","MOBILITAZIONE 11 APRILE CONTRO LA GUERRA E SCIOPERO GENERALE -IL PORTO DI GENOVA SNODO TRAFFICI DI ARMI.","post",1744130457,[63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/blocco/","http://radioblackout.org/tag/denunce/","http://radioblackout.org/tag/genova/","http://radioblackout.org/tag/manifestazione/","http://radioblackout.org/tag/porto/","http://radioblackout.org/tag/porto-di-genova/",[70,71,18,72,37,73],"blocco","denunce","manifestazione","porto di Genova",{"post_content":75,"post_title":79,"tags":83},{"matched_tokens":76,"snippet":77,"value":78},[37],"denunciati per la manifestazione al \u003Cmark>porto\u003C/mark> di Genova del 25 giugno,","L’Italia e l’Europa si preparano alla guerra, continua il genocidio in Palestina e la guerra in Ucraina, il DDL Sicurezza per reprimere ancora più duramente le lotte sociali è in via di approvazione, le spese militari e i prezzi dei generi di consumo aumentano mentre si dimezzano i salari e scuola, sanità, edilizia popolare e welfare vengono tagliati.\r\n\r\nÈ in questo clima che pochi giorni fa diverse compagne e compagni, a cui va tutta la nostra solidarietà e complicità, sono stati denunciati per la manifestazione al \u003Cmark>porto\u003C/mark> di Genova del 25 giugno, una chiusura indagini che ha il sapore di un’anticipazione delle nuove leggi ‘anti-picchetto’ e ‘anti-sciopero’, un’intimidazione alla quale è urgentissimo dare una risposta decisa, in linea con l’indicazione che quella giornata di lotta era stata capace di lanciare senza tentennamenti: la guerra comincia qui, fermiamola, lottando qui in casa nostra, contro il padronato italiano.\r\n\r\nDal \u003Cmark>porto\u003C/mark> di Genova transitano armi e merci (anche dirette in Israele), gli armatori e i terminalisti genovesi hanno spinto e appoggiato la missione militare Aspides in Yemen, sono i fatti a dire che i grandi padroni della logistica sono pienamente coinvolti nel massacro in Medio Oriente ed è su loro spinta che anche l’Italia si prepara ad aumentare le spese militari e ad armarsi.\r\n\r\nPartiamo dai posti di lavoro, rivendichiamo miglioramenti di salario e condizioni di lavoro immediati, battiamoci per il diritto per tutti a casa, sanità, istruzione e documenti, opponiamoci alle politiche filo-padronali, razziste e guerrafondaie dell’Italia e dell’UE.\r\n\r\nNe parliamo con una compagna di Genova\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-07042025-GENOVA.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":80,"snippet":82,"value":82},[81],"PORTO","MOBILITAZIONE 11 APRILE CONTRO LA GUERRA E SCIOPERO GENERALE -IL \u003Cmark>PORTO\u003C/mark> DI GENOVA SNODO TRAFFICI DI ARMI.",[84,86,88,90,92,95],{"matched_tokens":85,"snippet":70},[],{"matched_tokens":87,"snippet":71},[],{"matched_tokens":89,"snippet":18},[],{"matched_tokens":91,"snippet":72},[],{"matched_tokens":93,"snippet":94},[37],"\u003Cmark>porto\u003C/mark>",{"matched_tokens":96,"snippet":97},[37],"\u003Cmark>porto\u003C/mark> di Genova",[99,107,110],{"field":38,"indices":100,"matched_tokens":103,"snippets":106},[101,102],4,5,[104,105],[37],[37],[94,97],{"field":108,"matched_tokens":109,"snippet":82,"value":82},"post_title",[81],{"field":111,"matched_tokens":112,"snippet":77,"value":78},"post_content",[37],578730123365712000,{"best_field_score":115,"best_field_weight":116,"fields_matched":117,"num_tokens_dropped":50,"score":118,"tokens_matched":119,"typo_prefix_score":50},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",1,{"document":121,"highlight":142,"highlights":159,"text_match":113,"text_match_info":170},{"cat_link":122,"category":123,"comment_count":50,"id":124,"is_sticky":50,"permalink":125,"post_author":35,"post_content":126,"post_date":127,"post_excerpt":128,"post_id":124,"post_modified":129,"post_thumbnail":130,"post_thumbnail_html":131,"post_title":132,"post_type":60,"sort_by_date":133,"tag_links":134,"tags":138},[47],[49],"96335","http://radioblackout.org/2025/03/contro-il-porto-crocieristico-di-fiumicino/","Royal Caribbean, colosso statunitense delle crociere, vuole costruire a Fiumicino il primo grande porto a gestione privata in Italia. Ci sono lacune nella documentazione, timori per l’ambiente, e la comunità locale si oppone al progetto attraverso il collettivo Noporto, associazioni e il Coordinamento I Tavoli del Porto. Lo scopo è quello di far emergere in tutta la sua complessità i temi della portualità, gestione e sviluppo del territorio.\r\n\r\nL’iter autorizzativo sta intanto andando avanti. Nella notte tra lunedì 3 e martedì 4 marzo, sono stati installati dei jersey in cemento lungo la spiaggia. Sopra di essi sono state montate delle grate, rendendo impossibile l’accesso al mare. Abbiamo chiesto a Claudio, di Scienza radicata, di parlarci dell'opposizione a questo progetto. Ascolta e scarica l'approfondimento.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/fiumicino.mp3\"][/audio]\r\n\r\nContro i","10 Marzo 2025","","2025-03-10 23:55:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/480518416_614039764667468_9056369216931509124_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"132\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/480518416_614039764667468_9056369216931509124_n-300x132.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/480518416_614039764667468_9056369216931509124_n-300x132.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/480518416_614039764667468_9056369216931509124_n-1024x450.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/480518416_614039764667468_9056369216931509124_n-768x337.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/480518416_614039764667468_9056369216931509124_n-1536x675.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/480518416_614039764667468_9056369216931509124_n.jpg 1600w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/480518416_614039764667468_9056369216931509124_n-1170x512.jpg 1170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/480518416_614039764667468_9056369216931509124_n-690x302.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/480518416_614039764667468_9056369216931509124_n-100x44.jpg 100w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Contro il porto crocieristico di Fiumicino",1741625134,[135,136,67,137],"http://radioblackout.org/tag/crociere/","http://radioblackout.org/tag/fiumicino/","http://radioblackout.org/tag/roma/",[139,140,37,141],"crociere","fiumicino","Roma",{"post_content":143,"post_title":147,"tags":150},{"matched_tokens":144,"snippet":145,"value":146},[37],"a Fiumicino il primo grande \u003Cmark>porto\u003C/mark> a gestione privata in Italia.","Royal Caribbean, colosso statunitense delle crociere, vuole costruire a Fiumicino il primo grande \u003Cmark>porto\u003C/mark> a gestione privata in Italia. 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Opporsi concretamente all'uso dei porti civili per il transito degli armamenti, questo l'obiettivo della manfiestazione di Sabato che si svolgerà a ridosso del porto stesso.\r\n\r\nUn percorso lungo quello dei Calp, il cuo obiettivo non è soltanto provare a ricomporre un movimento antimilitarista eterogeneo e forte, capace di rompere una narrazione odierna dove sembra essere normale alimentare un conflitto fino all'infinito in Ucraina, ma anche quello di fare luce sulle condizioni lavorative nei porti italiani (tre morti sul lavoro nelle ultime settimane nei porti di Trieste Civitavecchia e Savona) e sui tentativi di repressione che l'ultimo anno hanno colpito alcuni lavoratori del settore. Per lo stesso giorno è previsto anche lo sciopero di 24 ore con astensione dal lavoro in tutti i Porti italiani indetto dall’Unione sindacale di base.\r\n\r\nDi tutto ciò ne parliamo con un compagno dei Calp. Ascolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/genova.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","22 Febbraio 2023","2023-02-22 15:10:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/329223195_620288476528863_4803206782735990126_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/329223195_620288476528863_4803206782735990126_n-212x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/329223195_620288476528863_4803206782735990126_n-212x300.jpg 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/329223195_620288476528863_4803206782735990126_n-724x1024.jpg 724w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/329223195_620288476528863_4803206782735990126_n-768x1086.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/329223195_620288476528863_4803206782735990126_n-1086x1536.jpg 1086w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/329223195_620288476528863_4803206782735990126_n.jpg 1448w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","25 Febbraio, Manifestazione Contro il transito di Armi nel Porto di Genova",1677078612,[185,65,67],"http://radioblackout.org/tag/armi/",[187,18,37],"armi",{"post_content":189,"post_title":193,"tags":197},{"matched_tokens":190,"snippet":191,"value":192},[37],"e responsabile USB per il \u003Cmark>porto\u003C/mark> di Genova, che ieri, nel","Non ha peli sulla lingua Josè Nivoi, lavoratore portuale del Calp e responsabile USB per il \u003Cmark>porto\u003C/mark> di Genova, che ieri, nel corso dell’assemblea pubblica organizzata al Cap di via Albertazzi per costruire\r\n\r\nUna grande giornata di mobilitazione del il 25 febbraio al \u003Cmark>Porto\u003C/mark> di Genova è stata indetta dal Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova, aperta a movimenti e soggettività che sentono l'urgenza di dire un no chiaro alla guerra e di non abituarsi ad una quotidianeità fatta di armi e proclami alla vittoria. 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Diversamente, rispetto al solito, c'è stato un momento di dibattito e riflessione: dal blocco, in corteo per poi finire in assemblea.\r\n\r\nStringendo lo sguardo, le motivazioni per dire no al transito delle armi sono diverse: di natura etica, il rifiuto di lavorare mentre al proprio fianco passano strumenti di morte; di natura lavorativa e di sicurezza, per la pericolosità di lavorare al fianco di armamenti.\r\n\r\nL'azione dei portuali genovesi rappresenta un granello di sabbia che va a rallentare gli ingranaggi dell'industria bellica globale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con José del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/calp.mp3\"][/audio]","6 Aprile 2022","2022-04-06 12:14:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/277735240_7360804380657286_6077843963714441985_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/277735240_7360804380657286_6077843963714441985_n-300x168.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/277735240_7360804380657286_6077843963714441985_n-300x168.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/277735240_7360804380657286_6077843963714441985_n-1024x575.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/277735240_7360804380657286_6077843963714441985_n-768x431.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/277735240_7360804380657286_6077843963714441985_n-1536x862.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/277735240_7360804380657286_6077843963714441985_n.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Contro ogni conflitto, blocco al Porto di Genova",1649247274,[185,65,67],[187,18,37],{"post_content":231,"post_title":235,"tags":238},{"matched_tokens":232,"snippet":233,"value":234},[195],"marzo sciopero e blocco del \u003Cmark>Porto\u003C/mark> di Genova, per ribadire la","Il 31 marzo sciopero e blocco del \u003Cmark>Porto\u003C/mark> di Genova, per ribadire la contrarietà ad ogni conflitto, in occasione dell'ennesimo passaggio di navi saudite che trasportano armi. 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In ogni porto Marcel dà e riceve qualcosa. A Vilagarcìa in Spagna c'è una cameriera che passa il tempo a fissare il mare che ai suoi occhi simboleggia una vita diversa. \"Rosa Moreno si chiedeva se avrebbe mai avuto il coraggio di partire. Se avrebbe mai osato vivere. Cos'era capace di fare?\" A Tréguier in Francia c'é Madame Le Grand, vedova di un armatore che le ha lasciato la passione per la vita e gli uomini di mare. Quando una nave attracca al suo porto, corre al molo. \"Sarei felice se ognuno di voi mi raccontasse un ricordo piacevole. Non é necessario che sia solenne o profondo. Basta che vi venga dal cuore.\" Dopo trent'anni passati a comprare e vendere pietre preziose Peter Sympson si é stabilito a Kinsale, in Irlanda. \"La bellezza delle pietre preziose era l'unico valore stabile della la sua vita, sì, era così, per quanto assurdo potesse sembrare.\" Jacob Nielsen si è rifugiato a Marstal in Danimarca quando non ha più sopportato un vita fatta di sorrisi falsi e strette di mano obbligate. \"Il suo sogno più intimo era lasciare una traccia di sè in tutti i computer del mondo.\" La vita di queste quattro persone cambia quando si trovano davanti quel capitano dallo sguardo aperto e dal sorriso allegro. Bjorn Larsson è nato nel 1953 in Svezia, è stato docente di letteratura francese e ha passato alcuni anni su una barca a vela con la sua compagna Helle, biologa marina. Nel 1995 ha scritto \"La vera storia del pirata Long John Silver.\" \"La barca era diventata sempre più piccola all'orizzonte. Da quel momento Marcel non sarebbe stato altro che un ricordo, un miraggio, un fiabesco sogno.\" Buon ascolto.","12 Luglio 2020","2020-07-12 08:19:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/PORTO1-158x110.jpg","IL PORTO DEI SOGNI INCROCIATI - LA PERLA DI LABUAN 10/7/2020",1594541953,[],[],{"post_content":458,"post_title":462},{"matched_tokens":459,"snippet":460,"value":461},[37],"è il protagonista di \"Il \u003Cmark>porto\u003C/mark> dei sogni incrociati\" scritto nel","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/2020.07.10-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\"Le ultime ora di navigazione erano state grandiose, ma anche stressanti.\" Marcel è il capitano di una nave marcantile che fa scalo nei porti dall'Atlantico, ed è il protagonista di \"Il \u003Cmark>porto\u003C/mark> dei sogni incrociati\" scritto nel 1997 da Bjorn Larsson. In ogni \u003Cmark>porto\u003C/mark> Marcel dà e riceve qualcosa. A Vilagarcìa in Spagna c'è una cameriera che passa il tempo a fissare il mare che ai suoi occhi simboleggia una vita diversa. \"Rosa Moreno si chiedeva se avrebbe mai avuto il coraggio di partire. Se avrebbe mai osato vivere. Cos'era capace di fare?\" A Tréguier in Francia c'é Madame Le Grand, vedova di un armatore che le ha lasciato la passione per la vita e gli uomini di mare. Quando una nave attracca al suo \u003Cmark>porto\u003C/mark>, corre al molo. \"Sarei felice se ognuno di voi mi raccontasse un ricordo piacevole. Non é necessario che sia solenne o profondo. Basta che vi venga dal cuore.\" Dopo trent'anni passati a comprare e vendere pietre preziose Peter Sympson si é stabilito a Kinsale, in Irlanda. \"La bellezza delle pietre preziose era l'unico valore stabile della la sua vita, sì, era così, per quanto assurdo potesse sembrare.\" Jacob Nielsen si è rifugiato a Marstal in Danimarca quando non ha più sopportato un vita fatta di sorrisi falsi e strette di mano obbligate. \"Il suo sogno più intimo era lasciare una traccia di sè in tutti i computer del mondo.\" La vita di queste quattro persone cambia quando si trovano davanti quel capitano dallo sguardo aperto e dal sorriso allegro. Bjorn Larsson è nato nel 1953 in Svezia, è stato docente di letteratura francese e ha passato alcuni anni su una barca a vela con la sua compagna Helle, biologa marina. Nel 1995 ha scritto \"La vera storia del pirata Long John Silver.\" \"La barca era diventata sempre più piccola all'orizzonte. 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Josè a specificato che: \"questa vittoria impensabile è frutto di una mobilitazione che i portuali portano da anni contro i trasporti di guerra rafforzata da reti internazionaliste che uniscono le lotte nei porti. Infatti l'allerta sulla nave cargo più grande del mondo, la COSCO SHIPPING PISCES, contenete un carico di morte era partita dal porto del Pireo in Grecia. Nel giro di poche ore il coordinamento internazionale dei porti contro contro la guerra ha comunicato il suo passaggio. Il CALP ha immediatamente proclamato le sciopero di 24h per il 5 agosto 2025.\" A quanto pare la proclamazione dello sciopero e la determinazione dei lavoratori portuali hanno fatto tornare indietro la nave containers che non ha scaricati più in suo carico di morte.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/F_m_05_08_Jose-Calp-Genova-su-annuncio-di-sciopero-che-impeidisce-passaggio-materiale-bellico.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nNella giornata di domenica 28, come redazione di Frittura Mista alias Radio Fabbrica, abbiamo realizzato due approfondimenti all'interno del Festival Alta Felicità 2025, essendo stata Radio Blackout parte integrante di questa edizione del festival.\r\n\r\nLa seconda intervista la abbiamo realizzata in compagnia di Dario Salvetti, del collettivo di fabbrica ex GKN, presente all'assemblea tenutasi venerdì 26 \"LA FUNZIONE SOCIALE DEL LAVORO TRA ZONE DI SACRIFICIO E DI TRANSIZIONE INDUSTRIALE\". Con Dario abbiamo voluto ripercorrere brevemente le tappe che hanno composto la storia di 4 anni di movimento operaio dal basso, ma abbiamo voluto approfondire anche le difficoltà che esso ha trovato sul suo cammino e che continuerà ad incontrare. Infatti le sfide all'orizzonte sono tante, cercare di portare a termine il progetto di fabbrica socialmente integrata per recuperare in autogestione lo stabilimento di Campi Bisenzio, affrontare la minaccia di sgombero dello stesso e continuare a mantenere viva l'attenzione e la rabbia di un collettivo che vuole essere preso per sfinimento da istituzioni e classe padronale. A tal proposito, molto interessante la parte in cui Dario ci spiega cosa vuol dire riuscire a prendersi cura l'un dell'altro, grazie allo strumento della cassa di mutuo aiuto, creata dal collettivo, che però non può essere l'unico modo per tenere unito e determinato un gruppo di operai licenziati e sballottati dalle istituzioni da 4 anni.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/Intervista-a-Dario-collettivo-di-fabbrica-ex-gkn-live-FAF-2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","20 Settembre 2025","2025-09-20 10:32:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/csm_manifestazione_porto_di_Genova_0c8aa823f1-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 05/08/2025",1758364357,[506],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[400],{"post_content":509},{"matched_tokens":510,"snippet":511,"value":512},[37],"respingimento della nave containers dal \u003Cmark>porto\u003C/mark> di Genova, da parte dei","Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Josè del CALP (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali) sul respingimento della nave containers dal \u003Cmark>porto\u003C/mark> di Genova, da parte dei lavoratori portuali, a causa del carico di armi destinato ad Israele. 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Può apparire forzata o arzigogolata e viene contestualizzato più facilmente l'apporto della petromonarchia nel discorso sviluppato da Laura Silvia Battaglia, perché il territorio che ospitava la base americana bombardata per scherzo telefonato dai pasdaran era ospitata nel sultanato di Al-Thani, e non solo perché l'argomento era adiacente alla analisi della messinscena tra grandi potenze per far accettare al resto del mondo il nuovo assetto del Sudovest asiatico voluto dagli Accordi di Abramo, escludendo l'Iran e i suoi proxy e la Turchia per creare una supply chain alternativa alla Belt Road Initiative; però anche in ambito centrafricano – come ci racconta Massimo Zaurrini – Doha ha ospitato i negoziati tra Repubblica democratica del Congo (Rdc) e Alleanza del fiume Congo (Afc-M23), ed è il terminale delle transazioni finanziarie derivanti dallo sfruttamento delle risorse dei Grandi Laghi, che ora vedranno gli Usa di Trump ergersi a gestori diretti delle miniere di cobalto e terre rare, che prima erano rubate alla lontana Kinshasa solo da Kagame, alleato delle potenze occidentali, attraverso le sue milizie antihutu. Peraltro anche Tsishekedi è un fiancheggiatore e grande amico di Israele, i cui imprenditori più spregiudicati hanno già operato in Rdc. Insomma affari tra autocrati, piazzisti, teocrati e fascisti in genere che pagano le popolazioni malauguratamente abitanti territori contesi tra potenti.\r\nQuindi ci troviamo di fronte a due Corridoi di merci, il cui progetto faraonico intende variare l'asse commerciale impostato da decenni, spostando i flussi che tagliano l'Africa a metà, congiungendo il porto angolano di Lobito con Beira in Mozambico o Dar es Salaam in Tanzania, Oceano Atlantico con Oceano Indiano; ma anche spostando le direttrici commerciali tra Oriente e Mediterraneo all'interno della Penisola arabica aggirando i flussi impostati un po' più a nord da Pechino e inserendo i territori controllati da Israele. A tanto ci ha portato aprire il vaso di Pandora della Guerra dei 12 giorni da un lato e la sbandierata tregua (supposta) tra Congo e Ruanda...\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nA Laura Silvia Battaglia, voce di \"Radio3Mondo\" e raffinata esperta della cultura dei paesi del Sudovest asiatico, abbiamo chiesto di inquadrare nell’ottica dei Paesi del Golfo il giudizio sulla strategia che ispira il rivolgimento dell’equilibrio nell’area: l’escalation sionista mette in scena un superamento del Diritto internazionale e del concetto di democrazia per imporre una configurazione del Vicino Oriente e dei suoi corridoi commerciali alternativi alla Bri cinese come illustrato tempo fa dallo stesso Netanyahu: annientamento dei proxy iraniani e ridimensionamento della Repubblica islamica stessa a favore della penisola arabica, alleata e complice con gli accordi di Abramo, con regimi autoritari e in funzione anticinese. La causa scatenante – il nucleare iraniano – sembra poco o nulla interessante persino nei suoi risultati (basta la narrazione presidenziale attraverso Truth, che non può essere messa in discussione), perché forse l’obiettivo vero è probabilmente un altro (magari Teheran uscirà dalla non proliferazione nucleare e non ci saranno più controlli).\r\nIl primo elemento che salta agli occhi è la centralità del Qatar, per la sua vicinanza all’Iran, per il suo coinvolgimento in ogni trattativa mondiale (Afghanistan, Palestina… Kivu), Al-Thani sempre attivo diplomaticamente e con la potenza mediatica sul mondo arabo, eppure è stato emblematicamente il primo a essere colpito dalla rappresaglia teatrale dei Turbanti. Il Qatar dipende integralmente da acquisti dall’estero, non produce nulla e la chiusura dello Stretto di Ormuz lo avrebbe soffocato.\r\nIl regime change a Tehran è nei piani israeliani (non in quelli trumpiani), ma il piano di riportare la dinastia Pahlavi al potere non potrebbe essere accettata dalla nazione civile iraniana che vive in un mondo parallelo a quello del potere detenuto che fa giochi internazionali, il potere è detenuto dai pasdaran e le città centrali sono omogenee etnicamente, ma la nazione è estesa enormemente, con un’orografia che non permette di certo un’invasione di stampo iracheno, difficile anche la frammentazione su base etnico-religiosa. La sostituzione dell’attuale regime non si riesce a immaginare da chi possa essere incarnato, perciò è difficile creare un’entità artificiale che sostituisca l’attuale sistema persiano. Benché esista una fronda interna, che però forse non è controllabile dall’esterno, o non ha ancora i mezzi e la mentalità per mettere in atto una rivolta. Solo se le forze di sicurezza solidarizzano con i rivoltosi si potrà avere un successo per il cambiamento. La stretta repressiva svilupperà nuove proteste?\r\nForse in questa tabula rasa dei paesi nemici di Israele e antagonisti dei sauditi la Turchia si può affrancare perché è un paese Nato e per l’abilità a fungere da cerniera tra mondi, appartenendo sia al mondo Brics che alla Nato, proponendosi come mediatore e mantenendo relazioni con tutti i protagonisti.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/4PFSoUBf2ZZ8hb79FwbPk0?si=4fbc4626a1f247f9\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/TrumpShowStayTuneOnMiddleEast.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPrecedenti trasmissioni attinenti a questo argomento si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Massimo Zaurrini, direttore di “Africa&Affari”, affrontiamo lo spostamento dell’asse commerciale dell’Africa centrale in seguito al nuovo interesse statunitense per le risorse africane in funzione anticinese.\r\nIn questo quadro si inserisce l’ennesima sceneggiata dell’amministrazione Trump che pretende di imporre una pace nel Nordest del Congo su basi e impegni uguali a quelli che da 20 anni sono divenuti carta straccia nel breve volgere di tempo, l’unica differenza è che Tshisekedi – molto legato alla finanza israeliana – ha “svenduto” il controllo delle risorse del territorio dei Grandi Laghi agli Usa in cambio della risoluzione della guerra con l’M23 e l’Alleanza del Fiume Congo, emanazione del Ruanda, alleato e partner degli anglo-americani. 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Il Qatar dipende integralmente da acquisti dall’estero, non produce nulla e la chiusura dello Stretto di Ormuz lo avrebbe soffocato.\r\nIl regime change a Tehran è nei piani israeliani (non in quelli trumpiani), ma il piano di riportare la dinastia Pahlavi al potere non potrebbe essere accettata dalla nazione civile iraniana che vive in un mondo parallelo a quello del potere detenuto che fa giochi internazionali, il potere è detenuto dai pasdaran e le città centrali sono omogenee etnicamente, ma la nazione è estesa enormemente, con un’orografia che non permette di certo un’invasione di stampo iracheno, difficile anche la frammentazione su base etnico-religiosa. La sostituzione dell’attuale regime non si riesce a immaginare da chi possa essere incarnato, perciò è difficile creare un’entità artificiale che sostituisca l’attuale sistema persiano. Benché esista una fronda interna, che però forse non è controllabile dall’esterno, o non ha ancora i mezzi e la mentalità per mettere in atto una rivolta. Solo se le forze di sicurezza solidarizzano con i rivoltosi si potrà avere un successo per il cambiamento. La stretta repressiva svilupperà nuove proteste?\r\nForse in questa tabula rasa dei paesi nemici di Israele e antagonisti dei sauditi la Turchia si può affrancare perché è un paese Nato e per l’abilità a fungere da cerniera tra mondi, appartenendo sia al mondo Brics che alla Nato, proponendosi come mediatore e mantenendo relazioni con tutti i protagonisti.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/4PFSoUBf2ZZ8hb79FwbPk0?si=4fbc4626a1f247f9\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/TrumpShowStayTuneOnMiddleEast.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPrecedenti trasmissioni attinenti a questo argomento si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Massimo Zaurrini, direttore di “Africa&Affari”, affrontiamo lo spostamento dell’asse commerciale dell’Africa centrale in seguito al nuovo interesse statunitense per le risorse africane in funzione anticinese.\r\nIn questo quadro si inserisce l’ennesima sceneggiata dell’amministrazione Trump che pretende di imporre una pace nel Nordest del Congo su basi e impegni uguali a quelli che da 20 anni sono divenuti carta straccia nel breve volgere di tempo, l’unica differenza è che Tshisekedi – molto legato alla finanza israeliana – ha “svenduto” il controllo delle risorse del territorio dei Grandi Laghi agli Usa in cambio della risoluzione della guerra con l’M23 e l’Alleanza del Fiume Congo, emanazione del Ruanda, alleato e partner degli anglo-americani. Quindi agli americani interessa in particolare poter sfruttare le miniere in qualche modo e dunque hanno scelto di mettere in sicurezza… i loro investimenti nella regione. Il Qatar è l'hub di arrivo delle merci e degli investimenti e per questo è coinvolto in questo quadro di tregua, essendo ormai Doha la capitale di qualunque accordo internazionale da quello siglato dal Trump.01 con i talebani.\r\nAttorno alla Repubblica democratica del Congo e alle sue ricchezze si sviluppano nuove infrastrutture utili alle nazioni africane che stano tentando di innescare uno sviluppo pieno di promesse e anche pericoli innanzitutto ambientali, ma quanto è l’interesse per gli affari occidentali? Salta all’occhio quel corridoio che, adoperando come terminal il \u003Cmark>porto\u003C/mark> angolano di Lobito, ambisce a tracciare supply chain che uniscono Oceano Indiano e Atlantico, fulcro della disputa Cina/Usa sulle merci africane, che il 26 giugno ha appena ricevuto 250 milioni ulteriori per la sua creazione da parte della UE, dopo il mezzo miliardo stanziato da Biden nel suo ultimo viaggio da presidente. Il corridoio di Lobito è bloccato dalla disputa nel Kivu migliaia di chilometri a nord del confine congoloese con lo Zambia, per cui si è operata una variante al progetto iniziale che coinvolgeva il Katanga.\r\nDella strategia fa parte anche il taglio agli USAid, alla Banca africana di sviluppo… il tutto per incentivare gli accordi bilaterali in cui Trump, il mercante, può ricattare, strappare il miglior prezzo, taglieggiare, smaramaldeggiare… gettare fumo negli occhi con la promessa di sviluppo attraverso la Dfc (U.S. Development Finance Corporation); e se si dovesse finalmente spuntare la possibilità di lavorare in loco i materiali grezzi, la devastazione ambientale sarebbe inevitabile.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/business-summit-il-mercato-africano-apprezza-le-trattative-senza-condizioni-etico-politiche-di-trump--66772324\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/Lobito-Katanga_corridoi-infrastrutturali-spostano-assi-regionali.mp3\"][/audio]\r\n\r\nI precedenti appuntamenti con la geopolitica africana si trovano qui",[539],{"field":111,"matched_tokens":540,"snippet":536,"value":537},[37],{"best_field_score":440,"best_field_weight":517,"fields_matched":119,"num_tokens_dropped":50,"score":518,"tokens_matched":119,"typo_prefix_score":50},{"document":543,"highlight":555,"highlights":560,"text_match":438,"text_match_info":563},{"comment_count":50,"id":544,"is_sticky":50,"permalink":545,"podcastfilter":546,"post_author":498,"post_content":547,"post_date":548,"post_excerpt":128,"post_id":544,"post_modified":549,"post_thumbnail":550,"post_title":551,"post_type":420,"sort_by_date":552,"tag_links":553,"tags":554},"98603","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-10-06-2025/",[365]," \r\n\r\n\r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Enzo Miccoli della federazione USB di Torino sullo sciopero generale del 20/06/25 e manifestazione a Roma del 21/06/25.\r\n\r\nLe barbarie della guerra sono il comune denominatore che accomuna l'indizione Dello sciopero anche con i sindacati CUB, SICOBAS e SGB, infatti in un comunicato del sindaco si legge:\r\n\"La barbarie del genocidio perpetrato dallo Stato di Israele nei confronti del popolo palestinese e degli spari sulla folla accalcata per accaparrarsi gli aiuti umanitari.\r\nLa barbarie di uno Stato che abdica alla sua funzione di assicurare la tenuta sociale del paese attraverso salari dignitosi e servizi pubblici per tutti e punta, invece, sul vertiginoso aumento delle spese militari. La barbarie di un paese che, insieme agli altri sodali dell'Unione europea, spinge sul pedale della guerra e prova ad utilizzare la leva militare per rilanciare l'economia.\r\nLa barbarie di uno Stato che dietro l'ipocrita tema della sicurezza introduce un vero e proprio Stato di polizia prevedendo 14 nuove fattispecie di reato e 9 aggravanti al fine di colpire le lotte sindacali, le lotte sociali e le proteste ambientali. Una chiusura del cerchio che dimostra inequivocabilmente il legame che tiene insieme i mille volti della barbarie della guerra. \r\n\r\nPer questo abbiamo definito la guerra un \"sistema\" e per questo lo sciopero generale del 20 giugno e la manifestazione nazionale a Roma del 21 giugno, costituiscono due appuntamenti che vogliono scardinare quel sistema nelle sue diverse declinazioni. Lo abbiamo fatto in questi anni dietro lo slogan \"Alzate i salari, abbassate le armi\" con cortei e manifestazioni o con azioni dirette,\r\nbloccando le navi della morte che trasportano armi e munizioni, come avvenuto nuovamente in questi giorni al porto di Genova.\r\n\r\n Lo dovremo fare tutti insieme lavoratrici e lavoratori, studenti e attivisti sociali con lo sciopero generale del 20 giugno e la manifestazione del giorno dopo: una marea dovrá invadere il nostro paese contro i massacri in Palestina, contro la folle corsa al riarmo e contro la devastazione sociale prodotta da decenni di moderazione salariale. Una risposta a chi rappresenta come condizione ineluttabile la barbarie della guerra e le sue drammatiche implicazioni.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/F_m_10_06_Enzo-Miccoli-USB-Torino-su-Sciopero-generale-del-20-giugno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è ruotato attorno all'evento che si terrà il 12 giugno a Palazzo Nuovo, \"Torino cambia lavoro\", abbiamo avuto ospite al telefono Alessandro, uno degli organizzatori dell'iniziativa. Da lui ci siamo fatti raccontare il prezioso lavoro d'inchiesta, che come redazione di InfoAut, hanno iniziato a compiere sui lavoratori delle fabbriche del territorio torinese, arrivando ad operai della Lear, della Mopar, della Stellantis, della Leonardo eccetera, coi quali si è poi deciso di lanciare un momento che mettesse sia in dialogo le diverse criticità e lotte in corso nei vari stabilimenti, che per ragionare su problemi comuni del comparto e della de industrializzazione in generale. Oltre al fondamentale punto di vista dei lavoratori, giovedì 12 verrà anche presentata l'inchiesta curata da M. Alberti, redattore di Radio Popolare Network, sulla riconversione della produzione per materiale bellico e dual/use, mettendo sul piatto del dibattito l'aspetto politico e morale dei lavoratori che và oltre i loro specifici interessi personali. Infine ci siamo fatti dire da Alberto dove si possono leggere le inchieste messe da loro in campo fino ad ora\r\n\r\ncosì da poter arrivare preparati e preparate all'incontro che si terrà alle h 18 a Palazzo Nuovo a Torino il 12 giugno.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/F_m_10_06_Alessandro-organizzatore-dellevento-Torino-cambia-lavoro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nContinuiamo con la serie podcast \"Dietro alla lavagna\", realizzata da Radio Blackout e dal Sindacato Sociale di Base, per andare a sondare le trasformazioni avvenute e tutt'ora in atto nel mondo della scuola. In questa seconda puntata Serena Tusini, intervista Barbara Bertani, docente, per esplorare un aspetto conosciuto da tutti ma da pochi nel dettaglio: i test invalsi.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/Dietro-alla-lavagna-pt.2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","19 Giugno 2025","2025-06-19 21:05:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/csm_sciopero_20.06_e_manifestazione_21.06_a652c39fad-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 10/06/2025",1750367126,[506],[400],{"post_content":556},{"matched_tokens":557,"snippet":558,"value":559},[37],"nuovamente in questi giorni al \u003Cmark>porto\u003C/mark> di Genova.\r\n\r\n Lo dovremo fare"," \r\n\r\n\r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Enzo Miccoli della federazione USB di Torino sullo sciopero generale del 20/06/25 e manifestazione a Roma del 21/06/25.\r\n\r\nLe barbarie della guerra sono il comune denominatore che accomuna l'indizione Dello sciopero anche con i sindacati CUB, SICOBAS e SGB, infatti in un comunicato del sindaco si legge:\r\n\"La barbarie del genocidio perpetrato dallo Stato di Israele nei confronti del popolo palestinese e degli spari sulla folla accalcata per accaparrarsi gli aiuti umanitari.\r\nLa barbarie di uno Stato che abdica alla sua funzione di assicurare la tenuta sociale del paese attraverso salari dignitosi e servizi pubblici per tutti e punta, invece, sul vertiginoso aumento delle spese militari. 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