","Mapuche vs Benetton: landgrabbing e resistenza in Patagonia","post",1584705304,[63,64,65,66,67,68,69,70,71],"http://radioblackout.org/tag/argentina/","http://radioblackout.org/tag/benetton/","http://radioblackout.org/tag/blackout/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/landgrabbing/","http://radioblackout.org/tag/mapuche/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/patagonia/","http://radioblackout.org/tag/resistenza/",[17,20,73,52,74,15,75,25,76],"blackout","landgrabbing","news","resistenza",{"post_title":78,"tags":82},{"matched_tokens":79,"snippet":81,"value":81},[80],"Patagonia","Mapuche vs Benetton: landgrabbing e resistenza in \u003Cmark>Patagonia\u003C/mark>",[83,85,87,89,91,93,95,97,100],{"matched_tokens":84,"snippet":17},[],{"matched_tokens":86,"snippet":20},[],{"matched_tokens":88,"snippet":73},[],{"matched_tokens":90,"snippet":52},[],{"matched_tokens":92,"snippet":74},[],{"matched_tokens":94,"snippet":15},[],{"matched_tokens":96,"snippet":75},[],{"matched_tokens":98,"snippet":99},[25],"\u003Cmark>patagonia\u003C/mark>",{"matched_tokens":101,"snippet":76},[],[103,108],{"field":37,"indices":104,"matched_tokens":105,"snippets":107},[41],[106],[25],[99],{"field":109,"matched_tokens":110,"snippet":81,"value":81},"post_title",[80],578730123365712000,{"best_field_score":113,"best_field_weight":114,"fields_matched":115,"num_tokens_dropped":49,"score":116,"tokens_matched":29,"typo_prefix_score":49},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",{"document":118,"highlight":142,"highlights":168,"text_match":111,"text_match_info":178},{"cat_link":119,"category":120,"comment_count":49,"id":121,"is_sticky":49,"permalink":122,"post_author":52,"post_content":123,"post_date":124,"post_excerpt":55,"post_id":121,"post_modified":125,"post_thumbnail":126,"post_thumbnail_html":127,"post_title":128,"post_type":60,"sort_by_date":129,"tag_links":130,"tags":137},[46],[48],"44734","http://radioblackout.org/2017/12/argentina-attacco-alle-comunita-mapuche-un-morto-due-feriti-diversi-desaparecidos-sgombero-con-spari-e-feriti-di-una-fabbrica/","Nel pomeriggio di sabato 25 novembre, in Patagonia, diversi corpi della polizia e della gendarmeria nazionale hanno attaccato la comunità Lafken Winkul Mapu, uccidendo a colpi di arma da fuoco Rafael Nahuel e ferendo altri due mapuche, un uomo e una donna, che si trovano in gravi condizioni all’ospedale Ramon Carrillo.\r\nSiamo nei territori contesi di Villa Mascardi, un parco nazionale a pochi chilometri da Bariloche, nota località turistica della Patagonia argentina.\r\nNe abbiamo parlato con Ivan, un compagno della Cub trasporti di Milano che si trova da qualche mese in Argentina, dove ha visitato numerose comunità mapuche in lotta.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 12 94 argentina ivan\r\n\r\n \r\n\r\nLa Correpi, organizzazione contro la repressione statale e la violenza istituzionale, sostiene che le responsabilità sono interamente dello Stato e del governo. In Argentina la violenza istituzionale colpisce gli attivisti politici ed i poveri. Non si contano i casi di ragazzi uccisi dalla polizia, perché accusati di furti o semplicemente “sospetti”, la pratica della tortura è “normale” nelle camere di sicurezza della gendarmeria.\r\n\r\n \r\n\r\nRicostruiamo i fatti: il giovedì precedente, mentre in Senato si votava la proroga di altri quattro anni della legge 26/160 che sospende gli sgomberi delle comunità indigene, riconoscendo il diritto al territorio ancestrale in attesa che l’Istituto Nazionale delle questioni indigene concluda il rilevamento delle terre spettanti alle diverse comunità, il giudice Villanueva ordina lo sgombero della comunità Lafken Winkul Mapu. L’occupazione risaliva al 14 settembre.\r\n\r\nLo scontro è sui megaimpianti turistici che le multinazionali e le imprese argentine vogliono costruire nel parco turistico nazionale di Villa Mascardi.\r\n\r\nNella stessa zona è prevista l’apertura di una miniera d’oro e di sfruttamento petrolifero. Non solo. La Patagonia possiede una ricchezza sempre più preziosa, l’oro blu, l’acqua.\r\n\r\nI mapuche si battono contro l’intento di mettere a profitto le aree protette, rivendicando il recupero delle terre ancestrali per vivere costruendo una diversa relazione con la natura e il territorio. Conflitti simili investono ampie aree dell’immensa Patagonia e non solo, perché lo scontro attorno all’appropriazione del territorio vede migliaia di comunità indigene in tutto il continente difendersi dall’estrattivismo (miniere, centri turistici, coltivazione estensiva, etc) e rappresenta uno snodo cruciale dei conflitti sociali in America Latina.\r\n\r\n \r\n\r\nLo stesso giovedì, come afferma l’antropologa Diana Lenton, era previsto un tavolo di negoziazione per risolvere il conflitto. «A tradimento e boicottando qualunque possibilità di dialogo, un enorme dispiegamento di forze dell’ordine ha fatto irruzione nella comunità all’alba, sparando con armi da fuoco e arrestando donne e bambini, detenuti in condizioni illegali per diverse ore» continua l’antropologa argentina. Secondo le testimonianza dei mapuche, una dozzina di uomini della comunità sono fuggiti sui monti a causa della caccia all’uomo violenta della polizia federale, della Gendarmeria e delle forze della Prefettura navale, impiegate congiuntamente con elicotteri e forze speciali. Ieri pomeriggio, tre di loro stavano tornando per ricongiungersi con le loro famiglie e sono stati attaccati con armi da fuoco dalla polizia. Così è stato assassinato Rafael, un giovane dei quartieri poveri di Bariloche, in visita ai parenti nella comunità in lotta, saldatore, falegname e lavoratore precario, un “pibe de barrio”, come lo ricordano gli amici.\r\n\r\nL’avvocata della comunità mapuche, Natalia Aranya, ha rilasciato dure dichiarazioni al quotidiano Pagina 12, parlando di una caccia all’uomo razzista e sottolineando le responsabilità del governo nell’operazione che ha coinvolto i gruppi speciali della Prefettura. Dopo la notizia della morte, ci sono state manifestazioni sia davanti all’ospedale che alla sede degli uffici dei Parchi Nazionali, proprietari delle terre contese dalla comunità mapuche. Le forze dell’ordine hanno bloccato le vie di accesso principali e i collegamenti, compresa la Ruta 40, tra le città di El Bolsòn e Bariloche. Alcuni giornali mainstream affermano, senza addurre prove, che sia stato uno scontro a fuoco tra mapuche e polizia. Una caccia all’uomo dopo una repressione violenta contro famiglie che dormivano nelle loro case diventa per i media uno scontro “armato” tra mapuche e polizia. Secondo le organizzazioni dei diritti umani sono le medesime modalità narrative adottate durante la dittatura.\r\n\r\n \r\n\r\nLa Marcha de Mujeres Originarias, organizzazione di donne indigene, ha lanciato un appello invitando tutti a denunciare le menzogne e a diffondere la verità dei fatti: «non permetteremo alle menzogne di affermarsi, noi non siamo in guerra con lo Stato, ma è lo Stato argentino che sta applicando misure genocide contro le comunità indigene, questo dovrebbero dire i giornali». Chiediamo sostegno e supporto, vogliamo giustizia, affermano le donne indigene , esigiamo che «cessi immediatamente la violenza assassina contro i nostri fratelli e le nostre sorelle».\r\n\r\n \r\n\r\nManifestazioni si sono svolte a Buenos Aires e in diverse città della Patagonia per denunciare le responsabilità del governo Macri e del ministro Bullrich. Il sindacato dei lavoratori pubblici ATE ha riferito del fermo del responsabile provinciale e della moglie, liberati poche ore dopo, mentre Sonia Ivanoff, avvocata specialista in diritto indigeno, ha segnalato preoccupazione l’arresto di dei due testimoni dell’omicidio del giovane Rafael Nahuel. «Vogliamo la liberazione e la garanzia di protezione per questi due testimoni chiave, Fausto Horacio Jones Huala e Lautaro Alejando Gozalez» ha dichiarato l’avvocata all’agenzia di comunicazione indipendente Anred.\r\n\r\nDopo la rappresaglia c’è stata un’intensa militarizzazione dell’area: da settimane le organizzazioni dei diritti umani e le comunità mapuche denunciano come dopo «la desapariciòn e la morte di Santiago Maldonado la persecuzione contro i mapuche sia aumentata di intensità così come la violenza delle forze di polizia».\r\n\r\n \r\n\r\nL’intensificazione del conflitto è legata all’aumento della violenza repressiva che negli ultimi due anni, con il governo Macri, è stata diretta in gran parte contro i mapuche identificati come “nemico interno”, in linea con le dichiarazioni del Comando Sud delle forze militari degli Stati Uniti che hanno definito il popolo mapuche una “minaccia terroristica”. Un conflitto che vede da una parte uomini, donne e bambini in lotta per la difesa del territorio e della vita, e dall’altra una nuova ed intensa offensiva politica, economica e militare del capitalismo estrattivo, razzista, patriarcale e coloniale.\r\n\r\n \r\n\r\nNelle stesse ore in cui avveniva l’attacco alla comunità nei territori contesi di Villa Mascardi, in provincia di Buenos Aires si stava svolgendo il funerale di Santiago Maldonado, desaparecido durante una rappresaglia della gendarmeria nella comunità mapuche Pu Lof Cushamen il 1 agosto scorso. Il suo cadavere venne ritrovato 78 giorni dopo nel fiume Chabut, 300 metri a monte dal punto in cui i mapuche sotto attacco attraversarono il corso d’acqua.\r\n\r\nDurante l’attacco alla comunità i suoi compagni videro che Santiago Maldonado veniva preso e fatto salire a forza su un furgone bianco dalla polizia.\r\n\r\nLa scomparsa di Maldonado aveva suscitato ampie proteste in tutta l’Argentina: decine di migliaia di persone avevano manifestato il primo settembre e il primo ottobre a Buenos Aires.\r\n\r\nIl ragazzo è stato seppellito dopo un mese di attesa dei risultati dell’autopsia, che ha stabilito che Santiago è morto per asfissia da annegamento, ma non le modalità della desapariciòn.\r\n\r\nDall’inchiesta del giornalista Ricardo Ragendorfer pubblicata su Tiempo Argentino e altri quotidiani, emerge che l’autopsia ha stabilito che il corpo di Santiago non era restato più di 5 o 6 giorni in acqua al momento del ritrovamento. Ne consegue che è stato “illegalmente” trattenuto da qualche parte per diversi giorni.\r\n\r\nAlla luce di questi fatti potrebbero emergere responsabilità più dirette di Benetton, la multinazionale italiana proprietaria di oltre 900.000 ettari in territorio mapuche.\r\n\r\nSecondo Ragendorfer, l’unica cella frigorifera della zona capace di conservare un cadavere per diversi giorni si troverebbe proprio all’interno di una delle tenute di Benetton, denominata “Cabania Leleque”. Inoltre, rivela sempre Ragendorfer, la Gendarmeria possiede una base logistica informale dentro la stessa tenuta di Benetton da almeno 20 anni, grazie a un accordo firmato durante il governo di Carlos Menem tra Carlo Benetton, la Secretaria de Seguridad de la Nacion e la provincia di Chubut.\r\n\r\nRagendorfer ha anche rivelato che parte delle prime indagini “ufficiali” hanno avuto l’epicentro logistico proprio a Leleque. Da lì partirono buona parte dei gendarmi che tra il 10 e il 12 gennaio scorso sgomberarono in modo violento la comunità Mapuche di “Lof en Resistencia” di Cushamen. Ragendorfer inserisce un tassello chiave per dimostrare le eventuali la complicità dirette di Benetton nella desaparición forzada di Santiago: il 17 ottobre scorso, il giudice avrebbe ordinato, insieme al rastrellamento della zona in cui comparve il corpo, una perquisizione legale de la “Cabania Leleque” dei Benetton e di alcune delle zone adiacenti. Difficile pensare che sia stato per mera coincidenza che il corpo di Santiago sia ricomparso proprio quel giorno. Dopo il ritrovamento, naturalmente, la perquisizione venne cancellata.\r\n\r\n \r\nUn presidio di solidarietà con la lotta delle comunità mapuche resistenti e di denuncia delle responsabilità dello Stato argentino e di Benetton nella violenta repressione in atto si svolgerà a Torino il 22 dicembre di fronte al negozio Benetton di via Roma 121 – vicino a piazza San Carlo.\r\n \r\n\r\nAggiornamento al 12 dicembre\r\n\r\nLa scorsa settimana la polizia ha sgomberato una fabbrica di Neuquen, occupata dagli operai in lotta e a rischio licenziamento, che cercavano di impedire lo svuotamento dell'area di macchinari e dei prodotti ancora in magazzino.\r\nLo sgombero è stato attuato usando armi da fuoco. Un deputato - ex operaio della Zanon recuperata - che tentava una mediazione è stato colpito ad una gamba ed ha il perone spezzato.\r\nIl 9 dicembre una marcia transfrontaliera delle donne indigene ha raccolto scarse adesioni.\r\nIl governo Macrì sta scatenando una repressione poliziesca sempre più violenta contro le insorgenze sociali e le lotte popolari.\r\nIl fallimento delle sinistre istituzionali in Argentina e, in generale in tutto il continente, sta riportando al potere la destra. 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Per meriti sul campo.\r\n\r\nNell’inchiesta per l’assassinio di Rafael Nauhel, il giovane mapuche colpito a morte dalle squadre poliziesche Albatros, la magistratura ha deciso di inquisire solo i due compagni che trasportarono Rafael, ormai agonizzante, giù della montagna sino all’ospedale. I due, a loro volta feriti nell’attacco alla comunità resistente di Villa Mascardi, vennero arrestati e poi rilasciati, ora sono stati nuovamente incarcerati.\r\nLa magistrata che aveva iniziato l’inchiesta è stata rimossa, mentre il governo ha deciso di costituire un’unità speciale anti RAM. La RAM, resistenza ancestrale mapuche, è considerata un’organizzazione terrorista.\r\n\r\nl 27 dicembre, è stato reso pubblico un rapporto di 180 pagine intitolato RAM, preparato dal Ministero della Sicurezza della Nazione in collaborazione con i governi provinciali di Río Negro, Neuquén e Chubut, dove vengono criminalizzati i mapuche che si organizzano e resistono. Nel mirino anche attivisti sociali, di sinistra e anarchici, considerati sostenitori e complici della RAM.\r\nQui potete leggere il comunicato emesso in risposta al rapporto del governo sottoscritto da numerosissime gruppi, reti territoriali e organizzazioni argentine.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Ivan Colombo, che ha trascorso in Argentina diversi mesi, visitando le comunità mapuche e partecipando alla lotta contro la riforma delle pensioni.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 01 09 ivan argentina","9 Gennaio 2018","2018-01-12 17:41:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/santiago-y-Rafael-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"239\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/santiago-y-Rafael-300x239.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/santiago-y-Rafael-300x239.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/santiago-y-Rafael.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Argentina. Lo spettro del passato che ritorna",1515522754,[63,68,193,70,133,194,135],"http://radioblackout.org/tag/mauricio-macri/","http://radioblackout.org/tag/ram/",[17,15,196,25,27,197,22],"mauricio macrì","ram",{"tags":199},[200,202,204,206,208,210,212],{"matched_tokens":201,"snippet":17},[],{"matched_tokens":203,"snippet":15},[],{"matched_tokens":205,"snippet":196},[],{"matched_tokens":207,"snippet":99},[25],{"matched_tokens":209,"snippet":27},[],{"matched_tokens":211,"snippet":197},[],{"matched_tokens":213,"snippet":22},[],[215],{"field":37,"indices":216,"matched_tokens":217,"snippets":219},[24],[218],[25],[99],{"best_field_score":113,"best_field_weight":114,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":49,"score":221,"tokens_matched":29,"typo_prefix_score":49},"578730123365711977",{"document":223,"highlight":261,"highlights":266,"text_match":269,"text_match_info":270},{"cat_link":224,"category":225,"comment_count":49,"id":226,"is_sticky":49,"permalink":227,"post_author":52,"post_content":228,"post_date":229,"post_excerpt":55,"post_id":226,"post_modified":230,"post_thumbnail":231,"post_thumbnail_html":232,"post_title":233,"post_type":60,"sort_by_date":234,"tag_links":235,"tags":250},[46],[48],"45800","http://radioblackout.org/2018/02/il-realismo-magico-nel-continente-latinamericano-dellepoca-digitale/","Rex Tillerson, il segretario di stato di Trump, si aggira per il Sudamerica con l'ossessione del Venezuela (non a caso è l'amministratore delegato di Exxon Mobil) e nuovamente di Cuba, dove si sta cercando di insinuare il web per propagandare l'american way of life presso i giovani. Il ministro degli esteri statunitense in questi giorni ha fatto un tour nelle nazioni latinamericane per accordarsi con tutte le destre al potere per boicottare il petrolio di Caracas e riaffermare una nuova Dottrina Monroe per il cortile di casa, al punto che sono state ventilate ipotesi di intervento militare (in questo caso si registrano resistenze dal Brasile, che ha interessi come potenza regionale). Ma capitano eventi particolari in molti paesi latinamericani.\r\n\r\n \r\n\r\nTruffe elettorali e colpi di mano costituzionali.\r\n\r\nAbbiamo cominciato la chiacchierata con Alfredo Luiz Somoza commentando l'indiscrezione secondo la quale sono stati forniti mezzi di intercettazione e controllo digitale degli oppositori del presidente honduregno durante e dopo le elezioni truffa di novembre a cui è seguita un'insurrezione popolare; in quel caso la magia è stata messa a disposizione di una destra illiberale che in due mesi di manifestazioni ha ucciso 36 persone che protestavano contro l'imbroglio elettorale di Hernandez. Dal ‘provvidenziale’ blackout dei computer che ha ribaltato i responsi delle urne in Honduras, sull'onda delle riforme autoritarie delle Costituzioni sudamericane (con la connivenza delle Corti Supreme di nomina presidenziale), ci siamo spostati nella Bolivia di Evo Morales, che è arrivato a sollecitare una sorta di protezione dei diritti umani, perché secondo lui ciascuno deve vedersi riconosciuto il diritto (umano e presidenziale) di presentarsi alle elezioni, venendo meno al dettato costituzionale promulgato da lui stesso che limita a due mandati. Un po' quello che avviene nel Venezuela di Maduro che ha anticipato le elezioni mentre c'è un'assemblea costituente che governa e legifera al posto del parlamento del tutto esautorato; o nel Brasile di Temer che ha operato un golpe nei confronti di Dilma e usa la magistratura come una clava contro Lula, in testa nei sondaggi per le elezioni di ottobre.\r\n\r\nTutto è apparentemente normale, ma guardando i risvolti si configura ciascuna di queste situazioni come un colpo di stato.\r\n\r\nE dai Caraibi alla punta estrema dell'Argentina l'altro elemento che unisce tutti i paesi latinamericani è lo scandalo Odebrecht (costruttori di infrastrutture carioca), che ha coinvolto tutte le leadership corrotte dal denaro delle aziende energetiche nazionali. Buon ultimo il presidente peruviano Kucszynski, un cognome indubbiamente quechua, che ha fatto carte false per evitare l'impeachment, arrivando a liberare Fujimori, il dittatore assassino i cui seguaci in parlamento hanno impedito in cambio la destituzione del presidente del Perù.\r\n\r\nHonduras e altri Territori del Condor\r\n\r\nDesaparecion di uomini e cose.\r\n\r\nUn'altra magia riguarda la scomparsa che in Sudamerica è una pratica diffusa. Può capitare che delle persone normali scompaiano in Colombia e riappaiano i loro cadaveri travestiti da comandanti dell'Eln, per far credere che si trattava di leader della guerriglia. Una guerriglia di cui non risulta attestata alcuna azione – a quanto affermano gli osservatori dell'Onu – in questo scorcio di mesi precedente le elezioni di maggio, nonostante le notizie fatte trapelare da Santos e dal suo governo di destra (per quanto più moderata di quella di Uribe) che ha tutto l'interesse di arrivare all'appuntamento elettorale dimostrandosi duro, dopo l'accordo raggiunto con le Farc, digerito a fatica dal paese. Anche perché la guerra della droga colombiana adesso si disputa tra i cartelli che vanno a sostituirsi alle Farc che facevano da tramite con i cocaleros, ai quali ora la protezione è offerta dai professionisti: i Narcos. Il risultato è una strage di sindacalisti e ambientalisti eliminati da chi si sta costruendo il nuovo giro di affari del post-Farc: latifondisti e trafficanti.\r\n\r\nIn questi giorni Tres Madres sono state insignite di una laurea honoris causa: Estela Carlotto (fondatrice de las Abuelas de Plaza de Mayo), Vera Vigevani (fondatrice de las Madres de Plaza de Mayo) e Yolanda Moràn (coordinatrice della messicana Fundem); in particolare quest'ultima ha avuto modo di raccontare episodi di scomparsi in Messico per colpa anche dei Narcos (anche se oggi è stato preso un capo de Los Zetas, la piovra non può che far spuntare molte teste), ma soprattutto da attribuire a poliziotti e militari, che lavorano per diversi cartelli, come si evince da libri pubblicati recentemente anche in Italia sulla Guerra alla droga, mentre lei ne ha una conoscenza diretta perché la sua organizzazione va alla ricerca di fosse comuni, dove s'imbattono in molti cadaveri di migranti centramericani, tra cui minori mutilati, perché oggetto di traffico di organi. E i numeri superano di molte volte quelli storici dei desaparecidos durante la dittatura della Giunta militare in Argentina. E da quest'ultima nazione proviene l'ultima notizia di cui abbiamo dato conto in questa lunga intervista con Alfredo Somoza: dai piani consegnati dalla Marina argentina – proprio il corpo militare la cui scuola ospitava le celle di tortura per quelli che poi sarebero stati desaparecidos 40 anni fa – risulta che il sommergibile ricercato così a lungo e affannosamente da mezzo mondo e scomparso nelle acque atlantiche della Patagonia aveva come missione l'intercettazione di navi britanniche nei pressi de las Malvinas (ancora britanniche con il nome di Falkland), un'altra sparizione magica, quasi fantascientifica... e anche un po' inquietante per i ricordi che evoca quell'arcipelago: realismo magico forse, ma di magia nera si tratta?\r\n\r\nDesaparecion di persone e sommergibili","10 Febbraio 2018","2018-02-14 17:07:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/realismo_magico-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"224\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/realismo_magico-300x224.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/realismo_magico-300x224.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/realismo_magico.jpg 620w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il ‘Realismo Magico’ nel continente latinamericano dell’epoca digitale",1518299061,[236,237,238,239,240,241,242,243,244,245,246,247,248,249],"http://radioblackout.org/tag/argentiina/","http://radioblackout.org/tag/bolivia/","http://radioblackout.org/tag/brasile/","http://radioblackout.org/tag/colombia/","http://radioblackout.org/tag/eln/","http://radioblackout.org/tag/farc/","http://radioblackout.org/tag/honduras/","http://radioblackout.org/tag/malvinas/","http://radioblackout.org/tag/malvinas-falkland/","http://radioblackout.org/tag/messico/","http://radioblackout.org/tag/narcos/","http://radioblackout.org/tag/peru/","http://radioblackout.org/tag/traffico-di-organi/","http://radioblackout.org/tag/venezuela/",[32,251,252,253,254,255,256,30,34,257,258,259,36,260],"bolivia","brasile","Colombia","eln","FARC","honduras","messico","narcos","Perù","Venezuela",{"post_content":262},{"matched_tokens":263,"snippet":264,"value":265},[80],"scomparso nelle acque atlantiche della \u003Cmark>Patagonia\u003C/mark> aveva come missione l'intercettazione di","Rex Tillerson, il segretario di stato di Trump, si aggira per il Sudamerica con l'ossessione del Venezuela (non a caso è l'amministratore delegato di Exxon Mobil) e nuovamente di Cuba, dove si sta cercando di insinuare il web per propagandare l'american way of life presso i giovani. 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L’Internazionale di Federazioni Anarchiche (IFA) ha lanciato un appello alla “week of action”, una settimana in cui concentrare iniziative di lotta e solidarietà contro le sedi di rappresentanza del governo argentino e la multinazionale dell’abbigliamento Benetton.\r\nIronicamente, lo slogan “United Colours of Benetton” presenta la multinazionale come multietnica e antirazzista nei suoi valori fondanti. In realtà Benetton ha acquistato enormi appezzamenti di terreno in Argentina, sottratti inizialmente alla popolazione indigena Mapuche di Cile e Argentina. \r\nGli/le attivisti/e Mapuche e altri/e che si oppongono a questi progetti sono stati/e additati/e come “terroristi/e” dallo Stato nel tentativo di indebolire il supporto nei loro confronti e giustificare ulteriori operazioni repressive. In particolare il “Rapporto RAM”, preparato dal Ministero della Sicurezza Nazionale argentino congiuntamente ai governi delle province patagoniche, prepara la strada ad una gravissima montatura repressiva sostenendo l’esistenza di un complotto terroristico che coinvolge organizzazioni Mapuche, organizzazioni politiche, sociali e sindacali, tra cui anche la Federazione Libertaria Argentina, che fa parte dell’Internazionale di Federazioni Anarchiche.\r\nIn agosto l’anarchico Santiago Maldonado è stato rapito e trovato ucciso. Un altro compagno, Rafael Nahuel, è stato anch’egli ucciso. I/le Mapuche e le compagne e i compagni che sostengono localmente la loro lotta chiedono il nostro supporto per difendere i/le propri/e compagni/e e le proprie comunità.\r\n\r\nAscolta la diretta con Simone, della commissione di relazioni internazionali della FAI:\r\n\r\n2018 01 30 simone week of action arg\r\n\r\nDi seguito un comunicato sottoscritto da numerose realtà di movimento in Argentina\r\nPer il compagno anarchico Santiago Maldonado e per Rafael Nauhel uccisi dallo Stato argentino\r\nIl 1 di agosto nella provincia di Chubut nella Patagonia argentina, persone appartenenti alla comunità indigena Mapuche, assieme a solidali, hanno bloccato una strada vicina alla sede locale della Benetton (tra le più importanti nel paese) per protestare contro l’acquisizione del territorio Mapuche da parte della grande multinazionale. La polizia ha attaccato la manifestazione sparando colpi di pistola mentre i manifestanti cercavano di difendersi come potevano.\r\nDurante l’operazione di polizia l’anarchico Santiago Maldonado è stato arrestato, caricato con violenza su un furgone bianco –come testimoniato da molte persone - e portato via; da allora è risultato disperso, desaparecido.\r\nIl suo corpo è stato trovato in un fiume in Patagonia due mesi dopo, un brutale ricordo delle 30.000 persone che risultarono desaparecidas durante il periodo della Junta (la dittatura militare guidata dai generali Videla, Massera e Agosti), un marchio indelebile nella storia Argentina, conservato nella memoria collettiva allo stesso modo dei crimini nazisti.\r\nIl rapimento e l’uccisione del compagno Santiago Maldonado ha innescato forti e numerose mobilitazioni in Argentina. Lo Stato e la polizia hanno negato ogni responsabilità, mentre i media hanno avviato una campagna mirata a criminalizzare le comunità resistenti Mapuche e gli anarchici. La propaganda insinuava teorie cospiratorie sulla scomparsa di Maldonado mentre indicava tutti coloro che si oppongono ai piani padronali, e specialmente gli anarchici, come i “nemici interni” e come una minaccia per lo stato da colpire.\r\n\r\nLe comunità indigene Mapuche – in Cile ed Argentina – stanno lottando per difendere il proprio territorio dalla depredazione e dalla distruzione condotta dalle grandi multinazionali a cui vengono accordate queste terre dallo Stato. Questi sono gli stessi territori che sono stati sottratti alle popolazioni indigene attraverso una serie di guerre e genocidi dai tempi dei “Conquistadores” del continente Americano. I Mapuche, nella loro lotta, hanno affrontato le persecuzioni, la prigionia e la violenza sia dei meccanismi repressivi statali sia delle bande parastatali che operano per conto dei padroni su entrambi i versanti delle Ande. A Chubut, una larga parte della comunità Mapuche, reclama i propri territori ora ufficialmente di proprietà della Benetton equivalenti ad appena 1/3 del totale di 900.000 ettari che la multinazionale ha comprato in tutto il paese.\r\n\r\nSantiago Maldonado è stato ucciso perché, come anarchico, ha scelto di opporsi e lottare al fianco del popolo indigeno, di schierarsi al fianco degli esclusi. Contro gli sfruttatori, contro i piani distruttivi ed antisociali dello Stato e delle élite economiche.\r\n\r\nRafael Nahuel era un giovane di origine Mapuche membro di un gruppo chiamato Coletivo Al Margen. Aveva preso parte alle proteste a sostegno delle rivendicazioni Mapuche. Il 25 novembre 2017, in occasione del funerale di Santiago Maldonado, le forze di polizia hanno organizzato uno sgombero nel territorio Mapuche. Le persone presenti sono state colpite da proiettili di gomma e di piombo, mentre venivano spruzzate di spray al peperoncino. Una donna e Rafael Nahuel sono stati colpiti. La donna è sopravvissuta, Rafael è stato ucciso.\r\n\r\nI compagni Santiago Maldonado e Rafael Nahuel saranno nel lotte in corso in ogni angolo della terra assieme a tutti i compagni e tutte le compagne che hanno dato la loro vita lottando per un mondo più libero e più giusto senza diseguaglianze, sfruttamento e repressione.\r\n\r\nSolidarietà internazionale\r\n– Con i/le nostri/e compagni/e in argentina che stanno resistendo alla repressione dello Stato argentino\r\n\r\n– Con le comunità Mapuche e con tutte le persone indigene che stanno difendendo la propria terra dai moderni conquistadores della Benetton\r\n\r\nIniziative in Italia:\r\n\r\nColleferro 26/01 serata benefit e informativa allo Spaccio Popolare in Via consolare latina 187 dalle 18\r\n\r\nRoma 27/01 serata benefit e informativa allo Spazio Anarchico 19 luglio in via Rocco Da Cesinale 19 dalle 19\r\n\r\nTorino 29/01 presidio di fronte alla Benetton in via Po h.17\r\n\r\nLivorno: 02/02 presidio di fronte alla Benetton (Via grande) h 15:30\r\n\r\nTrieste 03/02 presidio di fronte alla Benetton in via S.Lazzaro h.17\r\n\r\nReggio Emilia 03/02 presidio vicino alla Benetton","30 Gennaio 2018","2018-02-03 01:01:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/mapuche-giallo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"185\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/mapuche-giallo-300x185.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/mapuche-giallo-300x185.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/mapuche-giallo-768x475.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/mapuche-giallo-1024x633.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/mapuche-giallo.jpg 1577w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Week of action. 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L’Internazionale di Federazioni Anarchiche (IFA) ha lanciato un appello alla “week of action”, una settimana in cui concentrare iniziative di lotta e solidarietà contro le sedi di rappresentanza del governo argentino e la multinazionale dell’abbigliamento Benetton.\r\nIronicamente, lo slogan “United Colours of Benetton” presenta la multinazionale come multietnica e antirazzista nei suoi valori fondanti. In realtà Benetton ha acquistato enormi appezzamenti di terreno in Argentina, sottratti inizialmente alla popolazione indigena Mapuche di Cile e Argentina. \r\nGli/le attivisti/e Mapuche e altri/e che si oppongono a questi progetti sono stati/e additati/e come “terroristi/e” dallo Stato nel tentativo di indebolire il supporto nei loro confronti e giustificare ulteriori operazioni repressive. In particolare il “Rapporto RAM”, preparato dal Ministero della Sicurezza Nazionale argentino congiuntamente ai governi delle province patagoniche, prepara la strada ad una gravissima montatura repressiva sostenendo l’esistenza di un complotto terroristico che coinvolge organizzazioni Mapuche, organizzazioni politiche, sociali e sindacali, tra cui anche la Federazione Libertaria Argentina, che fa parte dell’Internazionale di Federazioni Anarchiche.\r\nIn agosto l’anarchico Santiago Maldonado è stato rapito e trovato ucciso. Un altro compagno, Rafael Nahuel, è stato anch’egli ucciso. I/le Mapuche e le compagne e i compagni che sostengono localmente la loro lotta chiedono il nostro supporto per difendere i/le propri/e compagni/e e le proprie comunità.\r\n\r\nAscolta la diretta con Simone, della commissione di relazioni internazionali della FAI:\r\n\r\n2018 01 30 simone week of action arg\r\n\r\nDi seguito un comunicato sottoscritto da numerose realtà di movimento in Argentina\r\nPer il compagno anarchico Santiago Maldonado e per Rafael Nauhel uccisi dallo Stato argentino\r\nIl 1 di agosto nella provincia di Chubut nella \u003Cmark>Patagonia\u003C/mark> argentina, persone appartenenti alla comunità indigena Mapuche, assieme a solidali, hanno bloccato una strada vicina alla sede locale della Benetton (tra le più importanti nel paese) per protestare contro l’acquisizione del territorio Mapuche da parte della grande multinazionale. La polizia ha attaccato la manifestazione sparando colpi di pistola mentre i manifestanti cercavano di difendersi come potevano.\r\nDurante l’operazione di polizia l’anarchico Santiago Maldonado è stato arrestato, caricato con violenza su un furgone bianco –come testimoniato da molte persone - e portato via; da allora è risultato disperso, desaparecido.\r\nIl suo corpo è stato trovato in un fiume in \u003Cmark>Patagonia\u003C/mark> due mesi dopo, un brutale ricordo delle 30.000 persone che risultarono desaparecidas durante il periodo della Junta (la dittatura militare guidata dai generali Videla, Massera e Agosti), un marchio indelebile nella storia Argentina, conservato nella memoria collettiva allo stesso modo dei crimini nazisti.\r\nIl rapimento e l’uccisione del compagno Santiago Maldonado ha innescato forti e numerose mobilitazioni in Argentina. Lo Stato e la polizia hanno negato ogni responsabilità, mentre i media hanno avviato una campagna mirata a criminalizzare le comunità resistenti Mapuche e gli anarchici. La propaganda insinuava teorie cospiratorie sulla scomparsa di Maldonado mentre indicava tutti coloro che si oppongono ai piani padronali, e specialmente gli anarchici, come i “nemici interni” e come una minaccia per lo stato da colpire.\r\n\r\nLe comunità indigene Mapuche – in Cile ed Argentina – stanno lottando per difendere il proprio territorio dalla depredazione e dalla distruzione condotta dalle grandi multinazionali a cui vengono accordate queste terre dallo Stato. Questi sono gli stessi territori che sono stati sottratti alle popolazioni indigene attraverso una serie di guerre e genocidi dai tempi dei “Conquistadores” del continente Americano. I Mapuche, nella loro lotta, hanno affrontato le persecuzioni, la prigionia e la violenza sia dei meccanismi repressivi statali sia delle bande parastatali che operano per conto dei padroni su entrambi i versanti delle Ande. A Chubut, una larga parte della comunità Mapuche, reclama i propri territori ora ufficialmente di proprietà della Benetton equivalenti ad appena 1/3 del totale di 900.000 ettari che la multinazionale ha comprato in tutto il paese.\r\n\r\nSantiago Maldonado è stato ucciso perché, come anarchico, ha scelto di opporsi e lottare al fianco del popolo indigeno, di schierarsi al fianco degli esclusi. Contro gli sfruttatori, contro i piani distruttivi ed antisociali dello Stato e delle élite economiche.\r\n\r\nRafael Nahuel era un giovane di origine Mapuche membro di un gruppo chiamato Coletivo Al Margen. Aveva preso parte alle proteste a sostegno delle rivendicazioni Mapuche. Il 25 novembre 2017, in occasione del funerale di Santiago Maldonado, le forze di polizia hanno organizzato uno sgombero nel territorio Mapuche. Le persone presenti sono state colpite da proiettili di gomma e di piombo, mentre venivano spruzzate di spray al peperoncino. Una donna e Rafael Nahuel sono stati colpiti. La donna è sopravvissuta, Rafael è stato ucciso.\r\n\r\nI compagni Santiago Maldonado e Rafael Nahuel saranno nel lotte in corso in ogni angolo della terra assieme a tutti i compagni e tutte le compagne che hanno dato la loro vita lottando per un mondo più libero e più giusto senza diseguaglianze, sfruttamento e repressione.\r\n\r\nSolidarietà internazionale\r\n– Con i/le nostri/e compagni/e in argentina che stanno resistendo alla repressione dello Stato argentino\r\n\r\n– Con le comunità Mapuche e con tutte le persone indigene che stanno difendendo la propria terra dai moderni conquistadores della Benetton\r\n\r\nIniziative in Italia:\r\n\r\nColleferro 26/01 serata benefit e informativa allo Spaccio Popolare in Via consolare latina 187 dalle 18\r\n\r\nRoma 27/01 serata benefit e informativa allo Spazio Anarchico 19 luglio in via Rocco Da Cesinale 19 dalle 19\r\n\r\nTorino 29/01 presidio di fronte alla Benetton in via Po h.17\r\n\r\nLivorno: 02/02 presidio di fronte alla Benetton (Via grande) h 15:30\r\n\r\nTrieste 03/02 presidio di fronte alla Benetton in via S.Lazzaro h.17\r\n\r\nReggio Emilia 03/02 presidio vicino alla Benetton",[299],{"field":176,"matched_tokens":300,"snippet":296,"value":297},[80],{"best_field_score":271,"best_field_weight":272,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":49,"score":273,"tokens_matched":29,"typo_prefix_score":49},{"document":303,"highlight":319,"highlights":324,"text_match":269,"text_match_info":327},{"cat_link":304,"category":305,"comment_count":49,"id":306,"is_sticky":49,"permalink":307,"post_author":52,"post_content":308,"post_date":309,"post_excerpt":55,"post_id":306,"post_modified":310,"post_thumbnail":311,"post_thumbnail_html":312,"post_title":313,"post_type":60,"sort_by_date":314,"tag_links":315,"tags":317},[46],[48],"43483","http://radioblackout.org/2017/10/a-milano-per-santiago-maldonado/","A due mesi dalla sparizione forzata di Santiago Maldonado nella Patagonia argentina, per mano della gendarmeria che perquisiva la comunità mapuche Lof de Resistencia a Cushamen, sabato 30 si è tenuta a Milano, di fronte al negozio della Benetton, nel frequentatissimo corso Buenos Aires, una manifestazione/presidio – organizzata dalla Rete, antiautoritaria e autonoma, solidale col popolo mapuche - per denunciare la responsabilità della multinazionale a guida italiana in questo misfatto, sostenere la lotta dei familiari di Santiago ed esigere dal governo argentino una risposta immediata. Insieme ad altre realtà del movimento libertario, hanno partecipato compagne e compagni della federazione anarchica milanese portando la loro solidarietà.\r\n\r\n \r\n\r\nSantiago Maldonado, un giovane libertario di 28 anni, è stato visto per l’ultima volta lo scorso primo d'agosto, mentre solidarizzava con la protesta della Resistenza Ancestrale Mapuche. I mapuche, con i quali manifestava Santiago Maldonado, chiedevano la liberazione di Facundo Jones Huala, attivissimo esponente del movimento di riappropriazione delle terre espropriate ai mapuche, ora appartenenti alla famiglia Benetton, individuata come mandante della repressione governativa sia in Cile che in Argentina contro questo popolo, storico e originario abitante delle terre patagoniche. Nel corso del violento attacco della gendarmeria alla comunità mapuche e ai solidali, Santiago è scomparso.\r\n\r\n \r\n\r\nLe operazioni di polizia erano coordinate da Pablo Noceti, capo-Gabinetto della ministra degli Interni Patricia Bullrich e uomo che ha simpatizzato con il passato regime militare.\r\n\r\n \r\n\r\nLe possibilità di trovare Santiago in vita sono ormai molto poche; sulla presidenza di Mauricio Macri pende l’accusa di un vero e proprio omicidio politico, come ai tempi del regime militare di Videla-Massera-Agosti, responsabile della sparizione e della morte di trentamila persone.\r\n\r\n \r\n\r\nIntanto in Argentina si susseguono le manifestazioni – ultima quella di domenica primo ottobre a Buenos Aires – e in tutto il mondo si registrano proteste e prese di posizione al grido di “Donde està Santiago Maldonado?”\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Massimo un compagno di Milano.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 10 03 maldonado max var","3 Ottobre 2017","2017-10-04 19:14:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/Santiago-Maldonado-675-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"122\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/Santiago-Maldonado-675-300x122.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/Santiago-Maldonado-675-300x122.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/Santiago-Maldonado-675.jpg 675w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","A Milano per Santiago Maldonado",1507042359,[63,64,68,316,135],"http://radioblackout.org/tag/milano/",[17,20,15,318,22],"milano",{"post_content":320},{"matched_tokens":321,"snippet":322,"value":323},[80],"forzata di Santiago Maldonado nella \u003Cmark>Patagonia\u003C/mark> argentina, per mano della gendarmeria","A due mesi dalla sparizione forzata di Santiago Maldonado nella \u003Cmark>Patagonia\u003C/mark> argentina, per mano della gendarmeria che perquisiva la comunità mapuche Lof de Resistencia a Cushamen, sabato 30 si è tenuta a Milano, di fronte al negozio della Benetton, nel frequentatissimo corso Buenos Aires, una manifestazione/presidio – organizzata dalla Rete, antiautoritaria e autonoma, solidale col popolo mapuche - per denunciare la responsabilità della multinazionale a guida italiana in questo misfatto, sostenere la lotta dei familiari di Santiago ed esigere dal governo argentino una risposta immediata. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/2019-01-11-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata\r\n\r\nL’11 gennaio del 1999 moriva Fabrizio De Andrè. Le sue canzoni sono state la colonna sonora di una generazione e rimangono, a vent’anni da allora, nel serbatoio dove la memoria collettiva conserva le cose importanti, quelle cui si ricorre per evocare un’emozione, uno sguardo, una prospettiva di senso. Ce ne ha parlato Alessio Lega, un compagno e un musicista, le cui canzoni, oggi, raccontano tanto del tempo che viviamo.\r\n\r\nMemoria rebelde. Il 24 dicembre, a 91 anni è scomparso, Osvaldo Bayer, anarchico, giornalista e storico argentino, le cui opere ci hanno restituito la memoria sepolta delle lotte dei lavoratori della Patagonia degli anni Venti e della feroce e sanguinosa repressione che ne seguì. 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Testimoni diretti da un territorio dove, dal 19 luglio 2012, si sperimentano relazioni politiche e sociali più eque, libere, femministe ed ecologiste.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 18 gennaio\r\nIl seme dell'odio\r\nL'inganno del Leviatano, la scommessa dell'anarchia\r\nIncontro con Francesco Codello, autore de “La condizione umana nel pensiero libertario”\r\nalla Federazione Anarchica\r\nore 21 - corso Palermo 46\r\nLa cultura occidentale ha sempre utilizzato la presunta malvagità naturale degli esseri umani per giustificare la necessità del dominio e della repressione. Oggi più che mai, forse in maniera ancor più palese e brutale, la cultura politica delle nuove élite emergenti in tutto il mondo, la usa come leva potente per diffondere odio, xenofobia, paura e razzismo...\r\nNella crisi economica e sociale, prodotta dal liberismo sfrenato, il seme dell'odio si diffonde tra le classi più minacciate, dove la logica del nemico interno trova interlocutori spaventati e disperati.\r\nQuanto accade oggi ha radici culturali che affondano nella visione del mondo che si è imposta in occidente e di lì si è ormai diffusa in tutto il globo.\r\n\r\nSabato 19 gennaio\r\nore 14\r\npiazza Carlo Felice\r\nSaremo al corteo cittadino contro la sorveglianza speciale per 5 volontari torinesi in Siria e in difesa della rivoluzione in Rojava.\r\n\r\nSabato 19 gennaio\r\npunto info antimilitarista\r\nore 21 piazza Santa Giulia\r\n\r\nVenerdì 1 febbraio\r\nTaser, galera e pistoleros\r\nDispositivi securitari e leggi di guerra\r\nIncontro con Robertino Barbieri di Psychoattiva\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 8 febbraio\r\nVivere senza padroni\r\nNegli ultimi decenni lo sguardo ambientalista è divenuto uno cardini più robusti su cui si articola una critica radicale al capitalismo, la cui natura distruttiva porta alla catastrofe.\r\nStato e capitale, ciascuno nel proprio ambito, mirano al controllo globale, pervasivo, totalizzante delle nostre vite, messe al lavoro anche nel tempo dell'ozio e della libertà dalla schiavitù salariata.\r\nSottrarsi è possibile. Ed urgente\r\nIncontro con Stefano Boni, antropologo, docente all’università di Modena e Reggio Emilia, autore di “Homo confort”, “Vivere senza padroni” e curatore di “Lo sguardo dello Stato”, di James Scott, docente di antropologia a Yale.\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 22 febbraio\r\nBergoglio, un gesuita in Vaticano\r\nIncontro con Daniele Ratti dell'Ateneo Libertario di Milano\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","13 Gennaio 2019","2019-01-13 16:04:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/2019-01-10-manif-fat-codello-color-200x110.jpg","Anarres dell’11 gennaio. De André vent’anni dopo. Osvaldo Bayer: memoria rebelde. Il seme dell’odio. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/2018-11-30-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLa vicenda di Facundo Huala, prigioniero politico in Cile e la lotta dei Mapuche contro Benetton e le altre imprese che sfruttano e devastano Patagonia e Araucania.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo di Milano, dove il 2 dicembre si terrà un'iniziativa di sostegno a Huala e di informazione sulle lotte.\r\n\r\nTorino. Una piazza borghese. E le sue paure\r\n\r\nGli States all'epoca di Trump. Ce ne ha parlato Robertino Barbieri di Psychoattiva.\r\n\r\nCalifornia Über Alles. È il titolo di una vecchia canzone dei Dead Kennedy's dedicata a al governatore Jerry Brown. Uno sguardo sulla California, le tempeste di fuoco che hanno distrutto foreste, case e ucciso tanta gente. Una catastrofe del tutto innaturale.\r\nCon Lorenzo Coniglione della redazione di Umanità Nova.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 14 dicembre\r\na cinePalermo46 \r\nore 21 proiezione di Brian di Nazareth dei Monty Python\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 21 dicembre \r\nCena antinatalizia\r\nalle 20 alla FAT in corso Palermo 46.\r\nMenù eretico veg vegan e ed esposizione spettacolare del Pres-Empio autogestito: ciascuno porti la sua statuetta, decorazione, disegno per arricchirlo.\r\nLa cena è benefit lotte sociali.\r\nChiediamo tanti soldi a chi li ha, meno a chi ne ha meno.\r\nPrenotazioni: mail: fai_torino@autistici.org \r\n\r\nVenerdì 18 gennaio\r\nUomini o lupi?\r\nL'anarchia ai tempi della peste\r\nIncontro con Francesco Codello, autore de “La condizione umana nel pensiero libertario”\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 1 febbraio\r\nTaser, galera e pistoleros\r\nDispositivi securitari e leggi di guerra\r\nIncontro con Robertino Barbieri di Psychoattiva\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","12 Dicembre 2018","2018-12-12 18:26:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/dead-kennedys-200x110.jpg","Anarres del 30 novembre. 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Dalle 11 alle 13. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n2017 12 22 anarres1\r\n\r\n \r\n2017 12 22 anarres2\r\nin questa puntata:\r\nRojava. Uno sguardo libertario. Il punto di vista di Pinar Selek, femminista, antimilitarista e ecologista, esule in Francia da diversi anni. Vi proponiamo l’intervista uscita sull’ultimo numero di A rivista.\r\n\r\n \r\n\r\nBrand Feminism. Cosa c’è dietro Freeda\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta mattina ci ha lasciati Paola Mazzaroli, una compagna triestina, che da oltre quarant’anni ha partecipato alle lotte nella sua città, ma non solo.\r\nAnarchica, femminista, ecologista è stata ricordata, prima della diretta sulla Catalogna, da Claudio Venza, che con lei ha condiviso l’avventura dell’anarchismo nel gruppo Germinal.\r\nL’abbiamo salutata con le note del Galeone.\r\n\r\n\r\n\r\nIl gioco dell’oca. Ieri le elezioni hanno riconsegnato la Catalogna ai tre partiti indipendentisti, che, uniti, hanno più della metà dei seggi.\r\nSi torna quindi al punto di partenza. Con qualche significativa variante: i ministri della Generalitad sciolta d’imperio dal governo spagnolo incassano il risultato elettorale ma sono in esilio o in carcere, per aver dichiarato l’indipendenza del paese dallo stato spagnolo.\r\nCosa accadrà? Che tipo di dibattito e di posizionamento c’è stato nel movimento anarchico e libertario?\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Claudio Venza, anarchico e docente di storia della Spagna contemporanea all’università di Trieste.\r\n\r\n \r\n\r\nLe maglie Benetton sono sporche di sangue.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nI prossimi appuntamenti: \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 22 dicembre\r\nore 17 \r\npresidio\r\n al negozio Benetton di via Roma 121\r\nLe maglie Benetton sono sporche di sangue\r\nIl governo argentino ha deciso di regolare i conti con le comunità resistenti dei mapuche.\r\nIn questi anni hanno recuperato, occupandole, alcune terre delle popolazioni indigene, che non avevano e non intendono adottare la proprietà privata. \r\n\r\nNell’Ottocento le terre dove vivono i mapuche vennero vendute dallo Stato Argentino alle multinazionali inglesi per l’industria estrattiva. Dagli anni Novanta del secolo scorso 930.000 ettari sono stati acquistati al colosso manifatturiero Benetton, che le utilizza per farvi pascolare le proprie pecore da lana. \r\n\r\n \r\n\r\nLe comunità recuperate dai mapuche stanno conducendo una lotta durissima contro lo stato argentino che garantisce gli interessi delle tante multinazionali che sfruttano la Patagonia. \r\n\r\n \r\n\r\nSi battono contro le miniere d’oro, la cementificazione dei parchi naturali e, ovviamente contro Benetton, che oggi è uno stato dentro lo stato. Nella fattoria Leleque nel Chabut c’è un presidio permanente della polizia argentina. Da lì sono partite le operazioni repressive contro la comunità Pu Lof Cushamen, dove in agosto è stato sequestrato e ucciso dalla polizia l’anarchico Santiago Maldonado. \r\n\r\n \r\n\r\nBenetton è complice dell’uccisione di Santiago e della durissima repressione che in questi anni ha fatto 14 morti, centinaia di feriti, numerosi desaparecidos in tutta la Patagonia.\r\n\r\n \r\n\r\nA fine novembre, mentre a Buenos Aires c’era il funerale di Santiago, Rafael Nahuel, un giovane mapuche vicino alla comunità del parco nazionale di villa Mascardi, è stato colpito da tre proiettili alla schiena ed è morto. \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 13 gennaio\r\nore 10,30 / 14\r\nPunto info antimilitarista al Balon\r\n con vin brulè, cibo e the caldo\r\nbenefit assemblea antimilitarista\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 gennaio\r\nore 21\r\nalla Fat, in corso Palermo 46\r\nTra città frammentate e modelli securitari del vivere. 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Che tipo di dibattito e di posizionamento c’è stato nel movimento anarchico e libertario?\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Claudio Venza, anarchico e docente di storia della Spagna contemporanea all’università di Trieste.\r\n\r\n \r\n\r\nLe maglie Benetton sono sporche di sangue.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nI prossimi appuntamenti: \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 22 dicembre\r\nore 17 \r\npresidio\r\n al negozio Benetton di via Roma 121\r\nLe maglie Benetton sono sporche di sangue\r\nIl governo argentino ha deciso di regolare i conti con le comunità resistenti dei mapuche.\r\nIn questi anni hanno recuperato, occupandole, alcune terre delle popolazioni indigene, che non avevano e non intendono adottare la proprietà privata. \r\n\r\nNell’Ottocento le terre dove vivono i mapuche vennero vendute dallo Stato Argentino alle multinazionali inglesi per l’industria estrattiva. Dagli anni Novanta del secolo scorso 930.000 ettari sono stati acquistati al colosso manifatturiero Benetton, che le utilizza per farvi pascolare le proprie pecore da lana. \r\n\r\n \r\n\r\nLe comunità recuperate dai mapuche stanno conducendo una lotta durissima contro lo stato argentino che garantisce gli interessi delle tante multinazionali che sfruttano la \u003Cmark>Patagonia\u003C/mark>. \r\n\r\n \r\n\r\nSi battono contro le miniere d’oro, la cementificazione dei parchi naturali e, ovviamente contro Benetton, che oggi è uno stato dentro lo stato. Nella fattoria Leleque nel Chabut c’è un presidio permanente della polizia argentina. Da lì sono partite le operazioni repressive contro la comunità Pu Lof Cushamen, dove in agosto è stato sequestrato e ucciso dalla polizia l’anarchico Santiago Maldonado. \r\n\r\n \r\n\r\nBenetton è complice dell’uccisione di Santiago e della durissima repressione che in questi anni ha fatto 14 morti, centinaia di feriti, numerosi desaparecidos in tutta la \u003Cmark>Patagonia\u003C/mark>.\r\n\r\n \r\n\r\nA fine novembre, mentre a Buenos Aires c’era il funerale di Santiago, Rafael Nahuel, un giovane mapuche vicino alla comunità del parco nazionale di villa Mascardi, è stato colpito da tre proiettili alla schiena ed è morto. \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 13 gennaio\r\nore 10,30 / 14\r\nPunto info antimilitarista al Balon\r\n con vin brulè, cibo e the caldo\r\nbenefit assemblea antimilitarista\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 gennaio\r\nore 21\r\nalla Fat, in corso Palermo 46\r\nTra città frammentate e modelli securitari del vivere. Le gated communities e l’uso dello spazio pubblico\r\nCon Simone Ruini architetto libertario\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 26 gennaio\r\nore 21 \r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\nI fascisti del \"secondo millennio\"\r\nCon Pietro Stara, autore de \"L’identità escludente, La Nuova Destra tra piccole patrie e Europa nazione\"\r\n\r\n \r\n\r\nPer chi fosse interessato ai percorsi della Federazione Anarchica Torinese\r\nriunioni ogni giovedì alle 21\r\ncorso Palermo 46 – a destra nel cortile\r\n\r\n\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org – mail: anarres@inventati.org \r\n ",[489],{"field":176,"matched_tokens":490,"snippet":486,"value":487},[80],{"best_field_score":271,"best_field_weight":272,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":49,"score":273,"tokens_matched":29,"typo_prefix_score":49},{"document":493,"highlight":507,"highlights":512,"text_match":515,"text_match_info":516},{"comment_count":49,"id":494,"is_sticky":49,"permalink":495,"podcastfilter":496,"post_author":497,"post_content":498,"post_date":499,"post_excerpt":55,"post_id":494,"post_modified":500,"post_thumbnail":501,"post_title":502,"post_type":370,"sort_by_date":503,"tag_links":504,"tags":506},"58739","http://radioblackout.org/podcast/resetclub-all-night-long-cv19-podcast-27-marzo-2020/",[337],"resetclub","Secondo appuntamento per Resetclub in versione all night long. Sei ore di musica elettronica in diretta per nn lasciare la notte alla bobina, per rompere il silenzio, per rompere l’isolamento.\r\nAd aiutarmi in questa puntata, oltre alle mie selezioni ascolteremo il live di Maskk Kernelpanik registrato il 19 febbraio al Bogotrax di Bogotà in Colombia, il dj set in anteprima di Dj Kriminal e i set di Degio's e Francesco Noga dei Seven Sins qui con un set in solitaria.\r\n\r\nIl nome Kernel Panik è da sempre legato ai rave agli illegal party e alla cultura Traveller europea, e al Forte Prenestino. Della cultura traveller sono scritti tanti innumerevoli libri alcuni ben fatti altre cagate mostruose, di certo non è ora di approfondire questo tema. I kernel sono Dj produttori compagni e amici hanno supportato con la loro musica innumerevoli iniziative a sostegno dei compagni e della radio. di questa radio. Questa sera virtualmente saranno qui con voi in diretta in compagnia di massk e di kristina dj Kriminal. Il primo con un live set registrato il 19 febbraio di quest'anno al festival in colombia Il Bogotrax di Bogotà, Il Bogotrax Festival si svolge a Bogotá, in Colombia, da 10 anni. Dal 2003 in poi, durante il mese di febbraio. Dieci giorni di feste e seminari; conferenze, conferenze, spettacoli, attività in luoghi diversi, sfilate di strada, attività in diverse carceri locali, mostre, graffiti, \"rave\".Tutto questo gratuitamente. Collettivi e artisti di diversi paesi hanno supportato il festival con la loro partecipazione.Il festival non ha mai avuto lo scopo di promuovere marchi né è stato finanziato da alcuna istituzione. Lo spirito ribelle dell'autogestione del festival lo ha portato a programmare la fine del suo primo ciclo di vita.\r\nKriminal invece ci farà ascoltare un dj set inedito. Kristina dj kriminal kernelpanik dopo qualche annetto a suonare il basso in piccole band a roma nel 97 comincia a produrre qualche traccia con lo storico Impulse tracker,per poi innamorarsi nel 1998 di vinili...nello stesso anno insieme ai suoi amici fonda la techno crew Kernelpaniksound e dopo aver organizzato Illegal Rave in tutta Italia,poi in Europa ,facendo parte della cultuta Traveller dell'epoca, parte insieme alla Drop in caravan ,cominciando un viaggio che dal Canada la portera' alla Patagonia,riunendosi a meta' strada con kernel panik organizzando il capodanno prima in Messico,l'anno seguente in Brasile e poi in Argentina a buenos aires. Dopo piu' di 20 anni la passione per la techno e per organizzare Rave party non è mai cambiata....\r\nIL dj e produttore saluzzese Nicolò Degiovanni. Diplomato come Tecnico del suono alla scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo (IT). Le sue radici musicali prendono origine dal più profondo soul, dal garage, dalla disco music degli anni 70/80 e tutto ciò che contribuì allo sviluppo dell’House Music e Techno. Durante questi anni ha condiviso la consolle con i maggiori esponenti della scena elettronica sugli stages del Kappa FuturFestival, Movement Torino Music Festival e Apolide Festival. I suoi lavori sono stati rilasciati su We Play Wax (RO), Fresh Yo! (IT), Waldliebe Familien (GE) e LoupBlanc Rec (FR). 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Il primo con un live set registrato il 19 febbraio di quest'anno al festival in colombia Il Bogotrax di Bogotà, Il Bogotrax Festival si svolge a Bogotá, in Colombia, da 10 anni. Dal 2003 in poi, durante il mese di febbraio. Dieci giorni di feste e seminari; conferenze, conferenze, spettacoli, attività in luoghi diversi, sfilate di strada, attività in diverse carceri locali, mostre, graffiti, \"rave\".Tutto questo gratuitamente. Collettivi e artisti di diversi paesi hanno supportato il festival con la loro partecipazione.Il festival non ha mai avuto lo scopo di promuovere marchi né è stato finanziato da alcuna istituzione. Lo spirito ribelle dell'autogestione del festival lo ha portato a programmare la fine del suo primo ciclo di vita.\r\nKriminal invece ci farà ascoltare un dj set inedito. 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Le sue radici musicali prendono origine dal più profondo soul, dal garage, dalla disco music degli anni 70/80 e tutto ciò che contribuì allo sviluppo dell’House Music e Techno. Durante questi anni ha condiviso la consolle con i maggiori esponenti della scena elettronica sugli stages del Kappa FuturFestival, Movement Torino Music Festival e Apolide Festival. I suoi lavori sono stati rilasciati su We Play Wax (RO), Fresh Yo! (IT), Waldliebe Familien (GE) e LoupBlanc Rec (FR). 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