","Atlante. La beffa del gigante","post",1462291574,[49,50,51,52,53],"http://radioblackout.org/tag/banca-popolare-di-vicenza/","http://radioblackout.org/tag/borsa/","http://radioblackout.org/tag/fondo-atlante/","http://radioblackout.org/tag/penati/","http://radioblackout.org/tag/piccoli-azionisti/",[23,15,19,17,21],{"post_content":56,"tags":61},{"matched_tokens":57,"snippet":59,"value":60},[58],"Penati","la società che gestisce Atlante, \u003Cmark>Penati\u003C/mark> aveva previsto che Popolare di","Era nell’aria da un po’ ma ora è ufficiale: la Banca Popolare di Vicenza (Bpvi) non riuscirà ad approdare a Piazza Affari. Sarebbe dovuta essere questa la destinazione dell’aumento da 1,5 miliardi da poco concluso, ma la stessa Borsa Italiana ha detto “no”. Il motivo è che il flottante, vale a dire le azioni diffuse tra il pubblico, era troppo basso.\r\n\r\nFacciamo un passo indietro. L’offerta di azioni di Bpvi nell’ambito dell’aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro finalizzato alla quotazione in Borsa si è chiusa nei giorni scorsi con la sottoscrizione di una manciata di nuovi titoli per un controvalore di circa 115 milioni. Il resto delle azioni era stato prenotato dal dal fondo di sistema Atlante. Questo significa che Borsa Italiana avrebbe dovuto dare il via libera a una quotazione con un flottante nettamente inferiore al 25% minimo richiesto per legge.\r\n\r\nA bocce ferme il fondo avrà il 99,33% del capitale, relegando allo 0,67% i vecchi azionisti. In altri termini, con il “niet” di Borsa allo sbarco a Piazza Affari Atlante si trova costretto a sobbarcarsi l’intero aumento di capitale, mettendo sul piatto 120 milioni in più.\r\n\r\nCiò vuol dire che il fondo di sistema dovrà impiegare ben 1,5 miliardi delle proprie risorse complessive, pari a 4,25 miliardi, nella sola Popolare di Vicenza. Il presidente di Quaestio, la società che gestisce Atlante, \u003Cmark>Penati\u003C/mark> aveva previsto che Popolare di Vicenza non sarebbe approdata in Borsa.\r\nL'ex editorialista di Repubblica, un tempo fautore del libero mercato, oggi preferisce che Popolare Vicenza ne resti fuori.\r\nQuando venne presentato il fondo Atlante, \u003Cmark>Penati\u003C/mark> aveva dichiarato di preferire che Bpvi non fosse quotata in Borsa. In tal modo può venderla, fonderla, spaccarla, disporne a porprio piacimento.\r\n\r\nIn questa vicenda chi resta a piedi sono i piccoli soci che di fatto vengono spazzati via nel capitale dall’ingresso al 99,33% del fondo Atlante. Oltre al danno di avere praticamente perso quasi tutto si godono anche la beffa della mancata quotazione in Borsa. Se la mancata quotazione può far piacere al fondo Atlante, e forse agli altri investitori istituzionali che erano pronti a comprare azioni, i piccoli soci rischiano di perdere il poco che gli resta.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con l'economista Francesco Fricche.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-05-03-fricche-banche",[62,64,66,68,71],{"matched_tokens":63,"snippet":23},[],{"matched_tokens":65,"snippet":15},[],{"matched_tokens":67,"snippet":19},[],{"matched_tokens":69,"snippet":70},[17],"\u003Cmark>penati\u003C/mark>",{"matched_tokens":72,"snippet":21},[],[74,80],{"field":24,"indices":75,"matched_tokens":77,"snippets":79},[76],3,[78],[17],[70],{"field":81,"matched_tokens":82,"snippet":59,"value":60},"post_content",[58],578730123365712000,{"best_field_score":85,"best_field_weight":86,"fields_matched":87,"num_tokens_dropped":35,"score":88,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":35},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",6646,{"collection_name":46,"first_q":17,"per_page":91,"q":17},6,{"facet_counts":93,"found":144,"hits":145,"out_of":321,"page":14,"request_params":322,"search_cutoff":25,"search_time_ms":323},[94,120],{"counts":95,"field_name":117,"sampled":25,"stats":118},[96,98,100,103,105,107,109,111,113,115],{"count":91,"highlighted":97,"value":97},"frittura mista",{"count":27,"highlighted":99,"value":99},"anarres",{"count":101,"highlighted":102,"value":102},4,"Harraga",{"count":101,"highlighted":104,"value":104},"Bello come una prigione che brucia",{"count":76,"highlighted":106,"value":106},"I Bastioni di Orione",{"count":87,"highlighted":108,"value":108},"liberation front",{"count":87,"highlighted":110,"value":110},"Macerie su macerie",{"count":87,"highlighted":112,"value":112},"il colpo del strega",{"count":87,"highlighted":114,"value":114},"Dall'inferno al monviso",{"count":14,"highlighted":116,"value":116},"La fine della Fine della storia","podcastfilter",{"total_values":119},12,{"counts":121,"field_name":24,"sampled":25,"stats":142},[122,124,126,128,130,132,134,136,138,140],{"count":101,"highlighted":123,"value":123},"carcere",{"count":76,"highlighted":125,"value":125},"Bastioni di Orione",{"count":87,"highlighted":127,"value":127},"cpr",{"count":87,"highlighted":129,"value":129},"torino",{"count":87,"highlighted":131,"value":131},"evasione",{"count":87,"highlighted":133,"value":133},"repressione",{"count":87,"highlighted":135,"value":135},"psichiatria",{"count":87,"highlighted":137,"value":137},"psicofarmaci",{"count":87,"highlighted":139,"value":139},"giacu-cayenna",{"count":87,"highlighted":141,"value":141},"guiana francese",{"total_values":143},92,36,[146,181,207,241,267,293],{"document":147,"highlight":167,"highlights":173,"text_match":176,"text_match_info":177},{"comment_count":35,"id":148,"is_sticky":35,"permalink":149,"podcastfilter":150,"post_author":151,"post_content":152,"post_date":153,"post_excerpt":41,"post_id":148,"post_modified":154,"post_thumbnail":155,"post_title":156,"post_type":157,"sort_by_date":158,"tag_links":159,"tags":164},"97265","http://radioblackout.org/podcast/dal-profondo-sul-cpr-di-trapani-milo/",[102],"harraga","La macchina del razzismo di Stato uccide. 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Parliamo in diretta del caso torinese con Sara, partecipante dell’Assemblea precaria universitaria.\r\n\r\nL’assemblea si forma a partire da ottobre 2024 a Torino e in molte città universitarie, quando lavoratori e lavoratrici precarie del campo della ricerca universitaria si organizzano in opposizione alla Riforma Bernini.\r\n\r\nLa riforma è parte del programma di riforme “lacrime e sangue” previsto dal governo Meloni in carica. Si parla di almeno 500 milioni di euro di fondi tagliati alle università italiane e l’introduzione di nuovi contratti ultra-precari. Una batosta per un settore che ancora fatica a trovare il giusto riconoscimento, senza la possibilità di rivolgersi a sindacati, senza inquadramento contrattuale, con contributi pensionistici irrisori.\r\n\r\nIeri, lunedì 16 dicembre, è avvenuta una contestazione al Senato accademico di Torino a seguito della bocciatura di una mozione, proposta da ricercatrici e ricercatori e presentata in molte università italiane. La stessa mozione è stata approvata in 17 dipartimenti della stessa Università di Torino e già dai Senati accademici di Bologna e Pisa.\r\n\r\nSuccessivamente è stata approvata una mozione alternativa svuotata del contenuto politico. Unito è in crisi economica, si parla di decine di milioni di euro a negativo in bilancio, una multa milionaria per aver riscosso più tasse di quelle dovute. 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I sindacati di base denunciano la mancanza di una piattaforma condivisa e la segretezza delle trattative di rinnovo.\r\n\r\nViene inoltre contestata la disgiunzione della parte economica dalla parte normativa del rinnovo contrattuale, pratica che sta diventando sempre più usuale nei rinnovi contrattuali. La prima è stata presentata l’11 dicembre 2024, la seconda in una data non specificata entro il 2026. In questo modo sarà molto complesso osservare e discutere delle disposizioni di rinnovo, o quanto meno comprendere i dispositivi economici.\r\n\r\nNegli studi condotti da alcune sigle dei sindacati di base si era individuata in circa 300 euro mensili, la cifra di aumento salariale adeguata agli aumenti del costo della vita e dell’inflazione. 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Perchè quest'esplosione di psicofarmaci e diagnosi nelle galere?\r\n\r\nIn questa puntata parliamo di come la psichiatria costruisce il razzismo di stato e viceversa. Fuori e dentro le carceri penali e amministrative la psichiatria opera un'invisibilizzazione della violenza neocoloniale che precede la miseria relazionale e mentale. La psichiatrizzazione del vissuto e non vissuto quotidiano è colonna portante di un disegno politico di oppressione coloniale.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/PSICHIARAZZ.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDOWNLOAD: PSICHIARAZZ","14 Novembre 2024","2025-04-20 11:08:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/csacassacasssddasd-200x110.jpg","PSICHIATRIA E RAZZISMO DI STATO 12/11/2024",1731588616,[221,222,223,224,225,226],"http://radioblackout.org/tag/carceri/","http://radioblackout.org/tag/isolamento/","http://radioblackout.org/tag/migrazioni/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria/","http://radioblackout.org/tag/psicofarmaci/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/",[228,229,230,135,137,231],"carceri","isolamento","migrazioni","razzismo",{"post_content":233},{"matched_tokens":234,"snippet":235,"value":236},[170],"Fuori e dentro le carceri \u003Cmark>penali\u003C/mark> e amministrative la psichiatria opera","Perchè esiste una psichiatria per bianchi e una per persone razzializzate? 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Sulle cui vite hanno pesato – e pesano – le strategie criminalizzanti delle forme di resistenza palestinesi agite da Israele, con l’immancabile supporto dello Stato italiano.\r\n\r\nRintracciare le fila degli ultimi mesi di accanimento giuridico e poliziesco su Anan, Ali e Mansour ci permette di cogliere alcuni collegamenti tra i dispositivi detentivi penali e amministrativi, la loro genealogia e il loro possibile futuro utilizzo. Nonché di sottolineare le strategie agite dalla controparte dal 7 Ottobre 2023 ad oggi per delineare delle figure di nemico interno da annientare o rendere docile.\r\n\r\nAscolta qui il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Mansur13.09.24.mp3\"][/audio]","14 Settembre 2024","2024-09-14 18:03:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/photo_5990131896811636146_y-200x110.jpg","Due facce della stessa medaglia: sulla detenzione amministrativa e penale",1726337006,[161,162,253,254],"http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/palestina/",[123,127,256,257],"Israele","palestina",{"post_content":259},{"matched_tokens":260,"snippet":261,"value":262},[170],"delle intricate e connesse vicende \u003Cmark>penali\u003C/mark> e amministrative di Ali, Anan","Aspettando l’esito dell’udienza dinanzi al giudice di pace di Roma per Mansour Doghmosh (poi fortunatamente risoltasi nella sua liberazione) ai microfoni di Harraga, in onda su Radio Blackout, un approfondimento con una compagna di Progetto Palestina ci permette di andare al cuore delle intricate e connesse vicende \u003Cmark>penali\u003C/mark> e amministrative di Ali, Anan e Mansour. 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Fu la legge di emergenza, che il mandato britannico impose nel ‘45, a porla in essere, per poi traslarla nel contesto legislativo coloniale e utilizzarla in maniera esponenziale dal ‘47 ad oggi, momento in cui, dopo il 7 ottobre, sono detenute oltre 3300 persone palestinesi a fronte di oltre 10.000 prigionieri politici richiusi fra galere amministrative e penali.\r\n\r\nLa regola dell’eccezione si affianca ad un altro elemento fondamentale di questa forma di dominazione sui corpi, quello dell’evidenza segreta. Attraverso la categorizzazione che, in questo caso, la colonialità sionista impone, i sequestri di persona in vista di detenzione amministrativa, proprio in quanto fondati sull’assenza totale di qualsivoglia “evidenza” di reato, vengono messi in campo dal governo per il solo ,e palese, fatto di essere palestinesi e quindi intrinsecamente ostili e potenzialmente combattivi contro un regime di oppressione totale sul proprio popolo. L’impossibilità di interazione e conoscenza, anche legale, delle motivazioni dell’imprigionamento evidenziano il tentativo, sebbene malcelato, di secretare una realtà manifesta. Una realtà che si applica attraverso la categorizzazione dell’individuo – con possibilità di ampliare lo spettro a seconda delle esigenze e dei definiti nemici pubblici delle nazioni -, la sperimentazione di forme brutali di controllo e restrizione totale e l’esportazione dei dispositivi, una volta testati e resi modello, al di fuori dei confini territoriali palestinesi definiti come prigione a cielo aperto.\r\n\r\nMa se parlare di detenzione nel contesto palestinese è parlare di un’esperienza totalizzante e permeate nella materialità del quotidiano, anche le resistenze messe in campo dai detenuti e dalle detenute è centrale nella lotta per la libertà dell’intero popolo. Sono tantissime le pratiche politiche di condivisione, di autodeterminazione che chi è reclusx porta avanti.\r\n\r\nAscolta qui la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/DetenzioneAmministrativaModelloIsraele12.07.2024.mp3\"][/audio]","28 Luglio 2024","2024-07-28 22:22:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/detenzione-amministrativa-2-735033559-200x110.jpg","DA TORINO A GAZA: SU DETENZIONE AMMINISTRATIVA E RESISTENZE PALESTINESI",1722205021,[279,280],"http://radioblackout.org/tag/detenzione/","http://radioblackout.org/tag/macerie-su-macerie/",[282,283],"detenzione","macerie-su-macerie",{"post_content":285},{"matched_tokens":286,"snippet":287,"value":288},[170],"politici richiusi fra galere amministrative e \u003Cmark>penali\u003C/mark>.\r\n\r\nLa regola dell’eccezione si affianca","In vista della riapertura del CPR di Corso Brunelleschi e inserito in continuità con alcune riflessioni sul paradigma coloniale d’insediamento sionista, discusso durante la puntata in piazza Montanaro con la radio-mobile di Radio Blackout, in questa puntata di Harraga, con una compagna che già ci aveva aiutato a scandagliare alcuni aspetti del modello-Israele, siamo entrati nel vivo della storia e della genealogia dell’utilizzo della detenzione amministrativa sui palestinesi.\r\n\r\nLa detenzione amministrativa israeliana nasce sotto l’insegna della regola dell’eccezione. 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neanche di fronte alla sua violenza più esplicita e alla sua letalità strutturale.\r\n\r\nAl di là delle soluzioni roboanti o dei piccoli aggiustamenti burocratici, il principale strumento per arginare gli effetti del degrado e della perdita di senso che caratterizzano la quotidianità della detenzione è rappresentato da uno strumento di governo chimico della popolazione imprigionata: gli psicofarmaci.\r\n\r\nDopo una breve introduzione andremo ad ascoltare un contributo dell’associazione Yairaiha sulle torture nel carcere minorile Beccaria e sulla psicofarmacolizzazione di massa; di seguito una piccola anteprima di un approfondimento – in fase di realizzazione – composto da testimonianze raccolte grazie al contributo dello Sportello di Supporto Psicologico per i familiari delle persone uccise dal carcere.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/BCUPCB_carcere-psicoAudio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMAPUCHE\r\n\r\nIl primo governo di “sinistra progressista” dopo la dittatura di Pinochet prosegue nella guerra contro la resistenza nel Wallmapu, all’interno dei confini sovrapposti dallo Stato cileno alle terre ancestrali Mapuche.\r\n\r\nPer il 6 luglio 2024 è stata organizzata al Manituana di Torino una serata informativa e a sostegno della resistenza Mapuche, ne parliamo con un compagno:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/BCUPCB_mapuche-6luglio.mp3\"][/audio]","4 Luglio 2024","2024-07-04 10:01:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/bcupcb_pills01-200x110.jpg","INSOSTENIBILITA' DEL CARCERE E PSICOFARMACI | SOLIDARIETA' MAPUCHE",1720087261,[161,306,225,307,308],"http://radioblackout.org/tag/mapuche/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/suicidi-in-carcere/",[123,310,137,133,311],"mapuche","suicidi in carcere",{"post_content":313},{"matched_tokens":314,"snippet":315,"value":316},[170],"riguardi il potenziamento delle “esecuzioni \u003Cmark>penali\u003C/mark> esterne” all’interno di comunità terapeutiche,","Estratti dalla puntata del 1 luglio 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nINSOSTENIBILITA' DEL CARCERE E PSICOFARMACI\r\n\r\nMentre nelle carceri italiane l’estate 2024 sembra segnare un nuovo record di suicidi, il Ministero della Giustizia propone la deportazione delle persone detenute straniere come principale strategia deflattiva delle condizioni di sovraffollamento croniche che caratterizzano l’apparato detentivo italiano.\r\n\r\nNei giorni successivi a questa puntata, emergerà come un’altra strada che intendono esplorare riguardi il potenziamento delle “esecuzioni \u003Cmark>penali\u003C/mark> esterne” all’interno di comunità terapeutiche, sempre più investite di un ruolo coercitivo e detentivo.\r\n\r\nL’assurdità del carcere non viene mai messa in discussione; 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