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Citano le mie parole a sostegno. Per uno scrittore il reato di opinione e’ un onore”.\r\nCon queste poche righe Erri De Luca ha annunciato sulla propria pagina facebook di aver ricevuto la notizia di conclusione indagini dalla Procura torinese.\r\nDe Luca è accusato di istigare a \"sabotare il cantiere tav-ltf, il quale risulta essere di interesse strategico Nazionale\".\r\nLo scrittore ha dichiarato ai media: \"Non sono accusato di aver sabotato materialmente, dunque di aver compiuto dei gesti di danneggiamento, ma sono accusato di aver detto delle parole di critica nei confronti del cantiere, quindi di aver detto che va fermato, arrestato, sabotato. Nel campo di imputazione non ci sono i miei atti, ma ci sono le mie parole tra virgolette. Vengono usate quelle come incriminazione, come prova del crimine commesso. Ho commesso per i magistrati il crimine di parola, un crimine che rientra nel reato di opinione. Sono pochi in Italia quelli che possono vantare l'onore di essere incriminati per questo.\r\n\r\nDe Luca ha scritto la propria risposta alla Procura: \"trattandosi di mie convinzioni e opinioni personali non posso che esser recidivo e quindi ho ribadito le stesse parole con le quali sono stato incriminato. Mi ha fatto un po' impressione vedere su un capo di imputazione le mie parole messe tra virgolette, mi sembravano in manette ed io non posso scioglierle, però posso ribadirle.\"\r\n\r\nAscolta la diretta con De Luca:\r\n\r\nerri_deluca","26 Febbraio 2014","2014-02-28 12:13:51","Erri De Luca. 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Tra le varie richieste dei comitati vi era anche la possibilità di mettere la residenza nelle occupazioni, cosa ora consentita ai sindaci dal famigerato Decreto Minniti del 2017, che su questo contraddice il Piano Casa di Lupi.\r\n\r\nDa parte dei Cinque Stelle questa audizione è stata soltanto opportunismo elettorale (e così si potrebbe dire della comparsa della zarina Appendino all'assemblea in Cavallerizza lo scorso 5 febbraio) oppure il Comune finalmente almeno su qualcosa cederà alla pressione dei movimenti per la casa? La risposta dopo il 4 marzo.\r\n\r\nDi certo la precondizione per qualunque cambiamento rimane sempre la lotta autorganizzata, per bloccare concretamente gli sfratti e rispondere agli sgomberi con nuove occupazioni.\r\n\r\nAscolta la diretta con Margherita dello Sportello Casa Zona San Paolo:\r\n\r\nUnknown","19 Febbraio 2018","2018-02-21 12:05:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/X2Z1FNRJ1592-kNJE-U11012417020685YE-1024x576@LaStampa.it_-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/X2Z1FNRJ1592-kNJE-U11012417020685YE-1024x576@LaStampa.it_-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/X2Z1FNRJ1592-kNJE-U11012417020685YE-1024x576@LaStampa.it_-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/X2Z1FNRJ1592-kNJE-U11012417020685YE-1024x576@LaStampa.it_-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/X2Z1FNRJ1592-kNJE-U11012417020685YE-1024x576@LaStampa.it_.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il movimento per la casa vuole fatti, non parole",1519038998,[],[],{"post_title":166},{"matched_tokens":167,"snippet":168,"value":168},[79],"Il movimento per la casa vuole fatti, non \u003Cmark>parole\u003C/mark>",[170],{"field":140,"matched_tokens":171,"snippet":168,"value":168},[79],{"best_field_score":147,"best_field_weight":17,"fields_matched":107,"num_tokens_dropped":53,"score":173,"tokens_matched":107,"typo_prefix_score":53},"578730123365187705",{"document":175,"highlight":196,"highlights":202,"text_match":145,"text_match_info":205},{"cat_link":176,"category":177,"comment_count":53,"id":178,"is_sticky":53,"permalink":179,"post_author":180,"post_content":181,"post_date":182,"post_excerpt":58,"post_id":178,"post_modified":183,"post_thumbnail":184,"post_thumbnail_html":185,"post_title":186,"post_type":63,"sort_by_date":187,"tag_links":188,"tags":192},[50],[52],"99693","http://radioblackout.org/2025/09/moussa-balde-a-processo-lex-direttrice-e-lex-direttore-sanitario-del-cpr/","info2","Moussa Balde era un amico e un compagno. Lo hanno trovato morto in una cella del CPR di Torino la notte tra il 22 e il 23 maggio 2021, dopo dieci giorni passati in isolamento. Dieci giorni in cui la direzione del CPR negava la sua presenza all’interno della struttura agli avvocati che lo stavano cercando, dopo essere stato picchiato e ridotto in gravi condizioni fisiche e psicologiche.\r\n\r\nA 4 anni dagli eventi inizia il processo ai CPR, il processo più importante mai fatto in Italia contro il sistema dei CPR, al tribunale di Torino. Il 12 febbraio di quest’anno si è tenuta l’udienza preliminare del procedimento per omicidio colposo a carico della ex direttrice del CPR e del medico direttore sanitario della struttura all’epoca della morte di Moussa Balde. Il 22 settembre si terrà la seconda udienza e saranno presenti i genitori di Moussa: facciamoci sentire per sostenere la famiglia Balde nella lotta comune contro i CPR!\r\n\r\nLE UDIENZE SI TERRANNO L’8 SETTEMBRE – IL 22 SETTEMBRE – IL 6 OTTOBRE – IL 20 OTTOBRE 2025 AL TRIBUNALE DI TORINO\r\n\r\nLink per la raccolta fondi: https://www.papayoux-solidarite.com/fr/collecte/contro-i-c-p-r-giustizia-per-moussa-udienza-8-09-2025-1\r\n\r\nPer leggere di più sui processi e la sua storia, si può visitare il blog ‘Parole sul confine’ alla categoria Moussa Balde, https://Parolesulconfine.com","9 Settembre 2025","2025-09-09 01:33:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/90311d5c56627160d315aad2af0e7931-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/90311d5c56627160d315aad2af0e7931-212x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/90311d5c56627160d315aad2af0e7931-212x300.jpg 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/90311d5c56627160d315aad2af0e7931-724x1024.jpg 724w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/90311d5c56627160d315aad2af0e7931-768x1086.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/90311d5c56627160d315aad2af0e7931-1086x1536.jpg 1086w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/90311d5c56627160d315aad2af0e7931.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","Moussa Balde, a processo l'ex direttrice e l'ex direttore sanitario del CPR",1757381230,[189,190,191],"http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/processi/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/",[193,194,195],"cpr","processi","razzismo",{"post_content":197},{"matched_tokens":198,"snippet":200,"value":201},[199],"Parole","si può visitare il blog ‘\u003Cmark>Parole\u003C/mark> sul confine’ alla categoria Moussa","Moussa Balde era un amico e un compagno. 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Contro il Ponte sullo Stretto, contro la guerra, contro la militarizzazione, contro il genocidio in Palestina, in una convergenza di lotte ambientali decennali sul territorio siciliano. Abbiamo sentito una compagna di Messina in diretta dal corteo. Ascolta o scarica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/corteo_noponte.mp3\"][/audio]\r\n\r\nA distanza di due giorni, abbiamo ricontattato telefonicamente la compagna di Messina per delle riflessioni sulle prospettive della lotta contro il Ponte sullo Stretto. 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Il governo siriano, guidato dall’autoproclamato presidente Al Sahara, ha schierato l’esercito. L'intento dichiarato è stato quello di ristabilire l’ordine, ma sono presto arrivate le accuse di essersi schierato contro i Drusi da parte dell’osservatorio siriano per i diritti umani. Alla data di giovedì si contavano più di 350 morti. E' seguito l'ingresso di Israele, con 150 raid aerei che sono andati a colpire più di 27 obiettivi, fino a Daraa e l’area di Damasco, incluso il Palazzo presidenziale, a sua detta in difesa della minoranza drusa.\r\n\r\nSullo sfondo di lotte tra Beduini Sunniti e Drusi in Siria vediamo quindi delinearsi due attori centrali nel conflitto: Israele e Stati Uniti. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/2025-03-14-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nEconomia di guerra\r\nSpesa militare, dazi, dinamiche inflattive, impoverimento e i guerrafondai del 15 marzo\r\nLa scorsa settimana abbiamo cominciato a ragionare sulle implicazioni del programma di riarmo europeo che il parlamento UE ha approvato l’altro ieri.\r\nOggi proveremo ad approfondire l’effetto devastante che il ciclone von der Leyen, sommandosi al ciclone Trump, avrà sulle vite di chi vive in Europa.\r\nNel frattempo la sinistra istituzionale italiana si è sfracellata sul ReArm Europe. La manifestazione in difesa dell’Europa, cui si erano accodati tutt proprio perché sottilmente ambigua sulla guerra, ha finito con l’imbarazzare alcuni. Ma si tratta di sottigliezze.\r\nLa questione vera è la necessità di una risposta internazionalista e classista alle politiche guerrafondaie che ci stanno sprofondando nel baratro della terza guerra mondiale.\r\nLa miscela di liberismo estremo e warfare potrebbe essere esplosiva. In tempi non troppo lontani.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nLe parole proibite di Trump\r\nDopo l’epurazione dei dipendenti federali scomodi arriviamo alla censura dei termini sgraditi all’amministrazione razzista, omofoba, transfobica, misogina statunitense.\r\nCon effetti tanto paradossali da risultare ridicoli: peccato che ci sia ben poco da ridere.\r\nMolti termini diventeranno parole proibite, da cancellare dai documenti pubblici e dalle policy dei vari uffici federali. Secondo quanto ricostruito negli ultimi giorni dal New York Times, infatti, numerosi atti e raccomandazioni inviati dall'amministrazione Trump a uffici statali e istituzioni pubbliche inviterebbero alla rimozione di una serie di vocaboli e espressioni da siti internet, pubblicazioni rivolte al pubblico, programmi di formazione e persino da alcuni curriculum scolastici. Alcuni documenti parlano di una vera e propria messa al bando, altri sconsigliano caldamente di utilizzare espressioni che rimandino all'orientamento sessuale e all'identità di genere, all'inclusione delle comunità razzializzate, all'attivismo, al mutamento climatico ed alla tutela dell’ambiente e ad altri ambiti considerati dalla destra americana come affini alla cosiddetta cultura woke .\r\nParticolarmente feroce è la censura di genere: per esempio dal sito del New York's Stonewall National Monument, il luogo che ricorda la prima sollevazione del movimento LGBTQ+ contro la repressione delle forze dell'ordine nel 1989, è stato cancellato ogni riferimento alle persone transgender, che pure furono invece fondamentali per lo scoppio della rivolta; in generale, la sigla LGBTQ+ è ridotta sistematicamente in ogni comunicazione ufficiale a LGB: le persone transgender e queer sono cancellate. Per ora dalle carte. In seguito?\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nNo alla città dell’aerospazio!\r\nLo scorso 10 marzo, a sorpresa, un gruppo di antimilitarist* ha vivacemente contestato l’avvio dei lavori di demolizione e scavo preliminari alla costruzione di nuovo polo bellico a Torino.\r\nUn’azione di battitura con fumogeni, cartelli, scritte e interventi diretti ad automobilisti e passanti, si è tenuta in corso Marche, alla ex palazzina 37 della Alenia Aermacchi, in stato di abbandono da lunghi anni.\r\nVecchi abiti, scarpe e oggetti di uso quotidiano insanguinati sono quello che resta dopo la guerra, i bombardamenti, i droni intelligenti. Le industrie d'armi producono morte. Non dimentichiamolo.\r\nDopo un’ora a mezza di battitura gli/le antimilitarist* si sono spostat* al mercato di corso Brunelleschi per dar vita ad un punto informativo tra gli abitanti del quartiere.\r\nLa Città dell’Aerospazio non deve decollare! Continueremo a metterci di mezzo.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 12 aprile\r\nSabotare la guerra\r\nDisarmare l’Europa\r\ngiornata antimilitarista\r\nore 10,30 presidio al Balon\r\nSolo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere ed uguali che può porre fine alle guerre. \r\nOggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo.\r\nNoi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.\r\nNoi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.\r\nNoi pratichiamo il disfattismo rioluzionario\r\nVogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.\r\n\r\nVenerdì 25 aprile\r\nore 15\r\nalla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\ndove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.\r\nRicordo, bicchierata, fiori, musica.\r\nE, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista\r\n(in caso di pioggia ci troviamo in piazza Crispi).\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","15 Marzo 2025","2025-05-28 17:14:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/REArm-Europe-200x110.jpeg","Anarres del 14 marzo. 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Tra queste, abbiamo portato gli esempi di “sviluppo sostenibile”, “nucleare green”, “parco” ed “economia circolare”, per mettere in evidenza le loro contraddizioni intrinseche o il loro uso strumentale da parte del capitalismo verde. A partire da queste considerazioni, vi abbiamo proposto la classifica delle peggiori figuracce da greenwashing negli ultimi due anni, ovvero l’insieme dei casi in cui un’azienda o un governo è stato colto in flagrante nell’utilizzare retoriche di sostenibilità ambientale senza alcun riscontro nella realtà o cercando di ingannare i consumatori su alcuni prodotti “sostenibili”: dall’Arabia Saudita che promette di piantare 50 miliardi di alberi nel deserto, passando per il petrolio “a emissioni zero”, fino alla rivoluzionaria bottiglia di carta che però rivela un cuore di plastica appena la si apre, l’elenco è a tratti esilarante, a tratti deprimente. 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L'autore, Davi Kopenawa (con il prezioso aiuto dell'antropologo Bruce Albert), è il protagonista della parte autobiografica del libro, ed è sì uno sciamano del suo popolo, ma anche un mezzo di comunicazione tra quest'ultimo e i \"bianchi\", con cui gli Yanomami sono venuti a contatto durante la storia a causa del colonialismo, dei missionari, dei ricercatori d'oro, ecc, che hanno da subito fornito il biglietto da visita di una civiltà occidentale prepotente e devastatrice. La volontà di Davi con questo libro è proprio di parlare agli occidentali, non solo per salvare il proprio popolo, ma anche per cercare di fermare la distruzione in corso del nostro pianeta e di noi stessi, facendoci rendere conto di qual è la mentalità che la porta avanti e che abbiamo così acriticamente assorbito.\r\n\r\nLa grande differenza tra il modo di vivere degli Yanomami e quello occidentale è messa in risalto con grande semplicità ma al tempo stesso profondità, analizzando come l'uomo bianco abbia perso sempre di più il contatto con la natura circostante e l'abbia sottomessa in nome del profitto. L'avidità, la follia estrattivista, l'accumulo delle merci e le guerre sono solo alcuni dei tanti aspetti che hanno sconvolto Davi Kopenawa durante il suo percorso di conoscenza del mondo occidentale, e ad essi egli contrappone una visione del mondo indigena e diversa, caratterizzata da un'armonia con la natura e da un'interazione sociale comunitaria che molti di noi potrebbero ritenere \"infantile\" e sorpassata.\r\n\r\nLa sfida politica che invece il libro ci pone è proprio quella di lasciarci alle spalle i preconcetti che il mondo occidentale ha nei confronti delle popolazioni indigene, di mettere in discussione il concetto di progresso, di scienza come unica interpretazione del mondo, di superiorità bianca... 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