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Sospesi i lavori dell'oleodotto","post",1481040154,[60,61,62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/lago-oahe/","http://radioblackout.org/tag/lakota/","http://radioblackout.org/tag/obama/","http://radioblackout.org/tag/oleodotto/","http://radioblackout.org/tag/sioux/","http://radioblackout.org/tag/standing-rock/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/","http://radioblackout.org/tag/trump/",[25,21,17,23,15,31,69,70],"Stati Uniti","Trump",{"tags":72},[73,75,77,79,82,84,86,88],{"matched_tokens":74,"snippet":25},[],{"matched_tokens":76,"snippet":21},[],{"matched_tokens":78,"snippet":17},[],{"matched_tokens":80,"snippet":81},[23],"\u003Cmark>oleodotto\u003C/mark>",{"matched_tokens":83,"snippet":15},[],{"matched_tokens":85,"snippet":31},[],{"matched_tokens":87,"snippet":69},[],{"matched_tokens":89,"snippet":70},[],[91],{"field":34,"indices":92,"matched_tokens":93,"snippets":95},[38],[94],[23],[81],578730123365712000,{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":100,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,"578730123365711977",{"document":102,"highlight":124,"highlights":129,"text_match":133,"text_match_info":134},{"cat_link":103,"category":104,"comment_count":46,"id":105,"is_sticky":46,"permalink":106,"post_author":49,"post_content":107,"post_date":108,"post_excerpt":52,"post_id":105,"post_modified":109,"post_thumbnail":110,"post_thumbnail_html":111,"post_title":112,"post_type":57,"sort_by_date":113,"tag_links":114,"tags":119},[43],[45],"88156","http://radioblackout.org/2024/03/accordi-bilaterali-tra-turchia-ed-iraq/","È di pochi giorni fa la notizia di alcuni incontri diplomatici che hanno visto confrontarsi funzionari del ministero degli Esteri e della Difesa turchi con esponenti del governo iraqeno.\r\n\r\nL’obiettivo di questi incontri è duplice. Da un lato, il governo di Erdogan è intenzionato ad aumentare la pressione sul PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, che dalle montagne del Kurdistan iraqeno combatte attivamente contro le truppe turche. Il governo di Baghdad, in seguito alle richieste turche, ha recentemente dichiarato il PKK „organizzazione terroristica“ sul proprio territorio nazionale, ponendo quindi le basi per una possibile operazione congiunta turco-iraqena contro i combattenti curdi nel Nord del paese.\r\nDall’altro lato, la Turchia punta ad una espansione della propria zona di influenza politica ed economica, intervenendo in Iraq con un piano di investimento infrastrutturale da 17 miliardi di dollari. Si tratta del progetto di costruzione di un nuovo corridoio logistico che conduca da al-Haw, porto sulla costa meridionale dell'Iraq, direttamente al confine turco, attraversando le zone attualmente controllate dal Kurdistan Regional Government e in cui opera proprio il PKK.\r\n\r\nIl corridoio - dal nome accattivante di „Development Route“ - è destinato a comprendere un’autostrada e una ferrovia ad alta velocità, con la possibilità futura di costruire anche un oleodotto. Il progetto acquista una centralità ancora maggiore dal momento in cui l’aggressione israeliana a Gaza ha provocato il tentativo di blocco yemenita - con attacchi missilistici contro le navi occidentali quasi quotidiani - nei confronti dei flussi logistici che attraversano il canale di Suez.\r\n\r\nL’idea di un nuovo corridoio logistico che unisca il golfo Persico e l’Europa è quindi quella di garantire la regolarità dei flussi di merci e di energia che provengono dall’India e dall’estremo Oriente, approfittando della guerra attualmente in corso in Medio Oriente, garantendo alla Turchia l’espansione della propria sfera di influenza politica ed economica in Iraq, e fornendo contemporaneamente l’opportunità al governo di Erdogan di intervenire direttamente contro il PKK lungo il proprio confine meridionale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/JACOPOBINDIRADIO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","22 Marzo 2024","2024-03-22 14:30:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Bildschirmfoto-2024-03-22-um-14.26.15-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"129\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Bildschirmfoto-2024-03-22-um-14.26.15-300x129.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Bildschirmfoto-2024-03-22-um-14.26.15-300x129.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Bildschirmfoto-2024-03-22-um-14.26.15-1024x441.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Bildschirmfoto-2024-03-22-um-14.26.15-768x330.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Bildschirmfoto-2024-03-22-um-14.26.15-100x44.png 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Bildschirmfoto-2024-03-22-um-14.26.15.png 1534w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Accordi bilaterali tra Turchia ed Iraq",1711117832,[115,116,117,118],"http://radioblackout.org/tag/conflitti-globali/","http://radioblackout.org/tag/iraq/","http://radioblackout.org/tag/kurdistan/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[120,121,122,123],"conflitti globali","iraq","Kurdistan","Turchia",{"post_content":125},{"matched_tokens":126,"snippet":127,"value":128},[23],"futura di costruire anche un \u003Cmark>oleodotto\u003C/mark>. Il progetto acquista una centralità","È di pochi giorni fa la notizia di alcuni incontri diplomatici che hanno visto confrontarsi funzionari del ministero degli Esteri e della Difesa turchi con esponenti del governo iraqeno.\r\n\r\nL’obiettivo di questi incontri è duplice. Da un lato, il governo di Erdogan è intenzionato ad aumentare la pressione sul PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, che dalle montagne del Kurdistan iraqeno combatte attivamente contro le truppe turche. Il governo di Baghdad, in seguito alle richieste turche, ha recentemente dichiarato il PKK „organizzazione terroristica“ sul proprio territorio nazionale, ponendo quindi le basi per una possibile operazione congiunta turco-iraqena contro i combattenti curdi nel Nord del paese.\r\nDall’altro lato, la Turchia punta ad una espansione della propria zona di influenza politica ed economica, intervenendo in Iraq con un piano di investimento infrastrutturale da 17 miliardi di dollari. Si tratta del progetto di costruzione di un nuovo corridoio logistico che conduca da al-Haw, porto sulla costa meridionale dell'Iraq, direttamente al confine turco, attraversando le zone attualmente controllate dal Kurdistan Regional Government e in cui opera proprio il PKK.\r\n\r\nIl corridoio - dal nome accattivante di „Development Route“ - è destinato a comprendere un’autostrada e una ferrovia ad alta velocità, con la possibilità futura di costruire anche un \u003Cmark>oleodotto\u003C/mark>. Il progetto acquista una centralità ancora maggiore dal momento in cui l’aggressione israeliana a Gaza ha provocato il tentativo di blocco yemenita - con attacchi missilistici contro le navi occidentali quasi quotidiani - nei confronti dei flussi logistici che attraversano il canale di Suez.\r\n\r\nL’idea di un nuovo corridoio logistico che unisca il golfo Persico e l’Europa è quindi quella di garantire la regolarità dei flussi di merci e di energia che provengono dall’India e dall’estremo Oriente, approfittando della guerra attualmente in corso in Medio Oriente, garantendo alla Turchia l’espansione della propria sfera di influenza politica ed economica in Iraq, e fornendo contemporaneamente l’opportunità al governo di Erdogan di intervenire direttamente contro il PKK lungo il proprio confine meridionale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/JACOPOBINDIRADIO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[130],{"field":131,"matched_tokens":132,"snippet":127,"value":128},"post_content",[23],578730123365187700,{"best_field_score":135,"best_field_weight":136,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":137,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":139,"highlight":163,"highlights":168,"text_match":133,"text_match_info":171},{"cat_link":140,"category":141,"comment_count":46,"id":142,"is_sticky":46,"permalink":143,"post_author":49,"post_content":144,"post_date":145,"post_excerpt":52,"post_id":142,"post_modified":146,"post_thumbnail":147,"post_thumbnail_html":148,"post_title":149,"post_type":57,"sort_by_date":150,"tag_links":151,"tags":159},[43],[45],"48222","http://radioblackout.org/2018/06/il-vertice-kim-trump-uno-sguardo-dallarea-del-pacifico/","Finito l'evento mediatico e propagandistico svoltosi nella cornice caldo umida di Singapore e dopo la diffusione di un documento generico e fumoso, senza allusioni a verificabilità e irreversibilità della denuclearizzazione, ma la fase era decisamente simbolica; un'ufficialità utile solo come facciata per avviare la pacificazione lunghissima e reale della penisola coreana, è interessante analizzare gli eventi per capire chi ne trae più vantaggio, quale nazione possa essere la reale manovratrice dei pupazzi impegnati a darsi pacche sulla scena mondiale.\r\n\r\nSpicca la posizione della Cina, vera burattinaia intenta a limitare le intemperanze nordcoreane, evitare ingerenze militari statunitensi, allargare il controllo sull'area, acquisire zone di pesca e dazi nel Pacifico, estendere la rete della Via della seta (che sta producendo resistenze presso i paesi dell'area, a cominciare dal Vietnam che maltollerano l'espansione di Xi nel Mar Cinese meridionale).\r\n\r\nAl contempo è importante non perdere d'occhio le manovre degli altri comprimari, come il Giappone di Abe Shinzo in difficoltà interna e ora preoccupato dalla parziale perdita dello scudo militare americano, intento a risparmiare in spese belliche nello scacchiere del Pacifico, dando ragione alla tesi della doppia sospensione cara a Pechino.\r\n\r\nAltro vincitore in questa contingenza si direbbe sia Moon Jae-in che ha fortemente voluto la distensione ed è già stato premiato alle urne per la sua politica di aperture.\r\n\r\nPer dirimere questa matassa che si sta lentamente sbrogliando, abbiamo chiesto lumi a Simone Pieranni, esperto sinologo che ha seguito in loco gli eventi.\r\n\r\nIntanto le diplomazie sono impegnate a rendere più pragmatico il nuovo corso fatto di trattative e concessioni e richieste... e sempre maggiore controllo della potenza cinese, senza dimenticare gli interessi russi che confinano con un oleodotto con P'yongyang: infatti pure Putin incontrerà a breve Kim.\r\n\r\nPieranni","16 Giugno 2018","2018-06-20 12:07:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/mar-cinese-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"201\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/mar-cinese-300x201.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/mar-cinese-300x201.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/mar-cinese-768x515.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/mar-cinese.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il vertice Kim/Trump: uno sguardo dall'area del Pacifico",1529163715,[152,153,154,155,156,157,158],"http://radioblackout.org/tag/abe-shinzo/","http://radioblackout.org/tag/area-del-pacifico/","http://radioblackout.org/tag/cina/","http://radioblackout.org/tag/corea/","http://radioblackout.org/tag/kim-trump/","http://radioblackout.org/tag/mar-cinese-meridionale/","http://radioblackout.org/tag/moon-jae-in/",[160,161,162,19,27,33,29],"Abe Shinzo","Area del PAcifico","cina",{"post_content":164},{"matched_tokens":165,"snippet":166,"value":167},[23],"russi che confinano con un \u003Cmark>oleodotto\u003C/mark> con P'yongyang: infatti pure Putin","Finito l'evento mediatico e propagandistico svoltosi nella cornice caldo umida di Singapore e dopo la diffusione di un documento generico e fumoso, senza allusioni a verificabilità e irreversibilità della denuclearizzazione, ma la fase era decisamente simbolica; 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La tribù degli Sioux, assieme ad altr* attivist* solidali ha costruito un movimento di resistenza al progetto che sta crescendo sempre di più sul territorio nazionale, ma che sta trovando solidarietà anche in altre parti del mondo.\r\n\r\nAscolta qui l'approfondimento:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/no-dapl-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui di seguito la lettura di un testo di riflessione sull'intervento del movimento anarchico all'interno delle lotte di resistenza indigene:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/no-dapl-2.mp3\"][/audio]","7 Ottobre 2016","2018-10-24 18:39:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/NI-1-200x110.jpg","No DAPL: lotte di resistenza indigene","podcast",1475848071,[217,218,219,63,220,64],"http://radioblackout.org/tag/ecologismo/","http://radioblackout.org/tag/fracking/","http://radioblackout.org/tag/no-dapl/","http://radioblackout.org/tag/resistenza-indigena/",[195,192,190,23,199,15],{"post_content":223,"tags":227},{"matched_tokens":224,"snippet":225,"value":226},[23],"di costruzione di un mega \u003Cmark>oleodotto\u003C/mark> che dovrebbe estendersi per quasi"," \r\n\r\nNella puntata di liberation front di martedì 4 ottobre abbiamo raccontato la storia della lotta No Dapl, ovvero la contestazione al progetto di costruzione di un mega \u003Cmark>oleodotto\u003C/mark> che dovrebbe estendersi per quasi 2000 chilometri nel territorio statunitense, attraverso gli stati del North Dakota, South Dakota, Iowa e Illinois.\r\n\r\nUn ennesimo ecomostro che porta con sé enormi rischi per l'ambiente e mette a repentaglio la sopravvivenza delle popolazioni native di quei luoghi. 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danno ma smentita dai video pubblicati dalle organizzazioni indigene ,le conseguenze sull'approvvigionamento idrico di almeno 60000 abitanti indigeni della zona poichè lo sversamento ha raggiunto importanti corsi d'acqua ,e poi l'ancor piu' grave perdita in mare di migliaia di fusti di petrolio a largo delle coste peruviane ,con gravi responsabiltà della multinazionale spagnola Repsol che in un primo momento ha cercato di minimizzare l'entità del danno ,le conseguenze politiche del disastro con la richiesta da parte del governo peruviano di sanzioni esemplari e le proteste della popolazione della zona che vive prevalentemente di pesca, rimasta senza mezzi di sostentamento .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/ECUADOR-PERU.mp3\"][/audio]","12 Febbraio 2022","2022-02-12 12:39:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/blade-1-200x110.jpg","Bastioni di Orione 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mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/canada.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAfffrontiamo con Arianna Poletti ricercatrice che vive a Tunisi le recenti evoluzioni della crisi istituzionale in Tunisia dopo lo scioglimento del Consiglio nazionale della magistratura da parte del presidente Kais Saied ,continua lo smantellamento dei contrappesi al potere presidenziale dopo la dissoluzione per decreto del parlamento il 25 luglio scorso ,ci si interroga sulla natura del progetto populista di Saied ,con riferimento anche all'esperienza libica , con la nostra interlocutrice inoltre approfondiamo lo stato della sinistra tunisina ,la effervescenza della società civile ,la recessione economica e l'inflazione che colpisce la popolazione tunisina .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/TUNISIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nInfine parliamo con Diego Battistessa esperto di Latinoamerica delle conseguenze dei devastanti disastri ambientali che si sono succeduti in Ecuador e Perù , la situazione di devastazione di un area protetta all'interno della selva amazzonica ecuadoriana ad 80 km dalla capitale a causa della rottura di un \u003Cmark>oleodotto\u003C/mark> della OCP Ecuador ,che aveva negato la gravità del danno ma smentita dai video pubblicati dalle organizzazioni indigene ,le conseguenze sull'approvvigionamento idrico di almeno 60000 abitanti indigeni della zona poichè lo sversamento ha raggiunto importanti corsi d'acqua ,e poi l'ancor piu' grave perdita in mare di migliaia di fusti di petrolio a largo delle coste peruviane ,con gravi responsabiltà della multinazionale spagnola Repsol che in un primo momento ha cercato di minimizzare l'entità del danno ,le conseguenze politiche del disastro con la richiesta da parte del governo peruviano di sanzioni esemplari e le proteste della popolazione della zona che vive prevalentemente di pesca, rimasta senza mezzi di sostentamento .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/ECUADOR-PERU.mp3\"][/audio]",[272],{"field":131,"matched_tokens":273,"snippet":269,"value":270},[23],{"best_field_score":135,"best_field_weight":136,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":137,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},6637,{"collection_name":214,"first_q":23,"per_page":174,"q":23},["Reactive",278],{},["Set"],["ShallowReactive",281],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fzlVhwuk4p6_C1C08-1eFBnGrSQ9U4gmsrWmAzf2-GJc":-1},true,"/search?query=oleodotto"]