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Lo scellerato progetto prevede tra l'altro l’abbattimento di un alto numero di alberi adulti sani. L'intera progettazione si è già manifestata chiaramente pseudo ecologica, a partire dalla previsione di una costosa passerella ciclopedonale che, come rilevato dagli stessi ideatori della ciclovia VenTo che se ne dovrebbe servire, è un'opera inutile: un passaggio con identica funzione è già presente e le sue pessime condizioni sono oggetto di denuncia dei residenti da anni.\r\n\r\n\r\n\r\nD'altra parte non ci sono state consultazioni popolari, ma incontri informativi a giochi fatti, senza possibilità di opporsi o modificare il progetto. La procedura di valutazione è stata carente sotto molteplici aspetti, saltando verifiche ambientali e modificando gli habitat a fini di semplificazione. In questi mesi i cittadini hanno constatato che le ruspe hanno operato anche al di fuori dalle zone previste dal progetto, senza che sia avvenuta nessuna ispezione preventiva per verificare la presenza di piccoli mammiferi, anfibi, nonché nidi, alveari, e altre forme di vita.\r\n\r\nLo svolgimento dei lavori è stato limitato per alcuni giorni a una parte delle aree in seguito alla presentazione di due diffide, il 12 e 18 settembre, che chiedevano la sospensione in tutto il parco. La presenza di ricci è stata esclusa con un solo ridicolo sopralluogo nell'area del cantiere, dopo 2 settimane dall'avvio dei lavori. Si tratta di un progetto finanziato con i fondi del PNRR e che prevede diversi interventi in zone a protezione speciale (ZPS) e in aree tutelate dalla Rete Natura 2000. In generale tutti i finanziamenti PNRR sono coperti dalla clausola del DNSH (Do Not Significant Harm) che avrebbe dovuto escludere la fattibilità di progetti che comportano una serie di rischi ecologici - che in questo caso invece si verificano - progetti che al contrario dovrebbero essere portatori di un miglioramento ambientale comprovato - che pare totalmente assente. L'area è per di più ad elevato rischio idrogeologico, costituendo alveo di piena del Po.\r\nI fondi PNRR ottenuti erano destinati al ripristino di impianti sportivi pubblici in disuso, al Meisino non esiste un tale impianto, ma un ex galoppatoio militare, già cascina agricola, che è stato ironicamente spacciato per struttura sportiva pubblica. Inoltre secondo il Piano d'Area tale fabbricato non può essere ristrutturato, ma la sua conversione in centro di educazione sportiva e ambientale è stata fatta passare per risanamento conservativo. Il progetto è quindi viziato in origine e in tutta la procedura da una serie di mistificazioni che hanno suscitato l'indignazione collettiva. I fondi utilizzati per questo assurdo progetto (11 milioni e mezzo di euro, in gran parte a debito) avrebbero potuto essere destinati alla ristrutturazione di alcuni impianti sportivi chiusi in città, per esempio le non lontane piscine Sempione. La narrazione fasulla e il greenwashing dell'amministrazione sono una costante di molti progetti derivanti dal PNRR in tutta Italia e dagli altri fondi di provenienza europea tutti contraddistinti dall'urgenza e da vincoli che spesso non permetto un utilizzo sensato.\r\nNumerose azioni di rallentamento sono state poste in essere da chi da mesi si oppone alla devastazione del parco, unite al costante monitoraggio delle zone dove ora sorgono deturpanti e rumorosi cantieri. L'inverno si avvicina ma non intendiamo fermarci fino a che le ruspe non se ne saranno andate, che questa lotta per la difesa del vivente sia importante lo dimostrano le multiformi provenienze di chi vuole difendere questo luogo prezioso, al fianco dei residenti che da due anni osteggiano il progetto.\r\n\r\nDifendere il parco è possibile!\r\n\r\n \r\n\r\nTutto squat, il giornale malandrino del 15 novembre 2024","15 Novembre 2024","2024-11-22 00:44:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/immagine_2024-11-22_001144066-200x110.png","Giù le mani dal Meisino - TuttoSquat 15.11.2024",1731701905,[185],"http://radioblackout.org/tag/tutto-squat-il-giornale-malandrino/",[187],"Tutto squat - Il giornale malandrino",{"post_content":189},{"matched_tokens":190,"snippet":192,"value":193},[191],"funzione","inutile: un passaggio con identica \u003Cmark>funzione\u003C/mark> è già presente e le"," \r\n\r\nIl progetto che incombe sul Parco del Meisino, denominato Parco dello Sport e dell'Educazione Ambientale, si contraddistingue per una sfavillante verniciatura \"green\" a ricoprire i numerosi interventi previsti e lo stesso nome del progetto che inizialmente, e più onestamente, era Cittadella dello Sport.\r\nI lavori sono ufficialmente iniziati a inizio di settembre e hanno già prodotto una serie di danni alla riserva naturale tutelata dalle direttive europee Habitat e Uccelli e ricchissima di biodiversità. 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Hanno conosciuto la realtà della radio e noi gli abbiamo chiesto di parlarci di alcuni temi caldi in Germania:\r\n1- abbiamo commentato i risultati elettorali che hanno portato al 16% il partito neo nazista AFD grazie soprattutto al voto giovanile ed dell'EST;\r\n\r\n2- La Denuclearizzazione dell'energia è incompatibile con la decarbonizzazione alla luce dell'attuale guerra alla Russia che ha escluso il GAS come alternativa annunciata;\r\n\r\n3- La questione palestinese difficile da portare in piazza a causa delpretesto antisemita tedesco che giustifica ogni mezzo repressivo e alimenta i divieti ufficiali\r\n\r\n4- La crisi del settore manifatturiero automobilista che ha già annunciato il licenziamento di 20.000 opera* e la chiusura di fabbriche in germania\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/F_m_17_09_Intervista-in-studio-con-studenti-tedeschi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia dell'avvocato Gian Luca Vitale sul trasferimento del processo ILVA da Taranto a Potenza. La posizione di parte civile di Slai Cobas e medicina democratica che cura l'avvocato ci ha permesso di entrare nei dettagli tecnici e politici di una decisione della Core d'Appello di Taranto che ha annullato 7 anni di processo. Un pesantissimo schiaffo agli operai Ilva, agli abitanti del quartiere Tamburi e di tutta la città di Taranto, alle famiglie degli operai morti, dei bambini morti.\r\nIn un comunicato dello SLAI Cobas di Taranto si legge: La realtà è che padroni, governo, giudici della Corte d'appello hanno fatto una sorta di alleanza per salvare i padroni assassini e tutti gli imputati e per consegnare ai nuovi padroni una ex Ilva non gravata da nessuna condanna e provvedimento. Noi eravamo stati \"cattivi profeti\", quando abbiamo denunciato che l'ordinanza di sospensione della provvisionale fatta da Del Coco alla prima l'udienza era un cattivo segnale, un preavviso della linea pro Ilva di questa Corte d'appello. Ma non finisce e non può finire qui.\r\nLo Slai cobas mobiliterà le parti civili, chiama gli operai, la cittadinanza di Taranto a ribellarsi a questa pesante offesa, morale,pratica. Stiamo preparando per fine mese (quando vi saranno le motivazioni di questa ordinanza) un'assemblea pubblica con la presenza degli avvocati nostri di parte civile, e vogliamo preparare una grande manifestazione. Nello stesso tempo stiamo già verificando tutte le possibilità di ricorso legale contro questa ordinanza.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/F_m_17_09_Avv.-Gianluca-Vitale-su-processo-ILVA-spostato-a-Potenza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento della serata è stato quello delle nomine de* docenti precari della scuola pubblica. La nostra inviata ha raccolto per noi testimonianze durante lo svolgimento del presidio organizzato da insegnanti e sindacati avvenuto martedì 10 settemre sotto l' Ufficio Scolastico Territoriale. Dal 2020 ad oggi, il focus della contestazione verte sulla richiesta di tornare alle convocazioni in presenza, che servivano anche a dipanare possibili incomprensioni o vere e proprie criticità rispetto alle nomine. Il problema principale del meccanismo di convocazione tramite algoritmo, come avviene tutt'ora, è il fatto che una volta assegnata la cattedra il sistema non torna più indietro, lasciando persone senza possibilità di poter lavorare durante l'anno scolastico.\r\n\r\nSentirete dalla voce de* partecipant* queste e le altre istanze che hanno portato durante questo presidio e che vertiranno verso un'imminente mobilitazione nazionale di settore.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Interviste-presidio-UST-Torino.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","23 Settembre 2024","2024-09-23 19:32:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/ilva-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 17/09/2024",1727105005,[212],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[118],{"post_content":215},{"matched_tokens":216,"snippet":218,"value":219},[217],"posizione","da Taranto a Potenza. 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Ma non finisce e non può finire qui.\r\nLo Slai cobas mobiliterà le parti civili, chiama gli operai, la cittadinanza di Taranto a ribellarsi a questa pesante offesa, morale,pratica. Stiamo preparando per fine mese (quando vi saranno le motivazioni di questa ordinanza) un'assemblea pubblica con la presenza degli avvocati nostri di parte civile, e vogliamo preparare una grande manifestazione. Nello stesso tempo stiamo già verificando tutte le possibilità di ricorso legale contro questa ordinanza.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/F_m_17_09_Avv.-Gianluca-Vitale-su-processo-ILVA-spostato-a-Potenza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento della serata è stato quello delle nomine de* docenti precari della scuola pubblica. 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Il problema principale del meccanismo di convocazione tramite algoritmo, come avviene tutt'ora, è il fatto che una volta assegnata la cattedra il sistema non torna più indietro, lasciando persone senza possibilità di poter lavorare durante l'anno scolastico.\r\n\r\nSentirete dalla voce de* partecipant* queste e le altre istanze che hanno portato durante questo presidio e che vertiranno verso un'imminente mobilitazione nazionale di settore.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Interviste-presidio-UST-Torino.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[221],{"field":161,"matched_tokens":222,"snippet":218,"value":219},[217],{"best_field_score":168,"best_field_weight":169,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":35,"score":198,"tokens_matched":82,"typo_prefix_score":171},{"document":225,"highlight":237,"highlights":243,"text_match":166,"text_match_info":246},{"comment_count":35,"id":226,"is_sticky":35,"permalink":227,"podcastfilter":228,"post_author":204,"post_content":229,"post_date":230,"post_excerpt":41,"post_id":226,"post_modified":231,"post_thumbnail":232,"post_title":233,"post_type":144,"sort_by_date":234,"tag_links":235,"tags":236},"90926","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-02-07-2024/",[94]," \r\n\r\nIl primo argomento della trasmissione è stato l'intervista allo scrittore curdo Firat Ceweri, con cui abbiamo parlato del mestiere dello scrittore, dal particolare punto di vista di chi si è ritrovato a farlo da esule. Infatti il nostro interlocutore, che abbiamo avuto il piacere di ospitare nei nostri studi perchè in transito dal Piemonte per ritirare il premio Ostana, è nato nel 1959 a Derik e nel 1980 ha abbandonato la Turchia per la Svezia per il solo desiderio di continuare a poter scrivere in lingua curda, cosa che a causa del regime discriminatorio turco, era vietatissimo fare nel suo paese natìo.\r\n\r\nNei 44 anni passati in Svezia, oltre a produrre le sue opere, prima poesie e più tardi in prosa in lingua curda, Firat ha continuato la sua opera di recupero e di promozione dell'utilizzo della lingua del suo popolo, traducendo svariate opere internazionali in curdo (e viceversa) e fondando una rivista che fungesse da faro per chi avesse voluto interessarsi agli scrittori e alle opere prodotte in curdo, Nudem. Dopo aver parlato del ruolo di questa e di un'altra storica rivista che dagli anni '30 aveva iniziato questa opera di promozione degli autori curdi, ci siamo spostati sulla situazione degli scrittori contemporanei, per poi fare un brevissimo cenno sull'ultimo romanzo scritto da Firat \"Il matto, la prostituta e lo scrittore\" (edito da calamaro edizioni) che potrete trovare a disposizione nella distro di Radio Blackout. Ringraziamo Murat Cinar, anche lui ospite in studio in questa puntata, per aver fatto da interprete per la realizzazione di questa intervista.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/F_m_02_07_Intervista-in-studio-allo-scrittore-curdo-Firat-Ceweri-tradotto-da-Murat-Cinar.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Matteo ex operaio GKN di Firenze sulla lotta del collettivo che di fatto sta proponendo la progettazione del futuro di quel sito industriale e dei posti di lavoro. Sospesa il 27 giugno la tendata dell'ex Gkn in piazza Indipendenza, dopo una resistenza di 35 giorni, di cui 13 in sciopero della fame. La prossima tappa sarà il 12 luglio in piazza Poggi, sempre a Firenze, con un talk e concerto organizzato per il terzo anniversario dell'assemblea permanente. Intanto si allarga la solidarietà di lavoratori e lavoratrici attorno alla proposta di legge sui consorzi di sviluppo industriale. La Funzione Pubblica della Cgil in regione ha scritto al consiglio regionale per chiedere che la legge venga discussa al più presto, in quanto \"scelta di politica industriale finalizzata a realizzare un virtuoso impiego delle risorse pubbliche e scoraggiare sul territorio regionale altri casi di speculazioni spregiudicate, come quello di cui si è reso protagonista il Fondo Melrose ai danni dell’economia e delle popolazioni fiorentine e toscane\".\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/F_m_02_07_Matteo-Ex-GKN-su-tendopoli-in-regionesciopero-della-fame-ed-evento-12_07.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di una lavoratrice del cinema, sulla situazione dei lavoratori e lavoratrici nel settore. Migliaia di lavoratori e lavoratrici del settore sono attualmente senza occupazione, ma soprattutto senza nessuna prospettiva futura a causa della gestione dei decreti ministeriali riguardanti il settore Cine-Audiovisivo. Da una parte si chiede al governo un \"sostegno economico da parte dello Stato, a fronte del ritardo nell'emissione dei decreti e conseguente rallentamento delle attività produttive che comportano una grave perdita sia in termini economici che in termini di anno contributivo a fini pensionistici\". E dall'altra mancano tutele per questo \"voluminoso\" comparto composto da migliaia di lavoratori \"una categoria intesa come saltuaria e discontinua senza protezione dei diritti del lavoro e senza un contratto nazionale regolare\". Il lavoratori del cine-audiovisivo in occasione della manifestazione del 4 giugno hanno chiesto al governo di essere ricevuti e in una lettera indirizzata al ministro Sangiuliano hanno chiesto interventi \"rapidi e progettuali\". Tra questi anche l'\"urgente revisione e attivazione dei decreti attuativi per permettere all'intero settore di rientrare rapidamente in una fase produttiva, e una risoluzione delle problematiche contributive ai fini pensionistici che da anni affliggono la categoria\".\r\n\r\nEcco dei materiali sugli argomenti trattati nell'intervista:\r\n\r\nApprofondimento sulla TAX CREDIT\r\n\r\nComunicato per la manifestazione Nastri d'argento di #siamoaititolidicoda\r\n\r\nClip con la canzone inno di #siamoaititolidicoda\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/F_m_02_07_Lavoratrice-cineadudiovisivo-su-rivendicazioni-dopo-proteste-4-giugno-e-siamoaititolidicoda.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","7 Luglio 2024","2024-07-07 18:05:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/366382405_6195072230618889_3160933410504651357_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 02/07/2024",1720375515,[212],[118],{"post_content":238},{"matched_tokens":239,"snippet":241,"value":242},[240],"Funzione","consorzi di sviluppo industriale. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-21-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nScienza, colonialismo e guerra\r\nDa qualche anno le connessioni tra ricerca scientifica, colonialismo e guerra sono divenute fulcro delle riflessioni di chi si batte contro la liason dangereuse tra università, industria, controllo sociale.\r\nSi tratta di relazioni che costitutivamente caratterizzano alcune discipline ma da cui nessuna è realmente esente.\r\nIl ruolo delle scienze dure è facilmente percepibile ma, in realtà molte discipline apparentemente distanti dalla logica del profitto e del dominio hanno avuto e continuano ad avere origini strettamente connesse con la guerra e la conquista.\r\nAntropologi e geografi hanno preceduto ed accompagnato militari, preti e mercanti nell’azione colonizzatrice, favorendo con le loro ricerche sia l’azione militare, sia l’insediamento dei colonizzatori.\r\nPrendendo le mosse dalla critica al positivismo per approdare alla Standpoint theory sino alla responsabilità morale di chi fa ricerca analizzeremo la questione assumendo il punto di vista di uno studioso di geografia critica.\r\nNe abbiamo parlato con Federico Ferretti dell’Università di Bologna\r\n\r\nAvviso orale, fogli di via, sorveglianza speciale\r\nLa scorsa settimana i carabinieri hanno notificato ad un compagno di Trieste un provvedimento di “avviso orale”.\r\nDi seguito alcuni stralci de comunicato del gruppo anarchico Germinal:\r\n“L’avviso orale è una misura preventiva – o meglio - propedeutica all’applicazione di misure preventive quali il foglio di via o la sorveglianza speciale. Inoltre, il provvedimento può comportare prescrizioni o divieti, quali ad esempio il ritiro della patente o l’interdizione a frequentare determinati luoghi o persone.\r\nLa storia delle misure preventive, comminate cioè non a seguito di una specifica condanna, inizia nell’Ottocento con la repressione “degli oziosi e dei vagabondi”. È evidente quindi fin da subito come non si tratti tanto di punire un’azione quanto di sanzionare una condotta o una scelta di vita.\r\nTali misure hanno ovviamente larga diffusione negli anni del fascismo storico, quando ne viene accentuato il carattere di strumento volto a colpire gli oppositori politici.\r\n\r\nCon la nascita della Repubblica italiana poco cambia, le leggi si susseguono e i provvedimenti preventivi restano, fino a venir di fatto inglobati nel cosiddetto Codice Antimafia nel 2011; ivi si indicano, molto genericamente, i destinatari dell’avviso orale come “coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi; coloro che per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose; coloro che per il loro comportamento debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, comprese le reiterate violazioni del foglio di via obbligatorio di cui all’ articolo 2, nonché dei divieti di frequentazione di determinati luoghi previsti dalla vigente normativa che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica”.\r\n(…)\r\nIn ambito politico, sempre più il diritto amministrativo va a sommarsi – quando non a sostituirsi – al diritto penale come strumento repressivo.\r\nFra tutte, l’avviso orale forse è la misura più “semplice” ed “economica”, volta palesemente e unicamente a minacciare e intimidire i/le compagn* più attiv*.\r\nInoltre, essendo un atto amministrativo, ribalta l’onere della prova sulla persona colpita e le possibilità di difendersi sono molto minori rispetto ai procedimenti penali. A questo va necessariamente aggiunto che il diritto amministrativo non contempla, a differenza di quello penale, l’istituto del gratuito patrocinio, nel solco di una cosiddetta giustizia sempre più classista.\r\n\r\nPer tutte queste ragioni le misure preventive vengono usate sempre più spesso contro i/le militanti delle varie aree del movimento: solo nella nostra regione questo è il quinto avviso nel giro di poche settimane, cui si sommano vari fogli di via e decine di denunce, arrivate anche a seguito di episodi di ben poco conto.\r\n\r\nE poco importa se poi queste denunce finiscono molto spesso – fortunatamente - in assoluzioni o non luoghi a procedere: intanto si sono tenut* fuori gioco per anni compagn* e le realtà collettive devono investire cospicue forze per difendersi dalla repressione e per raccogliere fondi per le spese legali.\r\n\r\nSappiamo che, quando si lotta al di fuori e contro le istituzioni, la repressione arriva; ma balza agli occhi quanto il livello repressivo si innalzi costantemente, mettendo in discussione ogni giorno che passa gli spazi di agibilità politica e sociale di tutt*. Ormai qualsiasi episodio, anche il più minuscolo, viene perseguito con accanimento, con sprezzo tanto del ridicolo quanto dello sperpero di risorse pubbliche sottratte costantemente a ben più utili fini.\r\nAnche l’avviso arrivato al nostro compagno farebbe ridere se fossimo in una candid camera: si basa su un paio di condanne risalenti ad oltre vent’anni fa e su presunte violazioni da accertarsi in un processo che deve appena iniziare, alla faccia della certezza del diritto.\r\n\r\nÈ ben chiaro l’intento: silenziare tutte quelle realtà che non ci stanno a vedere la nostra città ridotta ad un parco giochi per turisti, a spese dell’ambiente e delle condizioni di vita dei ceti popolari.\r\nAnche se la rassegnazione e la delega sono ancora realtà maggioritarie nella nostra società, le istituzioni temono che, con l’inasprirsi della crisi sociale e ambientale, le contraddizioni prima o poi siano destinate a esplodere.\r\nDi fronte a scenari di guerre sempre più devastanti, in un mondo in cui la catastrofe ecologica incombe e i ricchi sono sempre più ricchi mentre le risorse si vanno esaurendo, crediamo fermamente che ribellarsi sia non solo giusto, ma indispensabile per provare a invertire la rotta.\r\nOccorre respingere ogni tentativo di criminalizzazione e isolamento dei compagni e delle compagne colpite dalla repressione, allargando le reti sociali di lotta, moltiplicando gli spazi di autogestione e sostenendo tutte le strutture collettive di autodifesa che i movimenti si sono dati. (...)\r\nNe abbiamo parlato con Federico, il compagno “avvisato”\r\n\r\nSatnam Singh. Ucciso da stato e padroni\r\nLavorava in nero in un’azienda agricola di Borgo Santa Maria, frazione di Latina. É morto all’ospedale San Camillo di Roma dopo che un macchinario per stendere e riavvolgere il nylon sulle serre gli aveva staccato un braccio.\r\nLasciato ad agonizzare per oltre due ore è stato caricato con la moglie, anche lei operaia della stessa azienda, su un un furgone che lo ha lasciato davanti alla sua casa, il braccio mozzato in una cassetta della frutta. Solo allora i suoi familiari hanno potuto chiamare i soccorsi. Ma era ormai troppo tardi per salvargli la vita.\r\nUna storia tragicamente normale nei campi del Belpaese, dove i braccianti senza documenti sono merce a poco prezzo e di nessun valore, perché costantemente ricambiabile.\r\nI responsabili diretti della sua morte sono il padrone e il caporale, ma i mandanti siedono in parlamento.\r\nNe abbiamo parlato con Simone Bisacca, avvocato del lavoro\r\n\r\nMilitari in città. La trovata del sindaco\r\nDa gennaio alcune aree della nostra città sono sottoposte a controllo militare quotidiano. In un primo tempo i soldati dell’operazione “Strade Sicure” sono stati inviati solo in Barriera di Milano: da aprile le pattuglie interforze sono anche a San Salvario e Aurora.\r\nSono presidi molto scenografici con esibizione di soldati in mimetica, mitra spianati, e blindati Lince con il supporto di polizia e carabinieri.\r\nTutte le suppellettili necessarie ad alimentare un clima di guerra sono state messe in campo.\r\nIn questi giorni il sindaco di Torino ha dichiarato che chiederà al prefetto che i presidi fissi siano sostituiti da un controllo diffuso sul territorio, meno visibile ma, a suo avviso, più “efficace”. Lo Russo vuole cambiare la cartolina delle periferie torinesi.\r\nIn questi mesi gli antimilitaristi hanno contestato in più occasioni i presidi di “Strade Sicure”, ed ogni volta i militari se ne sono andati: la governance metropolitana teme che l’opposizione all’occupazione militare si allarghi.\r\nIl sindaco prova a correre ai ripari rendendo meno visibile, sul piano simbolico e materiale, la presenza dei militari nel quartiere.\r\nNella sostanza cambierebbe ben poco.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, campi di concentramento\r\nore 11\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","25 Giugno 2024","2024-06-25 14:59:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/graffiti-200x110.png","Anarres del 21 giugno. 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Inoltre, il provvedimento può comportare prescrizioni o divieti, quali ad esempio il ritiro della patente o l’interdizione a frequentare determinati luoghi o persone.\r\nLa storia delle misure preventive, comminate cioè non a seguito di una specifica condanna, inizia nell’Ottocento con la repressione “degli oziosi e dei vagabondi”. È evidente quindi fin da subito come non si tratti tanto di punire \u003Cmark>un’azione\u003C/mark> quanto di sanzionare una condotta o una scelta di vita.\r\nTali misure hanno ovviamente larga diffusione negli anni del fascismo storico, quando ne viene accentuato il carattere di strumento volto a colpire gli oppositori politici.\r\n\r\nCon la nascita della Repubblica italiana poco cambia, le leggi si susseguono e i provvedimenti preventivi restano, fino a venir di fatto inglobati nel cosiddetto Codice Antimafia nel 2011; ivi si indicano, molto genericamente, i destinatari dell’avviso orale come “coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi; coloro che per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose; coloro che per il loro comportamento debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, comprese le reiterate violazioni del foglio di via obbligatorio di cui all’ articolo 2, nonché dei divieti di frequentazione di determinati luoghi previsti dalla vigente normativa che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica”.\r\n(…)\r\nIn ambito politico, sempre più il diritto amministrativo va a sommarsi – quando non a sostituirsi – al diritto penale come strumento repressivo.\r\nFra tutte, l’avviso orale forse è la misura più “semplice” ed “economica”, volta palesemente e unicamente a minacciare e intimidire i/le compagn* più attiv*.\r\nInoltre, essendo un atto amministrativo, ribalta l’onere della prova sulla persona colpita e le possibilità di difendersi sono molto minori rispetto ai procedimenti penali. A questo va necessariamente aggiunto che il diritto amministrativo non contempla, a differenza di quello penale, l’istituto del gratuito patrocinio, nel solco di una cosiddetta giustizia sempre più classista.\r\n\r\nPer tutte queste ragioni le misure preventive vengono usate sempre più spesso contro i/le militanti delle varie aree del movimento: solo nella nostra regione questo è il quinto avviso nel giro di poche settimane, cui si sommano vari fogli di via e decine di denunce, arrivate anche a seguito di episodi di ben poco conto.\r\n\r\nE poco importa se poi queste denunce finiscono molto spesso – fortunatamente - in assoluzioni o non luoghi a procedere: intanto si sono tenut* fuori gioco per anni compagn* e le realtà collettive devono investire cospicue forze per difendersi dalla repressione e per raccogliere fondi per le spese legali.\r\n\r\nSappiamo che, quando si lotta al di fuori e contro le istituzioni, la repressione arriva; ma balza agli occhi quanto il livello repressivo si innalzi costantemente, mettendo in discussione ogni giorno che passa gli spazi di agibilità politica e sociale di tutt*. Ormai qualsiasi episodio, anche il più minuscolo, viene perseguito con accanimento, con sprezzo tanto del ridicolo quanto dello sperpero di risorse pubbliche sottratte costantemente a ben più utili fini.\r\nAnche l’avviso arrivato al nostro compagno farebbe ridere se fossimo in una candid camera: si basa su un paio di condanne risalenti ad oltre vent’anni fa e su presunte violazioni da accertarsi in un processo che deve appena iniziare, alla faccia della certezza del diritto.\r\n\r\nÈ ben chiaro l’intento: silenziare tutte quelle realtà che non ci stanno a vedere la nostra città ridotta ad un parco giochi per turisti, a spese dell’ambiente e delle condizioni di vita dei ceti popolari.\r\nAnche se la rassegnazione e la delega sono ancora realtà maggioritarie nella nostra società, le istituzioni temono che, con l’inasprirsi della crisi sociale e ambientale, le contraddizioni prima o poi siano destinate a esplodere.\r\nDi fronte a scenari di guerre sempre più devastanti, in un mondo in cui la catastrofe ecologica incombe e i ricchi sono sempre più ricchi mentre le risorse si vanno esaurendo, crediamo fermamente che ribellarsi sia non solo giusto, ma indispensabile per provare a invertire la rotta.\r\nOccorre respingere ogni tentativo di criminalizzazione e isolamento dei compagni e delle compagne colpite dalla repressione, allargando le reti sociali di lotta, moltiplicando gli spazi di autogestione e sostenendo tutte le strutture collettive di autodifesa che i movimenti si sono dati. (...)\r\nNe abbiamo parlato con Federico, il compagno “avvisato”\r\n\r\nSatnam Singh. Ucciso da stato e padroni\r\nLavorava in nero in un’azienda agricola di Borgo Santa Maria, frazione di Latina. É morto all’ospedale San Camillo di Roma dopo che un macchinario per stendere e riavvolgere il nylon sulle serre gli aveva staccato un braccio.\r\nLasciato ad agonizzare per oltre due ore è stato caricato con la moglie, anche lei operaia della stessa azienda, su un un furgone che lo ha lasciato davanti alla sua casa, il braccio mozzato in una cassetta della frutta. Solo allora i suoi familiari hanno potuto chiamare i soccorsi. Ma era ormai troppo tardi per salvargli la vita.\r\nUna storia tragicamente normale nei campi del Belpaese, dove i braccianti senza documenti sono merce a poco prezzo e di nessun valore, perché costantemente ricambiabile.\r\nI responsabili diretti della sua morte sono il padrone e il caporale, ma i mandanti siedono in parlamento.\r\nNe abbiamo parlato con Simone Bisacca, avvocato del lavoro\r\n\r\nMilitari in città. La trovata del sindaco\r\nDa gennaio alcune aree della nostra città sono sottoposte a controllo militare quotidiano. In un primo tempo i soldati dell’operazione “Strade Sicure” sono stati inviati solo in Barriera di Milano: da aprile le pattuglie interforze sono anche a San Salvario e Aurora.\r\nSono presidi molto scenografici con esibizione di soldati in mimetica, mitra spianati, e blindati Lince con il supporto di polizia e carabinieri.\r\nTutte le suppellettili necessarie ad alimentare un clima di guerra sono state messe in campo.\r\nIn questi giorni il sindaco di Torino ha dichiarato che chiederà al prefetto che i presidi fissi siano sostituiti da un controllo diffuso sul territorio, meno visibile ma, a suo avviso, più “efficace”. Lo Russo vuole cambiare la cartolina delle periferie torinesi.\r\nIn questi mesi gli antimilitaristi hanno contestato in più occasioni i presidi di “Strade Sicure”, ed ogni volta i militari se ne sono andati: la governance metropolitana teme che l’opposizione all’occupazione militare si allarghi.\r\nIl sindaco prova a correre ai ripari rendendo meno visibile, sul piano simbolico e materiale, la presenza dei militari nel quartiere.\r\nNella sostanza cambierebbe ben poco.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, campi di concentramento\r\nore 11\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[266],{"field":161,"matched_tokens":267,"snippet":263,"value":264},[65],{"best_field_score":168,"best_field_weight":169,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":35,"score":198,"tokens_matched":82,"typo_prefix_score":171},{"document":270,"highlight":283,"highlights":288,"text_match":166,"text_match_info":291},{"comment_count":35,"id":271,"is_sticky":35,"permalink":272,"podcastfilter":273,"post_author":274,"post_content":275,"post_date":276,"post_excerpt":41,"post_id":271,"post_modified":277,"post_thumbnail":278,"post_title":279,"post_type":144,"sort_by_date":280,"tag_links":281,"tags":282},"84347","http://radioblackout.org/podcast/macerie-su-macerie-podcast-16-10-23-spaziocidio-il-controllo-politico-e-la-guerra-di-israele-attraverso-la-costruzione-e-la-distruzione-del-territorio/",[96],"macerie su macerie","Cuius est solum eius est usque ad coelum et ad inferos\r\n(Il proprietario del suolo possiede anche il cielo sopra di esso e la profondità della terra al di sotto)\r\nGuardo fuori dalla finestra e vedo la mia morte avvicinarsi - Anonimo palestinese\r\n \r\n\r\nA Macerie su Macerie un contributo audio tratto da una conferenza di Eyal Weizman, architetto israeliano il cui contributo teorico è stato fondamentale per capire le modalità tanto sofisticate quanto atroci di colonizzazione dei territori palestinesi da parte di Israele.\r\n\r\nAccanto alle operazioni fatte di bombe, missili, attacchi di terra e di aria anche attraverso l'utilizzo del fosforo bianco (2008/09; 2012; 2014; 2019 e ora il maxi attacco promesso e in parte cominciato contro la Striscia di Gaza), si accostano avvenimenti di una guerra più lenta ma non meno efferata: la modellazione del territorio attraverso l'utilizzo della frontiera come linea d'azione e penetrazione nei territori palestinesi, talvolta per controllare interamente le persone, i loro flussi e lo spazio politico effettivo, talaltra per sottrarre spazio ed escludere la popolazione che prima lo viveva.\r\n\r\nCicli di distruzione e costruzione che non solo hanno permesso l'insediamento veloce di nuovi coloni israeliani laddove la vecchia popolazione è stata costretta alla fuga, ma soprattutto l'imposizione di un regime spaziale che diventa arma prima di governo e di morte perché può essere continuamente rimodellato, frammentato, interdetto e finire poi per \"stringersi attorno ai palestinesi come un cappio\".\r\n\r\n\r\n\r\n\"La frontiera lineare, un'astrazione cartografica ereditata dal concetto di spazialità associato allo stato-nazione, è esplosa in una moltitudine di sinonimi - strutture provvisorie, trasportabili, attuabili e rimovibili che espandono o restringono il territorio a piacere: \"muri di divisione\", \"barriere\", \"posti di blocco\", \"chiusure d'emergenza\", \"aree precluse ai civili\", \"blocchi stradali\", \"zone rosse\", \"aree sterili\", \"posti di controllo\", \"zone di sicurezza speciale\". Queste aree di frontiera sono dinamiche, fluiscono e rifluiscono di continuo come le onde del mare; avanzano strisciando e circondano di sorpresa villaggi e strade palestinesi. A volte addirittura sfondano pareti e irrompono nelle case dei palestinesi.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[...] La posizione dei posti di controllo militari viene costantemente cambiata e di conseguenza il traffico palestinese viene alterato e bloccato in maniera sempre diversa. Le basi militari mobili creano teste di ponte che sostengono la logistica di operazioni militari in continuo sviluppo. L'esercito israeliano compie incursioni nei villaggi e nei campi profughi palestinesi, li occupa e poi si ritira. Il Muro di divisione, solo un elemento di una molteplice serie di barriere, cambia costantemente tracciato, e il suo percorso registra come un sismografo le battaglie politiche e legali che lo circondano. Là dove parti di territorio sembrano essere ermeticamente sigillate entro recinzioni e mura israeliane, vengono scavati tunnel palestinesi sotto terra. I territori elastici non devono essere pensati come ambienti pacifici: gli spazi politici altamente elastici sono spesso molto più pericolosi e mortali di quelli statici, rigidi. La morfologia dinamica della frontiera fa pensare a un mare punteggiato da molteplici arcipelaghi di enclave etnico-nazionali, omogenee al loro interno e alienate dall'esterno - il tutto sotto un mantello di sorveglianza aerea da parte di Israele. In questo irripetibile ecosistema territoriale esistono zone diversissime fra loro - quelle di pirateria politica, quelle di cri- si \"umanitaria\", di violenza barbarica e di piena, \"debole\" o nessuna cittadinanza - che si affiancano, si sovrappongono e si compenetrano.\" (Eyal Weizman – Architettura dell'occupazione. Spazio politico e controllo territoriale in Palestina e Israele).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/weizman-definitivo.mp3\"][/audio]","17 Ottobre 2023","2023-10-17 15:48:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/1_al-jazeera-english-rebel-architecture-the-architecture-of-violence_full-200x110.jpg","Macerie su Macerie - podcast 16/10/23 - \"SPAZIOCIDIO\": il controllo politico e la guerra di Israele attraverso la costruzione e la distruzione del territorio",1697557690,[],[],{"post_content":284},{"matched_tokens":285,"snippet":286,"value":287},[217],"case dei palestinesi.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[...] La \u003Cmark>posizione\u003C/mark> dei posti di controllo militari","Cuius est solum eius est usque ad coelum et ad inferos\r\n(Il proprietario del suolo possiede anche il cielo sopra di esso e la profondità della terra al di sotto)\r\nGuardo fuori dalla finestra e vedo la mia morte avvicinarsi - Anonimo palestinese\r\n \r\n\r\nA Macerie su Macerie un contributo audio tratto da una conferenza di Eyal Weizman, architetto israeliano il cui contributo teorico è stato fondamentale per capire le modalità tanto sofisticate quanto atroci di colonizzazione dei territori palestinesi da parte di Israele.\r\n\r\nAccanto alle operazioni fatte di bombe, missili, attacchi di terra e di aria anche attraverso l'utilizzo del fosforo bianco (2008/09; 2012; 2014; 2019 e ora il maxi attacco promesso e in parte cominciato contro la Striscia di Gaza), si accostano avvenimenti di una guerra più lenta ma non meno efferata: la modellazione del territorio attraverso l'utilizzo della frontiera come linea d'azione e penetrazione nei territori palestinesi, talvolta per controllare interamente le persone, i loro flussi e lo spazio politico effettivo, talaltra per sottrarre spazio ed escludere la popolazione che prima lo viveva.\r\n\r\nCicli di distruzione e costruzione che non solo hanno permesso l'insediamento veloce di nuovi coloni israeliani laddove la vecchia popolazione è stata costretta alla fuga, ma soprattutto l'imposizione di un regime spaziale che diventa arma prima di governo e di morte perché può essere continuamente rimodellato, frammentato, interdetto e finire poi per \"stringersi attorno ai palestinesi come un cappio\".\r\n\r\n\r\n\r\n\"La frontiera lineare, un'astrazione cartografica ereditata dal concetto di spazialità associato allo stato-nazione, è esplosa in una moltitudine di sinonimi - strutture provvisorie, trasportabili, attuabili e rimovibili che espandono o restringono il territorio a piacere: \"muri di divisione\", \"barriere\", \"posti di blocco\", \"chiusure d'emergenza\", \"aree precluse ai civili\", \"blocchi stradali\", \"zone rosse\", \"aree sterili\", \"posti di controllo\", \"zone di sicurezza speciale\". Queste aree di frontiera sono dinamiche, fluiscono e rifluiscono di continuo come le onde del mare; avanzano strisciando e circondano di sorpresa villaggi e strade palestinesi. A volte addirittura sfondano pareti e irrompono nelle case dei palestinesi.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[...] La \u003Cmark>posizione\u003C/mark> dei posti di controllo militari viene costantemente cambiata e di conseguenza il traffico palestinese viene alterato e bloccato in maniera sempre diversa. Le basi militari mobili creano teste di ponte che sostengono la logistica di operazioni militari in continuo sviluppo. L'esercito israeliano compie incursioni nei villaggi e nei campi profughi palestinesi, li occupa e poi si ritira. Il Muro di divisione, solo un elemento di una molteplice serie di barriere, cambia costantemente tracciato, e il suo percorso registra come un sismografo le battaglie politiche e legali che lo circondano. 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