","Le logiche di guerra della polizia","post",1716220208,[61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/nemico-interno/","http://radioblackout.org/tag/polizia/",[65,66,67],"guerra","nemico interno","polizia",{"post_content":69,"tags":74},{"matched_tokens":70,"snippet":72,"value":73},[71],"nemico","diritto penale o amministrativo del \u003Cmark>nemico\u003C/mark>, l’obiettivo oggi è quello di","Secondo la celebre immagine di Walter Benjamin, la polizia è una mescolanza di «due specie di violenza», la violenza che pone e la violenza che conserva il diritto. Tuttavia, più che nella semplice difesa e conservazione dell’ordine, la polizia ha un ruolo nella produzione dello stesso, è una tecnologia di governo.\r\n\r\nDopo il G8 di Genova erano le polizie italiane ad essere considerate le più violente d’Europa occidentale. Adesso sono quelle francesi. Tuttavia parlare di incremento di violenza è fuorviante: la polizia nel corso della sua storia ha sempre sparato, represso e ammazzato.\r\nBasta ricordare l'epoca di Mario Scelba, simbolo della repressione Dc contro tutto ciò che fosse o apparisse \"sovversivo\" nell’Italia degli anni ‘ 40 e ’50: la polizia, insieme ai carabinieri, non esitava a sparare sui picchetti di operai e braccianti che occupavano le terre o sui disoccupati in corteo.\r\n\r\nLa violenza della polizia non va quindi letta in termini di \"abuso\" o \"eccezione\", ma come componente strutturale dello Stato, tanto più in un'epoca in cui la guerra come paradigma della modernità sta emergendo spogliata di qualunque velo mediatore. Oggi infatti viviamo in un contesto in cui la polizia è sempre più esplicitamente chiamata a combattere una “guerra” contro il crimine e il disordine, equipaggiata con strumenti, nuove tecnologie e addestrata secondo logiche operative che richiamano sfacciatamente i modelli militari.\r\n\r\nChi si tratti di gestione militare della piazza, o dell'utilizzo del diritto penale o amministrativo del \u003Cmark>nemico\u003C/mark>, l’obiettivo oggi è quello di colpire e reprimere non più solo la popolazione migrante, indesiderabile o sovversiva, ma chiunque minacci di inceppare la mobilitazione totale a cui siamo sottoposti, anche nel campo delle idee. E' la popolazione refrattaria ad essere vista, a geometrie variabili, come criminogena. Lo Stato è pronto a distruggere la società, la polizia è una delle sue braccia armate.\r\n\r\nQui un approfondimento con Enrico Gargiulo, autore di \"Polizia. Un vocabolario dell'ordine\" (Mondadori, 2023):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/gargiulo-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQui l'analisi di Giuseppe Campesi, autore di \"Che cos'è la polizia?\" (Derive Approdi, 2024):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/campesi.mp3\"][/audio]",[75,77,81],{"matched_tokens":76,"snippet":65},[],{"matched_tokens":78,"snippet":80},[71,79],"interno","\u003Cmark>nemico\u003C/mark> \u003Cmark>interno\u003C/mark>",{"matched_tokens":82,"snippet":67},[],[84,89],{"field":35,"indices":85,"matched_tokens":86,"snippets":88},[17],[87],[71,79],[80],{"field":90,"matched_tokens":91,"snippet":72,"value":73},"post_content",[71],1157451471441625000,{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":96,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":98,"highlight":120,"highlights":138,"text_match":149,"text_match_info":150},{"cat_link":99,"category":100,"comment_count":47,"id":101,"is_sticky":47,"permalink":102,"post_author":50,"post_content":103,"post_date":104,"post_excerpt":53,"post_id":101,"post_modified":105,"post_thumbnail":106,"post_thumbnail_html":107,"post_title":108,"post_type":58,"sort_by_date":109,"tag_links":110,"tags":115},[44],[46],"68390","http://radioblackout.org/2021/04/sorveglianza-speciale-il-diritto-del-nemico-in-tempi-di-pace/","La richiesta di sorveglianza speciale verso Boba, un anarchico torinese, “colpevole”, tra le altre cose, di essere occupante di case, ed ex redattore di questa radio, la dice lunga sulla applicazione di misure restrittive della libertà, che si fondano sul diritto penale del nemico. Un diritto che colpisce in maniera precipua il nemico interno, la persona insuscettibile di ravvedimento, chi lotta contro Stato e capitale.\r\nIl 21 aprile il tribunale esaminerà il curriculum costruito dalla Procura Torinese, per giustificare la propria richiesta.\r\nQueste operazioni, sempre più frequenti negli ultimi anni, sono la punta dell’iceberg dell’emergere di una scena parallela a quella dei tribunali dove vengono contestati reati e non il proprio posizionamento rispetto all’ordine del mondo in cui siamo forzati a vivere. Siamo al di là dello stesso diritto liberale, che pur viziato all’origine da una squisita attitudine classista e autoritaria, non si occupa di “chi” ma di “cosa”.\r\n\r\nCe ne ha parlato Eugenio Losco, compagno ed avvocato, che in più occasioni ha difeso compagn per cui era stata chiesta la sorveglianza speciale.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/2021-04-13-sorveglianza-speciale-losco.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2021 04 13 sorveglianza speciale losco\r\n\r\nQui il comunicato della radio in solidarietà a Boba:\r\nhttps://radioblackout.org/2021/04/solidarieta-a-boba/","13 Aprile 2021","2021-04-23 15:59:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/insuscettibile-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/insuscettibile-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/insuscettibile-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/insuscettibile-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/insuscettibile-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/insuscettibile.jpg 512w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sorveglianza speciale. 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Questo fine settimana a Roma ci saranno delle iniziative che culmineranno con un presidio sotto l'ambasciata ucraina per sostenere i disertori che rifiutano la guerra.\r\nNe parliamo con una compagna\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-25112024-IL-FATTORE-UMANO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n ","25 Novembre 2024","Mobilitazione nel fine settimana a Roma a sostegno della diserzione .","2024-11-27 10:53:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/varianteumana1-200x110.png","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/varianteumana1-212x300.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/varianteumana1-212x300.png 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/varianteumana1-724x1024.png 724w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/varianteumana1-768x1086.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/varianteumana1-1086x1536.png 1086w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/varianteumana1-1448x2048.png 1448w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","LA VARIANTE UMANA.",1732561064,[169,170,171],"http://radioblackout.org/tag/contro-la-guerra/","http://radioblackout.org/tag/diserzione/","http://radioblackout.org/tag/guerra-russo-ucraina/",[173,174,175],"contro la guerra","diserzione","GUERRA RUSSO UCRAINA",{"post_content":177},{"matched_tokens":178,"snippet":179,"value":180},[71,79],"il capitale dispiega contro il \u003Cmark>nemico\u003C/mark> \u003Cmark>interno\u003C/mark> e i popoli oppressi. 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Le scuole e le università stanno sempre più diventando terreno di conquista di una ideologia bellicista e di controllo securitario che si fa spazio attraverso l’intervento diretto delle forze armate (in particolare italiane e statunitensi) declinato in una miriade di iniziative tese a promuovere la carriera militare in Italia e all’estero, e a presentare le forze armate e le forze di sicurezza come risolutive di problematiche che sono invece pertinenti alla società civile.\r\nQuesta invasione di campo vede come protagonisti rappresentanti delle forze militari addirittura in qualità di “docenti”, che tengono lezioni su vari argomenti (dall’inglese affidato a personale NATO a tematiche inerenti la legalità e la Costituzione) e arriva a coinvolgere persino i percorsi di alternanza scuola-lavoro (PCTO) attraverso l’organizzazione di visite a basi militari o caserme. Il tutto suffragato da protocolli di intesa firmati da rappresentanti dell’Esercito con il Ministero dell’Istruzione, gli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali e le singole scuole.\r\nSmilitarizzare le scuole e l’educazione vuol dire rendere gli spazi scolastici veri luoghi di pace e di accoglienza, opporsi al razzismo e al sessismo di cui sono portatori i linguaggi e le pratiche belliche, allontanare dai processi educativi le derive nazionaliste, i modelli di forza e di violenza, l’irrazionale paura di un “nemico” (interno ed esterno ai confini nazionali) creato ad hoc come capro espiatorio.\r\nNe parliamo con Serena Tusini, dell'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell'università, ascolta o scarica l'approfondimento.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-TUSINI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","5 Novembre 2024","Militarizzazione delle scuole ","2024-11-16 20:01:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-ESERCITO-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-ESERCITO-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-ESERCITO-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-ESERCITO-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-ESERCITO-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-ESERCITO.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","4 NOVEMBRE LA RETORICA DI GUERRA ENTRA NELLE SCUOLE.",1730796935,[201,202,203,204],"http://radioblackout.org/tag/a-scuola-di-guerra/","http://radioblackout.org/tag/esercito/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/scuola/",[206,207,208,209],"a scuola di guerra","esercito","militarizzazione","scuola",{"post_content":211},{"matched_tokens":212,"snippet":214,"value":215},[213,79],"nemico”","violenza, l’irrazionale paura di un “\u003Cmark>nemico”\u003C/mark> (\u003Cmark>interno\u003C/mark> ed esterno ai confini nazionali)","Il recente episodio del 29 ottobre, quando una classe di un liceo di Genova recatasi all’Expo Training 2024 di Milano per completare il PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) negli stand delle forze dell’ordine è stata edotta sull'uso «gratificante» del taser, è sintomatico del progressivo processo di militarizzazione delle nostre istituzioni scolastiche. 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Il suo ultimo libro Per un’ecologia pirata (tradotto in italiano da Valeria Gennari per Tamu edizioni (2024)) propone un’alternativa all’ecologia bianca, borghese e a cui manca un’approccio intersezionale. Ouassak parte dalla realtà dei quartieri popolari francesi e scrive a partire da questo contesto di lotta. E' qui che, a suo avviso, un approccio diverso all’ecologia può rappresentate una chiave di liberazione delle classi popolari non bianche. La domanda centrale che pone è come riappropriarsi di questo strumento in un contesto in cui a soggetti razzializzati viene negato il diritto di far propri questi territori e di sentirli loro. L’idea è quella di partire, nell’ambito di una politica ampia sui cambiamenti climatici e i loro effetti, da fronti di lotta molto vicini ai bisogni della popolazione. L’ancoraggio territoriale e il diritto alla libertà di circolazione diventano quindi perni fondamentali di un movimento che sia al contempo ecologista e antirazzista. Sono questi perni che possono permettere alle persone dei quartieri popolari di far propri i territori che abitano. Ma occorre anche pensare all’ecologia in ottica internazionalista, un’ecologia senza frontiere, che sia per tutti, non sono per i bianchi o per le classi alte.\r\n\r\nIl testo, oltre a una prospettiva teorica, offre una descrizione delle lotte che Ouassak ha portato avanti a Bagnolet (una banlieue parigina) insieme ad altre mamme del quartiere. In particolare analizza il caso della lotta per un’alimentazione equilibrata nelle scuole, la lotta per gli ascensori e quella per l’accesso a spazi pubblici nei quartieri popolari. Lotte che definisce come estremamente locali e radicalmente autonome. Autonome anche da alcuni movimenti ecologisti bianchi e partiti politici di sinistra.\r\n\r\nIn questa intervista, approfittiamo di questa possibilità di dialogo con Ouassak per parlare anche della sua visione politica più ampia, che vede al centro un’ecologia decoloniale. Un’ecologia dell’emancipazione come progetto politico universale, significa costruire una proposta sia per chi non abita i quartieri popolari, sia per chi intende oltrepassare e ribaltare approcci colonialisti, razzisti e classisti. Ouassak si sofferma anche sulle forme profonde che assumono il razzismo e l’islamofobia di Stato in Francia oggi - negare la possibilità di portare il velo o il burkini è soltanto un esempio recente del controllo dei corpi razializzati. E' dunque tanto più urgente che la popolazione musulmana e razializzata prenda parola direttamente per una lotta per la dignità e l'autodeterminazione. Inoltre il contesto europeo, sempre più a destra e fascistizzante, alimenta le discriminazioni sulla base di una narrazione securitaria che utilizza l'islamofobia come strumento per perimetrare il nemico interno ed esterno. Islamofobia che in parallelo diventa parte integrante delle narrazioni di guerra.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/FAF-Fatima-Ouassak-2024_07_27_2024.07.27-21.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","5 Agosto 2024","2024-08-05 11:14:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/photo_5861747666407506405_y-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/photo_5861747666407506405_y-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/photo_5861747666407506405_y-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/photo_5861747666407506405_y-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/photo_5861747666407506405_y-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/photo_5861747666407506405_y.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","RBO al Festival Alta Felicità - in dialogo con Fatima Ouassak",1722856486,[234,235,236,237,238,239],"http://radioblackout.org/tag/decoloniale/","http://radioblackout.org/tag/ecologia/","http://radioblackout.org/tag/ecologia-pirata/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/islamofobia/","http://radioblackout.org/tag/quartieri-popolari/",[241,242,243,15,244,245],"#decoloniale","ecologia","ecologia pirata","islamofobia","quartieri popolari",{"post_content":247},{"matched_tokens":248,"snippet":249,"value":250},[71,79],"come strumento per perimetrare il \u003Cmark>nemico\u003C/mark> \u003Cmark>interno\u003C/mark> ed esterno. 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Questa introduzione a cura dell'Assemblea antimilitarista di Pinerolo e della Cassa Antirepressione delle Alpi Occidentali, riportata in apertura dell'evento \"La scuola tra controllo sociale e militarizzazione\" svoltosi nella Sala del Mutuo Soccorso di Pinerolo il 15 marzo, riflette una possibile cornice in cui inquadrare tali trasformazioni:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Pinerolo-15-03-intro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[scarica]\r\n\r\nNon è più possibile infatti tenere in piedi la tesi di una scuola neutrale e apolitica, nè quella di una ricerca guidata dall'imparzialità e dallo spirito scientifico. Lo dimostrano i programmi interni e esterni che seguono, a partire dai gradi inferiori della scuola obbligatoria fino all'istruzione superiore e accademica, la logica della propaganda bellicista, dell'individuazione del nemico interno, dello sviluppo dei settori produttivi critici (intelligenza artificiale, aerospazio, sicurezza energetica) e della coltivazione delle alleanze strategiche.\r\n\r\nA partire dai programmi sperimentali di deradicalizzazione sponsorizzati dall'AISI e introdotti all'interno di corsi di formazione per docenti nelle scuole, che puntano a schedare e profilare gli individui non allineati e potenzialmente pericolosi per l'ordine costituito sulla base dei loro comportamenti. Per mezzo di questi corsi si attua una trasformazione del ruolo sociale del docente, da insegnante ad addetto al mantenimento dell'ordine interno. Ce ne ha parlato Francesco Migliaccio, attualmente docente in un istituto in cui vengono sperimentati questi programmi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Pinerolo-15-03-migliaccio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[scarica]\r\n\r\nL'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole si è attivato negli ultimi mesi per denunciare e fornire strumenti sia per l'interpretazione che l'azione in questo preoccupante contesto. Il gruppo fornisce materiali sul proprio sito e appoggia le iniziative di contestazione nelle scuole. Ce ne parla Umberto Ottone.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Pinerolo-15-03-ottone.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[scarica]\r\n\r\nSpostandosi dalla formazione dell'obbligo al mondo accademico, si è affrontato anche il tema del coinvolgimento crescente e sempre più normalizzato degli atenei con l'industria delle armi o altri Atenei di Stati guerrafondai come Israele. Queste partnership di ricerca, che includono scambi, programmi congiunti e collaborazioni accademiche, insieme al finanziamento delle borse con fondi provenienti dalle grandi aziende della guerra, come Leonardo, rivestono un ruolo sempre più invasivo e strutturale nell'Università italiana. Un caso eclatante, di cui ci parla Paolo Barisone, è la collaborazione del Politecnico con l'agenzia europea Frontex, che si occupa del controllo dei flussi migratori e che è al centro di numerose controversie legate alle modalità criminali del suo operato. Il Politecnico di Torino è inoltre coinvolto in altri progetti a stretto contatto con Leonardo, primo fra tutti la Città dell'Aerospazio che sta venendo allestita in Corso Marche. 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Questa volta si parla di sprechi edilizi e relativi abbandoni, a Torino nel 1961 si svolse l'Esposizione internazionale e le strutture architettoniche che furono costruite per l'occasione che fine hanno fatto? La risposta è già scritta in un copione a cui siamo abituati ma che è sempre utile rileggere con lenti diverse in diversi momenti storici.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Backwards-Italia-61-07_09_2019_25.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 12 ore 13,00 – Dialogo con Fatima Ouassak - RBO live @ Festival Alta Felicità 2024 94 minuti [Radio Blackout]: Fatima Ouassak è una politologa e militante ecologista, femminista e antirazzista. Il suo ultimo libro Per un’ecologia pirata (tradotto in italiano da Valeria Gennari per Tamu edizioni (2024)) propone un’alternativa all’ecologia bianca, borghese e a cui manca un’approccio intersezionale. Ouassak parte dalla realtà dei quartieri popolari francesi e scrive a partire da questo contesto di lotta. 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Da lì, questa narrazione sulle origini storiche e la dinamica di una vicenda poco nota ai più: il movimento dell’autonomia proletaria emerge come una rottura del quadro socio-politico della Calabria a cavallo tra anni Sessanta e Settanta e, col suo combinato di “plasticità” e “nomadismo”, di “comunicazione fisica” e “passionalità”, aggiungendovi quel tanto di “volume di fuoco spontaneo”, si pone in continuità con tutti i precedenti storici di insubordinazione e ribellione spontaneamente verificatisi nella regione, non ultimo il “brigantaggio”.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Autonomia-proletaria-nella-Calabria-degli-anni-70_37.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 08,30 – Speciale Marcello Bacci 27 minuti [Arsider, Radio blackout]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 21,00 – Craxi Driver - Bestie di Satana 35 minuti [Craxi Driver]:\r\n\r\nDisco-racconto su uno dei fatti di cronaca più brutali della storia italiana \"Sembriamo serial killer e forse lo siamo. Di sicuro, lo stiamo diventando. I ragazzi che assistono alla performance si esaltano, tanto nessuno capisce il nostro inglese che cola morte, crocifissi, Madonne calpestate, preti sodomizzati e massacrati.\"\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Craxi-Driver-Bestie-di-Satana_34.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 09,30 – Ghigliottina - Revival miniere 2 56 minuti [Radio Neanderthal, Ghigliottina]:\r\n\r\nGhigliottina, il revival delle miniere travestito da transizione ecologica, puntata 2 di 2\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Ghigliottina-Revival-miniere-2_54.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 22,00 – Musick To Play In The Dark - Killing joke special 69 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]: Speciale realizzato dalla redazione del programma Musick To play in the dark sui Killing Joke, realizzato in memoria della scomparsa Geordie Walker\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/MTPITD-Killing-Joke-special_69.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 23,30 – Japan Blues - Roads to freedom mix for Radio Blackout 63 minuti [Radio Blackout, Japan Blues]: Japan Blues ha fatto questo mix stravagante per sostenere le libere frequenze. Un ammasso gentile di suoni giapponesi per fare le fusa.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Japan-Blues-Roads-to-Freedom-mix-for-Radio-Blackout_62.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 09,30 – Plurex Records Mixtape 69 minuti [Radio Blackout, Plurex Records]:\r\n\r\nPlurex Records,etichetta DIY olandese post-punk della fine degli anni 70 inizio anni 80\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Plurex-records-special-mix_68.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 13,30 – Breve storia del discofunk 27 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 18,30 – Cru Servers - Tottum per tutti 33 minuti [Radio Blackout, Cru Servers]:\r\n\r\nTottum per Tutti is the new album of the Cru Servers, made exclusively for Radio Blackout. The idea came one day during the lockdown, we asked them, they replied with this unpublished material outtaken from their first official release!! (because it’s only love, if love you can give!)\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Cru-Servers-Tottum-per-tutti_32.mp3\r\n\r\n[download]","8 Marzo 2025","2025-04-11 14:04:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 10 al 16 Marzo 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'61 26 minuti [Radio Blackout, Backwards]:\r\n\r\nPuntata del 7 settembre 2019 della trasmissione Backwards, condotta da Malcolm. Questa volta si parla di sprechi edilizi e relativi abbandoni, a Torino nel 1961 si svolse l'Esposizione internazionale e le strutture architettoniche che furono costruite per l'occasione che fine hanno fatto? La risposta è già scritta in un copione a cui siamo abituati ma che è sempre utile rileggere con lenti diverse in diversi momenti storici.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Backwards-Italia-61-07_09_2019_25.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 12 ore 13,00 – Dialogo con Fatima Ouassak - RBO live @ Festival Alta Felicità 2024 94 minuti [Radio Blackout]: Fatima Ouassak è una politologa e militante ecologista, femminista e antirazzista. Il suo ultimo libro Per un’ecologia pirata (tradotto in italiano da Valeria Gennari per Tamu edizioni (2024)) propone un’alternativa all’ecologia bianca, borghese e a cui manca un’approccio intersezionale. Ouassak parte dalla realtà dei quartieri popolari francesi e scrive a partire da questo contesto di lotta. E’ qui che, a suo avviso, un approccio diverso all’ecologia può rappresentate una chiave di liberazione delle classi popolari non bianche. La domanda centrale che pone è come riappropriarsi di questo strumento in un contesto in cui a soggetti razzializzati viene negato il diritto di far propri questi territori e di sentirli loro. L’idea è quella di partire, nell’ambito di una politica ampia sui cambiamenti climatici e i loro effetti, da fronti di lotta molto vicini ai bisogni della popolazione. L’ancoraggio territoriale e il diritto alla libertà di circolazione diventano quindi perni fondamentali di un movimento che sia al contempo ecologista e antirazzista. Sono questi perni che possono permettere alle persone dei quartieri popolari di far propri i territori che abitano. Ma occorre anche pensare all’ecologia in ottica internazionalista, un’ecologia senza frontiere, che sia per tutti, non sono per i bianchi o per le classi alte.\r\n\r\nIl testo, oltre a una prospettiva teorica, offre una descrizione delle lotte che Ouassak ha portato avanti a Bagnolet (una banlieue parigina) insieme ad altre mamme del quartiere. In particolare analizza il caso della lotta per un’alimentazione equilibrata nelle scuole, la lotta per gli ascensori e quella per l’accesso a spazi pubblici nei quartieri popolari. Lotte che definisce come estremamente locali e radicalmente autonome. Autonome anche da alcuni movimenti ecologisti bianchi e partiti politici di sinistra.\r\n\r\nIn questa intervista, approfittiamo di questa possibilità di dialogo con Ouassak per parlare anche della sua visione politica più ampia, che vede al centro un’ecologia decoloniale. Un’ecologia dell’emancipazione come progetto politico universale, significa costruire una proposta sia per chi non abita i quartieri popolari, sia per chi intende oltrepassare e ribaltare approcci colonialisti, razzisti e classisti. Ouassak si sofferma anche sulle forme profonde che assumono il razzismo e l’islamofobia di Stato in Francia oggi – negare la possibilità di portare il velo o il burkini è soltanto un esempio recente del controllo dei corpi razializzati. E’ dunque tanto più urgente che la popolazione musulmana e razializzata prenda parola direttamente per una lotta per la dignità e l’autodeterminazione. Inoltre il contesto europeo, sempre più a destra e fascistizzante, alimenta le discriminazioni sulla base di una narrazione securitaria che utilizza l’islamofobia come strumento per perimetrare il \u003Cmark>nemico\u003C/mark> \u003Cmark>interno\u003C/mark> ed esterno. Islamofobia che in parallelo diventa parte integrante delle narrazioni di guerra.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/RBO-live-@-Festival-Alta-Felicità-2024-Dialogo-con-Fatima-Ouassak_93.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 13 ore 08,30 – Autonomia proletaria nella Calabria degli anni 70 38 minuti [radio cane.info]: Abbiamo incontrato Francesco Cirillo di passaggio a Milano per la presentazione del suo libro Sud e ribellione. Dall’autonomia proletaria calabrese alla rete meridionale del Sud ribelle. Da lì, questa narrazione sulle origini storiche e la dinamica di una vicenda poco nota ai più: il movimento dell’autonomia proletaria emerge come una rottura del quadro socio-politico della Calabria a cavallo tra anni Sessanta e Settanta e, col suo combinato di “plasticità” e “nomadismo”, di “comunicazione fisica” e “passionalità”, aggiungendovi quel tanto di “volume di fuoco spontaneo”, si pone in continuità con tutti i precedenti storici di insubordinazione e ribellione spontaneamente verificatisi nella regione, non ultimo il “brigantaggio”.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Autonomia-proletaria-nella-Calabria-degli-anni-70_37.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 08,30 – Speciale Marcello Bacci 27 minuti [Arsider, Radio blackout]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 21,00 – Craxi Driver - Bestie di Satana 35 minuti [Craxi Driver]:\r\n\r\nDisco-racconto su uno dei fatti di cronaca più brutali della storia italiana \"Sembriamo serial killer e forse lo siamo. Di sicuro, lo stiamo diventando. I ragazzi che assistono alla performance si esaltano, tanto nessuno capisce il nostro inglese che cola morte, crocifissi, Madonne calpestate, preti sodomizzati e massacrati.\"\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Craxi-Driver-Bestie-di-Satana_34.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 09,30 – Ghigliottina - Revival miniere 2 56 minuti [Radio Neanderthal, Ghigliottina]:\r\n\r\nGhigliottina, il revival delle miniere travestito da transizione ecologica, puntata 2 di 2\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Ghigliottina-Revival-miniere-2_54.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 22,00 – Musick To Play In The Dark - Killing joke special 69 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]: Speciale realizzato dalla redazione del programma Musick To play in the dark sui Killing Joke, realizzato in memoria della scomparsa Geordie Walker\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/MTPITD-Killing-Joke-special_69.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 23,30 – Japan Blues - Roads to freedom mix for Radio Blackout 63 minuti [Radio Blackout, Japan Blues]: Japan Blues ha fatto questo mix stravagante per sostenere le libere frequenze. 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The idea came one day during the lockdown, we asked them, they replied with this unpublished material outtaken from their first official release!! 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Sulle cui vite hanno pesato – e pesano – le strategie criminalizzanti delle forme di resistenza palestinesi agite da Israele, con l’immancabile supporto dello Stato italiano.\r\n\r\nRintracciare le fila degli ultimi mesi di accanimento giuridico e poliziesco su Anan, Ali e Mansour ci permette di cogliere alcuni collegamenti tra i dispositivi detentivi penali e amministrativi, la loro genealogia e il loro possibile futuro utilizzo. Nonché di sottolineare le strategie agite dalla controparte dal 7 Ottobre 2023 ad oggi per delineare delle figure di nemico interno da annientare o rendere docile.\r\n\r\nAscolta qui il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Mansur13.09.24.mp3\"][/audio]","14 Settembre 2024","2024-09-14 18:03:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/photo_5990131896811636146_y-200x110.jpg","Due facce della stessa medaglia: sulla detenzione amministrativa e penale",1726337006,[574,575,576,419],"http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/israele/",[578,316,318,320],"carcere",{"post_content":580},{"matched_tokens":581,"snippet":582,"value":583},[71,79],"per delineare delle figure di \u003Cmark>nemico\u003C/mark> \u003Cmark>interno\u003C/mark> da annientare o rendere docile.\r","Aspettando l’esito dell’udienza dinanzi al giudice di pace di Roma per Mansour Doghmosh (poi fortunatamente risoltasi nella sua liberazione) ai microfoni di Harraga, in onda su Radio Blackout, un approfondimento con una compagna di Progetto Palestina ci permette di andare al cuore delle intricate e connesse vicende penali e amministrative di Ali, Anan e Mansour. 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Fare attenzione all’ordine di senso attraverso cui la brutalità di frontiere e detenzione si esplica sul piano geopolitico – e non solo – vuol dire però ricordarci anche come l’oppressione lungo la linea del colore incorpori un’implicita gerarchia della bianchezza dentro la quale Storia, Colonia e brutalità del capitalismo neo-liberale sono ingredienti fondamentali.\r\n\r\nDi tutto questo e altro abbiamo parlato in una interessante diretta con una compagna da Milano ai microfoni di Harraga.\r\n\r\nAscolta il podcast qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/ALBANIA21.6.2024.mp3\"][/audio]","8 Luglio 2024","2024-07-08 23:33:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/melonirama-200x110.jpg","AGGIORNAMENTI DALL’ALBANIA E L’ESTERNALIZZAZIONE DELLA DETENZIONE AMMINISTRATIVA",1720481619,[575,600],"http://radioblackout.org/tag/detenzione/",[316,602],"detenzione",{"post_content":604},{"matched_tokens":605,"snippet":606,"value":607},[71,79],"una soffocante retorica bellica sul \u003Cmark>nemico\u003C/mark> \u003Cmark>interno\u003C/mark>. 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[…] La gestione e controllo dei flussi migratori hanno fatto assumere ad alcuni porti italiani – approdi dei viaggi di chi fugge dalla miseria e dalla guerra provocata nel sud del mondo dal colonialismo e dallo sfruttamento dei paesi occidentali – il ruolo di luoghi privilegiati di propaganda di politiche migratorie razziste e persecutorie. \r\nMa tutto questo ha anche l’effetto di risignificare il porto come luogo concreto del nesso guerra – razzismo. Un aspetto che lotte come quella dei portuali di Genova colgono appieno. (tratto da Nessun approdo alla guerra)\r\n\r\nLe recenti mobilitazioni dei portuali genovesi e di altri porti europei contro il trasporto di armamenti da parte della compagnia nazionale saudita Bahri hanno efficacemente messo in luce il funzionamento e la possibilità di blocco delle lunghe catene globali dell'industria bellica e della logistica di guerra.\r\n\r\nL'assemblea contro la guerra di Genova indice un corteo per sabato 7 dicembre a Sestri Ponente contro l'azienda bellica italiana Leonardo, eccellenza a livello mondiale nel settore della difesa, dell'aerospazio e dei sistemi di sicurezza per la gestione del \"nemico interno\". Con un compagno dell'assemblea presentiamo l'iniziativa e ritorniamo sulle mobilitazioni dei portuali della scorsa primavera:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/genova1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNella seconda parte, allargando lo sguardo dalla vicenda della Bahri Yanbu, spostiamo il focus sul ruolo dell'Arabia Suadita, paese che si colloca al terzo posto a livello mondiale per le spese militari negli ultimi anni. Attore regionale di primo piano nelle dispute geopolitiche mediorientali, dal conflitto in Yemen alla guerra civile siriana, la classe dominante saudita intraprende una vera e propria corsa agli armamenti, stretta fra crisi petrolifera, necessità di diversificazione produttiva, tensioni sociali latenti e tentativi di espansionismo regionale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/genova2.mp3\"][/audio]","26 Novembre 2019","2019-11-26 23:14:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/nessunapprodo-200x110.jpg","Industria degli armamenti e logistica di guerra - Sulle mobilitazioni antimilitariste genovesi",1574810063,[],[],{"post_content":651},{"matched_tokens":652,"snippet":653,"value":654},[71,79],"sicurezza per la gestione del \"\u003Cmark>nemico\u003C/mark> \u003Cmark>interno\u003C/mark>\". 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Le periferie nella morsa della Lega\r\nUn’analisi dei voto che tenga conto delle questioni sociali ci consegna una mappa dei territori dove si sono affermati i sovranisti, che ci narra della grande paura sociale che sta scuotendo l’Europa e che trova sbocco nel mito dell’identità nazionale, religiosa, che individua “l’altro” come nemico interno su cui riversare il proprio disagio sociale.\r\nA Roma le quartiere dove si campa male la vita, dove i fascisti soffiano sul fuoco della guerra tra poveri, la Lega ha fatto man bassa.\r\nLa Lega a Torino vince in tutta la periferia nord della città, quella dove è concentrata la maggior parte della popolazione immigrata nel capoluogo subalpino. Nei quartieri dove la lotta di classe ha, almeno in parte, ceduto il passo alla guerra all’immigrazione.\r\nNei quartieri dove la logica securitaria è la cura di ogni male, specie di quello di cui nessuno si cura: la povertà, il declino di ogni forma di mobilità sociale, la precarietà come orizzonte esistenziale “normale”.\r\nLa debacle dei 5 Stelle che hanno visto dimezzare i propri consensi in poco più di un anno è tutta nell’ambiguità costitutiva di un movimento che nasce dall’invettiva grillina, ma non riesce a costruire, a mantenere i legami con i movimenti che ne avevano garantito parte del successo. 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Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46","4 Giugno 2019","2019-06-10 17:14:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/IMG_20190602_182738-200x110.jpg","Anarres del 31 maggio. Le periferie nella morsa della Lega. 2 giugno. Parata degli assassini. 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Le periferie nella morsa della Lega\r\nUn’analisi dei voto che tenga conto delle questioni sociali ci consegna una mappa dei territori dove si sono affermati i sovranisti, che ci narra della grande paura sociale che sta scuotendo l’Europa e che trova sbocco nel mito dell’identità nazionale, religiosa, che individua “l’altro” come \u003Cmark>nemico\u003C/mark> \u003Cmark>interno\u003C/mark> su cui riversare il proprio disagio sociale.\r\nA Roma le quartiere dove si campa male la vita, dove i fascisti soffiano sul fuoco della guerra tra poveri, la Lega ha fatto man bassa.\r\nLa Lega a Torino vince in tutta la periferia nord della città, quella dove è concentrata la maggior parte della popolazione immigrata nel capoluogo subalpino. Nei quartieri dove la lotta di classe ha, almeno in parte, ceduto il passo alla guerra all’immigrazione.\r\nNei quartieri dove la logica securitaria è la cura di ogni male, specie di quello di cui nessuno si cura: la povertà, il declino di ogni forma di mobilità sociale, la precarietà come orizzonte esistenziale “normale”.\r\nLa debacle dei 5 Stelle che hanno visto dimezzare i propri consensi in poco più di un anno è tutta nell’ambiguità costitutiva di un movimento che nasce dall’invettiva grillina, ma non riesce a costruire, a mantenere i legami con i movimenti che ne avevano garantito parte del successo. I pentastellati pagano il prezzo di essere una sorta di peronismo in salsa italiana, né di destra, né di sinistra, un populismo anomalo alle nostre latitudini, che un partito nettamente di destra come la Lega ha azzannato alla gola.\r\nNelle urne vince la paura, ma i più, specie in Italia, non votano.\r\n\r\nNe abbiamo discusso con Giovanni Semi, che insegna sociologia a Torino e con Francesco Fricche, economista romano.\r\n\r\n2 giugno. Parata degli assassini\r\n\r\nAntimilitarismo. Missioni di guerra, nuova portaerei e altri giocattoli\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nBlackout Fest dal 7 al 9 giugno allo Spazio 211 – Ci saremo con distro, SeriRiot, punto info e tanto altro...\r\n\r\nVenerdì 14 giugno \r\nore 16\r\nin via Po 16\r\nPunto info sul pacchetto sicurezza bis del governo\r\nIl nuovo pacchetto sicurezza annunciato dal governo stabilisca che chi presta soccorso ai naufraghi, rischia multe salatissime e il ritiro della patente. La gente di mare dovrà scegliere se diventare complice degli assassini di Stato o perdere la barca e il lavoro.\r\nQuesto nuovo decreto legge è un altro tassello di un puzzle repressivo che mette in seria discussione la possibilità di manifestare. Le nuove norme trasformano in comportamenti criminali accendere un fumogeno o fare fuochi d’artificio. La responsabilità individuale, che richiede ai PM l’onere della prova, cede il passo alla responsabilità collettiva, dove alcune condotte possono essere addebitate a chiunque partecipi, senza necessità di dimostrare altro che la presenza. L’oltraggio a pubblico ufficiale, un mero reato d’opinione, può essere sanzionato con quattro anni di carcere.\r\nVogliono seminare la paura: spetta ai movimenti sociali far si che cambi di campo.\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere. \r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46",[682],{"field":90,"matched_tokens":683,"snippet":679,"value":680},[71,79],{"best_field_score":151,"best_field_weight":39,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":185,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},6637,{"collection_name":349,"first_q":66,"per_page":284,"q":66},["Reactive",688],{},["Set"],["ShallowReactive",691],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fqtKLaKFPzjSSwdCDuR6xgCJG-7rWGX9MioIItNPtsk8":-1},true,"/search?query=nemico+interno"]