","Aumenta l'inquinamento e lo smog al Nord Italia.","post",1708609059,[60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/arpa/","http://radioblackout.org/tag/inquinamento/","http://radioblackout.org/tag/pm10/",[23,64,19],"inquinamento",{"post_content":66,"tags":70},{"matched_tokens":67,"snippet":68,"value":69},[19],"particolato nell'aria, per esempio il \u003Cmark>pm10\u003C/mark>, in questi giorni sia in","I dati sul particolato nell'aria, per esempio il \u003Cmark>pm10\u003C/mark>, in questi giorni sia in Piemonte che in Lombardia indicano un aumento preoccupante di queste sostanze da cui derivano conseguenze sulla salute, in particolare rispetto a malattie respiratorie e cardiovascolari. Legambiente Lombardia ha scritto un comunicato in cui sottolinea la responsabilità degli enti preposti, come Regione e Comune.\r\n\r\nAbbiamo commentato il comunicato con Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia, approfondendo alcuni temi che si intrecciano quando si parla di inquinamento e che riguardano la vivibilità e la sostenibilità delle città in cui viviamo e la maniera di produrre e consumare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Legambiente-Lombardia-2024_02_22_2024.02.22-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n“Da anni con il report Mal’aria di città denunciamo l’emergenza cronica dell’inquinamento atmosferico che soffoca la nostra penisola e che trova, soprattutto in pianura padana, la sua area più vulnerabile. Qui a pesare è anche l’effetto degli allevamenti intensivi e dell’agricoltura. Il risultato finale è una Milano che oggi passa agli onori della cronaca internazionale come una delle città più inquinate al mondo. Per risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico tutelando la salute dei cittadini e garantire città più vivibili, è fondamentale una sinergia su più livelli tra Governo, Regioni e Comuni ai quali lanciamo un appello. Si introduca una vera e propria rivoluzione urbana con misure strutturali e integrate che abbiano al centro una mobilità sempre più sostenibile, il trasporto pubblico locale che deve essere maggiormente incentivato, e prevedendo al tempo stesso azioni concrete per contrastare anche le altre fonti inquinanti come riscaldamento e agricoltura. 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Tra questi ci sono, tra gli altri, Essenon, Salviamo il Meisino, Salviamo la Pellerina, Salviamo i Prati, Salviamo gli alberi di Corso Beglio, e tanti altri comitati di lotta e difesa della \"cosa pubblica\" sul territorio.\r\n\r\nPiccole battaglie che portano però semi di resistenza e pratiche dal basso, come il presidio quasi permanente di Corso Belgio che ha effettivamente presidiato il territorio giorno e notte contro l'abbattimento degli alberi presenti a favore del pero cinese, molto gradevole a livello estetico e più facile da gestire. Un cambiamento che però rischia di esporre un’intera parte della città, abitata da cittadini di cui molti anziani, ad un innalzamento elevato del PM10, per periodo di tempo di almeno dieci anni, e di cancellare una delle poche protezioni al sempre più incessante caldo urbano estivo. Un cambiamento calato dall'alto che inoltre dimostra come la gestione del verde, e del conseguente decoro urbano, sia una questione molto più politica di quanto si possa facilmente pensare.\r\n\r\nDi tutto ciò ne parliamo con una attivista di Resistenza Verde. Ascolta la diretta ai microfoni di Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/resistenza_verde.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","17 Gennaio 2024","2024-01-17 17:59:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Senza-titolo-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"259\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Senza-titolo.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Resistenza Verde a Torino",1705514371,[107,108,109],"http://radioblackout.org/tag/corso-belgio/","http://radioblackout.org/tag/resistenza-verde/","http://radioblackout.org/tag/verde-pubblico/",[27,33,29],{"post_content":112},{"matched_tokens":113,"snippet":115,"value":116},[114],"PM10","ad un innalzamento elevato del \u003Cmark>PM10\u003C/mark>, per periodo di tempo di","Da Aprile 2023 è nato a Torino Resistenza Verde, un coordinamento che comprende diversi comitati che si impegnano nella difesa del verde pubblico e contro le speculazioni edilizie ed economiche nel capoluogo sabaudo. 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Il fronte più caldo del nostro paese è quello del Friuli Venezia Giulia, dove da qualche giorno il Carso arde fin dentro la Slovenia. Nelle prime ore di oggi i dati delle PM10 risultano “molto alti”, con valori in alcune zona anche pesantemente fuori scala: 1.609 microgrammi di pm10 al metro cubo.\r\n\r\nPer una cronaca in diretta su quanto sta succedendo abbiamo raggiunto Riccardo Laterza di Adesso Trieste\r\n\r\n \r\n\r\n[audio ogg=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/riccardo_laterza_incendi_carso_20_7_22.ogg\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nP.S.: L'intervista di questa mattina è in questo momento (h 16) già sorpassata, tragicamente, dai fatti: l'incendio ha fatto esplodere alcuni ordigni della Prima Guerra Mondiale esta degenerando, lambendo un metanodotto. Nel frattempo è scoppiato un nuovo incendio anche in montagna ma non ci sono mezzi per soccorrere entrambi i fronti.\r\n\r\n \r\n\r\nNello scenario attuale, concretizzazione qui e ora di una catastrofe annunciata, spicca per tempismo le mancata attuazione di una \"transizione energetica\" tanto propagandata quanto ambigua fin dalla sua formulazione, oggi (temporanemente?) archiviata di fronte alle pragmatiche necessità che la guerra impone. 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Sono conferme amare, tanto più amare perché riguardano solo un cantiere piccolissimo a paragone di quelli che proveranno ad aprire per la realizzazione dell'opera. I dati sono di Ltf, il General Contractor della Torino Lyon. Non possono esserci dubbi sullo schieramento si Tav, di chi, per obbligo di legge, li ha forniti. I dati sintetizzano i valori di pm10, polveri sottili responsabili di un gran numero di patologie anche mortali, riscontrati nel punto di rilevamento denominato 5.4 a La Maddalena, con un campionamento giornaliero da marzo a settembre 2013.\r\n\r\nLe bugie del commissario alla Torino Lyon, Virano, dei partiti Si Tav, di LTF, di stampa e TV e di alcuni sindaci collaborazionisti hanno le gambe corte.\r\nVale la pena ricordare che sul territorio di Chiomonte, come in ogni altro comune italiano, la massima responsabilità della salute dei cittadini ricade sul sindaco, quel Renzo Pinard, fanatico sostenitore dell'opera, che da anni minaccia a vuoto le dimissioni in caso di militarizzazione del \"suo\" paese. Centinaia di militari di guardia al fortino/cantiere, posti di blocco asfissianti non sono bastati per indurlo alla coerenza.\r\nSe la salute dei suoi compaesani gli sta a cuore quanto la loro libertà, c'é ben poco di buono da aspettarsi. Staremo a vedere.\r\n\r\nMa diamo un'occhiata ai dati.\r\n\r\n\r\n\r\nIl valore massimo di pm10 consentito per legge nelle 24 ore è di 50μg/m3, viene permesso uno sforamento a questo valore per un massimo di 35 giorni all’anno. La media annuale non deve superare i 40μg/m3.\r\n\r\nNoi abbiamo a disposizione nel 2013 i dati per 189 giorni, da marzo a settembre, durante i quali ci sono stati ben 88 sforamenti! Corrisponderebbero a 170 sforamenti l’anno. 5 volte il consentito. Particolarmente allarmanti i valori riscontrati in alcune giornate: il 4 marzo il valore medio era di 179μg/m3, il 12 dello stesso mese 189μg/m3, il 18 aprile 127μg/m3, il 31 luglio 140μg/m3. E stiamo parlando di valori medi giornalieri, non di picchi.\r\n\r\nIl valore medio di concentrazione delle polveri è anch’esso inquietante. In nessun mese è stato inferiore al valore limite (40μg/m3) e la media totale è di 53,3μg/m3. Tenete conto che stiamo parlando di un punto di rilevazione che seppur non distante da una autostrada è pur sempre situato in una ventosa valle alpina! Ma veniamo proprio all’autostrada. Qualcuno potrebbe pensare che questi valori siano dovuti alla circolazione autostradale, cosa sicuramente vera, ma solo in parte. Abbiamo infatti a disposizione anche i rilevamenti fatti da Ltf ante operam, nel 2012 (che poi davvero ante operam non sono, dato che dal luglio 2011 sono iniziati i lavori preparatori). Su 63 giorni campionati ci sono stati 6 sforamento del limite di 50μg/m3, e la media della concentrazione di pm10 è stata di 34,9μg/m3. Nel 2012 vi è 1 sforamento ogni 10 giorni campionati, non quasi 1 sforamento ogni 2 giorni come nel 2013. Non è credibile che emissioni così importanti siano causate dal traffico autostradale, che è rimasto sostanzialmente identico con un leggero calo. Tenete conto che i dati del 2013 si riferiscono per di più a un periodo in cui ancora non era incominciato lo scavo vero e proprio del tunnel, con le colonne di polveri visibili a chiunque abbia la ventura di passare per la Clarea.\r\nCrediamo che questi dati non abbiano bisogno di commenti. Sono la mera conferma delle tesi di chi si oppone all'opera: il Tav oltre ad essere un enorme spreco di risorse pubbliche per un’opera inutile, è anche un grosso rischio per la salute di tutti quanti noi. In nome del profitto di pochi il governo di turno mette a repentaglio la vita di tutti.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Luca Giunti, naturalista e consulente della Comunità montana.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\npolveri_notav","19 Marzo 2014","2014-03-24 11:51:32","Tav. 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Inquinamento, CoVid-19 e clima: un bilancio ecologico sociale del 2020 -facciamo qualche riflessione sul rapporto acclarato tra territori impregnati di smog, cambiamento climatico e incidenza della mortalità da Covid-19.\r\n\r\nPassando in rassegna alcuni studi dell'anno appena trascorso, e prendendo in esame soprattutto il caso lombardo - dove la mortalità ha toccato in media i 240 decessi per 100.000 abitanti (più del doppio della media nazionale) - tentiamo un ragionamento complessivo sull'impatto delle nocività che covano nella pianura padana, uno dei territori più inquinati del continente europeo, segnato da alcuni fattori di devastazione ambientale alquanto significativi: smog (e relativa alta concentrazione di PM10 e PM2.5), consumo di suolo, scarsa attuazione di politiche efficaci per la mobilità dolce e proliferare di allevamenti intensivi.\r\n\r\nSe lo shock della prima ondata aveva posto qualche segnale di ripensamento collettivo su un modello economico e sociale insostenibile - nella percezione diretta di un miglioramento della qualità dell'aria e delle acque (per l'impatto del lockdown) - la \"ripresa\"-apertura estiva ha determinato un recupero-peggioramento con 89 giornate di sforamento dei limiti di particolato (contro le 69 dell'anno precedente), complice la patologica diminuzione di precipitazioni dovuta al climate change.\r\n\r\nDi fronte a sfide sempre più radicali e urgenti, la compagine istituzionale (si prende qui il caso milanese ma vale per tutto il territorio nazionale) si limita a timide campagne di greenwashing, mentre c'è il disperato bisogno d'imporre di uno \"stato di emergenza climatica sociale\" dal basso.\r\n\r\nAi microfoni di Voci dall'Antropocene, Teo di OffTopicLab\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/Voci_II_2021_7.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","14 Gennaio 2021","2021-01-14 17:52:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/49-200x110.png","COVID, SMOG E CLIMA (CON OFF TOPIC) - VOCI DALL’ANTROPOCENE – (ANNO II #7) – 11/01/21",1610646665,[238],"http://radioblackout.org/tag/voci-antropocene/",[195],{"post_content":241},{"matched_tokens":242,"snippet":243,"value":244},[114],"e relativa alta concentrazione di \u003Cmark>PM10\u003C/mark> e PM2.5), consumo di suolo,","A partire da un sintetico contributo del collettivo milanese Off Topic Lab - 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Resta comunque evidente, qualunque sia la precisione e cautela che si voglia mettere avanti,che sul banco degli accusati non può che esserci il riscaldamento globale che amplifica scala e intensità di fenomeni, di per sé non nuovi, che nelle inedite dimensioni dovute al caldo e alla siccità, con temperature in continuo aumento e piogge dimezzate, eccedono la norma causando impatti ecologici di proporzioni ragguardevoli.\r\nSul peggioramento delle condizioni dell'aria nella pianura Padana e in particolare nell'area torinese abbiamo contattato il professor Giuseppe Costa epidemiologo di fama, ordinario di Igiene presso L’Università di Torino che nella sua attività di ricerca si occupa delle determinanti sociali della salute e delle possibilità di accesso alle cure.\r\nSul flagello australiano abbiamo invece ospitato il contributo di Giorgio Vacchiano, ricercatore che si occupa di pianificazione forestale e che ha scritto la scorsa settimana un post su Facebook sulla natura degli incendi che stanno martoriando l’Australia, ripreso da molte testate giornalistiche\r\nIn apertura di trasmissione due montaggi audio dal corteo torinese di sabato 11 gennaio, in solidarietà con Nicoletta Dosio e gli altri perseguitati NoTav e dal presidio del venerdì di Friday for Future, il cui ultimo appuntamento è stato segnato da una presa di posizione esplicita contro i rischi di una nuova guerra tra Stati Uniti ed Iran, sottolineando l'impatto ecologico oltreché politico della presenza di numerosi basi Nato ed Usa nel nostro paese.\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/voci_8a_puntata.mp3\"][/audio]","17 Gennaio 2020","2020-01-17 14:04:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/australia-incendi-thegem-blog-default-770x470-1-200x110.jpg","TIRA UNA BRUTTA ARIA - VOCI DALL’ANTROPOCENE #8 – 13/01/20",1579269861,[238],[195],{"post_content":263},{"matched_tokens":264,"snippet":266,"value":267},[265],"Pm10","l'ispessimento della presenza di polveri \u003Cmark>Pm10\u003C/mark> nell'aria e l'inarrestabile propagarsi, da","Questa puntata di Voci dall'Antropocene si è concentrata su due fenomeni che dalla scala locale a quella globale, testimoniano tragicamente gli effetti ben concreti e misurabili del cambiamento (o meglio surriscaldamento) climatico in atto: l'ormai consueto appuntamento invernale padano con l'ispessimento della presenza di polveri \u003Cmark>Pm10\u003C/mark> nell'aria e l'inarrestabile propagarsi, da oltre tre mesi, di incendi su ampia parte del territorio australiano con conseguenze nefaste per gli esseri viventi di ogni specie.\r\nGli interlocutori che abbiamo raggiunto sono ricercatori e specialisti improntati al più rigoroso metodo scientifico, ben lontani dai toni semplicistici che accompagnano tante prese di parola sui disastri in corso. 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