","Le multinazionali appaudono la politica fiscale del g7","post",1623408677,[66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/economia/","http://radioblackout.org/tag/g7/","http://radioblackout.org/tag/multinazionali/",[70,71,15],"economia","g7",{"post_content":73,"post_title":77,"tags":80},{"matched_tokens":74,"snippet":75,"value":76},[15],"tassazione unica verso tutte le \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> del 15%. Questa proposta è","È stato sbandierato come un accordo storico quello dell'annuncio di una tassazione unica verso tutte le \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> del 15%. Questa proposta è stata lanciata dai giornali come un grande successo del governo Draghi e dell'establishment economico alla guida dei paesi del G7, ma oltre gli annunci ci sono poche novità reali. In primo luogo le fasi necessarie per l'approvazione di questo piano sono ancora molte, lunghe e non scontate, prima fra tutte il passaggio dal G7 al G20. Ma il fallimento si trova nel cuore della proposta che mira a normalizzare una tassazione per le multinazioni minore di quella sui redditi. Per capire chi esce vincente da questa proposta basta registrare le dichiarazioni entusiaste delle grandi aziende dell'high tech (Google, Facebook e Amazon).\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo parlato di questi scenari con Marco Bersani, autore di un articolo \"La tragedia (o meglio la farsa) della tassa minima sui profitti\" pubblicato su effiimera.org\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/marco-bersani.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":78,"snippet":79,"value":79},[15],"Le \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> appaudono la politica fiscale del g7",[81,83,85],{"matched_tokens":82,"snippet":70},[],{"matched_tokens":84,"snippet":71},[],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[15],"\u003Cmark>multinazionali\u003C/mark>",[89,95,98],{"field":39,"indices":90,"matched_tokens":92,"snippets":94},[91],2,[93],[15],[87],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":79,"value":79},"post_title",[15],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":75,"value":76},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":33,"num_tokens_dropped":53,"score":105,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":53},"1108091339008",13,"578730123365711979",1,{"document":108,"highlight":131,"highlights":152,"text_match":101,"text_match_info":162},{"cat_link":109,"category":110,"comment_count":53,"id":111,"is_sticky":53,"permalink":112,"post_author":26,"post_content":113,"post_date":114,"post_excerpt":58,"post_id":111,"post_modified":115,"post_thumbnail":116,"post_thumbnail_html":117,"post_title":118,"post_type":63,"sort_by_date":119,"tag_links":120,"tags":126},[49],[52],"30270","http://radioblackout.org/2015/06/ttip-il-potere-delle-multinazionali-sulle-nostre-vite/","Nel pressoché totale silenzio dei media, dal 2013 è in corso un negoziato tra Stati Uniti ed Unione Europea finalizzato alla creazione di un'ampia area di libero mercato transatlantico tra le due entità (super-)statuali continentali: TTIP (TransAtlatic Trade & Investment Partnership), ovvero \"Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti\". Come spesso accade in questi casi, la definizione esprime una sensazione al contempo di grandezza e neutralità, fattori che concorrono a definire come irreversibile il processo in corso. Sulla taglia della nuova definizione giuridico normativa degli scambi c'è poco da contestare - dal momento che Europa e Stati Uniti producono tuttora metà del Pil mondiale e un terzo del commercio mondiale. Sulla supposta neutralità di questi trattati c'è invece molto da eccepire e ne va riconosciuta la natura ideologica e performativa. Abbiamo qui a che fare con la strategia discorsiva propria del Neoliberismo che tende a rappresentare come \"naturali\" processi di aggiustamento strutturale delle economie e delle regole che le fanno funzionare, tali da produrre cambiamenti significativi nelle vite delle popolazioni coinvolte da queste decisioni.\r\nL'obiettivo dichiarato è l'abbattimento delle protezioni doganali tra le due aree territoriali e la standardizzazione/omologazione delle procedure tecniche che regolamentano la messa sul mercato delle merci. L'agognata \"semplificazione\" (parola tanto cara a Renzi e ai capitalisti ultra-liberisti di mezzo mondo) si tradurrà inesorabilmente in una perdita secca di controlli sulla qualità (e non nocività) delle merci. La cosa è particolarmente pericolosa per l'agro-alimentare e la farmaceutica, due dei più grossi rami produttivi interessati dalla nuova regolamentazione. Come spesso accade nel capitalismo, la standardizzazione si fa verso il basso, perché essenziale è ridurre i costi dei prodotti, quindi della forza-lavoro e dei controlli sulla qualità. Un attacco ai diritti dei consumatori che si configura piuttosto e più radicalmente come attacco alle condizioni di vita delle classi subalterne. Assisteremo insomma al prodursi di una sorta di apartheid del consumo alimentare, con una produzione standardizzata e massificata a marchio statunitense - una walmartizzazione dell'Europa - cui farebbe da contraltare una produzione europea di alta qualità destinata ai ricchi. WalMart e Eataly diventano un po' i modelli fintamente antagonistici di una scelta imposta, immagine appena forzata se si considera peso e ruolo delle multinazionali nella definizione degli accordi in questione (vedi i link a fondo pagina).\r\nGli accordi prevederebbero inoltre un'accelerazione nella circolazione del flusso degli investimenti e l'accesso ai rispettivi mercati dei servizi e degli appalti pubblici. Troppo spesso si rimuove l'amara realtà, che questi accordi ci sbattono violentemente in faccia, che nel capitalismo ogni aspetto della vità è merce. Nelle società capitalistiche avanzate, da almeno due decenni i servizi alla persona sono uno dei maggiori ambiti di valorizzazione capitalistica. Gli effetti di un'ulteriore mercificazione di questi servizi, a detrimento delle residuali garanzie in termini di diritti e qualità, lasciano immaginare il futuro che ci aspetta dopo l'applicazione del Partenariato. Altro aspetto non proprio irrilevante, gli accordi prevedono l'introduzione di un arbitrato internazionale (ISDS - Investor-state dispute settlement) che garantirà alle imprese la possibilità di intentare cause per «perdita di profitto» contro i governi dei paesi europei che intendessero promulgare legislazioni potenzialmente ostili alle loro aspettative di profitto. Una bella doccia fredda per chi si ostina a parlare di «sovranità nazionale» e «democrazia».\r\nIn costante declino sul piano economico, contestati nella loro pretesa egemonica di unica super-potenza mondiale, gli Stati Uniti non si arrendono ai rivolgimenti storici che ne mettono in discussione la supremazia. All'irrefrenabile interventismo politico-militare ai quattro angoli del globo, fa seguito da diversi decenni l'articolazione di una produzione normativa di leggi e dispositivi economico-politici che impongono al resto del mondo i modi di adeguamento ad un capitalismo di cui vogliono continuare a essere i principali beneficiari: NAFTA, ALCA, TPP (accordo complementare del TTip sul versante Pacifico)... Lungi dall'essere però solo il prodotto delle brame statunitensi, queste proposte trovano il sostegno attivo delle classi dirigenti capitalistiche occidentali, che ne condividono modi, finalità e vantaggi, mentre le élite dei paesi dell'ex Terzo Mondo e dell'ex Patto di Varsavia ne contestano piuttosto l'articolazione gerarchica, meno i contenuto capitalistici di fondo (vedi l'orientamento iper-estrattivista dei paesi del Brics).\r\nPer illustrare più nel dettaglio e con qualche esempio la portata dei mutamenti, abbiamo realizzato un'intervista con Saro Romeo, agricoltore catanese e attivista dell' Assemblea Costituente del Comitato NO TTIP\r\nsaro_romeo_No_TTIP\r\nLink utili\r\nI ricchi e i poveri. Sugli effetti del TTIP sulle nostre vite – di Saro Romeo \r\nTutto quello che avreste voluto sapere sul Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP) – di Grateful Dead\r\nTTIP su Wikipedia\r\nhttp://stop-ttip-italia.net\r\n\r\nhttps://stop-ttip.org","4 Giugno 2015","2015-06-08 18:48:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/TTIP-bulldozer-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"143\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/TTIP-bulldozer-300x143.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/TTIP-bulldozer-300x143.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/TTIP-bulldozer.jpg 432w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","TTIP: il potere delle multinazionali sulle nostre vite",1433419198,[121,122,123,68,124,125],"http://radioblackout.org/tag/capitalismo/","http://radioblackout.org/tag/europa/","http://radioblackout.org/tag/globalizzazione/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/","http://radioblackout.org/tag/ttip/",[127,128,129,15,130,18],"capitalismo","europa","globalizzazione","Stati Uniti",{"post_content":132,"post_title":136,"tags":139},{"matched_tokens":133,"snippet":134,"value":135},[15],"considera peso e ruolo delle \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> nella definizione degli accordi in","Nel pressoché totale silenzio dei media, dal 2013 è in corso un negoziato tra Stati Uniti ed Unione Europea finalizzato alla creazione di un'ampia area di libero mercato transatlantico tra le due entità (super-)statuali continentali: TTIP (TransAtlatic Trade & Investment Partnership), ovvero \"Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti\". 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chi meglio di Monica Di Sisto, vicepresidente di Fairwatch poteva accompagnarci per trovare lumi in questo ginepraio di sigle e accordi capestro?\r\n\r\nMai interrotta la truffa dei Trattati internazionali\r\n\r\n ","16 Marzo 2019","2019-03-16 13:09:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/ttip-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"171\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/ttip-1-300x171.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/ttip-1-300x171.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/ttip-1-768x439.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/ttip-1.jpg 805w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","TTIP: a volte tornano... ancora più orrifici",1552741743,[177,178,179,68,180,125],"http://radioblackout.org/tag/arbitrati/","http://radioblackout.org/tag/ceta/","http://radioblackout.org/tag/lobbies/","http://radioblackout.org/tag/trattati-di-commercio/",[182,183,184,15,185,18],"arbitrati","CETA","lobbies","Trattati di commercio",{"post_content":187,"tags":191},{"matched_tokens":188,"snippet":189,"value":190},[15],"i mercati allo strapotere delle \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> e ai profitti delle lobbies","Sotto varie forme, in innumerevoli acrostici a seconda dei diversi partecipanti, molte sono ora le riemersioni di volontà dall'alto di intrecciare quei trattati che pochi anni fa hanno cercato di spalancare i mercati allo strapotere delle \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> e ai profitti delle lobbies che vorrebbero rimuovere ogni limite al controllo sugli scambi internazionali e per tutelarsi da eventuali proteste che potrebbero insorgere da qualche controllo sulla qualità e sull'effettiva genuinità delle merci vorrebbero avocare a se stessi gli arbitrati che potrebbero sorgere di fronte alla sofisticazione e alla pirateria scatenati da questa imposizione di consumi decisi dai vertici.\r\n\r\nAlcuni anni fa si era bloccato questo processo che sembrava irreversibile, perché richiesto dal sistema stesso, dal Wto che aveva individuato questa soluzione di trattati al ribasso dei prezzi attraverso la riduzione della qualità e della imposizione di quei prodotti, spesso transgenici, trattati con glifosato, che nascondono sotto etichette allusive prodotti non autoctoni... e ora ci riprovano in modo ancora più subdolo, se possibile, laddove un parlamento europeo in scadenza dà indicazioni che apparentemente sembrano neutrali, ma che in realtà lasciano i singoli stati a confrontarsi con potenze che possono imporre il loro volere facilmente, improntando i trattati a quegli scambi capestro nocivi per i consumatori da un lato, e intanto ratifica accordi per materie esclusive, come nel caso del Ceta con il Canada: un atteggiamento schizofrenico e pilatesco, che lascia spazio alle manovre delle \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark>.\r\n\r\nAbbiamo voluto approfondire questi nuovi attacchi che hanno nomi più conosciuti come Ttip o meno, come Ceta, alcuni già proditoriamente sottoscritti, come due trattati tossici siglati dall'UE con Singapore, uno dei quali è un arbitrato Isds a favore di investitori stranieri e \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark>, altri in via di ratifica con sotterfugi, con categorie in fibrillazione anche perché si sono già accettate varie scelte atlantiste franco-tedesche a detrimento di filiere lasciate senza programmazione (per esempio il comparto dell'orto-frutta) senza le dovute e attese compensazioni, tra silenzi e reticenze degli organi di informazione; 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Non ci sarebbe niente di straordinario, se non per le particolari caratteristiche del nuovo arrivato, dal momento che non tutti hanno 240 milioni di dollari in tasca, sono interessati a progetti energetici e sono originari dell'Italia. Nelle sue parole, il nuovo arrivato si definisce come \"un vicino di casa che contribuisce allo sviluppo ed al benessere delle persone\". Anche i comuni di Santa María Nebaj e Chajul registrano l'arrivo di un simile abitante, con almeno 227 milioni di dollari a disposizione. I tre comuni sopra citati costituiscono l'area abitata dal popolo Ixil: uno dei 22 popoli maya che vivono nel territorio del Guatemala. L'area è stata denominata \"Triangolo Ixil\" dai militari guatemaltechi negli anni Ottanta, quando l'esercito ha portato avanti le campagne Victoria 82 e Firmeza 83. Circa 30 anni dopo la sanguinosa repressione militare, una congiuntura tesa mantiene alta l'attenzione mediatica sulla zona Ixil.\r\n\r\nNei primi mesi del 2013, la zona Ixil e la repressione militare si sono imposte sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, quando i generali deposti Jose Efrain Rios Montt e Jose Mauricio Rodriguez Sanchez sono stati oggetto di un processo per crimini di genocidio e crimini contro l'umanità commessi nei confronti del popolo Maya Ixil. Rios Montt, ex capo de facto dello Stato guatemalteco nel corso del 1982 e del 1983, è stato condannato a 80 anni di carcere. Pochi giorni dopo, la Corte Costituzionale ha annullato il verdetto per un vizio di forma, senza però smentire il tema centrale del dibattito legale: \"la popolazione civile del gruppo Ixil, residente nei villaggi e frazioni di Santa María Nebaj, San Juan Cotzal e San Gaspar Chajul, è stata sottoposta a uccisioni in massa, massacri, torture, stupri di massa, deportazioni, trasferimento dei bambini da un gruppo ad un altro\", come si legge nella sentenza. La Corte ha argomentato nella sentenza che è pienamente convinta dell'intenzione dei generali di causare la distruzione fisica del gruppo Ixil.\r\n\r\nIn questo contesto, nella regione si materializza il progetto di costruzione di due dighe idroelettriche: Palo Viejo e Xacbal.\r\n\r\nChi sono dunque questi nuovi vicini? Da un lato, Enel Green Power, società controllata da Ente Nazionale per l'Energia Elettrica (Enel) in Italia, che possiede la centrale idroelettrica di Palo Viejo in San Juan Cotzal. Dall'altro, la Terra Group honduregna, che gestisce la centrale idroelettrica Xacbal, a nord della città di Chajul, attraverso la società Generación Limpia de Guatemala Per dimostrare il suo potere, il 26 febbraio 2014 Enel Green Power ha ospitato la visita del presidente guatemalteco Otto Pérez Molina sostenendo l'importanza di armonizzare \"la volontà delle imprese e l'accompagnamento di Stato che hanno interessi comuni con la popolazione locale, cioè la cura per l'ambiente naturale, l'acqua, le foreste \", come ha dichiarato il presidente della società. Con queste affermazioni, Maurizio Bezzeccheri, presidente di Enel Green Power, intenzionalmente non ha riconosciuto una lunga storia di conflitto, espropriazioni, morti e deportazioni nella regione; oltre ad aver occultato le sue alleanze con le strutture di potere parallele dello Stato.\r\n\r\nQuesto stralcio estratto da un articolo comparso su \"Prensa Comunitaria\" ci permette di cogliere il continuum di violenza che si è dispiegato in Guatemala attraverso le strutture di genocidio e di espropriazione di risorse negli ultimi quarant'anni ed oltre. Oggi gli interessi economici predatori delle multinazionali appoggiate dalle oligarchie locali si manifestano attraverso la costruzione di megaprogetti, in particolare idroelettriche e miniere, mentre lo Stato mette in atto forme sempre più pervasive di repressione e distruzione fisica delle popolazioni locali ribelli e resistenti.\r\n\r\nQuesta mattina abbiamo approfondito la genealogia della violenza che lo Stato ed il Capitale perpetrano nei confronti della popolazione Maya Ixil, ai fini di estrarre risorse e sfruttare manodopera, con Manuela, che si trova nei territori settentrionali del Quiché, uno dei principali teatri del processo di colonizzazione interna:\r\n\r\nGuatemala\r\n\r\n ","17 Giugno 2016","2016-06-20 12:06:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/1017-guatemala-invasic3b3n-de-hidromineras-y-despojo-expulsic3b3n-de-pueblos-indc3adgenas-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/1017-guatemala-invasic3b3n-de-hidromineras-y-despojo-expulsic3b3n-de-pueblos-indc3adgenas-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/1017-guatemala-invasic3b3n-de-hidromineras-y-despojo-expulsic3b3n-de-pueblos-indc3adgenas-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/1017-guatemala-invasic3b3n-de-hidromineras-y-despojo-expulsic3b3n-de-pueblos-indc3adgenas-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/1017-guatemala-invasic3b3n-de-hidromineras-y-despojo-expulsic3b3n-de-pueblos-indc3adgenas-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/1017-guatemala-invasic3b3n-de-hidromineras-y-despojo-expulsic3b3n-de-pueblos-indc3adgenas.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","In Guatemala il vecchio potere paramilitare si reincarna nei megaprogetti",1466165847,[228,229,230,68,231,232],"http://radioblackout.org/tag/genocidio/","http://radioblackout.org/tag/guatemala/","http://radioblackout.org/tag/maya-ixil/","http://radioblackout.org/tag/paramilitari/","http://radioblackout.org/tag/risorse/",[234,235,236,15,237,238],"genocidio","guatemala","maya ixil","paramilitari","risorse",{"post_content":240,"tags":244},{"matched_tokens":241,"snippet":242,"value":243},[15],"gli interessi economici predatori delle \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> appoggiate dalle oligarchie locali si","Da una decina di anni, il comune di San Juan Cotzal - dipartimento settentrionale del Quiché in Guatemala - ha un nuovo vicino di casa. Non ci sarebbe niente di straordinario, se non per le particolari caratteristiche del nuovo arrivato, dal momento che non tutti hanno 240 milioni di dollari in tasca, sono interessati a progetti energetici e sono originari dell'Italia. Nelle sue parole, il nuovo arrivato si definisce come \"un vicino di casa che contribuisce allo sviluppo ed al benessere delle persone\". Anche i comuni di Santa María Nebaj e Chajul registrano l'arrivo di un simile abitante, con almeno 227 milioni di dollari a disposizione. I tre comuni sopra citati costituiscono l'area abitata dal popolo Ixil: uno dei 22 popoli maya che vivono nel territorio del Guatemala. L'area è stata denominata \"Triangolo Ixil\" dai militari guatemaltechi negli anni Ottanta, quando l'esercito ha portato avanti le campagne Victoria 82 e Firmeza 83. Circa 30 anni dopo la sanguinosa repressione militare, una congiuntura tesa mantiene alta l'attenzione mediatica sulla zona Ixil.\r\n\r\nNei primi mesi del 2013, la zona Ixil e la repressione militare si sono imposte sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, quando i generali deposti Jose Efrain Rios Montt e Jose Mauricio Rodriguez Sanchez sono stati oggetto di un processo per crimini di genocidio e crimini contro l'umanità commessi nei confronti del popolo Maya Ixil. Rios Montt, ex capo de facto dello Stato guatemalteco nel corso del 1982 e del 1983, è stato condannato a 80 anni di carcere. Pochi giorni dopo, la Corte Costituzionale ha annullato il verdetto per un vizio di forma, senza però smentire il tema centrale del dibattito legale: \"la popolazione civile del gruppo Ixil, residente nei villaggi e frazioni di Santa María Nebaj, San Juan Cotzal e San Gaspar Chajul, è stata sottoposta a uccisioni in massa, massacri, torture, stupri di massa, deportazioni, trasferimento dei bambini da un gruppo ad un altro\", come si legge nella sentenza. La Corte ha argomentato nella sentenza che è pienamente convinta dell'intenzione dei generali di causare la distruzione fisica del gruppo Ixil.\r\n\r\nIn questo contesto, nella regione si materializza il progetto di costruzione di due dighe idroelettriche: Palo Viejo e Xacbal.\r\n\r\nChi sono dunque questi nuovi vicini? Da un lato, Enel Green Power, società controllata da Ente Nazionale per l'Energia Elettrica (Enel) in Italia, che possiede la centrale idroelettrica di Palo Viejo in San Juan Cotzal. Dall'altro, la Terra Group honduregna, che gestisce la centrale idroelettrica Xacbal, a nord della città di Chajul, attraverso la società Generación Limpia de Guatemala Per dimostrare il suo potere, il 26 febbraio 2014 Enel Green Power ha ospitato la visita del presidente guatemalteco Otto Pérez Molina sostenendo l'importanza di armonizzare \"la volontà delle imprese e l'accompagnamento di Stato che hanno interessi comuni con la popolazione locale, cioè la cura per l'ambiente naturale, l'acqua, le foreste \", come ha dichiarato il presidente della società. Con queste affermazioni, Maurizio Bezzeccheri, presidente di Enel Green Power, intenzionalmente non ha riconosciuto una lunga storia di conflitto, espropriazioni, morti e deportazioni nella regione; oltre ad aver occultato le sue alleanze con le strutture di potere parallele dello Stato.\r\n\r\nQuesto stralcio estratto da un articolo comparso su \"Prensa Comunitaria\" ci permette di cogliere il continuum di violenza che si è dispiegato in Guatemala attraverso le strutture di genocidio e di espropriazione di risorse negli ultimi quarant'anni ed oltre. Oggi gli interessi economici predatori delle \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> appoggiate dalle oligarchie locali si manifestano attraverso la costruzione di megaprogetti, in particolare idroelettriche e miniere, mentre lo Stato mette in atto forme sempre più pervasive di repressione e distruzione fisica delle popolazioni locali ribelli e resistenti.\r\n\r\nQuesta mattina abbiamo approfondito la genealogia della violenza che lo Stato ed il Capitale perpetrano nei confronti della popolazione Maya Ixil, ai fini di estrarre risorse e sfruttare manodopera, con Manuela, che si trova nei territori settentrionali del Quiché, uno dei principali teatri del processo di colonizzazione interna:\r\n\r\nGuatemala\r\n\r\n ",[245,247,249,251,253,255],{"matched_tokens":246,"snippet":234},[],{"matched_tokens":248,"snippet":235},[],{"matched_tokens":250,"snippet":236},[],{"matched_tokens":252,"snippet":87},[15],{"matched_tokens":254,"snippet":237},[],{"matched_tokens":256,"snippet":238},[],[258,263],{"field":39,"indices":259,"matched_tokens":260,"snippets":262},[33],[261],[15],[87],{"field":99,"matched_tokens":264,"snippet":242,"value":243},[15],{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":91,"num_tokens_dropped":53,"score":213,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":53},{"document":267,"highlight":285,"highlights":301,"text_match":101,"text_match_info":309},{"cat_link":268,"category":269,"comment_count":53,"id":270,"is_sticky":53,"permalink":271,"post_author":26,"post_content":272,"post_date":273,"post_excerpt":58,"post_id":270,"post_modified":274,"post_thumbnail":275,"post_thumbnail_html":276,"post_title":277,"post_type":63,"sort_by_date":278,"tag_links":279,"tags":282},[49],[52],"36183","http://radioblackout.org/2016/05/ttip-se-lo-conosci-lo-combatti/","Il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership, TTIP), è un accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziato dal 2013 tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America. Ma la giovane età del progetto non deve ingannare, essendo questo l'ennesimo gradino di una contro-rivoluzione che viene da lontano, cioè dall'inizio di qella risposta capitalistica alle conquiste operaie dei \"trenta gloriosi\" del dopoguerra che si è soliti definire col nome di \"Neoliberismo\", un programma non solo economico ma politico-economico, teso a cambiare le regole del gioco, postulando il capitale come referente naturale e non discutibile di ogni ordinamento sociale.\r\nDopo il Nafta (accordo di libero scambio delle Americhe, dal Messico al Canada), il crollo del muro di Berlino e il già attivo Partenariato Trans-Pacifico (TPP) volto a definire una simile area di libero comemrcio tra i paesi che si affacciano sul Pacifico (con l'esclusione di Cina e Russia), il TTIP rappresenta un altro gradino nell'assoggettamento di intere economie e territori agli interessi delle multinazionali (non solo ma soprattutto) statunitensi, autentici e intoccabili soggetti sovrani del nuovo ordine globale perseguito dagli Stati Uniti contro Russia, Cina e le altre economie emergenti raccolte nei BRICS, concorrenti non tollerati dalla super-potenza principale. Il TTIP altro non sarebbe che il pendant economico di quello che militarmente si incarna nella Nato. Su un piano politico sostanziale esso rappresenterebbe la completa subordinazione della residua autonomia politica ed economica dell'Europa al dominio statunitense. Per questo le trattative stanno andando per le lunghe e il loro esito non è scontato.\r\nFino ad oggi i preparativi e le discussioni relative all'accordo sono state condotte in gran segreto, rese pubbliche solo dopo infinite pressioni burocratiche e le rivelazioni di Wikileaks prima e Greenpeace poi. Tra i punti più discussi, l'introduzione di un arbitrato internazionale (ISDS-Investor-state dispute settlement) che permetterebbe alle multinazionali che si ritenessero danneggiate di intentare cause per «perdita di profitto» contro i governi dei paesi europei, qualora questi portassero avanti legislazioni che potenzialmente possano mettere in discussione le aspettative di profitto delle stesse imprese. Una chiara sottrazione di sovranità ai residui poteri degli stati-nazione. 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Sicuramente ha dato fastidio alle multinazionali dell'energia legata allo sfruttamento derivante dall'estrazione degli idrocarburi, tanto che Obama ha messo fuorilegge il suo plasma e il Belgio lo ha espulso dal territorio... le sue rivelzioni sono ambigue e lascia trasparire che l'Iran sia in possesso del famoso scudo spaziale, chimerico per gli americani, ma sicuramente pone in evidenza la questione se il progresso dell'umanità sia fermo alle tecnologie riconosciute dalla scienza ufficiale e consentite dal potere delle lobbies interessate a mantenere ancorata l'energia ai metodi nocivi che producono profitto e mantengono lo status quo e gli equilibri e i profitti geopolitici attuali.\r\n\r\nL'Italia, il Giappone e due stati africani sono gli unici ad aver dimostrato interesse, ma poi tutto è stato insabbiato, avversato, sottaciuto... tanto che non è mai arrivato all'orecchio dei media mainstream il risultato delle sue ricerche.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Fabrizio Salmoni, redattore del tg-Valelsusa, che ha approfondito la ricerca:\r\n\r\n2014.04.17_keshe","17 Aprile 2014","2014-04-24 21:52:01","Keshe: la rivelazione del mondo nuovo?",1397737382,[322,323,68,324,325],"http://radioblackout.org/tag/energia-pulita/","http://radioblackout.org/tag/keshe/","http://radioblackout.org/tag/plasma-elettromagnetico/","http://radioblackout.org/tag/sla/",[327,328,15,329,330],"energia pulita","keshe","plasma elettromagnetico","sla",{"post_content":332,"tags":336},{"matched_tokens":333,"snippet":334,"value":335},[15],"Sicuramente ha dato fastidio alle \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> dell'energia legata allo sfruttamento derivante","Da un paio di anni l'ingegnere nucleare iraniano Mrehran Keshe rappresenta un'enigma per il mondo scientifico: potrebbe essere un ciarlatano, un visionario con qualche base nell'applicazione del suo plasma ionizzato che utilizza i principi dell'elettromagnetismo e la propsietà dei campi gravitazionli, potrebbe rappresentare una strategia del regime persiano per infiltrare nell'Occidente tecnologie controllate dall'Iran, oppure essere un benefattore, le cui scoperte potrebbero consentire svolte epocali in materia di propulsione e mobilità a bassissimo costo e non inquinante, di cura delle malattie più invalidanti come la Sla, di annientamento delle emissioni più pericolose, comprese quelle nucleari.\r\n\r\nSicuramente il suo metodo parte da presupposti fuori dall'ortodossia scientifica, e per questo può rasentare la fantascienza; certo a Fukushima ha dimostrato di poter assorbire le radiazioni nell'area in cui ha applicato il suo plasma. 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Alcune considerazioni sulla stessa, sulla censura mediatica, su quella giornata di aprile e sulla lotta di liberazione allargata a tutto il vivente. Qui la dichiarazione da lei resa in aula che abbiamo condiviso leggendola e che riportiamo:\r\n\r\nLo sfruttamento animale, dell'uomo e della terra è ciò su cui si basa il sistema tecno-industriale della nostra società.\r\nUn sistema economico che tende alla massificazione dei profitti trasformando ogni essere vivente in oggetto, merce. Così viene istituzionalizzato il massacro di milioni di vite animali ogni anno.\r\nE proprio dietro allo sfruttamento animale troviamo multinazionali miliardarie che creano morte e devastazione.\r\nLa Marshall, azienda multinazionale specializzata nell'allevamento e vendita di animali per i laboratori di vivisezione porta avanti la logica secondo la quale gli animali sono oggetti da riprodurre in serie e vendere per ricavarne profitto.\r\nIl 28 aprile 2012 alcune individualità in modo indipendente hanno deciso di oltrepassare il filo spinato di quel lager per portare soccorso agli animali imprigionati. La legge parla di violazione di proprietà privata, danneggiamento e furto, io parlo di un azione finalizzata alla liberazione di più individui possibile. Un'azione, per me, con scopi precisi e non certo dettata dall'emotività della situazione.\r\nUn'azione che leggo solo nei termini della solidarietà ed analizzo secondo criteri di efficacia.\r\nOggi in questo tribunale il criterio usato è quello della legalità. Una legalità di fatto funzionale agli interessi dei potenti, degli sfruttatori e degli aguzzini. Oggi vengono processati coloro che hanno agito coerentemente con una diversa visione del mondo in cui dominio, sopraffazione,violenza e differenza tra forme di vita non vogliono più essere categorie che regolano i rapporti di convivenza su questo pianeta. Chi è intervenuto ha semplicemente diminuito l'enorme il livello di violenza perpetrato in questo caso da Green Hill e dalla società in generale.\r\nLo stesso tribunale è figlio di un sistema di sfruttamento e dominio e non può che leggere l'azione nei termini di reati e violenze verso l'ordine sociale costituito. Ma la violenza, la più terribile e oppressiva sta proprio all'interno delle leggi, delle consuetudini, dell'economia, della ricerca tecnologia, di un modello di sviluppo che sta velocemente devastando la vita di tutti. Altro non ho fatto che oppormi a tale violenza, sottrarre chi ho potuto alla sofferenza e alla morte che queste multinazionali senza scrupoli mascherano in sviluppo e maggior benessere per l'umanità.\r\nPromesse che affascinano solo chi crede che la realtà sia quella che ci mettono di fronte come naturale, necessaria, unica, inevitabile.\r\nMa nessuna legge potrà convincermi che distruggere una foresta, uccidere milioni di animali, sfruttare popoli sia giusto. Non sarò mai complice di queste visioni ma in conflitto permanente attaccando gli interessi che giustificano queste aberrazioni.\r\nLa sentenza che questo stesso tribunale ha inflitto a Green Hill e alla quale gran parte di chi lotta per la liberazione animale ha applaudito altro non è che un'emanazione dello stesso sistema di sfruttamento che ne garantisce la sua legittimità in osservanza delle norme vigenti.\r\nGreen hill non è stato chiuso perché non è giusto imprigionare,torturare, sfruttare e uccidere ma semplicemente perchè le uccisioni erano ingiustificate e perché non sono state rispettate le norme che consentono l'utilizzo degli animali.\r\nChi pensa che attraverso questa sentenza sia cambiato qualcosa si sbaglia. L'azione di conflitto verso l'intero sistema culturale, politico, tecno-scientifico va portata avanti da chi questo sistema lo vuole combattere in toto.\r\nNon riconosco il tribunale e le leggi in quanto prodotti dello stesso sistema che opprime, domina e reprime.\r\nNon provo alcun ripensamento per la mia azione né alcun timore per le conseguenze e in questo non collaborerò in nessun modo, non mi sottoporrò ad interrogatorio, né accetterò alcuna forma di patteggiamento o messa alla prova che altro non sono che l'ennesimo dispositivo di controllo per riaffermare la legittimità di questo sistema. Resto ostile a chiunque si renda complice di tanta sofferenza. Né ricorrerò ad alcuna attenuante che tenda a definire i miei atti come giustificati dai maltrattamenti perpetrati in quel Lager. La mia azione scaturisce da una convinzione: ogni individuo deve essere libero, ed è quindi parte di una precisa strategia di liberazione. L'azione di liberazione per me è motivata dal fatto che quegli animali erano imprigionati e condannati a sofferenza e morte. Così sarebbe stato per gli allevamenti di visoni, gli allevamenti intensivi, nei macelli, negli istituti di vivisezione e in tutti quei casi in cui un individuo sia costretto nella sua libertà o sacrificato a interessi di un sistema violento e di dominio.\r\nPenso che sia urgente l'azione diretta di ognuno che senza deleghe possa contribuire a inceppare gli ingranaggi di ciò che sta distruggendo la vita.\r\nNon credo nella delega e mi assumo la piena responsabilità delle mie azioni.\r\nLa mia convinzione è che non ci si può riferire solo all'individuo sperando in un cambiamento culturale-etico sia per limiti di tempo nel veloce progresso tecnologico che sta distruggendo le basi della vita di tutto il pianeta, ma anche per capacità di comunicazione limitata rispetto a quelle potenti e pervasive del sistema che costruisce stili di vita e verità sociali in grado di legittimarlo. Per questo ritengo essenziale l'azione di individui sensibili e determinati contro un sistema che fa apparire sfruttamento e distruzione come naturali e necessari. Azioni in grado di contrastare gli interessi di profitto su cui essi si muovono.\r\nRilancio l'azione diretta come metodo di contrasto e di liberazione del vivente in ogni sua forma.\r\nLuana Martucci\r\n\r\nluana_greenhill\r\n\r\n \r\n\r\nLa seconda diretta con Paolo della rete Liberati da Expo che con qualche sorriso piuttosto amaro, ci ha parlato della nuova performance satirica \"Gli spettacolari sensi di Expo\", di come sia nata e sia in continua evoluzione. Di come ciò che rasenta l'assurdo sia invece così maledettamente reale, non solo in Expo fino ad ottobre, ma ovunque, ogni giorno. Di come di fantascientifico non ci sia più nulla in una realtà sempre più pervasa dalla tecnologia. Di come la sfacciataggine, l'ipocrisia e la menzogna di stati, multinazionali e potenze varie, siano veicolatate e rappresentate con una normalità sempre più raccapricciante.\r\n\r\nspettacolari sensi di expo\r\n\r\n ","26 Giugno 2015","2019-01-31 12:53:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/07/310114_300DPI-200x110.jpeg","Processo Green Hill e considerazioni - Liberati da Expo e dai suoi \"spettacolari sensi\": puntata del 23.06.15","podcast",1435307106,[429,430,68,431,432,433,434,435],"http://radioblackout.org/tag/green-hill/","http://radioblackout.org/tag/lager/","http://radioblackout.org/tag/noexpo/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento/","http://radioblackout.org/tag/tecnologie/","http://radioblackout.org/tag/vivisezione/",[437,438,15,439,440,410,441,442],"Green Hill","lager","noexpo","repressione","tecnologie","vivisezione",{"post_content":444,"tags":448},{"matched_tokens":445,"snippet":446,"value":447},[15],"dietro allo sfruttamento animale troviamo \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> miliardarie che creano morte e","Un martedì dedicato a due dirette.\r\n\r\nLa prima con Luana, imputata con altre dodici persone nel processo Green Hill a seguito delle liberazioni di beagles avvenute ad aprile 2012, in merito all'udienza che si è tenuta il 16 giugno a Brescia. Alcune considerazioni sulla stessa, sulla censura mediatica, su quella giornata di aprile e sulla lotta di liberazione allargata a tutto il vivente. Qui la dichiarazione da lei resa in aula che abbiamo condiviso leggendola e che riportiamo:\r\n\r\nLo sfruttamento animale, dell'uomo e della terra è ciò su cui si basa il sistema tecno-industriale della nostra società.\r\nUn sistema economico che tende alla massificazione dei profitti trasformando ogni essere vivente in oggetto, merce. Così viene istituzionalizzato il massacro di milioni di vite animali ogni anno.\r\nE proprio dietro allo sfruttamento animale troviamo \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> miliardarie che creano morte e devastazione.\r\nLa Marshall, azienda multinazionale specializzata nell'allevamento e vendita di animali per i laboratori di vivisezione porta avanti la logica secondo la quale gli animali sono oggetti da riprodurre in serie e vendere per ricavarne profitto.\r\nIl 28 aprile 2012 alcune individualità in modo indipendente hanno deciso di oltrepassare il filo spinato di quel lager per portare soccorso agli animali imprigionati. La legge parla di violazione di proprietà privata, danneggiamento e furto, io parlo di un azione finalizzata alla liberazione di più individui possibile. Un'azione, per me, con scopi precisi e non certo dettata dall'emotività della situazione.\r\nUn'azione che leggo solo nei termini della solidarietà ed analizzo secondo criteri di efficacia.\r\nOggi in questo tribunale il criterio usato è quello della legalità. Una legalità di fatto funzionale agli interessi dei potenti, degli sfruttatori e degli aguzzini. Oggi vengono processati coloro che hanno agito coerentemente con una diversa visione del mondo in cui dominio, sopraffazione,violenza e differenza tra forme di vita non vogliono più essere categorie che regolano i rapporti di convivenza su questo pianeta. Chi è intervenuto ha semplicemente diminuito l'enorme il livello di violenza perpetrato in questo caso da Green Hill e dalla società in generale.\r\nLo stesso tribunale è figlio di un sistema di sfruttamento e dominio e non può che leggere l'azione nei termini di reati e violenze verso l'ordine sociale costituito. Ma la violenza, la più terribile e oppressiva sta proprio all'interno delle leggi, delle consuetudini, dell'economia, della ricerca tecnologia, di un modello di sviluppo che sta velocemente devastando la vita di tutti. Altro non ho fatto che oppormi a tale violenza, sottrarre chi ho potuto alla sofferenza e alla morte che queste \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> senza scrupoli mascherano in sviluppo e maggior benessere per l'umanità.\r\nPromesse che affascinano solo chi crede che la realtà sia quella che ci mettono di fronte come naturale, necessaria, unica, inevitabile.\r\nMa nessuna legge potrà convincermi che distruggere una foresta, uccidere milioni di animali, sfruttare popoli sia giusto. Non sarò mai complice di queste visioni ma in conflitto permanente attaccando gli interessi che giustificano queste aberrazioni.\r\nLa sentenza che questo stesso tribunale ha inflitto a Green Hill e alla quale gran parte di chi lotta per la liberazione animale ha applaudito altro non è che un'emanazione dello stesso sistema di sfruttamento che ne garantisce la sua legittimità in osservanza delle norme vigenti.\r\nGreen hill non è stato chiuso perché non è giusto imprigionare,torturare, sfruttare e uccidere ma semplicemente perchè le uccisioni erano ingiustificate e perché non sono state rispettate le norme che consentono l'utilizzo degli animali.\r\nChi pensa che attraverso questa sentenza sia cambiato qualcosa si sbaglia. L'azione di conflitto verso l'intero sistema culturale, politico, tecno-scientifico va portata avanti da chi questo sistema lo vuole combattere in toto.\r\nNon riconosco il tribunale e le leggi in quanto prodotti dello stesso sistema che opprime, domina e reprime.\r\nNon provo alcun ripensamento per la mia azione né alcun timore per le conseguenze e in questo non collaborerò in nessun modo, non mi sottoporrò ad interrogatorio, né accetterò alcuna forma di patteggiamento o messa alla prova che altro non sono che l'ennesimo dispositivo di controllo per riaffermare la legittimità di questo sistema. Resto ostile a chiunque si renda complice di tanta sofferenza. Né ricorrerò ad alcuna attenuante che tenda a definire i miei atti come giustificati dai maltrattamenti perpetrati in quel Lager. La mia azione scaturisce da una convinzione: ogni individuo deve essere libero, ed è quindi parte di una precisa strategia di liberazione. L'azione di liberazione per me è motivata dal fatto che quegli animali erano imprigionati e condannati a sofferenza e morte. Così sarebbe stato per gli allevamenti di visoni, gli allevamenti intensivi, nei macelli, negli istituti di vivisezione e in tutti quei casi in cui un individuo sia costretto nella sua libertà o sacrificato a interessi di un sistema violento e di dominio.\r\nPenso che sia urgente l'azione diretta di ognuno che senza deleghe possa contribuire a inceppare gli ingranaggi di ciò che sta distruggendo la vita.\r\nNon credo nella delega e mi assumo la piena responsabilità delle mie azioni.\r\nLa mia convinzione è che non ci si può riferire solo all'individuo sperando in un cambiamento culturale-etico sia per limiti di tempo nel veloce progresso tecnologico che sta distruggendo le basi della vita di tutto il pianeta, ma anche per capacità di comunicazione limitata rispetto a quelle potenti e pervasive del sistema che costruisce stili di vita e verità sociali in grado di legittimarlo. Per questo ritengo essenziale l'azione di individui sensibili e determinati contro un sistema che fa apparire sfruttamento e distruzione come naturali e necessari. Azioni in grado di contrastare gli interessi di profitto su cui essi si muovono.\r\nRilancio l'azione diretta come metodo di contrasto e di liberazione del vivente in ogni sua forma.\r\nLuana Martucci\r\n\r\nluana_greenhill\r\n\r\n \r\n\r\nLa seconda diretta con Paolo della rete Liberati da Expo che con qualche sorriso piuttosto amaro, ci ha parlato della nuova performance satirica \"Gli spettacolari sensi di Expo\", di come sia nata e sia in continua evoluzione. Di come ciò che rasenta l'assurdo sia invece così maledettamente reale, non solo in Expo fino ad ottobre, ma ovunque, ogni giorno. Di come di fantascientifico non ci sia più nulla in una realtà sempre più pervasa dalla tecnologia. 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Abbiamo invertito la consueta scaletta e siamo partite dalla rubrica \"Storie di donne\" perchè nel mese di maggio, precisamente il 9 maggio 1960, iniziò la commercializzazione della prima pillola contraccettiva negli Usa. Vi abbiamo raccontato la storia della pillola, ovvero di ciò che é stato un vero strumento di emancipazione per le donne - permettendo in modo certo e efficace la disgiunzione, la separazione tra rapporto sessuale e riproduzione - che racchiude in sè, e ovviamente non può essere diverso, tutte le contraddizioni, gli sfruttamenti, i soprusi, le competitività della società capitalistica in cui ci troviamo a vivere noi nate e nati nel XX secolo. Dalla sperimentazione sulle donne rinchiuse nei manicomi e sulle proletarie portoricane, fino all'arrivo negli anni Settanta nella cattolicissima Italia: che cosa ha significato l'arrivo della pillola, soprattutto nella gestione e nella scoperta del proprio piacere e della propria sessualità finalmente scissa dall'incubo di rimanere incinte.\r\n\r\nEntrando nel vivo del tema della puntata, abbiamo parlato di contraccezione in tutte le sue contraddizioni: la contraccezione legata alla gravidanza e alle malattie sessuali, del complesso rapporto tra medico e paziente e di risocializzazione dei saperi, del guadagno delle multinazionali farmaceutiche e della scarsa consapevolezza delle donne del proprio corpo. Che cosa significa affidare e delegare ad un medico le proprie scelte in termini di contraccezione. E perchè la contraccezione continua ad essere un onere esclusivamente femminile. \r\n\r\n\r\nGrazie alla presenza in studio della nostra compagna ginecologa, abbiamo cercato di dare una risposta alle tante domande che ci siamo poste e abbiamo affrontato anche un tema su cui ritorneremo in una prossima puntata: la contraccezione maschile. In Italia se ne parla pochissimo. La sperimentazione é attiva soprattutto in Francia (dove si lavora sul cosiddetto \"pillolo\"). Si tratta di una ricerca lenta per via di dati biologici ma soprattutto culturali e per la difficoltà a reperire fondi per la sperimentazione, vista la reticenza degli uomini a farsi carico, appunto, dell'onere. La pillola per gli uomini é il viagra, che permetta la virilità oltre quanto concesso dal fisico, non certo quella contraccettiva...Vi abbiamo tuttavia dimostrato che i sistemi contraccettivi maschili sono numerosi e molteplici, ma evidentemente non così remunerativi per le tasche delle lobbies farmaceutiche. \r\n\r\nSegnaliamo per ogni informazione sulla contraccezione l'opuscolo realizzato un po' di anni fa dal gruppo delle Sommosse Torinesi che potete trovare in pdf scaricabile sul nostro blog cliccando qui.\r\n\r\nPer \"Malerbe: rubrica sull’utilizzo delle erbe: proprietà, trasformazioni, ricette, medicamenti e aneddoti\", Silvia ci ha parlato della calendula.\r\n\r\nPer riascoltarci...qui la prima parte:\r\n\r\nil colpo della strega_5maggio2014_primaparte\r\n\r\ne qui la seconda:\r\n\r\nil colpo della strega_5maggio2014_secondaparte","6 Maggio 2014","2018-10-24 17:36:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/03/medea-strega-200x110.jpg","I podcast de Il colpo della strega: ottava puntata (5maggio2014)",1399336970,[523,524,525,526,527,528,529,530],"http://radioblackout.org/tag/autodeterminazione/","http://radioblackout.org/tag/contraccezione/","http://radioblackout.org/tag/medicalizzazione/","http://radioblackout.org/tag/multinazionali-farmaceutiche/","http://radioblackout.org/tag/pillola/","http://radioblackout.org/tag/salute/","http://radioblackout.org/tag/sessualita/","http://radioblackout.org/tag/storie-di-donne/",[532,533,534,535,536,537,538,539],"autodeterminazione","contraccezione","medicalizzazione","multinazionali farmaceutiche","pillola","salute","sessualità","storie di donne",{"post_content":541,"tags":545},{"matched_tokens":542,"snippet":543,"value":544},[15],"dei saperi, del guadagno delle \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> farmaceutiche e della scarsa consapevolezza","Puntata dedicata alla contraccezione. 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Dalla sperimentazione sulle donne rinchiuse nei manicomi e sulle proletarie portoricane, fino all'arrivo negli anni Settanta nella cattolicissima Italia: che cosa ha significato l'arrivo della pillola, soprattutto nella gestione e nella scoperta del proprio piacere e della propria sessualità finalmente scissa dall'incubo di rimanere incinte.\r\n\r\nEntrando nel vivo del tema della puntata, abbiamo parlato di contraccezione in tutte le sue contraddizioni: la contraccezione legata alla gravidanza e alle malattie sessuali, del complesso rapporto tra medico e paziente e di risocializzazione dei saperi, del guadagno delle \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> farmaceutiche e della scarsa consapevolezza delle donne del proprio corpo. Che cosa significa affidare e delegare ad un medico le proprie scelte in termini di contraccezione. E perchè la contraccezione continua ad essere un onere esclusivamente femminile. \r\n\r\n\r\nGrazie alla presenza in studio della nostra compagna ginecologa, abbiamo cercato di dare una risposta alle tante domande che ci siamo poste e abbiamo affrontato anche un tema su cui ritorneremo in una prossima puntata: la contraccezione maschile. In Italia se ne parla pochissimo. La sperimentazione é attiva soprattutto in Francia (dove si lavora sul cosiddetto \"pillolo\"). Si tratta di una ricerca lenta per via di dati biologici ma soprattutto culturali e per la difficoltà a reperire fondi per la sperimentazione, vista la reticenza degli uomini a farsi carico, appunto, dell'onere. La pillola per gli uomini é il viagra, che permetta la virilità oltre quanto concesso dal fisico, non certo quella contraccettiva...Vi abbiamo tuttavia dimostrato che i sistemi contraccettivi maschili sono numerosi e molteplici, ma evidentemente non così remunerativi per le tasche delle lobbies farmaceutiche. \r\n\r\nSegnaliamo per ogni informazione sulla contraccezione l'opuscolo realizzato un po' di anni fa dal gruppo delle Sommosse Torinesi che potete trovare in pdf scaricabile sul nostro blog cliccando qui.\r\n\r\nPer \"Malerbe: rubrica sull’utilizzo delle erbe: proprietà, trasformazioni, ricette, medicamenti e aneddoti\", Silvia ci ha parlato della calendula.\r\n\r\nPer riascoltarci...qui la prima parte:\r\n\r\nil colpo della strega_5maggio2014_primaparte\r\n\r\ne qui la seconda:\r\n\r\nil colpo della strega_5maggio2014_secondaparte",[546,548,550,552,555,557,559,561],{"matched_tokens":547,"snippet":532,"value":532},[],{"matched_tokens":549,"snippet":533,"value":533},[],{"matched_tokens":551,"snippet":534,"value":534},[],{"matched_tokens":553,"snippet":554,"value":554},[15],"\u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> farmaceutiche",{"matched_tokens":556,"snippet":536,"value":536},[],{"matched_tokens":558,"snippet":537,"value":537},[],{"matched_tokens":560,"snippet":538,"value":538},[],{"matched_tokens":562,"snippet":539,"value":539},[],[564,566],{"field":99,"matched_tokens":565,"snippet":543,"value":544},[15],{"field":39,"indices":567,"matched_tokens":568,"snippets":570,"values":571},[33],[569],[15],[554],[554],{"best_field_score":507,"best_field_weight":391,"fields_matched":91,"num_tokens_dropped":53,"score":573,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":53},"578730123365187698",{"document":575,"highlight":601,"highlights":606,"text_match":505,"text_match_info":609},{"comment_count":53,"id":576,"is_sticky":53,"permalink":577,"podcastfilter":578,"post_author":579,"post_content":580,"post_date":581,"post_excerpt":58,"post_id":576,"post_modified":582,"post_thumbnail":583,"post_title":584,"post_type":426,"sort_by_date":585,"tag_links":586,"tags":594},"99622","http://radioblackout.org/podcast/carcere-letalita-webuild-usa-ice-e-tech-dentro-axon-taser/",[373],"bellocome","Estratti dalla puntata del 25 agosto 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERI: EVASIONI, LETALITA’ E AGGIORNAMENTI WEBUILD\r\n\r\nApriamo la puntata con uno sguardo sulle carceri: tra evasioni, letalità e potenziali trasformazioni rispetto a estensione “posti gabbia” e ingresso di attori privati.\r\n\r\nLeggiamo un comunicato di alcune realtà trevigiane sulla morte di Danilo Rihai, ragazzo di 17 anni suicidatosi in carcere dopo essere stato neutralizzato a colpi di Taser.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BCUPCB_morte-danilo_carceri.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nConcludiamo osservando alcune evoluzioni rispetto al primo esempio di somministrazione di manodopera detenuta utilizzata da WeBuild (con il supporto di Randstad) per i cantieri dell’Alta Velocità Napoli-Bari.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BCUPCB_weBuild_lavoro-detenuti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUSA: WAR ON MIGRANTS, AFFARI E TECNO-AUTORITARISMO\r\n\r\nAndiamo negli Stati Uniti per osservare alcuni fenomeni collegati alla forma assunta dalla “Guerra alle Persone Migranti” sotto l’amministrazione Trump.\r\n\r\nAlla Border Security Expo 2025 di Phoenix, tenutasi ad aprile, il direttore ad interim dell'Immigration and Customs Enforcement (ICE) degli Stati Uniti, Todd Lyons, raccontava quale fosse il suo sogno per l'agenzia: “camion che radunano immigrati per deportarli, proprio come i camion di Amazon consegnano i pacchi. Dobbiamo migliorarci nel trattare tutto questo come un'attività commerciale, voglio vedere delle procedure di deportazione in stile (Amazon) Prime, ma con esseri umani\".\r\n\r\nAlcune aziende, dalle multinazionali della carcerazione privata a compagnie aeree (come Avelo Airlines) hanno subito approfittato dell’occasione, mentre Anduril, protagonista dell’industria dei sistemi d’arma autonomi, è diventata l’attore monopolistico nella realizzazione di frontiere basate su droni e intelligenza artificiale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BCUPCB_ice-anduril_beautiful-bill.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nFIDELIZZAZIONE E COSTRUZIONE DI MILIZIE POLITICHE\r\n\r\n\r\n\r\nCome ICE sta venendo plasmata per diventare una milizia politica MAGA:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BCUPCB_fidelizzazioneICE_MAGA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nI RITUALI DENTRO L’AZIENDA CHE PRODUCE IL TASER\r\n\r\nDue nuovi morti in Italia, gli ultimi a Olbia e a Genova, il taser usato contro un minorenne – Daniele Riahi – poi suicidatosi in carcere; invece di tornare a ribadire il ruolo di questa tecnologia nel trasformare le forze dell’ordine, cerchiamo di dare sguardo all’interno di Axon grazie a un’interessante inchiesta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BCUPCB_Taser-rituali-aziendali-Axon.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nLETTERA DI SARA AWAD\r\n\r\nLettera di Sara Awad, una studentessa di Gaza:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/BCUPCB_lettera-SaraAwadCUT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n/ / Errata Corrige: nella versione precedente di questo audio si citava in modo parzialmente impreciso la relazione tra la compagnia peruviana di munizioni FAME e l'israeliana Elbit; accordo in realtà focalizzato sulla partnership industriale e non sulla fornitura di munizionamento, come vedremo nella prossima puntata. 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oltre a raccogliere le dichiarazioni di Anan e descrivere le dinamiche del processo - costruisce una cornice per contestualizzarlo, spaziando dal ruolo delle università sioniste all’esorcizzazione (unilaterale) della violenza politica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_anan-opuscolo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nA margine della diretta, un comunicato di Doctors Against Genocide sullo sterminio per fame che è arrivato a colpire il personale sanitario.\r\n\r\nIn fine, un piccolo approfondimento sulla promozione delle relazioni commerciali tra Italia e Israele partendo da un testo pubblicato sul sito del Ministero dell’Economia e dell’Industria dello Stato sionista, dove si sottolinea la rilevanza delle tecnologie sperimentate in decenni di oppressione e in un contesto di una minaccia permanente ingegnerizzata.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_commercioMinisteroIsraele.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTRUMP’S WAR ON MIGRANTS: QUANDO LA SPETTACOLARIZZAZIONE DELLA VIOLENZA ARRIVA IN ITALIA\r\n\r\nUna piccola parentesi sulla fase attuale della Guerra alle Persone Migranti e sulla spettacolarizzazione della violenza nei loro confronti come merce politica condivisa dalle nuove destre globali: quando degli italiani finiscono ad Alligator Alcatraz, si produrrà una riflessione sui CPR italiani e in Albania?\r\n\r\nDi seguito la lettura di alcuni estratti da un articolo di Scott Galloway sulla funzione che sta assumendo ICE sotto il controllo di Trump:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_ICE-Alligatorz.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLOTTA MAPUCHE\r\n\r\nTorniamo in un contesto di lotta, di contrasto alla predazione capitalista, di repressione paramilitare coloniale, e parallelamente di tentativi violenti di normazione e assimilazione culturale.\r\n\r\nAndiamo ad ascoltare alcuni contributi di un compagno dal Wallmapu (su territorio cileno) che si concentrano soprattutto sugli “aggiornamenti” dei dispositivi governativi schierati contro la resistenza delle comunità Mapuche.\r\n\r\nUn contesto che da decenni vede la sinergia coloniale di multinazionali (come Benetton e Bullrich soprattutto sul versante argentino del wallmapu), di interessi congiunti di Cile e Argetina, di latifondisti locali, violenza repressiva e paramilitare, ma anche l’apparato sanzionatorio e carcerario cileno:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Audio_MapucheMIX.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPER INFO E CONTATTI: lottamapuche.noblogs.org - 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Questo momento è nato dalla volontà diffusa del personale scolastico organizzato in diversi collettivi locali e col sindacalismo di base, di non sottostare alle regole calate dal Ministro dell'istruzione e del merito sempre più stringenti, oltre che a non rassegnarsi all'andazzo generale creato da dirigenti scolastici sempre più autoritari. Infatti sulla spinta nata dal rifiuto ad un incontro chiesto all'Ufficio Scolastico Regionale, durante uno scorso sciopero lanciato da cub e cgils, da parte di insegnanti e genitori del Norberto Rosa di Susa, riguardo a seri problemi sollevati rispetto alla democraticità delle decisioni prese nell'istituto, si è scelto di indire un'ulteriore presidio sotto la sede dell'USR proprio per mercoledì 4 giugno alle h 14:30. Più tardi si creerà un momento di dibattito e convivialità in piazza Carlo Felice, sempre a Torino, proprio per far capire che i problemi di chi lavora a scuola sono a cascata i problemi di tutta una comunità, dagli alunni e alunne, ai genitori e non solo. In parallelo è stato lanciato un riguardo alle rivendicazioni sopra citate, che vi invitiamo a compilare direttamente QUI\r\n\r\nOppure se non volete compilare direttamente voi il form, potete mandare una mail con i vostri dati a: assemblea.scuola.to@gmail.com\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/F_m_03_06_Lucia-Assemblea-Scuola-Torino-su-manifestazione-4-giugno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto sullo sciopero che si è svolto il 3 giugno a livello nazionale di tutti i lavoratori e lavoratrici di Poste Italiane, di seguito il loro appello:\r\n\r\n \r\n\r\n\"In questi giorni la CGIL e l UIL denunciano la pessima condizione che si vive in Poste Italiane, quella che per anni hanno contribuito a determinare. Gli stessi anni in cui il sindacalismo di base conflittuale di quest'azienda denunciava e lottava per quella manciata di rivendicazioni che solo ora, per esercizio di ricollocazione nel mercato sindacale, mettono in fila e ne fanno uno sciopero.\r\n\r\nLamentano l'esclusione, l'assenza di democrazia e pluralismo. Eppure, loro, con gli storici compagni di merende, hanno operato l'esclusione del sindacalismo non connivente, non dai tavoli di concertazione di cui questi poco sono interessati, ma ancora peggio, dalle agibilità politico sindacali sui luoghi di lavoro partendo dalla legge 146/90 (Denominata addirittura legge anticobas) di cui i sindacati concertativi si sono fatti sostenitori e a seguire con il T.U. sulla rappresentanza 2014 volti a limitare fortemente le possibilità d'azione di chi si è storicamente posto in contrarietà alla loro visione sempre più aderente a quelle aziendali e di cui la CISL, senza'altro, ne è iconica portabandiera.\r\n\r\nE' evidente a chiunque, e per loro stessa ammissione, che l'unico terreno di interesse delle proclamanti è proprio quello della concertazione dalla quale si trovano momentaneamente messi in disparte. Non siamo fiduciosi, abbiamo imparato a non esserlo, ma auspichiamoci che questa postura conflittuale venga mantenuta e che non sia solo di circostanza.\r\n\r\nArrivano tardi, almeno di 20 anni su quelle che sono state le nostre rivendicazioni, peraltro quelle meno radicali, sulle quali noi insistiamo da sempre e per le quali da sempre intraprendiamo azioni di lotta e scioperi.\r\n\r\nLE STESSE RAGIONI CHE CI PORTANO A SCIOPERARE ANCORA UNA VOLTA, CON LA FORZA DELLA COERENZA, IL 3 GIUGNO 2025:\r\n\r\n \tRipubblicizzazione di Poste Italiane e difesa del servizio uniersale\r\n \tAssunzione di tutti i CTD per colmare la cronica mancanza di risorse e che abbatta le richieste di flessibilità\r\n \tBasta precariato in Poste\r\n \tNo alle continue riorganizzazioni al solo scopo di tagliare il personale\r\n \tNo alle continue pressioni aziendali e al continuo ricorso ai provvedimenti disciplinari\r\n \tAumenti dei salari diretti e azzeramento dei sistemi di welfare aziendale\r\n \tRefistribuzione (a chi lavora) dei premi ad personam e bonus ed incentivi ai manager\r\n\r\nMa altre, più e per noi fondamentali si sommano nel contesto dello scenario internazionale e del meschino contributo che l'azienda per la quale lavoriamo sta dando al genocidio in atto in Palestina:\r\n\r\n \tFuori Poste dalla fondazione Med-Or di \"Leonardo\"\r\n \tSospensione immediata del trasporto di prodotti dual-use a scopo civile e bellico verso Israele\r\n\r\nFUORI POSTE DAL MASSACRO IN PALESTINA. NOI NON SIAMO COMPLICI\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/F_m_03_06_Nunzia-Cobas-Poste-su-sciopero-3-giugno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nAnche il terzo argomento della puntata è stato quello della scuola, infatti abbiamo presentato una nuova serie podcast che come trasmissione e come radio abbiamo creato con l'ausilio di Serena Tusini del Sindacato Sociale di Base che riguarda proprio le trasformazioni avvenute ed in atto nel mondo dell'istruzione e della ricerca, dal titolo \"Dietro alla lavagna\". Ecco il primo episodio \"Le multinazionali all'assalto della scuola pubblica\".\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/Dietro-alla-lavagna-pt.1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","4 Giugno 2025","2025-06-04 15:32:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/insegnante-scuola-riconoscere-11-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 03/06/2025",1749051017,[660],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[662],"frittura mista radio fabbrica",{"post_content":664},{"matched_tokens":665,"snippet":666,"value":667},[15],"Ecco il primo episodio \"Le \u003Cmark>multinazionali\u003C/mark> all'assalto della scuola pubblica\".\r\n\r\nBuon","Il primo argomento della puntata è stato quello della scuola, infatti con Lucia di Assemblea Scuola Torino, ospite con noi negli studi di Radio Blackout, abbiamo parlato dell'evento del 4 giugno dal titolo \"A difesa della scuola pubblica e democratica\". Questo momento è nato dalla volontà diffusa del personale scolastico organizzato in diversi collettivi locali e col sindacalismo di base, di non sottostare alle regole calate dal Ministro dell'istruzione e del merito sempre più stringenti, oltre che a non rassegnarsi all'andazzo generale creato da dirigenti scolastici sempre più autoritari. Infatti sulla spinta nata dal rifiuto ad un incontro chiesto all'Ufficio Scolastico Regionale, durante uno scorso sciopero lanciato da cub e cgils, da parte di insegnanti e genitori del Norberto Rosa di Susa, riguardo a seri problemi sollevati rispetto alla democraticità delle decisioni prese nell'istituto, si è scelto di indire un'ulteriore presidio sotto la sede dell'USR proprio per mercoledì 4 giugno alle h 14:30. Più tardi si creerà un momento di dibattito e convivialità in piazza Carlo Felice, sempre a Torino, proprio per far capire che i problemi di chi lavora a scuola sono a cascata i problemi di tutta una comunità, dagli alunni e alunne, ai genitori e non solo. In parallelo è stato lanciato un riguardo alle rivendicazioni sopra citate, che vi invitiamo a compilare direttamente QUI\r\n\r\nOppure se non volete compilare direttamente voi il form, potete mandare una mail con i vostri dati a: assemblea.scuola.to@gmail.com\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/F_m_03_06_Lucia-Assemblea-Scuola-Torino-su-manifestazione-4-giugno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto sullo sciopero che si è svolto il 3 giugno a livello nazionale di tutti i lavoratori e lavoratrici di Poste Italiane, di seguito il loro appello:\r\n\r\n \r\n\r\n\"In questi giorni la CGIL e l UIL denunciano la pessima condizione che si vive in Poste Italiane, quella che per anni hanno contribuito a determinare. Gli stessi anni in cui il sindacalismo di base conflittuale di quest'azienda denunciava e lottava per quella manciata di rivendicazioni che solo ora, per esercizio di ricollocazione nel mercato sindacale, mettono in fila e ne fanno uno sciopero.\r\n\r\nLamentano l'esclusione, l'assenza di democrazia e pluralismo. Eppure, loro, con gli storici compagni di merende, hanno operato l'esclusione del sindacalismo non connivente, non dai tavoli di concertazione di cui questi poco sono interessati, ma ancora peggio, dalle agibilità politico sindacali sui luoghi di lavoro partendo dalla legge 146/90 (Denominata addirittura legge anticobas) di cui i sindacati concertativi si sono fatti sostenitori e a seguire con il T.U. sulla rappresentanza 2014 volti a limitare fortemente le possibilità d'azione di chi si è storicamente posto in contrarietà alla loro visione sempre più aderente a quelle aziendali e di cui la CISL, senza'altro, ne è iconica portabandiera.\r\n\r\nE' evidente a chiunque, e per loro stessa ammissione, che l'unico terreno di interesse delle proclamanti è proprio quello della concertazione dalla quale si trovano momentaneamente messi in disparte. Non siamo fiduciosi, abbiamo imparato a non esserlo, ma auspichiamoci che questa postura conflittuale venga mantenuta e che non sia solo di circostanza.\r\n\r\nArrivano tardi, almeno di 20 anni su quelle che sono state le nostre rivendicazioni, peraltro quelle meno radicali, sulle quali noi insistiamo da sempre e per le quali da sempre intraprendiamo azioni di lotta e scioperi.\r\n\r\nLE STESSE RAGIONI CHE CI PORTANO A SCIOPERARE ANCORA UNA VOLTA, CON LA FORZA DELLA COERENZA, IL 3 GIUGNO 2025:\r\n\r\n \tRipubblicizzazione di Poste Italiane e difesa del servizio uniersale\r\n \tAssunzione di tutti i CTD per colmare la cronica mancanza di risorse e che abbatta le richieste di flessibilità\r\n \tBasta precariato in Poste\r\n \tNo alle continue riorganizzazioni al solo scopo di tagliare il personale\r\n \tNo alle continue pressioni aziendali e al continuo ricorso ai provvedimenti disciplinari\r\n \tAumenti dei salari diretti e azzeramento dei sistemi di welfare aziendale\r\n \tRefistribuzione (a chi lavora) dei premi ad personam e bonus ed incentivi ai manager\r\n\r\nMa altre, più e per noi fondamentali si sommano nel contesto dello scenario internazionale e del meschino contributo che l'azienda per la quale lavoriamo sta dando al genocidio in atto in Palestina:\r\n\r\n \tFuori Poste dalla fondazione Med-Or di \"Leonardo\"\r\n \tSospensione immediata del trasporto di prodotti dual-use a scopo civile e bellico verso Israele\r\n\r\nFUORI POSTE DAL MASSACRO IN PALESTINA. 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