","Cosa celano le pressioni di Rabat sulla UE","post",1622392909,[59,60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71],"http://radioblackout.org/tag/elfarodeceuta/","http://radioblackout.org/tag/janmarot/","http://radioblackout.org/tag/karimetref/","http://radioblackout.org/tag/ceutamelilla/","http://radioblackout.org/tag/frontepolisario/","http://radioblackout.org/tag/mohammedvi/","http://radioblackout.org/tag/rabat/","http://radioblackout.org/tag/rasd/","http://radioblackout.org/tag/saharaoccidentale/","http://radioblackout.org/tag/ceuta/","http://radioblackout.org/tag/hirak/","http://radioblackout.org/tag/rif/","http://radioblackout.org/tag/saharawi/",[73,74,75,76,77,78,79,80,81,82,15,83,12],"#@elfarodeceuta","#@janmarot","#@karimetref","#ceutamelilla","#frontepolisario","#mohammedvi","#rabat","#rasd","#saharaoccidentale","Ceuta","rif",{"post_content":85,"tags":90},{"matched_tokens":86,"snippet":88,"value":89},[87,12],"popolo","potersi annettere il territorio del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> \u003Cmark>saharawi\u003C/mark>. Ma i legami tra Polisario","Rabat preme sulla UE per proseguire l'occupazione coloniale e lo fa usando anche le bombe umane da riversare come sale sulle ferite razziste della Comunità europea: contiene talmente tanti disperati alle porte delle enclave spagnole in terra africana, vestigia veterocoloniale, che può riversarli come massa critica quando gli serve per rivendicare sovranità su un territorio occupato da quasi 50 anni con una formula neocoloniale e per procura dell'industria francese che ha bisogno di fosfati. Manifestazioni di confini selettivi, più che porosi, che lasciano filtrare solo unilateralmente.\r\nMa l'uso di queste forme di ricatto, tenere sotto scacco attraverso il controllo di un elemento considerato invasivo dal mondo opulento, da cosa è dettato in realtà? non può trattarsi solo della presenza del presidente della repubblica araba \u003Cmark>saharawi\u003C/mark> democratica (Rasd), gravemente malato, a scatenare una tale furia. In realtà le cause sono nella crisi economica che attraverso tutto il Maghreb: sia l'Algeria – da sempre rivale del Marocco – alle prese con le rivolte dell'Hirak, e la diplomazia algerina era il principale sostegno per gli esuli \u003Cmark>saharawi\u003C/mark> in territorio algerina; sia la Tunisia, che dopo 10 anni dalla cacciata di Ben Ali vede acuite le disparità tra classi sociali; la Libia si dibatte ancora in una guerra per procura infinita con divisioni lancinanti; il Marocco è in forti difficoltà economiche, a causa del Covid, e le tensioni interne sono ai massimi dalla morte di Hassan II (2001), un periodo di forti repressioni, che per tradizione scaturiscono innanzitutto nel Rif – vera ispirazione per le rivolte dell'Hirak – e dall'incidente di Guergerat (https://www.spreaker.com/user/ogzero/2020-11-26-karim-saharawi02-stallo-escal) sempre più militanti sono incarcerati.\r\nLe debolezze del Maghreb sono sullo sfondo del bisogno di controllo di territorio, sue risorse, porzioni di Zone esclusive di mare indispensabili per pose di cavi, gasdotti... industria ittica (le acque del Sahara occidentale sono tra le più pescose): la maggioranza delle potenze occidentali si è schierata a favore del colonialismo marocchino, tranne Spagna e Germania; piegando le resistenze soprattutto della prima Mohammed VI è certo di potersi annettere il territorio del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> \u003Cmark>saharawi\u003C/mark>. Ma i legami tra Polisario e Spagna (e Cuba: a L'Havana si è formata l'intellighenzia \u003Cmark>saharawi\u003C/mark>) sono forti e questo appoggio è difficile da scardinare per la monarchia alawide, che oltre all'impatto dei migranti sulla frontiera di Ceuta può avvalersi di diritti di passaggio per i gasdotti algerini verso Almeria e infatti il Marocco ha già anticipato che non rinnoverà i diritti del gasdotto \"Maghreb-Europa\" in scadenza, che è vitale per Madrid.\r\nKarim Metref conosce molto bene l'area del Maghreb occidentale e con lui possiamo azzardare un'analisi delle reazioni e delle conseguenze derivanti dalla nuova spallata delle potenze occidentali a favore del Marocco nel contenzioso coloniale del Sahara occidentale, ma soprattutto cercare di individuare quali sono gli autentici motivi e processi riconducibili a costruzioni di gasdotti e sfruttamento di fosfati.\r\n\r\nAscolta \"Cosa celano le pressioni di Rabat sulla UE\" su Spreaker.",[91,93,95,97,99,101,103,105,107,109,111,113,115],{"matched_tokens":92,"snippet":73},[],{"matched_tokens":94,"snippet":74},[],{"matched_tokens":96,"snippet":75},[],{"matched_tokens":98,"snippet":76},[],{"matched_tokens":100,"snippet":77},[],{"matched_tokens":102,"snippet":78},[],{"matched_tokens":104,"snippet":79},[],{"matched_tokens":106,"snippet":80},[],{"matched_tokens":108,"snippet":81},[],{"matched_tokens":110,"snippet":82},[],{"matched_tokens":112,"snippet":15},[],{"matched_tokens":114,"snippet":83},[],{"matched_tokens":116,"snippet":117},[12],"\u003Cmark>saharawi\u003C/mark>",[119,122],{"field":120,"matched_tokens":121,"snippet":88,"value":89},"post_content",[87,12],{"field":33,"indices":123,"matched_tokens":125,"snippets":127},[124],12,[126],[12],[117],1157451471441100800,{"best_field_score":130,"best_field_weight":131,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":45,"score":132,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":45},"2211897868288",14,"1157451471441100914",{"document":134,"highlight":153,"highlights":173,"text_match":128,"text_match_info":182},{"cat_link":135,"category":136,"comment_count":45,"id":137,"is_sticky":45,"permalink":138,"post_author":48,"post_content":139,"post_date":140,"post_excerpt":51,"post_id":137,"post_modified":141,"post_thumbnail":142,"post_thumbnail_html":143,"post_title":144,"post_type":56,"sort_by_date":145,"tag_links":146,"tags":152},[42],[44],"64953","http://radioblackout.org/2020/12/sospesi-nel-deserto-da-50-anni/","Abbiamo parlato di Saharawi, l’ultima colonia africana, con Karim Metref, che dapprima ci ha fatto un quadro della situazione in riferimento agli eventi che hanno portato attraverso i decenni a questa situazione di stallo.\r\n\r\nDagli anni Settanta si congela la decolonizzazione e con quella l’occupazione marocchina del Sahara ex spagnolo, con le divisioni figlie della Guerra fredda; l’Occidente allineato con il Marocco impegnato a procrastinare in eterno il referendum; il blocco socialista a difendere il Polisario, sostenendo l’Algeria da sempre in contenzioso con il regno alawide.\r\n\r\n\r\n\r\nAscolta \"50 anni di muri di sabbia: gli antefatti della resistenza\" su Spreaker.\r\n\r\nIl blocco del confine di Ghergarat nasce dall’esasperazione dei saharawi, dalla sovrappopolazione forzosa di marocchini nei territori occupati per imporre una falsatura del referendum, dalla considerazione che quelle merci in transito sono quelle trafugate dai marocchini dalle risorse del territorio occupato. Di nuovo è l’assenza colpevole dell’Onu a contribuire al blocco politico e anche all’isolamento del Marocco e dei suoi traffici a causa di confini sigillati dalla Guerre des sables del 1963. Una situazione assurda che ha spinto surrealmente alla creazione del valico di Ghergarat da parte dei marocchini stessi che avevano aperto un varco – benedetto da tutti e tollerato finora anche dal Polisario, perché permette una economia di sussistenza nel Sahara e a sud del deserto – nel muro di 2700 chilometri, costruito da Rabat stessa in funzione di barriera contro il Fronte\r\n\r\nAscolta \"Il mondo oltre il varco di Ghergarat\" su Spreaker.\r\n\r\nL’Algeria è l’alleato naturale del popolo saharawi, che infatti può mantenere il quartier generale del Polisario a Tindouf, in territorio algerino a ridosso del confine stporico con il Marocco e con quello che era il coloniale Sahara spagnolo. Ma l’Algeria degli anni Settanta non esiste più e così anche il corteo di nazioni socialiste arabe che appoggiavano la resistenza verso il colonialismo occidentale a sostegno dell’espansionismo marocchino, anzi una dopo l’altra si riallineano tutte le nazioni arabe dietro al Marocco filooccidentale (se non stipulano gli Abraham Accords con Israele). Il crollo del sistema di potere di Bouteflika non consente ancora che quel vento nuovo espresso dal “dégage” di Hirak possa cambiare la nazione, impegnata a prepararsi a impegni bellici e a riconvertire l’economia. Così la contestazione al sistema si è esteso a tutti gli oligarchi, chiedendo una rifondazione di una nuova repubblica fondata su libertà, diritti e concertazione; Karim Metref ce lo spiega con coinvolgimento emotivo e politico.\r\nQuesto braccio di ferro indebolisce anche l’appoggio al Fronte Polisario\r\n\r\nAscolta \"Lo stallo ad Algeri e la resistenza del movimento Hirak: un sistema da sovvertire\" su Spreaker.\r\n\r\nLa riconversione dell’economia algerina, imposta dal venir meno delle riserve di gas e petrolio, si orienta alla produzione di altri minerali che potrebbero subentrare e che vede proprio nella zona di Tindouf uno dei capisaldi dell’estrazione. Questo prevede investimenti in infrastrutture e che possano portare i prodotti presso porti tutti da inventare sulla vicina Costa pacifica.\r\n\r\nCosì, con la consueta ispirazione da griot moderno, dopo un lungo excursus tra maghreb e Sahel, tra popoli insorgenti e nazioni decadenti, tra occupazioni e lotte, Karim Metref è tornato là da dove eravamo partiti: al territorio occupato, al collo di bottiglia valvola di sfogo per un territorio imbalsamato da retaggi pluridecennali\r\n\r\nAscolta \"Un conflitto che avvelena l’intera regione, un deserto dotato di risorse alternative\" su Spreaker.\r\n\r\n \r\n\r\n ","1 Dicembre 2020","2020-12-01 01:34:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Western-Sahara-Zurutuza-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"203\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Western-Sahara-Zurutuza-300x203.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"Saharawi\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Western-Sahara-Zurutuza-300x203.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Western-Sahara-Zurutuza-1024x693.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Western-Sahara-Zurutuza-768x520.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Western-Sahara-Zurutuza-1536x1039.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Western-Sahara-Zurutuza-2048x1385.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sospesi nel deserto da 50 anni",1606785832,[147,148,69,149,150,151,71],"http://radioblackout.org/tag/algeria/","http://radioblackout.org/tag/guerguerat/","http://radioblackout.org/tag/marocco/","http://radioblackout.org/tag/polisario/","http://radioblackout.org/tag/sahara-spagnolo/",[24,28,15,17,26,32,12],{"post_content":154,"tags":158},{"matched_tokens":155,"snippet":156,"value":157},[87,12],"L’Algeria è l’alleato naturale del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> \u003Cmark>saharawi\u003C/mark>, che infatti può mantenere il","Abbiamo parlato di \u003Cmark>Saharawi\u003C/mark>, l’ultima colonia africana, con Karim Metref, che dapprima ci ha fatto un quadro della situazione in riferimento agli eventi che hanno portato attraverso i decenni a questa situazione di stallo.\r\n\r\nDagli anni Settanta si congela la decolonizzazione e con quella l’occupazione marocchina del Sahara ex spagnolo, con le divisioni figlie della Guerra fredda; l’Occidente allineato con il Marocco impegnato a procrastinare in eterno il referendum; il blocco socialista a difendere il Polisario, sostenendo l’Algeria da sempre in contenzioso con il regno alawide.\r\n\r\n\r\n\r\nAscolta \"50 anni di muri di sabbia: gli antefatti della resistenza\" su Spreaker.\r\n\r\nIl blocco del confine di Ghergarat nasce dall’esasperazione dei \u003Cmark>saharawi\u003C/mark>, dalla sovrappopolazione forzosa di marocchini nei territori occupati per imporre una falsatura del referendum, dalla considerazione che quelle merci in transito sono quelle trafugate dai marocchini dalle risorse del territorio occupato. 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Il Marocco è fuori da quest'organismo in quanto vi è ammessa una rappresentanza del popolo saharawi, che lotta per l'indipendenza da Rabat ma ancora non l'ha ottenuta.\r\nA partire da questo spunto ospitiamo per la seconda volta in studio un compagno berbero che sviluppa il discorso della lotta dei popoli indigeni delle varie regioni del Nord Africa (Rif, Cabilia, Sahara, Azawad etc.), per un territorio libero dagli stati e dai governi arabi spesso complici del colonialismo occidentale. Afrika without borders appunto.\r\nIl compagno è curatore di un blog (Afrikawithoutborder.wordpress.com) contenente vari riferimenti per approfondire, in diverse lingue.\r\nLa lunga chiacchierata in diretta è inframmezzata dall'ascolto di alcuni brani di musica africana, anche in lingua berbera.\r\nAscolta/scarica l'audio (durata 30 minuti)\r\nafrikawithoutborder","2 Giugno 2013","2016-11-28 20:38:47","Afrika without borders nei 50 anni dell'Unione Africana",1370198761,[],[],{"post_content":200},{"matched_tokens":201,"snippet":202,"value":203},[87,12],"è ammessa una rappresentanza del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> \u003Cmark>saharawi\u003C/mark>, che lotta per l'indipendenza da"," \r\n \r\n\r\nIl 25 maggio scorso ad Addis Abeba si è celebrato il cinquantesimo anniversario dell'Unione Africana, l'organizzazione che riunisce i 54 stati del continente. 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[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/30nov_medicoindagato_torreerba.mp3\"] Scarica il file\n\t26/11/2010 Domani corteo antirazzista a Torino contro la sanatoria truffa, il permesso di soggiorno a punti e centri di identificazione ed espulsione. La presentazione dell'iniziativa con Mauri della Rete antirazzista 10 luglio. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/mauri_manifmigranti-escopost.mp3\"] Scarica il file\n\t26/11/2010 Un approfondimento dal punto di vista di genere con Cristiana del Collettivo Femminista Rossefuoco sul collegato lavoro e il Libro Bianco di Sacconi. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/cristiana_collegato-lavoro-escopost.mp3\"] Scarica il file\n\t26/11/2010 La cronaca e le valutazioni della mobilitazione universitaria torinese con Francesca del Collettivo Universitario Autonomo in diretta da Palazzo Nuovo occupato. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/francesca_protesta-universitaria.mp3\"] Scarica il file\n\t25/11/2010 Firenze: gli studenti antirazzisti contesatno la presenza in facoltà della santanchè e vengono duramente caricati. Ascolta la diretta[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/diretta-da-firenze1.mp.3\"] Scarica il file\n\t25/11/2010 Torino: una diretta da Piazza Castello sede della Regione assediata dagli studenti in lotta più volta caricati[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/diretta-dalla-piazza-torinese.mp3\"] Scarica il file\n\t25/11/2010 Napoli: una diretta con Mario della Rete campana salute [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/diretta-da-napoli2.mp3\"] Scarica il file\n\t25/11/2010 Torino: il punto sulle mobilitazioni studentesche da Palazzo Nuovo Occupato[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/diretta-da-pn.mp3\"] Scarica il file\n\t25/11/2010 Pisa: una diretta dal liceo scientifico Ulisse Dini in autogestione [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/diretta-da-pisa1.mp3\"] Scarica il file\n\t25/11/2010 Roma: diretta dalla Sapienza occupata per una nuova giornata di mobilitazione studentesca a Roma.[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/diretta-dalla-sapienza.mp3\"] Scarica il file\n\t23/11/2010 Torino. Diretta con Palazzo Nuovo, sede dell'Università di Torino per le facoltà umanistiche. Nel giorno in cui entra in discussione il DDL Gelmini alla Camera, si susseguono anche in città le mobilitazioni contro la distruzione dell'istruzione pubblica nel nostro Paese. (2 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/torino_mobilitazione_nogelmini_newpalace_clip_gr.mp3\"] Scarica il file [4 MB]\n\t23/11/2010 Milano. Un aggiornamento con Marcelo dalla Torre Erba in via Imbonati, dove prosegue con determinazione la lotta migrante per il diritto a vivere sul suolo italiano e contro il razzismo di stato. (9 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/milano_marcelo_torre_erba_23nov.mp3\"] Scarica il file [21 MB]\n\t23/11/2010 Napoli. Intervista con Angelo Genovese, docente universitario impegnato da anni sul tema dell'emergenza rifiuti in Campania e in particolare sulla discarica di Terzigno, nel giorno in cui le pagine delle principali testate nazionali riportano le dichiarazioni allarmate degli ispettori dell'Unione Europea in visita nella capitale partenopea. Un resoconto sugli ultimi sviluppi della vicenda e sull'evidente connivenza dei poteri mafiosi con le amministrazioni locali nella gestione dell'emergenza. (14 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/napoli_situazionerifiuti_23nov_integrale.mp3\"] Scarica il file [31 MB]\n\t19/11/2010 La corte costituzionale rigetta il ricorso di alcune regioni contro la privatizzazione dell'acqua. Come per il nuclerare viene azzerata l'autonomia degli enti locali. Ora che fine faranno le ripubblicizzazioni decise dai comuni? L'abbiamo chiesto a Mariangela Roselen del Comitato Acqua pubblica di Torino. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/MARIANGELA_ACQUA-PUBBLICA.mp3\"] Scarica il file\n\t19/11/2010 La procura sequestra il fortino No Tav di Chiomonte e denuncia 5 attivisti del movimento. Intanto il Cipe a Roma ha dato il via libera ai cantieri per il tunnel della Maddalena. Domani i No Tav rispondono con un'assemblea pubblica sotto il comune di Chiomonte. Le reazioni e le valutazioni con Ermelinda del Comitato di lotta popolare no tav di Bussoleno. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/erme_chiomonte_notav.mp3\"] Scarica il file\n\t16/11/2010 Brescia: un resoconto degli ultimi sviluppi della lunga protesta sopra e sotto la gru, durata 17 giorni, dalla voce di un redattore di Radio Onda d'Urto, all'indomani dalla decisione dei migranti in lotta di terminare l'occupazione. (14 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/brescia_16novembre_resoconto_ondadurto.mp3\"] Scarica il file\n\t16/11/2010 Milano: la voce di uno dei tre migranti che proseguono la protesta sulla torre del complesso industriale dismesso Carlo Erba di via Imbonati, Milano, per rivendicare il diritto alla sanatoria e al permesso di soggiorno per tutti i migranti, contro il razzismo di Stato e ricordando il trattamento riservato ai manifestanti di Brescia nei giorni precedenti. (13 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/milano_dallatorre_16nov1.mp3\"] Scarica il file\n\t16/11/2010 Torino: diretta con uno dei bibliotecari che si sono incatenati all'alba al rettorato di Torino per protestare contro i licenziamenti annunciati per dicembre. (1.30 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/torino_bibliotecari_rettorato_uni_16nov.mp3\"] Scarica il file\n\t15/11/2010 Terminata l'udienza di convalida per i 5 compagni arrestati sabato sera a San Salvario con l'accusa di resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale. Ascolta la diretta telefonica con un compagno dal presidio di fronte al Tribunale (2 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/RBO-15112010-tribunale.mp3\"] Scarica il file [0.9 MB]\n\t15/11/2010 Questa mattina i 6 reclusi egiziani del Cie di Torino arrestati a Brescia una settimana fa vengono svegliati per essere deportati in Egitto. Diversi compagni si recano in corso Brunelleschi per monitorare la situazione. Ascoltiamo la corrispondenza di uno di loro (2 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/RBO-15112010-cie-torino.mp3\"] Scarica il file [0.9 MB]\n\t15/11/2010 La decennale lotta del popolo Saharawi, diviso tra Marocco, Mauritania e Algeria. Un approfondimento con Karim Metref (13 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/RBO-15112010-saharawi.mp3\"] Scarica il file [2.9 MB]\n\t12/11/2010 La corrispondenza in diretta con Dana di Free Palestine dal presidio davanti al Teatro Regio di Torino che oggi ha ospitato lo scrittore israeliano Amos Oz, un falso pacifista e fervente sostenitore della politica d'aggressione imperialista dello stato di Israele. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/presidio-contro-amos-oz-escopost.mp3\"] Scarica il file\n\t12/11/2010 Un approfondimento sul Protocollo Ferrero della Giunta regionale Cota che prevede l'ingresso del Movimento Per la Vita e di altre associazioni cattoliche antiabortiste dentro i consultori piemontesi. La diretta con Cristiana del Collettivo Femminista Rossefuoco [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/cristiana_mpv-escopost.mp3\"] Scarica il file\n\t11/11/2010 Un approfondimento con un compagno del Riscossa di Catanzaro sull'aggressione fascista subita lo scorso 30 ottobre[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/coll.riscossa-catanzaro.mp3\"] Scarica il file\n\t10/11/2010 Rosangela di Radio Onda d'Urto in diretta dal presidio di via San Faustino a Brescia. La Polizia blocca l'ìngresso all'Università, e sotto la gru occupata dagli immigrati senza documenti arriva la solidarietà degli studenti e dei professori (6 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/RBO-10112010-brescia-rosangela.mp3\"] Scarica il file (1.3 MB)\n\t09/10/2010 Brescia, diretta dalla gru occupata: intervista con Arun uno dei sei migranti che stanno occupando la gru. Racconto delle sensazioni e della difficoltà ma anche della determinazione ad andare avanti nella lotta dopo 10 giorni di occupazione. (4 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/intervista-brescia-dalla-gru.mp3\"] Scarica il file\n\t09/10/2010 Brescia: intervista con Felice del presidio di solidarietà ai migranti in lotta sulla gru occupata. Cronaca della repressione, degli arresti e delle violenze della polizia nella giornata di ieri (08/11). Resoconto della situazione attuale e delle prossime iniziative. (6 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/intervista-brescia-sotto.mp3\"] Scarica il file\n\t03/11/2010 Rifiuti: un aggiornamento dalla Campania. A Terzigno e Boscoreale sgomberati due presìdi nella notte, e un autocompattatore incendiato tra Terzigno e San Giuseppe Vesuviano. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/RBO-03112010-aggiornamento-terzigno.mp3\"] Scarica il file\n\t03/11/2010 Lavoro. Un approfondimento sul ddl 1441 quater, il cosiddetto \"Collegato Lavoro\": che cos'è, chi e come colpisce, e chi favorisce? con Alberto dell'Assemblea Diritti Contro Ricatti, [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/RBO-03112010-collegatolavoro.mp3\"] Scarica il file\n\t03/11/2010 Guerre. Il 4 novembre si terrà ad Alessandria un presidio antimilitarista, un'occasione per parlare di retorica bellica dalla \"Vittoria\" di ieri alle \"missioni di pace\" di oggi, dai massacri Afghanistan ai caccia F35 in costruzione a Cameri (Novara). Ne parliamo con Salvatore del Laboratorio Perlanera. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/RBO-03112010-alessandria.mp3\"] Scarica il file","3 Novembre 2010","2025-09-24 22:01:19","Novembre 2010",1288793913,[221,222,223,224],"http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/notizie-2/",[48,226,20,22],"linformazione-di-blackout",{"post_content":228},{"matched_tokens":229,"snippet":231,"value":232},[87,230],"Saharawi","15/11/2010 La decennale lotta del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> \u003Cmark>Saharawi\u003C/mark>, diviso tra Marocco, Mauritania e","30/11/2010 Diretta telefonica con Andrea Crosignani, medico dell'Ambulatorio Medico Popolare di Milano, indagato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina per aver prestato soccorso ad uno dei tre migranti che si trovava sulla Torre Erba in via Imbonati per protestare contro la sanatoria truffa e il razzismo di stato. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/30nov_medicoindagato_torreerba.mp3\"] Scarica il file\n\t26/11/2010 Domani corteo antirazzista a Torino contro la sanatoria truffa, il permesso di soggiorno a punti e centri di identificazione ed espulsione. La presentazione dell'iniziativa con Mauri della Rete antirazzista 10 luglio. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/mauri_manifmigranti-escopost.mp3\"] Scarica il file\n\t26/11/2010 Un approfondimento dal punto di vista di genere con Cristiana del Collettivo Femminista Rossefuoco sul collegato lavoro e il Libro Bianco di Sacconi. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/cristiana_collegato-lavoro-escopost.mp3\"] Scarica il file\n\t26/11/2010 La cronaca e le valutazioni della mobilitazione universitaria torinese con Francesca del Collettivo Universitario Autonomo in diretta da Palazzo Nuovo occupato. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/francesca_protesta-universitaria.mp3\"] Scarica il file\n\t25/11/2010 Firenze: gli studenti antirazzisti contesatno la presenza in facoltà della santanchè e vengono duramente caricati. Ascolta la diretta[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/diretta-da-firenze1.mp.3\"] Scarica il file\n\t25/11/2010 Torino: una diretta da Piazza Castello sede della Regione assediata dagli studenti in lotta più volta caricati[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/diretta-dalla-piazza-torinese.mp3\"] Scarica il file\n\t25/11/2010 Napoli: una diretta con Mario della Rete campana salute [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/diretta-da-napoli2.mp3\"] Scarica il file\n\t25/11/2010 Torino: il punto sulle mobilitazioni studentesche da Palazzo Nuovo Occupato[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/diretta-da-pn.mp3\"] Scarica il file\n\t25/11/2010 Pisa: una diretta dal liceo scientifico Ulisse Dini in autogestione [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/diretta-da-pisa1.mp3\"] Scarica il file\n\t25/11/2010 Roma: diretta dalla Sapienza occupata per una nuova giornata di mobilitazione studentesca a Roma.[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/diretta-dalla-sapienza.mp3\"] Scarica il file\n\t23/11/2010 Torino. Diretta con Palazzo Nuovo, sede dell'Università di Torino per le facoltà umanistiche. Nel giorno in cui entra in discussione il DDL Gelmini alla Camera, si susseguono anche in città le mobilitazioni contro la distruzione dell'istruzione pubblica nel nostro Paese. (2 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/torino_mobilitazione_nogelmini_newpalace_clip_gr.mp3\"] Scarica il file [4 MB]\n\t23/11/2010 Milano. Un aggiornamento con Marcelo dalla Torre Erba in via Imbonati, dove prosegue con determinazione la lotta migrante per il diritto a vivere sul suolo italiano e contro il razzismo di stato. (9 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/milano_marcelo_torre_erba_23nov.mp3\"] Scarica il file [21 MB]\n\t23/11/2010 Napoli. Intervista con Angelo Genovese, docente universitario impegnato da anni sul tema dell'emergenza rifiuti in Campania e in particolare sulla discarica di Terzigno, nel giorno in cui le pagine delle principali testate nazionali riportano le dichiarazioni allarmate degli ispettori dell'Unione Europea in visita nella capitale partenopea. Un resoconto sugli ultimi sviluppi della vicenda e sull'evidente connivenza dei poteri mafiosi con le amministrazioni locali nella gestione dell'emergenza. (14 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/napoli_situazionerifiuti_23nov_integrale.mp3\"] Scarica il file [31 MB]\n\t19/11/2010 La corte costituzionale rigetta il ricorso di alcune regioni contro la privatizzazione dell'acqua. Come per il nuclerare viene azzerata l'autonomia degli enti locali. Ora che fine faranno le ripubblicizzazioni decise dai comuni? L'abbiamo chiesto a Mariangela Roselen del Comitato Acqua pubblica di Torino. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/MARIANGELA_ACQUA-PUBBLICA.mp3\"] Scarica il file\n\t19/11/2010 La procura sequestra il fortino No Tav di Chiomonte e denuncia 5 attivisti del movimento. Intanto il Cipe a Roma ha dato il via libera ai cantieri per il tunnel della Maddalena. Domani i No Tav rispondono con un'assemblea pubblica sotto il comune di Chiomonte. Le reazioni e le valutazioni con Ermelinda del Comitato di lotta popolare no tav di Bussoleno. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2010/11/erme_chiomonte_notav.mp3\"] Scarica il file\n\t16/11/2010 Brescia: un resoconto degli ultimi sviluppi della lunga protesta sopra e sotto la gru, durata 17 giorni, dalla voce di un redattore di Radio Onda d'Urto, all'indomani dalla decisione dei migranti in lotta di terminare l'occupazione. 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Molti detenuti sono in sciopero della fame da marzo e le manifestazioni si sussegono: l'ultima si è risolta domenica con una repressione poliziesca che ha portato altri compagni in galera. Si tratta di persone che hanno una profonda coscienza politica, ma ancora non si è riusciti a coinvolgere una massa critica di persone decise a rovesciare il regime e i prigionieri marciscono in condizioni inumane e torturati in galera, tanto da riprendere una inveterata tradizione di scioperi delal fame che nei primi anni ottanta portarono alla morte rivoluzionari rimasti anonimi rispetto ai più famosi casi irlandesi del carcere di Maze. Un aspetto questo della scarsa diffusione delle notizie provenienti dal paese maghrebino che abbiamo cercato di comprendere con il nostro interlocutore, immigrato in Italia da anni, ma costantemente in contatto con i movimenti in patria.\r\n\r\nMhamed ci ha raccontato di un paese in lotta da due anni come le altre nazioni arabe, con assassini che cadono nel silenzio dei media internazionali (nonostante l'attenzione di Amnesty o Human right watch), incarcerazoni arbitrarie con accuse fittizie e infamanti e false, magari solo perché si è criticato il re in pubblico. Si tratta di una situazione diffusa sull'intero territorio nazionale... agli argomenti relativi alla lotta del popolo marocchino si è aggiunto un'ulteriore analisi relativa al paese, sollecitata da un ascoltatore che ha chiesto di conoscere la posizione del nostro interlocutore riguardo alla questione Saharawi – probabilmente supponendo una negazione del problema, come in genere accade con molti cittadini marocchini disinformati o che si sono lasciati condizionare dalla propaganda monarchica. Mhamed si è dimostrato non solo informato ma anche schierato a favore dela costituzione di quello stato tanto agognato dal Fronte Polisario, aggiungendo altre notizie sulla posizione delel formazioni di estrema sinistra marocchine e addirittura di collaborazione tra le due lotte, anche perché se il re perdesse il Saharawa probabilmente secondo Mhamed imploderebbe\r\n\r\nEcco il suo contributo per comprendere la situazione e la lotta marocchina\r\n\r\nmarocco","31 Maggio 2013","2013-06-10 14:43:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/M20febb-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"136\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/M20febb-300x136.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/M20febb-300x136.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/M20febb-100x44.jpg 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/M20febb.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lunga e invisibile primavera marocchina",1369961519,[251,252,149,253,254,71,255],"http://radioblackout.org/tag/arresti/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/primavera-araba/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-della-fame/",[257,258,17,259,30,12,260],"arresti","carcere","migranti","sciopero della fame",{"post_content":262,"tags":266},{"matched_tokens":263,"snippet":264,"value":265},[87],"argomenti relativi alla lotta del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> marocchino si è aggiunto un'ulteriore","Le prigioni del Marocco continuano ad accogliere militanti del Movimento 20 febbraio (costituitosi in quela data del 2011, quando fu indetta la prima manifestazione che chiedeva la fine della monarchia) e dell'Unione degli studenti. 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Un aspetto questo della scarsa diffusione delle notizie provenienti dal paese maghrebino che abbiamo cercato di comprendere con il nostro interlocutore, immigrato in Italia da anni, ma costantemente in contatto con i movimenti in patria.\r\n\r\nMhamed ci ha raccontato di un paese in lotta da due anni come le altre nazioni arabe, con assassini che cadono nel silenzio dei media internazionali (nonostante l'attenzione di Amnesty o Human right watch), incarcerazoni arbitrarie con accuse fittizie e infamanti e false, magari solo perché si è criticato il re in pubblico. 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Mhamed si è dimostrato non solo informato ma anche schierato a favore dela costituzione di quello stato tanto agognato dal Fronte Polisario, aggiungendo altre notizie sulla posizione delel formazioni di estrema sinistra marocchine e addirittura di collaborazione tra le due lotte, anche perché se il re perdesse il Saharawa probabilmente secondo Mhamed imploderebbe\r\n\r\nEcco il suo contributo per comprendere la situazione e la lotta marocchina\r\n\r\nmarocco",[267,269,271,273,275,277,279],{"matched_tokens":268,"snippet":257},[],{"matched_tokens":270,"snippet":258},[],{"matched_tokens":272,"snippet":17},[],{"matched_tokens":274,"snippet":259},[],{"matched_tokens":276,"snippet":30},[],{"matched_tokens":278,"snippet":117},[12],{"matched_tokens":280,"snippet":260},[],[282,284],{"field":120,"matched_tokens":283,"snippet":264,"value":265},[87],{"field":33,"indices":285,"matched_tokens":286,"snippets":288},[37],[287],[12],[117],1155199671761633300,{"best_field_score":291,"best_field_weight":131,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":45,"score":292,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":45},"1112386306048","1155199671761633394",6671,{"collection_name":56,"first_q":295,"per_page":178,"q":295},"popolo saharawi",10,{"facet_counts":298,"found":37,"hits":316,"out_of":473,"page":19,"request_params":474,"search_cutoff":34,"search_time_ms":296},[299,308],{"counts":300,"field_name":306,"sampled":34,"stats":307},[301,304],{"count":302,"highlighted":303,"value":303},4,"I Bastioni di Orione",{"count":19,"highlighted":305,"value":305},"ponte radio","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":309,"field_name":33,"sampled":34,"stats":315},[310,312,314],{"count":302,"highlighted":311,"value":311},"Bastioni di Orione",{"count":19,"highlighted":313,"value":313},"radio wombat",{"count":19,"highlighted":295,"value":295},{"total_values":11},[317,366,398,425,451],{"document":318,"highlight":334,"highlights":349,"text_match":361,"text_match_info":362},{"comment_count":45,"id":319,"is_sticky":45,"permalink":320,"podcastfilter":321,"post_author":322,"post_content":323,"post_date":324,"post_excerpt":51,"post_id":319,"post_modified":325,"post_thumbnail":326,"post_title":327,"post_type":328,"sort_by_date":329,"tag_links":330,"tags":333},"97133","http://radioblackout.org/podcast/ponteradio-11-aprile-2025-saharawi-conduce-radio-wombat/",[305],"radiobizarre","Descrizione:\r\nNel ponte radio di oggi abbiamo parlato del popolo saharawi, assieme a Nadia (Rete Nazionale Saharawi), Simone (Città Visibili) e Nino (Palestra Popolare Sanpietrino, Firenze). Con contributi audio, racconti e approfondimenti su vari temi, abbiamo cercato di dare un primo sguardo alla storia, all'attualità e alle prospettive del popolo saharawi, e anche alla rete solidaristica con la sua lotta per l'autodeterminazione.\r\n\r\nqui trovate l'audio:\r\n\r\nhttps://ia801602.us.archive.org/28/items/saharawi-1-ponte-radio/Saharawi%20-%201%20-%20ponte%20radio.mp3","12 Aprile 2025","2025-04-12 13:37:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/WhatsApp-Image-2025-01-17-at-00.54.06-200x110.jpeg","PONTERADIO – 11 aprile 2025 – SAHARAWI - conduce radio wombat","podcast",1744465045,[331,332],"http://radioblackout.org/tag/popolo-saharawi/","http://radioblackout.org/tag/radio-wombat/",[295,313],{"post_content":335,"post_title":339,"tags":343},{"matched_tokens":336,"snippet":337,"value":338},[87,12],"di oggi abbiamo parlato del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> \u003Cmark>saharawi\u003C/mark>, assieme a Nadia (Rete Nazionale","Descrizione:\r\nNel ponte radio di oggi abbiamo parlato del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> \u003Cmark>saharawi\u003C/mark>, assieme a Nadia (Rete Nazionale \u003Cmark>Saharawi\u003C/mark>), Simone (Città Visibili) e Nino (Palestra Popolare Sanpietrino, Firenze). 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Ormai non si potrà piu' parlare della Siria come l'abbiamo conosciuta finora ,l'instabilità è divenuta l'unica certezza , tutta la zona che va dall'Iraq al Libano passando per la Siria si sta ridisegnando verso una configurazione che prevede Israele come unica potenza militarmente dominante. L'opzione laica panaraba incarnata dal partito bath nelle sue differenti declinazioni nazionali è evaporata ,l'insurrezione jihadista di stampo salafita che aveva prevalso fra le correnti sunnite si sta trasformando per opportunismo in una fratellaza musulmana subordinata alle proiezioni strategiche neottomane della Turchia . Erdogan ha mandato un chiaro messaggio a quelle potenze che vogliono ridefinire gli equilibri in Medio Oriente sulla sua influenza con cui bisognerà inevitabilmente fare i conti anche per non rischiare di rimanere tagliato fuori dal corridoio economico e infrastruturale Imec , corridoio tra India, Medio Oriente ed Europa, annunciato a settembre 2023, che come illustrato con tanto di cartelli da Netanyahu alle Nazione Unite prevede la cancellazione di Gaza dalla mappa geografica. I curdi rischiano di subire l'attacco delle milizie filo turche in particolare dell'Esercito Nazionale Siriano che sono lo strumento con cui Erdogan vuole realizzare il suo piano di creare una zona cuscinetto ai confini della Turchia e annientare l'entità curda ,il suo timore è che nel contesto della disintegrazione dello stato siriano si possa concretizzare un entità statale curda nel nord est della Siria.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-12122024-MURAT-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTorniamo a parlare della lotta per l'indipendenza del popolo saharawi con Mirca , compagna che ci racconta la sua esperienza di viaggio a Tindouf dove i rifugiati saharawi sono distribuiti in cinque accampamenti denominati wilaya , viaggio organizzato tramite la rappresentante in Italia del Polisario, Fatima Mahfud e la comunità di Sesto fiorentino. Ci viene restituita un vivace quadro delle condizioni di vita dei rifugiati ,sopratutto donne e bambini ,che nonostante le difficoltà non perdono la determinazione nella lotta e la certezza di ritornare nei propri territori occupati dal Marocco da cinquant' anni . Parliamo anche con Abdallah Salim responsabile del Polisario a Sesto fiorentino che ci parla del muro di divisione costruito dal Marocco nei territori occupati del Sahara occidentale ,lungo 2700 km e infestato da 9 milioni di mine ,molte italiane . Le condizioni dell'occupazione coloniale marocchina sono estremamente pesanti per la popolazione rimasta ,con sparizioni,torture in carcere ed arresti .La guerra è ripresa ad intermittenza mentre ormai la prospettiva del referendum ,non difesa dagli organismi internazionali ,è sfumata . Di fronte alla resistenza del Fronte Polisario il Marocco propone irricevibili progetti di autonomia all'interno dello stato marocchino , Spagna e Francia e Marocco hanno messo gli occhi sui ricchi giacimenti di fosfato e sulle concessioni per la pesca ,mentre la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha bocciato lo scorso 4 ottobre ancora una volta l'accordo commerciale tra Ue e Marocco del 2019 relativamente al territorio del Sahara Occidentale, fondamentalmente perché l’accordo e le sue integrazioni non rispettano il diritto all’autodeterminazione del popolo sahrawi, il cui parere non è stato acquisito.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-12120024-SAHARAWI.mp3\"][/audio]","14 Dicembre 2024","2024-12-14 20:03:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 12/12/2024-L'IMPLOSIONE DELLA SIRIA E LE MIRE NEOTTOMANE DI ERDOGAN -IL POLISARIO CONTINUA LA SUA LOTTA PER I DIRITTI DEL POPOLO SAHARAWI",1734206603,[379],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[311],{"post_content":382,"post_title":386},{"matched_tokens":383,"snippet":384,"value":385},[87,12],"della lotta per l'indipendenza del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> \u003Cmark>saharawi\u003C/mark> con Mirca , compagna che ci ","Bastioni di Orione ritorna sulla Siria con Murat Cinar giornalista turco che vive in Italia il quale ci restituisce la prospettiva turca sugli eventi siriani a partire dalla fine degli accordi di Astana tra Russia ,Iran e Turchia che avevano sancito la divisione delle sfere d'influenza in Siria. 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Il 4 ottobre scorso la Corte Europea di giustizia ha sancito che non sono validi gli accordi intercorsi con il Marocco per lo sfruttamento delle risorse del popolo saharawi e riconosce il Sahara occidentale come occupato ma non parte del Marocco e che le risorse vanno ai saharawi, quindi contro interessi di Francia e Spagna, alla base della sentenza c'è la constatazione che la popolazione del Sahara occidentale non aveva dato il proprio consenso e che i trattati erano stati conclusi in violazione dei principi di autodeterminazione dei popoli.\r\n\r\nUn altra sentenza del tribunale civile di Roma ha riconosciuto lo status di rifugiato a Mohamed Dihani, attivista saharawi per i diritti umani perseguitato dal regime marocchino. 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Il vertice di Kazan è stato un momento di definizione di una strategia multipolare che critica apertamente la politica sanzionatoria dell'Occidente globale e che mira alla costituzione di un circuito finanziario alternativo allo SWIFT e alla costituzione di una istituzione finanziaria svincolata dal condizionamento delle politiche statunitensi. La presenza del segretario delle Nazioni Unite al vertice dei BRICS è stata criticata da Zelensky e questa annotazione ci consente di fare un aggiornamento sulla situazione sul terreno della guerra russo ucraina per poi passare ad analizzare i risultati delle elezioni moldave.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-24102024-DALL-AGLIO.mp3\"][/audio]","27 Ottobre 2024","2024-10-27 20:47:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 24/10/2024-LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA RICONOSCE I DIRITTI DEL POPOLO SAHARAWI-VERTICE DEI BRICS, ELEZIONI IN MOLDAVIA E UCRAINA UNIAMO I PUNTINI.",1730062066,[379],[311],{"post_content":412,"post_title":416},{"matched_tokens":413,"snippet":414,"value":415},[87,12],"della lotta per l'autodeterminazione del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> \u003Cmark>saharawi\u003C/mark> con Andrea Mezzetti e Kynzi","Bastioni di Orione ritorna sulla questione della lotta per l'autodeterminazione del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> \u003Cmark>saharawi\u003C/mark> con Andrea Mezzetti e Kynzi Grizzi due partecipanti alla Delegazione italiana delle 30 associazioni che gestiscono i progetti sul \u003Cmark>saharawi\u003C/mark> che è stata all'audizione della IV commissione speciale sul \u003Cmark>Saharawi\u003C/mark> dell’assemblea generale dell’Onu . 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La presenza del segretario delle Nazioni Unite al vertice dei BRICS è stata criticata da Zelensky e questa annotazione ci consente di fare un aggiornamento sulla situazione sul terreno della guerra russo ucraina per poi passare ad analizzare i risultati delle elezioni moldave.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-24102024-DALL-AGLIO.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":417,"snippet":418,"value":418},[388,341],"BASTIONI DI ORIONE 24/10/2024-LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA RICONOSCE I DIRITTI DEL \u003Cmark>POPOLO\u003C/mark> \u003Cmark>SAHARAWI\u003C/mark>-VERTICE DEI BRICS, ELEZIONI IN MOLDAVIA E UCRAINA UNIAMO I PUNTINI.",[420,422],{"field":120,"matched_tokens":421,"snippet":414,"value":415},[87,12],{"field":359,"matched_tokens":423,"snippet":418,"value":418},[388,341],{"best_field_score":130,"best_field_weight":131,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":45,"score":132,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":45},{"document":426,"highlight":437,"highlights":445,"text_match":128,"text_match_info":450},{"comment_count":45,"id":427,"is_sticky":45,"permalink":428,"podcastfilter":429,"post_author":371,"post_content":430,"post_date":431,"post_excerpt":51,"post_id":427,"post_modified":432,"post_thumbnail":406,"post_title":433,"post_type":328,"sort_by_date":434,"tag_links":435,"tags":436},"89277","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-25-04-2024-la-resistenza-del-popolo-sahrawi-e-la-solidarieta-in-bicicletta/",[303],"Bastioni di Orione ha incontrato Sanna Ghotbi e Benjamin Ladraa, due ciclisti svedesi simpatizzanti per la lotta del popolo sahrawi che sono partiti il 15 maggio 2022 da Goteborg a cavallo di due bici pesanti 40 chili e contano di arrivare in Sahara occidentale nel 2025, dopo aver percorso 30.000 chilometri dedicati alla sensibilizzazione dell'ingiustizia che il popolo sahrawi subisce da mezzo secolo, costretto a vivere in campi profughi , ospiti nel Sud dell'Algeria a Tindouf.\r\n\r\nI due giovani ciclisti militanti hanno dapprima inquadrato quali risorse sono al centro degli interessi coloniali che impediscono l'indipendenza della popolazione del Sahara occidentale, i giacimenti di fosfati che vengono sfruttati dalle compagnie multinazionali e arrichiscono la monarchia marocchina .Ci hanno parlato del muro lungo 2700 km innalzato dal Marocco per mantenere il controllo sul territorio, dell'invasione dei coloni marocchini iniziata con la cosidetta \"marcia verde\" nel 1975 ,del referendum fantasma per l'autodeterminazione richiesto a gran voce dal Fronte Polisario e mai svolto ,della vita nei campi profughi e del ruolo delle donne.\r\n\r\nIntanto si sta creando un embrione di stato saharawi organizzato in modo autonomo nel territorio algerino grazie alla autonomia data dall'Algeria. Nei campi profughi si sono attivate le scuole con un buon successo per l'istruzione nel Polisario e questo, come le strutture ospedaliere di Tindouf sono in gran parte ascrivibili all'impegno femminile.\r\n\r\nSi prosegue così paragonando popolo saharawi, curdi e palestinesi, trovando similarità e differenze nella comune condizione di occupazione. Approfondendo però anche la condizione di estrema povertà e l'assenza di una classe media o di possibilità di permettersi un'istruzione universitaria in Europa. E la chiacchierata si conclude ad anello tornando sulla questione risorse e loro saccheggio che coinvolge anche imprese italiane. E di nuovo emerge l'ingombrante figura della monarchia pigliatutto che riduce i marocchini a sudditi di un sovrano coloniale, che possiede le terre e quindi anche lo sfruttamento delle miniere finanzia la sua campagna di occupazione e repressione del popolo saharawi.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/BASTIONI-250424-SAHRAWI.mp3\"][/audio]","2 Maggio 2024","2024-05-02 23:52:58","BASTIONI DI ORIONE 25/04/2024- LA RESISTENZA DEL POPOLO SAHRAWI E LA SOLIDARIETA' IN BICICLETTA .",1714693759,[379],[311],{"post_content":438,"post_title":442},{"matched_tokens":439,"snippet":440,"value":441},[87,12],"femminile.\r\n\r\nSi prosegue così paragonando \u003Cmark>popolo\u003C/mark> \u003Cmark>saharawi\u003C/mark>, curdi e palestinesi, trovando similarità","Bastioni di Orione ha incontrato Sanna Ghotbi e Benjamin Ladraa, due ciclisti svedesi simpatizzanti per la lotta del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> sahrawi che sono partiti il 15 maggio 2022 da Goteborg a cavallo di due bici pesanti 40 chili e contano di arrivare in Sahara occidentale nel 2025, dopo aver percorso 30.000 chilometri dedicati alla sensibilizzazione dell'ingiustizia che il \u003Cmark>popolo\u003C/mark> sahrawi subisce da mezzo secolo, costretto a vivere in campi profughi , ospiti nel Sud dell'Algeria a Tindouf.\r\n\r\nI due giovani ciclisti militanti hanno dapprima inquadrato quali risorse sono al centro degli interessi coloniali che impediscono l'indipendenza della popolazione del Sahara occidentale, i giacimenti di fosfati che vengono sfruttati dalle compagnie multinazionali e arrichiscono la monarchia marocchina .Ci hanno parlato del muro lungo 2700 km innalzato dal Marocco per mantenere il controllo sul territorio, dell'invasione dei coloni marocchini iniziata con la cosidetta \"marcia verde\" nel 1975 ,del referendum fantasma per l'autodeterminazione richiesto a gran voce dal Fronte Polisario e mai svolto ,della vita nei campi profughi e del ruolo delle donne.\r\n\r\nIntanto si sta creando un embrione di stato \u003Cmark>saharawi\u003C/mark> organizzato in modo autonomo nel territorio algerino grazie alla autonomia data dall'Algeria. 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Trump ha accettato ,a differenza della visione del globalismo ideologico dei neocon democratici, la natura multipolare degli equilibri mondiali così come si sono configurati in questa fase di post globalizzazione . Naturalmente la sua interpretazione si discosta dal concetto di multilateralismo ,che suppone un sistema di non ingerenza e riconoscimento reciproco dei soggetti ,ma si concretizza in un multipolarismo muscolare in cui ciascun polo dominante ha mano libera nella sua sfera d'influenza riformulando ed adattando teorie ritenute ormai desuete come la dottrina Monroe o quella del \"big stick\" ,cara agli imperialisti americani nel primo novecento. La nuova età dell'oro richiamata da Trump evoca una nuova fase di accumulazione originaria selvaggia in risposta alla crisi di profitto del capitale ,che presuppone la ricerca di nuovi territori di espansione per la valorizzazione dei capitali e lo sfruttamento di risorse. Questa logica sottende una competizione interimperialista che porta a confliggere gli interessi statunitensi con quelli dell'Europa ,dove una classe dirigente inetta sta portando il continente verso uno scenario bellico senza uscita. L'annunciata politica dei dazi ,foriera di processi inflazionistici , porterà alla crescita di sentimenti anti americani in Europa che purtroppo in mancanza di una visione di classe articolata da soggetti politici rappresentativi degli interessi dei subalterni,verranno manipolati dall'ultradestra populista.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/bastioni-di-Orione-Monestarolo-23012025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Alessandro Aresu consigliere scientifico di \"Limes\" e autore del libro \"Geopolitica dell'intelligenza artificiale \", parliamo degli scenari legati alla diffusione dell'intelligenza artificiale commentando la notizia dell'annunciato investimento di 500 miliardi di dollari in Stargate ,join venture composta da \"Open AI\",\"Oracle\" e \"Softbank\" ,sostenuta dal fondo emiratino Mgx per la realizzazione in Texas di 20 data center da circa 5 gigawatt ciascuno. La filiera industriale dell'intelligenza artificiale ha al suo centro la costruzione dei \"data center\", grossi magazzini con all'interno supercomputer .La manifattura elettronica viene sostenuta da ingenti investimenti provenienti dalle società high tech che sono espressione della grande concentrazione di capitali e potere economico che decide d'investire anche nella politica americana .Attraverso il meccanismo dei \"superpac\" hanno sostenuto la campagna elettorale di Trump anche grazie alle enormi plusvalenze ricavate dal loro valore azionario ,spesso enormemente gonfiato . Si assiste ad una interconnessione fra le strutture governative,l'industria militare e le aziende tecnologiche che ha portato ad una supremazia americana nella tecnologia spaziale attraverso aziende private. Questa struttura produttiva ha come conseguenza una dipendenza dalla tecnologia di aziende come \"Space x\" che consente agli Stati Uniti di ottenere la riusabilità dei vettori con enorme vantaggio sui concorrenti. Lo strapotere di queste corporation high tech pone la questione delle ricadute sociali di un capitale che non considera nulla al di fuori di sè e la sua regolazione .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-23012025-ARESU.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Karim Metref ,giornalista algerino, parliamo dello stato delle relazioni fra Francia ed Algeria che si stanno rapidamente deteriorando. I nodi sono legati alla memoria coloniale ,ai casi dello scrittore Boualem Sansal ,arrestato ad Algeri e difeso a spada tratta da Macron , all'arresto di influencer filo governativi algerini residenti in Francia fino alla proposta di rivedere gli accordi del 1968 che regolano la presenza degli algerini in Francia. Ma dietro questa ennesima crisi diplomatica c'è il voltafaccia francese sulla questione del Sahara occidentale ,in quanto Parigi ha riconosciuto la sovranità marocchina sul territorio saharawi allineandosi di fatto alle posizioni statunitensi ed israeliane. Algeri da sempre sostenitrice della causa del popolo saharawi non ha digerito lo sgarbo e da qui sono partite una serie di ritorsioni reciproche che hanno invelenito i rapporti fra Parigi ed Algeri. L'aumento della retorica anticoloniale del presidente algerino è anche proporzionale alla crisi di legittimità del \"pouvoir\" ,il sistema di potere corrotto consolidato nel paese frutto del deviazionismo della classe dirigente uscita dalla lotta liberazione che portò all'indipedemza del paese nel 1962.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-23012025-ALGERIA.mp3\"][/audio]","25 Gennaio 2025","2025-01-25 17:27:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 23/01/2025-LA NUOVA ERA DEL MULTIPOLARISMO MUSCOLARE DI TRUMP-IL TECNO FEUDALESIMO DEI PADRONI DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE CONDIZIONA GLI EQUILIBRI MONDIALI-ALGERIA E FRANCIA RAPPORTI DIFFICILI E STRASCICHI COLONIALI.",1737826062,[379],[311],{"post_content":465},{"matched_tokens":466,"snippet":467,"value":468},[87,12],"sempre sostenitrice della causa del \u003Cmark>popolo\u003C/mark> \u003Cmark>saharawi\u003C/mark> non ha digerito lo sgarbo","Bastioni di Orione continua a provare a leggere la fase che si apre con la presidenza Trump confrontandosi con Giorgio Monestarolo ,insegnante e ricercatore che si occupa di storia economica e sociale .Trump e il suo movimento Maga hanno raccolto senza dubbio gli scontenti della globalizzazione interpretando un disagio sociale che ha trovato espressione in un epifenomeno che apparentemente non è effimero ma probabilmente destinato a caratterizare la società americana per un periodo abbastanza lungo. 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