","Catania. Il tribunale contro Piantedosi","post",1676404024,[67,68,69,70,71,72,73,74],"http://radioblackout.org/tag/atania/","http://radioblackout.org/tag/clt/","http://radioblackout.org/tag/humanity-1/","http://radioblackout.org/tag/migranti-nel-mediterraneo/","http://radioblackout.org/tag/open-arms/","http://radioblackout.org/tag/piantedosi/","http://radioblackout.org/tag/respingimenti/","http://radioblackout.org/tag/salvini/",[76,77,78,79,80,81,82,83],"atania","c<","humanity 1","migranti nel Mediterraneo","open arms","piantedosi","respingimenti","salvini",{"post_content":85,"tags":89},{"matched_tokens":86,"snippet":87,"value":88},[15],"politiche di repressione contro i \u003Cmark>migranti\u003C/mark> del governo Meloni. Rappresenta un","Ieri il tribunale civile di Catania si è pronunciato a favore del ricorso presentato a novembre da un gruppo di immigrati, che in base ad un’ordinanza del ministro dell’Interno, non potevano essere sbarcati nella città etnea. Piantedosi aveva concesso lo sbarco solo ai fragili della Humanity 1, negando agli altri la possibilità di essere soccorsi a terra. Ieri il tribunale ha stabilito che tutti i naufraghi avrebbero dovuto essere accolti immediatamente. Questa sentenza rappresenta una crepa contro le politiche di repressione contro i \u003Cmark>migranti\u003C/mark> del governo Meloni. 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Peccato che i moderni negrieri siano il più delle volte migranti tra i migranti, appena più fortunati dei loro compagni di sventura ma come loro presi nella tempesta che macina vite nel prodursi dei nuovi squilibri globali. 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La novità è che la Geo Barents, nonostante di la nuova legge imponga di ripescare un solo gruppo di persone, lasciando annegare altri di cui si fosse captato il messaggio, ha salvato tre gruppi di naufraghi prima di partire alla volta di La Spezia, il porto loro assegnato.\r\nIn base alla normativa rischia una multa tra i diecimila e i cinquantamila euro e il fermo per due mesi. In caso di recidiva scatterebbe anche il sequestro dell’imbarcazione.\r\nSulla nave di Médécins sans frontières, arrivata sabato pomeriggio alla Spezia c’erano 237 migranti, un terzo dei quali erano bambini e ragazzi non accompagnati. I bambini, che più di altri rischiano la vita durante le traversate, erano soprattutto nel secondo e nel terzo salvataggio. Uno di loro ha meno di un anno.\r\nLa legge Piantedosi, ci faceva notare l’avvocato Losco, è in diretto contrasto sia con le norme del mare che con la Costituzione, che stabiliscono che il soccorso di persone in pericolo sia un dovere di chi ha la possibilità di salvarle.\r\nLa Geo Barents, dopo le operazioni di sanificazione degli ambienti, è pronta a ripartire appena arriverà il nulla osta.\r\nAncora non si sa se la Procura di La Spezia deciderà di procedere contro i responsabili della nave.\r\nMentre la Geo Barents attraccava a La Spezia, a Tripoli Meloni, Piantedosi e Tajani erano seduti al tavolo con tagliagole e grassatori divenuti ministri e responsabili del contrasto all’immigrazione.\r\nNe abbiamo parlato con Riccardo Gatti della Geo Barents\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/2023-01-31-geo-barents-gatti.mp3\"][/audio]","31 Gennaio 2023","2023-01-31 14:15:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Geo Barents. 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Zuccaro si è imbarcato in una crociata contro le ONG, aperta da Beppe Grillo e perfezionata dal ministro dell’Interno Minniti.\r\nIl 27 marzo il teorema di Zuccaro aveva subito un primo colpo dal gip di Catania Nunzio Sarpietro che aveva confermato il sequestro della nave, ma si era dichiarato non competente al livello territoriale per i reati contestati e aveva passato il fascicolo al gip di Ragusa. Sarpietro infatti aveva fatto cadere l’accusa di associazione a delinquere contro il capitano Marc Creus Reig e la coordinatrice dei soccorsi Ana Isabel Montes Mier, lasciando in piedi invece l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Questo elemento aveva fatto decadere la competenza territoriale del tribunale di Catania che ha una specifica autorità per i reati associativi.\r\n\r\nGiampiccolo ha scritto che la Open Arms ha rispettato la regola di sbarcare i naufraghi in un porto sicuro, sostenendo che la Libia non offre garanzie. Il giudice ha riconosciuto che la Libia è “un luogo in cui avvengono gravi violazioni dei diritti umani (con persone trattenute in strutture di detenzione in condizioni di sovraffollamento, senza accesso a cure mediche e a un’adeguata alimentazione, e sottoposte a maltrattamenti e stupri e lavori forzati)”.\r\n\r\nMarc Creus Reig e Ana Isabel Montes Mier rimangono indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, perché è riconosciuta una condotta di “disobbedienza alle direttive impartite” da chi coordinava i soccorsi, ma il sequestro della nave non è convalidato, perché il gip sostiene che i soccorritori abbiano agito in uno “stato di necessità”. Questa condizione fa decadere il reato di favoreggiamento per chi ha commesso un reato “costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave”.\r\nLa Open Arms andrà in riparazione e presto, in attesa della sua riparazione o dell’acquisto di una nuova imbarcazione, nel Mediterraneo, nel Mare di Mezzo veleggerà il veliero Astral.\r\n\r\nQuesta vicenda, nonostante il parziale ridimensionamento delle accuse, dimostra la volontà del governo di eliminare ogni presenza scomoda sulle rotte dell’immigrazione.\r\nCome dimostra la stessa vicenda della Open Arms, il bastone del comando è in mano alla Marina Militare Italiana, che punta a far sì che le operazioni in mare siano gestite dalla guardia costiera libica.\r\nNei fatti si ritorna ai respingimenti di massa, vietati dai trattati internazionali, e, perciò, nascosti sotto la foglia di fico dei soccorsi dei libici.\r\n\r\nI migranti, che sanno quello che li aspetta, quando vedono i libici si gettano in mare.\r\n\r\nCe ne ha parlato Riccardo Gatti responsabile italiano della ONG spagnola.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 04 17 gatti open arms","17 Aprile 2018","2018-04-23 13:04:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/proactiva-open-arms-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/proactiva-open-arms-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/proactiva-open-arms-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/proactiva-open-arms-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/proactiva-open-arms-1024x768.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Liberata la Open Arms",1523991699,[250,251,140,202,71,252],"http://radioblackout.org/tag/dissequestro-open-arms/","http://radioblackout.org/tag/immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/respingimenti-di-massa/",[254,24,21,30,80,255],"dissequestro open arms","respingimenti di massa",{"post_content":257,"tags":261},{"matched_tokens":258,"snippet":259,"value":260},[98,15,98,21],"nave – attiva \u003Cmark>nel\u003C/mark> soccorso di \u003Cmark>migranti\u003C/mark> \u003Cmark>nel\u003C/mark> \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark> centrale – era stata sequestrata su","Il giudice per le indagini preliminari di Ragusa, Giovanni Giampiccolo, ha disposto il dissequestro della nave dell’ong spagnola Proactiva Open Arms, che era ferma \u003Cmark>nel\u003C/mark> porto di Pozzallo dal 18 marzo dopo aver soccorso 218 \u003Cmark>migranti\u003C/mark> in due diverse operazioni al largo della Libia.\r\nLa nave – attiva \u003Cmark>nel\u003C/mark> soccorso di \u003Cmark>migranti\u003C/mark> \u003Cmark>nel\u003C/mark> \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark> centrale – era stata sequestrata su ordine della procura di Catania, guidata da Carmelo Zuccaro, nell’ambito di un’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e associazione a delinquere. Zuccaro si è imbarcato in una crociata contro le ONG, aperta da Beppe Grillo e perfezionata dal ministro dell’Interno Minniti.\r\nIl 27 marzo il teorema di Zuccaro aveva subito un primo colpo dal gip di Catania Nunzio Sarpietro che aveva confermato il sequestro della nave, ma si era dichiarato non competente al livello territoriale per i reati contestati e aveva passato il fascicolo al gip di Ragusa. Sarpietro infatti aveva fatto cadere l’accusa di associazione a delinquere contro il capitano Marc Creus Reig e la coordinatrice dei soccorsi Ana Isabel Montes Mier, lasciando in piedi invece l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Questo elemento aveva fatto decadere la competenza territoriale del tribunale di Catania che ha una specifica autorità per i reati associativi.\r\n\r\nGiampiccolo ha scritto che la Open Arms ha rispettato la regola di sbarcare i naufraghi in un porto sicuro, sostenendo che la Libia non offre garanzie. 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Questa condizione fa decadere il reato di favoreggiamento per chi ha commesso un reato “costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave”.\r\nLa Open Arms andrà in riparazione e presto, in attesa della sua riparazione o dell’acquisto di una nuova imbarcazione, \u003Cmark>nel\u003C/mark> \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark>, \u003Cmark>nel\u003C/mark> Mare di Mezzo veleggerà il veliero Astral.\r\n\r\nQuesta vicenda, nonostante il parziale ridimensionamento delle accuse, dimostra la volontà del governo di eliminare ogni presenza scomoda sulle rotte dell’immigrazione.\r\nCome dimostra la stessa vicenda della Open Arms, il bastone del comando è in mano alla Marina Militare Italiana, che punta a far sì che le operazioni in mare siano gestite dalla guardia costiera libica.\r\nNei fatti si ritorna ai respingimenti di massa, vietati dai trattati internazionali, e, perciò, nascosti sotto la foglia di fico dei soccorsi dei libici.\r\n\r\nI \u003Cmark>migranti\u003C/mark>, che sanno quello che li aspetta, quando vedono i libici si gettano in mare.\r\n\r\nCe ne ha parlato Riccardo Gatti responsabile italiano della ONG spagnola.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 04 17 gatti open arms",[262,264,266,268,270,272],{"matched_tokens":263,"snippet":254},[],{"matched_tokens":265,"snippet":24},[],{"matched_tokens":267,"snippet":163},[21],{"matched_tokens":269,"snippet":30},[],{"matched_tokens":271,"snippet":80},[],{"matched_tokens":273,"snippet":255},[],[275,277],{"field":116,"matched_tokens":276,"snippet":259,"value":260},[98,15,98,21],{"field":41,"indices":278,"matched_tokens":279,"snippets":281},[121],[280],[21],[163],{"best_field_score":182,"best_field_weight":20,"fields_matched":121,"num_tokens_dropped":53,"score":235,"tokens_matched":111,"typo_prefix_score":53},{"document":284,"highlight":308,"highlights":313,"text_match":180,"text_match_info":316},{"cat_link":285,"category":286,"comment_count":53,"id":287,"is_sticky":53,"permalink":288,"post_author":56,"post_content":289,"post_date":290,"post_excerpt":59,"post_id":287,"post_modified":291,"post_thumbnail":292,"post_thumbnail_html":293,"post_title":294,"post_type":64,"sort_by_date":295,"tag_links":296,"tags":302},[50],[52],"85205","http://radioblackout.org/2023/11/antimilitaristi-contro-i-mercanti-darmi/","Una scommessa vinta. 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A porta Palazzo gli interventi si sono centrati sulla guerra ai migranti nel Mediterraneo e sui valichi alpini, sulla militarizzazione dei CPR e sulla costruzione di campi di concentramento in Albania, oltre ad un focus sul tema della decolonialità, come strumento cardine per smontare ogni retorica nazionalista in un contesto di solidarietà internazionalista tra gli oppressi e gli sfruttati.\r\nSi sono poi susseguiti interventi contro la militarizzazione delle scuole e la collaborazione tra il Politecnico di Torino e Leonardo, contro l’economia di guerra e le spese militari, contro il Muos e la base di Sigonella, contro la nuova base dei carabinieri a Pisa e i poligoni di tiro in Friuli, contro il mercato delle armi e l’industria bellica, contro le missioni militari all’estero e la militarizzazione delle nostre città.\r\nLa Torino antimilitarista ha dato un segnale forte e chiaro: opporsi ad un futuro per la città legato alla ricerca, produzione e commercio bellici è un modo concreto per opporsi alla guerra e a chi la a(r)ma.\r\nLe armi che uccidono uomini, donne e bambini in ogni dove, sono prodotte a due passi dalle nostre case.\r\nGettare sabbia negli ingranaggi del militarismo è possibile. 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Un nemico confuso, sostanzialmente uno specchietto per le allodole che allude a figure molto diverse dal migrante che fa la traversata gratuitamente, a chi offre il \"servizio\" di viaggio fino a chi cerca di speculare trattando i migranti come una oggetti.\r\nInvece di ribaltare il punto di vista che vede i flussi migratori come indotti da una sorte di tratta di essere umani, l'intervento militare non avrà nessun tipo di effetto positivo sulla vita dei migranti che saranno ormai bloccati in Libia dalle operazioni pre-sbarco.\r\nL'indignazione contro la strage dei migranti si traduce alla fine con una nuova guerra contro i migranti stessi. 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Conclusione in strumentali estreme con Haspar, High Elements e Mighty Massa.\r\n\r\n#torinoècasanostra\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ",[423],{"field":116,"matched_tokens":424,"snippet":420,"value":421},[15,98,21],{"best_field_score":182,"best_field_weight":20,"fields_matched":317,"num_tokens_dropped":53,"score":318,"tokens_matched":111,"typo_prefix_score":53},{"document":427,"highlight":449,"highlights":454,"text_match":457,"text_match_info":458},{"comment_count":53,"id":428,"is_sticky":53,"permalink":429,"podcastfilter":430,"post_author":431,"post_content":432,"post_date":433,"post_excerpt":59,"post_id":428,"post_modified":434,"post_thumbnail":435,"post_title":436,"post_type":407,"sort_by_date":437,"tag_links":438,"tags":444},"99540","http://radioblackout.org/podcast/il-naufragio-di-lampedusa-e-il-razzismo-anche-dopo-la-morte/",[354],"harraga","Che lo Stato periodicamente eserciti il suo potere di uccidere, come forma di controllo ed annichilimento delle vite nonché con l’obbiettivo di terrorizzare – e così controllare – il più ampio numero di persone in viaggio senza documenti europei, non è certo novità. Eppure vale la pena ogni volta ribadirlo e darsi il tempo per capire come – e con quali intenti – il potere decida di protrarre le pratiche razziste anche al di là del confine della vita stessa.\r\n\r\nChe il Mar Mediterraneo sia un cimitero a cielo aperto non è di certo un segreto; eppure puntualmente ogni strage in mare viene silenziata dalla stragrande maggioranza delle coperture mediatiche.\r\nIn questo episodio di Harraga, cerchiamo piuttosto di approfondire la notizia del naufragio di metà Agosto 2025 riportando il giusto termine di strage – non tragedia - per descriverlo e sottolineare le precise responsabilità. Nonché con l’aiuto di attivistx di Maldusa a Lampedusa e con quellx di MEM.MED dalla Sicilia, cerchiamo non solo di entrare nel merito degli eventi ma anche di descrivere, e far una prima analisi, di come il razzismo – e la sua burocrazia – si spinga ben oltre il confine della vita, ricadendo a cascata sulle famiglie dei morti di frontiera.\r\n\r\nPrimo collegamento con chi si trova in questo momento a Lampedusa con Maldusa,\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/Maldusa-2025_08_22_2025.08.22-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nSecondo collegamento con MemMed -Memoria Mediterranea, gruppo attivo nel supporto alla ricerca delle persone migranti disperse nel Mediterraneo e nel monitoraggio delle pratiche di frontiera.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/MemMed.mp3\"][/audio]","26 Agosto 2025","2025-08-26 07:31:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/Immagine-2025-08-23-152414-200x110.png","Il naufragio di Lampedusa e il razzismo anche dopo la morte",1756193505,[439,440,441,442,443],"http://radioblackout.org/tag/lampedusa/","http://radioblackout.org/tag/maldusa/","http://radioblackout.org/tag/memmed/","http://radioblackout.org/tag/naufragio/","http://radioblackout.org/tag/porto-empedocle/",[33,445,446,447,448],"maldusa","MemMed","naufragio","Porto Empedocle",{"post_content":450},{"matched_tokens":451,"snippet":452,"value":453},[15,98,21,98],"supporto alla ricerca delle persone \u003Cmark>migranti\u003C/mark> disperse \u003Cmark>nel\u003C/mark> \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark> e \u003Cmark>nel\u003C/mark> monitoraggio delle pratiche","Che lo Stato periodicamente eserciti il suo potere di uccidere, come forma di controllo ed annichilimento delle vite nonché con l’obbiettivo di terrorizzare – e così controllare – il più ampio numero di persone in viaggio senza documenti europei, non è certo novità. 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Il 25 agosto del 2018 la nave aveva soccorso 177 persone migranti nel Mar Mediterraneo, di cui molti minori, e rimase bloccata per bene giorni nel porto di Catania su ordine dell'allora ministro dell'Interno Salvini, violando ogni diritto di libertà personale delle persone trattenuta a bordo. La situazione si sbloccherà solo 10 giorno con lo sbarco di tutte le persone che era state sequestrate sulla nave. L'anno seguente un gruppo di persone intenta una causa civile per i fatti sopra descritti.\r\n\r\nOggi arriva una sentenza storica in cui non solo si riconoscono le responsabilità del ministro, ma lo si condanna per sequestro di persona e lo si obbliga al risarcimento dei danni alle persone migranti a cui si era impedito lo sbarco. La sentenza richiama inoltre l’Italia all’obbligo di soccorso in mare secondo le convenzioni internazionali, e stabilisce che “lo stato responsabile del soccorso deve organizzare lo sbarco nel più breve tempo ragionevolmente possibile fornendo un luogo sicuro in cui terminare le operazioni di soccorso. È solo con la concreta indicazione del place of safety (pos), e con il successivo arrivo dei naufraghi nel luogo sicuro designato, che, infatti, l’attività di search and rescue (ricerca e soccorso) può considerarsi conclusa”.\r\n\r\nNe parliamo con Alessandro Praticò, avvocato e socio ASGI.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/puntata-100325.mp3\"][/audio]","15 Marzo 2025","2025-03-15 16:17:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/nave-diciotti-e1742051753101-200x110.jpg","Sentenza sul caso della nave Diciotti",1742055433,[474,251],"http://radioblackout.org/tag/antirazzismo/",[476,24],"antirazzismo",{"post_content":478},{"matched_tokens":479,"snippet":480,"value":481},[15,98,21],"nave aveva soccorso 177 persone \u003Cmark>migranti\u003C/mark> \u003Cmark>nel\u003C/mark> Mar \u003Cmark>Mediterraneo\u003C/mark>, di cui molti minori, e","Il 7 marzo arriva la sentenza della Cassazione riguardante la nave Diciotti della Guardia Costiera, a cui \u003Cmark>nel\u003C/mark> 2018 fu impedito lo sbarco nei porti italiani. 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Sebbene già con il Safety Rwanda Bill ossia quel pacchetto che, definendo il Rwanda un paese sicuro, ha visto per qualche vago momento concretizzarsi una realtà agghiacciante ossia la potenziale deportazione in Rwanda di persone, clandestine sul territorio inglese, senza considerare la loro provenienza geografica; ma anche per quanto riguarda la sperimentazione dei CTR siciliani di Modica-Pozzallo prima e di Porto Empedocle poi, la questione dei paesi sicuri ha iniziato a mostrarsi come un grimaldello importantissimo per la nuova prospettiva di gestione dei flussi. Ora, in Italia, è agli onori delle cronache, soprattutto successivamente all’apertura del CTR di Gjader in Albania, proprio perché essa è strutturante per applicare le procedure accelerate di frontiera sui migranti fermati nel mediterraneo, quindi elemento fondamentale per l’esternalizzazione della detenzione amministrativa, nonostante l’impalcatura non stia in piedi, almeno per il momento.\r\n\r\nAscolta qui il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/YASHA8.11.24.mp3\"][/audio]","15 Novembre 2024","2024-11-15 15:44:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Black-list-UE-notizie-980x513-2912835636-200x110.png","Sul concetto di Paese Sicuro",1731685473,[498,499],"http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[381,387],{"post_content":502},{"matched_tokens":503,"snippet":505,"value":506},[15,98,504],"mediterraneo","procedure accelerate di frontiera sui \u003Cmark>migranti\u003C/mark> fermati \u003Cmark>nel\u003C/mark> \u003Cmark>mediterraneo\u003C/mark>, quindi elemento fondamentale per l’esternalizzazione","In questa puntata di Harraga, in onda su Radio Blackout, insieme a Yasha Maccanico di Statewatch abbiamo provato a intavolare qualche riflessione sul concetto di “paese sicuro” in relazione alle procedure amministrative di gestione dei flussi o in materia di immigrazione. 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L’OIM sottolinea inoltre che sono stati 17.025 i migranti intercettati nel 2023 dalla Guardia costiera libica e riportati nei lager del Paese nordafricano.\r\nSiamo di fronte ad una strage continua, pianificata con cura, dai governi europei, in primis quello italiano.\r\nUna strage frutto delle leggi che rendono illegale emigrare, una strage che cresce quando i migranti non vengono volutamente soccorsi come a Cutro, quando le navi delle ONG sono ostacolate in ogni modo dai divieti folli imposti dal governo.\r\nMa il mare non è l’unica frontiera. Si muore in montagna, nel deserto, nei cantieri dove la vita di un clandestino non vale nulla.\r\nCe ne ha parlato Raffaele\r\n\r\nStato di polizia. 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