","Discrezionalità, potere e uso della forza: i manuali per i reparti mobili e il sapere di polizia","post",1456166490,[63,64,65,66,67,68,69,70,71],"http://radioblackout.org/tag/abusi-di-polizia/","http://radioblackout.org/tag/categorizzazione/","http://radioblackout.org/tag/controllo-sociale/","http://radioblackout.org/tag/discrezionalita/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-della-polizia/","http://radioblackout.org/tag/polizia/","http://radioblackout.org/tag/regole-di-ingaggio/","http://radioblackout.org/tag/stereotipi/","http://radioblackout.org/tag/violenza-della-polizia/",[73,74,75,76,77,78,79,80,81],"abusi di polizia","categorizzazione","controllo sociale","discrezionalità","militarizzazione della polizia","polizia","regole di ingaggio","stereotipi","violenza della polizia",{"post_content":83,"post_title":88,"tags":91},{"matched_tokens":84,"snippet":86,"value":87},[85,78],"della","discrezionalità e arbitrarietà del lavoro \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>? Cosa è cambiato nei manuali","Come è stato costruito e trasmesso nel corso nel tempo il \"sapere di \u003Cmark>polizia\u003C/mark>\"? Quali le teorie e quali le \"pratiche\"? Cosa significa parlare di discrezionalità e arbitrarietà del lavoro \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>? Cosa è cambiato nei manuali di formazione dei reparti mobili dal secondo dopoguerra ad oggi? Come vengono formati i funzionari e/o operatori delle forze dell'ordine in Italia? In particolare come sono cambiati negli ultimi 15 anni i pochi manuali o materiali accessibili utilizzati per la formazione di agenti e operatori?\r\n\r\nAbbiamo parlato di questo e di molto altro con Enrico Gargiulo, ricercatore presso l'università del Piemonte Orientale. Partendo da un articolo molto recente, \"Ordine pubblico, regole private. I manuali per i Reparti mobili \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>Polizia\u003C/mark> di stato\", abbiamo cercato di descrivere cosa cosa accade in Italia negli ultimi anni, allargando poi lo sguardo alla Francia - piombata in un prolungato stato di \"eccezione\" con la dichiarazione dello stato di emergenza dal novembre 2015 - agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna.\r\n\r\nAscolta il contributo:\r\n\r\nenricogargiulo",{"matched_tokens":89,"snippet":90,"value":90},[85,78],"Discrezionalità, potere e uso \u003Cmark>della\u003C/mark> forza: i manuali per i reparti mobili e il sapere di \u003Cmark>polizia\u003C/mark>",[92,95,97,99,101,104,107,109,111],{"matched_tokens":93,"snippet":94},[78],"abusi di \u003Cmark>polizia\u003C/mark>",{"matched_tokens":96,"snippet":74},[],{"matched_tokens":98,"snippet":75},[],{"matched_tokens":100,"snippet":76},[],{"matched_tokens":102,"snippet":103},[22,85,78],"\u003Cmark>militarizzazione\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>",{"matched_tokens":105,"snippet":106},[78],"\u003Cmark>polizia\u003C/mark>",{"matched_tokens":108,"snippet":79},[],{"matched_tokens":110,"snippet":80},[],{"matched_tokens":112,"snippet":113},[85,78],"violenza \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>",[115,125,128],{"field":37,"indices":116,"matched_tokens":119,"snippets":124},[117,118,21,49],4,8,[120,121,122,123],[22,85,78],[85,78],[78],[78],[103,113,106,94],{"field":126,"matched_tokens":127,"snippet":86,"value":87},"post_content",[85,78],{"field":129,"matched_tokens":130,"snippet":90,"value":90},"post_title",[85,78],1736172819517538300,{"best_field_score":133,"best_field_weight":134,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":49,"score":135,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":49},"3315704398080",13,"1736172819517538411",{"document":137,"highlight":157,"highlights":162,"text_match":165,"text_match_info":166},{"cat_link":138,"category":139,"comment_count":49,"id":140,"is_sticky":49,"permalink":141,"post_author":52,"post_content":142,"post_date":143,"post_excerpt":55,"post_id":140,"post_modified":144,"post_thumbnail":145,"post_thumbnail_html":146,"post_title":147,"post_type":60,"sort_by_date":148,"tag_links":149,"tags":153},[46],[48],"95432","http://radioblackout.org/2025/02/svezia-lattentato-di-orebro-sintomo-di-una-societa-in-guerra/","Martedì 4 febbraio, una sparatoria in una scuola a Örebro, in Svezia, ha lasciato sul terreno 10 morti e l'attentatore suicida. L'Ansa oggi riporta il grido dell'attentatore \"Via dall'Europa\", ed anche il fatto che la scuola presa di mira fosse un istituto serale che impartiva corsi di svedese per stranieri e frequentato da una percentuale molto alta di studenti migranti o di seconda generazione fa pensare ad un attentato pensato per colpire le comunità migranti stabilitesi in Svezia. Nonostante questo, le informazioni fornite dalla polizia e dal governo svedesi sono frammentate e molto confuse, come confuso e tardivo è stato lo stesso intervento delle forze dell'ordine, fatto che ha probabilmente contribuito al numero di vittime molto elevato.\r\n\r\nIl profilo dell'attentatore è quello di una persona senza relazioni sociali, senza più contatti con la famiglia, in evidente necessità di cure eppure non solo non presa in cura dai servizi sociali, ma addirittura autorizzata al possesso di armi. Già da queste poche informazioni sul suo profilo si possono immaginare alcuni ragionamenti sullo stato di salute in cui versa la Svezia: dotata in passato di uno dei sistemi welfaristici che avevano contribuito a costruire il mito delle socialdemocrazie scandinave come paradisi fondati sulla pace sociale in cambio della redistribuzione del reddito, il welfare svedese si è progressivamente disgregato lasciando una società piagata dall'isolamento, dalla xenofobia e dalla paura ma con il maggior numero di armi pro-capite d'Europa. Il governo svedese ha scelto di affrontare le ultime ondate migratorie ricorrendo al tipico arsenale delle destre europee: una retorica fondata sulla paura e sulla stigmatizzazione delle comunità migranti, rappresentate come responsabili dell'aumento di atti violenti, e una politica interna imperniata sulla militarizzazione della sfera pubblica e sul conferimento alla polizia del potere di fermare e perquisire a propria discrezione chiunque all'interno di \"zone speciali\" che, guardacaso, coincidono con i quartieri popolari a maggioranza migrante. Una politica della \"guerra interna\" che si abbina alla retorica di \"guerra esterna\" che riguarda invece la minaccia rappresentata dalla Russia: una martellante campagna a favore del diritto ucraino a difendersi ha spostato l'opinione pubblica svedese su posizioni oltranziste per quanto riguarda la guerra in Ucraina e l'ostilità alla Russia e all'Iran.\r\n\r\nDa un articolo di Internationalen: \"Come molti hanno sottolineato, gli autori solitari non agiscono nel vuoto della società, indipendentemente dal loro stato mentale. In un contesto in cui le sparatorie e le esplosioni quasi quotidiane normalizzano la violenza delle armi, in cui il governo di destra e i Democratici di Svezia indicano l'immigrazione e gli immigrati come i principali problemi del Paese, in cui la cittadinanza può essere revocata, i rifugiati sono trattati come criminali, il Consiglio per l'immigrazione deporta su basi arbitrarie e un numero sempre maggiore di persone deve essere “rimpatriato”, si crea un intero clima sociale che può incanalare l'odio e la rabbia individuale. È in questo contesto che possono nascere autori di reati come quelli di Örebro. Forse non sapremo mai le motivazioni personali, razziste o di altro tipo, dell'assassino di massa solitario. E forse non ne abbiamo nemmeno bisogno per fare ciò che tante persone a Örebro stanno facendo ora, ovvero unirsi nel dolore, nella comunione e nel rispetto, come una sorta di controforza di solidarietà. Non solo contro singoli atti di follia, ma contro il clima sociale politicamente infiammato che può alimentare la violenza, sia essa deliberatamente ideologica o solo una manifestazione di odiosa follia\"\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Monica Quirico, studiosa di Svezia:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/QuiricoSpasratoriaSvezia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","8 Febbraio 2025","2025-02-08 13:31:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/4947-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/4947-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/4947-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/4947-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/4947-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/4947.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Svezia: l'attentato di Örebro sintomo di una società in guerra",1739021423,[150,151,152],"http://radioblackout.org/tag/attentato/","http://radioblackout.org/tag/migrazione/","http://radioblackout.org/tag/svezia/",[154,155,156],"attentato","migrazione","svezia",{"post_content":158},{"matched_tokens":159,"snippet":160,"value":161},[22,85,78],"una politica interna imperniata sulla \u003Cmark>militarizzazione\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> sfera pubblica e sul conferimento alla \u003Cmark>polizia\u003C/mark> del potere di fermare e","Martedì 4 febbraio, una sparatoria in una scuola a Örebro, in Svezia, ha lasciato sul terreno 10 morti e l'attentatore suicida. 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Da tempo il Comitato Salviamo il Meisino aveva denunciato il progetto e da giovedì scorso, data di inizio dei lavori, comitati e solidali si ritrovano tutte le mattine al parco per impedire l’avanzamento del cantiere. Città e questura hanno risposto sin da subito con la militarizzazione del parco e il massiccio intervento della polizia che però non scoraggia i solidali.\r\n\r\nCon un compagno facciamo un aggiornamento dal blocco dei lavori di stamattina, un rilancio delle iniziative del weekend e una riflessione sui progetti di cementificazione e messa a valore degli spazi verdi urbani e sui numerosi tentativi di opporvisi che a macchia di leopardo si stanno espandendo in tutta Italia.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Meisino-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRicordiamo i prossimi appuntamenti già fissati:\r\n\r\nsabato 14 settembre, ore 15.00 manifestazione al Meisino per controllare insieme lo stato dei lavori e contro la devastazione del parco\r\n\r\ndomenica 15 settembre dalle h 14.30 presidio artistico al parco, alla spiaggieta con la possibilità di disegnare alberi che verranno successivamente esposti in una mostra allo Sporting Dora.\r\n\r\nsabato 21 settembre biciclettata Future Parade\r\n\r\ndomenica 29 settembre biciclettata Bici e Dintorni con partenza da piazza Castello alle ore 9.45 con tappa al parco (indicativamente verso le 10.30) e momento di autofinanziamento\r\n\r\nVi invitiamo a seguire il canale Telegram \"Salviamo il Meisino\" per ulteriori informazioni\r\n\r\n ","13 Settembre 2024","2024-09-13 16:16:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/images-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"259\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/images.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Difendere il parco, fermare il cantiere. 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Tutti luoghi dove migranti e richiedenti asilo sopravvivono aspettando di raggiungere la Gran Bretagna o semplicemente vivono non avendo altro orizzonte che restare accampati. La violenza di polizia e gruppi paramilitari non si ferma ma si trasforma: al momento non si sa ancora bene quanti siano i gruppi apertamente fascisti che da tempo aggrediscono i migranti e i richiedenti asilo in città o vicino ai campi, e quanti gli agenti in \"borghese\" che compiono le stesse aggressioni che resteranno, naturalmente, impunite.\r\n\r\nI feriti, in queste ultime settimane, sono stati numerosi così come le spedizioni punitive. Di fatto per le persone della baraccopoli diventa sempre più pericoloso avvicinarsi alla città. Molti si allontanano per il terrore di essere aggrediti, pestati, incarcerati. Uno dei risultati prodotti da questa violenza diffusa e apparentemente \"non organizzata\" - molto funzionale alle istituzioni e prima ancora di qualsiasi operazione di sgombero - vede migranti e richiedenti asilo abbandonare gli accampamenti autocostruiti, cercare rifugio in altri campi o spostandosi in altre città o paesi. In queste ore, alla vigilia di altre azioni di sgombero e deportazione in altre strutture, la ricattabilità è come sempre massima nei confronti dei migranti. A questo si aggiunge la militarizzazione della zona e il controllo capillare dell'autostrada che porta al tunnel sotto la Manica, delle stazioni e del porto di Calais.\r\n\r\nLa guerra a migranti e richiedenti asilo è aperta e dichiarata anche qui. 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Il prossimo enorme sgombero annunciato per lunedì 22 febbraio, con ruspe e uno spiegamento molto ingente di \u003Cmark>polizia\u003C/mark>, colpirà almeno 800 persone nella zona centrale \u003Cmark>della\u003C/mark> Jungle.\r\n\r\nClaudia questa mattina, proprio da Calais, ci ha fatto un quadro di quello che sta succedendo. Ascolta il contributo:\r\n\r\nclaudia",{"matched_tokens":243,"snippet":244,"value":244},[85],"Aggiornamenti da Calais sulla guerra contro gli abitanti \u003Cmark>della\u003C/mark> Jungle",[246,248,250,252,254,256,258,260,262,264,266],{"matched_tokens":247,"snippet":228},[],{"matched_tokens":249,"snippet":229},[],{"matched_tokens":251,"snippet":230},[],{"matched_tokens":253,"snippet":231},[],{"matched_tokens":255,"snippet":232},[],{"matched_tokens":257,"snippet":27},[],{"matched_tokens":259,"snippet":233},[],{"matched_tokens":261,"snippet":234},[],{"matched_tokens":263,"snippet":235},[],{"matched_tokens":265,"snippet":236},[],{"matched_tokens":267,"snippet":113},[85,78],[269,271,277],{"field":126,"matched_tokens":270,"snippet":240,"value":241},[22,85],{"field":37,"indices":272,"matched_tokens":274,"snippets":276},[273],10,[275],[85,78],[113],{"field":129,"matched_tokens":278,"snippet":244,"value":244},[85],1733921019837546500,{"best_field_score":281,"best_field_weight":168,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":49,"score":282,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":49},"2216192835584","1733921019837546611",{"document":284,"highlight":304,"highlights":312,"text_match":279,"text_match_info":317},{"cat_link":285,"category":286,"comment_count":49,"id":287,"is_sticky":49,"permalink":288,"post_author":52,"post_content":289,"post_date":290,"post_excerpt":55,"post_id":287,"post_modified":291,"post_thumbnail":292,"post_thumbnail_html":293,"post_title":294,"post_type":60,"sort_by_date":295,"tag_links":296,"tags":300},[46],[48],"76254","http://radioblackout.org/2022/06/ecuador-paro-ad-oltranza-blocchi-e-scontri-da-parte-della-comunita-indigena/","Cosa sta succedendo in Ecuador, dove da giorni ci sono blocchi, scioperi, scontri e proteste da parte della comunità Indigena del paese?\r\n\r\nUno sciopero ad oltranza chiamato dalla dalla CONAIE (Confederación de Nacionalidades Indígenas), la principale organizzazione indigena ecuatoriana, è in corso contro l'aumento dell'inflazione, la disoccupazione, il caro vita e le politiche neoliberiste del governo di Guillermo Lasso. Le proteste sono iniziate lo scorso 13 Giugno.\r\n\r\nTramite uno scritto, delx compagnx che si trovano in quei territori (e che ringraziamo molto!), ci raccontano con dettaglio cosa sta succedendo in quei luoghi.\r\n\r\nVe lo leggiamo, per voi. Ascolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/ecuador.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui un po' di foto di questi giorni:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nQui il testo scritto da* compagn*:\r\n\r\nSUL PARO IN CORSO IN ECUADOR\r\n\r\nSiamo al nono giorno di proteste in Ecuador. Il 13 giugno é iniziato lo sciopero \"a tempo indeterminato\" chiamato dalla CONAIE (Confederación de Nacionalidades Indígenas), la principale organizzazione indigena ecuatoriana. \"Uno sciopero contro le politiche neoliberiste del governo\", questo fu l'annuncio di quasi un mese fa.\r\nI prezzi di tutto stanno aumentando vertiginosamente.\r\nCon l'aumento del prezzo della benzina, la canasta basica, i prodotti di prima necessità, così come i trasporti sono diventati irraggiungibili soprattutto per quella parte di popolazione che vive \"al margine\", e che se già prima aveva difficoltà ad arrivare alla fine del mese ora non ce la fa più.\r\nMa l'eliminazione delle sovvenzioni alla benzina non sono le sole motivazioni del paro.\r\nLa Conaie ha presentato 10 richieste al governo di Lasso: la riduzione e il congelamento dei prezzi dei carburanti (a 1,50 per il diesel e a 2,10 dollari per il gallone di benzina - ossia 3,78 litri); il rifinanziamento dei debiti del settore agricolo per un anno; il controllo dei prezzi dei prodotti agricoli, per garantire un minimo a contadini e allevatori; la non precarizzazione della giornata lavorativa; la revisione dei progetti estrattivi, con l'abrogazione dei decreti 95 e 151 che promuovono l'aumento dello sfruttamento petrolifero e minerario; il rispetto della consultazione preventiva, libera e informata per avviare progetti estrattivi nei territori comunitari e indigeni; la regolamentazione dei prezzi dei beni di prima necessità per evitare speculazioni; il rispetto dei diritti collettivi, come l'educazione bilingue e la giustizia indigena; la non privatizzazione dei settori strategici; un bilancio dignitoso per la sanità e l'istruzione; la creazione di politiche di sicurezza pubblica.\r\nIl paro è iniziato alla mezzanotte tra domenica 12 e lunedì 13 giugno. Un paro che si é voluto, fino a oggi, decentrato e diffuso. Bloccare le vie di comunicazione e dei trasporti. Bloccare l'economia. Queste le parole d'ordine.\r\nMoltissimi territori hanno risposto. Nella sierra, dove il movimento indigeno é più organizzato, sono state bloccate le arterie del paese, con blocchi diffusi e migliaia di persone per strada. Sassi, sabbia, tronchi, pneumatici in fiamme. Nell' Oriente, in amazzonia, gli indigeni hanno bloccato numerosi pozzi petroliferi, causando perdite per milioni di euro. A Quito e a Cuenca i movimenti studenteschi hanno chiamato manifestazioni quotidiane, a cui si sono unite migliaia di persone.\r\nIl governo ha risposto con la militarizzazione e la repressione.\r\nMartedì 14, all'1,30 del mattino il presidente della Conaie Leoniadas Iza é stato letteralmente rapito dalla macchina su cui viaggiava dai militari e arrestato. Il presidente Guillermo Lasso ha annunciato su Twitter l'inizio degli arresti di coloro che ha definito \"autori materiali e intellettuali di atti violenti\" durante la giornata di mobilitazione nazionale.\r\nIl giorno stesso la protesta si é radicalizzata, sfociando in scontri violenti fuori dal carcere di Latacunga, nella zona di Cotopaxi, dove era stato fermato Iza. Gli indigeni hanno anche \"preso in custodia\" vari agenti di polizia un delegato della Fiscalia in distinte zone del territorio, pretendendo la liberazione del loro referente.\r\nA Quito la manifestazione di martedì é arrivata davanti all'unità di Flagrancia (Ufficio della Procura), dove - pare - era stato portato in mattinata Iza, ed é finita con bruciare una macchina della polizia lì davanti. In serata alcuni camion pieni di manifestanti indigeni provenienti dal Cotopaxi si sono avviati verso Quito, per pretendere la liberazione del loro leader.\r\nLeonidas Iza é stato liberato mercoledì mattina con una denuncia per aver bloccato, in flagranza di reato, i servizi pubblici del paese. Gli hanno concesso misure alternative alla detenzione preventiva, ossia l'obbligo di non lasciare il paese e di presentarsi a firmare due volte alla settimana presso la procura.\r\nI blocchi stradali continuano, e anche le manifestazioni si moltiplicano in numerose città su tutto il territorio nazionale. Nelle città principali della sierra (Ande) già sta mancando il gas per uso domestico, per via dei blocchi totali delle vie del paese, e i prezzi di molti prodotti stanno aumentando, a causa del mancato approvigionamento e della speculazione.\r\nFino ad ora si contano almeno 79 detenzioni, di cui 2 persone accusate di sabotaggio e danneggiamento di bene pubblico per l'incendio del mezzo di polizia a Quito. La Conaie denunciava ieri 55 feriti a causa delle cariche di polizia, ma dopo la giornata di oggi sono sicuramente molte di più. Due persone sono in coma. Almeno 11 le persone ferite in faccia e agli occhi. Almeno due i morti ufficiali.\r\nLa polizia dichiara una decina di feriti e 25 poliziotti sequestrati nelle varie manifestazioni, anche se ormai tutti sono stati liberati. Dichiara inoltre l'apertura di 45 inchieste solo nei primi 4 giorni.\r\nLa Conaie aveva annunciato venerdì che se nelle successive 48 ore il governo di Lasso non avrebbe risposto alla collettività sulle 10 richieste effettuate, gli indigeni si sarebbero mossi su Quito. Non chiedevano un dialogo con il governo: solo risposte sui 10 punti richiesti.\r\nLasso ha risposto promettendo briciole e ignorando la maggior parte delle rivendicazioni. Inoltre ha istituito da venerdì a mezzanotte lo \"Stato di Emergenza\" in tre provincie (Cotopaxi, Pichincha e Imbabura), e il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino a partire da sabato. Ossia: militarizzazione delle strade, e poteri maggiori alle forze di polizia.\r\nLa Conaie ha annunciato la discesa su Quito.\r\nTutto ricorda molto il 2019, quando Quito é diventata il teatro delle manifestazioni nazionali, che rimasero sì sparse su tutto il territorio come oggi, ma dove l'epicentro dei cortei e della resistenza indigena e cittadina divenne la capitale.\r\nSabato 18 decine e decine di furgoni pieni di manifestanti delle comunità hanno iniziato ad arrivare nel sud di Quito, battagliando per arrivare a causa dei militari che impedivano il passo, preparandosi per scendere in piazza in questa settimana. Anche migliaia di militari stanno arrivando su Quito per il loro lavoro repressivo.\r\nLa Conaie ha anche annunciato un' assemblea aperta con realtà territoriali e movimenti di tutto il paese, per provare a mettere insieme le voci e le necessità non solo del movimento indigeno. Nella stessa giornata il presidente della Conaie, Leonidas Iza, é stato vittima di un attentato, anche se non é stato ferito: un proiettile ha perforato il vetro posteriore della macchina su cui era mentre era ferma.\r\nDomenica mattina la polizia, in chiaro atto intimidatorio, ha perquisito la Casa della Cultura di Quito, dove nel 2019 erano stati ospitati i manifestanti delle comunità indigene. Poi é uscita. Nel pomeriggio, verso le 17, é iniziato l'assedio, con centinaia di poliziotti e militari che hanno circondato la casa della cultura, pretendendone la requisizione per farne una base di polizia per questi giorni. Il parco dell'Arbolito, lì davanti, uno dei simboli e dei luoghi di organizzazione del paro del 2019, é stato riempito di telecamere e occupato dalla polizia a cavallo. Verso le 20 di sera poliziotti in antisommossa hanno scavalcato i cancelli della Casa della Cultura e sono entrati, costringendo le persone che resistevano all'interno ad uscire. Per la seconda volta, la polizia ha violato uno spazio autonomo e indipendente come la casa della cultura. L'ultima volta che era successo, era durante la dittatura di 42 anni fa.\r\nNella notte migliaia di manifestanti provenienti dalle provincie hanno forzato il blocco dei militari in uno dei due punti a nord di Quito, riuscendo ad avanzare.\r\nNel sud della capitale i manifestanti provenienti da Cotopaxi e dalle altre province sono rimasti bloccati a Cutuglagua fino a lunedì pomeriggio, con forti scontri con polizia e militari, contro cui si sono unite molte persone dei quartieri. Poi lunedì un corteo infinito di camion pieni di gente, accolto al suo passaggio da una grandissima solidarietà da parte degli abitanti delle strade in cui passava (pieni di barricate ovunque) é entrato in città.\r\nDato che la casa della cultura era occupata dalla polizia, gli studenti hanno aperto i cancelli dell'Università Centrale, che ha concesso gli spazi il martedì mattina. Anche l'Universtà dei Salesiani é stata utilizzata come luogo per dormire. La sera il presidente Lasso ha abrogato lo stato di eccezione per stabilirne un altro, allargando a 6 i territori toccati\r\nMartedì ci sono stati scontri tutto il giorno. I manifestanti, attaccati dalla polizia all'Università dei salesiani, si sono riversati per strada, in una battaglia di posizione in direzione della casa della cultura che é durata fino a sera.\r\nL'equilibrio politico é molto precario, e il presidente Guillermo Lasso si é ritrovato quasi senza appoggio in parlamento. Lasso, impresario e banchiere, tra i maggiori azionisti del banco di Guayaquil, uno dei responsabili della dollarizzazione dell'Ecuador e accusato di frode nei Pandora Papers, non é sicuramente tra i presidenti più amati, e ora, nel paro, ne sta sbagliando troppe: dall'arresto del leader della Conaie Iza, all'annuncio dello stato di eccezione che vieta gli assembramenti di più di 5 persone - mentre, contemporaneamente, appoggia pubblicamente le manifestazioni contro lo sciopero nazionale, - alla violenta repressione. Il governo aveva inoltre approvato una legge \"sull'uso progressivo della forza\" che, di fatto, autorizza le forze di polizia a sparare se in \"pericolo di vita\". \"Fuera Lasso\" é uno dei cori più sentiti.\r\nDurante tutta la giornata di oggi sono arrivati manifestanti dal nord e dal sud del paese. E ancora arriveranno domani. Intanto continuano blocchi e manifestazioni in tutto il paese.\r\nSe e quando anche i quartieri di Quito si uniranno alle proteste, inizieranno problemi ancora più seri per il governo.\r\n\r\n(Aggiungiamo che è stata bruciata la banca di Guayaquil en El puyo in risposta all'uccisione di un giovane ieri).\r\n\r\nPer video e approfondimenti\r\n\r\nhttps://t.me/redfishstream/1293\r\n\r\nhttps://twitter.com/Davidem281/status/1539090904128135168?t=d9zizdKU6CmuOX_lMDhXAQ&s=09\r\n\r\nhttps://twitter.com/YajayraMerchan/status/1539004031439355911?t=MfTWrgel09axKGLczZySAg&s=09\r\n\r\nhttps://twitter.com/JudyMena5/status/1537921733759356930?t=Uc-Y0Z0Og62hH5ftkjJFaQ&s=09\r\n\r\nhttps://twitter.com/Craugastoridae/status/1538261833643171841?t=ZMq8CyMAWttGTSkI-yFUXg&s=096min","22 Giugno 2022","2022-06-22 20:20:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/signal-2022-06-22-195851_001-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/signal-2022-06-22-195851_001-300x225.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/signal-2022-06-22-195851_001-300x225.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/signal-2022-06-22-195851_001-1024x768.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/signal-2022-06-22-195851_001-768x576.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/signal-2022-06-22-195851_001.jpeg 1440w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ecuador, \"paro\" ad oltranza, blocchi e scontri da parte della comunità Indigena",1655918737,[297,298,299],"http://radioblackout.org/tag/ecuador/","http://radioblackout.org/tag/indigeni/","http://radioblackout.org/tag/paro/",[301,302,303],"Ecuador","indigeni","paro",{"post_content":305,"post_title":309},{"matched_tokens":306,"snippet":307,"value":308},[85,78],"finita con bruciare una macchina \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> lì davanti. 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Dichiara inoltre l'apertura di 45 inchieste solo nei primi 4 giorni.\r\nLa Conaie aveva annunciato venerdì che se nelle successive 48 ore il governo di Lasso non avrebbe risposto alla collettività sulle 10 richieste effettuate, gli indigeni si sarebbero mossi su Quito. Non chiedevano un dialogo con il governo: solo risposte sui 10 punti richiesti.\r\nLasso ha risposto promettendo briciole e ignorando la maggior parte delle rivendicazioni. Inoltre ha istituito da venerdì a mezzanotte lo \"Stato di Emergenza\" in tre provincie (Cotopaxi, Pichincha e Imbabura), e il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino a partire da sabato. Ossia: \u003Cmark>militarizzazione\u003C/mark> delle strade, e poteri maggiori alle forze di \u003Cmark>polizia\u003C/mark>.\r\nLa Conaie ha annunciato la discesa su Quito.\r\nTutto ricorda molto il 2019, quando Quito é diventata il teatro delle manifestazioni nazionali, che rimasero sì sparse su tutto il territorio come oggi, ma dove l'epicentro dei cortei e \u003Cmark>della\u003C/mark> resistenza indigena e cittadina divenne la capitale.\r\nSabato 18 decine e decine di furgoni pieni di manifestanti delle comunità hanno iniziato ad arrivare nel sud di Quito, battagliando per arrivare a causa dei militari che impedivano il passo, preparandosi per scendere in piazza in questa settimana. Anche migliaia di militari stanno arrivando su Quito per il loro lavoro repressivo.\r\nLa Conaie ha anche annunciato un' assemblea aperta con realtà territoriali e movimenti di tutto il paese, per provare a mettere insieme le voci e le necessità non solo del movimento indigeno. Nella stessa giornata il presidente \u003Cmark>della\u003C/mark> Conaie, Leonidas Iza, é stato vittima di un attentato, anche se non é stato ferito: un proiettile ha perforato il vetro posteriore \u003Cmark>della\u003C/mark> macchina su cui era mentre era ferma.\r\nDomenica mattina la \u003Cmark>polizia\u003C/mark>, in chiaro atto intimidatorio, ha perquisito la Casa \u003Cmark>della\u003C/mark> Cultura di Quito, dove nel 2019 erano stati ospitati i manifestanti delle comunità indigene. Poi é uscita. Nel pomeriggio, verso le 17, é iniziato l'assedio, con centinaia di poliziotti e militari che hanno circondato la casa \u003Cmark>della\u003C/mark> cultura, pretendendone la requisizione per farne una base di \u003Cmark>polizia\u003C/mark> per questi giorni. Il parco dell'Arbolito, lì davanti, uno dei simboli e dei luoghi di organizzazione del paro del 2019, é stato riempito di telecamere e occupato dalla \u003Cmark>polizia\u003C/mark> a cavallo. Verso le 20 di sera poliziotti in antisommossa hanno scavalcato i cancelli \u003Cmark>della\u003C/mark> Casa \u003Cmark>della\u003C/mark> Cultura e sono entrati, costringendo le persone che resistevano all'interno ad uscire. Per la seconda volta, la \u003Cmark>polizia\u003C/mark> ha violato uno spazio autonomo e indipendente come la casa \u003Cmark>della\u003C/mark> cultura. L'ultima volta che era successo, era durante la dittatura di 42 anni fa.\r\nNella notte migliaia di manifestanti provenienti dalle provincie hanno forzato il blocco dei militari in uno dei due punti a nord di Quito, riuscendo ad avanzare.\r\nNel sud \u003Cmark>della\u003C/mark> capitale i manifestanti provenienti da Cotopaxi e dalle altre province sono rimasti bloccati a Cutuglagua fino a lunedì pomeriggio, con forti scontri con \u003Cmark>polizia\u003C/mark> e militari, contro cui si sono unite molte persone dei quartieri. Poi lunedì un corteo infinito di camion pieni di gente, accolto al suo passaggio da una grandissima solidarietà da parte degli abitanti delle strade in cui passava (pieni di barricate ovunque) é entrato in città.\r\nDato che la casa \u003Cmark>della\u003C/mark> cultura era occupata dalla \u003Cmark>polizia\u003C/mark>, gli studenti hanno aperto i cancelli dell'Università Centrale, che ha concesso gli spazi il martedì mattina. Anche l'Universtà dei Salesiani é stata utilizzata come luogo per dormire. La sera il presidente Lasso ha abrogato lo stato di eccezione per stabilirne un altro, allargando a 6 i territori toccati\r\nMartedì ci sono stati scontri tutto il giorno. I manifestanti, attaccati dalla \u003Cmark>polizia\u003C/mark> all'Università dei salesiani, si sono riversati per strada, in una battaglia di posizione in direzione \u003Cmark>della\u003C/mark> casa \u003Cmark>della\u003C/mark> cultura che é durata fino a sera.\r\nL'equilibrio politico é molto precario, e il presidente Guillermo Lasso si é ritrovato quasi senza appoggio in parlamento. Lasso, impresario e banchiere, tra i maggiori azionisti del banco di Guayaquil, uno dei responsabili \u003Cmark>della\u003C/mark> dollarizzazione dell'Ecuador e accusato di frode nei Pandora Papers, non é sicuramente tra i presidenti più amati, e ora, nel paro, ne sta sbagliando troppe: dall'arresto del leader \u003Cmark>della\u003C/mark> Conaie Iza, all'annuncio dello stato di eccezione che vieta gli assembramenti di più di 5 persone - mentre, contemporaneamente, appoggia pubblicamente le manifestazioni contro lo sciopero nazionale, - alla violenta repressione. Il governo aveva inoltre approvato una legge \"sull'uso progressivo \u003Cmark>della\u003C/mark> forza\" che, di fatto, autorizza le forze di \u003Cmark>polizia\u003C/mark> a sparare se in \"pericolo di vita\". \"Fuera Lasso\" é uno dei cori più sentiti.\r\nDurante tutta la giornata di oggi sono arrivati manifestanti dal nord e dal sud del paese. E ancora arriveranno domani. Intanto continuano blocchi e manifestazioni in tutto il paese.\r\nSe e quando anche i quartieri di Quito si uniranno alle proteste, inizieranno problemi ancora più seri per il governo.\r\n\r\n(Aggiungiamo che è stata bruciata la banca di Guayaquil en El puyo in risposta all'uccisione di un giovane ieri).\r\n\r\nPer video e approfondimenti\r\n\r\nhttps://t.me/redfishstream/1293\r\n\r\nhttps://twitter.com/Davidem281/status/1539090904128135168?t=d9zizdKU6CmuOX_lMDhXAQ&s=09\r\n\r\nhttps://twitter.com/YajayraMerchan/status/1539004031439355911?t=MfTWrgel09axKGLczZySAg&s=09\r\n\r\nhttps://twitter.com/JudyMena5/status/1537921733759356930?t=Uc-Y0Z0Og62hH5ftkjJFaQ&s=09\r\n\r\nhttps://twitter.com/Craugastoridae/status/1538261833643171841?t=ZMq8CyMAWttGTSkI-yFUXg&s=096min",{"matched_tokens":310,"snippet":311,"value":311},[85],"Ecuador, \"paro\" ad oltranza, blocchi e scontri da parte \u003Cmark>della\u003C/mark> comunità Indigena",[313,315],{"field":126,"matched_tokens":314,"snippet":307,"value":308},[85,78],{"field":129,"matched_tokens":316,"snippet":311,"value":311},[85],{"best_field_score":281,"best_field_weight":168,"fields_matched":31,"num_tokens_dropped":49,"score":318,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":49},"1733921019837546610",{"document":320,"highlight":348,"highlights":356,"text_match":279,"text_match_info":361},{"cat_link":321,"category":322,"comment_count":49,"id":323,"is_sticky":49,"permalink":324,"post_author":52,"post_content":325,"post_date":326,"post_excerpt":55,"post_id":323,"post_modified":327,"post_thumbnail":328,"post_thumbnail_html":329,"post_title":330,"post_type":60,"sort_by_date":331,"tag_links":332,"tags":340},[46],[48],"67683","http://radioblackout.org/2021/03/grecia-finito-lo-sciopero-di-koufontinas-cresce-e-si-allarga-la-protesta-contro-la-polizia-e-il-governo/","L’annuncio della fine dello sciopero della fame di Dimitri Koufontinas si connette direttamente con le piazze che per settimane hanno sfidato e messo a dura prova la tenuta del governo Mitsotakis. Piazze solidali con la lotta di Dimitri contro la riforma carceraria, piazze che si battono contro la brutalità poliziesca come a Nea Smirni, piazze di studenti che non accettano la militarizzazione delle università.\r\nLa decisione di Dimitri è motivata proprio dall’importanza e dall’imponenza delle lotte che hanno attraversato la Grecia per settimane. D’altra parte senza lo sciopero nel quale ha messo a rischio la sua vita e non ci sarebbe stata la risposta delle piazze.\r\nL’annuncio sulla cessazione dello sciopero è arrivato dopo il comunicato dei medici, che annunciavano come prossima la sua morte. Kuofontinas è ancora in ospedale a Lamia, dove dovrà affrontare una lunga riabilitazione: forte è il rischio di una compromissione cronica dei reni. I ricorsi della sua avvocata sono stati respinti e lui è ancora ancora affidato al carcere speciale di Domokos, tuttavia ora partiranno altri ricorsi. La battaglia giudiziaria continua.\r\nAd Atene e Salonicco le proteste si stanno intensificando.\r\nL’episodio più significativo è avvenuto nel quartiere di Nea Smirni, dove, domenica 7 marzo, la polizia aveva fermato e multato alcuni ragazzi in un parco: alle loro proteste era scattato un pestaggio. Il video delle manganellate è diventato presto virale. Due ore dopo un corteo spontaneo aveva attraversato il quartiere ed era stato caricato violentemente dalla polizia in antisommossa e dai famigerati reparti Delta in motocicletta.\r\nDue giorni dopo svariate migliaia di persone avevano risposto all’appello dell’assemblea popolare di Nea Smirni e, nonostante blocchi della metropolitana e posti di blocco erano riusciti a convergere nella piazzetta centrale, da dove partiva un corteo diretto alla commissariato di zona. Alle 19, circa un’ora dopo la partenza partono i primi scontri, che proseguiranno per ore. L’attenzione mediatica sarà poi interamente concentrata sul grave ferimento di un poliziotto della Delta.\r\nIn realtà i dati più significativi sono altri: da un lato il fatto che migliaia di persone non coinvolte negli scontri sono comunque rimaste in piazza, dando sostegno alle prime file, dall’altro la solidarietà degli abitanti che in più occasioni hanno aperto i portoni delle case, per dare rifugio agli insorti.\r\nLa giornata si è conclusa con trenta fermi, 13 arresti di persone poi rilasciate in attesa di processo e con tre condanne per direttissima a manifestanti accusati del ferimento dell’agente della Delta.\r\nLa terza ondata della pandemia, che si sta abbattendo sulla Grecia, viene affrontata dal governo sul piano meramente disciplinare, moltiplicando i controlli e le multe. La risposta di Nea Smirni non può che aumentare la crescente difficoltà del governo Mitsotakis ad affrontare la marea crescente della protesta di piazza.\r\nIl giovedì successivo, due giorni dopo la sollevazione di Nea Smirni e la canea mediatica intorno al ferimento del poliziotto, oltre 12.000 persone partecipavano ad un nuovo corteo nel centro di Atene.\r\nA Salonicco, la seconda città della Grecia la risposta allo sgombero del rettorato occupato, è stato un corteo enorme terminato con scontri con la polizia.\r\nIn questo ultimo weekend sia nelle città che nei quartieri periferici di Atene ci sono state una miriade di manifestazioni contro la brutalità della polizia, che questa volta ha pensato bene di non farsi vedere.\r\nAscolta la diretta da Atene con Gabrio, redattore di Blackout:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-16-grecia-gabrio.mp3\"][/audio]","16 Marzo 2021","2021-03-16 13:43:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/122953281-d7ee6699-ce5c-4c2b-831a-7e5e5b5665f6-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"170\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/122953281-d7ee6699-ce5c-4c2b-831a-7e5e5b5665f6-300x170.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/122953281-d7ee6699-ce5c-4c2b-831a-7e5e5b5665f6-300x170.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/122953281-d7ee6699-ce5c-4c2b-831a-7e5e5b5665f6-1024x580.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/122953281-d7ee6699-ce5c-4c2b-831a-7e5e5b5665f6-768x435.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/122953281-d7ee6699-ce5c-4c2b-831a-7e5e5b5665f6-1536x870.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/122953281-d7ee6699-ce5c-4c2b-831a-7e5e5b5665f6.jpg 1800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Grecia. 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L’OMICIDIO DI STATO DI HAMID BADOUI\r\n\r\nLunedì 19 maggio 2025 il cadavere Hamid Badoui è stato trovato in una cella del carcere di Torino.\r\n\r\nIl tutto è stato classificato come suicidio, ma la sua morte è il prodotto di una concatenazione di violenze: la reclusione in carcere e CPR, la deportazione nel centro di Gjader in Albania, la psico-farmacolizzazione coercitiva di questi spazi concentrazionari, il pestaggio brutale nel quartiere di Barriera di Milano.\r\n\r\nLa morte di Hamid è un omicidio di Stato diluito.\r\n\r\nGrazie al contributo di una compagna presente - e denunciata per non essere rimasta inerte di fronte alla violenza scatenata dagli agenti contro Hamid – cerchiamo di ripercorrere gli eventi che hanno portato alla morte di questo giovane uomo, dalla ferocia delle forze dell’ordine esibita come monito nei quartieri popolari, agli effetti della Guerra alle Persone Migranti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_la-morte-di-Hamid.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCAGLIARI - SCIOPERO DELLA FAME A STAFFETTA NEL CARCERE DI UTA\r\n\r\nNel carcere cagliaritano i prigionieri stanno portando avanti dal 25 aprile uno sciopero della fame a staffetta contro le condizioni detentive:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_sciopero-Uta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCAGLIARI – JOINT STARS: UN PETARDO E MILLE BOMBE\r\n\r\nIl 10 Maggio 2025 si è tenuta a Cagliari una manifestazione contro l'operazione militare Joint Stars: un’esercitazione interforze che rappresenta in modo esemplare gli scenari operativi della guerra contemporanea, tra cyber-warfare, gestione dell’ordine pubblico e arruolamento dell’apparato accademico e mediatico.\r\n\r\nIn quella giornata è stato lanciato un petardo, azione che ha portato alla denuncia di un compagno e alla perquisizione della sua abitazione e dell’Officina Autogestita Kasteddu:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_joint-stars-kasteddu.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCOOPERAZIONE MILITARE (E REPRESSIVA) TRA ITALIA E ISRAELE\r\n\r\nL’8 giugno 2025 verrà rinnovato automaticamente un accordo quadro di cooperazione Italia-Israele.\r\n\r\nNei giorni scorsi un gruppo di 10 giuristi si è espresso “tecnicamente” contro il protrarsi di questa relazione, ma oltre alle implicazioni militari possiamo osservare diversi piani di stretta collaborazione: dall’utilizzo di spyware israeliani contro ONG e giornalisti ai magistrati italiani (pilotati a distanza come droni) per colpire attivisti palestinesi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_memorandum-ITA-ISRAELE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDRONI CINESI TRA GUERRA E QUOTIDIANITA’\r\n\r\nPartiamo dalla notizia di un nuovo drone sottomarino cinese, guidato da intelligenza artificiale, in grado di stazionare per oltre un mese a 60 metri di profondità e lanciare “missili per la ricerca”… qualcosa che ricorda molto i programmi di ricerca “civile” europea che coinvolgono le industrie militari israeliane.\r\n\r\nPassiamo alla diffusione di droni cinesi della DJI nei cieli statunitensi e di come possa risultare complesso implementare la loro messa al bando visto il livello di integrazione di queste tecnologie nella quotidianità della società americana (così come nel conflitto russo-ucraino).\r\n\r\nInfine andiamo a osservare il processo di militarizzazione delle forze dell’ordine incarnato dalla scelta della polizia australiana di dotarsi del sistema Drone Shield.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_DJI-droni-cinesi-aukus.mp3\"][/audio]","26 Maggio 2025","2025-05-26 20:22:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/bcupcb-brutal-200x110.jpg","TORINO: LA MORTE DI HAMID - 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L’OMICIDIO DI STATO DI HAMID BADOUI\r\n\r\nLunedì 19 maggio 2025 il cadavere Hamid Badoui è stato trovato in una cella del carcere di Torino.\r\n\r\nIl tutto è stato classificato come suicidio, ma la sua morte è il prodotto di una concatenazione di violenze: la reclusione in carcere e CPR, la deportazione nel centro di Gjader in Albania, la psico-farmacolizzazione coercitiva di questi spazi concentrazionari, il pestaggio brutale nel quartiere di Barriera di Milano.\r\n\r\nLa morte di Hamid è un omicidio di Stato diluito.\r\n\r\nGrazie al contributo di una compagna presente - e denunciata per non essere rimasta inerte di fronte alla violenza scatenata dagli agenti contro Hamid – cerchiamo di ripercorrere gli eventi che hanno portato alla morte di questo giovane uomo, dalla ferocia delle forze dell’ordine esibita come monito nei quartieri popolari, agli effetti \u003Cmark>della\u003C/mark> Guerra alle Persone Migranti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BCUPCB_la-morte-di-Hamid.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCAGLIARI - 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/2023-02-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nFrontiere, CPR, morti in mare, leggi contro le ONG\r\nLa guerra ai migranti si sta inasprendo, grazie alla normativa che impone alle ONG di soccorrere una sola imbarcazione in difficoltà per poi dirigersi a “porti sicuri” assegnati a svariati giorni di navigazione dal canale di Sicilia. Ma c’è chi si oppone: sia la Geo Barents che la Sea Eye hanno violato le disposizioni procedendo a salvataggi multipli, perché il dovere morale di sottrarre alla morte chi si trova in pericolo viene prima di qualsiasi divieto imposto da un governo che ha la diretta responsabilità dell’infinita strage nel Mediterraneo. Rischiano multe dai 10.000 ai 50.000 euro e il fermo dell’imbarcazione per due mesi.\r\nNel frattempo Meloni ha regalato altri cinque pattugliatori alla guardia costiera libica, quella che spara su chi fugge dal destino di torture, stupri e ricatti nelle prigioni amministrative libiche.\r\nNei CPR, altra frontiera interna, discarica in cui gettare per mesi corpi in eccedenza in attesa di riuscire a deportarli, la temperatura si sta alzando in questo gelido inverno.\r\nA Torino, dove da qualche mese c’è un nuovo gestore, sabato 4 e domenica 5 febbraio è scoppiata una rivolta che ha devastato il CPR. Tre persone sono state ferite durante i pestaggi di polizia, alcuni rivoltosi sono stati arrestati, altri spostati in fretta e furia nel CPR di Macomer in Sardegna, una destinazione punitiva, perché le condizioni di detenzione sono peggiori che a Torino. Altri sono stati liberati con foglio di via.\r\nPer la prima volta dopo molti anni il CPR è stato quasi completamente distrutto.\r\nAnche a Milano c’è stata una rivolta in via Corelli.\r\nAbbiamo provato a fare il punto sulla situazione con Raffaele, compagno impegnato da tanti anni nella lotta contro CPR e frontiere.\r\n\r\nVerso il primo anno di guerra in Ucraina\r\nAd un anno dall’invasione russa dell’Ucraina che ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa, ovunque assistiamo ad una crescente corsa al riarmo, all'aumento delle spese militari, con nuovi progetti di basi e installazioni belliche, con una sempre maggior influenza del complesso militare-industriale sulle vite di noi tutti.\r\nGuerre e conflitti insanguinano vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver fine. Il rischio di una guerra su scala planetaria è una possibilità concreta.\r\nIn numerose località sono in preparazione iniziative di informazione e lotta.\r\nNe abbiamo parlato con Dario dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nMeloni, il 41bis, gli anarchici\r\nMeloni ha giocato la sua carta. Nella sua lettera al Corriere della Sera ha fatto appello all’unità nazionale perché “il clima si sta pericolosamente e velocemente surriscaldando”. Il tono è quello sin troppo logoro dell’emergenza, oggi rappresentata degli anarchici, il nemico comune che dovrebbe unire destra e sinistra. (…)\r\nIn questi giorni i quotidiani si sono sbizzarriti nel costruire il proprio identikit del movimento anarchico, sprezzanti nei confronti del ridicolo hanno disegnato mappe, collegamenti, improbabili interviste.\r\nL’importante era scrivere un copione adatto alla commedia che intendevano rappresentare. Una piece in cui far recitare la doppia maschera da sempre disegnata per gli anarchici: ingenui utopisti o mostri sanguinari a seconda delle esigenze di scena. \r\nUna campagna antianarchica come non si vedeva da tempo. L’intento è chiaro. Non intendono fare passi indietro nel progressivo innalzamento dell’asticella della repressione, nell’applicazione di reati associativi, e nell’utilizzo a piene mani della finalità di terrorismo.\r\nNon solo. Trattare da nemici gli avversari politici è il primo passo verso la criminalizzazione di ogni forma di opposizione sociale.\r\nIeri Nordio ha respinto il ricorso dell’avvocato di Cospito contro il 41 bis\r\n\r\nPolizia violenta. Uno sguardo tra gli Stati Uniti e l’Italia\r\nLa vicenda dell’afroamericano disabile ammazzato da quattro poliziotti afrodiscendenti ad un posto di blocco è la dimostrazione che la violenza della polizia statunitense verso persone razializzate, non è prerogativa esclusiva dei poliziotti bianchi, ma rimanda ad una violenza sistematica che colpisce le persone più povere. La linea del colore si interseca con quella di classe.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 17 febbraio\r\nore 10,30 Balon\r\ncontro la guerra e chi la arma\r\nPunto info antimilitarista\r\n\r\nSabato 25 febbraio\r\nIn piazza contro la guerra e chi la arma\r\nore 15 piazza Castello\r\nInterventi, musica, azioni performanti\r\nConcerto di Alessio Lega\r\nAd un anno dall’invasione russa dell’Ucraina ovunque assistiamo ad una crescente corsa al riarmo, all'aumento delle spese militari, con nuovi progetti di basi e installazioni belliche, con una sempre maggior influenza del complesso militare-industriale nelle vite di noi tutti.\r\nNella nostra regione, la cessione da parte di Leonardo di parte degli spazi dell'ex Alenia al Politecnico, rimette in moto il progetto di Città dell'aerospazio fermo alla partenza dal novembre 2021.\r\nIn primavera alle OGR è previsto lo sbarco della NATO a Torino con l’acceleratore di innovazione del progetto Diana. Fermare la guerra è possibile. A partire dalle nostre città dove ci sono le fabbriche delle armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.\r\nFermare la guerra è possibile. Con la solidarietà ai disertori e obiettori russi e ucraini. \r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società\r\nIl movimento No Muos: un esempio di lotta popolare\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverranno Antonio Mazzeo, antimilitarista e blogger e Pippo Gurrieri del movimento No Muos\r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena comunarda\r\nBenefit lotte antimilitariste e sociali\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nGli algoritmi della politica\r\nRiflessioni sulla società della sorveglianza\r\nOre 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo e autore, per i tipi di Eleuthera, di “Gli algoritmi della politica”\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","18 Febbraio 2023","2023-02-18 11:36:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/2023-02-10-manif-antimili-25-feb-color-3-200x110.jpg","Anarres del 10 febbraio. 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La linea del colore si interseca con quella di classe.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 17 febbraio\r\nore 10,30 Balon\r\ncontro la guerra e chi la arma\r\nPunto info antimilitarista\r\n\r\nSabato 25 febbraio\r\nIn piazza contro la guerra e chi la arma\r\nore 15 piazza Castello\r\nInterventi, musica, azioni performanti\r\nConcerto di Alessio Lega\r\nAd un anno dall’invasione russa dell’Ucraina ovunque assistiamo ad una crescente corsa al riarmo, all'aumento delle spese militari, con nuovi progetti di basi e installazioni belliche, con una sempre maggior influenza del complesso militare-industriale nelle vite di noi tutti.\r\nNella nostra regione, la cessione da parte di Leonardo di parte degli spazi dell'ex Alenia al Politecnico, rimette in moto il progetto di Città dell'aerospazio fermo alla partenza dal novembre 2021.\r\nIn primavera alle OGR è previsto lo sbarco \u003Cmark>della\u003C/mark> NATO a Torino con l’acceleratore di innovazione del progetto Diana. Fermare la guerra è possibile. A partire dalle nostre città dove ci sono le fabbriche delle armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.\r\nFermare la guerra è possibile. Con la solidarietà ai disertori e obiettori russi e ucraini. \r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e \u003Cmark>militarizzazione\u003C/mark> dei territori e \u003Cmark>della\u003C/mark> società\r\nIl movimento No Muos: un esempio di lotta popolare\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverranno Antonio Mazzeo, antimilitarista e blogger e Pippo Gurrieri del movimento No Muos\r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena comunarda\r\nBenefit lotte antimilitariste e sociali\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nGli algoritmi \u003Cmark>della\u003C/mark> politica\r\nRiflessioni sulla società \u003Cmark>della\u003C/mark> sorveglianza\r\nOre 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo e autore, per i tipi di Eleuthera, di “Gli algoritmi \u003Cmark>della\u003C/mark> politica”\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":532,"snippet":534,"value":534},[533],"Polizia","Anarres del 10 febbraio. Frontiere, CPR, morti in mare. Meloni, il 41bis, gli anarchici. Un anno di guerra. \u003Cmark>Polizia\u003C/mark> violenta negli States",[536,538],{"field":126,"matched_tokens":537,"snippet":529,"value":530},[85,78],{"field":129,"matched_tokens":539,"snippet":534,"value":534},[533],{"best_field_score":281,"best_field_weight":168,"fields_matched":31,"num_tokens_dropped":49,"score":318,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":49},{"document":542,"highlight":554,"highlights":562,"text_match":279,"text_match_info":567},{"comment_count":49,"id":543,"is_sticky":49,"permalink":544,"podcastfilter":545,"post_author":371,"post_content":546,"post_date":547,"post_excerpt":55,"post_id":543,"post_modified":548,"post_thumbnail":549,"post_title":550,"post_type":428,"sort_by_date":551,"tag_links":552,"tags":553},"75927","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-27-maggio-antimilitaristi-in-piazza-a-coltano-niscemi-aviano-aurora-polizia-fascisti-gentrification-e-cemento-braccianti-unaltra-alba-senza-tramonto/",[371],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-27-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nColtano. Corteo Nessuna Base per Nessuna guerra\r\nl prossimo 2 giugno il comitato No Base ha lanciato un corteo contro la nuova caserma che il governo intende costruire a Coltano. Una base dei carabinieri che sorgerebbe in un’area protetta, quella della pineta di San Rossore, ed accoglierebbe i paracadutisti del “Tuscania”, il Gis e le unità cinofile.\r\nPare che il governo, dopo la levata di scudi intorno all’area di San Rossore, avrebbe avanzato l’ipotesi di realizzare più caserme decentrate sul territorio. Ma, per ora, sono solo chiacchiere, perché il Dpcm non è stato ritirato.\r\nLo slogan dei comitati e delle reti territoriali tra Pisa e Livorno è “né qui, né altrove”, per cui, se anche dovesse essere fatta altrove, questa base di guerra va fermata.\r\nNe abbiamo parlato con Claudio del comitato No Base\r\n\r\nAurora. Tra polizia, fascisti, gentrification e cemento\r\nNell’area tra corso Giulio Cesare e il lungo Dora, nei pressi di Ponte Mosca, sono cominciati i lavori di costruzione di “The Student Hotel”, lo studentato di lusso che si presenta come luogo di elezione per “persone di ogni dove, tutte accomunate dal desiderio di conoscersi e scambiare idee. Amanti dell'avventura, imprenditori, studenti e persone del posto”. Buoni affari conditi con i mantra del momento “sostenibilità” e discorsi sul “cambiamento sociale” distesi sul letto piazzato nella terrazza con piscina.\r\nSotto, per la strada, dove vivono poveri ed immigrati che non rientrano nei circuiti associativi della Torino Vetrina, dove la multietnicità imbalsamata nei negozietti e nella gastronomia d’elite, gioca docile la sua parte.\r\nIn questo stesso angolo 20 giorni fa i fascisti di Fratelli d’Italia hanno fatto un corteo, che la polizia ha protetto elargendo manganellate ai contestatori. 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A leggere i materiali di riferimento non si più che ricavare un'impressione positiva, si parla infatti di specifiche esigenze legate alla salute della donna, di prevenzione e cura, di scelta consapevole ... ma ad un esame più approfondito, e critico, non può non emergere in tutta chiarezza quale sia l'obiettivo di tanta sbandierata attenzione alle specifiche di genere: il profitto.\r\nL'ennesima organizzazione privata, i cui partners sono le grandi case farmaceutiche, indirizza e condiziona scelte politiche, finanziarie, sociali e di marketing semplicemente per garantirsi, nel grande affare della salute, un nuovo mercato e nuovi margini di guadagno di genere, appropriandosi e rimasticando narrazioni e pratiche anche femministe sulla salute, sulla cura, sul corpo e sulla medicina delle donne.\r\n\r\n\r\nIn occasione delle mobilitazioni dell'8 dicembre in Valsusa la diretta a conclusione e bilancio della giornata. Mitzi, della redazione informativa racconta di come si sia mosso il movimento NoTav nonostante l'enorme militarizzazione della valle, con il blocco delle statali, delle stazioni e alcuni momenti di fronteggiamento con la polizia nei pressi della Centrale di Chiomonte, che non ha lesinato nel lancio di lacrimogeni e nell'uso degli idranti contro la popolazione. \r\nPer riascoltare la puntata:\r\nil colpo della strega_8dic2014_primaparte\r\n il colpo della strega_8dic2014_secondaparte","7 Gennaio 2015","2018-10-24 17:35:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/adesivo-il-colpo-della-strega-new-copy-e1413229678451-200x110.jpg","I podcast de Il colpo della strega: 8dicembre2014",1420650415,[581,582,583,584,585,586,587,588,589],"http://radioblackout.org/tag/8-dicembre/","http://radioblackout.org/tag/corpo/","http://radioblackout.org/tag/cura/","http://radioblackout.org/tag/medicina/","http://radioblackout.org/tag/notav/","http://radioblackout.org/tag/privatizzazione-sanita/","http://radioblackout.org/tag/salute/","http://radioblackout.org/tag/sanita/","http://radioblackout.org/tag/valsusa/",[591,592,593,594,595,596,597,598,599],"8 dicembre","corpo","cura","medicina","notav","privatizzazione sanità","salute","Sanità","valsusa",{"post_content":601,"post_title":605},{"matched_tokens":602,"snippet":603,"value":604},[22,85],"il movimento NoTav nonostante l'enorme \u003Cmark>militarizzazione\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> valle, con il blocco delle","Sanità di genere e ospedali con il bollino rosa: la grande beffa e il grande business \u003Cmark>della\u003C/mark> salute \"al femminile\". \r\n\r\nA partire dal 2007 l'ONDA, Osservatorio Nazionale sulla Salute \u003Cmark>della\u003C/mark> Donna, premia gli ospedali italiani cosiddetti women friendly, vale a dire le strutture che, in base a una serie di parametri, vengono ritenute più attente alla salute femminile, che possono così fregiarsi dell'ambito Bollino Rosa. 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Il tempo era bello e faceva caldo. Un piccolo gruppo di compagni attaccò una macchina della polizia e la rovesciò. La polizia reagì inviando un piccolo gruppo di poliziotti, ma ci fu una reazione imprevista da parte della gente che in maniera del tutto inattesa sfogò la sua collera. Si trattò come di un incendio che si scatenò alll’improvviso.” Così, nel racconto diretto di un compagno, ebbe inizio, nel 1987, il primo maggio rivoluzionario.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Berlino1987-Primo-maggio-rivoluzionario_21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 2 Maggio h 8.30 – 41bis Medicina Penitenziaria [26 minuti – Radio Cane]\r\n\r\nIl carcere che entra in ospedale, invade reparti, condiziona chi ci lavora o chi va a cercare cure, tra guardie armate, militarizzazione e video sorveglianza.\r\n\r\nCon un compagno di Usi Sanità facciamo un giro dentro il San Paolo, nello specifico nel reparto di medicina penitenziaria, punto di riferimento per le quattro carceri milanesi, dove attualmente si trova ricoverato Alfredo, che ha superato i 123 giorni di sciopero della fame.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/41-bis-medicina-penitenziaria_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 3 Maggio h 8.30 – La Profezia del Popolo Yanomami [26 minuti – Radio Cane]\r\n\r\nL’evidenza della catastrofe in atto, l’evidenza cioè dell’epoca attuale in cui si dà “la somma di tutte le scadenze” (Cesarano), non sembrerebbe richiedere l’ausilio di particolari doti profetiche. Ma di quell’evidenza fa parte anche il fatto che il “popolo della merce” non ha orecchie per intendere il contenuto reale dell’alternativa in atto. Di qui l’importanza di far risuonare la profezia sciamanica del popolo yanomami che ci avverte: “quando finirà la foresta e le viscere della terra saranno state completamente distrutte da macchine minerarie divoratrici, crolleranno le fondamenta del cosmo e il cielo crollerà terribile sopra tutti i viventi.”\r\n\r\nEstratti da una conversazione sulla fine del mondo con i traduttori di Davi Kopenawa e Bruce Albert, La caduta del cielo. 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L’anti-islamismo xenofobo è diventato il nuovo collante ideologico.\r\n\r\nA garantire tutto ciò è il potere del linguaggio mediatico che modella l’opinione pubblica con una narrazione che, sotto le sembianze di un resoconto oggettivo, funge da strumento di propaganda, perpetuando una narrazione in linea con un’agenda filo-sionista e pro-apartheid.\r\n\r\nContributo di Arsider andato in onda nel Febbraio 2024 all’interno dell’azione mediatica globale “24 Hours for Palestine” a cui ha partecipato anche Radio Blackout.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/The-vacuum_31.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 4 Maggio h 9.30 – Mondo Rave parte 1 (Titolo originale: Rave ON/OFF – Una storia dagli anni Novanta) [34 minuti - Radio Cane]:\r\nDove, come e quando ha cominciato a prendere forma quella che comunemente è stata definita “scena rave” in Europa e successivamente in Italia? Quali le sue peculiarità iniziali e quali le sue successive trasformazioni? Ne abbiamo parlato con Pablito El Drito, oggi dj e producer, e a lungo esploratore della scena italiana ai suoi albori.\r\n\r\nIn questa prima parte:\r\n\r\n \tLa prima festa non si scorda mai ovvero inizia l’avventura;\r\n \tMilano a cavallo tra anni Ottanta e Novanta: underground, antagonismo sociale e tecnoutopie ovvero la scena prima del rave;\r\n \tUn passo indietro: dalla prima ondata inglese alle carovane verso l’Est Europa;\r\n \tLe tribe arrivano in Italia: primi techno party e nuove occupazioni\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Mondo-rave_1_34-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 4 Maggio h 19.30 – Speciale In The Pines Ballads [130 minuti – No Trip for Cats]\r\n\r\nPuntata speciale della trasmissione No Trip For Cats, dedicata al fumetto “In the Pines: 5 Murder Ballads” di Erik Kriek.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Speciale-In-the-Pines-5-murder-balldas-No-trip-for-cats_71-.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 5 Maggio h 10.00 – Poesie Palestinesi parte 1 [17 minuti – Radio Blackout]\r\n\r\nTratto dalle letture realizzate durante l'evento \"Poesie di lotta di donne palestinesi\" organizzato dalla biblioteca Clara Zetkin, presso la sede dell'associazione Revdar il 3 Marzo 2024\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Poesie-palestinesi-1_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 5 Maggio h 13.30 – Speciale Lou Reed [40 minuti – Radio Kebab]\r\n\r\nSpeciale su Lou Reed, con interviste tratte da trasmissioni radio e televisive\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Speciale-Lou-Reed_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","30 Aprile 2024","2024-05-05 18:51:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 30 aprile al 5 maggio 2024",1714472655,[],[],{"post_content":628},{"matched_tokens":629,"snippet":630,"value":631},[85,78,78],"di compagni attaccò una macchina \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> e la rovesciò. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-09-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nAntifascisti in Barriera di Milano\r\nIl presidente della VI circoscrizione Lomanto si è dovuto accontentare degli assessori comunali e regionali alla sicurezza Pentenero e Ricca. I capi della polizia, dell’esercito e il ministro dell’Interno, pure invitati con ampio anticipo, non si sono presentati al consiglio circoscrizionale aperto dell’8 febbraio sulla “sicurezza” in Barriera.\r\nC’erano, non invitati ma molto vivaci gli antifascisti, ai quali l’incontro in circoscrizione è stato interdetto.\r\nIn ampio anticipo via Leoncavallo, dove c’era l’incontro, è stata bloccata da carabinieri e poliziotti in assetto antisommossa e da camionette che hanno chiuso la circolazione delle auto.\r\nTra interventi, musica e sberleffi, il presidio antifascista è durato oltre due ore, portando in piazza le ragioni di chi abita in Barriera all’insegna della solidarietà e del mutuo appoggio tra sfruttat*. Numerosi interventi hanno messo l’accento sull’unica vera sicurezza per tutte e per tutti: una casa decorosa, l’accesso alle cure ed alla prevenzione, l’eliminazione del proibizionismo, la fine della precarietà e dello sfruttamento imposti da un capitalismo sempre più feroce e vorace.\r\nLa narrazione delle destre (ma non solo) ruota intorno ad una falsa immagine di Barriera come quartiere pericoloso, che diviene un laboratorio per le politiche giustizialiste della destra. La parola chiave è “degrado”: usata per esporre – rendendola “indecorosa” – la povertà e la fragilità di coloro che sono all’ultimo gradino della scala sociale, innescando un meccanismo di paura e di disprezzo collettivo. Una logica che risponde alla supposta superiorità degli italiani rispetto agli immigrati, i primi sinonimo di lavoro onesto, i secondi di criminalità e di spaccio. Tale narrazione attiva un’unica risposta: quella dell’autorità, della forza, della repressione, delle ronde fai-da-te mascherate da “passeggiate per la legalità”.\r\nDa qualche settimana il governo, per soddisfare le richieste della VI circoscrizione e dell’assessore regionale alle politiche sociali, ha deciso di destinare in Barriera una parte delle truppe destinate a Torino per l’operazione “strade sicure”. Il quartiere è stato pesantemente militarizzato, con controlli ossessivi in ogni angolo, per spingere un po’ più in là il babau di questa periferia: i pusher neri che stazionano agli angoli in attesa dei clienti.\r\nLa campagna elettorale è ormai entrata nel vivo. Quando finirà chi vive in Barriera scoprirà di essere pover* come prima. Ma più controllat*.\r\n\r\nLa scuola va alla guerra\r\nContinuano a piovere segnalazioni di nuove iniziative per favorire la militarizzazione delle scuole e l’arruolamento di ragazzi e ragazze.\r\nSi va “dall’ora delle culture aeree” ai centri di orientamento post diploma che mettono al primo posto le carriere militari.\r\nIn una scuola di Mirafiori la dirigenza scolastica ha deciso di chiudere la mensa per una settimana, una punizione collettiva per non aver denunciato gli autor* di un paio di scritte.\r\nAi docenti un recente decreto mette il bavaglio vietando le critiche pubbliche alla scuola.\r\n\r\nSpaccare l’atomo in quattro\r\nIl 16 febbraio, ci sarà una serata di informazione e confronto sul nucleare.\r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, autore de “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”\r\nIl nucleare, travestito da energia green, è entrato nell’agenda della Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie della penisola arabica, come energia “pulita” che non compromette il clima.\r\nNon bastano i disastri di Cernobyl e Fukushima a far desistere la lobby atomica.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di legittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”. Una favola, una delle tante che si raccontano sul nucleare, prima tra tutte quella del “nucleare di quarta generazione” venduto come obiettivo realizzato e che, invece, non esiste. \r\nCon Angelo Tartaglia abbiamo anticipato alcune delle tematiche di cui discuteremo venerdì 16 febbraio alle ore 21 alla FAT, in corso Palermo 46\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 16 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nSpaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare\r\nIl nucleare, travestito da energia green, è entrato nell’agenda della Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie della penisola arabica, come energia “pulita” che non compromette il clima.\r\nNon bastano i disastri di Cernobyl e Fukushima a far desistere la lobby atomica.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di legittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”. Il “nucleare di quarta generazione” viene spacciato per obiettivo realizzato e, invece, non esiste.\r\nMa.\r\nEsistono e continuano ad essere pericolose le scorie che, nonostante le centrali nucleari italiane siano chiuse da decenni, restano una questione irrisolta e, probabilmente, irresolubile. \r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, autore de “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”\r\n\r\nSabato 24 febbraio\r\nA due anni dall’inizio della guerra in Ucraina\r\nGiornata di lotta antimilitarista\r\nore 15 piazza Castello\r\nCon i disertori di tutte le guerre\r\nContro tutti gli eserciti e i nazionalismi, per un mondo senza frontiere\r\nInterventi, musica, azioni performanti\r\nConcerto di Alessio Lega\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nore 14,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari da Barriera!\r\nLa vera sicurezza è un mondo senza fascisti, senza polizia, senza sfruttamento. Un mondo di liberi ed uguali.\r\nA chi vive in Barriera serve una sanità gratuita ed efficiente, che garantisca a tutt* prevenzione e cura. Servono trasporti pubblici gratuiti, case, scuole.\r\nFacciamola finita con i lavori precari, pericolosi, mal pagati: la sicurezza è lavorare molto meno con buoni salari per tutti.\r\nPresidio con interventi, musica, pannelli info e quello ciascuno vuol portare in piazza…\r\n\r\nVenerdì 22 marzo\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nDecolonialità e internazionalismo\r\nInterverrà Federico Ferretti, geografo, docente all'università di Bologna.\r\n\r\nVenerdì 12 aprile\r\nEmma Goldman\r\nLa donna più pericolosa d'America\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nNe parliamo con Selva Varengo curatrice della nuova edizione di \"Vivendo la mia vita\", l'autobiografia che Emma Goldman scrisse nel 1934.\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","15 Febbraio 2024","2024-02-15 21:41:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-06-manif-nucleare-color-200x110.jpg","Anarres del 9 febbraio. Antifa in Barriera. Repressione e controllo a scuola. La favola del nucleare...",1708033274,[],[],{"post_content":651},{"matched_tokens":652,"snippet":653,"value":654},[85,78],"Pentenero e Ricca. I capi \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>, dell’esercito e il ministro dell’Interno,","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio \u003Cmark>della\u003C/mark> puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-09-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nAntifascisti in Barriera di Milano\r\nIl presidente \u003Cmark>della\u003C/mark> VI circoscrizione Lomanto si è dovuto accontentare degli assessori comunali e regionali alla sicurezza Pentenero e Ricca. I capi \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>, dell’esercito e il ministro dell’Interno, pure invitati con ampio anticipo, non si sono presentati al consiglio circoscrizionale aperto dell’8 febbraio sulla “sicurezza” in Barriera.\r\nC’erano, non invitati ma molto vivaci gli antifascisti, ai quali l’incontro in circoscrizione è stato interdetto.\r\nIn ampio anticipo via Leoncavallo, dove c’era l’incontro, è stata bloccata da carabinieri e poliziotti in assetto antisommossa e da camionette che hanno chiuso la circolazione delle auto.\r\nTra interventi, musica e sberleffi, il presidio antifascista è durato oltre due ore, portando in piazza le ragioni di chi abita in Barriera all’insegna \u003Cmark>della\u003C/mark> solidarietà e del mutuo appoggio tra sfruttat*. Numerosi interventi hanno messo l’accento sull’unica vera sicurezza per tutte e per tutti: una casa decorosa, l’accesso alle cure ed alla prevenzione, l’eliminazione del proibizionismo, la fine \u003Cmark>della\u003C/mark> precarietà e dello sfruttamento imposti da un capitalismo sempre più feroce e vorace.\r\nLa narrazione delle destre (ma non solo) ruota intorno ad una falsa immagine di Barriera come quartiere pericoloso, che diviene un laboratorio per le politiche giustizialiste \u003Cmark>della\u003C/mark> destra. La parola chiave è “degrado”: usata per esporre – rendendola “indecorosa” – la povertà e la fragilità di coloro che sono all’ultimo gradino \u003Cmark>della\u003C/mark> scala sociale, innescando un meccanismo di paura e di disprezzo collettivo. Una logica che risponde alla supposta superiorità degli italiani rispetto agli immigrati, i primi sinonimo di lavoro onesto, i secondi di criminalità e di spaccio. Tale narrazione attiva un’unica risposta: quella dell’autorità, \u003Cmark>della\u003C/mark> forza, \u003Cmark>della\u003C/mark> repressione, delle ronde fai-da-te mascherate da “passeggiate per la legalità”.\r\nDa qualche settimana il governo, per soddisfare le richieste \u003Cmark>della\u003C/mark> VI circoscrizione e dell’assessore regionale alle politiche sociali, ha deciso di destinare in Barriera una parte delle truppe destinate a Torino per l’operazione “strade sicure”. Il quartiere è stato pesantemente militarizzato, con controlli ossessivi in ogni angolo, per spingere un po’ più in là il babau di questa periferia: i pusher neri che stazionano agli angoli in attesa dei clienti.\r\nLa campagna elettorale è ormai entrata nel vivo. Quando finirà chi vive in Barriera scoprirà di essere pover* come prima. Ma più controllat*.\r\n\r\nLa scuola va alla guerra\r\nContinuano a piovere segnalazioni di nuove iniziative per favorire la \u003Cmark>militarizzazione\u003C/mark> delle scuole e l’arruolamento di ragazzi e ragazze.\r\nSi va “dall’ora delle culture aeree” ai centri di orientamento post diploma che mettono al primo posto le carriere militari.\r\nIn una scuola di Mirafiori la dirigenza scolastica ha deciso di chiudere la mensa per una settimana, una punizione collettiva per non aver denunciato gli autor* di un paio di scritte.\r\nAi docenti un recente decreto mette il bavaglio vietando le critiche pubbliche alla scuola.\r\n\r\nSpaccare l’atomo in quattro\r\nIl 16 febbraio, ci sarà una serata di informazione e confronto sul nucleare.\r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, autore de “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”\r\nIl nucleare, travestito da energia green, è entrato nell’agenda \u003Cmark>della\u003C/mark> Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie \u003Cmark>della\u003C/mark> penisola arabica, come energia “pulita” che non compromette il clima.\r\nNon bastano i disastri di Cernobyl e Fukushima a far desistere la lobby atomica.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di legittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”. Una favola, una delle tante che si raccontano sul nucleare, prima tra tutte quella del “nucleare di quarta generazione” venduto come obiettivo realizzato e che, invece, non esiste. \r\nCon Angelo Tartaglia abbiamo anticipato alcune delle tematiche di cui discuteremo venerdì 16 febbraio alle ore 21 alla FAT, in corso Palermo 46\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 16 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nSpaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare\r\nIl nucleare, travestito da energia green, è entrato nell’agenda \u003Cmark>della\u003C/mark> Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie \u003Cmark>della\u003C/mark> penisola arabica, come energia “pulita” che non compromette il clima.\r\nNon bastano i disastri di Cernobyl e Fukushima a far desistere la lobby atomica.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di legittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”. Il “nucleare di quarta generazione” viene spacciato per obiettivo realizzato e, invece, non esiste.\r\nMa.\r\nEsistono e continuano ad essere pericolose le scorie che, nonostante le centrali nucleari italiane siano chiuse da decenni, restano una questione irrisolta e, probabilmente, irresolubile. \r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, autore de “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”\r\n\r\nSabato 24 febbraio\r\nA due anni dall’inizio \u003Cmark>della\u003C/mark> guerra in Ucraina\r\nGiornata di lotta antimilitarista\r\nore 15 piazza Castello\r\nCon i disertori di tutte le guerre\r\nContro tutti gli eserciti e i nazionalismi, per un mondo senza frontiere\r\nInterventi, musica, azioni performanti\r\nConcerto di Alessio Lega\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nore 14,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari da Barriera!\r\nLa vera sicurezza è un mondo senza fascisti, senza \u003Cmark>polizia\u003C/mark>, senza sfruttamento. Un mondo di liberi ed uguali.\r\nA chi vive in Barriera serve una sanità gratuita ed efficiente, che garantisca a tutt* prevenzione e cura. Servono trasporti pubblici gratuiti, case, scuole.\r\nFacciamola finita con i lavori precari, pericolosi, mal pagati: la sicurezza è lavorare molto meno con buoni salari per tutti.\r\nPresidio con interventi, musica, pannelli info e quello ciascuno vuol portare in piazza…\r\n\r\nVenerdì 22 marzo\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nDecolonialità e internazionalismo\r\nInterverrà Federico Ferretti, geografo, docente all'università di Bologna.\r\n\r\nVenerdì 12 aprile\r\nEmma Goldman\r\nLa donna più pericolosa d'America\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nNe parliamo con Selva Varengo curatrice \u003Cmark>della\u003C/mark> nuova edizione di \"Vivendo la mia vita\", l'autobiografia che Emma Goldman scrisse nel 1934.\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[656],{"field":126,"matched_tokens":657,"snippet":653,"value":654},[85,78],{"best_field_score":281,"best_field_weight":168,"fields_matched":169,"num_tokens_dropped":49,"score":636,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":49},6637,{"collection_name":428,"first_q":77,"per_page":14,"q":77},["Reactive",662],{},["Set"],["ShallowReactive",665],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f9ggF4_bLbvlfpVSz6mASgt_x-XULLQzXVotp6BvEKlU":-1},true,"/search?query=militarizzazione+della+polizia"]