","Francia. Cresce il movimento degli agricoltori","post",1706623095,[62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/politica-agricola/","http://radioblackout.org/tag/proteste-agricoltori/",[18,15,22],{"post_content":67,"tags":72},{"matched_tokens":68,"snippet":70,"value":71},[69],"politica","calmierati) e la nuova PAC, \u003Cmark>politica\u003C/mark> della comunità europea sull’agricoltura sono","In tutto l’esagono si moltiplicano le iniziative di lotta degli agricoltori che protestano contro le misure ultraliberiste dell’Unione Europea. Si tratta di un movimento molto composito, in cui si mescolano le istanze radicali della Confederation Paysanne, che si batte contro l’agroindustria e la grande distribuzione, e quelle dell’estrema destra negazionista del cambiamento climatico e contraria alle misure di tutela dell’ambiente.\r\nIn mezzo, la potente Federazione nazionale dei sindacati degli imprenditori agricoli (FNSEA), molto vicina a Macron, che conta di ottenere il loro sostegno elettorale.\r\nIl governo Macron, che ha inizialmente evitato un atteggiamento muscolare, negli ultimi due giorni, di fronte all’intenzione di bloccare la circolazione e la distribuzione nell’Ile de France, ha minacciato interventi più duri, anche se, al momento non ha dato il via ad attacchi diretti.\r\nL’obiettivo degli agricoltori, che hanno bloccato strade ovunque, è Rungis, il più grande mercato del fresco d’Europa, 1,5 milioni di tonnellate di derrate alimentari entrano ed escono ogni giorno dai suoi 234 ettari di estensione: è una città nella città situata vicino all’aeroporto di Paris-Orly, fondamentale per rifornire i supermercati e i ristoranti della capitale francese.\r\nPrima in Germania, poi in Francia e, sia pure in modo minore, in altri paesi europei, l’aumento dei prezzi del gasolio agricolo (in genere calmierati) e la nuova PAC, \u003Cmark>politica\u003C/mark> della comunità europea sull’agricoltura sono stati la scintilla che ha messo in moto le proteste.\r\nIn Francia nonostante le aperture del governo alle istanze della destra, che ha incamerato risultati sul prezzo del gasolio agricolo e sulla possibilità di utilizzo di pesticidi altrimenti vietati, la protesta non si placa.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza di Radio “Fréquence Paris Plurielle” dove conduce “Vive la sociale!”\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/2024-01-30-contadini-francesi-carrozza.mp3\"][/audio]",[73,75,79],{"matched_tokens":74,"snippet":18},[],{"matched_tokens":76,"snippet":78},[69,77],"agricola","\u003Cmark>politica\u003C/mark> \u003Cmark>agricola\u003C/mark>",{"matched_tokens":80,"snippet":22},[],[82,87],{"field":36,"indices":83,"matched_tokens":84,"snippets":86},[24],[85],[69,77],[78],{"field":88,"matched_tokens":89,"snippet":70,"value":71},"post_content",[69],1157451471441625000,{"best_field_score":92,"best_field_weight":93,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":94,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":96,"highlight":118,"highlights":134,"text_match":90,"text_match_info":142},{"cat_link":97,"category":98,"comment_count":48,"id":99,"is_sticky":48,"permalink":100,"post_author":51,"post_content":101,"post_date":102,"post_excerpt":54,"post_id":99,"post_modified":103,"post_thumbnail":104,"post_thumbnail_html":105,"post_title":106,"post_type":59,"sort_by_date":107,"tag_links":108,"tags":113},[45],[47],"86604","http://radioblackout.org/2024/01/proteste-degli-agricoltori-e-nuova-pac-dalla-sicilia-alla-germania/","In questi giorni le forti proteste degli agricoltori, rappresentate da lunghissime file di trattori che bloccano le principali arterie stradali, sono salite agli onori della cronaca. Dalla Germania si sono estese in Francia e anche in Italia, in particolare al Sud, nelle isole, e in territori di provincia come alcuni casi meno significativi al centro-nord della penisola italiana.\r\n\r\nLe questioni prese in causa sono gli aumenti sul prezzo del gasolio e le nuove linee della politica agricola comune, accusata di non andare a vantaggio della categoria ma di privilegiare interessi altri. In Sicilia, sono state organizzate delle proteste che hanno visto il blocco della Palermo-Sciacca e diversi presidi che indicano la responsabilità anche nella gestione regionale del settore agricolo.\r\n\r\nGli agricoltori tedeschi protestano da settimane contro i tagli ai sussidi previsti dal governo, affermando che la decisione creerebbe notevoli difficoltà finanziarie. Il movimento di protesta ha bloccato diverse autostrade e centri urbani nelle ultime due settimane, culminando in una manifestazione di 30.000 agricoltori e 5.000 trattori a Berlino.\r\n\r\nAbbiamo raggiunto Claudio, agricoltore e insegnante e Giovanni di Trinacria, per farci raccontare le istanze rappresentate dalle mobilitazioni siciliane.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Puparo-2024_01_25_2024.01.25-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nMatteo Metta, agronomo ed esperto di politiche agricole, propone un quadro di lettura a partire dalle condizioni previste dalla PAC e il ruolo dell'Unione Europea in questo contesto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Matteo-Germania-PAC-2024_01_25_2024.01.25-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","25 Gennaio 2024","2024-01-25 14:37:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/proxy-image-1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/proxy-image-1-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/proxy-image-1-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/proxy-image-1-1024x683.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/proxy-image-1-768x512.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/proxy-image-1.jpeg 1199w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Proteste degli agricoltori e nuova PAC: dalla Sicilia alla Germania.",1706193442,[109,110,63,111,112],"http://radioblackout.org/tag/agricoltori/","http://radioblackout.org/tag/europa/","http://radioblackout.org/tag/proteste/","http://radioblackout.org/tag/sovranita-alimentare/",[114,115,15,116,117],"agricoltori","europa","proteste","sovranità alimentare",{"post_content":119,"tags":123},{"matched_tokens":120,"snippet":121,"value":122},[69,77],"e le nuove linee della \u003Cmark>politica\u003C/mark> \u003Cmark>agricola\u003C/mark> comune, accusata di non andare","In questi giorni le forti proteste degli agricoltori, rappresentate da lunghissime file di trattori che bloccano le principali arterie stradali, sono salite agli onori della cronaca. 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Un impegno cui l’Unione dedica poco meno del 40% del suo bilancio annuale.\r\n\r\nIn queste settimane il Parlamento europeo ha avallato 387 miliardi di euro per una nuova politica agricola che, in pratica, significa arrendersi su clima e ambiente.\r\n\r\nPurtroppo questa vicenda si colora anche di una triste ironia. Da un lato le istituzioni europee che in questi mesi hanno provato goffamente a raccogliere le istanze ambientaliste che hanno trovato la loro forma pià mediatica in movimenti come Fridays for Future e tanti altri, incanalandole nelle sedicenti, ma fumose, politiche del Green New Deal. Dall'altra la zootecnica che nelle sue forme brutali di estrattivismo è stato il primo e vero focolaio della pandemia di Covid-19. Ora che i nodi vengono al pettine queste contraddizioni prendono la forma di un incubo nelle decisioni vigliacche del parlamente e della commissione europea.\r\n\r\nNe parliamo con Fabrizio Garbaino allevatore e contadino della Langa astigiana e presidente nazionale dell'Associazione Rurale Italiana - via Campesina Italia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/fabrizio-garbaino.mp3\"][/audio]","20 Novembre 2020","2020-11-27 17:16:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/pac-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/pac-1-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/pac-1-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/pac-1-1024x682.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/pac-1-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/pac-1-1536x1023.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/pac-1.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Europa: Politica Agricola Comune, vincono le lobby",1605872766,[190,191,192],"http://radioblackout.org/tag/agricoltura/","http://radioblackout.org/tag/lobbies/","http://radioblackout.org/tag/unione-europea/",[20,194,195],"lobbies","Unione Europea",{"post_content":197,"post_title":203},{"matched_tokens":198,"snippet":201,"value":202},[199,200],"Politica","Agricola","La \u003Cmark>Politica\u003C/mark> \u003Cmark>Agricola\u003C/mark> Comune (Pac) è uno dei","La \u003Cmark>Politica\u003C/mark> \u003Cmark>Agricola\u003C/mark> Comune (Pac) è uno dei pilastri dell’Unione Europea, individuata fin dai trattati fondativi come una misura volta a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari e contemporaneamente un equo sostentamento agli agricoltori europei. 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Il sistema è ben descritto da Antonio: la solita riforma nuova che continua a dare ai ricchi e alla spirale perversa di grossa imprenditoria, con logiche che vivono nella logica della intensivizzazione... ma i temi sono ancora più complessi, come si evince dal dialogo con Antonio, che sarà presente a Monastero Bormida venerdì 23 gennaio ale 17,30 in piazza Castello 1 per un focus su zootecnia e settore agroalimentare:\r\n\r\n2015.01.22-antonio_crocevia","23 Gennaio 2015","2015-01-26 13:12:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/2015.01.22-crocevia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"273\" height=\"185\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/2015.01.22-crocevia.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Politica agricola comune: ripartizioni di \"fondi\" inique",1421976986,[190,231,232],"http://radioblackout.org/tag/pac/","http://radioblackout.org/tag/poltica-agricola-comune/",[20,234,235],"Pac","poltica agricola comune",{"post_title":237,"tags":240},{"matched_tokens":238,"snippet":239,"value":239},[199,77],"\u003Cmark>Politica\u003C/mark> \u003Cmark>agricola\u003C/mark> comune: ripartizioni di \"fondi\" inique",[241,243,245],{"matched_tokens":242,"snippet":20},[],{"matched_tokens":244,"snippet":234},[],{"matched_tokens":246,"snippet":247},[77],"poltica \u003Cmark>agricola\u003C/mark> comune",[249,251],{"field":208,"matched_tokens":250,"snippet":239,"value":239},[199,77],{"field":36,"indices":252,"matched_tokens":253,"snippets":255},[17],[254],[77],[247],{"best_field_score":214,"best_field_weight":215,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":216,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":258,"highlight":282,"highlights":287,"text_match":212,"text_match_info":290},{"cat_link":259,"category":260,"comment_count":48,"id":261,"is_sticky":48,"permalink":262,"post_author":51,"post_content":263,"post_date":264,"post_excerpt":54,"post_id":261,"post_modified":265,"post_thumbnail":266,"post_thumbnail_html":267,"post_title":268,"post_type":59,"sort_by_date":269,"tag_links":270,"tags":276},[45],[47],"87012","http://radioblackout.org/2024/02/una-prospettiva-ecologista-sulle-proteste-del-settore-agricolo/","In tanti Paesi europei, tra cui anche l’Italia, migliaia di agricoltricx hanno protestato contro misure pensate per rendere maggiormente sostenibile il settore agroalimentare e bloccato le strade con i loro trattori. Già provati dai rincari del costo della vita, dalla crisi energetica e dalle conseguenze della pandemia, lx agricoltricx stanno contestando alcune misure contenute nella Politica Agricola Comune (PAC) adottata dall’Unione Europea e in vari provvedimenti dei singoli Stati, che andrebbero a mettere in ulteriore difficoltà un settore che non vive un periodo particolarmente florido.\r\n\r\nLa protesta dellx agricoltricx e l'attivismo contro il cambiamento climatico vengono raccontati come contrapposti dalla propaganda governativa e dalla retorica autoritaria, sia perché gli uni chiedono di alleggerire il Green Deal, mentre gli altri lo considerano gravemente insufficiente; sia per il diverso trattamento riservatogli finora. I blocchi stradali di realtà ecologiste come Ultima Generazione sono finiti in tribunale e diventati oggetto di decreti ad hoc, mentre quelli dei trattori sono stati pubblicamente sostenuti dal ministro Salvini.\r\n\r\nNel frattempo, i rendimenti di alcune colture sono già stati colpiti dalla povertà dei suoli, dalla mancanza di acqua e da eventi meteorologici estremi che stanno diventando sempre più violenti, insomma dalle conseguenze del cambiamento climatico.\r\n\r\nPossono il fronte dellx agricoltricx e quello dell'eco-attivismo unirsi? L'abbiamo chiesto a un'attivista di Ultima Generazione, con cui abbiamo parlato della PAC, delle misure del governo sull'agricoltura, di transizione agricola e di repressione.\r\n\r\nAscolta e scarica l'approfondimento:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/protesteagricoltori.mp3\"][/audio]","6 Febbraio 2024","2024-02-06 15:41:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/protests-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"161\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/protests-300x161.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/protests-300x161.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/protests.png 751w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Una prospettiva ecologista sulle proteste del settore agricolo",1707234095,[271,272,273,274,275],"http://radioblackout.org/tag/ambientalismo/","http://radioblackout.org/tag/blocchi-stradali/","http://radioblackout.org/tag/ecologismo/","http://radioblackout.org/tag/transizione-ecologica/","http://radioblackout.org/tag/ultima-generazione/",[277,278,279,280,281],"ambientalismo","blocchi stradali","ecologismo","transizione ecologica","ultima generazione",{"post_content":283},{"matched_tokens":284,"snippet":285,"value":286},[199,200],"contestando alcune misure contenute nella \u003Cmark>Politica\u003C/mark> \u003Cmark>Agricola\u003C/mark> Comune (PAC) adottata dall’Unione Europea","In tanti Paesi europei, tra cui anche l’Italia, migliaia di agricoltricx hanno protestato contro misure pensate per rendere maggiormente sostenibile il settore agroalimentare e bloccato le strade con i loro trattori. 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I blocchi stradali di realtà ecologiste come Ultima Generazione sono finiti in tribunale e diventati oggetto di decreti ad hoc, mentre quelli dei trattori sono stati pubblicamente sostenuti dal ministro Salvini.\r\n\r\nNel frattempo, i rendimenti di alcune colture sono già stati colpiti dalla povertà dei suoli, dalla mancanza di acqua e da eventi meteorologici estremi che stanno diventando sempre più violenti, insomma dalle conseguenze del cambiamento climatico.\r\n\r\nPossono il fronte dellx agricoltricx e quello dell'eco-attivismo unirsi? 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L’allargamento del conflitto rimane una realtà, che ha visto il moltiplicarsi di fronti nell’ultimo mese, Iran, Iraq, Pakistan, Mar Rosso, che si aggiungono a quelli già aperti all’indomani del 7 ottobre, come il Libano e, a ruota, la Siria. All’ordinanza emessa dalla Corte Penale Internazionale Israele ha risposto mettendo sotto accusa la Unrwa, certo non una novità, se non fosse che questa volta si é arrivato al defunding dell’agenzia, voluto da USA, Canada e Australia con dietro mezza Europa, Italia, Germania e Francia in testa. Registriamo negli ultimi due giorni le dichiarazioni di USA e Gb che fanno sapere di essere disposti a un riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese. Messaggio per Netanyahu? Nel mentre il governo israeliano continua a scricchiolare anche sotto i colpi delle élite che si oppongono a Netanyahu e di quella parte della popolazione che chiede a gran voce la liberazione di tutti gli ostaggi superstiti a qualunque costo.\r\n\r\n-------------------------------------------------\r\n\r\nRitorniamo nella seconda parte di trasmissione sulla protesta degli agricoltori. A Bruxelles grandi cortei di trattori giungono da Belgio, Germania e Francia fin sotto le porte del parlamento europeo facendo tremare la cancelleria della Von Der Leyer: inutile il tentativo di stemperare gli animi concedendo qualcosa in termini di dazi sul grano ucraino e deroghe per la rotazione obbligatoria dei terreni. In un clima surreale, tra roghi, mezzi agricoli nel centro cittadino, una presenza di forze dell’ordine apparentemente scarna, molti – Orban e Meloni in testa - provano a saltare sul carro della protesta improvvisandosi portavoce delle sue ragioni.\r\n\r\nAnche qui da noi in Piemonte le manifestazioni continuano. Mercoledì 31 Gennaio cortei di trattori hanno bloccato le strade di Alessandria, Cuneo, Vercelli, Novara e del Canavese. Le piazze animate quasi solo esclusivamente da contadini e contadine, allevatori e allevatrici non hanno registrato particolari tensioni con le forze dell’ordine. Saltava all’occhio la presenza di giovani in un comparto caratterizzato, almeno in Europa, da un età media altissima e una diffidenza verso le unioni sindacali del mondo agricolo (Cia, Confagricoltura e Coldiretti) e verso qualsiasi personaggio che provi a “cavalcare le proteste”. Per farci aggiornare su quanto accaduto e cominciare ad abbozzare le caratteristiche particolari del comparto agricolo piemontese abbiamo raggiunto ai nostri microfoni Fabrizio Garbarino dell’Associazione Rurale Italiana.\r\nDopo aver provato a ragionare intorno alle piazze piemontesi, con il nostro corrispondente dalla Francia abbiamo ricostruito la genesi e l’evoluzione della tanto contestata Politica Agricola Comune (PAC).\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/la-fine-01-02.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nToi Staff (TIMES OF ISRAEL) - In critique of PM, Eisenkot says talk of ‘absolute defeat’ of Hamas is a tall tale\r\n\r\nFrancesca Mannocchi - Le paure e i dubbi delle famiglie degli ostaggi di Hamas, Gerusalemme divisa\r\n\r\nFrancesca Mannocchi - Tra i pacifisti di Israele, il racconto di chi rifiuta la guerra: “Ci chiamano nazisti e traditori”\r\n\r\nJohn J. 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In un clima surreale, tra roghi, mezzi agricoli nel centro cittadino, una presenza di forze dell’ordine apparentemente scarna, molti – Orban e Meloni in testa - provano a saltare sul carro della protesta improvvisandosi portavoce delle sue ragioni.\r\n\r\nAnche qui da noi in Piemonte le manifestazioni continuano. Mercoledì 31 Gennaio cortei di trattori hanno bloccato le strade di Alessandria, Cuneo, Vercelli, Novara e del Canavese. Le piazze animate quasi solo esclusivamente da contadini e contadine, allevatori e allevatrici non hanno registrato particolari tensioni con le forze dell’ordine. Saltava all’occhio la presenza di giovani in un comparto caratterizzato, almeno in Europa, da un età media altissima e una diffidenza verso le unioni sindacali del mondo agricolo (Cia, Confagricoltura e Coldiretti) e verso qualsiasi personaggio che provi a “cavalcare le proteste”. Per farci aggiornare su quanto accaduto e cominciare ad abbozzare le caratteristiche particolari del comparto agricolo piemontese abbiamo raggiunto ai nostri microfoni Fabrizio Garbarino dell’Associazione Rurale Italiana.\r\nDopo aver provato a ragionare intorno alle piazze piemontesi, con il nostro corrispondente dalla Francia abbiamo ricostruito la genesi e l’evoluzione della tanto contestata \u003Cmark>Politica\u003C/mark> \u003Cmark>Agricola\u003C/mark> Comune (PAC).\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/la-fine-01-02.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nToi Staff (TIMES OF ISRAEL) - In critique of PM, Eisenkot says talk of ‘absolute defeat’ of Hamas is a tall tale\r\n\r\nFrancesca Mannocchi - Le paure e i dubbi delle famiglie degli ostaggi di Hamas, Gerusalemme divisa\r\n\r\nFrancesca Mannocchi - Tra i pacifisti di Israele, il racconto di chi rifiuta la guerra: “Ci chiamano nazisti e traditori”\r\n\r\nJohn J. 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Il 31 gennaio 2024 è stato approvato un protocollo di intesa relativo all’agricoltura di precisione, o agricoltura 4.0, tra il Politecnico di Torino e il Comune di Saluzzo, che da 78 anni ospita la \"Mostra della Meccanica Agricola\", dove oggi vengono esposti enormi trattori e macchine per lavorare la terra sempre più \"smart\" e costosi. Dopo lo sradicamento dell'agricoltura contadina, di fronte alla possibile conflittualità dei braccianti sfruttati, la pax capitalista sancita dall'alleanza tra grande capitale agroindustriale, politica, polizia e cooperative trova nel Datacenter un fondamentale alleato. I droni con AI per la raccolta delle mele fabbricati dall'israeliana Tevel e sperimentati a Saluzzo dall'azienda Rivoira possono lavorare 24 ore su 24, svolgendo la loro mansione con efficienza e soprattutto senza protestare.\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nContro la sacralizzazione della tecnologia, apriamo la scatola nera del Datacenter con un compagno con cui in passato abbiamo già abbozzato alcune riflessioni sull'endiadi guerra e tecnica.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/datacenterfin.mp3\"][/audio]\r\n\r\n00:00:00 - Aprire la scatola nera: cos'è un datacenter?\r\n00:07:37 - Storia sociale del datacenter (I): centralizzazione e guerra di classe\r\n00:14:13 - Storia sociale del datacenter (II): un'industria urbana\r\n00:19:00 - Guerra esterna e interna, agricoltura di precisione, telemedicina, e-governance, fintech: il boom dell'AI e dei data center\r\n00:28:11 - Spazialità (I): Starlink, Armada, la \"nuova frontiera\" dello spazio e la centralità dello Stato nei processi di accumulazione del capitalismo digitale\r\n00:38:42 - Spazialità (II): datacenter e \"città dei varchi\"\r\n00:45:10 - Torino e i datacenter: spazi industriali dismessi, vicinanza a Milano e ruolo di Politecnico, Leonardo e comparto militare dell'Aerospazio\r\n00:53:46 - Italia, perno digitale nel Mediterraneo?\r\n00:55:58 - Tecnologia della memoria e vita umana: il datacenter come oracolo\r\n01:02:47 - La macchina che si emancipa dall'uomo, il cervello come macchina. Contro il millenarismo tecnologico tecno-utopico e tecno-distopico, contro il mito dell'equivalenza tra umano e tecnica, l'impensato della sacralizzazione della tecnologia\r\n01:13:43 - Datacenter e regimi di visibilità (I): il mito della sostenibilità ambientale, tra nucleare e geoingegneria\r\n01:17:39 - Datacenter e regimi di visibilità (II): il mito dell'automazione, l'addestramento alla vergogna prometeica\r\n01:20:22 - Vampirizzazione dell'ecosistema e rimosso delle miniere\r\n01:25:58 - \"Se Google diventa il mio vicino, ci sarà ancora acqua?\": ambiguità delle proteste contro i datacenter, indicazioni per una lotta fondamentale\r\n\r\n \r\n\r\n\"Come possiamo attaccare una realtà che ci è nemica, senza conoscerla a fondo? Ecco, a ben riflettere, la risposta non era difficile. In effetti, ad esempio, ci piace molto attaccare la polizia, ma nessuno di noi si fa poliziotto per questo. Ci si documenta: la polizia che cosa fa? che tipo di randello usa? Si mettono insieme quel poco di conoscenze che permettono ad occhio e croce di individuare il poliziotto. In altre parole, se dobbiamo attaccare il poliziotto, che è una cosa che ci piace moltissimo, non ci facciamo poliziotti per questo, ci limitiamo ad acquisire alcune conoscenze in merito alla polizia. Per attaccare la nuova tecnologia, allo stesso modo, non è necessario essere ingegneri, ma possiamo acquisire delle conoscenze abbastanza facili, tutte quelle indicazioni pratiche che ci permettono di poterla attaccare. Ma da questo problema viene fuori un altro problema, molto più importante: la nuova tecnologia non è un fantasma astratto, è una cosa concreta. Ad esempio, il sistema internazionale delle comunicazioni è un fatto concreto. Per riuscire a costruirci immagini astratte nella testa, deve distribuirsi nel territorio. È in questo campo che vengono usati i nuovi materiali, poniamo nella costruzione dei cavi di trasmissione, ed è in questo campo che diventa importante conoscere la tecnologia, non come funziona nel suo aspetto produttivo, ma come si distribuisce realmente nel territorio. Cioè dove sono i centri di gestione (che sono sempre molteplici), dove sono i canali di comunicazione, tutte cose che non sono idee astratte, ma cose fisiche, oggetti che corrono nello spazio e che garantiscono il controllo. Intervenire con un sabotaggio in queste strutture, è facilissimo, difficile è sapere dove sono collocati i cavi. Ad un certo punto diventa indispensabile conoscere la distribuzione della tecnologia. Questo, pensiamo, sarà sicuramente il problema rivoluzionario più importante dei prossimi anni\". (Nuove svolte del capitalismo)\r\n\r\n[caption id=\"attachment_95929\" align=\"aligncenter\" width=\"1024\"] A Saluzzo, i droni dell'israeliana Tevel raccolgono la frutta per l'azienda Rivoira.[/caption]","25 Febbraio 2025","2025-06-01 18:36:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/incendie-ovh-1-696x435-1-200x110.jpg","Datacenter, il lato sommerso dell'AI-ceberg. Tecnica, guerra, sacralità.",1740515886,[351],"http://radioblackout.org/tag/guerra/",[311],{"post_content":354},{"matched_tokens":355,"snippet":356,"value":357},[200],"ospita la \"Mostra della Meccanica \u003Cmark>Agricola\u003C/mark>\", dove oggi vengono esposti enormi","Happy Hour. Pillole sintetiche dal mondo-guerra.\r\n1.3 (24.02.25)\r\n\"Torino, l’Ai cerca spazio in città: in arrivo altri 5 data center. Appena inaugurato quello di Rai way in via Verdi, la Cittadella dell’Aerospazio di corso Marche ipotizza un grande server in tandem con Leonardo. 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I droni con AI per la raccolta delle mele fabbricati dall'israeliana Tevel e sperimentati a Saluzzo dall'azienda Rivoira possono lavorare 24 ore su 24, svolgendo la loro mansione con efficienza e soprattutto senza protestare.\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nContro la sacralizzazione della tecnologia, apriamo la scatola nera del Datacenter con un compagno con cui in passato abbiamo già abbozzato alcune riflessioni sull'endiadi guerra e tecnica.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/datacenterfin.mp3\"][/audio]\r\n\r\n00:00:00 - Aprire la scatola nera: cos'è un datacenter?\r\n00:07:37 - Storia sociale del datacenter (I): centralizzazione e guerra di classe\r\n00:14:13 - Storia sociale del datacenter (II): un'industria urbana\r\n00:19:00 - Guerra esterna e interna, agricoltura di precisione, telemedicina, e-governance, fintech: il boom dell'AI e dei data center\r\n00:28:11 - Spazialità (I): Starlink, Armada, la \"nuova frontiera\" dello spazio e la centralità dello Stato nei processi di accumulazione del capitalismo digitale\r\n00:38:42 - Spazialità (II): datacenter e \"città dei varchi\"\r\n00:45:10 - Torino e i datacenter: spazi industriali dismessi, vicinanza a Milano e ruolo di Politecnico, Leonardo e comparto militare dell'Aerospazio\r\n00:53:46 - Italia, perno digitale nel Mediterraneo?\r\n00:55:58 - Tecnologia della memoria e vita umana: il datacenter come oracolo\r\n01:02:47 - La macchina che si emancipa dall'uomo, il cervello come macchina. Contro il millenarismo tecnologico tecno-utopico e tecno-distopico, contro il mito dell'equivalenza tra umano e tecnica, l'impensato della sacralizzazione della tecnologia\r\n01:13:43 - Datacenter e regimi di visibilità (I): il mito della sostenibilità ambientale, tra nucleare e geoingegneria\r\n01:17:39 - Datacenter e regimi di visibilità (II): il mito dell'automazione, l'addestramento alla vergogna prometeica\r\n01:20:22 - Vampirizzazione dell'ecosistema e rimosso delle miniere\r\n01:25:58 - \"Se Google diventa il mio vicino, ci sarà ancora acqua?\": ambiguità delle proteste contro i datacenter, indicazioni per una lotta fondamentale\r\n\r\n \r\n\r\n\"Come possiamo attaccare una realtà che ci è nemica, senza conoscerla a fondo? Ecco, a ben riflettere, la risposta non era difficile. In effetti, ad esempio, ci piace molto attaccare la polizia, ma nessuno di noi si fa poliziotto per questo. Ci si documenta: la polizia che cosa fa? che tipo di randello usa? Si mettono insieme quel poco di conoscenze che permettono ad occhio e croce di individuare il poliziotto. In altre parole, se dobbiamo attaccare il poliziotto, che è una cosa che ci piace moltissimo, non ci facciamo poliziotti per questo, ci limitiamo ad acquisire alcune conoscenze in merito alla polizia. Per attaccare la nuova tecnologia, allo stesso modo, non è necessario essere ingegneri, ma possiamo acquisire delle conoscenze abbastanza facili, tutte quelle indicazioni pratiche che ci permettono di poterla attaccare. Ma da questo problema viene fuori un altro problema, molto più importante: la nuova tecnologia non è un fantasma astratto, è una cosa concreta. Ad esempio, il sistema internazionale delle comunicazioni è un fatto concreto. Per riuscire a costruirci immagini astratte nella testa, deve distribuirsi nel territorio. È in questo campo che vengono usati i nuovi materiali, poniamo nella costruzione dei cavi di trasmissione, ed è in questo campo che diventa importante conoscere la tecnologia, non come funziona nel suo aspetto produttivo, ma come si distribuisce realmente nel territorio. Cioè dove sono i centri di gestione (che sono sempre molteplici), dove sono i canali di comunicazione, tutte cose che non sono idee astratte, ma cose fisiche, oggetti che corrono nello spazio e che garantiscono il controllo. Intervenire con un sabotaggio in queste strutture, è facilissimo, difficile è sapere dove sono collocati i cavi. Ad un certo punto diventa indispensabile conoscere la distribuzione della tecnologia. Questo, pensiamo, sarà sicuramente il problema rivoluzionario più importante dei prossimi anni\". (Nuove svolte del capitalismo)\r\n\r\n[caption id=\"attachment_95929\" align=\"aligncenter\" width=\"1024\"] A Saluzzo, i droni dell'israeliana Tevel raccolgono la frutta per l'azienda Rivoira.[/caption]",[359],{"field":88,"matched_tokens":360,"snippet":356,"value":357},[200],1155199671761633300,{"best_field_score":363,"best_field_weight":291,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":364,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"1112386306048","1155199671761633393",{"document":366,"highlight":378,"highlights":383,"text_match":361,"text_match_info":386},{"comment_count":48,"id":367,"is_sticky":48,"permalink":368,"podcastfilter":369,"post_author":301,"post_content":370,"post_date":371,"post_excerpt":54,"post_id":367,"post_modified":372,"post_thumbnail":373,"post_title":374,"post_type":325,"sort_by_date":375,"tag_links":376,"tags":377},"90699","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-21-giugno-scienza-colonialismo-e-guerra-avviso-orale-fogli-di-via-sorveglianza-speciale-militari-in-citta/",[301],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-21-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nScienza, colonialismo e guerra\r\nDa qualche anno le connessioni tra ricerca scientifica, colonialismo e guerra sono divenute fulcro delle riflessioni di chi si batte contro la liason dangereuse tra università, industria, controllo sociale.\r\nSi tratta di relazioni che costitutivamente caratterizzano alcune discipline ma da cui nessuna è realmente esente.\r\nIl ruolo delle scienze dure è facilmente percepibile ma, in realtà molte discipline apparentemente distanti dalla logica del profitto e del dominio hanno avuto e continuano ad avere origini strettamente connesse con la guerra e la conquista.\r\nAntropologi e geografi hanno preceduto ed accompagnato militari, preti e mercanti nell’azione colonizzatrice, favorendo con le loro ricerche sia l’azione militare, sia l’insediamento dei colonizzatori.\r\nPrendendo le mosse dalla critica al positivismo per approdare alla Standpoint theory sino alla responsabilità morale di chi fa ricerca analizzeremo la questione assumendo il punto di vista di uno studioso di geografia critica.\r\nNe abbiamo parlato con Federico Ferretti dell’Università di Bologna\r\n\r\nAvviso orale, fogli di via, sorveglianza speciale\r\nLa scorsa settimana i carabinieri hanno notificato ad un compagno di Trieste un provvedimento di “avviso orale”.\r\nDi seguito alcuni stralci de comunicato del gruppo anarchico Germinal:\r\n“L’avviso orale è una misura preventiva – o meglio - propedeutica all’applicazione di misure preventive quali il foglio di via o la sorveglianza speciale. Inoltre, il provvedimento può comportare prescrizioni o divieti, quali ad esempio il ritiro della patente o l’interdizione a frequentare determinati luoghi o persone.\r\nLa storia delle misure preventive, comminate cioè non a seguito di una specifica condanna, inizia nell’Ottocento con la repressione “degli oziosi e dei vagabondi”. È evidente quindi fin da subito come non si tratti tanto di punire un’azione quanto di sanzionare una condotta o una scelta di vita.\r\nTali misure hanno ovviamente larga diffusione negli anni del fascismo storico, quando ne viene accentuato il carattere di strumento volto a colpire gli oppositori politici.\r\n\r\nCon la nascita della Repubblica italiana poco cambia, le leggi si susseguono e i provvedimenti preventivi restano, fino a venir di fatto inglobati nel cosiddetto Codice Antimafia nel 2011; ivi si indicano, molto genericamente, i destinatari dell’avviso orale come “coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi; coloro che per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose; coloro che per il loro comportamento debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, comprese le reiterate violazioni del foglio di via obbligatorio di cui all’ articolo 2, nonché dei divieti di frequentazione di determinati luoghi previsti dalla vigente normativa che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica”.\r\n(…)\r\nIn ambito politico, sempre più il diritto amministrativo va a sommarsi – quando non a sostituirsi – al diritto penale come strumento repressivo.\r\nFra tutte, l’avviso orale forse è la misura più “semplice” ed “economica”, volta palesemente e unicamente a minacciare e intimidire i/le compagn* più attiv*.\r\nInoltre, essendo un atto amministrativo, ribalta l’onere della prova sulla persona colpita e le possibilità di difendersi sono molto minori rispetto ai procedimenti penali. A questo va necessariamente aggiunto che il diritto amministrativo non contempla, a differenza di quello penale, l’istituto del gratuito patrocinio, nel solco di una cosiddetta giustizia sempre più classista.\r\n\r\nPer tutte queste ragioni le misure preventive vengono usate sempre più spesso contro i/le militanti delle varie aree del movimento: solo nella nostra regione questo è il quinto avviso nel giro di poche settimane, cui si sommano vari fogli di via e decine di denunce, arrivate anche a seguito di episodi di ben poco conto.\r\n\r\nE poco importa se poi queste denunce finiscono molto spesso – fortunatamente - in assoluzioni o non luoghi a procedere: intanto si sono tenut* fuori gioco per anni compagn* e le realtà collettive devono investire cospicue forze per difendersi dalla repressione e per raccogliere fondi per le spese legali.\r\n\r\nSappiamo che, quando si lotta al di fuori e contro le istituzioni, la repressione arriva; ma balza agli occhi quanto il livello repressivo si innalzi costantemente, mettendo in discussione ogni giorno che passa gli spazi di agibilità politica e sociale di tutt*. Ormai qualsiasi episodio, anche il più minuscolo, viene perseguito con accanimento, con sprezzo tanto del ridicolo quanto dello sperpero di risorse pubbliche sottratte costantemente a ben più utili fini.\r\nAnche l’avviso arrivato al nostro compagno farebbe ridere se fossimo in una candid camera: si basa su un paio di condanne risalenti ad oltre vent’anni fa e su presunte violazioni da accertarsi in un processo che deve appena iniziare, alla faccia della certezza del diritto.\r\n\r\nÈ ben chiaro l’intento: silenziare tutte quelle realtà che non ci stanno a vedere la nostra città ridotta ad un parco giochi per turisti, a spese dell’ambiente e delle condizioni di vita dei ceti popolari.\r\nAnche se la rassegnazione e la delega sono ancora realtà maggioritarie nella nostra società, le istituzioni temono che, con l’inasprirsi della crisi sociale e ambientale, le contraddizioni prima o poi siano destinate a esplodere.\r\nDi fronte a scenari di guerre sempre più devastanti, in un mondo in cui la catastrofe ecologica incombe e i ricchi sono sempre più ricchi mentre le risorse si vanno esaurendo, crediamo fermamente che ribellarsi sia non solo giusto, ma indispensabile per provare a invertire la rotta.\r\nOccorre respingere ogni tentativo di criminalizzazione e isolamento dei compagni e delle compagne colpite dalla repressione, allargando le reti sociali di lotta, moltiplicando gli spazi di autogestione e sostenendo tutte le strutture collettive di autodifesa che i movimenti si sono dati. (...)\r\nNe abbiamo parlato con Federico, il compagno “avvisato”\r\n\r\nSatnam Singh. Ucciso da stato e padroni\r\nLavorava in nero in un’azienda agricola di Borgo Santa Maria, frazione di Latina. É morto all’ospedale San Camillo di Roma dopo che un macchinario per stendere e riavvolgere il nylon sulle serre gli aveva staccato un braccio.\r\nLasciato ad agonizzare per oltre due ore è stato caricato con la moglie, anche lei operaia della stessa azienda, su un un furgone che lo ha lasciato davanti alla sua casa, il braccio mozzato in una cassetta della frutta. Solo allora i suoi familiari hanno potuto chiamare i soccorsi. Ma era ormai troppo tardi per salvargli la vita.\r\nUna storia tragicamente normale nei campi del Belpaese, dove i braccianti senza documenti sono merce a poco prezzo e di nessun valore, perché costantemente ricambiabile.\r\nI responsabili diretti della sua morte sono il padrone e il caporale, ma i mandanti siedono in parlamento.\r\nNe abbiamo parlato con Simone Bisacca, avvocato del lavoro\r\n\r\nMilitari in città. La trovata del sindaco\r\nDa gennaio alcune aree della nostra città sono sottoposte a controllo militare quotidiano. In un primo tempo i soldati dell’operazione “Strade Sicure” sono stati inviati solo in Barriera di Milano: da aprile le pattuglie interforze sono anche a San Salvario e Aurora.\r\nSono presidi molto scenografici con esibizione di soldati in mimetica, mitra spianati, e blindati Lince con il supporto di polizia e carabinieri.\r\nTutte le suppellettili necessarie ad alimentare un clima di guerra sono state messe in campo.\r\nIn questi giorni il sindaco di Torino ha dichiarato che chiederà al prefetto che i presidi fissi siano sostituiti da un controllo diffuso sul territorio, meno visibile ma, a suo avviso, più “efficace”. Lo Russo vuole cambiare la cartolina delle periferie torinesi.\r\nIn questi mesi gli antimilitaristi hanno contestato in più occasioni i presidi di “Strade Sicure”, ed ogni volta i militari se ne sono andati: la governance metropolitana teme che l’opposizione all’occupazione militare si allarghi.\r\nIl sindaco prova a correre ai ripari rendendo meno visibile, sul piano simbolico e materiale, la presenza dei militari nel quartiere.\r\nNella sostanza cambierebbe ben poco.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, campi di concentramento\r\nore 11\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","25 Giugno 2024","2024-06-25 14:59:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/graffiti-200x110.png","Anarres del 21 giugno. 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