","Chile despertó y entierra Pinochet","post",1621596518,[58,59,60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71,72,73],"http://radioblackout.org/tag/apruebodignidad/","http://radioblackout.org/tag/aymara/","http://radioblackout.org/tag/chileconstituyente/","http://radioblackout.org/tag/chiledespierta/","http://radioblackout.org/tag/chileelige/","http://radioblackout.org/tag/elecciones2021cl/","http://radioblackout.org/tag/franciscalinconao/","http://radioblackout.org/tag/haymujeres/","http://radioblackout.org/tag/hayvoceras/","http://radioblackout.org/tag/modatima/","http://radioblackout.org/tag/plazadignidad/","http://radioblackout.org/tag/vivachile/","http://radioblackout.org/tag/cile/","http://radioblackout.org/tag/mapuche/","http://radioblackout.org/tag/pinera/","http://radioblackout.org/tag/pinochet/",[75,76,77,78,79,80,81,82,83,84,85,86,12,87,88,89],"#apruebodignidad","#aymara","#chileconstituyente","#chiledespierta","#chileelige","#elecciones2021cl","#franciscalinconao","#haymujeres","#hayvoceras","#modatima","#plazadignidad","#vivachile","mapuche","Piñera","Pinochet",{"post_content":91,"tags":96},{"matched_tokens":92,"snippet":94,"value":95},[93],"Pinera","di stato del regime di \u003Cmark>Pinera\u003C/mark> e dunque le parole d'ordine","La vittoria travolgente nel referendum che ha dato luogo alla Costituente si fonda ed esalta il Movimento che per mesi ha affrontato le violenze, la repressione e gli omicidi di stato del regime di \u003Cmark>Pinera\u003C/mark> e dunque le parole d'ordine riguarderanno le lotte di genere, dell'ambiente e delle comunità indigene; contro il peggior regime neoliberista, che mise per volere del dittatore per antonomasia la dottrina neoliberista in Costituzione, addirittura la preminenza del privato sul pubblico sancito nella Carta. Quella Constitución del 1980 che da domani verrà smantellata pezzo a pezzo, senza che una nostalgica destra asfittica e priva di idee se non liberticide, che tra gli ultimi atti ha privatizzato l'acqua, possa opporsi, perché non ha raggiunto nemmeno un terzo dei seggi della Costituente e finalmente verrà restituita una minima parvenza di welfare, alla faccia dell'ingombrante salma di Pinochet.\r\nIntanto ci si può godere il 21% a cui si ferma l'intera destra e il pieno nel controllo degli enti locali.\r\nCome avverte anche https://www.dinamopress.it/news/elezioni-in-cile-tra-sconfitta-della-destra-e-sfida-costituente/ la destra ha già cominciato a minacciare fughe di capitali e caduta di borsa, ancora maggiore precarietà economica per contrastare la possibilità che il blocco progressista possa andare a incassare anche il presidente con le prossime elezioni di novembre; il presidente che dovrà gestire la transizione sulla base della Costituzione, il cui testo va approvato entro un anno e sottoposto a un referendum confermativo. Il passato spaventa un po' in questo senso, perché gli antifascisti sono portati a dividersi dovunque, ma in particolare in Cile le sfumature creano solchi e la componente progressista è composita, anche perché la sinistra storica è molto diversa dagli Indipendenti delle lotte del 2019 o dalle istanze dei popoli indigeni; sarà importante mantenere al centro le parole d'ordine legate ad ambiente, diritti di genere e delle comunità autoctone, welfare: sanità, istruzione, trasporti... Ora la sinistra movimentista che diventa costituente e la sinistra istituzionale, sempre immobilista e con le mani legate proprio dall'orrida Costituzione del dittatore, hanno l'occasione per mettere definitivamente nell'angolo la destra che in Cile è fascista, perché neoliberista.\r\nMa abitanti dell'Isola di Pasqua, mapuche, aymara, la Terra del Fuoco hanno finalmente la possibilità di vedere riconosciuti i propri diritti, perché sono coinvolti nel processo, nella svolta... che si collega idealmente alla Riforma agraria di Salvador Allende. Ma non si riparte da lì, si riprende con il Movimiento di 50 anni dopo... con lotte determinate e radicali come quella mapuche, che sa di dover difendere il territorio a prezzo dell'estinzione, perché le multinazionali del legname (per lo più cinesi) stanno devastando l'ecosistema che tutela la vita del popolo mapuche.\r\nMa non solo in Cile si sta ricompattando un Fronte di società civile che può dare una svolta dal basso, movimentista. Soprattutto sulla costa occidentale, come in Ecuador, Colombia... non ancora in Brasile o in Argentina.\r\nNe abbiamo parlato con @alfredosomoza, scrittore, storico, giornalista:\r\n\r\n\"Chile despertó y entierra Pinochet\".",[97,99,101,103,105,107,109,111,113,115,117,119,121,123,125,128],{"matched_tokens":98,"snippet":75},[],{"matched_tokens":100,"snippet":76},[],{"matched_tokens":102,"snippet":77},[],{"matched_tokens":104,"snippet":78},[],{"matched_tokens":106,"snippet":79},[],{"matched_tokens":108,"snippet":80},[],{"matched_tokens":110,"snippet":81},[],{"matched_tokens":112,"snippet":82},[],{"matched_tokens":114,"snippet":83},[],{"matched_tokens":116,"snippet":84},[],{"matched_tokens":118,"snippet":85},[],{"matched_tokens":120,"snippet":86},[],{"matched_tokens":122,"snippet":12},[],{"matched_tokens":124,"snippet":87},[],{"matched_tokens":126,"snippet":127},[88],"\u003Cmark>Piñera\u003C/mark>",{"matched_tokens":129,"snippet":89},[],[131,137],{"field":32,"indices":132,"matched_tokens":134,"snippets":136},[133],14,[135],[88],[127],{"field":138,"matched_tokens":139,"snippet":94,"value":95},"post_content",[93],578729985926234200,{"best_field_score":142,"best_field_weight":133,"fields_matched":143,"num_tokens_dropped":44,"score":144,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":145},"1108024229888",2,"578729985926234226",4,{"document":147,"highlight":169,"highlights":175,"text_match":140,"text_match_info":178},{"cat_link":148,"category":149,"comment_count":44,"id":150,"is_sticky":44,"permalink":151,"post_author":47,"post_content":152,"post_date":153,"post_excerpt":50,"post_id":150,"post_modified":154,"post_thumbnail":155,"post_thumbnail_html":156,"post_title":157,"post_type":55,"sort_by_date":158,"tag_links":159,"tags":164},[41],[43],"88372","http://radioblackout.org/2024/03/litalia-si-arma-diretta-con-i-portuali-di-genova/","«Il Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP) di Genova ha denunciato un nuovo sbarco di mezzi militari nel porto ligure, arrivati a bordo di una delle navi della compagnia saudita Bahri (le “navi delle armi”) e diretti a Camp Darby. Secondo The Weapon WATCH, l’Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, “è la prima volta che questi arsenali galleggianti portano armi nel nostro Paese”, in quanto di solito si è sempre trattato di soste prima di ripartire per altri Paesi. Camp Darby, situato nella pineta tra Pisa e Livorno, è “il più grande deposito di materiale bellico al di fuori degli Stati Uniti” e il passaggio della nave Bahri Abha, che consegna armi agli USA su territorio italiano, segna in maniera chiara “un altro passo della militarizzazione globale”».\r\n\r\nda Infoaut https://infoaut.org/conflitti-globali/in-italia-stanno-sbarcando-molti-mezzi-militari-americani\r\n\r\nAbbiamo sentito ai microfoni José del Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/CalpArmiUsa.mp3\"][/audio]","29 Marzo 2024","2024-03-29 17:56:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/CALP-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"143\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/CALP-300x143.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/CALP-300x143.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/CALP-768x366.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/CALP.jpeg 1008w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","L'Italia si arma - diretta con i portuali di Genova",1711735007,[160,161,162,163],"http://radioblackout.org/tag/armi/","http://radioblackout.org/tag/italia-basi-nato-e-usa/","http://radioblackout.org/tag/lavoratori-portuali/","http://radioblackout.org/tag/sindacati/",[165,166,167,168],"armi","italia basi nato e usa","lavoratori portuali","sindacati",{"post_content":170},{"matched_tokens":171,"snippet":173,"value":174},[172],"pineta","Paesi. 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Una base dei carabinieri che sorgerebbe in un’area protetta, quella della pineta di San Rossore, ed accoglierebbe i paracadutisti del “Tuscania”, il Gis e le unità cinofile.\r\nNe avevamo parlato quando la lotta stava muovendo i suoi primi passi, ci torniamo oggi in vista di una manifestazione, che ha assunto un carattere nazionale. Pare che il governo, dopo la levata di scudi intorno all’area di San Rossore, avrebbe avanzato l’ipotesi di realizzare più caserme decentrate sul territorio. Ma, per ora, sono solo chiacchiere, perché il Dpcm non è stato ritirato.\r\nLo slogan dei comitati e delle reti territoriali tra Pisa e Livorno è “né qui, né altrove”, per cui, se anche dovesse essere fatta altrove, questa base di guerra va fermata.\r\nNe abbiamo parlato con Dario del Coordinamento livornese per il ritiro delle missioni militari all’estero\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-24-dario-coltano.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDi seguito la presentazione del corteo:\r\n“Nessuna base per nessuna guerra!\r\n2 giugno manifestazione nazionale\r\n190 milioni di soldi pubblici per una nuova base militare. 73 ettari di territorio, all’interno di un parco naturale, sottratti alla comunità. 440.000 metri cubi cementificati per costruire piste di atterraggio, villette a schiera per i militari del reggimento Tuscania, piscine, palestre, e altri benefit.\r\nUna nuova base in un territorio già insopportabilmente militarizzato che sta diventando uno strategico hub della guerra, decisa segretamente nelle stanze istituzionali sempre più lontane dalle nostre esigenze.\r\n\r\nQuesta non è solo la nostra storia, ma è una storia che riguarda tutte e tutti. Non è un’eccezione, ma la regola. La regola di un modello di sviluppo e governo che sistematicamente produce ingiustizie nella nostra Regione, nel nostro paese e nel mondo intero.\r\nContro questa imposizione il territorio è insorto, e da ogni parte d'Italia ci è arrivata solidarietà e sostegno. Perché, pur nelle specificità che ci contraddistinguono, riconosciamo all’opera le stesse dinamiche di oppressione e lo stesso desiderio di liberazione da un sistema che fa della devastazione, della precarietà e della guerra un suo elemento costitutivo.\r\nAbbiamo imparato che nessunə si salva da solə, se toccano unə toccano tuttə.\r\nPer questo vi chiamiamo a insorgere con noi, a farlo il 2 giugno tuttə insieme, per sentire le nostre voci levarsi insieme, per sentire i nostri passi andare allo stesso ritmo, per guardarci negli occhi e dirci che possiamo farcela se restiamo insieme.\r\n\r\nPer le info logistiche:\r\nIl percorso che abbiamo previsto è stata la sintesi di numerosi confronti, abbiamo deciso di attraversare il territorio, di iniziare a presidiare l'area destinata alla base, abbiamo deciso di partire e di restare su Coltano!\r\nSiamo consapevoli che non sarà semplice raggiungere la frazione con i mezzi di trasporto, vi chiediamo sin da subito la massima collaborazione per arrivare con meno macchine possibili, a noi la sfida di affrontare tutte le difficoltà logistiche mettendo a disposizione un servizio navetta e i nostri mezzi per permettere a tuttə di esserci, di starci, di sentirsi parte.\r\nÈ per questo che non ci basta il corteo, è per questo che il borgo di Coltano aprirà le sue porte dalle ore 11, in questo modo ci daremo l'occasione di stare insieme e assodare quella comunità resistente che è il movimento no base. Troverete cibo, ristori e tutto quello di cui avrete bisogno per affrontare il percorso nella giornata più calda della primavera.\r\nOre 14,30 si parte in cammino.”","24 Maggio 2022","2022-05-24 17:14:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/photo_2022-05-20_14-21-57-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"240\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/photo_2022-05-20_14-21-57-240x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/photo_2022-05-20_14-21-57-240x300.jpg 240w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/photo_2022-05-20_14-21-57-819x1024.jpg 819w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/photo_2022-05-20_14-21-57-768x960.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/photo_2022-05-20_14-21-57.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 240px) 100vw, 240px\" />","2 giugno. 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Da anni si susseguono tentativi di imporre opere dal forte impatto in quest’area, sempre battute dalla lotta popolare.\r\nOggi nuove minacce si profilano all’orizzonte. Rete Ferroviaria Italiana intende realizzare un traforo di venti chilometri. Una follia per la delicata composizione idrogeologica del Carso, un unicum da preservare e non da devastare con progetti utili solo a gruppi di interesse, economici e politici, per i quali cementificare è sinonimo di profitto. Se la galleria fosse realizzata chi viaggia “guadagnerebbe” dieci minuti, mentre le perdite per l’ambiente sarebbero incalcolabili.\r\nA Trieste stanno mettendo in cantiere altri due progetti inutili e distruttivi. Il primo è un’ovovia, che costerà 45 milioni di euro presi dal PNRR, per un’infrastruttura che non farà altro che deturpare il paesaggio del litorale carsico, senza risolvere nulla in termini di viabilità. Una giostra per turisti su una parte franosa dove in tanta parte dell’anno batte un vento fortissimo, che ne impedirebbe l’utilizzo.\r\nDulcis in fundo il disboscamento della pineta di Cattinara per far posto al nuovo ospedale pediatrico Burlo Garofalo, una decisione insensata e che nulla porterà in termini di benefici alla popolazione. Invece di ristrutturare ed ampliare l’ospedale esistente, che si trova in centro, si punta ad un’opera utile solo a rimpinguare le casse della lobby del cemento e del tondino.\r\nContro questi progetti si stanno muovendo i primi passi di un’opposizione territoriale di ampio respiro, che, come in passato, riesca a bloccare queste opere inutili e devastanti.\r\nCe ne ha parlato Raffaele, un compagno attivo nelle lotte\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022-02-01-raf-carso.mp3\"][/audio]","1 Febbraio 2022","2022-02-01 17:28:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/carso-evidenza-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/carso-evidenza-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/carso-evidenza-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/carso-evidenza-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/carso-evidenza-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/carso-evidenza-1536x864.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/carso-evidenza.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Trieste. 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Una follia per la delicata composizione idrogeologica del Carso, un unicum da preservare e non da devastare con progetti utili solo a gruppi di interesse, economici e politici, per i quali cementificare è sinonimo di profitto. Se la galleria fosse realizzata chi viaggia “guadagnerebbe” dieci minuti, mentre le perdite per l’ambiente sarebbero incalcolabili.\r\nA Trieste stanno mettendo in cantiere altri due progetti inutili e distruttivi. Il primo è un’ovovia, che costerà 45 milioni di euro presi dal PNRR, per un’infrastruttura che non farà altro che deturpare il paesaggio del litorale carsico, senza risolvere nulla in termini di viabilità. 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Invece di ristrutturare ed ampliare l’ospedale esistente, che si trova in centro, si punta ad un’opera utile solo a rimpinguare le casse della lobby del cemento e del tondino.\r\nContro questi progetti si stanno muovendo i primi passi di un’opposizione territoriale di ampio respiro, che, come in passato, riesca a bloccare queste opere inutili e devastanti.\r\nCe ne ha parlato Raffaele, un compagno attivo nelle lotte\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022-02-01-raf-carso.mp3\"][/audio]",[249],{"field":138,"matched_tokens":250,"snippet":246,"value":247},[172],{"best_field_score":142,"best_field_weight":133,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":179,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":145},{"document":253,"highlight":271,"highlights":276,"text_match":140,"text_match_info":279},{"cat_link":254,"category":255,"comment_count":44,"id":256,"is_sticky":44,"permalink":257,"post_author":47,"post_content":258,"post_date":259,"post_excerpt":50,"post_id":256,"post_modified":260,"post_thumbnail":261,"post_thumbnail_html":262,"post_title":263,"post_type":55,"sort_by_date":264,"tag_links":265,"tags":268},[41],[43],"72980","http://radioblackout.org/2022/01/il-cile-dopo-lelezione-di-boric/","Al di là della figura di Boric e del ruolo che ha avuto dai movimenti studenteschi alla sua elezione, è importante sottolineare alcuni passaggi fondamentali nel panorama politico cileno di questi ultimi anni, come la protesta studentesca del 2019 contro l'aumento dei biglietti dei trasporti e il carovita che ha assunto anche la rivendicazione delle dimissioni di Pinera e che ha poi avviato un processo di trasformazione e riforma in vari ambiti dell'organizzazione sociale.\r\n\r\nLa nazionalizzazione delle miniere e la questione delle risorse, dal rame al litio, sono un altro punto centrale della gestione politica cilena ancora oggi, considerando che le miniere sono in parte subappaltate a multinazionali straniere ed altre sono in mano a privati. In particolare, l'estrazione del litio ha un ruolo cruciale oggi, data la sua importanza nella transizione ecologica pensata dal sistema capitalista. Dunque, la battaglia si giocherà anche su questo campo e dovrà confrontarsi con i limiti strutturali imposti da un processo di democratizzazione per forza di cose in chiave capitalista.\r\n\r\nLorenzo Feltrin, ricercatore che si occupa di nocività ambientali sui luoghi di lavoro e il rapporto con le lotte dei lavoratori, in questo momento sta portando avanti uno studio comparato tra un'area industriale in Cile e Porto Marghera, per questo lo abbiamo intervistato su questi temi.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/cile-2022.01.20-10.00.00-escopost-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","21 Gennaio 2022","2022-01-21 18:06:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/Schermata-2021-12-21-alle-08.10.36-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"178\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/Schermata-2021-12-21-alle-08.10.36-300x178.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/Schermata-2021-12-21-alle-08.10.36-300x178.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/Schermata-2021-12-21-alle-08.10.36-1024x608.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/Schermata-2021-12-21-alle-08.10.36-768x456.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/Schermata-2021-12-21-alle-08.10.36.png 1308w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","IL CILE DOPO L'ELEZIONE DI BORIC",1642788367,[266,70,267],"http://radioblackout.org/tag/boric/","http://radioblackout.org/tag/risorse-minerarie/",[269,12,270],"boric","risorse minerarie",{"post_content":272},{"matched_tokens":273,"snippet":274,"value":275},[93],"la rivendicazione delle dimissioni di \u003Cmark>Pinera\u003C/mark> e che ha poi avviato","Al di là della figura di Boric e del ruolo che ha avuto dai movimenti studenteschi alla sua elezione, è importante sottolineare alcuni passaggi fondamentali nel panorama politico cileno di questi ultimi anni, come la protesta studentesca del 2019 contro l'aumento dei biglietti dei trasporti e il carovita che ha assunto anche la rivendicazione delle dimissioni di \u003Cmark>Pinera\u003C/mark> e che ha poi avviato un processo di trasformazione e riforma in vari ambiti dell'organizzazione sociale.\r\n\r\nLa nazionalizzazione delle miniere e la questione delle risorse, dal rame al litio, sono un altro punto centrale della gestione politica cilena ancora oggi, considerando che le miniere sono in parte subappaltate a multinazionali straniere ed altre sono in mano a privati. 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Nella stragrande maggioranza dei casi la contrapposizione è tra un movimento senza leader e molto composito contro un autocrate, e anche in questo caso è abbastanza simile all'insurrezione cilena, ma ovviamente con caratteristiche che rendono la situazione unica, per quanto sia possibile iscriverla nella ribellione contro la globale mancanza di risposte ai bisogni delle persone di qualsiasi latitudine. Infatti in ciascun moto di piazza in corso vengono avanzati punti di esigenze imprescindibili che non sono richieste ma imposizioni al potere; spesso la prima risposta è arrogante da parte del sistema, la seconda è una cieca repressione – e anche nel caso della Colombia ci sono stati arresti, un morto, botte e lacrimogeni – infine il presidente di turno cerca il dialogo... ma ormai è tardi. Lo ha cercato Macron, aveva tentato Hariri, lo ha tentato persino Pinera, dopo aver ucciso, massacrato, torturato... e ci prova anche Ivan Duque\r\n\r\nAbbiamo chiesto ad Ana Cristina Vargas di spiegarci lo sfondo su cui si muove questo movimento in modo più approfondito di quel poco che la stampa mainstream ha dedicato al conflitto tra cittadini e potere di Duque (e delle teorie neoliberiste del Fmi) che ha condotto a imponenti manifestazioni, alla morte di Dylan Cruz (ma anche di 770 sindacalisti in tre anni a cui vanno aggiunti attivisti indigeni) in questo autunno particolare:\r\n\r\nColombia in piazza","28 Novembre 2019","2019-11-28 13:48:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/paro-nacional-21N-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/paro-nacional-21N-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/paro-nacional-21N-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/paro-nacional-21N-768x433.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/paro-nacional-21N-1024x577.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/paro-nacional-21N.jpeg 1136w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Anche la Colombia insorge... e con determinazione",1574948743,[294,295,296,297],"http://radioblackout.org/tag/colombia/","http://radioblackout.org/tag/gran-conversacion-nacional/","http://radioblackout.org/tag/ivan-duque/","http://radioblackout.org/tag/paro/",[299,31,300,301],"Colombia","Iván Duque","paro",{"post_content":303},{"matched_tokens":304,"snippet":305,"value":306},[93],"Hariri, lo ha tentato persino \u003Cmark>Pinera\u003C/mark>, dopo aver ucciso, massacrato, torturato...","Anche in Colombia si sono scatenati moti di piazza in questo novembre che in tutto il mondo vede contrapporsi ampi strati di popolazione ai sistemi di potere costituiti, di ogni tipo; una mobilitazione senza precedenti – conclusasi con un diffuso e assordante rumore di pentole – a cui hanno preso parte organizzazioni indigene, movimenti sociali, partiti di opposizione, compresa l’ex guerriglia Farc, ma la partecipazione delle organizzazioni o dei partiti è avvenuta in sordina, senza tentare di mettere il cappello a una mobilitazione nata e diffusa dal basso. 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