","Il ritorno del nucleare. In salsa verde","post",1738236386,[66,67,68,69,70,71],"http://radioblackout.org/tag/discarica-nucleare/","http://radioblackout.org/tag/green-washing/","http://radioblackout.org/tag/il-ritorno-del-nucleare/","http://radioblackout.org/tag/nucleare/","http://radioblackout.org/tag/pichetto-fratin/","http://radioblackout.org/tag/uranio/",[73,74,75,15,76,77],"discarica nucleare","green washing","il ritorno del nucleare","pichetto fratin","uranio",{"post_content":79,"post_title":83,"tags":86},{"matched_tokens":80,"snippet":81,"value":82},[15],"cui stupirsi. Da quando l’energia \u003Cmark>nucleare\u003C/mark> è stata inserita nell’elenco delle","Il ddl che, se approvato, potrebbe riaprire le porte al ritorno delle centrali atomiche nel nostro paese, è stato presentato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Pichetto Fratin.\r\nNulla di cui stupirsi. Da quando l’energia \u003Cmark>nucleare\u003C/mark> è stata inserita nell’elenco delle rinnovabili l’avvio di un’operazione di green washing atomico era solo questione di tempo.\r\nQuesta volta il \u003Cmark>nucleare\u003C/mark>, cui verrà garantita una corsia prefererenziale, sarà affidato ai privati, che verranno sostenuti dallo Stato.\r\nGià lo scorso autunno era stata lanciata una new company per rilanciare le industrie del settore, capofila l’Enel, già impegnate all’estero. Oggi invece sul piatto c’è l’avvio di un programma di mini centrali di quarta generazione o, in subordine, di “terza generazione avanzata”.\r\nLe parole chiave sono “mini” e “quarta generazione”. In questo modo Pichetto Fratin e la sua banda di devastatori ambientali pensano di gabbarci, facendoci credere che le nuove centrali saranno piccole e nuove.\r\nRelativamente piccole si, nuove sicuramente no. La tecnologia di fondo è la stessa. Semmai aumenteranno i rischi perché, essendo piccole, dovranno farne di più, moltiplicando le necessità di controllo ed il rischio di errore.\r\nIn ogni caso, al di là della propaganda che ha preceduto l’avvio dell’iter legislativo per la reintroduzione del \u003Cmark>nucleare\u003C/mark>, nel Ddl inviato lo scorso 22 gennaio da Pichetto Fratin al consiglio dei ministri, non si fa esplicito riferimento ad alcuna tecnologia.\r\nSi parla vagamente di “\u003Cmark>nucleare\u003C/mark> sostenibile” e, soprattutto, si tratta di una legge delega, che consentirebbe di aggirare i risultati dei referendum del 1987 e del 2011. Il Disegno di legge sarà concretamente intellegibile solo quando saranno approntati i decreti attuativi, perché, trattandosi di una legge delega, le decisioni effettive verranno prese dal governo, senza ulteriori passaggi legislativi.\r\nSi parla del 2027. Un lungo processo, in cui, oltre alle nuove centrali, viene previsto un piano per le vecchie centrali, lo smaltimento delle scorie, la perennemente irrisolta questione del “deposito nazionale”, l’apertura di impianti per l’arricchimento dell’uranio e di altri per il riprocessamento dei rifiuti atomici. I comuni che ospiteranno le centrali riceveranno un indennizzo.\r\nNelle 14 pagine redatte dallo staff del Ministro per illustrare il Ddl emerge che la preoccupazione principale di Pichetto Fratin è presentare un progetto che segni una cesura con le vecchie centrali (da smantellare definitivamente) in modo che i No emersi dai referendum, possano essere agilmente dribblati. Quando sarà bravo nel tackle questo governo e quanto forte la squadra avversaria nel contrasto, dipenderà anche da una corretta informazione.\r\n\r\nAscolta la diretta dell’info con Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/2025-01-28-nucleare-tartaglia.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":84,"snippet":85,"value":85},[15],"Il ritorno del \u003Cmark>nucleare\u003C/mark>. 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I lavori sono in corso e i vari pesi sarebbero già stati definiti: Enel avrebbe la quota di maggioranza con il 51%, Ansaldo Nucleare il 39%, Leonardo col restante 10%. Il ruolo di capofila è stato riconosciuto al gruppo guidato dall’amministratore delegato Flavio Cattaneo soprattutto per le credenziali che può esibire grazie ai 9 Gigawatt di capacità nucleare installata: 6 Gw in Spagna e 3 in Slovacchia attraverso la partecipazione in Slovenske Elektrarne, titolare della centrale di Mohovce. In altre parole, Enel è la sola società italiana a gestire impianti nucleari nel mondo.\r\nQuesta volta il ritorno del nucleare, inserito da tempo nell’elenco delle energie “pulite e rinnovabili”, viene sponsorizzato sulle ali di una presunta novità: le centrali piccole, alimentate dal Mox, un materiale ricavato dagli scarti delle altre centrali. Il Mox non è una novità, perché viene prodotto da decenni attraverso il riprocessamento delle scorie, e contiene plutonio, il materiale usato per le bombe atomiche.\r\nSi spaccia per nuova e pulita la riedizione delle centrali atomiche in altri panni ma con gli stessi rischi delle precedenti.\r\nNe abbiamo parlato con Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino\r\n\r\nAscolta la diretta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/2024-12-03-tartaglia-nucleare.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","7 Dicembre 2024","2024-12-07 12:18:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/rifiuti-radioattivi1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/rifiuti-radioattivi1-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/rifiuti-radioattivi1-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/rifiuti-radioattivi1-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/rifiuti-radioattivi1-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/rifiuti-radioattivi1.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ritorno al nucleare. 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Le stime sono di due miliardi circa per la costruzione di ogni piccolo reattore nucleare di quarta generazione, con ricadute occupazionali e di qualificazione professionale. Significa davvero un passo verso il futuro. Siamo ancora in una fase di sperimentazione. Stiamo lavorando con l’Università”, queste le parole del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin dopo un recente incontro sul nucleare di quarta generazione a Torino. In Piemonte sono presenti Newcleo, Ansaldo ed Enea, ha ricordato il ministro...\r\n\r\nContro la farsa del nucleare \"pulito e sicuro\", così come la falsa dicotomia tra nucleare civile e militare e la finzione della \"transizione ecologica\", abbiamo cercato di analizzare l'aberrante progetto di Deposito Nazionale Unico delle scorie nucleari, un unicum nel mondo, in cui lorsignori vorrebbero stoccare i rifiuti radioattivi provenienti dalle vecchie centrali spente, da attività come la medicina nucleare e da alcune lavorazioni industriali. Un impensabile - per perdere la propria pericolosità le scorie provenienti dalle centrali dismesse necessitano di milioni di anni - che prefigura ciò che da tempo è nell'aria, una fase espansiva del nucleare a queste latitudini: all'interno del deposito vorrebbero infatti realizzare anche un polo di ricerca, sarebbe ingenuo non pensare che possa avere ricadute anche in ambito bellico.\r\n\r\nTra le aree classificate come “potenzialmente idonee”, un bel business per gli imprenditori della morte locali, molte si trovano in Piemonte, da Rondissone, Mazzè, Caluso, Carmagnola all'alessandrino. Qui già sorgono la centrale \"Enrico Fermi\" di Trino Vercellese e gli impianti di deposito e riprocessamento di scorie radioattive di Saluggia, che si trovano in un’area chiamata “là suta” (“di sotto”, in piemontese), circondata da tre corsi d’acqua: la Dora Baltea e i canali Cavour e Farini. Si tratta di uno dei posti più pericolosi d’Italia, dove negli ultimi vent’anni ci sono state ben tre esondazioni. Nel 2000 l'alluvione fu così grave che Carlo Rubbia, allora presidente di ENEA (Energia Nucleare e Alternativa, l’ente che ha gestito gli impianti nucleari italiani fino al 2003) dichiarò che “se il livello del fiume fosse salito ancora di pochi centimetri avremmo inquinato la Dora, il Po e l’Adriatico, con un disastro di proporzioni assai maggiori rispetto a Chernobyl”.\r\n\r\nContro il nucleare ha sempre vinto la lotta, anche a Trino, come ci insegnano le azioni di sabotaggio e conflitto messe in atto negli anni Ottanta. Anche oggi c'è chi si oppone agli scellerati progetti dei governanti, perchè il nucleare conferma che \"solo lo Stato e il Capitale devono possedere le capacità di produrre energia, che queste capacità rappresentano un rapporto legato al grado di dipendenza delle popolazioni, che qualsiasi sussulto rivoluzionario che voglia trasformare radicalmente il mondo dovrà confrontarsi con questi mastodonti dell'energia. In breve, che energia significa dominio\" (Avis de Tempetes, 2018).\r\n\r\nI principali operatori nazionali nel campo della gestione dei rifiuti radioattivi sono: Sogin Spa, Avogadro Spa che opera nel reattore Avogadro di proprietà di FIAT Avio, ENEA, Nucleco Spa.\r\nNe abbiamo parlato con Salvatore del Laboratorio Perla Nera, che sabato 6 aprile ha partecipato allo spezzone sociale della manifestazione contro il deposito nazionale unico di scorie nucleari, per lo più istituzionale e pacifista, ma attraversata anche da altre componenti, tra cui il movimento dei trattori:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/nucleare.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","8 Aprile 2024","2024-04-12 18:30:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1413071375815-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"184\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1413071375815-300x184.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1413071375815-300x184.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1413071375815-1024x629.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1413071375815-768x472.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1413071375815-1536x944.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1413071375815.jpg 1999w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Energia è guerra: contro il nucleare e il deposito nazionale unico",1712594884,[203,204,205,69,206,207,208],"http://radioblackout.org/tag/alessandria/","http://radioblackout.org/tag/deposito-nazionale-unico/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/saluggia/","http://radioblackout.org/tag/scorie/","http://radioblackout.org/tag/trino/",[210,211,21,15,212,213,214],"alessandria","deposito nazionale unico","saluggia","scorie","trino",{"post_content":216,"post_title":220,"tags":223},{"matched_tokens":217,"snippet":218,"value":219},[15],"Newcleo (startup che investe nel \"\u003Cmark>nucleare\u003C/mark> pulito\") va avanti potrebbe starci.","Produrre reattori nucleari nel sito di Mirafiori? “Se Newcleo (startup che investe nel \"\u003Cmark>nucleare\u003C/mark> pulito\") va avanti potrebbe starci. 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Il governo italiano ha sostenuto quello francese nello spingere perché Unione Europea inserisse il nucleare tra le fonti rinnovabili e “green”: un segnale inequivocabile della volontà di rilanciare l’energia nucleare. Se il ministro Gilberto Pichetto Frantin è stato prudente, la viceministra Vannia Gava e il vice presidente del consiglio Matteo Salvini si sono sbilanciati esplicitamente. Salvini ha dichiarato che “investire sul nucleare pulito e sicuro di ultima generazione è un dovere sociale, economico e ambientale”\r\nSi profila all’orizzonte la possibilità che venga rimessa in discussione la scelta di chiudere le centrali atomiche sancita dai referendum del 1987 e del 2011. La partita si gioca con la propaganda sulle centrali di nuova generazione, “nuove”, “pulite” e “sicure”.\r\nIn realtà le centrali di nuova generazione non sono né nuove né migliori. La sperimentazione sulle centrali a fusione anziché a fissione dimostra che sono altrettanto pericolose e, per ora, incapaci di produrre più energia di quanta ne assorbano.\r\nIn ogni caso resta il problema delle scorie.\r\nNonostante i 36 anni trascorsi dal primo referendum il nostro paese non è ancora riuscito a liberarsi dell’eredità dell’avventura nucleare italiana. Le scorie continuano ad essere una questione irrisolta ed in buona parte irrisolvibile in maniera sicura. Basterebbe questo a mettere il freno a qualsiasi tentazione di ritorno all’atomo.\r\nLa crisi climatica potrebbe precipitare nel giro di pochi anni se non si cambia la rotta. La questione non è tuttavia scientifica o tecnica, ma squisitamente politica. I governi vorrebbero che tutto cambi, purché tutto resti come prima. Nessun limite alla crescita infinita, nessun limite all’idea che le nostre vite migliorerebbero se si continuerà a produrre e far circolare un sempre maggiore quantitativo di merci.\r\nIl ritorno al nucleare, energia non rinnovabile, basata su un combustibile a barre prodotto in pochi paesi, con un minerale che si esaurirà presto, e che contribuisce al riscaldamento globale tanto quanto le fonti fossili, è solo un altro, pericolosissimo business.\r\nPer capirne di più ne abbiamo parlato con Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino ed autore, tra gli altri, di un agile libretto “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2023-03-21-nucleare-tartaglia.mp3\"][/audio]","21 Marzo 2023","2023-03-21 13:48:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/nucleare-scorie-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/nucleare-scorie-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/nucleare-scorie-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/nucleare-scorie-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/nucleare-scorie-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/nucleare-scorie.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La favola del nucleare pulito e delle centrali di ultima generazione",1679406521,[263,264,265,266,267,268,69,269,270,271,272],"http://radioblackout.org/tag/angelo-tartaglia/","http://radioblackout.org/tag/cambiamento-climatico/","http://radioblackout.org/tag/centrali-atomiche/","http://radioblackout.org/tag/clima/","http://radioblackout.org/tag/fissione-nucleare/","http://radioblackout.org/tag/fusione-nucleare/","http://radioblackout.org/tag/plutonio-339/","http://radioblackout.org/tag/rinnovabili/","http://radioblackout.org/tag/scorie-nucleari/","http://radioblackout.org/tag/uranio-335/",[274,275,276,277,278,279,15,280,281,282,283],"angelo tartaglia","cambiamento climatico","centrali atomiche","clima","fissione nucleare","fusione nucleare","plutonio 339","rinnovabili","scorie nucleari","uranio 335",{"post_content":285,"post_title":289,"tags":292},{"matched_tokens":286,"snippet":287,"value":288},[15],"Ansaldo Energia sta rilanciando l’opzione \u003Cmark>nucleare\u003C/mark>, partecipando attivamente alla costruzione di","Ansaldo Energia sta rilanciando l’opzione \u003Cmark>nucleare\u003C/mark>, partecipando attivamente alla costruzione di nuovi reattori all’estero. Il governo italiano ha sostenuto quello francese nello spingere perché Unione Europea inserisse il \u003Cmark>nucleare\u003C/mark> tra le fonti rinnovabili e “green”: un segnale inequivocabile della volontà di rilanciare l’energia \u003Cmark>nucleare\u003C/mark>. Se il ministro Gilberto Pichetto Frantin è stato prudente, la viceministra Vannia Gava e il vice presidente del consiglio Matteo Salvini si sono sbilanciati esplicitamente. Salvini ha dichiarato che “investire sul \u003Cmark>nucleare\u003C/mark> pulito e sicuro di ultima generazione è un dovere sociale, economico e ambientale”\r\nSi profila all’orizzonte la possibilità che venga rimessa in discussione la scelta di chiudere le centrali atomiche sancita dai referendum del 1987 e del 2011. La partita si gioca con la propaganda sulle centrali di nuova generazione, “nuove”, “pulite” e “sicure”.\r\nIn realtà le centrali di nuova generazione non sono né nuove né migliori. La sperimentazione sulle centrali a fusione anziché a fissione dimostra che sono altrettanto pericolose e, per ora, incapaci di produrre più energia di quanta ne assorbano.\r\nIn ogni caso resta il problema delle scorie.\r\nNonostante i 36 anni trascorsi dal primo referendum il nostro paese non è ancora riuscito a liberarsi dell’eredità dell’avventura \u003Cmark>nucleare\u003C/mark> italiana. Le scorie continuano ad essere una questione irrisolta ed in buona parte irrisolvibile in maniera sicura. Basterebbe questo a mettere il freno a qualsiasi tentazione di ritorno all’atomo.\r\nLa crisi climatica potrebbe precipitare nel giro di pochi anni se non si cambia la rotta. La questione non è tuttavia scientifica o tecnica, ma squisitamente politica. I governi vorrebbero che tutto cambi, purché tutto resti come prima. Nessun limite alla crescita infinita, nessun limite all’idea che le nostre vite migliorerebbero se si continuerà a produrre e far circolare un sempre maggiore quantitativo di merci.\r\nIl ritorno al \u003Cmark>nucleare\u003C/mark>, energia non rinnovabile, basata su un combustibile a barre prodotto in pochi paesi, con un minerale che si esaurirà presto, e che contribuisce al riscaldamento globale tanto quanto le fonti fossili, è solo un altro, pericolosissimo business.\r\nPer capirne di più ne abbiamo parlato con Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino ed autore, tra gli altri, di un agile libretto “Spaccare l’atomo in quattro. 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In Francia viene rilanciata una grossa propaganda mediatica a favore del rilancio del nucleare ormai presentato come una energia verde, pulita, d'avvenire. Varie associazioni - finanziate da stato e grandi imprese - come lo Shift Project, se ne fanno portatrici presentandola come complemento indispensabile per la decrescita e la sobrietà.\r\nMa le centrali francesi continuano ad avere problemi. I reattori EPR in costruzioni in Francia e all’estero hanno un difetto di concezione, che produce vibrazioni all’interno del reattore.\r\nMacron sostiene che il nucleare \"assicura l'indipendenza energetica della Francia\" (ma l'uranio viene da Niger, Kazakistan, Uzbekistan, Australia e Canada) - e che non c'è nucleare civile senza nucleare militare e viceversa. Si tratta quindi di un problema politico, di potenza, più che di una questione energetica.\r\nIn seguito a queste dichiarazioni, ha preso la decisione di far costruire 6 nuovi EPR, i cui primi due dovrebbero trovare posto sul sito dell'attuale centrale di Penly, nella Manica.\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza di radio Frequence Paris plurielle, dove conduce “vive la sociale!”\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/2023-02-21-carrozza-nucleare-fr.mp3\"][/audio]","22 Febbraio 2023","2023-02-22 19:08:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/7cc5a75432e9a547200e3668c3761ae7-1634135903-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/7cc5a75432e9a547200e3668c3761ae7-1634135903-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/7cc5a75432e9a547200e3668c3761ae7-1634135903-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/7cc5a75432e9a547200e3668c3761ae7-1634135903-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/7cc5a75432e9a547200e3668c3761ae7-1634135903-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/7cc5a75432e9a547200e3668c3761ae7-1634135903-1536x864.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/7cc5a75432e9a547200e3668c3761ae7-1634135903.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Francia. 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Una promessa minata in partenza, in una fase in cui crisi energetica e crisi climatica rappresentano le contraddizioni del presente e del futuro, a meno che non ci si ponga l'ipotesi di una fuoriuscita dal sistema capitalista, una drastica riduzione della crescita, una trasformazione radicale nei modi di produzione e di consumo.\r\n\r\nEvidentemente, al di là delle implicazioni scientifiche di una tale scoperta, le conseguenze reali che rilevano l'interesse del sistema economico politico riguardano l'accaparramento di finanziamenti per la ricerca in questi ambiti e la competizione in ambito militare. Per quanto infatti si tenti di dipingere il nucleare come un'energia pulita e sicura (così come il fatto di inserirlo nella Tassonomia Verde europea dimostra) resta una delle questioni centrali in questa fase, sia sul piano dei conflitti in atto e quelli futuri, sia per quanto riguarda l'accesso alle fonti energetiche, le possibili alternative al fossile e al carbone non per una qualche ritrovata etica green, ma per garantirsi la possibilità di produrre costantemente nonostante la penuria e le difficoltà date dalla scomposizione degli equilibri globali in atto.\r\n\r\nE' interessante dunque costruire un sapere tecnico scientifico diffuso e di classe che possa avere chiare le implicazioni dell'utilizzo del nucleare, seppur venga venduto come l'alternativa del futuro a scopi civili. Inoltre, occorre sottolineare in un paese come l'Italia tutto ciò che riguarda la questione delle bonifiche delle centrali in disuso, del non sapere dove smaltire le scorie (questione che riguarda quei territori che prima o dopo vengono individuati come \"zone di sacrificio\", dove verranno costruite opere per lo smaltimento dei rifiuti nucleari, come insegna Mazzé, in provincia di Torino, dove dovrebbe essere impiantato il Deposito Unico di Scorie Nucleari) e, infine, il problema relativo ai costi e alle tempistiche, elementi che fanno del nucleare uno specchietto per le allodole e, di fatto, irrealizzabile.\r\n\r\nCon Angelo Tartaglia, professore di Fisica al Politecnico di Torino, abbiamo approfondito questi temi partendo da cosa ha significato la scoperta della fusione nucleare (riprendendo alcuni passaggi dell'articolo La fusione nucleare non ci salverà ) per poi arrivare ad analizzare la narrazione che proporrebbe il nucleare come l'unica opzione energetica del futuro.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/Tartaglia-nucleare.mp3\"][/audio]","20 Gennaio 2023","2023-01-20 13:09:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/nukeindex-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/nukeindex-300x167.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/nukeindex-300x167.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/nukeindex-200x110.jpeg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/nukeindex.jpeg 650w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Nucleare: la continua rincorsa al profitto perpetuo.",1674220151,[397,398,69,399],"http://radioblackout.org/tag/energia-pulita/","http://radioblackout.org/tag/green-economy/","http://radioblackout.org/tag/tassonomia-verde/",[401,402,15,403],"energia pulita","green economy","tassonomia verde",{"post_content":405,"post_title":409,"tags":413},{"matched_tokens":406,"snippet":407,"value":408},[15],"fosse stata scoperta la fusione \u003Cmark>nucleare\u003C/mark> controllata ha fatto il giro","Nelle scorse settimane la notizia che negli Usa fosse stata scoperta la fusione \u003Cmark>nucleare\u003C/mark> controllata ha fatto il giro del mondo, individuando nella narrazione americanocentrica e pro \u003Cmark>nucleare\u003C/mark> i paradigmi dell'attualità.\r\n\r\nQuesta scoperta scientifica, avvenuta in contesto militare, altro non è che una spinta nella direzione di un consenso generale che legittimi l'uso del \u003Cmark>nucleare\u003C/mark> come unica possibilità per poter continuare a produrre allo stesso ritmo di ora per il futuro prossimo. Una promessa minata in partenza, in una fase in cui crisi energetica e crisi climatica rappresentano le contraddizioni del presente e del futuro, a meno che non ci si ponga l'ipotesi di una fuoriuscita dal sistema capitalista, una drastica riduzione della crescita, una trasformazione radicale nei modi di produzione e di consumo.\r\n\r\nEvidentemente, al di là delle implicazioni scientifiche di una tale scoperta, le conseguenze reali che rilevano l'interesse del sistema economico politico riguardano l'accaparramento di finanziamenti per la ricerca in questi ambiti e la competizione in ambito militare. 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Inoltre, occorre sottolineare in un paese come l'Italia tutto ciò che riguarda la questione delle bonifiche delle centrali in disuso, del non sapere dove smaltire le scorie (questione che riguarda quei territori che prima o dopo vengono individuati come \"zone di sacrificio\", dove verranno costruite opere per lo smaltimento dei rifiuti nucleari, come insegna Mazzé, in provincia di Torino, dove dovrebbe essere impiantato il Deposito Unico di Scorie Nucleari) e, infine, il problema relativo ai costi e alle tempistiche, elementi che fanno del \u003Cmark>nucleare\u003C/mark> uno specchietto per le allodole e, di fatto, irrealizzabile.\r\n\r\nCon Angelo Tartaglia, professore di Fisica al Politecnico di Torino, abbiamo approfondito questi temi partendo da cosa ha significato la scoperta della fusione \u003Cmark>nucleare\u003C/mark> (riprendendo alcuni passaggi dell'articolo La fusione \u003Cmark>nucleare\u003C/mark> non ci salverà ) per poi arrivare ad analizzare la narrazione che proporrebbe il \u003Cmark>nucleare\u003C/mark> come l'unica opzione energetica del futuro.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/Tartaglia-nucleare.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":410,"snippet":412,"value":412},[411],"Nucleare","\u003Cmark>Nucleare\u003C/mark>: la continua rincorsa al profitto perpetuo.",[414,416,418,420],{"matched_tokens":415,"snippet":401},[],{"matched_tokens":417,"snippet":402},[],{"matched_tokens":419,"snippet":97},[15],{"matched_tokens":421,"snippet":403},[],[423,428,430],{"field":40,"indices":424,"matched_tokens":425,"snippets":427},[106],[426],[15],[97],{"field":113,"matched_tokens":429,"snippet":412,"value":412},[411],{"field":116,"matched_tokens":431,"snippet":407,"value":408},[15],{"best_field_score":120,"best_field_weight":17,"fields_matched":105,"num_tokens_dropped":52,"score":121,"tokens_matched":122,"typo_prefix_score":52},6642,{"collection_name":63,"first_q":15,"per_page":29,"q":15},9,{"facet_counts":437,"found":487,"hits":488,"out_of":886,"page":122,"request_params":887,"search_cutoff":41,"search_time_ms":32},[438,464],{"counts":439,"field_name":461,"sampled":41,"stats":462},[440,443,445,447,449,451,453,455,457,459],{"count":441,"highlighted":442,"value":442},21,"anarres",{"count":20,"highlighted":444,"value":444},"I Bastioni di Orione",{"count":26,"highlighted":446,"value":446},"liberation front",{"count":26,"highlighted":448,"value":448},"La fine della Fine della storia",{"count":177,"highlighted":450,"value":450},"Macerie su macerie",{"count":105,"highlighted":452,"value":452},"happy hour",{"count":106,"highlighted":454,"value":454},"Voci dall'antropocene",{"count":106,"highlighted":456,"value":456},"Bello come una prigione che brucia",{"count":122,"highlighted":458,"value":458},"19e59",{"count":122,"highlighted":460,"value":460},"il colpo del strega","podcastfilter",{"total_values":463},16,{"counts":465,"field_name":40,"sampled":41,"stats":485},[466,469,470,471,473,475,477,479,481,483],{"count":467,"highlighted":468,"value":468},11,"Bastioni di Orione",{"count":23,"highlighted":21,"value":21},{"count":32,"highlighted":15,"value":15},{"count":177,"highlighted":472,"value":472},"BastioniOrione",{"count":106,"highlighted":474,"value":474},"Gaza",{"count":106,"highlighted":476,"value":476},"Bure",{"count":106,"highlighted":478,"value":478},"palestina",{"count":106,"highlighted":480,"value":480},"nocività",{"count":106,"highlighted":482,"value":482},"voci antropocene",{"count":106,"highlighted":484,"value":484},"scorie radioattive",{"total_values":486},103,67,[489,532,583,688,748,791],{"document":490,"highlight":507,"highlights":520,"text_match":118,"text_match_info":531},{"comment_count":52,"id":491,"is_sticky":52,"permalink":492,"podcastfilter":493,"post_author":495,"post_content":496,"post_date":497,"post_excerpt":58,"post_id":491,"post_modified":498,"post_thumbnail":499,"post_title":500,"post_type":501,"sort_by_date":502,"tag_links":503,"tags":505},"96274","http://radioblackout.org/podcast/ponte-radio-7-marzo-fissione-e-fusione-nucleare-nei-piani-del-governo/",[494],"ponte radio","radiobizarre","Fissione e fusione nucleare nei piani del governo (conduce radio onda rossa)\r\n\r\nPassiamo in rassegna il Disegno di Legge che prevede la realizzazione di un DDL per la produzione di energia da centrali nucleari, in barba ai referendum del 2011.\r\nI piani del governo prevedono un quadro in cui in Italia vengano realizzate poche grandi centrali nucleari che contengano però tanti piccoli reattori, i cosiddetti SMR. 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Un evento organizzato dallo Special Competitive Studies Project di Eric Schmidt, dove non sono mancate contestazioni e una marcata ostilità autoritaria verso giornaliste/i non embedded.\r\n\r\nSu un fronte parallelo dell’avanzata autoritaria, ICE si dota di nuovi sistemi di riconoscimento facciale e il suo potere eccezionale, ben rappresentato dai rapimenti svolti da agenti in abiti civili, rischia di produrre nuovi mostri nella società statunitense:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_ConventionRegimeChange_fintoICE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nArticolo su AI EXPO 2025 di Washington:\r\n\r\nhttps://jackpoulson.substack.com/p/google-affiliated-military-ai-expo","3 Luglio 2025","2025-07-03 16:33:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/bcupcb_palestineaction-palantir-nato-200x110.jpg","Intervista Palestine Action - NATO e Dual Use - Palantir e nucleare",1751560385,[596,597,598,599,600,601,205,602,603,604,69,605,606,607,608,609,610,611,612,613],"http://radioblackout.org/tag/azione-diretta/","http://radioblackout.org/tag/biometria/","http://radioblackout.org/tag/dual-use/","http://radioblackout.org/tag/eric-schmidt/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/google/","http://radioblackout.org/tag/ice/","http://radioblackout.org/tag/industria-bellica/","http://radioblackout.org/tag/nato/","http://radioblackout.org/tag/palantir/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/palestine-action/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/rhombus/","http://radioblackout.org/tag/riconoscimento-facciale/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/","http://radioblackout.org/tag/terrorismo/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[615,616,617,618,474,619,21,620,621,622,15,623,478,624,625,626,627,628,629,630],"azione diretta","biometria","dual use","eric schmidt","google","ice","industria bellica","nato","Palantir","Palestine action","repressione","rhombus","riconoscimento facciale","sorveglianza","terrorismo","war on migrants",{"post_title":632,"tags":635},{"matched_tokens":633,"snippet":634,"value":634},[15],"Intervista Palestine Action - NATO e Dual Use - Palantir e \u003Cmark>nucleare\u003C/mark>",[636,638,640,642,644,646,648,650,652,654,656,658,660,662,664,666,668,670,672,674],{"matched_tokens":637,"snippet":615,"value":615},[],{"matched_tokens":639,"snippet":616,"value":616},[],{"matched_tokens":641,"snippet":617,"value":617},[],{"matched_tokens":643,"snippet":618,"value":618},[],{"matched_tokens":645,"snippet":474,"value":474},[],{"matched_tokens":647,"snippet":619,"value":619},[],{"matched_tokens":649,"snippet":21,"value":21},[],{"matched_tokens":651,"snippet":620,"value":620},[],{"matched_tokens":653,"snippet":621,"value":621},[],{"matched_tokens":655,"snippet":622,"value":622},[],{"matched_tokens":657,"snippet":97,"value":97},[15],{"matched_tokens":659,"snippet":623,"value":623},[],{"matched_tokens":661,"snippet":478,"value":478},[],{"matched_tokens":663,"snippet":624,"value":624},[],{"matched_tokens":665,"snippet":625,"value":625},[],{"matched_tokens":667,"snippet":626,"value":626},[],{"matched_tokens":669,"snippet":627,"value":627},[],{"matched_tokens":671,"snippet":628,"value":628},[],{"matched_tokens":673,"snippet":629,"value":629},[],{"matched_tokens":675,"snippet":630,"value":630},[],[677,684],{"field":40,"indices":678,"matched_tokens":680,"snippets":682,"values":683},[679],10,[681],[15],[97],[97],{"field":113,"matched_tokens":685,"snippet":634,"value":634},[15],{"best_field_score":120,"best_field_weight":17,"fields_matched":106,"num_tokens_dropped":52,"score":687,"tokens_matched":122,"typo_prefix_score":52},"578730123365711978",{"document":689,"highlight":714,"highlights":738,"text_match":118,"text_match_info":747},{"comment_count":52,"id":690,"is_sticky":52,"permalink":691,"podcastfilter":692,"post_author":693,"post_content":694,"post_date":695,"post_excerpt":58,"post_id":690,"post_modified":696,"post_thumbnail":697,"post_title":698,"post_type":501,"sort_by_date":699,"tag_links":700,"tags":707},"85824","http://radioblackout.org/podcast/la-fine-della-fine-della-storia-s-2-12-israele-sta-perdendo-la-guerra/",[448],"cattivipensieri","Iniziamo la puntata con un collegamento da Dubai, con Lorenzo Tecleme, corrispondente per Il Manifesto dagli Emirati Arabi per questa 28esima edizione della Conferenza delle Parti sul Clima. Una Cop, quella di quest'anno, se possibile ancora più ipocrita delle edizioni precedenti, caratterizzata da un compromesso tra paesi dell'Opec e Unione Europea mentre mantengono un low profile i due giganti delle emissioni globali: Cina e Stati Uniti. L'accordo è sulla transizione moderata (transitioning away) piuttosto che sull'uscita dal fossile (phase out), con una entusiasta conferma della riproposizione del Nucleare.\r\n\r\n***\r\n\r\nIl cuore della trasmissione resta però ancora, necessariamente, la guerra in corso contro la popolazione civile palestinese segregata nella Striscia di Gaza, con una ripresa ancora più forsennata di bombardamenti e distruzione dopo la rottura della tregua per lo scambio dei prigionieri, nonostante una votazione all'Onu che conferma in modo sempre più plastico la siderale distanza politica che separa l'Occidente dal sud globale.\r\n\r\nSu questi temi abbiamo raggiunto al telefono Michele Giorgio, corrispondente del Manifesto dalla Palestina e redattore di Pagine Esteri.\r\n\r\nIl cuore dell'analisi che proponiamo in questa puntata proviene però da un lungo articolo apparso sulla prestigiosa rivista statunitense The Nation, dove i due autori, Tony Karon e Daniel Levy (il primo una lunga carriera da giornalista dal Time ad Al Jazeera nonché attivista anti-apartheid di lungo corso in Sud Africa; il secondo negoziatore con i palestinesi per Barak e Rabin, oggi presidente dell'U.S./Middle East Project) pongono senza mezzi termini la fatidica domanda (in realtà un'affermazione) se Israele - al netto dei massacri che sta compiendo - non stia in realtà perdendo questa guerra, paragonando gli effetti del 7 ottobre all'offensiva vietnamita del Tet, dove la sconfitta militare dei vietcong causò la sconfitta politica internazionale degli Stati Uniti d'America.\r\n\r\nA contraltare di questa lettura segnaliamo però l'altrettanto puntuale quanto macabra possibilità che sottolinea Gilbert Achcar, secondo il quale la prospettiva di una espulsione di massa della popolazione civile dalla striscia di Gaza resta un'opzione più che concreta con l'attuale governo in carica, raccogliendo il consenso di buona parte della popolazione israeliana.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/la-fine-14-12.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nTony Karon e Daniel Levy (THE NATION) - Israel Is Losing This War (traduzione italiana qui)\r\n\r\nGilbert Achcar - Lo spettro dell'espulsione\" (Le Monde Diplomatique, dicembre 2023) - versione francese (versione italiana in edicola)\r\n\r\nMenachem Klein: “Oggi In Israele sia il governo che lo stato non esistono più”\r\n\r\nAlberto Negri - Il finto “strappo” di Joe Biden\r\n\r\nFrancesca Mannocchi intervista Yonatan Shay - Tra i sionisti di Hebron: “Questa terra è nostra da 3000 anni, a Gaza muoiono solo dei terroristi”\r\n\r\n***\r\n\r\nLorenzo Tecleme - L'«accordo storico» di Cop28: il petrolio ha i decenni contati\r\n\r\nLorenzo Tecleme - «I soldi erano la chiave della trattativa ma il Nord globale ha frenato ancora»","15 Dicembre 2023","2023-12-15 18:40:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/1702643340761-200x110.png","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA S.2 #12 - Israele sta perdendo la guerra ?",1702663115,[701,702,703,600,704,69,606,705,706],"http://radioblackout.org/tag/7ottobre/","http://radioblackout.org/tag/cop28/","http://radioblackout.org/tag/fossile/","http://radioblackout.org/tag/nakhba/","http://radioblackout.org/tag/palestinesi/","http://radioblackout.org/tag/striscia/",[708,709,710,474,711,15,478,712,713],"7ottobre","cop28","fossile","nakhba","palestinesi","Striscia",{"post_content":715,"tags":719},{"matched_tokens":716,"snippet":717,"value":718},[411],"entusiasta conferma della riproposizione del \u003Cmark>Nucleare\u003C/mark>.\r\n\r\n***\r\n\r\nIl cuore della trasmissione resta","Iniziamo la puntata con un collegamento da Dubai, con Lorenzo Tecleme, corrispondente per Il Manifesto dagli Emirati Arabi per questa 28esima edizione della Conferenza delle Parti sul Clima. 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A due anni dallo tsunami che provocò un l’incidente nucleare della stessa gravità di quello di Chernobyl, l’obiettivo delle autorità giapponesi è creare le condizioni per la riapertura degli impianti.\r\nLa priorità è convincere la gente a non avere più paura.\r\nLa prefettura di Fukushima ha stretto un accordo con la IAEA (International Atomic Energy Agency) per alleviare le conseguenze dell’incidente. La cooperazione riguarderà il monitoraggio della radiazione, la bonifica, la decontaminazione e la tutela della salute umana.\r\n\r\nPer contribuire ad una maggior “consapevolezza” della popolazione, la IAEA si impegnerà nell’organizzazione di conferenze, seminari e gruppi di lavoro, in cooperazione con l’università, per sensibilizzare sugli effetti dell’esposizione alle radiazioni sulla salute. Verranno affrontate, in particolare, le questioni della “paura delle radiazioni” e dei disturbi da stress per chi vive o viveva nella zona intorno Fukushima. Le autorità, che non possono eliminare la radioattività, cercano di “tamponare” la disperazione di chi è stato sradicato dalla propria terra, dalla propria casa, dal proprio lavoro e contemporaneamente di rendere serena l’esistenza di chi, qualche chilometro più in là, è stato autorizzato a rimanere confrontandosi quotidianamente con un pericolo che non si vede, non si sente, non si tocca.\r\nI giapponesi finanzieranno le attività fatte per convincerli che tutto andrà a posto, che la radioattività non li deve preoccupare e che per il progresso, ogni tanto, qualche piccolo dazio si deve pagare. Si tratta di un passaggio fondamentale per il futuro del nucleare in Giappone, perché solo una popolazione “normalizzata” permetterà la riapertura delle centrali nucleari, che possono ancora garantire lauti profitti alle società che le gestiscono.\r\n\r\nSul fronte degli interventi di bonifica e ripristino, per evitare guai Tepco, la società proprietaria della centrale di Fukushima, fa ricorso ad una matriosca di lavoratori in appalto, scaricando così su altre società la responsabilità delle verifiche sulla salute dei lavoratori.\r\nI controlli di Tepco riguardano il controllo degli occhi per verificare casi di cataratta. Un vero caso di fumo negli occhi, per evitare le reali emergenze sanitarie, derivanti dall’esposizione alle radiazioni, il cui livello è tanto alto da rendere impossibile agli umani l’ingresso in alcune aree della centrale colpita dal maremoto.\r\nL’intero sistema è ben lontano dall’essere messo in sicurezza.\r\nLunghissima la lista dei cibi nei quali è stato rinvenuto un livello di radioattività superiore ai limiti – sin troppo alti – fissati dalle autorità.\r\n\r\nDalle nostre parti è appena scoppiato il caso dei cinghiali radioattivi, animali nei quali è stata riscontrata una quantità abnorme di cesio 137. I cinghiali sono stati abbattuti in Valsesia in provincia di Vercelli. Sono ancora conseguenze dell’incidente di Chernobyl o un po’ di scorie radioattive sono finite nei boschi?\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Marzo Tafel. 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