","Sull'ossessione anti-sfratti della procura torinese","post",1481900070,[65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/andrea-padalino/","http://radioblackout.org/tag/antisfratto/","http://radioblackout.org/tag/procura-di-torino/",[69,70,71],"Andrea Padalino","antisfratto","procura di Torino",{"post_content":73,"post_title":78,"tags":82},{"matched_tokens":74,"snippet":76,"value":77},[75],"di","poi necessita solo della complicità \u003Cmark>di\u003C/mark> un gip accondiscendente per ridurre 13","Abbiamo scoperto ieri che, in realtà, per trascorrere due settimane in carcere o essere bandito dalla propria città non è sufficiente il fatto che una persona stia difendendo il bisogno della casa, spiegando ad un ufficiale giudiziario che sta commettendo un abuso: siamo tranquillizzati da quella scoperta, perché anche a noi sembrava assurdo. Quello però è il pretesto a cui un pm si appiglia costruendo un teorema che poi necessita solo della complicità \u003Cmark>di\u003C/mark> un gip accondiscendente per ridurre 13 persone alla mercé dell'Ego spropositato \u003Cmark>di\u003C/mark> magistrati assimilabili a computer nell'applicazione \u003Cmark>di\u003C/mark> cavilli e garbugli legali, se non ci fosse la loro premeditazione a ordire trappole.\r\n\r\n \r\n\r\nDalla viva voce \u003Cmark>di\u003C/mark> Silvia, redattrice \u003Cmark>di\u003C/mark> radio blackout, un* de* compagn* ricollocati ai domiciliari, dopo il passaggio presso le patrie galere, abbiamo ricostruito l'udienza \u003Cmark>di\u003C/mark> ieri, per l'impedimento dello sfratto del 2 maggio, cogliendo l'infausta occasione per una sintetica panoramica sulle condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> detenzione e sull'umanità dolente che popola le prigioni.\r\n\r\n \r\n\r\nMentre compilavamo questo podcast è giunto l'esito del riesame \u003Cmark>di\u003C/mark> ieri: TUTTI LIBERI, TUTTE LIBERE!\r\n\r\n(Padalino, non pensa che sia venuto il momento \u003Cmark>di\u003C/mark> appendere la toga al chiodo e finalmente fare qualcosa \u003Cmark>di\u003C/mark> utile?)\r\n\r\nUnknown",{"matched_tokens":79,"snippet":81,"value":81},[80],"procura","Sull'ossessione anti-sfratti della \u003Cmark>procura\u003C/mark> torinese",[83,85,87],{"matched_tokens":84,"snippet":69},[],{"matched_tokens":86,"snippet":70},[],{"matched_tokens":88,"snippet":90},[80,75,89],"Torino","\u003Cmark>procura\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Torino\u003C/mark>",[92,98,101],{"field":40,"indices":93,"matched_tokens":95,"snippets":97},[94],2,[96],[80,75,89],[90],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":81,"value":81},"post_title",[80],{"field":102,"matched_tokens":103,"snippet":76,"value":77},"post_content",[75],1736172819517538300,{"best_field_score":106,"best_field_weight":107,"fields_matched":108,"num_tokens_dropped":52,"score":109,"tokens_matched":108,"typo_prefix_score":52},"3315704398080",13,3,"1736172819517538411",{"document":111,"highlight":130,"highlights":144,"text_match":104,"text_match_info":152},{"cat_link":112,"category":113,"comment_count":52,"id":114,"is_sticky":52,"permalink":115,"post_author":27,"post_content":116,"post_date":117,"post_excerpt":57,"post_id":114,"post_modified":118,"post_thumbnail":119,"post_thumbnail_html":120,"post_title":121,"post_type":62,"sort_by_date":122,"tag_links":123,"tags":127},[49],[51],"39241","http://radioblackout.org/2016/12/accanimento-pretestuoso/","È il reato di cui si sta macchiando la procura torinese nei confronti dei compagni dell'Asilo occupato di via Alessandria, in particolare quando gli anarchici cercano di impedire che possa essere proseguita e venga completata la manovra per stringere in una morsa gentrificatrice il quartiere da loro agito e abitato, innanzitutto impedendo l'esecuzione di quegli sfratti particolarmente odiosi nei confronti di morosi incolpevoli, immigrati, poveri che sono percepiti come estranei alle mire e all'arredo urbano della speculazione.\r\n\r\nSul sito del blog Macerie su Macerie è documentata una bella rassegna di immagini del quartiere a partire dal nuovo centro Lavazza, a cui fa da calzante retro di cartolina il racconto della visita al consiglio di circoscrizione prono al bisogno di affari e uno dei tentacoli politici della riqualificazione smart, addentellati con la peggiore mafia culturale cittadina. Tutto si collega: il palazzo di giustizia, il carcere, lo Iaad, la Holden, la Giunta in continuità, il SanPaolo (col suo grattacielo) e i proprietari di case (suoi clienti).\r\n\r\nDomenica alle 16 ci sarà un saluto ai 4 ingabbiati per un picchetto antisfratto minimizzato persino dall'ufficiale giudiziario e finito in burla per l'occupazione dell'alloggio da parte dell'avvocato che rappresentava il 2 maggio la proprietà sfrattante: un esempio di come possa capitare solo a un anarchico (anzi a quattro) e forse solo a Torino di finire in galera per la pronuncia della violentissima frase: «Questo è un abuso» (e l'oltraggio – ma forse sarebbe sufficiente anche una multa per passaggio con il semaforo rosso – vale come recidiva).\r\n\r\nVenerdì mattina ne abbiamo parlato con Gabrio, uno dei nove compagni con il divieto di dimora, di queste e altre problematiche collegate alla nuova ondata di restrizioni inventate di sana pianta da Andrea Padalino con la succube Loretta Bianco, gip incredibilmente sempre assegnata come complice alla coppia di pm con l'elmetto. 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Ora, lo stesso dovrà riformulare le accuse a carico di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò.\r\n\r\nChe l'accusa di terrorismo fosse irricevibile e ridicola il movimento No Tav l'aveva dichiarato fin dall'inizio, respingendo tout court teoremi improbabili, che al danneggiamento di un compressore avrebbero voluto associare il \"danneggiamento dell'immagine del paese\" (sic!), sfoderando accuse che prevedono pene fino ai 30 anni. 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Il collegio ha approvato il giudizio di primo grado, rigettando l'accusa di attentato con finalità di terrorismo. Ai quattro No Tav è stata confermata la condanna a tre anni e mezzo per il sabotaggio al cantiere della notte tra il 13 e il 14 maggio 2013..\r\nIl procuratore generale Marcello Maddalena aveva chiesto nove anni e mezzo. \r\nMaddalena ieri mattina ha sparato le ultime cartucce. A sostegno della sua tesi anche la lettera dei quattro No Tav, che si identificavano nei passaggi salienti della lotta: dalla battaglia del Seghino all'assedio del 3 luglio 2011, passando per Venaus e la Libera Repubblica della Maddalena. \r\nAllora il movimento No Tav obbligò il governo a cancellare un progetto ormai entrato in fase esecutiva. Maddalena ha le idee chiare: chi ci è riuscito una volta potrebbe riuscirci ancora. La mera intenzione di fermare il Tav basterebbe a giustificare l’accusa di terrorismo.\r\nIn filigrana si legge la trama sottesa del tessuto argomentativo di Maddalena: tutti i No Tav sono terroristi. Chi devasta e militarizza il territorio invece difende la democrazia. Il sabotaggio di quella notte di maggio fu quindi un attacco alla democrazia, ad un sistema che legittima il diritto del governo a devastare e militarizzare il territorio.\r\nChi si mette di mezzo, chi non si rassegna al dissenso, chi pratica l’azione diretta finisce nel mirino.\r\nLa Corte d’assise ha rigettato le tesi del PM, perché è (ancora) troppo diffusa l’opinione che non si possa equiparare un sabotaggio alla diffusione del terrore.\r\nL’operazione tentata dalla Procura di Torino questa volta è fallita, ma la carta del terrorismo potrebbe essere rigiocata, se il movimento No Tav riuscisse nuovamente a mettere in difficoltà il governo, se il territorio divenisse nuovamente ingovernabile. \r\nTutti i No Tav, compresi i sette del sabotaggio del maggio 2013, intendono davvero obbligare il governo a cancellare la nuova linea veloce da Torino a Lyon dalla propria agenda. 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Nonostante non sia stata riconosciuta la finalità \u003Cmark>di\u003C/mark> terrorismo, resta il fatto che quattro No Tav sono stati sottratti per tre anni e mezzo alle loro vite, agli affetti, alla lotta. \r\nLa mossa più ardita della \u003Cmark>Procura\u003C/mark> torinese contro i No Tav è stata disinnescata, nonostante la discesa in campo del procuratore generale.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, uno degli avvocati dei quattro No Tav.\r\nAscolta la diretta:\r\n2015-12-22-losco",{"matched_tokens":242,"snippet":243,"value":243},[238,75,89],"Sabotaggio, non terrorismo. 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Corteo in cui martelli, arieti improvvisati e sampietrini hanno e colpito e fatto a pezzi alcuni simboli della violenza di Stato e capitale e che finì proprio nel cortile di Radio Blackout assediato dalle forze dell'ordine: per qualche ora fu interrotta l'insipida normalità dell'esistenza in una città sempre più concentrazionaria.\r\n\r\n3 arresti domiciliari tra Torino, Cuneo e Roma, 7 obblighi di dimora con firme quotidiane, 1 divieto di dimora, 8 firme quotidiane, 75 compagnx indagatx in tutta Italia. L'hanno chiamata \"City\" questa ennesima operazione repressiva coordinata dalla Procura di Torino (pm Paolo Scavi e Enzo Bucarelli). Le accuse sono di devastazione e saccheggio, violenza, lesioni aggravate a Pubblico Ufficiale. Alfredo all'epoca era in sciopero della fame e come lui altrx detenutx contro il carcere e il regime di tortura del 41 bis, a cui il prigioniero anarchico è tutt'ora sottoposto, nel carcere di Sassari, insieme ad altrx 740 detenutx che lo Stato vuole annientare. L'operazione si inserisce nel filone di tutte le altre che in questi mesi hanno colpito duro decine di compagnx che si sono spesi per un movimento di solidarietà internazionale e una mobilitazione che si è intensificata a partire dal 2022.\r\n\r\nIl 24 aprile prossimo si terrà, alla corte di cassazione di Roma, quella che dovrebbe essere l’ultima scadenza del processo “Scripta Manent”, di cui una delle cui conseguenze è proprio l’internamento di Alfredo nel regime di 41 bis. Ricordiamo la giornata di mobilitazione contro il 41 bis, l'ergastolo ostativo e ogni galera, contro lo Stato di guerra permanente.\r\n\r\nAGGIORNAMENTO AL 23 APRILE\r\n\r\nAnalizziamo assieme ad un compagno le carte dell'operazione \"City\" e i suoi capi d'accusa per 75 persone indagate in tutta Italia riguardo il corteo del 4 Marzo 2023, tra le quali c'è l'accusa di devastazione e saccheggio, oltre che resistenza, concorso, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, e propaganda ed apologia sovversiva. Una grande attenzione è stata data alla preparazione del corteo e allo svolgimento stesso, con danni per circa 630 mila euro. Ricordiamo inoltre come questa non sia la prima operazione repressiva per colpire il movimento di solidarietà con Alfredo Cospito, e ricordando l'importanza di non lasciare nessun* indietro. Ascolta la diretta ai nostri microfoni:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/repressione.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n22 APRILE\r\n\r\nQui un primo commento dalla mattinata informativa:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/4marzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQui un estratto dalla trasmissione \"Bello Come Una Prigione che Brucia\" di questa mattina:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/BCUPCB_operaz-41bis-roma.mp3\"][/audio]","23 Aprile 2024","2024-04-23 13:09:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/torino-corteo-anarchico-in-solidarieta-ad-alfredo-cospito-detenuto-al-regime-41-bis-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/torino-corteo-anarchico-in-solidarieta-ad-alfredo-cospito-detenuto-al-regime-41-bis-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/torino-corteo-anarchico-in-solidarieta-ad-alfredo-cospito-detenuto-al-regime-41-bis-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/torino-corteo-anarchico-in-solidarieta-ad-alfredo-cospito-detenuto-al-regime-41-bis-1024x683.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/torino-corteo-anarchico-in-solidarieta-ad-alfredo-cospito-detenuto-al-regime-41-bis-768x512.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/torino-corteo-anarchico-in-solidarieta-ad-alfredo-cospito-detenuto-al-regime-41-bis.jpeg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Operazione \"City\": 19 misure cautelari per il corteo a Torino contro carcere e 41 bis",1713873480,[296,297,298,299,126,300],"http://radioblackout.org/tag/41-bis/","http://radioblackout.org/tag/contro-il-carcere/","http://radioblackout.org/tag/lotta/","http://radioblackout.org/tag/operazione-city/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[302,303,304,305,21,18],"41 bis","contro il carcere","lotta","operazione city",{"post_content":307,"post_title":311,"tags":314},{"matched_tokens":308,"snippet":309,"value":310},[238,75,89],"ennesima operazione repressiva coordinata dalla \u003Cmark>Procura\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Torino\u003C/mark> (pm Paolo Scavi e Enzo","All'alba \u003Cmark>di\u003C/mark> Lunedì 22 Aprile la digos ha notificato diciannove misure cautelari a compagnx nell'ambito \u003Cmark>di\u003C/mark> una operazione repressiva relativa al corteo che il 4 marzo 2023 infiammò \u003Cmark>Torino\u003C/mark> contro carcere e 41-bis, al fianco del prigioniero anarchico Alfredo Cospito e degli altri. 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Le squadracce fasciste al comando di Pietro Brandimarte, torturarono e assassinarono sindacalisti, anarchici, socialisti.\r\nMilano, 15 dicembre 1969. L’anarchico Pino Pinelli viene ucciso nei locali della questura di Milano e gettato dal quarto piano per simulare un suicidio. Tre giorni prima una strage di Stato, fatta da fascisti agli ordini del governo, aveva fatto 16 morti nella sede della banca dell’agricoltura in piazza Fontana.\r\n\r\nTorino, 18 dicembre 1922. Le squadracce fasciste al comando di Pietro Brandimarte, torturarono e assassinarono sindacalisti, anarchici, socialisti. Tra loro Pietro Ferrero, anarchico della UAI, segretario della FIOM, torturato ed ucciso barbaramente.\r\nEra l’epilogo di una storia cominciata con l’occupazione della fabbriche e terminata con la decisione imposta dai riformisti di abbandonare la lotta. 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Tre giorni prima una strage di Stato, fatta da fascisti agli ordini del governo, aveva fatto 16 morti nella sede della banca dell’agricoltura in piazza Fontana. La caccia all’anarchico era scattata subito dopo la strage: decine e decine di compagni erano stati fermati e portati in questura e sottoposti a martellanti interrogatori. Giuseppe Pinelli, partigiano, ferroviere, sindacalista libertario, attivo nella lotta alla repressione, era uno dei tanti. Uno dei tanti che in quegli anni riempivano le piazze per farla finita con lo sfruttamento e l’oppressione.\r\nPietro Valpreda si farà tre anni di carcere prima che la pressione delle piazze porti alla sua liberazione.\r\nPer quella strage ancora oggi non ci sono colpevoli, l’omicidio di Pinelli venne archiviato come “malore attivo”. Lo Stato non processa se stesso.\r\nAnarres ne ha parlato Paolo Finzi, partecipe e testimone di quei giorni.\r\nAscolta il suo intervento: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/12/2012-12-14-finzi-pinelli-con-musica.mp3|titles=2012 12 14 finzi pinelli con musica]\r\nScarica l'audio\r\n\r\nTorino, 20 dicembre 2012. Entra nel vivo il processo contro quattro anarchici accusati di “furto aggravato” per aver strappato manifesti fascisti, affissi per l’anniversario della marcia su Roma.\r\nUn banale gesto di difesa della memoria dei tanti che morirono, dei tanti che patirono persecuzioni, esilio, botte ed umiliazioni. Siamo a Torino. L’antifascismo fa parte del DNA di una città che combatté metro per metro per cacciare fascisti e nazisti.\r\n“Furto aggravato” è reato che può costare da tre a dieci anni di reclusione.\r\nUna follia giuridica, una delle tante lucide follie che la Procura di Torino, utilizza per chiudere la bocca a all’opposizione politica e sociale.\r\n\r\nI fili della storia di ieri si intrecciano con quella di oggi, con un presente in cui i fascisti tornano ad aggredire e uccidere. Un anno fa a Firenze un fascista ha ammazzato due immigrati e ne ha feriti gravemente altri tre. Nella nostra città un corteo aperto dalla segretaria del PD Bragantini ha dato alle fiamme il campo rom della Continassa, volevano tutti morti perché una ragazzina aveva puntato il dito su due rom per uno stupro mai avvenuto.\r\n\r\nStiamo scivolando verso un baratro. È il baratro del fascismo che ritorna, che ritorna nelle strade, che ritorna nelle leggi sempre più razziste e liberticide.\r\nNon si contano più le aggressioni di fascisti e polizia contro immigrati e rom. Un bollettino di guerra. Una guerra sancita dalle leggi, che stabiliscono che puoi essere perseguito per quello che sei, non per quello che fai. Come nella Germania nazista, come nell’Italia fascista. Sei rinchiuso, perseguitato, discriminato perché sei ebreo, rom, asociale, omosessuale, oppositore politico. Sei escluso dai diritti umani, perché non sei davvero umano, sei inferiore e, quindi, pericoloso.\r\n\r\nOggi, come al tempo dell’occupazione delle fabbriche e delle stragi fasciste, oggi, come nel Sessantanove delle stragi e dell’assassinio di Pinelli, la criminalità del potere è sempre la stessa. Oggi come allora chi lotta per una società più giusta e più libera fa paura, viene criminalizzato e represso. 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Colibrì):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/BCUPCB_stefi-libro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMentre attendiamo l’esito \u003Cmark>di\u003C/mark> questa udienza, all’interno della quale la \u003Cmark>procura\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Torino\u003C/mark> ha ribadito la sua intenzione \u003Cmark>di\u003C/mark> seppellire vivi questi compagni - richiedendo 27 anni e 1 mese per Anna e l’ergastolo (con 12 mesi \u003Cmark>di\u003C/mark> isolamento diurno) per Alfredo - ci colleghiamo con un compagno della Cassa Antirepressione delle Alpi Occidentali per una cronaca della mattinata e del dispositivo \u003Cmark>di\u003C/mark> “prevenzione della solidarietà” messo in campo dalla Digos:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/BCUPCB_udienza19.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n/ / / Update: la sentenza è stata rinviata a lunedì 26 giugno",[503],{"field":102,"matched_tokens":504,"snippet":500,"value":501},[80,75,89],{"best_field_score":207,"best_field_weight":339,"fields_matched":201,"num_tokens_dropped":52,"score":506,"tokens_matched":108,"typo_prefix_score":52},"1736172819517014129",{"document":508,"highlight":521,"highlights":526,"text_match":205,"text_match_info":529},{"comment_count":52,"id":509,"is_sticky":52,"permalink":510,"podcastfilter":511,"post_author":512,"post_content":513,"post_date":514,"post_excerpt":57,"post_id":509,"post_modified":515,"post_thumbnail":516,"post_title":517,"post_type":402,"sort_by_date":518,"tag_links":519,"tags":520},"82014","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-09-05-2023/",[353],"fritturamista"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Leo, lavoratore del terzo settore aderente alla rete Lavoro Sociale e Dario Fontana, ricercatore in sociologia del Lavoro presso il servizio di Epidemiologia Piemonte ASL TO3, sull’incontro di convergenza di lavorator* del settore educativo, socio-assistenziale e socio-sanitario, con comitati di base e organizzazioni sindacali che si terrà in corso Valdocco 4/A a Torino sabato 13 maggio 2023 alle ore 14.30.\r\n\r\nLa rete del Lavoro Sociale, tra gli organizzatori dell’incontro, ha deciso di organizzare un’assemblea pubblica, una giornata di convergenza, un dibattito allargato a tutte le sigle sindacali che intervengono nel settore:\r\n\r\n“In questi mesi sono nati diversi comitati in tutta Italia che raggruppano lavoratori e lavoratrici del settore. È sicuramente il segnale che, il lavoro che svolgiamo, sia arrivato ad un punto di non sopportazione collettiva: precarietà, flessibilità, salari bassi, tagli alla spesa pubblica, privatizzazioni, lunghe catene di appalti, pessime condizioni di lavoro e salute. Non è però un caso che la nascita di questi comitati coincida con il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale delle cooperative sociali, uno dei più importanti del settore, che vedrà una ipotetica chiusura a giugno del 2023. Già da novembre sono iniziati i tavoli di contrattazione tra Sindacati Confederali, Legacoop e Confcooperative.\r\n\r\nTuttavia, tale percorso di rinnovo non ha visto una buona partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore: a che punto è la contrattazione? I punti di rivendicazione rispecchiano le reali condizioni di lavoro? Quali rapporti di forza sono messi in campo per decidere il destino del nostro contratto?\r\n\r\nSono domande semplici a cui però nessuno dà una risposta chiara e collettiva, nondimeno noi non solo pretendiamo una risposta, ma vogliamo e dobbiamo essere partecipi in prima istanza: è il nostro lavoro! Perché è chiaro ed evidente che se vogliamo cambiare le attuali condizioni di lavoro, parte del cambiamento deve passare per una seria riscrittura delle norme che regolano la nostra prestazione. Alle quali segua una mobilitazione che imponga tali regole in modo intransigente alle aziende e cooperative che hanno in gestione gli appalti e, non per ultimo, pretendere dagli enti locali appalti seri che non impoveriscano e umiliano, non solo la nostra professione, ma l’intero sistema di welfare pubblico.\r\n\r\nQui a Torino, durante le assemblee condivise della Rete del Lavoro Sociale, il Comitato Diritti Educatori Professionali Piemonte, il Coordinamento del Terzo Settore, l’Associazione “M.I.L.L.E. Professioni Educative”, oltre che nei diversi momenti di incontro e formazione con le lavoratrici e i lavoratori del sociale, sono emersi molti temi rivendicativi che abbiamo deciso di sintetizzare in un questionario. Il questionario è stato promosso dalla Rete del Lavoro Sociale, ma è andato immediatamente oltre il comitato, essendo stato compilato da più di 3.000 lavoratori e lavoratrici del sociale in meno di tre settimane. Il questionario rappresenta quindi un primo momento di valutazione delle rivendicazioni collettive che attraversano il settore, uno spunto importante per cominciare discutere collettivamente delle nostre istanze. Al suo interno si parla di aumenti salariali, delle ore indirette non riconosciute, delle notti passive e della banca ore, del precariato, della sicurezza dei luoghi di lavoro, della formazione continua, di rimborsi e permessi, di internalizzazione dei servizi nel pubblico.\r\n\r\nAdesso è il momento di un passaggio di convergenza dei diversi percorsi, che veda prima di tutto una voce comune delle diverse professioni del settore – fuori da schemi corporativi e piccoli interessi da orticello – perché le regole contrattuali valgono per tutte e tutti, ed è sempre bene ricordarlo. Un passaggio di convergenza che veda finalmente la sintesi delle migliori istanze raccolte dalle diverse piattaforme rivendicative dei comitati e dei sindacati (di base e confederali). Un percorso di mobilitazione comune è l’unico che può dare la forza per indirizzare il tavolo di contrattazione del CCNL. È il momento quindi di organizzare assemblee sindacali in tutti i luoghi di lavoro, scioperi e mobilitazioni di diverso livello, locale e nazionale, in accordo con gli altri comitati in tutta Italia.\r\n\r\nIl 13 maggio 2023 abbiamo deciso di organizzare un’assemblea pubblica, una giornata di convergenza, promossa dai diversi comitati e allargata a tutte le sigle sindacali che hanno un intervento nel nostro settore. Il dibattito sarà ospitato presso la sala conferenze del Polo del 900, in C.so Valdocco 4/a, alle ore 14.30.\r\n\r\nInvitiamo alla massima partecipazione tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore, è il tempo di organizzarsi e di mobilitarsi per cominciare a cambiare le nostre condizioni di lavoro. 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Grazie all'altissima adesione allo sciopero dei lavoratori e lavoratrici, la reggia, come altri luoghi appartenenti al Consorzio delle Residenze Reali Sabaude non hanno potuto aprire al pubblico, risultato già ottimo, se pensiamo che c'è una legge in vigore voluta dall'ex Ministro Franceschini per limitare il diritto allo sciopero nel settore culturale. Settore che si vuole mantenere in piedi ad ogni costo, ma come sempre a spese di chi ci lavora, che in questo caso lamenta di essere sottopagato, mal inquadrato dal punto di vista contrattuale e in preda al meccanismo degli appalti da ben 16 anni. Nel frattempo, la Procura di Torino ha aperto un'indagine nei confronti del senatore del PD Mauro Laus, socio ed ex presidente della Rear, azienda leader nel settore, che da anni vince gare d'appalto nei musei grazie alle paghe da fame erogate a chi finisce per lavorarci. I giornali parlano di come questa vicenda stia scombinando gli equilibri interni al PD senza dare troppo risalto al fatto che Laus ricopre la figura di capogruppo del suo partito nella Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati, noi abbiamo preferito dare voce a chi subisce gli effetti delle azioni di questa classe politica criminale.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/F_m_09_05_Enzo-Miccoli-USB-su-sciopero-consorzioresidenzerealisabaude.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di tre compagni e compagne di Progetto Palestina sul corteo di domenica 14/05/2023 dalle 15.00 in piazza Castello a Torino: Corteo solidale al fianco della Palestina resistente->\r\n\r\n“Il 15 maggio ricorre l'anniversario della Nakba, la catastrofe che diede avvio all'esodo di 700.000 palestinesi, espulsi e costretti ad abbandonare le proprie case e le proprie terre in seguito alla distruzione di centinaia di villaggi a opera del nascente Stato di Israele. Sin dalla sua nascita, lo stato di Israele e il sionismo hanno dato inizio ad una storia fatta di colonialismo e pulizia etnica.Come altro chiamare l'allontanamento forzato, la cacciata violenta e stabilita a tavolino di un popolo che in quel territorio viveva da più di mille anni? Come chiamare un progetto politico di oppressione, l'ennesimo ideato nel \"moderno\" Occidente ai danni del \"deserto\" mediorientale? E come chiamare il sostegno esplicito o il consenso tacito di potenze che in quel progetto vedevano l'opportunità di lavarsi la coscienza per la tragedia della II guerra mondiale, finalmente scoperchiata e visibile a tutto il mondo? Si tratta di violenza, abusi quotidiani, estrattivismo, razzismo e classismo. In una parola, 75 anni di colonialismo. La Nakba non è una ricorrenza, una data per ricordare le violenze del passato, ma un momento per denunciare e alzare la testa per quello che quotidianamente succede in Palestina. Dobbiamo parlare di attualità, di quelle notizie che spesso neanche riescono ad arrivare nelle nostre città, di quelle urla di rabbia e dolore zittite dagli interessi guerrafondai e neoliberisti del presente in cui viviamo. Possiamo e dobbiamo resistere a questo presente: il popolo palestinese e la sua lotta ci indicano un insieme di pratiche per ripensare il mondo in cui viviamo, prendere posizione con forza allo stato attuale delle cose e costruire il futuro.\r\n\r\nNablus, Jenin, Gerico, Gaza, Gerusalemme: sono solo alcuni dei luoghi nei quali la violenza del sionismo non si è mai interrotta, da più di 75 anni ad oggi.\r\n\r\nIl nostro contributo alla resistenza palestinese è nella lotta di tutti i giorni. Nello smascherare i rapporti di potere che lo stato in cui viviamo intesse con Israele, nel denunciare gli accordi che le nostre università garantiscono alla forza politica sionista, nell'opporci alle trattive economiche tra potenze che hanno le mani sporche di sangue. Scendiamo in piazza per ricordare la Nakba, perché non ne venga cancellata la memoria. Scendiamo in piazza per denunciare le politiche oppressive, coloniali e di apartheid portate avanti dallo stato di Israele.\r\n\r\nLa NAKBA CONTINUA, LA PALESTINA RESISTE.”\r\n\r\n \r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/F_m_09_05_Progetto-Palestina-su-75-anni-di-Nakba-manifestazione-p.za-castello.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","10 Maggio 2023","2023-05-10 19:58:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/344404315_1390176505158814_5960865848755411475_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 09/05/2023",1683748643,[],[],{"post_content":522},{"matched_tokens":523,"snippet":524,"value":525},[238,75,89],"16 anni. 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I giornali parlano \u003Cmark>di\u003C/mark> come questa vicenda stia scombinando gli equilibri interni al PD senza dare troppo risalto al fatto che Laus ricopre la figura \u003Cmark>di\u003C/mark> capogruppo del suo partito nella Commissione parlamentare \u003Cmark>di\u003C/mark> inchiesta sulle condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro pubblici e privati, noi abbiamo preferito dare voce a chi subisce gli effetti delle azioni \u003Cmark>di\u003C/mark> questa classe politica criminale.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/F_m_09_05_Enzo-Miccoli-USB-su-sciopero-consorzioresidenzerealisabaude.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> tre compagni e compagne \u003Cmark>di\u003C/mark> Progetto Palestina sul corteo \u003Cmark>di\u003C/mark> domenica 14/05/2023 dalle 15.00 in piazza Castello a \u003Cmark>Torino\u003C/mark>: Corteo solidale al fianco della Palestina resistente->\r\n\r\n“Il 15 maggio ricorre l'anniversario della Nakba, la catastrofe che diede avvio all'esodo \u003Cmark>di\u003C/mark> 700.000 palestinesi, espulsi e costretti ad abbandonare le proprie case e le proprie terre in seguito alla distruzione \u003Cmark>di\u003C/mark> centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> villaggi a opera del nascente Stato \u003Cmark>di\u003C/mark> Israele. 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La Nakba non è una ricorrenza, una data per ricordare le violenze del passato, ma un momento per denunciare e alzare la testa per quello che quotidianamente succede in Palestina. Dobbiamo parlare \u003Cmark>di\u003C/mark> attualità, \u003Cmark>di\u003C/mark> quelle notizie che spesso neanche riescono ad arrivare nelle nostre città, \u003Cmark>di\u003C/mark> quelle urla \u003Cmark>di\u003C/mark> rabbia e dolore zittite dagli interessi guerrafondai e neoliberisti del presente in cui viviamo. Possiamo e dobbiamo resistere a questo presente: il popolo palestinese e la sua lotta ci indicano un insieme \u003Cmark>di\u003C/mark> pratiche per ripensare il mondo in cui viviamo, prendere posizione con forza allo stato attuale delle cose e costruire il futuro.\r\n\r\nNablus, Jenin, Gerico, Gaza, Gerusalemme: sono solo alcuni dei luoghi nei quali la violenza del sionismo non si è mai interrotta, da più \u003Cmark>di\u003C/mark> 75 anni ad oggi.\r\n\r\nIl nostro contributo alla resistenza palestinese è nella lotta \u003Cmark>di\u003C/mark> tutti i giorni. Nello smascherare i rapporti \u003Cmark>di\u003C/mark> potere che lo stato in cui viviamo intesse con Israele, nel denunciare gli accordi che le nostre università garantiscono alla forza politica sionista, nell'opporci alle trattive economiche tra potenze che hanno le mani sporche \u003Cmark>di\u003C/mark> sangue. Scendiamo in piazza per ricordare la Nakba, perché non ne venga cancellata la memoria. Scendiamo in piazza per denunciare le politiche oppressive, coloniali e \u003Cmark>di\u003C/mark> apartheid portate avanti dallo stato \u003Cmark>di\u003C/mark> Israele.\r\n\r\nLa NAKBA CONTINUA, LA PALESTINA RESISTE.”\r\n\r\n \r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/F_m_09_05_Progetto-Palestina-su-75-anni-di-Nakba-manifestazione-p.za-castello.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[527],{"field":102,"matched_tokens":528,"snippet":524,"value":525},[238,75,89],{"best_field_score":207,"best_field_weight":339,"fields_matched":201,"num_tokens_dropped":52,"score":506,"tokens_matched":108,"typo_prefix_score":52},{"document":531,"highlight":545,"highlights":550,"text_match":205,"text_match_info":553},{"comment_count":52,"id":532,"is_sticky":52,"permalink":533,"podcastfilter":534,"post_author":27,"post_content":535,"post_date":536,"post_excerpt":57,"post_id":532,"post_modified":537,"post_thumbnail":538,"post_title":539,"post_type":402,"sort_by_date":540,"tag_links":541,"tags":544},"68990","http://radioblackout.org/podcast/a-c-a-b-sorveglianze-speciali/",[355],"Torniamo a parlare ancora una volta di Sorveglianza Speciale, qualche settimana dopo la richiesta della Procura di Torino dell'applicazione di questa misura nei confronti di Boba (https://radioblackout.org/2021/04/solidarieta-a-boba/).\r\n\r\nDopo alcuni veloci aggiornamenti e la lettura di un breve comunicato da Genova abbiamo raggiunto ai microfoni un compagno (min. 8.08) e una compagna (min. 19.00), recentemente candidati dalla Procura di Bologna a Sorveglianze Speciali della durata di 5 anni.\r\n\r\nP.S. 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DHL ha il potere di costringere ABX Air a cessare i trasporti in quanto detiene larga parte della sua flotta aerea, ma sino ad ora non ha fatto altro che prendere tempo, nel tentativo di mantenere inalterati i propri rapporti commerciali con la ATSG.\r\n\r\nDa circa due anni si susseguono proteste anche in Italia e con la nascita della Campagna ‘Senza Ritorno‘ – circa un anno fa – diversi gruppi hanno iniziato a connettersi per prendere parte alla lotta contro queste aziende prive di scrupoli. \r\nIn occasione della settimana internazionale contro il trasporto di animali per i laboratori, lanciata dal network ‘Gateway to Hell’, si terrà la prima protesta contro Air France – KLM presso l’aeroporto di Torino Caselle a partire dalle h 12:00 di Sabato 13 Dicembre.\r\nPer la giornata precedente e’ stata organizzata una serata informativa sulla sperimentazione animale e sulla deportazione. Il ricavato dal buffet sarà benefit spese legali per i compagn* Silvia, Costa e Billy, nuovamente incriminati, questa volta dalla procura di Torino, per i fatti svizzeri.\r\nContro logiche di dominio e sfruttamento dell’animale umano e non, contro pratiche di tortura e morte, contro ogni gabbia tangibile o architettata da una tecnologia sempre più invasiva, vi aspettiamo per parlarne insieme.\r\n Venerdì 12 dicembre @ El Paso occupato Via Passo Buole 47 Torino \r\n\r\ndalle ore 20: buffet benefit Silvia, Costa e Billy \r\n\r\ndalle ore 21: con i collettivi “la lepre” e “liberazione animale genova” proiezioni, presentazione della campagna “Senza ritorno” e del dossier informativo “Vivisezione a Genova“\r\n\r\n Sabato 13 dicembre\r\ndalle ore 12 presidio di protesta @ aeroporto torino-caselle\r\n\r\n\r\n\r\nÈ ora di agire contro Air France – KLM, DHL e qualunque altra azienda continui a pensare di poter fare profitti sulla pelle degli animali! Fermiamo i viaggi della tortura!\r\nPer la liberazione animale, umana e della terra\r\ncampagna Senza Ritorno","5 Dicembre 2014","2019-01-31 12:55:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/07/310114_300DPI-200x110.jpeg","Senza ritorno: contro ogni gabbia e deportazione",1417779640,[567,568,569,570,571,572,573,574,575],"http://radioblackout.org/tag/airfrance-klm/","http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/antispecismo/","http://radioblackout.org/tag/deportazioni/","http://radioblackout.org/tag/dhl-abxair/","http://radioblackout.org/tag/liberazione-animale/","http://radioblackout.org/tag/sperimentazione-animale/","http://radioblackout.org/tag/tortura/","http://radioblackout.org/tag/vivisezione/",[577,578,579,580,581,582,583,584,585],"airfrance klm","antifascismo","antispecismo","deportazioni","dhl abxair","liberazione animale","sperimentazione animale","tortura","vivisezione",{"post_content":587},{"matched_tokens":588,"snippet":589,"value":590},[80,75,89],"nuovamente incriminati, questa volta dalla \u003Cmark>procura\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Torino\u003C/mark>, per i fatti svizzeri.\r\nContro","Nella puntata \u003Cmark>di\u003C/mark> martedì 2 dicembre abbiamo affrontato nuovamente (e mai abbastanza) il tema della vivisezione rilanciando la campagna \"Senza ritorno\" e i prossimi appuntamenti del 12 e 13 dicembre a \u003Cmark>Torino\u003C/mark> e dintorni.\r\nRiportiamo direttamente dal sito italiano della campagna internazionale contro Air France/Klm e DHL/Abx Air, il comunicato relativo alla settimana internazionale (dal 6 al 14 dicembre) contro il trasporto \u003Cmark>di\u003C/mark> animali per i laboratori e vi invitiamo ad ascoltare la diretta fatta con un compagno.\r\nlibfro_141202\r\nLa campagna contro il trasporto \u003Cmark>di\u003C/mark> animali verso i laboratori \u003Cmark>di\u003C/mark> vivisezione sta andando avanti senza sosta in diverse parti del mondo, dopo il risultato ottenuto con l’abbandono dei trasporti da parte \u003Cmark>di\u003C/mark> China Southern Airlines lo scorso marzo il cerchio si è stretto intorno ad un manipolo \u003Cmark>di\u003C/mark> aziende, responsabili \u003Cmark>di\u003C/mark> tenere in piedi da sole il rifornimento \u003Cmark>di\u003C/mark> animali, in particolar modo primati non umani, dei laboratori \u003Cmark>di\u003C/mark> vivisezione europei ed americani.\r\nTra queste spicca il nome \u003Cmark>di\u003C/mark> Air France – KLM, una azienda senza vergogna, in prima linea nei trasporti \u003Cmark>di\u003C/mark> animali verso i centri \u003Cmark>di\u003C/mark> tortura ( Air France è l’unica azienda al mondo ad aver pubblicamente difeso il proprio operato a riguardo) tanto quanto nella deportazione \u003Cmark>di\u003C/mark> persone prive \u003Cmark>di\u003C/mark> documenti, cacciate dalla fortezza Europa e costrette a tornare nei luoghi da dove sono fuggite, luoghi predati da anni \u003Cmark>di\u003C/mark> politiche neo coloniali da parte del mondo occidentale, tormentati da guerre, fame e miseria.\r\nUn secondo obiettivo della campagna internazionale contro il trasporto per la vivisezione è divenuta nel corso dell’anno l’azienda \u003Cmark>di\u003C/mark> logistica DHL, in quanto partner commerciale \u003Cmark>di\u003C/mark> maggior rilievo della piccola compagnia cargo statunitense ABX Air, parte del gruppo ATSG, insieme \u003Cmark>di\u003C/mark> aziende cargo che \u003Cmark>di\u003C/mark> fatto sta mantenendo attivo il flusso \u003Cmark>di\u003C/mark> animali dal sud est asiatico verso i laboratori dopo la scelta \u003Cmark>di\u003C/mark> China Southern Airlines \u003Cmark>di\u003C/mark> sospendere i viaggi. 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