","Sotto la sindone... Preliminari per l'ostensione","post",1429049504,[51,52,53,54,55,56],"http://radioblackout.org/tag/anticlericale/","http://radioblackout.org/tag/antireligioso/","http://radioblackout.org/tag/bergoglio/","http://radioblackout.org/tag/chiesa-cattolica/","http://radioblackout.org/tag/ostensione-della-sindone/","http://radioblackout.org/tag/rete-nosindone/",[19,17,15,23,25,21],{"post_content":59,"post_title":66,"tags":70},{"matched_tokens":60,"snippet":64,"value":65},[61,62,63],"ostensione","della","Sindone","aprile ci sarà una nuova \u003Cmark>ostensione\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>Sindone\u003C/mark> a Torino. Il lenzuolo custodito","Dal 19 aprile ci sarà una nuova \u003Cmark>ostensione\u003C/mark> \u003Cmark>della\u003C/mark> \u003Cmark>Sindone\u003C/mark> a Torino. Il lenzuolo custodito nel Duomo di Torino verrà esposto al pubblico, rendendo inagibili i giardini reali, parte di piazza Castello. Nugoli di poliziotti e carabinieri da giorni fanno posti di blocco, militarizzando ulteriormente la città. Mentre a Milano è ai blocchi di partenza l'Expo, quasi in contemporanea parte la kermesse clericale all'ombra \u003Cmark>della\u003C/mark> Mole, che culminerà il 21 giugno con la visita di Jorge Bergoglio.\r\nLa Rete NoSindone, che cinque anni fa diede vita a numerose iniziative, si prepara a scendere in pista con la propria critica irridente e corrosiva.\r\nLa prima iniziativa sarà sabato 18 in via Roma con alcuni “preliminari per l'ostensione”.\r\n\r\nSebbene le favole delle religioni prestino il fianco alla satira ed al guizzo salace, purtroppo la chiesa cattolica non fa affatto ridere. La pervasività \u003Cmark>della\u003C/mark> Chiesa nelle vite delle persone va ben al dì là di chi volontariamente si riconosce nella metafora \u003Cmark>della\u003C/mark> pecora e del suo pastore, per investire, tramite leggi dello Stato che lo permettono, la vita di tutti. La straordinaria plasticità culturale che ha consentito ad una monarchia assoluta di attraversare più di due secoli di secolarizzazione, oggi è mirabilmente rappresentata dal gesuita venuto dall'Argentina a dare una ripulita all'immagine \u003Cmark>della\u003C/mark> chiesa, offuscata dal infinite vicende di pedofilia, per non dire degli arresti eccellenti di alti prelati con le mani in pasta nelle stanze \u003Cmark>della\u003C/mark> finanza vaticana.\r\n\r\nLa successione tra Ratzinger e Bergoglio si è imposta quando il teologo tedesco, implacabile fustigatore \u003Cmark>della\u003C/mark> teologia \u003Cmark>della\u003C/mark> liberazione, inflessibile restauratore \u003Cmark>della\u003C/mark> morale cattolica nelle sue punte più aguzze, non si è sentito più in grado di fronteggiare il proprio potente segretario di Stato, Tarcisio Bertone, l'uomo che più di ogni altro si era battuto per mantenere lo IOR, la banca vaticana, nella nube di ovattato silenzio e mistero in cui ha sempre prosperato.\r\n\r\nBergoglio è capo dei gesuiti argentini negli anni \u003Cmark>della\u003C/mark> dittatura, in cui svolge un ruolo a dir poco ambiguo all'interno di una istituzione pesantemente collusa con un regime, che ha torturato ed ucciso, facendone sparire i cadaveri, oltre trentamila uomini e donne, colpevoli di lottare contro la dittatura militare.\r\nUno tra tutti, il nunzio apostolico Pio Laghi, che dava consigli ai torturatori.\r\n\r\nBergoglio, che sceglie di chiamarsi Francesco, imponendo da subito un'immagine diversa, un'attitudine più caritatevole verso chi non rispetta la morale cattolica. Nessuna reale modifica dottrinaria ma uno stile più affabile decretano la fortuna mediatica del nuovo papa, per il quale resta valida la celebre formula di Tomasi da Lampedusa “Occorre che tutto cambi, perché tutto resti come prima”. Una formula che vale anche per i governi che si succedono in Italia dopo la diaspora democristiana, che segna la fine del partito dei cattolici e un'epoca che vede cattolici in tutti gli schieramenti, pronti a garantire il finanziamento \u003Cmark>della\u003C/mark> chiesa cattolica con l'otto per mille, il pagamento degli stipendi degli insegnanti di religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado, soldi pubblici per ospedali e scuole confessionali, sostegno pubblico all'edilizia vaticana.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Maurizio del circolo CLBTQ “Maurice” ed esponente \u003Cmark>della\u003C/mark> rete NoSindone.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nanticlericale_LGBTQ_circolo\r\n\r\nSabato 18 aprile\r\nSotto la \u003Cmark>sindone\u003C/mark>... Preliminari per l'ostensione\r\nin via Roma a Torino.\r\n\r\nVieni a frugare sotto il lenzuolo.\r\n\r\nDalle 19 aperitivo bellavita, e Drag performance con Saturnia Galattica and friens.\r\nA seguire proiezioni blasfeme (solo per stomaci forti)\r\n\r\nA cura \u003Cmark>della\u003C/mark> rete NoSindone - sotto il lenzuolo niente",{"matched_tokens":67,"snippet":69,"value":69},[68],"sindone","Sotto la \u003Cmark>sindone\u003C/mark>... 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Le forze armate cinesi hanno attraversato una profonda trasformazione negli ultimi decenni dagli anni '80 sia per quello che concerne la dottrina militare sia l'organizzazione. E' mutato il ruolo dell'Esercito di liberazione che nasce nel 1927 come esercito del partito a protezione dalla sovversione per poi estendere le sue attività contro le minacce esterne. Dopo Tienanmen L'Esercito di liberazione lascia il compito della sicurezza interna ad altri apparati per concentrarsi nel controllo delle zone dove la Cina ha interessi particolari .Gli interessi essenziali da difendere vengono collocati nella periferia intesa come tutto ciò che sta intorno alla Cina ,ma a differenza degli U.S.A. con una proiezione selettiva e non globale. La leva militare è solo uno strumento e non il piu' importante per contribuire al mantenimento dell'ordine internazionale e modificarlo in base ai propri interessi attraverso lo sforzo della diplomazia . La sfida tecnologica è considerata dai vertici militari un elemento cruciale e la dottrina cinese è concentrata sul concetto di guerra informatizzata con un coinvolgimento anche del settore civile in questo processo di modernizzazione delle forze armate. Pechino si presenta come il pilastro della stabilità dell'ordine internazionale nella sua dimensione economica cercando di recuperare un rapporto commerciale con l'Europa sconcertata dalle politiche aggressive di Trump ,forte del volano delle industrie statali ancora prevalenti nell'ecosistema economico cinese.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/4rtkQThKyjnHzrkZ9zSBNK?si=ucxQAd1oQBqYnUwYnOlvKw\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-27032025-DOSSI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Fabrizio Barzanti ,musicista del gruppo reggae \"Sauwestari\" che vive in Groenlandia da decenni, proviamo a dare uno sguardo dall'interno a questa isola enorme oggetto delle attenzioni non molto gradite della nuova amministrazione statunitense . Fabrizio ci racconta di un sentimento antiamericano sempre piu' diffuso fra la popolazione inuit ,già sottoposta ad un violento processo di colonizzazione da parte danese fin dal 1721. La dinamica coloniale si ripresenta con le pretese di sfruttamento delle risorse minerarie e la minaccia di annessione espresse in maniera virulenta da Trump , inoltre gli Stati Uniti già hanno una base militare nell'isola . La colonizzazione danese ha portato all'emarginazione del popolo nativo inuit ,al suo inurbamento forzato, alla sterilizzazione di massa delle donne inuit, l'uso dell'alcol per anestetizzare i nativi, la rottura degli stili di vita tradizionali legati ai cicli naturali ,la soppressione delle figure che rivestivano un ruolo preminente come gli sciamani . Già qualche anno fa ci fu un movimento di protesta contro lo sfruttamento delle miniere di uranio , il riscaldamento globale sta portando ad un significativo cambiamento del clima che sta incidendo profondamente sull'equilibrio ambientale favorendo le politiche estrattiviste sostenute dagli interessi americani.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6EwBZOAurQIoTYK01AcWRu?si=lElKQ5iCSd2dvUeHoyO6hA\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-27032025-GROENLANDIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Matteo Palamidesse che scrive su Focus on Africa, parliamo della situazione in Sudan dove l'esercito ha ripreso Khartoum cristalizzando una spartizione di fatto del paese con il Darfur in mano alle RSF di Emmeti e il nord in mano all'esercito .Si susseguono i massacri di civili come avvenuto a Tora nel Darfur settentrionale dove l'esercito ha bombardato un mercato pieno di gente e si contano almeno 300 morti e un numero imprecisato di feriti. I successi di questi giorni sono dovuti anche allo spostamento di truppe e mezzi nella capitale, da zone in cui non si aveva la capacità militare di sfondare le linee delle milizie. Ma la guerra non è affatto finita. Le RSF difficilmente arretreranno dal Darfur, nella regione godono di un buon supporto militare, anche da parte di altri attori regionali, hanno l’appoggio di alcuni clan, controllano gran parte del territorio. Le infrastrutture del Paese sono andate completamente distrutte, le comunicazioni sono ormai totalmente interrotte, migliaia di sfollati ogni giorno cercano di trovare un rifugio ,la situazione umanitaria è sempre piu' drammatica.\r\n\r\nAnche nel Sud Sudan la situazione è sempre più tesa ,il 27 marzo l’opposizione sudsudanese ha annunciato l’abrogazione dell’accordo di pace del 2018 in Sud Sudan dopo l’arresto del vicepresidente Riek Machar, che era ai ferri corti con il presidente Salva Kiir, mentre le Nazioni Unite temono una ripresa della guerra civile. Il Sud Sudan, che ha ottenuto l’indipendenza dal Sudan nel 2011, è ancora in preda a una cronica instabilità dopo una guerra civile che ha visto contrapporsi le forze di Kiir e Machar tra il 2013 e il 2018. Al termine del conflitto, che ha causato circa 400mila morti e quattro milioni di sfollati, le parti avevano firmato un fragile accordo di condivisione del potere.\r\n\r\nIntanto nel Tigray l'occupazione degli uffici governativi ha portato il presidente dell’amministrazione ad interim Getachew Reda a parlare pubblicamente di un tentativo di rovesciamento dell’amministrazione da parte di un gruppo di leader politici e funzionari militari, in combutta con il governo eritreo.I timori di un nuovo conflitto sono emersi nelle ultime settimane dopo che l’Eritrea avrebbe ordinato una mobilitazione militare a livello nazionale e l’Etiopia ha schierato truppe verso il loro confine. Il presidente ad interim è fuggito ad Addis Abeba e Ahmed ,il presidente etiope,ha rimosso Getachew Reda provocando la reazione del governo tigrino. Le politiche accentratrici di Ahmed stano destabilizzando lo stato multinazionale etiope ,provocando una situazione di conflitto che ha già coinvolto pesantemente il Tigray e la regione Afar con il coinvolgimento eritreo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/3nLRfgHgMoKy1QI59KGYs1?si=e5aoDFKGTaWVWV8htM2kjg\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-27032025-PALAMIDESSE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"La sempre più ampia estensione del Grande conflitto in Corno d’Africa\".\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","30 Marzo 2025","2025-04-04 16:34:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-3-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 27/03/2025- LE FORZE ARMATE CINESI SI RINNOVANO -LA GROENLANDIA VISTA DAL DI DENTRO-SUDAN L'ESERCITO SI RIPRENDE KHARTOUM","podcast",1743378585,[140],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[120],{"post_content":143},{"matched_tokens":144,"snippet":146,"value":147},[145],"Simone","di Orione si confronta con \u003Cmark>Simone\u003C/mark> Dossi direttore di Orizzonte Cina","Bastioni di Orione si confronta con \u003Cmark>Simone\u003C/mark> Dossi direttore di Orizzonte Cina che si occupa di sicurezza e forze armate in Cina, a proposito del rinnovamento delle forze armate cinesi che hanno mostrato i nuovi caccia invisibili di sesta generazione e la strategia militare di Pechino verso la sua periferia. 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L’esito no, cioè la conferma al governo della regione del partito che l’ha amministrata dal 1970, ma l’affluenza al voto, che non ha raggiunto il 38 % degli aventi diritto, è stato un crash test per il sistema politico della regione.\r\nIl voto ha dimostrato la lontananza della base del partito dalle politiche confindustriali di Renzi. Ha ricordato anche che le schifezze clientelari di Errani e di tutto il consiglio regionale, nonché il problemuccio dei rimborsi spese che ha coinvolto anche Bonacini, il presidente eletto, hanno incrinato il sistema fiduciario che da decenni ha sostenuto i partiti di sinistra al governo della regione . Ha dimostrato che senza il leader Forza Italia non esiste e che in Emilia Romagna si trovano ancora resistenze alla becera demagogia razzista sulla quale la lega nord, anzi Salvini ha costruito la campagna. Non a caso Salvini è stato l’unico leader nazionale che ha condotto la campagna regionale: la lega nord in Emilia Romagna si era auto estinta e nessuno ne sentiva la mancanza.\r\nIl M5S è finalmente emerso come il partito autoritario che è. Un partito che ha avuto il coraggio di presentare per l’ennesima volta Giulia Gibertoni riciclata dopo non essere stata eletta al parlamento europeo. Insomma roba già vista.\r\nL’astensione è il risultato della disillusione, dell’allontanamento da questo sistema politico di centinaia di migliaia di persone. Così il nuovo presidente Stefano Bonacini, eletto con il 49% delle preferenze, in realtà avrà la delega del 18% degli aventi diritto.\r\n\r\nQuesti i risultati, PD 535.109 voti (857.613 nelle regionali del 2010) e Sinistra Ecologia e Libertà 38.845 voti (37.698 nel 2010) raggiungono il 49,69 %. La Lega Nord 233.439 voti (288.601 nel 2010) con Forza Italia 100.478 (518.108 nel 2010) raggiungono il 29,79%. Il M5S 159.456 voti (126.619nel 2010) raggiunge il 13,26%. Infine l’Altra Emilia Romagna con 44.676 voti tocca il 5%.\r\n\r\nIl M5S non è più valvola di sfogo dei delusi; doppiamente delusi. Il modello statunitense dei due megapartiti che si autosostengono con le stesse politiche neoliberali che omogenizzano il panorama istituzionale non rappresenta più un riferimento credibile.\r\nMentre Renzi e una coalizione parlamentare trasversale si organizzano e costruiscono una riforma elettorale che consentirà ad una forza con il 35/37 % dei voti di avere un’ampia maggioranza in parlamento come si tradurrà politicamente la disillusione e la rabbia verso questo panorama politico, la distanza dai partiti e la consapevolezza degli interessi malsani che questi generano?\r\nDue sono le possibilità, aspettare il prossimo demagogo, il leader che ridia fiducia e speranza a milioni di elettori assuefatti da decenni di processi di delega o ricostruire faticosamente e lentamente processi partecipativi reali, traducendo l’astensionismo amorfo in una forza sociale attiva.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Simone, astenuto nonché anarchico.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 11 28 ruini elezioni emilia","30 Novembre 2014","2018-10-17 22:09:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/incidente-treno-200x110.jpg","Emilia Romagna. Il grande flop del voto",1417376758,[169,170,171],"http://radioblackout.org/tag/astensione-record/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-emilia-romagna/","http://radioblackout.org/tag/flop-del-voto/",[118,122,116],{"post_content":174,"tags":178},{"matched_tokens":175,"snippet":176,"value":177},[62],"cioè la conferma al governo \u003Cmark>della\u003C/mark> regione del partito che l’ha","Il risultato delle regionali in Emilia Romagna ha stupito? L’esito no, cioè la conferma al governo \u003Cmark>della\u003C/mark> regione del partito che l’ha amministrata dal 1970, ma l’affluenza al voto, che non ha raggiunto il 38 % degli aventi diritto, è stato un crash test per il sistema politico \u003Cmark>della\u003C/mark> regione.\r\nIl voto ha dimostrato la lontananza \u003Cmark>della\u003C/mark> base del partito dalle politiche confindustriali di Renzi. Ha ricordato anche che le schifezze clientelari di Errani e di tutto il consiglio regionale, nonché il problemuccio dei rimborsi spese che ha coinvolto anche Bonacini, il presidente eletto, hanno incrinato il sistema fiduciario che da decenni ha sostenuto i partiti di sinistra al governo \u003Cmark>della\u003C/mark> regione . Ha dimostrato che senza il leader Forza Italia non esiste e che in Emilia Romagna si trovano ancora resistenze alla becera demagogia razzista sulla quale la lega nord, anzi Salvini ha costruito la campagna. Non a caso Salvini è stato l’unico leader nazionale che ha condotto la campagna regionale: la lega nord in Emilia Romagna si era auto estinta e nessuno ne sentiva la mancanza.\r\nIl M5S è finalmente emerso come il partito autoritario che è. Un partito che ha avuto il coraggio di presentare per l’ennesima volta Giulia Gibertoni riciclata dopo non essere stata eletta al parlamento europeo. Insomma roba già vista.\r\nL’astensione è il risultato \u003Cmark>della\u003C/mark> disillusione, dell’allontanamento da questo sistema politico di centinaia di migliaia di persone. Così il nuovo presidente Stefano Bonacini, eletto con il 49% delle preferenze, in realtà avrà la delega del 18% degli aventi diritto.\r\n\r\nQuesti i risultati, PD 535.109 voti (857.613 nelle regionali del 2010) e Sinistra Ecologia e Libertà 38.845 voti (37.698 nel 2010) raggiungono il 49,69 %. La Lega Nord 233.439 voti (288.601 nel 2010) con Forza Italia 100.478 (518.108 nel 2010) raggiungono il 29,79%. Il M5S 159.456 voti (126.619nel 2010) raggiunge il 13,26%. Infine l’Altra Emilia Romagna con 44.676 voti tocca il 5%.\r\n\r\nIl M5S non è più valvola di sfogo dei delusi; doppiamente delusi. Il modello statunitense dei due megapartiti che si autosostengono con le stesse politiche neoliberali che omogenizzano il panorama istituzionale non rappresenta più un riferimento credibile.\r\nMentre Renzi e una coalizione parlamentare trasversale si organizzano e costruiscono una riforma elettorale che consentirà ad una forza con il 35/37 % dei voti di avere un’ampia maggioranza in parlamento come si tradurrà politicamente la disillusione e la rabbia verso questo panorama politico, la distanza dai partiti e la consapevolezza degli interessi malsani che questi generano?\r\nDue sono le possibilità, aspettare il prossimo demagogo, il leader che ridia fiducia e speranza a milioni di elettori assuefatti da decenni di processi di delega o ricostruire faticosamente e lentamente processi partecipativi reali, traducendo l’astensionismo amorfo in una forza sociale attiva.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con \u003Cmark>Simone\u003C/mark>, astenuto nonché anarchico.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 11 28 ruini elezioni emilia",[179,183,185],{"matched_tokens":180,"snippet":182,"value":182},[181],"astensione","\u003Cmark>astensione\u003C/mark> record",{"matched_tokens":184,"snippet":122,"value":122},[],{"matched_tokens":186,"snippet":116,"value":116},[],[188,190],{"field":92,"matched_tokens":189,"snippet":176,"value":177},[62],{"field":26,"indices":191,"matched_tokens":192,"snippets":194,"values":195},[37],[193],[181],[182],[182],1731660217906626600,{"best_field_score":198,"best_field_weight":154,"fields_matched":124,"num_tokens_dropped":37,"score":199,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":29},"1112285642752","1731660217906626674",6637,{"collection_name":137,"first_q":25,"per_page":29,"q":25},8,["Reactive",204],{},["Set"],["ShallowReactive",207],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fRm6WWVoXbRWb1uS5DrzikKdn73lBDlBrHtGDOh41fhc":-1},true,"/search?query=ostensione+della+sindone"]