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Dalle 11 alle 13. Anche in streaming\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2018 09 07 anarres\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nIl ponte Morandi. Emblema di un mondo, la cui cifra sono il profitto e il potere. Ne abbiamo discusso con Simone Ruini, architetto ed anarchico.\r\n\r\nTempi di guerra. Immigrazione, lotta di classe, populismo… ne abbiamo parlato con Andrea Staid, antropologo con uno sguardo sulla gente in viaggio\r\n\r\nNave Diciotti. La prima sconfitta del governo. Pippo Gurrieri di Sicilia \u003Cmark>Libertaria\u003C/mark> ha fatto un bilancio della settimana di lotta a Catania e del campeggio No Muos di agosto\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nSabato 15 settembre\r\npunto info antirazzista al Balon. Ore 10/13\r\n\r\nVenerdì 28 settembre\r\nEat the borders! Cena senza confini. Benefit lotta contro le frontiere\r\nLa cena è veg-vegan.\r\nOre 20 in corso Palermo 46\r\nDa ognuno come può, più che può\r\n\r\nVenerdì 5 ottobre\r\n Senza Confini\r\nAndrea Staid e Francesca Cogni presenteranno il loro ultimo libro, una “etnograficnovel”sulle vite migranti e nomadi del secondo millennio.\r\nOre 21 – alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nSettimana contro tutte le patrie, le frontiere, gli eserciti, dal 26 ottobre al 4 novembre\r\n\r\nSabato 3 novembre\r\nmanifestazione antimilitarista a Gorizia\r\n1918 – 2018 Guerre di ieri, guerre di oggi: nessuna festa per un massacro.\r\nOre 15 alla stazione\r\n\r\nVenerdì 9 novembre\r\n Educare per la libertà\r\nS-cateniamo i bambini e le bambine!\r\nIncontro su \u003Cmark>pedagogia\u003C/mark> \u003Cmark>libertaria\u003C/mark> e scuole autogestite\r\nCon Maurizio Giannangeli della Rete per l’Educazione \u003Cmark>Libertaria\u003C/mark>\r\nore 21 – alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 23 novembre\r\nIncontro con Francesco Codello, autore de “La condizione umana nel pensiero libertario”\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[246,248,250,252,254,256,258,260,262],{"matched_tokens":247,"snippet":234,"value":234},[],{"matched_tokens":249,"snippet":235,"value":235},[],{"matched_tokens":251,"snippet":128,"value":128},[],{"matched_tokens":253,"snippet":236,"value":236},[],{"matched_tokens":255,"snippet":135,"value":135},[],{"matched_tokens":257,"snippet":237,"value":237},[],{"matched_tokens":259,"snippet":191,"value":191},[63,173],{"matched_tokens":261,"snippet":238,"value":238},[],{"matched_tokens":263,"snippet":239,"value":239},[],[265,271],{"field":29,"indices":266,"matched_tokens":267,"snippets":269,"values":270},[109],[268],[63,173],[191],[191],{"field":101,"matched_tokens":272,"snippet":243,"value":244},[63,173],{"best_field_score":210,"best_field_weight":211,"fields_matched":33,"num_tokens_dropped":41,"score":274,"tokens_matched":33,"typo_prefix_score":41},"1157451471441625194",{"document":276,"highlight":292,"highlights":308,"text_match":208,"text_match_info":317},{"comment_count":41,"id":277,"is_sticky":41,"permalink":278,"podcastfilter":279,"post_author":116,"post_content":280,"post_date":281,"post_excerpt":47,"post_id":277,"post_modified":282,"post_thumbnail":283,"post_title":284,"post_type":158,"sort_by_date":285,"tag_links":286,"tags":289},"12137","http://radioblackout.org/podcast/il-maestro-capellone/",[],"A cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta un giovane maestro viene allontanato dall’insegnamento per cinque lunghi anni. Le sue idee erano troppo sovversive.\r\nA quell’epoca la scuola elementare era simile ad una piccola caserma. I bambini separati dalle bambine, le divise, lo stare sull’attenti, il recitare la preghiera, l’alzarsi in piedi quando entrava l’autorità, lo stare per ore immobili, “composti” nei banchi.\r\nGianni si nutre delle idee e delle esperienze di Celestin Freinet, del nativo canadese Wilfred Peltier, della scuola pedagogica statunitense.\r\nGianni, quando arriva in classe da del tu ai bambini, non li rinchiude nell’aula, li porta fuori a toccare con mano le cose: il fiume, gli alberi, ma anche la realtà sociale, quella dei profughi istriani delle Vallette, quella dei napoletani emigrati in gran numero a Cirié, all’imbocco delle valli di Lanzo.\r\nA Cirié complice una mamma che sapeva riparare le bici, i bambini partono ad esplorare il territorio per capire la cosa più importante: le domande da fare, la curiosità che nasce dall’esperienza, il proprio percorso nella vita. Con le bici Gianni e i suoi bambini arrivano ad invadere la pista dell’aeroporto di Caselle, per vedere come erano fatti gli aerei, con i quali i più fortunati partivano per paesi favolosi, che ai ragazzini della Ciriè operaia erano preclusi. Tante imprese, tanti viaggi, soprattutto viaggi nella realtà sociale, dove si parla di licenziamenti, dove i bambini occupano l’ufficio del sindaco perché a scuola fa freddo.\r\nStorie di frontiera in una scuola che oggi non è più fatta di autorità e disciplina anche grazie ai partigiani dei bambini come Gianni Milano.\r\nOggi Gianni ha settan’anni, i suoi capelli sono diventati bianchi, ma sono rimasti lunghi, come ai tempi in cui si guadagnò il soprannome dispregiativo, ma portato con orgoglio, di “maestro capellone”.\r\nLui non ne parla, ma se date un’occhiata ai libri, alle riviste, alla storia di quegli anni speciali scoprirete che è stato tra i protagonisti della cultura beat nel nostro paese.\r\nQuesto mese Arivista ha pubblicato un’intervista in cui parla della sua tesi sulla pedagogia libertaria.\r\nOggi, con la sua parlantina sciolta e il suo stile da vecchio maestro, lo trovate nei posti dove la gente sceglie di essere protagonista, di alzarsi in piedi, di costruire da se il proprio cammino.\r\nNon di rado lo vedrete volteggiare con la sua bandiera No Tav a Torino e in Valle, o al Balon, dove si mescola con gli anarchici e i senzapatria.\r\nAscolta la lunga chiacchierata con Gianni: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/12/gianni-milano-def-con-musica.mp3|titles=gianni milano def con musica]\r\n\r\nscarica l'audio","23 Dicembre 2012","2018-10-17 22:11:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/12/gianni-milano-no-tav-200x110.jpg","Il maestro capellone",1356301555,[287,288,165,58,92],"http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/beat/",[290,291,108,14,12],"anarchici","beat",{"post_content":293,"tags":297},{"matched_tokens":294,"snippet":295,"value":296},[63,173],"parla della sua tesi sulla \u003Cmark>pedagogia\u003C/mark> \u003Cmark>libertaria\u003C/mark>.\r\nOggi, con la sua parlantina","A cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta un giovane maestro viene allontanato dall’insegnamento per cinque lunghi anni. 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La risposta a questo orrore non può che tradursi in un antispecismo politico; un antispecismo che dovrebbe ibridarsi con le acquisizioni teoriche e pratiche degli altri movimenti di liberazione e, al contempo, guadagnare credibilità per smascherare l'antropocentrismo che in quelle acquisizioni si annida. Il movimento antispecista non è più chiamato a dimostrare l'inconfutabile sofferenza degli animali, ma a interrogarsi su come realizzare la liberazione dei corpi sensuali. È da qui che potrebbe prendere forma un movimento politico capace di non farsi assorbire nel ventre del sistema.\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici. \r\n\r\nWild C.A.T. 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Ne parliamo con Federico del coordinamento libertario del Friuli e Venezia Giulia.\r\n\r\nDecreto sicurezza, allargamento del daspo urbano, riforma della prescrizione, galera per chi occupa una casa, una fabbrica o fa un blocco stradale, abolizione della protezione umanitaria e del diritto all’alfabetizzazione per i migranti, attacco al divorzio e all’aborto... \r\nQuesti alcuni dei tasselli che compongono un mosaico di guerra ai poveri e ad ogni forma di opposizione sociale.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo di ZIC\r\n\r\nSenza famiglia. Il ddl Pillon, che mira a modificare la legge sul divorzio rappresenta un pesante attacco alla libertà delle donne e dei bambini e mira a rendere sempre più difficile mettere la parola fine ad una relazione. In questi giorni sta crescendo la marea indignata contro quest’ennesimo tentativo di affondo del patriarcato e della chiesa cattolica. Può essere un’occasione per proporre un approccio diverso a queste questioni. Il matrimonio non è un obbligo ma una scelta. I sentimenti e le relazioni non possono essere ingabbiati da leggi e prescrizioni. La famiglia è una gabbia dalla quale è possibile e necessario liberarsi. \r\n\r\nNo Tav. I Si Tav scendono in piazza domani, sostenuti da una poderosa campagna mediatica: la sindaca “No Tav” non esita a fare dichiarazioni di apertura alle associazioni imprenditoriali e alle aree politiche che hanno promosso la manifestazione.\r\nIl momento è delicato, più delicato che tante altre occasioni in cui il movimento ha dovuto affrontare nemici decisi a spezzarne la resistenza. Oggi il pericolo è più insidioso, perché le sirene a Cinque Stelle cantano una canzone che potrebbe condurlo sugli scogli.\r\nLa manifestazione dell’8 dicembre sarà un importante banco di prova dell’autonomia del movimento. Nell’anniversario della rivolta di Venaus la scommessa è sempre quella di rendere ingovernabile il territorio per obbligare il governo alla resa. 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