","Arance insanguinate e ruspe: dalla Diciotti a Rosarno","post",1550676216,[60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/braccianti-immigrati/","http://radioblackout.org/tag/immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/immunita-parlamentare/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/moussa-ba/","http://radioblackout.org/tag/nave-diciotti/","http://radioblackout.org/tag/rogo-baraccopoli/","http://radioblackout.org/tag/rosarno/","http://radioblackout.org/tag/salvini/","http://radioblackout.org/tag/san-fedinando/",[72,73,34,74,75,24,28,32,18,15,26],"braccianti immigrati","immigrazione","linformazione-di-blackout","migranti",{"post_content":77,"post_title":83,"tags":86},{"matched_tokens":78,"snippet":81,"value":82},[79,80],"nave","Diciotti","decine di naufraghi, recuperati dalla \u003Cmark>nave\u003C/mark> della Marina Militare \"\u003Cmark>Diciotti\u003C/mark>\" e rimasti per settimane senza","Nell'ennesimo rogo nella Baraccopoli di Rosarno è morto un lavoratore immigrato. Si chiamava Moussa Ba ed era originario del Senegal. Non è il primo e probabilmente non sarà l'ultimo, perché la precarietà dei rifugi di plastica e legno, dove vivono buona parte dei braccianti della piana di Gioia Tauro, è tale che basta una scintilla ad innescare roghi devastanti, che inghiottono case e vite. Il ministro dell'Interno ha riproposto la sua ricetta, ruspe e sgomberi, ma per il momento le sue sono solo parole, perché la ricchezza del comparto agroalimentare della zona si fonda sulle povertà dei lavoratori schiavi.\r\nAi braccianti africani nessuno affitta una casa. Chi lo fa propone contratti di qualche mese, il tempo della stagione della raccolta e poi via, lontano, non importa dove.\r\nPochi però possono aspirare ad un tetto in affitto, troppo basse le paghe, troppe le persone rimaste a casa cui spedire qualche soldo.\r\nI lavoratori sono pagati a cottimo (“0,50 centesimi per ogni cassetta di arance, 1 euro per i mandarini”) o a giornata: “Poco più del 90% percepisce tra i 25 ed i 30 euro al giorno, il 7,17% ha un guadagno compreso tra 30 e 40 euro e il 2% riceve addirittura meno di 25 euro.\r\nLe tende di plastica, le baracche fatte di lamiere recuperate, legno e quel che capita sono l’unico riparo.\r\nDifficilmente Salvini manderà qui le sue ruspe. Rosarno non è il CARA di Mineo né quello di Castelnuovo di Porto, postacci dai quali sono stati cacciati nelle scorse settimane i migranti diventati clandestini per decreto legge.\r\nRosarno è una miniera d’oro.\r\nA Salvini non conviene usare la mano pesante perché rischia di perdere voti nella Regione che lo ha eletto senatore.\r\nNelle aziende agricole della Piana lavorano quattromila braccianti stagionali che nel corso dell’anno transitano nell’area. E vive tra San Ferdinando e Rosarno almeno il 60% dei 3.500 lavoratori stranieri censiti dalla clinica mobile di Medici per i Diritti Umani.\r\nLa Lega a Rosarno, 6.5 km da San Ferdinando e capitale del distretto degli agrumi, ha preso il 13%. Salvini non ha alcun interesse a inceppare il dispositivo che consente ai produttori locali di arance, mandarini e kiwi di disporre di manodopera ricattabile e a basso costo. Schiavi usa e getta.\r\nAnche Minniti, il suo predecessore, anche lui eletto a Reggio Calabria, si è ben guardato dal toccare gli interessi dei produttori della Piana.\r\n\r\nBlackout ne ha parlato con un lavoratore che vive nella baraccopoli. Resterà anonimo perché minacce e violenze sono il pane quotidiano per chi alza la testa e protesta, per chi osa raccontare quello che accade a Rosarno.\r\nIn questi giorni tantissimi giornalisti si sono affollati intorno alla lunga fila di teli di plastica che segna il paesaggio sempre uguale di tutte le zone dove si ammassano gli ultimi. A Rosarno, come a Huelva, come a Vittoria.\r\nIl nostro interlocutore ci racconta che i giornalisti fanno letteratura sui braccianti, ma non parlano con loro. Gli unici che ottengono audience sono quelli delle associazioni, che si candidano al ruolo di mediatori in un conflitto che potrebbe ancora riesplodere, come nel 2010, quando i caporali usarono le armi e scoppiò la rivolta.\r\nTutti aspirano ad una casa, ma solo pochi affittano, e solo per la stagione di raccolta, agli africani. I più non potrebbero comunque pagarsela: i soldi della raccolta, pochi e sudati, lavorando dalle 7 del mattino alle 4 del pomeriggio, vanno anche alle famiglie rimaste in Africa. Troppo poco per immaginare una casa vera.\r\n\r\nLa scorsa settimana, quando è divampato il rogo tanti hanno provato a salvare le loro cose, pezzi della loro vita. La polizia ha intimato di stare lontani e, per essere più convincente, ha distribuito qualche manganellata.\r\nQuando, un'ora dopo, sono arrivati i vigili del fuoco un'intera area del campo era andata in fumo. In una delle baracche è stato trovato il corpo di Moussa Ba.\r\nL'ultimo di tanti. La rabbia e il senso di impotenza traspare chiaramente dalle lucide parole del ragazzo che ha ben compreso la posta in gioco e non vorrebbe essere ancora pedina sulla scacchiera disegnata per lui.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/2019-02-19-baraccopoli.mp3\"][/audio]\r\n\r\nNel giorno in cui le 5Stelle hanno garantito l'immunità a Salvini per il sequestro di decine di naufraghi, recuperati dalla \u003Cmark>nave\u003C/mark> della Marina Militare \"\u003Cmark>Diciotti\u003C/mark>\" e rimasti per settimane senza possibilità di sbarcare di fronte al porto di Catania abbiamo parlato con Alessandro Dal Lago, docente all'università di Genova, autore di numerosi studi sull'immigrazione.\r\nUna buona occasione per ragionare sulle politiche governative, i respingimenti in Libia, le morti in mare, nella lunga guerra contro la gente in viaggio.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/2019-02-19-dal-lago-immigrazione.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":84,"snippet":85,"value":85},[80],"Arance insanguinate e ruspe: dalla \u003Cmark>Diciotti\u003C/mark> a Rosarno",[87,89,91,93,95,97,99,103,105,107,109],{"matched_tokens":88,"snippet":72},[],{"matched_tokens":90,"snippet":73},[],{"matched_tokens":92,"snippet":34},[],{"matched_tokens":94,"snippet":74},[],{"matched_tokens":96,"snippet":75},[],{"matched_tokens":98,"snippet":24},[],{"matched_tokens":100,"snippet":102},[79,101],"diciotti","\u003Cmark>nave\u003C/mark> \u003Cmark>diciotti\u003C/mark>",{"matched_tokens":104,"snippet":32},[],{"matched_tokens":106,"snippet":18},[],{"matched_tokens":108,"snippet":15},[],{"matched_tokens":110,"snippet":26},[],[112,118,121],{"field":35,"indices":113,"matched_tokens":115,"snippets":117},[114],6,[116],[79,101],[102],{"field":119,"matched_tokens":120,"snippet":81,"value":82},"post_content",[79,80],{"field":122,"matched_tokens":123,"snippet":85,"value":85},"post_title",[80],1157451471441625000,{"best_field_score":126,"best_field_weight":127,"fields_matched":128,"num_tokens_dropped":46,"score":129,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"2211897868544",13,3,"1157451471441625195",{"document":131,"highlight":159,"highlights":164,"text_match":167,"text_match_info":168},{"cat_link":132,"category":133,"comment_count":46,"id":134,"is_sticky":46,"permalink":135,"post_author":136,"post_content":137,"post_date":138,"post_excerpt":52,"post_id":134,"post_modified":139,"post_thumbnail":140,"post_thumbnail_html":141,"post_title":142,"post_type":57,"sort_by_date":143,"tag_links":144,"tags":153},[43],[45],"48090","http://radioblackout.org/2018/06/aquarius-la-stretta-finale-sulle-ong/","info","La nave Aquarius della ONG SOS Mediterranee con a bordo 629 naufraghi provenienti dalla Libia, dopo due giorni di stallo in acque internazionali, trasborderà parte dei migranti su unità militari italiane, per dirigersi verso il porto spagnolo di Valencia.\r\nSembrava un’operazione come tante altre. L’Aquarius si è mossa in base alle indicazioni ricevute dal coordinamento della guardia costiera di Roma. Dopo aver salvato i passeggeri di due gommoni, uno già affondato, l’altro in grave difficoltà, ha accolto a bordo altre persone ripescate da unità della marina italiana.\r\nIn un primo tempo la guardia costiera aveva indicato Messina come approdo sicuro. L’Aquarius era in viaggio verso quel porto, quando è arrivato lo stop del governo.\r\n\r\nLa chiusura dei porti italiani è stata decisa dal responsabile della guardia costiera, il ministro dei trasporti e infrastrutture, Danilo Toninelli.\r\nLa situazione di stallo seguita alla mossa di Toninelli e Salvini si è sbloccata grazie alla decisione presa dal nuovo governo spagnolo, guidato dal socialista Sanchez.\r\n\r\nLa partita apertasi lo scorso anno con l’attacco del ministro dell’Interno Minniti alle ONG, che ha portato al sequestro di navi e all’incriminazione dei membri dell’equipaggio, da Jugend Rettet a Proactiva Open Arms, è tutt’altro che chiusa. I porti sono interdetti solo alle ONG. La nave della marina militare Diciotti, con a bordo 800 persone, approderà nelle prossime ore a Catania.\r\n\r\nSalvini aveva disertato la riunione dei ministri degli Interni dell’Unione Europea, che la scorsa settimana si sono riuniti per discutere la bozza di riforma del regolamento di Dublino voluta soprattutto da Francia, Germania e paesi nordici ma fortemente contrastata dai paesi dell’est del cosiddetto gruppo di Visegrad, capeggiato dall’Ungheria di Orban.\r\nSalvini, che si è detto molto vicino alle posizioni di chiusura totale delle frontiere caldeggiata e praticata dal gruppo di Visegrad, sulla riforma del regolamento di Dublino è su posizioni opposte. In perfetta continuità con il governo Gentiloni, che, con toni diversi, ma uguale sostanza, aveva contestato la bozza di riforma, perché lascia intatto il principio dell’accoglienza nel primo paese di approdo. Solo dopo 8 anni, se ha ottenuto lo status di rifugiat*, chi è arrivato in uno dei paesi della sponda sud dell’Europa, potrebbe spostarsi in uno degli altri paesi europei.\r\n\r\nIl governo Conte sa bene che la partita europea ha tempi lunghi e possibilità limitate, preferisce quindi sferrare l’attacco finale alle ONG che operano nel Mediterraneo. Un colpo ad effetto per accontentare il proprio elettorato. Una partita nella quale oggi Salvini sostiene di aver segnato un punto, fingendo di aver obbligato un altro paese europeo ad aprire i propri porti. Un gioco che probabilmente durerà poco.\r\nInnegabile l’abilità con cui il governo ha condotto l’operazione: grande durezza verbale, ma estrema prudenza.\r\nIl richiamo alla solidarietà europea mette a nudo uno dei nodi irrisolti dal 2011. 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A fine mese il ministro dell’Interno volerebbe in Libia per distribuire le mazzette necessarie ad oliare chi controlla le rotte dei migranti, scafisti e gestori dei lager.\r\nSalvini ricalca le orme del suo predecessore, che si recò in Libia a pochi giorni dal proprio insediamento, promise navi, addestratori e soldi ad Al Sarraj. In agosto pagò direttamente le milizie che controllano il traffico degli esseri umani.\r\n\r\nSecondo indiscrezioni pubblicate da El Pais ma non confermate dalla Commissione, il governo italiano avrebbe intenzione di bloccare il finanziamento di 3 miliardi di euro che l'Unione europea si è impegnata a destinare alla Turchia, con l'accordo con Ankara del 2016, per fermare l'arrivo dei migranti sulle coste europee. Il governo italiano intenderebbe chiedere che la somma venga destinata alla Libia. Una megatangente per i predoni che controllano l’ex colonia italiana.\r\nUna mossa ardita, ma abile, anche se si esaurisse nell’effetto annuncio, perché potrebbe dar fiato alle pulsioni antieuropeiste, che attraversano il DNA di questo governo.\r\n\r\nSullo sfondo, invisibili, restano 629 uomini, donne e bambini della Aquarius diretti a Valencia. E i tanti altri che si giocano la vita sui sentieri montani, nelle gallerie ferroviarie, in mare e nel deserto, tra mercanti d’uomini e scafisti in abito da ministro. Come Salvini e Toninelli, che per propaganda, li usano come pedine di una scacchiera.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Riccardo Gatti dell’ONG Proactiva Open Arms.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 06 12 gatti aquarius","12 Giugno 2018","2018-06-14 15:27:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/aquarius.jpg_997313609-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"188\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/aquarius.jpg_997313609-300x188.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/aquarius.jpg_997313609-300x188.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/aquarius.jpg_997313609-768x480.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/aquarius.jpg_997313609-1024x640.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/aquarius.jpg_997313609.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Aquarius. 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Dalle 11 alle 13. Anche in streaming\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2018 09 07 anarres\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nIl ponte Morandi. Emblema di un mondo, la cui cifra sono il profitto e il potere. Ne abbiamo discusso con Simone Ruini, architetto ed anarchico.\r\n\r\nTempi di guerra. Immigrazione, lotta di classe, populismo… ne abbiamo parlato con Andrea Staid, antropologo con uno sguardo sulla gente in viaggio\r\n\r\nNave Diciotti. La prima sconfitta del governo. Pippo Gurrieri di Sicilia Libertaria ha fatto un bilancio della settimana di lotta a Catania e del campeggio No Muos di agosto\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nSabato 15 settembre\r\npunto info antirazzista al Balon. Ore 10/13\r\n\r\nVenerdì 28 settembre\r\nEat the borders! Cena senza confini. Benefit lotta contro le frontiere\r\nLa cena è veg-vegan.\r\nOre 20 in corso Palermo 46\r\nDa ognuno come può, più che può\r\n\r\nVenerdì 5 ottobre\r\n Senza Confini\r\nAndrea Staid e Francesca Cogni presenteranno il loro ultimo libro, una “etnograficnovel”sulle vite migranti e nomadi del secondo millennio.\r\nOre 21 – alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nSettimana contro tutte le patrie, le frontiere, gli eserciti, dal 26 ottobre al 4 novembre\r\n\r\nSabato 3 novembre\r\nmanifestazione antimilitarista a Gorizia\r\n1918 – 2018 Guerre di ieri, guerre di oggi: nessuna festa per un massacro.\r\nOre 15 alla stazione\r\n\r\nVenerdì 9 novembre\r\n Educare per la libertà\r\nS-cateniamo i bambini e le bambine!\r\nIncontro su pedagogia libertaria e scuole autogestite\r\nCon Maurizio Giannangeli della Rete per l’Educazione Libertaria\r\nore 21 – alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 23 novembre\r\nIncontro con Francesco Codello, autore de “La condizione umana nel pensiero libertario”\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","12 Settembre 2018","2018-11-02 19:34:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/bimba-arancio-200x110.jpg","Anarres del 7 settembre. 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Il 25 agosto del 2018 la nave aveva soccorso 177 persone migranti nel Mar Mediterraneo, di cui molti minori, e rimase bloccata per bene giorni nel porto di Catania su ordine dell'allora ministro dell'Interno Salvini, violando ogni diritto di libertà personale delle persone trattenuta a bordo. La situazione si sbloccherà solo 10 giorno con lo sbarco di tutte le persone che era state sequestrate sulla nave. L'anno seguente un gruppo di persone intenta una causa civile per i fatti sopra descritti.\r\n\r\nOggi arriva una sentenza storica in cui non solo si riconoscono le responsabilità del ministro, ma lo si condanna per sequestro di persona e lo si obbliga al risarcimento dei danni alle persone migranti a cui si era impedito lo sbarco. 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È solo con la concreta indicazione del place of safety (pos), e con il successivo arrivo dei naufraghi nel luogo sicuro designato, che, infatti, l’attività di search and rescue (ricerca e soccorso) può considerarsi conclusa”.\r\n\r\nNe parliamo con Alessandro Praticò, avvocato e socio ASGI.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/puntata-100325.mp3\"][/audio]","15 Marzo 2025","2025-03-15 16:17:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/nave-diciotti-e1742051753101-200x110.jpg","Sentenza sul caso della nave Diciotti",1742055433,[323,61],"http://radioblackout.org/tag/antirazzismo/",[325,73],"antirazzismo",{"post_content":327,"post_title":331},{"matched_tokens":328,"snippet":329,"value":330},[79,80],"sentenza della Cassazione riguardante la \u003Cmark>nave\u003C/mark> \u003Cmark>Diciotti\u003C/mark> della Guardia Costiera, a cui","Il 7 marzo arriva la sentenza della Cassazione riguardante la \u003Cmark>nave\u003C/mark> \u003Cmark>Diciotti\u003C/mark> della Guardia Costiera, a cui nel 2018 fu impedito lo sbarco nei porti italiani. 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