","La strage della Moby Prince. 30 anni dopo","post",1618323482,[63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/agip-abruzzo/","http://radioblackout.org/tag/livorno/","http://radioblackout.org/tag/porto-di-livorno/","http://radioblackout.org/tag/sicurezza-della-navigazione/","http://radioblackout.org/tag/strage-della-moby-prince/",[69,15,70,71,20],"agip abruzzo","porto di Livorno","sicurezza della navigazione",{"post_content":73,"tags":80},{"matched_tokens":74,"snippet":78,"value":79},[75,76,75,77],"di","Porto","Livorno","sicurezza, e della Capitaneria \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Porto\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Livorno\u003C/mark>, comandata da Albanese, che non","Era il 10 aprile del 1991. Il traghetto Moby Prince, una carretta che non avrebbe mai dovuto prendere il mare, nella rada \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Livorno\u003C/mark> si scontra contro una petroliera dell’ENI.\r\nI soccorsi arrivano alla petroliera, ma non alla Moby Prince, la capitaneria \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>porto\u003C/mark> lascia la Moby ed il suo carico umano bruciare senza controllo.\r\nNessuno dei responsabili della capitaneria e delle compagnie proprietarie verrà mai inquisito: per il tribunale \u003Cmark>di\u003C/mark> è trattato \u003Cmark>di\u003C/mark> una fatalità. Come avvenuto per la strage \u003Cmark>di\u003C/mark> Viareggio a gennaio 2021 e in molti altri casi simili, la magistratura ha scelto \u003Cmark>di\u003C/mark> proteggere padroni e istituzioni.\r\nI comitati dei parenti delle 140 vittime non hanno mai accettato quel verdetto e da 30 anni si battono perché la verità, ormai assodata nei movimenti, venga riconosciuta.\r\nL’impegno dei familiari ha permesso in questi anni che la verità si affermasse a livello collettivo, nella società, dissipando gli strati \u003Cmark>di\u003C/mark> menzogne costruiti sulla vicenda, ricordando sempre le responsabilità dell’armatore della Navarma Onorato, che faceva viaggiare un traghetto senza le minime condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> sicurezza, e della Capitaneria \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Porto\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Livorno\u003C/mark>, comandata da Albanese, che non ha soccorso chi si trovava sul Moby Prince avvolto dalle fiamme.\r\nIl Moby Prince non doveva viaggiare. Il traghetto aveva l’impianto antincendio sprinkler disattivato, due radar non funzionanti su tre, aveva malfunzionamenti alla radio legati a cali \u003Cmark>di\u003C/mark> frequenza, inoltre il traghetto viaggiava con il portellone \u003Cmark>di\u003C/mark> prua aperto, circostanza che avrebbe facilitato la propagazione delle fiamme e dei fumi all’interno del garage del traghetto dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo.\r\nCome a Viareggio, a Pioltello, ad Andria, come nella strage alla Thyssen \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino, anche a \u003Cmark>Livorno\u003C/mark> nella strage Moby Prince le responsabilità sono chiare. Ad uccidere 140 persone sono stati armatori e manager che per avere maggiori profitti e premi hanno risparmiato sulla sicurezza, sono state le autorità che prima hanno concesso il certificato \u003Cmark>di\u003C/mark> navigazione al traghetto, poi non hanno soccorso chi si trovava sulla nave, e infine hanno coperto le responsabilità degli armatori. L’impegno costante dei familiari delle vittime del Moby Prince ci mostra allora quanto sia importante la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori per la salute e la sicurezza, ad ogni livello, anche su una sola postazione \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro, su un solo mezzo.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Giacomo, un compagno che nella strage ha perso il padre ed è lucido testimone dell’omertà \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato intorno alla strage.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/2021-04-12-moby-prince-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2021 04 12 giacomo moby prince",[81,83,86,90,92],{"matched_tokens":82,"snippet":69},[],{"matched_tokens":84,"snippet":85},[15],"\u003Cmark>livorno\u003C/mark>",{"matched_tokens":87,"snippet":89},[88,75,77],"porto","\u003Cmark>porto\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> 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FUORI DALLA DARSENA TOSCANA, A LIVORNO, LUNEDÌ 29 ORE 18.30La notizia che la nave battente bandiera israeliana “Zim Virginia” si trova in rada a Livorno ha raggiunto i lavoratori portuali di Livorno, che hanno deciso che non avrebbero effettuato le operazioni che la nave richiedeva.Le attività del presidio permanente al porto di Livorno sono state spostate in Darsena, per dare solidarietà ai lavoratori all’interno, e per far sentire il dissenso della cittadinanza all’arrivo di una nave israeliana.Abbiamo chiesto a un lavoratore del Gruppo Autonomo Portuali di raccontarci come sta andando il presidio al porto di Livorno.","30 Settembre 2025","2025-09-30 02:43:47","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/livornotiodiazim.png","\u003Cimg width=\"273\" height=\"300\" src=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/livornotiodiazim-273x300.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" 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30 è approdata al porto di Livorno la nave della dell’Ong SOS Humanity. 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È stato dichiarato prescritto il reato di omicidio colposo plurimo con l’eliminazione dell’aggravante di incidente sul lavoro che aveva finora evitato la prescrizione. Non potranno quindi più essere giudicate per tale reato Trenitalia, Rfi, Gatx Rail Austria, Gatx Rail Germania, Jungenthal Waggon, Mercitalia Rail, le aziende responsabili per la sicurezza della linea ferroviaria e dei vagoni del convoglio di GPL che, quella notte, per la mancanza di controlli e manutenzione, deragliò, uccidendo in una disastrosa esplosione 32 persone, bruciate vive nelle proprie case o in strada.\r\nIn particolare la sentenza della Cassazione ha tutelato Mauro Moretti, ex amministratore delegato di FS e RFI, che dal 2009 ad oggi ha continuato a far carriera nei colossi a controllo statale, guidando anche Leonardo – Finmeccanica. Ma soprattutto la sentenza rischia di permettere che simili stragi accadano di nuovo. L’eliminazione dell’aggravante di incidente sul lavoro infatti, crea un pericoloso precedente per la tutela della sicurezza di tutte e tutti, garantendo in simili casi l’impunità per chi è responsabile della sicurezza.\r\n\r\nGià a inizio dicembre il Tribunale di Firenze aveva respinto la causa civile promossa dai familiari delle vittime del Moby Prince, che chiedevano, accusando lo Stato, di vedere riconosciuta la responsabilità della Capitaneria di Porto per non aver garantito la sicurezza della navigazione nella rada del porto di Livorno e per non aver non aver portato i soccorsi al traghetto.\r\n\r\nNegli anni la risposta della magistratura alla richiesta di verità e giustizia dei familiari delle vittime di queste stragi è stata la stessa. Un muro al riconoscimento delle responsabilità dei vertici aziendali e istituzionali.\r\n\r\nPer questo è importante sostenere la battaglia dei familiari delle vittime e delle associazioni che giorno dopo giorno continuano a far sentire la propria voce, rendendo possibile che nella società si affermi quella verità che è negata nelle aule di tribunale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario, un compagno toscano\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/2021-01-12-viareggio-dario.mp3\"][/audio]","12 Gennaio 2021","2021-01-12 14:29:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/viareggio-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"195\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/viareggio-300x195.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/viareggio-300x195.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/viareggio-1024x664.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/viareggio-768x498.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/viareggio-1536x996.jpeg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/viareggio-2048x1328.jpeg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Strage di Viareggio: le lotte non vanno in prescrizione",1610461780,[241,64,242,243,244,245,246],"http://radioblackout.org/tag/cassazione/","http://radioblackout.org/tag/mario-moretti/","http://radioblackout.org/tag/moby-prince/","http://radioblackout.org/tag/prescrizione/","http://radioblackout.org/tag/strage-di-viareggio/","http://radioblackout.org/tag/tribunali/",[248,15,249,18,250,251,252],"cassazione","mario moretti","prescrizione","strage di viareggio","tribunali",{"post_content":254,"post_title":258,"tags":261},{"matched_tokens":255,"snippet":256,"value":257},[88,75,77],"della navigazione nella rada del \u003Cmark>porto\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Livorno\u003C/mark> e per non aver non","La sentenza della Cassazione del 8 gennaio 2021 sulla strage \u003Cmark>di\u003C/mark> Viareggio del 29 giugno 2009 ha garantito l’intoccabilità delle istituzioni, dei funzionari dirigenti e dei manager aziendali. 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Un muro al riconoscimento delle responsabilità dei vertici aziendali e istituzionali.\r\n\r\nPer questo è importante sostenere la battaglia dei familiari delle vittime e delle associazioni che giorno dopo giorno continuano a far sentire la propria voce, rendendo possibile che nella società si affermi quella verità che è negata nelle aule \u003Cmark>di\u003C/mark> tribunale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario, un compagno toscano\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/2021-01-12-viareggio-dario.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":259,"snippet":260,"value":260},[75],"Strage \u003Cmark>di\u003C/mark> Viareggio: le lotte non vanno in prescrizione",[262,264,266,268,270,272,275],{"matched_tokens":263,"snippet":248},[],{"matched_tokens":265,"snippet":85},[15],{"matched_tokens":267,"snippet":249},[],{"matched_tokens":269,"snippet":18},[],{"matched_tokens":271,"snippet":250},[],{"matched_tokens":273,"snippet":274},[75],"strage \u003Cmark>di\u003C/mark> viareggio",{"matched_tokens":276,"snippet":252},[],[278,280,287],{"field":102,"matched_tokens":279,"snippet":256,"value":257},[88,75,77],{"field":37,"indices":281,"matched_tokens":283,"snippets":286},[31,282],5,[284,285],[15],[75],[85,274],{"field":151,"matched_tokens":288,"snippet":260,"value":260},[75],{"best_field_score":163,"best_field_weight":225,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":49,"score":226,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":49},{"document":291,"highlight":321,"highlights":326,"text_match":161,"text_match_info":329},{"cat_link":292,"category":294,"comment_count":49,"id":296,"is_sticky":49,"permalink":297,"post_author":116,"post_content":298,"post_date":299,"post_excerpt":55,"post_id":296,"post_modified":300,"post_thumbnail":301,"post_thumbnail_html":302,"post_title":303,"post_type":60,"sort_by_date":304,"tag_links":305,"tags":314},[293,112],"https://radioblackout.org/category/altavisibilita/",[295,48],"altavisibilita","99971","https://radioblackout.org/2025/09/22-settembre-blocchiamo-tutto/","Per la giornata di oggi, lunedì 22 settembre, i sindacati di base hanno proclamato lo sciopero generale in sostegno alla popolazione della Striscia di Gaza e alla Global Sumud Flotilla. 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I nemici che si somigliano\r\nJorge Bergoglio, in arte Francesco, e Vladimir Gundjaev, in arte Kirill offrono immagini di se molto divergenti, pacifista e universalista l’uno, guerrafondaio e nazionalista l’altro, ma se si scava oltre la superficie il papa della Chiesa Cattolica e il Patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie, si scopre che le assonanze sono di gran lunga superiori alle note discordanti.\r\nMonsignor Parolin in un’intervista alla Stampa rispondeva a Domenico Agasso che gli chiedeva se uno dei problemi alla base del conflitto tra Ucraina e Russia fosse, come sostenuto dal patriarca ortodosso russo Kirill, la “presunta decadenza delle democrazie liberali che andrebbe di pari passo con la secolarizzazione”, il numero due del Vaticano ha risposto che “[…] È innegabile che il mondo attuale stia tentando di promuovere un’antropologia che si discosta dalla visione cristiana e che si rispecchia nei «Nuovi diritti», fondati su un approccio esclusivamente individualista. La stessa Chiesa cattolica riconosce il grave rischio che ciò comporta per la difesa e la promozione della dignità umana e non può non essere preoccupata al riguardo.”\r\nPiù chiaro di così…\r\nCe ne ha parlato Daniele Ratti che ha fatto uno studio su questi temi\r\n\r\nL’Ucraina come la Siria?\r\nA dieci mesi dall’attacco russo all’Ucraina la situazione pare di stallo: l’Ucraina, grazie al fortissimo sostegno di buona parte dei paesi NATO, resiste all’invasione, ma il prezzo in questo secondo inverno di guerra rischia di diventare altissimo, perché i continui attacchi alle infrastrutture stanno lasciando al freddo e senza luce tantissima gente.\r\nIl rischio concreto è quello di un conflitto di lunga durata simile a quello siriano. 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Gli antirazzisti saranno al molo ad attenderla.\r\nLa scelta di portare i naufraghi fino a Livorno viene dal Ministero degli Interni e non risponde alle esigenze delle persone soccorse, anzi rischia di rappresentare un nuovo ostacolo al soccorso dei naufraghi che sono stati salvati al largo della Libia e che sono stati costretti a patire altri tre giorni di navigazione, passando davanti a decine di altri porti. Per questo uniamo la nostra voce alla protesta di Emergency e delle altre organizzazioni che si occupano del soccorso in mare, denunciando la manovra del governo che punta a rendere insostenibile alle organizzazioni il costo dei soccorsi attraverso l’indicazione di porti sicuri estremamente distanti dalle aree di soccorso. Tutto questo avviene mentre il governo sta mettendo in campo nuove regole assassine per impedire di fatto le attività delle Ong per il soccorso in mare dei naufraghi.\r\nCe ne ha parlato Dario di Livorno solidale e antirazzista\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21 (il 3 gennaio NON ci siamo)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","28 Dicembre 2022","2022-12-28 00:28:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/KirillPapa-2-200x110.jpg","Anarres del 23 dicembre. Francesco e Kirill: due nemici che si somigliano. L’Ucraina come la Siria? 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Nell’ultimo quinquennio le armi depositate a Pisa hanno alimentato le guerre in Siria, Iraq e Yemen, mentre i vari amministratori locali e regionali spianavano la strada per la realizzazione di queste migliorie logistiche: la ferrovia nella pineta e il ponte girevole sul canale dei Navicelli.\r\n\r\nQuesti interventi del Pentagono non si limitano all’Italia, ma trovano terreno fertile in tutta Europa, soprattutto nei paesi che condividono i confini con la Russia, la Polonia in particolar modo. Questo quadro strategico vede il Vecchio Continente come Hub logistico dell’esercito statunitense in vista di una guerra senza confini contro Russia e Cina, oltre all’ormai martoriato Medio Oriente.\r\n\r\nAttraverso l’analisi di Michael Klare “Foreign Policy in Focus” possiamo capire, attraverso le parole dei generali del Pentagono, le strategie militari che coinvolgono tutto il globo, infatti terminata la “guerra al terrorismo” durata più di 15 anni ci si appresta ad entrare in una “guerra lunga” dove le superpotenze economico-militari si affronteranno a colpi di dazi e hacker intanto che gli eserciti creano avamposti e linee di tensione. Dal Mar Baltico al Mar Cinese meridionale, dalla Siria alla Corea del Nord, ogni angolo del mondo è compromesso e minacciato dal giogo di una guerra che potrebbe scoppiare da un giorno all’altro.\r\n\r\n\r\n\r\nper ascoltare il podcast premi qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/podcast-26-sett.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","4 Ottobre 2018","2018-11-02 19:27:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/no-camp-752x440-200x110.jpg","inizio lavori al Camp Derby e Guerra Lunga - puntata del 26 settembre",1538678544,[426,427,428],"http://radioblackout.org/tag/camp-derby/","http://radioblackout.org/tag/geopolitica/","http://radioblackout.org/tag/guerra/",[382,384,317],{"post_content":431},{"matched_tokens":432,"snippet":433,"value":434},[75,76,75,77,75],"americana \u003Cmark>di\u003C/mark> Camp Derby al \u003Cmark>Porto\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Livorno\u003C/mark> e all’aeroporto \u003Cmark>di\u003C/mark> Pisa.\r\n\r\nCostruita","Sono incominciati i lavori \u003Cmark>di\u003C/mark> taglio degli alberi nella pineta del Tombolo tra Pisa e \u003Cmark>Livorno\u003C/mark> per la costruzione della ferrovia che andrà a collegare la base americana \u003Cmark>di\u003C/mark> Camp Derby al \u003Cmark>Porto\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Livorno\u003C/mark> e all’aeroporto \u003Cmark>di\u003C/mark> Pisa.\r\n\r\nCostruita nel 1951 la base \u003Cmark>di\u003C/mark> Camp Derby è oggi la più ampia base statunitense al \u003Cmark>di\u003C/mark> fuori del territorio nazionale e fa risparmiare all’esercito a stelle e strisce una buona parte \u003Cmark>di\u003C/mark> tempo per rifornirsi \u003Cmark>di\u003C/mark> artiglieria leggera e pesante. 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Infatti a pochi giorni dal voto per il rinnovo del contratto nazionale del lavoro portuale, gli unici risultati della consultazione sul testo da portare al tavolo della trattativa, rispetto ai quali si ha completa trasparenza, sono quelli di Genova; con un’affluenza del 77%, il 68% dei lavoratori ha bocciato la bozza presentata dai sindacati confederali. Eppure, a poche ore dalla prima storica stroncatura di una proposta di rinnovo da parte del\r\nprincipale porto italiano, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti comunicano l’esito positivo della consultazione a livello nazionale con una “larga maggioranza di sì”. I lavoratori portuali genovesi non ci stanno e convocano subito un’assemblea coordinata dal sindacato di base Usb Mare e Porti, a cui hanno partecipato diversi delegati degli stessi sindacati confederali, in larga parte contrari, a livello locale, alla proposta siglata dai loro dirigenti nazionali... Quello che i confederali stanno facendo passare è che a nord i lavorator* hanno votato no e a sud hanno votato \"hanno costruito un falso!\" José ci ha aggiornato anche sulle posizioni dei portuali del CALP rispetto al DDL 1660 ed al boicottaggio delle navi che si pratica nei porti verso il trasportano armi anche ad Israele..\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_05_11_Jose-CALP-Genova-su-CCNL-e-lotte-in-corso.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento lo abbiamo affrontato in compagnia di Luigi Borrelli, RSU/RLS USB all'aeroporto Gabriele D'Annunzio di Montichiari, sito in provincia di Brescia. Sia come semplice lavoratore, ma in particolare come responsabile della sicurezza, aveva più volte denunciato pubblicamente che lui e i suoi colleghi hanno dovuto movimentare materiale bellico seppure operanti in un aeroporto commerciale. Oltre alle più che legittime preoccupazioni dell'RSU legate all' illegalità della situazione e soprattutto alla pericolosità potenziale comportata dal far maneggiare materiale bellico a chi non è formato per farlo, spunta anche una questione morale di chi, conoscendo quali e quante guerre ci sono in corso, non ha intenzione di essere complice della morte di altre persone. Dall'estate fino all'autunno di quest anno la notizia ha iniziato a circolare sempre di più, grazie anche alle mobilitazioni messe in campo da USB con altre realtà antimilitariste del territorio, la GDA Handling ha prima emesso un provvedimento disciplinare nei confronti di Luigi e poi, proprio qualche giorno fa, gli è arrivata anche una sospensione dal servizio di sei giorni. 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Il carico viene trasbordato in modo efficiente dalla nave alla nave e viceversa, sotto gli occhi vigili delle motovedette dei Carabinieri. A chi chiedeva settimane or sono notizia del trasporto di armi sul territorio pisano è stato risposto menzionando il codice penale italiano che vieta la diffusione di notizie riservate per la sicurezza nazionale e condanna con anni di carcere chi le diffonda o ne sia semplicemente a conoscenza.\r\nNessuna richiesta di chiarimenti sul trasporto di armi Usa, o Nato, sui nostri territori, potrà essere accolta per la sicurezza nazionale nel nome della quale i cittadini devono arrendersi alla ineluttabilità della guerra. Sudditi e non cittadini in un paese la cui Costituzione in teoria parla ancora di ripudio della guerra. Dopo sei anni di lavori, con la partecipazione attiva degli Enti locali, la base di Camp Darby sul territorio tra Pisa e Livorno vede completati i lavori che permetteranno il trasporto di armi via acqua e via ferrovia anche in dispregio di un ordine del giorno di venti anni fa con il quale il Consiglio Comunale di Pisa richiedeva un uso civile e non militare della macchia mediterranea tra i due comuni. E in un momento storico in cui crescono le spese militari e il ricorso alla guerra viene considerato nevralgico per gli interessi nazionali e internazionali, questa situazione suona come campanello di allarme, i processi di militarizzazione dei territori e il loro uso a fini di guerra è ormai una realtà e per chi vi si opporrà si spalancheranno le porte del carcere come previsto anche dal ddl 1660 in corso di discussione al Senato.\" Con Federico abbiamo approfondito anche sui contenuti dell'articolo del blog\r\nhttps://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com/2024/11/contro-leconomia-di-guerra.html?m=1\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_05_11_Federico-Giusti-blogger-su-potenziamento-area-dei-Navicelli-a-Pisa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","6 Novembre 2024","2024-11-06 23:03:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/image-200x110.png","frittura mista|radio fabbrica 5/11/2024",1730934188,[452],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[386],{"post_content":455},{"matched_tokens":456,"snippet":457,"value":458},[75,75,88],"storica stroncatura \u003Cmark>di\u003C/mark> una proposta \u003Cmark>di\u003C/mark> rinnovo da parte del\r\nprincipale \u003Cmark>porto\u003C/mark> italiano, Filt Cgil, Fit Cisl"," \r\n\r\nIl primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Jose del CALP (Collettivo \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoratori Portuali, Antifascisti, Anticapitalisti, Internazionalisti) \u003Cmark>di\u003C/mark> Genova sulla controversa questione del voto contrario dei lavoratori consultati dai confederali per l'approvazione della bozza del rinnovo contrattuale \u003Cmark>di\u003C/mark> settore. Infatti a pochi giorni dal voto per il rinnovo del contratto nazionale del lavoro portuale, gli unici risultati della consultazione sul testo da portare al tavolo della trattativa, rispetto ai quali si ha completa trasparenza, sono quelli \u003Cmark>di\u003C/mark> Genova; con un’affluenza del 77%, il 68% dei lavoratori ha bocciato la bozza presentata dai sindacati confederali. Eppure, a poche ore dalla prima storica stroncatura \u003Cmark>di\u003C/mark> una proposta \u003Cmark>di\u003C/mark> rinnovo da parte del\r\nprincipale \u003Cmark>porto\u003C/mark> italiano, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti comunicano l’esito positivo della consultazione a livello nazionale con una “larga maggioranza \u003Cmark>di\u003C/mark> sì”. I lavoratori portuali genovesi non ci stanno e convocano subito un’assemblea coordinata dal sindacato \u003Cmark>di\u003C/mark> base Usb Mare e Porti, a cui hanno partecipato diversi delegati degli stessi sindacati confederali, in larga parte contrari, a livello locale, alla proposta siglata dai loro dirigenti nazionali... Quello che i confederali stanno facendo passare è che a nord i lavorator* hanno votato no e a sud hanno votato \"hanno costruito un falso!\" José ci ha aggiornato anche sulle posizioni dei portuali del CALP rispetto al DDL 1660 ed al boicottaggio delle navi che si pratica nei porti verso il trasportano armi anche ad Israele..\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_05_11_Jose-CALP-Genova-su-CCNL-e-lotte-in-corso.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento lo abbiamo affrontato in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Luigi Borrelli, RSU/RLS USB all'aeroporto Gabriele D'Annunzio \u003Cmark>di\u003C/mark> Montichiari, sito in provincia \u003Cmark>di\u003C/mark> Brescia. Sia come semplice lavoratore, ma in particolare come responsabile della sicurezza, aveva più volte denunciato pubblicamente che lui e i suoi colleghi hanno dovuto movimentare materiale bellico seppure operanti in un aeroporto commerciale. Oltre alle più che legittime preoccupazioni dell'RSU legate all' illegalità della situazione e soprattutto alla pericolosità potenziale comportata dal far maneggiare materiale bellico a chi non è formato per farlo, spunta anche una questione morale \u003Cmark>di\u003C/mark> chi, conoscendo quali e quante guerre ci sono in corso, non ha intenzione \u003Cmark>di\u003C/mark> essere complice della morte \u003Cmark>di\u003C/mark> altre persone. Dall'estate fino all'autunno \u003Cmark>di\u003C/mark> quest anno la notizia ha iniziato a circolare sempre \u003Cmark>di\u003C/mark> più, grazie anche alle mobilitazioni messe in campo da USB con altre realtà antimilitariste del territorio, la GDA Handling ha prima emesso un provvedimento disciplinare nei confronti \u003Cmark>di\u003C/mark> Luigi e poi, proprio qualche giorno fa, gli è arrivata anche una sospensione dal servizio \u003Cmark>di\u003C/mark> sei giorni. Nonostante tutto ci assicura ai microfoni, che questo non servirà a fermare lui e i suoi colleghi in questa lotta, che sta iniziando sul piano vertenziale ma non solo.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_05_11_Luigi-Borrelli-USB-aeroporto-Montichiari-su-utilizzo-militare-di-un-aeroporto-commerciale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>Di\u003C/mark> Federico Giusti della redazione del blog delegati-lavoratori-indipendenti-pisa sul potenziamento dell'area dei Navicelli, a Pisa, ai fini \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra ossia il trasporto \u003Cmark>di\u003C/mark> armi via acqua dalla base Usa \u003Cmark>di\u003C/mark> Camp Darby che è la più grande base militare logistica fuori dagli Stati Uniti. In un comunicato del Comitato No Camp Darby si legge: ...\"È l'unico luogo in Italia in cui è possibile gestire quantità illimitate \u003Cmark>di\u003C/mark> esplosivo. Il carico viene trasbordato in modo efficiente dalla nave alla nave e viceversa, sotto gli occhi vigili delle motovedette dei Carabinieri. A chi chiedeva settimane or sono notizia del trasporto \u003Cmark>di\u003C/mark> armi sul territorio pisano è stato risposto menzionando il codice penale italiano che vieta la diffusione \u003Cmark>di\u003C/mark> notizie riservate per la sicurezza nazionale e condanna con anni \u003Cmark>di\u003C/mark> carcere chi le diffonda o ne sia semplicemente a conoscenza.\r\nNessuna richiesta \u003Cmark>di\u003C/mark> chiarimenti sul trasporto \u003Cmark>di\u003C/mark> armi Usa, o Nato, sui nostri territori, potrà essere accolta per la sicurezza nazionale nel nome della quale i cittadini devono arrendersi alla ineluttabilità della guerra. Sudditi e non cittadini in un paese la cui Costituzione in teoria parla ancora \u003Cmark>di\u003C/mark> ripudio della guerra. Dopo sei anni \u003Cmark>di\u003C/mark> lavori, con la partecipazione attiva degli Enti locali, la base \u003Cmark>di\u003C/mark> Camp Darby sul territorio tra Pisa e \u003Cmark>Livorno\u003C/mark> vede completati i lavori che permetteranno il trasporto \u003Cmark>di\u003C/mark> armi via acqua e via ferrovia anche in dispregio \u003Cmark>di\u003C/mark> un ordine del giorno \u003Cmark>di\u003C/mark> venti anni fa con il quale il Consiglio Comunale \u003Cmark>di\u003C/mark> Pisa richiedeva un uso civile e non militare della macchia mediterranea tra i due comuni. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2023-03-17-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGuerra e crack delle banche. Verso una crisi sistemica?\r\nNel 2008 lo scoppio della bolla dei mutui subprime portò al fallimento della Lehman Brothers. Un crollo la cui onda lunga ebbe conseguenze planetarie.\r\nOggi siamo di fronte al crollo della SVB, la Silicon Valley Bank, che non ha retto all’aumento dei tassi di interesse decisi dalla Fed, ed alla seria crisi di Credit Suisse, cui è corsa in immediato soccorso la Banca Centrale Svizzera, perché il crack di Credit Suisse potrebbe significare il tracollo del piccolo paese alpino con conseguenze su scala globale di tutto rispetto.\r\nLa crisi finanziaria si innesta nella crisi scatenata dalla guerra, una crisi che non accenna a diminuire in un escalation bellica per il controllo dell’Ucraina in continua crescita.\r\nIl prezzo di questa crisi sistemica lo pagheranno, come sempre, i poveri del pianeta, le cui condizioni di vita sono state in costante peggioramento negli ultimi decenni.\r\nSe un rinnovato protagonismo degli oppressi e degli sfruttati non saprà rallentare la folle corsa alla distruzione globale degli stati e del sistema capitalista.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nOltre i generi\r\nUna critica libertaria e transfemminista\r\nI percorsi di libertà tracciati dalle soggettività tenute ai margini dalla cultura patriarcale hanno scosso dalle fondamenta un ordine che pareva immutabile arrivando a spezzarne la logica binaria ed essenzialista.\r\nLa logica binaria è quella che divide le persone in base al sesso attribuito alla nascita cui si pretende corrispondano precise caratteristiche di genere.\r\nIl binarismo implica uno iato tra il più ed il meno, il pieno e il vuoto, il vaso e il seme, lo spazio dei sentimenti e quello della ragione. 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Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un'inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all'algoritmo-padrone i dati per meglio profilarci. E manipolarci.\r\nCon Salvo Vaccaro abbiamo provato ad anticipare alcuni dei temi di cui tratteremo venerdì 24 aprile\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nLa società della sorveglianza\r\nIl controllo totale insito nel trionfante paradigma digitale non viene più percepito come una minaccia alla libertà, ma come un servizio volto a migliorare la vita e realizzare i desideri dell'utente-cittadino. Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un'inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all'algoritmo-padrone i dati per meglio profilarci. 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