","Amazon rinuncia ad aprire il suo \"quartiere generale\" a New York","post",1550707708,[],[],{"post_content":70,"post_title":76},{"matched_tokens":71,"snippet":74,"value":75},[72,73],"New","York","del Queens, uno dei cinque boroughs di \u003Cmark>New\u003C/mark> \u003Cmark>York\u003C/mark> City, e la complessa organizzazione","Ad essere sotto accusa è il violento impatto sui quartieri del Queens, uno dei cinque boroughs di \u003Cmark>New\u003C/mark> \u003Cmark>York\u003C/mark> City, e la complessa organizzazione del lavoro dell'azienda di Jeff Bezos. Il colosso dell'e-commerce aveva scatenato una \"gara\" tra le città americane per ottenere la sue sede estesa, che aveva portato la città ad impegnare 3 miliardi di \u003Cmark>dollari\u003C/mark> di incentiva, la più grande sovvenzione pubblica della storia americana. Determinante nella vicenda l'azione di comitati di base, collettivi studenteschi e movimenti contro il violento processo di gentrificazione che ha investito altre città americane negli ultimi anni con un aumento vertiginoso del prezzo degli affitti e del costo della vita.\r\nNe abbiamo parlato con Roberto Ciccarelli, giornalista del Manifesto.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/roberto_ciccarelli_amazon.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":77,"snippet":78,"value":78},[72,73],"Amazon rinuncia ad aprire il suo \"quartiere generale\" a \u003Cmark>New\u003C/mark> \u003Cmark>York\u003C/mark>",[80,83],{"field":81,"matched_tokens":82,"snippet":74,"value":75},"post_content",[72,73],{"field":84,"matched_tokens":85,"snippet":78,"value":78},"post_title",[72,73],1733920916758331400,{"best_field_score":88,"best_field_weight":89,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":54,"score":90,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":91},"2216142503936",14,"1733920916758331506",3,{"document":93,"highlight":121,"highlights":126,"text_match":86,"text_match_info":129},{"cat_link":94,"category":96,"comment_count":54,"id":98,"is_sticky":54,"permalink":99,"post_author":57,"post_content":100,"post_date":101,"post_excerpt":60,"post_id":98,"post_modified":102,"post_thumbnail":103,"post_thumbnail_html":104,"post_title":105,"post_type":65,"sort_by_date":106,"tag_links":107,"tags":116},[95],"http://radioblackout.org/category/informazione/",[97],"L'informazione di Blackout","92909","http://radioblackout.org/2024/10/verso-un-mondo-multipolare-o-verso-un-conflitto-globale/","Sul fatto che il mondo stia cercando un nuovo ordine siamo sostanzialmente tutti d'accordo. Ma su come questo possa avvenire le opinioni divergono parecchio. E oscillano tra un'ipotesi di guerra mondiale, che può scivolare nell'incubo nucleare, e l'idea che tutto si possa ricomporre nell'ambito di guerre commerciali e finanziarie anche spietate. Oggi abbiamo provato a ragionare sugli effettivi cambiamenti che sono in campo è che ci suggeriscono che in Palestina una Nakba c'è già stata è per quanto sia acclarata l'intenzione israeliana di comprimere (ancora di più) i palestinesi (che loro chiamano genericamente \"arabi\"), non è detto che la cosa sia tanto semplice perché sono cambiati tanto gli equilibri mediorientali quanto gli equilibri mondiali.\r\n\r\nA questo proposito abbiamo estratto un pezzo di intervista degli autori di Mappa Mundi (Limes) a Paola Caridi, autrice di \"Hamas. Dalla resistenza al regime\".\r\n\r\nAscolta l'intervista a PaolaCaridi\r\n\r\nProsegue intanto, nell'indifferenza dei media nostrani, il vertice di Kazan dei Paesi aderenti al Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) più i nuovi entrati (Egitto, E.A.U., Iran, Etiopia) dei quali verrà ufficializzata la presenza proprio in questo summit. Molti osservatori occidentali hanno voluto sottolineare come ad oggi i Brics abbiano combinato poco o nulla di significativo (se non forse rafforzare i legami commerciali tra loro) e soprattutto stigmatizzarne l'inconsistenza politica. In realtà come si era già accorto il New York Times all'epoca del summit in Sudafrica del 2023, i Brics hanno una cosa che gli accomuna potentemente. L'idea di creare un sistema internazionale di transazioni alternativo allo Swift statunitense, decentralizzare e frammentare il sistema finanziario e in ultima analisi trovare una via alternativa al dominio mondiale del dollaro, che è una moneta di scambio internazionale ma è contemporaneamente una moneta nazionale con tutto ciò che questo comporta.\r\n\r\nA questo proposito abbiamo estratto un contributo tratto da Dazibao, il canale You Tube di Davide Martinotti che si occupa del gigante asiatico sotto il profilo politico, economico e delle relazioni internazionali.\r\n\r\nAscolta DavideMartinotti","23 Ottobre 2024","2024-10-27 10:42:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/foto-articolo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/foto-articolo-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/foto-articolo-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/foto-articolo-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/foto-articolo.jpg 948w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Verso un mondo multipolare o verso un conflitto globale?",1729706509,[108,109,110,111,112,113,114,115],"http://radioblackout.org/tag/brasile/","http://radioblackout.org/tag/brics/","http://radioblackout.org/tag/cina/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/india/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/russia/","http://radioblackout.org/tag/sudafrica/",[117,35,118,24,31,119,22,120],"brasile","cina","palestina","Sudafrica",{"post_content":122},{"matched_tokens":123,"snippet":124,"value":125},[72,73],"si era già accorto il \u003Cmark>New\u003C/mark> \u003Cmark>York\u003C/mark> Times all'epoca del summit in","Sul fatto che il mondo stia cercando un nuovo ordine siamo sostanzialmente tutti d'accordo. Ma su come questo possa avvenire le opinioni divergono parecchio. E oscillano tra un'ipotesi di guerra mondiale, che può scivolare nell'incubo nucleare, e l'idea che tutto si possa ricomporre nell'ambito di guerre commerciali e finanziarie anche spietate. Oggi abbiamo provato a ragionare sugli effettivi cambiamenti che sono in campo è che ci suggeriscono che in Palestina una Nakba c'è già stata è per quanto sia acclarata l'intenzione israeliana di comprimere (ancora di più) i palestinesi (che loro chiamano genericamente \"arabi\"), non è detto che la cosa sia tanto semplice perché sono cambiati tanto gli equilibri mediorientali quanto gli equilibri mondiali.\r\n\r\nA questo proposito abbiamo estratto un pezzo di intervista degli autori di Mappa Mundi (Limes) a Paola Caridi, autrice di \"Hamas. Dalla resistenza al regime\".\r\n\r\nAscolta l'intervista a PaolaCaridi\r\n\r\nProsegue intanto, nell'indifferenza dei media nostrani, il vertice di Kazan dei Paesi aderenti al Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) più i nuovi entrati (Egitto, E.A.U., Iran, Etiopia) dei quali verrà ufficializzata la presenza proprio in questo summit. Molti osservatori occidentali hanno voluto sottolineare come ad oggi i Brics abbiano combinato poco o nulla di significativo (se non forse rafforzare i legami commerciali tra loro) e soprattutto stigmatizzarne l'inconsistenza politica. In realtà come si era già accorto il \u003Cmark>New\u003C/mark> \u003Cmark>York\u003C/mark> Times all'epoca del summit in Sudafrica del 2023, i Brics hanno una cosa che gli accomuna potentemente. L'idea di creare un sistema internazionale di transazioni alternativo allo Swift statunitense, decentralizzare e frammentare il sistema finanziario e in ultima analisi trovare una via alternativa al dominio mondiale del \u003Cmark>dollaro\u003C/mark>, che è una moneta di scambio internazionale ma è contemporaneamente una moneta nazionale con tutto ciò che questo comporta.\r\n\r\nA questo proposito abbiamo estratto un contributo tratto da Dazibao, il canale You Tube di Davide Martinotti che si occupa del gigante asiatico sotto il profilo politico, economico e delle relazioni internazionali.\r\n\r\nAscolta DavideMartinotti",[127],{"field":81,"matched_tokens":128,"snippet":124,"value":125},[72,73],{"best_field_score":88,"best_field_weight":89,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":54,"score":130,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":91},"1733920916758331505",{"document":132,"highlight":153,"highlights":158,"text_match":86,"text_match_info":161},{"cat_link":133,"category":134,"comment_count":54,"id":135,"is_sticky":54,"permalink":136,"post_author":57,"post_content":137,"post_date":138,"post_excerpt":139,"post_id":135,"post_modified":140,"post_thumbnail":141,"post_thumbnail_html":142,"post_title":143,"post_type":65,"sort_by_date":144,"tag_links":145,"tags":149},[95],[97],"86510","http://radioblackout.org/2024/01/la-finanza-che-sostiene-leconomia-coloniale-israeliana/","Le istituzioni finanziarie europee, siano esse banche, compagnie assicurative e fondi pensione, svolgono un ruolo fondamentale per garantire il funzionamento, la sostenibilità e l’espansione delle colonie israeliane nei Territori palestinesi occupati. E lo fanno erogando prestiti e finanziamenti alle aziende coinvolte più o meno direttamente nell’occupazione (da Airbnb a Caterpillar, dall’impresa di costruzioni israeliana Ashtrom a quella di telecomunicazioni Altice) oppure acquisendo azioni e obbligazioni di queste società.\r\n\r\nSecondo le stime contenute nell’edizione 2023 del rapporto “Don’t buy into occupation” pubblicato lo scorso dicembre, tra gennaio 2020 e agosto 2023 sono state 776 le istituzioni finanziarie europee che hanno intrattenuto rapporti finanziari con 51 imprese attivamente coinvolte negli insediamenti israeliani illegali in Cisgiordania. Durante il periodo analizzato, sono stati erogati 164,2 miliardi di dollari sotto forma di prestiti e di sottoscrizioni. Inoltre, ad agosto 2023, gli investitori europei detenevano anche 144,7 miliardi di dollari in azioni e obbligazioni di queste società .\r\n\r\nNe parliamo con Ilaria Sesana di Altraeconomia.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ILARIA-SASINI-INFO-22012024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n*************************************************************************************************************************\r\n\r\n \r\n\r\nPubblichiamo inoltre un articolo tradotto dal magazine israeliano +972 che illustra come Israele, a Gaza, abbia trasformato l’acqua in un’arma di distruzione di massa. Negando ai palestinesi l’acqua potabile dall’inizio della guerra, Israele ha creato una crisi sanitaria senza precedenti e rischia di causare danni ecologici irreversibili.\r\n+972 Magazine è una rivista online indipendente e senza scopo di lucro gestita da un gruppo di giornalisti palestinesi e israeliani. Il nome del sito deriva dal prefisso telefonico del paese che può essere utilizzato per chiamare in tutto Israele-Palestina.\r\nQui l'articolo originale.\r\n\r\nDi Nancy Murray e Amahl Bishara, 16 gennaio 2024\r\n\r\nA novembre, a solo un mese dall’inizio dell’assalto israeliano a Gaza che ha ormai superato i 100 giorni, Pedro Arrojo-Agudo, un relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, ha avvertito che Israele “deve smettere di usare l’acqua come arma di guerra”. “Ogni ora che passa mentre Israele impedisce la fornitura di acqua potabile sicura nella Striscia di Gaza, in aperta violazione del diritto internazionale, mette gli abitanti di Gaza a rischio di morire di sete e di malattie legate alla mancanza di acqua potabile”, ha dichiarato. Il bilancio delle vittime derivante dalla mancanza d’acqua e il suo impatto sulla salute pubblica, potrebbe superare quello dello stesso bombardamento israeliano.\r\n\r\nNegare l’acqua a Gaza è stata una tattica chiave della guerra fin dall’inizio, con Israele che ha chiuso i tubi che rifornivano l’enclave il 7 ottobre. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha annunciato che Israele stava “imponendo un assedio completo a Gaza. Niente elettricità, niente cibo, niente acqua, niente carburante. Tutto è chiuso. Stiamo combattendo gli animali umani e ci comportiamo di conseguenza”. L’uso dell’acqua come arma è riconosciuto nell’accusa del Sud Africa – ascoltata la settimana scorsa dalla Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) – secondo cui l’assalto di Israele a Gaza equivale al crimine di genocidio. Questa accusa è stata avanzata anche da altri studiosi ed esponenti dei diritti umani, tra cui Craig Mokhiber, l'ex direttore dell'ufficio di New York dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, nella sua lettera di dimissioni in ottobre. La privazione dell’acqua e la distruzione delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie fanno da tempo parte dello sforzo israeliano, sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania, “per rendere il processo quotidiano di vita, e di vita dignitosa, più difficile per la popolazione civile”, come ha affermato una missione conoscitiva delle Nazioni Unite nel 2009. Le passate operazioni militari israeliane in entrambi questi territori occupati hanno portato anche alla distruzione delle risorse idriche. E per decenni, Israele ha utilizzato l’accaparramento dell’acqua per espropriare i palestinesi della loro terra , impedendo l’agricoltura palestinese in Cisgiordania e per i palestinesi all’interno di Israele. Ma l’utilizzo dell’acqua da parte di Israele nel quadro della sua attuale offensiva sulla Striscia di Gaza è su una scala completamente diversa, con la capacità di causare una crisi sanitaria pubblica senza precedenti e un danno ecologico irreversibile. La dipendenza quasi totale di Gaza da Israele per l’acqua e l’energia la rende particolarmente vulnerabile all’uso militare delle risorse di base.\r\n\r\nCirca il 30% dell’approvvigionamento idrico di Gaza viene generalmente acquistato da Israele, mentre il resto dipende dall’elettricità e dal carburante – di cui anche Israele controlla l’ingresso – per la depurazione. Dall’inizio della guerra, il rafforzamento dell’assedio e dei bombardamenti da parte di Israele hanno causato una massiccia carenza di approvvigionamento idrico. Il 14 ottobre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che l’interruzione dell’elettricità significava che non c’era energia sufficiente per far funzionare i pozzi d’acqua, gli impianti di desalinizzazione e depurazione e i servizi igienico-sanitari. Ha inoltre riferito che gli attacchi israeliani avevano danneggiato sei pozzi d’acqua, tre stazioni di pompaggio dell’acqua, un serbatoio d’acqua e un impianto di desalinizzazione che serve oltre 1,1 milioni di persone. L’UNICEF, che aveva aperto l’impianto di desalinizzazione nel 2017, ha dichiarato che le persone erano costrette a bere acqua salata proveniente dal mare, che era ulteriormente contaminata da grandi quantità di acque reflue non trattate scaricate in mare ogni giorno. Entro due settimane dall’inizio della guerra, l’OCHA(coordinamento per gli affari umanitari Onu) stimava il consumo di acqua pro capite a Gaza – per bere, cucinare e per l’igiene – a soli 3 litri al giorno, mentre coloro che si stipavano nei rifugi delle Nazioni Unite avevano accesso a solo 1 litro al giorno; Gli standard internazionali raccomandano almeno 15 litri a persona ogni giorno. E con l’acqua in bottiglia non disponibile e i grandi impianti di desalinizzazione non funzionanti, l’OCHA ha scritto: “Le persone sono ricorse al consumo di acqua estratta dai pozzi agricoli, aumentando l’esposizione a pesticidi e altri prodotti chimici, esponendo la popolazione al rischio di morte o di epidemia di malattie infettive”. Anche durante la “pausa umanitaria” di sette giorni nelle ostilità alla fine di novembre, quando 200 camion di aiuti al giorno – meno della metà del numero che entravano ogni giorno prima della guerra – venivano ammessi a Gaza, le bottiglie di acqua pulita erano ancora scarseggiavano. “Nonostante la pausa, non vi è stato quasi alcun miglioramento nell’accesso dei residenti nel nord all’acqua per uso potabile e domestico, poiché la maggior parte dei principali impianti di produzione dell’acqua sono rimasti chiusi, a causa della mancanza di carburante e alcuni anche per danni. \", ha osservato l'OCHA. Alla fine di ottobre, un rapporto interno del Dipartimento di Stato americano esprimeva preoccupazione per il fatto che 52.000 donne incinte e oltre 30.000 bambini di età inferiore ai sei mesi fossero costretti a bere una miscela potenzialmente letale di acqua inquinata da liquami e sale marino.\r\n\r\nAlla fine di dicembre, come riportato dall’OMS, oltre 1 milione di sfollati palestinesi rifugiati nella città meridionale di Rafah avevano accesso, in media, a un bagno ogni 486 persone, mentre in tutta Gaza una doccia serviva in media 4.500 persone. Le acque reflue scorrono per le strade e contaminano le tende frettolosamente montate in cui vivono centinaia di migliaia di persone in tutta la parte meridionale e centrale di Gaza. Le donne che hanno le mestruazioni affrontano gravi difficoltà, con prodotti mestruali, servizi igienici e acqua che scarseggiano.\r\n\r\nUn’altra tattica inquietante adottata da Israele nelle ultime settimane è quella di pompare acqua di mare nei tunnel di Gaza. L’obiettivo apparente è quello di distruggere i tunnel e stanare i combattenti di Hamas, ma il Wall Street Journal ha riferito che l’azione potrebbe “anche minacciare l’approvvigionamento idrico di Gaza”. Anche se la portata dell’operazione di pompaggio rimane poco chiara, la dichiarazione del Sud Africa alla Corte Internazionale di Giustizia esprime “estrema preoccupazione” per questo particolare uso dell’acqua come arma offensiva, affermando: “Gli esperti ambientali hanno avvertito che la strategia “rischia di causare una catastrofe ecologica” che lascerebbe Gaza senza acqua potabile, devasterebbe quella poca agricoltura possibile e “rovinerebbe le condizioni di vita di tutti a Gaza”. La dichiarazione sudafricana rileva inoltre che il Relatore speciale delle Nazioni Unite per il diritto all’acqua avrebbe paragonato questo piano israeliano alla mitica “salatura” romana dei campi di Cartagine, che mirava a impedire la crescita dei raccolti e a rendere il territorio inabitabile. L’accesso all’acqua pulita è fondamentale per scongiurare carestie e malattie, e con la massiccia distruzione delle infrastrutture idriche a Gaza – comprese le linee di approvvigionamento potabile, le stazioni di pompaggio e i pozzi – una catastrofe umanitaria in piena regola è in corso . Questa situazione è descritta nelle parole della petizione sudafricana all’ICJ (INTERNATIONAL COURT OF JUSTICE ): “Queste condizioni – deliberatamente imposte da Israele – sono calcolate per provocare la distruzione del gruppo palestinese a Gaza”. In effetti, gli esperti di sanità pubblica avvertono che mezzo milione di persone – un quarto della popolazione di Gaza – potrebbe morire di malattie entro un anno. \r\n\r\n \r\n\r\n ","22 Gennaio 2024","Tra gennaio 2020 e agosto 2023 banche, fondi pensione e assicurazioni hanno intrattenuto rapporti con oltre 50 imprese coinvolte negli insediamenti illegali in Cisgiordania.","2024-01-22 17:07:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/INFO-220224-ISRAELE-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"172\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/INFO-220224-ISRAELE-300x172.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/INFO-220224-ISRAELE-300x172.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/INFO-220224-ISRAELE.jpg 750w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","LA FINANZA CHE SOSTIENE L'ECONOMIA COLONIALE ISRAELIANA",1705934317,[146,147,148],"http://radioblackout.org/tag/banche/","http://radioblackout.org/tag/boicottaggio/","http://radioblackout.org/tag/territori-occupati/",[150,151,152],"banche","boicottaggio","Territori occupati",{"post_content":154},{"matched_tokens":155,"snippet":156,"value":157},[72,73],"Mokhiber, l'ex direttore dell'ufficio di \u003Cmark>New\u003C/mark> \u003Cmark>York\u003C/mark> dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite","Le istituzioni finanziarie europee, siano esse banche, compagnie assicurative e fondi pensione, svolgono un ruolo fondamentale per garantire il funzionamento, la sostenibilità e l’espansione delle colonie israeliane nei Territori palestinesi occupati. E lo fanno erogando prestiti e finanziamenti alle aziende coinvolte più o meno direttamente nell’occupazione (da Airbnb a Caterpillar, dall’impresa di costruzioni israeliana Ashtrom a quella di telecomunicazioni Altice) oppure acquisendo azioni e obbligazioni di queste società.\r\n\r\nSecondo le stime contenute nell’edizione 2023 del rapporto “Don’t buy into occupation” pubblicato lo scorso dicembre, tra gennaio 2020 e agosto 2023 sono state 776 le istituzioni finanziarie europee che hanno intrattenuto rapporti finanziari con 51 imprese attivamente coinvolte negli insediamenti israeliani illegali in Cisgiordania. Durante il periodo analizzato, sono stati erogati 164,2 miliardi di \u003Cmark>dollari\u003C/mark> sotto forma di prestiti e di sottoscrizioni. Inoltre, ad agosto 2023, gli investitori europei detenevano anche 144,7 miliardi di \u003Cmark>dollari\u003C/mark> in azioni e obbligazioni di queste società .\r\n\r\nNe parliamo con Ilaria Sesana di Altraeconomia.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ILARIA-SASINI-INFO-22012024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n*************************************************************************************************************************\r\n\r\n \r\n\r\nPubblichiamo inoltre un articolo tradotto dal magazine israeliano +972 che illustra come Israele, a Gaza, abbia trasformato l’acqua in un’arma di distruzione di massa. Negando ai palestinesi l’acqua potabile dall’inizio della guerra, Israele ha creato una crisi sanitaria senza precedenti e rischia di causare danni ecologici irreversibili.\r\n+972 Magazine è una rivista online indipendente e senza scopo di lucro gestita da un gruppo di giornalisti palestinesi e israeliani. Il nome del sito deriva dal prefisso telefonico del paese che può essere utilizzato per chiamare in tutto Israele-Palestina.\r\nQui l'articolo originale.\r\n\r\nDi Nancy Murray e Amahl Bishara, 16 gennaio 2024\r\n\r\nA novembre, a solo un mese dall’inizio dell’assalto israeliano a Gaza che ha ormai superato i 100 giorni, Pedro Arrojo-Agudo, un relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, ha avvertito che Israele “deve smettere di usare l’acqua come arma di guerra”. “Ogni ora che passa mentre Israele impedisce la fornitura di acqua potabile sicura nella Striscia di Gaza, in aperta violazione del diritto internazionale, mette gli abitanti di Gaza a rischio di morire di sete e di malattie legate alla mancanza di acqua potabile”, ha dichiarato. Il bilancio delle vittime derivante dalla mancanza d’acqua e il suo impatto sulla salute pubblica, potrebbe superare quello dello stesso bombardamento israeliano.\r\n\r\nNegare l’acqua a Gaza è stata una tattica chiave della guerra fin dall’inizio, con Israele che ha chiuso i tubi che rifornivano l’enclave il 7 ottobre. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha annunciato che Israele stava “imponendo un assedio completo a Gaza. Niente elettricità, niente cibo, niente acqua, niente carburante. Tutto è chiuso. Stiamo combattendo gli animali umani e ci comportiamo di conseguenza”. L’uso dell’acqua come arma è riconosciuto nell’accusa del Sud Africa – ascoltata la settimana scorsa dalla Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) – secondo cui l’assalto di Israele a Gaza equivale al crimine di genocidio. Questa accusa è stata avanzata anche da altri studiosi ed esponenti dei diritti umani, tra cui Craig Mokhiber, l'ex direttore dell'ufficio di \u003Cmark>New\u003C/mark> \u003Cmark>York\u003C/mark> dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, nella sua lettera di dimissioni in ottobre. La privazione dell’acqua e la distruzione delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie fanno da tempo parte dello sforzo israeliano, sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania, “per rendere il processo quotidiano di vita, e di vita dignitosa, più difficile per la popolazione civile”, come ha affermato una missione conoscitiva delle Nazioni Unite nel 2009. Le passate operazioni militari israeliane in entrambi questi territori occupati hanno portato anche alla distruzione delle risorse idriche. E per decenni, Israele ha utilizzato l’accaparramento dell’acqua per espropriare i palestinesi della loro terra , impedendo l’agricoltura palestinese in Cisgiordania e per i palestinesi all’interno di Israele. Ma l’utilizzo dell’acqua da parte di Israele nel quadro della sua attuale offensiva sulla Striscia di Gaza è su una scala completamente diversa, con la capacità di causare una crisi sanitaria pubblica senza precedenti e un danno ecologico irreversibile. La dipendenza quasi totale di Gaza da Israele per l’acqua e l’energia la rende particolarmente vulnerabile all’uso militare delle risorse di base.\r\n\r\nCirca il 30% dell’approvvigionamento idrico di Gaza viene generalmente acquistato da Israele, mentre il resto dipende dall’elettricità e dal carburante – di cui anche Israele controlla l’ingresso – per la depurazione. Dall’inizio della guerra, il rafforzamento dell’assedio e dei bombardamenti da parte di Israele hanno causato una massiccia carenza di approvvigionamento idrico. Il 14 ottobre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che l’interruzione dell’elettricità significava che non c’era energia sufficiente per far funzionare i pozzi d’acqua, gli impianti di desalinizzazione e depurazione e i servizi igienico-sanitari. Ha inoltre riferito che gli attacchi israeliani avevano danneggiato sei pozzi d’acqua, tre stazioni di pompaggio dell’acqua, un serbatoio d’acqua e un impianto di desalinizzazione che serve oltre 1,1 milioni di persone. L’UNICEF, che aveva aperto l’impianto di desalinizzazione nel 2017, ha dichiarato che le persone erano costrette a bere acqua salata proveniente dal mare, che era ulteriormente contaminata da grandi quantità di acque reflue non trattate scaricate in mare ogni giorno. Entro due settimane dall’inizio della guerra, l’OCHA(coordinamento per gli affari umanitari Onu) stimava il consumo di acqua pro capite a Gaza – per bere, cucinare e per l’igiene – a soli 3 litri al giorno, mentre coloro che si stipavano nei rifugi delle Nazioni Unite avevano accesso a solo 1 litro al giorno; Gli standard internazionali raccomandano almeno 15 litri a persona ogni giorno. E con l’acqua in bottiglia non disponibile e i grandi impianti di desalinizzazione non funzionanti, l’OCHA ha scritto: “Le persone sono ricorse al consumo di acqua estratta dai pozzi agricoli, aumentando l’esposizione a pesticidi e altri prodotti chimici, esponendo la popolazione al rischio di morte o di epidemia di malattie infettive”. Anche durante la “pausa umanitaria” di sette giorni nelle ostilità alla fine di novembre, quando 200 camion di aiuti al giorno – meno della metà del numero che entravano ogni giorno prima della guerra – venivano ammessi a Gaza, le bottiglie di acqua pulita erano ancora scarseggiavano. “Nonostante la pausa, non vi è stato quasi alcun miglioramento nell’accesso dei residenti nel nord all’acqua per uso potabile e domestico, poiché la maggior parte dei principali impianti di produzione dell’acqua sono rimasti chiusi, a causa della mancanza di carburante e alcuni anche per danni. \", ha osservato l'OCHA. Alla fine di ottobre, un rapporto interno del Dipartimento di Stato americano esprimeva preoccupazione per il fatto che 52.000 donne incinte e oltre 30.000 bambini di età inferiore ai sei mesi fossero costretti a bere una miscela potenzialmente letale di acqua inquinata da liquami e sale marino.\r\n\r\nAlla fine di dicembre, come riportato dall’OMS, oltre 1 milione di sfollati palestinesi rifugiati nella città meridionale di Rafah avevano accesso, in media, a un bagno ogni 486 persone, mentre in tutta Gaza una doccia serviva in media 4.500 persone. Le acque reflue scorrono per le strade e contaminano le tende frettolosamente montate in cui vivono centinaia di migliaia di persone in tutta la parte meridionale e centrale di Gaza. Le donne che hanno le mestruazioni affrontano gravi difficoltà, con prodotti mestruali, servizi igienici e acqua che scarseggiano.\r\n\r\nUn’altra tattica inquietante adottata da Israele nelle ultime settimane è quella di pompare acqua di mare nei tunnel di Gaza. L’obiettivo apparente è quello di distruggere i tunnel e stanare i combattenti di Hamas, ma il Wall Street Journal ha riferito che l’azione potrebbe “anche minacciare l’approvvigionamento idrico di Gaza”. Anche se la portata dell’operazione di pompaggio rimane poco chiara, la dichiarazione del Sud Africa alla Corte Internazionale di Giustizia esprime “estrema preoccupazione” per questo particolare uso dell’acqua come arma offensiva, affermando: “Gli esperti ambientali hanno avvertito che la strategia “rischia di causare una catastrofe ecologica” che lascerebbe Gaza senza acqua potabile, devasterebbe quella poca agricoltura possibile e “rovinerebbe le condizioni di vita di tutti a Gaza”. La dichiarazione sudafricana rileva inoltre che il Relatore speciale delle Nazioni Unite per il diritto all’acqua avrebbe paragonato questo piano israeliano alla mitica “salatura” romana dei campi di Cartagine, che mirava a impedire la crescita dei raccolti e a rendere il territorio inabitabile. L’accesso all’acqua pulita è fondamentale per scongiurare carestie e malattie, e con la massiccia distruzione delle infrastrutture idriche a Gaza – comprese le linee di approvvigionamento potabile, le stazioni di pompaggio e i pozzi – una catastrofe umanitaria in piena regola è in corso . Questa situazione è descritta nelle parole della petizione sudafricana all’ICJ (INTERNATIONAL COURT OF JUSTICE ): “Queste condizioni – deliberatamente imposte da Israele – sono calcolate per provocare la distruzione del gruppo palestinese a Gaza”. In effetti, gli esperti di sanità pubblica avvertono che mezzo milione di persone – un quarto della popolazione di Gaza – potrebbe morire di malattie entro un anno. \r\n\r\n \r\n\r\n ",[159],{"field":81,"matched_tokens":160,"snippet":156,"value":157},[72,73],{"best_field_score":88,"best_field_weight":89,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":54,"score":130,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":91},{"document":163,"highlight":183,"highlights":188,"text_match":86,"text_match_info":191},{"cat_link":164,"category":165,"comment_count":54,"id":166,"is_sticky":54,"permalink":167,"post_author":57,"post_content":168,"post_date":169,"post_excerpt":60,"post_id":166,"post_modified":170,"post_thumbnail":171,"post_thumbnail_html":172,"post_title":173,"post_type":65,"sort_by_date":174,"tag_links":175,"tags":181},[95],[97],"31887","http://radioblackout.org/2015/10/che-cosa-nasconde-lo-scandalo-volkswagen/","Qualche settimana fa i titoli dei Tg, i portali di informazione on-line e le prime pagine dei quotidiani aprivano con la grande notizia della scoperta statunitense dell truffa operata dalla Volkswagen ai danni di centinaia di migliaia (forse milioni) di clienti sul suolo statunitense cui sarebbe stato venduto un motore diesel molto più inquinante dell'annunciato e delle regole che ne permettono la vendita. L'America si scopre infine ecologista (mentre Obama inizia le trivellazioni in Alaska) .\r\nI più accorti han subito sospettato che sotto sotto ci fosse qualcosa di ben più consistente, visto che il target dello scandalo annunciato (scoperta dell'acqua calda per la magguiornaza degli addetti ai lavori) era una delle più grandi produttrici di auto al mondo. Parlare dello scandalo Volkswagen vuol allora dire parlare della guerra commerciale in atto (e forse qualcosa di più) in atto tra stati Uniti e l'Europa a guida tedesca.\r\nNe abbiamo parlato con Sandro Moiso autore di numerosi articoli (qui una raccolta) sul portale Carmilla online e che recentemente si è soffermato su questa vicenda (vedi infra)\r\n\r\nmoiso_wolkswagen\r\nVae Victis Germania / 2: Car Wars\r\ndi Sandro Moiso (http://www.carmillaonline.com)\r\n\r\nQuando l’unica nazione occidentale a non aver ratificato il protocollo di Kyoto sul riscaldamento ambientale denuncia con tanta veemenza i danni per la salute e l’ambiente derivanti dal mancato (e truffaldino) rispetto dei regolamenti USA sull’emissione di gas da parte dei veicoli circolanti c’è da porsi più di una domanda. Si sta parlando, evidentemente, dell’enorme tegola caduta sulla testa di una delle più importanti industrie automobilistiche mondiali, la Volkswagen, dopo la scoperta del raffinatissimo trucco messo in atto da quella azienda per beffare i controlli sugli scarichi delle auto diesel negli Stati Uniti e in Europa.\r\nLo scandalo si è rapidamente propagato nei paesi dell’Unione Europea e tocca, attualmente, la bellezza di 11 milioni di veicoli circolanti. La ditta tedesca ha reagito sostituendo l’AD e scaricando le colpe su un ristretto gruppo (“un piccolo gruppo” come è stato definito) di responsabili tecnici ed amministrativi, mentre Angela Merkel, per allontanare da sé e dal proprio governo qualsiasi ombra di sospetto o connivenza, ha promesso un’inchiesta rigorosa .\r\nFilm già visti ed ampiamente prevedibili, soprattutto da parte di chi sa che i motori che ci vengono presentati, quasi quotidianamente, come innovativi, non inquinanti e a basso consumo non sono altro che una continua riproduzione del vecchio motore a scoppio messo a punto, sul finire dell’Ottocento tra il 1876 e il 1892, da tre tecnici tedeschi (guarda caso la continuità): Otto, Benz e Diesel. Motori che sono cambiati da allora ben poco, mantenendo quasi intatte le loro caratteristiche di alto spreco energetico, elevati consumi, scarso rendimento ed elevate capacità di inquinamento.\r\nCiò che è cambiato fra gli anni ’80 del XIX secolo ed oggi, migliorando rendimento e prestazioni degli autoveicoli, sono le linee aerodinamiche, l’alleggerimento dei materiali e delle strutture portanti, freni, sospensioni e, conseguente, tenuta su strada. Il resto affonda le sue radici negli albori del mezzo di trasporto meno conveniente (e più diffuso) che sia mai stato messo a punto dalla tecnica umana. Si tratta di autentiche carrette, i cui attuali ed “evolutissimi” software non servono ad altro che a truccare i dati e a rendere schiavi dei concessionari gli acquirenti.\r\nQuesto ci può far immaginare che ciò che viene attualmente denunciato a carico della Volkswagen e di altre sue consociate (Audi e Skoda) potrebbe tranquillamente ricadere sulle spalle dell’intero comparto automobilistico mondiale (così come le paurose discese in borsa dei titoli automobilistici, anche non tedeschi, e il rifiuto inglese di varare nuovi tipi di controllo sui motori diesel farebbero pensare)1. Allora, perché tutto questo baccano? Tutte queste “pelose” denunce?\r\nForse il “green capitalism” ha deciso di puntare su un rinnovamento, su scala mondiale, del parco macchine destinato alle classi medio/alte? Forse che i prototipi attualmente circolanti e, guarda caso spesso di origine teutonica, di auto ibride (in a carburanti, in parte elettriche) diverranno il trend dominante nella produzione automobilistica planetaria, così come anche i cinesi cominciano a promettere? O si tratta, più prosaicamente ancora, di qualcosa d’altro?\r\n“Follow the money!” è la formula che funziona sempre e particolarmente in questo caso.\r\nNel 2014 a livello globale sono state prodotti 89,75 milioni di veicoli, il 2,6% in più rispetto al 2013. Di questi, 67,53 milioni erano automobili. La produzione di veicoli a motore nell’ultimo decennio è cresciuta del 34%. Ma, nel 2014, le vendite sono state inferiori alla produzione: sia complessiva (88,16 milioni) sia delle sole auto (64,96 milioni, comunque sempre quasi due milioni in più rispetto all’anno precedente).\r\nLa Cina si è confermata come il primo produttore al mondo a quota 19,9 milioni, mentre l’Asia da sola vale oltre la metà della produzione con più di 39 milioni di auto. Il Giappone supera gli 8,27 milioni, la Corea del Sud i 4,12, l’India i 3,16, l’Indonesia il milione e l’Iran, con un balzo del 46,8%, arriva a 926.000.2 La Germania è il terzo produttore globale dopo Cina e Giappone e naturalmente di gran lunga il primo del Vecchio Continente con 5,6 milioni di autoveicoli.\r\nL’Italia, con 401.317 vetture, è ormai tra i piccoli produttori. Sfornano più auto non solo Regno Unito e Francia, ma anche nazioni come Repubblica Ceca (trascinata dalla crescita di Skoda, altra industria indagata poiché appartenente al gruppo Volkswagen), Slovacchia, Polonia e Belgio. Mentre negli Stati Uniti la produzione copre appena il 55% della domanda, cioè 4,2 milioni a fronte di quasi 7,7 milioni di immatricolazioni. E a tutto ciò va aggiunto che nello stesso anno Toyota (10.230.000 veicoli venduti) è risultata essere al primo posto nella classifica delle vendite, mentre il gruppo Volkswagen (10.140.000) si è aggiudicato il secondo posto.\r\nVogliamo allora parlare di guerra, più ancora che di concorrenza commerciale ed industriale, su scala planetaria? “Guerra” perché, soprattutto nel caso della Germania, attaccare frontalmente, come si è fatto in questi giorni sui mercati e sui media internazionali, un settore fondamentale dell’industria tedesca significa non solo “fare concorrenza” ad un avversario commerciale, ma cercare di ridimensionare il ruolo politico ed economico della Germania in Europa e nel mondo. Il PIL della prima economia industriale d’Europa è il quarto al mondo dopo USA, Cina e Giappone e, nel 2011, l’export tedesco equivaleva al 50% dello stesso e al 7,7% dell’intero export mondiale.\r\nPotenza economica, industriale e scientifica troppo forte e grande per i suoi confini geografici e troppo piccola per il mondo, la Germania si trova ancora una volta a fare i conti con un potenziale produttivo ed economico (il suo) che spaventa, intimorisce ed incanaglisce i suoi più diretti concorrenti in Europa e su scala planetaria. Ai tempi del primo conflitto mondiale la produzione siderurgica tedesca superava quella di Francia e Gran Bretagna messe insieme, oggi quella dell’auto (prodotto di punta, ci piaccia o meno, dell’industria mondiale) domina la produzione occidentale di autoveicoli.\r\nChiusa tra le grandi pianure centro-europee ed asiatiche ad Oriente, il Mar Baltico e del Nord, le Alpi a sud e l’area renana ad ovest, sembra sempre costituire una sorta di nuovo Heartland3 europeo, sempre alla ricerca di espansione politica ed economica, sempre alla ricerca di un mai sopito lebensraum, di cui le esportazioni restano l’anima, la motivazione e il motore che la spingono a superare i propri limiti geografici, economici e politici.\r\nIn quest’area, compresa grosso modo tra l’asse renano ad ovest (il territorio industriale che si sviluppa dalle Alpi svizzere fino al porto di Rotterdam) e l’asse padano a sud (la pianura padana nella sua interezza), vi era all’inizio degli anni ’90 del XX secolo, una delle più grandi concentrazioni di aree urbane e di investimenti capitalistici del mondo. Si fa riferimento agli anni ’90 poiché in quel momento avviene la riunificazione della Germani dell’Ovest con la Germania dell’Est (ottobre 1990) che spingerà, da un lato, verso un maggiore accentramento in chiave tedesca del capitalismo europeo e, dall’altro, ad un risorgere della conflittualità e dello scontro militare sul territorio europeo (le guerre balcaniche che avranno inizio nella primavera-estate del 1991).\r\nLe sei regioni urbane di Londra, Parigi, Anversa-Bruxelles, Ramstadt-Holland, Colonia-Ruhr e Milano costituivano allora i vertici dell’organizzazione territoriale europea con 51 milioni di abitanti e una estensione di 53.000 chilometri quadrati (quasi 1000 abitanti per kmq). Il resto di quell’area forte era costituito da un tessuto connettivo di metropoli minori, regioni di industria diffusa, zone di agricoltura intensiva e zone turistiche con 135 milioni di abitanti.\r\nNelle regioni urbane d’Europa si arrivava ad una concentrazione, dal punto di vista della densità economica,4 di 21 milioni e 200mila dollari per chilometro quadrato, mentre nelle regioni di area a forte tessuto connettivo (meno densamente popolate) si arrivava a 3 milioni e 200mila dollari per kmq. In quello stesso periodo nell’area corrispondente degli Stati Uniti 5 si arrivava nelle grandi regioni urbane ad una densità economica media di 11 milioni e 600mila dollari per kmq e nelle aree forti a tessuto connettivo a 1 milione e 700mila dollari, sempre per kmq.\r\nIn quegli stessi anni l’Europa si classificava al primo posto per la ricchezza prodotta con una media di 6818 miliardi di dollari annui contro i 5900 del Nord America e i 4136 dell’Asia Orientale. Nello stesso tempo l’Europa rappresentava il massimo polo commerciale con ii 28% delle esportazioni mondiali, contro il 20% dell’Area del Pacifico (Giappone, Asia del Sud-Est e Australia) e il 15,5% del Nord America.6\r\nOra, anche se la crisi degli ultimi anni e lo sviluppo cinese hanno fatto sì che rimanessero molti “morti” sul campo di battaglia e che una parte di quel “tesoro” andasse al macero,7 certo è che ci si trovava e, probabilmente, ci si trova tutt’ora, dal punto di vista della ricchezza concentrata, in uno dei cuori del capitalismo mondiale. L’unica area che all’epoca superava la densità economica europea era quella di Tokio-Osaka, dove si arrivava a 39 milioni per chilometro quadrato. Ma questa è un area molto più ridotta, un po’ come se per gli Stati Uniti si prendesse in considerazione la sola New York dove la densità raggiungeva, sempre all’epoca, i 100 milioni di dollari per kmq. Mentre l’attuale “crisi” cinese dimostra, forse, che l’Area del Pacifico o i Brics non sono ancora riusciti a sostituire l’Europa nella capacità di assorbimento delle merci.\r\nUna certa parte di quella ricchezza, negli ultimi 7 – 8 anni è sicuramente transitata di mano e, in particolare, in Europa una parte è passata dalle mani dei privati cittadini alle banche attraverso le politiche di taglio e riduzione della spesa pubblica e del debito oppure grazie all’esplodere dell’autentica bolla speculativa rappresentata dal mercato (gonfiato precedentemente a dismisura) immobiliare, ma certo decidere chi debba organizzare, ristrutturare e re-indirizzare quella ricchezza non è mai stata, tanto meno ora, cosa da poco. Soprattutto, come affermo da tempo proprio qui su Carmilla,8 nella competizione tra imperialismi finanziari e non.\r\nDovrebbe risultare chiaro quindi, anche al lettore distratto, che lo scontro in atto da tempo in Europa riguarda proprio due differenti concezioni dell’utilizzo del capitale della manodopera, unite soltanto dalla comune volontà di soffocare e ridurre al silenzio qualsiasi tentativo di migliorare o anche solo salvaguardare i diritti dei lavoratori e le loro rappresentanze politiche o sindacali (ammesso e non concesso che esistano ancora) oppure di recuperare violentemente i risparmi di milioni di cittadini non “adeguatamente” messi a profitto.\r\nDue modalità cui si è accennato già nella prima puntata di questa serie di articoli: una più disinibita, per così dire, e più avvoltoiesca nel colpire, spostare, re-indirizzare e reinvestire anche con grandi rischi i capitali presenti nelle banche, nelle tasche dei cittadini oppure investiti precedentemente nella spesa pubblica e nello Stato sociale, per affrettare i tempi di rotazione degli stessi cercando di passare sempre meno attraverso l’investimento industriale diretto. Il modello finanziario anglo-americano per intenderci.\r\nL’altra, più ferrea e determinata nel sua volontà di controllo, ma più “vecchia” nella forma (la sostanza non cambia poiché si tratta di incrementare convenientemente il capitale investito o riutilizzato) che attraverso il controllo delle banche, del mercato del lavoro e delle leggi che lo regolamentano e della spesa pubblica cerca di rilanciare costantemente la produzione e il consumo delle merci, impadronendosi di aziende,9 occupando spazi di mercato e, talvolta, giocando sui prestiti come strumento per incrementare le esportazioni verso paesi “debitori”.\r\nE questo potrebbe spiegare anche la diversità di strategie tra Germania e Fondo Monetario Internazionale, per esempio nei confronti della Grecia: mentre il secondo gioca essnzialmente sul debito pubblico e sui titoli pubblici come fonte di rendita-capestro di carattere finaziario e può transigere su un allungamento dei tempi di rientro dei prestiti (semplificando: più a lungo i debitori pagano gli interessi sul prestito, anche se bassi , meglio è), la prima tende a voler recuperare un prestito che se non è utilizzato per finanziare produzione e commercio è ai suoi occhi sostanzialmente inutile e pernicioso.\r\nDa qui lo scontro con Draghi della Banca centrale tedesco e l’autoritarismo di Wolfang Schäuble, il Ministro delle finanze di questo secondo governo Merkel. Ma da qui anche l’attacco alle esportazioni tedesche, vera anima del capitalismo prussiano, attraverso l’attacco al gruppo Volkswagen. Di cui si è fatto simbolicamente protagonista anche Papa Francesco attraverso l’uso, tutt’altro che umile e dimesso, di una 500L prodotta dal gruppo Fiat – Chrysler, durante il recente viaggio negli Stati Uniti. Quel FCA Group che sembra essere un po’ il capofila dell’attacco alla Germania, mentre la crisi dei trattati di Maastricht, dell’euro e dell’Unione Europea stanno aprendo le porte a nuovi conflitti su chi debba comandare in questa parte del mondo.\r\nNOTE\r\n\r\n\r\n\t\r\nSi veda a tal proposito l’articolo comparso su Repubblica in data 29 settembre 2015 ”http://www.repubblica.it/economia/2015/09/29/news/european_federation_for_transport_and_environment_aisbl-123861973/?ref=HRER1-1″\r\n\r\n\t\r\nDati tratti da Mattia Eccheli, Produzione auto 2014, il nuovo record. Ecco come cambia il mappamondo industriale, il Fatto Quotidiano 15 aprile 2015\r\n\r\n\t\r\nSi veda la prima puntata di Vae Victis Germania, Sulla loro pelle, Carmillaonline del 16 settembre 2015\r\n\r\n\t\r\nIl gradiente di intensità economica mette in relazione il reddito pro-capite per abitante con la densità di popolazione di una certa area e le aree non sono costituite da “nazioni”, ma da regioni particolari di un continente o di un singolo stato. Possiamo così andare da meno di 100 dollari per kmq nelle regioni più povere o meno popolate (1 abitante per kmq) fino a più di 100 milioni di dollari per kmq nelle grandi regioni urbane egemoni\r\n\r\n\t\r\nCosta Atlantica, Valle dell’Ohio, Grandi Laghi e Florida: il 13% del territori statunitense sul quale si addensava il 58% della popolazione ei 2/3 delle attività industriali e terziarie\r\n\r\n\t\r\nTutti i dati economico-geografici fin qui esposti sono stati tratti o dedotti, nel corso di ricerche condotte negli anni ’90, dalle opere di Roberto Mainardi, allora docente di Geografia umana presso la Facoltà di Lettere dell’Università Statale di Milano e Geografia economica all’Istituto per la formazione al giornalismo della Regione Lombardia: L’Europa germanica. Una prospettiva geopolitica, La Nuova Italia Scientifica 1992; Geografia regionale, La Nuova Italia Scientifica 1994; Geografia generale, la Nuova Italia Scientifica 1995; L’Italia delle regioni. Il Nord e la Padania, Bruno Mondadori 1998\r\n\r\n\t\r\nCome ben dimostrano le ”macerie“ ambientali, ideologiche, architettoniche ed industriali di una larga parte della Pianura Padana, così come è ben documentato nel magnifico Atlante dei classici padani di Filippo Minelli e Emanuele Galesi, Krisis Publishing, Brescia 2015 ( di prossima recensione su Carmillaonline)\r\n\r\n\t\r\nAd esempio in Bollicine, Carmillaonline del 21 novembre 2011\r\n\r\n\t\r\nNon è certo un caso che sia stato proprio il capitale tedesco ad impadronirsi di una parte significativa di “gioielli” dismessi dell’industria italiana. Non a caso dal 2010 a oggi il 55% delle circa 50 operazioni “Germania su Italia” ha riguardato il settore industriale.","14 Ottobre 2015","2015-10-16 12:03:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/papa-car-wars-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"256\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/papa-car-wars.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Che cosa nasconde lo scandalo Volkswagen?",1444867113,[176,177,178,179,180],"http://radioblackout.org/tag/crisi/","http://radioblackout.org/tag/germania/","http://radioblackout.org/tag/guerra-commerciale/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/","http://radioblackout.org/tag/volkswagen/",[33,182,41,26,37],"germania",{"post_content":184},{"matched_tokens":185,"snippet":186,"value":187},[72,73],"prendesse in considerazione la sola \u003Cmark>New\u003C/mark> \u003Cmark>York\u003C/mark> dove la densità raggiungeva, sempre","Qualche settimana fa i titoli dei Tg, i portali di informazione on-line e le prime pagine dei quotidiani aprivano con la grande notizia della scoperta statunitense dell truffa operata dalla Volkswagen ai danni di centinaia di migliaia (forse milioni) di clienti sul suolo statunitense cui sarebbe stato venduto un motore diesel molto più inquinante dell'annunciato e delle regole che ne permettono la vendita. L'America si scopre infine ecologista (mentre Obama inizia le trivellazioni in Alaska) .\r\nI più accorti han subito sospettato che sotto sotto ci fosse qualcosa di ben più consistente, visto che il target dello scandalo annunciato (scoperta dell'acqua calda per la magguiornaza degli addetti ai lavori) era una delle più grandi produttrici di auto al mondo. Parlare dello scandalo Volkswagen vuol allora dire parlare della guerra commerciale in atto (e forse qualcosa di più) in atto tra stati Uniti e l'Europa a guida tedesca.\r\nNe abbiamo parlato con Sandro Moiso autore di numerosi articoli (qui una raccolta) sul portale Carmilla online e che recentemente si è soffermato su questa vicenda (vedi infra)\r\n\r\nmoiso_wolkswagen\r\nVae Victis Germania / 2: Car Wars\r\ndi Sandro Moiso (http://www.carmillaonline.com)\r\n\r\nQuando l’unica nazione occidentale a non aver ratificato il protocollo di Kyoto sul riscaldamento ambientale denuncia con tanta veemenza i danni per la salute e l’ambiente derivanti dal mancato (e truffaldino) rispetto dei regolamenti USA sull’emissione di gas da parte dei veicoli circolanti c’è da porsi più di una domanda. Si sta parlando, evidentemente, dell’enorme tegola caduta sulla testa di una delle più importanti industrie automobilistiche mondiali, la Volkswagen, dopo la scoperta del raffinatissimo trucco messo in atto da quella azienda per beffare i controlli sugli scarichi delle auto diesel negli Stati Uniti e in Europa.\r\nLo scandalo si è rapidamente propagato nei paesi dell’Unione Europea e tocca, attualmente, la bellezza di 11 milioni di veicoli circolanti. La ditta tedesca ha reagito sostituendo l’AD e scaricando le colpe su un ristretto gruppo (“un piccolo gruppo” come è stato definito) di responsabili tecnici ed amministrativi, mentre Angela Merkel, per allontanare da sé e dal proprio governo qualsiasi ombra di sospetto o connivenza, ha promesso un’inchiesta rigorosa .\r\nFilm già visti ed ampiamente prevedibili, soprattutto da parte di chi sa che i motori che ci vengono presentati, quasi quotidianamente, come innovativi, non inquinanti e a basso consumo non sono altro che una continua riproduzione del vecchio motore a scoppio messo a punto, sul finire dell’Ottocento tra il 1876 e il 1892, da tre tecnici tedeschi (guarda caso la continuità): Otto, Benz e Diesel. Motori che sono cambiati da allora ben poco, mantenendo quasi intatte le loro caratteristiche di alto spreco energetico, elevati consumi, scarso rendimento ed elevate capacità di inquinamento.\r\nCiò che è cambiato fra gli anni ’80 del XIX secolo ed oggi, migliorando rendimento e prestazioni degli autoveicoli, sono le linee aerodinamiche, l’alleggerimento dei materiali e delle strutture portanti, freni, sospensioni e, conseguente, tenuta su strada. Il resto affonda le sue radici negli albori del mezzo di trasporto meno conveniente (e più diffuso) che sia mai stato messo a punto dalla tecnica umana. Si tratta di autentiche carrette, i cui attuali ed “evolutissimi” software non servono ad altro che a truccare i dati e a rendere schiavi dei concessionari gli acquirenti.\r\nQuesto ci può far immaginare che ciò che viene attualmente denunciato a carico della Volkswagen e di altre sue consociate (Audi e Skoda) potrebbe tranquillamente ricadere sulle spalle dell’intero comparto automobilistico mondiale (così come le paurose discese in borsa dei titoli automobilistici, anche non tedeschi, e il rifiuto inglese di varare nuovi tipi di controllo sui motori diesel farebbero pensare)1. Allora, perché tutto questo baccano? Tutte queste “pelose” denunce?\r\nForse il “green capitalism” ha deciso di puntare su un rinnovamento, su scala mondiale, del parco macchine destinato alle classi medio/alte? Forse che i prototipi attualmente circolanti e, guarda caso spesso di origine teutonica, di auto ibride (in a carburanti, in parte elettriche) diverranno il trend dominante nella produzione automobilistica planetaria, così come anche i cinesi cominciano a promettere? O si tratta, più prosaicamente ancora, di qualcosa d’altro?\r\n“Follow the money!” è la formula che funziona sempre e particolarmente in questo caso.\r\nNel 2014 a livello globale sono state prodotti 89,75 milioni di veicoli, il 2,6% in più rispetto al 2013. Di questi, 67,53 milioni erano automobili. La produzione di veicoli a motore nell’ultimo decennio è cresciuta del 34%. Ma, nel 2014, le vendite sono state inferiori alla produzione: sia complessiva (88,16 milioni) sia delle sole auto (64,96 milioni, comunque sempre quasi due milioni in più rispetto all’anno precedente).\r\nLa Cina si è confermata come il primo produttore al mondo a quota 19,9 milioni, mentre l’Asia da sola vale oltre la metà della produzione con più di 39 milioni di auto. Il Giappone supera gli 8,27 milioni, la Corea del Sud i 4,12, l’India i 3,16, l’Indonesia il milione e l’Iran, con un balzo del 46,8%, arriva a 926.000.2 La Germania è il terzo produttore globale dopo Cina e Giappone e naturalmente di gran lunga il primo del Vecchio Continente con 5,6 milioni di autoveicoli.\r\nL’Italia, con 401.317 vetture, è ormai tra i piccoli produttori. Sfornano più auto non solo Regno Unito e Francia, ma anche nazioni come Repubblica Ceca (trascinata dalla crescita di Skoda, altra industria indagata poiché appartenente al gruppo Volkswagen), Slovacchia, Polonia e Belgio. Mentre negli Stati Uniti la produzione copre appena il 55% della domanda, cioè 4,2 milioni a fronte di quasi 7,7 milioni di immatricolazioni. E a tutto ciò va aggiunto che nello stesso anno Toyota (10.230.000 veicoli venduti) è risultata essere al primo posto nella classifica delle vendite, mentre il gruppo Volkswagen (10.140.000) si è aggiudicato il secondo posto.\r\nVogliamo allora parlare di guerra, più ancora che di concorrenza commerciale ed industriale, su scala planetaria? “Guerra” perché, soprattutto nel caso della Germania, attaccare frontalmente, come si è fatto in questi giorni sui mercati e sui media internazionali, un settore fondamentale dell’industria tedesca significa non solo “fare concorrenza” ad un avversario commerciale, ma cercare di ridimensionare il ruolo politico ed economico della Germania in Europa e nel mondo. Il PIL della prima economia industriale d’Europa è il quarto al mondo dopo USA, Cina e Giappone e, nel 2011, l’export tedesco equivaleva al 50% dello stesso e al 7,7% dell’intero export mondiale.\r\nPotenza economica, industriale e scientifica troppo forte e grande per i suoi confini geografici e troppo piccola per il mondo, la Germania si trova ancora una volta a fare i conti con un potenziale produttivo ed economico (il suo) che spaventa, intimorisce ed incanaglisce i suoi più diretti concorrenti in Europa e su scala planetaria. Ai tempi del primo conflitto mondiale la produzione siderurgica tedesca superava quella di Francia e Gran Bretagna messe insieme, oggi quella dell’auto (prodotto di punta, ci piaccia o meno, dell’industria mondiale) domina la produzione occidentale di autoveicoli.\r\nChiusa tra le grandi pianure centro-europee ed asiatiche ad Oriente, il Mar Baltico e del Nord, le Alpi a sud e l’area renana ad ovest, sembra sempre costituire una sorta di nuovo Heartland3 europeo, sempre alla ricerca di espansione politica ed economica, sempre alla ricerca di un mai sopito lebensraum, di cui le esportazioni restano l’anima, la motivazione e il motore che la spingono a superare i propri limiti geografici, economici e politici.\r\nIn quest’area, compresa grosso modo tra l’asse renano ad ovest (il territorio industriale che si sviluppa dalle Alpi svizzere fino al porto di Rotterdam) e l’asse padano a sud (la pianura padana nella sua interezza), vi era all’inizio degli anni ’90 del XX secolo, una delle più grandi concentrazioni di aree urbane e di investimenti capitalistici del mondo. Si fa riferimento agli anni ’90 poiché in quel momento avviene la riunificazione della Germani dell’Ovest con la Germania dell’Est (ottobre 1990) che spingerà, da un lato, verso un maggiore accentramento in chiave tedesca del capitalismo europeo e, dall’altro, ad un risorgere della conflittualità e dello scontro militare sul territorio europeo (le guerre balcaniche che avranno inizio nella primavera-estate del 1991).\r\nLe sei regioni urbane di Londra, Parigi, Anversa-Bruxelles, Ramstadt-Holland, Colonia-Ruhr e Milano costituivano allora i vertici dell’organizzazione territoriale europea con 51 milioni di abitanti e una estensione di 53.000 chilometri quadrati (quasi 1000 abitanti per kmq). Il resto di quell’area forte era costituito da un tessuto connettivo di metropoli minori, regioni di industria diffusa, zone di agricoltura intensiva e zone turistiche con 135 milioni di abitanti.\r\nNelle regioni urbane d’Europa si arrivava ad una concentrazione, dal punto di vista della densità economica,4 di 21 milioni e 200mila \u003Cmark>dollari\u003C/mark> per chilometro quadrato, mentre nelle regioni di area a forte tessuto connettivo (meno densamente popolate) si arrivava a 3 milioni e 200mila \u003Cmark>dollari\u003C/mark> per kmq. In quello stesso periodo nell’area corrispondente degli Stati Uniti 5 si arrivava nelle grandi regioni urbane ad una densità economica media di 11 milioni e 600mila \u003Cmark>dollari\u003C/mark> per kmq e nelle aree forti a tessuto connettivo a 1 milione e 700mila \u003Cmark>dollari\u003C/mark>, sempre per kmq.\r\nIn quegli stessi anni l’Europa si classificava al primo posto per la ricchezza prodotta con una media di 6818 miliardi di \u003Cmark>dollari\u003C/mark> annui contro i 5900 del Nord America e i 4136 dell’Asia Orientale. Nello stesso tempo l’Europa rappresentava il massimo polo commerciale con ii 28% delle esportazioni mondiali, contro il 20% dell’Area del Pacifico (Giappone, Asia del Sud-Est e Australia) e il 15,5% del Nord America.6\r\nOra, anche se la crisi degli ultimi anni e lo sviluppo cinese hanno fatto sì che rimanessero molti “morti” sul campo di battaglia e che una parte di quel “tesoro” andasse al macero,7 certo è che ci si trovava e, probabilmente, ci si trova tutt’ora, dal punto di vista della ricchezza concentrata, in uno dei cuori del capitalismo mondiale. L’unica area che all’epoca superava la densità economica europea era quella di Tokio-Osaka, dove si arrivava a 39 milioni per chilometro quadrato. Ma questa è un area molto più ridotta, un po’ come se per gli Stati Uniti si prendesse in considerazione la sola \u003Cmark>New\u003C/mark> \u003Cmark>York\u003C/mark> dove la densità raggiungeva, sempre all’epoca, i 100 milioni di \u003Cmark>dollari\u003C/mark> per kmq. Mentre l’attuale “crisi” cinese dimostra, forse, che l’Area del Pacifico o i Brics non sono ancora riusciti a sostituire l’Europa nella capacità di assorbimento delle merci.\r\nUna certa parte di quella ricchezza, negli ultimi 7 – 8 anni è sicuramente transitata di mano e, in particolare, in Europa una parte è passata dalle mani dei privati cittadini alle banche attraverso le politiche di taglio e riduzione della spesa pubblica e del debito oppure grazie all’esplodere dell’autentica bolla speculativa rappresentata dal mercato (gonfiato precedentemente a dismisura) immobiliare, ma certo decidere chi debba organizzare, ristrutturare e re-indirizzare quella ricchezza non è mai stata, tanto meno ora, cosa da poco. Soprattutto, come affermo da tempo proprio qui su Carmilla,8 nella competizione tra imperialismi finanziari e non.\r\nDovrebbe risultare chiaro quindi, anche al lettore distratto, che lo scontro in atto da tempo in Europa riguarda proprio due differenti concezioni dell’utilizzo del capitale della manodopera, unite soltanto dalla comune volontà di soffocare e ridurre al silenzio qualsiasi tentativo di migliorare o anche solo salvaguardare i diritti dei lavoratori e le loro rappresentanze politiche o sindacali (ammesso e non concesso che esistano ancora) oppure di recuperare violentemente i risparmi di milioni di cittadini non “adeguatamente” messi a profitto.\r\nDue modalità cui si è accennato già nella prima puntata di questa serie di articoli: una più disinibita, per così dire, e più avvoltoiesca nel colpire, spostare, re-indirizzare e reinvestire anche con grandi rischi i capitali presenti nelle banche, nelle tasche dei cittadini oppure investiti precedentemente nella spesa pubblica e nello Stato sociale, per affrettare i tempi di rotazione degli stessi cercando di passare sempre meno attraverso l’investimento industriale diretto. Il modello finanziario anglo-americano per intenderci.\r\nL’altra, più ferrea e determinata nel sua volontà di controllo, ma più “vecchia” nella forma (la sostanza non cambia poiché si tratta di incrementare convenientemente il capitale investito o riutilizzato) che attraverso il controllo delle banche, del mercato del lavoro e delle leggi che lo regolamentano e della spesa pubblica cerca di rilanciare costantemente la produzione e il consumo delle merci, impadronendosi di aziende,9 occupando spazi di mercato e, talvolta, giocando sui prestiti come strumento per incrementare le esportazioni verso paesi “debitori”.\r\nE questo potrebbe spiegare anche la diversità di strategie tra Germania e Fondo Monetario Internazionale, per esempio nei confronti della Grecia: mentre il secondo gioca essnzialmente sul debito pubblico e sui titoli pubblici come fonte di rendita-capestro di carattere finaziario e può transigere su un allungamento dei tempi di rientro dei prestiti (semplificando: più a lungo i debitori pagano gli interessi sul prestito, anche se bassi , meglio è), la prima tende a voler recuperare un prestito che se non è utilizzato per finanziare produzione e commercio è ai suoi occhi sostanzialmente inutile e pernicioso.\r\nDa qui lo scontro con Draghi della Banca centrale tedesco e l’autoritarismo di Wolfang Schäuble, il Ministro delle finanze di questo secondo governo Merkel. Ma da qui anche l’attacco alle esportazioni tedesche, vera anima del capitalismo prussiano, attraverso l’attacco al gruppo Volkswagen. Di cui si è fatto simbolicamente protagonista anche Papa Francesco attraverso l’uso, tutt’altro che umile e dimesso, di una 500L prodotta dal gruppo Fiat – Chrysler, durante il recente viaggio negli Stati Uniti. Quel FCA Group che sembra essere un po’ il capofila dell’attacco alla Germania, mentre la crisi dei trattati di Maastricht, dell’euro e dell’Unione Europea stanno aprendo le porte a nuovi conflitti su chi debba comandare in questa parte del mondo.\r\nNOTE\r\n\r\n\r\n\t\r\nSi veda a tal proposito l’articolo comparso su Repubblica in data 29 settembre 2015 ”http://www.repubblica.it/economia/2015/09/29/news/european_federation_for_transport_and_environment_aisbl-123861973/?ref=HRER1-1″\r\n\r\n\t\r\nDati tratti da Mattia Eccheli, Produzione auto 2014, il nuovo record. Ecco come cambia il mappamondo industriale, il Fatto Quotidiano 15 aprile 2015\r\n\r\n\t\r\nSi veda la prima puntata di Vae Victis Germania, Sulla loro pelle, Carmillaonline del 16 settembre 2015\r\n\r\n\t\r\nIl gradiente di intensità economica mette in relazione il reddito pro-capite per abitante con la densità di popolazione di una certa area e le aree non sono costituite da “nazioni”, ma da regioni particolari di un continente o di un singolo stato. Possiamo così andare da meno di 100 \u003Cmark>dollari\u003C/mark> per kmq nelle regioni più povere o meno popolate (1 abitante per kmq) fino a più di 100 milioni di \u003Cmark>dollari\u003C/mark> per kmq nelle grandi regioni urbane egemoni\r\n\r\n\t\r\nCosta Atlantica, Valle dell’Ohio, Grandi Laghi e Florida: il 13% del territori statunitense sul quale si addensava il 58% della popolazione ei 2/3 delle attività industriali e terziarie\r\n\r\n\t\r\nTutti i dati economico-geografici fin qui esposti sono stati tratti o dedotti, nel corso di ricerche condotte negli anni ’90, dalle opere di Roberto Mainardi, allora docente di Geografia umana presso la Facoltà di Lettere dell’Università Statale di Milano e Geografia economica all’Istituto per la formazione al giornalismo della Regione Lombardia: L’Europa germanica. Una prospettiva geopolitica, La Nuova Italia Scientifica 1992; Geografia regionale, La Nuova Italia Scientifica 1994; Geografia generale, la Nuova Italia Scientifica 1995; L’Italia delle regioni. Il Nord e la Padania, Bruno Mondadori 1998\r\n\r\n\t\r\nCome ben dimostrano le ”macerie“ ambientali, ideologiche, architettoniche ed industriali di una larga parte della Pianura Padana, così come è ben documentato nel magnifico Atlante dei classici padani di Filippo Minelli e Emanuele Galesi, Krisis Publishing, Brescia 2015 ( di prossima recensione su Carmillaonline)\r\n\r\n\t\r\nAd esempio in Bollicine, Carmillaonline del 21 novembre 2011\r\n\r\n\t\r\nNon è certo un caso che sia stato proprio il capitale tedesco ad impadronirsi di una parte significativa di “gioielli” dismessi dell’industria italiana. Non a caso dal 2010 a oggi il 55% delle circa 50 operazioni “Germania su Italia” ha riguardato il settore industriale.",[189],{"field":81,"matched_tokens":190,"snippet":186,"value":187},[72,73],{"best_field_score":88,"best_field_weight":89,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":54,"score":130,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":91},{"document":193,"highlight":213,"highlights":218,"text_match":86,"text_match_info":221},{"cat_link":194,"category":195,"comment_count":54,"id":196,"is_sticky":54,"permalink":197,"post_author":57,"post_content":198,"post_date":199,"post_excerpt":60,"post_id":196,"post_modified":200,"post_thumbnail":201,"post_thumbnail_html":202,"post_title":203,"post_type":65,"sort_by_date":204,"tag_links":205,"tags":210},[95],[97],"26729","http://radioblackout.org/2014/12/cosa-ce-dietro-labbassamento-del-costo-del-petrolio/","Le ultime due settimane hanno visto un netto abassamento del costo del greggio sulle principali borse mondiali. I benefici per chi sta in basso (almeno alle nostre latitudini) si misurano in qualche centesimo di risparmio per ogni litro di benzina. Ma gli effetti a medio-lungo termine potrebbero essere ben più disastrosi. Storicamente, all'abbassamento del costo dell'oro nero ha sempre corrisposto un acuirsi delle tensioni internazionali, l'approfondirsi di crisi strutturali e il rischio di precipitazioni armate tra le potenze.\r\n\r\nIl cui prodest?, chiedersi cioè \"a chi giova\", è sempre untest salutare per cercare di capire cosa si muove nei piani alti del capitalismo globale. Che la pressione per l'abbassamento del prezzo mondiale del petrolio sia opera principale dell'Arabia Saudita è un dato di fatto su cui tutti convengono. Il Regno dei Saud e gli emiri satelliti sono lgli unici tra i paesi produttori che si possono permettere di approssimare l'abbassamento del prezzo per barile al di sotto dei 60 dollari, mentre per molti paesi situati ad altre latitudini un tale ribasso renderebbe non remunerativo e anzi dispendioso il lavoro di estrazione (costi del macchinario e costi della manodopera).\r\n\r\nI commentatori divergono però sulle interpretazioni. A casa nostra la stampa mainstream sembra maggiormente tesa ad interpretare la mossa saudita come una mossa volta a battere la concorrenza dell'esportazione Usa verso l'Asia. Altri commentatori occidentali, come l'ultra-liberista Thomas L. Friedman dalle colonne del New York Times, sembrerebbero invece leggervi una tattica congiunta amerciano-saudita per indebolire economicamente (e quindi politicamente) Russia e Iran.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele Sciortino, ricercatore in Relazioni Internazionali\r\n\r\nraf_war_on_oil","9 Dicembre 2014","2014-12-12 10:55:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/war-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"279\" height=\"299\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/war.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Cosa c'è dietro l'abbassamento del costo del petrolio?",1418145889,[206,111,207,208,209,114,179],"http://radioblackout.org/tag/geopolitica/","http://radioblackout.org/tag/isis/","http://radioblackout.org/tag/medioriente/","http://radioblackout.org/tag/petrolio/",[39,24,29,211,212,22,26],"medioriente","petrolio",{"post_content":214},{"matched_tokens":215,"snippet":216,"value":217},[72,73],"L. Friedman dalle colonne del \u003Cmark>New\u003C/mark> \u003Cmark>York\u003C/mark> Times, sembrerebbero invece leggervi una","Le ultime due settimane hanno visto un netto abassamento del costo del greggio sulle principali borse mondiali. I benefici per chi sta in basso (almeno alle nostre latitudini) si misurano in qualche centesimo di risparmio per ogni litro di benzina. Ma gli effetti a medio-lungo termine potrebbero essere ben più disastrosi. Storicamente, all'abbassamento del costo dell'oro nero ha sempre corrisposto un acuirsi delle tensioni internazionali, l'approfondirsi di crisi strutturali e il rischio di precipitazioni armate tra le potenze.\r\n\r\nIl cui prodest?, chiedersi cioè \"a chi giova\", è sempre untest salutare per cercare di capire cosa si muove nei piani alti del capitalismo globale. Che la pressione per l'abbassamento del prezzo mondiale del petrolio sia opera principale dell'Arabia Saudita è un dato di fatto su cui tutti convengono. Il Regno dei Saud e gli emiri satelliti sono lgli unici tra i paesi produttori che si possono permettere di approssimare l'abbassamento del prezzo per barile al di sotto dei 60 \u003Cmark>dollari\u003C/mark>, mentre per molti paesi situati ad altre latitudini un tale ribasso renderebbe non remunerativo e anzi dispendioso il lavoro di estrazione (costi del macchinario e costi della manodopera).\r\n\r\nI commentatori divergono però sulle interpretazioni. A casa nostra la stampa mainstream sembra maggiormente tesa ad interpretare la mossa saudita come una mossa volta a battere la concorrenza dell'esportazione Usa verso l'Asia. Altri commentatori occidentali, come l'ultra-liberista Thomas L. Friedman dalle colonne del \u003Cmark>New\u003C/mark> \u003Cmark>York\u003C/mark> Times, sembrerebbero invece leggervi una tattica congiunta amerciano-saudita per indebolire economicamente (e quindi politicamente) Russia e Iran.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele Sciortino, ricercatore in Relazioni Internazionali\r\n\r\nraf_war_on_oil",[219],{"field":81,"matched_tokens":220,"snippet":216,"value":217},[72,73],{"best_field_score":88,"best_field_weight":89,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":54,"score":130,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":91},6654,{"collection_name":65,"first_q":224,"per_page":225,"q":224},"new york dolls",6,13,{"facet_counts":228,"found":21,"hits":260,"out_of":1786,"page":28,"request_params":1787,"search_cutoff":43,"search_time_ms":1788},[229,237],{"counts":230,"field_name":235,"sampled":43,"stats":236},[231,233],{"count":28,"highlighted":232,"value":232},"ponte radio",{"count":28,"highlighted":234,"value":234},"frittura mista","podcastfilter",{"total_values":21},{"counts":238,"field_name":42,"sampled":43,"stats":258},[239,241,243,245,247,249,250,252,254,256],{"count":21,"highlighted":240,"value":240},"worm hole",{"count":21,"highlighted":242,"value":242},"post punk",{"count":21,"highlighted":244,"value":244},"rock'n'roll",{"count":21,"highlighted":246,"value":246},"psychedelic",{"count":21,"highlighted":248,"value":248},"experimental",{"count":21,"highlighted":224,"value":224},{"count":21,"highlighted":251,"value":251},"registrazione live",{"count":21,"highlighted":253,"value":253},"macchina del tempo",{"count":21,"highlighted":255,"value":255},"materiale d'archivio",{"count":21,"highlighted":257,"value":257},"trasmissioni di archivio",{"total_values":259},348,[261,982],{"document":262,"highlight":607,"highlights":964,"text_match":978,"text_match_info":979},{"comment_count":54,"id":263,"is_sticky":54,"permalink":264,"podcastfilter":265,"post_author":266,"post_content":267,"post_date":268,"post_excerpt":60,"post_id":263,"post_modified":269,"post_thumbnail":270,"post_title":271,"post_type":272,"sort_by_date":273,"tag_links":274,"tags":446},"99225","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-21-al-27-giugno-2025/",[234],"harraga"," \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 21 ore 13,30 – Macchina del tempo Ep.7 62 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 21 ore 16,30 – Intervista alla musicista francese LA CHICA 38 minuti [Radio Blackout, No trip for cats]:\r\n\r\nIntervista alla musicista francese LA CHICA realizzata dalla redazione di No trip for cats\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 21 ore 21,00 – Una tendenza eccessiva in tutto 63 minuti [Federico Pit]:\r\n\r\nIn memoria di Alberto Grifi e di tuttɜ lɜ giovanɜ del Parco Lambro\r\n\r\nDiscorso iniziale di Fabrizio Passarella - Digital collage realizzati con pagine di giornali e riviste di movimento del periodo\r\n\r\nDedicato a M.\r\n\r\nIl mixtape rende omaggio al movimento italiano degli anni '70 ricordando la storia del « meraviglioso disastro» dell'edizione del 1976 del « festival del proletariato giovanile di Parco Lambro ».\r\n\r\nAlla sua sesta edizione il festival, nato dal sogno di unire la parte psichedelica del movimento con la parte più politicizzata (legata alle esperienze dei gruppi quali Lotta continua, Avanguardia Operaia, ecc.) registra la sua più grande crisi.\r\n\r\nSi verifica infatti una grossa spaccatura tra l'organizzazione del festival e la base dellɜ partecipantɜ.\r\n\r\nQuella di Parco Lambro è un’aggregazione sociale e politica, che vuole creare una città temporanea dentro la città. Ad affluire al festival sono ragazzɜ dei circoli del proletariato giovanile, delle radio libere, i collettivi femministi e omosessuali, alternativɜ e freaks.\r\n\r\nIl« personale» è politico, il comunismo si vuole concreto, sfacciato e immediato, la festa deve essere di tuttɜ. La contestazione della dimensione commerciale del festival si trasforma subito in una domanda di autogestione. Il palco viene occupato. Contro il caro prezzi di cibi e bevande cominciano gli espropri e contro tutti gli schemi morali borghesi si organizza una gigantesca tarantella e si comincia a ballare nudi. Sul lungo '68 italiano tuttavia, e anche su Parco Lambro, comincia ad affacciarsi anche « l'angelo del male »dell'eroina.\r\n\r\nGli Area, il leggendario gruppo psichedelico di Demetrio Stratos cominciano il loro live suonando « Caos parte II »: il pianista srotola due cavi scoperti in mezzo al pubblico collegati ad un sintetizzatore che se toccati interagiscono col suono e alzano le frequenze dello strumento.Subito dopo, il gruppo attacca con la sua versione de L'Internazionale.\r\n\r\nMusiche da queste label incredibili: Turspios, Random Numbers, Worst Records e altre...\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 11,00 – Backwards - Ed Gein 25/02/2023 44 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nPuntata del 25 febbraio 2023 della trasmissione Backwards, condotta da Malcolm sulla storia del serial killer Ed Gein\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 14,00 – Contro la scuola in guerra 73 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nContributi dal ciclo di incontri Morsi: contro la scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per la gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti su scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è la società tutta, interamente mobilitata alla guerra. La scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre la Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 17,00 – Free and easy 17/11/2024 64 minuti [Patryck Albert]:\r\n\r\nBeware ..... Ouest Track Radio ( O.T.R. ) Dab+ Le Havre FR. \" Free & Easy \" Live Radio rock show Sunday the 17th -November 2024- Playlist Patryck Albert : .....intro...Wiggin' Out , Fleshtones , Lombago Surfer , Mickey& the Drags , Hot Box , New York Dolls , Hard-Ons , Iggy & the Stooges , Hard-Ons , Rob Moss & the Skin-Tight Skin , Powerknobs , Cheap Cassettes , Velvet Underground , Laissez-Fairs , Pop Art, Rollin' Stones , Greg Prevost , Armoires , Cavemen , Beatles ...... eat this rock show Man-eaters & Woman-eaters ....!\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 18,30 – Ricordando Christina Moser e Robert Marlow 65 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nPuntata speciale di Musick To Play In The dark, dedicata al ricordo di Christina Moser (Chrisma) e di Robert Marlow\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 23,30 – Stato Brado ItaloLibera VinylMix2020 52 minuti [Stato Brado]:\r\n\r\nA journey into freak music, groovy records, italo disco and everything in between run by Gabriele Guazzo.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 08,30 – Maggot brain 24 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato all’album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 11,30 – American punk hc 80s - Nevada, Arizona, Idaho, Utah e Colorado 81 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 13,00 – Presentazione libro Jin Jiyan Azadi 49 minuti [Radio Blackout, Frittura Mista alias Radio Fabbrica]:\r\n\r\nCon l’aiuto della nostra ospite in studio Delfina Donnici; abbiamo presentato “Jin Jiyan Azadi. La rivoluzione delle donne in Kurdistan” – Istituto Andrea Wolf – Tamu, 2022. Delfina Donnici fa parte del comitato italiano di Jineolojî che ha curato la traduzione del libro. Da quando in anni recenti si sono accesi i riflettori sulla resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico in Rojava, il movimento delle donne libere curde è diventato a livello globale uno degli esempi rivoluzionari più luminosi del 21° secolo. Jin, Jiyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione su un percorso che non inizia con la riconquista di Kobane del 2015 ma ha radici ben più lontane. Ripercorrendo varie fasi della lotta di liberazione curda contro l’oppressione dello stato turco, questo volume offre una avvincente e monumentale ricostruzione della storia recente del Kurdistan, dalla costituzione del Pkk all’arresto di Öcalan, fino all’elaborazione dei nuovi paradigmi del confederalismo democratico e di Jineolojî, la scienza delle donne. Per la prima volta scopriamo dalla prospettiva delle protagoniste la visione del mondo e le scelte di vita che le hanno portate alla guida di una guerra di liberazione, oltre che di un epocale progetto di trasformazione dei rapporti tra donne e uomini, tra nazioni e tra specie viventi. Essendo il testo molto interessante e pregno di contenuti abbiamo voluto fare un’intervista divisa in 3 parti, divise tra loro da due brani (qui nel podcast riprodotte parzialmente), tratti dalla compilation “Music for Rojava” edito dall’etichetta Sonic Resistance.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 16,00 – Abolizionismo - Piccoli passi per.. - Superare il carcere: oltre la civiltà capitalista 41 minuti [Associazione Yairaiha]: In questa puntata ci concentreremo sul ruolo dello Stato, secondo le teorie elaborate da Abdullah Ocalan nei suoi anni di prigionia sull'isola prigione di Imrali. Per farlo abbiamo intervistato Elettra della Comune Lorenzo Orsetti di Torino e Jacopo Bindi dell’Accademia della Modernità Democratica. Abbiamo chiesto poi, a chi con tutto ciò ha dovuto e deve scontrarsi duramente e in prima persona, di raccontarci la propria storia. Alla fine della puntata abbiamo inserito anche uno spunto di lettura. Abolizionismo, piccoli passi per è un progetto indipendente di Yairaiha Onlus scritto e realizzato da Zoe Ermini, Giuseppe Pulvirenti, Federica Ranocchia e Franco Cimei che ha curato anche il missaggio e le musiche.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 23,00 – Hans Schleckner - Abangoma Inyanga intossication: music for wasted keyboards 39 minuti [Hans Schleckner, Radio Blackout]: Professor Hans Schleckner plays homemade resonator, drone apple, cosmic jula and few korean made synthesizers. With the collaboration of ShhhRoom, the Carmen Hillier of analog synthesis, they travelled through Africa to raise the clear sky of non-logical improvisation. Drone sounds are made by Mama Hula.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 08,30 – Dynamite, lotta di classe a Chicago nel 1886 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUno sguardo sulla lotta di classe nella Chicago di fine ‘800 tra conflitto, musica e parole.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 11,30 – MovieStarJunkies_live@BlackoutFest2012 64 minuti [Movie Star Junkies, Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto live dei Movie Star Junkies è stato registrato nel 2012, in occasione del ventesimo compleanno di questa radio.\r\nUna dozzina di anni di Movie Star Junkies attraverso migliaia di palchi, ballate, droga, blues stiracchiato ed eccessi d’amore.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 19,30 – Ponte Radio - Guerra e approvvigionamento di gas 122 minuti [Ponte Radio, Radio Eustachio]:\r\n\r\nDal dossier sul rigassificatore di Ravenna \"Europa, guerra e nocività\"\r\na quello sullo stabilimento della Leonardo a Tessera (VE) \"O la guerra\r\no la vita\", parliamo dell'industria bellica nel nord-est. Un\r\naggiornamento sul presidio contro la Collins Aerospace a Luserna San\r\nGiovanni (TO) e un contributo sulla situazione dei lavoratori\r\nall'interno dell'aeroporto di Montichiari (BS).\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 25 ore 08,30 – Cinema Underground: Alberto Grifi 1 15 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n3 frammenti,3 schegge per conoscere Alberto Grifi,considerato tra i massimi esponenti del cinema sperimentale italiano,regista, pittore e inventore di dispositivi video-cinematografici.","21 Luglio 2025","2025-07-23 22:47:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 21 al 27 Luglio 2025","podcast",1753121319,[275,276,277,278,279,280,281,282,283,284,285,286,287,288,289,290,291,292,293,294,295,296,297,298,299,300,301,302,303,304,305,306,307,308,309,310,311,312,313,314,315,316,317,318,319,320,321,322,323,324,325,326,327,328,329,330,331,332,333,334,335,336,337,338,339,340,341,342,343,344,111,345,346,347,348,349,350,351,352,353,354,355,356,357,358,359,360,361,362,363,364,365,366,367,368,369,370,371,372,373,374,375,376,377,378,379,380,381,382,383,384,385,386,387,388,389,390,391,392,393,394,395,396,397,398,399,400,401,402,403,404,405,406,407,408,409,410,411,412,413,414,415,416,417,418,419,420,421,422,423,424,425,426,427,428,429,430,431,432,433,434,435,436,437,438,439,440,441,442,443,444,445],"http://radioblackout.org/tag/70/","http://radioblackout.org/tag/80/","http://radioblackout.org/tag/funk/","http://radioblackout.org/tag/abangoma-inyanga-intossication/","http://radioblackout.org/tag/abdullah-ocalan/","http://radioblackout.org/tag/abilismo/","http://radioblackout.org/tag/abolizionismo-carcerario/","http://radioblackout.org/tag/accademia-della-modernita-democratica/","http://radioblackout.org/tag/alberto-grifi/","http://radioblackout.org/tag/album/","http://radioblackout.org/tag/ambient/","http://radioblackout.org/tag/american-punk-hc/","http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/anni-70/","http://radioblackout.org/tag/antonio-mazzeo/","http://radioblackout.org/tag/approvvigionamento-di-gas/","http://radioblackout.org/tag/arizona/","http://radioblackout.org/tag/armoires/","http://radioblackout.org/tag/associazione-yairaiha-onlus/","http://radioblackout.org/tag/attivismo/","http://radioblackout.org/tag/beatles/","http://radioblackout.org/tag/black-music/","http://radioblackout.org/tag/blackout-fest/","http://radioblackout.org/tag/blackout-fest-2012/","http://radioblackout.org/tag/capitalismo/","http://radioblackout.org/tag/cavemen/","http://radioblackout.org/tag/cheap-cassettes/","http://radioblackout.org/tag/chicago/","http://radioblackout.org/tag/chrisma/","http://radioblackout.org/tag/christina-moser/","http://radioblackout.org/tag/cinema-sperimentale/","http://radioblackout.org/tag/cinema-underground/","http://radioblackout.org/tag/colorado/","http://radioblackout.org/tag/colpevolizzazione/","http://radioblackout.org/tag/composizione-politica/","http://radioblackout.org/tag/comune-lorenzo-orsetti/","http://radioblackout.org/tag/contro-la-scuola-in-guerra/","http://radioblackout.org/tag/controllo/","http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/cosmic-italo-disco/","http://radioblackout.org/tag/criminalizzazione/","http://radioblackout.org/tag/cultura-giovanile/","http://radioblackout.org/tag/daniele-ratti/","http://radioblackout.org/tag/delfina-donnici/","http://radioblackout.org/tag/devianza/","http://radioblackout.org/tag/digital-collage/","http://radioblackout.org/tag/disco/","http://radioblackout.org/tag/donne/","http://radioblackout.org/tag/drone/","http://radioblackout.org/tag/dynamite/","http://radioblackout.org/tag/ed-gein/","http://radioblackout.org/tag/effettistica/","http://radioblackout.org/tag/electronic/","http://radioblackout.org/tag/elettronica/","http://radioblackout.org/tag/emarginazione/","http://radioblackout.org/tag/energia/","http://radioblackout.org/tag/experimental/","http://radioblackout.org/tag/fabrizio-passarella/","http://radioblackout.org/tag/federica-ranocchia/","http://radioblackout.org/tag/federico-pit/","http://radioblackout.org/tag/festival-parco-lambro-1976/","http://radioblackout.org/tag/fleshtones/","http://radioblackout.org/tag/francese/","http://radioblackout.org/tag/franco-cimei/","http://radioblackout.org/tag/free-and-easy/","http://radioblackout.org/tag/funkadelic/","http://radioblackout.org/tag/garage-rock/","http://radioblackout.org/tag/gas/","http://radioblackout.org/tag/giuseppe-pulvirenti/","http://radioblackout.org/tag/greg-prevost/","http://radioblackout.org/tag/hans-schleckner/","http://radioblackout.org/tag/hard-ons/","http://radioblackout.org/tag/hardcore/","http://radioblackout.org/tag/hc/","http://radioblackout.org/tag/hot-box/","http://radioblackout.org/tag/idaho/","http://radioblackout.org/tag/iggy-the-stooges/","http://radioblackout.org/tag/indietronica/","http://radioblackout.org/tag/intervista/","http://radioblackout.org/tag/interviste/","http://radioblackout.org/tag/istituto-andrea-wolf/","http://radioblackout.org/tag/istruzione/","http://radioblackout.org/tag/italolibera-vinylmix2020/","http://radioblackout.org/tag/jacopo-bindi/","http://radioblackout.org/tag/jin-jiyan-azadi/","http://radioblackout.org/tag/jineology/","http://radioblackout.org/tag/krisma/","http://radioblackout.org/tag/kurdistan/","http://radioblackout.org/tag/la-chica/","http://radioblackout.org/tag/laissez-fairs/","http://radioblackout.org/tag/latin-electronic/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/leonardo/","http://radioblackout.org/tag/letteratura/","http://radioblackout.org/tag/libro/","http://radioblackout.org/tag/lombago-surfer/","http://radioblackout.org/tag/lotta-di-classe/","http://radioblackout.org/tag/lotte-anticarcerarie/","http://radioblackout.org/tag/lotte-lavoratori/","http://radioblackout.org/tag/macchina-del-tempo/","http://radioblackout.org/tag/maggot-brain/","http://radioblackout.org/tag/malcolm/","http://radioblackout.org/tag/marco-meotto/","http://radioblackout.org/tag/materiale-darchivio/","http://radioblackout.org/tag/mickey-the-drags/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/mix/","http://radioblackout.org/tag/mixtape/","http://radioblackout.org/tag/morsi/","http://radioblackout.org/tag/movie-star-junkies/","http://radioblackout.org/tag/music-for-wasted-keyboards/","http://radioblackout.org/tag/musica-2/","http://radioblackout.org/tag/musicista/","http://radioblackout.org/tag/musick-to-play-in-the-dark/","http://radioblackout.org/tag/nevada/","http://radioblackout.org/tag/new-wave/","http://radioblackout.org/tag/new-wave-italiana/","http://radioblackout.org/tag/new-york-dolls/","http://radioblackout.org/tag/no-trip-for-cats/","http://radioblackout.org/tag/normalizzazione/","http://radioblackout.org/tag/oggettivazione/","http://radioblackout.org/tag/origini-radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/ouest-track-radio/","http://radioblackout.org/tag/patryck-albert/","http://radioblackout.org/tag/pittore/","http://radioblackout.org/tag/ponte-radio/","http://radioblackout.org/tag/pop-art/","http://radioblackout.org/tag/post-punk/","http://radioblackout.org/tag/powerknobs/","http://radioblackout.org/tag/presentazione-2/","http://radioblackout.org/tag/psichedelia/","http://radioblackout.org/tag/psychedelic/","http://radioblackout.org/tag/punk/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/radio-eustachio/","http://radioblackout.org/tag/radio-kebab/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/registrazione-live/","http://radioblackout.org/tag/retro/","http://radioblackout.org/tag/rigassificazione/","http://radioblackout.org/tag/rivolte/","http://radioblackout.org/tag/rob-moss-the-skin-tight-skin/","http://radioblackout.org/tag/robert-marlow/","http://radioblackout.org/tag/rock/","http://radioblackout.org/tag/rocknroll/","http://radioblackout.org/tag/rollin-stones/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/","http://radioblackout.org/tag/scuola/","http://radioblackout.org/tag/serial-killer/","http://radioblackout.org/tag/serie-podcast/","http://radioblackout.org/tag/sindacalismo/","http://radioblackout.org/tag/stato/","http://radioblackout.org/tag/stato-brado/","http://radioblackout.org/tag/storia/","http://radioblackout.org/tag/storia-dei-movimenti/","http://radioblackout.org/tag/storia-radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/subalternita/","http://radioblackout.org/tag/tamu-edizioni/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/trasmissione-musicale/","http://radioblackout.org/tag/trasmissioni-di-archivio/","http://radioblackout.org/tag/una-tendenza-eccessiva-in-tutto/","http://radioblackout.org/tag/usa/","http://radioblackout.org/tag/utah/","http://radioblackout.org/tag/velvet-underground/","http://radioblackout.org/tag/video-cinema/","http://radioblackout.org/tag/vinile/","http://radioblackout.org/tag/wiggin-out/","http://radioblackout.org/tag/worm-hole/","http://radioblackout.org/tag/wormhole/","http://radioblackout.org/tag/zoe-ermini/",[447,448,449,450,451,452,453,454,455,456,457,458,459,460,461,462,463,464,465,466,467,468,469,470,471,472,473,474,475,476,477,478,479,480,481,482,483,484,485,486,487,488,489,490,491,492,493,494,495,496,497,498,499,500,501,502,248,503,504,505,506,507,508,509,510,511,512,513,514,515,24,516,517,518,519,520,521,522,523,524,525,526,527,528,529,530,531,532,533,534,535,536,537,538,539,540,541,542,543,544,253,545,546,547,255,548,549,550,551,552,553,554,555,556,557,558,559,560,224,561,562,563,564,565,566,567,232,568,242,569,570,571,246,572,573,574,575,576,251,577,578,579,580,581,582,244,583,584,585,586,587,588,589,590,591,592,593,594,595,596,597,257,598,599,600,601,602,603,604,240,605,606],"'70","'80","#funk","Abangoma Inyanga intossication","Abdullah Ocalan","abilismo","abolizionismo carcerario","Accademia della Modernità Democratica","Alberto Grifi","album","ambient","american punk hc","anarchici","anni 70","antonio mazzeo","approvvigionamento di gas","Arizona","Armoires","associazione Yairaiha Onlus","attivismo","Beatles","black music","blackout fest","blackout fest 2012","capitalismo","Cavemen","Cheap Cassettes","chicago","Chrisma","Christina Moser","cinema sperimentale","cinema underground","colorado","colpevolizzazione","composizione politica","Comune Lorenzo Orsetti","contro la scuola in guerra","controllo","corteo","cosmic italo disco","criminalizzazione","cultura giovanile","Daniele Ratti","Delfina Donnici","devianza","digital collage","disco","donne","drone","Dynamite","Ed Gein","effettistica","electronic","elettronica","Emarginazione","energia","Fabrizio Passarella","Federica Ranocchia","Federico Pit","festival parco lambro 1976","Fleshtones","francese","Franco Cimei","Free and easy","Funkadelic","garage rock","gas","Giuseppe Pulvirenti","Greg Prevost","Hans Schleckner","Hard-Ons","hardcore","hc","Hot Box","Idaho","Iggy & The Stooges","Indietronica","intervista","interviste","istituto Andrea Wolf","istruzione","ItaloLibera VinylMix2020","Jacopo Bindi","Jin Jiyan Azadi","jineology","Krisma","Kurdistan","LA CHICA","Laissez-Fairs","Latin Electronic","lavoro","leonardo","letteratura","libro","Lombago Surfer","lotta di classe","lotte anticarcerarie","lotte lavoratori","Maggot brain","Malcolm","Marco Meotto","Mickey& the Drags","militarizzazione","mix","MIXTAPE","morsi","MOVIE STAR JUNKIES","music for wasted keyboards","musica","musicista","musick to play in the dark","Nevada","new wave","new wave italiana","No Trip For Cats","normalizzazione","oggettivazione","origini radio blackout","Ouest Track Radio","Patryck Albert","pittore","Pop Art","Powerknobs","presentazione","psichedelia","punk","Radio Blackout","radio eustachio","radio kebab","razzismo","retro","rigassificazione","rivolte","Rob Moss & the Skin-Tight Skin","Robert Marlow","rock","Rollin' Stones","sciopero","scuola","serial killer","serie podcast","sindacalismo","stato","Stato Brado","storia","storia dei movimenti","storia radio blackout","subalternità","tamu edizioni","torino","trasmissione musicale","una tendenza eccessiva in tutto","USA","Utah","velvet underground","video-cinema","vinile","Wiggin' Out","wormhole","Zoe Ermini",{"post_content":608,"tags":613},{"matched_tokens":609,"snippet":611,"value":612},[72,73,610],"Dolls","Mickey& the Drags , Hot Box , \u003Cmark>New\u003C/mark> \u003Cmark>York\u003C/mark> \u003Cmark>Dolls\u003C/mark> , Hard-Ons , Iggy & the Stooges"," \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 21 ore 13,30 – Macchina del tempo Ep.7 62 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 21 ore 16,30 – Intervista alla musicista francese LA CHICA 38 minuti [Radio Blackout, No trip for cats]:\r\n\r\nIntervista alla musicista francese LA CHICA realizzata dalla redazione di No trip for cats\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 21 ore 21,00 – Una tendenza eccessiva in tutto 63 minuti [Federico Pit]:\r\n\r\nIn memoria di Alberto Grifi e di tuttɜ lɜ giovanɜ del Parco Lambro\r\n\r\nDiscorso iniziale di Fabrizio Passarella - Digital collage realizzati con pagine di giornali e riviste di movimento del periodo\r\n\r\nDedicato a M.\r\n\r\nIl mixtape rende omaggio al movimento italiano degli anni '70 ricordando la storia del « meraviglioso disastro» dell'edizione del 1976 del « festival del proletariato giovanile di Parco Lambro ».\r\n\r\nAlla sua sesta edizione il festival, nato dal sogno di unire la parte psichedelica del movimento con la parte più politicizzata (legata alle esperienze dei gruppi quali Lotta continua, Avanguardia Operaia, ecc.) registra la sua più grande crisi.\r\n\r\nSi verifica infatti una grossa spaccatura tra l'organizzazione del festival e la base dellɜ partecipantɜ.\r\n\r\nQuella di Parco Lambro è un’aggregazione sociale e politica, che vuole creare una città temporanea dentro la città. Ad affluire al festival sono ragazzɜ dei circoli del proletariato giovanile, delle radio libere, i collettivi femministi e omosessuali, alternativɜ e freaks.\r\n\r\nIl« personale» è politico, il comunismo si vuole concreto, sfacciato e immediato, la festa deve essere di tuttɜ. La contestazione della dimensione commerciale del festival si trasforma subito in una domanda di autogestione. Il palco viene occupato. Contro il caro prezzi di cibi e bevande cominciano gli espropri e contro tutti gli schemi morali borghesi si organizza una gigantesca tarantella e si comincia a ballare nudi. Sul lungo '68 italiano tuttavia, e anche su Parco Lambro, comincia ad affacciarsi anche « l'angelo del male »dell'eroina.\r\n\r\nGli Area, il leggendario gruppo psichedelico di Demetrio Stratos cominciano il loro live suonando « Caos parte II »: il pianista srotola due cavi scoperti in mezzo al pubblico collegati ad un sintetizzatore che se toccati interagiscono col suono e alzano le frequenze dello strumento.Subito dopo, il gruppo attacca con la sua versione de L'Internazionale.\r\n\r\nMusiche da queste label incredibili: Turspios, Random Numbers, Worst Records e altre...\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 11,00 – Backwards - Ed Gein 25/02/2023 44 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nPuntata del 25 febbraio 2023 della trasmissione Backwards, condotta da Malcolm sulla storia del serial killer Ed Gein\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 14,00 – Contro la scuola in guerra 73 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nContributi dal ciclo di incontri Morsi: contro la scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per la gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti su scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è la società tutta, interamente mobilitata alla guerra. La scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre la Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 17,00 – Free and easy 17/11/2024 64 minuti [Patryck Albert]:\r\n\r\nBeware ..... Ouest Track Radio ( O.T.R. ) Dab+ Le Havre FR. \" Free & Easy \" Live Radio rock show Sunday the 17th -November 2024- Playlist Patryck Albert : .....intro...Wiggin' Out , Fleshtones , Lombago Surfer , Mickey& the Drags , Hot Box , \u003Cmark>New\u003C/mark> \u003Cmark>York\u003C/mark> \u003Cmark>Dolls\u003C/mark> , Hard-Ons , Iggy & the Stooges , Hard-Ons , Rob Moss & the Skin-Tight Skin , Powerknobs , Cheap Cassettes , Velvet Underground , Laissez-Fairs , Pop Art, Rollin' Stones , Greg Prevost , Armoires , Cavemen , Beatles ...... eat this rock show Man-eaters & Woman-eaters ....!\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 18,30 – Ricordando Christina Moser e Robert Marlow 65 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nPuntata speciale di Musick To Play In The dark, dedicata al ricordo di Christina Moser (Chrisma) e di Robert Marlow\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 23,30 – Stato Brado ItaloLibera VinylMix2020 52 minuti [Stato Brado]:\r\n\r\nA journey into freak music, groovy records, italo disco and everything in between run by Gabriele Guazzo.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 08,30 – Maggot brain 24 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato all’album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 11,30 – American punk hc 80s - Nevada, Arizona, Idaho, Utah e Colorado 81 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 13,00 – Presentazione libro Jin Jiyan Azadi 49 minuti [Radio Blackout, Frittura Mista alias Radio Fabbrica]:\r\n\r\nCon l’aiuto della nostra ospite in studio Delfina Donnici; abbiamo presentato “Jin Jiyan Azadi. La rivoluzione delle donne in Kurdistan” – Istituto Andrea Wolf – Tamu, 2022. Delfina Donnici fa parte del comitato italiano di Jineolojî che ha curato la traduzione del libro. Da quando in anni recenti si sono accesi i riflettori sulla resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico in Rojava, il movimento delle donne libere curde è diventato a livello globale uno degli esempi rivoluzionari più luminosi del 21° secolo. Jin, Jiyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione su un percorso che non inizia con la riconquista di Kobane del 2015 ma ha radici ben più lontane. Ripercorrendo varie fasi della lotta di liberazione curda contro l’oppressione dello stato turco, questo volume offre una avvincente e monumentale ricostruzione della storia recente del Kurdistan, dalla costituzione del Pkk all’arresto di Öcalan, fino all’elaborazione dei nuovi paradigmi del confederalismo democratico e di Jineolojî, la scienza delle donne. Per la prima volta scopriamo dalla prospettiva delle protagoniste la visione del mondo e le scelte di vita che le hanno portate alla guida di una guerra di liberazione, oltre che di un epocale progetto di trasformazione dei rapporti tra donne e uomini, tra nazioni e tra specie viventi. Essendo il testo molto interessante e pregno di contenuti abbiamo voluto fare un’intervista divisa in 3 parti, divise tra loro da due brani (qui nel podcast riprodotte parzialmente), tratti dalla compilation “Music for Rojava” edito dall’etichetta Sonic Resistance.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 16,00 – Abolizionismo - Piccoli passi per.. - Superare il carcere: oltre la civiltà capitalista 41 minuti [Associazione Yairaiha]: In questa puntata ci concentreremo sul ruolo dello Stato, secondo le teorie elaborate da Abdullah Ocalan nei suoi anni di prigionia sull'isola prigione di Imrali. Per farlo abbiamo intervistato Elettra della Comune Lorenzo Orsetti di Torino e Jacopo Bindi dell’Accademia della Modernità Democratica. Abbiamo chiesto poi, a chi con tutto ciò ha dovuto e deve scontrarsi duramente e in prima persona, di raccontarci la propria storia. Alla fine della puntata abbiamo inserito anche uno spunto di lettura. Abolizionismo, piccoli passi per è un progetto indipendente di Yairaiha Onlus scritto e realizzato da Zoe Ermini, Giuseppe Pulvirenti, Federica Ranocchia e Franco Cimei che ha curato anche il missaggio e le musiche.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 23,00 – Hans Schleckner - Abangoma Inyanga intossication: music for wasted keyboards 39 minuti [Hans Schleckner, Radio Blackout]: Professor Hans Schleckner plays homemade resonator, drone apple, cosmic jula and few korean made synthesizers. With the collaboration of ShhhRoom, the Carmen Hillier of analog synthesis, they travelled through Africa to raise the clear sky of non-logical improvisation. Drone sounds are made by Mama Hula.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 08,30 – Dynamite, lotta di classe a Chicago nel 1886 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUno sguardo sulla lotta di classe nella Chicago di fine ‘800 tra conflitto, musica e parole.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 11,30 – MovieStarJunkies_live@BlackoutFest2012 64 minuti [Movie Star Junkies, Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto live dei Movie Star Junkies è stato registrato nel 2012, in occasione del ventesimo compleanno di questa radio.\r\nUna dozzina di anni di Movie Star Junkies attraverso migliaia di palchi, ballate, droga, blues stiracchiato ed eccessi d’amore.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 19,30 – Ponte Radio - Guerra e approvvigionamento di gas 122 minuti [Ponte Radio, Radio Eustachio]:\r\n\r\nDal dossier sul rigassificatore di Ravenna \"Europa, guerra e nocività\"\r\na quello sullo stabilimento della Leonardo a Tessera (VE) \"O la guerra\r\no la vita\", parliamo dell'industria bellica nel nord-est. Un\r\naggiornamento sul presidio contro la Collins Aerospace a Luserna San\r\nGiovanni (TO) e un contributo sulla situazione dei lavoratori\r\nall'interno dell'aeroporto di Montichiari (BS).\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 25 ore 08,30 – Cinema Underground: Alberto Grifi 1 15 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n3 frammenti,3 schegge per conoscere Alberto Grifi,considerato tra i massimi esponenti del cinema sperimentale italiano,regista, pittore e inventore di dispositivi video-cinematografici.",[614,616,618,620,622,624,626,628,630,632,634,636,638,640,642,644,646,648,650,652,654,656,658,660,662,664,666,668,670,672,674,676,678,680,682,684,686,688,690,692,694,696,698,700,702,704,706,708,710,712,714,716,718,720,722,724,726,728,730,732,734,736,738,740,742,744,746,748,750,752,754,756,758,760,762,764,766,768,770,772,774,776,778,780,782,784,786,788,790,792,794,796,798,800,802,804,806,808,810,812,814,816,818,820,822,824,826,828,830,832,834,836,838,840,842,844,846,850,853,858,860,862,864,866,868,870,872,874,876,878,880,882,884,886,888,890,892,894,896,898,900,902,904,906,908,910,912,914,916,918,920,922,924,926,928,930,932,934,936,938,940,942,944,946,948,950,952,954,956,958,960,962],{"matched_tokens":615,"snippet":447,"value":447},[],{"matched_tokens":617,"snippet":448,"value":448},[],{"matched_tokens":619,"snippet":449,"value":449},[],{"matched_tokens":621,"snippet":450,"value":450},[],{"matched_tokens":623,"snippet":451,"value":451},[],{"matched_tokens":625,"snippet":452,"value":452},[],{"matched_tokens":627,"snippet":453,"value":453},[],{"matched_tokens":629,"snippet":454,"value":454},[],{"matched_tokens":631,"snippet":455,"value":455},[],{"matched_tokens":633,"snippet":456,"value":456},[],{"matched_tokens":635,"snippet":457,"value":457},[],{"matched_tokens":637,"snippet":458,"value":458},[],{"matched_tokens":639,"snippet":459,"value":459},[],{"matched_tokens":641,"snippet":460,"value":460},[],{"matched_tokens":643,"snippet":461,"value":461},[],{"matched_tokens":645,"snippet":462,"value":462},[],{"matched_tokens":647,"snippet":463,"value":463},[],{"matched_tokens":649,"snippet":464,"value":464},[],{"matched_tokens":651,"snippet":465,"value":465},[],{"matched_tokens":653,"snippet":466,"value":466},[],{"matched_tokens":655,"snippet":467,"value":467},[],{"matched_tokens":657,"snippet":468,"value":468},[],{"matched_tokens":659,"snippet":469,"value":469},[],{"matched_tokens":661,"snippet":470,"value":470},[],{"matched_tokens":663,"snippet":471,"value":471},[],{"matched_tokens":665,"snippet":472,"value":472},[],{"matched_tokens":667,"snippet":473,"value":473},[],{"matched_tokens":669,"snippet":474,"value":474},[],{"matched_tokens":671,"snippet":475,"value":475},[],{"matched_tokens":673,"snippet":476,"value":476},[],{"matched_tokens":675,"snippet":477,"value":477},[],{"matched_tokens":677,"snippet":478,"value":478},[],{"matched_tokens":679,"snippet":479,"value":479},[],{"matched_tokens":681,"snippet":480,"value":480},[],{"matched_tokens":683,"snippet":481,"value":481},[],{"matched_tokens":685,"snippet":482,"value":482},[],{"matched_tokens":687,"snippet":483,"value":483},[],{"matched_tokens":689,"snippet":484,"value":484},[],{"matched_tokens":691,"snippet":485,"value":485},[],{"matched_tokens":693,"snippet":486,"value":486},[],{"matched_tokens":695,"snippet":487,"value":487},[],{"matched_tokens":697,"snippet":488,"value":488},[],{"matched_tokens":699,"snippet":489,"value":489},[],{"matched_tokens":701,"snippet":490,"value":490},[],{"matched_tokens":703,"snippet":491,"value":491},[],{"matched_tokens":705,"snippet":492,"value":492},[],{"matched_tokens":707,"snippet":493,"value":493},[],{"matched_tokens":709,"snippet":494,"value":494},[],{"matched_tokens":711,"snippet":495,"value":495},[],{"matched_tokens":713,"snippet":496,"value":496},[],{"matched_tokens":715,"snippet":497,"value":497},[],{"matched_tokens":717,"snippet":498,"value":498},[],{"matched_tokens":719,"snippet":499,"value":499},[],{"matched_tokens":721,"snippet":500,"value":500},[],{"matched_tokens":723,"snippet":501,"value":501},[],{"matched_tokens":725,"snippet":502,"value":502},[],{"matched_tokens":727,"snippet":248,"value":248},[],{"matched_tokens":729,"snippet":503,"value":503},[],{"matched_tokens":731,"snippet":504,"value":504},[],{"matched_tokens":733,"snippet":505,"value":505},[],{"matched_tokens":735,"snippet":506,"value":506},[],{"matched_tokens":737,"snippet":507,"value":507},[],{"matched_tokens":739,"snippet":508,"value":508},[],{"matched_tokens":741,"snippet":509,"value":509},[],{"matched_tokens":743,"snippet":510,"value":510},[],{"matched_tokens":745,"snippet":511,"value":511},[],{"matched_tokens":747,"snippet":512,"value":512},[],{"matched_tokens":749,"snippet":513,"value":513},[],{"matched_tokens":751,"snippet":514,"value":514},[],{"matched_tokens":753,"snippet":515,"value":515},[],{"matched_tokens":755,"snippet":24,"value":24},[],{"matched_tokens":757,"snippet":516,"value":516},[],{"matched_tokens":759,"snippet":517,"value":517},[],{"matched_tokens":761,"snippet":518,"value":518},[],{"matched_tokens":763,"snippet":519,"value":519},[],{"matched_tokens":765,"snippet":520,"value":520},[],{"matched_tokens":767,"snippet":521,"value":521},[],{"matched_tokens":769,"snippet":522,"value":522},[],{"matched_tokens":771,"snippet":523,"value":523},[],{"matched_tokens":773,"snippet":524,"value":524},[],{"matched_tokens":775,"snippet":525,"value":525},[],{"matched_tokens":777,"snippet":526,"value":526},[],{"matched_tokens":779,"snippet":527,"value":527},[],{"matched_tokens":781,"snippet":528,"value":528},[],{"matched_tokens":783,"snippet":529,"value":529},[],{"matched_tokens":785,"snippet":530,"value":530},[],{"matched_tokens":787,"snippet":531,"value":531},[],{"matched_tokens":789,"snippet":532,"value":532},[],{"matched_tokens":791,"snippet":533,"value":533},[],{"matched_tokens":793,"snippet":534,"value":534},[],{"matched_tokens":795,"snippet":535,"value":535},[],{"matched_tokens":797,"snippet":536,"value":536},[],{"matched_tokens":799,"snippet":537,"value":537},[],{"matched_tokens":801,"snippet":538,"value":538},[],{"matched_tokens":803,"snippet":539,"value":539},[],{"matched_tokens":805,"snippet":540,"value":540},[],{"matched_tokens":807,"snippet":541,"value":541},[],{"matched_tokens":809,"snippet":542,"value":542},[],{"matched_tokens":811,"snippet":543,"value":543},[],{"matched_tokens":813,"snippet":544,"value":544},[],{"matched_tokens":815,"snippet":253,"value":253},[],{"matched_tokens":817,"snippet":545,"value":545},[],{"matched_tokens":819,"snippet":546,"value":546},[],{"matched_tokens":821,"snippet":547,"value":547},[],{"matched_tokens":823,"snippet":255,"value":255},[],{"matched_tokens":825,"snippet":548,"value":548},[],{"matched_tokens":827,"snippet":549,"value":549},[],{"matched_tokens":829,"snippet":550,"value":550},[],{"matched_tokens":831,"snippet":551,"value":551},[],{"matched_tokens":833,"snippet":552,"value":552},[],{"matched_tokens":835,"snippet":553,"value":553},[],{"matched_tokens":837,"snippet":554,"value":554},[],{"matched_tokens":839,"snippet":555,"value":555},[],{"matched_tokens":841,"snippet":556,"value":556},[],{"matched_tokens":843,"snippet":557,"value":557},[],{"matched_tokens":845,"snippet":558,"value":558},[],{"matched_tokens":847,"snippet":849,"value":849},[848],"new","\u003Cmark>new\u003C/mark> wave",{"matched_tokens":851,"snippet":852,"value":852},[848],"\u003Cmark>new\u003C/mark> wave italiana",{"matched_tokens":854,"snippet":857,"value":857},[848,855,856],"york","dolls","\u003Cmark>new\u003C/mark> \u003Cmark>york\u003C/mark> \u003Cmark>dolls\u003C/mark>",{"matched_tokens":859,"snippet":561,"value":561},[],{"matched_tokens":861,"snippet":562,"value":562},[],{"matched_tokens":863,"snippet":563,"value":563},[],{"matched_tokens":865,"snippet":564,"value":564},[],{"matched_tokens":867,"snippet":565,"value":565},[],{"matched_tokens":869,"snippet":566,"value":566},[],{"matched_tokens":871,"snippet":567,"value":567},[],{"matched_tokens":873,"snippet":232,"value":232},[],{"matched_tokens":875,"snippet":568,"value":568},[],{"matched_tokens":877,"snippet":242,"value":242},[],{"matched_tokens":879,"snippet":569,"value":569},[],{"matched_tokens":881,"snippet":570,"value":570},[],{"matched_tokens":883,"snippet":571,"value":571},[],{"matched_tokens":885,"snippet":246,"value":246},[],{"matched_tokens":887,"snippet":572,"value":572},[],{"matched_tokens":889,"snippet":573,"value":573},[],{"matched_tokens":891,"snippet":574,"value":574},[],{"matched_tokens":893,"snippet":575,"value":575},[],{"matched_tokens":895,"snippet":576,"value":576},[],{"matched_tokens":897,"snippet":251,"value":251},[],{"matched_tokens":899,"snippet":577,"value":577},[],{"matched_tokens":901,"snippet":578,"value":578},[],{"matched_tokens":903,"snippet":579,"value":579},[],{"matched_tokens":905,"snippet":580,"value":580},[],{"matched_tokens":907,"snippet":581,"value":581},[],{"matched_tokens":909,"snippet":582,"value":582},[],{"matched_tokens":911,"snippet":244,"value":244},[],{"matched_tokens":913,"snippet":583,"value":583},[],{"matched_tokens":915,"snippet":584,"value":584},[],{"matched_tokens":917,"snippet":585,"value":585},[],{"matched_tokens":919,"snippet":586,"value":586},[],{"matched_tokens":921,"snippet":587,"value":587},[],{"matched_tokens":923,"snippet":588,"value":588},[],{"matched_tokens":925,"snippet":589,"value":589},[],{"matched_tokens":927,"snippet":590,"value":590},[],{"matched_tokens":929,"snippet":591,"value":591},[],{"matched_tokens":931,"snippet":592,"value":592},[],{"matched_tokens":933,"snippet":593,"value":593},[],{"matched_tokens":935,"snippet":594,"value":594},[],{"matched_tokens":937,"snippet":595,"value":595},[],{"matched_tokens":939,"snippet":596,"value":596},[],{"matched_tokens":941,"snippet":597,"value":597},[],{"matched_tokens":943,"snippet":257,"value":257},[],{"matched_tokens":945,"snippet":598,"value":598},[],{"matched_tokens":947,"snippet":599,"value":599},[],{"matched_tokens":949,"snippet":600,"value":600},[],{"matched_tokens":951,"snippet":601,"value":601},[],{"matched_tokens":953,"snippet":602,"value":602},[],{"matched_tokens":955,"snippet":603,"value":603},[],{"matched_tokens":957,"snippet":604,"value":604},[],{"matched_tokens":959,"snippet":240,"value":240},[],{"matched_tokens":961,"snippet":605,"value":605},[],{"matched_tokens":963,"snippet":606,"value":606},[],[965,976],{"field":42,"indices":966,"matched_tokens":970,"snippets":974,"values":975},[967,968,969],118,116,117,[971,972,973],[848,855,856],[848],[848],[857,849,852],[857,849,852],{"field":81,"matched_tokens":977,"snippet":611,"value":612},[72,73,610],1736172819517538300,{"best_field_score":980,"best_field_weight":226,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":54,"score":981,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":54},"3315704398080","1736172819517538410",{"document":983,"highlight":1346,"highlights":1775,"text_match":978,"text_match_info":1785},{"comment_count":54,"id":984,"is_sticky":54,"permalink":985,"podcastfilter":986,"post_author":266,"post_content":987,"post_date":988,"post_excerpt":60,"post_id":984,"post_modified":989,"post_thumbnail":270,"post_title":990,"post_type":272,"sort_by_date":991,"tag_links":992,"tags":1169},"98458","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-9-al-15-maggio-2025/",[232]," \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 09 ore 21,00 – ENI greenwashing 31 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nCosa ci fanno gli esperti dell’Ente Nazionale Idrocarburi in cattedra a parlare di ambiente? E come è cambiato il modo in cui i grandi trafficanti di gas e petrolio si raccontano? Se un tempo dire “essere al verde” era come dire “non avere un soldo”, oggi invece il colore “green” attira enormi fiumi di denaro. Per metterci sopra le mani, o le zampe, occorre però cambiare abito e ritinteggiarsi il pelo, attraverso un’articolata campagna di “greenwashing”, senza per questo perdere il vizio, cioè ad esempio continuando, com’è il caso del Cane a Sei Zampe, ad estrarre fonti fossili ai quattro angoli del pianeta.\r\nAndrea Turco, coautore del dossier “Follow the green. La narrazione di Eni alla prova dei fatti”, ci accompagna nel fiabesco mondo della comunicazione targata Eni, ci racconta delle mire del Cane a Sei Zampe sui fondi europei per la transizione ecologica, e ci mette in guardia rispetto al progetto di stoccaggio di gas inquinanti al largo di Ravenna. L’impressione generale è quella d trovarsi di fronte ad una spaventosa visione “circolare” dell’economia che, più che ad una rivoluzione verde, somiglia ad una spirale senza uscita.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 09 ore 21,30 – Woodstown: racconto horror di A. Daudet 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto horror del diciannovesimo secolo, ambientato in oscure foreste che si ribellano verso gli umani che le vogliono distruggere o controllare\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 08,30 – Do you remember revolution? pt. 2 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRivisitazione Radiofonica del documentario di Loredana Bianconi del 1997\r\n“Do You Remember Revolution”\r\n\r\nBarbara Balzerani, Adriana Faranda, Nadia Mantovani, Susanna Ronconi, avevano vent’anni quando decisero di unirsi alla lotta armata e di lasciare alle spalle la vita sociale e la famiglia per fare della rivoluzione il centro e lo scopo della loro esistenza.\r\nPrendono qui parola, dopo lunghi anni di carcerazione, per raccontare e raccontarsi, partendo da dove tutto ha avuto inizio, interrogando e indagando responsabilità, torti e ragioni dell’ultimo grande conflitto sociale nella storia di questo Paese.\r\n\r\nDedicato alla Memoria di Barbara Balzerani (1949-2024)\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 16,30 – Intervista ad Andrea Borgnino sul futuro della radio 43 minuti [Radio Blackout, Stakka stakka]: Abbiamo avuto come redazione di Stakka stkka il piacere di fare una lunga discussione in studio con Andrea Borgnino, che cura la rubrica Interferenze per Radio3 Mondo, sul futuro della radio e il suo valore in contesti sensibili, come crisi umanitarie e conflitti.\r\nediting e mastering a cura di arsider\r\nplaylist from: dj subumano library archives\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 08,30 – Podcast Franti pt.2 36 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 11,30 – La Casa Del Disastro! Je suis Punk! Breve storia delle origini del punk in Francia 53 minuti [La Casa del disastro!, Radio Onda D'urto]:\r\n\r\nBreve storia sulle origini del punk in Francia con musiche di BULDOZER, LOU REED, NEW YORK DOLLS, TELEVISION, STINKY TOYS\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 15,30 – Blackout Fest 2025 Mix 70 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nMix con gruppi e progetti che suoneranno all'edizione del Blackout Fest 2025. Con in ordine di apparizione: Andrea Santalucia, Arsenal Mikebe, Warfuck, Concetration, Odia, Ddwy, Jedbalak, Frammenti, Babe Roots, Korobu, Semiratruth, Ondakeiki, Ethico, Resina, Eden For All, Asino. Non sono tutti ovviamente!\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 08,30 – Muhammad Alì, Rumble in the jungle 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBiografia del leggendario pugile Muhammad Alì.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 19,00 – Babe Roots - Estratto dal live del 2019 al Leoncavallo 18 minuti [Babe Roots, Radio Blackout]:\r\n\r\nSessione spirituale e subacquea condensata in un mini-live-set purificante, deep dub techno. Tracklist:\r\n> Live intro feat Baba Ras (live only)\r\n\r\n> Jah Nuh Dead feat Another Channel\r\n\r\n> Can’t See feat Lee Perry (live only)\r\n\r\n> Sufferation Time feat Kojo Neatness (Babe Roots remix)\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 20,00 – SFratture: Contro la guerra alle droghe 48 minuti [Fratture]:\r\n\r\nIl collettivo Fratture si occupa di cronaca e analisi del carcere e della società che lo alimenta.\r\nIn questo podcast si affronta il tema della guerra alle droghe, della riduzione del danno, del rapporto tra sostanze e detenzione, grazie a un'intervista alle Chemical Sisters.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 21,00 – Worlds to come - Chapter 2 - Corpi 32 minuti [Sei Iturriaga, Giulia Deval, Alessio Alonne]: Per trascendere l'idea dell'essere umano come centro dell'ordine, è necessario rioccupare i nostri corpi, il primato della mente, l'idea di coscienza costruita sul senso univoco della narrazione dominante che ci ha spinto alla negazione della materialità che ci costituisce. Tornare al corpo è l'unico modo che abbiamo per trovare il nostro posto nello spazio della ricostruzione. Non si tratta del corpo come unità standardizzata, regolata e limitata, bensì del veicolo di potenzialità fisiche con cui sperimentiamo la nostra esistenza. Il corpo come unità semantica a partire dalla quale abitiamo un mondo che può accettarci solo se diventiamo coscienti e responsabili della nostra appartenenza a un ordine geologico, rizomatico, acquifero, atmosferico, dove l'organico è solo un altro strato, un rivestimento permeabile attraverso cui passano gli elementi.\r\nI corpi non nascono, si fanno. I corpi sono marcati (sessualizzati, razzializzati, animalizzati). I corpi sono simpoietici. Questo è ciò che esploriamo in questa puntata grazie alle pratiche artistiche di Johanna Hedva e Justin Randolph Thompson.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 00,30 – Lrwd - Mixtape tribute to Turin-Open-Medium 50 minuti [Lrwd, Radio Blackout]: Questo è un mixtape realizzato da Lrwd (si legge Lo-rrd) come tributo ai mezzi di comunicazione indipendenti di Torino, infatti questo fu messo a disposizione di download benefit Radio Blackout\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 08,30 – Ponte Radio - Resistere a sud 131 minuti [Radio Neanderthal, Ponte Radio]:\r\n\r\nPuntata del 29/11/2024 di Ponte Radio a cura di Radio Neanderthal, realizzata da registrazioni dell'iniziativa \"Resistere a sud\" al Terzo Piano Autogestito a Napoli. Chiacchiere e riflessioni su cosa significa stare, restare e resistere a Sud\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 20,00 – Macchina del tempo Ep.6 56 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 21,30 – Intervista Alex Vargiu: Un punk a Roma 64 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]: Votato fin dalla fine degli anni 70 al Punk R'n'R Hc con gruppi come Stigma,Bloody Riot,Bingo,Dissuaders, Alex Vargiu, in questa intervista del 2015, ci sbatte in faccia il cadavere ambulante del punk! Punk's dead your the next!\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 23,00 – No Hay Banda Live @ Blackout house 19/5/19 110 minuti [No Hay Banda, Radio Blackout]: Nohaybandatrio was born in 2004, when Fabio Recchia (prepared bass and guitar which he plays simultaneously) met Marcello Allulli (sax and liveelectronics) and Emanuele Tommasi (drums and percussions).\r\n\r\nIts musical proposal has its roots in many genres: jazzcore, prog, math rock, `70s groove, soundtracks, noise… but they are all re-encoded in its unique style.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,00 – Audiodocumentario Saharawi pt.2 25 minuti [Tullio Togni]:\r\n\r\nTullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,30 – GRRAWR - Mix 05/2025 65 minuti [GRRAWR]:\r\n\r\nGRRAWR va alla ricerca del suono del suo cervello. La legge delle tre R (ripetere ripetere ripetere) è meravigliosamente incorniciata dai corollari della noia e dell'errore. Cosa fa un animale che ripete ripete ripete ma poi si distrae, si sbaglia e si dimentica che cosa doveva ripetere? Fare musica è solo un modo di fischiettare.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 13,30 – Psychotronic Radio vol.4 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 18,30 – ARREMBAGGIO! compilation ardecore benefit v.3 32 minuti [Radio Blackout, compilation ardecore benefit]: Siamo partiti quasi per scherzo, poi l’affare si è ingrossato e siamo arrivati al volume 3. Oltre a queste edizioni digitali, stiamo curando anche le uscite in cassetta, non per santificare una moda ma per ribadire che il diy è il nostro unico “metodo”. Oggi come ieri, ma forse più di ieri, ciò che conta è lo spirito. In tutte le sue accezioni.\r\n\r\n ","9 Giugno 2025","2025-06-09 21:16:55","Black Holes dal 9 al 15 Maggio 2025",1749503777,[993,275,276,994,995,996,997,998,999,1000,1001,1002,1003,1004,1005,1006,1007,1008,1009,1010,1011,1012,1013,1014,1015,1016,1017,1018,1019,1020,297,1021,1022,1023,1024,1025,1026,1027,1028,1029,1030,1031,1032,1033,1034,1035,1036,1037,1038,1039,1040,1041,1042,1043,1044,1045,1046,1047,1048,1049,1050,1051,1052,1053,1054,328,1055,1056,1057,331,1058,1059,1060,1061,1062,1063,1064,1065,1066,1067,1068,1069,347,1070,348,1071,1072,1073,1074,1075,1076,353,354,356,1077,1078,1079,1080,1081,1082,1083,1084,1085,366,1086,368,1087,369,1088,1089,1090,1091,1092,1093,1094,1095,1096,1097,1098,374,378,1099,1100,1101,1102,381,1103,382,1104,1105,1106,386,1107,1108,1109,392,1110,1111,1112,1113,1114,1115,402,1116,1117,404,1118,406,1119,1120,407,1121,1122,1123,1124,408,1125,410,1126,412,1127,1128,1129,413,1130,419,1131,1132,1133,422,1134,1135,424,1136,1137,1138,1139,1140,1141,1142,1143,428,1144,1145,1146,1147,1148,1149,1150,1151,1152,1153,1154,1155,434,435,1156,1157,1158,1159,1160,1161,1162,1163,1164,1165,1166,1167,443,1168],"http://radioblackout.org/tag/60/","http://radioblackout.org/tag/2015/","http://radioblackout.org/tag/2019/","http://radioblackout.org/tag/2025/","http://radioblackout.org/tag/a-fora-de-arrastu/","http://radioblackout.org/tag/adriana-faranda/","http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/alessio-alonne/","http://radioblackout.org/tag/alex-vargiu/","http://radioblackout.org/tag/alphonse-daudet/","http://radioblackout.org/tag/alt-country/","http://radioblackout.org/tag/ambiente/","http://radioblackout.org/tag/andrea-borgnino/","http://radioblackout.org/tag/andrea-santalucia/","http://radioblackout.org/tag/andrea-turco/","http://radioblackout.org/tag/archivio-moroni/","http://radioblackout.org/tag/arrembaggio-compilation-ardecore-benefit-v-3/","http://radioblackout.org/tag/arsenal-mikebe/","http://radioblackout.org/tag/asino/","http://radioblackout.org/tag/audiodocumentario/","http://radioblackout.org/tag/b-movies/","http://radioblackout.org/tag/babe-roots/","http://radioblackout.org/tag/barbara-balzerani/","http://radioblackout.org/tag/bass/","http://radioblackout.org/tag/benefit/","http://radioblackout.org/tag/big-hands/","http://radioblackout.org/tag/bingo/","http://radioblackout.org/tag/biografia/","http://radioblackout.org/tag/blackout-fest-2025/","http://radioblackout.org/tag/bloody-riot/","http://radioblackout.org/tag/bonnie-prince-billy/","http://radioblackout.org/tag/boschi/","http://radioblackout.org/tag/bosco/","http://radioblackout.org/tag/breve-storia-delle-origini-del-punk-in-francia/","http://radioblackout.org/tag/brigatismo/","http://radioblackout.org/tag/buldozer/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/chapter-2/","http://radioblackout.org/tag/chemical-sisters/","http://radioblackout.org/tag/cinema/","http://radioblackout.org/tag/collage/","http://radioblackout.org/tag/colonizzazione-interna/","http://radioblackout.org/tag/compilation/","http://radioblackout.org/tag/compilation-ardecore/","http://radioblackout.org/tag/concentration/","http://radioblackout.org/tag/conflitti/","http://radioblackout.org/tag/corpi/","http://radioblackout.org/tag/cox-18/","http://radioblackout.org/tag/crisi-umanitaria/","http://radioblackout.org/tag/cuneiform-tabs/","http://radioblackout.org/tag/david-burrows/","http://radioblackout.org/tag/ddwy/","http://radioblackout.org/tag/deep-dub-techno/","http://radioblackout.org/tag/dissuders/","http://radioblackout.org/tag/diy/","http://radioblackout.org/tag/do-you-remember-revolution/","http://radioblackout.org/tag/docenti/","http://radioblackout.org/tag/documentario/","http://radioblackout.org/tag/donna-haraway/","http://radioblackout.org/tag/dub/","http://radioblackout.org/tag/eden-for-all/","http://radioblackout.org/tag/educazione/","http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/estratto-dal-live-del-2019-al-leoncavallo/","http://radioblackout.org/tag/ethico/","http://radioblackout.org/tag/film/","http://radioblackout.org/tag/filosofia/","http://radioblackout.org/tag/flic-dans-la-tetta/","http://radioblackout.org/tag/frammenti/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/franti/","http://radioblackout.org/tag/fratture/","http://radioblackout.org/tag/futuro-della-radio/","http://radioblackout.org/tag/giulia-deval/","http://radioblackout.org/tag/greenwashing/","http://radioblackout.org/tag/grrawr/","http://radioblackout.org/tag/hard-quartet/","http://radioblackout.org/tag/hasswerk/","http://radioblackout.org/tag/hip-hop/","http://radioblackout.org/tag/horror/","http://radioblackout.org/tag/index-for-working-musik/","http://radioblackout.org/tag/indie-rock/","http://radioblackout.org/tag/iniziativa-di-incontri/","http://radioblackout.org/tag/interferenze/","http://radioblackout.org/tag/italia/","http://radioblackout.org/tag/jazz/","http://radioblackout.org/tag/jazz-core/","http://radioblackout.org/tag/je-suis-punk/","http://radioblackout.org/tag/jedbalak/","http://radioblackout.org/tag/jeff-parker/","http://radioblackout.org/tag/korobu/","http://radioblackout.org/tag/la-casa-del-disastro/","http://radioblackout.org/tag/lamatematica/","http://radioblackout.org/tag/leoncavallo/","http://radioblackout.org/tag/lettura/","http://radioblackout.org/tag/live/","http://radioblackout.org/tag/loredana-bianconi/","http://radioblackout.org/tag/lotta-armata/","http://radioblackout.org/tag/lotte-ambientali/","http://radioblackout.org/tag/lotte-antimilitariste/","http://radioblackout.org/tag/lotte-antisessiste/","http://radioblackout.org/tag/lotte-contro-la-guerra/","http://radioblackout.org/tag/lotte-ecologiste/","http://radioblackout.org/tag/lou-reed/","http://radioblackout.org/tag/lrwd/","http://radioblackout.org/tag/ludd/","http://radioblackout.org/tag/mekons/","http://radioblackout.org/tag/miky-punk/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/minneapolis/","http://radioblackout.org/tag/mix-05-2025/","http://radioblackout.org/tag/montaggio/","http://radioblackout.org/tag/movimento-operaio/","http://radioblackout.org/tag/muhammad-ali/","http://radioblackout.org/tag/my-own-voice/","http://radioblackout.org/tag/nadia-mantovani/","http://radioblackout.org/tag/natura/","http://radioblackout.org/tag/no-hay-banda/","http://radioblackout.org/tag/no-hay-banda-trio/","http://radioblackout.org/tag/nuke-watch/","http://radioblackout.org/tag/odia/","http://radioblackout.org/tag/ondakeiki/","http://radioblackout.org/tag/pere-ubu/","http://radioblackout.org/tag/post-umano/","http://radioblackout.org/tag/preistoria-radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/pretesto/","http://radioblackout.org/tag/psychotronic/","http://radioblackout.org/tag/psychotronic-radio/","http://radioblackout.org/tag/punk-in-ddr/","http://radioblackout.org/tag/racconto/","http://radioblackout.org/tag/radio/","http://radioblackout.org/tag/radio-3-mondo/","http://radioblackout.org/tag/radio-cane/","http://radioblackout.org/tag/radio-neanderthal/","http://radioblackout.org/tag/resina/","http://radioblackout.org/tag/resistenza/","http://radioblackout.org/tag/resistere-al-sud/","http://radioblackout.org/tag/riduzione-del-danno/","http://radioblackout.org/tag/ryan-davis-and-the-roadhouse-band/","http://radioblackout.org/tag/sahara/","http://radioblackout.org/tag/saharawi/","http://radioblackout.org/tag/sei-iturriaga/","http://radioblackout.org/tag/semiratruth/","http://radioblackout.org/tag/simon-osullivan/","http://radioblackout.org/tag/sostanze-stupefacenti/","http://radioblackout.org/tag/sozial-ekel/","http://radioblackout.org/tag/sport/","http://radioblackout.org/tag/stakka-stakka/","http://radioblackout.org/tag/stigma/","http://radioblackout.org/tag/stigmatized/","http://radioblackout.org/tag/stinky-toys/","http://radioblackout.org/tag/storia-della-musica/","http://radioblackout.org/tag/storia-della-tecnologia/","http://radioblackout.org/tag/storia-moviment/","http://radioblackout.org/tag/studenti/","http://radioblackout.org/tag/sud-italia/","http://radioblackout.org/tag/susanna-ronconi/","http://radioblackout.org/tag/techno/","http://radioblackout.org/tag/tecnologia/","http://radioblackout.org/tag/television/","http://radioblackout.org/tag/terzo-piano-occupato-di-architettura/","http://radioblackout.org/tag/the-fall/","http://radioblackout.org/tag/trailer/","http://radioblackout.org/tag/tribute-to-turin-open-medium/","http://radioblackout.org/tag/tullio-togni/","http://radioblackout.org/tag/tv/","http://radioblackout.org/tag/un-punk-a-roma/","http://radioblackout.org/tag/viaggio/","http://radioblackout.org/tag/vij/","http://radioblackout.org/tag/vintage/","http://radioblackout.org/tag/vol-4/","http://radioblackout.org/tag/warfuck/","http://radioblackout.org/tag/weird/","http://radioblackout.org/tag/woodstown/","http://radioblackout.org/tag/worlds-to-come/","http://radioblackout.org/tag/z-movies/",[1170,447,448,1171,1172,1173,1174,1175,1176,1177,1178,1179,1180,1181,1182,1183,1184,1185,1186,1187,1188,1189,1190,1191,1192,1193,1194,1195,1196,1197,469,1198,1199,1200,1201,1202,1203,1204,1205,1206,1207,1208,1209,1210,1211,1212,1213,1214,1215,1216,1217,1218,1219,1220,1221,1222,1223,1224,1225,1226,1227,1228,1229,1230,1231,500,1232,1233,1234,248,1235,1236,1237,1238,1239,1240,1241,1242,1243,1244,1245,1246,518,1247,519,1248,1249,1250,1251,1252,1253,524,525,527,1254,1255,1256,1257,1258,1259,1260,1261,1262,537,1263,539,1264,540,1265,1266,1267,1268,1269,1270,1271,1272,1273,1274,1275,253,255,1276,1277,1278,1279,550,1280,551,1281,1282,1283,555,1284,1285,1286,224,1287,1288,1289,1290,1291,1292,242,1293,1294,570,1295,246,1296,1297,572,1298,1299,1300,1301,573,1302,575,1303,251,1304,1305,1306,577,1307,244,1308,1309,1310,585,1311,1312,587,1313,1314,1315,1316,1317,1318,1319,1320,591,1321,1322,1323,1324,1325,1326,1327,1328,1329,1330,1331,1332,597,257,1333,1334,1335,1336,1337,1338,1339,1340,1341,1342,1343,1344,240,1345],"'60","2015","2019","2025","A fora de Arrastu","Adriana Faranda","Africa","Alessio Alonne","Alex Vargiu","Alphonse Daudet","alt country","Ambiente","Andrea Borgnino","Andrea Santalucia","Andrea Turco","archivio Moroni","ARREMBAGGIO! compilation ardecore benefit v.3","Arsenal Mikebe","Asino","audiodocumentario","b-movies","Babe Roots","Barbara Balzerani","Bass","Benefit","big hands","Bingo","biografia","blackout fest 2025","Bloody Riot","Bonnie prince billy","boschi","bosco","breve storia delle origini del punk in Francia","brigatismo","Buldozer","carcere","chapter 2","chemical sisters","cinema","collage","colonizzazione interna","compilation","compilation ardecore","Concentration","conflitti","corpi","cox 18","crisi umanitaria","Cuneiform Tabs","David Burrows","Ddwy","deep dub techno","Dissuders","DIY","do you remember revolution?","docenti","documentario","donna haraway","dub","Eden For All","Educazione","ENI","estratto dal live del 2019 al Leoncavallo","Ethico","film","filosofia","Flic Dans La Tetta","Frammenti","francia","franti","fratture","futuro della radio","Giulia Deval","greenwashing","GRRAWR","hard quartet","Hasswerk","hip hop","horror","index for working musik","indie rock","iniziativa di incontri","Interferenze","italia","jazz","jazz core","Je suis punk","Jedbalak","jeff parker","Korobu","la casa del disastro","Lamatematica","Leoncavallo","lettura","live","Loredana Bianconi","lotta armata","lotte ambientali","lotte antimilitariste","lotte antisessiste","lotte contro la guerra","lotte ecologiste","lou reed","lrwd","Ludd","mekons","miky punk","milano","minneapolis","mix 05/2025","montaggio","movimento operaio","Muhammad Alì","My Own Voice","Nadia Mantovani","NATURA","no hay banda","no hay banda trio","nuke watch","Odia","Ondakeiki","Pere Ubu","post umano","preistoria radio blackout","pretesto","psychotronic","psychotronic radio","punk in DDR","racconto","radio","radio 3 mondo","radio cane","radio neanderthal","Resina","resistenza","resistere al sud","RIDUZIONE DEL DANNO","ryan davis and the roadhouse band","Sahara","saharawi","Sei Iturriaga","Semiratruth","Simon O'Sullivan","sostanze stupefacenti","Sozial Ekel","sport","stakka stakka","stigma","Stigmatized","Stinky Toys","storia della musica","storia della tecnologia","storia moviment","Studenti","sud italia","Susanna Ronconi","techno","tecnologia","Television","terzo piano occupato di Architettura","the fall","trailer","tribute to Turin-Open-Medium","tullio togni","tv","Un punk a Roma","viaggio","Vij","vintage","vol.4","warfuck","weird","woodstown","Worlds to come","z-movies",{"post_content":1347,"tags":1354},{"matched_tokens":1348,"snippet":1352,"value":1353},[1349,1350,1351],"NEW","YORK","DOLLS","musiche di BULDOZER, LOU REED, \u003Cmark>NEW\u003C/mark> \u003Cmark>YORK\u003C/mark> \u003Cmark>DOLLS\u003C/mark>, TELEVISION, STINKY TOYS\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì"," \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 09 ore 21,00 – ENI greenwashing 31 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nCosa ci fanno gli esperti dell’Ente Nazionale Idrocarburi in cattedra a parlare di ambiente? E come è cambiato il modo in cui i grandi trafficanti di gas e petrolio si raccontano? Se un tempo dire “essere al verde” era come dire “non avere un soldo”, oggi invece il colore “green” attira enormi fiumi di denaro. Per metterci sopra le mani, o le zampe, occorre però cambiare abito e ritinteggiarsi il pelo, attraverso un’articolata campagna di “greenwashing”, senza per questo perdere il vizio, cioè ad esempio continuando, com’è il caso del Cane a Sei Zampe, ad estrarre fonti fossili ai quattro angoli del pianeta.\r\nAndrea Turco, coautore del dossier “Follow the green. La narrazione di Eni alla prova dei fatti”, ci accompagna nel fiabesco mondo della comunicazione targata Eni, ci racconta delle mire del Cane a Sei Zampe sui fondi europei per la transizione ecologica, e ci mette in guardia rispetto al progetto di stoccaggio di gas inquinanti al largo di Ravenna. L’impressione generale è quella d trovarsi di fronte ad una spaventosa visione “circolare” dell’economia che, più che ad una rivoluzione verde, somiglia ad una spirale senza uscita.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 09 ore 21,30 – Woodstown: racconto horror di A. Daudet 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto horror del diciannovesimo secolo, ambientato in oscure foreste che si ribellano verso gli umani che le vogliono distruggere o controllare\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 08,30 – Do you remember revolution? pt. 2 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRivisitazione Radiofonica del documentario di Loredana Bianconi del 1997\r\n“Do You Remember Revolution”\r\n\r\nBarbara Balzerani, Adriana Faranda, Nadia Mantovani, Susanna Ronconi, avevano vent’anni quando decisero di unirsi alla lotta armata e di lasciare alle spalle la vita sociale e la famiglia per fare della rivoluzione il centro e lo scopo della loro esistenza.\r\nPrendono qui parola, dopo lunghi anni di carcerazione, per raccontare e raccontarsi, partendo da dove tutto ha avuto inizio, interrogando e indagando responsabilità, torti e ragioni dell’ultimo grande conflitto sociale nella storia di questo Paese.\r\n\r\nDedicato alla Memoria di Barbara Balzerani (1949-2024)\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 11 ore 16,30 – Intervista ad Andrea Borgnino sul futuro della radio 43 minuti [Radio Blackout, Stakka stakka]: Abbiamo avuto come redazione di Stakka stkka il piacere di fare una lunga discussione in studio con Andrea Borgnino, che cura la rubrica Interferenze per Radio3 Mondo, sul futuro della radio e il suo valore in contesti sensibili, come crisi umanitarie e conflitti.\r\nediting e mastering a cura di arsider\r\nplaylist from: dj subumano library archives\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 08,30 – Podcast Franti pt.2 36 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 11,30 – La Casa Del Disastro! Je suis Punk! Breve storia delle origini del punk in Francia 53 minuti [La Casa del disastro!, Radio Onda D'urto]:\r\n\r\nBreve storia sulle origini del punk in Francia con musiche di BULDOZER, LOU REED, \u003Cmark>NEW\u003C/mark> \u003Cmark>YORK\u003C/mark> \u003Cmark>DOLLS\u003C/mark>, TELEVISION, STINKY TOYS\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 12 ore 15,30 – Blackout Fest 2025 Mix 70 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nMix con gruppi e progetti che suoneranno all'edizione del Blackout Fest 2025. Con in ordine di apparizione: Andrea Santalucia, Arsenal Mikebe, Warfuck, Concetration, Odia, Ddwy, Jedbalak, Frammenti, Babe Roots, Korobu, Semiratruth, Ondakeiki, Ethico, Resina, Eden For All, Asino. Non sono tutti ovviamente!\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 08,30 – Muhammad Alì, Rumble in the jungle 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBiografia del leggendario pugile Muhammad Alì.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 19,00 – Babe Roots - Estratto dal live del 2019 al Leoncavallo 18 minuti [Babe Roots, Radio Blackout]:\r\n\r\nSessione spirituale e subacquea condensata in un mini-live-set purificante, deep dub techno. Tracklist:\r\n> Live intro feat Baba Ras (live only)\r\n\r\n> Jah Nuh Dead feat Another Channel\r\n\r\n> Can’t See feat Lee Perry (live only)\r\n\r\n> Sufferation Time feat Kojo Neatness (Babe Roots remix)\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 20,00 – SFratture: Contro la guerra alle droghe 48 minuti [Fratture]:\r\n\r\nIl collettivo Fratture si occupa di cronaca e analisi del carcere e della società che lo alimenta.\r\nIn questo podcast si affronta il tema della guerra alle droghe, della riduzione del danno, del rapporto tra sostanze e detenzione, grazie a un'intervista alle Chemical Sisters.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 13 ore 21,00 – Worlds to come - Chapter 2 - Corpi 32 minuti [Sei Iturriaga, Giulia Deval, Alessio Alonne]: Per trascendere l'idea dell'essere umano come centro dell'ordine, è necessario rioccupare i nostri corpi, il primato della mente, l'idea di coscienza costruita sul senso univoco della narrazione dominante che ci ha spinto alla negazione della materialità che ci costituisce. Tornare al corpo è l'unico modo che abbiamo per trovare il nostro posto nello spazio della ricostruzione. Non si tratta del corpo come unità standardizzata, regolata e limitata, bensì del veicolo di potenzialità fisiche con cui sperimentiamo la nostra esistenza. Il corpo come unità semantica a partire dalla quale abitiamo un mondo che può accettarci solo se diventiamo coscienti e responsabili della nostra appartenenza a un ordine geologico, rizomatico, acquifero, atmosferico, dove l'organico è solo un altro strato, un rivestimento permeabile attraverso cui passano gli elementi.\r\nI corpi non nascono, si fanno. I corpi sono marcati (sessualizzati, razzializzati, animalizzati). I corpi sono simpoietici. Questo è ciò che esploriamo in questa puntata grazie alle pratiche artistiche di Johanna Hedva e Justin Randolph Thompson.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 00,30 – Lrwd - Mixtape tribute to Turin-Open-Medium 50 minuti [Lrwd, Radio Blackout]: Questo è un mixtape realizzato da Lrwd (si legge Lo-rrd) come tributo ai mezzi di comunicazione indipendenti di Torino, infatti questo fu messo a disposizione di download benefit Radio Blackout\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 08,30 – Ponte Radio - Resistere a sud 131 minuti [Radio Neanderthal, Ponte Radio]:\r\n\r\nPuntata del 29/11/2024 di Ponte Radio a cura di Radio Neanderthal, realizzata da registrazioni dell'iniziativa \"Resistere a sud\" al Terzo Piano Autogestito a Napoli. Chiacchiere e riflessioni su cosa significa stare, restare e resistere a Sud\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 20,00 – Macchina del tempo Ep.6 56 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 21,30 – Intervista Alex Vargiu: Un punk a Roma 64 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]: Votato fin dalla fine degli anni 70 al Punk R'n'R Hc con gruppi come Stigma,Bloody Riot,Bingo,Dissuaders, Alex Vargiu, in questa intervista del 2015, ci sbatte in faccia il cadavere ambulante del punk! Punk's dead your the next!\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 14 ore 23,00 – No Hay Banda Live @ Blackout house 19/5/19 110 minuti [No Hay Banda, Radio Blackout]: Nohaybandatrio was born in 2004, when Fabio Recchia (prepared bass and guitar which he plays simultaneously) met Marcello Allulli (sax and liveelectronics) and Emanuele Tommasi (drums and percussions).\r\n\r\nIts musical proposal has its roots in many genres: jazzcore, prog, math rock, `70s groove, soundtracks, noise… but they are all re-encoded in its unique style.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,00 – Audiodocumentario Saharawi pt.2 25 minuti [Tullio Togni]:\r\n\r\nTullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 09,30 – GRRAWR - Mix 05/2025 65 minuti [GRRAWR]:\r\n\r\nGRRAWR va alla ricerca del suono del suo cervello. La legge delle tre R (ripetere ripetere ripetere) è meravigliosamente incorniciata dai corollari della noia e dell'errore. Cosa fa un animale che ripete ripete ripete ma poi si distrae, si sbaglia e si dimentica che cosa doveva ripetere? Fare musica è solo un modo di fischiettare.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 13,30 – Psychotronic Radio vol.4 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 15 ore 18,30 – ARREMBAGGIO! compilation ardecore benefit v.3 32 minuti [Radio Blackout, compilation ardecore benefit]: Siamo partiti quasi per scherzo, poi l’affare si è ingrossato e siamo arrivati al volume 3. Oltre a queste edizioni digitali, stiamo curando anche le uscite in cassetta, non per santificare una moda ma per ribadire che il diy è il nostro unico “metodo”. Oggi come ieri, ma forse più di ieri, ciò che conta è lo spirito. In tutte le sue accezioni.\r\n\r\n ",[1355,1357,1359,1361,1363,1365,1367,1369,1371,1373,1375,1377,1379,1381,1383,1385,1387,1389,1391,1393,1395,1397,1399,1401,1403,1405,1407,1409,1411,1413,1415,1417,1419,1421,1423,1425,1427,1429,1431,1433,1435,1437,1439,1441,1443,1445,1447,1449,1451,1453,1455,1457,1459,1461,1463,1465,1467,1469,1471,1473,1475,1477,1479,1481,1483,1485,1487,1489,1491,1493,1495,1497,1499,1501,1503,1505,1507,1509,1511,1513,1515,1517,1519,1521,1523,1525,1527,1529,1531,1533,1535,1537,1539,1541,1543,1545,1547,1549,1551,1553,1555,1557,1559,1561,1563,1565,1567,1569,1571,1573,1575,1577,1579,1581,1583,1585,1587,1589,1591,1593,1595,1597,1599,1601,1603,1605,1607,1609,1611,1613,1615,1617,1619,1621,1623,1625,1627,1629,1631,1633,1635,1637,1639,1641,1643,1645,1647,1649,1651,1653,1655,1657,1659,1661,1663,1665,1667,1669,1671,1673,1675,1677,1679,1681,1683,1685,1687,1689,1691,1693,1695,1697,1699,1701,1703,1705,1707,1709,1711,1713,1715,1717,1719,1721,1723,1725,1727,1729,1731,1733,1735,1737,1739,1741,1743,1745,1747,1749,1751,1753,1755,1757,1759,1761,1763,1765,1767,1769,1771,1773],{"matched_tokens":1356,"snippet":1170,"value":1170},[],{"matched_tokens":1358,"snippet":447,"value":447},[],{"matched_tokens":1360,"snippet":448,"value":448},[],{"matched_tokens":1362,"snippet":1171,"value":1171},[],{"matched_tokens":1364,"snippet":1172,"value":1172},[],{"matched_tokens":1366,"snippet":1173,"value":1173},[],{"matched_tokens":1368,"snippet":1174,"value":1174},[],{"matched_tokens":1370,"snippet":1175,"value":1175},[],{"matched_tokens":1372,"snippet":1176,"value":1176},[],{"matched_tokens":1374,"snippet":1177,"value":1177},[],{"matched_tokens":1376,"snippet":1178,"value":1178},[],{"matched_tokens":1378,"snippet":1179,"value":1179},[],{"matched_tokens":1380,"snippet":1180,"value":1180},[],{"matched_tokens":1382,"snippet":1181,"value":1181},[],{"matched_tokens":1384,"snippet":1182,"value":1182},[],{"matched_tokens":1386,"snippet":1183,"value":1183},[],{"matched_tokens":1388,"snippet":1184,"value":1184},[],{"matched_tokens":1390,"snippet":1185,"value":1185},[],{"matched_tokens":1392,"snippet":1186,"value":1186},[],{"matched_tokens":1394,"snippet":1187,"value":1187},[],{"matched_tokens":1396,"snippet":1188,"value":1188},[],{"matched_tokens":1398,"snippet":1189,"value":1189},[],{"matched_tokens":1400,"snippet":1190,"value":1190},[],{"matched_tokens":1402,"snippet":1191,"value":1191},[],{"matched_tokens":1404,"snippet":1192,"value":1192},[],{"matched_tokens":1406,"snippet":1193,"value":1193},[],{"matched_tokens":1408,"snippet":1194,"value":1194},[],{"matched_tokens":1410,"snippet":1195,"value":1195},[],{"matched_tokens":1412,"snippet":1196,"value":1196},[],{"matched_tokens":1414,"snippet":1197,"value":1197},[],{"matched_tokens":1416,"snippet":469,"value":469},[],{"matched_tokens":1418,"snippet":1198,"value":1198},[],{"matched_tokens":1420,"snippet":1199,"value":1199},[],{"matched_tokens":1422,"snippet":1200,"value":1200},[],{"matched_tokens":1424,"snippet":1201,"value":1201},[],{"matched_tokens":1426,"snippet":1202,"value":1202},[],{"matched_tokens":1428,"snippet":1203,"value":1203},[],{"matched_tokens":1430,"snippet":1204,"value":1204},[],{"matched_tokens":1432,"snippet":1205,"value":1205},[],{"matched_tokens":1434,"snippet":1206,"value":1206},[],{"matched_tokens":1436,"snippet":1207,"value":1207},[],{"matched_tokens":1438,"snippet":1208,"value":1208},[],{"matched_tokens":1440,"snippet":1209,"value":1209},[],{"matched_tokens":1442,"snippet":1210,"value":1210},[],{"matched_tokens":1444,"snippet":1211,"value":1211},[],{"matched_tokens":1446,"snippet":1212,"value":1212},[],{"matched_tokens":1448,"snippet":1213,"value":1213},[],{"matched_tokens":1450,"snippet":1214,"value":1214},[],{"matched_tokens":1452,"snippet":1215,"value":1215},[],{"matched_tokens":1454,"snippet":1216,"value":1216},[],{"matched_tokens":1456,"snippet":1217,"value":1217},[],{"matched_tokens":1458,"snippet":1218,"value":1218},[],{"matched_tokens":1460,"snippet":1219,"value":1219},[],{"matched_tokens":1462,"snippet":1220,"value":1220},[],{"matched_tokens":1464,"snippet":1221,"value":1221},[],{"matched_tokens":1466,"snippet":1222,"value":1222},[],{"matched_tokens":1468,"snippet":1223,"value":1223},[],{"matched_tokens":1470,"snippet":1224,"value":1224},[],{"matched_tokens":1472,"snippet":1225,"value":1225},[],{"matched_tokens":1474,"snippet":1226,"value":1226},[],{"matched_tokens":1476,"snippet":1227,"value":1227},[],{"matched_tokens":1478,"snippet":1228,"value":1228},[],{"matched_tokens":1480,"snippet":1229,"value":1229},[],{"matched_tokens":1482,"snippet":1230,"value":1230},[],{"matched_tokens":1484,"snippet":1231,"value":1231},[],{"matched_tokens":1486,"snippet":500,"value":500},[],{"matched_tokens":1488,"snippet":1232,"value":1232},[],{"matched_tokens":1490,"snippet":1233,"value":1233},[],{"matched_tokens":1492,"snippet":1234,"value":1234},[],{"matched_tokens":1494,"snippet":248,"value":248},[],{"matched_tokens":1496,"snippet":1235,"value":1235},[],{"matched_tokens":1498,"snippet":1236,"value":1236},[],{"matched_tokens":1500,"snippet":1237,"value":1237},[],{"matched_tokens":1502,"snippet":1238,"value":1238},[],{"matched_tokens":1504,"snippet":1239,"value":1239},[],{"matched_tokens":1506,"snippet":1240,"value":1240},[],{"matched_tokens":1508,"snippet":1241,"value":1241},[],{"matched_tokens":1510,"snippet":1242,"value":1242},[],{"matched_tokens":1512,"snippet":1243,"value":1243},[],{"matched_tokens":1514,"snippet":1244,"value":1244},[],{"matched_tokens":1516,"snippet":1245,"value":1245},[],{"matched_tokens":1518,"snippet":1246,"value":1246},[],{"matched_tokens":1520,"snippet":518,"value":518},[],{"matched_tokens":1522,"snippet":1247,"value":1247},[],{"matched_tokens":1524,"snippet":519,"value":519},[],{"matched_tokens":1526,"snippet":1248,"value":1248},[],{"matched_tokens":1528,"snippet":1249,"value":1249},[],{"matched_tokens":1530,"snippet":1250,"value":1250},[],{"matched_tokens":1532,"snippet":1251,"value":1251},[],{"matched_tokens":1534,"snippet":1252,"value":1252},[],{"matched_tokens":1536,"snippet":1253,"value":1253},[],{"matched_tokens":1538,"snippet":524,"value":524},[],{"matched_tokens":1540,"snippet":525,"value":525},[],{"matched_tokens":1542,"snippet":527,"value":527},[],{"matched_tokens":1544,"snippet":1254,"value":1254},[],{"matched_tokens":1546,"snippet":1255,"value":1255},[],{"matched_tokens":1548,"snippet":1256,"value":1256},[],{"matched_tokens":1550,"snippet":1257,"value":1257},[],{"matched_tokens":1552,"snippet":1258,"value":1258},[],{"matched_tokens":1554,"snippet":1259,"value":1259},[],{"matched_tokens":1556,"snippet":1260,"value":1260},[],{"matched_tokens":1558,"snippet":1261,"value":1261},[],{"matched_tokens":1560,"snippet":1262,"value":1262},[],{"matched_tokens":1562,"snippet":537,"value":537},[],{"matched_tokens":1564,"snippet":1263,"value":1263},[],{"matched_tokens":1566,"snippet":539,"value":539},[],{"matched_tokens":1568,"snippet":1264,"value":1264},[],{"matched_tokens":1570,"snippet":540,"value":540},[],{"matched_tokens":1572,"snippet":1265,"value":1265},[],{"matched_tokens":1574,"snippet":1266,"value":1266},[],{"matched_tokens":1576,"snippet":1267,"value":1267},[],{"matched_tokens":1578,"snippet":1268,"value":1268},[],{"matched_tokens":1580,"snippet":1269,"value":1269},[],{"matched_tokens":1582,"snippet":1270,"value":1270},[],{"matched_tokens":1584,"snippet":1271,"value":1271},[],{"matched_tokens":1586,"snippet":1272,"value":1272},[],{"matched_tokens":1588,"snippet":1273,"value":1273},[],{"matched_tokens":1590,"snippet":1274,"value":1274},[],{"matched_tokens":1592,"snippet":1275,"value":1275},[],{"matched_tokens":1594,"snippet":253,"value":253},[],{"matched_tokens":1596,"snippet":255,"value":255},[],{"matched_tokens":1598,"snippet":1276,"value":1276},[],{"matched_tokens":1600,"snippet":1277,"value":1277},[],{"matched_tokens":1602,"snippet":1278,"value":1278},[],{"matched_tokens":1604,"snippet":1279,"value":1279},[],{"matched_tokens":1606,"snippet":550,"value":550},[],{"matched_tokens":1608,"snippet":1280,"value":1280},[],{"matched_tokens":1610,"snippet":551,"value":551},[],{"matched_tokens":1612,"snippet":1281,"value":1281},[],{"matched_tokens":1614,"snippet":1282,"value":1282},[],{"matched_tokens":1616,"snippet":1283,"value":1283},[],{"matched_tokens":1618,"snippet":555,"value":555},[],{"matched_tokens":1620,"snippet":1284,"value":1284},[],{"matched_tokens":1622,"snippet":1285,"value":1285},[],{"matched_tokens":1624,"snippet":1286,"value":1286},[],{"matched_tokens":1626,"snippet":857,"value":857},[848,855,856],{"matched_tokens":1628,"snippet":1287,"value":1287},[],{"matched_tokens":1630,"snippet":1288,"value":1288},[],{"matched_tokens":1632,"snippet":1289,"value":1289},[],{"matched_tokens":1634,"snippet":1290,"value":1290},[],{"matched_tokens":1636,"snippet":1291,"value":1291},[],{"matched_tokens":1638,"snippet":1292,"value":1292},[],{"matched_tokens":1640,"snippet":242,"value":242},[],{"matched_tokens":1642,"snippet":1293,"value":1293},[],{"matched_tokens":1644,"snippet":1294,"value":1294},[],{"matched_tokens":1646,"snippet":570,"value":570},[],{"matched_tokens":1648,"snippet":1295,"value":1295},[],{"matched_tokens":1650,"snippet":246,"value":246},[],{"matched_tokens":1652,"snippet":1296,"value":1296},[],{"matched_tokens":1654,"snippet":1297,"value":1297},[],{"matched_tokens":1656,"snippet":572,"value":572},[],{"matched_tokens":1658,"snippet":1298,"value":1298},[],{"matched_tokens":1660,"snippet":1299,"value":1299},[],{"matched_tokens":1662,"snippet":1300,"value":1300},[],{"matched_tokens":1664,"snippet":1301,"value":1301},[],{"matched_tokens":1666,"snippet":573,"value":573},[],{"matched_tokens":1668,"snippet":1302,"value":1302},[],{"matched_tokens":1670,"snippet":575,"value":575},[],{"matched_tokens":1672,"snippet":1303,"value":1303},[],{"matched_tokens":1674,"snippet":251,"value":251},[],{"matched_tokens":1676,"snippet":1304,"value":1304},[],{"matched_tokens":1678,"snippet":1305,"value":1305},[],{"matched_tokens":1680,"snippet":1306,"value":1306},[],{"matched_tokens":1682,"snippet":577,"value":577},[],{"matched_tokens":1684,"snippet":1307,"value":1307},[],{"matched_tokens":1686,"snippet":244,"value":244},[],{"matched_tokens":1688,"snippet":1308,"value":1308},[],{"matched_tokens":1690,"snippet":1309,"value":1309},[],{"matched_tokens":1692,"snippet":1310,"value":1310},[],{"matched_tokens":1694,"snippet":585,"value":585},[],{"matched_tokens":1696,"snippet":1311,"value":1311},[],{"matched_tokens":1698,"snippet":1312,"value":1312},[],{"matched_tokens":1700,"snippet":587,"value":587},[],{"matched_tokens":1702,"snippet":1313,"value":1313},[],{"matched_tokens":1704,"snippet":1314,"value":1314},[],{"matched_tokens":1706,"snippet":1315,"value":1315},[],{"matched_tokens":1708,"snippet":1316,"value":1316},[],{"matched_tokens":1710,"snippet":1317,"value":1317},[],{"matched_tokens":1712,"snippet":1318,"value":1318},[],{"matched_tokens":1714,"snippet":1319,"value":1319},[],{"matched_tokens":1716,"snippet":1320,"value":1320},[],{"matched_tokens":1718,"snippet":591,"value":591},[],{"matched_tokens":1720,"snippet":1321,"value":1321},[],{"matched_tokens":1722,"snippet":1322,"value":1322},[],{"matched_tokens":1724,"snippet":1323,"value":1323},[],{"matched_tokens":1726,"snippet":1324,"value":1324},[],{"matched_tokens":1728,"snippet":1325,"value":1325},[],{"matched_tokens":1730,"snippet":1326,"value":1326},[],{"matched_tokens":1732,"snippet":1327,"value":1327},[],{"matched_tokens":1734,"snippet":1328,"value":1328},[],{"matched_tokens":1736,"snippet":1329,"value":1329},[],{"matched_tokens":1738,"snippet":1330,"value":1330},[],{"matched_tokens":1740,"snippet":1331,"value":1331},[],{"matched_tokens":1742,"snippet":1332,"value":1332},[],{"matched_tokens":1744,"snippet":597,"value":597},[],{"matched_tokens":1746,"snippet":257,"value":257},[],{"matched_tokens":1748,"snippet":1333,"value":1333},[],{"matched_tokens":1750,"snippet":1334,"value":1334},[],{"matched_tokens":1752,"snippet":1335,"value":1335},[],{"matched_tokens":1754,"snippet":1336,"value":1336},[],{"matched_tokens":1756,"snippet":1337,"value":1337},[],{"matched_tokens":1758,"snippet":1338,"value":1338},[],{"matched_tokens":1760,"snippet":1339,"value":1339},[],{"matched_tokens":1762,"snippet":1340,"value":1340},[],{"matched_tokens":1764,"snippet":1341,"value":1341},[],{"matched_tokens":1766,"snippet":1342,"value":1342},[],{"matched_tokens":1768,"snippet":1343,"value":1343},[],{"matched_tokens":1770,"snippet":1344,"value":1344},[],{"matched_tokens":1772,"snippet":240,"value":240},[],{"matched_tokens":1774,"snippet":1345,"value":1345},[],[1776,1783],{"field":42,"indices":1777,"matched_tokens":1779,"snippets":1781,"values":1782},[1778],135,[1780],[848,855,856],[857],[857],{"field":81,"matched_tokens":1784,"snippet":1352,"value":1353},[1349,1350,1351],{"best_field_score":980,"best_field_weight":226,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":54,"score":981,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":54},6649,{"collection_name":272,"first_q":224,"per_page":225,"q":224},8,["Reactive",1790],{},["Set"],["ShallowReactive",1793],{"$f5mM16KMlupfF9lG-vs2HVUIdytKn57MMiAke2g1LXWc":-1,"$fFQu0Xhn1pTHT1G1sslkRGwyQUu90sPoJAYaVdeamM8o":-1},true,"/search?query=new+york+dolls"]