","Ma che cos'è il Post Porno? Intervista a Slavina","post",1363612846,[49,50,51,52,53],"http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/autodeterminazione/","http://radioblackout.org/tag/femminismo/","http://radioblackout.org/tag/post-porno/","http://radioblackout.org/tag/sessualita/",[21,23,17,15,19],{"post_content":56,"post_title":62,"tags":65},{"matched_tokens":57,"snippet":60,"value":61},[58,59],"Post","Porno","Il \u003Cmark>Post\u003C/mark> \u003Cmark>Porno\u003C/mark> è un movimento politico? Il","Il \u003Cmark>Post\u003C/mark> \u003Cmark>Porno\u003C/mark> è un movimento politico? Il \u003Cmark>Post\u003C/mark> \u003Cmark>Porno\u003C/mark> è antifascista? é Femminista? E come si fa a fare da sol* \u003Cmark>Porno\u003C/mark> Terrorismo e \u003Cmark>Post\u003C/mark> \u003Cmark>Porno\u003C/mark>?\r\n\r\nPartendo dal dato che Italia si sa ancora molto poco di questo tema e che questa forma di attivismo in Spagna e Catalunya (oltre ad altri paesi naturalmente) è già attivo da vari anni attraverso le azioni e i lavori di filosofe, scrittrici, artiste, film makers, attrici, ecc., proviamo a tracciare insieme a Slavina un percorso per capire che cos'è il movimento \u003Cmark>Post\u003C/mark> \u003Cmark>Porno\u003C/mark>. Sicuramente è anche un linguaggio differente e può assumere differenti forme ed essere fatto in differenti \"spazi\": laboratori, performance, blog, progetti artistici, video, cortometraggi o lungometraggi in pellicola ecc.\r\n\r\nSlavina (http://malapecora.noblogs.org) è una \u003Cmark>porno\u003C/mark> attivista di origini romane che vive a Barcellona e che ama camminare per i sentieri della Val Susa. Di seguito l'intervista mandata in onda questa mattina:\r\n\r\nslavina tutto ok\r\n\r\n ",{"matched_tokens":63,"snippet":64,"value":64},[58,59],"Ma che cos'è il \u003Cmark>Post\u003C/mark> \u003Cmark>Porno\u003C/mark>? Intervista a Slavina",[66,68,70,72,76],{"matched_tokens":67,"snippet":21},[],{"matched_tokens":69,"snippet":23},[],{"matched_tokens":71,"snippet":17},[],{"matched_tokens":73,"snippet":75},[46,74],"porno","\u003Cmark>post\u003C/mark> \u003Cmark>porno\u003C/mark>",{"matched_tokens":77,"snippet":19},[],[79,85,88],{"field":24,"indices":80,"matched_tokens":82,"snippets":84},[81],3,[83],[46,74],[75],{"field":86,"matched_tokens":87,"snippet":60,"value":61},"post_content",[58,59],{"field":89,"matched_tokens":90,"snippet":64,"value":64},"post_title",[58,59],1157451471441625000,{"best_field_score":93,"best_field_weight":94,"fields_matched":81,"num_tokens_dropped":35,"score":95,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":35},"2211897868544",13,"1157451471441625195",2,6646,{"collection_name":46,"first_q":15,"per_page":99,"q":15},6,{"facet_counts":101,"found":96,"hits":134,"out_of":234,"page":14,"request_params":235,"search_cutoff":25,"search_time_ms":236},[102,110],{"counts":103,"field_name":108,"sampled":25,"stats":109},[104,106],{"count":14,"highlighted":105,"value":105},"anarres",{"count":14,"highlighted":107,"value":107},"il colpo del strega","podcastfilter",{"total_values":96},{"counts":111,"field_name":24,"sampled":25,"stats":132},[112,114,116,118,120,122,124,126,128,130],{"count":14,"highlighted":113,"value":113},"mostro",{"count":14,"highlighted":115,"value":115},"mitologia",{"count":14,"highlighted":117,"value":117},"immaginario",{"count":14,"highlighted":119,"value":119},"riproduzione",{"count":14,"highlighted":121,"value":121},"psicoanalisi",{"count":14,"highlighted":123,"value":123},"mostruosità",{"count":14,"highlighted":125,"value":125},"potere penale",{"count":14,"highlighted":127,"value":127},"margareth mead",{"count":14,"highlighted":129,"value":129},"michel foucault",{"count":14,"highlighted":131,"value":131},"istinto materno",{"total_values":133},28,[135,170],{"document":136,"highlight":157,"highlights":162,"text_match":165,"text_match_info":166},{"comment_count":35,"id":137,"is_sticky":35,"permalink":138,"podcastfilter":139,"post_author":105,"post_content":140,"post_date":141,"post_excerpt":41,"post_id":137,"post_modified":142,"post_thumbnail":143,"post_title":144,"post_type":145,"sort_by_date":146,"tag_links":147,"tags":152},"17428","http://radioblackout.org/podcast/spie-senza-frontiere/",[105],"Il caso Snowden è stato un buon pretesto per una diretta sulle tante forme del controllo, che lo Stato, le varie agenzie pubbliche e private che esercitano quotidianamente sulle nostre vite con il pretesto della sicurezza.\r\nAnarres ne ha parlato con Peppe, collaboratore di Umanità Nova.\r\nAscolta la diretta\r\n2013 07 04 peppe snowden\r\n\r\nSullo stesso argomento vi proponiamo di seguito un articolo, uscito di recente sulle pagine del settimanale anarchico, \"La sindrome di onnipotenza\"\r\n\r\nGli animali, e gli esseri umani fra questi, sono naturalmente curiosi. Ma quando perdono il loro tempo ad occuparsi, senza una precisa ragione, di cose futili la curiosità si trasforma facilmente in sindrome di onnipotenza. Per esempio, a chi mai potrebbe interessare che da un computer che si collega ad Internet dalla Città del Vaticano qualcuno scarica e/o guarda film porno? A chi quali tipi di formaggi una persona acquista di solito o dove ha passato l'ultimo fine settimana?\r\nOggi, tutte le nostre azioni, anche le più banali, vengono registrate e archiviate su qualche computer che non necessariamente è collocato in Italia. A questa raccolta contribuiscono i telefonini che ci portiamo sempre dietro; più sono \"intelligenti\" e più informazioni collezionano sulla nostra vita, a partire dalla nostra posizione e dalle chiamate fatte e ricevute. Per non parlare delle informazioni raccolte quando usiamo Internet: se chi visita un sito avesse idea di quanti altri computer vengono informati sulla pagina web che ha aperto, forse potrebbe iniziare a capire la portata del problema.\r\nLa quantità ormai incalcolabile di informazioni e dati che vengono continuamente registrati, si possono dividere in due grandi categorie. La prima (spesso chiamata \"meta-dati\") riguarda le informazioni che collegano le persone fra di loro ed ognuna di esse ai propri comportamenti: a chi telefoniamo e quante volte, quanti SMS spediamo a quel determinato numero, quali sono i siti web che visitiamo, dove siamo stati ieri sera, dove andiamo a fare la spesa, e l'elenco potrebbe continuare per pagine. I secondi invece riguardano i contenuti: cosa ci siamo detti per telefono o scritto via e-mail, cosa abbiamo comprato in quel negozio, cosa abbiamo pubblicato su un forum o un blog, e via dicendo.\r\nTutte queste informazioni sono sparse un po' dappertutto, dai computer delle società di telecomunicazione, a quelli di banche, negozi e servizi Internet. Controllare tutto questo in tempo reale è chiaramente alquanto complicato e quindi i governi, tramite le loro agenzie di sicurezza, sono attrezzati per operare su due linee diverse: tenere sotto controllo costante e continuo \"i soliti sospetti\", che costituiscono una piccola parte della popolazione e garantirsi la possibilità di avere accesso - senza incontrare troppi problemi - anche ai dati che riguardano qualsiasi altra persona.\r\nPer ottenere questo secondo risultato vengono usati sia mezzi palesi che segreti.\r\nL'ultimo caso, in ordine di tempo, a proposito di sistemi di controllo segreti è scoppiato all'inizio di giugno, quando Edward Snowden ha rivelato l'esistenza di \"Prism\", un sistema che permette alla famigerata NSA di avere accesso ai dati che passano attraverso i maggiori fornitori di servizi Internet del mondo (Google, FaceBook, ecc...) e contemporaneamente al governo di mentire ai cittadini americani a proposito dell'ampiezza della sorveglianza in atto. Ha anche parlato degli attacchi informatici portati dagli USA contro la Cina ed altre nazioni, proprio mentre Washington continua a lamentarsi con Pechino del contrario. L'amministrazione Obama ha accusato il colpo, rispondendo che il sistema spia esclusivamente i cittadini non statunitensi che sono indagati o sospettati di reati legati al terrorismo o ai crimini informatici e i giganti della Rete hanno negato che qualcuno abbia libero accesso ai loro server e chiesto l'autorizzazione a rendere pubbliche le richieste di dati che gli vengono rivolte. Bisogna essere davvero ingenui per credere a qualcuna delle parti in causa, visto che il Congresso statunitense ha nominato una commissione per indagare sui risvolti interni delle attività spionistiche di \"Prism\" e, secondo alcune fonti, la stessa NSA ha dichiarato in una seduta segreta di non avere bisogno dell'autorizzazione di un giudice per ascoltare le telefonate, per leggere i messaggi di posta elettronica, gli SMS e tutto il resto.\r\nI commentatori più benevoli fanno risalire questo delirio di onnipotenza spionistico al \"trauma\" post 11 settembre, quando le tanto potenti agenzie di sicurezza fallirono miseramente nel prevenire gli attentati aerei. In realtà sia la CIA che il FBI avevano già nella loro \"lista nera\" alcuni degli attentatori ma, forse per problemi di coordinamento, non hanno saputo utilizzare proficuamente queste informazioni. Lo stesso sventato attentato del 2009 contro la metropolitana di New York, che spesso viene sbandierato come un successo dovuto al sistema di sorveglianza, è ancora avvolto nel più fitto mistero per quello che riguarda i dettagli, non di poco conto, rispetto a \"come\" i servizi di sicurezza siano venuti a conoscenza del piano se controllano solo i \"meta-dati\" e non i contenuti delle conversazioni. Non è poi da sottovalutare il fatto che una rete di sorveglianza così segreta, complicata, estesa e capillare rappresenta sicuramente anche una ottima occasione di affari per tutti coloro che in qualche modo vi sono coinvolti.\r\nNon è certo la prima volta che viene alla luce l'esistenza di un sistema segreto che spia la popolazione, qualcuno ricorderà il caso \"Echelon\", giusto per citarne uno, ma in tutti i casi dopo un primo momento di sana indignazione e proteste varie, la cosa viene presto dimenticata, fino alla prossima rivelazione.\r\nQuesto avviene sia perché la maggior parte delle persone ritiene ragionevole che ci sia qualcuno che controlli le comunicazioni, sia perché dopo un po' di tempo le notizie come quella relativa a \"Prism\" finiscono nel dimenticatoio o nel serbatoio che alimenta le teorie del complotto.\r\nIntanto, tornando alla cronaca, sabato 15 giugno un centinaio di persone hanno dato vita ad Hong Kong ad un corteo in favore di Snowden, che, ci fa sapere un sondaggio è considerato un \"eroe\" dal 40% mentre dovrebbe essere punito per quello che ha fatto secondo il 45% degli inglesi che hanno risposto ad un questionario on-line. Inevitabile poi l'annuncio che la storia potrebbe presto approdare sul grande schermo. Intanto, nello Utah, la NSA stanno terminando la ristrutturazione di una parte della base della Guardia Nazionale, costo stimato 1,7 miliardi di dollari, che entro il prossimo mese di settembre dovrebbe ospitare un ennesimo \"super computer\" dove archiviare i dati raccolti, che diventano sempre di più.\r\nLa sindrome di onnipotenza, per sua definizione, non conosce limiti.\r\nPepsy","13 Luglio 2013","2018-10-17 22:59:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/07/prism-200x110.jpg","Spie senza frontiere","podcast",1373727296,[148,149,150,151],"http://radioblackout.org/tag/controllo/","http://radioblackout.org/tag/nsa/","http://radioblackout.org/tag/prism/","http://radioblackout.org/tag/snowden/",[153,154,155,156],"controllo","NSA","prism","snowden",{"post_content":158},{"matched_tokens":159,"snippet":160,"value":161},[74],"qualcuno scarica e/o guarda film \u003Cmark>porno\u003C/mark>? A chi quali tipi di","Il caso Snowden è stato un buon pretesto per una diretta sulle tante forme del controllo, che lo Stato, le varie agenzie pubbliche e private che esercitano quotidianamente sulle nostre vite con il pretesto della sicurezza.\r\nAnarres ne ha parlato con Peppe, collaboratore di Umanità Nova.\r\nAscolta la diretta\r\n2013 07 04 peppe snowden\r\n\r\nSullo stesso argomento vi proponiamo di seguito un articolo, uscito di recente sulle pagine del settimanale anarchico, \"La sindrome di onnipotenza\"\r\n\r\nGli animali, e gli esseri umani fra questi, sono naturalmente curiosi. Ma quando perdono il loro tempo ad occuparsi, senza una precisa ragione, di cose futili la curiosità si trasforma facilmente in sindrome di onnipotenza. Per esempio, a chi mai potrebbe interessare che da un computer che si collega ad Internet dalla Città del Vaticano qualcuno scarica e/o guarda film \u003Cmark>porno\u003C/mark>? A chi quali tipi di formaggi una persona acquista di solito o dove ha passato l'ultimo fine settimana?\r\nOggi, tutte le nostre azioni, anche le più banali, vengono registrate e archiviate su qualche computer che non necessariamente è collocato in Italia. A questa raccolta contribuiscono i telefonini che ci portiamo sempre dietro; più sono \"intelligenti\" e più informazioni collezionano sulla nostra vita, a partire dalla nostra posizione e dalle chiamate fatte e ricevute. Per non parlare delle informazioni raccolte quando usiamo Internet: se chi visita un sito avesse idea di quanti altri computer vengono informati sulla pagina web che ha aperto, forse potrebbe iniziare a capire la portata del problema.\r\nLa quantità ormai incalcolabile di informazioni e dati che vengono continuamente registrati, si possono dividere in due grandi categorie. La prima (spesso chiamata \"meta-dati\") riguarda le informazioni che collegano le persone fra di loro ed ognuna di esse ai propri comportamenti: a chi telefoniamo e quante volte, quanti SMS spediamo a quel determinato numero, quali sono i siti web che visitiamo, dove siamo stati ieri sera, dove andiamo a fare la spesa, e l'elenco potrebbe continuare per pagine. I secondi invece riguardano i contenuti: cosa ci siamo detti per telefono o scritto via e-mail, cosa abbiamo comprato in quel negozio, cosa abbiamo pubblicato su un forum o un blog, e via dicendo.\r\nTutte queste informazioni sono sparse un po' dappertutto, dai computer delle società di telecomunicazione, a quelli di banche, negozi e servizi Internet. Controllare tutto questo in tempo reale è chiaramente alquanto complicato e quindi i governi, tramite le loro agenzie di sicurezza, sono attrezzati per operare su due linee diverse: tenere sotto controllo costante e continuo \"i soliti sospetti\", che costituiscono una piccola parte della popolazione e garantirsi la possibilità di avere accesso - senza incontrare troppi problemi - anche ai dati che riguardano qualsiasi altra persona.\r\nPer ottenere questo secondo risultato vengono usati sia mezzi palesi che segreti.\r\nL'ultimo caso, in ordine di tempo, a proposito di sistemi di controllo segreti è scoppiato all'inizio di giugno, quando Edward Snowden ha rivelato l'esistenza di \"Prism\", un sistema che permette alla famigerata NSA di avere accesso ai dati che passano attraverso i maggiori fornitori di servizi Internet del mondo (Google, FaceBook, ecc...) e contemporaneamente al governo di mentire ai cittadini americani a proposito dell'ampiezza della sorveglianza in atto. Ha anche parlato degli attacchi informatici portati dagli USA contro la Cina ed altre nazioni, proprio mentre Washington continua a lamentarsi con Pechino del contrario. L'amministrazione Obama ha accusato il colpo, rispondendo che il sistema spia esclusivamente i cittadini non statunitensi che sono indagati o sospettati di reati legati al terrorismo o ai crimini informatici e i giganti della Rete hanno negato che qualcuno abbia libero accesso ai loro server e chiesto l'autorizzazione a rendere pubbliche le richieste di dati che gli vengono rivolte. Bisogna essere davvero ingenui per credere a qualcuna delle parti in causa, visto che il Congresso statunitense ha nominato una commissione per indagare sui risvolti interni delle attività spionistiche di \"Prism\" e, secondo alcune fonti, la stessa NSA ha dichiarato in una seduta segreta di non avere bisogno dell'autorizzazione di un giudice per ascoltare le telefonate, per leggere i messaggi di posta elettronica, gli SMS e tutto il resto.\r\nI commentatori più benevoli fanno risalire questo delirio di onnipotenza spionistico al \"trauma\" \u003Cmark>post\u003C/mark> 11 settembre, quando le tanto potenti agenzie di sicurezza fallirono miseramente nel prevenire gli attentati aerei. In realtà sia la CIA che il FBI avevano già nella loro \"lista nera\" alcuni degli attentatori ma, forse per problemi di coordinamento, non hanno saputo utilizzare proficuamente queste informazioni. Lo stesso sventato attentato del 2009 contro la metropolitana di New York, che spesso viene sbandierato come un successo dovuto al sistema di sorveglianza, è ancora avvolto nel più fitto mistero per quello che riguarda i dettagli, non di poco conto, rispetto a \"come\" i servizi di sicurezza siano venuti a conoscenza del piano se controllano solo i \"meta-dati\" e non i contenuti delle conversazioni. Non è poi da sottovalutare il fatto che una rete di sorveglianza così segreta, complicata, estesa e capillare rappresenta sicuramente anche una ottima occasione di affari per tutti coloro che in qualche modo vi sono coinvolti.\r\nNon è certo la prima volta che viene alla luce l'esistenza di un sistema segreto che spia la popolazione, qualcuno ricorderà il caso \"Echelon\", giusto per citarne uno, ma in tutti i casi dopo un primo momento di sana indignazione e proteste varie, la cosa viene presto dimenticata, fino alla prossima rivelazione.\r\nQuesto avviene sia perché la maggior parte delle persone ritiene ragionevole che ci sia qualcuno che controlli le comunicazioni, sia perché dopo un po' di tempo le notizie come quella relativa a \"Prism\" finiscono nel dimenticatoio o nel serbatoio che alimenta le teorie del complotto.\r\nIntanto, tornando alla cronaca, sabato 15 giugno un centinaio di persone hanno dato vita ad Hong Kong ad un corteo in favore di Snowden, che, ci fa sapere un sondaggio è considerato un \"eroe\" dal 40% mentre dovrebbe essere punito per quello che ha fatto secondo il 45% degli inglesi che hanno risposto ad un questionario on-line. Inevitabile poi l'annuncio che la storia potrebbe presto approdare sul grande schermo. Intanto, nello Utah, la NSA stanno terminando la ristrutturazione di una parte della base della Guardia Nazionale, costo stimato 1,7 miliardi di dollari, che entro il prossimo mese di settembre dovrebbe ospitare un ennesimo \"super computer\" dove archiviare i dati raccolti, che diventano sempre di più.\r\nLa sindrome di onnipotenza, per sua definizione, non conosce limiti.\r\nPepsy",[163],{"field":86,"matched_tokens":164,"snippet":160,"value":161},[74],1155199671761633300,{"best_field_score":167,"best_field_weight":168,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":35,"score":169,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":35},"1112386306048",14,"1155199671761633393",{"document":171,"highlight":222,"highlights":227,"text_match":230,"text_match_info":231},{"comment_count":35,"id":172,"is_sticky":35,"permalink":173,"podcastfilter":174,"post_author":175,"post_content":176,"post_date":177,"post_excerpt":41,"post_id":172,"post_modified":178,"post_thumbnail":179,"post_title":180,"post_type":145,"sort_by_date":181,"tag_links":182,"tags":207},"26947","http://radioblackout.org/podcast/madri-e-mostri-due-puntate-de-il-colpo-della-strega-dedicate-al-tema/",[107],"dj","DUE PUNTATE (22dic2014 - 12genn2015) INTERAMENTE DEDICATE AL TEMA CHE VI PROPONIAMO IN UN UNICO SPECIALE APPROFONDIMENTO.\r\nVisto il grande interesse suscitato, continuamo a parlare di maternità a partire dai recenti casi di madri accusate di aver ucciso il proprio figlio. Funzione riproduttiva e \"istinto materno\", costruzione dei ruoli e dei generi, maternità e infanticidio, costruzione mediatica del mostro, il ruolo del mostro come autoassoluzione sociale...questi alcuni dei temi che abbiamo trattato.\r\nNaturalmente, la storia di Ragusa come le altre che offre la cronaca, non ci interessa per trattarla in sè, come caso ( giudiziario, psichiatrico, giornalistico), ma per l'analisi dei discorsi che essa solleva, come fatti culturali.\r\nQuale idea della maternità (e del femminile) sta alla base dei discorsi di media, magistrati, psicologi e psichiatri, del discorso della medicina e del discorso penale e del senso comune? Quale idea di donna e di madre è costruita culturalmente e socialmente? Come, quando, perchè e a cosa servono i \"mostri\"?\r\nL'idea di maternità e più in generale il genere è da sempre culturalmente e socialmente costruito in modo funzionale al sistema produttivo vigente. Ogni società da sempre costruisce i suoi uomini e le sue donne. La filosofa Elizabeth Badinter, (\"L'amour en plus\", 1981) storicizza ciò che viene chiamato istinto di maternità e mostra quanto questo sia una costruzione sociale che è cambiata nel tempo così come il ruolo e la funzione delle donne.\r\nFin dall'antica Grecia...\r\nla donna patisce, in Occidente, una subalternità fortissima: è l'esclusa insieme al barbaro e allo schiavo (la storia di Medea è paradigmatica), confinata nella propria funzione riproduttiva. Funzione che - in quasi tutte le società (anche quelle non statuali e non capitaliste o precapitaliste) è motivo di esclusione ed emarginazione. Anche la costruzione di identità di genere non solo differenti ma impari e squilibrate dal punto di vista del potere, si nota ampiamente nel discorso che i Greci, attraverso il mito e la tragedia, facevano intorno alle madri/ padri infanticidi. La costruzione del discorso sulle madri infanticide si incrive entro un contesto di forte subalternità della donna che la filosofia e la scienza dell'epoca supportano e giustificano, sistematizzano.\r\nNei miti greci...\r\nle donne che uccidono i propri figli, sono punite per l'inottemperanza al culto, al volere divino, in particolare si sottraggono al culto dionisiaco che era destinato ad orientare culturalmente il disordine. Rappresentano dunque, col loro rifiuto, la scelta del disordine, del caos sociale, il rifiuto dell'ordine sociale. I padri infanticidi invece sacrificano sempre i figli per un bene superiore, per la fine di una guerra, obbedendo al contrario, al volere di un DIO. Ancora oggi le motivazioni addotte nei discorsi penali, mediatici, comuni sui casi di cronaca, sono diverse per gli uomini e per le donne.\r\nLa psichiatria e la psicoanalisi...\r\nsono fin da sempre discorsi che rifllettono la struttura patriarcale della società, tendenti a patologizzare gli individui devianti, in particolar modo le donne. Il vero pericolo della psicoanalisi va al di là della sua sfera come tecnica, è nei suoi effetti sociali, nel discorso diffuso, psicologizzato/ psicologizzante, medicalizzato intorno ad essa. Tutti parlano ormai in questi termini, dall'anchor man alla Bruno Vespa, all'ultimo giornalista, al prete, al magistrato, al poliziotto. Il potere psiconalitico ha rappresentato una nuova tecnologia di sorveglianza, neoumanistica e neofilantropica, per il controllo delle anime. L'Edipo moderno, che la psicoanalisi ha contribuito a generalizzare nei discorsi quotidiani, non è che questo: privatizzare, tagliar via il familiare dal sociale, psicologizzare il politico. La castrazione non è che il ripiegamento del sociale, dello storico, del politico sul familiare e sul privato.\r\nContro il determinismo biologico...\r\n(dell'istinto di maternità a/de-storicizzato, che prescrive certi comportamenti come naturali), si vedano le ricerche antropologiche di Margareth Mead, in particolare \"Sesso e temperamento\", 1929, che analizza il modello sociale di 3 diverse tribù della Nuova Guinea. La differenza dei sessi è ovviamente uno dei temi del \"dramma sociale\", ma ciascuna lo sviluppa a modo suo (e differenza dei sessi implica anche differenti organizzazioni della sfera familiare e del rapporto padre/madre/figli). Già nel 29 dimostra come esistano elementi senza rapporto con la realtà biologica del sesso, che sono appunto \"costruzioni sociali\". Per Mead in Occidente sociologia, medicina, gergo, poesia accettano le definizioni sociali delle differenze tra i sessi come fondate sul temperamento ed ogni deviazione dalla parte assegnata è un'anomalia \"dalla nascita\" invece ad esempio tra gli Arapesh e i Mundugumor uomini e donne non sono ritenuti diversi per temperamento ma attribuiscono loro funzioni sociali diverse.\r\nA cosa servono i mostri?\r\nNell'800 si consuma l'abbraccio mortale tra psichiatria e potere penale. A fine '800 Cesare Lombroso tenta il primo esperimento ansiolitico di rassicurazione dei cittadini moderni e civili, elaborando il primo testo multimediale della storia. Fa fare dagherrotipi dai volti dei criminali descritti e la domanda implicita è – hai la fronte di due pollici? Hai tu il sopracciglio unito così?- la risposta del cittadino spaventato è sempre no, è sempre di dissociazione ( la separazione del grottesco, mai l'empatia del tragico). Tutt'oggi la spiegazione più diffusa per certi crimini è l'alibi del raptus, che rappresenta una grande auto-assoluzione sociale di massa, e che, come ogni determinismo biologico o psichiatrico assolve tutti perchè promette di trovare un'unica causa interna, individuale, privata (il capro espiatorio).\r\nSegnaliamo a questo proposito l'importazna del testo \"Moi, Pierre Riviere, ayant egorgé ma mère, ....) scoperto e pubblicato da Foucault e la sua equipe nel '73, e che si riferisce al caso di P.R, del 1836. Pierre Rivière è uno dei primi mostri, anche per i giornali, sul quale si pronunciano a distanza tutti i maggiori psichiatri dell'epoca. Mostro non solo per ciò che ha compiuto ma per il preciso memoriale ex post, scritto nel carcere.\r\n[...] Il fatto è che l'orribile è quotidiano. Nelle campagne era da sempre il destino di tutti, uno ne ride di un riso che si crederenbbe di un idiota, un altro lo dice tranquillamente; ed è lo stesso. Il destino di tutti. Ma questa famiglia è esemplare, per il fatto che visse in modo da gridare con rabbia che tutto fa male, sempre, e che a questo come a tutto ci si abitua. Come una cappa di piombo, il peso dell'impossibile....\r\nArriva nel 1838 una nuova legge, con il concorso attivo dei grandi nomi della psichiatria dell'epoca, che riescono ad imporre una nuova sintesi che segna una modificazione decisiva del rapporto tra mondo medico e mondo penale. Istituzionalizzando accuratamente le modalità dell'internamento - \"d'ufficio\" e \"volontario\"- in \"istituti speciali\" (ospedali psichiatrici),. L'internamento d'ufficio assicura la possibilità di una procedura rapida, altrettanto efficace ed imperativa quanto il sequestro penale. Ma ha il \"vantaggio\" supplementare di poter agire prima che un atto delittuoso sia commesso, prima ancora che una sentenza di interdizione sia emessa come in linea di massima era richiesto nel caso della follia prima della legge del '38. Un certificato medico, interinato dall'autorità prefettizia e controllato da una possibile ispezione giudiziaria, potrà rivelare degli stati potenzialmente pericolosi. Vince dunque, storicamente, la forma di controllo più molecolare, biopolitica e micro-diffusa, capace di essere introiettata più di altre forme di controllo.\r\nLa costruzione del mostro...\r\nDonna Haraway, Manifesto Cyborg, \"Nell'immaginario occidentale i mostri hanno sempre tracciato i confini della com,unità. I centauri e le amazzoni dell'antica Grecia, immagini della disgregazione del matrimonio e della contaminazione del guerriero con l'animalità e la donna, hanno stabilito i limiti dell'accentrata polis del maschio umano greco\".\r\nOgni epoca ha prodotto il suo mostro funzionale al rafforzamento identitario e alla generazione di esclusione sociale...\r\nNella stagione della modernità il potere necessitava dello strumento della \"misura\" per normare lo spazio sociale e lo smisurato che eccedeva quella misura doveva rifugiarsi in una dimensione crepuscolare per non turbare lo scorrere della vita. Il capitale oggi ha vinto frantumandosi e ricostruendosi frattalmente a partire da molecole di sociale. Il processo di valorizzazione non ha più bisogno di luoghi specifici per svolgersi ma dilaga in tutte le società. L'ordine sociale non ha più bisogno di una misura imposta dall'esterno, di un'articolazione specifica dell'immaginario legata all'esclusione, ma è una pratica introiettata e automaticamente applicata dalla popolazione. Il mostro oggi è invisibile, non perchè debba nascondersi (come il Frankenstein di Mary Shelley), ma perchè l'occhio che lo guarda è totalmente assuefatto: nessuno vede il Cie di Via Corelli o di Corso Brunelleschi.\r\nI Freaks di Tod Browning, i mostri moderni, dolenti, mutanti, pseudoumani, permettevano all'uomo \"normale\" di specchiarsi per ritirarsene inorridito, confermandosi nella propria normalità e segnalando l'esistenza terribile dell'Altro. In \"M, il mostro di Dusseldorf\", film tedesco del 1931 diretto da Fritz Lang, considerato uno dei capolavori dell'espressionismo tedesco, l'uso del fuoricampo risponde proprio alla scelta di enfatizzare la mostruosità del personaggio, la sua alterità che non può trovare spazio in uno spazio normale – il campo – ma deve essere situata altrove – il fuoricampo. Oggi, che si sono superate persino le profezie di Debord sulla società dello spettacolo, a furia di divorare immagini siamo diventati talmente ciechi che forse i fuoricampo non ce li possiamo più permettere. Sicuramente, non tanto il cinema, che c'è ancora chi lo fa bene ed è in grado di farlo, ma le immagini televisive il fuoricampo non sanno nemmeno che cosa sia. Non hanno l'etica del fuoricampo, del rappresentabile e dell'irrappresentabile...secondo la celebre formula di Godard che individuava nell'uso del carrello “una questione morale” (e quindi delle distanze da salvaguardare, del visibile e del mostrabile, della vicinanza pornografica e della lontananza rispettosa). Se sono giuste le distanze è giusto il film, secondo un'etica che rifiuta la spettacolarizzazione, diceva Serge Daney, indimenticabile critico e cinefilo dallo sguardo ostinato. Ancora sempre Daney, che scriveva di quanto fosse necessario passare dall'atto di mostrare con il dito all'arte di fissare con lo sguardo, prendendo a esempio due movimenti di macchina da presa, che più distanti non si può, rivolti entrambi verso la morte e la guerra, il primo, “modello di abiezione” realizzato da Pontecorvo in Kapò e l'altro da Mizoguchi in Ugetsu Monogatari, il quale sceglie uno sguardo che fa finta di non vedere nulla, che preferirebbe non aver visto nulla e per questo scivola lentamente con una panoramica di fianco alla morte, rischiando di lasciarla addirittura fuori campo. Di contro l'abiezione del carrello in avanti di Kapò, che procede e avanza senza timore e senza tremore verso la morte, spettacolarizzandola.\r\nPer riascoltare la puntata del 22 dicembre 2014:\r\nil colpo della strega_22dic2014_primaparte\r\nil colpo della strega_22dic2014_secondaparte\r\nil colpo della strega_22dic2014_terzaparte\r\n\r\nil colpo della strega_22dic2014_quartaparte\r\n\r\nPer riascoltare la puntata del 12 gennaio 2015:\r\n\r\nil colpo della strega_12genn2015_primaparte\r\n\r\nil colpo della strega_12genn2015_secondaparte","13 Gennaio 2015","2018-10-24 17:35:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/adesivo-il-colpo-della-strega-new-copy-e1413229678451-200x110.jpg","Madri e mostri: due puntate de Il colpo della strega dedicate al tema",1421155669,[183,184,185,186,187,188,189,190,191,192,193,194,195,196,197,198,199,200,201,202,203,204,205,206],"http://radioblackout.org/tag/cesare-lombroso/","http://radioblackout.org/tag/cinema/","http://radioblackout.org/tag/culturanatura/","http://radioblackout.org/tag/determinismo-biologico/","http://radioblackout.org/tag/donna-haraway/","http://radioblackout.org/tag/elisabeth-badinter/","http://radioblackout.org/tag/esclusione-sociale/","http://radioblackout.org/tag/femminile/","http://radioblackout.org/tag/funzione-riproduttiva/","http://radioblackout.org/tag/gender/","http://radioblackout.org/tag/genere/","http://radioblackout.org/tag/immaginario/","http://radioblackout.org/tag/istinto-materno/","http://radioblackout.org/tag/margareth-mead/","http://radioblackout.org/tag/maternita/","http://radioblackout.org/tag/michel-foucault/","http://radioblackout.org/tag/mitologia/","http://radioblackout.org/tag/mostro/","http://radioblackout.org/tag/mostruosita/","http://radioblackout.org/tag/potere-penale/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria/","http://radioblackout.org/tag/psicoanalisi/","http://radioblackout.org/tag/riproduzione/","http://radioblackout.org/tag/storie-di-donne/",[208,209,210,211,212,213,214,215,216,217,218,117,131,127,219,129,115,113,123,125,220,121,119,221],"cesare lombroso","cinema","cultura/natura","determinismo biologico","donna haraway","elisabeth badinter","esclusione sociale","femminile","funzione riproduttiva","gender","genere","maternità","psichiatria","storie di donne",{"post_content":223},{"matched_tokens":224,"snippet":225,"value":226},[46],"per il preciso memoriale ex \u003Cmark>post\u003C/mark>, scritto nel carcere.\r\n[...] Il fatto","DUE PUNTATE (22dic2014 - 12genn2015) INTERAMENTE DEDICATE AL TEMA CHE VI PROPONIAMO IN UN UNICO SPECIALE APPROFONDIMENTO.\r\nVisto il grande interesse suscitato, continuamo a parlare di maternità a partire dai recenti casi di madri accusate di aver ucciso il proprio figlio. Funzione riproduttiva e \"istinto materno\", costruzione dei ruoli e dei generi, maternità e infanticidio, costruzione mediatica del mostro, il ruolo del mostro come autoassoluzione sociale...questi alcuni dei temi che abbiamo trattato.\r\nNaturalmente, la storia di Ragusa come le altre che offre la cronaca, non ci interessa per trattarla in sè, come caso ( giudiziario, psichiatrico, giornalistico), ma per l'analisi dei discorsi che essa solleva, come fatti culturali.\r\nQuale idea della maternità (e del femminile) sta alla base dei discorsi di media, magistrati, psicologi e psichiatri, del discorso della medicina e del discorso penale e del senso comune? Quale idea di donna e di madre è costruita culturalmente e socialmente? Come, quando, perchè e a cosa servono i \"mostri\"?\r\nL'idea di maternità e più in generale il genere è da sempre culturalmente e socialmente costruito in modo funzionale al sistema produttivo vigente. Ogni società da sempre costruisce i suoi uomini e le sue donne. La filosofa Elizabeth Badinter, (\"L'amour en plus\", 1981) storicizza ciò che viene chiamato istinto di maternità e mostra quanto questo sia una costruzione sociale che è cambiata nel tempo così come il ruolo e la funzione delle donne.\r\nFin dall'antica Grecia...\r\nla donna patisce, in Occidente, una subalternità fortissima: è l'esclusa insieme al barbaro e allo schiavo (la storia di Medea è paradigmatica), confinata nella propria funzione riproduttiva. Funzione che - in quasi tutte le società (anche quelle non statuali e non capitaliste o precapitaliste) è motivo di esclusione ed emarginazione. Anche la costruzione di identità di genere non solo differenti ma impari e squilibrate dal punto di vista del potere, si nota ampiamente nel discorso che i Greci, attraverso il mito e la tragedia, facevano intorno alle madri/ padri infanticidi. La costruzione del discorso sulle madri infanticide si incrive entro un contesto di forte subalternità della donna che la filosofia e la scienza dell'epoca supportano e giustificano, sistematizzano.\r\nNei miti greci...\r\nle donne che uccidono i propri figli, sono punite per l'inottemperanza al culto, al volere divino, in particolare si sottraggono al culto dionisiaco che era destinato ad orientare culturalmente il disordine. Rappresentano dunque, col loro rifiuto, la scelta del disordine, del caos sociale, il rifiuto dell'ordine sociale. I padri infanticidi invece sacrificano sempre i figli per un bene superiore, per la fine di una guerra, obbedendo al contrario, al volere di un DIO. Ancora oggi le motivazioni addotte nei discorsi penali, mediatici, comuni sui casi di cronaca, sono diverse per gli uomini e per le donne.\r\nLa psichiatria e la psicoanalisi...\r\nsono fin da sempre discorsi che rifllettono la struttura patriarcale della società, tendenti a patologizzare gli individui devianti, in particolar modo le donne. Il vero pericolo della psicoanalisi va al di là della sua sfera come tecnica, è nei suoi effetti sociali, nel discorso diffuso, psicologizzato/ psicologizzante, medicalizzato intorno ad essa. Tutti parlano ormai in questi termini, dall'anchor man alla Bruno Vespa, all'ultimo giornalista, al prete, al magistrato, al poliziotto. Il potere psiconalitico ha rappresentato una nuova tecnologia di sorveglianza, neoumanistica e neofilantropica, per il controllo delle anime. L'Edipo moderno, che la psicoanalisi ha contribuito a generalizzare nei discorsi quotidiani, non è che questo: privatizzare, tagliar via il familiare dal sociale, psicologizzare il politico. La castrazione non è che il ripiegamento del sociale, dello storico, del politico sul familiare e sul privato.\r\nContro il determinismo biologico...\r\n(dell'istinto di maternità a/de-storicizzato, che prescrive certi comportamenti come naturali), si vedano le ricerche antropologiche di Margareth Mead, in particolare \"Sesso e temperamento\", 1929, che analizza il modello sociale di 3 diverse tribù della Nuova Guinea. La differenza dei sessi è ovviamente uno dei temi del \"dramma sociale\", ma ciascuna lo sviluppa a modo suo (e differenza dei sessi implica anche differenti organizzazioni della sfera familiare e del rapporto padre/madre/figli). Già nel 29 dimostra come esistano elementi senza rapporto con la realtà biologica del sesso, che sono appunto \"costruzioni sociali\". Per Mead in Occidente sociologia, medicina, gergo, poesia accettano le definizioni sociali delle differenze tra i sessi come fondate sul temperamento ed ogni deviazione dalla parte assegnata è un'anomalia \"dalla nascita\" invece ad esempio tra gli Arapesh e i Mundugumor uomini e donne non sono ritenuti diversi per temperamento ma attribuiscono loro funzioni sociali diverse.\r\nA cosa servono i mostri?\r\nNell'800 si consuma l'abbraccio mortale tra psichiatria e potere penale. A fine '800 Cesare Lombroso tenta il primo esperimento ansiolitico di rassicurazione dei cittadini moderni e civili, elaborando il primo testo multimediale della storia. Fa fare dagherrotipi dai volti dei criminali descritti e la domanda implicita è – hai la fronte di due pollici? Hai tu il sopracciglio unito così?- la risposta del cittadino spaventato è sempre no, è sempre di dissociazione ( la separazione del grottesco, mai l'empatia del tragico). Tutt'oggi la spiegazione più diffusa per certi crimini è l'alibi del raptus, che rappresenta una grande auto-assoluzione sociale di massa, e che, come ogni determinismo biologico o psichiatrico assolve tutti perchè promette di trovare un'unica causa interna, individuale, privata (il capro espiatorio).\r\nSegnaliamo a questo proposito l'importazna del testo \"Moi, Pierre Riviere, ayant egorgé ma mère, ....) scoperto e pubblicato da Foucault e la sua equipe nel '73, e che si riferisce al caso di P.R, del 1836. Pierre Rivière è uno dei primi mostri, anche per i giornali, sul quale si pronunciano a distanza tutti i maggiori psichiatri dell'epoca. Mostro non solo per ciò che ha compiuto ma per il preciso memoriale ex \u003Cmark>post\u003C/mark>, scritto nel carcere.\r\n[...] Il fatto è che l'orribile è quotidiano. Nelle campagne era da sempre il destino di tutti, uno ne ride di un riso che si crederenbbe di un idiota, un altro lo dice tranquillamente; ed è lo stesso. Il destino di tutti. Ma questa famiglia è esemplare, per il fatto che visse in modo da gridare con rabbia che tutto fa male, sempre, e che a questo come a tutto ci si abitua. Come una cappa di piombo, il peso dell'impossibile....\r\nArriva nel 1838 una nuova legge, con il concorso attivo dei grandi nomi della psichiatria dell'epoca, che riescono ad imporre una nuova sintesi che segna una modificazione decisiva del rapporto tra mondo medico e mondo penale. Istituzionalizzando accuratamente le modalità dell'internamento - \"d'ufficio\" e \"volontario\"- in \"istituti speciali\" (ospedali psichiatrici),. L'internamento d'ufficio assicura la possibilità di una procedura rapida, altrettanto efficace ed imperativa quanto il sequestro penale. Ma ha il \"vantaggio\" supplementare di poter agire prima che un atto delittuoso sia commesso, prima ancora che una sentenza di interdizione sia emessa come in linea di massima era richiesto nel caso della follia prima della legge del '38. Un certificato medico, interinato dall'autorità prefettizia e controllato da una possibile ispezione giudiziaria, potrà rivelare degli stati potenzialmente pericolosi. Vince dunque, storicamente, la forma di controllo più molecolare, biopolitica e micro-diffusa, capace di essere introiettata più di altre forme di controllo.\r\nLa costruzione del mostro...\r\nDonna Haraway, Manifesto Cyborg, \"Nell'immaginario occidentale i mostri hanno sempre tracciato i confini della com,unità. I centauri e le amazzoni dell'antica Grecia, immagini della disgregazione del matrimonio e della contaminazione del guerriero con l'animalità e la donna, hanno stabilito i limiti dell'accentrata polis del maschio umano greco\".\r\nOgni epoca ha prodotto il suo mostro funzionale al rafforzamento identitario e alla generazione di esclusione sociale...\r\nNella stagione della modernità il potere necessitava dello strumento della \"misura\" per normare lo spazio sociale e lo smisurato che eccedeva quella misura doveva rifugiarsi in una dimensione crepuscolare per non turbare lo scorrere della vita. Il capitale oggi ha vinto frantumandosi e ricostruendosi frattalmente a partire da molecole di sociale. Il processo di valorizzazione non ha più bisogno di luoghi specifici per svolgersi ma dilaga in tutte le società. L'ordine sociale non ha più bisogno di una misura imposta dall'esterno, di un'articolazione specifica dell'immaginario legata all'esclusione, ma è una pratica introiettata e automaticamente applicata dalla popolazione. Il mostro oggi è invisibile, non perchè debba nascondersi (come il Frankenstein di Mary Shelley), ma perchè l'occhio che lo guarda è totalmente assuefatto: nessuno vede il Cie di Via Corelli o di Corso Brunelleschi.\r\nI Freaks di Tod Browning, i mostri moderni, dolenti, mutanti, pseudoumani, permettevano all'uomo \"normale\" di specchiarsi per ritirarsene inorridito, confermandosi nella propria normalità e segnalando l'esistenza terribile dell'Altro. In \"M, il mostro di Dusseldorf\", film tedesco del 1931 diretto da Fritz Lang, considerato uno dei capolavori dell'espressionismo tedesco, l'uso del fuoricampo risponde proprio alla scelta di enfatizzare la mostruosità del personaggio, la sua alterità che non può trovare spazio in uno spazio normale – il campo – ma deve essere situata altrove – il fuoricampo. Oggi, che si sono superate persino le profezie di Debord sulla società dello spettacolo, a furia di divorare immagini siamo diventati talmente ciechi che forse i fuoricampo non ce li possiamo più permettere. Sicuramente, non tanto il cinema, che c'è ancora chi lo fa bene ed è in grado di farlo, ma le immagini televisive il fuoricampo non sanno nemmeno che cosa sia. Non hanno l'etica del fuoricampo, del rappresentabile e dell'irrappresentabile...secondo la celebre formula di Godard che individuava nell'uso del carrello “una questione morale” (e quindi delle distanze da salvaguardare, del visibile e del mostrabile, della vicinanza \u003Cmark>porno\u003C/mark>grafica e della lontananza rispettosa). Se sono giuste le distanze è giusto il film, secondo un'etica che rifiuta la spettacolarizzazione, diceva Serge Daney, indimenticabile critico e cinefilo dallo sguardo ostinato. Ancora sempre Daney, che scriveva di quanto fosse necessario passare dall'atto di mostrare con il dito all'arte di fissare con lo sguardo, prendendo a esempio due movimenti di macchina da presa, che più distanti non si può, rivolti entrambi verso la morte e la guerra, il primo, “modello di abiezione” realizzato da Pontecorvo in Kapò e l'altro da Mizoguchi in Ugetsu Monogatari, il quale sceglie uno sguardo che fa finta di non vedere nulla, che preferirebbe non aver visto nulla e per questo scivola lentamente con una panoramica di fianco alla morte, rischiando di lasciarla addirittura fuori campo. Di contro l'abiezione del carrello in avanti di Kapò, che procede e avanza senza timore e senza tremore verso la morte, spettacolarizzandola.\r\nPer riascoltare la puntata del 22 dicembre 2014:\r\nil colpo della strega_22dic2014_primaparte\r\nil colpo della strega_22dic2014_secondaparte\r\nil colpo della strega_22dic2014_terzaparte\r\n\r\nil colpo della strega_22dic2014_quartaparte\r\n\r\nPer riascoltare la puntata del 12 gennaio 2015:\r\n\r\nil colpo della strega_12genn2015_primaparte\r\n\r\nil colpo della strega_12genn2015_secondaparte",[228],{"field":86,"matched_tokens":229,"snippet":225,"value":226},[46],1155199637401895000,{"best_field_score":232,"best_field_weight":168,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":35,"score":233,"tokens_matched":96,"typo_prefix_score":14},"1112369528832","1155199637401895025",6637,{"collection_name":145,"first_q":15,"per_page":99,"q":15},4,["Reactive",238],{},["Set"],["ShallowReactive",241],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fyEAZS-UxVYltViNr6-oIDVG1UHscxUDUVj6f9FvJ-ZE":-1},true,"/search?query=post+porno"]