato effetti molto gravi. Il ministero delle donne, di genere e delle differenze sessuali è stato chiuso. Stessa sorte è toccata all'INADI, ente nazionale contro discriminazioni, xenofobia e razzismo. Le misure di contrasto alla violenza di genere sono state decimate, tra esse anche il centralino telefonico per accompagnare le donne che denunciano.\r\n\r\nIl governo ha inoltre operato drastici tagli nei settori della riproduzione sociale, in primis nella salute e nell'educazione. Ha reso improrogabili una miriade di contratti precari. Oggi in Argentina metà della popolazione è nella fascia di povertà e a farne le spese sono soprattutto le donne, le persone della comunità, minori e soggetti vulnerabili.\r\n\r\nA tutto questo, si accompagna una propaganda di odio e menzogna reiterata, nella quale Milei afferma che omosessualità e pedofilia siano la stessa cosa, che non esistono femminicidi (a fronte di un femminicidio ogni 20h), che il patriarcato è solo una menzogna per negare che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge (ma, guardacaso, la maggior parte sono sempre più poveri).\r\n\r\nTutto questo ce lo racconta ai microfoni Pato, compagna di Luján:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Pato-Argentina.mp3\"][/audio]","5 Febbraio 2025","2025-02-05 19:33:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha.jpg 1140w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Todxs a la calle contra el odio! Una prospettiva transfemminista dall'Argentina",1738784016,[206,207,208,209,210,211],"http://radioblackout.org/tag/javiermilei/","http://radioblackout.org/tag/argentina/","http://radioblackout.org/tag/omofobia/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/tagli/","http://radioblackout.org/tag/transfemminismo/",[213,214,215,216,217,218],"#JavierMilei","argentina","omofobia","razzismo","tagli","transfemminismo",{"post_content":220},{"matched_tokens":221,"snippet":222,"value":223},[76],"contratti precari. Oggi in Argentina \u003Cmark>metà\u003C/mark> della popolazione è nella fascia","1 milione di persone ha sfilato per le strade di Buenos Aires il primo febbraio. La MARCHA FEDERAL DEL ORGULLO ANTIFASCISTA ANTIRRACISTA LGTBIQNB+ non è stata soltanto un'occasione di festa, bensì la dimostrazione che contro la politica del presidente argentino Milei si inaugura una stagione di lotta.\r\n\r\nNonostante sia al governo da solo un anno, gli attacchi del governo alle donne, alle soggettività LGBTQIA+ e a qualunque soggetto non conforme alla norma eterocispatriarcale, hanno già comportato effetti molto gravi. Il ministero delle donne, di genere e delle differenze sessuali è stato chiuso. Stessa sorte è toccata all'INADI, ente nazionale contro discriminazioni, xenofobia e razzismo. Le misure di contrasto alla violenza di genere sono state decimate, tra esse anche il centralino telefonico per accompagnare le donne che denunciano.\r\n\r\nIl governo ha inoltre operato drastici tagli nei settori della riproduzione sociale, in primis nella salute e nell'educazione. Ha reso improrogabili una miriade di contratti precari. Oggi in Argentina \u003Cmark>metà\u003C/mark> della popolazione è nella fascia di povertà e a farne le spese sono soprattutto le donne, le persone della comunità, minori e soggetti vulnerabili.\r\n\r\nA tutto questo, si accompagna una propaganda di odio e menzogna reiterata, nella quale Milei afferma che omosessualità e pedofilia siano la stessa cosa, che non esistono femminicidi (a fronte di un femminicidio ogni 20h), che il patriarcato è solo una menzogna per negare che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge (ma, guardacaso, la maggior parte sono sempre più poveri).\r\n\r\nTutto questo ce lo racconta ai microfoni Pato, compagna di Luján:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Pato-Argentina.mp3\"][/audio]",[225],{"field":81,"matched_tokens":226,"snippet":222,"value":223},[76],{"best_field_score":85,"best_field_weight":86,"fields_matched":87,"num_tokens_dropped":46,"score":88,"tokens_matched":87,"typo_prefix_score":46},{"document":229,"highlight":252,"highlights":257,"text_match":83,"text_match_info":260},{"cat_link":230,"category":231,"comment_count":46,"id":232,"is_sticky":46,"permalink":233,"post_author":20,"post_content":234,"post_date":235,"post_excerpt":236,"post_id":232,"post_modified":237,"post_thumbnail":238,"post_thumbnail_html":239,"post_title":240,"post_type":57,"sort_by_date":241,"tag_links":242,"tags":247},[43],[45],"95337","http://radioblackout.org/2025/02/guerra-in-ucraina-i-russi-avanzano-verso-pokrovsk-e-zelensky-offre-alla-nato-la-gioventu-ucraina/","Il presidente ucraino Zelensky, ha dichiarato che l'adesione del suo Paese alla Nato \"sarebbe la garanzia più economica possibile\" per gli alleati occidentali per garantire la sicurezza dell'Ucraina, che può inoltre offrire all'alleanza \"un esercito di 800.000 uomini\". Secondo lui, l'adesione di Kiev alla Nato darebbe una vittoria geopolitica a Donald Trump su Vladimir Putin e costituirebbe anche un vantaggio \"se il presidente Trump decidesse di richiamare le truppe americane dall'estero\". In un'intervista all'agenzia americana Ap, di cui pubblicano stralci l'Ukrainska Pravda e il Kyiv Independent, l'adesione di Kiev alla Nato, anziché esclusa dal tavolo, come vorrebbe Putin, dovrebbe essere proprio al centro dei futuri negoziati di pace . Le garanzie di sicurezza per l'Ucraina alternative alla \"economica\" adesione alla Nato, secondo Zelensky, dovrebbero essere supportate da una quantità sufficiente di armi da parte degli Stati Uniti e dell'Europa, nonché dal sostegno a Kiev nello sviluppo della propria industria della difesa. Zelensky ha quindi detto che \"la proposta francese di schierare forze europee in Ucraina per scoraggiare l'aggressione russa sta prendendo forma, ma restano molti interrogativi sulla struttura di comando e controllo, sul numero delle truppe e sulle loro posizioni\". Non passa giorno senza che leader politici e militari dell’Unione Europea e della NATO non dichiarino pubblicamente che l’unica via d’uscita per la salvezza del continente europeo non possa che essere basata su un drastico potenziamento del comparto militare industriale, sull’incremento della spesa militare e del reclutamento per mettersi al riparo dalla inevitabile minaccia militare, soprattutto convenzionale, del Cremlino. L’adozione di una “mentalità di guerra” è stata recentemente auspicata dal Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, e dalla Presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen evocando fantasiose minacce d'invasione russa dell'Europa.\r\nIn una recente riunione a porte chiuse presso il Parlamento ucraino, riportata da Ukrainska Pravda, il capo dell’intelligence di difesa ucraina, Kyrylo Budanov, ha espresso preoccupazioni inquietanti. Alla domanda su quanto tempo rimanga all’Ucraina per evitare il collasso, Budanov ha risposto che, senza negoziati seri entro l’estate, potrebbero verificarsi processi pericolosi in grado di minacciare l’esistenza stessa del Paese. Questa dichiarazione si collega direttamente alle continue diserzioni e alla difficoltà dell’esercito ucraino nel mantenere le posizioni attuali. Sul campo i russi stanno stringendo il cerchio attorno a Pokrosk, città che è anche uno snodo logistico che collega est e ovest ucraino, potenzialmente un punto da cui avanzare verso Kiev, in un momento critico per le forze ucraine e forse decisivo per stabilire l’avvio di una fase negoziale o la continuazione della guerra. L’accerchiamento di Pokrovsk metterebbe l’Ucraina in una posizione di ulteriore debolezza in entrambi i casi. I russi sono posizionatii su entrambi i lati della città, arrivati negli ultimi giorni presso la principale linea ferroviaria di accesso da Dnipro, altro importantissimo centro logistico nella parte orientale del paese. A Pokrovsk dei 60.000 abitanti pre-guerra ne sono rimasti poco più di 7.000. È stata chiusa la miniera che negli immediati pressi della città produceva carbone da coke, fondamentale per l’industria siderurgica ucraina, operativa fino all’approssimarsi delle forze russe. Senza questo stabilimento, si stima una riduzione della produzione di acciaio ucraina di oltre la metà, da 7,5 milioni di tonnellate quest’anno a meno di 3 milioni l’anno prossimo, secondo Oleksandr Kalenkov, capo dell’associazione dei produttori di acciaio dell’Ucraina riportato dai media internazionali.\r\nNe parliamo con Francesco Dall'Aglio\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/INFO-03022025-DALLAGLIO.mp3\"][/audio]","3 Febbraio 2025","UCRAINA I RUSSI CIRCONDANO POKROVSK","2025-02-03 16:31:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/POKROVSK-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/POKROVSK-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/POKROVSK-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/POKROVSK-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/POKROVSK.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","GUERRA IN UCRAINA ,I RUSSI AVANZANO VERSO POKROVSK E ZELENSKY OFFRE ALLA NATO LA GIOVENTU' UCRAINA.",1738600274,[243,244,245,246],"http://radioblackout.org/tag/guerra-in-ucraina/","http://radioblackout.org/tag/nato/","http://radioblackout.org/tag/pokrovsk/","http://radioblackout.org/tag/zelensky/",[248,249,250,251],"guerra in ucraina","nato","POKROVSK","zelensky",{"post_content":253},{"matched_tokens":254,"snippet":255,"value":256},[76],"acciaio ucraina di oltre la \u003Cmark>metà\u003C/mark>, da 7,5 milioni di tonnellate","Il presidente ucraino Zelensky, ha dichiarato che l'adesione del suo Paese alla Nato \"sarebbe la garanzia più economica possibile\" per gli alleati occidentali per garantire la sicurezza dell'Ucraina, che può inoltre offrire all'alleanza \"un esercito di 800.000 uomini\". 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(LINK FAME)\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\nMETA: TRA CENSURA DELL’ANTISIONISMO E PROMOZIONE DELL’ANTISEMITISMO\n\n\n\nGrazie a un articolo pubblicato su 404 media cerchiamo di osservare il posizionamento di Meta (Facebook, Instagram, Thread, Whatsapp) all’interno della infowar sionista.\n\n\n\nIl colosso statunitense dei social media, con ex-funzionari militari e governativi israeliani presenti nei suoi gangli aziendali deputati alla censura, consente il proliferare di contenuti e merchandise esplicitamente antisemita, mentre comprime le critiche rivolte all’entità sionista.\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\nMESSICO: SOLDIARIETÀ CON MIGUEL PERALTA E LE COMUNITÀ INDIGENE LIBERTARIE\n\n\n\nGrazie al contributo di un compagno andiamo a parlare degli attacchi alle comunità autorganizzate Mazatec nell’area di Eloxochitlán de Flores Magón, concentrandoci sulla situazione di Miguel Peralta:\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\nRiceviamo e diffondiamo il testo della chiamata alla mobilitazione:\n\n\n\nChiamata all'agitazione per la libertà assoluta di Miguel Peralta e delpopolo di Eloxochitlán de Flores Magón.Ai media liberiA compagnx anarchicx, liberx e autonomx,Alle collettive e collettivi di arti grafiche e di differenti espressioni artisticheDa oltre 10 anni, la situazione che si vive nella cittadina di Eloxochitlán de Flores Magón, nella sierra mazateca di Oaxaca, in Messico, ha attirato l'attenzione di coloro che considerano l'autonomia dei popoli e la difesa del loro territorio come legittime e necessarie.\n\n\n\nDa oltre un decennio, assistiamo all'instancabile lotta del popolo Mazateco contro i poteri locali, che si sono rafforzati come caciques e come parte integrante della struttura governativa, e che non hanno cessato di saccheggiare e aggredire la comunità. In questa lotta, il nostro fratello Miguel Peralta, mazateco, anarchico e difensore comunitario, è stato uno dei tanti duramente colpiti dalla repressione.\n\n\n\nHa trascorso quasi cinque anni nel carcere di Cuicatlán e attualmente è perseguitato e costretto lontano dalla sua famiglia, dalla sua terra e dalla sua comunità.\n\n\n\nSebbene questo non sia l'unico caso nella la comunità, la sua difesa legale ha seguito un percorso diverso rispetto a quello del resto dex compagnx perseguitatx. Oggi ci troviamo in un momento critico nella lotta per la libertà assoluta di Miguel Peralta. Dopo che il caso è arrivato alla Corte Suprema di Giustizia nel 2023, con una possibilità, annullata, di porre fine alla persecuzione politica e di concedergli lapiena libertà, la Corte Suprema di Giustizia ha semplicemente emesso una risoluzione nel novembre 2024, rinviando il caso alla Prima Corte Collegiale di Oaxaca. 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Suggeriamo che le attività si svolgano tra settembre e novembre di quest'anno, 2025.\n\n\n\nCiò significa agitazione e azione nelle sue varie forme e modalità, utilizzando tuttociò che la vostra immaginazione e i vostri strumenti consentono: disegni, poesie, musica, striscioni, grafica, danza, lettere, eventi e azioni, il tutto in solidarietà con Miguel Peralta e la comunità di Eloxochitlán de Flores Magón, chiedendo ancora una volta la sua LIBERTÀ ASSOLUTA.\n\n\n\nLibertà assoluta per Miguel Peralta!","9 Ottobre 2025","I legami di interdipendenza tecno-militare che consolidano il potere di Israele, Meta tra infowar sionista e concreto antisemitismo, solidarietà con il compagno Miguel Peralta","2025-10-09 11:02:40","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/10/bcupcb_elbit-meta.jpg","SIONISMO: RETI DI INTERDIPENDEZA BELLICA - META E ANTISEMITISMO - SOLIDALIRIETÀ CON MIGUEL PERALTA","podcast",1760007355,[340,341,342,343,344,345,346,347,348,349,350,351],"https://radioblackout.org/tag/anan-mansour-ali/","https://radioblackout.org/tag/bello-come-una-prigione-che-brucia/","https://radioblackout.org/tag/carcere/","https://radioblackout.org/tag/elbit/","https://radioblackout.org/tag/intelligenza-artificiale/","https://radioblackout.org/tag/israele/","https://radioblackout.org/tag/israelificazione/","https://radioblackout.org/tag/killer-robots/","https://radioblackout.org/tag/messico/","https://radioblackout.org/tag/meta/","https://radioblackout.org/tag/palestina/","https://radioblackout.org/tag/razzismo/",[353,354,69,355,356,113,357,358,359,263,360,216],"anan mansour Ali","bello come una prigione che brucia","elbit","intelligenza artificiale","israelificazione","killer robots","messico","palestina",{"post_content":362,"post_title":367,"tags":370},{"matched_tokens":363,"snippet":365,"value":366},[364],"META","dall’India al Peru. 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(LINK FAME)\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\u003Cmark>META\u003C/mark>: TRA CENSURA DELL’ANTISIONISMO E PROMOZIONE DELL’ANTISEMITISMO\n\n\n\nGrazie a un articolo pubblicato su 404 media cerchiamo di osservare il posizionamento di \u003Cmark>Meta\u003C/mark> (Facebook, Instagram, Thread, Whatsapp) all’interno della infowar sionista.\n\n\n\nIl colosso statunitense dei social media, con ex-funzionari militari e governativi israeliani presenti nei suoi gangli aziendali deputati alla censura, consente il proliferare di contenuti e merchandise esplicitamente antisemita, mentre comprime le critiche rivolte all’entità sionista.\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\nMESSICO: SOLDIARIETÀ CON MIGUEL PERALTA E LE COMUNITÀ INDIGENE LIBERTARIE\n\n\n\nGrazie al contributo di un compagno andiamo a parlare degli attacchi alle comunità autorganizzate Mazatec nell’area di Eloxochitlán de Flores Magón, concentrandoci sulla situazione di Miguel Peralta:\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\nRiceviamo e diffondiamo il testo della chiamata alla mobilitazione:\n\n\n\nChiamata all'agitazione per la libertà assoluta di Miguel Peralta e delpopolo di Eloxochitlán de Flores Magón.Ai media liberiA compagnx anarchicx, liberx e autonomx,Alle collettive e collettivi di arti grafiche e di differenti espressioni artisticheDa oltre 10 anni, la situazione che si vive nella cittadina di Eloxochitlán de Flores Magón, nella sierra mazateca di Oaxaca, in Messico, ha attirato l'attenzione di coloro che considerano l'autonomia dei popoli e la difesa del loro territorio come legittime e necessarie.\n\n\n\nDa oltre un decennio, assistiamo all'instancabile lotta del popolo Mazateco contro i poteri locali, che si sono rafforzati come caciques e come parte integrante della struttura governativa, e che non hanno cessato di saccheggiare e aggredire la comunità. In questa lotta, il nostro fratello Miguel Peralta, mazateco, anarchico e difensore comunitario, è stato uno dei tanti duramente colpiti dalla repressione.\n\n\n\nHa trascorso quasi cinque anni nel carcere di Cuicatlán e attualmente è perseguitato e costretto lontano dalla sua famiglia, dalla sua terra e dalla sua comunità.\n\n\n\nSebbene questo non sia l'unico caso nella la comunità, la sua difesa legale ha seguito un percorso diverso rispetto a quello del resto dex compagnx perseguitatx. Oggi ci troviamo in un momento critico nella lotta per la libertà assoluta di Miguel Peralta. Dopo che il caso è arrivato alla Corte Suprema di Giustizia nel 2023, con una possibilità, annullata, di porre fine alla persecuzione politica e di concedergli lapiena libertà, la Corte Suprema di Giustizia ha semplicemente emesso una risoluzione nel novembre 2024, rinviando il caso alla Prima Corte Collegiale di Oaxaca. Si è limitata a formulare vaghe raccomandazioni alla corte, sostenendo che avrebbe dovuto \"esaminare il caso da una prospettiva interculturale e tenere conto delle specificità culturali della comunità indigena mazateca di Eloxochitlán\". Ha inoltreraccomandato di verificare se fossero stati rispettati in questo caso i diritti alla libera determinazione e all'autonomia .\n\n\n\nTutto ciò, rivolto alle autorità ovviamente coinvolte nella stessa rete che scarica la responsabilità su altre istituzioni, ci ha portato a una parte del processo in cui, sebbene sia vero che tutta questa prospettiva interculturale ora evidenziata sia stata ignorata, ciò non ci garantisce che questa volta il risultato sarà favorevole per il nostro fratello Miguel Peralta.\n\n\n\nOltre al caso di Miguel Peralta, esistono numerosi mandati di arresto contro oltre 50 integranti della comunità di Eloxochitlán de Flores Magón, tra cui Martha Betanzos e Martín Peralta (la madre e il fratello di Miguel), tutti emessi dalla stessa famiglia di caciques e sostenuti dal nefasto sistema giudiziario. Non è stato sufficiente per lororicoprire posizioni di potere e usarle per soggiogare la comunità; vogliono continuare a tenere intere famiglie sfollate e sotto l'angoscia di essere un giorno detenute.\n\n\n\nPer tutti questi motivi, vi invitiamo a manifestare la vostra solidarietà e a partecipare alla Giornata di Agitazione per la Libertà Assoluta di Miguel Peralta Betanzos. Suggeriamo che le attività si svolgano tra settembre e novembre di quest'anno, 2025.\n\n\n\nCiò significa agitazione e azione nelle sue varie forme e modalità, utilizzando tuttociò che la vostra immaginazione e i vostri strumenti consentono: disegni, poesie, musica, striscioni, grafica, danza, lettere, eventi e azioni, il tutto in solidarietà con Miguel Peralta e la comunità di Eloxochitlán de Flores Magón, chiedendo ancora una volta la sua LIBERTÀ ASSOLUTA.\n\n\n\nLibertà assoluta per Miguel Peralta!",{"matched_tokens":368,"snippet":369,"value":369},[364],"SIONISMO: RETI DI INTERDIPENDEZA BELLICA - \u003Cmark>META\u003C/mark> E ANTISEMITISMO - SOLIDALIRIETÀ CON MIGUEL PERALTA",[371,373,375,377,379,381,383,385,387,389,392,394],{"matched_tokens":372,"snippet":353,"value":353},[],{"matched_tokens":374,"snippet":354,"value":354},[],{"matched_tokens":376,"snippet":69,"value":69},[],{"matched_tokens":378,"snippet":355,"value":355},[],{"matched_tokens":380,"snippet":356,"value":356},[],{"matched_tokens":382,"snippet":113,"value":113},[],{"matched_tokens":384,"snippet":357,"value":357},[],{"matched_tokens":386,"snippet":358,"value":358},[],{"matched_tokens":388,"snippet":359,"value":359},[],{"matched_tokens":390,"snippet":391,"value":391},[263],"\u003Cmark>meta\u003C/mark>",{"matched_tokens":393,"snippet":360,"value":360},[],{"matched_tokens":395,"snippet":216,"value":216},[],[397,403,406],{"field":34,"indices":398,"matched_tokens":399,"snippets":401,"values":402},[283],[400],[263],[391],[391],{"field":404,"matched_tokens":405,"snippet":369,"value":369},"post_title",[364],{"field":81,"matched_tokens":407,"snippet":365,"value":366},[364],578730123365712000,{"best_field_score":410,"best_field_weight":275,"fields_matched":411,"num_tokens_dropped":46,"score":412,"tokens_matched":87,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",3,"578730123365711979",{"document":414,"highlight":444,"highlights":477,"text_match":408,"text_match_info":488},{"comment_count":46,"id":415,"is_sticky":46,"permalink":416,"podcastfilter":417,"post_author":330,"post_content":418,"post_date":419,"post_excerpt":52,"post_id":415,"post_modified":420,"post_thumbnail":421,"post_title":422,"post_type":337,"sort_by_date":423,"tag_links":424,"tags":436},"98407","http://radioblackout.org/podcast/dual-use-sorveglianza-tecnocolonialismo-meta-e-guerra/",[276],"Estratti dalla puntata del 2 giugno 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nDUPLICE USO, UNICO MONDO\r\n\r\nIn compagnia del Collettivo Sumud affrontiamo alcuni aspetti elaborati nel loro opuscolo “Duplice uso, unico mondo” sulla coesistenza di funzioni militari e civili all’interno di dispositivi tecnologici e apparati: il programma RePAIR (collaborazione tra Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Univeristà israeliana Ben-Gurion) e i processi di automazione robotica in archeologia, il ruolo dell’intelligenza artificiale, l’arruolamento totale (e mimetico) della società.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/BCUPCB_dual-use-Sumud.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nARCHITETTURE DI REPRESSIONE BIOMETRICA, VALORE DEI DATI E TECNOCOLONIALISMO\r\n\r\nPartiamo dall’analisi della rete di videocamere private e di riconoscimento biometrico di massa in tempo reale operato da Project NOLA, passando per l’accordo tra polizia di Milwaukee e l’azienda Biomterica, arrivando alle pressioni tecno-coloniali di Meta sulle autorità Nigeriane.\r\n\r\nA margine alcune notizie di cronaca: il potenziale sorvegliante degli smart-spazzolini da denti e la letalità dei cani K9.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/BCUPCB_Sorveglianza-ProjectNOLA-spazzolino.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMETA ENTRA NEL SETTORE BELLICO CON ANDURIL\r\n\r\nDopo anni di arruolamento nella infowar, il colosso di Zukerberg attiva una partnership con l’azienda di killer robots Anduril per la realizzazione di visori ottici funzionali alla plasmazione di un nuovo modello di soldato: la Realtà Estesa (XR) si integra nel progetto di militari connessi ai sistemi d’arma autonomi, tra eso-scheletri ed eso-apparati, che Palmer Luckey definisce “tecnomanti”.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/BCUPCB_Meta-Anduril_XR.mp3\"][/audio]","5 Giugno 2025","2025-06-05 08:35:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/bcupcb_dual-sumud-200x110.jpg","DUAL USE - 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Di questa situazione ingarbugliata abbiamo parlato prima con Antonella De Biasi a partire dalla condizione del popolo curdo e armeno; e successivamente ci è sembrato utile approfondire con Murat Cinar la situazione interna, di crisi economica e repressione di ogni opposizione, e il peso della strategia geopolitica di Ankara. Da ultimo uno sguardo alla Cina con Sabrina Moles dopo l’evento estivo dello Sco e la successiva esibizione muscolare a Pechino, ma anche il multilateralismo teorizzato da Xi e le dichiarazioni ambientaliste contrapposte a quelle del rivale americano nella stessa sede newyorkese del Palazzo di Vetro. \n\n\n\nNecropolitica e narcostato ecuadoriano\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-en-paro-contra-noboa-y-fmi--67915787\n\n\n\n\nAbbiamo parlato della situazione in Ecuador con Eduardo Meneses ricercatore politico, attivista, reporter alternativo .\n\n\n\nNegli ultimi giorni l’Ecuador è scosso da un’ondata di proteste esplose dopo la decisione del presidente Daniel Noboa di abolire il sussidio sul diesel, in vigore dal 1974. La misura, che ha fatto impennare il prezzo del carburante da 1,80 a 2,80 dollari al gallone, ha innescato il conflitto sociale con manifestazioni che attraversano il Paese, dalle grandi città alle province rurali. Contadini, trasportatori, pescatori, studenti e comunità indigene denunciano un provvedimento che incide pesantemente sul costo della vita e lo considerano l’ennesima espressione di un modello neoliberista responsabile di profonde disuguaglianze. A guidare la risposta è la CONAIE, la storica Confederazione delle Nazionalità Indigene, che ha proclamato uno sciopero nazionale a oltranza.Il tema dei sussidi per il diesel è una problema storico ogni volta che si è tentato di cancellare i sussidi sul diesel c’è stata una risposta popolare .Non è una protesta isolata ma storica ci sono state proteste popolari ne 2019 e nel 2022 ,l’economia del paese è dollarizzata e non sostenibile ,al governo è costato trovare le risorse per pagare gli stipendi pubblici ,per questo sta ricorrendo al FMI che impone tagli ai sussidi e allo stato sociale. Di fronte a questa situazione economica la soluzione di Noboa è un regime autoritario per controllare il malcontento , una narco economia in cui il neoliberalismo si trasforma in una gestione della morte e questo nuovo modello si sta sviluppando ,e la gente si sta organizzando per dire no a questo processo che costituirebbe un arretramento dal punto vista sociale ed economico .\n\n\n\n\n\n\n\nTrump spariglia e la sfiducia serpeggia anche in Medio Oriente\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/la-sfiducia-negli-imperi-technomedievali-provocata-da-personaggi-distopici--67932142\n\n\n\n\nI curdi possono sperare di essere tra i pochi che traggono qualche vantaggio dalla feroce rimappatura violenta del Sudovest asiatico che sta andando in scena sul palcoscenico del Palazzo di Vetro newyorkese? \n\n\n\n Vigilanza curda: diversa per ciascun paese della loro frammentazioneA partire da questa domanda Antonella De Biasi, giornalista ed esperta della regione mediorientale, ha restituito un disegno del Sudovest asiatico a partire dal Federalismo democratico del Rojava come unica realtà di rispetto dei diritti e di un’amministrazione aperta a tutte le comunità che abitano il territorio; all’interno di Israele ci sono stati molteplici sostegni alla lotta curda (anche in funzione antiturca). Ma attualmente al-Jolani – come si faceva chiamare il tagliagole ora chiamato al-Shara, quando Antonella nel 2022 ne aveva tracciato la figura nel suo libro Astana e i 7 mari – è il padrone di quella che era buona parte della nazione governata fino a un anno fa dalla famiglia Assad, e probabilmente in questi giorni la volubilità di Trump sembra attribuire a Erdoğan il protettorato su una Siria governata da una sua creatura, in virtù delle promesse di stabilità profuse dal presidente turco, un’investitura conferita nonostante le milizie di modello ottomano: predoni che imperversano lungo le coste del Mediterraneo orientale. \n\n\n\nSpaesamento e impotenza armena: revisionismo entitàPoi si è affrontata la diversa strategia dei curdi siriani rispetto all’apertura di Ocalan, che ha invitato il Pkk a deporre le armi, come altra situazione è ancora quella dei curdi iraniani. Ma la problematicità insita nell’egemonia turca su quell’area travolge anche e maggiormente la comunità armena alla mercé dei fratelli azeri dei turchi; e furono le prime vittime di un genocidio del Secolo breve. Ora gli armeni hanno ancor meno alleati e sostenitori del solito, visto che il gas di Baku fa gola a tutti; e gli viene sottratta pezzo per pezzo identità, terra, riferimenti culturali. Oltre alla diaspora. La speranza di accoglienza europea è a metà con l’alleanza con i russi, disattesa da Putin, ma ancora valida. E Pashinyan non ha alcuna idea o autorevolezza per rappresentare gli armeni. \n\n\n\nRelazioni tra Israele e TurchiaUn’ipotesi di Al-Jazeera vede la Turchia nel mirino israeliano per assicurare l’impunità di Netanyahu che si fonda sul costante stato di guerra, ma anche perché è l’ultima potenza regionale non ancora ridimensionata dall’aggressività sionista. Peraltro la rivalità risale a decenni fa e in questo periodo di Global Sudum Flottilla si ricorda la Mavi Marmara assaltata dai pirati del Mossad uccidendo 10 persone a bordo, mentre cercava di forzare il blocco navale di Gaza. Fino a che punto può essere credibile una guerra scatenata da Israele contro la Turchia? Secondo Antonella De Biasi è difficile che possa avvenire, non solo perché Erdoğan è più abile di Netanyahu (al rientro da Tianjin ha chiesto a Trump gli F-35, dimenticando i sistemi antiaerei comprati da Mosca), ma perché gli affari anche di ordigni militari non si sono mai interrotti, inoltre a livello regionale l’alleanza con Al-Thani dovrebbe mettere al riparo la Turchia da attacchi sconsiderati e senza pretesti validi… certo, con il terrore di Netanyahu non si può mai sapere. \n\n\n\nCosa rimane del sistema di Astana?Facile interpretare la presenza a Tianjin dei leader che erano soliti incontrarsi sotto l’ombrello di Astana come confluenza di interessi, meno semplice capire fino a che punto ciascuno di loro e gli altri protagonisti del Shangai cooperation organization siano posizionati in più o meno consolidate alleanze. Sentiamo Antonella De Biasi e sugli stessi argomenti poi anche Murat Cinar in questo spreaker che abbiamo registrato subito dopo aver sentito Antonella: Trump incontra Erdoğan.\n\n\n\n\n\n\n\nL’Internazionale nera passa anche da Ankara\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-incontra-erdogan-lui-ha-bisogno-di-cose-io-di-altre-ci-mettiamo-d-accordo--67923007\n\n\n\n\nPiù la situazione risulta nebulosa, intricata e sul bordo del precipizio bellico e maggiore è il potere in mano a Erdoğan\n\n\n\nLo scollamento giovanile (da Gezi Park), la censura (Murat Cinar ci ha proposto l’ultima in ordine di tempo delle proibizioni musicali in Turchia), l’asservimento e la concentrazione dei poteri (gli interventi della magistratura a ingabbiare l’opposizione con pretesti), le centrali mediatiche ridotte a megafono del potere… tutti aspetti che caratterizzano il ventennio del Sultano al potere, ma se si guarda bene all’involuzione del paesaggio globale, si nota che la cancellazione dello Stato di diritto non è una prerogativa turca, ma riduce Ankara a una delle tappe dell’Internazionale nera che parte da Washington, passa per Roma, Tel Aviv, Budapest…L’economia in crisi, tranne la produzione bellica in mano alla famiglia che per il resto saccheggia la finanza statale da 20 anni a questa parte e ora la condiscendenza alle richieste di Trump dissangueranno ulteriormente il bilancio, già falcidiato dal 90% di inflazione, con svalutazione della Lira dal 2008 in poi e con una disoccupazione altissima. Ma anche a livello internazionale la diplomazia turca è agevolata dalla sua collocazione ambigua, dai suoi affari agevolati dagli errori europei, dal suo mantenersi all’interno della Nato ma sempre partecipe di ogni centro di potere: uditore della centralità multilaterale di Tianjin con il Sud del mondo e contemporaneamente presente alla riunione con paesi arabi sul piano di pace per Gaza alla corte di Trump, che vede in Erdoğan un potenziale risolutore a cui delegare la questione ucraina, perché «unico leader apprezzato da Zelensky e da Putin»; mentre il fantasma degli Accordi di Astana potrebbe sembrare confluire nello Sco, dove c’erano tutt’e tre i protagonisti, in realtà Murat ritiene chiuso il percorso degli Astana Files, perché la Turchia non fa effettivamente parte di Shangai Files. Piuttosto va approfondito il discorso di Astana sulla Siria e lo stallo attuale di tutte le potenze che ne controllavano il territorio prima della dirompente dissoluzione dello stato di Assad: alcune del tutto esautorate, come Iran e Russia, e altre che si contrappongono: Turchia, Qatar e Israele… e probabilmente per gli americani è più accettabile che sia controllato da Erdoğan. 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Di questa situazione ingarbugliata abbiamo parlato prima con Antonella De Biasi a partire dalla condizione del popolo curdo e armeno; e successivamente ci è sembrato utile approfondire con Murat Cinar la situazione interna, di crisi economica e repressione di ogni opposizione, e il peso della strategia geopolitica di Ankara. Da ultimo uno sguardo alla Cina con Sabrina Moles dopo l’evento estivo dello Sco e la successiva esibizione muscolare a Pechino, ma anche il multilateralismo teorizzato da Xi e le dichiarazioni ambientaliste contrapposte a quelle del rivale americano nella stessa sede newyorkese del Palazzo di Vetro. \n\n\n\nNecropolitica e narcostato ecuadoriano\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-en-paro-contra-noboa-y-fmi--67915787\n\n\n\n\nAbbiamo parlato della situazione in Ecuador con Eduardo Meneses ricercatore politico, attivista, reporter alternativo .\n\n\n\nNegli ultimi giorni l’Ecuador è scosso da un’ondata di proteste esplose dopo la decisione del presidente Daniel Noboa di abolire il sussidio sul diesel, in vigore dal 1974. La misura, che ha fatto impennare il prezzo del carburante da 1,80 a 2,80 dollari al gallone, ha innescato il conflitto sociale con manifestazioni che attraversano il Paese, dalle grandi città alle province rurali. 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Ma attualmente al-Jolani – come si faceva chiamare il tagliagole ora chiamato al-Shara, quando Antonella nel 2022 ne aveva tracciato la figura nel suo libro Astana e i 7 mari – è il padrone di quella che era buona parte della nazione governata fino a un anno fa dalla famiglia Assad, e probabilmente in questi giorni la volubilità di Trump sembra attribuire a Erdoğan il protettorato su una Siria governata da una sua creatura, in virtù delle promesse di stabilità profuse dal presidente turco, un’investitura conferita nonostante le milizie di modello ottomano: predoni che imperversano lungo le coste del Mediterraneo orientale. \n\n\n\nSpaesamento e impotenza armena: revisionismo entitàPoi si è affrontata la diversa strategia dei curdi siriani rispetto all’apertura di Ocalan, che ha invitato il Pkk a deporre le armi, come altra situazione è ancora quella dei curdi iraniani. Ma la problematicità insita nell’egemonia turca su quell’area travolge anche e maggiormente la comunità armena alla mercé dei fratelli azeri dei turchi; e furono le prime vittime di un genocidio del Secolo breve. Ora gli armeni hanno ancor meno alleati e sostenitori del solito, visto che il gas di Baku fa gola a tutti; e gli viene sottratta pezzo per pezzo identità, terra, riferimenti culturali. Oltre alla diaspora. La speranza di accoglienza europea è a \u003Cmark>metà\u003C/mark> con l’alleanza con i russi, disattesa da Putin, ma ancora valida. E Pashinyan non ha alcuna idea o autorevolezza per rappresentare gli armeni. \n\n\n\nRelazioni tra Israele e TurchiaUn’ipotesi di Al-Jazeera vede la Turchia nel mirino israeliano per assicurare l’impunità di Netanyahu che si fonda sul costante stato di guerra, ma anche perché è l’ultima potenza regionale non ancora ridimensionata dall’aggressività sionista. Peraltro la rivalità risale a decenni fa e in questo periodo di Global Sudum Flottilla si ricorda la Mavi Marmara assaltata dai pirati del Mossad uccidendo 10 persone a bordo, mentre cercava di forzare il blocco navale di Gaza. Fino a che punto può essere credibile una guerra scatenata da Israele contro la Turchia? Secondo Antonella De Biasi è difficile che possa avvenire, non solo perché Erdoğan è più abile di Netanyahu (al rientro da Tianjin ha chiesto a Trump gli F-35, dimenticando i sistemi antiaerei comprati da Mosca), ma perché gli affari anche di ordigni militari non si sono mai interrotti, inoltre a livello regionale l’alleanza con Al-Thani dovrebbe mettere al riparo la Turchia da attacchi sconsiderati e senza pretesti validi… certo, con il terrore di Netanyahu non si può mai sapere. \n\n\n\nCosa rimane del sistema di Astana?Facile interpretare la presenza a Tianjin dei leader che erano soliti incontrarsi sotto l’ombrello di Astana come confluenza di interessi, meno semplice capire fino a che punto ciascuno di loro e gli altri protagonisti del Shangai cooperation organization siano posizionati in più o meno consolidate alleanze. Sentiamo Antonella De Biasi e sugli stessi argomenti poi anche Murat Cinar in questo spreaker che abbiamo registrato subito dopo aver sentito Antonella: Trump incontra Erdoğan.\n\n\n\n\n\n\n\nL’Internazionale nera passa anche da Ankara\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-incontra-erdogan-lui-ha-bisogno-di-cose-io-di-altre-ci-mettiamo-d-accordo--67923007\n\n\n\n\nPiù la situazione risulta nebulosa, intricata e sul bordo del precipizio bellico e maggiore è il potere in mano a Erdoğan\n\n\n\nLo scollamento giovanile (da Gezi Park), la censura (Murat Cinar ci ha proposto l’ultima in ordine di tempo delle proibizioni musicali in Turchia), l’asservimento e la concentrazione dei poteri (gli interventi della magistratura a ingabbiare l’opposizione con pretesti), le centrali mediatiche ridotte a megafono del potere… tutti aspetti che caratterizzano il ventennio del Sultano al potere, ma se si guarda bene all’involuzione del paesaggio globale, si nota che la cancellazione dello Stato di diritto non è una prerogativa turca, ma riduce Ankara a una delle tappe dell’Internazionale nera che parte da Washington, passa per Roma, Tel Aviv, Budapest…L’economia in crisi, tranne la produzione bellica in mano alla famiglia che per il resto saccheggia la finanza statale da 20 anni a questa parte e ora la condiscendenza alle richieste di Trump dissangueranno ulteriormente il bilancio, già falcidiato dal 90% di inflazione, con svalutazione della Lira dal 2008 in poi e con una disoccupazione altissima. Ma anche a livello internazionale la diplomazia turca è agevolata dalla sua collocazione ambigua, dai suoi affari agevolati dagli errori europei, dal suo mantenersi all’interno della Nato ma sempre partecipe di ogni centro di potere: uditore della centralità multilaterale di Tianjin con il Sud del mondo e contemporaneamente presente alla riunione con paesi arabi sul piano di pace per Gaza alla corte di Trump, che vede in Erdoğan un potenziale risolutore a cui delegare la questione ucraina, perché «unico leader apprezzato da Zelensky e da Putin»; mentre il fantasma degli Accordi di Astana potrebbe sembrare confluire nello Sco, dove c’erano tutt’e tre i protagonisti, in realtà Murat ritiene chiuso il percorso degli Astana Files, perché la Turchia non fa effettivamente parte di Shangai Files. 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Ma questo non significa che la repubblica turca sia contraria a Tel Aviv: infatti Murat ci spiega come ci siano manifestazioni propal che vengono pesantemente caricate dalla polizia indette da forze conservatrici della destra islamista, perché gli interessi dell’industria bellica sono tutti a favore di Israele e gli affari vedono la famiglia del presidente tra i beneficiari degli scambi e dell’uso di armi a Gaza; anche il Chp organizza proteste",[546],{"field":81,"matched_tokens":547,"snippet":543,"value":544},[76],{"best_field_score":85,"best_field_weight":86,"fields_matched":87,"num_tokens_dropped":46,"score":88,"tokens_matched":87,"typo_prefix_score":46},{"document":550,"highlight":566,"highlights":571,"text_match":83,"text_match_info":574},{"comment_count":46,"id":551,"is_sticky":46,"permalink":552,"podcastfilter":553,"post_author":555,"post_content":556,"post_date":557,"post_excerpt":52,"post_id":551,"post_modified":558,"post_thumbnail":559,"post_title":560,"post_type":337,"sort_by_date":561,"tag_links":562,"tags":564},"99818","http://radioblackout.org/podcast/matinee-84-15-09-2024/",[554],"matinée xxl","Adriano","Assonata trasmissione di metà settembre.. mentre Dj Post Pony è impegnato nella chiusura stagionale del Papete, Ing. 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Da lì comincia il nostro dialogo che replica e moltiplica quello che Emanuele e Massimo hanno innescato nel loro libro per trasmettere impressioni e analisi, interpretazioni e intuizioni elaborate singolarmente o nei sopralluoghi insieme nel Sudest asiatico per dare una forma un po' più dettagliata al fenomeno delel scam city e alle sue implicanze.\r\n\r\nNon si muove foglia che Xi non voglia tra i grattacieli delle scam city\r\n\r\nImmergendosi nel fenomeno delle scam city, le città della truffa, si può ricavare una fotografia nitida dei differenti parametri che regolano l'economia dell'Asean, quella sommersa ma anche quella su cui si fonda l'intero sistema – basti pensare a quale peso (più della metà del pil) hanno questi eredi dei casinò precovid nel'economia cambogiana. E l'aea del Sudest asiatico è quella dove si regola il reale scontro a livello globale.\r\nEmanuele Giordana e Massimo Morello si sono immersi in questo magma frenetico di creazione e sviluppo di realtà urbane dal nulla e suo improvviso disfacimento una volta compreso che quei compound misteriosi e talvolta trasandati a nascondere tante vite rapite e ridotte in schivitù (forse in alcuni casi una reclusione volontaria per i facili guadagni) costituiscono un affare da migliaia di miliardi, gestiti da tycoon ai vertici delle mafie, ma regolati dalla volontà cinese di sfruttarne i proventi e, al momento opportuno, azzerarli con tutta la città cresciuta intorno (che torna a essere preda della giungla naturale in sostituzione dei blockchain, delle truffe telefoniche, della pirateria informatica...). I due reporter hanno battuto di persona i confini pericolosi tra Myanmar e Thailandia, le realtà cambogiane (il paese che maggiormente detiene le concessioni cinesi a ospitare scam center), il Laos e il Vietnam, scrivendo un libro (Asia Criminale, edito da Baldini+Castoldi) che è fondato su una sorta di dialogo tra loro e con i testimoni incontrati, corredato dalla storia da loro stessi testimoniata negli articoli di prezioso giornalismo sul campo a partire dagli anni Settanta, quando frequentavano quegli stessi luoghi, riuscendo a dare così anche l'effettiva trasformazione della società e dei luoghi di questa parte di mondo rivisitata più volte nel tempo.\r\nIl racconto che ce ne hanno fatto, a tratti divertente, apre uno squarcio nel velo di mistero attorno alle scam city e ai costanti rivolgimenti di alleanze, affari e amicizie tradite con toni che tra l'evocazione dell'atmosfera letteraria, la geometria dei vari Triangoli d'Oro (o altri preziosi) e il dettaglio fotografico che con precisione inquadrano la realtà presente consentono di interpretare eventi, sviluppi, cambiamenti e direzione di quelle società difficilmente penetrabili e che continuano a condizionare il mondo attraverso gli intrecci tra economia criminale, microfinanza e finanza globale... e sullo sfondo emerge sempre da ogni particolare l'impronta vigile della Cina.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/4xWsR7M5kbFjSn1sAamkxc?si=p9ptvPlrSa6kwnHIIz5J6Q\r\n\r\nAltri temi inerenti alla geopolitica estremorientale si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Carola Frediani che ha lavorato per anni come giornalista occupandosi di sorveglianza, cybercrimine e cybersicurezza, animatrice della newsletter Guerre di Rete, parliamo delle interazioni sempre più pervasive fra guerre e tecnologia.\r\nGuerre di rete conduce una ricerca accurata sui temi della cybersicurezza con uno sguardo critico ed informato sull'applicazione delle nuove tecnologie agli scenari bellici, partendo dal caso ucraino, scenario in cui la predominanza dell'uso dei droni ha cambiato il modo di fare la guerra con l'utilizzo di tecnologia diffusa spesso a duplice uso militare e civile .Gli attacchi informatici spesso anticipano le guerre sul terreno, si cita il caso del reclutamento da parte dell'esercito ucraino di vari hacker attivisti nonché di attacchi informatici russi contro obiettivi sensibili ucraini .Si espande il controllo dei sistemi di sorveglianza anche verso gruppi sociali ritenuti pericolosi in un contesto bellico con il supporto di aziende tecnologiche che sperimentano in scenari bellici l'efficacia dei propri sistemi di cybersicurezza. La ricerca di armamenti che riduca sempre di più l'intervento umano conduce all'utilizzo dell'intelligenza artificiale nella definizione degli obiettivi (vedi il sistema Lavender israeliano utilizzato a Gaza) definendo il numero di potenziali vittime \"collaterali\" in base alla preminenza dell'obiettivo da colpire.\r\nL'osservatorio con le sue peculiarità consente di registrare realmente i tempi di progettazione e uso dell'innovazione tecnologica, consentendo di verificare quando e chi abbia preparato le guerre, ma anche quale uso dell'Intelligenza Artificiale sia più sviluppato dai poteri nazionali – ormai tutti apertamente totalitari e di impronta autoritaria. Evidente è il caso dell'Iran che sviluppa sicuramente il comparto dei droni da combattimento (meno sofisticati di altri stati), ma potenzia moltissimo le applicazioni che pervadono il controllo dell'ordine interno; altri paesi sono all'avanguardia del contrasto alla migrazione (Usa); e poi ci sono le guerre scatenate per appropriarsi delle risorse utili a potenziare la dotazione in AI.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/le-nuove-frontiere-belliche-della-tecnologia-guerre-di-rete-e-dual-use--67031781\r\n\r\ngli altri interlocutori interpellati sull'escalation bellica e le nuove forme di guerra si trovano qui","18 Luglio 2025","2025-07-19 10:01:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 17/07/2025 - LE CONSEGUENZE DISTOPICHE DELLA DIGITALIZZAZIONE: LO SCHIAVISMO NELLE SCAM CITY DI AZZARDO ON LINE E BITCOIN, LE VITTIME COLLATERALI DELLA GUERRA DI DRONI",1752831646,[621,622],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/","http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[624,625],"Bastioni di Orione","BastioniOrione",{"post_content":627},{"matched_tokens":628,"snippet":629,"value":630},[76],"a quale peso (più della \u003Cmark>metà\u003C/mark> del pil) hanno questi eredi"," \r\n\r\n \r\n\r\nNel giorno in cui filtra la notizia che una pattuglia russa si arrende per la prima volta a una brigata di droni ucraini interamente postumana abbiamo trasmesso due racconti apparentemente distanti tra loro ma con una peculiarità in comune: sia nelle scam city descritte dai due mitici reporter Emanuele Giordana e Massimo Morello sulla scorta del loro libro Asia Criminale, sia nei conflitti analizzati da Carola Frediani e dagli ottimi giornalisti di \"Guerre di Rete\" si possono individuare le conseguenze della pervasività della rete e degli effetti della digitalizzazione su finanza più o meno criminale, strategie commerciali, controllo geopolitico di interi paesi, sfruttamento del gioco d'azzardo e delle criptovalute per allargare l'influenza su intere regioni – come spiegato con dovizia di testimonianze di primissima mano da Manulo e Max –, dove si possono preparare quelle guerre che poi vedranno droni e intelligenze artificiali di vario tipo spadroneggiare (e uccidere civili) nelle descrizioni di Carola.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCominciamo dai Triangoli di una geometria da sempre sinonimo di criminalità in Sudest asiatico. Da lì comincia il nostro dialogo che replica e moltiplica quello che Emanuele e Massimo hanno innescato nel loro libro per trasmettere impressioni e analisi, interpretazioni e intuizioni elaborate singolarmente o nei sopralluoghi insieme nel Sudest asiatico per dare una forma un po' più dettagliata al fenomeno delel scam city e alle sue implicanze.\r\n\r\nNon si muove foglia che Xi non voglia tra i grattacieli delle scam city\r\n\r\nImmergendosi nel fenomeno delle scam city, le città della truffa, si può ricavare una fotografia nitida dei differenti parametri che regolano l'economia dell'Asean, quella sommersa ma anche quella su cui si fonda l'intero sistema – basti pensare a quale peso (più della \u003Cmark>metà\u003C/mark> del pil) hanno questi eredi dei casinò precovid nel'economia cambogiana. E l'aea del Sudest asiatico è quella dove si regola il reale scontro a livello globale.\r\nEmanuele Giordana e Massimo Morello si sono immersi in questo magma frenetico di creazione e sviluppo di realtà urbane dal nulla e suo improvviso disfacimento una volta compreso che quei compound misteriosi e talvolta trasandati a nascondere tante vite rapite e ridotte in schivitù (forse in alcuni casi una reclusione volontaria per i facili guadagni) costituiscono un affare da migliaia di miliardi, gestiti da tycoon ai vertici delle mafie, ma regolati dalla volontà cinese di sfruttarne i proventi e, al momento opportuno, azzerarli con tutta la città cresciuta intorno (che torna a essere preda della giungla naturale in sostituzione dei blockchain, delle truffe telefoniche, della pirateria informatica...). I due reporter hanno battuto di persona i confini pericolosi tra Myanmar e Thailandia, le realtà cambogiane (il paese che maggiormente detiene le concessioni cinesi a ospitare scam center), il Laos e il Vietnam, scrivendo un libro (Asia Criminale, edito da Baldini+Castoldi) che è fondato su una sorta di dialogo tra loro e con i testimoni incontrati, corredato dalla storia da loro stessi testimoniata negli articoli di prezioso giornalismo sul campo a partire dagli anni Settanta, quando frequentavano quegli stessi luoghi, riuscendo a dare così anche l'effettiva trasformazione della società e dei luoghi di questa parte di mondo rivisitata più volte nel tempo.\r\nIl racconto che ce ne hanno fatto, a tratti divertente, apre uno squarcio nel velo di mistero attorno alle scam city e ai costanti rivolgimenti di alleanze, affari e amicizie tradite con toni che tra l'evocazione dell'atmosfera letteraria, la geometria dei vari Triangoli d'Oro (o altri preziosi) e il dettaglio fotografico che con precisione inquadrano la realtà presente consentono di interpretare eventi, sviluppi, cambiamenti e direzione di quelle società difficilmente penetrabili e che continuano a condizionare il mondo attraverso gli intrecci tra economia criminale, microfinanza e finanza globale... e sullo sfondo emerge sempre da ogni particolare l'impronta vigile della Cina.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/4xWsR7M5kbFjSn1sAamkxc?si=p9ptvPlrSa6kwnHIIz5J6Q\r\n\r\nAltri temi inerenti alla geopolitica estremorientale si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Carola Frediani che ha lavorato per anni come giornalista occupandosi di sorveglianza, cybercrimine e cybersicurezza, animatrice della newsletter Guerre di Rete, parliamo delle interazioni sempre più pervasive fra guerre e tecnologia.\r\nGuerre di rete conduce una ricerca accurata sui temi della cybersicurezza con uno sguardo critico ed informato sull'applicazione delle nuove tecnologie agli scenari bellici, partendo dal caso ucraino, scenario in cui la predominanza dell'uso dei droni ha cambiato il modo di fare la guerra con l'utilizzo di tecnologia diffusa spesso a duplice uso militare e civile .Gli attacchi informatici spesso anticipano le guerre sul terreno, si cita il caso del reclutamento da parte dell'esercito ucraino di vari hacker attivisti nonché di attacchi informatici russi contro obiettivi sensibili ucraini .Si espande il controllo dei sistemi di sorveglianza anche verso gruppi sociali ritenuti pericolosi in un contesto bellico con il supporto di aziende tecnologiche che sperimentano in scenari bellici l'efficacia dei propri sistemi di cybersicurezza. La ricerca di armamenti che riduca sempre di più l'intervento umano conduce all'utilizzo dell'intelligenza artificiale nella definizione degli obiettivi (vedi il sistema Lavender israeliano utilizzato a Gaza) definendo il numero di potenziali vittime \"collaterali\" in base alla preminenza dell'obiettivo da colpire.\r\nL'osservatorio con le sue peculiarità consente di registrare realmente i tempi di progettazione e uso dell'innovazione tecnologica, consentendo di verificare quando e chi abbia preparato le guerre, ma anche quale uso dell'Intelligenza Artificiale sia più sviluppato dai poteri nazionali – ormai tutti apertamente totalitari e di impronta autoritaria. Evidente è il caso dell'Iran che sviluppa sicuramente il comparto dei droni da combattimento (meno sofisticati di altri stati), ma potenzia moltissimo le applicazioni che pervadono il controllo dell'ordine interno; altri paesi sono all'avanguardia del contrasto alla migrazione (Usa); e poi ci sono le guerre scatenate per appropriarsi delle risorse utili a potenziare la dotazione in AI.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/le-nuove-frontiere-belliche-della-tecnologia-guerre-di-rete-e-dual-use--67031781\r\n\r\ngli altri interlocutori interpellati sull'escalation bellica e le nuove forme di guerra si trovano qui",[632],{"field":81,"matched_tokens":633,"snippet":629,"value":630},[76],{"best_field_score":85,"best_field_weight":86,"fields_matched":87,"num_tokens_dropped":46,"score":88,"tokens_matched":87,"typo_prefix_score":46},6662,{"collection_name":337,"first_q":263,"per_page":19,"q":263},{"title":638,"slug":639,"exerpt":640,"link":641,"featured_media":642,"slot":643},"Black Mamba","blackmamba","Il vostro tè musicale del giovedì pomeriggio. 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