","ARGENTINA AL VOTO",1697821358,[118,119,120],"http://radioblackout.org/tag/debito-pubblico/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-argentine/","http://radioblackout.org/tag/piqueteros/",[122,123,124],"debito pubblico","elezioni argentine","piqueteros",{"post_content":126},{"matched_tokens":127,"snippet":128,"value":129},[74,75],"e LGBTQ. Figura urlante della \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>destra\u003C/mark> neoliberista in America latina, Milei","Domenica 22 ottobre si terranno le elezioni in Argentina. In corsa per la presidenza si trovano i candidati più a \u003Cmark>destra\u003C/mark> di ogni schieramento politico. Tra tutti, spicca la figura di Javier Milei, \"anarco-capitalista\" nemico delle politiche pubbliche, dei movimenti politici, femministi e LGBTQ. Figura urlante della \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>destra\u003C/mark> neoliberista in America latina, Milei scala i sondaggi con proposte quali la dollarizzazione dell'economia, la criminalizzazione dell'aborto, l'autorizzazione del porto d'armi e del commercio di organi.\r\n\r\nNel mentre - con l'inflazione al 138%, quasi della metà della popolazione sotto la soglia della povertà e un debito di 400 miliardi di dollari - l'Argentina sta vivendo una crisi socio-economica che la riporta alle condizioni del 2001, ma senza un movimento sociale capace di farvi fronte, in termini di lotta politica e mutualismo sociale.\r\n\r\nNe parliamo con Gabriel, ricercatore del Conicet che vive a Cordoba:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Gabi-mp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[131],{"field":97,"matched_tokens":132,"snippet":128,"value":129},[74,75],1157451471441100800,{"best_field_score":135,"best_field_weight":136,"fields_matched":137,"num_tokens_dropped":49,"score":138,"tokens_matched":29,"typo_prefix_score":49},"2211897868288",14,1,"1157451471441100913",{"document":140,"highlight":152,"highlights":158,"text_match":161,"text_match_info":162},{"cat_link":141,"category":142,"comment_count":49,"id":143,"is_sticky":49,"permalink":144,"post_author":52,"post_content":145,"post_date":146,"post_excerpt":55,"post_id":143,"post_modified":147,"post_thumbnail":55,"post_thumbnail_html":55,"post_title":148,"post_type":58,"sort_by_date":149,"tag_links":150,"tags":151},[46],[48],"1372","http://radioblackout.org/2009/12/linformazione-dicembre-2009/","Riportiamo alcuni contributi audio, tratti dalla consueta rassegna stampa mattutina a cura della redazione informativa:\n\n\tNel giorno dell'inaugurazione del treno Frecciarossa, collegamento ad alta velocita' Torino-Milano e viceversa, prevista nel pomeriggio con partenza dalla stazione ferroviaria Torino Porta Nuova, alcune decine di pendolari stanno protestando nel cuore del capoluogo piemontese (5-12-09). [audio mp3=\"http://www.radioblackout.org/wordpress/files/2009/12/associazione_pendolari_piacenza-5-12-09.mp3\"]\n\n\n\tTestimonianza di un richiedente asilo politico, dal limbo giuridico alle lacune legislative nella tutela dell'individuo. [audio mp3=\"http://www.radioblackout.org/wordpress/files/2009/12/roger.mp3\"]\n\n\n\tSabato 12, a quarant’anni dalla strage di piazza Fontana, gli anarchici si erano dati appuntamento alle sette di sera all’incrocio tra via Riva Reno iore piazza Azzarita a Bologna. “Sgomberiamo i fascisti”, era l’appello alla mobilitazione che girava in rete da giorni. Cento metri più in là, nel club Anni ’80 di via Riva Reno, il partito di estrema destra Forza Nuova aveva organizzato il concerto del gruppo skin di destra Nessuna Resa. Una “provocazione fascista” per gli anarchici. [audio mp3=\"http://www.radioblackout.org/wordpress/files/2009/12/stefania-su-12-dicembre-a-bologna.mp3\"] Bologna, sui disordini seguiti al presidio antifascista del 12 Dicembre. [audio mp3=\"http://www.radioblackout.org/wordpress/files/2009/12/stefania-su-presidio-antifa-bologna_18-dicembre.mp3\"]\n\n\n\tAd Alessandria, nello specifico, la sezione AS2, composta da 7 celle, è chiusa, isolata dal resto del carcere. Gli spazi sono limitati, il campo visivo non supera i dieci metri del corridoio dove peraltro si transita per pochi istanti al giorno, i passeggi sono cubicoli di 7 metri per 5 con pareti altissime sovrastate da reti. Ad accentuare il senso di chiusura e isolamento contribuiscono le bocche di lupo applicate alle finestre che impediscono alla luce del sole di entrare. Appello per il presidio del 31 Dicembre sotto il carcere di Alessandria. [audio mp3=\"http://www.radioblackout.org/wordpress/files/2009/12/paola-su-sciopero-fame-reclusi.mp3\"]\n\n\n\tMilano, offensiva natalizia contro le pellicce da MaxMara ad Escada, 23-24 Dicembre. [audio mp3=\"http://www.radioblackout.org/wordpress/files/2009/12/laboratorioantispecista_milano_22-12-09.mp3\"]\n\n\n\tNatale in via Corelli: Si chiamava Diego Da Costa Santos, almeno così c’era scritto sui suoi documenti. Il nome che aveva scelto per se stessa non lo sappiamo ancora. «Non la conoscevo prima che entrasse qui dentro. L’hanno portata a Corelli 5 giorni fa. I giornali parlano di una persona di 34 anni ma non è vero, ne avrà avuti al massimo 24, era praticamente una bambina». [...] - tratto da Macerie - e storie di Torino [audio mp3=\"http://www.radioblackout.org/wordpress/files/2009/12/natale-in-via-corelli.mp3\"]\n\n\n\tGaza Freedom March, sul presidio in solidarietà tenutosi il 27 Dicembre a Torino, anniversario del primo giorno (27-12-08) dei bombardamenti israeliani nella striscia. [audio mp3=\"http://www.radioblackout.org/wordpress/files/2009/12/gaza_freedom_march-28-12-09_marco.mp3\"] Aggiornamento dalla marcia, dopo che 1400 attivisti non sono riusciti ad entrare nella striscia, dopo gli scontri al Cairo; è rimasto il solo convoglio Vivapalestina, in diretta dal medio oriente il 4 Gennaio 2010 alle ore 10 circa. [audio mp3=\"http://www.radioblackout.org/wordpress/files/2009/12/aggiornamenti_gazafreedommarch_4-01-2010_ore10.mp3\"]\n\n\n\t Perino dalla Valle di Susa per il presidio di Martedì 29 Dicembre in c.so Inghilterra a Torino, dove Bresso e Saitta cercano di estromettere i nuovi rappresentanti della Comunità montana dal nominare i propri tecnici all'interno dell'Osservatorio. [audio mp3=\"http://www.radioblackout.org/wordpress/files/2009/12/presidio_no_tav_29-12-09_morte_raoul.mp3\"]\n\nSpeciale: 12 Dicembre e dintorni, 40 anni da Piazza Fontana, commenti e resoconti manifestazioni\n\n\tBreve omaggio a l'uomo Pino Pinelli, a 40 anni da piazza Fontana, tratto da una raccolta di frammenti di una serata a Cà Neira \"Cantare l'anarchia\", la voce è di Franco Schirone. [audio mp3=\"http://www.radioblackout.org/wordpress/files/2009/12/excursus-pino-pinelli.mp3\"]\n\n\n\tResoconto manifestazioni a Milano, in occasione dei 40 anni di Piazza Fontana, da una nostra redattrice che ha partecipato alla giornata. [audio mp3=\"http://www.radioblackout.org/wordpress/files/2009/12/mitzi_manifestazionemilano-40fontana-14-12-09.mp3\"]","12 Dicembre 2009","2025-09-24 22:01:20","L'informazione - Dicembre 2009",1260646450,[],[],{"post_content":153},{"matched_tokens":154,"snippet":156,"value":157},[75,155],"Nuova","Reno, il partito di estrema \u003Cmark>destra\u003C/mark> Forza \u003Cmark>Nuova\u003C/mark> aveva organizzato il concerto del","Riportiamo alcuni contributi audio, tratti dalla consueta rassegna stampa mattutina a cura della redazione informativa:\n\n\tNel giorno dell'inaugurazione del treno Frecciarossa, collegamento ad alta velocita' Torino-Milano e viceversa, prevista nel pomeriggio con partenza dalla stazione ferroviaria Torino Porta \u003Cmark>Nuova\u003C/mark>, alcune decine di pendolari stanno protestando nel cuore del capoluogo piemontese (5-12-09). 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Un ultimatum che intima a coloro che hanno occupato illegalmente edifici pubblici o privati di evacuarli e continua dichiarando che i richiedenti asilo e le persone con nazionalità diversa da quella greca e che non sono cittadini di paesi UE che risiedono in questi edifici saranno comunque trasferiti in centri temporanei. Gli occupanti di edifici privati devono mettersi in contatto con i proprietari e cercare un accordo. Nel documento viene dato un termine di 15 giorni dal 20 novembre per evacuare gli edifici occupati o accordarsi con i proprietari se la proprietà è privata.\r\nÈ la prima volta che il governo greco mette in atto un simile attacco, generale e frontale contro tutte le occupazioni del paese. L’ultimatum si inserisce in una strategia repressiva più ampia: con le elezioni del 7 luglio è tornato al governo il partito Nuova Democrazia della destra conservatrice, che ha conquistato la maggioranza dei seggi nel parlamento greco. Come annunciato durante la campagna elettorale, nel primo provvedimento fatto approvare dal governo in parlamento lo scorso 8 agosto c’era l’eliminazione dell’asilo universitario, ovvero il divieto alla polizia ed all’esercito di intervenire negli spazi delle università se non con l’autorizzazione formale dei rettori. Un provvedimento dal grande significato simbolico considerando che l’inviolabilità delle università era stata una delle principali conquiste della lotta contro la dittatura dei colonnelli, ancor più importante sul piano concreto in quanto determina la seria la messa in discussione di alcuni di quegli spazi di libertà nella società greca che avevano permesso ai movimenti di lotta di svilupparsi, crescere e radicarsi nell’ultimo decennio. A novembre sono invece tornate a pattugliare le strade di Atene la Squadra Delta che era stata abolita dal governo di SYRIZA, sotto la pressione dei movimenti di lotta. Si tratta di unità speciali che intervengono con moto montate da due poliziotti, che sono state utilizzate per tendere agguati e colpire violentemente nelle strade chi partecipava ad azioni e manifestazioni.\r\nSia in campagna elettorale sia una volta al governo, Mitsotakis ha dichiarato di voler “ripulire” Exarchia, un quartiere in cui “è stata allevata una nuova generazione di terroristi”.\r\n\r\nNell’arco del mese scorso il governo ha avviato un più diretto attacco contro gli spazi di libertà all’interno delle università e contro il movimento studentesco in vista delle manifestazioni del 17 novembre. Il 17 novembre in Grecia si celebrano le vittime della rivolta studentesca del Politecnico di Atene del 1973, repressa nel sangue con i carri armati, che segnò l’inizio della fine della dittatura dei colonnelli, caduta l’anno seguente. Da allora la giornata del 17 novembre non è solo occasione di commemorazione e celebrazione per il nuovo stato democratico greco del proprio mito fondativo ma è anche una giornata in cui scendono per le strade i movimenti di lotta, i movimenti radicali e rivoluzionari, dove spesso la polizia interviene e vi sono duri scontri.\r\nIl sei dicembre sarà l’anniversario dell’assassinio di Alexis Grigoropoulos da parte della polizia il 6 dicembre 2008, che scatenò una rivolta che si saldò con le proteste contro le politiche antipopolari ed autoritarie del governo.\r\nIl governo greco ha dato un’accelerazione alla sua strategia repressiva. Nelle prossime settimane è probabile che si intensifichino gli attacchi violenti al movimento e gli sgomberi di spazi occupati.\r\nCerto la strategia del nuovo governo non è stata pianificata dall’oggi al domani, è evidentemente una strategia a lungo preparata e resa possibile dalla politica adottata dal governo precedente guidato da SYRIZA. Il governo di Alexis Tsipras non aveva infatti abbandonato la politica repressiva, anzi oltre ad attuare comunque sgomberi di occupazioni, aveva adottato strategie che miravano ad isolare ed indebolire il movimento delle occupazioni sul lungo periodo. Ad Exarchia questo si è concretizzato con il completo ritiro della polizia dal quartiere, che manteneva solo alcune pattuglie ai margini della zona ed il contemporaneo supporto alla criminalità organizzata, in particolare alle narcomafie nell’area per creare una situazione di insicurezza tale da rompere il tessuto sociale resistente e solidale del quartiere.\r\n\r\nIl governo Mitsotakis si propone infatti di farsi paladino delle politiche anti-immigrati dell’Unione Europea, inoltre sono in programma nuove leggi che mettono a rischio la libertà di sciopero, nuove privatizzazioni dei bisogni sociali di base della popolazione e ulteriori liberalizzazioni del saccheggio delle risorse naturali. Questi provvedimenti se portati fino in fondo possono riaccendere un’ampia opposizione sociale in Grecia: sostenere il movimento anarchico e delle occupazioni in Grecia significa anche favorire lo sviluppo ti tale opposizione ed una sua radicalizzazione nei prossimi mesi.\r\n\r\nDella repressione statale e delle risposte del movimento greco e delle prospettive di solidarietà internazionale ne parliamo con Simone Ruini, un compagno che da anni segue le vicende elleniche.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/2019.12.03-09.00.grecia-simone-ruini.mp3\"][/audio]","3 Dicembre 2019","2019-12-03 12:53:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"188\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1-300x188.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1-300x188.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1-768x480.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/grecia1.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La risposta del movimento greco agli attacchi statali",1575377586,[179,180,181,182],"http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/politecnico-di-atene/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/squat-atene/",[21,184,185,186],"politecnico di atene","repressione","squat atene",{"post_content":188},{"matched_tokens":189,"snippet":190,"value":191},[155,75],"tornato al governo il partito \u003Cmark>Nuova\u003C/mark> Democrazia della \u003Cmark>destra\u003C/mark> conservatrice, che ha conquistato la","Nelle ultime settimane il governo greco guidato da Kyriakos Mitsotakis, esponente di Nea Demokratia, ha impresso una forte accelerazione alla strategia repressiva contro il movimento anarchico e delle occupazioni, di fronte al quale è urgente rilanciare l’attività di solidarietà.\r\nLo scorso 20 novembre infatti è stato pubblicato dalla stampa greca un vero e proprio ultimatum alle occupazioni emesso dal “Ministero della protezione dei cittadini”, cui è delegata la gestione dell’ordine pubblico e da cui dipende, assieme ai vigili del fuoco e la protezione civile, anche la polizia. 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Da allora la giornata del 17 novembre non è solo occasione di commemorazione e celebrazione per il nuovo stato democratico greco del proprio mito fondativo ma è anche una giornata in cui scendono per le strade i movimenti di lotta, i movimenti radicali e rivoluzionari, dove spesso la polizia interviene e vi sono duri scontri.\r\nIl sei dicembre sarà l’anniversario dell’assassinio di Alexis Grigoropoulos da parte della polizia il 6 dicembre 2008, che scatenò una rivolta che si saldò con le proteste contro le politiche antipopolari ed autoritarie del governo.\r\nIl governo greco ha dato un’accelerazione alla sua strategia repressiva. Nelle prossime settimane è probabile che si intensifichino gli attacchi violenti al movimento e gli sgomberi di spazi occupati.\r\nCerto la strategia del nuovo governo non è stata pianificata dall’oggi al domani, è evidentemente una strategia a lungo preparata e resa possibile dalla politica adottata dal governo precedente guidato da SYRIZA. Il governo di Alexis Tsipras non aveva infatti abbandonato la politica repressiva, anzi oltre ad attuare comunque sgomberi di occupazioni, aveva adottato strategie che miravano ad isolare ed indebolire il movimento delle occupazioni sul lungo periodo. Ad Exarchia questo si è concretizzato con il completo ritiro della polizia dal quartiere, che manteneva solo alcune pattuglie ai margini della zona ed il contemporaneo supporto alla criminalità organizzata, in particolare alle narcomafie nell’area per creare una situazione di insicurezza tale da rompere il tessuto sociale resistente e solidale del quartiere.\r\n\r\nIl governo Mitsotakis si propone infatti di farsi paladino delle politiche anti-immigrati dell’Unione Europea, inoltre sono in programma nuove leggi che mettono a rischio la libertà di sciopero, nuove privatizzazioni dei bisogni sociali di base della popolazione e ulteriori liberalizzazioni del saccheggio delle risorse naturali. Questi provvedimenti se portati fino in fondo possono riaccendere un’ampia opposizione sociale in Grecia: sostenere il movimento anarchico e delle occupazioni in Grecia significa anche favorire lo sviluppo ti tale opposizione ed una sua radicalizzazione nei prossimi mesi.\r\n\r\nDella repressione statale e delle risposte del movimento greco e delle prospettive di solidarietà internazionale ne parliamo con Simone Ruini, un compagno che da anni segue le vicende elleniche.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/2019.12.03-09.00.grecia-simone-ruini.mp3\"][/audio]",[193],{"field":97,"matched_tokens":194,"snippet":190,"value":191},[155,75],1157451471172665300,{"best_field_score":197,"best_field_weight":136,"fields_matched":137,"num_tokens_dropped":49,"score":198,"tokens_matched":29,"typo_prefix_score":49},"2211897737216","1157451471172665457",{"document":200,"highlight":226,"highlights":231,"text_match":234,"text_match_info":235},{"cat_link":201,"category":202,"comment_count":49,"id":203,"is_sticky":49,"permalink":204,"post_author":52,"post_content":205,"post_date":206,"post_excerpt":55,"post_id":203,"post_modified":207,"post_thumbnail":208,"post_thumbnail_html":209,"post_title":210,"post_type":58,"sort_by_date":211,"tag_links":212,"tags":219},[46],[48],"63639","http://radioblackout.org/2020/10/polonia-omotransfobia-di-stato/","Sabato 10 ottobre a Torino\r\npresidio “Frocizziamo il consolato polacco!”\r\nAppuntamento alle ore 16 in piazza Carducci – il consolato è a due passi in via Madama Cristina 142.\r\n\r\nIn Polonia, la condizione delle persone LGBTQ+ ha subito un netto peggioramento negli ultimi mesi.\r\nLa precedente campagna elettorale aveva individuato negli immigrati le persone su cui far convergere l’odio e costruire una solida base elettorale. Per le elezioni di luglio il registro è cambiato.\r\nIl partito di destra radicale PiS (Law and Justice) ed il suo candidato alle presidenziali Duda hanno puntato buona parte della propria campagna sulla lotta alla cosiddetta \"ideologia LGBT\", \"la piaga arcobaleno\", alimentando lo stigma verso le persone non etero-cis, in un moltiplicarsi di episodi di discriminazione, minacce e violenza.\r\nL’utilizzo della nozione di ideologia LGBTQ+ è un abile paravento per tentare di evitare le sanzioni dell’Unione Europea, con uno slalom lessicale che consente di evitare sanzioni.\r\n\r\nNegli ultimi anni, l’incitamento all’odio omofobico e transfobico è diventato una risorsa politica standard in un paese che ha ottenuto il vergognoso status di stato più omofobo nell’Unione europea. Le/i/* queer sono diventat* il nemico pubblico numero uno in Polonia.\r\nLa chiesa cattolica, già pesantemente omofoba, si è a sua volta lanciata in una campagna contro “l’ideologia LGBTQ+”, per distogliere l’attenzione dall’emergere di numerosi casi di pedofilia tra il clero polacco. Nell’agosto 2018, l’arcivescovo di Cracovia, Marek Jędraszewski, ha pubblicamente denunciato la “peste arcobaleno che affliggebbe il paese.\r\nIn una situazione di pesante crisi sociale le persone fuori dalla norma eteropatriarcale diventano il perfetto capro espiatorio. Questa situazione ci riporta alla campagna promossa da Gomulka nel 1968 contro gli ebrei. Anche Gomulka, per evitare l’accusa di antisemitismo parlò di “ideologia sionista”. Le conseguenze pratiche furono licenziamenti ed esclusioni dalla vita pubblica di numerosi ebrei.\r\nIl PiS ha puntato su “dio, patria, famiglia”, descrivendo la comunità LGBTQ+ come una minaccia imminente e straniera verso i valori familiari tradizionali polacchi. Il pericolo che viene da fuori, non è solo rappresentato dagli immigrati esterni, ma dai nemici interni, che per la loro “ideologia” rischiano di far crollare la piramide patriarcale, nazionalista, cattolica.\r\nLe persone LGBTQ* vengono rappresentate come traditrici della tradizione del paese, gente che si è volontariamente estraniata dal proprio humus. Di qui la negazione di ogni forma di visibilità pubblica, la persecuzione nei posti di lavoro e nelle scuole, l’isolamento di chi è fuori norma.\r\nPrima che il PiS (Law and Justice) salisse al potere, il governo centrista-liberale di Civil Platform si è concentrato sul mantenimento dello status quo per il bene delle riforme neoliberiste, senza contestare l’egemonia della Chiesa cattolica, il tradizionalismo familiare, la misoginia, l’omofobia e la transfobia e fornendo un terreno fertile per la radicalizzazione nazionalista.\r\nNei piccoli centri per una persona non etero-cis vivere liberamente può essere molto difficile e pericoloso.\r\nOltre allo stato #nazionalista e alla Chiesa cattolica, una rete di organizzazioni non governative ultraconservatrici ha un ruolo centrale nell’orchestrare attacchi contro la comunità LGBTQ in Polonia. Le accuse contro Margo sono state presentate dalla Fundacja PRO Prawo do życia (Fondazione PRO per il diritto alla vita), un gruppo attivo nella campagna contro l’aborto. Recentemente, un ente fondamentalista GONGO (organizzazione non governativa organizzata dal governo) si è reso responsabile della redazione di un disegno di legge intitolato “Stop Pedophilia Act” che proponeva di criminalizzare qualsiasi forma di educazione sessuale (una materia praticamente inesistente nelle scuole polacche). Nella loro campagna di raccolta firme per progetto di legge popolare, che non ha nulla a che fare con la lotta alla pedofilia, la Fondazione ha inviato furgoni coperti di slogan omofobi e armati di altoparlanti.\r\nI furgoni percorrono diverse città polacche e diffondono messaggi d’odio e falsi sull’omosessualità. Quest’incitamento all’odio, è passato senza alcuna conseguenza legale per i fascisti che lo hanno promosso.\r\nIl 27 giugno, uno di questi “homopho-bus”, come hanno iniziato a chiamarli gli attivisti, si è fermato di fronte allo squat di Varsavia “Syrena”, con la chiara intenzione di disturbare un raduno che si stava svolgendo lì. In risposta a questa provocazione, diversi attivisti hanno prima cercato di scacciarli, e alla fine hanno verniciato a spruzzo l’auto e tagliato le gomme. Dall’arresto di Margo, i membri della Fondazione si riuniscono regolarmente davanti a “Syrena” con i loro striscioni omofobi e rosari per “pregare via i gay”.\r\nLa Fondazione PRO è uno dei tanti gruppi ultraconservatori attivi nella vita pubblica polacca. 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Una proliferazione di gruppi locali è dietro la campagna contro la Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa sulla violenza di genere in Ungheria, il referendum del 2013 sulla definizione costituzionale del matrimonio in Croazia, un’iniziativa simile per definire la famiglia come unione tra un un uomo e una donna nella costituzione rumena nel 2013, 2016 e 2018, e bloccando la legge sulle unioni civili in Estonia fino al 2016… e sono solo alcuni esempi.\r\nIn Polonia il principale affiliato al TFP è un “gruppo di esperti” legali, “Ordo Iuris”, che fa parte di Agenda Europe, rete di advocacy europea estremista-cattolica che vuole “ripristinare l’ordine naturale” bloccando o smantellando le infrastrutture politiche sui diritti riproduttivi e sessuali. 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Secondo i testimoni l’arresto di Margo è sembrato più un rapimento perché agenti di polizia senza uniforme l’hanno ammanettata a forza e l’hanno trascinata fuori dall’appartamento della sua amica.\r\nMargo fa parte di un collettivo queer Stop Bzdurom che utilizza l’azione diretta per contrastare la campagna di disinformazione rispetto alla comunità #LGBTQ, e lotta per l’educazione sessuale e la giustizia riproduttiva.\r\nSembra che l’arresto di questa giovane attivista queer sia stato deliberatamente rinviato dopo i risultati delle elezioni. Grazie all’intervento della Fondazione Helsinki per i diritti umani, Margot è stata rilasciata dopo aver passato la notte in detenzione con l’accusa di teppismo. Il 30 luglio attivist* queer hanno messo bandiere arcobaleno e maschere per il viso rosa su diverse statue iconiche di Varsavia per contrastare la crescente ondata di omofobia e transfobia. Pochi giorni dopo Margot e altr* due attivist* sono stati nuovamente arrestati per questa azione.\r\nMargo è stata condannata a due mesi di reclusione. Gli attivisti che protestavano per la sentenza sono stati pesantemente caricati e pestati.\r\nTra repressione contro attivist* queer, città e province che si dichiarano libere da “ideologia LGBT”, ripetuti attacchi alle sedi principali delle ONG LGBTQ, ai brutali attacchi contro i cortei dei Pride, compreso un fallito attentato a Lublino l’anno scorso, questa non è mai stata una guerra solo sui simboli. Quando gli “omofobi” annunciano dagli altoparlanti che “gli omosessuali vivono vent’anni in meno”, questo non è nemmeno un altro fatto pseudo-scientifico, ma qualcosa che diventa una triste realtà in un paese dove il tasso di suicidio tra i giovani queer sta aumentando.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Sbrock della rete Free(k) Pride\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020-10-06-polonia-sbrock.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 10 06 polonia sbrock","7 Ottobre 2020","2020-10-07 12:30:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/FROCIZZIAMO-IL-CONSOLATO-200x110.png","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/FROCIZZIAMO-IL-CONSOLATO-212x300.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/FROCIZZIAMO-IL-CONSOLATO-212x300.png 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/FROCIZZIAMO-IL-CONSOLATO-724x1024.png 724w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/FROCIZZIAMO-IL-CONSOLATO-768x1086.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/FROCIZZIAMO-IL-CONSOLATO-1086x1536.png 1086w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/FROCIZZIAMO-IL-CONSOLATO-1448x2048.png 1448w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","Polonia. 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Epoca in cui a dominare sono le passioni tristi di un senso comune di massa perennemente tentato da interpretazioni complottiste, mentalità da bunker, ansia d'invasioni barbariche alle porte e forsennata ricerca di punti di riferimento certi.\r\nTra chi si interroga sul chi saprà interpretare lo spazio politico aperto da questa nuova maggioranza (?) rumorosa di destra (Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera) e vecchi tromboni di sinistra che assicurano che le istanze di sabato non ricalcano la storica contrappozizione che ha scandito il Novecento (Vacca: \"non sono reazionari, sulle adozioni hanno ragione\"), il fenomeno ci ripropone l'emergenza pulviscolare di ampi strati di società refrattari ad aspetti di modernità che spesso si pensano acquisiti una volta per tutti ma che invece permangono come elementi di divisione che non di rado si sovrappongono su alcune linee di classe.\r\nUna buona lettura della composizione di quella piazza nella sua dimensione antropologica e psicologica-collettiva è quella che abbiamo letto sul blog https://beizauberei.wordpress.com...\r\n«questi più che cattolici sono piccoli borghesi che scivolano in basso, alle soglie del proletariato, riuscendosi a tenere agli spigoli che meglio conoscono ma rimanendo terrorizzati dalla voragine. Sono estranei alle consapevolezze della vecchia sinistra, sono ideologicamente figli di padri che non hanno alcuna scuola politica, niente sindacato di fabbrica, niente vita di sezione, ma neanche nessuna lettura di tradizione liberale, il Corsera è carta per la lettiera dei gattini e persino il dibattito grillino li sorpassa – che ce ne vole. Sono in un certo senso deliziosamente naif e asciugano tutte le questioni che li minacciano e bruciano – l’incerto futuro dei figli, la crisi che travolge quella piccola imprenditoria che deve essere stata l’eden della loro infanzia, intorno all’unico totem di cui hanno una distinta memoria, il babbo e la mamma. In questo modo ci regalano quella forma di regressione sociale che più che ricordare le evoluzioni del Cristianesimo e del mondo Cattolico, sembra invocare la distopia disegnata da Houllebque. Questi sono i nostri islamici immaginifici altro che Fratelli Mussulmani. Quella parte delle nostre donne che non sono mai state capaci di voler dare alla progenie nient’altro che pane latte e nomi di fiori, che avvertono la libertà solo come stanchezza, e che a fronte della loro inadeguatezza vaneggiano un patriarcato disneyano. Quella parte di nostri uomini che come caporali senza esercito, fanti a cui la fine della guerra ha tolto la carriera e la possibilità di medaglie, incapaci di tenere le armi in mano nella New Economy, propongono l’anacronistico sogno di dirigere un fienile, e una tribù di femmine e fantesche».\r\n \r\nSul tema, da un'altra prospettiva, abbiamo fatto una chiacchierata con Franco Barbero, prete scomunicato nel 2003 da Papa Woityla (ordinato sacerdote nel 1965), attivo nel movimento delle comunità cristiane di base, critico della dottrina e delle gerarchie ecclesiastiche, compagno di strada del movimento glbtq e delle cmpagne per i diritti di tutt*.\r\ndon","4 Febbraio 2016","2016-02-05 11:52:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-300x180.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-300x180.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-768x461.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Dio, Scienza, Mamma e Papà (sulla piazza del Family Day)",1454589624,[252,253,254,255],"http://radioblackout.org/tag/family-day/","http://radioblackout.org/tag/glbtq/","http://radioblackout.org/tag/step-child-adoption/","http://radioblackout.org/tag/unioni-civilil/",[257,258,259,260],"family day","glbtq","step child adoption","unioni civilil",{"post_content":262},{"matched_tokens":263,"snippet":264,"value":265},[74,75],"spazio politico aperto da questa \u003Cmark>nuova\u003C/mark> maggioranza (?) rumorosa di \u003Cmark>destra\u003C/mark> (Aldo Cazzullo sul Corriere della","La piazza che sabato ha tentato (senza riuscirsi) di riempire il Circo Massimo a Roma sembra riassumere il peggio del riduzionismo moralista di cui sono capaci questi tempi infausti. Epoca in cui a dominare sono le passioni tristi di un senso comune di massa perennemente tentato da interpretazioni complottiste, mentalità da bunker, ansia d'invasioni barbariche alle porte e forsennata ricerca di punti di riferimento certi.\r\nTra chi si interroga sul chi saprà interpretare lo spazio politico aperto da questa \u003Cmark>nuova\u003C/mark> maggioranza (?) rumorosa di \u003Cmark>destra\u003C/mark> (Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera) e vecchi tromboni di sinistra che assicurano che le istanze di sabato non ricalcano la storica contrappozizione che ha scandito il Novecento (Vacca: \"non sono reazionari, sulle adozioni hanno ragione\"), il fenomeno ci ripropone l'emergenza pulviscolare di ampi strati di società refrattari ad aspetti di modernità che spesso si pensano acquisiti una volta per tutti ma che invece permangono come elementi di divisione che non di rado si sovrappongono su alcune linee di classe.\r\nUna buona lettura della composizione di quella piazza nella sua dimensione antropologica e psicologica-collettiva è quella che abbiamo letto sul blog https://beizauberei.wordpress.com...\r\n«questi più che cattolici sono piccoli borghesi che scivolano in basso, alle soglie del proletariato, riuscendosi a tenere agli spigoli che meglio conoscono ma rimanendo terrorizzati dalla voragine. Sono estranei alle consapevolezze della vecchia sinistra, sono ideologicamente figli di padri che non hanno alcuna scuola politica, niente sindacato di fabbrica, niente vita di sezione, ma neanche nessuna lettura di tradizione liberale, il Corsera è carta per la lettiera dei gattini e persino il dibattito grillino li sorpassa – che ce ne vole. Sono in un certo senso deliziosamente naif e asciugano tutte le questioni che li minacciano e bruciano – l’incerto futuro dei figli, la crisi che travolge quella piccola imprenditoria che deve essere stata l’eden della loro infanzia, intorno all’unico totem di cui hanno una distinta memoria, il babbo e la mamma. In questo modo ci regalano quella forma di regressione sociale che più che ricordare le evoluzioni del Cristianesimo e del mondo Cattolico, sembra invocare la distopia disegnata da Houllebque. Questi sono i nostri islamici immaginifici altro che Fratelli Mussulmani. Quella parte delle nostre donne che non sono mai state capaci di voler dare alla progenie nient’altro che pane latte e nomi di fiori, che avvertono la libertà solo come stanchezza, e che a fronte della loro inadeguatezza vaneggiano un patriarcato disneyano. Quella parte di nostri uomini che come caporali senza esercito, fanti a cui la fine della guerra ha tolto la carriera e la possibilità di medaglie, incapaci di tenere le armi in mano nella New Economy, propongono l’anacronistico sogno di dirigere un fienile, e una tribù di femmine e fantesche».\r\n \r\nSul tema, da un'altra prospettiva, abbiamo fatto una chiacchierata con Franco Barbero, prete scomunicato nel 2003 da Papa Woityla (ordinato sacerdote nel 1965), attivo nel movimento delle comunità cristiane di base, critico della dottrina e delle gerarchie ecclesiastiche, compagno di strada del movimento glbtq e delle cmpagne per i diritti di tutt*.\r\ndon",[267],{"field":97,"matched_tokens":268,"snippet":264,"value":265},[74,75],{"best_field_score":236,"best_field_weight":136,"fields_matched":137,"num_tokens_dropped":49,"score":237,"tokens_matched":29,"typo_prefix_score":49},6646,{"collection_name":58,"first_q":68,"per_page":14,"q":68},9,{"facet_counts":274,"found":325,"hits":326,"out_of":594,"page":137,"request_params":595,"search_cutoff":38,"search_time_ms":14},[275,301],{"counts":276,"field_name":298,"sampled":38,"stats":299},[277,280,282,284,286,288,290,292,294,296],{"count":278,"highlighted":279,"value":279},32,"anarres",{"count":29,"highlighted":281,"value":281},"Macerie su macerie",{"count":29,"highlighted":283,"value":283},"il colpo del strega",{"count":29,"highlighted":285,"value":285},"I Bastioni di Orione",{"count":29,"highlighted":287,"value":287},"Bello come una prigione che brucia",{"count":137,"highlighted":289,"value":289},"Spot",{"count":137,"highlighted":291,"value":291},"radionotav",{"count":137,"highlighted":293,"value":293},"liberation front",{"count":137,"highlighted":295,"value":295},"Il giornale malandrino",{"count":137,"highlighted":297,"value":297},"La fine della Fine della storia","podcastfilter",{"total_values":300},12,{"counts":302,"field_name":37,"sampled":38,"stats":323},[303,305,307,309,311,314,316,318,319,321],{"count":304,"highlighted":279,"value":279},7,{"count":14,"highlighted":306,"value":306},"antimilitarismo",{"count":17,"highlighted":308,"value":308},"rom",{"count":17,"highlighted":310,"value":310},"niger",{"count":312,"highlighted":313,"value":313},4,"no tav",{"count":312,"highlighted":315,"value":315},"frontiere",{"count":20,"highlighted":317,"value":317},"fascisti",{"count":20,"highlighted":15,"value":15},{"count":20,"highlighted":320,"value":320},"via germagnano",{"count":20,"highlighted":322,"value":322},"gated communities",{"total_values":324},168,48,[327,385,459,499,529,563],{"document":328,"highlight":353,"highlights":375,"text_match":99,"text_match_info":384},{"comment_count":49,"id":329,"is_sticky":49,"permalink":330,"podcastfilter":331,"post_author":279,"post_content":332,"post_date":333,"post_excerpt":55,"post_id":329,"post_modified":334,"post_thumbnail":335,"post_title":336,"post_type":337,"sort_by_date":338,"tag_links":339,"tags":347},"42317","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-2-giugno-il-grande-complotto-il-business-delle-armi-le-ragioni-dellantimilitarismo-zoo-e-animalisti-no-cave/",[279],"Come ogni venerdì, anche il 2 giugno, dalle 10,45 alle 12,45, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout, si sbarca su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 06 02 anarres1\r\n\r\n2017 06 02 anarres2\r\n\r\n \r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIl grande complotto, la nuova destra, le 5 Stelle. 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Siamo partiti dal rapporto dell’Oxfam, nulla di nuovo rispetto all’inizio di questo secolo. Abbiamo ragionato della sostanziale inutilità delle risposte in chiave riformista, neowelfarista che i nostalgici delle socialdemocrazie propongono in un mondo radicalmente diverso da quello in cui si affermò il compromesso tra capitale e lavoro. Abbiamo discusso di guerra e caos sistemico con un occhio alla partita in Siria del nord, dopo l’attacco della Turchia al cantone di Efrin. Infine si è parlato di democrature, sottrazione dall’istituito e tanto altro...\r\n\r\nIl muro invisibile. Il confine è una linea sottile sulle mappe. Tra boschi e valichi, tra le acque del Mare di Mezzo, non ci sono frontiere: solo uomini in armi che le rendono vere. Aggiornamenti dalla lotta contro le frontiere.\r\n\r\nLa scomparsa di Ursula Le Guin, quella di Anarres\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 26 gennaio\r\nore 21\r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\nI fascisti del \"secondo millennio\". 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Ieri le elezioni hanno riconsegnato la Catalogna ai tre partiti indipendentisti, che, uniti, hanno più della metà dei seggi.\r\nSi torna quindi al punto di partenza. Con qualche significativa variante: i ministri della Generalitad sciolta d’imperio dal governo spagnolo incassano il risultato elettorale ma sono in esilio o in carcere, per aver dichiarato l’indipendenza del paese dallo stato spagnolo.\r\nCosa accadrà? Che tipo di dibattito e di posizionamento c’è stato nel movimento anarchico e libertario?\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Claudio Venza, anarchico e docente di storia della Spagna contemporanea all’università di Trieste.\r\n\r\n \r\n\r\nLe maglie Benetton sono sporche di sangue.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nI prossimi appuntamenti: \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 22 dicembre\r\nore 17 \r\npresidio\r\n al negozio Benetton di via Roma 121\r\nLe maglie Benetton sono sporche di sangue\r\nIl governo argentino ha deciso di regolare i conti con le comunità resistenti dei mapuche.\r\nIn questi anni hanno recuperato, occupandole, alcune terre delle popolazioni indigene, che non avevano e non intendono adottare la proprietà privata. \r\n\r\nNell’Ottocento le terre dove vivono i mapuche vennero vendute dallo Stato Argentino alle multinazionali inglesi per l’industria estrattiva. Dagli anni Novanta del secolo scorso 930.000 ettari sono stati acquistati al colosso manifatturiero Benetton, che le utilizza per farvi pascolare le proprie pecore da lana. \r\n\r\n \r\n\r\nLe comunità recuperate dai mapuche stanno conducendo una lotta durissima contro lo stato argentino che garantisce gli interessi delle tante multinazionali che sfruttano la Patagonia. \r\n\r\n \r\n\r\nSi battono contro le miniere d’oro, la cementificazione dei parchi naturali e, ovviamente contro Benetton, che oggi è uno stato dentro lo stato. Nella fattoria Leleque nel Chabut c’è un presidio permanente della polizia argentina. Da lì sono partite le operazioni repressive contro la comunità Pu Lof Cushamen, dove in agosto è stato sequestrato e ucciso dalla polizia l’anarchico Santiago Maldonado. \r\n\r\n \r\n\r\nBenetton è complice dell’uccisione di Santiago e della durissima repressione che in questi anni ha fatto 14 morti, centinaia di feriti, numerosi desaparecidos in tutta la Patagonia.\r\n\r\n \r\n\r\nA fine novembre, mentre a Buenos Aires c’era il funerale di Santiago, Rafael Nahuel, un giovane mapuche vicino alla comunità del parco nazionale di villa Mascardi, è stato colpito da tre proiettili alla schiena ed è morto. \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 13 gennaio\r\nore 10,30 / 14\r\nPunto info antimilitarista al Balon\r\n con vin brulè, cibo e the caldo\r\nbenefit assemblea antimilitarista\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 gennaio\r\nore 21\r\nalla Fat, in corso Palermo 46\r\nTra città frammentate e modelli securitari del vivere. 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Il punto di vista di Pinar Selek, femminista, antimilitarista e ecologista, esule in Francia da diversi anni. Vi proponiamo l’intervista uscita sull’ultimo numero di A rivista.\r\n\r\n \r\n\r\nBrand Feminism. Cosa c’è dietro Freeda\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta mattina ci ha lasciati Paola Mazzaroli, una compagna triestina, che da oltre quarant’anni ha partecipato alle lotte nella sua città, ma non solo.\r\nAnarchica, femminista, ecologista è stata ricordata, prima della diretta sulla Catalogna, da Claudio Venza, che con lei ha condiviso l’avventura dell’anarchismo nel gruppo Germinal.\r\nL’abbiamo salutata con le note del Galeone.\r\n\r\n\r\n\r\nIl gioco dell’oca. Ieri le elezioni hanno riconsegnato la Catalogna ai tre partiti indipendentisti, che, uniti, hanno più della metà dei seggi.\r\nSi torna quindi al punto di partenza. Con qualche significativa variante: i ministri della Generalitad sciolta d’imperio dal governo spagnolo incassano il risultato elettorale ma sono in esilio o in carcere, per aver dichiarato l’indipendenza del paese dallo stato spagnolo.\r\nCosa accadrà? Che tipo di dibattito e di posizionamento c’è stato nel movimento anarchico e libertario?\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Claudio Venza, anarchico e docente di storia della Spagna contemporanea all’università di Trieste.\r\n\r\n \r\n\r\nLe maglie Benetton sono sporche di sangue.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nI prossimi appuntamenti: \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 22 dicembre\r\nore 17 \r\npresidio\r\n al negozio Benetton di via Roma 121\r\nLe maglie Benetton sono sporche di sangue\r\nIl governo argentino ha deciso di regolare i conti con le comunità resistenti dei mapuche.\r\nIn questi anni hanno recuperato, occupandole, alcune terre delle popolazioni indigene, che non avevano e non intendono adottare la proprietà privata. \r\n\r\nNell’Ottocento le terre dove vivono i mapuche vennero vendute dallo Stato Argentino alle multinazionali inglesi per l’industria estrattiva. Dagli anni Novanta del secolo scorso 930.000 ettari sono stati acquistati al colosso manifatturiero Benetton, che le utilizza per farvi pascolare le proprie pecore da lana. \r\n\r\n \r\n\r\nLe comunità recuperate dai mapuche stanno conducendo una lotta durissima contro lo stato argentino che garantisce gli interessi delle tante multinazionali che sfruttano la Patagonia. \r\n\r\n \r\n\r\nSi battono contro le miniere d’oro, la cementificazione dei parchi naturali e, ovviamente contro Benetton, che oggi è uno stato dentro lo stato. Nella fattoria Leleque nel Chabut c’è un presidio permanente della polizia argentina. Da lì sono partite le operazioni repressive contro la comunità Pu Lof Cushamen, dove in agosto è stato sequestrato e ucciso dalla polizia l’anarchico Santiago Maldonado. \r\n\r\n \r\n\r\nBenetton è complice dell’uccisione di Santiago e della durissima repressione che in questi anni ha fatto 14 morti, centinaia di feriti, numerosi desaparecidos in tutta la Patagonia.\r\n\r\n \r\n\r\nA fine novembre, mentre a Buenos Aires c’era il funerale di Santiago, Rafael Nahuel, un giovane mapuche vicino alla comunità del parco nazionale di villa Mascardi, è stato colpito da tre proiettili alla schiena ed è morto. \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 13 gennaio\r\nore 10,30 / 14\r\nPunto info antimilitarista al Balon\r\n con vin brulè, cibo e the caldo\r\nbenefit assemblea antimilitarista\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 gennaio\r\nore 21\r\nalla Fat, in corso Palermo 46\r\nTra città frammentate e modelli securitari del vivere. 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Sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Nel nuovo orario dalle 11 alle 13. Anche in streaming\r\n \r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 12 15 anarres1\r\n2017 12 15 anarres2\r\n2017 12 15 anarres3\r\nin questa puntata:\r\n \r\n\r\nSono passati 48 anni dalla Strage di Piazza Fontana, dalle bombe alla banca dell’Agricoltura, dai 17 morti del 12 dicembre. La polizia, indirizzata dall’ufficio affari riservati del ministero dell’Interno, fece partire le retate contro gli anarchici.\r\n\r\nCentinaia vennero portati in questura. Pietro Valpreda venne accusato della strage. Giuseppe Pinelli, anarchico, ferroviere, partigiano, attivo nel sostegno ai prigionieri politici entrò in questura a cavallo della sua bici il 12 dicembre. Nella notte tra il 15 e il 16 dicembre venne gettato dal quarto piano.\r\n\r\nI movimenti che in quegli anni avevano riempito le piazze e fatto tremare padroni e governanti, diedero un segnale forte e chiaro: gli anarchici sono innocenti, la strage è di Stato.\r\nCe ne ha parlato Massimo Varengo, un compagno milanese, che attraversò quella stagione tragica, che mostrò l’intrinseca criminalità del potere.\r\n\r\nLe scuole libertarie da qualche anno sono diventate una realtà nel nostro paese: tante esperienze diverse accomunate dalla comune tensione a costruire ambiti relazionali il cui soggetto siano i bambini e le bambine. In questi mesi si è sviluppato un importante dibattito nella rete per l’educazione libertaria. Due i temi principali: come arrivare a decisioni condivise, come gestire il conflitto, ritta la barra della tensione libertaria.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Codello, anarchico, pedagogo, tra i promotori della Rete.\r\n\r\n \r\n\r\nUn altro giro di danza. Delle seduzioni elettoraliste della sinistra \"radicale”. Con Lorenzo Coniglione\r\n\r\nUn po’ di notizie dal fronte.\r\nIl Ministero della Difesa e quello del Lavoro e dell’Istruzione, Università e Ricerca hanno firmato il protocollo per fare l’alternanza scuola lavoro nelle forze armate.\r\n\r\n \r\n\r\nI militari a scuola di repressione interna\r\n\r\nLa prossima campagna d’Africa dell’esercito italiano sarà nel sahel, in Niger. Sulla carta una missione contro il terrorismo nel cuore della Franc’Afrique. 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Dal 2009 sono 14 gli attivisti uccisi dalla polizia. \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 13 gennaio\r\nore 10,30 / 14\r\nPunto info antimilitarista al Balon\r\ncon vin brulè, cibo e the caldo\r\n benefit assemblea antimilitarista\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 26 gennaio\r\nore 21 \r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\nI fascisti del \"secondo millennio\"\r\nCon Pietro Stara, autore de \"L’identità escludente, La Nuova Destra tra piccole patrie e Europa nazione\"\r\n\r\nPer chi fosse interessato ai percorsi della Federazione Anarchica Torinese\r\nriunioni ogni giovedì alle 21\r\ncorso Palermo 46 – a destra nel cortile -\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","16 Dicembre 2017","2018-10-17 22:58:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/baj-pinelli-200x110.png","Anarres del 15 dicembre. La strage di Stato dopo 48 anni. Scuole libertarie, conflitto e percorsi decisionali. Le seduzioni elettoraliste della siniostra “radicale”. Notizie dal fronte: truppe italiane in Niger? 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