","Salvini. Le Marche non ti vogliono","post",1430232051,[57,58,59,60,61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/ancona/","http://radioblackout.org/tag/antirazzisti/","http://radioblackout.org/tag/fratelli-ditalia/","http://radioblackout.org/tag/hotel-house/","http://radioblackout.org/tag/lega-nord/","http://radioblackout.org/tag/macerata/","http://radioblackout.org/tag/marche/","http://radioblackout.org/tag/porto-recanati/","http://radioblackout.org/tag/salvini/",[17,27,31,25,23,21,15,29,19],{"post_content":68,"tags":74},{"matched_tokens":69,"snippet":72,"value":73},[70,71],"Porto","Recanati","nelle Marche. Tappe previste: Ancona, \u003Cmark>Porto\u003C/mark> \u003Cmark>Recanati\u003C/mark>, Macerata. Ovunque è stato respinto","Ieri il segretario della Lega Nord Salvini aveva in programma un tour elettorale nelle Marche. Tappe previste: Ancona, \u003Cmark>Porto\u003C/mark> \u003Cmark>Recanati\u003C/mark>, Macerata. Ovunque è stato respinto da antirazzisti e antifascisti.\r\nLega Nord e Fratelli d'Italia sono stati attivamente contrastati ai movimenti di opposizione sociale.\r\nAd Ancona era previsto un comizio nella centrale piazza Roma. Antirazzisti hanno cercato di impedire che venisse montato il gazebo leghista, difeso dalla polizia in assetto antisommossa. Prima dell'arrivo di Salvini la celere ha caricato a freddo per tentare di sgomberare la piazza. Ma la prova di forza non è riuscita. C'é stato un fitto lancio di uova, bottiglie, e tutto quello che capitava. 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pochi giorni fa si è tenuto un “question time” al Senato, nel corso del quale – per la prima volta - il ministro della giustizia Carlo Nordio ha commentato quanto accaduto.\r\n\r\nAscoltiamo e analizziamo le dichiarazioni del ministro:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BCUPCB_nordio-augusta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n[dalla puntata precedente]\r\nAnalisi del resoconto dell’ispezione di Santi Consolo (garante nazionale delle persone detenute) nel carcere di Augusta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BCUPCB_visita-garante-augusta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nVITERBO E COPAGANDA\r\n\r\n\r\nUn procuratore e una magistrata a processo per non aver raccolto le segnalazioni dei pestaggi e della violenza sistemica nel carcere Mammagialla di Viterbo: un clima di terrore che portò alla morte di Hassan Sharaf, un giovane detenuto di soli 21 anni.\r\n\r\nL’invisibilizzazione mediatica di questa notizia apre a una rapida riflessione sul concetto di Copaganda:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BCUPCB_viterbo-magistrati.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nLA MACELLERIA DI SANTA MARIA CAPUA VETERE A PROCESSO\r\n[dalla puntata precedente]\r\n\r\nBreve resoconto di quanto sta emergendo dalle udienze riguardanti il massacro del 6 aprile 2020, tra la complicità di tutto il personale del carcere e la sparizione dei referti delle persone massacrate dai secondini:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BCUPCB_processoSMCVreferti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nRIVOLTA NEL CARCERE DI AVELLINO?\r\n[dalla puntata precedente]\r\n\r\nI sindacati di polizia penitenziaria definiscono “rivolta” i recenti episodi avvenuti nel carcere di Avellino: detenuti asserragliati, olio bollente pronto a essere scagliato sugli agenti… La versione raccolta da chi ha visitato il carcere – lo stesso pomeriggio - è molto diversa, ma in ogni caso è stato attivato il “Protocollo Gabrielli”: militarizzazione interforze di tutta l’area limitrofa il carcere.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BCUPCB_avellino-bootcamps.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n/ / in coda un piccolo approfondimento:\r\n\r\nPartendo dalla riproduzione di una cella al Salone del Libro di Torino a fini esperienziali, passiamo a qualche accenno sui programmi statunitensi per “raddrizzare i giovani con la paura”: Scared Straight Programs, Boot Camps et similia.","30 Maggio 2023","2024-05-23 11:34:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/bcupcb_nordio-time-200x110.jpg","MORIRE IN SCIOPERO DELLA FAME: NORDIO RISPONDE - COPERTURA DELLE VIOLENZE IN CARCERE - RIVOLTA AVELLINO?","podcast",1685448139,[155,156,157],"http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/santa-maria-capua-vetere/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-della-fame/",[133,137,135],{"post_content":160},{"matched_tokens":161,"snippet":163,"value":164},[162],"portò","un clima di terrore che \u003Cmark>portò\u003C/mark> alla morte di Hassan Sharaf,","Dalla puntata del 29 maggio 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMORIRE IN SCIOPERO DELLA FAME NEL CARCERE DI AUGUSTA - LA RISPOSTA DEL MINISTRO NORDIO\r\n\r\n\r\nContinuiamo a parlare della morte di due uomini in sciopero della fame nel carcere di Augusta; 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In questa puntata abbiamo voluto raccontare, attraverso le voci di chi vi ha preso parte, le esperienze del Comitato No Green Pass Trieste e della Rete No Green Pass Valsusa.\r\n\r\nLa prima intervista ci racconta la genesi e la crescita del movimento triestino che è stato posto più volte sotto i riflettori dei giornali nazionali per la forte partecipazione di massa ai cortei (migliaia di persone per molti weekend consecutivi) e per il blocco del porto dello scorso mese. Ma il percorso del comitato è stato molto di più di quanto raccontano le narrazioni dei media mainstream: in una città solitamente non molto attiva nelle lotte sociali come Trieste, molte persone hanno sperimentato, anche grazie al lavoro di questo comitato, una spinta forte nello scendere in piazza, nell’organizzarsi in maniera orizzontale e ad impegnarsi per degli obiettivi comuni, nonostante i divieti e le recenti violenze di polizia. Ci siamo fatti raccontare questa esperienza e le prossime iniziative in cantiere nell’audio qui sotto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/ts.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAnche in Valsusa è recentemente nato un gruppo di persone che si ritrovano e si organizzano per contrapporsi alla discriminazione e all’ingiustizia rappresentata dal Green Pass. In seguito alle partecipate iniziative precedenti (tra cui discussioni e assemblee pubbliche), si rilancia la presenza della protesta in valle attraverso un appuntamento di due giorni, previsto per sabato 13 e domenica 14 novembre a Sant’Ambrogio. Abbiamo parlato del percorso di questa rete e dei dettagli di questa iniziativa con Daniele nell’audio qui sotto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/valle.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer aggiornamenti sull'iniziativa di Sant'Ambrogio, ricordiamo che è consigliato controllare la pagina facebook al link https://www.facebook.com/No-Green-Pass-Val-Susa-129223515972994/?fref=tag\r\n\r\n ","11 Novembre 2021","2021-11-11 11:18:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/nogreenpass_cartello_roma_fg-200x110.jpg","Speciale No Green Pass, da Trieste alla Valsusa",1636629342,[],[],{"post_content":188},{"matched_tokens":189,"snippet":190,"value":191},[91],"e per il blocco del \u003Cmark>porto\u003C/mark> dello scorso mese. Ma il","Le forme di protesta contro il lasciapassare verde si moltiplicano e si estendono su tutto il territorio nazionale. 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I turchi assediano Famagosta e i difensori cristiani sono allo stremo. Tra di essi c'é Capitan Tempesta, protagonista del romanzo del 1905 di Emilio Salgari . Il suo vero nome é Eleonora e si finge un uomo per cercare informazioni del suo fidanzato Robert de la Hussiére prigioniero dei turchI. \"Capitan Tempesta lasciò cadere il mantello e mise la mano sull'impugnatura della spada che gli pendeva al fianco.\" Famagosta cade, ma Eleonora ha scoperto che Robert é prigioniero di Haradja, figlia di Alì Pascià e castellana di Hussif, e concepisce il piano di recarsi da lei fingendosi un capitano arabo e farselo consegnare. Il cuore del romanzo é il duello soprattutto mentale tra le due donne diversissime per cultura e carattere. \"Haradja era alta e slanciata, occhi nerissimi che risaltavano sotto le sopracciglia meravigliosamente delineate e sulla tinta della pelle leggermente abbronzata.\" La castellana di Hussif é crudele e tutti la temono, compresi i suoi alleati. Il suo divertimento preferito è assistere alla lotta fino alla morte tra due suoi schiavi. \"Mio zio non me li ha regalati per mantenerli inoperosi.\" Il piano sembra funzionare, ma Haradja si innamora del \"bel capitano\" e gli fa giurare di tornare presto da lei. Poco dopo la partenza di Eleonora un traditore rivela alla crudele turca la vera natura del \"bel capitano\". \"Haradja mandò un urlo come di belva ferita e si portò ambo le mani al cuore.\" Da questo momento lo scopo della sua vita é la vendetta. Il seguito nel romanzo \"Il Leone di Damasco\" del 1910. Il regista Corrado D'Errico realizza nel 1942 il film \"Capitan Tenpesta\" con Carla Candiani e Doris Duranti, che cambia il finale del romanzo. L'espediente del travestimento nella letteratura, nel cinema e nei fumetti. Buon ascolto.","13 Settembre 2021","2021-09-13 20:43:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/CAPITAN_TEMPESTA-188x110.jpg","CAPITAN TEMPESTA - LA PERLA DI LABUAN 10/9/2021",1631519667,[],[],{"post_content":211},{"matched_tokens":212,"snippet":214,"value":215},[213],"regalati","zio non me li ha \u003Cmark>regalati\u003C/mark> per mantenerli inoperosi.\" Il piano","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/2021.09.10-14.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAnno 1570. I turchi assediano Famagosta e i difensori cristiani sono allo stremo. Tra di essi c'é Capitan Tempesta, protagonista del romanzo del 1905 di Emilio Salgari . 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[…] La gestione e controllo dei flussi migratori hanno fatto assumere ad alcuni porti italiani – approdi dei viaggi di chi fugge dalla miseria e dalla guerra provocata nel sud del mondo dal colonialismo e dallo sfruttamento dei paesi occidentali – il ruolo di luoghi privilegiati di propaganda di politiche migratorie razziste e persecutorie. \r\nMa tutto questo ha anche l’effetto di risignificare il porto come luogo concreto del nesso guerra – razzismo. Un aspetto che lotte come quella dei portuali di Genova colgono appieno. (tratto da Nessun approdo alla guerra)\r\n\r\nLe recenti mobilitazioni dei portuali genovesi e di altri porti europei contro il trasporto di armamenti da parte della compagnia nazionale saudita Bahri hanno efficacemente messo in luce il funzionamento e la possibilità di blocco delle lunghe catene globali dell'industria bellica e della logistica di guerra.\r\n\r\nL'assemblea contro la guerra di Genova indice un corteo per sabato 7 dicembre a Sestri Ponente contro l'azienda bellica italiana Leonardo, eccellenza a livello mondiale nel settore della difesa, dell'aerospazio e dei sistemi di sicurezza per la gestione del \"nemico interno\". Con un compagno dell'assemblea presentiamo l'iniziativa e ritorniamo sulle mobilitazioni dei portuali della scorsa primavera:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/genova1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNella seconda parte, allargando lo sguardo dalla vicenda della Bahri Yanbu, spostiamo il focus sul ruolo dell'Arabia Suadita, paese che si colloca al terzo posto a livello mondiale per le spese militari negli ultimi anni. Attore regionale di primo piano nelle dispute geopolitiche mediorientali, dal conflitto in Yemen alla guerra civile siriana, la classe dominante saudita intraprende una vera e propria corsa agli armamenti, stretta fra crisi petrolifera, necessità di diversificazione produttiva, tensioni sociali latenti e tentativi di espansionismo regionale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/genova2.mp3\"][/audio]","26 Novembre 2019","2019-11-26 23:14:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/nessunapprodo-200x110.jpg","Industria degli armamenti e logistica di guerra - Sulle mobilitazioni antimilitariste genovesi",1574810063,[],[],{"post_content":235},{"matched_tokens":236,"snippet":237,"value":238},[91],"anche l’effetto di risignificare il \u003Cmark>porto\u003C/mark> come luogo concreto del nesso","La mobilitazione dei portuali genovesi e dei/delle solidali contro la compagnia navale nazionale saudita Bahri – un’esperienza tuttora in corso e aperta a più vaste prospettive di lotta – si situa nel contesto sociale e politico degli ultimi anni. […] La gestione e controllo dei flussi migratori hanno fatto assumere ad alcuni porti italiani – approdi dei viaggi di chi fugge dalla miseria e dalla guerra provocata nel sud del mondo dal colonialismo e dallo sfruttamento dei paesi occidentali – il ruolo di luoghi privilegiati di propaganda di politiche migratorie razziste e persecutorie. \r\nMa tutto questo ha anche l’effetto di risignificare il \u003Cmark>porto\u003C/mark> come luogo concreto del nesso guerra – razzismo. Un aspetto che lotte come quella dei portuali di Genova colgono appieno. (tratto da Nessun approdo alla guerra)\r\n\r\nLe \u003Cmark>recenti\u003C/mark> mobilitazioni dei portuali genovesi e di altri porti europei contro il trasporto di armamenti da parte della compagnia nazionale saudita Bahri hanno efficacemente messo in luce il funzionamento e la possibilità di blocco delle lunghe catene globali dell'industria bellica e della logistica di guerra.\r\n\r\nL'assemblea contro la guerra di Genova indice un corteo per sabato 7 dicembre a Sestri Ponente contro l'azienda bellica italiana Leonardo, eccellenza a livello mondiale nel settore della difesa, dell'aerospazio e dei sistemi di sicurezza per la gestione del \"nemico interno\". Con un compagno dell'assemblea presentiamo l'iniziativa e ritorniamo sulle mobilitazioni dei portuali della scorsa primavera:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/genova1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNella seconda parte, allargando lo sguardo dalla vicenda della Bahri Yanbu, spostiamo il focus sul ruolo dell'Arabia Suadita, paese che si colloca al terzo posto a livello mondiale per le spese militari negli ultimi anni. Attore regionale di primo piano nelle dispute geopolitiche mediorientali, dal conflitto in Yemen alla guerra civile siriana, la classe dominante saudita intraprende una vera e propria corsa agli armamenti, stretta fra crisi petrolifera, necessità di diversificazione produttiva, tensioni sociali latenti e tentativi di espansionismo regionale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/genova2.mp3\"][/audio]",[240],{"field":104,"matched_tokens":241,"snippet":237,"value":238},[91],{"best_field_score":170,"best_field_weight":171,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":43,"score":172,"tokens_matched":110,"typo_prefix_score":129},6637,{"collection_name":152,"first_q":29,"per_page":114,"q":29},15,["Reactive",247],{},["Set"],["ShallowReactive",250],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f0alZOWWTUQIuEQCOdDCjUiMLdup43iZMr6iev4gJR_Q":-1},true,"/search?query=porto+recanati"]