","Da una pandemia biblica a una palingenesi libraria?","post",1587690595,[53,54,55,56,57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/amazon/","http://radioblackout.org/tag/covid-19/","http://radioblackout.org/tag/editori-indipendenti/","http://radioblackout.org/tag/editoria/","http://radioblackout.org/tag/librai/","http://radioblackout.org/tag/messagerie/","http://radioblackout.org/tag/monopoli-distributivi/",[17,21,25,19,15,23,27],{"tags":62},[63,65,67,69,71,73,75],{"matched_tokens":64,"snippet":17},[],{"matched_tokens":66,"snippet":21},[],{"matched_tokens":68,"snippet":25},[],{"matched_tokens":70,"snippet":19},[],{"matched_tokens":72,"snippet":15},[],{"matched_tokens":74,"snippet":23},[],{"matched_tokens":76,"snippet":79},[77,78],"monopoli","distributivi","\u003Cmark>monopoli\u003C/mark> \u003Cmark>distributivi\u003C/mark>",[81],{"field":28,"indices":82,"matched_tokens":84,"snippets":86},[83],6,[85],[77,78],[79],1157451471441625000,{"best_field_score":89,"best_field_weight":90,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":39,"score":91,"tokens_matched":92,"typo_prefix_score":39},"2211897868544",13,"1157451471441625193",2,6646,{"collection_name":50,"first_q":27,"per_page":83,"q":27},{"facet_counts":96,"found":120,"hits":121,"out_of":229,"page":14,"request_params":230,"search_cutoff":29,"search_time_ms":231},[97,105],{"counts":98,"field_name":103,"sampled":29,"stats":104},[99,101],{"count":92,"highlighted":100,"value":100},"stakka stakka",{"count":14,"highlighted":102,"value":102},"Macerie su macerie","podcastfilter",{"total_values":92},{"counts":106,"field_name":28,"sampled":29,"stats":119},[107,109,111,113,115,117],{"count":14,"highlighted":108,"value":108},"canna",{"count":14,"highlighted":110,"value":110},"cannabis",{"count":14,"highlighted":112,"value":112},"war on drugs",{"count":14,"highlighted":114,"value":114},"proibizionismo",{"count":14,"highlighted":116,"value":116},"cannabis legale",{"count":14,"highlighted":118,"value":118},"cannabis socil club",{"total_values":83},4,[122,150,176,199],{"document":123,"highlight":137,"highlights":141,"text_match":145,"text_match_info":146},{"comment_count":39,"id":124,"is_sticky":39,"permalink":125,"podcastfilter":126,"post_author":127,"post_content":128,"post_date":129,"post_excerpt":45,"post_id":124,"post_modified":130,"post_thumbnail":131,"post_title":132,"post_type":133,"sort_by_date":134,"tag_links":135,"tags":136},"72337","http://radioblackout.org/podcast/stakkastakka-131-di-monopoli-india-ed-nso/",[100],"sowdust","Riavuti dalle tragiche notizie sulle sventure dei vigili in smart working, questa settimana proviamo a ritrovare concentrazione e serenità necessarie a trattare più seriamente alcuni fra i nostri argomenti preferiti. Andiamo quindi a spulciare i faldoni dei tribunali americani (i loro riassunti...) per analizzare i motivi per cui il Dipartimento di Giustizia USA avrebbe deciso di accusare Google di monopolio. Ripassata l'aritmetica elementare e il da sempre ostico concetto di \"percentuale\", viriamo verso il vicino oriente per parlare dell'NSO e di come Apple e il governo USA stiano tentando di metterle i bastoni fra le ruote. Per dessert, accenni di propaganda politica online in salsa indiana.\r\n\r\nSulle accuse di monopolio a Google:\r\n\r\nSunto della vicenda su Naked Capitalism\r\n\r\nDocumento ufficiale\r\n\r\nSulle recenti vicende di NSO:\r\n\r\nLa denuncia di Apple\r\n\r\nI provvedimenti del governo USA\r\n\r\nSu India e propaganda online:\r\n\r\nFarm laws: Sikhs being targeted by fake social media profiles\r\n\r\nTwitter Analysis: Identifying a Pro-BJP Copypasta Influence Operation in India\r\n\r\nInside a BJP Influence Operation Targeting West Bengali Politics\r\n\r\nPro-govt actors amplify hashtags calling for violence against protesting farmers in India\r\n\r\nModi's Political Party Creates Abusive Social Media Campaigns And Breeds Internet Trolls, Claims New Book\r\n\r\nMusica\r\n\r\nPeawees - Road to rock'n' roll\r\n\r\nShye Ben-Tzur, Jonny Greenwood and The Rajasthan Express - Julus\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/stakkastakka131.mp3\"][/audio]","8 Dicembre 2021","2021-12-08 18:52:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/google-monopoly-200x110.jpg","StakkaStakka 131 - Di monopoli, India ed NSO","podcast",1638989570,[],[],{"post_title":138},{"matched_tokens":139,"snippet":140,"value":140},[77],"StakkaStakka 131 - Di \u003Cmark>monopoli\u003C/mark>, India ed NSO",[142],{"field":143,"matched_tokens":144,"snippet":140,"value":140},"post_title",[77],578730123365187700,{"best_field_score":147,"best_field_weight":148,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":149,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":39},"1108091338752",15,"578730123365187705",{"document":151,"highlight":164,"highlights":169,"text_match":145,"text_match_info":173},{"comment_count":39,"id":152,"is_sticky":39,"permalink":153,"podcastfilter":154,"post_author":155,"post_content":156,"post_date":157,"post_excerpt":45,"post_id":152,"post_modified":158,"post_thumbnail":159,"post_title":160,"post_type":133,"sort_by_date":161,"tag_links":162,"tags":163},"58202","http://radioblackout.org/podcast/stakka-stakka-uber-11-marzo-2020/",[100],"underscore"," \r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/stakkastakka-59.mp3\r\nPosta del ♥ dell'Internet\r\n\r\n \tCome un ciclista è stato ingiustamente incriminato di un furto attraverso la geolocalizzazione di Google\r\n \tLa polizia europea vuole un database condiviso per il riconoscimento facciale\r\n \tSeti@Home sarà dismesso a fine Marzo, e si porta via un'intera generazione di cacciatori di UFO (cosi ci nascondono?)\r\n \tAddio alle lampadine smart: Philips taglia la connessione alle vecchie Hue Bridge (Addio e grazie per tutte le botnet!)\r\n \tFawkies, l'app che rende irriconoscibili i tuoi immancabili selfie alle AI\r\n\r\nApprofondimento su Uber\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/stakkastakka-59.mp3\r\nParliamo di Uber. Un applicazine che nasce nel 2010 che permette di richiedere ad un altro utente di venirti a prendere dietro pagamento. Parleremo di come Uber sia riuscita a creare un buco finanziario di miliardi di dollari sostenuta da una prodigiosa propaganda basata su finzione, confusione e produzione di articoli accademici che nessuno si è premurato di rileggere.\r\n\r\nPerchè uber, una compagnia che ha perso oltre venti miliardi di dollari da quando ha incominciato ad operare nel 2010 e che non mostra alcun segno di poter generare profitto viene ancora vista come una compagnia di successo ed in crescita?\r\nPerchè c'è la percezione che uber abbia portato notevoli miglioramenti al sistema di trasporto urbano ed un generale miglioramento della qualità del servizio per i passeggeri quando ha fallito ad avviare un modello di azienda funzionante e cercando di prevaricare in pezzi del mercato attraverso una politica semi-monopolistica?\r\n\r\nUber paradossalmente non è in grando di mantenere dei veicoli in modo più efficiente o meno costose dei servizi di taxi che ha portato al fallimento. Tutto il siccesso e la popolarità di uber può essere spiegata da miliardi in investimenti predatori in strumenti di ottimizzazione del servizio.\r\n\r\nNon c'è alcuna prova inidimendente che l'innovazione tecnolgia sventolata da uber (ammesso e non concesso che sia vera) abbiamo mai avuto un vero impatto materiale nell'organizzazione del mercato. Uber un azienda che ha prodotto un livello di innovazione comparabile con quello del mio gatto.\r\n\r\nIl vantaggio economico di uber nel mercato non deriva da qualche sofisticato algoritmo di ottimizzazione, ma dalla constante capacità dell'azienda di tagliare la \"quota\" riservata agli autisti. Dal 2016 parliamo di una contrazinoe del 40%. I tagli hanno portato gli stipendi sotto il livello minimo in molti territori dove l'applicazione ha operato. Questo ha permesso di trasferire circa tre miliardi dai lavorari al capitale.\r\n\r\nMa come ha fatto uber a convincere (ehm fragare) i finanziatori? Scimiottando quello che le GAFAM fanno da sempre. È andata in giro a vantarsi del suo monopolio.\r\n\r\nAmazon, Google e Facebook hanno lasciato agli startuppari di domani un copione da seguire per chi vuole raggiungere la valutazione a nove cifre del capitale. Queste aziende prima hanno basato le loro fondamenta su prodotti che potremmo definire legittimi e portatori di una certa quantità di innovazione che potremmo definire \"genuina\". Google effettivamente ha fatto un motore di ricerca, Facebook un social network, Amazon i suoi server. A quello punto hanno dimostrato che questi prodotti erano in grado di reggere sul mercato, insomma fare soldi. Da questa posizione poi si sono divertiti a costruire monopoli aquisendo tutti i possibili competitor.\r\n\r\nUber non è semplicemnete un altra bolla tech che beneficia di capitale a buon mercato e la percezione diffusa che la \"tecnologia disruptive\" è in grado di risolvere i problemi del mondo. 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Sarebbe vero se non si ignorasse completamente le politiche che forzano gli autisti a comprare veicoli sempre più costosi per ottenere più corse dall'algoritmo, algoritmo che provvede ad eliminare gli autisti dalla piattaforma qualora si osassero di rifiutare una corsa.\r\n\r\nQuesti paper sono solo un esempio di come i giornalisti hanno felicemente digerito tutto la propaganda della startup californiana facendosi megavono per i loro investitori.\r\n \r\n\r\n ",[170],{"field":171,"matched_tokens":172,"snippet":167,"value":168},"post_content",[77],{"best_field_score":147,"best_field_weight":174,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":175,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":39},14,"578730123365187697",{"document":177,"highlight":190,"highlights":195,"text_match":145,"text_match_info":198},{"comment_count":39,"id":178,"is_sticky":39,"permalink":179,"podcastfilter":180,"post_author":181,"post_content":182,"post_date":183,"post_excerpt":45,"post_id":178,"post_modified":184,"post_thumbnail":185,"post_title":186,"post_type":133,"sort_by_date":187,"tag_links":188,"tags":189},"46085","http://radioblackout.org/podcast/macerie-su-macerie-21-febbraio-2018/",[102],"macerie su macerie","Sul posto di lavoro la tecnologia è sinonimo sia di efficienza che di controllo, nell'era delle platform una semplice applicazione può permettere al management di fare ciò che in precedenza avrebbe fatto con una più ampia organizzazione del lavoro e con la cruda disciplina. 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Queste critiche per un lungo periodo sono rimaste confinate nell’ambito ristretto delle riviste accademiche di diritto e di medicina o tra le pagine della stampa libertaria (il nostro Umanità Nova già nel 1921 pubblicava un durissimo articolo di Errico Malatesta contro la messa fuorilegge della cocaina in Francia), ma sono diventate sempre più diffuse a partire dagli anni ‘50 con la diffusione della cannabis tra i giovani europei e nordamericani da una parte e con la conseguente repressione poliziesca dall’altra. Molti fanno risalire la data di nascita “ufficiale” delle mobilitazioni antiproibizioniste al 25 luglio 1967 quando il Times di Londra ospitò in un’intera pagina a pagamento un appello per la legalizzazione della marijuana firmato dal filosofo Alaistair McIntyre, dallo psichiatra Ronald Laing, dal sociologo Tariq Ali, da tutti e quattro i membri dei Beatles (secondo alcuni sarebbero stati proprio i componenti della boy band più famosa di tutti i tempi a pagare il costoso annuncio), dal loro manager Brian Epstein e da altri personaggi della scena musicale e culturale britannica. Il giorno dopo anche Bertrand Russell esprimeva la propria adesione all’appello. L’evento che aveva scatenato la mobilitazione era stata, solo poche settimane prima, l’incarcerazione di Mick Jagger e Keith Richards dei Rolling Stones, in prigione dal 29 giugno per detenzione e uso di marijuana. La notizia aveva fatto rapidamente il giro di Londra e il clamore suscitato dalla carcerazione dei due artisti diventò l’occasione per attaccare il sistema giudiziario britannico e le leggi proibizioniste in particolare. La mobilitazione per i due Stones raggiunse il culmine il 31 luglio all’udienza conclusiva dell’appello, a cui partecipano centinaia di persone che invadono l’aula, i corridoi e il cortile del tribunale che accolsero con un tripudio generale la lettura della sentenza con cui il giudice revocava la condanna al carcere e ordinava l’immediata liberazione dei due musicisti. 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Contemporaneamente, in questi 50 anni in cui la War On Drugs ha prodotto solo guadagni stratosferici per i narcos e carcerei piene di disgraziati, non sono mai finite neanche le mobilitazioni antiproibizioniste. Anzi, proprio in questi ultimi anni hanno segnato importanti risultati, sia negli USA (dove grazie ad una serie di referendum popolari la cannabis cosiddetta “terapeutica” è ormai legale in 24 stati, mentre in altri 5 è legale la marijuana tout court) che in Europa (basti pensare alla diffusione dei Cannabis Social Club in Spagna) che in America Latina. Giusto pochi giorni fa, il 7 luglio in Cile (dove è ancora in vigore la legge sulle droghe approvata negli anni ’70 dal dittatore Pinochet, che prevede sino a 15 anni di carcere per la coltivazione di cannabis) la Camera dei Deputati ha votato ad ampia maggioranza un disegno di legge che consentirebbe il possesso fino a 500 grammi di cannabis e la coltivazione di sei piante.\r\nAnche in Italia, il movimento antiproibizionista è sempre stato attivo a partire dall’opposizione contro la legge Craxi-Jervolino tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 fino all’incessante mobilitazione che ha portato la Corte Costituzionale nel febbraio dell’anno scorso a pochi giorni di distanza dalla grande manifestazione nazionale organizzata dalla Rete Fino Alla Fine Del Mondo Proibizionista. Non c’è da stupirsi che in questo clima mercoledì scorso sia stata presentato un disegno di legge per la legalizzazione della cannabis in Italia redatto dall’Intergruppo “Cannabis Legale” e firmato da 218 parlamentari tra Camera e Senato (SEL al gran completo, M5S in forze, un po’ di PD e un po’ di ex centrodestra ed ex centrosinistra). Il capo dell’intergruppo è Benedetto Della Vedova, una vecchia volpe della politica, fra le altre cose ex presidente dei Radicali (il partito degli sciacalli delle lotte per i diritti civili, da mezzo secolo ininterrottamente) e ex deputato di Futuro e Libertà, oggi sottosegretario agli Esteri del Governo Renzi. La proposta di legge prevede che i maggiorenni possano detenere una modica quantità per uso ricreativo: 15 grammi a casa, 5 grammi fuori casa, mentre rimarrebbe il divieto assoluto per i minorenni. Sarebbe consentita l’autocoltivazione a casa fino a 5 piante ma vietata la vendita del raccolto. 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E in questa caldissima estate in cui di notte le piazze, i parchi e le spiaggie s’illuminano delle braci dei joint e dei chilum, la proposta di Dalla Vedova etc prevede che non si potrà fumare in nessun luogo pubblico e in nessun luogo aperto al pubblico, costringendo quindi i fumatori a rimanere rinchiusi nelle loro case (una limitazione non prevista né dalla legge uruguayana né da quelle degli stati USA che vietano di fumare ganja solo nei luoghi dove è già vietato fumare tabacco). Dulcis in fundo, la legalizzazione della cannabis non comporta l’attenuazione delle norme e delle sanzioni previste dal Codice della strada per la guida in stato di alterazione psico-fisica (che prevedono tra l’altro, il ritiro della patente anche fino a 2 anni e addirittura il carcere e la confisca del mezzo). Secondo il testo proposto dall’intergruppo, bontà loro, “rimane aperta comunque la questione relativa alle tecniche di verifica che attestino un’alterazione effettivamente in atto, come per gli alcolici”. In effetti la questione che rimane aperta da più di 40 anni (da quando nello Stato di Washington vennero fatti i primi studi “dal vivo” con automobilisti fumati che però guidavano in modo prudente) è piuttosto se la cannabis abbia un effetto negativo sulla guida. Tanto per intenderci, in Colorado dove dopo che hanno legalizzato la cannabis i test li fanno solo agli automobilisti che hanno provocato incidenti o che hanno commesso gravi infrazioni e dove attualmente il limite è di 5 mcg per litro di sangue (quello che potrebbe avere un adulto di 70 kg che nelle ultime 24 ore avesse fumato 2 g di erba con THC al 20%), stanno abbassando di abolirli del tutto questi limiti o per lo meno di riconsiderarli, dopo che è uscito uno studio del NIDA che stabilisce che per produrre nei consumatori di cannabis problemi di guida accumunabili a quelli di chi ha 0,5g/l di alcol servivano concentrazioni di thc di almeno 13,1 mcg/l, cioè più del doppio del limite permesso agli automobilisti secondo le leggi del Colorado.\r\nInsomma, nella miglior tradizione di quel Teatro Dell’Assurdo che è la politica istituzionale italiana, una proposta di legge per la legalizzazione, ma piena di pruderie proibizioniste. Non c’è da stupirsi visto che tra i primi firmatari ci sono molti del M5s a cominciare dai quattro membri del direttorio, Alessandro Di Battista, Carla Ruocco, Roberto Fico, Luigi Di Maio che solo pochi giorni prima avevano lanciato un comunicato stampo sul fatto che molti profughi che arrivano in Italia in realtà non sarebbero altro che “spacciatori professionisti di droga”, riprendendo un appello del Coisp (il sindacato di polizia di ultradestra noto alle cronache per aver organizzato un presidio contro la madre di Federico Aldrovandi e, più di recente, per la proposta di rimuovere da Piazza Alimonda a Genova la targa che ricorda Carlo Giuliani). \r\nCerto, una pur minimissima forma di depenalizzazione della cannabis sarebbe un grande passo in avanti anche perché, come assicura la saggezza contadini appena si aprono i cancelli, i buoi scappano. 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