","Ucraina. Più orario meno salario","post",1650983946,[62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/legge-2136-ix/","http://radioblackout.org/tag/licenziamenti/","http://radioblackout.org/tag/orario-di-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/salario/","http://radioblackout.org/tag/servant-of-the-people/","http://radioblackout.org/tag/ucraina/",[69,70,71,20,72,73],"legge 2136-IX","licenziamenti","orario di lavoro","servant of the people","Ucraina",{"post_content":75,"post_title":81,"tags":85},{"matched_tokens":76,"snippet":79,"value":80},[77,77,78],"di","lavoro","delle condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> vita e \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>. Sul sito anarcosindacalista polacco Iniziativa","Il governo ucraino approfitta della situazione creata dall’invasione russa per imporre alla classe operaia un drastico peggioramento delle condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> vita e \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>. Sul sito anarcosindacalista polacco Iniziativa dei Lavoratori è stato pubblicato materiale del Movimento Sociale Ucraino (Socjalnyj Ruh – Соціальний рух), un’organizzazione non governativa che cerca \u003Cmark>di\u003C/mark> costruire un partito dei lavoratori \u003Cmark>di\u003C/mark> ispirazione socialdemocratica. Questo materiale riguarda l’approvazione da parte della Verkhovna Rada (il parlamento ucraino) della legge 2136-IX.\r\nLa legge sull’organizzazione dei rapporti \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> durante la legge marziale è stata proposta da Halyna Tretyakova, (membro del partito filo-presidenziale Servant of the People, presidente della commissione per le politiche sociali e la tutela dei diritti dei reduci) nota per il suo disprezzo per i sindacati e l’attaccamento alle idee neoliberiste. Il provvedimento, definito scandaloso dal Movimento Sociale Ucraino, semplificherà notevolmente i licenziamenti, legalizzerà il mancato pagamento dei salari e prolungherà l’orario \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> fino a 60 ore settimanali. Con l’approvazione \u003Cmark>di\u003C/mark> questa legge, parlamento e governo si sono schierati con i capitalisti, lasciando i lavoratori alla loro mercé.\r\nNel primo mese \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra, in Ucraina il 50% dei lavoratori era rimasto disoccupato, mentre quattro milioni \u003Cmark>di\u003C/mark> persone hanno chiesto un risarcimento per mancato guadagno. La posizione del Socjalnyj Ruh risente del clima \u003Cmark>di\u003C/mark> ubriacatura nazionalista imposto da Zelenski e dalla sua cricca all’Ucraina, per cui la critica si muove tutta nella logica \u003Cmark>di\u003C/mark> contribuire in maniera equa alla guerra. L’ottica collaborazionista impedisce ai dirigenti \u003Cmark>di\u003C/mark> questa organizzazione \u003Cmark>di\u003C/mark> comprendere che la guerra è in primo luogo guerra dei governi alla classe operaia e ai ceti popolari del proprio paese, così in Russia come in Ucraina e nei vari Stati alleati dell’uno o dell’altro contendente.\r\nNe abbiamo parlato con Tiziano Antonelli, autore \u003Cmark>di\u003C/mark> un articolo su questo tema, uscito su Umanità Nova.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/2022-04-26-tiz-salario-ucraina.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":82,"snippet":84,"value":84},[83],"orario","Ucraina. 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L'università attuale si sorregge su questo meccanismo di sfruttamento del lavoro: \"Precarietà significa assenza di garanzie contrattuali, assenza di orario di lavoro, subordinazione della conoscenza, della ricerca e della formazione agli interessi del mercato e della guerra, in nome dei quali si legittima proprio l’ulteriore precarizzazione del lavoro in università garantita da questa proposta di riforma.\" Si legge dal comunicato delle Assemblee Precarie.\r\n\r\nLunedí 12 Maggio, infatti, è stato indetto, uno sciopero universitario nazionale, con l'appoggio delle sigle sindacali (Flc-Cgil, Usi, Cub, Usb, Cobas, Adl Cobas, Clap). L'eliminazione della Riforma Bernini, la condanna di un sistema lavorativo fallace e nocivo, così come la complicità di questo modello universitario con un progetto governativo bellicista, che sottreae fondi a istruzione e ricerca, sono le parole chiave di questa mobilitazione.\r\n\r\nE' già arrivata la condanna del Mur, Ministero dell'Università e della Ricerca, verso questa mobilitazione definendo la collaborazione con i sindacati \"dannosa per il paese\". Non di meno ci saranno mobilitazioni in molte città d'Italia tra cui Roma, Firenze, Pisa, Napoli, Bologna, Padova e Milano.\r\n\r\nA Torino la giornata inizierà dalle 7:30 con i blocchi al Castello del Valentino, preseguirà con un pranzo condiviso, il corteo cittadino alle 14:30 per concludersi con un assemblea in rettorato alle 17:oo.\r\n\r\nNe parliamo con Jek dell'Assemblea Precaria Universitaria Torinese:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/ScioperoPrecari12-05.mp3\"][/audio]","9 Maggio 2025","2025-05-10 15:51:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/PHOTO-2025-05-09-18-16-12-e1746807550952-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"204\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/PHOTO-2025-05-09-18-16-12-e1746807550952-300x204.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/PHOTO-2025-05-09-18-16-12-e1746807550952-300x204.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/PHOTO-2025-05-09-18-16-12-e1746807550952.jpg 750w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","SCIOPERO DELL'UNIVERSITA': CONTRO TAGLI, PRECARIETA' E GUERRA",1746816774,[131,132,133],"http://radioblackout.org/tag/blocchi-precari-metropolitani/","http://radioblackout.org/tag/lavoro-precario/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-delluniversita/",[135,136,137],"blocchi precari metropolitani","lavoro precario","Sciopero dell'università",{"post_content":139,"tags":143},{"matched_tokens":140,"snippet":141,"value":142},[77,77,83,77,78],"\u003Cmark>di\u003C/mark> garanzie contrattuali, assenza \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>orario\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, subordinazione della conoscenza, della ricerca","Per avere un \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> stabile nell'università allo stato attuale è richiesto ad ogni lavorator \u003Cmark>di\u003C/mark> sopportare tra i 15 e i 20 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> precarietà lavorativa che costringe ad una vita precaria a 360 gradi. 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Il suo lavoro è sempre stato svolto correttamente e non ci sono mai stati motivi per dubitare del suo impegno e della sua serietà all'interno della struttura. Un luogo non facile in cui operare e soggetto a regolamenti interni che dipendono direttamente della direzione carceraria. Prima di settembre Angela aveva ricevuto da parte della direzione una sorta di richiamo per aver indossato sul luogo di lavoro una maglietta No Tav, evidentemente un maglietta con un messaggio poco gradito all'interno di questa istituzione totale, dove evidentemente non vengono giudicati solamente i capi d'abbigliamento. In seguito, il 17 settermbre, ad Angela viene impedito l’accesso al carcere per motivi che vengono definiti \"di sicurezza”. Nessuna spiegazione ulteriore. Solo nelle settimane seguenti riuscirà a scoprire che a suo carico c'è stata una segnalazione della Digos che ha annotato uno “scambio di baci e abbracci con alcuni anarco insurrezionalisti”. Di fatto Angela quel giorno, finito il suo consueto orario di lavoro, uscendo dal carcere ha salutato una sua cara amica che prendeva parte ad un presidio di solidarietà per alcuni attivisti No Tav detenuti all'interno della struttura. In seguito a questa \"segnalazione\" le viene così negata la possibilità di poter continuare a lavorare e si compie un gravissimo atto di discriminazione nei suoi confronti. Il direttore del carcere per giustificare il licenziamento (per ora \"informale\" dato che manca un documento ufficiale di cessazione del rapporto di lavoro) parla di semplice applicazione di norme dei regolamenti interni, nei casi in cui viene a mancare \"la sicurezza\", mentre i prodi giornalisti della cronaca locale, tutti o quasi pro-tav, si sbizzarriscono mettendo sotto la lente di ingrandimento relazioni e scelte personali che riguardano solamente Angela e la sua vita.\r\nAscolta il suo intervento:\r\n\r\nUnknown","26 Ottobre 2015","2015-10-28 18:20:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/angela-licenziamento-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/angela-licenziamento-300x150.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/angela-licenziamento-300x150.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/angela-licenziamento.jpeg 318w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il licenziamento di Angela e il \"feudo\" delle Vallette",1445877519,[178,179,180,181,182,183,184],"http://radioblackout.org/tag/direzione-carcere/","http://radioblackout.org/tag/discriminazione/","http://radioblackout.org/tag/licenziamento/","http://radioblackout.org/tag/movimento-no-tav/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/vallette/",[33,186,187,188,189,18,190],"discriminazione","licenziamento","movimento No Tav","no tav","vallette",{"post_content":192,"post_title":196},{"matched_tokens":193,"snippet":194,"value":195},[83,77,78],"giorno, finito il suo consueto \u003Cmark>orario\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, uscendo dal carcere ha salutato","Questa mattina abbiamo parlato con Angela che, da tre anni, lavorava presso il carcere delle Vallette \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino come educatrice. 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Persone assunte, controllate, pagate da una piattaforma digitale, in genere a cottimo e senza nessuna garanzia. Tra queste persone alcune operano esclusivamente online, altre prestano servizio sul territorio (rider, autisti di Uber ecc.). Nella sola UE erano almeno 28 milioni nel 2022 e diventeranno 43 milioni nel 2024. In Italia sono intorno ai 600.000.\r\nUna normativa sulla tutela delle lavoratrici/tori digitali era attesa dal 2017, ma solo a dicembre 2021 la Commissione europea ha presentato una bozza di Direttiva i cui punti salienti erano due: obbligo di trasparenza degli algoritmi utilizzati per la gestione del personale, presunzione dell'esistenza di un rapporto di lavoro subordinato (salvo prova contraria) quando si presentassero almeno due dei seguenti cinque parametri:\r\n1) determinazione da parte dell'azienda del salario o di un tetto allo stipendio; 2) imposizione di regole su come deve essere svolto il lavoro 3) vigilanza sul lavoro anche mediante strumenti elettronici; 4) restrizioni alla possibilità di organizzare il proprio orario di lavoro, di rifiutare un incarico o di trasferirlo a terzi; 5) restrizioni alla possibilità di allargare la propria clientela o di lavorare per altre piattaforme. Secondo la Commissione questa Direttiva avrebbe consentito di regolarizzare almeno 5,5 milioni di platform worker, attualmente considerate lavoratrici/ori autonome/i.\r\nDopo due anni di melina si è arrivati all'attuale compromesso. Resta l'obbligo di trasparenza degli algoritmi e viene proibito il licenziamento del personale attraverso procedure automatiche. Non sarà più l'algoritmo a licenziarti (ma il licenziamento dovrà essere deciso da un essere umano (!).\r\nSpariscono invece i famosi cinque parametri e rimane la presunzione di lavoro dipendente in base (più genericamente) alla presenza di “fatti che indicano il controllo e la direzione, secondo la legge nazionale, i contratti collettivi o la prassi in vigore negli Stati membri e tenendo conto della giurisprudenza della Corte di giustizia”.\r\nLa partita vera è ancora tutta da giocare. Senza lotte significative cambierà ben poco.\r\nNel frattempo persino questo esile compromesso rischia di saltare alla partenza, viste le barricate innalzate dalla Germania.\r\nNe abbiamo parlato con Mauro De Agostini\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-20-platform-worker-de-agostini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","22 Febbraio 2024","2024-02-22 09:30:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/platform-worker-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/platform-worker-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/platform-worker-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/platform-worker-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/platform-worker-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/platform-worker-1536x1024.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/platform-worker.jpg 1618w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Platform worker: il miraggio della direttiva europea",1708594217,[219,220,221],"http://radioblackout.org/tag/direttiva-europea/","http://radioblackout.org/tag/platform-worker/","http://radioblackout.org/tag/rider/",[223,224,15],"direttiva europea","platform worker",{"post_content":226},{"matched_tokens":227,"snippet":228,"value":229},[77,83,77,78,77],"possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> organizzare il proprio \u003Cmark>orario\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, \u003Cmark>di\u003C/mark> rifiutare un incarico o","L'8 febbraio la Commissione europea ha annunciato il raggiungimento \u003Cmark>di\u003C/mark> un accordo sulla Direttiva relativa ai lavoratori digitali (\"platform worker\").\r\nI \"platform worker\" sono un proletariato digitale in rapida espansione. Persone assunte, controllate, pagate da una piattaforma digitale, in genere a cottimo e senza nessuna garanzia. Tra queste persone alcune operano esclusivamente online, altre prestano servizio sul territorio (rider, autisti \u003Cmark>di\u003C/mark> Uber ecc.). Nella sola UE erano almeno 28 milioni nel 2022 e diventeranno 43 milioni nel 2024. In Italia sono intorno ai 600.000.\r\nUna normativa sulla tutela delle lavoratrici/tori digitali era attesa dal 2017, ma solo a dicembre 2021 la Commissione europea ha presentato una bozza \u003Cmark>di\u003C/mark> Direttiva i cui punti salienti erano due: obbligo \u003Cmark>di\u003C/mark> trasparenza degli algoritmi utilizzati per la gestione del personale, presunzione dell'esistenza \u003Cmark>di\u003C/mark> un rapporto \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> subordinato (salvo prova contraria) quando si presentassero almeno due dei seguenti cinque parametri:\r\n1) determinazione da parte dell'azienda del salario o \u003Cmark>di\u003C/mark> un tetto allo stipendio; 2) imposizione \u003Cmark>di\u003C/mark> regole su come deve essere svolto il \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> 3) vigilanza sul \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> anche mediante strumenti elettronici; 4) restrizioni alla possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> organizzare il proprio \u003Cmark>orario\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, \u003Cmark>di\u003C/mark> rifiutare un incarico o \u003Cmark>di\u003C/mark> trasferirlo a terzi; 5) restrizioni alla possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> allargare la propria clientela o \u003Cmark>di\u003C/mark> lavorare per altre piattaforme. Secondo la Commissione questa Direttiva avrebbe consentito \u003Cmark>di\u003C/mark> regolarizzare almeno 5,5 milioni \u003Cmark>di\u003C/mark> platform worker, attualmente considerate lavoratrici/ori autonome/i.\r\nDopo due anni \u003Cmark>di\u003C/mark> melina si è arrivati all'attuale compromesso. Resta l'obbligo \u003Cmark>di\u003C/mark> trasparenza degli algoritmi e viene proibito il licenziamento del personale attraverso procedure automatiche. Non sarà più l'algoritmo a licenziarti (ma il licenziamento dovrà essere deciso da un essere umano (!).\r\nSpariscono invece i famosi cinque parametri e rimane la presunzione \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> dipendente in base (più genericamente) alla presenza \u003Cmark>di\u003C/mark> “fatti che indicano il controllo e la direzione, secondo la legge nazionale, i contratti collettivi o la prassi in vigore negli Stati membri e tenendo conto della giurisprudenza della Corte \u003Cmark>di\u003C/mark> giustizia”.\r\nLa partita vera è ancora tutta da giocare. Senza lotte significative cambierà ben poco.\r\nNel frattempo persino questo esile compromesso rischia \u003Cmark>di\u003C/mark> saltare alla partenza, viste le barricate innalzate dalla Germania.\r\nNe abbiamo parlato con Mauro De Agostini\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-20-platform-worker-de-agostini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[231],{"field":106,"matched_tokens":232,"snippet":228,"value":229},[77,83,77,78,77],{"best_field_score":161,"best_field_weight":162,"fields_matched":26,"num_tokens_dropped":48,"score":234,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":48},"1736172819517014129",{"document":236,"highlight":256,"highlights":274,"text_match":159,"text_match_info":284},{"cat_link":237,"category":238,"comment_count":48,"id":239,"is_sticky":48,"permalink":240,"post_author":51,"post_content":241,"post_date":242,"post_excerpt":54,"post_id":239,"post_modified":243,"post_thumbnail":244,"post_thumbnail_html":245,"post_title":246,"post_type":59,"sort_by_date":247,"tag_links":248,"tags":252},[45],[47],"81557","http://radioblackout.org/2023/04/torino-sciopero-di-maestre-ed-educatrici-comunali/","Il 17 marzo le maestre e le educatrici comunali hanno scioperato contro l’aumento dell’orario lavorativo da 16 a 30 ore settimanali, scattato il primo marzo, contro l’aumento dei carichi di lavoro nelle scuole per l’infanzia e nei nidi. C’è stato un presidio molto partecipato davanti al Comune.\r\nLo sciopero ha coinvolto una buona metà delle lavoratrici e lavoratori, bloccando interamente alcune scuole.\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi della Cub Scuola\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2023-04-18-cosimo-sciopero-maestre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","18 Aprile 2023","2023-04-18 15:50:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/maestre-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/maestre-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/maestre-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/maestre-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/maestre-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/maestre-1536x1152.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/maestre.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Torino. Sciopero di maestre ed educatrici comunali",1681825492,[249,250,251,183],"http://radioblackout.org/tag/aumento-orario-di-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/presidio-al-comune/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-maestre-ed-educatrici-comunali/",[253,254,255,18],"aumento orario di lavoro","presidio al comune","sciopero maestre ed educatrici comunali",{"post_content":257,"post_title":261,"tags":264},{"matched_tokens":258,"snippet":259,"value":260},[77,78],"marzo, contro l’aumento dei carichi \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> nelle scuole per l’infanzia e","Il 17 marzo le maestre e le educatrici comunali hanno scioperato contro l’aumento dell’orario lavorativo da 16 a 30 ore settimanali, scattato il primo marzo, contro l’aumento dei carichi \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> nelle scuole per l’infanzia e nei nidi. 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Parte subito, ma la piena applicazione sarà solo dal 2017, e fino ad allora funzioneranno ancora le diverse tipologie di cassa integrazione e la mobilità. Sarà finanziata da un costo dai lavoratori a tempo indeterminato, dai fondi della Cig in deroga, e da un aumento dei contributi su tutti i contratti a termine, per i quali questo onere contributivo non è accompagnato da un tetto minimo salariale, e quindi il rischio è che certi (im)prenditori, per pagare la tassa, finiscano per ridurre lo stipendio ai lavoratori precari, caricando sulle loro spalle i maggiori costi imposti dalla riforma. Per usufruire dell’ ASpI bisogna avere almeno due anni di anzianità assicurativa e 52 settimane di lavoro nell'ultimo biennio.\r\n\r\n \r\n\r\nL'IMPORTO EROGATO È SCARSO E NON RISPONDE AL REQUISITO MINIMO CHIESTO DAL PARLAMENTO EUROPEO\r\n\r\nL’importo stanziato sarà pari al 75% della retribuzione fino a 1.150 euro e al 25% oltre questa soglia, per un tetto massimo di 1.119 euro lordi al mese. L'assegno verrà tagliato del 15% dopo i primi sei mesi e di un altro 15% dopo il semestre successivo. È un importo che non risponde al requisito che, secondo il Parlamento Europeo, dovrebbe essere quello di garantire una vita dignitosa al lavoratore che ha perso il suo impiego ed alla sua famiglia, cioè non dovrebbe essere inferiore al 60% del reddito mediano dello Stato membro interessato (come da punto 15 della risoluzione). E il 60% del reddito mediano mensile netto italiano è pari a 1.227 euro (dato di partenza di fonte Istat). Pertanto chi si ritrova licenziato avrà un assegno di disoccupazione previsto dall'ASpI pari a 7mila euro all'anno, ed oltretutto sottoposto a continui ribassi (-15% dopo i primi sei mesi, ulteriore ribasso del 15% dopo il secondo semestre): un importo che non garantisce alcuna copertura rispetto al rischio di caduta in povertà legato alla perdita del lavoro. \r\n\r\n \r\n\r\nL’ASPI RIDUCE LA DURATA DELLE PROTEZIONI\r\n\r\nSe fino ad ora si poteva contare su 2 anni di Cassa integrazione straordinaria, dopo i quali scattava la mobilità (2 anni per gli under 50, e 3 per gli over, o 4 anni per gli over 50 del Sud), cioè in totale una protezione dai 2 ai 6 anni, invece dopo il “periodo di transizione” della riforma, cioè dal 2017 quando spariranno la mobilità e la Cassa straordinaria, resterà soltanto 1 misero anno, massimo 1 anno e mezzo per gli anziani, dopo il quale c’è l’inferno della disoccupazione. E per di più il lavoratore che esce dal mercato del lavoro, perderà il vantaggio alla ricollocazione, che prima era assicurato dall’iscrizione nelle liste di mobilità. Dove si collocheranno le lavoratrici e i lavoratori espulsi dai luoghi di lavoro, senza tutele, e lontanissimi dall’accesso alla pensione a causa dell’allungamento abnorme dell'età pensionabile contenuto nella riforma Fornero del dicembre 2011?\r\n\r\n \r\n\r\nALTRE CONSIDERAZIONI:\r\n\r\n1) l’art 62 prevede che il lavoratore decada da ogni trattamento qualora “non accetti una offerta di un lavoro inquadrato in un livello retributivo non inferiore del 20 per cento rispetto all’importo lordo dell’indennità (non della retribuzione!) cui ha diritto”. Ma (art. 24) l’importo lordo dell’indennità, come abbiamo visto, è pari al 75% della retribuzione, a cui si applica una ulteriore “riduzione del 15% dopo i primi sei mesi di fruizione” e una ulteriore “del 15% dopo il dodicesimo mese di fruizione”. Insomma un lavoratore licenziato che percepiva 1.000 euro decadrà dal trattamento qualora non accetterà un impiego per una retribuzione pari a €.433 lordi (!), e ciò del tutto a prescindere da che tipo di attività si tratti e con quale orario, purché il posto di lavoro sia “raggiungibile mediamente in 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici” che con il ritorno a casa fanno 160 minuti e cioè 3 ore solo di viaggio giornaliero casa/lavoro per poco più di 300 euro netti al mese. Ogni commento è superfluo.\r\n\r\n2) l’ASpI è una forma di sussistenza privatistica con la quale la tutela dalla disoccupazione comincia a passare dalla fiscalità generale ad una forma di sussistenza stipulata tra impresa e singolo dipendente. Dunque la disoccupazione perde la sua valenza di problema sociale per diventare un fatto individuale, una specie di disgrazia personale di chi ci incorre. \r\n\r\n3) oggi i lavoratori hanno materialmente più possibilità di riavere presto il loro posto di lavoro, avendo il diritto di prelazione, che dura 6 mesi per i lavoratori in mobilità, e stabilisce che se l'azienda vuole assumere nuovi lavoratori deve dare la precedenza ai propri ex dipendenti ancora iscritti alle liste di mobilità che nel frattempo non abbiano trovato un altro lavoro. Ma la riforma cancella la mobilità alla fine del 2016.\r\n\r\n4) oggi i lavoratori hanno un’attitudine allo stare insieme per cercare di riavere una collocazione o dall’azienda o dalle istituzioni, come accaduto molte volte. Invece, con la riforma Fornero, una volta perso il posto, i lavoratori saranno tutti meno tutelati, molto più isolati e con la paura costante di non trovare più un lavoro.\r\n\r\n5) La riforma degli ammortizzatori sociali cancella dopo il 2016 anche la Cassa in deroga, introdotta nel 2009 al fine di estendere i sussidi alle piccole imprese e ai settori finora esclusi dalla Cassa. \r\n\r\n6) Cancellando la Cassa straordinaria (Cigs) si toglie anche la possibilità di restituzione delle quote di accantonamento del Tfr maturato in costanza di Cigs qualora il lavoratore cessi dal rapporto di lavoro prima della ripresa lavorativa. \r\n\r\n7) Nella valutazione dei requisiti d'accesso all’ASpI andrebbero conteggiate e sommate alle attività di lavoro subordinato anche le settimane per le quali sia stata versata contribuzione destinata a gestioni diverse da quella dei lavoratori dipendenti, al fine di aumentare l'inclusività dell'istituto che, per come e'presentato nel testo, non risponde alle diverse forme del lavoro precario.\r\n\r\n \r\n\r\nLA MINI-ASPI\r\n\r\nÈ riservata ai lavoratori subordinati che abbiano almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi, e dura la metà dei mesi per cui si hanno i contributi, al massimo per sei mesi. A conti fatti la mini-ASpI è più generosa del trattamento attuale: per una retribuzione media di 9.855 euro l'anno (quella di un precario), chi ha lavorato 3 mesi prenderà 926 euro in tutto (contro i 731 di oggi), e chi ha lavorato un anno raddoppierà l'assegno (3.700 euro in tutto contro 1.800). Il calcolo è lo stesso previsto per l'AspI.\r\n\r\n1) La mini-ASpI non amplia la platea dei protetti, ma sostiene chi oggi ha già un ombrello\r\n\r\n2) la mini ASpI resta comunque nel complesso poco generosa, tanto da essere quasi ininfluente per chi è senza lavoro e ha bisogno di un sostegno al reddito.\r\n\r\n3) bisogna ottenere che per la mini ASpI l'unicorequisito per la fruizione debba essere lacontribuzione di 13 settimane senza altre aggiunte, e che ilcalcolo dell'istituto debba essere allungato rispetto all’attuale metà dellesettimane su cui sia stata versata contribuzione, per nonprodurre un taglio rispetto al valore dell'indennità didisoccupazione con requisiti ridotti.\r\n\r\n \r\n\r\nASPI ZERO \r\n\r\nL’ASpI non determina una reale universalità nel sostegno al reddito, come invece aveva promesso Monti nel suo discorso di novembre alla risoluzione del Parlamento Europeo. Questa riforma infatti non estende gli ammortizzatori a chi non abbia due anni di anzianità assicurativa e versato almeno 52 settimane di contributi, cioè le giovanigenerazioni del lavoro discontinuo e i giovani disoccupati che non trovano il primo lavoro. Non è prevista nessuna tutela per co.co.pro., collaborazioni occasionali, a chiamata, assegnisti di ricerca: si tratta di 945.141 lavoratori precari, di cui più della metà sono co. co. pro (675.883), cui si aggiungono 52.459 associati in partecipazione, 54.210 co.co.co. statali, 49.179 dottorandi e assegnisti di ricerca, 24 mila venditori porta a porta, 27 mila “collaboratori” generici, 8.913 occasionali (Dati Isfol 2010). A questi vanno aggiunte tutte le finte partite IVA. Siamo quindi ben lontani da un ammortizzatore universale degno di questo nome, o da un reddito di cittadinanza, in procinto di essere invece attuato in Europa.\r\n\r\n \r\n\r\nFONDO SOLIDARIETA’ PER SETTORI NON COPERTI DA CASSA INTEGRAZIONE:\r\n\r\nEntro il 2013 per le aziende con più di 15 dipendenti arriva un Fondo di solidarietà presso l’Inps, che andrà a sostituire parzialmente l’eliminazione della cassa integrazione in deroga, della cig straordinaria e della mobilità. La contribuzione dovrà essere a carico del datore di lavoro (2/3) e del lavoratore (1/3) e ci sarà l’obbligo di bilancio in pareggio dell’ente erogatore. Al finanziamento potrà concorrere anche lo 0,30% attualmente versato ai fondi per la formazione.\r\n\r\n1) i fondi pur essendo privi di personalità giuridica ed essendo definiti come “gestioni dell’Inps” si pongono come evidente transizione verso un modello che ha l’obiettivo di trasferire parti crescenti del welfare dalla garanzia e gestione pubblica a quella della bilateralità fra imprese e sindacati, privatizzando di fatto il welfare e cambiando quindi il ruolo delle organizzazioni sindacali. \r\n\r\n2) L’abolizione della cassa in deroga e straordinaria non diventa occasione per istituire strumenti a carico della fiscalità generale, contributi pubblici a sostegno al reddito come per esempio il reddito sociale minimo, attualmente in discussione in Europa. Il reddito sociale minimo garantirebbe l’autonomia e la libertà di scelta, toglierebbe dalla ricattabilità del lavoro nero e dello schiavismo, permetterebbe a una generazione di compiere scelte non dettate dalla condizione economica della propria famiglia e di avviare un percorso di crescita formativa, professionale e di vita con una minima rete di protezione sociale.\r\n\r\n3) i fondi configurano tutele diverse a secondo dei settori e non garantiscono le tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle imprese con meno di 15 addetti, essendo obbligatori solo al di sopra di tale soglia. \r\n\r\n \r\n\r\nIL CONTRIBUTO DI LICENZIAMENTO\r\n\r\nDal 2013 il datore di lavoro all’atto del licenziamento per i rapporti a tempo indeterminato e per gli apprendisti, dovrà versare all’Inps mezza mensilità ogni 12 mensilità di anzianità aziendale negli ultimi tre anni. Questa novità è probabilmente proposta a seguito della revisione dell'articolo 18 che renderà più facili i licenziamenti. Il contributo di licenziamento sostituirà i contributi oggi versati dalle aziende per la disoccupazione e la mobilità. Il lavoratore riceverebbe invece un indennizzo economico proporzionale all'anzianità di servizio deciso dal Giudice o da un arbitro scelto tra le parti. Il governo dovrebbe però rafforzare le tutele per i lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti, oggi escluse dall'articolo 18.\r\n\r\n \r\n\r\nTUTELA DELLA LAVORATRICE MADRE\r\n\r\nNella riforma del mercato del lavoro c'é la norma contro le dimissioni in bianco, un turpe strumento spesso utilizzato da certi (im)prenditori a discapito delle lavoratrici perché non restino incinta. Si estende fino a tre anni di vita del bambino il “periodo di rafforzamento”, cioè il periodo in cui le dimissioni della lavoratrice madre o del lavoratore padre devono essere convalidate dal Ministero Del Lavoro. \r\n\r\n1) con le previsioni contenute nel ddl la burocratizzazione è aumentata ed è tutta a\r\ncarico della lavoratrice, che comunque sarà ricattabile con la procedura prevista,\r\ncioè l'obbligo, per la convalida delle dimissioni, della firma. Infatti la semplice apposizione di firma da parte del lavoratore in calce alla comunicazione del datore di lavoro di cessazione del rapporto per dimissioni volontarie o risoluzione consensuale non è sufficiente a scongiurare la pratica delle dimissioni in bianco. A garanzia di chi lavora andrebbe esplicitato che il Ministero possa verificare, contestualmente all'invio della comunicazione, le modalità di data e veridicità delle dimissioni.\r\n\r\n2) se il lavoratore non firma la dichiarazione di dimissioni evidentemente non vi è la volontà, e pertanto il rapporto di lavoro non può considerarsi “risolto”, con una penalizzazione per il lavoratore che manifesta l'abuso con la non sottoscrizione della comunicazione di risoluzione.\r\n\r\n3) va chiarito che la non sospensione della prestazione di lavoro da parte della lavoratrice o lavoratore che non hanno sottoscritto la comunicazione di risoluzione o dimissioni rende nullo l'effetto sospensivo e comporta l'automaticità della comminazione di pena per la falsa dichiarazione al datore di lavoro\r\n\r\n4) andrebbe chiarito che non solo le dimissioni o risoluzione sono prive di effetto ma nel periodo pregresso non agisce l'effetto sospensivo\r\n\r\n5) il reato per falsa dichiarazione di dimissioni volontarie o risoluzione consensuale va assimilato al licenziamento illegittimo con le relative conseguenze, e l'ammenda sanzionatoria va chiarito che è aggiuntiva. Altrimenti la falsa dichiarazione che maschera un tentato licenziamento sarebbe punita con una penalizzazione inferiore a quella prevista per analogo illecito: in un caso infatti avremmo la semplice ammenda e sospensione della risoluzione nell'altro indennizzo e reintegro. La progressività dell'ammenda a discrezionalità della Direzione territoriale del lavoro non è giustificabile dal momento che il reato/abuso commesso è il medesimo.\r\n\r\n6) le sanzioniattualmente previste, da 5 a 30 mila euro, sono ancora troppo basse, e le organizzazioni sindacali hanno chiesto che siano raddoppiate, oppure che si preveda la disciplina del licenziamento discriminatorio\r\n\r\n \r\n\r\nSi intendono poi favorire le varie forme di baby-sitting, prevedendo l’introduzione di voucher di cui la lavoratrice madre potrà usufruire in alternativa al facoltativo periodo di maternità.\r\n\r\n1) questa “riforma” ha l’evidente obiettivo di spingere le donne lavoratrici a tornare subito al lavoro, ottenendo “in cambio” per 11 mesi dei voucher per la baby-sitter\r\n\r\n2) I voucher comunque non compensano la carenza di servizi pubblici.\r\n\r\n3) il testo è un passo indietro rispetto a tanti disegni di legge presentati in Parlamento e agli standard europei. \r\n\r\n4) va cancellato il riferimento all'ISEE come indicatore della determinazione del numero e dell'importo dei voucher o servizi corrispettivi poiché attualmente la fruibilità del congedo parentale è un diritto universale che verrebbe sostituito da un'opportunità legata al reddito\r\n\r\n5) I lavoratori iscritti alla gestione separata già pagano un contributo dello 0,72% per le prestazioni sociali (maternità, assegni familiari e malattia): sono fondi che ad oggi rimangono parzialmente inutilizzati. I requisiti per l’accesso a tali prestazioni devono dunque essere allargati e il trattamento deve essere uniformato a quanto previsto per i lavoratori dipendenti.\r\n\r\n\r\nTUTELA DEI LAVORATORI PADRI\r\n\r\nE’ reso obbligatorio il congedo di paternità, da utilizzare fino al compimenti dei 5 mesi di età del bambino, per un massimo di 3 giorni continuativi. \r\n\r\n1) Difficile pensare che un tempo così limitato (3 giorni) favorisca «una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all'interno della coppia» come afferma la riforma.L'Europa chiede almeno due settimane di congedo obbligatorio per i neopadri, dunque i giorni di congedo paternale obbligatorio andrebbero portati almeno a dieci in aggiunta al congedo obbligatorio maternale, in linea con altri paesi europei.\r\n\r\n2) già oggi molti contratti prevedono periodi superiori ai tre giorni per congedo paternale e quindi bisognerebbe specificare che sono aggiuntivi ai periodi già previsti dai CCNL. \r\n\r\n \r\n\r\nTUTELA DEI DISABILI \r\n\r\nCirca i soggetti disabili, al fine di favorirne l’integrazione nel mercato del lavoro, è previsto l’aumento del numero in rapporto ai lavoratori totali, ma sul punto il progetto di riforma è molto vago e poco preciso.\r\n\r\n \r\n\r\nTUTELA DEI MIGRANTI\r\n\r\nRiguardo ai lavoratori migranti, si prevede un aumento del tempo di disoccupazione necessario prima della perdita del permesso di soggiorno.\r\n\r\n \r\n\r\nPENALIZZAZIONI PER I LAVORATORI AGRICOLI\r\n\r\nLe misure contenute nel ddl lavoro mirano ad annullare i diritti previdenziali, assistenziali e contrattuali dei lavoratori agricoli e più in generale del lavoro stagionale. L’art. 11 estende l’uso dei voucher -da incassare alla Posta- a tutto il lavoro stagionale nel settore agricolo cosicché esso verrebbe considerato 'meramente occasionale' e i braccianti si ritroverebberosenza un contratto, senza un salario di qualifica e senza le tutele per la maternita'. Gli artt. 24-28 (mini-Aspi) comporteranno inoltre una riduzione media dell’indennità spettante al lavoratore fino al 30% rispetto a quella attuale. E il nuovo sistema di calcolo dei contributi figurativi comporterà un forte taglio della prestazione pensionistica se non, addirittura, il mancato raggiungimento al diritto della stessa.\r\n\r\n \r\n\r\nLAVORATORI ANZIANI\r\n\r\n1) Alle aziende spetta uno sgravio contributivo del 50% (fino a 18 mesi in caso di conferma) per le assunzioni a tempo determinato di lavoratori con 50 anni di età anagrafica e disoccupati da oltre 12 mesi. \r\n\r\n2) Dopo aver cancellato la mobilità e varato a dicembre 2011 un allungamento abnorme dell'età pensionabile, ora il governo Monti tenta di correre ai ripari istituendo un «contributo» per permettere i prepensionamenti. Le aziende con più di 15 dipendenti potranno incentivare l’esodo di lavoratori che maturano i requisiti pensionistici entro 4 anni dal licenziamento, corrispondendo al lavoratore il trattamento di pensione, e dando all’Inps la contribuzione fino al raggiungimento dei requisiti.Ma sembra difficile convincere un datore di lavoro a farsi carico per 4 anni del pagamento della pensione dei lavoratori, contributi compresi, in maniera del tutto volontaria.\r\n\r\nCONCLUSIONE\r\n\r\nLa riforma degli ammortizzatori sociali, dunque, presenta numerose lacune, è sostanzialmente un’operazione di tagli del periodo di copertura e delle indennità, e non prevede neppure sostegno economico per tutte quelle figure che oggi non ne hanno diritto. \r\n\r\n \r\n\r\nFranco Pinerolo\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ","23 Maggio 2012","2012-05-23 11:55:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/05/riforma-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"265\" height=\"190\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/05/riforma.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI NEL DISEGNO DI LEGGE MONTI – FORNERO ",1337774144,[300],"http://radioblackout.org/tag/riforma-del-lavoro/",[302],"riforma del lavoro",{"post_content":304,"post_title":308,"tags":312},{"matched_tokens":305,"snippet":306,"value":307},[83,77,78],"si tratti e con quale \u003Cmark>orario\u003C/mark>, purché il posto \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> sia “raggiungibile mediamente in 80","Pubblichiamo l'ultimo contributo giunto alla mail informazione@radioblackout.org sulla riforma del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>\r\n\r\n \r\n\r\nL'ASPI, LA NUOVA INDENNITÀ \u003Cmark>DI\u003C/mark> DISOCCUPAZIONE\r\n\r\nL'Assicurazione sociale per l'impiego (AspI) è il nuovo ammortizzatore sociale. Parte subito, ma la piena applicazione sarà solo dal 2017, e fino ad allora funzioneranno ancora le diverse tipologie \u003Cmark>di\u003C/mark> cassa integrazione e la mobilità. Sarà finanziata da un costo dai lavoratori a tempo indeterminato, dai fondi della Cig in deroga, e da un aumento dei contributi su tutti i contratti a termine, per i quali questo onere contributivo non è accompagnato da un tetto minimo salariale, e quindi il rischio è che certi (im)prenditori, per pagare la tassa, finiscano per ridurre lo stipendio ai lavoratori precari, caricando sulle loro spalle i maggiori costi imposti dalla riforma. Per usufruire dell’ ASpI bisogna avere almeno due anni \u003Cmark>di\u003C/mark> anzianità assicurativa e 52 settimane \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> nell'ultimo biennio.\r\n\r\n \r\n\r\nL'IMPORTO EROGATO È SCARSO E NON RISPONDE AL REQUISITO MINIMO CHIESTO DAL PARLAMENTO EUROPEO\r\n\r\nL’importo stanziato sarà pari al 75% della retribuzione fino a 1.150 euro e al 25% oltre questa soglia, per un tetto massimo \u003Cmark>di\u003C/mark> 1.119 euro lordi al mese. L'assegno verrà tagliato del 15% dopo i primi sei mesi e \u003Cmark>di\u003C/mark> un altro 15% dopo il semestre successivo. È un importo che non risponde al requisito che, secondo il Parlamento Europeo, dovrebbe essere quello \u003Cmark>di\u003C/mark> garantire una vita dignitosa al lavoratore che ha perso il suo impiego ed alla sua famiglia, cioè non dovrebbe essere inferiore al 60% del reddito mediano dello Stato membro interessato (come da punto 15 della risoluzione). E il 60% del reddito mediano mensile netto italiano è pari a 1.227 euro (dato \u003Cmark>di\u003C/mark> partenza \u003Cmark>di\u003C/mark> fonte Istat). Pertanto chi si ritrova licenziato avrà un assegno \u003Cmark>di\u003C/mark> disoccupazione previsto dall'ASpI pari a 7mila euro all'anno, ed oltretutto sottoposto a continui ribassi (-15% dopo i primi sei mesi, ulteriore ribasso del 15% dopo il secondo semestre): un importo che non garantisce alcuna copertura rispetto al rischio \u003Cmark>di\u003C/mark> caduta in povertà legato alla perdita del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>. \r\n\r\n \r\n\r\nL’ASPI RIDUCE LA DURATA DELLE PROTEZIONI\r\n\r\nSe fino ad ora si poteva contare su 2 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> Cassa integrazione straordinaria, dopo i quali scattava la mobilità (2 anni per gli under 50, e 3 per gli over, o 4 anni per gli over 50 del Sud), cioè in totale una protezione dai 2 ai 6 anni, invece dopo il “periodo \u003Cmark>di\u003C/mark> transizione” della riforma, cioè dal 2017 quando spariranno la mobilità e la Cassa straordinaria, resterà soltanto 1 misero anno, massimo 1 anno e mezzo per gli anziani, dopo il quale c’è l’inferno della disoccupazione. E per \u003Cmark>di\u003C/mark> più il lavoratore che esce dal mercato del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, perderà il vantaggio alla ricollocazione, che prima era assicurato dall’iscrizione nelle liste \u003Cmark>di\u003C/mark> mobilità. Dove si collocheranno le lavoratrici e i lavoratori espulsi dai luoghi \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, senza tutele, e lontanissimi dall’accesso alla pensione a causa dell’allungamento abnorme dell'età pensionabile contenuto nella riforma Fornero del dicembre 2011?\r\n\r\n \r\n\r\nALTRE CONSIDERAZIONI:\r\n\r\n1) l’art 62 prevede che il lavoratore decada da ogni trattamento qualora “non accetti una offerta \u003Cmark>di\u003C/mark> un \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> inquadrato in un livello retributivo non inferiore del 20 per cento rispetto all’importo lordo dell’indennità (non della retribuzione!) cui ha diritto”. Ma (art. 24) l’importo lordo dell’indennità, come abbiamo visto, è pari al 75% della retribuzione, a cui si applica una ulteriore “riduzione del 15% dopo i primi sei mesi \u003Cmark>di\u003C/mark> fruizione” e una ulteriore “del 15% dopo il dodicesimo mese \u003Cmark>di\u003C/mark> fruizione”. Insomma un lavoratore licenziato che percepiva 1.000 euro decadrà dal trattamento qualora non accetterà un impiego per una retribuzione pari a €.433 lordi (!), e ciò del tutto a prescindere da che tipo \u003Cmark>di\u003C/mark> attività si tratti e con quale \u003Cmark>orario\u003C/mark>, purché il posto \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> sia “raggiungibile mediamente in 80 minuti con i mezzi \u003Cmark>di\u003C/mark> trasporto pubblici” che con il ritorno a casa fanno 160 minuti e cioè 3 ore solo \u003Cmark>di\u003C/mark> viaggio giornaliero casa/lavoro per poco più \u003Cmark>di\u003C/mark> 300 euro netti al mese. Ogni commento è superfluo.\r\n\r\n2) l’ASpI è una forma \u003Cmark>di\u003C/mark> sussistenza privatistica con la quale la tutela dalla disoccupazione comincia a passare dalla fiscalità generale ad una forma \u003Cmark>di\u003C/mark> sussistenza stipulata tra impresa e singolo dipendente. Dunque la disoccupazione perde la sua valenza \u003Cmark>di\u003C/mark> problema sociale per diventare un fatto individuale, una specie \u003Cmark>di\u003C/mark> disgrazia personale \u003Cmark>di\u003C/mark> chi ci incorre. \r\n\r\n3) oggi i lavoratori hanno materialmente più possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> riavere presto il loro posto \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, avendo il diritto \u003Cmark>di\u003C/mark> prelazione, che dura 6 mesi per i lavoratori in mobilità, e stabilisce che se l'azienda vuole assumere nuovi lavoratori deve dare la precedenza ai propri ex dipendenti ancora iscritti alle liste \u003Cmark>di\u003C/mark> mobilità che nel frattempo non abbiano trovato un altro \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>. Ma la riforma cancella la mobilità alla fine del 2016.\r\n\r\n4) oggi i lavoratori hanno un’attitudine allo stare insieme per cercare \u003Cmark>di\u003C/mark> riavere una collocazione o dall’azienda o dalle istituzioni, come accaduto molte volte. Invece, con la riforma Fornero, una volta perso il posto, i lavoratori saranno tutti meno tutelati, molto più isolati e con la paura costante \u003Cmark>di\u003C/mark> non trovare più un \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>.\r\n\r\n5) La riforma degli ammortizzatori sociali cancella dopo il 2016 anche la Cassa in deroga, introdotta nel 2009 al fine \u003Cmark>di\u003C/mark> estendere i sussidi alle piccole imprese e ai settori finora esclusi dalla Cassa. \r\n\r\n6) Cancellando la Cassa straordinaria (Cigs) si toglie anche la possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> restituzione delle quote \u003Cmark>di\u003C/mark> accantonamento del Tfr maturato in costanza \u003Cmark>di\u003C/mark> Cigs qualora il lavoratore cessi dal rapporto \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> prima della ripresa lavorativa. \r\n\r\n7) Nella valutazione dei requisiti d'accesso all’ASpI andrebbero conteggiate e sommate alle attività \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> subordinato anche le settimane per le quali sia stata versata contribuzione destinata a gestioni diverse da quella dei lavoratori dipendenti, al fine \u003Cmark>di\u003C/mark> aumentare l'inclusività dell'istituto che, per come e'presentato nel testo, non risponde alle diverse forme del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> precario.\r\n\r\n \r\n\r\nLA MINI-ASPI\r\n\r\nÈ riservata ai lavoratori subordinati che abbiano almeno 13 settimane \u003Cmark>di\u003C/mark> contribuzione negli ultimi 12 mesi, e dura la metà dei mesi per cui si hanno i contributi, al massimo per sei mesi. A conti fatti la mini-ASpI è più generosa del trattamento attuale: per una retribuzione media \u003Cmark>di\u003C/mark> 9.855 euro l'anno (quella \u003Cmark>di\u003C/mark> un precario), chi ha lavorato 3 mesi prenderà 926 euro in tutto (contro i 731 \u003Cmark>di\u003C/mark> oggi), e chi ha lavorato un anno raddoppierà l'assegno (3.700 euro in tutto contro 1.800). Il calcolo è lo stesso previsto per l'AspI.\r\n\r\n1) La mini-ASpI non amplia la platea dei protetti, ma sostiene chi oggi ha già un ombrello\r\n\r\n2) la mini ASpI resta comunque nel complesso poco generosa, tanto da essere quasi ininfluente per chi è senza \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> e ha bisogno \u003Cmark>di\u003C/mark> un sostegno al reddito.\r\n\r\n3) bisogna ottenere che per la mini ASpI l'unicorequisito per la fruizione debba essere lacontribuzione \u003Cmark>di\u003C/mark> 13 settimane senza altre aggiunte, e che ilcalcolo dell'istituto debba essere allungato rispetto all’attuale metà dellesettimane su cui sia stata versata contribuzione, per nonprodurre un taglio rispetto al valore dell'indennità didisoccupazione con requisiti ridotti.\r\n\r\n \r\n\r\nASPI ZERO \r\n\r\nL’ASpI non determina una reale universalità nel sostegno al reddito, come invece aveva promesso Monti nel suo discorso \u003Cmark>di\u003C/mark> novembre alla risoluzione del Parlamento Europeo. Questa riforma infatti non estende gli ammortizzatori a chi non abbia due anni \u003Cmark>di\u003C/mark> anzianità assicurativa e versato almeno 52 settimane \u003Cmark>di\u003C/mark> contributi, cioè le giovanigenerazioni del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> discontinuo e i giovani disoccupati che non trovano il primo \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>. Non è prevista nessuna tutela per co.co.pro., collaborazioni occasionali, a chiamata, assegnisti \u003Cmark>di\u003C/mark> ricerca: si tratta \u003Cmark>di \u003C/mark> 945.141 lavoratori precari, \u003Cmark>di\u003C/mark> cui più della metà sono co. co. pro (675.883), cui si aggiungono 52.459 associati in partecipazione, 54.210 co.co.co. statali, 49.179 dottorandi e assegnisti \u003Cmark>di\u003C/mark> ricerca, 24 mila venditori porta a porta, 27 mila “collaboratori” generici, 8.913 occasionali (Dati Isfol 2010). A questi vanno aggiunte tutte le finte partite IVA. Siamo quindi ben lontani da un ammortizzatore universale degno \u003Cmark>di\u003C/mark> questo nome, o da un reddito \u003Cmark>di\u003C/mark> cittadinanza, in procinto \u003Cmark>di\u003C/mark> essere invece attuato in Europa.\r\n\r\n \r\n\r\nFONDO SOLIDARIETA’ PER SETTORI NON COPERTI DA CASSA INTEGRAZIONE:\r\n\r\nEntro il 2013 per le aziende con più \u003Cmark>di\u003C/mark> 15 dipendenti arriva un Fondo \u003Cmark>di\u003C/mark> solidarietà presso l’Inps, che andrà a sostituire parzialmente l’eliminazione della cassa integrazione in deroga, della cig straordinaria e della mobilità. La contribuzione dovrà essere a carico del datore \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> (2/3) e del lavoratore (1/3) e ci sarà l’obbligo \u003Cmark>di\u003C/mark> bilancio in pareggio dell’ente erogatore. Al finanziamento potrà concorrere anche lo 0,30% attualmente versato ai fondi per la formazione.\r\n\r\n1) i fondi pur essendo privi \u003Cmark>di\u003C/mark> personalità giuridica ed essendo definiti come “gestioni dell’Inps” si pongono come evidente transizione verso un modello che ha l’obiettivo \u003Cmark>di\u003C/mark> trasferire parti crescenti del welfare dalla garanzia e gestione pubblica a quella della bilateralità fra imprese e sindacati, privatizzando \u003Cmark>di\u003C/mark> fatto il welfare e cambiando quindi il ruolo delle organizzazioni sindacali. \r\n\r\n2) L’abolizione della cassa in deroga e straordinaria non diventa occasione per istituire strumenti a carico della fiscalità generale, contributi pubblici a sostegno al reddito come per esempio il reddito sociale minimo, attualmente in discussione in Europa. Il reddito sociale minimo garantirebbe l’autonomia e la libertà \u003Cmark>di\u003C/mark> scelta, toglierebbe dalla ricattabilità del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> nero e dello schiavismo, permetterebbe a una generazione \u003Cmark>di\u003C/mark> compiere scelte non dettate dalla condizione economica della propria famiglia e \u003Cmark>di\u003C/mark> avviare un percorso \u003Cmark>di\u003C/mark> crescita formativa, professionale e \u003Cmark>di\u003C/mark> vita con una minima rete \u003Cmark>di\u003C/mark> protezione sociale.\r\n\r\n3) i fondi configurano tutele diverse a secondo dei settori e non garantiscono le tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle imprese con meno \u003Cmark>di\u003C/mark> 15 addetti, essendo obbligatori solo al \u003Cmark>di\u003C/mark> sopra \u003Cmark>di\u003C/mark> tale soglia. \r\n\r\n \r\n\r\nIL CONTRIBUTO \u003Cmark>DI\u003C/mark> LICENZIAMENTO\r\n\r\nDal 2013 il datore \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> all’atto del licenziamento per i rapporti a tempo indeterminato e per gli apprendisti, dovrà versare all’Inps mezza mensilità ogni 12 mensilità \u003Cmark>di\u003C/mark> anzianità aziendale negli ultimi tre anni. Questa novità è probabilmente proposta a seguito della revisione dell'articolo 18 che renderà più facili i licenziamenti. Il contributo \u003Cmark>di\u003C/mark> licenziamento sostituirà i contributi oggi versati dalle aziende per la disoccupazione e la mobilità. Il lavoratore riceverebbe invece un indennizzo economico proporzionale all'anzianità \u003Cmark>di\u003C/mark> servizio deciso dal Giudice o da un arbitro scelto tra le parti. Il governo dovrebbe però rafforzare le tutele per i lavoratori delle aziende con meno \u003Cmark>di\u003C/mark> 15 dipendenti, oggi escluse dall'articolo 18.\r\n\r\n \r\n\r\nTUTELA DELLA LAVORATRICE MADRE\r\n\r\nNella riforma del mercato del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> c'é la norma contro le dimissioni in bianco, un turpe strumento spesso utilizzato da certi (im)prenditori a discapito delle lavoratrici perché non restino incinta. Si estende fino a tre anni \u003Cmark>di\u003C/mark> vita del bambino il “periodo \u003Cmark>di\u003C/mark> rafforzamento”, cioè il periodo in cui le dimissioni della lavoratrice madre o del lavoratore padre devono essere convalidate dal Ministero Del \u003Cmark>Lavoro\u003C/mark>. \r\n\r\n1) con le previsioni contenute nel ddl la burocratizzazione è aumentata ed è tutta a\r\ncarico della lavoratrice, che comunque sarà ricattabile con la procedura prevista,\r\ncioè l'obbligo, per la convalida delle dimissioni, della firma. Infatti la semplice apposizione \u003Cmark>di\u003C/mark> firma da parte del lavoratore in calce alla comunicazione del datore \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> cessazione del rapporto per dimissioni volontarie o risoluzione consensuale non è sufficiente a scongiurare la pratica delle dimissioni in bianco. A garanzia \u003Cmark>di\u003C/mark> chi lavora andrebbe esplicitato che il Ministero possa verificare, contestualmente all'invio della comunicazione, le modalità \u003Cmark>di\u003C/mark> data e veridicità delle dimissioni.\r\n\r\n2) se il lavoratore non firma la dichiarazione \u003Cmark>di\u003C/mark> dimissioni evidentemente non vi è la volontà, e pertanto il rapporto \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> non può considerarsi “risolto”, con una penalizzazione per il lavoratore che manifesta l'abuso con la non sottoscrizione della comunicazione \u003Cmark>di\u003C/mark> risoluzione.\r\n\r\n3) va chiarito che la non sospensione della prestazione \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> da parte della lavoratrice o lavoratore che non hanno sottoscritto la comunicazione \u003Cmark>di\u003C/mark> risoluzione o dimissioni rende nullo l'effetto sospensivo e comporta l'automaticità della comminazione \u003Cmark>di\u003C/mark> pena per la falsa dichiarazione al datore \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>\r\n\r\n4) andrebbe chiarito che non solo le dimissioni o risoluzione sono prive \u003Cmark>di\u003C/mark> effetto ma nel periodo pregresso non agisce l'effetto sospensivo\r\n\r\n5) il reato per falsa dichiarazione \u003Cmark>di\u003C/mark> dimissioni volontarie o risoluzione consensuale va assimilato al licenziamento illegittimo con le relative conseguenze, e l'ammenda sanzionatoria va chiarito che è aggiuntiva. Altrimenti la falsa dichiarazione che maschera un tentato licenziamento sarebbe punita con una penalizzazione inferiore a quella prevista per analogo illecito: in un caso infatti avremmo la semplice ammenda e sospensione della risoluzione nell'altro indennizzo e reintegro. La progressività dell'ammenda a discrezionalità della Direzione territoriale del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> non è giustificabile dal momento che il reato/abuso commesso è il medesimo.\r\n\r\n6) le sanzioniattualmente previste, da 5 a 30 mila euro, sono ancora troppo basse, e le organizzazioni sindacali hanno chiesto che siano raddoppiate, oppure che si preveda la disciplina del licenziamento discriminatorio\r\n\r\n \r\n\r\nSi intendono poi favorire le varie forme \u003Cmark>di\u003C/mark> baby-sitting, prevedendo l’introduzione \u003Cmark>di\u003C/mark> voucher \u003Cmark>di\u003C/mark> cui la lavoratrice madre potrà usufruire in alternativa al facoltativo periodo \u003Cmark>di\u003C/mark> maternità.\r\n\r\n1) questa “riforma” ha l’evidente obiettivo \u003Cmark>di\u003C/mark> spingere le donne lavoratrici a tornare subito al \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, ottenendo “in cambio” per 11 mesi dei voucher per la baby-sitter\r\n\r\n2) I voucher comunque non compensano la carenza \u003Cmark>di\u003C/mark> servizi pubblici.\r\n\r\n3) il testo è un passo indietro rispetto a tanti disegni \u003Cmark>di\u003C/mark> legge presentati in Parlamento e agli standard europei. \r\n\r\n4) va cancellato il riferimento all'ISEE come indicatore della determinazione del numero e dell'importo dei voucher o servizi corrispettivi poiché attualmente la fruibilità del congedo parentale è un diritto universale che verrebbe sostituito da un'opportunità legata al reddito\r\n\r\n5) I lavoratori iscritti alla gestione separata già pagano un contributo dello 0,72% per le prestazioni sociali (maternità, assegni familiari e malattia): sono fondi che ad oggi rimangono parzialmente inutilizzati. I requisiti per l’accesso a tali prestazioni devono dunque essere allargati e il trattamento deve essere uniformato a quanto previsto per i lavoratori dipendenti.\r\n\r\n\r\nTUTELA DEI LAVORATORI PADRI\r\n\r\nE’ reso obbligatorio il congedo \u003Cmark>di\u003C/mark> paternità, da utilizzare fino al compimenti dei 5 mesi \u003Cmark>di\u003C/mark> età del bambino, per un massimo \u003Cmark>di\u003C/mark> 3 giorni continuativi. \r\n\r\n1) Difficile pensare che un tempo così limitato (3 giorni) favorisca «una cultura \u003Cmark>di\u003C/mark> maggiore condivisione dei compiti \u003Cmark>di\u003C/mark> cura dei figli all'interno della coppia» come afferma la riforma.L'Europa chiede almeno due settimane \u003Cmark>di\u003C/mark> congedo obbligatorio per i neopadri, dunque i giorni \u003Cmark>di\u003C/mark> congedo paternale obbligatorio andrebbero portati almeno a dieci in aggiunta al congedo obbligatorio maternale, in linea con altri paesi europei.\r\n\r\n2) già oggi molti contratti prevedono periodi superiori ai tre giorni per congedo paternale e quindi bisognerebbe specificare che sono aggiuntivi ai periodi già previsti dai CCNL. \r\n\r\n \r\n\r\nTUTELA DEI DISABILI \r\n\r\nCirca i soggetti disabili, al fine \u003Cmark>di\u003C/mark> favorirne l’integrazione nel mercato del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, è previsto l’aumento del numero in rapporto ai lavoratori totali, ma sul punto il progetto \u003Cmark>di\u003C/mark> riforma è molto vago e poco preciso.\r\n\r\n \r\n\r\nTUTELA DEI MIGRANTI\r\n\r\nRiguardo ai lavoratori migranti, si prevede un aumento del tempo \u003Cmark>di\u003C/mark> disoccupazione necessario prima della perdita del permesso \u003Cmark>di\u003C/mark> soggiorno.\r\n\r\n \r\n\r\nPENALIZZAZIONI PER I LAVORATORI AGRICOLI\r\n\r\nLe misure contenute nel ddl \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> mirano ad annullare i diritti previdenziali, assistenziali e contrattuali dei lavoratori agricoli e più in generale del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> stagionale. L’art. 11 estende l’uso dei voucher -da incassare alla Posta- a tutto il \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> stagionale nel settore agricolo cosicché esso verrebbe considerato 'meramente occasionale' e i braccianti si ritroverebberosenza un contratto, senza un salario \u003Cmark>di\u003C/mark> qualifica e senza le tutele per la maternita'. Gli artt. 24-28 (mini-Aspi) comporteranno inoltre una riduzione media dell’indennità spettante al lavoratore fino al 30% rispetto a quella attuale. E il nuovo sistema \u003Cmark>di\u003C/mark> calcolo dei contributi figurativi comporterà un forte taglio della prestazione pensionistica se non, addirittura, il mancato raggiungimento al diritto della stessa.\r\n\r\n \r\n\r\nLAVORATORI ANZIANI\r\n\r\n1) Alle aziende spetta uno sgravio contributivo del 50% (fino a 18 mesi in caso \u003Cmark>di\u003C/mark> conferma) per le assunzioni a tempo determinato \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoratori con 50 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> età anagrafica e disoccupati da oltre 12 mesi. \r\n\r\n2) Dopo aver cancellato la mobilità e varato a dicembre 2011 un allungamento abnorme dell'età pensionabile, ora il governo Monti tenta \u003Cmark>di\u003C/mark> correre ai ripari istituendo un «contributo» per permettere i prepensionamenti. Le aziende con più \u003Cmark>di\u003C/mark> 15 dipendenti potranno incentivare l’esodo \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoratori che maturano i requisiti pensionistici entro 4 anni dal licenziamento, corrispondendo al lavoratore il trattamento \u003Cmark>di\u003C/mark> pensione, e dando all’Inps la contribuzione fino al raggiungimento dei requisiti.Ma sembra difficile convincere un datore \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> a farsi carico per 4 anni del pagamento della pensione dei lavoratori, contributi compresi, in maniera del tutto volontaria.\r\n\r\nCONCLUSIONE\r\n\r\nLa riforma degli ammortizzatori sociali, dunque, presenta numerose lacune, è sostanzialmente un’operazione \u003Cmark>di\u003C/mark> tagli del periodo \u003Cmark>di\u003C/mark> copertura e delle indennità, e non prevede neppure sostegno economico per tutte quelle figure che oggi non ne hanno diritto. \r\n\r\n \r\n\r\nFranco Pinerolo\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n 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fatto in compagnia di Sarah del SiCobas sezione Prato e Firenze sullo sciopero/presidio/pichetto (e almeno 4 tentativi di sgombero della polizia) che da giorni i lavoratori del magazzino Mondo convenienza di Campi Bisenzio (Firenze) tengono davanti all’ingresso.\r\n\r\nI lavoratori richiedono che venga applicato il CCNL adeguato e che non si lavori 12/14 ore al giorno per 6.80€ lordi all’ora.\r\n\r\nCon l’aiuto di Sarah abbiamo fatto anche un bilancio della situazione del territorio di Prato che più volte sale alla cronaca per le contraddizioni in cui si produce il made in Italy con condizioni di sfruttamento della manodopera palese e salariali da fame. Inoltre è emerso che:\r\n\r\n“Dagli scioperi contro il lavoro povero e per adeguare i salari all’inflazione, alle lotte ecologiste, contro le grandi opere di devastazione sociale e ambientale, la militarizzazione dei luoghi della formazione, contro il carovita, per il diritto alla casa, la sanità, abbiamo iniziato a conoscerci, confrontarci e organizzarci per bloccare le filiere delle guerre e la costruzione delle basi militari sui nostri territori.”\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_06_06_Sarah-SiCobas-Prato-lotte-mondo-convenienza-e-revoca-foglio-di-via.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Andrea Porpiglia, delegato in GTT per USB, sullo sciopero di 4 ore della GTT di domani 7/6/23. Abbiamo approfondito la piattaforma rivendicativa che ha portato USB alla proclamazione dello sciopero:\r\n\r\n- carenza di dotazione organica nel personale viaggiante;\r\n\r\n- aumento di stress da lavoro correlato conseguente ai pressanti carichi di lavoro;\r\n\r\n- aumento di casi di inidoneità alla mansione e mancato ricollocamento;\r\n\r\n- inaccettabilità della proposta aziendale in merito al c.d recupero produttivo.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_06_06_Andrea-USB-sciopero-GTT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","7 Giugno 2023","2023-06-07 17:43:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/mondo-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 06/06/2023","podcast",1686159799,[],[],{"post_content":386},{"matched_tokens":387,"snippet":388,"value":389},[83,77,78],"piattaforma del 9° sciopero: riduzione \u003Cmark>orario\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> ▪ riduzione servizi notturni ▪"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Andrea del Coordinamento Macchinisti Cargo (CMC), una realtà \u003Cmark>di\u003C/mark> macchinisti ferroviari autorganizzati, sulla proclamazione del 9° sciopero generale \u003Cmark>di\u003C/mark> 24 h dalle 21.00 del 8/06/2023 alle 21.00 del 9/06/2023.\r\n\r\nCon l’aiuto \u003Cmark>di\u003C/mark> Andrea abbiamo\r\n\r\n \tFatto un bilancio dell’assemblea CMC del 5/06/23 che preparava lo sciopero ed il terreno della piattaforma rivendicativa \u003Cmark>di\u003C/mark> cui al punto 3.\r\n \tcommentato la piattaforma del 9° sciopero: riduzione \u003Cmark>orario\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> ▪ riduzione servizi notturni ▪ riduzione limiti per il termine del servizio ▪ riduzione RFR ed abolizione degli RFR diurni ▪ adeguamento tempi, orari e locali per la refezione ▪ adeguamento tempi \u003Cmark>di\u003C/mark> riposo ▪ miglioramento sicurezza/illuminazione/percorribilità degli scali ▪ non attribuire PAT al PdM ▪ abolizione equipaggio MEC3 ▪ dissociabilità del vigilante su tutti i mezzi \u003Cmark>di\u003C/mark> trazione ▪ abolizione disponibilità.\r\n \tPresentato la piattaforma rivendicativa che attraverso la distribuzione \u003Cmark>di\u003C/mark> un questionario darà la possibilità a tutt* il personale mobile del gruppo FS \u003Cmark>di\u003C/mark> costruire una proposta dal basso per il rinnovo del ccnl in scadenza a dicembre.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_06_06_Andrea-CMC-Cargo-su-prossimo-sciopero.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Sarah del SiCobas sezione Prato e Firenze sullo sciopero/presidio/pichetto (e almeno 4 tentativi \u003Cmark>di\u003C/mark> sgombero della polizia) che da giorni i lavoratori del magazzino Mondo convenienza \u003Cmark>di\u003C/mark> Campi Bisenzio (Firenze) tengono davanti all’ingresso.\r\n\r\nI lavoratori richiedono che venga applicato il CCNL adeguato e che non si lavori 12/14 ore al giorno per 6.80€ lordi all’ora.\r\n\r\nCon l’aiuto \u003Cmark>di\u003C/mark> Sarah abbiamo fatto anche un bilancio della situazione del territorio \u003Cmark>di\u003C/mark> Prato che più volte sale alla cronaca per le contraddizioni in cui si produce il made in Italy con condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> sfruttamento della manodopera palese e salariali da fame. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’escopost:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/2020-0108-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nscarica l'audio\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte:\r\n\r\nE-commerce, telelavoro, logistica, robot umani: la terribile materialità del lavoro agile. Lavoratori incatenati a ritmi di lavoro forsennati, senza limiti di orario, sotto costante controllo.\r\nLa didattica a distanza rischia di divenire parte del processo formativo, contribuendo all’isolamento, alla macchinizzazione dei bambini e dei ragazzi, recidendo alla radice il legame sociale e lo spazio del riconoscimento della propria condizione e della lotta per superarla.\r\nLa pandemia ha impresso un’accelerazione brutale a processi che i colossi dei big data avevano in programma da tempo. \r\nNe abbiamo parlato con Giammarco, ricercatore precario di economia.\r\n\r\nPrimo Maggio. Una panoramica sulle lotte.\r\n\r\n7 maggio. In piazza a Pisa per Franco Serantini\r\n\r\nCoronadroga. Militarizzazione e war on drug’s ai tempi del Covid 19\r\nIn Italia sono circa 306mila agenti di polizia, cioè 453 ogni 100mila abitanti, ben oltre la media europea di 355 agenti ogni 100mila abitanti (con una spesa di 22,6 miliardi di euro all’anno, ossia l’1,3% del Pil, molto al di sopra della media europea dello 0,9%). Tanto per intenderci, nel Regno Unito ci sono 211 agenti ogni 100mila abitanti, in Germania 297, in Francia 320, in Spagna 361, mentre in Norvegia appena 159.\r\nLa potenza di fuoco di questo apparato repressivo la stiamo vedendo bene in questi giorni in cui è stata schierata per le strade per controllare il rispetto delle norme di “distanziamento sociale” determinate dall’emergenza Coronavirus. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero degli Interni, dall’11 marzo al 24 aprile, sono state controllate 10.102.522 persone e 3.981.858 attività commerciali, effettuando più di 300mila multe. \r\n\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nLa produzione di armi non si è mai fermata. Armi sì, respiratori no: nel 2020 oltre 26 miliardi in spese militari per l'Italia. \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","14 Maggio 2020","2020-05-14 10:56:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/sveglia-2-200x110.jpg","Anarres dell’8 maggio. La terribile materialità del lavoro agile. Primo Maggio. In piazza per Serantini. Militarizzazione e war on drug’s ai tempi del Covid 19. 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Lavoratori incatenati a ritmi \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> forsennati, senza limiti \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>orario\u003C/mark>, sotto costante controllo.\r\nLa didattica a distanza rischia \u003Cmark>di\u003C/mark> divenire parte del processo formativo, contribuendo all’isolamento, alla macchinizzazione dei bambini e dei ragazzi, recidendo alla radice il legame sociale e lo spazio del riconoscimento della propria condizione e della lotta per superarla.\r\nLa pandemia ha impresso un’accelerazione brutale a processi che i colossi dei big data avevano in programma da tempo. \r\nNe abbiamo parlato con Giammarco, ricercatore precario \u003Cmark>di\u003C/mark> economia.\r\n\r\nPrimo Maggio. Una panoramica sulle lotte.\r\n\r\n7 maggio. In piazza a Pisa per Franco Serantini\r\n\r\nCoronadroga. Militarizzazione e war on drug’s ai tempi del Covid 19\r\nIn Italia sono circa 306mila agenti \u003Cmark>di\u003C/mark> polizia, cioè 453 ogni 100mila abitanti, ben oltre la media europea \u003Cmark>di\u003C/mark> 355 agenti ogni 100mila abitanti (con una spesa \u003Cmark>di\u003C/mark> 22,6 miliardi \u003Cmark>di\u003C/mark> euro all’anno, ossia l’1,3% del Pil, molto al \u003Cmark>di\u003C/mark> sopra della media europea dello 0,9%). Tanto per intenderci, nel Regno Unito ci sono 211 agenti ogni 100mila abitanti, in Germania 297, in Francia 320, in Spagna 361, mentre in Norvegia appena 159.\r\nLa potenza \u003Cmark>di\u003C/mark> fuoco \u003Cmark>di\u003C/mark> questo apparato repressivo la stiamo vedendo bene in questi giorni in cui è stata schierata per le strade per controllare il rispetto delle norme \u003Cmark>di\u003C/mark> “distanziamento sociale” determinate dall’emergenza Coronavirus. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero degli Interni, dall’11 marzo al 24 aprile, sono state controllate 10.102.522 persone e 3.981.858 attività commerciali, effettuando più \u003Cmark>di\u003C/mark> 300mila multe. \r\n\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nLa produzione \u003Cmark>di\u003C/mark> armi non si è mai fermata. Armi sì, respiratori no: nel 2020 oltre 26 miliardi in spese militari per l'Italia. \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":413,"snippet":414,"value":414},[78],"Anarres dell’8 maggio. La terribile materialità del \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> agile. Primo Maggio. In piazza per Serantini. Militarizzazione e war on drug’s ai tempi del Covid 19. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’escopost:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/2020-05-01-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nscarica l'audio\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte:\r\n\r\nPrimo Maggio. Alle radici di una giornata di lotta. Da Haymarket ai giorni nostri.\r\nCe ne ha parlato Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nCongiunti. Il governo Conte ci darà il permesso, dopo il 4 maggio, di visitarli. Una concezione familista che permette contatti solo con chi ha un legame sancito dallo stato. Un’ulteriore occasione per rinforzare le politiche patrarcali su cui si fondano i governi degli ultimi anni.\r\n\r\nLe nuove frontiere dello sfruttamento. Telelavoro, smart working: la terribile materialità del lavoro agile. Lavoratori incatenati a ritmi di lavoro forsennati, senza limiti di orario, sotto costante controllo.\r\nNelle scuole le lezioni a distanza stanno comportando un aumento dei carichi di lavoro. Ed è possibile che la formazione a distanza, già presente in maniera minimale in alcuni istituti prima del Covid, a settembre potrebbe essere una modalità di insegnamento normale. Non solo. Chi è in telelavoro può essere costantemente controllato tramite computer. \r\nNe abbiamo cominciato a parlarne con Lorenzo, lavoratore informatico. \r\n\r\nLavora, consuma, crepa. Le nostre vite, oggi più che mai, sono ridotte a mero ingranaggio, di una macchina che deve andare avanti costi quel che costi. L’epidemia riporta l’ordine del mondo nei binari in cui è sempre stato, mettendone a nudo i meccanismi. Le nostre vite non contano, sono intercambiabili, sostituibili, sacrificabili. Il governo ammantando tutto sotto un sudario tricolore, di unità, di popolo, di nazione, senza cesure di classe, ci vorrebbe docili, pronti al destino che ci è stato assegnato.\r\nIl 4 maggio hanno aperto le fabbriche, ma a fine turno tutti devono tornare nelle loro prigioni casalinghe, isolati e silenti. \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 8 maggio\r\nProduci, consuma, crepa. Nulla sarà come prima...\r\nLa rottura dei legami sociali al tempo dei domiciliari di massa\r\n\r\nore 18 sulla piattaforma Zoom\r\nInterverrà Salvo Vaccaro\r\nDi seguito il link all'incontro:\r\nhttps://us02web.zoom.us/j/77701946418\r\nMeeting ID: 777 0194 6418\r\n\r\nPerché si dice distanziamento sociale? cosa si cela dietro questo aggettivo apparentemente neutrale? I social sostituiranno integralmente la società? quale disegno soggiace la surroga della comunicazione a distanza di sicurezza? ma di quale sicurezza parliamo? dello stato d'eccezione? o dell'eccedenza capitalista dello stato? il diritto al profitto vale più del diritto alla vita? quanti miliardi in più, quelli tolti alla sanità? e noi? per noi anarchici, cosa vorrà significare: nulla sarà come prima?\r\n\r\nAlcuni degli interrogativi che animeranno la conversazione con Salvo Vaccaro, professore di Filosofia politica all'Università di Palermo, ma anche anarchico di lungo corso\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","7 Maggio 2020","2020-05-07 11:24:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/2020-primo-maggio-200x110.jpg","Anarres del 1 maggio. 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Nella Germania dell'era Merkel la \"schiavitù di cittadinanza\" è la ricetta con la quale il governo tedesco è riuscito a ridurre la disoccupazione, garantendo lauti guadagni agli imprenditori tedeschi, sgravati dall'impegno di versare contributi.\r\nCome funziona?\r\nIn Germania chi non ha un'occupazione riceve intorno ai trecento euro al mese. Se gli viene proposto un lavoro per venti ore settimanali a 450 euro al mese - senza obbligo per il padrone di versare tasse - ha due possibilità ugualmente sgradevoli. Se rifiuta perde buona parte dell'assegno di cittadinanza, se accetta si lega mani e piedi ad una condizione di super sfruttamento non contrattabile e senza prospettive di pensione.\r\nSchiavo e cittadino insieme. Un infelice ma ben riuscito ossimoro politico.\r\nNel 2008 la disoccupazione in Germania era superiore a quella italiana, oggi le parti si sono invertite, ma il numero di ore lavorate in realtà non è cambiato.\r\nPer uno dei tanti paradossi di cui è capace un capitalismo sotto oculata e tenera tutela statale la Germania è riuscita a realizzare un obiettivo che, in altri tempi, è stato molto caro al movimento dei lavoratori: che tutti lavorino meno, che tutti lavorino. Peccato che la ricetta tedesca non comporti una seconda - fondamentale - parte: la parità di salario nonostante la riduzione di orario. In parole povere, un sia pur lieve, trasferimento di reddito dai padroni ai lavoratori.\r\nQuesta ricetta made in Deutchland piace anche al sottosegretario all'economia Stefano Fassina.\r\nIl vice ministro, dopo le polemiche dei giorni scorsi con il Movimento cinque stelle sulle proposte della compagine grillina in materia di reddito minimo o reddito di cittadinanza, questa mattina ha annunciato l'apertura di un tavolo di confronto con i partiti che hanno avanzato proposte in parlamento.\r\nFassina, in un'intervista al Manifesto, sostiene in modo esplicito che \"per una forza progressista la cittadinanza passa attraverso il lavoro.\"L'obiettivo è un lavoro di cittadinanza da promuovere anche attraverso misure sul reddito ma finalizzate al miglioramento dell'occupazione qualificata per coloro che sono nelle condizioni fisiche di lavorare\".\r\nIn realtà anche la proposta del M5S contiene un riferimento all'obbligo di fare \"lavori utili\", che ha un sapore agre sia per la natura impositiva della norma sia per la nozione stessa di \"lavoro utile\".\r\nIl solco appare tracciato. 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In parole povere, un sia pur lieve, trasferimento \u003Cmark>di\u003C/mark> reddito dai padroni ai lavoratori.\r\nQuesta ricetta made in Deutchland piace anche al sottosegretario all'economia Stefano Fassina.\r\nIl vice ministro, dopo le polemiche dei giorni scorsi con il Movimento cinque stelle sulle proposte della compagine grillina in materia \u003Cmark>di\u003C/mark> reddito minimo o reddito \u003Cmark>di\u003C/mark> cittadinanza, questa mattina ha annunciato l'apertura \u003Cmark>di\u003C/mark> un tavolo \u003Cmark>di\u003C/mark> confronto con i partiti che hanno avanzato proposte in parlamento.\r\nFassina, in un'intervista al Manifesto, sostiene in modo esplicito che \"per una forza progressista la cittadinanza passa attraverso il lavoro.\"L'obiettivo è un \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> cittadinanza da promuovere anche attraverso misure sul reddito ma finalizzate al miglioramento dell'occupazione qualificata per coloro che sono nelle condizioni fisiche \u003Cmark>di\u003C/mark> lavorare\".\r\nIn realtà anche la proposta del M5S contiene un riferimento all'obbligo \u003Cmark>di\u003C/mark> fare \"lavori utili\", che ha un sapore agre sia per la natura impositiva della norma sia per la nozione stessa \u003Cmark>di\u003C/mark> \"\u003Cmark>lavoro\u003C/mark> utile\".\r\nIl solco appare tracciato. 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Appuntamento alle 21 alla FAT in corso Palermo 46.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2013 11 15 reddito \u003Cmark>di\u003C/mark> cittadinanza carlizza\r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":472,"snippet":473,"value":473},[77],"Schiavitù \u003Cmark>di\u003C/mark> cittadinanza",[475,477,479,481,483],{"matched_tokens":476,"snippet":353,"value":353},[],{"matched_tokens":478,"snippet":463,"value":463},[],{"matched_tokens":480,"snippet":464,"value":464},[],{"matched_tokens":482,"snippet":350,"value":350},[],{"matched_tokens":484,"snippet":485,"value":485},[77],"reddito \u003Cmark>di\u003C/mark> cittadinanza",[487,489,491],{"field":106,"matched_tokens":488,"snippet":469,"value":470},[77,77,83],{"field":109,"matched_tokens":490,"snippet":473,"value":473},[77],{"field":36,"indices":492,"matched_tokens":493,"snippets":495,"values":496},[14],[494],[77],[485],[485],1733921019837546500,{"best_field_score":499,"best_field_weight":162,"fields_matched":115,"num_tokens_dropped":48,"score":500,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":48},"2216192835584","1733921019837546611",{"document":502,"highlight":514,"highlights":522,"text_match":497,"text_match_info":527},{"comment_count":48,"id":503,"is_sticky":48,"permalink":504,"podcastfilter":505,"post_author":339,"post_content":506,"post_date":507,"post_excerpt":54,"post_id":503,"post_modified":508,"post_thumbnail":509,"post_title":510,"post_type":381,"sort_by_date":511,"tag_links":512,"tags":513},"67090","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-12-febbraio-colonialismo-allitaliana-i-100-di-kropotkin-lotte-degli-studenti-in-grecia-e-turchia-le-operaie-invisibili-della-valle-della-gomma/",[339],"Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-12-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2021 02 12 anarres\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nItaliani brava gente? Il mito che nasconde, dietro ad una supposta bonomia nazionale, l’orrore del colonialismo italiano in Africa, in (ex)Jugoslavia, in Grecia, dove massacri, deportazioni, torture e stupri furono del tutto normali. L’Italia Repubblicana non ha mai fatto i conti con le avventure coloniali del Regno d’Italia. D’altra parte queste avventure sono continuate e continuano nell’era postcoloniale. \r\nIl segno tangibile di una memoria che non c’è o è affogata nel mito sono le tante statue, targhe, sacrari dedicati alle imprese coloniali italiane.\r\nDi recente Wu Ming, selezionando alcune targhe e statue, ma non tutte ha lanciato una campagna per il 19 febbraio. In realtà ormai da anni gli anarchici risignificano lo spazio di città e paesi per cancellare, almeno dalle strade, la vergogna del nazionalismo, del militarismo, del colonialismo.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nArrivano le bombe! Nuovi ordigni nucleari nella base di Ghedi in provincia di Brescia\r\n\r\nKropotkin. Cent’anni fa moriva Piotr Kropotkin, uno dei principali esponenti dell’anarchismo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.\r\nCosa ci resta del suo pensiero? Per certi aspetti inattuale, per altri capace invece di dare ad una visione mutualista e solidale delle relazioni umane e del rapporto con l’ambiente.\r\nCe ne ha parlato Francesco Codello, pedagogista e studioso dell’opera di Kropotkin.\r\n\r\nIn Grecia e in Turchia il governo attacca gli spazi di autonomia all’interno delle Università.\r\nMovimenti studenteschi importanti stanno provando a contrastare le scelte governative.\r\nAbbiamo fatto il punto della situazione con Dario Antonelli\r\n\r\nValle della gomma. 12 ore di lavoro nocivo per 150 euro al mese. La condizione di centinaia di lavoratrici tra Bergamo e Brescia.\r\n«Per la sbavatura, per staccare la guarnizione dallo stampo, bisogna essere veloci. Andavo a farmi dare le scatole dal nostro vicino, ma poi mio marito non ha più voluto. C’era il rischio che i bambini ingoiassero i pezzetti. E i mucchi degli scarti in casa, in mezzo al salotto, facevano un odore terribile. Ho dovuto smettere. Ho anche avuto problemi di salute, mi si infiammava la gola...”\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nGrecia. Solidarietà senza confini\r\nLo stato greco ha vietato ogni forma di manifestazione politica e sociale. Anarchici e anarchiche sono sotto attacco: sgomberi, arresti, multe...\r\nSabato 27 febbraio\r\nAperibenefit per le compagne e i compagni colpiti dalla repressione\r\ndalle ore 17 al giardini reali – corso san Maurizio angolo via Rossini area ex Fenix\r\nVino, pastis, cuba libre, birra, the, caffè e stuzzichini veg\r\nInterventi e DJ set con la favolosa Malormone Crew\r\n\r\nVenerdì 5 marzo\r\nFemministe, anarchiche, rivoluzionarie\r\nIncontro online con Eulalia Vega, storica e autrice di Pioniere e rivoluzionarie – Donne anarchiche in Spagna dalla rivoluzione sociale alla resistenza al franchismo, edizioni Zero in condotta\r\nMeeting alle 21 in Zoom al link: https://us02web.zoom.us/j/89085856759\r\n\r\nSabato 6 marzo\r\nRuoli in gioco. Rappresentazione De-Genere\r\nin piazza Carlo Alberto dalle 15,30\r\nmanifestazione antisessista\r\nInterventi, azioni performanti, musica\r\n\r\nLunedì 8 marzo\r\nNé dio, né stato, né patriarcato\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nriunioni ad orario variabile in queste settimane\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/ \r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","25 Febbraio 2021","2021-02-25 12:09:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/kropotkin-200x110.jpg","Anarres del 12 febbraio. Colonialismo all’italiana. I 100 di Kropotkin. 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Sanatoria subito!\". Sono passati infatti più di due mesi da quando alcuni lavoratori immigrati hanno lanciato uno sciopero con presidio davanti all'ufficio immigrazione perchè si ritrovano sempre di fronte allo stesso problema, l'esigenza del permesso di soggiorno. Yassine ci ricorda come per accedere a qualunque servizio pubblico e non, sia necessario questo pezzo di carta e che è assurdo che lui e tanti e tante come lui debbano rimanere irregolari sul terriotorio italiano nonostante di fatto contribuiscano con le tasse prese dai già miseri compensi che ottengono sui posti di lavoro. Oltre ad aver approfittato della sua disponibilità per farci avere una personale testimonianza su come queste politiche sistemiche razziste si ripercuotano sulla sua vita, ci siamo fatti spiegare alcune delle rivendicazioni elencate nel volantino dell'iniziativa:\r\n\r\n- Velocizzazione delle convocazioni per tutte le domande di Sanatoria;\r\n\r\n- Sblocco delle domande interrotte dal datore di lavoro, o bloccate per i motivi di reddito, e rilascio di un permesso di attesa occupazione;\r\n\r\n- Riconoscimento delle prove di presenza provenienti da uffici di utilità pubblica;\r\n\r\n- Regolarizzazione delle persone sprovviste di Permesso di soggiorno, escluse dalla Sanatoria;\r\n\r\n\"Invitiamo i fratelli e le sorelle della comunità di Torino ed unirsi a noi il giorno 16 Maggio, dalle ore 9:30 di fronte alla Prefettura di Piazza Castello. La nostra sola forza è l'unione, partecipiamo numerosi a questa giornata di lotta. Portiamo la nostra voce in piazza\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_10_05-DocumentiPerTuttiSanatoriaSubito_16Maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo tema lo abbiamo approfondito con Walter Roncaglia, lavoratore dello spettacolo da circa vent'anni, sull'indennità per la quale lui e tutta una categoria hanno animato le piazze nel periodo pandemico e non solo. Infatti dopo mesi e mesi di lotta e di tavoli istituzionali, si era arrivati alla proposta di due decreti legge per la riforma del settore spettacolo, e il 4 Maggio si è giunti all'approvazione per un'indennità per discontinuità lavorativa.\r\n\r\n\"Le commissioni Cultura e Lavoro congiunte del senato (VII e XI) hanno oggi votato con esito positivo l'emendamento che introduce l' “indennità di discontinuità”.\r\n\r\nOggi, dunque, è una giornata importante perché aggiunge un tassello al quadro generale: il riconoscimento della discontinuità e quindi dell'importanza di un sostegno per mitigare la condizione di eterno precariato che sopporta chi lavora nello Spettacolo.\r\n\r\nIl traguardo è stato tagliato grazie all'azione corale di un intero comparto che ha saputo, forte delle sue differenze e delle sue risorse, mettere a fuoco alcune questioni universalmente individuate come necessarie.\r\n\r\nA ciò hanno concorso in primis migliaia di lavoratrici e lavoratori in questi due lunghissimi anni e mezzo; senza il loro grande sforzo di piazza e di azione politica, profuso da marzo 2020, oggi la Commissione Cultura non avrebbe avuto alcuna manovra da valutare.\r\n\r\nÉ presto però per cantare vittoria: bene il passo in avanti, ma bisogna capire tutto il resto: di “giornate storiche” rivelatesi ciofeche franceschiniane ne abbiamo già viste. È possibile parlare di “vittoria” solo se si sa con chiarezza quanti sono i fondi, quali sono gli investimenti, chi sono i destinatari della misura e tutto il resto.\r\n\r\nAd ora, infatti, nulla si sa circa la copertura finanziaria per questa misura.[...]\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_10_05_Walter-lavoratore-spettacolo-su-reddito-discontinuita.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","14 Maggio 2022","2022-05-14 02:01:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/279699578_543532730629728_8431272189781937479_n-200x110.png","frittura mista|radio fabbrica 10/05/2022",1652493690,[],[],{"post_content":543},{"matched_tokens":544,"snippet":545,"value":546},[77,78],"compensi che ottengono sui posti \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>. Oltre ad aver approfittato della"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Anita Cobas scuola sullo sciopero nazionale della scuola del 6 maggio 22.\r\nOltre a fare un bilancio abbiamo snocciolato le motivazioni che hanno portato allo sciopero:\r\n– Contro i quiz Invalsi e il Sistema nazionale \u003Cmark>di\u003C/mark> valutazione, che hanno\r\neffetti retroattivi negativi sulla didattica, standardizzano gli\r\ninsegnamenti, trasformano i docenti in “addestratori ai quiz”,\r\ndiscriminano gli studenti con BES.\r\n– Contro il Decreto scuola che introduce inaccettabili modalità per la\r\nstabilizzazione dei precari e una formazione triennale in \u003Cmark>orario\u003C/mark>\r\naggiuntivo, che diventerà obbligatoria per i docenti neo-immessi dal\r\n2023-24, con incentivazione salariale e verifiche selettive per creare\r\ngerarchie tra i/le lavoratori/trici, veicolare la logica della\r\nscuola-azienda e restringere pluralismo didattico e libertà \u003Cmark>di\u003C/mark>\r\ninsegnamento\r\n-Contro il taglio dello 0,5% del PIL delle spese per l’istruzione\r\nprevisto dal DEF 2022 a fronte \u003Cmark>di\u003C/mark> un aumento delle spese per le armi\r\n– Per il rinnovo del CCNL scaduto da più \u003Cmark>di\u003C/mark> due anni, con aumenti\r\nsignificativi uguali per tutti/e, per recuperare almeno il 20% del\r\npotere salariale perso negli ultimi anni e difendere i salari reali\r\ndalla ripresa dell’inflazione e del carovita\r\n– Per investire i fondi del PNRR per ridurre a massimo 20 il numero\r\ndegli alunni/e per classe (15 in presenza \u003Cmark>di\u003C/mark> disabili), assumere i\r\ndocenti con 3 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> servizio e gli Ata con 2, investire in modo\r\nsignificativo nell’edilizia scolastica\r\n– Contro la cd didattica delle competenze addestrative, per una scuola\r\npubblica che punti allo sviluppo degli strumenti cognitivi e dello\r\nspirito critico\r\n– Per il potenziamento degli organici docenti ed Ata, l’immissione in\r\nruolo su tutti i posti vacanti, la stabilizzazione dei posti Covid e il\r\nripristino integrale delle sostituzioni con supplenze temporanee\r\n-Per utilizzare i docenti rientrati dalla sospensione senza\r\ndemansionamento né prolungamento d’orario\r\n– Contro il \u003Cmark>lavoro\u003C/mark> gratuito degli studenti nei PCTO e negli stage, con\r\nil rischio \u003Cmark>di\u003C/mark> morire sul \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, come avvenuto recentemente; per\r\nsospendere tali attività e restituire alle scuole la decisione se\r\nsvolgerle o meno e per quante ore\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_10_05_Anita-Cobas-Scuola-su-sciopero-6-Maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto con Yassine, promotore della manifestazione che ci sarà lunedì 16 Maggio alle 9:30 in Piazza Castello a Torino, per richiedere \"Documenti per tutti. Sanatoria subito!\". Sono passati infatti più \u003Cmark>di\u003C/mark> due mesi da quando alcuni lavoratori immigrati hanno lanciato uno sciopero con presidio davanti all'ufficio immigrazione perchè si ritrovano sempre \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte allo stesso problema, l'esigenza del permesso \u003Cmark>di\u003C/mark> soggiorno. Yassine ci ricorda come per accedere a qualunque servizio pubblico e non, sia necessario questo pezzo \u003Cmark>di\u003C/mark> carta e che è assurdo che lui e tanti e tante come lui debbano rimanere irregolari sul terriotorio italiano nonostante \u003Cmark>di\u003C/mark> fatto contribuiscano con le tasse prese dai già miseri compensi che ottengono sui posti \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>. Oltre ad aver approfittato della sua disponibilità per farci avere una personale testimonianza su come queste politiche sistemiche razziste si ripercuotano sulla sua vita, ci siamo fatti spiegare alcune delle rivendicazioni elencate nel volantino dell'iniziativa:\r\n\r\n- Velocizzazione delle convocazioni per tutte le domande \u003Cmark>di\u003C/mark> Sanatoria;\r\n\r\n- Sblocco delle domande interrotte dal datore \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>lavoro\u003C/mark>, o bloccate per i motivi \u003Cmark>di\u003C/mark> reddito, e rilascio \u003Cmark>di\u003C/mark> un permesso \u003Cmark>di\u003C/mark> attesa occupazione;\r\n\r\n- Riconoscimento delle prove \u003Cmark>di\u003C/mark> presenza provenienti da uffici \u003Cmark>di\u003C/mark> utilità pubblica;\r\n\r\n- Regolarizzazione delle persone sprovviste \u003Cmark>di\u003C/mark> Permesso \u003Cmark>di\u003C/mark> soggiorno, escluse dalla Sanatoria;\r\n\r\n\"Invitiamo i fratelli e le sorelle della comunità \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino ed unirsi a noi il giorno 16 Maggio, dalle ore 9:30 \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte alla Prefettura \u003Cmark>di\u003C/mark> Piazza Castello. La nostra sola forza è l'unione, partecipiamo numerosi a questa giornata \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta. Portiamo la nostra voce in piazza\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_10_05-DocumentiPerTuttiSanatoriaSubito_16Maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo tema lo abbiamo approfondito con Walter Roncaglia, lavoratore dello spettacolo da circa vent'anni, sull'indennità per la quale lui e tutta una categoria hanno animato le piazze nel periodo pandemico e non solo. Infatti dopo mesi e mesi \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta e \u003Cmark>di\u003C/mark> tavoli istituzionali, si era arrivati alla proposta \u003Cmark>di\u003C/mark> due decreti legge per la riforma del settore spettacolo, e il 4 Maggio si è giunti all'approvazione per un'indennità per discontinuità lavorativa.\r\n\r\n\"Le commissioni Cultura e \u003Cmark>Lavoro\u003C/mark> congiunte del senato (VII e XI) hanno oggi votato con esito positivo l'emendamento che introduce l' “indennità \u003Cmark>di\u003C/mark> discontinuità”.\r\n\r\nOggi, dunque, è una giornata importante perché aggiunge un tassello al quadro generale: il riconoscimento della discontinuità e quindi dell'importanza \u003Cmark>di\u003C/mark> un sostegno per mitigare la condizione \u003Cmark>di\u003C/mark> eterno precariato che sopporta chi lavora nello Spettacolo.\r\n\r\nIl traguardo è stato tagliato grazie all'azione corale \u003Cmark>di\u003C/mark> un intero comparto che ha saputo, forte delle sue differenze e delle sue risorse, mettere a fuoco alcune questioni universalmente individuate come necessarie.\r\n\r\nA ciò hanno concorso in primis migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoratrici e lavoratori in questi due lunghissimi anni e mezzo; senza il loro grande sforzo \u003Cmark>di\u003C/mark> piazza e \u003Cmark>di\u003C/mark> azione politica, profuso da marzo 2020, oggi la Commissione Cultura non avrebbe avuto alcuna manovra da valutare.\r\n\r\nÉ presto però per cantare vittoria: bene il passo in avanti, ma bisogna capire tutto il resto: \u003Cmark>di\u003C/mark> “giornate storiche” rivelatesi ciofeche franceschiniane ne abbiamo già viste. 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