","A FIANCO DI ANAN ALI' E MANSOUR","post",1758578633,[59,60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/41-bis/","http://radioblackout.org/tag/presidi/","http://radioblackout.org/tag/resistenza-palestinese/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[64,65,66,12],"41 bis","presidi","resistenza palestinese",{"post_content":68},{"matched_tokens":69,"snippet":71,"value":72},[70],"organismo","d’intervento verso l’antiterrorismo rivelandosi un \u003Cmark>organismo\u003C/mark> di coordinamento tra tutte le","Dopo aver ottenuto dallo Stato italiano la protezione umanitaria nel 2019, da gennaio 2024 Anan è imprigionato nella sezione di alta sicurezza del carcere di Terni e processato per 270bis c.p. per il suo sostegno alla resistenza di Tulkarem (Cisgiordania). E’ per arrivare al numero minimo di tre persone con cui si giustifica l’accusa di “associazione con finalità di terrorismo” che la magistratura tira in mezzo Alì e Mansour, pur estranei alla lotta armata. Il PM offre come probatorie le testimonianze ottenute tramite interrogatori dello Shin Bet (servizi segreti) nelle carceri israeliane, dove le persone palestinesi sono soggette alla legge marziale e a sistematiche torture. Anan ne è testimonianza vivente: nel suo corpo ci sono undici proiettili e quaranta schegge, non gli è stata risparmiata la frantumazione di alcun osso. A molte persone è servito il genocidio per rendersi conto degli orrori messi in atto da Israele, ma nei tribunali italiani i partigiani palestinesi restano in ogni caso \"terroristi”, rafforzando così l'ideologia sionista volta a farne un nemico da sterminare con qualunque mezzo, senza alcuna inibizione morale.\r\n\r\nAnan è oggi torturato non in Israele, ma dentro al carcere di Terni, in regime di 41-bis, su richiesta dalla DNAA. E’ nel 2015 che la Direzione Nazionale Antimafia amplia il proprio campo d’intervento verso l’antiterrorismo rivelandosi un \u003Cmark>organismo\u003C/mark> di coordinamento tra tutte le Procure. Attraverso la creazione di un ambiente culturale prima ancora che giuridico, la DNAA - che influenza pesantemente il discorso pubblico e giornalistico, il governo e il parlamento, la magistratura - opera una strategia contro-insurrezionale preventiva. L’effetto è la costante costruzione di \"emergenze\" e di nemici interni/esterni da perseguire, siano essi individui migranti, musulmani, rivoluzionari, comunisti, anarchici o palestinesi.\r\n\r\nIniziativa giovedì 25 settembre 2025 in via Foggia 14 davanti alla D.I.A. di Torino.\r\n\r\nNe parliamo con alcuni compagni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/INFO-22092025-PRESIDIO-DIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[74],{"field":75,"matched_tokens":76,"snippet":71,"value":72},"post_content",[70],578729985926234200,{"best_field_score":79,"best_field_weight":80,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":27,"score":81,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":82},"1108024229888",14,"578729985926234225",4,{"document":84,"highlight":105,"highlights":111,"text_match":77,"text_match_info":114},{"cat_link":85,"category":86,"comment_count":45,"id":87,"is_sticky":45,"permalink":88,"post_author":89,"post_content":90,"post_date":91,"post_excerpt":51,"post_id":87,"post_modified":92,"post_thumbnail":93,"post_thumbnail_html":94,"post_title":95,"post_type":56,"sort_by_date":96,"tag_links":97,"tags":101},[42],[44],"95194","http://radioblackout.org/2025/01/processo-askatasuna-notav-il-collegio-di-difesa-prende-parola/","info","Mentre il processo contro 28 compagn* del centro sociale Askatasuna e militanti No Tav della Val Susa per \"associazione a delinquere\" sta giungendo al termine del 1° grado - con la richiesta di complessivi 88 anni di carcere e una penale di 7 milioni di euro - assistiamo ad alcune sbilanciate mosse propagandistiche a mezzo televisivo (alcuni servizi andati in onda la scorsa settimana in prima serata su Rete4) per forzare in qualche modo la percezione di quello che si sta giudicando nelle aule di tribunale, con la sovraesposizione del punto di vista della Questura di Torino e il solito montaggio tendenzioso di intercettazioni audio (peraltro non consentito dall'ultimo codice di procedura penale).\r\n\r\nCome se non bastasse, in alcune recenti occasioni istituzionali, alcune figure non di secondo piano della Magistratura prendono parola per esprimere giudizi ricalcati pedissequamente sulle tesi dell'accusa (di un processo non ancora concluso) quasi a dare per scontate (orientare?) le condanne richieste.\r\n\r\nContro questa ingerenza indebita si sono espressi in forma chiara e puntuale gli avvocati del collegio di difesa del processo, con un comunicato che sotto riportiamo.\r\n\r\nAbbiamo raggiunto al telefono l'avvocato Claudio Novaro per ragionare sui nodi sollevati dal comunicato degli avvocati della difesa\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/novaro_processso_aska_2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nComunicato difensori No Tav su ingerenze illegittime nel Processo Sovrano\r\nSiamo i difensori di alcuni attivisti del centro sociale Askatasuna e del movimento No Tav, imputati in un processo attualmente in corso avanti alla prima sezione del Tribunale di Torino. Tra le tante imputazioni formulate dalla Procura (sono 72 i reati contestati), spicca quella per il reato associativo – originariamente qualificato come associazione sovversiva e poi derubricato nel delitto di associazione per delinquere aggravata rivolto a 16 militanti del centro sociale Askatasuna. Il processo è ormai alle ultime battute, si sono quasi del tutto esaurite le discussioni delle diverse parti processuali, ma si sono verificati in questi giorni alcuni fatti che meritano di essere segnalati. Sono stati trasmessi in data 20 e 27 gennaio, sul canale televisivo di Retequattro, dei servizi giornalistici, nell’ambito della trasmissione Quarta Repubblica, fortemente ostili nei confronti di Askatasuna e del suo ruolo nell’ambito del conflitto sociale torinese e valsusino, con evidenti richiami al processo in corso. Si tratta di servizi che accostano disinvoltamente le vicende che riguardano il centro sociale con filmati che poco o nulla c’entrano con lo stesso, che utilizzano e mostrano, in contrasto con una specifica previsione legislativa, del materiale\r\nprodotto dalla Digos nel corso delle indagini.\r\nIn secondo luogo, a Torino, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del 25 gennaio scorso, Enrico Aimi, che interveniva in qualità di membro laico e rappresentante del CSM, si è pubblicamente complimentato con l’Avvocatura distrettuale dello Stato per la richiesta di risarcimento dei danni (avanzata nei confronti degli imputati nell’interesse della presidenza del consiglio e dei ministeri\r\ndell’interno e della difesa), per oltre 6 milioni di euro, a fronte, sono le sue parole, “delle devastazioni causate da alcuni centri sociali nei cantieri TAV in Val di Susa”. Subito dopo, nella stessa occasione, la Procuratrice Generale presso la Corte d’Appello ha rincarato la dose, richiamando esplicitamente nel suo intervento le indagini svolte nel processo penale in corso, che dimostrerebbero che i militanti del centro sociale “hanno strutturato una progettualità volta ad innalzare il livello di conflittualità contro le Istituzioni intercettando le tensioni sociali al fine di permearle dentro un’apparente solidarietà, hanno assunto la regia della mobilitazione violenta in Val di Susa, hanno realizzato una struttura organizzativa complessa che consentisse loro di confidare anche sul consenso di una parte dell’opinione pubblica”.\r\nSi tratta di un resoconto abbondantemente ripreso dai giornali locali e nazionali, con intere pagine dedicate alla questione e titoli come “Affondo di Musti su Askatasuna. E’ loro la regia della violenza, Torino capitale dell’eversione”. Tutto ciò ci inquieta profondamente come avvocati e come cittadini.\r\nTale esposizione mediatica rischia di compromettere profondamente la necessaria tranquillità e riservatezza, nonostante il suo carattere pubblico, che deve circondare un processo penale. Per dirla con Hanna Arendt, la giustizia “richiede isolamento, vuole più dolore che collera, prescrive che ci si astenga il più possibile dal mettersi in vista”.\r\n\r\nAl di là dei servizi televisivi, della cui correttezza risponderanno al più gli autori nelle opportune sedi giudiziarie, che il rappresentante di un organo di rilievo costituzionale approvi, senza nemmeno conoscerla (perché se avesse avuto modo di leggerla forse avrebbe intuito le innumerevoli lacune e incongruenze che, a nostro parere, la costellano), una richiesta vertiginosa di danno nei confronti di alcuni cittadini è cosa che lascia stupiti.\r\n\r\nMa ancor di più stupiscono le parole di un’autorevole magistrata della Procura Generale che, davanti ad una platea composta di giudici dello stesso distretto in cui si svolge il processo, commenti lo stesso con accenti di particolare perentorietà, in contrasto con il valore del dubbio e la prudenza del giudizio, entrando nel merito di una concreta vicenda giudiziaria e anticipandone quasi l’esito. Tutto ciò in contrasto con un principio assiologico del nostro ordinamento, costituito dalla presunzione di non colpevolezza degli imputati, con le regole di galateo istituzionale e anche di specifiche norme di legge, che dovrebbero sconsigliare gli interventi pubblici su un processo in via di definizione.\r\n\r\nTorino, 28 gennaio 2025.\r\n\r\nValentina Colletta\r\nSara Gamba\r\nDanilo Ghia\r\nValentina Groppo\r\nRoberto Lamacchia\r\nClaudio Novaro\r\nGianluca Vitale\r\n\r\n \r\n\r\nper maggiori informazioni: https://associazionearesistere.org","29 Gennaio 2025","2025-01-29 16:39:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/askatasuna-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/askatasuna-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/askatasuna-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/askatasuna-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/askatasuna.jpg 992w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Processo Askatasuna/NoTav: il collegio di difesa prende parola",1738168609,[98,99,100,62],"http://radioblackout.org/tag/askatasuna/","http://radioblackout.org/tag/notav/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[102,103,104,12],"Askatasuna","notav","repressione",{"post_content":106},{"matched_tokens":107,"snippet":109,"value":110},[108],"organo","che il rappresentante di un \u003Cmark>organo\u003C/mark> di rilievo costituzionale approvi, senza","Mentre il processo contro 28 compagn* del centro sociale Askatasuna e militanti No Tav della Val Susa per \"associazione a delinquere\" sta giungendo al termine del 1° grado - con la richiesta di complessivi 88 anni di carcere e una penale di 7 milioni di euro - assistiamo ad alcune sbilanciate mosse propagandistiche a mezzo televisivo (alcuni servizi andati in onda la scorsa settimana in prima serata su Rete4) per forzare in qualche modo la percezione di quello che si sta giudicando nelle aule di tribunale, con la sovraesposizione del punto di vista della Questura di Torino e il solito montaggio tendenzioso di intercettazioni audio (peraltro non consentito dall'ultimo codice di procedura penale).\r\n\r\nCome se non bastasse, in alcune recenti occasioni istituzionali, alcune figure non di secondo piano della Magistratura prendono parola per esprimere giudizi ricalcati pedissequamente sulle tesi dell'accusa (di un processo non ancora concluso) quasi a dare per scontate (orientare?) le condanne richieste.\r\n\r\nContro questa ingerenza indebita si sono espressi in forma chiara e puntuale gli avvocati del collegio di difesa del processo, con un comunicato che sotto riportiamo.\r\n\r\nAbbiamo raggiunto al telefono l'avvocato Claudio Novaro per ragionare sui nodi sollevati dal comunicato degli avvocati della difesa\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/novaro_processso_aska_2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nComunicato difensori No Tav su ingerenze illegittime nel Processo Sovrano\r\nSiamo i difensori di alcuni attivisti del centro sociale Askatasuna e del movimento No Tav, imputati in un processo attualmente in corso avanti alla prima sezione del Tribunale di Torino. Tra le tante imputazioni formulate dalla Procura (sono 72 i reati contestati), spicca quella per il reato associativo – originariamente qualificato come associazione sovversiva e poi derubricato nel delitto di associazione per delinquere aggravata rivolto a 16 militanti del centro sociale Askatasuna. Il processo è ormai alle ultime battute, si sono quasi del tutto esaurite le discussioni delle diverse parti processuali, ma si sono verificati in questi giorni alcuni fatti che meritano di essere segnalati. Sono stati trasmessi in data 20 e 27 gennaio, sul canale televisivo di Retequattro, dei servizi giornalistici, nell’ambito della trasmissione Quarta Repubblica, fortemente ostili nei confronti di Askatasuna e del suo ruolo nell’ambito del conflitto sociale torinese e valsusino, con evidenti richiami al processo in corso. Si tratta di servizi che accostano disinvoltamente le vicende che riguardano il centro sociale con filmati che poco o nulla c’entrano con lo stesso, che utilizzano e mostrano, in contrasto con una specifica previsione legislativa, del materiale\r\nprodotto dalla Digos nel corso delle indagini.\r\nIn secondo luogo, a Torino, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del 25 gennaio scorso, Enrico Aimi, che interveniva in qualità di membro laico e rappresentante del CSM, si è pubblicamente complimentato con l’Avvocatura distrettuale dello Stato per la richiesta di risarcimento dei danni (avanzata nei confronti degli imputati nell’interesse della presidenza del consiglio e dei ministeri\r\ndell’interno e della difesa), per oltre 6 milioni di euro, a fronte, sono le sue parole, “delle devastazioni causate da alcuni centri sociali nei cantieri TAV in Val di Susa”. Subito dopo, nella stessa occasione, la Procuratrice Generale presso la Corte d’Appello ha rincarato la dose, richiamando esplicitamente nel suo intervento le indagini svolte nel processo penale in corso, che dimostrerebbero che i militanti del centro sociale “hanno strutturato una progettualità volta ad innalzare il livello di conflittualità contro le Istituzioni intercettando le tensioni sociali al fine di permearle dentro un’apparente solidarietà, hanno assunto la regia della mobilitazione violenta in Val di Susa, hanno realizzato una struttura organizzativa complessa che consentisse loro di confidare anche sul consenso di una parte dell’opinione pubblica”.\r\nSi tratta di un resoconto abbondantemente ripreso dai giornali locali e nazionali, con intere pagine dedicate alla questione e titoli come “Affondo di Musti su Askatasuna. E’ loro la regia della violenza, Torino capitale dell’eversione”. Tutto ciò ci inquieta profondamente come avvocati e come cittadini.\r\nTale esposizione mediatica rischia di compromettere profondamente la necessaria tranquillità e riservatezza, nonostante il suo carattere pubblico, che deve circondare un processo penale. Per dirla con Hanna Arendt, la giustizia “richiede isolamento, vuole più dolore che collera, prescrive che ci si astenga il più possibile dal mettersi in vista”.\r\n\r\nAl di là dei servizi televisivi, della cui correttezza risponderanno al più gli autori nelle opportune sedi giudiziarie, che il rappresentante di un \u003Cmark>organo\u003C/mark> di rilievo costituzionale approvi, senza nemmeno conoscerla (perché se avesse avuto modo di leggerla forse avrebbe intuito le innumerevoli lacune e incongruenze che, a nostro parere, la costellano), una richiesta vertiginosa di danno nei confronti di alcuni cittadini è cosa che lascia stupiti.\r\n\r\nMa ancor di più stupiscono le parole di un’autorevole magistrata della Procura Generale che, davanti ad una platea composta di giudici dello stesso distretto in cui si svolge il processo, commenti lo stesso con accenti di particolare perentorietà, in contrasto con il valore del dubbio e la prudenza del giudizio, entrando nel merito di una concreta vicenda giudiziaria e anticipandone quasi l’esito. Tutto ciò in contrasto con un principio assiologico del nostro ordinamento, costituito dalla presunzione di non colpevolezza degli imputati, con le regole di galateo istituzionale e anche di specifiche norme di legge, che dovrebbero sconsigliare gli interventi pubblici su un processo in via di definizione.\r\n\r\nTorino, 28 gennaio 2025.\r\n\r\nValentina Colletta\r\nSara Gamba\r\nDanilo Ghia\r\nValentina Groppo\r\nRoberto Lamacchia\r\nClaudio Novaro\r\nGianluca Vitale\r\n\r\n \r\n\r\nper maggiori informazioni: https://associazionearesistere.org",[112],{"field":75,"matched_tokens":113,"snippet":109,"value":110},[108],{"best_field_score":79,"best_field_weight":80,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":27,"score":81,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":82},{"document":116,"highlight":138,"highlights":143,"text_match":77,"text_match_info":146},{"cat_link":117,"category":118,"comment_count":45,"id":119,"is_sticky":45,"permalink":120,"post_author":89,"post_content":121,"post_date":122,"post_excerpt":123,"post_id":119,"post_modified":124,"post_thumbnail":125,"post_thumbnail_html":126,"post_title":127,"post_type":56,"sort_by_date":128,"tag_links":129,"tags":134},[42],[44],"93916","http://radioblackout.org/2024/12/mandato-di-arresto-per-netanyahu-lalibi-dellimmunita/","Quello dell'immunità di cui godrebbe Benjamin Netanyahu è uno dei temi 'caldi' del momento, con il dibattito aperto proprio sulla prerogativa che potrebbe esonerare gli Stati dall'arrestare il primo ministro israeliano e consegnarlo alla Corte penale internazionale (Cpi), che la scorsa settimana ha spiccato un mandato di arresto nei suoi confronti per crimini di guerra. La questione divide gli esperti di diritto internazionale, mentre per il ministero degli Esteri francese Netanyahu beneficia di una \"immunità\" che \"deve essere presa in considerazione\" in quanto Israele non fa parte della Cpi. La questione per ora rimane teorica, perché per essere arrestato Netanyahu dovrebbe trovarsi nel territorio di uno dei paesi che hanno accettato la giurisdizione della Corte, e che quindi hanno firmato il trattato che l’ha fondata, cioè lo Statuto di Roma.\r\nMercoledì la Francia è diventata invece il secondo paese europeo dopo l’Ungheria di Viktor Orbán, a dire che non arresterebbe Netanyahu. La posizione del governo francese è stata molto discussa non solo per la decisione in sé, ma anche per gli argomenti usati per sostenerla. La Francia infatti ha fatto riferimento a un particolare articolo dello Statuto, l’articolo 98, che da tempo è diventato lo strumento usato da alcuni paesi per non applicare i mandati di arresto della Corte.\r\nÈ un articolo che riguarda il principio dell’immunità, che nelle relazioni fra stati garantisce ai capi di stato e di governo che viaggiano in un altro paese mentre ricoprono il loro ruolo di non rischiare l’arresto e la persecuzione, per evitare che possano essere condizionati da pressioni esterne. Non avendo la CPI un organo coercitivo per rendere operative le sentenze ci si affida alla volontà politica degli stati firmatari il trattato di Roma, ma quando si tratta di alleati dell'Occidente e non di presidenti africani o qualche cattivo nemico della democrazia le cose cambiano.\r\nCi aiuta a comprendere questo complesso meccanismo giuridico/politico Fabiana Triburgo, avvocata e operatrice legale in merito alla protezione internazionale.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/FABIANA-CPI.mp3\"][/audio]","2 Dicembre 2024","MANDATO DI ARRESTO PER NETANYAHU, LA FOGLIA DI FICO DELL'IMMUNITA'","2024-12-02 16:25:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/INFO-02122024-CPI-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/INFO-02122024-CPI-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/INFO-02122024-CPI-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/INFO-02122024-CPI-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/INFO-02122024-CPI.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","MANDATO DI ARRESTO PER NETANYAHU, L'ALIBI DELL'IMMUNITA'",1733153566,[130,131,132,133],"http://radioblackout.org/tag/corte-penale-internazionale/","http://radioblackout.org/tag/genocidio-gaza/","http://radioblackout.org/tag/macron/","http://radioblackout.org/tag/netanyahu/",[25,135,136,137],"GENOCIDIO GAZA","macron","netanyahu",{"post_content":139},{"matched_tokens":140,"snippet":141,"value":142},[108],"Non avendo la CPI un \u003Cmark>organo\u003C/mark> coercitivo per rendere operative le","Quello dell'immunità di cui godrebbe Benjamin Netanyahu è uno dei temi 'caldi' del momento, con il dibattito aperto proprio sulla prerogativa che potrebbe esonerare gli Stati dall'arrestare il primo ministro israeliano e consegnarlo alla Corte penale internazionale (Cpi), che la scorsa settimana ha spiccato un mandato di arresto nei suoi confronti per crimini di guerra. La questione divide gli esperti di diritto internazionale, mentre per il ministero degli Esteri francese Netanyahu beneficia di una \"immunità\" che \"deve essere presa in considerazione\" in quanto Israele non fa parte della Cpi. La questione per ora rimane teorica, perché per essere arrestato Netanyahu dovrebbe trovarsi nel territorio di uno dei paesi che hanno accettato la giurisdizione della Corte, e che quindi hanno firmato il trattato che l’ha fondata, cioè lo Statuto di Roma.\r\nMercoledì la Francia è diventata invece il secondo paese europeo dopo l’Ungheria di Viktor Orbán, a dire che non arresterebbe Netanyahu. La posizione del governo francese è stata molto discussa non solo per la decisione in sé, ma anche per gli argomenti usati per sostenerla. La Francia infatti ha fatto riferimento a un particolare articolo dello Statuto, l’articolo 98, che da tempo è diventato lo strumento usato da alcuni paesi per non applicare i mandati di arresto della Corte.\r\nÈ un articolo che riguarda il principio dell’immunità, che nelle relazioni fra stati garantisce ai capi di stato e di governo che viaggiano in un altro paese mentre ricoprono il loro ruolo di non rischiare l’arresto e la persecuzione, per evitare che possano essere condizionati da pressioni esterne. Non avendo la CPI un \u003Cmark>organo\u003C/mark> coercitivo per rendere operative le sentenze ci si affida alla volontà politica degli stati firmatari il trattato di Roma, ma quando si tratta di alleati dell'Occidente e non di presidenti africani o qualche cattivo nemico della democrazia le cose cambiano.\r\nCi aiuta a comprendere questo complesso meccanismo giuridico/politico Fabiana Triburgo, avvocata e operatrice legale in merito alla protezione internazionale.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/FABIANA-CPI.mp3\"][/audio]",[144],{"field":75,"matched_tokens":145,"snippet":141,"value":142},[108],{"best_field_score":79,"best_field_weight":80,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":27,"score":81,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":82},{"document":148,"highlight":167,"highlights":172,"text_match":77,"text_match_info":175},{"cat_link":149,"category":150,"comment_count":45,"id":151,"is_sticky":45,"permalink":152,"post_author":89,"post_content":153,"post_date":154,"post_excerpt":51,"post_id":151,"post_modified":155,"post_thumbnail":156,"post_thumbnail_html":157,"post_title":158,"post_type":56,"sort_by_date":159,"tag_links":160,"tags":164},[42],[44],"89347","http://radioblackout.org/2024/05/sabotare-la-guerra-tre-iniziative-tra-torino-e-pinerolo/","Traditori signori ufficiali\r\nChe la guerra l’avete voluta\r\nScannatori di carne venduta\r\nE rovina della gioventù\r\n\r\n9 maggio [Università è guerra] Torino, giardini Palazzina Einaudi\r\nPresentazione opuscoli da Venezia, Trento e Torino con Collettivo SUMUD, Progetto Palestina e un compagno da Trento\r\n\r\n10 maggio [Tecnologia è guerra] Pinerolo, via Lequio 36\r\nPresentazione degli opuscoli \"Ca' Foscari per la guerra\" e \"Un organo che tutto controlla, un controllo che tutto organizza\" di e con il collettivo Sumud\r\n\r\n11 maggio [Industria è guerra] Torino, Radio Blackout\r\nPresentazione del corteo \"Disarmiamo la Fiocchi Munizioni\" (Lecco, 18 maggio), discussione sulla lotta antimilitarista nel lecchese a cura dell'Assemblea permanente contro le guerre\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/sabotarelaguerra.mp3\"][/audio]","7 Maggio 2024","2024-05-07 01:59:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-200x110.png","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-212x300.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-212x300.png 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-724x1024.png 724w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-768x1086.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-1086x1536.png 1086w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-1448x2048.png 1448w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1.png 1587w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","Sabotare la guerra: tre appuntamenti tra Torino e Pinerolo",1715046925,[161,162,163,62],"http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/pinerolo/","http://radioblackout.org/tag/sabotare-la-guerra/",[17,165,166,12],"Pinerolo","sabotare la guerra",{"post_content":168},{"matched_tokens":169,"snippet":170,"value":171},[108],"per la guerra\" e \"Un \u003Cmark>organo\u003C/mark> che tutto controlla, un controllo","Traditori signori ufficiali\r\nChe la guerra l’avete voluta\r\nScannatori di carne venduta\r\nE rovina della gioventù\r\n\r\n9 maggio [Università è guerra] Torino, giardini Palazzina Einaudi\r\nPresentazione opuscoli da Venezia, Trento e Torino con Collettivo SUMUD, Progetto Palestina e un compagno da Trento\r\n\r\n10 maggio [Tecnologia è guerra] Pinerolo, via Lequio 36\r\nPresentazione degli opuscoli \"Ca' Foscari per la guerra\" e \"Un \u003Cmark>organo\u003C/mark> che tutto controlla, un controllo che tutto organizza\" di e con il collettivo Sumud\r\n\r\n11 maggio [Industria è guerra] Torino, Radio Blackout\r\nPresentazione del corteo \"Disarmiamo la Fiocchi Munizioni\" (Lecco, 18 maggio), discussione sulla lotta antimilitarista nel lecchese a cura dell'Assemblea permanente contro le guerre\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/sabotarelaguerra.mp3\"][/audio]",[173],{"field":75,"matched_tokens":174,"snippet":170,"value":171},[108],{"best_field_score":79,"best_field_weight":80,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":27,"score":81,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":82},{"document":177,"highlight":203,"highlights":208,"text_match":77,"text_match_info":211},{"cat_link":178,"category":180,"comment_count":45,"id":182,"is_sticky":45,"permalink":183,"post_author":89,"post_content":184,"post_date":185,"post_excerpt":51,"post_id":182,"post_modified":186,"post_thumbnail":187,"post_thumbnail_html":188,"post_title":189,"post_type":56,"sort_by_date":190,"tag_links":191,"tags":197},[179,42],"http://radioblackout.org/category/altavisibilita/",[181,44],"altavisibilita","88577","http://radioblackout.org/2024/04/lin-differenza-della-guerra-la-ca-foscari-nel-governo-cibernetico-di-venezia/","Portando a piena emersione ciò che hanno evidenziato i conflitti totali del Novecento, la guerra sembra oggi spogliarsi di tutti quei tratti di discrezione in cui le dottrine politiche pretendevano confinarla. Pace/guerra, militare/civile, interno/esterno, la guerra come paradigma della modernità riacquisisce la sua attitudine originaria all’in-differenza.\r\n\r\nUn pensatore controverso come Ernst Jünger, parlando di mobilitazione totale scriveva negli anni Trenta parole pregnanti per il nostro presente: “Anche l’immagine della guerra come di un’azione armata sfuma sempre più nell’immagine ben più ampia di un gigantesco processo di lavoro. Accanto agli eserciti che si affrontano sui campi di battaglia sorgono eserciti di nuovo tipo (...) in generale, l’esercito del lavoro. (…) Per dispiegare energie di questa misura non è più sufficiente armare il braccio che porta la spada: è necessario essere armati fino nelle midolla, fino nel più sottile nervo vitale. Porre in essere quelle energie è il compito della mobilitazione totale, di un atto cioè attraverso il quale è possibile, impugnando un unico comando su di un quadro di controllo, far confluire la rete d’energie – tanto ramificata e diffusa – della vita moderna, nella grande corrente dell’energia bellica” . Una mobilitazione totale che non tanto viene eseguita, “quanto piuttosto essa stessa si esegue: in pace e in guerra è l’espressione di una misteriosa e cogente esigenza, a cui siamo sottomessi da questo vivere nell’epoca delle masse e delle macchine\". E nel libro L’operaio, Jünger aggiungeva: “questa mobilitazione totale distrugge tutto ciò che ostacola questa mobilitazione. Dietro i processi di trasformazione tecnica, quali appaiono in superficie, traspaiono una diffusa distruzione e una costruzione del mondo in forme diverse, ma entrambe procedono in una determinata direzione” e questa forma dell’operaio “mobilita, senza distinzioni, l’intera condizione umana”.\r\n\r\nNel contesto odierno, la guerra - quanto meno in occidente - sembra non avere tanto come posta in gioco una opposizione tra visioni del mondo, quanto piuttosto essere schiacciata su un ordine del discorso geopolitico, e la mobilitazione totale sembra giocarsi sul piano dell'anestetizzazione sociale, più che sull'adesione valoriale. L’indistinzione tra civile e militare, ma anche tra le situazioni di guerra guerreggiata e di pace capitalista, è ben messa in luce dalle analisi portate avanti dal collettivo universitario SUMUD di Venezia, che ha prodotto un interessante opuscolo sul ruolo dell'Università Ca' Foscari nella ricerca bellica e nella produzione materiale e culturale della guerra. E' una presa di posizione peculiare nel contesto della mobilitazione studentesca attuale, in cui l'istituzione universitaria emerge nella sua costitutiva internità al paradigma bellico e pertanto irriformabile.\r\n\r\nE' l'occasione per guardare alla Ca' Foscari all'interno del più ampio governo cibernetico della città di Venezia, dove, tra Smart Control Room e ticket di accesso, si sperimentano dispositivi di controllo ed estrazione di valore che, come dimostra in modo paradigmatico il caso della città di Hebron in Cisgiordania, hanno dirette ricadute sulle pratiche della guerra guerreggiata.\r\n\r\nQui l'opuscolo \"Ca' Foscari per la guerra\"\r\n\r\nQui l'opuscolo sulla Smart Control Room a Venezia: \"Un organo che tutto controlla, un controllo che tutto organizza\"\r\n\r\nAscolta la diretta con un compagno di Sumud:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/sumud.mp3\"][/audio]","8 Aprile 2024","2024-05-20 21:43:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/venezia-dallalto1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"177\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/venezia-dallalto1-300x177.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/venezia-dallalto1-300x177.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/venezia-dallalto1-768x454.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/venezia-dallalto1.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","L'in-differenza della guerra : la Ca' Foscari nel governo cibernetico di Venezia",1712596419,[192,161,193,194,195,196],"http://radioblackout.org/tag/ca-foscari/","http://radioblackout.org/tag/junger/","http://radioblackout.org/tag/pace/","http://radioblackout.org/tag/sumud/","http://radioblackout.org/tag/venezia/",[198,17,199,200,201,202],"Ca' Foscari","Junger","pace","sumud","Venezia",{"post_content":204},{"matched_tokens":205,"snippet":206,"value":207},[108],"Control Room a Venezia: \"Un \u003Cmark>organo\u003C/mark> che tutto controlla, un controllo","Portando a piena emersione ciò che hanno evidenziato i conflitti totali del Novecento, la guerra sembra oggi spogliarsi di tutti quei tratti di discrezione in cui le dottrine politiche pretendevano confinarla. Pace/guerra, militare/civile, interno/esterno, la guerra come paradigma della modernità riacquisisce la sua attitudine originaria all’in-differenza.\r\n\r\nUn pensatore controverso come Ernst Jünger, parlando di mobilitazione totale scriveva negli anni Trenta parole pregnanti per il nostro presente: “Anche l’immagine della guerra come di un’azione armata sfuma sempre più nell’immagine ben più ampia di un gigantesco processo di lavoro. Accanto agli eserciti che si affrontano sui campi di battaglia sorgono eserciti di nuovo tipo (...) in generale, l’esercito del lavoro. (…) Per dispiegare energie di questa misura non è più sufficiente armare il braccio che porta la spada: è necessario essere armati fino nelle midolla, fino nel più sottile nervo vitale. Porre in essere quelle energie è il compito della mobilitazione totale, di un atto cioè attraverso il quale è possibile, impugnando un unico comando su di un quadro di controllo, far confluire la rete d’energie – tanto ramificata e diffusa – della vita moderna, nella grande corrente dell’energia bellica” . Una mobilitazione totale che non tanto viene eseguita, “quanto piuttosto essa stessa si esegue: in pace e in guerra è l’espressione di una misteriosa e cogente esigenza, a cui siamo sottomessi da questo vivere nell’epoca delle masse e delle macchine\". E nel libro L’operaio, Jünger aggiungeva: “questa mobilitazione totale distrugge tutto ciò che ostacola questa mobilitazione. Dietro i processi di trasformazione tecnica, quali appaiono in superficie, traspaiono una diffusa distruzione e una costruzione del mondo in forme diverse, ma entrambe procedono in una determinata direzione” e questa forma dell’operaio “mobilita, senza distinzioni, l’intera condizione umana”.\r\n\r\nNel contesto odierno, la guerra - quanto meno in occidente - sembra non avere tanto come posta in gioco una opposizione tra visioni del mondo, quanto piuttosto essere schiacciata su un ordine del discorso geopolitico, e la mobilitazione totale sembra giocarsi sul piano dell'anestetizzazione sociale, più che sull'adesione valoriale. L’indistinzione tra civile e militare, ma anche tra le situazioni di guerra guerreggiata e di pace capitalista, è ben messa in luce dalle analisi portate avanti dal collettivo universitario SUMUD di Venezia, che ha prodotto un interessante opuscolo sul ruolo dell'Università Ca' Foscari nella ricerca bellica e nella produzione materiale e culturale della guerra. E' una presa di posizione peculiare nel contesto della mobilitazione studentesca attuale, in cui l'istituzione universitaria emerge nella sua costitutiva internità al paradigma bellico e pertanto irriformabile.\r\n\r\nE' l'occasione per guardare alla Ca' Foscari all'interno del più ampio governo cibernetico della città di Venezia, dove, tra Smart Control Room e ticket di accesso, si sperimentano dispositivi di controllo ed estrazione di valore che, come dimostra in modo paradigmatico il caso della città di Hebron in Cisgiordania, hanno dirette ricadute sulle pratiche della guerra guerreggiata.\r\n\r\nQui l'opuscolo \"Ca' Foscari per la guerra\"\r\n\r\nQui l'opuscolo sulla Smart Control Room a Venezia: \"Un \u003Cmark>organo\u003C/mark> che tutto controlla, un controllo che tutto organizza\"\r\n\r\nAscolta la diretta con un compagno di Sumud:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/sumud.mp3\"][/audio]",[209],{"field":75,"matched_tokens":210,"snippet":206,"value":207},[108],{"best_field_score":79,"best_field_weight":80,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":27,"score":81,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":82},{"document":213,"highlight":235,"highlights":240,"text_match":77,"text_match_info":243},{"cat_link":214,"category":215,"comment_count":45,"id":216,"is_sticky":45,"permalink":217,"post_author":89,"post_content":218,"post_date":219,"post_excerpt":51,"post_id":216,"post_modified":220,"post_thumbnail":221,"post_thumbnail_html":222,"post_title":223,"post_type":56,"sort_by_date":224,"tag_links":225,"tags":230},[42],[44],"88095","http://radioblackout.org/2024/03/project-2025-lassalto-di-trump-allo-al-deep-state/","Militari nelle strade per garantire l’ordine, dipartimento alla Giustizia mobilitato per punire i dissidenti politici, un organismo centralizzato con l’incarico di dare le licenze per l’insegnamento solo ai professori che dimostrano di avere ideali patriottici.\r\nSono alcune delle linee programmatiche generali che Trump intende perseguire se verrà rieletto presidente il prossimo novembre.\r\nMa, al di là, delle sparate violente “se non verrò eletto sarà un bagno di sangue”, questa volta, forte della precedente esperienza, il tycoon si sta preparando con cura a conquistare la Casa Bianca ed a consolidare come mai prima il potere del presidente.\r\nLe 942 pagine del Project 2025 sono lì a dimostrarlo. Sono liberamente scaricabili dal sito omonimo e rappresentano una lettura indispensabile a comprendere a fondo il processo di rapida e radicale fascistizzazione del paese, che Trump intende intraprendere qualora venisse eletto. Al punto di allarmare persino alcuni esponenti del suo partito come Liz Cheney che parla di “sonnambulismo verso la dittatura negli Stati Uniti”, riferendosi al probabile candidato del suo partito.\r\nTra gli obiettivi del Project 2025: definanziare il Dipartimento di Giustizia, smantellare l'FBI, rompere il Dipartimento della Sicurezza Nazionale ed eliminare i Dipartimenti di Istruzione e Commercio.. Non solo. Trump vuole il pieno potere su agenzie quasi indipendenti come la Federal Communications Commission, che fa e applica le regole per le società televisive e di Internet che sono state la rovina dell’esistenza politica di Trump negli ultimi anni.\r\nNon solo. Trump intende promuovere leggi federali che limitino ulteriormente la possibilità di abortire legalmente.\r\nNel Project 2025 Trump dichiara l’intenzione di invocare il giorno stesso del giuramento l’Insurrection Act, per potere schierare i militari nelle strade degli Stati Uniti a svolgere i compiti di sicurezza che la legge ordinaria assegnerebbe alle forze di polizia. Una sorta di replay dell’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, stavolta però condotto dai soldati a nome del presidente appena restaurato alla Casa Bianca. Tanto per dare un segnale forte e chiaro a chi intendesse manifestare quel giorno.\r\nIl dato più importante che emerge dal Project 2025 è tuttavia l’intenzione di piazzare i propri uomini e donne, già scelti per tempo, in tutti i gangli vitali dello Stato: dall’FBI all’esercito, a tutti i settori della pubblica amministrazione.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/2024-03-19-robertino-states-project2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","19 Marzo 2024","2024-03-21 21:53:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/www.politico-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/www.politico-300x200.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/www.politico-300x200.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/www.politico-1024x683.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/www.politico-768x512.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/www.politico.png 1290w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Project 2025: l’assalto di Trump al deep state",1710865249,[226,227,228,229],"http://radioblackout.org/tag/deep-state/","http://radioblackout.org/tag/project-2025/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/","http://radioblackout.org/tag/trump/",[231,232,233,234],"deep state","project 2025","Stati Uniti","Trump",{"post_content":236},{"matched_tokens":237,"snippet":238,"value":239},[70],"punire i dissidenti politici, un \u003Cmark>organismo\u003C/mark> centralizzato con l’incarico di dare","Militari nelle strade per garantire l’ordine, dipartimento alla Giustizia mobilitato per punire i dissidenti politici, un \u003Cmark>organismo\u003C/mark> centralizzato con l’incarico di dare le licenze per l’insegnamento solo ai professori che dimostrano di avere ideali patriottici.\r\nSono alcune delle linee programmatiche generali che Trump intende perseguire se verrà rieletto presidente il prossimo novembre.\r\nMa, al di là, delle sparate violente “se non verrò eletto sarà un bagno di sangue”, questa volta, forte della precedente esperienza, il tycoon si sta preparando con cura a conquistare la Casa Bianca ed a consolidare come mai prima il potere del presidente.\r\nLe 942 pagine del Project 2025 sono lì a dimostrarlo. Sono liberamente scaricabili dal sito omonimo e rappresentano una lettura indispensabile a comprendere a fondo il processo di rapida e radicale fascistizzazione del paese, che Trump intende intraprendere qualora venisse eletto. Al punto di allarmare persino alcuni esponenti del suo partito come Liz Cheney che parla di “sonnambulismo verso la dittatura negli Stati Uniti”, riferendosi al probabile candidato del suo partito.\r\nTra gli obiettivi del Project 2025: definanziare il Dipartimento di Giustizia, smantellare l'FBI, rompere il Dipartimento della Sicurezza Nazionale ed eliminare i Dipartimenti di Istruzione e Commercio.. Non solo. Trump vuole il pieno potere su agenzie quasi indipendenti come la Federal Communications Commission, che fa e applica le regole per le società televisive e di Internet che sono state la rovina dell’esistenza politica di Trump negli ultimi anni.\r\nNon solo. Trump intende promuovere leggi federali che limitino ulteriormente la possibilità di abortire legalmente.\r\nNel Project 2025 Trump dichiara l’intenzione di invocare il giorno stesso del giuramento l’Insurrection Act, per potere schierare i militari nelle strade degli Stati Uniti a svolgere i compiti di sicurezza che la legge ordinaria assegnerebbe alle forze di polizia. Una sorta di replay dell’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, stavolta però condotto dai soldati a nome del presidente appena restaurato alla Casa Bianca. Tanto per dare un segnale forte e chiaro a chi intendesse manifestare quel giorno.\r\nIl dato più importante che emerge dal Project 2025 è tuttavia l’intenzione di piazzare i propri uomini e donne, già scelti per tempo, in tutti i gangli vitali dello Stato: dall’FBI all’esercito, a tutti i settori della pubblica amministrazione.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/2024-03-19-robertino-states-project2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[241],{"field":75,"matched_tokens":242,"snippet":238,"value":239},[70],{"best_field_score":79,"best_field_weight":80,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":27,"score":81,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":82},6678,{"collection_name":56,"first_q":246,"per_page":11,"q":246},"orgasmo vaginale",25,{"facet_counts":249,"found":27,"hits":277,"out_of":347,"page":27,"request_params":348,"search_cutoff":34,"search_time_ms":27},[250,256],{"counts":251,"field_name":254,"sampled":34,"stats":255},[252],{"count":27,"highlighted":253,"value":253},"il colpo del strega","podcastfilter",{"total_values":27},{"counts":257,"field_name":33,"sampled":34,"stats":275},[258,260,262,264,266,268,269,271,273],{"count":27,"highlighted":259,"value":259},"orgasmo",{"count":27,"highlighted":261,"value":261},"sessualità",{"count":27,"highlighted":263,"value":263},"carla lonzi",{"count":27,"highlighted":265,"value":265},"omosessualità",{"count":27,"highlighted":267,"value":267},"donna vaginale",{"count":27,"highlighted":246,"value":246},{"count":27,"highlighted":270,"value":270},"eterosessualità",{"count":27,"highlighted":272,"value":272},"donna clitoridea",{"count":27,"highlighted":274,"value":274},"rivolta femminile",{"total_values":276},9,[278],{"document":279,"highlight":302,"highlights":330,"text_match":342,"text_match_info":343},{"comment_count":45,"id":280,"is_sticky":45,"permalink":281,"podcastfilter":282,"post_author":283,"post_content":284,"post_date":285,"post_excerpt":51,"post_id":280,"post_modified":286,"post_thumbnail":287,"post_title":288,"post_type":289,"sort_by_date":290,"tag_links":291,"tags":301},"27508","http://radioblackout.org/podcast/i-podacast-de-il-colpo-della-strega-19gennaio2015/",[253],"dj","Il discorso diffuso sui generi (biopolitico), il discorso che continuamente costruisce e ri-costruisce la partizione tra i generi e dei rispettivi ruoli (anche sessuali), soggettivando gli uomini e le donne come tali, ora propone un modello di orgasmo femminilizzato anche all'uomo: così come la donna avrebbe il punto G anche l'uomo ha una clitoride (proprio questo è il paragone usato dagli pseudo scienziati) da cercare e stimolare adeguatamente, per un pieno orgasmo \"vaginale\". In questi discorsi, ancor chè applicati al maschio, si applica lo stesso modello di orgasmo che sulle donne per secoli e tuttora è stato gettato come una cappa che l'ha privata della scoperta autonoma di sè, del proprio corpo e della propria sessualità.\r\nInoltre su un articolo del 12 gennaio pubblicato da La Repubblica nella Sezione Scienze si racconta di una ricerca dell'Università del Kansas secondo cui \"Anche gli uomini fingono l'orgasmo\": il 25% degli uomini fingerebbe l'orgasmo per evitare di traumatizzare la partner, per esaurimento, stress, alcol e droghe, per ansia da prestazione e disfunzione erettile.\r\nPer spiegarci gioverà riprendere un testo fondamentale e fondativo, anche se per certi aspetti superato e figlio dei suoi tempi, ma ancora illuminante, visti i discorsi mainstream sull'argomento. Stiamo parlando di “Sputiamo su Hegel. La donna clitoridea e la donna vaginale”, testo del 1974 di Carla Lonzi e Rivolta Femminile.\r\n“La donna clitoridea non ha da offrire all'uomo niente di essenziale e non si aspetta nulla di essenziale da lui. Non soffre della dualità e non vuole diventare uno. Non aspira al matriarcato che è una mitica epoca di donne vaginali glorificate. La donna non è la grande-madre, la vagina del mondo, ma la piccola clitoride per la sua liberazione. Essa chiede carezze, non eroismi. Vuole dare carezze, non assoluzione e adorazione. \r\nLa donna è un essere umano sessuato. Al di fuori del legame insostituibile comincia la vita tra i sessi. Non è più l'eterosessualità a qualsiasi presso, ma l'eterosessualità se non ha prezzo.”\r\nGià allora era netto il rifiuto dei discorsi “orgasmo vaginale o clitorideo” come problema scientifico. Sappiamo bene che quando argomenti che hanno come prima rilevanza quella politica, che sia di genere o di classe, il discorso scientifico funziona da giustificazione ideologica della subalternità e come dispositivo che assicura la riproduzione del sistema, attraverso l'ideologia specifica del discorso scientifico: la neutralità, l'oggettività dei dati...\r\n“L'orgasmo vaginale come problema scientifico equivale ormai alla disputa intorno al sesso degli angeli- esistono donne sulle quali il condizionamento culturale a godere durante il coito è efficace e altre, la maggioranza, sulle quali non è efficace. In quest'ultimo caso la donna o trova una condizione autonoma dall'uomo e rivendica il proprio orgasmo nella clitoride oppure esita a riconoscersi nel proprio sesso e si ferma in stadi dolorosi...la donna clitoridea che diventa aspirante vaginale vede neutralizzata nella sua creatività e ripropone, sul piano culturale, quella dipendenza dal mondo maschile che la sua autonomia sessuale aveva messo in dubbio sul piano erotico.”\r\nPer riascoltare la puntata:\r\n il colpo della strega_19genn2015_primaparte\r\n il colpo della strega_19genn2015_secondaparte","27 Gennaio 2015","2018-10-24 17:35:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/adesivo-il-colpo-della-strega-new-copy-e1413229678451-200x110.jpg","I podacast de Il colpo della strega: 19gennaio2015","podcast",1422362112,[292,293,294,295,296,297,298,299,300],"http://radioblackout.org/tag/carla-lonzi/","http://radioblackout.org/tag/donna-clitoridea/","http://radioblackout.org/tag/donna-vaginale/","http://radioblackout.org/tag/eterosessualita/","http://radioblackout.org/tag/omosessualita/","http://radioblackout.org/tag/orgasmo/","http://radioblackout.org/tag/orgasmo-vaginale/","http://radioblackout.org/tag/rivolta-femminile/","http://radioblackout.org/tag/sessualita/",[263,272,267,270,265,259,246,274,261],{"post_content":303,"tags":308},{"matched_tokens":304,"snippet":306,"value":307},[259,305],"vaginale","stimolare adeguatamente, per un pieno \u003Cmark>orgasmo\u003C/mark> \"\u003Cmark>vaginale\u003C/mark>\". In questi discorsi, ancor chè","Il discorso diffuso sui generi (biopolitico), il discorso che continuamente costruisce e ri-costruisce la partizione tra i generi e dei rispettivi ruoli (anche sessuali), soggettivando gli uomini e le donne come tali, ora propone un modello di \u003Cmark>orgasmo\u003C/mark> femminilizzato anche all'uomo: così come la donna avrebbe il punto G anche l'uomo ha una clitoride (proprio questo è il paragone usato dagli pseudo scienziati) da cercare e stimolare adeguatamente, per un pieno \u003Cmark>orgasmo\u003C/mark> \"\u003Cmark>vaginale\u003C/mark>\". In questi discorsi, ancor chè applicati al maschio, si applica lo stesso modello di \u003Cmark>orgasmo\u003C/mark> che sulle donne per secoli e tuttora è stato gettato come una cappa che l'ha privata della scoperta autonoma di sè, del proprio corpo e della propria sessualità.\r\nInoltre su un articolo del 12 gennaio pubblicato da La Repubblica nella Sezione Scienze si racconta di una ricerca dell'Università del Kansas secondo cui \"Anche gli uomini fingono l'orgasmo\": il 25% degli uomini fingerebbe l'orgasmo per evitare di traumatizzare la partner, per esaurimento, stress, alcol e droghe, per ansia da prestazione e disfunzione erettile.\r\nPer spiegarci gioverà riprendere un testo fondamentale e fondativo, anche se per certi aspetti superato e figlio dei suoi tempi, ma ancora illuminante, visti i discorsi mainstream sull'argomento. Stiamo parlando di “Sputiamo su Hegel. La donna clitoridea e la donna \u003Cmark>vaginale”\u003C/mark>, testo del 1974 di Carla Lonzi e Rivolta Femminile.\r\n“La donna clitoridea non ha da offrire all'uomo niente di essenziale e non si aspetta nulla di essenziale da lui. Non soffre della dualità e non vuole diventare uno. Non aspira al matriarcato che è una mitica epoca di donne vaginali glorificate. La donna non è la grande-madre, la vagina del mondo, ma la piccola clitoride per la sua liberazione. Essa chiede carezze, non eroismi. Vuole dare carezze, non assoluzione e adorazione. \r\nLa donna è un essere umano sessuato. Al di fuori del legame insostituibile comincia la vita tra i sessi. Non è più l'eterosessualità a qualsiasi presso, ma l'eterosessualità se non ha prezzo.”\r\nGià allora era netto il rifiuto dei discorsi “\u003Cmark>orgasmo\u003C/mark> \u003Cmark>vaginale\u003C/mark> o clitorideo” come problema scientifico. Sappiamo bene che quando argomenti che hanno come prima rilevanza quella politica, che sia di genere o di classe, il discorso scientifico funziona da giustificazione ideologica della subalternità e come dispositivo che assicura la riproduzione del sistema, attraverso l'ideologia specifica del discorso scientifico: la neutralità, l'oggettività dei dati...\r\n“L'orgasmo \u003Cmark>vaginale\u003C/mark> come problema scientifico equivale ormai alla disputa intorno al sesso degli angeli- esistono donne sulle quali il condizionamento culturale a godere durante il coito è efficace e altre, la maggioranza, sulle quali non è efficace. In quest'ultimo caso la donna o trova una condizione autonoma dall'uomo e rivendica il proprio \u003Cmark>orgasmo\u003C/mark> nella clitoride oppure esita a riconoscersi nel proprio sesso e si ferma in stadi dolorosi...la donna clitoridea che diventa aspirante \u003Cmark>vaginale\u003C/mark> vede neutralizzata nella sua creatività e ripropone, sul piano culturale, quella dipendenza dal mondo maschile che la sua autonomia sessuale aveva messo in dubbio sul piano erotico.”\r\nPer riascoltare la puntata:\r\n il colpo della strega_19genn2015_primaparte\r\n il colpo della strega_19genn2015_secondaparte",[309,311,313,316,318,320,323,326,328],{"matched_tokens":310,"snippet":263,"value":263},[],{"matched_tokens":312,"snippet":272,"value":272},[],{"matched_tokens":314,"snippet":315,"value":315},[305],"donna \u003Cmark>vaginale\u003C/mark>",{"matched_tokens":317,"snippet":270,"value":270},[],{"matched_tokens":319,"snippet":265,"value":265},[],{"matched_tokens":321,"snippet":322,"value":322},[259],"\u003Cmark>orgasmo\u003C/mark>",{"matched_tokens":324,"snippet":325,"value":325},[259,305],"\u003Cmark>orgasmo\u003C/mark> \u003Cmark>vaginale\u003C/mark>",{"matched_tokens":327,"snippet":274,"value":274},[],{"matched_tokens":329,"snippet":261,"value":261},[],[331,340],{"field":33,"indices":332,"matched_tokens":334,"snippets":338,"values":339},[11,333,14],5,[335,336,337],[259,305],[259],[305],[325,322,315],[325,322,315],{"field":75,"matched_tokens":341,"snippet":306,"value":307},[259,305],1157451471441625000,{"best_field_score":344,"best_field_weight":345,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":45,"score":346,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":45},"2211897868544",13,"1157451471441625194",6674,{"collection_name":289,"first_q":246,"per_page":11,"q":246},{"title":350,"slug":351},"Bobina","bobina-intelligente",["Reactive",353],{},["Set"],["ShallowReactive",356],{"$f_gHogzgsXwyL7KBO1jhzKvSrPuXuDt76udnDdqtTLrs":-1,"$fpe0gRvFaGT_huZi2oK_SurBmt0fsty4cQXBwfZRgDiI":-1},true,"/search?query=orgasmo+vaginale"]