","Mercato dell'arte degenerato?","post",1383831734,[63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/arte-degenerata/","http://radioblackout.org/tag/gurlitt/","http://radioblackout.org/tag/mercato-dellarte/","http://radioblackout.org/tag/musei/","http://radioblackout.org/tag/nazisti/",[69,70,71,72,73],"arte degenerata","gurlitt","mercato dell'arte","musei","nazisti",{"post_content":75,"tags":79},{"matched_tokens":76,"snippet":77,"value":78},[73],"distrutta nelle intenzioni dei gerarchi \u003Cmark>nazisti\u003C/mark>) e soprattutto quali cause milionarie","La vicenda è intricata: intanto il motivo del tempo trascorso dalla scoperta all'esplosione del caso si collega alla questione della restituzione delle opere di valore inestimabile, sia nel vero senso della parola, sia per quello che sarà la conseguenza nella cognizione della storia dell'arte, sia per quella che sarebbe auspicabile fosse la fruizione pubblica dell'arte, soprattutto trattandosi di autori della levatura che è trapelata. Infatti altro scandalo è il fatto che non esiste ancora una lista completa dei capolavori di \"arte degenerata\" e non (indiscrezioni parlano addirittura di un Durer tra le opere ritrovate) che facevano parte di questa collezione a disposizione di Cornelius Gurlitt, che aveva ereditato dal padre Hildebrand (collaboratore di Goebells, nonostante le origini semite) un autentico museo, di cui non è ancora chiara la provenienza. E poi, anche prescindendo dalle questioni morali, va a sapere di chi sono realmente queste opere, qualora si dimostri che non sono dello strano collezionista, quali appartengono alla cosidetta arte degenerata (che sarebbe dovuta andare distrutta nelle intenzioni dei gerarchi \u003Cmark>nazisti\u003C/mark>) e soprattutto quali cause milionarie per i legali, visto l'unico precedente che riguarda un dipinto del 1907, sequestrato nel 1938 dai nazi e la cui causa si restituzione si è conclusa nel 2006... queste ed altre considerazioni ci vengono esposte da Franco Fanelli, esperto d'arte, redattore de Il Giornale dell'Arte e incisore che prova a sognare: sarebbe bello organizzare una sorta di esposizione temporanea presso un qualche museo tedesco e repertoriare dovutamente le opere così rocambolescamente ritrovate, ma il mercato dell'arte per sua stessa natura è soggetto a coni d'ombra inauditi e questo rimane un sogno degenerato.\r\n\r\n \r\n\r\n2013.11.07-fanelli",[80,82,84,86,88],{"matched_tokens":81,"snippet":69},[],{"matched_tokens":83,"snippet":70},[],{"matched_tokens":85,"snippet":71},[],{"matched_tokens":87,"snippet":72},[],{"matched_tokens":89,"snippet":90},[73],"\u003Cmark>nazisti\u003C/mark>",[92,97],{"field":37,"indices":93,"matched_tokens":94,"snippets":96},[22],[95],[73],[90],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":77,"value":78},"post_content",[73],578730123365712000,{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":104,"num_tokens_dropped":49,"score":105,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":49},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",1,{"document":108,"highlight":132,"highlights":150,"text_match":100,"text_match_info":158},{"cat_link":109,"category":110,"comment_count":49,"id":111,"is_sticky":49,"permalink":112,"post_author":52,"post_content":113,"post_date":114,"post_excerpt":115,"post_id":111,"post_modified":116,"post_thumbnail":117,"post_thumbnail_html":118,"post_title":119,"post_type":60,"sort_by_date":120,"tag_links":121,"tags":127},[46],[48],"9227","http://radioblackout.org/2012/06/grecia-tra-autogestione-e-conflitto/","I risultati delle elezioni greche, che vedono il partito conservatore Nea Democratia prevalere, sia pure di misura, Siryza, la coalizione della sinistra radicale favorevole all'uscita dall'euro portano alla nascita di un governo di unità nazionale, tra i socialisti del Pasok e i conservatori di Nea Democratia.\r\nAl di là dei giochi elettorali, dove la paura dei ceti medi, instillata da una propaganda martellante a favore del permanere nell'aeurozona, ha contribuito allo spostamento, sia pur lieve, dell'elettorato resta una crisi sociale durissima. 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Si tratterà di capire nei prossimi mesi quale incidenza avranno queste esperienze di esodo conflittuale dall'istituito sulla situazione politica e sociale nel paese ellenico.\r\nL'affermazione elettorale, sia pure in misura minore, dei nazisti di Alba Dorata rappresenta una sorta di reazione in chiave di chiusura nazionalista e razzista alla pressione globalizzante della governance transnazionale. 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All'inizio sono comparse delle scritte e celtiche sul circolo della Teppa con l'invito a non cagare fuori dal vaso, poi uno striscione appeso su una struttura abbandonata dove la sera prima si era svolta una taz, fino ad arrivare a un tentativo di indimidazione fisica ai danni di alcuni compagni che uscivano dal Circolo. Ultimo e più grave episodio quello di lunedì scorso quando l'indimidazione nazista prova a trasformarsi in aggressione, sventata solamente grazie a riflessi pronti e un po' di sangue freddo: due macchine di nazisti vengono viste passare di fronte al Circolo della Teppa in caccia di qualcuno, dopo un paio d’ore le stesse due macchine si appostano in fondo alla via e decidono di seguire le ultime due macchine che si spostano dal Circolo. Dopo un inseguimento di qualche minuto, i nazisti bloccano la strada con i loro mezzi, scendono e provano a tirare fuori le persone inseguite, ma non ci riescono e gli inseguiti riescono ad allontanarsi.\r\n\r\nChe la provincia di Varese sia tra le più nere d’Italia non è certo una novità. Diverse associazioni di estrema destra, partiti, gruppi ultras da diversi anni hanno sedi e organizzano eventi e presenze pubbliche nelle piazze della provincia. A Saronno il cambio di segno l’ha dato qualche anno fa l’elezione al governo della città della Lega. Oltre ad aver ammesso in giunta personaggi di nota tendenza fascista, il Carroccio, che non a caso ha nella provincia di Varese un seguito e un radicamento consolidato, ha sdoganato e legittimato la loro presenza pubblica; l’evento più grosso patrocinato dal Comune nel 2015 è stato una dimostrazione di arti marziali organizzata da Wolf of the ring, associazione legata a doppio filo a Lealtà e Azione.\r\n\r\nQuesto clima non differisce da quello di molte altre realtà italiane. 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Si tratta delle azioni antifasciste organizzate per contrapporsi alla giornata dell'Onore, una celebrazione che vede nazisti di tutta Europa convergere ogni anno nella capitale ungherese per celebrare l'ultima resistenza delle SS contro l'Armata rossa durante i combattimenti in Ungheria della seconda Guerra Mondiale. Diversi compagni e compagne italiani, tra cui Ilaria, Gabri e Gino, sono stati arrestati nel corso della vendetta dello Stato ungherese, che sostiene politicamente i neonazisti e ha fatto di tutto per perseguire chi si era opposto alla loro sfilata nel 2023.\r\n\r\nLa magistratura ungherese ha trovato terreno fertile in Germania, dove da anni è in corso una campagna repressiva che ha l'obiettivo di disarticolare le componenti più determinate del movimento antifascista tedesco: l'anno scorso Maja, arrestata in Germania, è stata portata in Ungheria durante un'estradizione lampo, e si trova da quasi un anno in condizioni detentive terrificanti - aggravate dall'assoluto disprezzo delle autorità ungheresi per la sua tutela di persona non binary - ed in isolamento. Rischia di 24 anni di carcere. Circa una decina di altri compagni e compagne tedeschi si trovavano fino a lunedì ancora latitanti; 7 di loro si sono adesso costituiti, dichiarando di voler di combattere apertamente, seppur dal carcere, contro la possibilità dell'estradizione e contro la criminalizzazione delle pratiche antifasciste. Il movimento antifascista tedesco dichiara che \"la decisione di consegnarsi non deve essere vista né come una debolezza da parte degli e delle imputati/e né come una capitolazione nei confronti delle autorità inquirenti. Si tratta piuttosto di un passo autodeterminato verso un nuovo capitolo di questo procedimento. Proprio come la clandestinità, anche la decisione di andare in prigione può essere politica - non di propria volontà, ma di propria scelta. Perché nella storia del movimento la galera è sempre stato un luogo di confronto, di lotta politica e sociale. Siamo solidali con tutti i nostri coimputati, sia in carcere che fuori. Vi auguriamo di essere forti per tutto ciò che ci aspetta. Così come le autorità non sono riuscite a toglierci la libertà o a metterci all'angolo negli ultimi due anni, non riusciranno a spezzare le nostre convinzioni, a dividerci o a metterci l'uno contro l'altro negli anni a venire. Siamo al fianco di tutti gli antifascisti che si impegnano per un mondo libero dall'oppressione, dallo sfruttamento e dalla violenza. Non lasciatevi scoraggiare.\"\r\n\r\nAi microfoni di Radio Blackout Lukas B., avvocato di una delle compagne arrestate lunedì. 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Vi auguriamo di essere forti per tutto ciò che ci aspetta. Così come le autorità non sono riuscite a toglierci la libertà o a metterci all'angolo negli ultimi due anni, non riusciranno a spezzare le nostre convinzioni, a dividerci o a metterci l'uno contro l'altro negli anni a venire. Siamo al fianco di tutti gli antifascisti che si impegnano per un mondo libero dall'oppressione, dallo sfruttamento e dalla violenza. Non lasciatevi scoraggiare.\"\r\n\r\nAi microfoni di Radio Blackout Lukas B., avvocato di una delle compagne arrestate lunedì. Con lui facciamo il punto sulle condizioni di detenzione di chi è già stato estradato, la criminalizzazione dell'antifascismo e la campagna politica di sostegno agli accusati e alle accusate di Budapest.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/LUKASB.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPER RIMANERE INFORMATI: www.basc.news (Budapest Antifascist Solidarity Committee) - MAJA, GINO, HANNA, ZAID, PAULA, LUCA, CLARA, NELE, PAUL, MORITZ LIBERI/E!",[225],{"field":98,"matched_tokens":226,"snippet":222,"value":223},[73],{"best_field_score":197,"best_field_weight":228,"fields_matched":106,"num_tokens_dropped":49,"score":229,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":49},14,"578730123365187697",{"document":231,"highlight":248,"highlights":253,"text_match":195,"text_match_info":256},{"cat_link":232,"category":233,"comment_count":49,"id":234,"is_sticky":49,"permalink":235,"post_author":52,"post_content":236,"post_date":237,"post_excerpt":55,"post_id":234,"post_modified":238,"post_thumbnail":239,"post_thumbnail_html":240,"post_title":241,"post_type":60,"sort_by_date":242,"tag_links":243,"tags":246},[46],[48],"93692","http://radioblackout.org/2024/11/arrestato-in-francia-gino-solidarieta-con-gli-le-imputati-e-di-budapest/","È notizia di questi giorni l'arresto in Francia di Gino, compagno milanese attivo nelle lotte sociali ed antifasciste della città, con l'accusa di aver partecipato alle contestazioni alla giornata dell'onore a Budapest nel 2023, ricorrenza che vede militanti di estrema destra di tutta Europa confluire nella capitale ungherese per tributare onore alle SS naziste. La risposta dello Stato ungherese, noto per le sue tendenze di estrema destra che si spingono fino all'aperto coinvolgimento politico di associazioni neo-naziste nei progetti governativi, era stata una durissima repressione che aveva colpito compagni e compagne in tutta Europa, incriminati per aver affrontato i nazisti con la necessaria determinazione. Come Ilaria, Maja, Hannah, Tobi e altri/e adesso anche Gino si trova confrontato con quella che è a tutti gli effetti la vendetta ungherese, ed è stato arrestato a Parigi su mandato di arresto europeo. Starà alla giustizia francese valutare l'assenso ad un'eventuale estradizione in Ungheria, paese dove dovrebbe affrontare un processo esclusivamente politico per il semplice fatto di essere militante antifascista. Nel frattempo si sta organizzando, in Italia ed in Francia, il sostegno a Gino e agli/altre antifascisti/e, per non lasciare solo nessuno nelle carceri europee.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con l'avvocato Eugenio Losco.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/LoscoAvvocato.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQui la pagina del comitato in sostegno a Gino. Per scrivergli:\r\n\r\nM. ABAZAJ Rexhino - MAH D1 229 écrou n° 1033475/ Centre Pénitentiaire de Fresnes, Allée des Thuyas, 94260 Fresnes (France)","22 Novembre 2024","2024-11-22 17:25:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Bildschirmfoto-2024-11-22-um-17.15.42-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Bildschirmfoto-2024-11-22-um-17.15.42-300x199.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Bildschirmfoto-2024-11-22-um-17.15.42-300x199.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Bildschirmfoto-2024-11-22-um-17.15.42-1024x679.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Bildschirmfoto-2024-11-22-um-17.15.42-768x510.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Bildschirmfoto-2024-11-22-um-17.15.42.png 1135w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Arrestato in Francia Gino. 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Nonostante questo sono accusati di lesioni aggravate o addirittura tentato omicidio, tanto che a Ilaria è stato proposto un patteggiamento per 11 anni di carcere. Lei rischia 24 anni di reclusione.\r\nIn questi mesi si sono moltiplicate le iniziative in suo sostegno in Italia e non solo. Ieri a Milano si è tenuto un presidio solidale.\r\nQuella di ieri era un’udienza preliminare, aveva valore “interlocutorio” e si è chiusa con il rinvio del processo al 24 maggio.\r\nIlaria è stata condotta in aula in catene, con le manette ai polsi e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti, mentre una secondina la trascinava per una catena. Dentro l’aula il legale ungherese Magyar ha riportato la sua dichiarazione di non colpevolezza, ribadendo “che le prove della partecipazione di Salis alle aggressioni sono discutibili, come la definizione di “potenzialmente mortali” delle lesioni riportate dalle vittime, dato che erano risultate guaribili in otto giorni”. Aggiungendo che non sarebbe convincente neanche il reato di “associazione per delinquere”, per il quale è in corso un procedimento in Germania.\r\nA Budapest c’erano anche il padre di Ilaria e il legale italiano, Eugenio Losco, il quale ha potuto prendere atto di quel “trattamento disumano” da lei denunciato tramite un memoriale depositato a ottobre: “In una lettera scritta ai propri legali, Ilaria aveva descritto una situazione durissima: detenuti al “guinzaglio”, obbligo di guardare il muro durante le soste nei corridoi, “malnutrizione”, scarafaggi, topi e cimici “nelle celle e nei corridoi”, “una sola ora di aria al giorno”. Per più di 6 mesi Ilaria non aveva “potuto comunicare con la famiglia”, mentre durante l’unico interrogatorio, avvenuto senza avvocato, è stata umiliata pubblicamente, costretta “a indossare vestiti sporchi, malconci e puzzolenti”.\r\nA processo con lei erano anche Maja e un altro antifascista tedesco. Maja e Ilaria si sono dichiarate non colpevoli, mentre l’altro antifascista si è detto colpevole ed ha patteggiato tre anni.\r\nLa prossima udienza è stata fissata per il 24 maggio. Ilaria e l’altra compagna detenuta resteranno in carcere sino al termine del processo di primo grado, che non terminerà prima di fine anno.\r\nIl suo avvocato e i suoi parenti si stanno muovendo per cercare di ottenere il trasferimento in Italia ai domiciliari.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco, difensore italiano di Ilaria\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/2024-01-30-ilaria-salis-avv-losco.mp3\"][/audio]","30 Gennaio 2024","2024-01-30 13:38:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ilaria-salis-catene-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"198\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ilaria-salis-catene-300x198.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ilaria-salis-catene-300x198.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ilaria-salis-catene.jpg 759w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ungheria. 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La disoccupazione giovanile arriva al 60%, i salari e le pensioni non coprono le spese essenziali, negli ospedali c’é carenza di medicine.Diversamente dallo sciopero del 26 settembre non ci sono stati arresti preventivi tra le assemblee di quartiere: la forte reazione a questa forma di repressione anticipata ha evidentemente dissuaso la polizia dal proseguire su questa strada.\r\nTanta parte delle reti di solidarietà che in qualche modo arginavano il dilagare della povertà stanno saltando, mentre la disaffezione alla partecipazione diretta è in aumento. Gli scioperi delle ultime tre settimane non sono stati totali come in passato, i disoccupati non hanno partecipato alla manifestazione del 18 ottobre, che al termine dei consueti scontri finali ha un bilancio di un morto per infarto, tre feriti gravi per le botte.\r\nIn questo contesto si allarga il consenso sociale della destra neonazista che, secondo alcuni sondaggi, in caso di voto vedrebbe raddoppiato il pur considerevole bottino racimolato all’ultima consultazione, collocandosi al terzo posto dopo Syriza e Nea Democratia.La politica dei nazisti è molto semplice e molto efficace: coniugare la violenza contro stranieri ed immigrati con la costruzione di reti di solidarietà finanziate dalla chiesa ortodossa e da alcuni imprenditori amici.\r\nAnarres ne ha parlato con Simone Ruini, della commissione relazioni internazionali della FAI, che mantiene un contatto costante con i compagni greci del gruppo dei Comunisti Libertari di Atene, che stanno sviluppando una interessante riflessione sulla necessità di coniugare un forte conflitto sociale e una pratica di contrasto diretto delle presenza neonazista con la nascita di reti solidali tra città e campagna.\r\n\r\nAscolta l’intervista a Simone: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/2012-10-19-ruini-grecia.mp3|titles=2012 10 19 ruini grecia]\r\n\r\nScarica l’audio","21 Ottobre 2012","Tre scioperi generali in meno di un mese sono il sintomo di un disagio sociale profondo, che gli ulteriori tagli di 11,5 miliardi pretesi dalla Trojka (FMI, BCE, UE) in cambio di un ulteriore prestito di 32 miliardi, non potranno che approfondire.\r\nQuesti scioperi, ultimo è stato il 18 ottobre, nonostante la paralisi pressoché assoluta di buona parte delle attività produttive e dei servizi, non sono riusciti a fermare il governo guidato dal conservatore Antonis Samaras, che continua in una linea di rigore che ha messo in ginocchio buona parte della popolazione greca. 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Tra rivolta sociale e fascismo","podcast",1350863899,[123,126,67,351],"http://radioblackout.org/tag/sciopero-generale/",[129,15,73,328],{"post_content":354,"tags":358},{"matched_tokens":355,"snippet":356,"value":357},[73],"e Nea Democratia.La politica dei \u003Cmark>nazisti\u003C/mark> è molto semplice e molto","Tre scioperi generali in meno di un mese sono il sintomo di un disagio sociale profondo, che gli ulteriori tagli di 11,5 miliardi pretesi dalla Trojka (FMI, BCE, UE) in cambio di un ulteriore prestito di 32 miliardi, non potranno che approfondire.\r\nQuesti scioperi, ultimo è stato il 18 ottobre, nonostante la paralisi pressoché assoluta di buona parte delle attività produttive e dei servizi, non sono riusciti a fermare il governo guidato dal conservatore Antonis Samaras, che continua in una linea di rigore che ha messo in ginocchio buona parte della popolazione greca. 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Gli scioperi delle ultime tre settimane non sono stati totali come in passato, i disoccupati non hanno partecipato alla manifestazione del 18 ottobre, che al termine dei consueti scontri finali ha un bilancio di un morto per infarto, tre feriti gravi per le botte.\r\nIn questo contesto si allarga il consenso sociale della destra neonazista che, secondo alcuni sondaggi, in caso di voto vedrebbe raddoppiato il pur considerevole bottino racimolato all’ultima consultazione, collocandosi al terzo posto dopo Syriza e Nea Democratia.La politica dei \u003Cmark>nazisti\u003C/mark> è molto semplice e molto efficace: coniugare la violenza contro stranieri ed immigrati con la costruzione di reti di solidarietà finanziate dalla chiesa ortodossa e da alcuni imprenditori amici.\r\nAnarres ne ha parlato con Simone Ruini, della commissione relazioni internazionali della FAI, che mantiene un contatto costante con i compagni greci del gruppo dei Comunisti Libertari di Atene, che stanno sviluppando una interessante riflessione sulla necessità di coniugare un forte conflitto sociale e una pratica di contrasto diretto delle presenza neonazista con la nascita di reti solidali tra città e campagna.\r\n\r\nAscolta l’intervista a Simone: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/2012-10-19-ruini-grecia.mp3|titles=2012 10 19 ruini grecia]\r\n\r\nScarica l’audio",[359,361,363,365],{"matched_tokens":360,"snippet":129,"value":129},[],{"matched_tokens":362,"snippet":15,"value":15},[],{"matched_tokens":364,"snippet":90,"value":90},[73],{"matched_tokens":366,"snippet":328,"value":328},[],[368,374],{"field":37,"indices":369,"matched_tokens":370,"snippets":372,"values":373},[104],[371],[73],[90],[90],{"field":98,"matched_tokens":375,"snippet":356,"value":357},[73],{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":104,"num_tokens_dropped":49,"score":105,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":49},{"document":378,"highlight":397,"highlights":411,"text_match":100,"text_match_info":418},{"comment_count":49,"id":379,"is_sticky":49,"permalink":380,"podcastfilter":381,"post_author":52,"post_content":382,"post_date":383,"post_excerpt":384,"post_id":379,"post_modified":385,"post_thumbnail":386,"post_title":387,"post_type":348,"sort_by_date":388,"tag_links":389,"tags":395},"6135","http://radioblackout.org/podcast/la-memoria-che-non-ce-lo-sterminio-di-rom-e-sinti/",[],"Porrajmos, significa grande divoramento. È il nome dato allo sterminio di rom e sinti.\r\nTra il 1939 e il 1945 vennero uccisi oltre 500.000 zingari, vittime del nazionalsocialismo. La storia della deportazione e dello sterminio degli zingari è una storia dimenticata: ancora oggi la documentazione è frammentaria e lacunosa. Eppure la persecuzione degli zingari in epoca nazista è l'unica, oltre a quella ebraica, dettata da motivazioni esclusivamente razziali: proprio come gli ebrei, infatti, gli zingari furono perseguitati e uccisi in quanto «razza inferiore». E anche il regime fascista di Mussolini diede il suo \"contributo\".\r\nNel maggio del 1944 nell'imminenza della liquidazione del \"settore zingari\" ad Auschwitz , i 4.000 nomadi sopravvissuti resistettero , a mani nude , con coltelli improvvisati , le donne , le madri in prima fila a proteggere i bambini. Una delle rarissime rivolte in un campo di sterminio, l'unica ad avere successo , perché l'operazione nazista fu interrotta.\r\nQualche mese dopo un migliaio di nomadi fu trasferito a Buchenwald , eliminato , la capacità di resistenza totalmente indebolita , tutti i rom passati per il camino del forno crematorio n° 5.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Paolo Finzi della rivista A, che ha editato \"A forza di essere vento\", un cd con libretto dedicato allo sterminio di rom e sinti.\r\nAscolta l’intervista: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/2012-01-22-Paolo-Finzi-lo-sterminio-nazista-degli-zingari1.mp3|titles=2012 01 22 Paolo Finzi lo sterminio nazista degli zingari]\r\n\r\nscarica il file","25 Gennaio 2012","Porrajmos, significa grande divoramento. È il nome dato allo sterminio di rom e sinti.\r\nTra il 1939 e il 1945 vennero uccisi oltre 500.000 zingari, vittime del nazionalsocialismo. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-13-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\nIn questa puntata:\r\n\r\nBarriera ed Aurora contro il fascismo. Un tranquillo venerdì di pioggia e manganellate a Torino\r\n\r\nNazionalismo e guerra tra nazisti “buoni” e nazisti “cattivi”\r\nI paradossi nella narrazione della guerra in Ucraina tra propaganda patriottica, militarismo e la messa in scena di uno scontro di civiltà tra est e ovest\r\nProveremo a decostruire la narrazione di una guerra che, nei fatti, si colloca nello snodo cruciale di un conflitto interimperialistico multipolare.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello, che giovedì 19 introdurrà l’incontro alla tettoia dei contadini \r\n\r\nIl punto sulla guerra in Ucraina. A quasi tre messi dall’attacco russo è chiaro che quella di Putin non è stata una guerra lampo. La popolazione ucraina sta pagando un prezzo durissimo. Lo scontro sempre più palese con la NATO, che a sua volta usa i territori ucraini come terreno di battaglia, rende sempre più complesso immaginare un reale volontà dei contendenti di arrivare ad un negoziato. Il rischio è duplice. Da un lato si profila uno scenario in cui lo stato di guerra diventerebbe endemico, trasformando l’Ucraina in un cumulo di macerie, dall’altro la possibilità di un’escalation che allarghi il conflitto su più vasta scala, è decisamente concreto.\r\nBiden gioca sino in fondo le sue carte per indebolire Russia ed Europa. La Russia è, a sua volta incastrata in una guerra che pensava rapida e rischia di rivelarsi il loro Afganistan. Le scosse di assestamento di un nuovo (dis)ordine mondiale potrebbero avere conseguenze devastanti. \r\nAbbiamo fatto il punto con Massimo Varengo\r\n\r\nIl 20 maggio il sindacalismo di base ha indetto sciopero generale contro la guerra, un’occasione di allargamento del fronte di opposizione di classe al conflitto.\r\nA Torino lo stesso giorno, nelle sale ovattate della Reggia di Venaria, si incontreranno i 46 ministri degli esteri del Consiglio di Europa. Poco più di una cerimonia formale che sancisce la fine del semestre di presidenza italiano, che, con la guerra acquista un’importanza decisamente maggiore.\r\nUna riflessione sulla interconnessione tra guerra e economia di guerra, la necessità di un approccio radicalmente antimilitarista \r\n\r\nSmash the vision. Una street di mostr* contro la città vetrina\r\nLa vetrina sporca di Lo Russo\r\nTra riqualificazioni escludenti, militarizzazione del territorio, grandi eventi e polo bellico lo scenario della città post Fiat, che diventa sempre più povera. I volontar* che lavorano gratis per 12 ore senza neppure poter condividere il pasto degli artisti e subiscono le molestie di chi crede di potere tutto sono lo specchio della città decorosa in cui siamo forzati a vivere. Il tutto all’insegna della pace e della queerness \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nGiovedì 19 maggio\r\nNazionalismo e guerra tra nazisti “buoni” e nazisti “cattivi”\r\nOre 18 alla tettoria dei contadini a Porta Palazzo\r\nI paradossi nella narrazione della guerra in Ucraina tra propaganda patriottica, militarismo e la messa in scena di uno scontro di civiltà tra est e ovest\r\nProveremo a decostruire la narrazione di una guerra che, nei fatti, si colloca nello snodo cruciale di un conflitto interimperialistico multipolare.\r\nFaremo il punto sulle lotte contro la guerra, la Cittadella dell’aerospazio e la NATO a Torino e per lanciare lo sciopero generale del 20 maggio\r\nInterventi introduttivi di Stefano Capello e di un’esponente dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nVenerdì 20 maggio \r\nsciopero generale contro la guerra!\r\nNo all'economia di guerra e alle spese militari! Case, scuole, ospedali, trasporti per tutt*\r\nContro tutte le patrie, contro tutti gli eserciti, per un mondo senza frontiere\r\nore 10 presidio alla fabbrica d’armi Collins aerospace di piazza Graf a Torino\r\nore 18 manifestazione in piazza Castello\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","19 Maggio 2022","2022-05-19 11:49:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/piazza-fontana-mostra-fotografica-2019_720-200x110.jpg","Anarres del 13 maggio. Nazionalismo e guerra tra nazisti buoni e nazisti cattivi. Oltredora contro il fascismo. 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La dipendenza dalle fonti fossili russe (solo per il gas la UE importa il 45% del suo fabbisogno dalla Russia, 25% la quota del petrolio), non è equamente divisa fra i 27 stati membri. Italia e soprattutto Germania ne dipendono in modo decisivo: l’Italia importa dalla Russia il 40% del gas, la Germania ne dipende per il 50%, mentre altri, ad esempio la Francia, non hanno significativi legami energetici con Mosca. Uno degli obiettivi strategici di Putin è quello di dividere l’Europa e l’arma energetica è quella più efficace.\r\nLa storia del Nord Stream2 – il più importante progetto di collegamento energetico tra Russia e Germania (temporaneamente sospeso nello scorso mese dal cancelliere Scholz) – ci offre un significativo quadro di come gli interessi del capitalismo europeo, e in particolare tedesco, non abbiano una posizione unitaria nei confronti di Mosca. Il gasdotto, sebbene di proprietà della società russa Gazprom (uno dei leader mondiali del settore fossile,) è stato finanziato da cinque società europee (Uniper, Wintershall Dea, Shell, Omv ed Engie) e rappresenta, sotto il profilo geopolitico, un saldo legame con Putin. In Germania è da tempo attiva una lobby del gas capitanata dall’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder che al giugno 2020 sedeva nei board della compagine petrolifera russa Rosneft e di Nord Stream AG, società che aveva costruito la prima pipeline Nord Stream1.\r\nQuelli sopra sono alcuni stralci di un articolo di Daniele Ratti, uscito sull’ultimo numero di Umanità Nova.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele per approfondire una questione cruciale nello scontro interimperialista in atto.\r\n\r\nNazisti buoni e nazisti cattivi. I paradossi nella narrazione della guerra in Ucraina.\r\nI media main stream stanno sdoganando i nazisti del battaglione Azov, descrivendoli come nazionalisti, patrioti, amanti della filosofia. I mercenari russi della Wagner, a loro volta dichiaratamente nazisti, sono invece demonizzati. Niente di nuovo: in guerra i media arruolati travestono la propaganda sotto i panni dell’informazione.\r\nAbbiamo provato a capirne di più con Stefano Capello\r\n\r\nOrizzonti antimilitaristi\r\nCome si è modificato il paradigma bellico nel nostro paese: dalla guerra umanitaria, all’operazione di polizia internazionale, alla guerra imperialista. Un utile excursus sulle guerre dell’Italia e sui modi in cui vengono presentate. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 16 aprile\r\nmarcia contro la guerra e il Tav da Bussoleno a San Didero\r\nore 14 piazza del mercato\r\n\r\nLunedì 25 aprile\r\nDisertori di tutte le guerre\r\nPartigiani contro tutti gli Stati\r\nore 15\r\nricordo, fiori, bicchierata, interventi e distro alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\nE dal vivo… canzoniere anarchico, partigiano e antifascista\r\n\r\nDomenica Primo Maggio\r\nore 9\r\nPace tra gli oppressi, guerra agli oppressori\r\nSpezzone antimilitarista al corteo da piazza Vittorio\r\nDopo il corteo pranzo benefit lotte contro la guerra alla tettoia dei contadini\r\n(per prenotazioni: antimilitarista.to@gmail.com \r\n#disertiamolaguerra\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","14 Aprile 2022","2022-04-14 11:43:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/06-200x110.jpg","Anarres del primo aprile. Guerra, energia, capitalismo. Nazisti buoni e nazisti cattivi. Come è cambiato il paradigma bellico in Italia...",1649936607,[],[],{"post_content":461,"post_title":465},{"matched_tokens":462,"snippet":463,"value":464},[187,73],"nello scontro interimperialista in atto.\r\n\r\n\u003Cmark>Nazisti\u003C/mark> buoni e \u003Cmark>nazisti\u003C/mark> cattivi. I","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/2022-04-01-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nGuerra, energia, capitalismo. La vicenda russo-ucraina fa emergere due nodi fondamentali, uno geopolitico e l’altro economico, nei quali l’energia gioca un ruolo decisivo. Il conflitto ripropone all’Europa un tema centrale, quello di trovare nello scacchiere internazionale un proprio autonomo spazio di là delle tradizionali alleanze politiche e militari atlantiche. L’Europa, ancora una volta, non ha una posizione unitaria, si presenta in ordine sparso nella gestione diplomatica e militare del conflitto. Se la UE non è compatta nell’affrontare la crisi non è solo la risultanza di una incompiuta unità politica ma è legata a doppio filo alla questione energetica. La dipendenza dalle fonti fossili russe (solo per il gas la UE importa il 45% del suo fabbisogno dalla Russia, 25% la quota del petrolio), non è equamente divisa fra i 27 stati membri. Italia e soprattutto Germania ne dipendono in modo decisivo: l’Italia importa dalla Russia il 40% del gas, la Germania ne dipende per il 50%, mentre altri, ad esempio la Francia, non hanno significativi legami energetici con Mosca. Uno degli obiettivi strategici di Putin è quello di dividere l’Europa e l’arma energetica è quella più efficace.\r\nLa storia del Nord Stream2 – il più importante progetto di collegamento energetico tra Russia e Germania (temporaneamente sospeso nello scorso mese dal cancelliere Scholz) – ci offre un significativo quadro di come gli interessi del capitalismo europeo, e in particolare tedesco, non abbiano una posizione unitaria nei confronti di Mosca. Il gasdotto, sebbene di proprietà della società russa Gazprom (uno dei leader mondiali del settore fossile,) è stato finanziato da cinque società europee (Uniper, Wintershall Dea, Shell, Omv ed Engie) e rappresenta, sotto il profilo geopolitico, un saldo legame con Putin. In Germania è da tempo attiva una lobby del gas capitanata dall’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder che al giugno 2020 sedeva nei board della compagine petrolifera russa Rosneft e di Nord Stream AG, società che aveva costruito la prima pipeline Nord Stream1.\r\nQuelli sopra sono alcuni stralci di un articolo di Daniele Ratti, uscito sull’ultimo numero di Umanità Nova.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele per approfondire una questione cruciale nello scontro interimperialista in atto.\r\n\r\n\u003Cmark>Nazisti\u003C/mark> buoni e \u003Cmark>nazisti\u003C/mark> cattivi. I paradossi nella narrazione della guerra in Ucraina.\r\nI media main stream stanno sdoganando i \u003Cmark>nazisti\u003C/mark> del battaglione Azov, descrivendoli come nazionalisti, patrioti, amanti della filosofia. I mercenari russi della Wagner, a loro volta dichiaratamente \u003Cmark>nazisti\u003C/mark>, sono invece demonizzati. Niente di nuovo: in guerra i media arruolati travestono la propaganda sotto i panni dell’informazione.\r\nAbbiamo provato a capirne di più con Stefano Capello\r\n\r\nOrizzonti antimilitaristi\r\nCome si è modificato il paradigma bellico nel nostro paese: dalla guerra umanitaria, all’operazione di polizia internazionale, alla guerra imperialista. Un utile excursus sulle guerre dell’Italia e sui modi in cui vengono presentate. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 16 aprile\r\nmarcia contro la guerra e il Tav da Bussoleno a San Didero\r\nore 14 piazza del mercato\r\n\r\nLunedì 25 aprile\r\nDisertori di tutte le guerre\r\nPartigiani contro tutti gli Stati\r\nore 15\r\nricordo, fiori, bicchierata, interventi e distro alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\nE dal vivo… canzoniere anarchico, partigiano e antifascista\r\n\r\nDomenica Primo Maggio\r\nore 9\r\nPace tra gli oppressi, guerra agli oppressori\r\nSpezzone antimilitarista al corteo da piazza Vittorio\r\nDopo il corteo pranzo benefit lotte contro la guerra alla tettoia dei contadini\r\n(per prenotazioni: antimilitarista.to@gmail.com \r\n#disertiamolaguerra\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. 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In questa corrispondenza ad Harraga, in onda su Radio Blackout, con una compagna da Sofia, abbiamo parlato di fascismo e antifascismo in Bulgaria; dove la situazione è per molti versi simili a quella ungherese, ma anche strettamente legata dinamiche europee. La Bulgaria è la frontiera sudorientale dell'Europa con la Turchia: un confine su cui politica bulgara ed europea costruiscono da anni la loro propaganda anti-immigrati per legittimare la militarizzazione e i tagli al welfare, e su cui marciano sia nuovi partiti di estrema destra, populisti e filo-russi, sia le organizzazioni neonaziste extra-partitiche. Nell'ultimo anno a Sofia, abbiamo assistito a marce anti-immigrati organizzate da rappresentanti della politica istituzionale e capeggiati da gruppi di ultras neonazi, così come a frequenti aggressioni per le strade e campagne di propaganda razzista e omotransfobica. I neonazi si prendono gli spazi lasciati vuoti dalla politica e dai servizi assenti: le organizzazioni giovanili \"patriottiche\" sono nelle scuole, nelle palestre e negli stadi. Spesso gli aggressori sono (appositamente) minorenni, mentre più in alto nella scala gerarchica sta chi da anni collabora con polizia, politica e mafia nel traffico della droga e nelle provocazioni nei movimenti di piazza più grandi. In mezzo al fascismo che avanza su tutti i fronti, lx compagnx antifascistx organizzano ogni anno un corteo chiamato \"No ai nazisti nelle nostre strade\" (in foto), in risposta alla marcia neonazista in onore del generale Hristo Lukov. Quest'anno le mobilitazioni antifasciste e antirazziste non sono mancate e sono state occasioni di intreccio tra le lotte in solidarietà ai reclusi nei cpr e nei centri di accoglienza bulgari, la lotta per la libertà di movimento al confine con la Turchia, le lotte transfemministe e il movimento di solidarietà con la resistenza palestinese e quella curda.\r\n\r\nNella prima parte, un'analisi sul contesto bulgaro di ascesa delle estreme destre sia parlamentari che extra parlamentari:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BulgariaANTIFApt1.mp3\"][/audio]\r\n Nella seconda parte dell'approfondimenti, un racconto su come si dispiega la resistenza all'estremismo di destra fronte a come quest'ultimo si mostra quotidianamente nelle strade:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BULGARIAantifapt2.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer più info e seguire le mobilitazioni: @antifabg @migrantsolidaritybg","14 Aprile 2025","2025-04-15 16:11:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/beznazisti-200x110.jpg","Neonazi e mobilitazioni antifasciste in Bulgaria",1744665223,[214,487,488,489],"http://radioblackout.org/tag/antirazzismo/","http://radioblackout.org/tag/lotta/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[20,491,492,493],"antirazzismo","lotta","war on migrants",{"post_content":495},{"matched_tokens":496,"snippet":497,"value":498},[73],"un corteo chiamato \"No ai \u003Cmark>nazisti\u003C/mark> nelle nostre strade\" (in foto),","I fatti di Budapest di due anni fa e la conseguente pesante repressione che sta colpendo le e gli antifascisti in Ungheria e fuori, hanno aperto una finestra sull’antifascismo un po’ più a est dei nostri abituali orizzonti. 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L’allargamento del conflitto rimane una realtà, che ha visto il moltiplicarsi di fronti nell’ultimo mese, Iran, Iraq, Pakistan, Mar Rosso, che si aggiungono a quelli già aperti all’indomani del 7 ottobre, come il Libano e, a ruota, la Siria. All’ordinanza emessa dalla Corte Penale Internazionale Israele ha risposto mettendo sotto accusa la Unrwa, certo non una novità, se non fosse che questa volta si é arrivato al defunding dell’agenzia, voluto da USA, Canada e Australia con dietro mezza Europa, Italia, Germania e Francia in testa. Registriamo negli ultimi due giorni le dichiarazioni di USA e Gb che fanno sapere di essere disposti a un riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese. Messaggio per Netanyahu? Nel mentre il governo israeliano continua a scricchiolare anche sotto i colpi delle élite che si oppongono a Netanyahu e di quella parte della popolazione che chiede a gran voce la liberazione di tutti gli ostaggi superstiti a qualunque costo.\r\n\r\n-------------------------------------------------\r\n\r\nRitorniamo nella seconda parte di trasmissione sulla protesta degli agricoltori. A Bruxelles grandi cortei di trattori giungono da Belgio, Germania e Francia fin sotto le porte del parlamento europeo facendo tremare la cancelleria della Von Der Leyer: inutile il tentativo di stemperare gli animi concedendo qualcosa in termini di dazi sul grano ucraino e deroghe per la rotazione obbligatoria dei terreni. In un clima surreale, tra roghi, mezzi agricoli nel centro cittadino, una presenza di forze dell’ordine apparentemente scarna, molti – Orban e Meloni in testa - provano a saltare sul carro della protesta improvvisandosi portavoce delle sue ragioni.\r\n\r\nAnche qui da noi in Piemonte le manifestazioni continuano. Mercoledì 31 Gennaio cortei di trattori hanno bloccato le strade di Alessandria, Cuneo, Vercelli, Novara e del Canavese. Le piazze animate quasi solo esclusivamente da contadini e contadine, allevatori e allevatrici non hanno registrato particolari tensioni con le forze dell’ordine. Saltava all’occhio la presenza di giovani in un comparto caratterizzato, almeno in Europa, da un età media altissima e una diffidenza verso le unioni sindacali del mondo agricolo (Cia, Confagricoltura e Coldiretti) e verso qualsiasi personaggio che provi a “cavalcare le proteste”. Per farci aggiornare su quanto accaduto e cominciare ad abbozzare le caratteristiche particolari del comparto agricolo piemontese abbiamo raggiunto ai nostri microfoni Fabrizio Garbarino dell’Associazione Rurale Italiana.\r\nDopo aver provato a ragionare intorno alle piazze piemontesi, con il nostro corrispondente dalla Francia abbiamo ricostruito la genesi e l’evoluzione della tanto contestata Politica Agricola Comune (PAC).\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/la-fine-01-02.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nToi Staff (TIMES OF ISRAEL) - In critique of PM, Eisenkot says talk of ‘absolute defeat’ of Hamas is a tall tale\r\n\r\nFrancesca Mannocchi - Le paure e i dubbi delle famiglie degli ostaggi di Hamas, Gerusalemme divisa\r\n\r\nFrancesca Mannocchi - Tra i pacifisti di Israele, il racconto di chi rifiuta la guerra: “Ci chiamano nazisti e traditori”\r\n\r\nJohn J. 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