","Sudan. Colpo di stato militare","post",1635260178,[55,56,57,58,59,60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/al-burhan/","http://radioblackout.org/tag/al-surabi/","http://radioblackout.org/tag/bashir/","http://radioblackout.org/tag/colpo-di-stato-in-sudan/","http://radioblackout.org/tag/hamdock/","http://radioblackout.org/tag/khartoum/","http://radioblackout.org/tag/nimeiri/","http://radioblackout.org/tag/sudan/",[27,25,17,29,21,23,19,15],{"post_content":65,"tags":70},{"matched_tokens":66,"snippet":68,"value":69},[67],"Nimeiri","nel paese. Il primo dittatore \u003Cmark>Nimeiri\u003C/mark> era un laico ma ha","Colpo di Stato in Sudan, dove i militari hanno arrestato il primo ministro Abdallah Hamdok, oltre ad alcuni membri civili del consiglio sovrano di transizione e diversi ministri.\r\nL'ufficio di Hamdok ha invitato la popolazione a scendere in piazza ed ha rifiutato di firmare una dichiarazione in cui dava l’avallo al golpe.\r\nIl generale Abdel Fattah al-Burhan, presidente del Consiglio militare di transizione, ha dichiarato che \"l'esercito assicurerà il passaggio democratico fino all'attribuzione del potere a un governo eletto\" e ha annunciato un coprifuoco, lo scioglimento del consiglio dei ministri e del consiglio sovrano e la creazione di un governo di \"persone competenti\".\r\nIl ministero dell'Informazione sudanese su facebook ha confermato che forze armate hanno sparato contro manifestanti \"che rifiutavano il colpo di stato militare\" a Khartoum: l'esercito ha usato \"munizioni vere\" contro i contestatori fuori dal quartier generale dell'esercito nel centro di Khartoum, dove l'accesso, già da diversi giorni, è impedito da blocchi di cemento e militari.\r\n\"Il Comitato dei medici sudanesi: almeno 12 feriti negli scontri a khartoum\": lo scrive un twitter di Sky News Arabiya. \"I sudanesi che rifiutano il golpe si sono radunati, sfidano i proiettili e arrivano alla sede del Comando Generale dell'Esercito\", ha riferito il dicastero dell’informazione su Fb. Anche l’emittente Al Arabiya, mostrando i video, parla di feriti. Questa mattina alcune fonti scrivevano di 7 morti.\r\nNei fatti le comunicazioni sono interrotte da ieri sera ed è quindi molto difficile avere notizie fresche e precise.\r\nIn Sudan, sin dagli anni Cinquanta c’era un ampio fronte laico, segnato dalla presenza di un grosso partito comunista. Gli islamisti erano, e rimangono una minoranza nel paese, ma hanno sempre tenuto salde le leve del potere economico, condizionando pesantemente gli esecutivi succedutisi nel paese. Il primo dittatore \u003Cmark>Nimeiri\u003C/mark> era un laico ma ha poi avuto una virata in senso islamista.\r\nBashir, l’uomo forte del Sudam dal 1989 al 2019, pur esssendo laico, ha preso il potere grazie all’appoggio del fondatore dei Fratelli musulmani sudanesi, Hassan al Surabi. Responsabile della guerra feroce nella regione del Darfur, Bashir è al contempo il fautore dell’indipendenza del Sud Sudan, dopo decenni di guerriglia. Cacciato grazie alle imponenti manifestazioni popolari del 2019, è stato sostituito da un governo di transizione costituito da civili e militari, sotto il pesante controllo dei militari.\r\nIl 17 novembre i militari avrebbero dovuto abbandonare la scena politica. Il colpo di stato del 25 ottobre è il segnale inequivocabile dell’indisponibilità a lasciare il controllo del paese in mano ai civili.\r\nDifficile prevedere cosa accadrà nei prossimi giorni e mesi. 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Tre aspetti ci ossessionano fin da quando questa vicenda è iniziata: 1) il numero effettivo dei contagiati, la cui conoscenza è resa impossibile da inadeguate strutture laboratoriali in grado di dare responsi celeri sulla diffusione effettiva, da molti addetti ritenuta infinitamente più ampia dei bollettini quotidiani propinati dalla protezione Civile; 2) la situazione negli ospedali, raccontatici come \"gironi infernali\" dove aleggiano angeli beatificati dalla narrazione mass-mediatica; 3) il prezzo pagato dai lavoratori che hanno la sfortuna di trovarsi nella lista malefica delle \"attività essenziali\" (spesso alquanto discutibili) perlopiù accompagnati da una cronica mancanza di adeguati dispositivi di sicurezza.\r\n\r\nSul primo punto (e su altri aspetti, come la sensatezza di misure di prevenzione che chiudono i parchi e ammassano la gente nei supermercati, la correlazione suggerita da alcuni studi tra inquinamento da polveri sottili e alta morbilità in alcune aree geografiche) abbiamo interpellato il professor Giuseppe Costa. 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Quali effetti psico-sociali produce questo modo di discutere di salute mentale?\r\n\r\nMolte delle persone che creano questi contenuti sui social network sostengono di fare un lavoro importante per la costruzione di vere e proprie comunità che discutono di salute mentale. Ma è davvero così? Queste comunità virtuali sono comunità \"reali\" o sono l'ennesimo esempio di influencer che brandizzano e vendono una parte della propria vita per diventare influenti? 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(leggi l'atto)\r\n\r\n \r\n\r\nCampagna \"Date i \u003Cmark>numeri\u003C/mark>\" (continua a leggere)",[313],{"field":96,"matched_tokens":314,"snippet":310,"value":311},[238],{"best_field_score":188,"best_field_weight":261,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":41,"score":286,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":118},{"document":317,"highlight":331,"highlights":336,"text_match":186,"text_match_info":339},{"comment_count":41,"id":318,"is_sticky":41,"permalink":319,"podcastfilter":320,"post_author":44,"post_content":321,"post_date":322,"post_excerpt":47,"post_id":318,"post_modified":323,"post_thumbnail":324,"post_title":325,"post_type":173,"sort_by_date":326,"tag_links":327,"tags":329},"96956","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-03-04-2025-il-movimento-turco-a-sostegno-del-sindaco-di-istanbul-potrebbe-far-traballare-erdogan-il-terremoto-in-myanmar-non-fa-tremare-la-giunt/",[129],"Terremoto nel Sudest asiatico, sua vergognosa narrazione mediatica e prosecuzione dei misfatti della giunta birmana troppo utile agli interessi locali e globali. \r\nRivolta non solo giovanile nel Sudovest asiatico, scarso rilievo sulla stampa europea e consueta repressione con i soliti metodi di Erdoğan.\r\n\r\nLa politica della catastrofe in Myanmar, il paese che a tutti è utile non muti\r\nBastioni di Orione con Massimo Morello, esperto conoscitore dell’Asia residente a Bangkok, parliamo degli effetti del terremoto che ha colpito il Myanmar già devastato dalla guerra che oppone la sanguinaria giunta militare alle milizie etniche e l’opposizione. Ci parla delle conseguenze del sisma a Bangkok, in particolare del palazzo in costruzione che si è sbriciolato travolgendo decine di operai birmani che lavoravano sul sito. Sono emerse situazioni di corruzione e utilizzo di materiali scadenti, in un contesto di speculazione selvaggia che alimenta una bolla immobiliare nella capitale thailandese sostenuta dagli investimenti per riciclare denaro da parte di cinesi, russi e birmani ricchi che sostengono gli affari della giunta. In Myanmar il bilancio delle vittime sale quotidianamente, non ci sono risorse sufficienti e quindi le operazioni e gli aiuti si sono concentrati sui punti dove si pensava fossero intrappolate più persone, trascurandone altri. Gli sfollati si sono rifugiati nei parchi e in altri luoghi all’aperto. La giunta cerca di convogliare gli aiuti nelle aree controllate dai militari che costituiscono circa il 20 per cento del paese, il regime ha invece ostacolato l’invio dei soccorsi verso le aree controllate dalle milizie. In questo contesto devastante si registrano anche danni enormi al patrimonio culturale birmano costituito dai templi e monumenti già patrimonio dell’umanità.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/myanmar-dopo-il-sisma-la-giunta-militare-fagocita-anche-gli-aiuti-umanitari--65378527\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/I-veri-terremoti-in-Myanmar.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa Turchia: il paese extrauropeo che a tutti è utile\r\nCon Murat Cinar il discorso si è dipanato a partire dall’aspetto strettamente economico a partire dai dazi trumpiani che vedono la Turchia colpita dalle ecumeniche gabelle al 10 per cento erga omnes per giungere a un confronto tra il movimento di Gezi Park di una dozzina di anni fa con le modalità e le strategie di quello attuale, per numeri comparabile con uno spirito adattato alla contingenza e a partire dalla surrettizia incarcerazione di Imamoğlu.\r\nLa Turchia è già sempre stata un terreno di analisi sdrucciolevole e Murat Cinar nelle ormai decennali presenze su radio blackout ha mantenuto un atteggiamento lucido ma prudente nelle considerazioni sulle conseguenze al riguardo di ciò che avviene. Il momento è particolarmente confuso: le aperture al Pkk con gli abboccamenti intrattenuti da Ocalan con componenti della compagine governativa e segnali inviati al movimento si intrecciano con il nuovo recluso che ha scavalcato di slancio in importanza e capacità di mobilitazione Demirtas: le modalità di incarcerazione del sindaco di Istanbul, speranza per una boccata d’aria per la penisola anatolica negli ultimi 30 anni, Imamoglu sono state ancora più dirompenti… ma hanno scatenato una sorta di Gezi Park che ci ha portato a fare un paragone azzardato con la grande insurrezione di una dozzina di anni fa, facendo le dovute proporzioni e sottolineando lo spirito diverso che anima i due momenti. Ma si può riscontrare una continuità tra tre generazioni impegnate a liberarsi di una morsa di potere e affari che ha spolpato il paese. Consentendo a Erdogan i giochetti anche internazionali, che sono quelli che gli conferiscono il potere all’interno.\r\n\r\nI dazi trumpiani sparigliano ancor di più il Sudovest asiatico\r\nSolo che le strategie internazionali appaiono sempre più da brivido senza rete, poiché si assiste a un autentico “tutti contro tutti” dove le alleanze variabili hanno una durata infima e sono alimentate dal capriccio dei veri potenti che esperimentano il neoassolutismo. L’abilità del presidente a scivolare attraverso la Storia e i suoi ribaltamenti è documentata dalle sanzioni daziarie di Trump che colpiscono Ankara con il minimo sindacale del 10% (certo che nella situazione economica della Turchia sarebbe stato esiziale un ulteriore accanimento); il dato realmente essenziale che evidenzia l’ambiguità di Erdogan è l’apparente guerra sul terreno siriano con lo stato d’Israele, salvo poi dover registrare accordi sottobanco, vendite di prodotti essenziali, trame antiraniane. La Turchia è comunque un paese – ancora – exraeuropeo che serve a sbrogliare certi dossier, come quello ucraino (dove non ha preso posizione e, anzi: alcuni oligarchi hanno avuto accesso alla cittadinanza turca per proseguire i propri affari), e che non impensierisce di certo per la concorrenza ai prodotti americani; è un grande produttore di armi a basso prezzo, capace di baccagliare qualunque altro potente per quanto distante possa apparire.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/14bJ7PblJVxMAdeJTpHGJn?si=97a729e8f2a84b66\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Le-mille-ambiguità-per-perpetuare-il-potere-a-Istanbul-.mp3\"][/audio]","6 Aprile 2025","2025-04-07 14:37:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 03/04/2025- IL MOVIMENTO TURCO A SOSTEGNO DEL SINDACO DI ISTANBUL POTREBBE FAR TRABALLARE ERDOĞAN - IL TERREMOTO IN MYANMAR NON FA TREMARE LA GIUNTA",1743964558,[328],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[330],"BastioniOrione",{"post_content":332},{"matched_tokens":333,"snippet":334,"value":335},[238],"strategie di quello attuale, per \u003Cmark>numeri\u003C/mark> comparabile con uno spirito adattato","Terremoto nel Sudest asiatico, sua vergognosa narrazione mediatica e prosecuzione dei misfatti della giunta birmana troppo utile agli interessi locali e globali. \r\nRivolta non solo giovanile nel Sudovest asiatico, scarso rilievo sulla stampa europea e consueta repressione con i soliti metodi di Erdoğan.\r\n\r\nLa politica della catastrofe in Myanmar, il paese che a tutti è utile non muti\r\nBastioni di Orione con Massimo Morello, esperto conoscitore dell’Asia residente a Bangkok, parliamo degli effetti del terremoto che ha colpito il Myanmar già devastato dalla guerra che oppone la sanguinaria giunta militare alle milizie etniche e l’opposizione. 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Il momento è particolarmente confuso: le aperture al Pkk con gli abboccamenti intrattenuti da Ocalan con componenti della compagine governativa e segnali inviati al movimento si intrecciano con il nuovo recluso che ha scavalcato di slancio in importanza e capacità di mobilitazione Demirtas: le modalità di incarcerazione del sindaco di Istanbul, speranza per una boccata d’aria per la penisola anatolica negli ultimi 30 anni, Imamoglu sono state ancora più dirompenti… ma hanno scatenato una sorta di Gezi Park che ci ha portato a fare un paragone azzardato con la grande insurrezione di una dozzina di anni fa, facendo le dovute proporzioni e sottolineando lo spirito diverso che anima i due momenti. Ma si può riscontrare una continuità tra tre generazioni impegnate a liberarsi di una morsa di potere e affari che ha spolpato il paese. 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La Turchia è comunque un paese – ancora – exraeuropeo che serve a sbrogliare certi dossier, come quello ucraino (dove non ha preso posizione e, anzi: alcuni oligarchi hanno avuto accesso alla cittadinanza turca per proseguire i propri affari), e che non impensierisce di certo per la concorrenza ai prodotti americani; è un grande produttore di armi a basso prezzo, capace di baccagliare qualunque altro potente per quanto distante possa apparire.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/14bJ7PblJVxMAdeJTpHGJn?si=97a729e8f2a84b66\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Le-mille-ambiguità-per-perpetuare-il-potere-a-Istanbul-.mp3\"][/audio]",[337],{"field":96,"matched_tokens":338,"snippet":334,"value":335},[238],{"best_field_score":188,"best_field_weight":261,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":41,"score":286,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":118},6636,{"collection_name":173,"first_q":19,"per_page":91,"q":19},11,["Reactive",344],{},["Set"],["ShallowReactive",347],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fblYoYfukAJSACGmayPy4G3toiN65VpDEKQ1AZQQj7IU":-1},true,"/search?query=nimeiri"]