","Macron alza i muri e Le Pen ringrazia: la nuova legge Darmanin sull'immigrazione","post",1703440864,[62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/darmanin/","http://radioblackout.org/tag/decreto-immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/macron/","http://radioblackout.org/tag/marine-le-pen/",[69,70,71,72,73,74],"Darmanin","decreto immigrazione","francia","frontiere","macron","marine le pen",{"post_content":76,"post_title":82},{"matched_tokens":77,"snippet":80,"value":81},[78,79],"nuova","era","francese. Si inaugura così una \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> del macronismo? Il governo francese","Il 19 dicembre il parlamento francese ha approvato una durissima riforma dell’immigrazione proposta dal ministro dell’Interno di centrodestra Gérald Darmanin. Questa legge taglia l’accesso ai sussidi per le persone migranti, introduce una cauzione da versare allo stato da parte degli studenti stranieri che hanno bisogno di un permesso di soggiorno, crea delle quote di immigrazione annuali, reintroduce il reato di “soggiorno illegale”, rende più difficile per i figli nati in Francia da persone straniere diventare francesi e stabilisce che le persone con doppia cittadinanza condannate per gravi reati possano perdere quella francese.\r\nMentre Marine Le Pen la definisce una «indiscutibile vittoria ideologica» per il suo partito, quello di Macron ne esce a pezzi e con le dimissioni del ministro della sanità francese. Si inaugura così una \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> del macronismo? Il governo francese si sta \"solo\" allineando alle posizioni sempre più dure contro le persone migranti e non bianche che i governi di tutta Europa stanno prendendo?\r\nDi questo e molto altro ne parliamo con Gaia, compagna che vive a Marsiglia:\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Gaia.wav\"][/audio]\r\n\r\n\r\nCanali per seguire le mobilitazioni contro questa legge:\r\n\r\nhttps://abaslescra.noblogs.org/\r\n\r\nhttps://m.facebook.com/profile.php/?id=100066361251069\r\n\r\nhttps://www.instagram.com/afaparisbanlieue/\r\n\r\nhttps://www.instagram.com/cerveaux_non_disponibles/\r\n\r\nhttps://www.instagram.com/agfeministeparisbanlieue/\r\n\r\nhttps://www.instagram.com/toulouse_vs_darmanin/\r\n\r\n ",{"matched_tokens":83,"snippet":84,"value":84},[78],"Macron alza i muri e Le Pen ringrazia: la \u003Cmark>nuova\u003C/mark> legge Darmanin sull'immigrazione",[86,89],{"field":87,"matched_tokens":88,"snippet":80,"value":81},"post_content",[78,79],{"field":90,"matched_tokens":91,"snippet":84,"value":84},"post_title",[78],1157451471441100800,{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":48,"score":97,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":48},"2211897868288",14,2,"1157451471441100914",{"document":99,"highlight":117,"highlights":126,"text_match":92,"text_match_info":131},{"cat_link":100,"category":101,"comment_count":48,"id":102,"is_sticky":48,"permalink":103,"post_author":51,"post_content":104,"post_date":105,"post_excerpt":54,"post_id":102,"post_modified":106,"post_thumbnail":54,"post_thumbnail_html":54,"post_title":107,"post_type":59,"sort_by_date":108,"tag_links":109,"tags":113},[45],[47],"23990","http://radioblackout.org/2014/06/piemonte-nuova-giunta-stessi-debiti-lunedi-presidio-di-lotta/","Il 30 giugno a Torino il neo eletto presidente Chiamparino presiederà il primo consiglio regionale del suo mandato. Tempo di nuovi incarichi per vecchi volti della politica piemontese. Durante il suo incarico da primo cittadino Chiamparino ha raccontato al paese la favola della nuova Torino, quella post industriale della cultura e degli eventi, quella della grande chance delle olimpiadi invernali del 2006 che l’avrebbero proiettata verso la sua nuova e radiosa era.\r\n\r\nOggi, dietro l’immagine della Torino da cartolina, tutti noi viviamo nella “nuova era” ma non è radiosa come ci avevano promesso. La nostra città è sommersa dai debiti contratti per i giochi olimpici, segnata dall’emergenza abitativa che colpisce strati sempre più ampi della popolazione, impoverita dai continui tagli ai servizi e dalla svendita di patrimonio pubblico.\r\n\r\nIl 30 giugno, in piazza, ci saremo anche noi per ribadire il nostro NO:\r\n\r\nagli sfratti; alle speculazioni; ai tagli ai servizi pubblici;\r\n\r\nPer riaffermare ancora una volta che Torino siamo noi, e che la città in cui viviamo deve rispondere ai nostri sogni e bisogni e non agli interessi dei pochi soliti noti.\r\n\r\nCASA, REDDITO e UNA VITA DIGNITOSA per TUTT*\r\n\r\nAscolta la diretta con Claudio\r\n\r\ngiuntaregionale","27 Giugno 2014","2014-07-02 12:34:54","Piemonte, nuova giunta stessi debiti. Lunedì presidio di lotta",1403874156,[110,111,112],"http://radioblackout.org/tag/giunta-chiamparino/","http://radioblackout.org/tag/presidio/","http://radioblackout.org/tag/regione-piemonte/",[114,115,116],"giunta chiamparino","presidio","regione piemonte",{"post_content":118,"post_title":123},{"matched_tokens":119,"snippet":121,"value":122},[78,120],"era”","cartolina, tutti noi viviamo nella “\u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era”\u003C/mark> ma non è radiosa come","Il 30 giugno a Torino il neo eletto presidente Chiamparino presiederà il primo consiglio regionale del suo mandato. Tempo di nuovi incarichi per vecchi volti della politica piemontese. Durante il suo incarico da primo cittadino Chiamparino ha raccontato al paese la favola della \u003Cmark>nuova\u003C/mark> Torino, quella post industriale della cultura e degli eventi, quella della grande chance delle olimpiadi invernali del 2006 che l’avrebbero proiettata verso la sua \u003Cmark>nuova\u003C/mark> e radiosa \u003Cmark>era\u003C/mark>.\r\n\r\nOggi, dietro l’immagine della Torino da cartolina, tutti noi viviamo nella “\u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era”\u003C/mark> ma non è radiosa come ci avevano promesso. La nostra città è sommersa dai debiti contratti per i giochi olimpici, segnata dall’emergenza abitativa che colpisce strati sempre più ampi della popolazione, impoverita dai continui tagli ai servizi e dalla svendita di patrimonio pubblico.\r\n\r\nIl 30 giugno, in piazza, ci saremo anche noi per ribadire il nostro NO:\r\n\r\nagli sfratti; alle speculazioni; ai tagli ai servizi pubblici;\r\n\r\nPer riaffermare ancora una volta che Torino siamo noi, e che la città in cui viviamo deve rispondere ai nostri sogni e bisogni e non agli interessi dei pochi soliti noti.\r\n\r\nCASA, REDDITO e UNA VITA DIGNITOSA per TUTT*\r\n\r\nAscolta la diretta con Claudio\r\n\r\ngiuntaregionale",{"matched_tokens":124,"snippet":125,"value":125},[78],"Piemonte, \u003Cmark>nuova\u003C/mark> giunta stessi debiti. Lunedì presidio di lotta",[127,129],{"field":87,"matched_tokens":128,"snippet":121,"value":122},[78,120],{"field":90,"matched_tokens":130,"snippet":125,"value":125},[78],{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":48,"score":97,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":48},{"document":133,"highlight":163,"highlights":168,"text_match":92,"text_match_info":171},{"cat_link":134,"category":135,"comment_count":48,"id":136,"is_sticky":48,"permalink":137,"post_author":51,"post_content":138,"post_date":139,"post_excerpt":54,"post_id":136,"post_modified":140,"post_thumbnail":141,"post_thumbnail_html":142,"post_title":143,"post_type":59,"sort_by_date":144,"tag_links":145,"tags":154},[45],[47],"65298","http://radioblackout.org/2020/12/di-cosa-parliamo-quando-parliamo-di-oriente01/","Preso atto della difficoltà nel riportare notizie, anche brevi, dal contintente asiatico all’interno della rassegna stampa, abbiamo deciso di affidarci a Sabrina Moles, redattrice di “China Files”, per commentarle e discuterne insieme in una nuova rubrica che speriamo si consolidi nel tempo.\r\n\r\nCi sembrava opportuno inaugurare questa collaborazione approfondendo il dibattito lanciato da un articolo di Marco Fumian pubblicato su sinosfere sul ruolo dei sinologi nella “nuova era inaugurata da Xi Jinping” e ripreso da Simone Pieranni. Andiamo a scoprire quindi il punto di vista di Sabrina Moles sui limiti ma anche sulle possibilità che offre una corretta informazione dalla Cina ma non solo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/New-Era-Sinologists.mp3\"][/audio]\r\nDownload\r\nEcco gli argomenti trattati nella puntata di giovedì 10 dicembre.\r\n\r\nCoree - Duro attacco di Seoul alla Corea del Nord per mano della ministra degli esteri sudcoreana che ha definito poco credibili le dichiarazioni di debellazione del covid sul territorio nordcoreano. Immediata la risposta di Kim Yo-jong (sorella del leader Kim ) che ha avvertito che le già instabili relazioni intercoreane potrebbero drasticamente peggiorare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Coree.mp3\"][/audio]\r\nDownload\r\n\r\n\r\nConflitto Indocinese – Dagli scontri del settembre scorso sul confine himalayano ai divieti imposti alla tecnologia cinese da Delhi, impegnata sul fronte interno a frenare una delle ondate di scioperi più imponenti nella storia. Milioni di contadini indiani hanno infatti incrociato le braccia contro le nuove leggi sull’agricoltura e sono scesi in strada bloccando per ore le principali arterie del paese.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Indiacina.mp3\"][/audio]\r\nDownload\r\n \r\n\r\nQuestione Rohingya – La popolazione musulmana è segregata in veri propri lager sia in Myanmar nel quartiere musulmano di Sittwe da cui non è permesso a nessuno di entrare o uscire, sia in bangladesh dove milioni di persone si erano rifugiati dai pogrom birmani e adesso rischiano di rimanere confinati nel campo profughi in costruzione sull’isola di Bhasan char, a largo delle coste del paese nel golfo del Bengala.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Rohingyas.mp3\"][/audio]\r\nDownload","12 Dicembre 2020","2020-12-13 00:56:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Portuguese_map_of_Asia_1630-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"181\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Portuguese_map_of_Asia_1630-300x181.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Portuguese_map_of_Asia_1630-300x181.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Portuguese_map_of_Asia_1630-1024x619.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Portuguese_map_of_Asia_1630-768x464.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Portuguese_map_of_Asia_1630-1536x929.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Portuguese_map_of_Asia_1630-2048x1238.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Onde Indo-Pacifiche#01",1607774885,[146,147,148,149,150,151,152,153],"http://radioblackout.org/tag/bhasan-char/","http://radioblackout.org/tag/cina/","http://radioblackout.org/tag/corea/","http://radioblackout.org/tag/india/","http://radioblackout.org/tag/kim-yo-jong/","http://radioblackout.org/tag/myanmar/","http://radioblackout.org/tag/rohingya/","http://radioblackout.org/tag/sittwe/",[155,156,157,158,159,160,161,162],"Bhasan char","cina","Corea","india","Kim Yo-jong","myanmar","Rohingya","Sittwe",{"post_content":164},{"matched_tokens":165,"snippet":166,"value":167},[78,79],"sul ruolo dei sinologi nella “\u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> inaugurata da Xi Jinping” e","Preso atto della difficoltà nel riportare notizie, anche brevi, dal contintente asiatico all’interno della rassegna stampa, abbiamo deciso di affidarci a Sabrina Moles, redattrice di “China Files”, per commentarle e discuterne insieme in una \u003Cmark>nuova\u003C/mark> rubrica che speriamo si consolidi nel tempo.\r\n\r\nCi sembrava opportuno inaugurare questa collaborazione approfondendo il dibattito lanciato da un articolo di Marco Fumian pubblicato su sinosfere sul ruolo dei sinologi nella “\u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> inaugurata da Xi Jinping” e ripreso da Simone Pieranni. Andiamo a scoprire quindi il punto di vista di Sabrina Moles sui limiti ma anche sulle possibilità che offre una corretta informazione dalla Cina ma non solo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/New-Era-Sinologists.mp3\"][/audio]\r\nDownload\r\nEcco gli argomenti trattati nella puntata di giovedì 10 dicembre.\r\n\r\nCoree - Duro attacco di Seoul alla Corea del Nord per mano della ministra degli esteri sudcoreana che ha definito poco credibili le dichiarazioni di debellazione del covid sul territorio nordcoreano. Immediata la risposta di Kim Yo-jong (sorella del leader Kim ) che ha avvertito che le già instabili relazioni intercoreane potrebbero drasticamente peggiorare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Coree.mp3\"][/audio]\r\nDownload\r\n\r\n\r\nConflitto Indocinese – Dagli scontri del settembre scorso sul confine himalayano ai divieti imposti alla tecnologia cinese da Delhi, impegnata sul fronte interno a frenare una delle ondate di scioperi più imponenti nella storia. Milioni di contadini indiani hanno infatti incrociato le braccia contro le nuove leggi sull’agricoltura e sono scesi in strada bloccando per ore le principali arterie del paese.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Indiacina.mp3\"][/audio]\r\nDownload\r\n \r\n\r\nQuestione Rohingya – La popolazione musulmana è segregata in veri propri lager sia in Myanmar nel quartiere musulmano di Sittwe da cui non è permesso a nessuno di entrare o uscire, sia in bangladesh dove milioni di persone si \u003Cmark>era\u003C/mark>no rifugiati dai pogrom birmani e adesso rischiano di rimanere confinati nel campo profughi in costruzione sull’isola di Bhasan char, a largo delle coste del paese nel golfo del Bengala.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Rohingyas.mp3\"][/audio]\r\nDownload",[169],{"field":87,"matched_tokens":170,"snippet":166,"value":167},[78,79],{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":172,"num_tokens_dropped":48,"score":173,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":48},1,"1157451471441100913",{"document":175,"highlight":207,"highlights":212,"text_match":92,"text_match_info":215},{"cat_link":176,"category":177,"comment_count":48,"id":178,"is_sticky":48,"permalink":179,"post_author":51,"post_content":180,"post_date":181,"post_excerpt":54,"post_id":178,"post_modified":182,"post_thumbnail":183,"post_thumbnail_html":184,"post_title":185,"post_type":59,"sort_by_date":186,"tag_links":187,"tags":197},[45],[47],"64229","http://radioblackout.org/2020/10/abraham-accords-scompiglio-attraverso-normalizzazione/","Il Medio Oriente è da decenni in subbuglio, è quasi in costante disequilibrio da sempre, rappresentando così una sorta di congelata stasi. Così quando avvengono improvvise accelerazioni portano con sé conseguenze a catena. Gli accordi perseguiti dall'amministrazione Trump allettando con promesse di scambi di commerci e vendite di armi (la consegna degli F35 agli Emirati è già stata notificata al Congresso), o velate minacce nei confronti di quelle economie più a rischio, o – come nel caso del Sudan – eliminando sanzioni e depennando da liste di proscrizione. Come ricorda Chiara Cruciati in questo intervento, l'Iran lo ha definito \"estorsione\" da parte degli Usa che si sono anche fatti consegnare dal Sudan 335 milioni per le vittime del terrorismo.\r\n\r\nIl caso sudanese è la preda di maggior impatto sull'immaginario globale, perché è stata negli ultimi decenni tra le nazioni più fieramente avverse allo strapotere dello stato d'Israele nella regione; la condizione economica e il processo in corso di superamento dell'era al-Bashir rendevano la succulenta preda particolarmente esposta alle lusinghe israeliane, così è andata a unirsi agli Emirati e al Barhein, in un momento di particolare esposizione economica dovuta anche al prezzo del petrolio ai minimi storici, che avevano semplicemente sancito ufficialmente uno stato di fatto che da lungo tempo li vede partner commerciali dell'“entità sionista”, come in altre epoche sarebbe stato definito lo stato d'Israele, che non si è lasciato sfuggire l'opportunità offerta dalla contingenza attuale, fatta di una presidenza americana particolarmente vicina al governo di Tel Aviv e di debolezza del fronte arabo, mai stato realmente compatto sulla questione palestinese.\r\n\r\nAl di là delle foto celebrative di Trump e Nethanyahu con le prede, si tratta del coronamento in parte di un antico progetto sionista, come ha ricordato un vecchio reporter come Eric Salerno, che proprio in Sudan aveva assistito ai tentativi del Mossad di fare acquisti tra gli stati arabi. E anche ora a condurre l'“operazione” è il capo dell'intelligence, Yossi Cohen. E proprio a quell'epoca dei primi anni Settanta (e ancora prima) risalgono i legami con il popolo palestinese, perciò i sudanesi non hanno digerito l'estensione degli Abraham Accords al loro paese e sono scesi furiosamente in piazza, accusando di tradimento il governo di transizione. E anche le avance fatte al Libano (con una forma di sciacallaggio simile all'immediato intervento di Macron sul suolo libanese all'indomani dell'esplosione del 4 agosto) sono state rintuzzate, proclamando che gli incontri per un riconoscimento delle Zee marine sono esclusivamente a livello di accordo commerciale e non costituiscono presa d'atto della esistenza di Israele.\r\n\r\nSicuramente per Bibi come per The Donald è una vittoria a livello internazionale, perché isola ulteriormente la causa palestinese e causa qualche grattacapo all'Iran, ma a livello interno le reazioni sono tiepide in entrambi i paesi, che hanno ben altre problematiche da affrontare.\r\n\r\nChiara Cruciati ha focalizzato per noi gli eventi legati agli Abraham Accords, preconizzando scenari bellici a fronte di quelli di nuova era di pace sbandierata dai vertici militari israeliani:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020_10_29_Cruciati_Abraham-Accords-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","30 Ottobre 2020","2020-10-30 22:28:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/Israel-Sudan-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/Israel-Sudan-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/Israel-Sudan-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/Israel-Sudan-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/Israel-Sudan.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Abraham Accords: scompiglio attraverso \"normalizzazione\"",1604094595,[188,189,190,191,192,193,194,195,196],"http://radioblackout.org/tag/abraham-accords/","http://radioblackout.org/tag/barhein/","http://radioblackout.org/tag/emirati/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/libano/","http://radioblackout.org/tag/medio-oriente/","http://radioblackout.org/tag/sudan/","http://radioblackout.org/tag/tzahal/","http://radioblackout.org/tag/yossi-cohen/",[198,199,200,201,202,203,204,205,206],"Abraham Accords","Barhein","Emirati","Israele","libano","medio oriente","Sudan","tzahal","Yossi Cohen",{"post_content":208},{"matched_tokens":209,"snippet":210,"value":211},[78,79],"a fronte di quelli di \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> di pace sbandierata dai vertici","Il Medio Oriente è da decenni in subbuglio, è quasi in costante disequilibrio da sempre, rappresentando così una sorta di congelata stasi. Così quando avvengono improvvise accelerazioni portano con sé conseguenze a catena. Gli accordi perseguiti dall'amministrazione Trump allettando con promesse di scambi di commerci e vendite di armi (la consegna degli F35 agli Emirati è già stata notificata al Congresso), o velate minacce nei confronti di quelle economie più a rischio, o – come nel caso del Sudan – eliminando sanzioni e depennando da liste di proscrizione. Come ricorda Chiara Cruciati in questo intervento, l'Iran lo ha definito \"estorsione\" da parte degli Usa che si sono anche fatti consegnare dal Sudan 335 milioni per le vittime del terrorismo.\r\n\r\nIl caso sudanese è la preda di maggior impatto sull'immaginario globale, perché è stata negli ultimi decenni tra le nazioni più fieramente avverse allo strapotere dello stato d'Israele nella regione; la condizione economica e il processo in corso di superamento dell'era al-Bashir rendevano la succulenta preda particolarmente esposta alle lusinghe israeliane, così è andata a unirsi agli Emirati e al Barhein, in un momento di particolare esposizione economica dovuta anche al prezzo del petrolio ai minimi storici, che avevano semplicemente sancito ufficialmente uno stato di fatto che da lungo tempo li vede partner commerciali dell'“entità sionista”, come in altre epoche sarebbe stato definito lo stato d'Israele, che non si è lasciato sfuggire l'opportunità offerta dalla contingenza attuale, fatta di una presidenza americana particolarmente vicina al governo di Tel Aviv e di debolezza del fronte arabo, mai stato realmente compatto sulla questione palestinese.\r\n\r\nAl di là delle foto celebrative di Trump e Nethanyahu con le prede, si tratta del coronamento in parte di un antico progetto sionista, come ha ricordato un vecchio reporter come Eric Salerno, che proprio in Sudan aveva assistito ai tentativi del Mossad di fare acquisti tra gli stati arabi. E anche ora a condurre l'“operazione” è il capo dell'intelligence, Yossi Cohen. E proprio a quell'epoca dei primi anni Settanta (e ancora prima) risalgono i legami con il popolo palestinese, perciò i sudanesi non hanno digerito l'estensione degli Abraham Accords al loro paese e sono scesi furiosamente in piazza, accusando di tradimento il governo di transizione. E anche le avance fatte al Libano (con una forma di sciacallaggio simile all'immediato intervento di Macron sul suolo libanese all'indomani dell'esplosione del 4 agosto) sono state rintuzzate, proclamando che gli incontri per un riconoscimento delle Zee marine sono esclusivamente a livello di accordo commerciale e non costituiscono presa d'atto della esistenza di Israele.\r\n\r\nSicuramente per Bibi come per The Donald è una vittoria a livello internazionale, perché isola ulteriormente la causa palestinese e causa qualche grattacapo all'Iran, ma a livello interno le reazioni sono tiepide in entrambi i paesi, che hanno ben altre problematiche da affrontare.\r\n\r\nChiara Cruciati ha focalizzato per noi gli eventi legati agli Abraham Accords, preconizzando scenari bellici a fronte di quelli di \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> di pace sbandierata dai vertici militari israeliani:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020_10_29_Cruciati_Abraham-Accords-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[213],{"field":87,"matched_tokens":214,"snippet":210,"value":211},[78,79],{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":172,"num_tokens_dropped":48,"score":173,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":48},{"document":217,"highlight":237,"highlights":242,"text_match":92,"text_match_info":245},{"cat_link":218,"category":219,"comment_count":48,"id":220,"is_sticky":48,"permalink":221,"post_author":51,"post_content":222,"post_date":223,"post_excerpt":54,"post_id":220,"post_modified":224,"post_thumbnail":225,"post_thumbnail_html":226,"post_title":227,"post_type":59,"sort_by_date":228,"tag_links":229,"tags":233},[45],[47],"57265","http://radioblackout.org/2020/02/brexit-sulla-pelle-dei-lavoratori/","Dalla mezzanotte del 31 gennaio 2020 il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda non fa più parte dell'Unione Europea.\r\nBoris Johnson, primo ministro del Regno ha dichiarato in pompa magna che si apre una nuova era e che lo UK avrà davanti a sè un'era d'oro del libero scambio.\r\nLa partita è in realtà ancora aperta. Vi è ancora un anno di tempo per trovare un accordo commerciale con l'Unione Europea e per il futuro economico del Regno sarà determinante trovare un accordo che permetta di salvaguardare Londra come uno dei maggiori centri finanziari globali. Già dal referendum che ha sancito l'inizio della Brexit Londra è passata dall'essere la prima piazza finanziaria al mondo a essere la seconda, passando lo scettro a Wall Street. Se la City dovesse ancora perdere posizioni, ad esempio a favore di Francoforte, quel 4% di PIL generato dai mercati finanziari, a cui va aggiunto il PIL \"indiretto\" (consumi di lusso e mercato immobiliare di lusso) andrebbe a sfumare, con conseguenze pesantissime per un paese che ha già un bilancia commerciale in forte deficit, mancando di una forte industria manifatturiera.\r\nChi potrà realmente determinare il futuro saranno quindi le grandi compagnie finanziarie che potranno decidere di appoggiare la Brexit, tenendo le loro sedi a Londra, oppure di abbandonare la nave facendola affondare.\r\nMa quali saranno le conseguenze di questa svolta per i lavoratori, sia quelli con cittadinanza del Regno Unito che quelli europei che lavorano in UK, al di là della propaganda antieuropeista o europeista?\r\nLo UK ha due principali flussi migratori: uno proveniente dai paesi comunitari e un altro proveniente dai paesi del Commonwealth. Boris Johnson è rappresentante di un partito che porta avanti politiche xenofobe ma ha bisogno di lavoratori stranieri per mantenere certi settori, come i servizi, anche in settori fondamentali come quello sanitario. Una delle soluzioni che si prospetta è quello di accettare solamente lavoratori qualificati ma imponendo un tetto massimo ai loro stipendi. Questo creerebbe una forte concorrenza sul mercato del lavoro stesso, favorendo l'assunzione di lavoratori immigrati meno costosi e lasciando disoccupati, sempre che non accettino peggiori condizioni di lavoro, i lavoratori \"autoctoni\". Una pratica di compressione dei salari a puro vantaggio dei padroni, agita sulla pelle dei lavoratori, a prescindere dalla nazionalità di questi.\r\nAscolta la diretta con Francesco Fricche, economista\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020.02.04-09.00.00-brexit_fricche.mp3\"][/audio]","4 Febbraio 2020","2020-02-04 13:11:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/brexit-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"192\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/brexit-300x192.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/brexit-300x192.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/brexit.jpg 512w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Brexit. Sulla pelle dei lavoratori",1580820986,[230,231,232],"http://radioblackout.org/tag/brexit/","http://radioblackout.org/tag/uk/","http://radioblackout.org/tag/unione-europea/",[234,235,236],"Brexit","UK","Unione Europea",{"post_content":238},{"matched_tokens":239,"snippet":240,"value":241},[78,79],"magna che si apre una \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> e che lo UK avrà","Dalla mezzanotte del 31 gennaio 2020 il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda non fa più parte dell'Unione Europea.\r\nBoris Johnson, primo ministro del Regno ha dichiarato in pompa magna che si apre una \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> e che lo UK avrà davanti a sè un'era d'oro del libero scambio.\r\nLa partita è in realtà ancora aperta. Vi è ancora un anno di tempo per trovare un accordo commerciale con l'Unione Europea e per il futuro economico del Regno sarà determinante trovare un accordo che permetta di salvaguardare Londra come uno dei maggiori centri finanziari globali. Già dal referendum che ha sancito l'inizio della Brexit Londra è passata dall'essere la prima piazza finanziaria al mondo a essere la seconda, passando lo scettro a Wall Street. Se la City dovesse ancora perdere posizioni, ad esempio a favore di Francoforte, quel 4% di PIL generato dai mercati finanziari, a cui va aggiunto il PIL \"indiretto\" (consumi di lusso e mercato immobiliare di lusso) andrebbe a sfumare, con conseguenze pesantissime per un paese che ha già un bilancia commerciale in forte deficit, mancando di una forte industria manifatturiera.\r\nChi potrà realmente determinare il futuro saranno quindi le grandi compagnie finanziarie che potranno decidere di appoggiare la Brexit, tenendo le loro sedi a Londra, oppure di abbandonare la nave facendola affondare.\r\nMa quali saranno le conseguenze di questa svolta per i lavoratori, sia quelli con cittadinanza del Regno Unito che quelli europei che lavorano in UK, al di là della propaganda antieuropeista o europeista?\r\nLo UK ha due principali flussi migratori: uno proveniente dai paesi comunitari e un altro proveniente dai paesi del Commonwealth. Boris Johnson è rappresentante di un partito che porta avanti politiche xenofobe ma ha bisogno di lavoratori stranieri per mantenere certi settori, come i servizi, anche in settori fondamentali come quello sanitario. Una delle soluzioni che si prospetta è quello di accettare solamente lavoratori qualificati ma imponendo un tetto massimo ai loro stipendi. Questo creerebbe una forte concorrenza sul mercato del lavoro stesso, favorendo l'assunzione di lavoratori immigrati meno costosi e lasciando disoccupati, sempre che non accettino peggiori condizioni di lavoro, i lavoratori \"autoctoni\". Una pratica di compressione dei salari a puro vantaggio dei padroni, agita sulla pelle dei lavoratori, a prescindere dalla nazionalità di questi.\r\nAscolta la diretta con Francesco Fricche, economista\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020.02.04-09.00.00-brexit_fricche.mp3\"][/audio]",[243],{"field":87,"matched_tokens":244,"snippet":240,"value":241},[78,79],{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":172,"num_tokens_dropped":48,"score":173,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":48},{"document":247,"highlight":271,"highlights":277,"text_match":92,"text_match_info":280},{"cat_link":248,"category":249,"comment_count":48,"id":250,"is_sticky":48,"permalink":251,"post_author":51,"post_content":252,"post_date":253,"post_excerpt":54,"post_id":250,"post_modified":254,"post_thumbnail":255,"post_thumbnail_html":256,"post_title":257,"post_type":59,"sort_by_date":258,"tag_links":259,"tags":266},[45],[47],"29658","http://radioblackout.org/2015/05/fascisti-e-razzisti-a-mirafiori-antifascisti-in-piazza/","Sabato prossimo il comitato “Riprendiamoci il quartiere” ha organizzato una nuova marcia contro i rom a Mirafiori. L’obiettivo esplicito è la cacciata dei rom da piazza Caio Mario, dove si erano rifugiati dopo la fuga da via Artom, dove i fascisti soffiavano sul fuoco dell'odio contro di loro.\r\nAlla fine dello scorso anno per ben due volte questo comitato nato sotto la tutela di Forza Nuova era sceso in paizza, senza troppo successo ma con una buona copertura mediatica. Non erano mancati antirazzisti ed antifascisti che si erano messi di mezzo, obbligandoli ad una ritirata strategica.\r\nIl 9 maggio tornano alla carica. Questa volta il fronte razzista è più ampio: oltre a Forza Nuova ci saranno anche Forza Italia, Fratelli d'Italia, Casa Pound. Vogliono guadagnare consensi giocando la carta della guerra tra poveri, individuando nei più miseri e diversi il perfetto capro espiatorio, per una situazione sociale che in questa periferia arroccata intorno alla fabbrica che non c'é più, è sempre più dura.\r\n\r\nAnche questa volta ci saranno anche gli antirazzisti e antifascisti.\r\n L’appuntamento è per sabato 9 maggio alle 15 in piazza Caio Mario angolo via Onorato Vigliani.\r\n\r\nIl pregiudizio razzista contro i rom è tra i più radicati: i fascisti fanno leva su uno stigma potente, difficile da smontare.\r\nDifficile sradicare la convinzione che i rom ricevano i famosi 35 euro dalle istituzioni. Una favola utile a disegnarli come volutamente viziosi, delinquenti nonostante l’assistenza ricevuta. Una favola nera, come quella dei ladri di bambini.\r\nIn realtà i soldi ci sarebbero stati. Peccato che li abbiano assorbiti come spugne le cooperative ed associazioni della cordata cui il Comune di Torino ha affidato il progetto “la città possibile”. Cinque milioni di euro per 250 persone in social housing temporaneo in posti affittati dal re delle soffitte, Giorgio Molino. Per gli altri mille di Lungo Stura Lazio lo sgombero e la deportazione in Romania. Tra due anni i “fortunati” del social housing finiranno in strada, perché nessuno potrà permettersi di pagare il fitto. Poco importa il Comune potrà presentarsi con il fiore all'occhiello dalle anime belle di certa Torino, ma con le credenziali di sgombera e abbatte le baracche per i rzzisti. Partito per tutte le stagioni e tutti gusti.\r\nEppure la realtà è sotto gli occhi di tutti.\r\nI rom che girovagano tra le strade di Mirafiori, sperando di sfuggire la canea razzista sono profughi di guerra. Sono arrivati dalla Bosnia vent’anni fa: nel loro paese non hanno più nulla, hanno perso tutto. Sono una cinquantina, la maggior parte bambini.\r\nVivono qui da due generazioni ma non hanno documenti: sono apolidi ma non hanno neppure il documento che lo attesta: sono stati più volte accompagnati in questura o nei CIE ma non sono mai riusciti ad espellerli. Sono profughi ma non godono delle scarse possibilità di lavoro (temporaneo e super precario) offerte ai rom a Torino.\r\nAnche i bambini nati in Italia faticano a ottenere i documenti: solo pochi possono dimostrare di essere sempre stati qui: molti non sono mai riusciti ad andare continuativamente a scuola. Difficile andare a scuola in modo regolare qse la tua famiglia è obbligata a continui spostamenti dalle Forze dell’Ordine. A volte si devono spostare ogni giorno.\r\n\r\nSiamo in un quartiere dove arrivare a fine mese è difficile per tutti, un quartiere di antica emigrazione cresciuto intorno ad una fabbrica. Un posto dove i numeri a due cifre della disoccupazione sono più alti che altrove. Negli anni Settanta il razzismo feroce contro i meridionali si stemperò nelle lotte comuni nei capannoni della Fiat come tra le case/dormitorio di questa periferia dimenticata.\r\nE da qui che occorre ri-partire per porre le basi della guerra sociale che sconfigge la guerra tra poveri, caccia i fascisti e pone le basi per lotte comuni per la casa, la sanità e la scuola. Per chi comanda e sfrutta non c'é differenza tra un rom povero ed un povero gagio. .\r\n\r\nNe abbiamo paralto con Ionut, di Gattorosso Gattonero.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\nionut_blocco antirazzista mirafiori","6 Maggio 2015","2015-05-08 15:36:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/torino-antirazzista-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/torino-antirazzista-300x199.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/torino-antirazzista-300x199.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/torino-antirazzista-768x510.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/torino-antirazzista-1024x680.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/torino-antirazzista.jpg 1029w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Fascisti e razzisti a Mirafiori? Antifascisti in piazza",1430928082,[260,261,262,263,264,265],"http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/antirazzismo/","http://radioblackout.org/tag/fascisti/","http://radioblackout.org/tag/mirafiori/","http://radioblackout.org/tag/rom/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[267,268,269,270,23,12],"antifascismo","antirazzismo","fascisti","mirafiori",{"post_content":272},{"matched_tokens":273,"snippet":275,"value":276},[274,79],"Nuova","sotto la tutela di Forza \u003Cmark>Nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> sceso in paizza, senza troppo","Sabato prossimo il comitato “Riprendiamoci il quartiere” ha organizzato una \u003Cmark>nuova\u003C/mark> marcia contro i rom a Mirafiori. L’obiettivo esplicito è la cacciata dei rom da piazza Caio Mario, dove si \u003Cmark>era\u003C/mark>no rifugiati dopo la fuga da via Artom, dove i fascisti soffiavano sul fuoco dell'odio contro di loro.\r\nAlla fine dello scorso anno per ben due volte questo comitato nato sotto la tutela di Forza \u003Cmark>Nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> sceso in paizza, senza troppo successo ma con una buona copertura mediatica. Non \u003Cmark>era\u003C/mark>no mancati antirazzisti ed antifascisti che si \u003Cmark>era\u003C/mark>no messi di mezzo, obbligandoli ad una ritirata strategica.\r\nIl 9 maggio tornano alla carica. Questa volta il fronte razzista è più ampio: oltre a Forza \u003Cmark>Nuova\u003C/mark> ci saranno anche Forza Italia, Fratelli d'Italia, Casa Pound. Vogliono guadagnare consensi giocando la carta della guerra tra poveri, individuando nei più miseri e diversi il perfetto capro espiatorio, per una situazione sociale che in questa periferia arroccata intorno alla fabbrica che non c'é più, è sempre più dura.\r\n\r\nAnche questa volta ci saranno anche gli antirazzisti e antifascisti.\r\n L’appuntamento è per sabato 9 maggio alle 15 in piazza Caio Mario angolo via Onorato Vigliani.\r\n\r\nIl pregiudizio razzista contro i rom è tra i più radicati: i fascisti fanno leva su uno stigma potente, difficile da smontare.\r\nDifficile sradicare la convinzione che i rom ricevano i famosi 35 euro dalle istituzioni. Una favola utile a disegnarli come volutamente viziosi, delinquenti nonostante l’assistenza ricevuta. Una favola nera, come quella dei ladri di bambini.\r\nIn realtà i soldi ci sarebbero stati. Peccato che li abbiano assorbiti come spugne le cooperative ed associazioni della cordata cui il Comune di Torino ha affidato il progetto “la città possibile”. Cinque milioni di euro per 250 persone in social housing temporaneo in posti affittati dal re delle soffitte, Giorgio Molino. Per gli altri mille di Lungo Stura Lazio lo sgombero e la deportazione in Romania. Tra due anni i “fortunati” del social housing finiranno in strada, perché nessuno potrà permettersi di pagare il fitto. Poco importa il Comune potrà presentarsi con il fiore all'occhiello dalle anime belle di certa Torino, ma con le credenziali di sgombera e abbatte le baracche per i rzzisti. Partito per tutte le stagioni e tutti gusti.\r\nEppure la realtà è sotto gli occhi di tutti.\r\nI rom che girovagano tra le strade di Mirafiori, sperando di sfuggire la canea razzista sono profughi di guerra. Sono arrivati dalla Bosnia vent’anni fa: nel loro paese non hanno più nulla, hanno perso tutto. Sono una cinquantina, la maggior parte bambini.\r\nVivono qui da due generazioni ma non hanno documenti: sono apolidi ma non hanno neppure il documento che lo attesta: sono stati più volte accompagnati in questura o nei CIE ma non sono mai riusciti ad espellerli. Sono profughi ma non godono delle scarse possibilità di lavoro (temporaneo e super precario) offerte ai rom a Torino.\r\nAnche i bambini nati in Italia faticano a ottenere i documenti: solo pochi possono dimostrare di essere sempre stati qui: molti non sono mai riusciti ad andare continuativamente a scuola. Difficile andare a scuola in modo regolare qse la tua famiglia è obbligata a continui spostamenti dalle Forze dell’Ordine. A volte si devono spostare ogni giorno.\r\n\r\nSiamo in un quartiere dove arrivare a fine mese è difficile per tutti, un quartiere di antica emigrazione cresciuto intorno ad una fabbrica. Un posto dove i numeri a due cifre della disoccupazione sono più alti che altrove. Negli anni Settanta il razzismo feroce contro i meridionali si stemperò nelle lotte comuni nei capannoni della Fiat come tra le case/dormitorio di questa periferia dimenticata.\r\nE da qui che occorre ri-partire per porre le basi della guerra sociale che sconfigge la guerra tra poveri, caccia i fascisti e pone le basi per lotte comuni per la casa, la sanità e la scuola. Per chi comanda e sfrutta non c'é differenza tra un rom povero ed un povero gagio. .\r\n\r\nNe abbiamo paralto con Ionut, di Gattorosso Gattonero.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\nionut_blocco antirazzista mirafiori",[278],{"field":87,"matched_tokens":279,"snippet":275,"value":276},[274,79],{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":172,"num_tokens_dropped":48,"score":173,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":48},6682,{"collection_name":59,"first_q":283,"per_page":25,"q":283},"nuova era",{"facet_counts":285,"found":336,"hits":337,"out_of":529,"page":172,"request_params":530,"search_cutoff":37,"search_time_ms":32},[286,316],{"counts":287,"field_name":313,"sampled":37,"stats":314},[288,291,294,297,299,301,303,306,308,311],{"count":289,"highlighted":290,"value":290},52,"anarres",{"count":292,"highlighted":293,"value":293},10,"la perla di labuan",{"count":295,"highlighted":296,"value":296},9,"I Bastioni di Orione",{"count":22,"highlighted":298,"value":298},"frittura mista",{"count":32,"highlighted":300,"value":300},"stakka stakka",{"count":32,"highlighted":302,"value":302},"Bello come una prigione che brucia",{"count":304,"highlighted":305,"value":305},4,"Macerie su macerie",{"count":304,"highlighted":307,"value":307},"La fine della Fine della storia",{"count":309,"highlighted":310,"value":310},3,"il colpo del strega",{"count":309,"highlighted":312,"value":312},"Voci dall'antropocene","podcastfilter",{"total_values":315},29,{"counts":317,"field_name":36,"sampled":37,"stats":334},[318,319,321,322,323,324,326,328,330,332],{"count":292,"highlighted":28,"value":28},{"count":295,"highlighted":320,"value":320},"Bastioni di Orione",{"count":32,"highlighted":23,"value":23},{"count":32,"highlighted":12,"value":12},{"count":32,"highlighted":35,"value":35},{"count":32,"highlighted":325,"value":325},"repressione",{"count":304,"highlighted":327,"value":327},"antimilitarismo",{"count":309,"highlighted":329,"value":329},"immigrazione",{"count":309,"highlighted":331,"value":331},"voci antropocene",{"count":309,"highlighted":333,"value":333},"lungo stura lazio",{"total_values":335},492,133,[338,399,432,459,482,505],{"document":339,"highlight":365,"highlights":385,"text_match":394,"text_match_info":395},{"comment_count":48,"id":340,"is_sticky":48,"permalink":341,"podcastfilter":342,"post_author":344,"post_content":345,"post_date":346,"post_excerpt":54,"post_id":340,"post_modified":347,"post_thumbnail":348,"post_title":349,"post_type":350,"sort_by_date":351,"tag_links":352,"tags":359},"73680","http://radioblackout.org/podcast/malafemme-logica/",[343],"Malafemme","MALA FEMME","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022.02.24DJ-LORIS1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022.02.24DJ-LORIS2.mp3\"][/audio]\r\nnon vi è complotto , semplicemente s!gnora\r\nRitorno alla Logica\r\n\r\n.2202 2022. nuova Era\r\n\r\nrelazione tra Ucraina e resto dell'Europa\r\n\r\npandemia di abbandono del paziente\r\n\r\ntanta musica con Zio Loris e le sue borse di vinili anni '80\r\n\r\n ","24 Febbraio 2022","2022-11-16 13:01:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/mal-200x110.jpg","maLaFemme Logica","podcast",1645730442,[353,354,355,356,357,358],"http://radioblackout.org/tag/anni80/","http://radioblackout.org/tag/malattie/","http://radioblackout.org/tag/nuova-era/","http://radioblackout.org/tag/pandemia/","http://radioblackout.org/tag/tekno/","http://radioblackout.org/tag/ucraina/",[360,361,283,362,363,364],"anni80","malattie","pandemia","TEKNO","Ucraina",{"post_content":366,"tags":371},{"matched_tokens":367,"snippet":369,"value":370},[78,368],"Era","Ritorno alla Logica\r\n\r\n.2202 2022. \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>Era\u003C/mark>\r\n\r\nrelazione tra Ucraina e resto","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022.02.24DJ-LORIS1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022.02.24DJ-LORIS2.mp3\"][/audio]\r\nnon vi è complotto , semplicemente s!gnora\r\nRitorno alla Logica\r\n\r\n.2202 2022. \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>Era\u003C/mark>\r\n\r\nrelazione tra Ucraina e resto dell'Europa\r\n\r\npandemia di abbandono del paziente\r\n\r\ntanta musica con Zio Loris e le sue borse di vinili anni '80\r\n\r\n ",[372,374,376,379,381,383],{"matched_tokens":373,"snippet":360,"value":360},[],{"matched_tokens":375,"snippet":361,"value":361},[],{"matched_tokens":377,"snippet":378,"value":378},[78,79],"\u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark>",{"matched_tokens":380,"snippet":362,"value":362},[],{"matched_tokens":382,"snippet":363,"value":363},[],{"matched_tokens":384,"snippet":364,"value":364},[],[386,392],{"field":36,"indices":387,"matched_tokens":388,"snippets":390,"values":391},[96],[389],[78,79],[378],[378],{"field":87,"matched_tokens":393,"snippet":369,"value":370},[78,368],1157451471441625000,{"best_field_score":396,"best_field_weight":397,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":48,"score":398,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":400,"highlight":414,"highlights":424,"text_match":92,"text_match_info":429},{"comment_count":48,"id":401,"is_sticky":48,"permalink":402,"podcastfilter":403,"post_author":404,"post_content":405,"post_date":406,"post_excerpt":54,"post_id":401,"post_modified":407,"post_thumbnail":408,"post_title":409,"post_type":350,"sort_by_date":410,"tag_links":411,"tags":413},"95067","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-23-01-2025-la-nuova-era-del-multipolarismo-muscolare-di-trump-il-tecno-feudalesimo-dei-padroni-dellintelligenza-artificiale-condiziona-gli-equilibri-mondiali-algeria-e-francia-rap/",[296],"radiokalakuta","Bastioni di Orione continua a provare a leggere la fase che si apre con la presidenza Trump confrontandosi con Giorgio Monestarolo ,insegnante e ricercatore che si occupa di storia economica e sociale .Trump e il suo movimento Maga hanno raccolto senza dubbio gli scontenti della globalizzazione interpretando un disagio sociale che ha trovato espressione in un epifenomeno che apparentemente non è effimero ma probabilmente destinato a caratterizare la società americana per un periodo abbastanza lungo. Trump ha accettato ,a differenza della visione del globalismo ideologico dei neocon democratici, la natura multipolare degli equilibri mondiali così come si sono configurati in questa fase di post globalizzazione . Naturalmente la sua interpretazione si discosta dal concetto di multilateralismo ,che suppone un sistema di non ingerenza e riconoscimento reciproco dei soggetti ,ma si concretizza in un multipolarismo muscolare in cui ciascun polo dominante ha mano libera nella sua sfera d'influenza riformulando ed adattando teorie ritenute ormai desuete come la dottrina Monroe o quella del \"big stick\" ,cara agli imperialisti americani nel primo novecento. La nuova età dell'oro richiamata da Trump evoca una nuova fase di accumulazione originaria selvaggia in risposta alla crisi di profitto del capitale ,che presuppone la ricerca di nuovi territori di espansione per la valorizzazione dei capitali e lo sfruttamento di risorse. Questa logica sottende una competizione interimperialista che porta a confliggere gli interessi statunitensi con quelli dell'Europa ,dove una classe dirigente inetta sta portando il continente verso uno scenario bellico senza uscita. L'annunciata politica dei dazi ,foriera di processi inflazionistici , porterà alla crescita di sentimenti anti americani in Europa che purtroppo in mancanza di una visione di classe articolata da soggetti politici rappresentativi degli interessi dei subalterni,verranno manipolati dall'ultradestra populista.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/bastioni-di-Orione-Monestarolo-23012025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Alessandro Aresu consigliere scientifico di \"Limes\" e autore del libro \"Geopolitica dell'intelligenza artificiale \", parliamo degli scenari legati alla diffusione dell'intelligenza artificiale commentando la notizia dell'annunciato investimento di 500 miliardi di dollari in Stargate ,join venture composta da \"Open AI\",\"Oracle\" e \"Softbank\" ,sostenuta dal fondo emiratino Mgx per la realizzazione in Texas di 20 data center da circa 5 gigawatt ciascuno. La filiera industriale dell'intelligenza artificiale ha al suo centro la costruzione dei \"data center\", grossi magazzini con all'interno supercomputer .La manifattura elettronica viene sostenuta da ingenti investimenti provenienti dalle società high tech che sono espressione della grande concentrazione di capitali e potere economico che decide d'investire anche nella politica americana .Attraverso il meccanismo dei \"superpac\" hanno sostenuto la campagna elettorale di Trump anche grazie alle enormi plusvalenze ricavate dal loro valore azionario ,spesso enormemente gonfiato . Si assiste ad una interconnessione fra le strutture governative,l'industria militare e le aziende tecnologiche che ha portato ad una supremazia americana nella tecnologia spaziale attraverso aziende private. Questa struttura produttiva ha come conseguenza una dipendenza dalla tecnologia di aziende come \"Space x\" che consente agli Stati Uniti di ottenere la riusabilità dei vettori con enorme vantaggio sui concorrenti. Lo strapotere di queste corporation high tech pone la questione delle ricadute sociali di un capitale che non considera nulla al di fuori di sè e la sua regolazione .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-23012025-ARESU.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Karim Metref ,giornalista algerino, parliamo dello stato delle relazioni fra Francia ed Algeria che si stanno rapidamente deteriorando. I nodi sono legati alla memoria coloniale ,ai casi dello scrittore Boualem Sansal ,arrestato ad Algeri e difeso a spada tratta da Macron , all'arresto di influencer filo governativi algerini residenti in Francia fino alla proposta di rivedere gli accordi del 1968 che regolano la presenza degli algerini in Francia. Ma dietro questa ennesima crisi diplomatica c'è il voltafaccia francese sulla questione del Sahara occidentale ,in quanto Parigi ha riconosciuto la sovranità marocchina sul territorio saharawi allineandosi di fatto alle posizioni statunitensi ed israeliane. Algeri da sempre sostenitrice della causa del popolo saharawi non ha digerito lo sgarbo e da qui sono partite una serie di ritorsioni reciproche che hanno invelenito i rapporti fra Parigi ed Algeri. L'aumento della retorica anticoloniale del presidente algerino è anche proporzionale alla crisi di legittimità del \"pouvoir\" ,il sistema di potere corrotto consolidato nel paese frutto del deviazionismo della classe dirigente uscita dalla lotta liberazione che portò all'indipedemza del paese nel 1962.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-23012025-ALGERIA.mp3\"][/audio]","25 Gennaio 2025","2025-01-25 17:27:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 23/01/2025-LA NUOVA ERA DEL MULTIPOLARISMO MUSCOLARE DI TRUMP-IL TECNO FEUDALESIMO DEI PADRONI DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE CONDIZIONA GLI EQUILIBRI MONDIALI-ALGERIA E FRANCIA RAPPORTI DIFFICILI E STRASCICHI COLONIALI.",1737826062,[412],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[320],{"post_content":415,"post_title":419},{"matched_tokens":416,"snippet":417,"value":418},[78],"americani nel primo novecento. La \u003Cmark>nuova\u003C/mark> età dell'oro richiamata da Trump","Bastioni di Orione continua a provare a leggere la fase che si apre con la presidenza Trump confrontandosi con Giorgio Monestarolo ,insegnante e ricercatore che si occupa di storia economica e sociale .Trump e il suo movimento Maga hanno raccolto senza dubbio gli scontenti della globalizzazione interpretando un disagio sociale che ha trovato espressione in un epifenomeno che apparentemente non è effimero ma probabilmente destinato a caratterizare la società americana per un periodo abbastanza lungo. Trump ha accettato ,a differenza della visione del globalismo ideologico dei neocon democratici, la natura multipolare degli equilibri mondiali così come si sono configurati in questa fase di post globalizzazione . Naturalmente la sua interpretazione si discosta dal concetto di multilateralismo ,che suppone un sistema di non ingerenza e riconoscimento reciproco dei soggetti ,ma si concretizza in un multipolarismo muscolare in cui ciascun polo dominante ha mano libera nella sua sfera d'influenza riformulando ed adattando teorie ritenute ormai desuete come la dottrina Monroe o quella del \"big stick\" ,cara agli imperialisti americani nel primo novecento. La \u003Cmark>nuova\u003C/mark> età dell'oro richiamata da Trump evoca una \u003Cmark>nuova\u003C/mark> fase di accumulazione originaria selvaggia in risposta alla crisi di profitto del capitale ,che presuppone la ricerca di nuovi territori di espansione per la valorizzazione dei capitali e lo sfruttamento di risorse. Questa logica sottende una competizione interimperialista che porta a confliggere gli interessi statunitensi con quelli dell'Europa ,dove una classe dirigente inetta sta portando il continente verso uno scenario bellico senza uscita. L'annunciata politica dei dazi ,foriera di processi inflazionistici , porterà alla crescita di sentimenti anti americani in Europa che purtroppo in mancanza di una visione di classe articolata da soggetti politici rappresentativi degli interessi dei subalterni,verranno manipolati dall'ultradestra populista.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/bastioni-di-Orione-Monestarolo-23012025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Alessandro Aresu consigliere scientifico di \"Limes\" e autore del libro \"Geopolitica dell'intelligenza artificiale \", parliamo degli scenari legati alla diffusione dell'intelligenza artificiale commentando la notizia dell'annunciato investimento di 500 miliardi di dollari in Stargate ,join venture composta da \"Open AI\",\"Oracle\" e \"Softbank\" ,sostenuta dal fondo emiratino Mgx per la realizzazione in Texas di 20 data center da circa 5 gigawatt ciascuno. La filiera industriale dell'intelligenza artificiale ha al suo centro la costruzione dei \"data center\", grossi magazzini con all'interno supercomputer .La manifattura elettronica viene sostenuta da ingenti investimenti provenienti dalle società high tech che sono espressione della grande concentrazione di capitali e potere economico che decide d'investire anche nella politica americana .Attraverso il meccanismo dei \"superpac\" hanno sostenuto la campagna elettorale di Trump anche grazie alle enormi plusvalenze ricavate dal loro valore azionario ,spesso enormemente gonfiato . Si assiste ad una interconnessione fra le strutture governative,l'industria militare e le aziende tecnologiche che ha portato ad una supremazia americana nella tecnologia spaziale attraverso aziende private. Questa struttura produttiva ha come conseguenza una dipendenza dalla tecnologia di aziende come \"Space x\" che consente agli Stati Uniti di ottenere la riusabilità dei vettori con enorme vantaggio sui concorrenti. Lo strapotere di queste corporation high tech pone la questione delle ricadute sociali di un capitale che non considera nulla al di fuori di sè e la sua regolazione .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-23012025-ARESU.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Karim Metref ,giornalista algerino, parliamo dello stato delle relazioni fra Francia ed Algeria che si stanno rapidamente deteriorando. I nodi sono legati alla memoria coloniale ,ai casi dello scrittore Boualem Sansal ,arrestato ad Algeri e difeso a spada tratta da Macron , all'arresto di influencer filo governativi algerini residenti in Francia fino alla proposta di rivedere gli accordi del 1968 che regolano la presenza degli algerini in Francia. Ma dietro questa ennesima crisi diplomatica c'è il voltafaccia francese sulla questione del Sahara occidentale ,in quanto Parigi ha riconosciuto la sovranità marocchina sul territorio saharawi allineandosi di fatto alle posizioni statunitensi ed israeliane. Algeri da sempre sostenitrice della causa del popolo saharawi non ha digerito lo sgarbo e da qui sono partite una serie di ritorsioni reciproche che hanno invelenito i rapporti fra Parigi ed Algeri. L'aumento della retorica anticoloniale del presidente algerino è anche proporzionale alla crisi di legittimità del \"pouvoir\" ,il sistema di potere corrotto consolidato nel paese frutto del deviazionismo della classe dirigente uscita dalla lotta liberazione che portò all'indipedemza del paese nel 1962.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-23012025-ALGERIA.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":420,"snippet":423,"value":423},[421,422],"NUOVA","ERA","BASTIONI DI ORIONE 23/01/2025-LA \u003Cmark>NUOVA\u003C/mark> \u003Cmark>ERA\u003C/mark> DEL MULTIPOLARISMO MUSCOLARE DI TRUMP-IL TECNO FEUDALESIMO DEI PADRONI DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE CONDIZIONA GLI EQUILIBRI MONDIALI-ALGERIA E FRANCIA RAPPORTI DIFFICILI E STRASCICHI COLONIALI.",[425,427],{"field":90,"matched_tokens":426,"snippet":423,"value":423},[421,422],{"field":87,"matched_tokens":428,"snippet":417,"value":418},[78],{"best_field_score":94,"best_field_weight":430,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":48,"score":431,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":48},15,"1157451471441100922",{"document":433,"highlight":450,"highlights":455,"text_match":92,"text_match_info":458},{"comment_count":48,"id":434,"is_sticky":48,"permalink":435,"podcastfilter":436,"post_author":51,"post_content":438,"post_date":439,"post_excerpt":54,"post_id":434,"post_modified":440,"post_thumbnail":441,"post_title":442,"post_type":350,"sort_by_date":443,"tag_links":444,"tags":447},"93728","http://radioblackout.org/podcast/controvento-progresso-o-speculazione/",[437],"controvento","Controvento è un podcast realizzato in collaborazione con Radio Onda D'Urto e Confluenza, rubrica di Infoaut.\r\n\r\nPrimo capitolo - Progresso o speculazione?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Controvento1_ok.mp3\"][/audio]\r\n\r\nSecondo capitolo - La corsa all'oro\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Controvento2.mp3\"][/audio]\r\n\r\nTerzo capitolo - Dal tramonto di questo sistema\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Controvento3sesx_mixdown.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQuarto capitolo – Fino all’alba di una nuova era.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Controvento4_mixdown.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQuinto capitolo - Eppure soffia ancora\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Controvento5giusto_ok.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n ","25 Novembre 2024","2025-02-04 08:28:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/controvento6-1-200x110.png","Controvento - Alla scoperta della speculazione energetica",1732524578,[445,446],"http://radioblackout.org/tag/speculazione-energetica/","http://radioblackout.org/tag/sardegna/",[448,449],"#speculazione energetica","sardegna",{"post_content":451},{"matched_tokens":452,"snippet":453,"value":454},[78,79],"capitolo – Fino all’alba di una \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark>.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Controvento4_mixdown.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQuinto capitolo - Eppure","Controvento è un podcast realizzato in collaborazione con Radio Onda D'Urto e Confluenza, rubrica di Infoaut.\r\n\r\nPrimo capitolo - Progresso o speculazione?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Controvento1_ok.mp3\"][/audio]\r\n\r\nSecondo capitolo - La corsa all'oro\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Controvento2.mp3\"][/audio]\r\n\r\nTerzo capitolo - Dal tramonto di questo sistema\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Controvento3sesx_mixdown.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQuarto capitolo – Fino all’alba di una \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark>.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Controvento4_mixdown.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQuinto capitolo - Eppure soffia ancora\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Controvento5giusto_ok.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n ",[456],{"field":87,"matched_tokens":457,"snippet":453,"value":454},[78,79],{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":172,"num_tokens_dropped":48,"score":173,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":48},{"document":460,"highlight":473,"highlights":478,"text_match":92,"text_match_info":481},{"comment_count":48,"id":461,"is_sticky":48,"permalink":462,"podcastfilter":463,"post_author":464,"post_content":465,"post_date":466,"post_excerpt":54,"post_id":461,"post_modified":467,"post_thumbnail":468,"post_title":469,"post_type":350,"sort_by_date":470,"tag_links":471,"tags":472},"83946","http://radioblackout.org/podcast/la-fine-della-fine-della-storia-s-2-2-scioperi-americani-bolla-cinese/",[307],"cattivipensieri","Dallo scorso 15 settembre migliaia di lavoratori statunitensi dell’automobile, inquadrati nel sindacato di categoria UAW (United Auto Workers), stanno portando avanti uno sciopero (che potremmo definire “a singhiozzo”) contro le “Big Three” del comparto: General Motors, Stellantis e Ford. La mobilitazione, che secondo alcuni sondaggi otterrebbe la simpatia di oltre il 70 % degli statunitensi, sembra essere pronta a durare a lungo, portando una sfida notevole alle multinazionali del settore. Le richieste sono di un aumento netto del 40% del salario, lo stesso rapporto, in percentuale, degli aumenti che i boss delle rispettive imprese hanno ottenuto negli ultimi anni grazie ai notevoli incassi del settore. La Ford ha mostrato disponibilità alle trattative mentre Stellantis e General Motors non intendono cedere, adducendo che se venissero incontro alle richieste del sindacato, non potrebbero più reggere la competizione con le case produttrici concorrenti dove non esiste sindacalizzazione come Tesla, Honda e Toyota. La mobilitazione segna per ora un picco rispetto agli ultimi decenni e per la prima volta nella storia lo sciopero riguarda non solo uno, ma ben tre diverse imprese del settore dell’auto. La fiammata si inserisce del resto in un trend più generale di mobilitazioni salariali, col censimento di ben 900 scioperi registrati nell’ultimo anno. In particolare si segnala la lotta degli sceneggiatori di Hollywood e degli attori contro la sempre maggiore ingerenza e utilizzo dell’Intelligenza artificiale nella entertainment industry.\r\n\r\nAbbiamo raggiunto Felice Mometti a New York per avere una panoramica di queste mobilitazioni.\r\n\r\n****\r\n\r\nLa politica del presidente Biden, già battezzata Bidenomics, fatta di enormi investimenti nazionali, ripristino della produzione manifatturiera interna, acquisizione di miniere di litio e sostegno alla costruzione di fabbriche di microchip, appare in fondo come un tentativo ben militarizzato di superare la Cina.\r\n\r\nDal punto di vista dei decisori politici, l'orientamento anti-Cinese della politica industriale degli Stati Uniti non è l'effetto collaterale e sfortunato della \"transizione\" verde, ma il suo scopo principale. Per i suoi ideatori, la logica che governa la nuova era di spesa per le infrastrutture è fondamentalmente geopolitica: il suo precedente non è affatto il celebre New Deal ma piuttosto il keynesismo militare della Guerra Fredda.\r\n\r\nDescritto dettagliatamente in un rapporto per la Carnegie Foundation, firmato da Sullivan e da altri consiglieri di Biden, è come se la \"politica estera per la classe media\" avesse fatto crollare le distinzioni fittizie tra sicurezza nazionale e pianificazione economica. Le speranze che un commercio pacifico e globalizzato potesse indurre permanentemente le altre potenze ad accettare l'egemonia degli Stati Uniti sono ben presto andate in pezzi. \"Non c'è più una linea di demarcazione netta tra politica estera e politica interna\", ha dichiarato Biden nel suo discorso inaugurale sulla politica estera. \"Ogni azione che intraprendiamo all'estero, dobbiamo compierla tenendo a mente le famiglie lavoratrici americane.\" La vittoria di Trump, per cui sono state decisive le regioni deindustrializzate del \"massacro americano\" e della crisi dell'ossicodone aveva scosso l'establishment democratico che iniziava a capire che non necessariamente quanto era buono per Goldman Sachs non lo era per l'America.\r\n\r\n****\r\n\r\nNella seconda parte di trasmissione spostiamo lo sguardo dall'altro lato del Pacifico, andando ad analizzare la crisi attraversata dal settore immobiliare cinese, balzato ancora una volta alle cronache per il caso dei colossi Evergrande e Country Garden. Si tratta di una bolla speculativa sedimenta da tempo, fino ad ora in qualche modo congelata dall'azione del governo ma che riemerge in una particolare congiuntura economica segnata dal rallentamento della crescita, dall’aumento della disoccupazione (soprattutto giovanile), dal calo delle esportazioni, dalle crescenti tensioni nello scontro commerciale e tecnologico con gli Stati Uniti. Partendo da un suo recente articolo, andiamo ad inquadrare la vicenda insieme a Piero Favetta.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/la-fine-26-09.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nMichael Lind - Trump Can Win the Union Vote in 2024 \r\n\r\nGrey Anderson - Strategies of Denial\r\n\r\nPiero Favetta - Il tracollo di Evergrande e le crescenti difficoltà del capitalismo cinese","27 Settembre 2023","2023-09-28 10:50:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/us-strike-200x110.png","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA S.2 #2 - SCIOPERI AMERICANI, BOLLA CINESE",1695852756,[],[],{"post_content":474},{"matched_tokens":475,"snippet":476,"value":477},[78,79],"la logica che governa la \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> di spesa per le infrastrutture","Dallo scorso 15 settembre migliaia di lavoratori statunitensi dell’automobile, inquadrati nel sindacato di categoria UAW (United Auto Workers), stanno portando avanti uno sciopero (che potremmo definire “a singhiozzo”) contro le “Big Three” del comparto: General Motors, Stellantis e Ford. La mobilitazione, che secondo alcuni sondaggi otterrebbe la simpatia di oltre il 70 % degli statunitensi, sembra essere pronta a durare a lungo, portando una sfida notevole alle multinazionali del settore. Le richieste sono di un aumento netto del 40% del salario, lo stesso rapporto, in percentuale, degli aumenti che i boss delle rispettive imprese hanno ottenuto negli ultimi anni grazie ai notevoli incassi del settore. La Ford ha mostrato disponibilità alle trattative mentre Stellantis e General Motors non intendono cedere, adducendo che se venissero incontro alle richieste del sindacato, non potrebbero più reggere la competizione con le case produttrici concorrenti dove non esiste sindacalizzazione come Tesla, Honda e Toyota. La mobilitazione segna per ora un picco rispetto agli ultimi decenni e per la prima volta nella storia lo sciopero riguarda non solo uno, ma ben tre diverse imprese del settore dell’auto. La fiammata si inserisce del resto in un trend più generale di mobilitazioni salariali, col censimento di ben 900 scioperi registrati nell’ultimo anno. In particolare si segnala la lotta degli sceneggiatori di Hollywood e degli attori contro la sempre maggiore ingerenza e utilizzo dell’Intelligenza artificiale nella entertainment industry.\r\n\r\nAbbiamo raggiunto Felice Mometti a New York per avere una panoramica di queste mobilitazioni.\r\n\r\n****\r\n\r\nLa politica del presidente Biden, già battezzata Bidenomics, fatta di enormi investimenti nazionali, ripristino della produzione manifatturiera interna, acquisizione di miniere di litio e sostegno alla costruzione di fabbriche di microchip, appare in fondo come un tentativo ben militarizzato di superare la Cina.\r\n\r\nDal punto di vista dei decisori politici, l'orientamento anti-Cinese della politica industriale degli Stati Uniti non è l'effetto collaterale e sfortunato della \"transizione\" verde, ma il suo scopo principale. Per i suoi ideatori, la logica che governa la \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> di spesa per le infrastrutture è fondamentalmente geopolitica: il suo precedente non è affatto il celebre New Deal ma piuttosto il keynesismo militare della Guerra Fredda.\r\n\r\nDescritto dettagliatamente in un rapporto per la Carnegie Foundation, firmato da Sullivan e da altri consiglieri di Biden, è come se la \"politica estera per la classe media\" avesse fatto crollare le distinzioni fittizie tra sicurezza nazionale e pianificazione economica. Le speranze che un commercio pacifico e globalizzato potesse indurre permanentemente le altre potenze ad accettare l'egemonia degli Stati Uniti sono ben presto andate in pezzi. \"Non c'è più una linea di demarcazione netta tra politica estera e politica interna\", ha dichiarato Biden nel suo discorso inaugurale sulla politica estera. \"Ogni azione che intraprendiamo all'estero, dobbiamo compierla tenendo a mente le famiglie lavoratrici americane.\" La vittoria di Trump, per cui sono state decisive le regioni deindustrializzate del \"massacro americano\" e della crisi dell'ossicodone aveva scosso l'establishment democratico che iniziava a capire che non necessariamente quanto \u003Cmark>era\u003C/mark> buono per Goldman Sachs non lo \u003Cmark>era\u003C/mark> per l'America.\r\n\r\n****\r\n\r\nNella seconda parte di trasmissione spostiamo lo sguardo dall'altro lato del Pacifico, andando ad analizzare la crisi attraversata dal settore immobiliare cinese, balzato ancora una volta alle cronache per il caso dei colossi Evergrande e Country Garden. Si tratta di una bolla speculativa sedimenta da tempo, fino ad ora in qualche modo congelata dall'azione del governo ma che riemerge in una particolare congiuntura economica segnata dal rallentamento della crescita, dall’aumento della disoccupazione (soprattutto giovanile), dal calo delle esportazioni, dalle crescenti tensioni nello scontro commerciale e tecnologico con gli Stati Uniti. Partendo da un suo recente articolo, andiamo ad inquadrare la vicenda insieme a Piero Favetta.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/la-fine-26-09.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nMichael Lind - Trump Can Win the Union Vote in 2024 \r\n\r\nGrey Anderson - Strategies of Denial\r\n\r\nPiero Favetta - Il tracollo di Evergrande e le crescenti difficoltà del capitalismo cinese",[479],{"field":87,"matched_tokens":480,"snippet":476,"value":477},[78,79],{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":172,"num_tokens_dropped":48,"score":173,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":48},{"document":483,"highlight":496,"highlights":501,"text_match":92,"text_match_info":504},{"comment_count":48,"id":484,"is_sticky":48,"permalink":485,"podcastfilter":486,"post_author":487,"post_content":488,"post_date":489,"post_excerpt":54,"post_id":484,"post_modified":490,"post_thumbnail":491,"post_title":492,"post_type":350,"sort_by_date":493,"tag_links":494,"tags":495},"66708","http://radioblackout.org/podcast/fatherland-la-perla-di-labuan-12-2-2021/",[293],"Riccardino","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021.02.12-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"La costruzione dell'Arco di Trionfo ha avuto origine nel 1946 ed é terminata nel Giorno del Risveglio Nazionale nel 1950.\" Robert Harris in \"Fatherland\" del 1992 immagina che Hitler abbia vinto. Xavier March è un poliziotto di Berlino, ha passato la guerra sugli U-Boot e non capisce dove siano finiti gli ebrei del suo quartiere. Le sue domande incontrano risposte vaghe e porte sbattute. Fino al giorno in cui deve indagare sulla morte sospetta di un alto ufficiale delle SS e incontra la giornalista americana Charlotte McGuire. \"Era molto diversa dalle brave ragazze nazionalsocialiste che aborrono cosmetici, nicotina e alcol. Charlie faceva abbondante uso di tutti e tre.\" All'inizio tra i due c'è diffidenza, poi scoprono che li accomuna la voglia di sapere. L'indagine li porta a un traffico di opere d'arte rubate ma poi scoprono che c'é altro. Conti cifrati, cassette di sicurezza, documenti segreti. \"A partire dal 10 ottobre gli ebrei vengano evacuati dal territorio del Reich e trasferiti all'Est con una serie continua di trasporti.\" Alla scoperta dell'incoffessabile e innominabile verità si oppongono non solo i nazisti ma anche gli americani. Il presidente Joseph Kennedy sta per incontrare Hitler per una nuova era di scambi economici che niente deve turbare. Lo spiega a Charlotte l'addetto dell'ambasciata Usa Harry Nightingale. \"Kennedy ha guadagnato 10 punti nei sondaggi. Credi che voglia buttarli via per qualcosa che é successo tanti anni fa? I suoi uomini non esiteranno a ricorrere al gioco sporco. Ti scaricheranno addosso una tonnellata di fango.\" A quel punto per il vecchio poliziotto e la giovane giornalista non c'é scampo. \"Fatherland\" divenne nel 1995 il film \"Delitto di stato\" con Rutger Hauer e Miranda Richardson. Il genere é l'ucronia (dal greco: in nessun tempo). Nel 1942 la trama del romanzo e del film si discosta dalla storia vera che conosciamo. Ma è vera la simpatia nazista e antisemita di Joseph Kennedy (padre di John e Robert) anche se non fu mai presidente. Sono veri i tanti che preferirono non vedere e non capire. \"Ma certo che sapevamo! Lo sapevamo quando traslocavamo nelle loro case, quando occupavamo i loro posti di lavoro!\" Buon ascolto.\r\n\r\nPer i più curiosi:\r\n\r\nJohn Collins Squire (a cura di) \"Se la storia fosse andata diversamente - Saggi di storia virtuale\" Tea, Milano 2002;\r\n\r\nRobert Cowley (a cura di) \"Se Lenin non avesse fatto la rivoluzione - Nuove ipotesi di storia fatta con i se.\" Rizzoli, Milano 2002;\r\n\r\nPiergiorgio Nicolazzini (a cura di) \"I mondi del possibile - Cosa sarebbe accaduto se la storia avesse imboccato altre strade creando infiniti mondi che non conosciamo?\" Editrice Nord, Milano 1993.","13 Febbraio 2021","2021-05-30 09:28:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/FATHER2-181x110.png","FATHERLAND - LA PERLA DI LABUAN 12/2/2021",1613212692,[],[],{"post_content":497},{"matched_tokens":498,"snippet":499,"value":500},[78,79],"per incontrare Hitler per una \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> di scambi economici che niente","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021.02.12-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"La costruzione dell'Arco di Trionfo ha avuto origine nel 1946 ed é terminata nel Giorno del Risveglio Nazionale nel 1950.\" Robert Harris in \"Fatherland\" del 1992 immagina che Hitler abbia vinto. Xavier March è un poliziotto di Berlino, ha passato la guerra sugli U-Boot e non capisce dove siano finiti gli ebrei del suo quartiere. Le sue domande incontrano risposte vaghe e porte sbattute. Fino al giorno in cui deve indagare sulla morte sospetta di un alto ufficiale delle SS e incontra la giornalista americana Charlotte McGuire. \"\u003Cmark>Era\u003C/mark> molto diversa dalle brave ragazze nazionalsocialiste che aborrono cosmetici, nicotina e alcol. Charlie faceva abbondante uso di tutti e tre.\" All'inizio tra i due c'è diffidenza, poi scoprono che li accomuna la voglia di sapere. L'indagine li porta a un traffico di opere d'arte rubate ma poi scoprono che c'é altro. Conti cifrati, cassette di sicurezza, documenti segreti. \"A partire dal 10 ottobre gli ebrei vengano evacuati dal territorio del Reich e trasferiti all'Est con una serie continua di trasporti.\" Alla scoperta dell'incoffessabile e innominabile verità si oppongono non solo i nazisti ma anche gli americani. Il presidente Joseph Kennedy sta per incontrare Hitler per una \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> di scambi economici che niente deve turbare. Lo spiega a Charlotte l'addetto dell'ambasciata Usa Harry Nightingale. \"Kennedy ha guadagnato 10 punti nei sondaggi. Credi che voglia buttarli via per qualcosa che é successo tanti anni fa? I suoi uomini non esiteranno a ricorrere al gioco sporco. Ti scaricheranno addosso una tonnellata di fango.\" A quel punto per il vecchio poliziotto e la giovane giornalista non c'é scampo. \"Fatherland\" divenne nel 1995 il film \"Delitto di stato\" con Rutger Hauer e Miranda Richardson. Il genere é l'ucronia (dal greco: in nessun tempo). Nel 1942 la trama del romanzo e del film si discosta dalla storia vera che conosciamo. Ma è vera la simpatia nazista e antisemita di Joseph Kennedy (padre di John e Robert) anche se non fu mai presidente. Sono veri i tanti che preferirono non vedere e non capire. \"Ma certo che sapevamo! Lo sapevamo quando traslocavamo nelle loro case, quando occupavamo i loro posti di lavoro!\" Buon ascolto.\r\n\r\nPer i più curiosi:\r\n\r\nJohn Collins Squire (a cura di) \"Se la storia fosse andata diversamente - Saggi di storia virtuale\" Tea, Milano 2002;\r\n\r\nRobert Cowley (a cura di) \"Se Lenin non avesse fatto la rivoluzione - Nuove ipotesi di storia fatta con i se.\" Rizzoli, Milano 2002;\r\n\r\nPiergiorgio Nicolazzini (a cura di) \"I mondi del possibile - Cosa sarebbe accaduto se la storia avesse imboccato altre strade creando infiniti mondi che non conosciamo?\" Editrice Nord, Milano 1993.",[502],{"field":87,"matched_tokens":503,"snippet":499,"value":500},[78,79],{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":172,"num_tokens_dropped":48,"score":173,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":48},{"document":506,"highlight":520,"highlights":525,"text_match":92,"text_match_info":528},{"comment_count":48,"id":507,"is_sticky":48,"permalink":508,"podcastfilter":509,"post_author":510,"post_content":511,"post_date":512,"post_excerpt":54,"post_id":507,"post_modified":513,"post_thumbnail":514,"post_title":515,"post_type":350,"sort_by_date":516,"tag_links":517,"tags":519},"56023","http://radioblackout.org/podcast/voci-dallantropocene-21-ottobre-2019-puntata-0/",[312],"antropocenici","L'Olocene è alle spalle. Una nuova era geologica è sorta dal peso esorbitante della presenza umana. L'uomo, ci dicono, ha finito con assumere il ruolo di forza geologica dominante, sconquassando delicati equilibri (ph degli oceani, andamento climatico, livello delle acque, biodiversità, cicli biogeochimici) con effetti potenzialmente fatali per la vita sul Pianeta.\r\n\r\nOccorre rilevare che questa presenza umana tanto ingombrante, nella sua concretezza, è soprattutto la civilizzazione capitalista. Quali sono gli autori che più o meglio di altri si stanno interrogando su questo concetto per uscire da una narrazione che ci vuole tutti colpevoli perché incapaci di rinunciare a uno stile di vita o ad abitudini consolidate?\r\n\r\nL'Antropocene è in definitiva il parto mostruoso di un'accumulazione incessante incominciata oltre cinquecento anni fa o è figlio dell'accelerazione industriale post settecentesca?\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/voci_puntata_0.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","3 Novembre 2019","2019-11-21 18:06:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/voci-0-200x110.jpg","Un nome, molte sfumature - Voci dall'Antropocene #0 - 21/10/19",1572803036,[518],"http://radioblackout.org/tag/voci-antropocene/",[331],{"post_content":521},{"matched_tokens":522,"snippet":523,"value":524},[78,79],"L'Olocene è alle spalle. Una \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> geologica è sorta dal peso","L'Olocene è alle spalle. Una \u003Cmark>nuova\u003C/mark> \u003Cmark>era\u003C/mark> geologica è sorta dal peso esorbitante della presenza umana. L'uomo, ci dicono, ha finito con assumere il ruolo di forza geologica dominante, sconquassando delicati equilibri (ph degli oceani, andamento climatico, livello delle acque, biodiversità, cicli biogeochimici) con effetti potenzialmente fatali per la vita sul Pianeta.\r\n\r\nOccorre rilevare che questa presenza umana tanto ingombrante, nella sua concretezza, è soprattutto la civilizzazione capitalista. Quali sono gli autori che più o meglio di altri si stanno interrogando su questo concetto per uscire da una narrazione che ci vuole tutti colpevoli perché incapaci di rinunciare a uno stile di vita o ad abitudini consolidate?\r\n\r\nL'Antropocene è in definitiva il parto mostruoso di un'accumulazione incessante incominciata oltre cinquecento anni fa o è figlio dell'accelerazione industriale post settecentesca?\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/voci_puntata_0.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[526],{"field":87,"matched_tokens":527,"snippet":523,"value":524},[78,79],{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":172,"num_tokens_dropped":48,"score":173,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":48},6683,{"collection_name":350,"first_q":283,"per_page":25,"q":283},{"title":532,"slug":533},"Bobina","bobina-intelligente",["Reactive",535],{},["Set"],["ShallowReactive",538],{"$f_gHogzgsXwyL7KBO1jhzKvSrPuXuDt76udnDdqtTLrs":-1,"$fvfusyKu2D38wsXHAoZraIxOvMvewJ3JaFFHzU4FvuPk":-1},true,"/search?query=nuova+era"]