","Tra fuga e resistenza, a Torino è caccia ai poveri","post",1614016726,[66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/poveri/","http://radioblackout.org/tag/rom/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/","http://radioblackout.org/tag/violenza/",[71,18,29,72],"poveri","violenza",{"post_content":74,"post_title":79,"tags":82},{"matched_tokens":75,"snippet":77,"value":78},[76],"Poveri","resta una sola: la sacrificabilità. \u003Cmark>Poveri\u003C/mark> sgomberati, sfollati, cacciati, di quartiere","Dopo lo sgombero dell'ultima baraccopoli di via Germagnano a ferragosto, in piena pandemia, e quello di via Reiss Romoli dove alcunx sgomberati avevano trovato riparo, la logica istituzionale nei confronti di chi a Torino non può permettersi una casa resta una sola: la sacrificabilità. \u003Cmark>Poveri\u003C/mark> sgomberati, sfollati, cacciati, di quartiere in quartiere, di strada in strada, con il freddo glaciale è sempre più difficile garantirsi un minimo spazio di esistenza in città, figurarsi un luogo sicuro in cui vivere.\r\n\r\nNelle settimane in cui si registra una vergognosa operazione \"antidegrado\" da parte di polizia e vigili urbani contro i senzatetto, portati via o allontanati dal centro di Torino, mentre venivano distrutti i cartoni e materassi che servivano loro da giaciglio; a due mesi di distanza dall'emendamento promosso dal fascista Maurizio Marrone e approvato dalla Regione Piemonte, che prevede sanzioni tra i 250 e i 1.000 euro per chi pernotta in tende o altri veicoli al di fuori delle aree di campeggio consentite, lasciamo la parola a Jean, compagno sentito più volte negli anni ai microfoni di Radio Blackout.\r\n\r\nIl punto di vista di chi le istituzioni cercano semplicemente di fare sparire, nel silenzio generale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/feb2021.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":80,"snippet":81,"value":81},[71],"Tra fuga e resistenza, a Torino è caccia ai \u003Cmark>poveri\u003C/mark>",[83,86,88,90],{"matched_tokens":84,"snippet":85},[71],"\u003Cmark>poveri\u003C/mark>",{"matched_tokens":87,"snippet":18},[],{"matched_tokens":89,"snippet":29},[],{"matched_tokens":91,"snippet":72},[],[93,98,101],{"field":40,"indices":94,"matched_tokens":95,"snippets":97},[52],[96],[71],[85],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":81,"value":81},"post_title",[71],{"field":102,"matched_tokens":103,"snippet":77,"value":78},"post_content",[76],578730123365712000,{"best_field_score":106,"best_field_weight":107,"fields_matched":108,"num_tokens_dropped":52,"score":109,"tokens_matched":110,"typo_prefix_score":52},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",1,{"document":112,"highlight":130,"highlights":149,"text_match":104,"text_match_info":159},{"cat_link":113,"category":114,"comment_count":52,"id":115,"is_sticky":52,"permalink":116,"post_author":55,"post_content":117,"post_date":118,"post_excerpt":58,"post_id":115,"post_modified":119,"post_thumbnail":120,"post_thumbnail_html":121,"post_title":122,"post_type":63,"sort_by_date":123,"tag_links":124,"tags":128},[49],[51],"60674","http://radioblackout.org/2020/05/baraccopoli-e-sgomberi-in-via-germagnano-e-sempre-guerra-ai-poveri/","Nel corso degli anni abbiamo documentato la violenza strutturale che a Torino attraversa determinati corpi osceni all'interno della modernità capitalistica. Costretti a una condizione abitativa ed esistenziale estremamente precaria, moltissimi poveri rom e non-rom sono forzati da politiche bipartisan di controllo e repressione a un costante nomadismo urbano tra baraccopoli e accampamenti di fortuna, in quanto \"classi pericolose\".\r\n\r\nCosì, dopo lo sgombero manu militari della baraccopoli di corso Tazzoli, che esisteva da almeno 15 anni, dopo quello di via Reiss Romoli, dopo le “bonifiche” (termine quanto mai evocativo) in Strada dell’Aeroporto e innumerevoli altri luoghi – gestite tramite dispositivi di più o meno ordinaria amministrazione – il \"Progetto speciale campi nomadi\" sottoscritto nel dicembre 2019 dalla Regione Piemonte, dal Comune di Torino, dalla Prefettura e dalla Diocesi, dispone di radere al suolo il “campo rom” di Via Germagnano, probabilmente il più grande di Torino da quando l'amministrazione PD sgomberò la baraccopoli di Lungo Stura Lazio con quel progetto di maquillage della storia chiamato “La città possibile”.\r\n\r\nDopo la distruzione di una parte della baraccopoli nei mesi scorsi, nemmeno la pandemia globale ha frenato la furia annientatrice della governance istituzionale, nel silenzio generale della città: da qualche settimana le ruspe hanno ripreso a radere al suolo il campo, giorno dopo giorno, lasciando molte persone povere, spesso senza documenti e quindi senza possibilità di un accesso non-emergenziale all'assistenza sanitaria, senza nemmeno più un tetto sulla testa. I punti ciechi alla base della Democrazia e dello Stato di Diritto si governano con la Polizia. Spaccano le baracche, sfollano i poveri, cancellano le memorie. Con il solito, congruente, business economico.\r\n\r\nCome si legge in due note di alcunx solidalx:\r\n\r\n\"(...)Migliaia di persone, a Torino, che riuscivano a sopravvivere grazie alle attività informali legate al mercato di via Carcano e del Balon o a quello di Porta Palazzo, si trovano da due mesi in condizioni devastanti. In questo contesto, il Comune pensa bene di abbattere le baracche che per i residenti di Via Germagnano significano da anni, spesso da decenni, l’unica possibilità di casa possibile.\r\nLe conseguenze umane, sanitarie e materiali causate da questa come da altre miserabili decisioni politiche di questi tempi, continuano ad essere pagate dai settori di popolazione più poveri già strutturalmente esclusi, sfruttati e razzializzati.\"\r\n\r\n\"(...) mentre venivano sgomberate in Piazza Palzzo di Città decine e decine di persone che resistevano davanti al Comune da 8 giorni buttate per strada dopo la chiusura del \"Punto Emergenza Freddo\" di Piazza d’Armi, sono arrivate le ruspe a distruggere le famose baracche - per niente \"vuote\" - del campo di via Germagnano, sequestrate qualche giorno fa, quando le misure di confinamento erano ancora più rigide. Da quel giorno varie persone del campo sono rimaste senza casa.\r\nQuesto è il loro decoro. Infinita è la nostra rabbia.\"\r\n\r\nAbbiamo deciso di tenere uno spazio settimanale direttamente dalla baraccopoli, contro il tentativo istituzionale di far sparire le persone povere di questa città, per immaginare possibili forme di solidarietà.\r\n\r\nVenerdì 22 maggio, alle 4 di questa mattina la polizia municipale è entrata in forze per sigillare altre baracche abitate da famiglie. Gli sbirri sono rimasti nel campo diverse ore, mentre le persone sgomberate e spaventate non hanno nessuna alternativa abitativa.\r\nLa richiesta degli abitanti è che chi è in zona e può provi ad avvicinarsi con modi opportuni per portare solidarietà:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/rom.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 21 maggio, gli abitanti di via Germagnano oggi lottano contro la fame, contro lo sgombero, per curarsi della propria salute:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/via-germagnano.mp3\"][/audio]","22 Maggio 2020","2020-05-22 18:53:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/img-20200422-wa0012-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/img-20200422-wa0012-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/img-20200422-wa0012-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/img-20200422-wa0012-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/img-20200422-wa0012-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/img-20200422-wa0012.jpg 1170w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Baraccopoli e sgomberi: in via Germagnano è sempre guerra ai poveri",1590173252,[125,66,67,126,127],"http://radioblackout.org/tag/baraccopoli/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/via-germagnano/",[129,71,18,15,39],"baraccopoli",{"post_content":131,"post_title":135,"tags":138},{"matched_tokens":132,"snippet":133,"value":134},[71],"ed esistenziale estremamente precaria, moltissimi \u003Cmark>poveri\u003C/mark> rom e non-rom sono forzati","Nel corso degli anni abbiamo documentato la violenza strutturale che a Torino attraversa determinati corpi osceni all'interno della modernità capitalistica. 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L'entrata in vigore dello stesso, prevista il 6 marzo (anche se i primi a percepirlo sarà da aprile), presenta ora delle criticità importanti. Il requisito di residenza in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due consecutivi, previsto dal «reddito di cittadinanza» è incostituzionale e iniquo perché esclude le persone straniere regolarmente presenti in Italia; i senza dimora, a prescindere dal fatto che siano o meno cittadini italiani; i possibili immigrati italiani residenti all’estero e di ritorno in Italia. Senza contare che le risorse stanziate risultano, ad un’analisi più dettagliata, incapaci di coprire l’intera platea dei poveri assoluti (4,9 milioni per il governo Lega-Cinque Stelle; tra i 2,4 e i 2,7 milioni per Inps e Istat) che hanno un reddito Isee inferiore ai 9.360 euro. Da questi dati, si evince un quadro tutt'altro che sereno e quello che era stato tanto decantato come una misura all'avanguardia si sta rivelando l'ennesimo tassello di un sistema che continua a emarginare la povertà assoluta.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Roberto Ciccarelli, giornalista de Il Manifesto\r\n\r\nRoberto Ciccarelli Reddito di cittadinanza","6 Febbraio 2019","2019-02-06 22:05:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/51593523_2206512066232541_8809077777790664704_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/51593523_2206512066232541_8809077777790664704_n-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/51593523_2206512066232541_8809077777790664704_n-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/51593523_2206512066232541_8809077777790664704_n-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/51593523_2206512066232541_8809077777790664704_n-768x768.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/51593523_2206512066232541_8809077777790664704_n-690x690.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/51593523_2206512066232541_8809077777790664704_n-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/51593523_2206512066232541_8809077777790664704_n.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","\"Reddito di cittadinanza\", una misura escludente",1549490737,[174,175,66,176,177],"http://radioblackout.org/tag/di-maio/","http://radioblackout.org/tag/movimento-5-stelle/","http://radioblackout.org/tag/poverta/","http://radioblackout.org/tag/reddito-di-cittadinanza/",[179,180,71,24,181],"di maio","Movimento 5 stelle","reddito di cittadinanza",{"post_content":183,"tags":187},{"matched_tokens":184,"snippet":185,"value":186},[71],"di coprire l’intera platea dei \u003Cmark>poveri\u003C/mark> assoluti (4,9 milioni per il","Da quando il reddito di cittadinanza è stato declamato, il suo concretizzarsi ha trovato numerose evoluzioni. 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E' quella della distruzione, dell'annichilamento totale, della violenza fisica e psicologica quotidiana: chi non può permettersi una casa viene seguito e sgomberato letteralmente ogni giorno, non appena prova a ricavarsi uno spazio in cui esistere ai margini della città.\r\n\r\nL'imperativo è chiaro: sparire, adesso anche con le \"mancette\". In Via Germagnano, a Torino, il Comune ha dato mille euro a famiglia per togliersi di mezzo mentre la loro casa veniva rasa al suolo. Le persone sfollate hanno occupato un altro terreno in via Reiss Romoli: sono passati pochi giorni prima di un altro sgombero manu militari. Sgomberare senza alternativa le persone povere, rom e non rom, che non possono permettersi di pagare un affitto, non significa affatto \"superare i campi rom\", mantra da campagna elettorale pentastellata. Significa moltiplicarle, le baraccopoli, rendendole sempre più invisibili, più sparpagliate e ridotte in termini di abitanti, che diventano così ancora più vulnerabili, precarie e potenziale oggetto di violenza razziale. Il camper di una donna sgomberata da Via Germagnano, a cui la Polizia Municipale aveva indicato un luogo dove posteggiarsi, è stato incendiato qualche settimana fa, per fortuna senza conseguenze.\r\n\r\nCome si legge nella nota di alcunx solidalx\r\n\r\nGli sgomberi \"dolci\" in tempo di pandemia Covid-19 e campagne elettorali: ecco a voi il nemico pubblico numero uno dell'attuale giunta comunale e delle forze dell'ordine. \r\nDopo le baraccopoli di via Germagnano spazzate via in gran fretta in pieno agosto - sono sempre sgomberi molto \"dolci\" ma è meglio che nessunx veda nulla e tutto resti invisibile, soprattutto la violenza - il copione era fare foto e dichiarazioni su una montagna di macerie e non mostrare mai le persone e le vite di chi solamente da 10, 15, 20 anni vivevano in quella zona o in Lungo Stura Lazio. La mattina del 10 settembre in via Reiss Romoli, in un boschetto abbandonato in cui vivevano da anni altre persone sgomberate da Lungo Stura nel 2015, va in scena con grande dispiegamento di mezzi e agenti un nuovo sgombero \"dolce\" ai danni di varie famiglie che a quanto pare non riescono a sparire ma continuano a vivere qui in questa città.\r\n\r\nAscolta l'approfondimento da Torino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/torino-rom.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nA Roma la situazione è la stessa, Raggi e Appendino viaggiano in parallelo con il mantra legalitario che serve a legittimare una guerra ax poverx. 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Referendum che, per il meccanismi che li caratterizzano, rischiano di essere un’arma spuntata, se non addirittura un boomerang. Non ci interessa tanto la questione della partecipazione al sondaggio elettorale, quanto cogliere le dinamiche sottese ad uno strumento che può essere facilmente invalidato o svuotato come accaduto spesso in passato.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/2025-05-20-salari-referendum-fricche.mp3\"][/audio]","27 Maggio 2025","2025-05-27 15:06:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/871748702_f2ff68a9f2_k-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/871748702_f2ff68a9f2_k-300x169.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/871748702_f2ff68a9f2_k-300x169.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/871748702_f2ff68a9f2_k-1024x576.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/871748702_f2ff68a9f2_k-768x432.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/871748702_f2ff68a9f2_k.png 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Salari a picco, precarietà, guerra ai poveri e referendum",1748358375,[338,339,340,341],"http://radioblackout.org/tag/guerra-ai-poveri/","http://radioblackout.org/tag/questione-sociale/","http://radioblackout.org/tag/referendum/","http://radioblackout.org/tag/salari/",[21,343,344,345],"questione sociale","referendum","salari",{"post_content":347,"post_title":351,"tags":354},{"matched_tokens":348,"snippet":349,"value":350},[71],"proprie carte sulla guerra tra \u003Cmark>poveri\u003C/mark>, cercando di dividere autoctoni, titolari","I salari reali in Italia sono inferiori di 8,7 punti rispetto a quelli del 2008.\r\nL'Italia si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo con salari reali inferiori a quelli del 2008. 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Un abitare illegale, che è certo lo specchio di profonde divaricazioni sociali. Ma non solo. Oltre i ghetti dei poveri, spasso anche nei ghetti dei poveri, si pratica il mutuo appoggio, lo scambio delle competenze, la messa a valore di saperi, spesso dimenticati da chi vive in un loculo da 600 euro al mese in una delle tante periferie tutte uguali delle nostre città.\r\n\r\nAndrea, autore di “Abitare Illegale” ha attraversato questi posti, incontrando tante persone e tante pratiche che ha raccolto nel suo libro, che presto vi proporremo anche alla FAT.\r\n\r\n \r\n\r\nAria di pogrom. Casa Pound prova ora a cavalcare il disagio della gente di Barriera Nord per i fuochi che ogni tanto si levano dal campo. 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Abitare illegale, aria di pogrom a Torino, Bergoglio in arte Francesco, la grande paura di piazza San Carlo, Appendino proibizionista...","podcast",1497299733,[445,446,447,448,449,450,66,451,67,127],"http://radioblackout.org/tag/abitare-illegale/","http://radioblackout.org/tag/anarres/","http://radioblackout.org/tag/bergoglio/","http://radioblackout.org/tag/fai/","http://radioblackout.org/tag/fascisti/","http://radioblackout.org/tag/movida/","http://radioblackout.org/tag/proibizionismo/",[453,389,454,455,456,457,71,458,18,39],"abitare illegale","bergoglio","FAI","fascisti","movida","proibizionismo",{"post_content":460,"tags":464},{"matched_tokens":461,"snippet":462,"value":463},[71],"solo. 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Oltre i ghetti dei \u003Cmark>poveri\u003C/mark>, spasso anche nei ghetti dei \u003Cmark>poveri\u003C/mark>, si pratica il mutuo appoggio, lo scambio delle competenze, la messa a valore di saperi, spesso dimenticati da chi vive in un loculo da 600 euro al mese in una delle tante periferie tutte uguali delle nostre città.\r\n\r\nAndrea, autore di “Abitare Illegale” ha attraversato questi posti, incontrando tante persone e tante pratiche che ha raccolto nel suo libro, che presto vi proporremo anche alla FAT.\r\n\r\n \r\n\r\nAria di pogrom. Casa Pound prova ora a cavalcare il disagio della gente di Barriera Nord per i fuochi che ogni tanto si levano dal campo. Da anni, in questa zona dove ci sono numerose fabbriche che emettono fumi che olezzano di uova marce, la destra punta l’indice contro i rom della baraccopoli di via Germagnano.\r\n\r\nForza Nuova il sei giugno ha promosso una marcia contro il campo di strada dell'aeroporto finita con lancio di fiaccole sulle baracche, panico, fuggi fuggi, bambini dispersi per ore.\r\n\r\n\r\n\r\nQui la cronaca della risposta di anarchici e rom al presidio fascista del 10 giugno\r\n\r\n \r\n\r\nLa Santa Comunicazione. I media genuflessi di fronte al signor Bergoglio. Ne parliamo con Paolo Finzi di A rivista che nel numero di maggio ha pubblicato un mini dossier sulla comunicazione vaticana nell'era del gesuita Jorge, in arte Francesco.\r\n\r\n \r\n\r\nTorino. La grande paura del 3 giugno.\r\n\r\nNon sapremo mai cosa è capitato davvero, ma sappiamo che piazza San Carlo è lo specchio del nostro vivere, di un tempo, dove la guerra, che si finge che non ci sia, ha infiltrato l'immaginario, colonizzandolo. Nei prossimi mesi il governo ci ruberà un altro pezzo di libertà, per proteggerci dalla paura di una guerra che non si deve nominare.\r\n\r\n \r\n\r\nUn decreto proibizionista. Per i \u003Cmark>poveri\u003C/mark>.\r\n\r\nAppendino ha giocato la sua carta contro la “movida molesta”, un bel regalo ai localini di San Salvario, del quadrilatero e di piazza Vittorio. I negozietti, i kebabbari, le gastronomie non potranno più vendere birra dopo le 20. Chi, senza troppi soldi, si prendeva due birrette da asporto da consumare con gli amici, sarà obbligato a portarsele calde dalle periferie dove il decreto non vale.\r\n\r\n \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 12 giugno\r\nore 21\r\nassemblea antirazzista e antifascista nei locali di radio Blackout in via Cecchi 21A.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 14 giugno\r\nore 10,30\r\nvolantinaggio al mercato di via Porpora contro sgomberi, razzismo e attacchi fascisti alle baraccopoli di via Germagnano e strada dell'Aeroporto.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 17 giugno\r\nore 10,30 / 13 punto info itinerante tra il Balon e San Pietro in Vincoli contro sgomberi, razzismo e attacchi fascisti alle baraccopoli di via Germagnano e strada dell'Aeroporto\r\n\r\n \r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21\r\n\r\n \r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[465,467,469,471,473,475,477,479,481,483],{"matched_tokens":466,"snippet":453,"value":453},[],{"matched_tokens":468,"snippet":389,"value":389},[],{"matched_tokens":470,"snippet":454,"value":454},[],{"matched_tokens":472,"snippet":455,"value":455},[],{"matched_tokens":474,"snippet":456,"value":456},[],{"matched_tokens":476,"snippet":457,"value":457},[],{"matched_tokens":478,"snippet":85,"value":85},[71],{"matched_tokens":480,"snippet":458,"value":458},[],{"matched_tokens":482,"snippet":18,"value":18},[],{"matched_tokens":484,"snippet":39,"value":39},[],[486,492],{"field":40,"indices":487,"matched_tokens":488,"snippets":490,"values":491},[381],[489],[71],[85],[85],{"field":102,"matched_tokens":493,"snippet":462,"value":463},[71],{"best_field_score":106,"best_field_weight":107,"fields_matched":201,"num_tokens_dropped":52,"score":208,"tokens_matched":110,"typo_prefix_score":52},{"document":496,"highlight":510,"highlights":523,"text_match":374,"text_match_info":534},{"comment_count":52,"id":497,"is_sticky":52,"permalink":498,"podcastfilter":499,"post_author":389,"post_content":500,"post_date":501,"post_excerpt":58,"post_id":497,"post_modified":502,"post_thumbnail":503,"post_title":504,"post_type":442,"sort_by_date":505,"tag_links":506,"tags":508},"58302","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-13-marzo-lillusione-democratica-societa-senza-stato-i-media-alla-corte-del-conte-re-la-guerra-ai-poveri-al-tempo-del-coronavirus/",[389],"Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020-03-13-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nscarica l'audio\r\n\r\nDirette, approfondimenti\r\n\r\nLa democrazia ha i piedi di argilla. L’illusione democratica si è sciolta come neve al sole di fronte all’epidemia. Si accettano con entusiasmo provvedimenti ex cathedra del presidente del consiglio: nessun dibattito, nessun passaggio dal tempio della democrazia rappresentativa, ma semplice editto. Chi non lo rispetta è un untore un assassino, un criminale e non merita pietà.\r\nIn questo modo i veri responsabili, quelli che tagliano la sanità e moltiplicano la spesa militare, quelli che non garantiscono le mascherine neppure agli infermieri, quelli che militarizzano tutto ma non fanno i tamponi perché “costano 100 euro” si firmano l’assoluzione con il plauso dei prigionieri della paura.\r\nNe parliamo con Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo\r\n\r\n“Contro la gerarchia e il dominio. Potere, economia e debito nelle società senza stato” Ce ne parla Andrea Staid, antropologo ed autore di questo libro, che ricorda l’importanza dello sguardo antropologico per spezzare l’immagine di un mondo ad una dimensione in cui siamo forzati a vivere.\r\nLa vocazione dell’antropologia interpretativa non è di rispondere alle nostre domande più profonde, ma di mettere a disposizione risposte che altri hanno già dato e includerle così nell’archivio consultabile di ciò che l’uomo ha detto.\r\n\r\nI media alla corte del Conte-Re.\r\nIl massacro durante durante la rivolta dei prigionieri chiusi in galere sovraffollate senza nessun provvedimento a loro tutela.\r\nGli infermieri sono minacciati di licenziamento se raccontano la verità ai media, sono eroi solo se stanno zitti.\r\n\r\nLa guerra ai poveri al tempo del coronavirus. Atto II: la guerra non si ferma. Missioni militari, esercitazioni, poligoni di tiro vanno a pieno ritmo. E intanto i militari diventano poliziotti. Il processo di osmosi cominciato qualche decennio fa arriva a compimento. Nel frattempo è scattata “Defence Europe”, mega esercitazione militare, che è stata ridimensionata, ma non annullata.\r\nNe parliamo con Daniele Ratti, antimilitarista\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","19 Marzo 2020","2020-03-19 14:07:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/untore-200x110.jpg","Anarres del 13 marzo. L’illusione democratica. Società senza Stato. I media alla corte del Conte-Re. 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L'acquisizione è avvenuta di concerto con l'amministrazione americana che reclama il controllo del canale .Trump ha esplicitamente chiesto al Pentagono di fornigli delle opzioni militari per un eventuale intervento a Panama ,non sarebbe la prima volta che i marines intervengono , l'ultima fu nel 1989 contro Noriega. Trump lamenta la mancanza di riconoscimento da parte del Panama per il contributo degli americani nella costruzione del canale ,ma il Panama si staccò dalla Colombia proprio nel 1903 quando iniziò la costruzione del canale su istigazione degli U.S.A. Trump vuole diminuire l'influenza cinese nella regione in un contesto di guerra commerciale aperta con Pechino che ha costruito negli ultimi anni una serie di infrastrutture strategiche in America Latina ,ultima il grande porto di Chancay ad 80 km da Lima. Secondo gli accordi del 1999 non avendo Panama un esercito ,la sua sicurezza è garantita dagli Stati Uniti che sono già presenti militarmente sul posto allo scopo di garantire il passaggio sicuro e a basso costo alle navi statunitensi.\r\n\r\nIn America Latina si stanno sfaldando le alleanze che facevano riferimento ai governi progressisti ,in Colombia Petro si trova di fronte ad una grave crisi di credibilità ,in Brasile Lula è indebolito dalle alleanze parlamentari con i partiti centristi ,in Cile Boric si confronta con una destra montante e con il disincanto dei movimenti che lo hanno portatro alla presidenza. E' in crisi una linea comune contro le politiche imperiali degli Stati Uniti e si registra nel continente un arretramento delle condizioni di vita delle classi popolari a causa delle politiche iperliberiste ,come nell'Argentina di Milei e ad un restringimento delle libertà civili.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Andrea Fumagalli ,economista e docente universitario, parliamo delle conseguenze dell'imposizione dei dazi e della politica economica dell'amministrazione Trump. La politica dei dazi è strettamente legata al debito \"monstre\" degli Stati Uniti ,un deficit commerciale negativo causato dall'elevato valore del dollaro in quanto valuta di riferimento per gli scambi commerciali, che ha sempre penalizzato le esportazioni americane e favorito le importazioni da altri paesi.\r\n\r\nAl debito estero si è aggiunto un debito interno che ammonta quasi al 110% del PIL ,causato anche dalle politiche espansive di Biden per affrontare la recessione post pandemia. Con i dazi Trump vuole ridurre la portata delle importazioni ,ma penalizzando i prodotti essenziali per l'industria americana come l'alluminio e l'acciaio ,rischia una spirale inflattiva causata dall'aumento dei prezzi. Non è impresa facile sostituire le importazioni con un aumento della produzione interna perchè la produzione manifatturiera negli anni della globalizzazione si è delocalizzata, le catene del valore si sono diluite localizzandosi in diversi paesi. Finchè il dollaro rimane alto e i capitali affluiscono sui titoli di stato americani e sulle borse i flussi di capitale compensano il disavanzo commerciale ,ma se i creditori che pagano il debito americano ,Giappone Cina ,Europa ,Messico e Canada smettono di comprare dollari allora l'economia statunitense entrerebbe in una spirale recessiva. I dazi sono usati come un arma di pressione per continuare ad attrarre capitali dall'estero e mantenere l'egemonia del dollaro ,minacciando la chiusura del mercato americano ai prodotti dei creditori o negando, come accade per l'Europa ,l'ombrello protettivo militare . Trump cerca di far recuperare alle corporations il terreno perso nella competizione con la Cina ,il campo di battaglia è il mercato dei semiconduttori e dei microchip e di ritardare il più possibile l'inevitabile declino dell'egemonia americana .Il fardello del debito sta inceppando il meccanismo egemonico e la sua proiezione imperiale e militare ,le politiche di Trump rischiano di fratturare il blocco sociale che lo sta sostenendo, importando inflazione ,innestando processi recessivi che gli impediranno di portare a termine le promesse di ulteriore detassazione dei profitti scontentando la base che lo ha votato.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-FUMAGALLI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Paolo Affatato , giornalista ed esperto conoscitore delle Filippine , parliamo dell'ex presidente delle Filippine Rodrigo Duterte che è stato arrestato e trasferito all'Aia dove sarà processato dalla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità e violazione dei diritti umani. L’accusa riguarda la campagna violenta per estirpare il traffico di droga che promosse nei suoi anni da presidente, tra il 2016 e il 2022: nella dura repressione che ordinò, migliaia di persone furono uccise dalla polizia o dagli squadroni della morte al servizio della polizia stessa ,si parla di 6000 vittime ma secondo le ONG circa 20000 . Le vittime furono uccise dalla polizia che faceva irruzione nei quartieri poveri sparando contro gli abitanti ,avvalendosi dell'impunità garantita per legge e affiancata da veri e propri squadroni della morte informali al soldo del governo. Una rete di associazioni che sostengono le vittime della repressione hanno sporto denuncia alla Corte penale internazionale ,le Filippine sono uscite dal trattato fondativo della corte nel 2019 ,ma una procuratrice ha stabilito che Duterte è perseguibile per i reati commessi fino a quel momento. L'arresto di Duterte s'inseriscce in una guerra fra le potenti dinastie di Marcos e Duterte , famiglie che dominano la politica filippina controllando l'economia e l'esercito .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-AFFATATO.mp3\"][/audio]","15 Marzo 2025","2025-03-15 23:39:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 13/03/2025-PANAMA,BLACKROCK E L'AMERICA LATINA SECONDO TRUMP-STATI UNITI : IL FARDELLO DEL DEBITO -FILIPPINE : DUTERTE ALLA CORTE PENALE DELL'AIA PER I MASSACRI DELLA SUA GUERRA AI POVERI ...",1742081949,[623],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[625],"Bastioni di Orione",{"post_content":627,"post_title":631},{"matched_tokens":628,"snippet":629,"value":630},[71],"che faceva irruzione nei quartieri \u003Cmark>poveri\u003C/mark> sparando contro gli abitanti ,avvalendosi","Bastioni di Orione in questa puntata con Diego Battistessa ,reporter e analista politico esperto di America Latina, guardiamo a Panama e alll'acquisizione da parte del gigante finanziario Blackrock che controlla quasi 11000 miliardi di dollari di asset ,dei porti d'ingresso e d'uscita del canale dalla compagnia di Hong Kong Ck Huttchinson. 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Una norma che Meloni ha definito “contro il borseggio”. Tradotto in chiaro: una norma diretta alle ragazze e alle donne che vivono nelle baraccopoli e per campare sono costrette ai margini di una legalità che tutela sempre e comunque la proprietà privata.\r\n\r\nSabato 18 novembre si terrà a Torino un corteo antimilitarista. Il corteo, promosso dall’Assemblea Antimilitarista, ha l’obiettivo di far uscire dall’opacità il grande mercato delle armi da guerra aerospaziali che si terrà all’Oval a fine mese, quando le maggiori industrie del settore a livello mondiale, i rappresentanti di governi, forze armate e compagnie di contractor faranno buoni affari, in una serie di incontri rigorosamente chiusi al pubblico. Negli stessi giorni verrà posta la prima pietra della città dell’aerospazio, nuovo polo bellico promosso da Leonardo e Politecnico di Torino.\r\nOpporsi ad un futuro per la città legato alla ricerca, produzione e commercio bellici è un modo concreto per opporsi alla guerra e a chi la a(r)ma.\r\nAl corteo parteciperanno delegazioni dalle tante lotte che attraversano i vari territori: contro basi militari, poligoni di tiro e aeroporti militari, caserme e spazi di esercitazione.\r\n\r\nLa guerra ai migranti ha avuto una brusca accelerazione\r\nIl 6 novembre la presidente del consiglio dei ministri Meloni ha sottoscritto con il primo ministro albanese Rama un protocollo per la gestione in territorio albanese dei naufraghi ripescati in mare dalla Marina Militare e dalla Guardia di Finanza.\r\nSiamo arrivati alla realizzazione di campi di concentramento fuori dai confini, luoghi dove sarà ben difficile per i reclusi comunicare con gli avvocati o presentare ricorsi. Alla faccia del divieto dei respingimenti collettivi, del diritto di asilo e di altri “principi”.\r\nA fine settembre il governo aveva prolungato la detenzione amministrativa sino a 18 mesi e aveva dato mandato al ministero della Difesa di costruire nuove prigioni per migranti e richiedenti asilo in aree militari, scegliendo piccole località poco abitate.\r\nUna scelta che qualifica CPR, Cas ed hotspot come “opere destinate alla difesa e sicurezza nazionale”.\r\nIl governo fa la guerra ai migranti e schiera le forze armate. I CPR sono diventati, anche per legge, campi di concentramento per prigionieri di guerra.\r\nIl governo alza l’asticella a incarica la Marina militare e la Guardia di Finanza di rastrellare in mare e imprigionare fuori dai confini gli sconfitti della guerra che lo Stato Italiano combatte da decenni nel Mare di Mezzo.\r\nCe ne ha parlato Raffaele\r\n\r\nLotte antimilitariste e questione sociale\r\nLa lotta contro il militarismo, il nazionalismo e la guerra è uno dei passaggi fondamentali nella lotta degli oppressi e degli sfruttati in ogni dove.\r\nA Torino il governo della città, quello della Regione e Confindustria sostengono la nascita della Città dell’Aerospazio e dell’acceleratore di innovazione della NATO.\r\nI diversi attori imprenditoriali e politici sostengono il progetto giocando la carta del ricatto occupazionale, in una città sempre più povera, dove arrivare a fine mese è ancora più difficile, dove salute, istruzione, trasporti sono sempre più un privilegio per chi può pagare.\r\nOccorre capovolgere la logica perversa che vede nell’industria bellica il motore che renderà più prospera la nostra città. Un’economia di guerra produce solo altra guerra.\r\nNon è difficile immaginare quanto migliori sarebbero le nostre vite se la ricerca e la produzione venissero usate per la cura invece che per la guerra.\r\nContrastare la nascita del nuovo polo bellico a Torino non è mera opposizione etica alle guerre capitaliste ed imperialiste, ma anche un passaggio necessario a ripensare lo spazio urbano e chi ci vive, come luogo di negazione delle dinamiche gerarchiche sottese all’opaca città dell’aerospazio ed alla scintillante vetrina dei grandi eventi.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nSabato 18 novembre\r\nDisertiamo la guerra!\r\nOre 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\nCorteo Antimilitarista\r\n\r\n- No all'aerospace and defence meetings!\r\n- No all’industria bellica\r\n- No alla Città dell’aerospazio!\r\n- No alla Nato a Torino!\r\n- No alla guerra e all'economia di guerra\r\n- Siamo e saremo ovunque a fianco delle popolazioni vittime delle guerra\r\n- Contro tutti gli imperialismi: né con la Russia né con la NATO.\r\n- Sosteniamo chi si oppone alla guerra in Russia e in Ucraina! Apriamo le frontiere ad obiettori e disertori\r\n- No all’invio di armi!\r\n- Contro la guerra a profughi e migranti in mare e in montagna.\r\n- Distruggiamo le frontiere!\r\n- No alle missioni militari all’estero\r\n- No alle spese militari e alla militarizzazione delle nostre città\r\n- Contestiamo la propaganda militarista, la retorica patriottica, la guerra e chi la a(r)ma\r\n- Contro tutti gli eserciti per un mondo senza frontiere.\r\nAssemblea Antimilitarista\r\n\r\nMartedì 28 novembre\r\nore 12\r\nPresidio all'Oval in via Matté Trucco 70\r\nNo ai mercanti d’armi! No al Polo Bellico!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 17,30 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","17 Novembre 2023","2023-11-17 17:03:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/ussf_marsawaits-cur-color-viola-1-200x110.jpg","Anarres del 17 novembre. 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Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR, nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi osa fare scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale.\r\nUna dinamica che pone al centro le forze dell’ordine, che, oltre a quelle di ordinanza, hanno mano libera nel comprarsi e portare in giro armi, mentre chi resiste alle loro violenze o decide di difendersi dai loro divieti rischia lunghissime detenzioni.\r\nPer le donne incinta o con bimbi sotto un anno di età c’è il carcere se sono recidive. Una norma che Meloni ha definito “contro il borseggio”. Tradotto in chiaro: una norma diretta alle ragazze e alle donne che vivono nelle baraccopoli e per campare sono costrette ai margini di una legalità che tutela sempre e comunque la proprietà privata.\r\n\r\nSabato 18 novembre si terrà a Torino un corteo antimilitarista. Il corteo, promosso dall’Assemblea Antimilitarista, ha l’obiettivo di far uscire dall’opacità il grande mercato delle armi da guerra aerospaziali che si terrà all’Oval a fine mese, quando le maggiori industrie del settore a livello mondiale, i rappresentanti di governi, forze armate e compagnie di contractor faranno buoni affari, in una serie di incontri rigorosamente chiusi al pubblico. Negli stessi giorni verrà posta la prima pietra della città dell’aerospazio, nuovo polo bellico promosso da Leonardo e Politecnico di Torino.\r\nOpporsi ad un futuro per la città legato alla ricerca, produzione e commercio bellici è un modo concreto per opporsi alla guerra e a chi la a(r)ma.\r\nAl corteo parteciperanno delegazioni dalle tante lotte che attraversano i vari territori: contro basi militari, poligoni di tiro e aeroporti militari, caserme e spazi di esercitazione.\r\n\r\nLa guerra ai migranti ha avuto una brusca accelerazione\r\nIl 6 novembre la presidente del consiglio dei ministri Meloni ha sottoscritto con il primo ministro albanese Rama un protocollo per la gestione in territorio albanese dei naufraghi ripescati in mare dalla Marina Militare e dalla Guardia di Finanza.\r\nSiamo arrivati alla realizzazione di campi di concentramento fuori dai confini, luoghi dove sarà ben difficile per i reclusi comunicare con gli avvocati o presentare ricorsi. Alla faccia del divieto dei respingimenti collettivi, del diritto di asilo e di altri “principi”.\r\nA fine settembre il governo aveva prolungato la detenzione amministrativa sino a 18 mesi e aveva dato mandato al ministero della Difesa di costruire nuove prigioni per migranti e richiedenti asilo in aree militari, scegliendo piccole località poco abitate.\r\nUna scelta che qualifica CPR, Cas ed hotspot come “opere destinate alla difesa e sicurezza nazionale”.\r\nIl governo fa la guerra ai migranti e schiera le forze armate. I CPR sono diventati, anche per legge, campi di concentramento per prigionieri di guerra.\r\nIl governo alza l’asticella a incarica la Marina militare e la Guardia di Finanza di rastrellare in mare e imprigionare fuori dai confini gli sconfitti della guerra che lo Stato Italiano combatte da decenni nel Mare di Mezzo.\r\nCe ne ha parlato Raffaele\r\n\r\nLotte antimilitariste e questione sociale\r\nLa lotta contro il militarismo, il nazionalismo e la guerra è uno dei passaggi fondamentali nella lotta degli oppressi e degli sfruttati in ogni dove.\r\nA Torino il governo della città, quello della Regione e Confindustria sostengono la nascita della Città dell’Aerospazio e dell’acceleratore di innovazione della NATO.\r\nI diversi attori imprenditoriali e politici sostengono il progetto giocando la carta del ricatto occupazionale, in una città sempre più povera, dove arrivare a fine mese è ancora più difficile, dove salute, istruzione, trasporti sono sempre più un privilegio per chi può pagare.\r\nOccorre capovolgere la logica perversa che vede nell’industria bellica il motore che renderà più prospera la nostra città. Un’economia di guerra produce solo altra guerra.\r\nNon è difficile immaginare quanto migliori sarebbero le nostre vite se la ricerca e la produzione venissero usate per la cura invece che per la guerra.\r\nContrastare la nascita del nuovo polo bellico a Torino non è mera opposizione etica alle guerre capitaliste ed imperialiste, ma anche un passaggio necessario a ripensare lo spazio urbano e chi ci vive, come luogo di negazione delle dinamiche gerarchiche sottese all’opaca città dell’aerospazio ed alla scintillante vetrina dei grandi eventi.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nSabato 18 novembre\r\nDisertiamo la guerra!\r\nOre 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\nCorteo Antimilitarista\r\n\r\n- No all'aerospace and defence meetings!\r\n- No all’industria bellica\r\n- No alla Città dell’aerospazio!\r\n- No alla Nato a Torino!\r\n- No alla guerra e all'economia di guerra\r\n- Siamo e saremo ovunque a fianco delle popolazioni vittime delle guerra\r\n- Contro tutti gli imperialismi: né con la Russia né con la NATO.\r\n- Sosteniamo chi si oppone alla guerra in Russia e in Ucraina! 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No al Polo Bellico!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 17,30 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":697,"snippet":698,"value":698},[71],"Anarres del 17 novembre. Più galera per i \u003Cmark>poveri\u003C/mark> e per chi lotta. Corteo antimilitarista del 18/11. Guerra ai migranti. 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