","Navi Ong. Il nuovo decreto di Meloni","post",1673382168,[47,48,49,50],"http://radioblackout.org/tag/decreto-ong/","http://radioblackout.org/tag/multe-e-sequesti-amministrativi/","http://radioblackout.org/tag/porti-sicuri/","http://radioblackout.org/tag/rotta-del-mediterraneo/",[15,21,17,19],{"post_content":53,"tags":59},{"matched_tokens":54,"snippet":57,"value":58},[55,56,56],"multe","e","a questi obblighi incorrerebbe in \u003Cmark>multe\u003C/mark> tra i 10.000 \u003Cmark>e\u003C/mark> i 50.000 euro \u003Cmark>e\u003C/mark> fermo","Meloni ed il ministro dell’interno Piantedosi si muovono sul solco di quanto costruito dai loro predecessori per rendere sempre più difficile il soccorso in mare da parte delle navi delle ONG impegnate nelle attività di ricerca \u003Cmark>e\u003C/mark> soccorso di naufraghi lungo le rotte del Mediterraneo meridionale.\r\nDopo il testa a testa con la Francia hanno deciso una tattica più cauta ma altrettanto micidiale, che ha condotto ancora una volta ad un decreto legge motivato con “l’urgenza”.\r\nSi tratta di un decreto il cui contenuto \u003Cmark>è\u003C/mark> prevalentemente demagogico, volto ad accreditare l’immagine di chi si mostra più rigido dei precessori nell’allargare le vittime della guerra all’immigrazione.\r\nQuesto decreto prova ad ostacolare i salvataggi mettendo dei paletti.\r\nIn primis il divieto di effettuare soccorsi multipli, sottostando all’obbligo di dirigersi immediatamente verso il porto indicato dalle autorità. Porti che, nei fatti sono sempre più lontani dai luoghi dove vengono effettuati i soccorsi. In tal modo le navi \u003Cmark>e\u003C/mark> il loro carico umano sono obbligati a numerosi giorni di navigazione. In tal modo meno persone possono essere soccorse, i costi aumentano.\r\nChi contravvenisse a questi obblighi incorrerebbe in \u003Cmark>multe\u003C/mark> tra i 10.000 \u003Cmark>e\u003C/mark> i 50.000 euro \u003Cmark>e\u003C/mark> fermo per due mesi dell’imbarcazione, che in caso di recidiva potrebbe essere sequestrata.\r\nNon solo, alle navi che battono bandiera diversa da quella italiana \u003Cmark>è\u003C/mark> imposto l’obbligo di far fare richiesta di asilo direttamente sull’imbarcazione, considerata territorio di un’altra nazione, con l’obbligo di prendersene carico.\r\nVa da se che queste norme sono contrarie a numerose leggi, prima tra tutte quella dell’obbligo del soccorso a chi \u003Cmark>è\u003C/mark> in difficoltà \u003Cmark>e\u003C/mark> a rischio della vita.\r\nResta il fatto che questi paletti, tra ricorsi \u003Cmark>e\u003C/mark> fermi delle imbarcazioni, raggiungeranno comunque l’obiettivo di mettere i bastoni tra le eliche delle navi delle Ong.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato del foro di Milano, che da sempre si occupa di immigrazione\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/2023-01-10-losco-legge-navi-ong.mp3\"][/audio]",[60,62,67,69],{"matched_tokens":61,"snippet":15},[],{"matched_tokens":63,"snippet":66},[55,56,64,65],"sequesti","amministrativi","\u003Cmark>multe\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> \u003Cmark>sequesti\u003C/mark> \u003Cmark>amministrativi\u003C/mark>",{"matched_tokens":68,"snippet":17},[],{"matched_tokens":70,"snippet":19},[],[72,77],{"field":22,"indices":73,"matched_tokens":74,"snippets":76},[14],[75],[55,56,64,65],[66],{"field":78,"matched_tokens":79,"snippet":57,"value":58},"post_content",[55,56,56],2314894167593451500,{"best_field_score":82,"best_field_weight":83,"fields_matched":84,"num_tokens_dropped":33,"score":85,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":33},"4419510927616",13,2,"2314894167593451626",6646,{"collection_name":44,"first_q":21,"per_page":88,"q":21},6,{"facet_counts":90,"found":14,"hits":100,"out_of":136,"page":14,"request_params":137,"search_cutoff":23,"search_time_ms":138},[91,97],{"counts":92,"field_name":95,"sampled":23,"stats":96},[93],{"count":14,"highlighted":94,"value":94},"anarres","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":98,"field_name":22,"sampled":23,"stats":99},[],{"total_values":33},[101],{"document":102,"highlight":115,"highlights":124,"text_match":130,"text_match_info":131},{"comment_count":33,"id":103,"is_sticky":33,"permalink":104,"podcastfilter":105,"post_author":94,"post_content":106,"post_date":107,"post_excerpt":39,"post_id":103,"post_modified":108,"post_thumbnail":109,"post_title":110,"post_type":111,"sort_by_date":112,"tag_links":113,"tags":114},"88841","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-12-aprile-lanarchia-in-100-canti-ilaria-salis-g7-energia-e-ambiente-gaia-dan-sulla-repressione-in-israele-a-bordo-della-life-support-di-emercency/",[94],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-04-12-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nL’anarchia in 100 canti\r\nSabato 20 aprile alla FAT “L’anarchia in 100 canti” presentazione del libro e concerto di Alessio Lega\r\nI canti anarchici si inseriscono nella tradizione del canto popolare, che è anche d’autore, ma più spesso emerge dalle lotte, riprende arie già note, si modifica nel tempo, adattandosi a nuovi luoghi, nuovi soggetti, nuove sfide.\r\nÉ un filo rosso e nero che non si interrompe, oltrepassa le generazioni ed è la memoria di un movimento orgoglioso dei suoi 150 anni di storia.\r\nMai diviene mero retaggio del passato, perché è pratica viva che arriva ai giorni nostri con nuovi testi, nuove musiche, nuova linfa.\r\nLe canzoni anarchiche si cantano più spesso nelle strade che nei teatri.\r\nAlessio Lega, cantautore e cantore dell’anarchia, ha contribuito negli anni sia a mantenere viva la memoria sia ad arricchire il canzoniere rosso e nero.\r\nAlessio, già targa Tenco, ha un’intesa attività sia come autore e musicista sia come curatore di antologie dedicate alla musica popolare, di lotta, d’autore.\r\nLo incontrate nei migliori teatri, ma, più spesso, nelle manifestazioni, nelle piazze, nei posti dove si incontrano i suoi compagni e le sue compagne. \r\nIn vista dell’incontro/concerto del 20 aprile ne abbiamo parlato con Alessio Lega\r\n\r\nIlaria Salis o dell’ambigua liason tra fascismo e democrazia\r\nAl peggio, a volte, non c’è fine. Ilaria Salis, suo malgrado, ci ha mostrato che possono esserci pozzi ancora più profondi e neri di quelli che, anche da noi, inghiottono e piegano tante vite, luoghi dove, per legge, puoi essere incatenato, trascinato, umiliato.\r\nIl pozzo nero dell’Ungheria sedotta dal nazismo è lo specchio nel quale rischiamo di scorgere un futuro ancora più scuro per l’Europa intera. 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Le imbarcazioni mercantili, dopo anni di ricatti, minacce, rischi di sequestri o improbabili deviazioni, spesso guardano e vanno via veloci.\r\nLa legge italiana, da oltre un anno, ha imposto alle navi delle ONG che operano in acque internazionali, una serie di paletti che hanno un unico scopo: rendere sempre più difficili i salvataggi. Non possono soccorrere più di un’imbarcazione a viaggio, sono obbligate a sbarcare i naufraghi, spesso raccolti in un mare in tempesta, in porti lontani giorni e giorni di navigazione. Se non rispettano i paletti vanno incontro a sequestri e multe.\r\nIn mare la Guardia costiera libica ostacola i salvataggi, arrivando ad usare le armi.\r\nSi vedono anche gli effetti degli accordi tra Italia e Tunisia.\r\nNel suo reportage Giacomo racconta di un gruppo di naufraghi aggrappati ad una piattaforma gasiera tunisina in mezzo al mare in tempesta. 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