","Pannella. Uno show man liberale ai tempi della prima repubblica","post",1464104671,[60,61,62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/carlo-e-nello-rosselli/","http://radioblackout.org/tag/giustizia-e-liberta/","http://radioblackout.org/tag/marco-pannela/","http://radioblackout.org/tag/partito-radicale/","http://radioblackout.org/tag/piero-gobetti/","http://radioblackout.org/tag/populismo/","http://radioblackout.org/tag/prima-repubblica/","http://radioblackout.org/tag/trasformismo/",[33,31,27,29,25,17,69,23],"prima repubblica",{"post_content":71,"tags":77},{"matched_tokens":72,"snippet":75,"value":76},[73,74],"Piero","Gobetti","fra i suoi numi tutelari \u003Cmark>Piero\u003C/mark> \u003Cmark>Gobetti\u003C/mark>, i fratelli Rosselli et alios.\r","“Il confuso scarmazzo che accompagna la dipartita di Giacinto, detto Marco, Pannella è il prodotto della mancata propensione alle valutazioni chiare e distinte che, se praticate, risparmierebbero al buon popolo molti patimenti spirituali.\r\n L'uomo era, è non è un segreto, l'erede, non sto qui a valutare quanto legittimo, di una una corrente politica non spregevole, anzi, quella sinistra liberale che annovera fra i suoi numi tutelari \u003Cmark>Piero\u003C/mark> \u003Cmark>Gobetti\u003C/mark>, i fratelli Rosselli et alios.\r\n Solo che rispetto a quella corrente si caratterizza per la sua - e non è un complimento, è solo una presa d'atto - modernità. Pur essendo nato prima della guerra è un liberale sessantottino, un ossimoro politico forse ma un ossimoro che ha funzionato.\r\n Anticonformismo, gusto dell'eccesso, esibito narcisismo, mancanza di cultura e progetto politico, una punta di cialtroneria concorrono a farne l'antesignano di leader politici venuti dopo come espressione della personalizzazione della politica.\r\n Era dunque, senza sé e senza ma, un occidentalista? Assolutamente si né pretendeva di essere altro. Era, per certi versi, insopportabile? Sicuramente ma era figlio di un paese che prevedeva, sino al 1976, si fino al 1976, il delitto d'onore, che, se si pensa alla violenza contro le donne, si caratterizzava per una legislazione che poco ci mancava che le condannasse nel caso di violenza, un paese influenzato da un moralismo veterocattolico, che aveva al governo un partito clericale e all'opposizione, a destra, un partito fascista e, a sinistra, un partito stalinista, un paese che grazie alle sue profonde distorsioni interne si è \"modernizzato\" anche grazie al partito radicale.\r\n Modernizzato, non rivoluzionato, basta ricordarlo per ridimensionare i toni.”\r\n\r\nAbbiamo tratto spunto da questo “coccodrillo” di Cosimo Scarinzi girato sui social media per fare una riflessione a tutto tondo sugli anni Settanta, sul declino inesorabile della corrente liberal socialista di “Giustizia e Libertà”, sull'emergere di elementi populisti e di leadership carismatica, che segneranno il trapasso dalla prima alla seconda repubblica. Un passaggio il cui nume tutelare sarà Bettino Craxi, l'uomo che ha trasformato e cambiato pelle al partito che fu di Nenni, per passare il testimone al suo sponsor, Silvio Berlusconi.\r\n Pannella introdurrà elementi di trasformismo veloce, in un partito leggero, nel tempo sempre più liberale e liberista che non libertario, che anticipano di decenni alcuni elementi chiave della politica del nuovo millennio tra le Alpi e i Nebrodi.\r\n Inutile dire che le leggi, tutte le leggi, sono la rappresentazione ritualizzata dei rapporti di forza all'interno della società.\r\n Il cambiamento di cui Pannella si fece corifeo, stava incidendo nel profondo la società italiana, ed era agito da migliaia di uomini e donne, che si erano liberati dal giogo clericale e premevano perché la sudditanza al Vaticano sancita da tante leggi dell'ordinamento repubblicano venissero cancellate.\r\n\r\nGiacinto, detto Marco, concluderà da par suo la propria avventura politica ed essenziale con un ultimo colpo di teatro: la lettera a Bergoglio e il rientro tra le braccia di madre chiesa.\r\n Indimenticabile e forse di maggior impatto della conversione in pista di volo, la sua sortita in divisa Croata a sostegno dell'intervento dell'Italia in ex Jugoslavia.\r\n\r\nAscolta la diretta con Cosimo:\r\n\r\n2016-05-24-scarinzi-pannella",[78,80,82,84,86,91,93,95],{"matched_tokens":79,"snippet":33},[],{"matched_tokens":81,"snippet":31},[],{"matched_tokens":83,"snippet":27},[],{"matched_tokens":85,"snippet":29},[],{"matched_tokens":87,"snippet":90},[88,89],"piero","gobetti","\u003Cmark>piero\u003C/mark> \u003Cmark>gobetti\u003C/mark>",{"matched_tokens":92,"snippet":17},[],{"matched_tokens":94,"snippet":69},[],{"matched_tokens":96,"snippet":23},[],[98,104],{"field":34,"indices":99,"matched_tokens":101,"snippets":103},[100],4,[102],[88,89],[90],{"field":105,"matched_tokens":106,"snippet":75,"value":76},"post_content",[73,74],1157451471441625000,{"best_field_score":109,"best_field_weight":110,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":111,"tokens_matched":38,"typo_prefix_score":46},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":113,"highlight":152,"highlights":157,"text_match":160,"text_match_info":161},{"cat_link":114,"category":115,"comment_count":46,"id":116,"is_sticky":46,"permalink":117,"post_author":49,"post_content":118,"post_date":119,"post_excerpt":52,"post_id":116,"post_modified":120,"post_thumbnail":121,"post_thumbnail_html":122,"post_title":123,"post_type":57,"sort_by_date":124,"tag_links":125,"tags":140},[43],[45],"35400","http://radioblackout.org/2016/04/25-aprile-la-memoria-di-ieri-nelle-lotte-di-oggi/","Da diversi anni l'anniversario dell'insurrezione contro il fascismo è celebrato dalle istituzioni in chiave patriottica, come prospettiva unificante e condivisa, che cancella le differenze e contribuisce a ridare dignità persino ai combattenti della Repubblica sociale.\r\n\r\nDa diversi anni in occasione del 25 aprile c'é chi si riconosce nelle ragioni di chi ha combattuto ed è morto per una società libera dalla schiavitù salariata, ben diversa dalla Repubblica che si è affermata dopo la fine del fascismo e dell'occupazione nazista dell'Italia.\r\n\r\nAbbiamo sentito un compagno di Milano, dove il 25 aprile è tradizionalmente un appuntamento molto importante.\r\n\r\nAscolta la diretta con Massimo:\r\n\r\n2016-04-26-25aprile-mi-massimo\r\n\r\nA Torino ci sono state numerose iniziative di piazza dal 23 aprile, quando un corteo ha attraversato le strade di San Salvario, sino ai tradizionali appuntamenti di quartiere a Vanchiglia, Barriera di Milano e Borgo San Paolo, oltre alla festa ai giardini (ir)reali, benefit Blackout e inguaiati con la legge. Quest'anno ci sono state diverse contestazioni sia alla fiaccolata del 25 aprile, sia alle scelte del Comune di Torino di inaugurare la pista ciclabile costruita dopo lo sgombero della baraccopoli di lungo Stura Lazio, proprio il 25 aprile, di fronte alla lapide che ricorda i caduti della Barca.\r\nAnche la scelta della circoscrizione Centro-Crocetta di dedicare ai Marò Girone e La Torre è stata contestata attivamente.\r\n\r\nAbbiamo chiesto ad Emilio un resoconto del corteo a San Salvario e dell'iniziativa alla lapide del partigiano Baroni in Barriera di Milano.\r\nCon lui abbiamo anche commentato le scritte solidali con i rom sgomberati comparse alla Barca, quelle sui marò assassini e sulla sede di Fratelli d'Italia in Barriera.\r\n\r\nDi seguito una sintetica cronaca delle varie iniziative.\r\n\r\nCorteo antifascista a San Salvario\r\n23 aprile. Diverse centinaia di persone hanno dato vita ad una lunga giornata di lotta per le strade di San Salvario.\r\nNella parte alta del quartiere, non lontano dal BAE Systems, fabbrica d'armi, contestata dai partecipanti al corteo con slogan e interventi, c'è “L'asso di bastoni”, il locale dove si ritrovano i fascisti di Casa Pound. L'Asso di bastoni è una ferita aperta in un quartiere, dove tante lapidi grigie ricordano chi è morto combattendo i fascisti.\r\nCasa Pound, spesso travestita da comitato spontaneo, da mesi prova a scatenare la guerra ai poveri, dando vita ad iniziative contro lo spaccio e la criminalità il cui obiettivo reale sono gli immigrati.\r\nGli antifascisti del quartiere contrastano attivamente ronde e presidi razzisti.\r\nSan Salvario è stata attraversata da un corteo forte e comunicativo, che ha fatto il giro delle lapidi partigiane, dove ha sostato per un breve ricordo e i canti dell'Anonima Coristi della Val Pellice, quasi tutti della tradizione anarchica.\r\nIn piazza Carducci un imponente schieramento di carabinieri chiudeva l'ingresso di via Madama Cristina per impedire agli antifascisti di avvicinarsi troppo alla sede fascista, dove i camerati raccoglievano firme per presentarsi alle elezioni.\r\nIl corteo ha sostato a lungo di fronte alla blocco poliziesco, prima di proseguire il giro e terminare ai giardini Anglesio con musica e distribuzione di panini vegani.\r\nI fascisti sono rimasti intanati nel loro localino, mentre un corteo con uomini, donne e tanti bambini, cui si sono uniti anche alcuni abitanti della zona, si è ripreso le strade e le piazze del quartiere in un 25 aprile lontano dalla retorica patriottarda, un 25 aprile dove chi lotta contro il razzismo, lo sfruttamento, la militarizzazione tutti i giorni, ha reso viva la memoria di chi in quel lontano aprile ha scelto di prendere le armi per conquistare una libertà, che certo non aveva confini.\r\n******\r\nMarò assassini. Scritte alla circoscrizione Centro-Crocetta\r\nQuest'anno a Torino, la circoscrizione Centro-Crocetta ha deciso di dedicare ai marò Girone e La Torre il 25 aprile. I due fucilieri della Marina Militare Italiana sono accusati di aver ucciso due pescatori del Kerala, durante un’azione di pattugliamento antipirateria a bordo della petroliera italiana Erika Lexie.\r\n“Marò assassini! Partigiani sempre, militari mai”. Questa scritta è comparsa nella notte del 24 aprile sulla sede della prima circoscrizione.\r\nScrivono gli “anarchici contro il fascismo” in un comunicato diffuso su Indymedia\r\n“(…) Oggi di fronte all’ennesimo crimine di guerra, di fronte all’assassinio di due pescatori, colpevoli di aver incrociato la rotta di una petroliera italiana, il governo italiano pretende l’impunità per i due marò assassini.(…)\r\nFesteggiarli nell'anniversario dell'insurrezione contro il nazifascismo è una vergogna ed un insulto per chi, disertata la guerra, ha preso le armi contro il fascismo.\r\nPartigiani sempre, militari mai!”\r\n*****\r\n25 aprile in Barriera di Milano\r\nUn folto gruppo di anarchici ha partecipato alla commemorazione del partigiano anarchico Ilio Baroni, alla lapide posta nel luogo dove Ilio è morto combattendo il 26 aprile 1945.\r\nNel comunicato diffuso scrivono gli anarchici della FAT “Noi ogni 25 aprile ci ritroviamo alla lapide: si parla, si brinda, si chiacchiera con chi passa. Non è solo una commemorazione. E’ la scelta tenace per i tanti di noi che in questo quartiere sono nati e continuano a vivere, di alimentare il venticello che segnala il mutare dei tempi.\r\nAnnodiamo i fili della memoria di ieri con le lotte di oggi.\r\nLe lotte che vedono in prima fila altri partigiani, quelli che si battono contro l’occupazione militare in Val Susa, chi si mette di mezzo contro sfratti e deportazioni, contro il razzismo e il fascismo.\r\nOggi come allora i partigiani sono trattati da banditi, terroristi, delinquenti. Oggi come allora la gente delle periferie sta imparando da che parte stare.\r\nI partigiani di Barriera in quel lontano aprile hanno combattuto perché volevano un mondo libero, senza schiavitù salariata.\r\nIl loro sogno continua ogni giorno nella lotta per una società di liberi ed eguali. Senza Stato né padroni.”\r\nSempre in Barriera di Milano la notte precedente La scritta “Morte al fascio!” è stata fatta sulla serranda tricolore della sede di Fratelli d' Italia.\r\nSono “i fascisti che animano ronde contro gli immigrati, vogliono lo sgombero delle case occupate, soffiano sul fuoco dei pogrom contro i rom, fanno la guerra ai poveri.\r\nSono gli stessi del 1945. E' tempo che una nuova primavera di lotta li spazzi via.” Queste le parole del comunicato diffuso da Indymedia.\r\n****\r\nFassino come i nazisti. Scritte solidali con i rom sgomberati\r\nUna brutta sorpresa per il sindaco di Torino Piero Fassino, che ieri mattina inaugurava la nuova pista ciclabile ai giardini Milone.\r\nNella notte sono comparse alcune scritte “Solidali con i rom sgomberati”, “Ieri ebrei e rom, oggi immigrati e rom. Comune nazista. 25 aprile sempre!”\r\nFassino ha scelto il 25 aprile, l'anniversario dell'insurrezione contro il fascismo, per inaugurare la nuova pista ciclabile di lungo Stura Lazio. Fassino festeggia il 25 aprile, celebrando la liberazione dai rom, i poveri della città che l'hanno sfidato occupando una casa per viverci.\r\nFassino ha posticipato di tre settimane l'inaugurazione della pista ciclabile, per farla proprio il 25 aprile. Una scelta fatta per ottenere più visibilità mediatica. 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Inaugurare una pista costruita a fianco delle macerie del campo fa parte di questa strategia.\r\nUsare le commemorazioni del 25 aprile per celebrare lo sgombero della baraccopoli era un'operazione di dubbio gusto che gli anarchici non hanno lasciato passare nel silenzio.\r\n\r\nAscolta la diretta con Emilio:\r\n\r\n2016-04-26-25aprile-barriera-barca-marò\r\n\r\n25 aprile a Vanchiglia e spezzone sociale alla fiaccolata del Comune\r\nInizia intorno alle 16 nell'area pedonale di via balbo, dove sotto al murales dedicato a Dante di Nanni il corteo che fa il giro delle lapidi partigiane del quartiere Vanchiglia.\r\nDurante il percorso il corteo passa e si ferma sotto casa di Mattia e Diego, due antifascisti ai domiciliari a cui è impedita ogni visita e comunicazione con l'esterno. Dopo aver cambiato i fiori e ricordato le gesta dei vari partigiani vanchigliesi caduti per la libertà, il corteo si scioglie in largo montebello, rilanciando l'appuntamento serale alla fiaccolata dell'ANPI.\r\nLì la polizia ha provato senza successo ad impedire l’ingresso dello spezzone antagonista, che raggiunge piazza Castello aperto dalle mamme dei 28 attivisti no tav e antifascisti agli arresti domiciliari.\r\nIn in piazza castello nonostante le numerose richieste di far leggere dal palco una lettera delle mamme degli arrestati la risposta ottenuta è sempre negativa. Dopo gli interventi dei partigiani, inizia una dura contestazione al grido di \"vogliamo parlare\" e \"le mamme sul palco\", che porta il sindaco Fassino ed il presidente della regione Chiamparino a rinunciare ai loro interventi. A questo punto dallo spezzone parte il grido \"Vergogna, vergogna\" che disturba il concerto del Jazz festival.\r\nLa situazione si sblocca quando uno degli organizzatori, Max Casacci, leader dei subsonica, accoglie la richiesta di far salire una delle mamme, che finalmente riesce a leggere la lettera aperta. \r\nAscolta il resoconto di Mohicano:\r\n\r\n2016-04-26-spezzone sociale-mohicano\r\n\r\nBorgo San Paolo\r\n\"Ma sapevo anche che la lotta non sarebbe stato un unico sforzo, non avrebbe avuto più, come prima, un suo unico, immutabile volto; ma si sarebbe frantumata in mille forme, in mille aspetti diversi; e ognuno avrebbe dovuto faticosamente, tormentosamente, attraverso diverse esperienze, assolvendo compiti diversi, umili o importanti, perseguire la propria luce e la propria via.\"\r\nAda Prospero (Ada Gobetti) Diario partigiano\r\n\r\nUn corteo per le vie del quartiere e numerosi interventi dedicati alla memoria delle partigiane ha segnato il tradizionale appuntamento del Gabrio, che quest'anno ha avuto il suo fulcro nella memoria delle partigiane, una memoria che a lungo è rimasta nel cassetto di una lotta che è stata raccontata prevalentemente al maschile.\r\nHanno partecipato al corteo anche alcuni esponenti della comunità curda di Torino.\r\n\r\nLa giornata è terminata nell’area pedonale del mercato con banchetti, interventi e musica.\r\n\r\nAscolta la diretta con Franca:\r\n\r\n2016-04-26-borgosanpaolo-franca\r\n\r\nGiardini (ir)reali\r\n\r\nAnche quest'anno si è svolta la giornata antifascista ai giardini (ir)rreali. Cibo, muisca, performance.\r\nDi seguito alcuni stralci del volantino del Barocchio\r\n“(...) con questo 25 aprile non sentiamo d'avere molto a che fare, perché è con l'esistenza di uno stato che non vogliamo avere a che fare.\r\nQuesta data infatti è stata decisa a tavolino da chi nel '49 governava l'Italia. In realtà la liberazione non inizia né finisce quel giorno: chi vive nell'antifascismo concreto e quotidiano non se ne fa niente del simbolico \"25 aprile\", la lotta al fascismo e all'autoritarismo è una pratica attuale che non si dovrebbe relegare a una parola o ad un giorno soltanto. Non solo oggi, ma ogni giorno dovrebbe essere dedicato a tutti quei partigiani che con la lotta e le armi hanno liberato questo paese dall'oppressione fascista, inseguendo dei principi che già dalla creazione della repubblica sono stati traditi.\r\n(...)oggi le istituzioni non festeggiano altro che la morte del vero antifascismo, quello antiautoritario, che rivendicava l'azione diretta, l'autogestione e la coscienza, anche libertaria; quello che allacciava relazioni basate su solidarietà e mutuo appoggio, che usciva dagli schemi imposti dal potere. La loro ricorrenza non fa altro che renderci sempre più spettatori passivi, esattamente il contrario di quello che era lo spirito partigiano.”\r\n\r\nAscolta la diretta con Paolo:\r\n\r\n2016-04-26-irreali-paolo","26 Aprile 2016","2016-04-28 12:04:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/0-antifa-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/0-antifa-300x180.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/0-antifa-300x180.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/0-antifa-768x461.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/0-antifa-1024x614.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","25 aprile. 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Comune nazista. 25 aprile sempre!”\r\nFassino ha scelto il 25 aprile, l'anniversario dell'insurrezione contro il fascismo, per inaugurare la nuova pista ciclabile di lungo Stura Lazio. Fassino festeggia il 25 aprile, celebrando la liberazione dai rom, i poveri della città che l'hanno sfidato occupando una casa per viverci.\r\nFassino ha posticipato di tre settimane l'inaugurazione della pista ciclabile, per farla proprio il 25 aprile. Una scelta fatta per ottenere più visibilità mediatica. Il Comune di Torino lo scorso anno ha dovuto incassare una condanna per trattamenti \"inumani e degradanti\" dalla corte europea dei diritti dell'uomo, per le modalità dello sgombero di Lungo Stura Lazio.\r\nPoi ha dovuto subire cortei sotto il comune, occupazioni di uffici e ben due occupazioni.\r\nI social housing negli edifici di proprietà del ras delle soffitte e l'inchiesta che ne è scaturita certo non hanno migliorato l'appeal di \u003Cmark>Piero\u003C/mark> Fassino alla vigilia delle elezioni.\r\nDa mesi l'amministrazione comunale sfrutta ogni occasione per ridare una lucidata alla sua vetrina appannata. Inaugurare una pista costruita a fianco delle macerie del campo fa parte di questa strategia.\r\nUsare le commemorazioni del 25 aprile per celebrare lo sgombero della baraccopoli era un'operazione di dubbio gusto che gli anarchici non hanno lasciato passare nel silenzio.\r\n\r\nAscolta la diretta con Emilio:\r\n\r\n2016-04-26-25aprile-barriera-barca-marò\r\n\r\n25 aprile a Vanchiglia e spezzone sociale alla fiaccolata del Comune\r\nInizia intorno alle 16 nell'area pedonale di via balbo, dove sotto al murales dedicato a Dante di Nanni il corteo che fa il giro delle lapidi partigiane del quartiere Vanchiglia.\r\nDurante il percorso il corteo passa e si ferma sotto casa di Mattia e Diego, due antifascisti ai domiciliari a cui è impedita ogni visita e comunicazione con l'esterno. Dopo aver cambiato i fiori e ricordato le gesta dei vari partigiani vanchigliesi caduti per la libertà, il corteo si scioglie in largo montebello, rilanciando l'appuntamento serale alla fiaccolata dell'ANPI.\r\nLì la polizia ha provato senza successo ad impedire l’ingresso dello spezzone antagonista, che raggiunge piazza Castello aperto dalle mamme dei 28 attivisti no tav e antifascisti agli arresti domiciliari.\r\nIn in piazza castello nonostante le numerose richieste di far leggere dal palco una lettera delle mamme degli arrestati la risposta ottenuta è sempre negativa. Dopo gli interventi dei partigiani, inizia una dura contestazione al grido di \"vogliamo parlare\" e \"le mamme sul palco\", che porta il sindaco Fassino ed il presidente della regione Chiamparino a rinunciare ai loro interventi. A questo punto dallo spezzone parte il grido \"Vergogna, vergogna\" che disturba il concerto del Jazz festival.\r\nLa situazione si sblocca quando uno degli organizzatori, Max Casacci, leader dei subsonica, accoglie la richiesta di far salire una delle mamme, che finalmente riesce a leggere la lettera aperta. \r\nAscolta il resoconto di Mohicano:\r\n\r\n2016-04-26-spezzone sociale-mohicano\r\n\r\nBorgo San Paolo\r\n\"Ma sapevo anche che la lotta non sarebbe stato un unico sforzo, non avrebbe avuto più, come prima, un suo unico, immutabile volto; ma si sarebbe frantumata in mille forme, in mille aspetti diversi; e ognuno avrebbe dovuto faticosamente, tormentosamente, attraverso diverse esperienze, assolvendo compiti diversi, umili o importanti, perseguire la propria luce e la propria via.\"\r\nAda Prospero (Ada \u003Cmark>Gobetti\u003C/mark>) Diario partigiano\r\n\r\nUn corteo per le vie del quartiere e numerosi interventi dedicati alla memoria delle partigiane ha segnato il tradizionale appuntamento del Gabrio, che quest'anno ha avuto il suo fulcro nella memoria delle partigiane, una memoria che a lungo è rimasta nel cassetto di una lotta che è stata raccontata prevalentemente al maschile.\r\nHanno partecipato al corteo anche alcuni esponenti della comunità curda di Torino.\r\n\r\nLa giornata è terminata nell’area pedonale del mercato con banchetti, interventi e musica.\r\n\r\nAscolta la diretta con Franca:\r\n\r\n2016-04-26-borgosanpaolo-franca\r\n\r\nGiardini (ir)reali\r\n\r\nAnche quest'anno si è svolta la giornata antifascista ai giardini (ir)rreali. Cibo, muisca, performance.\r\nDi seguito alcuni stralci del volantino del Barocchio\r\n“(...) con questo 25 aprile non sentiamo d'avere molto a che fare, perché è con l'esistenza di uno stato che non vogliamo avere a che fare.\r\nQuesta data infatti è stata decisa a tavolino da chi nel '49 governava l'Italia. In realtà la liberazione non inizia né finisce quel giorno: chi vive nell'antifascismo concreto e quotidiano non se ne fa niente del simbolico \"25 aprile\", la lotta al fascismo e all'autoritarismo è una pratica attuale che non si dovrebbe relegare a una parola o ad un giorno soltanto. Non solo oggi, ma ogni giorno dovrebbe essere dedicato a tutti quei partigiani che con la lotta e le armi hanno liberato questo paese dall'oppressione fascista, inseguendo dei principi che già dalla creazione della repubblica sono stati traditi.\r\n(...)oggi le istituzioni non festeggiano altro che la morte del vero antifascismo, quello antiautoritario, che rivendicava l'azione diretta, l'autogestione e la coscienza, anche libertaria; quello che allacciava relazioni basate su solidarietà e mutuo appoggio, che usciva dagli schemi imposti dal potere. La loro ricorrenza non fa altro che renderci sempre più spettatori passivi, esattamente il contrario di quello che era lo spirito partigiano.”\r\n\r\nAscolta la diretta con Paolo:\r\n\r\n2016-04-26-irreali-paolo",[158],{"field":105,"matched_tokens":159,"snippet":155,"value":156},[73],1155199671761633300,{"best_field_score":162,"best_field_weight":163,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":164,"tokens_matched":38,"typo_prefix_score":46},"1112386306048",14,"1155199671761633393",6645,{"collection_name":57,"first_q":25,"per_page":167,"q":25},6,7,{"facet_counts":170,"found":14,"hits":180,"out_of":207,"page":14,"request_params":208,"search_cutoff":35,"search_time_ms":38},[171,177],{"counts":172,"field_name":175,"sampled":35,"stats":176},[173],{"count":14,"highlighted":174,"value":174},"anarres","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":178,"field_name":34,"sampled":35,"stats":179},[],{"total_values":46},[181],{"document":182,"highlight":195,"highlights":200,"text_match":203,"text_match_info":204},{"comment_count":46,"id":183,"is_sticky":46,"permalink":184,"podcastfilter":185,"post_author":174,"post_content":186,"post_date":187,"post_excerpt":52,"post_id":183,"post_modified":188,"post_thumbnail":189,"post_title":190,"post_type":191,"sort_by_date":192,"tag_links":193,"tags":194},"79061","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-16-dicembre-la-strage-di-torino-piazza-fontana-una-memoria-viva-nelle-lotte-mini-naja-stop-cheddite/",[174],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/2022-12-16-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLa strage di Torino. 100 anni dopo\r\nEra il 18 dicembre del 1922. La Camera del lavoro era in Corso Siccardi, in pieno centro: in quel luogo, costruito con il loro contributo decisivo, gli operai della città si erano organizzati per prendere saldamente tra le mani il sogno concreto di una società senza sfruttati né sfruttatori. Era un simbolo del biennio rosso, dell’occupazione delle fabbriche, quando la classe operaia torinese, reduce dalla guerra, dalla fame, dalla militarizzazione della vita quotidiana, aveva deciso di fare la rivoluzione.\r\nDue anni prima, il 1° settembre 1920, alle prime luci dell’alba tredicimila operai occupano la Fiat Centro. Un altro stabilimento Fiat di prima importanza, le Ferriere, vera roccaforte anarchica tra le industrie cittadine, viene preso nello stesso momento, insieme a decine di impianti della stessa azienda e di altri proprietari. In pochi giorni vengono occupate ed autogestite tutte le fabbriche torinesi. All’interno si lavora, per dimostrare con i fatti che tutto funziona senza padroni, si fanno turni di guardia armati per impedire l’ingresso della polizia, i cui attacchi vengono respinti. \r\nPiero Gobetti la definirà “la prova del fuoco della maturità degli operai torinesi», “il primo atto pratico della rivoluzione sociale”, scriveva Malatesta.\r\nPietro Ferrero, l’anarchico segretario della Fiom, in comizio di quello stesso giorno sostiene l’occupazione degli stabilimenti e l’autogestione operaia dei Consigli contro l’orientamento della Fiom nazionale e della Cgl rette dai socialisti riformisti. \r\nDieci giorni dopo il movimento si era esteso ad altre città e ad altri settori produttivi ed aveva organizzato l’autodifesa.\r\nMa a Milano la dirigenza Cgl e del PSI decretano la fine dell’occupazione. \r\nQuando gli operai in armi uscirono dalle fabbriche riconsegnandole ai padroni, Errico Malatesta, parlandone con Pietro Ferrero, disse che i padroni l’avrebbero fatta pagare cara a chi li aveva fatti tremare.\r\nNel dicembre del 1922, non erano passati nemmeno due mesi dalla marcia su Roma, i fascisti erano pronti a presentare il conto alla classe operaia di Torino.\r\n\r\nMini Naja. La militarizzazione delle nostre vite fa un ulteriore passo in avanti con l’annuncio di 40 giorni di servizio militare, per ora, volontario. Chi la farà ovviamente sarà pagato con numerosi privilegi: punti per la maturità, per la laurea, e un punteggio aggiuntivo per tutti i concorsi pubblici”. Evidentemente la banda La Russa non è così convinto che basti far leva sull’amor patrio.\r\n\r\nLa strage di piazza Fontana. Una memoria resistente dopo 53 anni\r\nTante le iniziative di quest’anno nell’anniversario della strage di piazza Fontana, della caccia agli anarchici, dell’arresto di Valpreda e dell’assassinio di Giuseppe Pinelli nei locali della questura di Milano e, più precisamente, nell’ufficio del commissario Luigi Calabresi. La bomba esplosa nella Banca dell’agricoltura nel pomeriggio del 12 dicembre fece 16 morti e numerosi feriti.\r\nAgli anarchici fu immediatamente chiaro che si trattava di una strage di Stato, ordita con lo scopo di spezzare le gambe, dividendolo, al potente movimento sociale che aveva appena infiammato l’autunno di quell’anno. Non è certo un caso che Umberto D’Amato, capo dell’ufficio affari riservati del Viminale, si trovasse nella questura di Milano sin dal 12 dicembre.\r\nLa macchinazione fallì, perché i movimenti scesero in piazza rigettando al mittente le accuse rivolte agli anarchici, finché il teorema si sgretolò.\r\nLa memoria è tuttavia un meccanismo cui si scaricano le pile se non vengono alimentate continuamente. In questi ultimi anni si sono moltiplicati i tentativi di una lettura revisionista di una vicenda che rappresentò uno spartiacque per un’intera generazione di compagne e compagni. La strage di Stato mostrava senza alcun possibile dubbio che quando gli oppressi e gli sfruttati alzano la testa, la democrazia mostra a pieno il suo volto criminale\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo della federazione anarchica milanese\r\n\r\nLivorno. Stop Cheddite per fermare la produzione e il traffico di armi\r\nIeri si è svolta a Livorno una manifestazione organizzata dal “Coordinamento per il ritiro delle missioni militari” per esprimere solidarietà a chi si rivolta in Iran e per pretendere lo stop immediato delle esportazioni della Cheddite verso la Turchia e l’Iran. Un’inchiesta di France 24 ha reso noto che la polizia iraniana utilizza proiettili Cheddite per sparare fucilate sui manifestanti. Proprio a Livorno l’azienda produce questo tipo di munizioni da caccia e secondo inchieste indipendenti le munizioni arriverebbero in Iran attraverso la Turchia per aggirare l’embargo a cui è sottoposto il paese. Per questo abbiamo manifestato di fronte ai cancelli della fabbrica insieme alla Comunità Iraniana di Pisa. Sono stati affissi alcuni striscioni “Le dittature sparano Cheddite”, “Stop all’invio di armi in Iran”, “Non siamo complici della repressione in Iran”\r\nNe abbiamo parlato con Dario del Coordinamento per il ritiro delle missioni militari\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","21 Dicembre 2022","2022-12-21 17:26:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/maxresdefault-200x110.jpeg","Anarres del 16 dicembre. La strage di Torino. Piazza Fontana una memoria viva nelle lotte. Mini naja. 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