","Torino. Tra resistenza agli sfratti e occupazioni",1363787759,[120,65,121,122],"http://radioblackout.org/tag/diritto-alla-casa/","http://radioblackout.org/tag/sfratti/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[124,28,15,18],"diritto alla casa",{"post_content":126,"tags":130},{"matched_tokens":127,"snippet":128,"value":129},[28],"In Barriera di Milano sei \u003Cmark>picchetti\u003C/mark> hanno atteso inutilmente l'arrivo dell'ufficiale","Il terzo martedì del mese ancora una volta è stata giornata di lotta per il movimento di resistenza agli sfratti. In Barriera di Milano sei \u003Cmark>picchetti\u003C/mark> hanno atteso inutilmente l'arrivo dell'ufficiale giudiziario, che non si è presentato. Ancora una volta la resistenza ha pagato.\r\nSi saprà solo nei prossimi giorni se sarà comunicato il rinvio oppure se la parola passerà direttamente alla polizia.\r\nUn settimo picchetto si è sciolto quando l'inquilina e un solidale sono andati a casa dell'ufficiale giudiziario per ritirare la proroga a fine aprile.\r\nNel primo pomeriggio un piccolo corteo di sfrattati e solidali ha fatto un giro per il quartiere.\r\nAscolta la testimonianza di un compagno dell'assemblea contro gli sfratti di Porta Palazzo.\r\n\r\nVentrix\r\n\r\nNel quartiere S. Paolo per uno dei due sfratti previsti è stato ottenuto un rinvio, nell'altro la polizia è arrivata più presto del previsto, anticipando il picchetto ed effettuando lo sfratto.\r\n\r\nLa risposta della famiglia sfrattata con arroganza razzista dalla polizia non si è fatta attendere. Un appartamento dell'Aler vuoto è stato occupato. La Digos ha ronzato intorno all'occupazione, ma l'arrivo di una settantina di solidali ha scoraggiato ulteriori iniziative.\r\n\r\nOggi altro rinvio durante un picchetto antisfratto a S. Paolo.\r\n\r\nAscolta la diretta con Luigi dello Sportello per il diritto alla Casa di S. 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La questione abitativa infatti non si risolve sicuramente con social housing e affitti falsamente \"calmierati\". Né le narrazioni sulla riqualificazione né gli sgomberi e sfratti che la precedono raccontano una storia nuova: Torino è la capitale degli sfratti, con numeri che negli ultimi due anni si sono assestati a 3500 esecuzioni, cifre enormi. Nel frattempo va avanti lo sciopero degli affitti, e alle famiglie in difficoltà che normalmente si rivolgono ai collettivi per il diritto all'abitare si sono aggiunti nel periodo di lockdown molti studenti, impossibilitati a mantenersi lontano da casa o addirittura a continuare gli studi. Da settembre ricomincerà la stagione degli sfratti, e dovremo farci trovare pronti.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con un compagno del collettivo Prendocasa Torino, ascolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/prendocasa.mp3\"][/audio]","22 Maggio 2020","2020-05-22 12:08:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/foto_moi_2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/foto_moi_2-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/foto_moi_2-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/foto_moi_2-768x513.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/foto_moi_2.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Riqualificazione, social housing, sfratti, sgomberi e sciopero degli affitti",1590149299,[164,165,166,167,168,169,65,170,171,172,121,122],"http://radioblackout.org/tag/abitare/","http://radioblackout.org/tag/blackout/","http://radioblackout.org/tag/casa/","http://radioblackout.org/tag/ex-moi/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/picchetti-antisfratto/","http://radioblackout.org/tag/prendocasa/","http://radioblackout.org/tag/presidi/",[174,175,176,177,53,35,28,178,179,180,15,18],"abitare","blackout","casa","ex-moi","picchetti antisfratto","prendocasa","presidi",{"tags":182},[183,185,187,189,191,193,195,197,200,202,204,206],{"matched_tokens":184,"snippet":174},[],{"matched_tokens":186,"snippet":175},[],{"matched_tokens":188,"snippet":176},[],{"matched_tokens":190,"snippet":177},[],{"matched_tokens":192,"snippet":53},[],{"matched_tokens":194,"snippet":35},[],{"matched_tokens":196,"snippet":86},[28],{"matched_tokens":198,"snippet":199},[28],"\u003Cmark>picchetti\u003C/mark> antisfratto",{"matched_tokens":201,"snippet":179},[],{"matched_tokens":203,"snippet":180},[],{"matched_tokens":205,"snippet":15},[],{"matched_tokens":207,"snippet":18},[],[209],{"field":38,"indices":210,"matched_tokens":213,"snippets":216},[211,212],6,7,[214,215],[28],[28],[86,199],{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":105,"num_tokens_dropped":50,"score":218,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":50},"578730123365711977",{"document":220,"highlight":244,"highlights":260,"text_match":100,"text_match_info":266},{"cat_link":221,"category":222,"comment_count":50,"id":223,"is_sticky":50,"permalink":224,"post_author":53,"post_content":225,"post_date":226,"post_excerpt":56,"post_id":223,"post_modified":227,"post_thumbnail":228,"post_thumbnail_html":229,"post_title":230,"post_type":59,"sort_by_date":231,"tag_links":232,"tags":238},[47],[49],"50956","http://radioblackout.org/2018/11/decreto-sicurezza-nuoce-gravemente-non-solo-ai-migranti/","La fissazione giallo-bruna per il mondo migrante non è l'unico obiettivo del delirio repressivo compreso nel decreto che porta il nome dell'attuale ministro dell'interno, un testo peggiorativo persino rispetto al Codice Rocco. Chi lotta dovrà misurarsi con limitazioni sempre più restrittive e una repressione più dura. Così, ora, occupare una casa significa rischiare fino a quattro anni di carcere mentre bloccare il traffico, durante uno sciopero o un picchetto, fino a sei anni.\r\n\r\nEntro il 3 dicembre lo approveranno e così il presidio delle 12,30 di lunedì 26 davanti alla prefettura di Torino in piazza Castello indetto dalla Cub potrebbe essere l'ultima occasione di scendere in piazza senza rischiare anni di galera per aver protestato contro il fascismo strisciante che anima ogni provvedimento di un governo mostruoso.\r\n\r\nSi tratta di un dispositivo per mettere in sicurezza innanzitutto i padroni: è un insieme di politiche razziste e repressive.\r\nQuelle razziste riguardano ovviamente in primo luogo i migranti: vengono limitati i permessi per motivi umanitari concessi finora in caso di emergenza umanitaria, a stranieri che ne facessero richiesta. Aumentano le espulsioni per chi è in regime di asilo politico, aumentando i tipi di reato che, dopo una condanna in primo grado, portano all’espulsione immediata, in questo modo si cancella il principio di non colpevolezza fino al 3° grado di giudizio.\r\nSi raddoppia il tempo di permanenza nei centri per il rimpatrio negli hot spot, negli uffici di frontiera, in strutture della polizia fino a 180 giorni: una sorta di carcere senza reato.\r\nI piccoli centri che ospitano i migranti, sotto l’egida dei Comuni (Sprar), non potranno più accogliere i richiedenti asilo ma soltanto minori non accompagnati e chi ha già ricevuto la protezione internazionale.\r\n\r\nMa il decreto non dimentica chi lotta e prevede un inasprimento delle pene e delle sanzioni in caso di blocchi stradali e ferroviari e occupazione di case terreni, e fabbriche e posti di lavoro.\r\nCon l’art 23: Reintroduce il reato di blocco stradale (compresa l’ostruzione o l’ingombro dei binari) oggi sanzionato solo con una multa; a regime sarà punibile con pene da 1 a 6 anni di carcere più sanzioni pecuniarie da 206 fino a 2064 €.\r\nCon l’art 30: Sanziona l’occupazione di case, aziende, terreni con la pena di reclusione da 1 a 3 anni e con la multa da 103 a 1032 euro.\r\nIl decreto estende anche l’uso del Taser (la pistola a impulsi elettrici) anche ai vigili urbani di città superiori ai 100.000 abitanti.\r\nSi vuole disarmare chi lotta e limitare e colpire manifestazioni, cortei e presidi a fronte di conflitto sociale crescente, reso manifesto anche dallo sciopero del 26 ottobre.\r\nLa ripresa delle mobilitazioni rappresenta un incubo per chi ha imposto austerità, precarietà nel lavoro e nel reddito.\r\nGli incubi dei lavoratori sono altri e si chiamano: sicurezza di reddito, di welfare, di lavoro e sul lavoro.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi:\r\n\r\nPresidiamo per la nostra sicurezza\r\n\r\n ","23 Novembre 2018","2018-11-26 21:18:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/sicurezza_dei-padroni-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"212\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/sicurezza_dei-padroni-300x212.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/sicurezza_dei-padroni-300x212.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/sicurezza_dei-padroni-768x543.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/sicurezza_dei-padroni-1024x723.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/sicurezza_dei-padroni.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Decreto sicurezza: nuoce gravemente non solo ai migranti",1542971990,[233,234,235,236,65,172,237],"http://radioblackout.org/tag/attacco-ai-lavoratori/","http://radioblackout.org/tag/cortei/","http://radioblackout.org/tag/ddl-sicurezza/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/repressione-conflitti-sociali/",[239,240,241,242,28,180,243],"attacco ai lavoratori","cortei","ddl sicurezza","migranti","repressione conflitti sociali",{"tags":245},[246,248,250,252,254,256,258],{"matched_tokens":247,"snippet":239},[],{"matched_tokens":249,"snippet":240},[],{"matched_tokens":251,"snippet":241},[],{"matched_tokens":253,"snippet":242},[],{"matched_tokens":255,"snippet":86},[28],{"matched_tokens":257,"snippet":180},[],{"matched_tokens":259,"snippet":243},[],[261],{"field":38,"indices":262,"matched_tokens":263,"snippets":265},[34],[264],[28],[86],{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":105,"num_tokens_dropped":50,"score":218,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":50},{"document":268,"highlight":285,"highlights":295,"text_match":100,"text_match_info":301},{"cat_link":269,"category":270,"comment_count":50,"id":271,"is_sticky":50,"permalink":272,"post_author":53,"post_content":273,"post_date":274,"post_excerpt":56,"post_id":271,"post_modified":275,"post_thumbnail":276,"post_thumbnail_html":277,"post_title":278,"post_type":59,"sort_by_date":279,"tag_links":280,"tags":283},[47],[49],"18416","http://radioblackout.org/2013/09/brescia-resiste-agli-sfratti/","Mattinata intensa per il movimento per il dititto all'abitare nel bresciano. Questa mattina c'è stata contemporaneamente la resistenza a uno sfratto a Mazzano, in provincia di Brescia, grazie ad un picchetto molto partecipato, e a metà mattina c'è stata anche l'occupazione del municipio della stessa località. Proprio a Mazzano infatti la famiglia di Mitoui è costretta da tempo a vivere in furgone: Mitoui e la moglie hanno due bambini di 2 e 6 anni, quest’ultimo con gravi problemi psicomotori che lo certificano invalido al 100 per cento. Dopo la denuncia di Diritti per Tutti e Comitato contro gli sfratti, e le pressioni che ne erano derivate, l’Amministrazione Pdl – Lega nord di Mazzano era stata costretta a fare qualcosa, proponendo una sistemazione in casa-accoglienza a Cremona solo per madre e bambini. Di fatto una “proposta” assolutamente non soddisfacente per attiviste e attivisti, ma accettata a malincuore da Mitoui, per garantire un tetto e una sistemazione decente alla sua famiglia. 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Terzo martedì del mese. La giornata in cui da tempo vengono concentrati numerosi sfratti. In Barriera di Milano la polizia non ha disturbato i cinque picchetti antisfratto della giornata. In tre case è passato l'ufficiale giudiziario con due mesi di rinvio. Nelle altre due case il funzionario non si è presentato: possibile quindi uno sfratto a sorpresa.\r\n\r\nL'intervento della polizia è invece risultato efficace a San Salvario e Borgo Vittoria, dove, nonostante i picchetti, sono riusciti ad effettuare gli sfratti\r\n\r\nAscolta la diretta con Fabio dell'Assemblea contro gli sfratti di Porta Palazzo\r\n\r\nsfratto1\r\n\r\nIn Borgo San Paolo i due picchetti antisfratto hanno centrato l'obiettivo di ottenere un rinvio.\r\nLa polizia approfittando della giornata di lotta ha sgomberato una famiglia di cinque persone dalla casa ATC che avevano occupato il mese precedente dopo uno sfratto a sorpresa. Non è mancata la risposta dei solidali che hanno a più riprese bloccato il traffico, gettando in strada cassonetti e suppellettili.\r\n\r\nAscolta il resoconto di Luigi dello sportello casa di Borgo San Paolo\r\n\r\nsfratto2","17 Aprile 2013","2013-04-22 11:13:21","Picchetti antisfratto e sgomberi a sorpresa",1366205987,[314,315,170],"http://radioblackout.org/tag/barriera-di-milano/","http://radioblackout.org/tag/borgo-san-paolo/",[317,318,178],"barriera di milano","borgo san paolo",{"post_content":320,"post_title":324,"tags":328},{"matched_tokens":321,"snippet":322,"value":323},[28],"non ha disturbato i cinque \u003Cmark>picchetti\u003C/mark> antisfratto della giornata. In tre","16 marzo. Terzo martedì del mese. La giornata in cui da tempo vengono concentrati numerosi sfratti. In Barriera di Milano la polizia non ha disturbato i cinque \u003Cmark>picchetti\u003C/mark> antisfratto della giornata. In tre case è passato l'ufficiale giudiziario con due mesi di rinvio. 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Questa è partita nel suo iter, come proposta di legge di \"iniziativa popolare\", il virgolettato è d'obbligo perchè stiamo parlando di uno storico cavallo di battaglia della CISL e approvata letteralmente in tempi record. Basti pensare che dal 1980 ad oggi solo 3 su 262 di queste proposte sono passate come leggi, il che indica quanto in realtà questa misura sia stata solo una regalo per Stato e padroni. Con il nostro ospite siamo entrati nei dettagli dei diversi articoli che compongono la legge, che di fatto dà la possibilita di partecipazione ai rappresentanti dei lavoratori negli organismi direttivi dell’azienda, in funzione di sorveglianza, quasi scontato dire che ovviamente non avranno voce in capitolo rispetto alla gestione della gestione economica, ma che soprattutto vengono scelti dai datori di lavoro. Quest'ultimo è il fulcro della legge, che di fatto va a creare ulteriori gangli burocratici immaginando una contrattazione tutta interna, più che sindacale, oltre a destare una ovvia preoccupazione per questi individui che hanno interesse anche economico a fare crescere i fatturati delle aziende per cui lavorano. La legge regola anche la distribuzione degli utili di impresa tra i lavoratori, la liberalizzazione dei pagamenti tramite azioni aziendali e in generale l'obiettivo implicito è quello di legare sempre di più il salario alla produttività, un altro strumento che servirà per dividere i lavoratori e fare prosperare le aziende.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Federico-Giusti-delegato-CUB-su-nuova-legge-partecipazione-lavoratori-nellimprese-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di un capotreno dell’assemblea Nazionale PdM/PdB (personale di macchina/personale di bordo) sul prossimo sciopero che inizierà alle ore 21:00 di lunedì 7 luglio e terminerà alle ore 18:00 di martedì 8 luglio. Il decimo sciopero dell'assemblea oltre alle tematiche legate a maggiore sicurezza nei cantieri ferroviari, migliori condizioni contrattuali per macchinisti e capitreno, l’adozione di un contratto unico per tutto il personale ferroviario, si concentra contro il rinnovo contrattuale appena firmato dai confederali. Infatti \"I ferrovieri dicono NO!\" è lo slogan che l'assemblea ha lanciato durante un sondaggio tra i lavorator* che fino al 20/06/25 ha visto di più di 4.000 adesioni. Inoltre si invitano i lavorator* a:\r\n\"COMUNICAZIONE IMPORTANTE\r\nColleghe e colleghi, a partire da oggi, e fino a venerdi 4 Luglio sono aperte le consultazioni referendarie sul CCNL Attività Ferroviaria. Vista la confusione creatasi a livello di informazione invitiamo tutti ad informarsi sulla localizzazione delle sedi di voto nel proprio territorio. Ricordiamo inoltre che tutti possono (e devono) andare a votare, anche i non iscritti al sindacato, e vi ricordiamo l’importanza di votare NO ad un rinnovo che non recepisce nulla di ciò per cui stiamo scioperando e anzi, per l'ennesima volta bastona il personale mobile come già successo negli ultimi venticinque anni.\r\nAndiamo a votare 2/3/4 luglio e scioperiamo dalle ore 21 del 7 luglio 2025.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Capotreno-Pdm_Pdb-su-ultime-mobilitazioni-e-prossimo-sciopero-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo argomento della serata lo abbiamo affrontato ospitando Francesca del SUDD COBAS, lo Strike Days Vol.3 uno stato di mobilitazione che ha preso vita dal 26 giugno e che andrà avanti fino al 6 luglio. Lavoratrici e lavoratori che operano per aziende in subappalto che forniscono grandi marchi della moda e della pelletteria nel distretto tessile e di confezionamento industriale di Prato, sono decisi a battersi per :\r\n\r\n\" la fine dei turni di 12 ore per 7 giorni. Per la fine del lavoro nero. Per la fine dei finti contratti part-time. Per una vita più bella, a testa alta, insieme. Colleghə di un’unica fabbrica, fratelli e sorelle di un’unica lotta.\" come recita un loro volantino. L'aspetto che ci è interessato di questo tipo di mobilitazione è che crea un circolo virtuoso, per il quale tra colleghi ci si riconosce nelle stesse problematiche e vedere nel magazzino a fianco al tuo che si riesce a fare un blocco della merce in uscita, puntando i piedi e pretendendo risposte da chi sfrutta e continua a farlo, inizia a raccogliere i suoi frutti. Infatti Francesca ci racconta ad esempio che alla data dell'intervista, sono stati chiusi 15 accordi su 19 con le aziende per fare avere un contratto regolare e full time a lavoratori e lavoratrici.\r\n\r\nIn queste calde giornate, scandite da tentativi di sgombero dei picchetti da parte padronale e delle forze dell'ordine, si è svolto anche un presidio fuori dal distretto, per una lotta di cui abbiamo parlato dai nostri microfoni e che continua:\r\n\r\n\"Oggi, 1° luglio, parte un processo che potrebbe cambiare tutto. Non sarà una causa facile, ma quando si lotta per cambiare le cose niente lo è mai.\r\n\r\n\r\nDavanti al negozio Montblanc di Firenze, al grido di \"Non per noi ma per tuttə\", i lavoratori in appalto hanno manifestato mentre, nella sezione lavoro del Tribunale di Firenze, si apriva un processo che potrebbe diventare storico. Sei operai pakistani della Z Production chiedono il riconoscimento del loro vero datore di lavoro: Pelletteria Richemont Firenze, società del colosso del lusso Richemont (proprietaria del marchio Montblanc).\r\n\r\n\r\nIl cuore della causa? Dimostrare che quello che sembrava un appalto era in realtà lavoro subordinato mascherato. Se il Tribunale darà loro ragione, potrebbe essere la svolta per migliaia di lavoratori e lavoratrici sfruttati nelle filiere del Made in Italy.\r\n\r\n\r\nDietro il lusso, turni massacranti, falsi contratti, lavoro nero, 3 euro l’ora. Una realtà denunciata da anni, e ora finalmente messa sotto processo. Questo causa non riguarda solo sei persone. Riguarda un intero sistema che dovrà iniziare a rispondere.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Francesca-Sudd-Cobas-su-Strike-days-vol.3-e-vertenza-Montblanc-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","5 Luglio 2025","2025-07-05 02:45:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/512678791_1243359340914472_6822456555099716444_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 01/07/2025","podcast",1751683461,[403],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[372],{"post_content":406},{"matched_tokens":407,"snippet":408,"value":409},[28],"da tentativi di sgombero dei \u003Cmark>picchetti\u003C/mark> da parte padronale e delle","Il primo argomento della puntata lo abbiamo trattato in compagnia telefonica di Federico Giusti delegato CUB, ovvero la legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese. Questa è partita nel suo iter, come proposta di legge di \"iniziativa popolare\", il virgolettato è d'obbligo perchè stiamo parlando di uno storico cavallo di battaglia della CISL e approvata letteralmente in tempi record. Basti pensare che dal 1980 ad oggi solo 3 su 262 di queste proposte sono passate come leggi, il che indica quanto in realtà questa misura sia stata solo una regalo per Stato e padroni. Con il nostro ospite siamo entrati nei dettagli dei diversi articoli che compongono la legge, che di fatto dà la possibilita di partecipazione ai rappresentanti dei lavoratori negli organismi direttivi dell’azienda, in funzione di sorveglianza, quasi scontato dire che ovviamente non avranno voce in capitolo rispetto alla gestione della gestione economica, ma che soprattutto vengono scelti dai datori di lavoro. Quest'ultimo è il fulcro della legge, che di fatto va a creare ulteriori gangli burocratici immaginando una contrattazione tutta interna, più che sindacale, oltre a destare una ovvia preoccupazione per questi individui che hanno interesse anche economico a fare crescere i fatturati delle aziende per cui lavorano. La legge regola anche la distribuzione degli utili di impresa tra i lavoratori, la liberalizzazione dei pagamenti tramite azioni aziendali e in generale l'obiettivo implicito è quello di legare sempre di più il salario alla produttività, un altro strumento che servirà per dividere i lavoratori e fare prosperare le aziende.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Federico-Giusti-delegato-CUB-su-nuova-legge-partecipazione-lavoratori-nellimprese-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di un capotreno dell’assemblea Nazionale PdM/PdB (personale di macchina/personale di bordo) sul prossimo sciopero che inizierà alle ore 21:00 di lunedì 7 luglio e terminerà alle ore 18:00 di martedì 8 luglio. Il decimo sciopero dell'assemblea oltre alle tematiche legate a maggiore sicurezza nei cantieri ferroviari, migliori condizioni contrattuali per macchinisti e capitreno, l’adozione di un contratto unico per tutto il personale ferroviario, si concentra contro il rinnovo contrattuale appena firmato dai confederali. Infatti \"I ferrovieri dicono NO!\" è lo slogan che l'assemblea ha lanciato durante un sondaggio tra i lavorator* che fino al 20/06/25 ha visto di più di 4.000 adesioni. Inoltre si invitano i lavorator* a:\r\n\"COMUNICAZIONE IMPORTANTE\r\nColleghe e colleghi, a partire da oggi, e fino a venerdi 4 Luglio sono aperte le consultazioni referendarie sul CCNL Attività Ferroviaria. Vista la confusione creatasi a livello di informazione invitiamo tutti ad informarsi sulla localizzazione delle sedi di voto nel proprio territorio. Ricordiamo inoltre che tutti possono (e devono) andare a votare, anche i non iscritti al sindacato, e vi ricordiamo l’importanza di votare NO ad un rinnovo che non recepisce nulla di ciò per cui stiamo scioperando e anzi, per l'ennesima volta bastona il personale mobile come già successo negli ultimi venticinque anni.\r\nAndiamo a votare 2/3/4 luglio e scioperiamo dalle ore 21 del 7 luglio 2025.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Capotreno-Pdm_Pdb-su-ultime-mobilitazioni-e-prossimo-sciopero-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo argomento della serata lo abbiamo affrontato ospitando Francesca del SUDD COBAS, lo Strike Days Vol.3 uno stato di mobilitazione che ha preso vita dal 26 giugno e che andrà avanti fino al 6 luglio. Lavoratrici e lavoratori che operano per aziende in subappalto che forniscono grandi marchi della moda e della pelletteria nel distretto tessile e di confezionamento industriale di Prato, sono decisi a battersi per :\r\n\r\n\" la fine dei turni di 12 ore per 7 giorni. Per la fine del lavoro nero. Per la fine dei finti contratti part-time. Per una vita più bella, a testa alta, insieme. Colleghə di un’unica fabbrica, fratelli e sorelle di un’unica lotta.\" come recita un loro volantino. L'aspetto che ci è interessato di questo tipo di mobilitazione è che crea un circolo virtuoso, per il quale tra colleghi ci si riconosce nelle stesse problematiche e vedere nel magazzino a fianco al tuo che si riesce a fare un blocco della merce in uscita, puntando i piedi e pretendendo risposte da chi sfrutta e continua a farlo, inizia a raccogliere i suoi frutti. Infatti Francesca ci racconta ad esempio che alla data dell'intervista, sono stati chiusi 15 accordi su 19 con le aziende per fare avere un contratto regolare e full time a lavoratori e lavoratrici.\r\n\r\nIn queste calde giornate, scandite da tentativi di sgombero dei \u003Cmark>picchetti\u003C/mark> da parte padronale e delle forze dell'ordine, si è svolto anche un presidio fuori dal distretto, per una lotta di cui abbiamo parlato dai nostri microfoni e che continua:\r\n\r\n\"Oggi, 1° luglio, parte un processo che potrebbe cambiare tutto. Non sarà una causa facile, ma quando si lotta per cambiare le cose niente lo è mai.\r\n\r\n\r\nDavanti al negozio Montblanc di Firenze, al grido di \"Non per noi ma per tuttə\", i lavoratori in appalto hanno manifestato mentre, nella sezione lavoro del Tribunale di Firenze, si apriva un processo che potrebbe diventare storico. 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Un montaggio di 40 minuti che ripercorre gli interventi, i suoni e gli umori della piazza.\r\nVentimila persone, secondo i sindacati, sono presenti alla manifestazione tra lavoratori e lavoratrici, solidali, studentesse e studenti. Il corteo parte da piazza XVIII Dicembre, e passando per via Cernaia raggiunge piazza Castello. Qui c’è il concentramento di chiusura della manifestazione dei sindacati confederali. Il palco allestito per l’occasione viene prontamente occupato dal comitato contro la precarietà in Università all'arrivo dello spezzone sociale, in protesta contro il governo e con la Ministra dell’Università Bernini.\r\nIl palco è grande, l’adesione generale alta ma non di massa: il fronte dei sindacati confederali raccoglie lavoratrici e lavoratori, ma la rivolta sociale, da quel fronte, al contrario degli annunci dei segretari nazionali, non c’è stata. La protesta non si ferma. Lo spezzone sociale del corteo prosegue con la contestazione verso la prefettura e il reparto celere a sua protezione. Si prosegue poi per un primo tratto di via Po e velocemente verso corso Vittorio Emanuele II. Non solo studentesse e studenti, giovani dell’Intifada studentesca, allo spezzone sociale si aggregano lavoratrici e lavoratori in sciopero generale.\r\nLa solidarietà per le strette vie del centro si fa sentire e il corteo prosegue determinato.\r\nDa corso Vittorio si accelera nel tentativo di entrare nella stazione di Porta Nuova.\r\nIl traffico dei treni oggi scorre regolarmente in Italia nonostante lo sciopero generale. Il Ministro dei Trasporti Salvini ha usato lo strumento repressivo della precettazione: i lavoratori e le lavoratrici del settore ferroviario rischiano pesanti sanzioni e il posto di lavoro se oggi incrociano le braccia. I ricorsi non sono serviti e il diritto allo sciopero non è stato garantito.\r\nLe barricate della polizia sono celeri e la tensione è alta. La stazione è blindata, sono chiuse tutte le entrate.\r\nI manifestanti e le manifestanti non si arrendono, la rabbia è troppo grande, impossibile da contenere nei diktat repressivi da parte delle istituzioni. Prendono fuoco fantocci con i volti di Meloni, Crosetto, Valditara, Salvini, Cingolani, Piantedosi, giudicati implicati nel sostegno alla guerra portata avanti da Israele, nella propaganda militarista, repressiva, fascista e antisindacale.\r\nLa lotta non si arresta, la carica è molta, la manifestazione prosegue.\r\nIl Gruppo Torinese Trasporti offre il passaggio, la metropolitana conduce centinaia di manifestanti alla stazione di Porta Susa. In pochi secondi i binari 1 e 2 vengono occupati. I reparti della celere sono presi alla sprovvista e passeranno decine di minuti prima del loro arrivo per chiudere la stazione, quando ormai lo spezzone occupante lascia vittorioso la stazione e si ricongiunge con il corteo che ha proseguito a piedi.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_03_12_Registrazioni-da-sciopero-generale-del-29.11-a-Torino.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nNel secondo approfondimento della serata ci occupiamo della lotta dei lavoratori e delle lavoratrici di Fogliati Sas.\r\n\r\nA novembre Fogliati Sas comunica ai quaranta lavoratori e lavoratrici del magazzino ortofrutta di Orbassano che dal primo dicembre l'attività sarà spostata a Saluzzo, portando al loro licenziamento. L'azienda appaltante, Antares, tenta il colpo grosso con la richiesta alle lavoratrici e ai lavoratori di firmare un accordo che avrebbe portato alla riapertura di nuovi stabilimenti con condizioni altamente peggiorative - da contratto logistica a multiservizi - vincolando addirittura l'erogazione della Naspi.\r\nNella mattinata del 3 dicembre le lavoratori e le lavoratrici, iscritti al Si Cobas, si sono recati in presidio all'Inps, ricevendo conferma del loro diritto alla Naspi e rifiutando ogni accordo tombale.\r\nNelle scorse settimane i lavoratori hanno realizzato un presidio ai mercati generali di Grugliasco, dove Fogliati Sas opera con un'altra attività, e due picchetti al magazzino Edenfruit di Saluzzo, dove Fogliati ha trasferito parte della merce.\r\nI lavoratori e le lavoratrici annunciano nuove iniziative per le prossime settimane.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_03_12_Mahmoud-SiCobas-Torino-su-lotta-lavottori-Fogliati.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","7 Dicembre 2024","2024-12-07 19:38:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Locandina-sciopero-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 3/12/2024",1733600289,[403],[372],{"post_content":430},{"matched_tokens":431,"snippet":432,"value":433},[28],"con un'altra attività, e due \u003Cmark>picchetti\u003C/mark> al magazzino Edenfruit di Saluzzo,"," \r\n\r\nNel primo approfondimento della serata remisceliamo la giornata di sciopero generale di venerdì 29 novembre. 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Lo spezzone sociale del corteo prosegue con la contestazione verso la prefettura e il reparto celere a sua protezione. Si prosegue poi per un primo tratto di via Po e velocemente verso corso Vittorio Emanuele II. Non solo studentesse e studenti, giovani dell’Intifada studentesca, allo spezzone sociale si aggregano lavoratrici e lavoratori in sciopero generale.\r\nLa solidarietà per le strette vie del centro si fa sentire e il corteo prosegue determinato.\r\nDa corso Vittorio si accelera nel tentativo di entrare nella stazione di Porta Nuova.\r\nIl traffico dei treni oggi scorre regolarmente in Italia nonostante lo sciopero generale. Il Ministro dei Trasporti Salvini ha usato lo strumento repressivo della precettazione: i lavoratori e le lavoratrici del settore ferroviario rischiano pesanti sanzioni e il posto di lavoro se oggi incrociano le braccia. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-14-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nElezioni. Un gioco a carte truccate\r\nLa democrazia rappresentativa è costitutivamente un gioco a carte truccate. Un gioco che alle ultime elezioni europee hanno disertato in più della metà degli aventi diritto nel nostro paese.\r\nL’avanzata delle destre e l’astesionismo sono i dati più rilevanti, anche se previsti, di quest’ultima tornata elettorale.\r\nProviamo a ragionare sulle dinamiche reattive e reazionarie della prima, e sulle possibilità, tutte da esplorare, della seconda.\r\n\r\nAsti. Riapre Felix\r\nIl centro di documentazione libertario Felice “Felix” Amerio riapre nella nuova sede di via XX Settembre 112 ad Asti. Oggi dalle 17 alle 21 ci sarà la festa di inaugurazione.\r\nUn centro di documentazione, ma anche un luogo di riferimento per iniziative anarchiche e libertarie ad Asti.\r\nNe abbiamo parlato con Werther\r\n\r\nPacchetto Sicurezza: una mannaia sulle teste di chi lotta\r\nLa stretta securitaria imposta dal “pacchetto sicurezza” è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR, nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi osa fare scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale.\r\nUna dinamica che pone al centro le forze dell’ordine, che hanno mano libera nel comprarsi e portare in giro armi, oltre a quelle di ordinanza, mentre chi resiste alle loro violenze o decide di difendersi dai loro divieti rischia lunghissime detenzioni.\r\nPer le donne incinta o con bimbi sotto un anno di età c’è il carcere se sono recidive. Una norma che Meloni ha definito “contro il borseggio”. Tradotto in chiaro: una norma diretta alle ragazze e alle donne che vivono nelle baraccopoli e per campare sono costrette ai margini di una legalità che tutela sempre e comunque la proprietà privata.\r\nÉ di questi giorni la notizia di alcuni emendamenti al ddl approvato a novembre dal Consiglio dei ministri e ora in discussione nelle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera.\r\nInnalzare fino a 25 anni di reclusione la pena per chi protesta in modo “minaccioso o violento” contro le grandi opere infrastrutturali è l’obiettivo del leghista Iezzi che vuole introdurre un nuovo comma all’articolo 339 del codice penale, che elenca le circostanze aggravanti dei reati di resistenza, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o a un corpo dello Stato. “Se la violenza o minaccia è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica, la pena è aumentata da un terzo a due terzi”.\r\nSe la proposta diventerà legge, chi protesterà in gruppo contro un’opera pubblica con manifestazioni simboliche, se queste verranno considerate “minacciose o violente”, rischierà fino a 25 anni di carcere.\r\nIn linea con le altre disposizioni di questo pacchetto legislativo del governo, si tratta di un’aggravante cucita come un abito su misura per chi si oppone alle grandi opere come il TAV, il Ponte sullo Stretto, i rigassificatori o qualsiasi opera considerata strategica.\r\nIgor Iezzi propone anche una modifica al reato di violenza privata per colpire le pratiche dei lavoratori in sciopero.\r\nViolenza privata è un reato punito con la reclusione fino a quattro anni. I lavoratori che fanno i picchetti spesso non vanno a processo o vengono assolti, perché la norma punisce “chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa”. La norma suggerita dalla Lega, invece, detta un’interpretazione di segno opposto: “L’articolo 610 del codice penale deve interpretarsi nel senso che il reato di violenza privata ivi previsto si configura anche nel caso in cui una o più persone impediscano l’entrata o l’uscita da uno spazio aziendale ostruendone il transito con la sola interposizione dei propri corpi e la resistenza attiva o passiva opposta a chi intenda passare. Non costituisce esimente o scriminante il fatto che il detto comportamento sia tenuto per sostenere un’azione di sciopero”.\r\nUna mannaia pende sulle teste di chi lotta. Ma solo con la lotta potremo capovolgere i rapporti di forza e fermare il governo.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVia i militari! Per una città libera e solidale!\r\nSabato 22 giugno\r\nore 10,30\r\npunto info antimilitarista\r\nal Balon\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, campi di concentramento\r\nore 10,30\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","20 Giugno 2024","2024-06-20 14:50:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-22-smilitarizziamo-gial-200x110.jpg","Anarres del 14 giugno. 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Tradotto in chiaro: una norma diretta alle ragazze e alle donne che vivono nelle baraccopoli e per campare sono costrette ai margini di una legalità che tutela sempre e comunque la proprietà privata.\r\nÉ di questi giorni la notizia di alcuni emendamenti al ddl approvato a novembre dal Consiglio dei ministri e ora in discussione nelle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera.\r\nInnalzare fino a 25 anni di reclusione la pena per chi protesta in modo “minaccioso o violento” contro le grandi opere infrastrutturali è l’obiettivo del leghista Iezzi che vuole introdurre un nuovo comma all’articolo 339 del codice penale, che elenca le circostanze aggravanti dei reati di resistenza, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o a un corpo dello Stato. “Se la violenza o minaccia è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica, la pena è aumentata da un terzo a due terzi”.\r\nSe la proposta diventerà legge, chi protesterà in gruppo contro un’opera pubblica con manifestazioni simboliche, se queste verranno considerate “minacciose o violente”, rischierà fino a 25 anni di carcere.\r\nIn linea con le altre disposizioni di questo pacchetto legislativo del governo, si tratta di un’aggravante cucita come un abito su misura per chi si oppone alle grandi opere come il TAV, il Ponte sullo Stretto, i rigassificatori o qualsiasi opera considerata strategica.\r\nIgor Iezzi propone anche una modifica al reato di violenza privata per colpire le pratiche dei lavoratori in sciopero.\r\nViolenza privata è un reato punito con la reclusione fino a quattro anni. 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I lavoratori stavano scioperano con queste rivendicazioni: \"basta discriminazioni, garanzia di un’equa distribuzione del lavoro, riconoscimento del contratto full–time per chi si spacca da anni la schiena sul cantiere, reinserimento di Khalid in azienda, ritiro di tutti i provvedimenti disciplinari vessatori e discrezionali!\"\r\nLa reazione dei lavoratori all'attacco squadrista non si è fatta attendere ed è stato aperto lo stato di agitazione nazionale su tutta la filiera.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/F_m_11_10_Martino-SiCobas-su-aggressione-picchetto-BRT-Genova.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è stato quello dell'ennesima tragica morte di un rider durante il turno di lavoro, questa volta si tratta di Sebastian Galassi, di 26 anni, investito a Firenze da un automobile il 1 ottobre mentre stava andando a ritirare un ordine per Glovo. Tante parole di cordoglio e di solidarietà sono state spese da diversi individui e realtà organizzate ed è stato chiamato uno sciopero dalla CGIL per il 5 di Ottobre. Noi abbiamo preferito intervistare un rider di Firenze, che ci ha restituito il suo prezioso punto di vista sia sulle dichiarazioni a mezzo stampa di un dirigente di Glovo sull'accaduto, sia sulle mobilitazioni che ci sono state e che è necessario continuare a fare se si vuole cambiare radicalmente lo stato delle cose per chi consegna ogni giorno il cibo a domicilio.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/F_m_11_10_Intervista-rider-fiorentino-dopo-decesso-Sebastian-Galassi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Marina Prosperi, avvocata del SiCobas sulla controversa vertenza che riguarda il sindacato di base ed Italpizza. Infatti quest'ultima ha chiesto risarcimenti per 500mila euro a chi ha partecipato ai picchetti dei lavoratori e delle lavoratrici in lotta, che come al solito hanno la sola colpa di esercitare sacrosante pressioni contro chi continua a sfruttare la forza lavoro e a fare orecchie da mercante sulle rivendicazioni che poi portano sia nei presidi che nelle aule di tribunale. Grazie al punto di vista privilegiato dell'avvocata stessa che si sta occupando di questo vicenda giudiziaria, abbiamo avuto la possibilità di approfondire i dettagli tecnici e anche ampliare lo sguardo sul modus operandi sensazionalistico usato da certi giudici nei confronti del SiCobas e del sindacalismo di base in questi ultimi anni.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/F_m_11_10_Marina-Prosperi-avvocata-SiCobas-su-richieste-risarcimento-a-Italpizza-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","13 Ottobre 2022","2022-10-13 12:54:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/itaaaalpizza-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 11/10/2022",1665665643,[],[],{"post_content":474},{"matched_tokens":475,"snippet":476,"value":477},[28],"a chi ha partecipato ai \u003Cmark>picchetti\u003C/mark> dei lavoratori e delle lavoratrici"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Martino Puppo SICOBAS Genova sull'aggessione squadrista fomentata dai dirigenti regionali di CISL e UIL avvenuta e terminata da cariche della polizia il 6/10/22 durante un picchetto davanti al magazzino BRT di Genova. 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Siamo tornati sull'argomento alla luce del non affievolirsi della lotta e dei presidi davanti al magazzino:\r\n\"Già venerdì scorso, le forze dell’ordine “democratico” erano intervenute con ferocia contro gli operai che esercitano il diritto di sciopero per la difesa delle loro condizioni – la garanzia di un posto\r\ndi lavoro e del salario per mantenere le loro famiglie – usando semplicemente l’arma del picchetto...\"\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_SiCobas-Milano-su-situazione-lotte-Unes.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto con Antonio Amoroso, segretario nazionale CUB Trasporti sulla svendita di Alitalia; ora ITA, e le conseguenze occupazionali: in particolare abbiamo approfondito le motivazioni del presidio di domani davanti a Montecitorio a Roma. In un comunicato si legge:\r\n\"Facciamo volare il pallone gonfiato ... Fino a perderlo di vista...Mercoledì 19 gennaio L'appuntamento per tutti è alle 8.30 in Piazza SS Apostoli a Roma, in contemporanea con l'audizione in Commissione Trasporti di Alfredo Altavilla e Fabio Lazzerini, rispettivamente presidente e amministratore di Ita. Una delegazione potrà raggiungere Montecitorio e una volta di più far\r\nsentire il dissenso dei lavoratori rispetto alle scelte operate finora dalla dirigenza di un'azienda pubblica. Una su tutte l'aver ignorato l’articolo 1212 del Codice civile tra quelli alla base della tutela dei diritti dei lavoratori, in particolar modo a fronte di un momento di crisi concomitante al passaggio di un ramo d’azienda.\r\nL’articolo citato infatti stabilisce che quando un ramo d’azienda viene ceduto da un soggetto a un altro, quest’ultimo deve accollarsi il compito di prendere anche i lavoratori oltre ai beni acquisiti.\r\nNel caso specifico invece i lavoratori Alitalia, se non in minima parte, non sono passati a Ita. Dei 10.500 dipendenti Alitalia infatti, solo 2.800 di loro (e non tutti già in organico al momento) sono statiassunti. Ulteriore danno, i due dirigenti Ita hanno anche potuto disapplicare il contratto collettivo nazionale facendo invece valere inizialmente un regolamento interno imposto unilateralmente con tagli agli stipendi fino al 40%. Anomalia, quest’ultima, superata solo in un secondo momento, con la firma di un nuovo contratto da parte di quasi tutti i sindacati, a\r\nesclusione di Cub, Usb e Navaid, a cui è seguita l’assunzione di numerosi sindacalisti, in base al “Ce lo chiede l’Europa”.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_Aggiornamenti-lotte-ITA-con-Antonio-Amoroso.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","21 Gennaio 2022","2022-01-26 19:55:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/fedex-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 18/01/2022",1642766972,[],[],{"post_content":496},{"matched_tokens":497,"snippet":498,"value":499},[28],"delle centinaia di scioperi e \u003Cmark>picchetti\u003C/mark> svolti in questi mesi...\"\r\nBuon"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Haitham Hemdal sicobas Piacenza sul caso dei licenziamenti dei 280 lavoratori Fedex del magazzino di Piacenza chiuso da aprile 2021: il sindacato in un comunicato del 12/01/2022 annuncia la vittoria dei lavoratori. \"Dopo 10 mesi di lotta a oltranza e di repressione sistematica da parte di stato e padroni, ieri sera si è finalmente chiusa la durissima vertenza dei lavoratori FedEx di Piacenza. 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Siamo tornati sull'argomento alla luce del non affievolirsi della lotta e dei presidi davanti al magazzino:\r\n\"Già venerdì scorso, le forze dell’ordine “democratico” erano intervenute con ferocia contro gli operai che esercitano il diritto di sciopero per la difesa delle loro condizioni – la garanzia di un posto\r\ndi lavoro e del salario per mantenere le loro famiglie – usando semplicemente l’arma del picchetto...\"\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_SiCobas-Milano-su-situazione-lotte-Unes.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto con Antonio Amoroso, segretario nazionale CUB Trasporti sulla svendita di Alitalia; ora ITA, e le conseguenze occupazionali: in particolare abbiamo approfondito le motivazioni del presidio di domani davanti a Montecitorio a Roma. In un comunicato si legge:\r\n\"Facciamo volare il pallone gonfiato ... Fino a perderlo di vista...Mercoledì 19 gennaio L'appuntamento per tutti è alle 8.30 in Piazza SS Apostoli a Roma, in contemporanea con l'audizione in Commissione Trasporti di Alfredo Altavilla e Fabio Lazzerini, rispettivamente presidente e amministratore di Ita. Una delegazione potrà raggiungere Montecitorio e una volta di più far\r\nsentire il dissenso dei lavoratori rispetto alle scelte operate finora dalla dirigenza di un'azienda pubblica. Una su tutte l'aver ignorato l’articolo 1212 del Codice civile tra quelli alla base della tutela dei diritti dei lavoratori, in particolar modo a fronte di un momento di crisi concomitante al passaggio di un ramo d’azienda.\r\nL’articolo citato infatti stabilisce che quando un ramo d’azienda viene ceduto da un soggetto a un altro, quest’ultimo deve accollarsi il compito di prendere anche i lavoratori oltre ai beni acquisiti.\r\nNel caso specifico invece i lavoratori Alitalia, se non in minima parte, non sono passati a Ita. Dei 10.500 dipendenti Alitalia infatti, solo 2.800 di loro (e non tutti già in organico al momento) sono statiassunti. Ulteriore danno, i due dirigenti Ita hanno anche potuto disapplicare il contratto collettivo nazionale facendo invece valere inizialmente un regolamento interno imposto unilateralmente con tagli agli stipendi fino al 40%. Anomalia, quest’ultima, superata solo in un secondo momento, con la firma di un nuovo contratto da parte di quasi tutti i sindacati, a\r\nesclusione di Cub, Usb e Navaid, a cui è seguita l’assunzione di numerosi sindacalisti, in base al “Ce lo chiede l’Europa”.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_Aggiornamenti-lotte-ITA-con-Antonio-Amoroso.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[501],{"field":98,"matched_tokens":502,"snippet":498,"value":499},[28],{"best_field_score":347,"best_field_weight":414,"fields_matched":105,"num_tokens_dropped":50,"score":415,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":50},{"document":505,"highlight":517,"highlights":522,"text_match":345,"text_match_info":525},{"comment_count":50,"id":506,"is_sticky":50,"permalink":507,"podcastfilter":508,"post_author":394,"post_content":509,"post_date":510,"post_excerpt":56,"post_id":506,"post_modified":511,"post_thumbnail":512,"post_title":513,"post_type":400,"sort_by_date":514,"tag_links":515,"tags":516},"72596","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-07-12-2021/",[358],"Il primo approfondimento lo abbiamo fatto con Carlos, rider per Just eat e attivista SiCobas, lui e altri suoi colleghi hanno iniziato a riunirsi in assemblee fino ad arrivare alla formazione della prima proclamazione di sciopero dei soli lavoratori di questo brand del food delivery. Infatti nonostante quest'azienda si fregi di essere l'unica a fornire un contratto da dipendenti ai loro riders, continuano le solite problematiche legate alle manutenzioni del mezzo a carico del lavoratore, le consegne che dovrebbero essere in una specifica area cittadina selezionata ad inizio turno e poi non vengono rispettate, rischi per la sicurezza non calcolati come fattore proporzionato con le paghe ecc..\r\n\r\nUn'estratto dai profili social del SiCobas a riguardo:\r\n\r\n\"\r\n\r\nNella serata di ieri un centinaio di riders JustEat, organizzati con il SI Cobas, hanno scioperato a Torino, bloccando la totalità delle consegne in tutta la parte nord della città e mandando in tilt l'applicazione. Uno sciopero a cui si sono aggregati immediatamente anche i colleghi intercettati durante la mobilitazione e i picchetti davanti ai ristoranti e fast-food.\r\n\r\n\r\nDurante la serata, ci è giunta la terribile notizia di un collega gravemente investito mentre lavorava. A lui va tutta la nostra solidarietà, consci che fatti come questo sono all'ordine del giorno per noi riders, che mettiamo costantemente a rischio la nostra vita per un salario misero.\r\n\r\n\r\nAl termine dello sciopero, l'assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici ha deciso di proseguire la lotta. Fino all'ottenimento dell'incontro con l'azienda, continuerà lo stato di agitazione, pronti, come riders, a mettere in campo tutte le azioni di protesta e di sciopero necessarie per far capire a Takeaway.com che non siamo dei numeri in una app, ma lavoratori, proletari in carne ed ossa che rivendicano salario, sicurezza, diritti e dignità.\"\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/F_m_07_12_Scopero-Just-eat-sicobas.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Enrico Riboni, nostro inviato/collaboratore dalla Francia, su:\r\n\r\n\r\n \til ministro Francese Sebastien Lecornu dei territori d'oltremare in visita nella Martinica l'1/12/2021: è blocco totale in tutti i territori;\r\n \ta fine novembre 2021 l'esercito francese spara durante una manifestazione sui civili in Burkina Faso uccidendo 4 manifestanti e ferendone altri 20: i manifestanti si opponevano al passaggio di un convoglio militare francese;\r\n \til 5/12/2021 Eric Zemmour, candidato di estrema destra, ha tenuto un primo comizio al Palazzo Esposizioni di Villepinte, a nord di Parigi, davanti a diverse migliaia di sostenitori. Oltre 2000 manifestanti antirazzisti hanno sfilato invece contro la sua candidatura, con scontri e tafferugli diffusi.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/F_m_07_12_Riboni-su-rivolte-colonie-fracesi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto con un'insegnante precaria, che ci ha fatto un escursus sulle differenti e palesi problematiche che interessano al momento la scuola pubblica: tra obbligo vaccinale per il personale sanitario, pena la sospensione di 6 mesi a stipenzio zero, finanziamenti studiati per insegnanti \"meritevoli\", la continuativa volontà politica a precarizzare sempre di più il lavoro, per citarne alcun . Abbiamo inoltre trattato assieme alcune delle rivendicazioni dello sciopero nazionale del personale scolastico proclamato il 10 Dicembre alle ore 10 da CGIL, Anief, UIL, COBAS, CUB.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/F_m_07_12_Insegnante-su-sciopero-generale-e-rivendicazioni.mp3\"][/audio]","24 Dicembre 2021","2021-12-24 00:51:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/buuuurki-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 07/12/2021",1640307078,[],[],{"post_content":518},{"matched_tokens":519,"snippet":520,"value":521},[28],"durante la mobilitazione e i \u003Cmark>picchetti\u003C/mark> davanti ai ristoranti e fast-food.\r","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto con Carlos, rider per Just eat e attivista SiCobas, lui e altri suoi colleghi hanno iniziato a riunirsi in assemblee fino ad arrivare alla formazione della prima proclamazione di sciopero dei soli lavoratori di questo brand del food delivery. 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