","Friuli. In lotta contro i poligoni","post",1681265594,[63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/cao-malnisio/","http://radioblackout.org/tag/poligoni-di-tiro/","http://radioblackout.org/tag/pordenone/","http://radioblackout.org/tag/servitu-militari/",[15,69,70,71,23],"cao malnisio","poligoni di tiro","pordenone",{"post_content":73,"post_title":78,"tags":82},{"matched_tokens":74,"snippet":76,"value":77},[75],"di","Il poligono \u003Cmark>di\u003C/mark> Cao Malnisio si trova nel","Il poligono \u003Cmark>di\u003C/mark> Cao Malnisio si trova nel cuore del Friuli. Una delle tante servitù militari imposte sin dal 1945 in quell’area \u003Cmark>di\u003C/mark> confine. Un cancro ambientale per i luoghi che le subiscono. Negli ultimi mesi le lotte antimilitariste sul territorio si sono moltiplicate e, nell’area \u003Cmark>di\u003C/mark> Cao Malnisio ha mosso i suoi primi passi un comitato che sta pian piano crescendo, mettendo in campo presidi, momenti \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta e assemblee popolari. A Celina Meduna c’è un altro poligono all’interno dell’area protetta dei Magravi dove in passato sono stati usati usavano materiali radiottivi, come il Torio. Il paese più vicino a questo poligono è Vivaro, che qualche mese fa fu al centro delle cronache perché durante un’esercitazione venne centrato in pieno un allevamento \u003Cmark>di\u003C/mark> galline. Il caso è stato archiviato, perché non sono riusciti a stabilire da quale carro armato fosse partito il colpo. Una follia che dimostra la costante copertura che i militari italiani e statunitensi continuano ad avere. Non dimentichiamo che quando un Prowler statunitense uccise 13 persone, tranciando i cavi della funivia del Cermis, la torre \u003Cmark>di\u003C/mark> controllo era gestita dagli italiani le cui responsabilità del passaggio sono altrettanto gravi \u003Cmark>di\u003C/mark> quelle dei piloti che decisero \u003Cmark>di\u003C/mark> giocare per i cieli del Friuli. I militari possono derogare da qualsiasi legge. La fanno sempre franca.\r\nLa prossima domenica, intorno al poligono \u003Cmark>di\u003C/mark> Cao Malnisio, ci sarà una passeggiata esplorativa.\r\n\r\nL’appuntamento, scarponi ai piedi, è per le 8,30 al Piano Giais a Pordenone\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Raspa del Comitato No Poligono – Cao Malnisio che ha indetto l’iniziativa.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2023-04-11-stefano-mao-calnisio.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":79,"snippet":81,"value":81},[80],"poligoni","Friuli. 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Alla scorsa edizione parteciparono 600 aziende, 1300 tra acquirenti, venditori e rappresentanti di 30 governi. Il vero fulcro della convention sono gli incontri bilaterali per stringere accordi di cooperazione e vendita: nel 2021 ce ne furono oltre 7.500.\r\nNon solo. A Torino è prevista la costruzione della Città dell'aerospazio, un centro di eccellenza per l’industria bellica aerospaziale. Il nuovo polo bellico sorgerà su terreni di proprietà di Leonardo, che ha annunciato la posa della prima pietra il 28 novembre, giornata di apertura della mostra-mercato.\r\nLa contestazione del mercato delle armi è uno degli obiettivi di un corteo cui parteciperanno delegazioni dalle varie lotte contro le basi militari, i poligoni di tiro, le missioni militari all’estero, il nazionalismo, le frontiere, le guerre, nel sostegno a chi diserta su tutti i fronti in ogni dove.\r\n\r\nSabato 18 novembre\r\nOre 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\nCorteo Antimilitarista\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/2023-11-10-corteo-antimili-federico.mp3\"][/audio]\r\n ","14 Novembre 2023","2023-11-14 15:45:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/2023-11-03-manif-18-nov-color-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/2023-11-03-manif-18-nov-color-212x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/2023-11-03-manif-18-nov-color-212x300.jpg 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/2023-11-03-manif-18-nov-color-724x1024.jpg 724w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/2023-11-03-manif-18-nov-color-768x1087.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/2023-11-03-manif-18-nov-color-1086x1536.jpg 1086w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/2023-11-03-manif-18-nov-color.jpg 1169w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","18 novembre. 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In Italia ci sono 3,2 posti letto ogni mille abitanti, contro i 4,7 della media europea. In Italia i posti letto sono calati del 30 per cento tra il 2000 e il 2017.\r\nIl governo si è gingillato tra banchi a rotelle e ponte sullo stretto ma solo le briciole sono state stanziate per assumere medici, infermieri, assistenti sanitari, per aprire nuovi reparti, per la prevenzione e la cura nel territorio, per le USCA, le unità di assistenza domiciliare.\r\nI sanitari che rendono pubbliche le condizioni in cui sono obbligati a lavorare sono sottoposti a provvedimenti disciplinari e rischiano il posto.\r\nI soldi del recovery found non verranno utilizzati per tutelare la nostra salute, ma per sostenere le imprese, la lobby del cemento e del tondino, l’industria bellica e l’apparato militare.\r\nOggi la sanità è al collasso: i posti letto scarseggiano, non ci sono strutture e personale per curare adeguatamente tutti.\r\nPer chi se le può permettere ci sono le cliniche private, la prevenzione, le cure. Per gli altri la vita è oggi più che mai un terno al lotto. Ma a decidere non è mai il destino. Decidono i governi.\r\nI responsabili siedono sui banchi del parlamento, nei consigli regionali e nelle segreterie di tutti i partiti. Tutti hanno governato, trasformando la salute in business.\r\n\r\nNel 2020 sono stati stanziati circa 26,3 miliardi in spese militari, un miliardo e mezzo in più rispetto al 2019. Calcolate quanti posti letto, quanti ospedali, quanti tamponi, quanta ricerca si potrebbe finanziare con questi 26 miliardi e rotti di euro. Avrete la misura della criminalità di questo e di tutti i governi di questi anni.\r\n\r\nIn questi lunghi mesi è diventato “normale” scegliere chi vive e chi muore in caso “le risorse non siano sufficienti”. Chi è povero, malato, anziano non merita di vivere. La sua vita è un costo insostenibile per chi sceglie di spendere per rinforzare l’apparato bellico che sostiene l’imperialismo tricolore e gli interessi di multinazionali come ENI e Leonardo.\r\nLa bozza di piano pandemico stabilisce che i responsabili di “fughe di notizie” vengano censurati: la verità sulla gestione della pandemia non deve essere resa pubblica.\r\n\r\nI militari, promossi a poliziotti durante la pandemia, sono nelle nostre strade per affiancare le altre forze dell’ordine nella repressione di ogni insorgenza sociale.\r\nSono per le strade dei quartieri dove arrivare a fine mese è sempre più difficile, dove si allungano le file di poveri, senza casa, senza reddito, precari. \r\nLa crisi pandemica che ha colpito la maggior parte dei paesi europei ha prodotto una crisi sociale senza precedenti, che sta innescando momenti di rivolta sociale.\r\nSe non ci sono i soldi per il fitto e le bollette, la tutela della salute diventa un lusso che pochi possono permettersi. Per mettere insieme il pranzo con la cena, molti si sono dovuti adattare ad una miriade di lavori precari sottopagati, senza reali tutele dal rischio di contagio.\r\nLa chiamano pandemia ma è una sindemia, perché il virus colpisce e uccide soprattutto i più poveri, quelli che più degli altri sono colpiti da malattie croniche, che dipendono dallo stile di vita, dall’esposizione all’inquinamento, dal cibo spazzatura, dal mancato accesso a prevenzione e cura.\r\nIl coprifuoco serale, inutile per contenere il virus, è mera ginnastica d’obbedienza, uno dei tanti dispositivi disciplinari sperimentati in vista di possibili insorgenze sociali. La produzione non si deve mai fermare, costi quel che costi, mentre le nostre vite sono sempre più compresse.\r\nIl governo teme le rivolte e elargisce elemosine a scadenza agli imprenditori colpiti dalle chiusure. Ma per i tanti che lavoravano in nero o con contratti di poche settimane non c’è né cassa integrazione, né “ristori”.\r\nIl governo si è preso pieni poteri, ha reso permanente lo stato di emergenza, per avere mano libera nella repressione delle lotte. I tanti pacchetti sicurezza usati per dare scacco agli indesiderabili, ai corpi in eccesso, ai sovversivi non bastano ad un governo che vuole mettere sotto controllo militare l’intera popolazione.\r\n\r\nPresto finiranno blocco degli sfratti e cassa integrazione, presto non ci saranno più salvagente, presto gli ultimi saranno chiamati a pagare un prezzo ancora più alto per la crisi pandemica.\r\nPer il governo le nostre vite non valgono fuori dalla gabbia del produci, consuma, crepa.\r\nLe restrizioni imposte dal governo non basteranno a fermare il virus. Un virus che continuerà a correre finché la logica del profitto e della guerra sarà più importante delle nostre vite.\r\n\r\nFermarli dipende da ciascuno di noi. Salute e giustizia sociale vanno di pari passo.\r\n\r\nLe fabbriche d’armi, le caserme, i poligoni di tiro, le basi militari sono a due passi dalle nostre case.\r\nGettare sabbia negli ingranaggi del militarismo è possibile ed urgente.\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\nAssemblea antimilitarista – Torino\r\nLaboratorio Anarchico Perlanera – Alessandria\r\nLa Miccia – Asti”","9 Febbraio 2021","2021-02-09 17:29:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"282\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-300x282.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-300x282.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-1024x963.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-768x722.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-1536x1444.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu.jpg 1606w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Guerra al covid o guerra ai poveri? #antimilitarista13F",1612891757,[182,183,184,185,186,187],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarista13f/","http://radioblackout.org/tag/giornata-antimilitarista/","http://radioblackout.org/tag/guerra-ai-poveri/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-delle-citta/","http://radioblackout.org/tag/spesa-di-guerra/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[189,190,191,192,193,194],"#antimilitarista13F","giornata antimilitarista","guerra ai poveri","militarizzazione delle città","spesa di guerra","torino",{"post_content":196,"tags":200},{"matched_tokens":197,"snippet":198,"value":199},[80,75,89],"fabbriche d’armi, le caserme, i \u003Cmark>poligoni\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>tiro\u003C/mark>, le basi militari sono a","Sabato 13 febbraio è stata lanciata una giornata \u003Cmark>di\u003C/mark> informazione e lotta antimilitarista in piazza Castello a Torino dalle 15,30.\r\nInterventi, mostre azioni performanti e… Alessio Lega e Guido Baldoni che intervengono su De Andrè e il canzoniere antimilitarista.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Werther della Miccia\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-09-antimili-werther.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2021 02 09 antimili werther\r\n\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> seguito il testo \u003Cmark>di\u003C/mark> presentazione dell’iniziativa:\r\n\r\n“Il governo aumenta la spesa \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra, finanzia la diplomazia in armi dell’Eni in Africa, accelera sul Tav e le altre grandi opere.\r\nA dieci mesi dall’inizio della pandemia nulla è stato fatto per porre rimedio alle scelte criminali dei governi.\r\nNegli ultimi 10 anni sono stati tagliati 43.000 posti \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro nella sanità. 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Ma per i tanti che lavoravano in nero o con contratti \u003Cmark>di\u003C/mark> poche settimane non c’è né cassa integrazione, né “ristori”.\r\nIl governo si è preso pieni poteri, ha reso permanente lo stato \u003Cmark>di\u003C/mark> emergenza, per avere mano libera nella repressione delle lotte. I tanti pacchetti sicurezza usati per dare scacco agli indesiderabili, ai corpi in eccesso, ai sovversivi non bastano ad un governo che vuole mettere sotto controllo militare l’intera popolazione.\r\n\r\nPresto finiranno blocco degli sfratti e cassa integrazione, presto non ci saranno più salvagente, presto gli ultimi saranno chiamati a pagare un prezzo ancora più alto per la crisi pandemica.\r\nPer il governo le nostre vite non valgono fuori dalla gabbia del produci, consuma, crepa.\r\nLe restrizioni imposte dal governo non basteranno a fermare il virus. Un virus che continuerà a correre finché la logica del profitto e della guerra sarà più importante delle nostre vite.\r\n\r\nFermarli dipende da ciascuno \u003Cmark>di\u003C/mark> noi. Salute e giustizia sociale vanno \u003Cmark>di\u003C/mark> pari passo.\r\n\r\nLe fabbriche d’armi, le caserme, i \u003Cmark>poligoni\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>tiro\u003C/mark>, le basi militari sono a due passi dalle nostre case.\r\nGettare sabbia negli ingranaggi del militarismo è possibile ed urgente.\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\nAssemblea antimilitarista – Torino\r\nLaboratorio Anarchico Perlanera – Alessandria\r\nLa Miccia – Asti”",[201,203,205,207,209,212],{"matched_tokens":202,"snippet":189},[],{"matched_tokens":204,"snippet":190},[],{"matched_tokens":206,"snippet":191},[],{"matched_tokens":208,"snippet":192},[],{"matched_tokens":210,"snippet":211},[75],"spesa \u003Cmark>di\u003C/mark> 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Queste armi hanno ucciso milioni di persone, distrutto città e villaggi, avvelenato irrimediabilmente interi territori.\r\nLungo i confini del Bel Paese, in mare ed in montagna, le polizie e le forze armate fanno la guerra ai migranti, che da decenni sono uccisi lungo i confini.\r\nI militari sono sempre più presenti per le strade delle nostre città, nelle periferie dove si allungano le file dei senza casa, senza reddito, precari. Servono a prevenire e reprimere ogni insorgenza sociale, a mettere a tacere chiunque si ribelli.\r\nIn ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per estendere il proprio dominio, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della patria, della religione, degli interessi di pochi potenti.\r\nDa ogni lato di un confine tracciato sulle mappe con la forza delle armi i padroni sfruttano e rubano le vite dei lavoratori e delle lavoratrici. La solidarietà di classe buca e cancella le frontiere degli Stati.\r\nIn ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta, chi straccia le bandiere di ogni nazione, perché sa che solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere ed uguali che può porre fine alle guerre. \r\nOggi ci vorrebbero tutti arruolati.\r\nNoi disertiamo.\r\nNoi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.\r\nNoi siamo al fianco di chi, in ogni dove, diserta la guerra.\r\nVogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.\r\n\r\nA Torino si terranno il 2 e il 4 novembre si terranno due giornate di informazione e lotta.\r\n\r\nSabato 2 novembre\r\nNo alla città dell’aerospazio! 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Un grande corteo antimilitarista ha attraversato le strade di Torino, rompendo la cortina fumogena che avvolge l’industria bellica ed il mercato delle armi aerospaziali nella nostra città.\r\nDal 28 al 20 novembre si terrà all’Oval di Torino l’aerospace and defence meetings, una convention riservata agli addetti ai lavori: fabbriche del settore, governi e organizzazioni internazionali, esponenti delle forze armate, compagnie di contractor.\r\nNell’alveare di uffici che verrà allestito si sottoscriveranno accordi commerciali per le armi che distruggono intere città, massacrano civili, avvelenano terre e fiumi.\r\nC’è chi dice no, c’è chi si mette di mezzo.\r\nQuella di sabato 18 novembre è stata un’importante giornata di lotta al militarismo e alla guerra.\r\nAlla manifestazione, indetta dall’Assemblea antimilitarista, hanno partecipato il “Coordinamento torinese contro la guerra e chi la arma” e delegazioni dalle tante lotte contro basi militari, poligoni di tiro, caserme, fabbriche di morte. C’erano coordinamenti e assemblee territoriali di Livorno, Pisa, Carrara, Reggio Emilia, Palermo, Trieste, Pordenone, Milano, Roma, Ragusa. \r\nIl corteo è partito da Porta Palazzo, il cuore popolare della città, preceduto dalla Murga e dalla Banda degli ottoni con azioni performanti che hanno catalizzato l’attenzione delle tante persone che il sabato pomeriggio attraversano Porta Palazzo.\r\nLa manifestazione si è poi diretta in centro per concludersi in piazza Vittorio.\r\nLungo tutto il percorso ci sono stati interventi delle realtà antimilitariste che hanno partecipato al corteo.\r\nL’industria aerospaziale produce cacciabombardieri, missili balistici, sistemi di controllo satellitare, elicotteri da combattimento, droni armati per azioni a distanza.\r\nAll’Aerospace and defence meetings si giocano partite mortali per milioni di persone in ogni dove: le armi italiane, in prima fila il colosso pubblico Leonardo, sono presenti su tutti i teatri di guerra. Negli stessi giorni verrà posta la prima pietra della città dell’aerospazio, nuovo polo bellico promosso da Leonardo e Politecnico di Torino.\r\nTorino si candida a divenire uno dei principali centri dell’industria bellica del nostro paese.\r\nC’è chi dice no, c’è chi si mette di mezzo.\r\nQuella di sabato 18 novembre è stata un’importante giornata di lotta al militarismo e alla guerra.\r\nAlla manifestazione, indetta dall’Assemblea antimilitarista, hanno partecipato il “Coordinamento torinese contro la guerra e chi la arma” e delegazioni dalle tante lotte contro basi militari, poligoni di tiro, caserme, fabbriche di morte. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/2023-11-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nRudolf Rocker / Il dopoguerra\r\nL’anarchismo tedesco è ancora oggi poco noto alle nostre latitudini. Proveremo a proporvene qualche scampolo in più, come già abbiamo fatto con Landauer, attraverso la lente di Rudolph Rocker.\r\nNel corso della sua straordinaria parabola esistenziale, Rudolf Rocker, uno dei maggiori protagonisti dell'anarchismo tedesco e internazionale, ha profuso la sua attività militante in una molteplicità di contesti sociali e politici, passando dalla Germania di Bismarck alla Londra del movimento operaio yiddish, per approdare infine negli Stati Uniti. 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Ma la mappa delle basi, aeroporti, \u003Cmark>poligoni\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>tiro\u003C/mark>, porti, postazioni radar, caserme è molto densa.\r\nQueste basi sono cruciali per la logistica delle guerre.\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> fronte al rischio \u003Cmark>di\u003C/mark> ulteriore escalation militare la possibilità che il nostro paese venga investito direttamente è sempre più concreta.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger\r\n\r\nSoldi pubblici, chiesa cattolica e terzo settore\r\nLa chiesa cattolica è una rete globale \u003Cmark>di\u003C/mark> tutto rispetto nei tradizionali settori dell’educazione e della sanità.\r\nI governi italiani finanziano le attività private della bottega vaticana.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti, autore \u003Cmark>di\u003C/mark> una ricerca sul tema\r\n\r\nVi proponiamo l’intervista realizzata dai compagni della CNT Toulouse ad un compagno sudanese\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\nore 21\r\nin corso Palermo 46\r\nLeggi \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra. Quando la democrazia diventa fascismo\r\nLa stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde idee sovversive.\r\nQuesti dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur mantenendosi in una cornice universalista. \r\nIl diritto penale del nemico è informato ad una logica \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra. In guerra i nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati \u003Cmark>di\u003C/mark> vita, libertà e dignità. Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.\r\nInterverrà l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nSabato 12 ottobre\r\nore 10,30/13,30\r\npresidio al Balon\r\ncontro il ddl 1660\r\n\r\nDomenica 20 ottobre\r\nAssemblea Antimilitarista\r\ndalle 10 alle 17\r\nA Massenzatico (Reggio Emilia)\r\nPresso le \"Cucine del popolo\", via Beethoven 78\r\nPer info: assembleantimilitarista@gmail.com\r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[440],{"field":105,"matched_tokens":441,"snippet":437,"value":438},[80,75,89],{"best_field_score":165,"best_field_weight":166,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":49,"score":303,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":49},{"document":444,"highlight":456,"highlights":460,"text_match":163,"text_match_info":463},{"comment_count":49,"id":445,"is_sticky":49,"permalink":446,"podcastfilter":447,"post_author":342,"post_content":448,"post_date":449,"post_excerpt":55,"post_id":445,"post_modified":450,"post_thumbnail":451,"post_title":452,"post_type":377,"sort_by_date":453,"tag_links":454,"tags":455},"85105","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-17-novembre-piu-galera-per-i-poveri-e-per-chi-lotta-corteo-antimilitarista-del-18-11-guerra-ai-migranti-antimilitarismo-e-questione-sociale/",[342],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/2023-11-17-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nPiù galera per poveri e per chi lotta\r\nLa stretta securitaria imposta dal nuovo pacchetto sicurezza è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR, nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi osa fare scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale.\r\nUna dinamica che pone al centro le forze dell’ordine, che, oltre a quelle di ordinanza, hanno mano libera nel comprarsi e portare in giro armi, mentre chi resiste alle loro violenze o decide di difendersi dai loro divieti rischia lunghissime detenzioni.\r\nPer le donne incinta o con bimbi sotto un anno di età c’è il carcere se sono recidive. Una norma che Meloni ha definito “contro il borseggio”. Tradotto in chiaro: una norma diretta alle ragazze e alle donne che vivono nelle baraccopoli e per campare sono costrette ai margini di una legalità che tutela sempre e comunque la proprietà privata.\r\n\r\nSabato 18 novembre si terrà a Torino un corteo antimilitarista. Il corteo, promosso dall’Assemblea Antimilitarista, ha l’obiettivo di far uscire dall’opacità il grande mercato delle armi da guerra aerospaziali che si terrà all’Oval a fine mese, quando le maggiori industrie del settore a livello mondiale, i rappresentanti di governi, forze armate e compagnie di contractor faranno buoni affari, in una serie di incontri rigorosamente chiusi al pubblico. Negli stessi giorni verrà posta la prima pietra della città dell’aerospazio, nuovo polo bellico promosso da Leonardo e Politecnico di Torino.\r\nOpporsi ad un futuro per la città legato alla ricerca, produzione e commercio bellici è un modo concreto per opporsi alla guerra e a chi la a(r)ma.\r\nAl corteo parteciperanno delegazioni dalle tante lotte che attraversano i vari territori: contro basi militari, poligoni di tiro e aeroporti militari, caserme e spazi di esercitazione.\r\n\r\nLa guerra ai migranti ha avuto una brusca accelerazione\r\nIl 6 novembre la presidente del consiglio dei ministri Meloni ha sottoscritto con il primo ministro albanese Rama un protocollo per la gestione in territorio albanese dei naufraghi ripescati in mare dalla Marina Militare e dalla Guardia di Finanza.\r\nSiamo arrivati alla realizzazione di campi di concentramento fuori dai confini, luoghi dove sarà ben difficile per i reclusi comunicare con gli avvocati o presentare ricorsi. 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Contestualmente ai morti di Covid, aumentano i decessi di chi soffre di altre malattie.\r\nL’ultima risposta del governo è il lockdown selettivo riservato ai soli non vaccinati, cui verrà permesso solo di lavorare e fare la spesa. Il Green Pass rinforzato consente di mantenere tutto aperto in vista del delirio consumistico di fine anno, punendo chi, per ragioni diverse, ha scelto di non vaccinarsi.\r\nIl Green pass super non è una misura che possa garantire il contenimento della malattia, ma un’ulteriore forma di pressione nei confronti dei non vaccinati, uno strumento di controllo biopolitico, che, con ogni probabilità, innescherà nuove tensioni sociali.\r\nSiamo di fronte ad un incredibile paradosso, la convergenza di due strade divaricate e ostili. Da un lato il governo cui preme solo garantire la produzione e circolazione delle merci e quindi, per il bene dell’economia, dichiara di voler scongiurare un lockdown totale (almeno sin dopo Natale). Dall’altro lato la parte negazionista dei No vax, che a loro volta vogliono impedire chiusure e limitazioni. Anche i No Vax ambiscono a tenere tutto aperto.\r\nI Draghi e i Puzzer sono nemici, ma sono anche l’immagine rovesciata allo specchio l’uno dell’altro.\r\nSullo sfondo la grande paura che segna questi anni. La paura del futuro che non c’è, della crisi climatica, della precarietà sempre più diffusa, di una gestione della salute pubblica, che ci nega come soggetti attivi e consapevoli. La paura che la libertà di movimento, l’unico privilegio di cui gode chi vive nel nord ricco del mondo, venga per sempre messa sotto controllo governativo. \r\nIn questi anni abbiamo assistito attoniti al risorgere potente dei nazionalismi e dei particolarismi, delle religioni e delle guerre sante. Oggi, complice la pandemia, assistiamo all’emergere di movimenti millenaristi, che, se non si inverte la rotta, rischiano di celebrare la fine del mondo in una terrificante cupio dissolvi, con l’unico obiettivo dell’eterna ripetizione di presente. \r\nNe abbiamo discusso con Massimo Varengo\r\n\r\nCronache antimilitariste e prospettive di lotta\r\nLa buona riuscita del corteo dello scorso sabato a Torino è un positivo segnale di crescita delle lotte contro produzione bellica, spesa di guerra, missioni militari all’estero, basi militari e poligoni di tiro. Un concreto orizzonte di lotta che occorre allargare estendendo la rete antimilitarista e moltiplicando gli appuntamenti di lotta su scala locale e nazionale.\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nPolonia. La legge contro l’aborto uccide\r\n“Aborto libero! Assassini”, firmato “A” cerchiata femminista, è la scritta che ha fatto la sua comparsa davanti alla sede del consolato polacco in via Madama Cristina 142 a Torino.\r\nIzabela aveva solo 30 anni. È arrivata all’ospedale di Pszczyna (Polonia) alla ventiduesima settimana di gravidanza, dopo che le si erano prematuramente rotte le acque. I medici hanno tentennato fino alla morte del feto che già evidenziava chiare malformazioni. Giunti al punto di non ritorno è stato applicato un cesareo d’urgenza, ma Izabela non ce l’ha fatta. Era oramai troppo tardi, il suo cuore ha smesso di battere causa shock settico. I fatti si sono consumati a pochi mesi di distanza dalla decisione della Corte Costituzionale - convertita in legge nel gennaio di quest’anno - che rende quasi del tutto impossibile abortire legalmente in Polonia.\r\n\r\nFemminismo e militarismo\r\nIl 25 novembre il monumento al bersagliere in corso Galileo Ferraris a Torino è stato ridisegnato in chiave antimilitarista e antisessista da alcunə anarcofemministə di passaggio. Le vergogne del militarismo sono state coperte, rivelando la natura gerarchica, prevaricatoria, intrinsecamente machista e patriarcale di tutti gli eserciti, che siano essi impegnati in imprese neocoloniali al di fuori dei confini nazionali oppure in operazioni di pattugliamento delle strade dei quartieri popolari. \"Stupratori assassini\" è la scritta appesa a mezz'aria, campeggiante sullo sfondo, così come a restare sullo sfondo sono troppo spesso i corpi violati e/o senza vita di tante donne la cui libertà è perennemente sotto attacco. Patriarcato e ideologia militare vanno a braccetto. Sta a noi tuttə metterci di traverso per scardinare l'ordine che poggia su queste odiose fondamenta.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nLunedì 29 novembre\r\npresidio in piazza Castello contro la presenza a Torino di Lagarde, presidente della BCE\r\nDalle 16,30 \r\n\r\nMartedì 30 novembre\r\nPresidio di lotta di fronte all’ingresso dell’Oval, che ospita la ottava edizione dell’Aerospace and defence meeting – mostra mercato dell’industria bellica aerospaziale. Dalle 12,30\r\n\r\nMercoledì 1 dicembre\r\nassemblea popolare No Tav\r\nore 21 al polivalente di Bussoleno\r\n\r\nSabato 4 dicembre\r\nNo Draghi day promosso dal sindacalismo di base contro la macelleria sociale del governo.\r\nAppuntamento alle 15 in piazza Solferino\r\n\r\nMercoledì 8 dicembre\r\nMarcia popolare No Tav da Borgone a San Didero.\r\nDalle ore 13\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30 (anticipata a martedì 30 novembre e a martedì 7 dicembre per consentire la partecipazione alle iniziative No Tav in valle) \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","29 Novembre 2021","2021-11-29 13:01:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/War-Poverty-Business-refugees-Migrations-1-col-200x110.jpg","Anarres del 26 novembre. La pandemia e l’eterno ritorno del presente. Spezzare le ali del militarismo. Polonia: la legge contro l’aborto uccide. Femministe e antimilitariste...",1638182997,[],[],{"post_content":478},{"matched_tokens":479,"snippet":480,"value":481},[80,75,89,75],"militari all’estero, basi militari e \u003Cmark>poligoni\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>tiro\u003C/mark>. Un concreto orizzonte \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze \u003Cmark>di\u003C/mark> Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-26-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLa strage \u003Cmark>di\u003C/mark> stato continua: è arrivata la quarta ondata, aumentano i contagi ed i morti.\r\nIl vaccino pare aver ridotto la mortalità della malattia, ma l’immunità resta un orizzonte lontano.\r\nIn due anni i governi che si sono succeduti si sono ben guardati dal mettere in campo le misure necessarie a ridurre le possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> contagio nelle fabbriche, nei magazzini, sui trasporti pubblici, nelle scuole. Tutto è peggio \u003Cmark>di\u003C/mark> prima. La prevenzione e la cura \u003Cmark>di\u003C/mark> gravi patologie non trasmissibili già privilegio per chi può pagare, è oggi un miraggio. Contestualmente ai morti \u003Cmark>di\u003C/mark> Covid, aumentano i decessi \u003Cmark>di\u003C/mark> chi soffre \u003Cmark>di\u003C/mark> altre malattie.\r\nL’ultima risposta del governo è il lockdown selettivo riservato ai soli non vaccinati, cui verrà permesso solo \u003Cmark>di\u003C/mark> lavorare e fare la spesa. Il Green Pass rinforzato consente \u003Cmark>di\u003C/mark> mantenere tutto aperto in vista del delirio consumistico \u003Cmark>di\u003C/mark> fine anno, punendo chi, per ragioni diverse, ha scelto \u003Cmark>di\u003C/mark> non vaccinarsi.\r\nIl Green pass super non è una misura che possa garantire il contenimento della malattia, ma un’ulteriore forma \u003Cmark>di\u003C/mark> pressione nei confronti dei non vaccinati, uno strumento \u003Cmark>di\u003C/mark> controllo biopolitico, che, con ogni probabilità, innescherà nuove tensioni sociali.\r\nSiamo \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte ad un incredibile paradosso, la convergenza \u003Cmark>di\u003C/mark> due strade divaricate e ostili. Da un lato il governo cui preme solo garantire la produzione e circolazione delle merci e quindi, per il bene dell’economia, dichiara \u003Cmark>di\u003C/mark> voler scongiurare un lockdown totale (almeno sin dopo Natale). Dall’altro lato la parte negazionista dei No vax, che a loro volta vogliono impedire chiusure e limitazioni. Anche i No Vax ambiscono a tenere tutto aperto.\r\nI Draghi e i Puzzer sono nemici, ma sono anche l’immagine rovesciata allo specchio l’uno dell’altro.\r\nSullo sfondo la grande paura che segna questi anni. La paura del futuro che non c’è, della crisi climatica, della precarietà sempre più diffusa, \u003Cmark>di\u003C/mark> una gestione della salute pubblica, che ci nega come soggetti attivi e consapevoli. La paura che la libertà \u003Cmark>di\u003C/mark> movimento, l’unico privilegio \u003Cmark>di\u003C/mark> cui gode chi vive nel nord ricco del mondo, venga per sempre messa sotto controllo governativo. \r\nIn questi anni abbiamo assistito attoniti al risorgere potente dei nazionalismi e dei particolarismi, delle religioni e delle guerre sante. Oggi, complice la pandemia, assistiamo all’emergere \u003Cmark>di\u003C/mark> movimenti millenaristi, che, se non si inverte la rotta, rischiano \u003Cmark>di\u003C/mark> celebrare la fine del mondo in una terrificante cupio dissolvi, con l’unico obiettivo dell’eterna ripetizione \u003Cmark>di\u003C/mark> presente. \r\nNe abbiamo discusso con Massimo Varengo\r\n\r\nCronache antimilitariste e prospettive \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta\r\nLa buona riuscita del corteo dello scorso sabato a Torino è un positivo segnale \u003Cmark>di\u003C/mark> crescita delle lotte contro produzione bellica, spesa \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra, missioni militari all’estero, basi militari e \u003Cmark>poligoni\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>tiro\u003C/mark>. 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Era oramai troppo tardi, il suo cuore ha smesso \u003Cmark>di\u003C/mark> battere causa shock settico. I fatti si sono consumati a pochi mesi \u003Cmark>di\u003C/mark> distanza dalla decisione della Corte Costituzionale - convertita in legge nel gennaio \u003Cmark>di\u003C/mark> quest’anno - che rende quasi del tutto impossibile abortire legalmente in Polonia.\r\n\r\nFemminismo e militarismo\r\nIl 25 novembre il monumento al bersagliere in corso Galileo Ferraris a Torino è stato ridisegnato in chiave antimilitarista e antisessista da alcunə anarcofemministə \u003Cmark>di\u003C/mark> passaggio. 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Chi non lo rispetta è un untore un assassino, un criminale e non merita pietà.\r\nIn questo modo i veri responsabili, quelli che tagliano la sanità e moltiplicano la spesa militare, quelli che non garantiscono le mascherine neppure agli infermieri, quelli che militarizzano tutto ma non fanno i tamponi perché “costano 100 euro” si firmano l’assoluzione con il plauso dei prigionieri della paura.\r\nNe parliamo con Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo\r\n\r\n“Contro la gerarchia e il dominio. Potere, economia e debito nelle società senza stato” Ce ne parla Andrea Staid, antropologo ed autore di questo libro, che ricorda l’importanza dello sguardo antropologico per spezzare l’immagine di un mondo ad una dimensione in cui siamo forzati a vivere.\r\nLa vocazione dell’antropologia interpretativa non è di rispondere alle nostre domande più profonde, ma di mettere a disposizione risposte che altri hanno già dato e includerle così nell’archivio consultabile di ciò che l’uomo ha detto.\r\n\r\nI media alla corte del Conte-Re.\r\nIl massacro durante durante la rivolta dei prigionieri chiusi in galere sovraffollate senza nessun provvedimento a loro tutela.\r\nGli infermieri sono minacciati di licenziamento se raccontano la verità ai media, sono eroi solo se stanno zitti.\r\n\r\nLa guerra ai poveri al tempo del coronavirus. Atto II: la guerra non si ferma. Missioni militari, esercitazioni, poligoni di tiro vanno a pieno ritmo. E intanto i militari diventano poliziotti. 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