","No Tav liberi! Terrorista è chi devasta e saccheggia","post",1444754058,[65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/eugenio-losco/","http://radioblackout.org/tag/marcello-maddalena/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/processo-per-terrorismo/","http://radioblackout.org/tag/sabotaggio/",[71,72,15,73,35],"eugenio losco","marcello maddalena","processo per terrorismo",{"post_content":75,"tags":80},{"matched_tokens":76,"snippet":78,"value":79},[23,77],"per","quattro No Tav accusati di \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark> \u003Cmark>per\u003C/mark> un sabotaggio in Clarea. Lunedì","Il prossimo giovedì comincia l’appello contro quattro No Tav accusati di \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark> \u003Cmark>per\u003C/mark> un sabotaggio in Clarea. Lunedì 12 a Torino si è svolta un’assemblea informativa.\r\nGiovedì 15 alle 9 presidio all’aula bunker delle Vallette\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, uno degli avvocati del collegio difensivo.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2013-10-13-losco\r\n\r\nDi seguito il comunicato di solidarietà del Movimento No Tav.\r\n\r\nIl 15 ottobre comincia il \u003Cmark>processo\u003C/mark> d’appello contro Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò, condannati in primo grado a tre anni e mezzo \u003Cmark>per\u003C/mark> il sabotaggio al cantiere della Maddalena del 14 maggio 2013. Quell’angolo di Val Susa è una fortezza con truppe ed armi da guerra. Quella notte l’imponente apparato di sicurezza venne colto alla sprovvista. Un compressore prese fuoco.\r\nUn piccolo smacco che il governo e la magistratura non erano disposti a tollerare. Il movimento No Tav fece proprio quel sabotaggio, tassello in una lotta popolare nella quale tutti sono protagonisti.\r\nLa Procura di Torino si è assunta il compito di regolare i conti con i No Tav. L’accusa di \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark> contro Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò è stata la punta di un iceberg di processi e condanne ad altissima velocità.\r\nIl \u003Cmark>processo\u003C/mark> del “compressore” si basa sull’articolo 280.\r\nQuella notte venne danneggiato un compressore. Nonostante non sia stato ferito nessuno, i No Tav sono stati accusati di aver tentato di colpire gli operai dei cantiere e i militari di guardia. Una follia. una lucida follia.\r\n\r\nCome si trasforma un'azione di sabotaggio in un atto terrorista?\r\nL'ordinamento mette a disposizione delle procure l'articolo 270 sexties, l'ultima incarnazione, del 270, l'articolo che descrive i reati associativi di natura politica.\r\n\r\nQuesta legge potrebbe essere usata contro chiunque provi a contrastare una decisione del governo.\r\nL’accusa di \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark> potrebbe essere fatta a qualunque movimento di lotta.\r\nDiversi giuristi, non sospettabili di simpatie No Tav, dissentirono pubblicamente con l’allora procuratore capo, Giancarlo Caselli, che chiuse in anticipo la sua carriera.\r\nLo scorso dicembre la corte d’assise smontò le tesi della Procura torinese, ribadendo il pronunciamento della Cassazione che aveva giudicato incongrua l’accusa di attentato con finalità di \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark>, dal quale i quattro No Tav sono stati assolti. Francesco, Graziano e Lucio, arrestati qualche mese dopo, sono stati processati e condannati \u003Cmark>per\u003C/mark> lo stesso sabotaggio, ma non \u003Cmark>per\u003C/mark> \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark>, perché la Cassazione aveva nuovamente bocciato la Procura di Torino.\r\n\r\nIl movimento No Tav si è stretto solidale a chi era stato investito da un’accusa tanto pesante. Migliaia di persone sono scese in piazza, centinaia di iniziative di sostegno, informazione, lotta si sono susseguite sin dal nove dicembre del 2013, quando i quattro vennero arrestati e subirono oltre un anno di carcere duro.\r\n\r\nL’ultima zampata della Procura di Torino contro i No Tav arriva dal Procuratore Generale Marcello Maddalena, che sarà in aula \u003Cmark>per\u003C/mark> sostenere le ragioni dell’accusa nel \u003Cmark>processo\u003C/mark> d’appello. Viene ribadita l’imputazione di attentato con finalità di \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark>. La Procura di Torino non molla la presa. È raro che il procuratore generale scenda in campo direttamente. Maddalena vuole sparare tutte le cartucce \u003Cmark>per\u003C/mark> ottenere una condanna \u003Cmark>per\u003C/mark> \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark>.\r\nMaddalena non si gioca una carriera giunta ormai al termine, ma rischia, se sconfitto, di non chiudere in bellezza.\r\nCercherà di far sentire ai magistrati tutto il suo peso .\r\nIl \u003Cmark>processo\u003C/mark>, inizialmente fissato in tribunale, è stato spostato nell’aula bunker delle Vallette, dove si era già celebrato quello di primo grado. Un ulteriore segnale del carattere speciale dei processi ai No Tav.\r\nIl \u003Cmark>processo\u003C/mark> alla 'ndragheta, in cui sono alla sbarra imprenditori, che hanno lavorato anche nel cantiere Tav, si svolge in contemporanea ma in sordina all'interno delle comode aule del tribunale Caccia, nonostante dalle intercettazioni, diffuse da alcuni organi di stampa, siano emersi i nomi di esponenti del partito democratico, che si sarebbero impegnati a sostenere l’ingresso di ditte fallite e colluse nel cantiere della Maddalena. Questa volta qualche pesce piccolo è rimasto imbrigliato nella rete della magistratura, ma i politici che li avrebbero sostenuti continuano le loro carriere nelle istituzioni e nella società che costruisce il Tav. Niente di cui stupirci. Legge Obiettivo, Sblocca Italia sono state inventate \u003Cmark>per\u003C/mark> rendere più agili, veloci le grandi opere, senza l’impiccio di qualche normativa di controllo o tutela.\r\n\r\nI processi ai No Tav sono processi contro ciascuno di noi. Con Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò è alla sbarra tutto il movimento.\r\nIn questi anni di lotta durissima e di durissima repressione, non abbiamo mai accettato di trasformarci in meri testimoni dello scempio, perché siamo un movimento di resistenza attiva, perché le barricate, i sabotaggi, le occupazioni dell’autostrada, i blocchi alle trivelle, li abbiamo fatti tutti, chi in prima fila, chi impastando la polenta, chi ricostruendo un presidio bruciato.\r\nSiamo tutti colpevoli. Colpevoli di non esserci arresi, colpevoli di continuare la lotta, colpevoli perché costruiamo insieme, giorno dopo giorno, generazione dopo generazione, il mondo che vorremmo.\r\n\r\nConquisteremo il futuro, perché stiamo liberando il nostro presente.\r\n\r\nSiamo tutti Chiara, Claudio, Mattia, Nicolò, Lucio, Francesco e Graziano.\r\n\r\nAppuntamento \u003Cmark>per\u003C/mark> il \u003Cmark>processo\u003C/mark> giovedì 15 ottobre alle 9 all’aula bunker delle Vallette.\r\n\r\nMovimento No Tav",[81,83,85,87,90],{"matched_tokens":82,"snippet":71},[],{"matched_tokens":84,"snippet":72},[],{"matched_tokens":86,"snippet":15},[],{"matched_tokens":88,"snippet":89},[28,77,23],"\u003Cmark>processo\u003C/mark> \u003Cmark>per\u003C/mark> \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark>",{"matched_tokens":91,"snippet":35},[],[93,99],{"field":39,"indices":94,"matched_tokens":96,"snippets":98},[95],3,[97],[28,77,23],[89],{"field":100,"matched_tokens":101,"snippet":78,"value":79},"post_content",[23,77],1736172819517538300,{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":106,"num_tokens_dropped":51,"score":107,"tokens_matched":95,"typo_prefix_score":51},"3315704398080",13,2,"1736172819517538410",{"document":109,"highlight":124,"highlights":129,"text_match":132,"text_match_info":133},{"cat_link":110,"category":111,"comment_count":51,"id":112,"is_sticky":51,"permalink":113,"post_author":54,"post_content":114,"post_date":115,"post_excerpt":57,"post_id":112,"post_modified":116,"post_thumbnail":117,"post_thumbnail_html":118,"post_title":119,"post_type":62,"sort_by_date":120,"tag_links":121,"tags":123},[48],[50],"31302","http://radioblackout.org/2015/09/no-tav-sotto-sorveglianza-speciale-intervista-a-chiara/","Stamattina abbiamo intervistato Chiara, protagonista insieme a Claudio Mattia e Niccolò dell'ormai celebre processo per terrorismo ai No Tav per l'attacco al cantiere di Chiomonte del maggio 2013.\r\n\r\nDopo quasi due anni di detenzione, alla scadenza dei domiciliari che sta scontando in provincia di Teramo la aspetta un anno e mezzo di sorveglianza speciale; la misura disposta pochi giorni fa dal tribunale abruzzese implica obbligo di rientro notturno e divieto di frequentare pregiudicati e manifestazioni politiche, e viene applicata non per un reato specifico ma per il \"profilo psicologico\" della persona, evidentemente troppo incline a lottare.\r\n\r\nE' il primo caso recente di sorveglianza speciale contro militanti antagonisti accolto da un tribunale, a fronte delle numerose richieste per altri compagni in giro per l'Italia che sono state rifiutate. Ieri Massimo di Trento ha affrontato l'udienza per il medesimo provvedimento, e il giudice come di consueto si è riservato. Il prossimo 15 ottobre a Torino ben 8 compagni/e avranno l'udienza per la sorveglianza speciale, chiesta direttamente dal pm dalle strane amicizie Rinaudo, mentre nello stesso giorno inizierà il processo di appello nei confronti di Chiara Claudio Mattia e Niccolò.\r\n\r\nAscolta l'intervista con Chiara e i suoi saluti resistenti ai No Tav della Val Susa:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nAGGIORNAMENTO. Buone notizie da Trento: dopo sole 24 ore il tribunale di Trento ha RESPINTO la richiesta di sorveglianza speciale per Massimo. 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Vedremo se domani il pm dalle strane amicizie avrà lo stesso arrogante atteggiamento.\r\n\r\nIl prossimo venerdi, 6 giugno, ci sarà invece all'aula bunker delle Vallette la seconda udienza del processo ai 4 accusati di terrorismo, per i quali da giovedi scorso non ci sono ancora sostanziali novità. Nel frattempo si avvicina l'estate ed è auspicabile che la mobilitazione contro i processi si vada a intrecciare con un rilancio dell'iniziativa no tav sul territorio della Valle, che continua a essere laboratorio di importanti eventi come quello intitolato \"Voci di donne sulla violenza di stato\" la cui prima giornata è in programma sabato 31 maggio.\r\n\r\nprocessonotavcolazione","29 Maggio 2014","2014-06-02 12:39:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/bio-bottega-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"196\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/bio-bottega-300x196.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/bio-bottega-300x196.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/bio-bottega-768x501.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/bio-bottega.jpg 925w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","No Tav, domani Claudio in aula con Andrea e Giobbe.",1401366943,[],[],{"post_content":154},{"matched_tokens":155,"snippet":156,"value":157},[28,23,77],"Vallette la seconda udienza del \u003Cmark>processo\u003C/mark> ai 4 accusati di \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark>, \u003Cmark>per\u003C/mark> i quali da giovedi scorso","Domani 30 maggio alle 9 al Tribunale di Torino maxi aula 1 c'è un'udienza (forse l'ultima) del \u003Cmark>processo\u003C/mark> a Andrea, Claudio e Giobbe, imputati \u003Cmark>per\u003C/mark> i fatti del novembre 2012 davanti al cancello della centrale elettrica a Chiomonte.\r\n\r\nGiobbe ha ancora l'obbligo di dimora e Andrea l'obbligo di firma, mentre Claudio verrà tradotto da Ferrara, dov'è ancora recluso in regime AS2.\r\n\r\nAlla scorsa udienza, il 10 aprile, ci fu la scenata del pm Rinaudo con il pubblico e la sera l'episodio dell'aggressione al suo autista, poi rivelatasi inventata. 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Con l'intervento di un consulente della difesa è ripreso a Torino, nell'aula bunker delle Vallette, il maxiprocesso a 53 No Tav alla sbarra per la resistenza allo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena e per la giornata di lotta del 3 luglio 2011. Il dibattimento è oramai giunto alle ultime battute e la Procura, rappresentata dal pm Nicoletta Quaglino, intende fare la requisitoria contro i 53 imputati interamente nella giornata del 30 settembre.\r\nNumerosi No Tav erano presenti in aula per dare sostegno attivo ai 53.\r\nEra la prima udienza senza i due PM con l'elmetto, Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, cui è stato sfilato il processo sul quale hanno giocato la loro carriera. Sebbene le ragioni della Procura oggi guidata da Armando Spataro siano formalmente ineccepibili - troppi quattro PM per un processo che volge al termine - la decisione di mettere da parte i due PM più esposti mediaticamente ha il sapore agre della bocciatura. Resta in mano a Padalino e Rinaudo il processo contro i quattro attivisti accusati di terrorismo per un sabotaggio al cantiere di Chiomonte il 14 maggio del 2013. Si tratta tuttavia di una patata bollente che rischia di scottare chi se la ritrova tra le mani. Il prossimo 6 ottobre è stata fissata la nuova udienza del Tribunale del Riesame bocciato in maggio dalla sentenza della Cassazione perché l'imputazione di attentato con finalità di terrorismo è stata giudicata inconsistente. In quell'occasione i due PM dovranno riformulare l'accusa con argomenti abbastanza forti da convincere il Riesame a pronunciarsi in senso opposto alla Cassazione. Una strada decisamente in salita. \r\nIl processo contro Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò riprenderà giovedì 18 settembre, sempre nell'aula bunker delle Vallette. \r\nCi saranno anche i No Tav per far sentire la propria solidarietà per attivisti accusati di una pratica rivendicata dall'intero movimento. All'ora di pranzo i No Tav si sposteranno in piazza Nizza dove c'é la sede di LTF, il general contractor della Torino Lyon, per un pranzo condiviso, un presidio rumoroso e un'assemblea di piazza.\r\n\r\nLa settimana dei No Tav sarà particolarmente densa: domani mattina attenderanno il primo ministro Matteo Renzi che - secondo alcuni media - potrebbe fare una scappata al cantiere di Chiomonte. Due gli appuntamenti principali. Alle 9 al campo sportivo di Giaglione, alle 10 al cancello della centrale a Chiomonte dove gli over 50 e il Nucleo Pintoni Attivi saranno sin dalle prime ore del mattino per la consueta colazione ai cancelli.\r\n\r\nChiomonte ospita il cantiere/fortino più celebre d'Italia, dove da due anni si sperimenta la tenuta delle tattiche belliche già testate sulle popolazioni afgane. Gli alpini della Taurinense e le altre truppe impiegate nell'area sin dal luglio del 2011 fanno sei mesi in Afganistan e sei mesi in Val Susa. 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Una strada decisamente in salita. \r\nIl \u003Cmark>processo\u003C/mark> contro Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò riprenderà giovedì 18 settembre, sempre nell'aula bunker delle Vallette. \r\nCi saranno anche i No Tav \u003Cmark>per\u003C/mark> far sentire la propria solidarietà \u003Cmark>per\u003C/mark> attivisti accusati di una pratica rivendicata dall'intero movimento. All'ora di pranzo i No Tav si sposteranno in piazza Nizza dove c'é la sede di LTF, il general contractor della Torino Lyon, \u003Cmark>per\u003C/mark> un pranzo condiviso, un presidio rumoroso e un'assemblea di piazza.\r\n\r\nLa settimana dei No Tav sarà particolarmente densa: domani mattina attenderanno il primo ministro Matteo Renzi che - secondo alcuni media - potrebbe fare una scappata al cantiere di Chiomonte. Due gli appuntamenti principali. Alle 9 al campo sportivo di Giaglione, alle 10 al cancello della centrale a Chiomonte dove gli over 50 e il Nucleo Pintoni Attivi saranno sin dalle prime ore del mattino \u003Cmark>per\u003C/mark> la consueta colazione ai cancelli.\r\n\r\nChiomonte ospita il cantiere/fortino più celebre d'Italia, dove da due anni si sperimenta la tenuta delle tattiche belliche già testate sulle popolazioni afgane. Gli alpini della Taurinense e le altre truppe impiegate nell'area sin dal luglio del 2011 fanno sei mesi in Afganistan e sei mesi in Val Susa. I confini tra la guerra interna e quella esterna sono divenuti impalpabili.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alberto Perino collegato con la radio dall'aula bunker delle Vallette. Perino nei giorni scorsi si è visto recapitare un avviso di conclusione indagini \u003Cmark>per\u003C/mark> istigazione a delinquere. 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In quell’occasione venne danneggiato un compressore, presto riparato e rivenduto. Un’imputazione che ha sottratto alle loro vite, ai loro affetti, alle lotte Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. Qualche mese dopo è stata la volta di Francesco, Graziano e Lucio.\r\n\r\nLo scorso dicembre i quattro No Tav vennero assolti dall'accusa di attentato con finalità di terrorismo e condannati a tre anni e mezzo per danneggiamento e uso di armi da guerra.\r\nQualche mese dopo anche Francesco, Graziano e Lucio sono stati condannati a due anni e otto mesi per lo stesso episodio.\r\nLa democrazia reale ammette il dissenso, purché resti semplice opinione, mero esercizio di eloquenza, banale gioco di parola. 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Tutti terroristi.\r\n\r\nIn questi anni i No Tav hanno sostenuto ed appoggiato la pratica dell’azione diretta contro il cantiere e le ditte collaborazioniste, i blocchi delle strade e delle ferrovie, lo sciopero generale, le grandi marce e i sabotaggi.\r\nFermare il Tav, costringere il governo a tornare su una decisione mai condivisa dalla popolazione locale è la ragion d’essere del movimento No Tav. Ogni gesto, ogni manifestazione, ogni passeggiata per tutti, non diversamente dalle azioni di assedio del cantiere, di boicottaggio delle ditte, di sabotaggio dei mezzi mira a questo scopo.\r\nDi fatto il processo ai sette No Tav per la notte del compressore è un processo all'intero movimento di lotta contro la nuova linea da Torino a Lyon.\r\n\r\nMarcello Maddalena, dopo aver tentato invano di far riaprire il dibattimento, lunedì 14 dicembre, nell'aula bunker del carcere delle Vallette, ha fatto la propria requisitoria. 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E con loro i tanti che, in ogni dove, ne hanno condiviso motivazioni e percorsi.\r\nLe migliaia di persone che resero ingovernabile la Val Susa nel dicembre del 2005 erano “terroristi”.\r\n\r\nMaddalena ha chiesto nove anni e mezzo di reclusione per Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò.\r\n\r\nIl prossimo venerdì la parola passa agli avvocati della difesa, lunedì 21 ci saranno le repliche e verrà pronunciata la sentenza.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato del collegio che difende i No Tav accusati di terrorismo.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015-12-15-losco-noveemezzo","15 Dicembre 2015","2015-12-18 03:03:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/maddalena-300x187-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"187\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/maddalena-300x187-300x187.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Maddalena chiede 9 anni e sei mesi per Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò",1450201110,[177,258,66,67,259,260],"http://radioblackout.org/tag/chiara-claudio-mattia-nicolo/","http://radioblackout.org/tag/processo-dappello/","http://radioblackout.org/tag/processo-del-compressore/",[182,262,72,15,263,38],"chiara claudio mattia nicolò","processo d'appello",{"post_content":265,"post_title":269,"tags":272},{"matched_tokens":266,"snippet":267,"value":268},[23,77],"di attentato con finalità di \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark>, \u003Cmark>per\u003C/mark> un’azione di sabotaggio al cantiere","Il giorno dopo l’anniversario della presa di Venaus, il 9 dicembre del 2013 quattro No Tav vennero arrestati con l’accusa di attentato con finalità di \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark>, \u003Cmark>per\u003C/mark> un’azione di sabotaggio al cantiere del 14 maggio precedente. 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Prima della Procura torinese, l'accusa che ha privato della libertà Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò è stata formulata nelle redazioni dei giornali e nelle segreterie dei partiti.\r\nLa determinazione ad affondare sempre più nella carne viva del movimento contro la Torino Lyon aumenta quando il movimento lancia un segnale forte. Inequivocabile. Le decine di migliaia di persone che hanno partecipato alla manifestazione dello scorso 16 novembre a Susa sono la dimostrazione che il movimento, nelle sue varie componenti, non è disponibile a trasformarsi in mero testimone dello scempio. In quella manifestazione era esplicito l'appoggio alle azioni di resistenza attiva e alle centinaia di No Tav colpiti dalla repressione per aver partecipato alla lotta, mettendosi in mezzo, partecipando a blocchi, azioni, occupazioni, sabotaggi.\r\nDue settimane dopo sono scattati gli arresti.\r\nIl governo usa sempre di più la mano dura contro chi non si piega e continua a lottare. Lo scopo è chiaro: seminare il terrore tra i No Tav, spaventare la popolazione della Val Susa, far paura ai tanti che in questi anni, chi più e chi meno, chi in prima fila, chi in ultima si sono messi di mezzo, hanno costruito presidi, eretto barricate, bloccato strade e ferrovie, hanno boicottato e sabotato il cantiere e le ditte collaborazioniste, si sono difesi dall’occupazione militare e dalla distruzione del territorio.\r\nIn questi ultimi due anni e mezzo si è allungata la lista degli attivisti feriti, gasati, pestati, torturati. Quest’estate la polizia ha anche molestato sessualmente una No Tav. Qualcuno ha anche rischiato di morire per le botte, che hanno rotto teste, spezzato gambe e braccia, accecato.\r\nQuesto è terrorismo di Stato. Non uno slogan ma la realtà che stiamo vivendo. 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Pagare cifre simili non è alla portata di tutti: si rischia di perdere la casa, l’auto, un quinto dello stipendio o della pensione. Il governo spera che di fronte a decenni di galera, alla perdita di quello chi si ha per campare, qualcuno anche se non ha cambiato idea, si tiri indietro.\r\nLa scommessa è far si che si sbaglino.\r\nIl governo sa che l’apertura dei cantieri a Susa non sarà una passeggiata. Sa che in molti si metteranno di mezzo, sa che i più li sosterranno. Ma per vincere la partita non basterà.\r\nOggi tutti plaudono e molti agiscono. Per mettersi in mezzo basta poco, anche una sedia in mezzo alla strada. Se saranno tante quando tireranno giù la prima barricata ne troveranno un’altra poco lontano.\r\nSe ancora una volta il movimento saprà rendere ingovernabile un intero territorio per i nostri avversari sarà di nuovo dura.\r\nIl 22 febbraio il movimento No Tav ha lanciato una giornata di lotta nazionale – ognuno sul proprio territorio – contro la repressione e contro il Tav e le altre grandi opere inutili e dannose.\r\nSarà una buona occasione per inceppare il terrorismo di Stato.\r\n°°°°\r\nChi ci vuole contattare per commentare il testo ci può scrivere ad anarres@inventati.org","22 Gennaio 2014","2019-01-31 12:41:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/compressore-200x110.jpg","Terrorismo di Stato","podcast",1390417059,[362,67,363],"http://radioblackout.org/tag/arresti-no-tav/","http://radioblackout.org/tag/terrorismo/",[365,15,23],"arresti no tav",{"post_content":367,"post_title":371,"tags":375},{"matched_tokens":368,"snippet":369,"value":370},[23,77],"attivisti No Tav.\r\nL'accusa di \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark> \u003Cmark>per\u003C/mark> atti di mero sabotaggio non","La Procura torinese ha attuato un ulteriore salto di qualità nella repressione degli attivisti No Tav.\r\nL'accusa di \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark> \u003Cmark>per\u003C/mark> atti di mero sabotaggio non violento, la detenzione in regime di isolamento, il trattenimento e la censura della posta, e, da ultimo, il blocco dei colloqui con amici e parenti sono il segno di un irrigidimento disciplinare da tempi di guerra.\r\nD'altra parte, quando c'é il filo spinato, l'occupazione militare, i blindati, i lacrimogeni, i reduci dell'Afganistan, la guerra c'é già. 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Prima della Procura torinese, l'accusa che ha privato della libertà Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò è stata formulata nelle redazioni dei giornali e nelle segreterie dei partiti.\r\nLa determinazione ad affondare sempre più nella carne viva del movimento contro la Torino Lyon aumenta quando il movimento lancia un segnale forte. Inequivocabile. Le decine di migliaia di persone che hanno partecipato alla manifestazione dello scorso 16 novembre a Susa sono la dimostrazione che il movimento, nelle sue varie componenti, non è disponibile a trasformarsi in mero testimone dello scempio. In quella manifestazione era esplicito l'appoggio alle azioni di resistenza attiva e alle centinaia di No Tav colpiti dalla repressione \u003Cmark>per\u003C/mark> aver partecipato alla lotta, mettendosi in mezzo, partecipando a blocchi, azioni, occupazioni, sabotaggi.\r\nDue settimane dopo sono scattati gli arresti.\r\nIl governo usa sempre di più la mano dura contro chi non si piega e continua a lottare. Lo scopo è chiaro: seminare il terrore tra i No Tav, spaventare la popolazione della Val Susa, far paura ai tanti che in questi anni, chi più e chi meno, chi in prima fila, chi in ultima si sono messi di mezzo, hanno costruito presidi, eretto barricate, bloccato strade e ferrovie, hanno boicottato e sabotato il cantiere e le ditte collaborazioniste, si sono difesi dall’occupazione militare e dalla distruzione del territorio.\r\nIn questi ultimi due anni e mezzo si è allungata la lista degli attivisti feriti, gasati, pestati, torturati. Quest’estate la polizia ha anche molestato sessualmente una No Tav. Qualcuno ha anche rischiato di morire \u003Cmark>per\u003C/mark> le botte, che hanno rotto teste, spezzato gambe e braccia, accecato.\r\nQuesto è \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark> di Stato. Non uno slogan ma la realtà che stiamo vivendo. In Val Susa, ma non solo.\r\nLa repressione si sta inasprendo perché il governo si prepara ad attaccare in bassa valle, dove si stanno preparando ai lavori preliminari \u003Cmark>per\u003C/mark> aprire il cantiere del mega tunnel a Susa.\r\nNei prossimi mesi proveranno a fare i lavori \u003Cmark>per\u003C/mark> spostare l’autoporto da Susa a Bruzolo e il servizio”Guida Sicura” da Susa ad Avigliana.\r\nSeminare il terrore tra la popolazione è l’ultima carta da giocare perché il governo sa bene che in bassa valle la partita potrebbe essere molto più difficile che a Chiomonte, in una zona isolata, senza abitazioni, raggiungibile solo a piedi.\r\nIn questa strategia del terrore ci sono sia gli arresti \u003Cmark>per\u003C/mark> \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark> sia la condanna al pagamento di oltre 200.000 euro per Alberto, Giorgio e Loredana tre attivisti, accusati di aver danneggiato gli affari di LTF, il general contractor dell’opera, per aver impedito un sondaggio proprio all’autoporto di Susa. Pagare cifre simili non è alla portata di tutti: si rischia di perdere la casa, l’auto, un quinto dello stipendio o della pensione. Il governo spera che di fronte a decenni di galera, alla perdita di quello chi si ha \u003Cmark>per\u003C/mark> campare, qualcuno anche se non ha cambiato idea, si tiri indietro.\r\nLa scommessa è far si che si sbaglino.\r\nIl governo sa che l’apertura dei cantieri a Susa non sarà una passeggiata. Sa che in molti si metteranno di mezzo, sa che i più li sosterranno. Ma \u003Cmark>per\u003C/mark> vincere la partita non basterà.\r\nOggi tutti plaudono e molti agiscono. Per mettersi in mezzo basta poco, anche una sedia in mezzo alla strada. Se saranno tante quando tireranno giù la prima barricata ne troveranno un’altra poco lontano.\r\nSe ancora una volta il movimento saprà rendere ingovernabile un intero territorio \u003Cmark>per\u003C/mark> i nostri avversari sarà di nuovo dura.\r\nIl 22 febbraio il movimento No Tav ha lanciato una giornata di lotta nazionale – ognuno sul proprio territorio – contro la repressione e contro il Tav e le altre grandi opere inutili e dannose.\r\nSarà una buona occasione \u003Cmark>per\u003C/mark> inceppare il \u003Cmark>terrorismo\u003C/mark> di Stato.\r\n°°°°\r\nChi ci vuole contattare \u003Cmark>per\u003C/mark> commentare il testo ci può scrivere ad anarres@inventati.org",{"matched_tokens":372,"snippet":374,"value":374},[373],"Terrorismo","\u003Cmark>Terrorismo\u003C/mark> di Stato",[376,378,380],{"matched_tokens":377,"snippet":365,"value":365},[],{"matched_tokens":379,"snippet":15,"value":15},[],{"matched_tokens":381,"snippet":382,"value":382},[23],"\u003Cmark>terrorismo\u003C/mark>",[384,386,392],{"field":100,"matched_tokens":385,"snippet":369,"value":370},[23,77],{"field":39,"indices":387,"matched_tokens":388,"snippets":390,"values":391},[106],[389],[23],[382],[382],{"field":291,"matched_tokens":393,"snippet":374,"value":374},[373],{"best_field_score":302,"best_field_weight":135,"fields_matched":95,"num_tokens_dropped":51,"score":303,"tokens_matched":95,"typo_prefix_score":51},{"document":396,"highlight":420,"highlights":426,"text_match":300,"text_match_info":429},{"comment_count":51,"id":397,"is_sticky":51,"permalink":398,"podcastfilter":399,"post_author":400,"post_content":401,"post_date":402,"post_excerpt":57,"post_id":397,"post_modified":403,"post_thumbnail":404,"post_title":405,"post_type":359,"sort_by_date":406,"tag_links":407,"tags":415},"98682","http://radioblackout.org/podcast/anan-ali-mansour-e-la-lunga-mano-repressiva-di-israele-avv-rossi-albertini-umanita-proibita-in-41bis/",[315],"bellocome","Estratti dalla puntata del 23 giugno 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia \r\n\r\n \r\n\r\nSOLIDARIETA’ CON ANAN, ALI E MANSOUR\r\n\r\nMentre accelerano le udienze del processo contro Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh, si organizza anche la solidarietà nei confronti di questi militanti palestinesi imprigionati nelle carceri italiane.\r\n\r\nDall’uso coloniale della categoria di “terrorismo” per definire qualunque forma di resistenza armata venga portata avanti nei territori occupati, all’utilizzo di materiale probatorio estorto con la tortura nei centri detentivi sionisti, grazie al contributo di un compagno affrontiamo la dimensione politica di questa inchiesta - partita su impulso dell’apparato repressivo israeliano - e rilanciamo le giornate di mobilitazione organizzate a L’Aquila:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/BCUPCB_solidarieta-anan.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUMANITA’ PROIBITA IN 41BIS\r\n\r\nIl 41bis deve essere un dispositivo deumanizzante e i gesti di affetto di un avvocato non possono interferire con l’amputazione totale dell’affettività a cui sono costrette le persone sepolte in quel regime; questo ciò che implicitamente vuole riaffermare la “segnalazione” da parte del direttore del carcere di Bancali nei confronti dell’avvocato Flavio Rossi Albertini, il quale si era congedato dal prigioniero anarchico Alfredo Cospito salutandolo con una stretta di mano e due baci sulle guance.\r\n\r\nRaccogliamo un suo commento sulla vicenda, insieme ad alcuni aggiornamenti sulla situazione di Alfredo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/BCUPCB_rossi-albertini-bacini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n/ / / / /\r\n\r\nProgramma iniziative solidali a L'Aquila:","23 Giugno 2025","2025-06-23 18:37:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/bcupcb_anan-41bis-200x110.jpg","ANAN, ALI, MANSOUR E LA LUNGA MANO REPRESSIVA DI ISRAELE - AVV. 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La sua diffusione si è interrotta improvvisamente e quindi il mezzo del podcast aggiunge una sulfurea luce di clandestinità alla diffusione della puntuta e acuta analisi di Francesco Dall’Aglio proprio ispirata dallo studio della messa in atto e delle conseguenze dell’Operazione Ragnatela che ha visto l’abbattimento al suolo di velivoli appartenenti alla Triade nucleare russa, un brillante episodio della guerra asimmetrica ucraina, in corso parallelamente a quella classica di occupazione russa che avanza nel Sudovest del paese.\r\n\r\nL’altro approfondimento preparato e non ancora trasmesso riguarda l’epilogo – per ora – del tentato golpe del 3 dicembre in Corea, che ha visto la vittoria elettorale di Lee Jae-myung, candidato democratico che si contrapponeva a Kim Moon-soo, il candidato del partito conservatore, il cui esponente aveva ordito il golpe sventato da un’insurrezione popolare anodina nella penisola. Le caratteristiche del nuovo presidente sono fatte di luce (speranze di composizione dei conflitti nell’area e di miglioramento del welfare all’interno) e ombre (lo stato coreano è caratterizzato da misoginia e discriminazione, e Lee Jae-myung non ha espresso particolari contrapposizioni. Ma ne abbiamo parlato con Rosella Ideo, decana dei coreanisti italiani, la massima studiosa di questioni coreane con un particolare approccio progressista alla materia.\r\n\r\n\r\n\r\nL’impresa coronata da uno spettacolare successo dei Servizi ucraini nell’attacco preparato per un anno e mezzo – dunque con la complicità dell’amministrazione Biden? – va analizzata sia nelle sue pieghe più tecniche fino alla valutazione degli strumenti bellici in campo (perché indicano la vera entità del danno e dell’umiliazione della retorica russa), sia nelle conseguenze scatenate a livello di diplomazie, con il sicuro lavoro frenetico di telefonate tra Rubio e Lavrov per verificare conoscenze, responsabilità e se si sia elevato il livello della guerra verso coinvolgimenti occidentali e mezzi più sofisticati di assistenza.\r\nFrancesco Dall’Aglio si applica con la consueta efficacia a riconoscere dettagli, concetti di terrorismo (non dimenticando l’attacco al treno civile e al ponte sulla Crimea) e interpretazioni dei dati rilevabili, avendo competenze sui mezzi in campo e acume nel disvelare strategie: il risultato è molto diverso dalle veline della propaganda militare, ma anche dal volo cieco degli articoli della stampa occidentale e dal balbettio italiano.\r\nCi sono due guerre in corso: una sul campo con l’avanzata russa, l’altra di propaganda asimmetrica, entrambe in preparazione dell’ancora lontano momento della trattativa.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/5KVmX0DOEAJuSu9XMUdno6?si=8bzpNjvgSGuhjA0ZneNnGw\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/IntrigoSatellitare_SciameUAS.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui si trovano i precedenti episodi che analizzano lo stato di guerra e l'escalation in corso.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nProblemi economici e rintontonimento evangelico; misoginia fatta sistema e discriminazione di classe e razzista nei confronti di immigrazione interna e straniera (per esempio gli afgani); società meritocratica, verticistica e fondata sulla competizione, affossata nel peggior inverno demografico del mondo… questi alcuni dei mali che dipingono la società sudcoreana fatta a pezzi da Yoon Suk-yeol, il presidente meno amato della storia coreana e che aveva tentato il tutto per tutto con il tentato golpe presidenziale del 3 dicembre, rimosso a fatica dall’insurrezione popolare e dalla difesa del parlamento che era già stato accerchiato dalle truppe fedeli al presidente, posto sotto impeachment. E ora a processo per insurrezione, dopo una politica di feroce persecuzione nei confronti del Partito democratico.\r\nDi contro Lee Jae-myung, già nelle sue funzioni il giorno dopo le elezioni del 3 giugno, propone i “4 giorni e mezzo” di lavoro settimanale, un welfare più esteso, buoni spesa per le piccole imprese, sussidi per infanzia, giovani e anziani, ampliare i servizi pubblici di assistenza alle famiglie e alle persone con disabilità, e a potenziare il sostegno per l’alloggio; spiega che intende tollerare le differenze, per superare il vuoto di potere e il disastro economico, perché è vero che ha vinto con il 49% dei voti, ma se la destra non fosse stata divisa tra il partito di Kim Moon-soo, il candidato del Partito conservatore, e quello di estrema destra (il più votato dai giovanissimi) anche questa volta avrebbe prevalso il pensiero di estrema destra: infatti è la destra che ha fatto harakiri altrimenti i moderati democratici non avrebbero certo conquistato il potere in una società ancora così profondamente conservatrice, elitaria e repressiva.\r\nUno dei primi impegni del nuovo presidente è quella di arrivare a una distensione graduale con la Corea di Kim Jong-un (attualmente molto legata ai russi, dopo l’impegno bellico in Ucraina e gli scambi in armi), forse l’unica comunanza con Trump, col quale dovrà rapidamente negoziare i dazi (la Corea è uno dei massimi esportatori di acciaio, per esempio).\r\nIl Partito Democratico è progressista per gli standard della Corea del Sud, che ha una società piuttosto conservatrice e patriarcale. Lee fa parte dell’ala più progressista del partito, ma ha comunque posizioni da conservatore in materia di diritti delle persone LGBT+ e di diritti delle donne. Rispetto a un altro mandato del Partito del Potere Popolare, che è assai filostatunitense (e filotrumpiano in un pezzo del suo elettorat0), da Lee ci si attende un approccio meno accomodante nei confronti del governo degli Stati Uniti, che comunque riconosce come il principale alleato del suo paese. Altra promessa è quelal di rinsaldare un asse indopacifico comprendente la Cina e persino il Giappone, anche se l’atteggiamento nei confronti di Tokyo è sempre stato molto gelido, per le atrocità e lo schiavismo anche e soprattutto sessuale perpetrato durante a Seconda guerra mondiale dall’impero nipponico e dalle sue truppe nella penisola.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/forti-passioni-coreane-impongono-una-svolta-a-seul--66424392\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/TransizioneLampo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGli altri episodi di approfondimenti sulla regione indopacifica si trovano qui.","6 Giugno 2025","2025-06-18 16:30:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 05/06/2025 - L’USB UCRAINO CI HA INTERCETTATI MENTRE PARLAVAMO DELL'OPERAZIONE RAGNATELA E BOMBARDATO IL SEGNALE, LE MACERIE HANNO SOFFOCATO ANCHE IL NEOPRESIDENTE COREANO LEE JAE-MYUNG",1749251744,[443,444],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/","http://radioblackout.org/tag/fest/",[446,447],"Bastioni di Orione","fest",{"post_content":449},{"matched_tokens":450,"snippet":451,"value":452},[28,77],"sotto impeachment. 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Altra promessa è quelal di rinsaldare un asse indopacifico comprendente la Cina e persino il Giappone, anche se l’atteggiamento nei confronti di Tokyo è sempre stato molto gelido, \u003Cmark>per\u003C/mark> le atrocità e lo schiavismo anche e soprattutto sessuale perpetrato durante a Seconda guerra mondiale dall’impero nipponico e dalle sue truppe nella penisola.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/forti-passioni-coreane-impongono-una-svolta-a-seul--66424392\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/TransizioneLampo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGli altri episodi di approfondimenti sulla regione indopacifica si trovano qui.",[454],{"field":100,"matched_tokens":455,"snippet":451,"value":452},[28,77],{"best_field_score":302,"best_field_weight":135,"fields_matched":136,"num_tokens_dropped":51,"score":430,"tokens_matched":95,"typo_prefix_score":51},{"document":458,"highlight":482,"highlights":487,"text_match":300,"text_match_info":490},{"comment_count":51,"id":459,"is_sticky":51,"permalink":460,"podcastfilter":461,"post_author":400,"post_content":462,"post_date":463,"post_excerpt":57,"post_id":459,"post_modified":464,"post_thumbnail":465,"post_title":466,"post_type":359,"sort_by_date":467,"tag_links":468,"tags":475},"89462","http://radioblackout.org/podcast/repressione-bologna-e-genova/",[315],"Estratti dalla puntata del 6 maggio 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nMISURE CAUTELARI A BOLOGNA\r\n\r\nApriamo la puntata con una diretta da Bologna per contestualizzare le recenti misure cautelari (obblighi di firma e di dimora) legate all’inchiesta sulle pratiche che hanno dato forma alla campagna di lotta contro 41bis, ergastolo ostativo, in solidarietà con il prigioniero anarchico Alfredo Cospito in sciopero della fame.\r\n\r\nGrazie al contributo di un compagno, cerchiamo di ricostruire alcune tappe di questa operazione repressiva: dal campionamento di DNA a strascico, al ricorso al reato di “associazione sovversiva con finalità di terrorismo” (270 bis), fino alla natura delle misure cautelari applicate.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/BCUPCB_BolognaCHECK.mp3\"][/audio]\r\n\r\nComunicato pubblicato sul blog de “il Tribolo” di Bologna\r\n\r\n \r\n\r\nBULLISMO IN DIVISA A GENOVA\r\n\r\nL’arroganza di una pattuglia di Carabinieri, che sfreccia nella zona pedonale davanti a uno spazio occupato, innesca una serie di eventi che si concludono con 8 compagne/i catturati e portati in galera. Ci colleghiamo con un compagno presente al presidio sotto il carcere di Marassi per ricostruire gli eventi e la successiva mobilitazione che ha attraversato le strade di Genova contro repressione e militarizzazione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/BCUPCB_GenovaExLatteria.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBREVI DALLE CARCERI\r\n\r\nAlcune notizie su ammutinamenti nel carcere di Torino e nel minorile “Beccaria” di Milano, quest’ultimo oggetto di un’inchiesta per torture nei confronti dei giovani reclusi.\r\n\r\nUn rapido aggiornamento sul processo per devastazione e saccheggio contro chi nel marzo 2020, durante il lockdown carcerario, si rivoltò nel carcere di Pavia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/BCUPCB_brevi-pavia.mp3\"][/audio]","9 Maggio 2024","2024-05-09 11:17:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/bcupcb_repressione-200x110.jpg","REPRESSIONE: BOLOGNA E GENOVA",1715253465,[408,469,470,471,472,473,414,474],"http://radioblackout.org/tag/beccaria/","http://radioblackout.org/tag/bologna/","http://radioblackout.org/tag/dna/","http://radioblackout.org/tag/ex-latteria/","http://radioblackout.org/tag/genova/","http://radioblackout.org/tag/tortura/",[332,476,477,478,479,480,18,481],"beccaria","Bologna","dna","ex latteria","Genova","tortura",{"post_content":483},{"matched_tokens":484,"snippet":485,"value":486},[28,77],"reclusi.\r\n\r\nUn rapido aggiornamento sul \u003Cmark>processo\u003C/mark> \u003Cmark>per\u003C/mark> devastazione e saccheggio contro chi","Estratti dalla puntata del 6 maggio 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nMISURE CAUTELARI A BOLOGNA\r\n\r\nApriamo la puntata con una diretta da Bologna \u003Cmark>per\u003C/mark> contestualizzare le recenti misure cautelari (obblighi di firma e di dimora) legate all’inchiesta sulle pratiche che hanno dato forma alla campagna di lotta contro 41bis, ergastolo ostativo, in solidarietà con il prigioniero anarchico Alfredo Cospito in sciopero della fame.\r\n\r\nGrazie al contributo di un compagno, cerchiamo di ricostruire alcune tappe di questa operazione repressiva: dal campionamento di DNA a strascico, al ricorso al reato di “associazione sovversiva con finalità di \u003Cmark>terrorismo”\u003C/mark> (270 bis), fino alla natura delle misure cautelari applicate.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/BCUPCB_BolognaCHECK.mp3\"][/audio]\r\n\r\nComunicato pubblicato sul blog de “il Tribolo” di Bologna\r\n\r\n \r\n\r\nBULLISMO IN DIVISA A GENOVA\r\n\r\nL’arroganza di una pattuglia di Carabinieri, che sfreccia nella zona pedonale davanti a uno spazio occupato, innesca una serie di eventi che si concludono con 8 compagne/i catturati e portati in galera. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2023-03-03-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGli anarchici tedeschi contro il nazismo. Una storia poco conosciuta\r\nL’anarcosindacalista FAUD (Freie Arbeiter Union Deutschlands – Libera Unione dei Lavoratori tedeschi), sorta nel 1919 sulle ceneri di un’organizzazione sindacalista rivoluzionaria del preguerra, arriva a toccare tra il 1921 e il 1922 la notevole cifra di 200.000 attivisti, affermandosi come la principale organizzazione anarchica (ma non l’unica) in Germania. Dal 1923 inizia però una grave fase di decadenza che porta la FAUD nel 1929 a poter contare ancora su solo poche migliaia di attivisti. È in queste condizioni che gli anarchici tedeschi iniziano ad affrontare la sempre più brutale e preoccupante ascesa del Partito nazista di Adolf Hitler.\r\nDalle file della FAUD emerge sul finire del 1929 l’esperienza delle Schwarze Scharen (Schiere nere) una delle espressioni più eclatanti e dirompenti dell’antifascismo anarchico degli anni precedenti all’inizio del regime nazista. Le Schiere nere sono una rete di gruppi diffusi in alcune parti della Germania (Alta Slesia, Berlino, Assia, Turingia, Renania Settentrionale-Vestfalia) che praticano l’autodifesa militante in chiave antifascista, riconoscendosi come organizzazione integrativa ma indipendente della FAUD. Questi gruppi praticano l’antifascismo con la propaganda, anche attraverso giornali come Die proletarische Front di Kassel o Die Schwarze Horde (L’orda nera), e con l’azione militante.\r\nDopo l’avvento del nazismo, la Faud si scioglie e si ricompone informalmente, continuando clandestinamente la resistenza al fascismo sino al 1938, quando le reti vengono definitivamente scompaginate, tanti vengono arrestati e scompaiono nei lager. Molti fuggono sin dal 1932 e vanno in Spagna dove partecipano alla rivoluzione. Piccoli gruppi sopravvivono al nazismo e alla guerra e nel dopoguerra ricostruiranno il movimento anarchico di lingua tedesca. \r\nNe abbiamo parlato con David Bernardini, anarchico e storico, autore, tra gli altri, di “Il barometro segna tempesta. Le Schiere Nere contro il nazismo”.\r\n\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società.\r\nQuesta sera alle 21 alla FAT di corso Palermo 46 incontreremo due antimilitaristi siciliani, Pippo Gurrieri, che abbiamo avuto in diretta la scorsa settimana, e Antonio Mazzeo, che ad Anarres anticipa i temi di cui ci parlerà questa sera.\r\nUna buona occasione per fare il punto sull’enorme peso dell’apparato militare industriale e delle forze armate nel nostro paese. Un paese dove il confine tra guerra esterna e guerra interna è sempre più impalpabile.\r\nUn focus sull’industria bellica e sugli interessi che catalizza. Una riflessione sulla sempre maggiore pervasività della propaganda nazionalista e militarista nella scuola e nella società. \r\n\r\nLa gang Meloni attacca a testa bassa\r\nVogliamo proporvi una riflessione su come, passo dopo passo, i fascisti al governo stiano entrando a gamba tesa nella scuola, nella cultura, attaccando la libertà delle soggettività non conformi, minacciando la preside che ha difeso i ragazzi vittime di un pestaggio fascista, per non dire delle leggi repressive contro le ONG e i ravers. E già si profila all’orizzonte reato di “terrorismo di piazza”. Una svolta autoritaria che si allarga su più fronti ed interroga i movimenti di opposizione sociale sull’enorme difficoltà del momento e sulla necessità di raccogliere le forze necessarie a raggrupparlo. Negli anni Venti del secolo scorso l’emergere del fascismo fu la risposta alle classi sfruttate ed oppresse che avevano tentato, senza riuscirci, di fare la rivoluzione. Quella attuata dai padroni, con la complicità della monarchia e l’immobilismo dei socialisti fu, nella felice definizione di Luigi Fabbri, una controrivoluzione preventiva.\r\nOggi la situazione è completamente diversa. I fascisti arrivano al potere dopo cinquant’anni dalla stagione di lotta che ha segnato gli anni Sessanta e Settanta, dopo il declino dei movimenti di controglobalizzazione dal basso, dopo la distruzione di ogni sistema di tutele e garanzie che le classi sfruttate avevano ottenuto con le lotte. Lotte vincenti anche perché aspiravano ad andare ben oltre il recinto della sinistra riformista. \r\nOggi i fascisti al governo rappresentano la risposta reattiva e reazionaria alla grande paura che ha investito la classe media e le parti alte dalla classe lavoratrice di fronte a processi di finanziarizzazione e globalizzazione che non lasciano più spazio per la tutela di nessuno. Neppure di chi, per scelta e per condizione sociale, si è sempre trovato a proprio agio nell’ordine sociale liberale e capitalista.\r\nI fascisti al governo non possono e non vogliono rispondere a quelle paure: non gli resta che giocare le uniche carte a loro disposizione. La prima è l’attacco alla modernità attraverso la riaffermazione di una feroce logica patriarcale, quella dei figli per la patria, quella che nega il lungo processo di emersione delle soggettività non conformi, quella che punta ad affermare una logica essenzialista. La seconda è l’attacco a testa bassa contro i movimenti di opposizione sociale, i migranti, le culture non mercificate. 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Vale la pena aprire una riflessione sull’estrema opacità che avvolge queste discariche sociali, dove, al di là dello sconcertante processo di rieducazione che le giustificherebbe, si attuano dinamiche di disciplinamento, che vanno dalla violenza più brutale, alla costante umiliazione di ogni istante della vita reclusa, sottoposta a continue attese e folli meccanismi burocratici.\r\nVale altresì la pena di ragionare sulla necessità di non spegnere questa scintilla di luce che si è accesa sul carcere, tentando di scalfirne i meccanismi, mettendo in discussione la legittimità di alcune delle punte più aguzze del meccanismo repressivo.\r\nIl governo, è chiaro, ha scelto la strada dell’attacco diretto ai movimenti di opposizione sociale e della criminalizzandone del movimento anarchico.\r\nScompaginare la risposta del governo dipenderà dalla capacità di far crescere il fronte di opposizione al 41 bis e all’ergastolo ostativo al di là degli ambiti strettamente anarchici. Per farlo serve lungimiranza prospettica e intelligenza politica.\r\nUna scommessa non facile ma urgente. Per fermare la spirale repressiva, per rendere più difficile il percorso di nuove e vecchie leggi, per contestare la sacralità dello Stato, per mettere davvero in difficoltà un governo, che oggi punta tutto sulla muscolarità di piazza, sulla ferocia verso gli ultimi, sull’attacco agli anarchici, che con la loro stessa esistenza testimoniano della criminalità del potere. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società\r\n\r\nI No Muos. Un esempio di lotta popolare e radicale\r\n\r\nInterverranno:\r\n\r\nAntonio Mazzeo, antimilitarista, blogger, impegnato in una costante attività di informazione su armi, esercitazioni militari, spese militari, contrasto della propaganda militarista nella scuola e nella società.\r\nAttualmente sotto processo per aver denunciato la presenza di militari armati sino ai denti di fronte ad una scuola elementare di Messina\r\ne\r\nPippo Gurrieri, anarchico, attivo nel Movimento No Muos e contro le pesanti servitù militari di cui è investita la Sicilia. Il 30 marzo inizierà un processo che lo vede imputato con altri 28 No Muos per le lotte contro le antenne assassine del 2018. \r\n\r\nUn’occasione per fare il punto sull’enorme peso dell’apparato militare industriale e delle forze armate nel nostro paese. Un paese dove il confine tra guerra esterna e guerra interna è sempre più impalpabile.\r\nUn focus sull’industria bellica e sugli interessi che catalizza. Una riflessione sulla sempre maggiore pervasività della propaganda nazionalista e militarista nella scuola e nella società.\r\nUn’occasione per parlare dell’opposizione concreta alla guerra ed al militarismo, sul filo del racconto della lotta contro le antenne assassine di Niscemi, che ha visto protagonisti, oltre agli antimilitaristi, gli abitanti, stanchi di subire le conseguenze dell’occupazione militare. \r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena dei comunardi\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte antimilitariste\r\nQuanto costa? Tanto per chi può tanto, meno per chi può meno, il più possibile per sostenere le lotte\r\nper prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nLa società della sorveglianza\r\nIl controllo totale insito nel trionfante paradigma digitale non viene più percepito come una minaccia alla libertà, ma come un servizio volto a migliorare la vita e realizzare i desideri dell'utente-cittadino. Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un'inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all'algoritmo-padrone i dati per meglio profilarci. E manipolarci.\r\nOre 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo e autore, per i tipi di Eleuthera, di “Gli algoritmi della politica”\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org","3 Marzo 2023","2023-03-03 17:52:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/ad9-200x110.jpg","Anarres del 3 marzo. Anarchici tedeschi contro il nazismo. La gang Meloni all’attacco. Alle radici delle guerre. 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Neppure di chi, \u003Cmark>per\u003C/mark> scelta e \u003Cmark>per\u003C/mark> condizione sociale, si è sempre trovato a proprio agio nell’ordine sociale liberale e capitalista.\r\nI fascisti al governo non possono e non vogliono rispondere a quelle paure: non gli resta che giocare le uniche carte a loro disposizione. La prima è l’attacco alla modernità attraverso la riaffermazione di una feroce logica patriarcale, quella dei figli \u003Cmark>per\u003C/mark> la patria, quella che nega il lungo \u003Cmark>processo\u003C/mark> di emersione delle soggettività non conformi, quella che punta ad affermare una logica essenzialista. La seconda è l’attacco a testa bassa contro i movimenti di opposizione sociale, i migranti, le culture non mercificate. 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Vale la pena aprire una riflessione sull’estrema opacità che avvolge queste discariche sociali, dove, al di là dello sconcertante \u003Cmark>processo\u003C/mark> di rieducazione che le giustificherebbe, si attuano dinamiche di disciplinamento, che vanno dalla violenza più brutale, alla costante umiliazione di ogni istante della vita reclusa, sottoposta a continue attese e folli meccanismi burocratici.\r\nVale altresì la pena di ragionare sulla necessità di non spegnere questa scintilla di luce che si è accesa sul carcere, tentando di scalfirne i meccanismi, mettendo in discussione la legittimità di alcune delle punte più aguzze del meccanismo repressivo.\r\nIl governo, è chiaro, ha scelto la strada dell’attacco diretto ai movimenti di opposizione sociale e della criminalizzandone del movimento anarchico.\r\nScompaginare la risposta del governo dipenderà dalla capacità di far crescere il fronte di opposizione al 41 bis e all’ergastolo ostativo al di là degli ambiti strettamente anarchici. \u003Cmark>Per\u003C/mark> farlo serve lungimiranza prospettica e intelligenza politica.\r\nUna scommessa non facile ma urgente. \u003Cmark>Per\u003C/mark> fermare la spirale repressiva, \u003Cmark>per\u003C/mark> rendere più difficile il percorso di nuove e vecchie leggi, \u003Cmark>per\u003C/mark> contestare la sacralità dello Stato, \u003Cmark>per\u003C/mark> mettere davvero in difficoltà un governo, che oggi punta tutto sulla muscolarità di piazza, sulla ferocia verso gli ultimi, sull’attacco agli anarchici, che con la loro stessa esistenza testimoniano della criminalità del potere. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società\r\n\r\nI No Muos. Un esempio di lotta popolare e radicale\r\n\r\nInterverranno:\r\n\r\nAntonio Mazzeo, antimilitarista, blogger, impegnato in una costante attività di informazione su armi, esercitazioni militari, spese militari, contrasto della propaganda militarista nella scuola e nella società.\r\nAttualmente sotto \u003Cmark>processo\u003C/mark> \u003Cmark>per\u003C/mark> aver denunciato la presenza di militari armati sino ai denti di fronte ad una scuola elementare di Messina\r\ne\r\nPippo Gurrieri, anarchico, attivo nel Movimento No Muos e contro le pesanti servitù militari di cui è investita la Sicilia. Il 30 marzo inizierà un \u003Cmark>processo\u003C/mark> che lo vede imputato con altri 28 No Muos \u003Cmark>per\u003C/mark> le lotte contro le antenne assassine del 2018. \r\n\r\nUn’occasione \u003Cmark>per\u003C/mark> fare il punto sull’enorme peso dell’apparato militare industriale e delle forze armate nel nostro paese. Un paese dove il confine tra guerra esterna e guerra interna è sempre più impalpabile.\r\nUn focus sull’industria bellica e sugli interessi che catalizza. Una riflessione sulla sempre maggiore pervasività della propaganda nazionalista e militarista nella scuola e nella società.\r\nUn’occasione \u003Cmark>per\u003C/mark> parlare dell’opposizione concreta alla guerra ed al militarismo, sul filo del racconto della lotta contro le antenne assassine di Niscemi, che ha visto protagonisti, oltre agli antimilitaristi, gli abitanti, stanchi di subire le conseguenze dell’occupazione militare. \r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena dei comunardi\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte antimilitariste\r\nQuanto costa? Tanto \u003Cmark>per\u003C/mark> chi può tanto, meno \u003Cmark>per\u003C/mark> chi può meno, il più possibile \u003Cmark>per\u003C/mark> sostenere le lotte\r\n\u003Cmark>per\u003C/mark> prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nLa società della sorveglianza\r\nIl controllo totale insito nel trionfante paradigma digitale non viene più percepito come una minaccia alla libertà, ma come un servizio volto a migliorare la vita e realizzare i desideri dell'utente-cittadino. Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un'inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all'algoritmo-padrone i dati \u003Cmark>per\u003C/mark> meglio profilarci. E manipolarci.\r\nOre 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo e autore, \u003Cmark>per\u003C/mark> i tipi di Eleuthera, di “Gli algoritmi della politica”\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org",[510],{"field":100,"matched_tokens":511,"snippet":507,"value":508},[28,77],{"best_field_score":302,"best_field_weight":135,"fields_matched":136,"num_tokens_dropped":51,"score":430,"tokens_matched":95,"typo_prefix_score":51},{"document":514,"highlight":539,"highlights":544,"text_match":300,"text_match_info":547},{"comment_count":51,"id":515,"is_sticky":51,"permalink":516,"podcastfilter":517,"post_author":57,"post_content":518,"post_date":519,"post_excerpt":57,"post_id":515,"post_modified":520,"post_thumbnail":521,"post_title":522,"post_type":359,"sort_by_date":523,"tag_links":524,"tags":532},"32881","http://radioblackout.org/podcast/i-podcast-di-tuttipazzi-ottobre-2015/",[319],"7 Ottobre\r\n\r\n- Grecia, CCF. Evi libera dopo lo sciopero della fame: audio e scritti in solidarietà\r\n- Giro matto azione diretta (Venezia - Genova - Torino)\r\n\r\n2015.10.07 Section 1\r\n\r\n2015.10.07 Section 2\r\n\r\n2015.10.07 Section 3\r\n\r\n2015.10.07 Section 4\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n14 Ottobre\r\n\r\n- Torino, suk domenicale e news dalla città \"always on the move\"\r\n- NOTAV: aggiornamenti dai processi\r\n- Giro matto azione dirette worldwide\r\n- reading: Riflessioni sulla rivolta di \"Ferguson\"\r\n\r\n2015.10.14 Section 1\r\n\r\n2015.10.14 Section 2\r\n\r\n2015.10.14 Section 3\r\n\r\n2015.10.14 Section 4\r\n\r\n2015.10.14 Section 5\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n21 Ottobre\r\n\r\n- pre-start \"ROBBY & RABBIA\" anarchopunk intro + audio: \"15 ottobre 2011, devastazione e saccheggio e tentati omicidi...\"\r\n- LONDRA: Cereal killer, gentrification e anarchici\r\n- NOTAV e terrorismo\r\n- Giro matto azione dirette\r\n\r\n2015.10.21 Section 1\r\n\r\n2015.10.21 Section 2\r\n\r\n2015.10.21 Section 3\r\n\r\n2015.10.21 Section 4\r\n\r\n2015.10.21 Section 5\r\n\r\n2015.10.21 Section 6\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n28 Ottobre\r\n\r\n- La polizia scrive a Babbo Natale una letterina per chiedere i regali\r\n- LIVORNO: sentenza del processo per l'assalto alla prefettura + diretta con un compagno\r\n- NOTAV: Trentino, i compagni occupano dei terreni per bloccare delle trivellazioni e occupano anche una trivella!\r\n- Giro matto azione dirette\r\n\r\n2015.10.28 Section 1\r\n\r\n2015.10.28 Section 2\r\n\r\n2015.10.28 Section 3\r\n\r\n\r\n\r\n ","19 Dicembre 2015","2018-11-01 23:33:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/12227100_1677533009125092_9012494546747821677_n-200x110.jpg","I Podcast di TuttiPazzi [Ottobre 2015]",1450558512,[525,526,527,528,122,529,530,531],"http://radioblackout.org/tag/anarchia/","http://radioblackout.org/tag/cereal-killer/","http://radioblackout.org/tag/giro-matto-azione-dirette/","http://radioblackout.org/tag/hardcore/","http://radioblackout.org/tag/notav-trentino/","http://radioblackout.org/tag/polizia-e-babbo-natale/","http://radioblackout.org/tag/tutti-pazzi/",[533,534,535,536,33,537,538,319],"anarchia","cereal killer","giro matto azione dirette","hardcore","notav trentino","polizia e babbo natale",{"post_content":540},{"matched_tokens":541,"snippet":542,"value":543},[28,77],"i regali\r\n- LIVORNO: sentenza del \u003Cmark>processo\u003C/mark> \u003Cmark>per\u003C/mark> l'assalto alla prefettura + diretta con","7 Ottobre\r\n\r\n- Grecia, CCF. 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