","Venezia. Al via la smart city a pagamento","post",1714498594,[49,50,51,52,53],"http://radioblackout.org/tag/control-room/","http://radioblackout.org/tag/profilazione-di-massa/","http://radioblackout.org/tag/smart-city/","http://radioblackout.org/tag/ticket-di-ingresso-a-venezia/","http://radioblackout.org/tag/venezia/",[19,21,17,23,15],{"post_content":56,"tags":61},{"matched_tokens":57,"snippet":59,"value":60},[58],"di","Per rendere soft la trasformazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Venezia in museo all’aperto, hanno","Da circa una settimana, non senza qualche protesta, chi entra a Venezia deve esibire il cellulare con il QR code che certifica il suo diritto ad entrare in città, perché ha pagato il biglietto d’ingresso o ha l’esenzione perché residente o turista con prenotazione alberghiera.\r\nIn piazzale Roma e alla Stazione dei treni hanno piazzato due biglietterie.\r\nPer rendere soft la trasformazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Venezia in museo all’aperto, hanno assunto personale con diversi compiti: si va dalle pettorine bianche, che indirizzano e rassicurano, per arrivare a quelle arancioni, cui spetta un compito \u003Cmark>di\u003C/mark> controllo. La funzione repressiva è in mano deila polizia municipale.\r\nTutto questo apparato è estremamente oneroso, per cui gli introiti dell’accesso alla città museizzata non vanno al Comune ma servono a pagare i costi \u003Cmark>di\u003C/mark> mantenimento del sistema \u003Cmark>di\u003C/mark> controllo. Ci guadagneranno le società private che gestiscono i varchi, che ne ricaveranno anche i dati \u003Cmark>di\u003C/mark> chi, a diverso titolo, vi accede. L’acquisizione \u003Cmark>di\u003C/mark> dati è in se un buon business, perché facilita la \u003Cmark>profilazione\u003C/mark> ed è appetibile per chi deve piazzare i propri prodotti.\r\nChi abita a Venezia, chi ci lavora con contratto, chi studia, chi deve fare una visita medica, tutte e forze dell’ordine, chi partecipa a manifestazioni patrocinate dal comune, chi è nato a Venezia, chi vive in Veneto… non paga l’ingresso ma viene comunque profilato.\r\nA Venezia, con il pretesto del controllo del turismo occasionale, si mette sotto costante controllo l’intera popolazione. Resta fuori chi lavora in nero, chi è domiciliato nella città ma non ha un contratto d’affitto, chi non ha i documenti, chi non ha un lavoro. Queste persone devono “scegliere” tra pagare o diventare clandestini nella città in cui vivono.\r\nNe abbiamo parlato con Nicholas, un compagno \u003Cmark>di\u003C/mark> Venezia\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-04-30-nic-venezia-smart-city.mp3\"][/audio]",[62,64,69,71,74],{"matched_tokens":63,"snippet":19},[],{"matched_tokens":65,"snippet":68},[66,58,67],"profilazione","massa","\u003Cmark>profilazione\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>massa\u003C/mark>",{"matched_tokens":70,"snippet":17},[],{"matched_tokens":72,"snippet":73},[58],"ticket \u003Cmark>di\u003C/mark> ingresso a venezia",{"matched_tokens":75,"snippet":15},[],[77,84],{"field":24,"indices":78,"matched_tokens":80,"snippets":83},[14,79],3,[81,82],[66,58,67],[58],[68,73],{"field":85,"matched_tokens":86,"snippet":59,"value":60},"post_content",[58],1736172819517538300,{"best_field_score":89,"best_field_weight":90,"fields_matched":91,"num_tokens_dropped":35,"score":92,"tokens_matched":79,"typo_prefix_score":35},"3315704398080",13,2,"1736172819517538410",6646,{"collection_name":46,"first_q":21,"per_page":95,"q":21},6,7,{"facet_counts":98,"found":79,"hits":116,"out_of":223,"page":14,"request_params":224,"search_cutoff":25,"search_time_ms":225},[99,107],{"counts":100,"field_name":105,"sampled":25,"stats":106},[101,103],{"count":91,"highlighted":102,"value":102},"anarres",{"count":14,"highlighted":104,"value":104},"black in","podcastfilter",{"total_values":91},{"counts":108,"field_name":24,"sampled":25,"stats":115},[109,111,113],{"count":14,"highlighted":110,"value":110},"nahel",{"count":14,"highlighted":112,"value":112},"razzismo",{"count":14,"highlighted":114,"value":114},"profilazione razziale",{"total_values":79},[117,170,193],{"document":118,"highlight":135,"highlights":153,"text_match":165,"text_match_info":166},{"comment_count":35,"id":119,"is_sticky":35,"permalink":120,"podcastfilter":121,"post_author":122,"post_content":123,"post_date":124,"post_excerpt":41,"post_id":119,"post_modified":125,"post_thumbnail":126,"post_title":127,"post_type":128,"sort_by_date":129,"tag_links":130,"tags":134},"92920","http://radioblackout.org/podcast/profilazione-razziale/",[104],"ujamaa"," \r\n\r\nVi è mai capitato di passare vicino alla polizia e pensare \"Adesso sicuramente mi chiedono i documenti\"? Oppure quando siete sui mezzi pubblici e vedete i controllori affannarsi a correre dritti verso di voi anche se state dall'altra parte del pullman?\r\n\r\nIl racial profiling (profilazione razziale) è una pratica discriminatoria in cui le forze dell’ordine o altre istituzioni basano decisioni di sorveglianza, fermo, o indagine principalmente su caratteristiche razziali, etniche o culturali di una persona, piuttosto che su comportamenti concreti o prove oggettive. Questo approccio colpisce esclusivamente le persone razzializzate, che si vedono spesso fermati da forze dell'ordine e militari con il pretesto del controllo dei documenti. Oggi ne parliamo insieme a due avvocate dell'ASGI per evidenziare come la profilazione razziale condizioni pesantemente la vita delle persone razzializzate e ne limiti i diritti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/black-racial-profiling.mp3\"][/audio]\r\n\r\nNella seconda parte della puntata continuiamo a esplorare la profilazione razziale e una delle sue conseguenze più dirette: la morte del giovane Nahel, che un anno fa è stato brutalmente freddato a un posto di blocco dalla polizia, scatenando diverse settimana di rivolte nelle città di tutta la Francia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/anniversario-Nahel.mp3\"][/audio]","23 Ottobre 2024","2024-10-23 20:14:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Racial-Profiling-Pic-1-200x110.png","Profilazione razziale","podcast",1729713907,[131,132,133],"http://radioblackout.org/tag/nahel/","http://radioblackout.org/tag/profilazione-razziale/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/",[110,114,112],{"post_content":136,"post_title":141,"tags":145},{"matched_tokens":137,"snippet":139,"value":140},[58,138],"passare","nbsp;\r\n\r\nVi è mai capitato \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>passare\u003C/mark> vicino alla polizia e pensare"," \r\n\r\nVi è mai capitato \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>passare\u003C/mark> vicino alla polizia e pensare \"Adesso sicuramente mi chiedono i documenti\"? 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Ci sentiamo fatti potenti, pressoché invincibili, ma un organismo di dimensioni minime – poche decine di nanometri – ci ha bruscamente riportato alla realtà.\r\nNon siamo al centro del mondo, non possiamo tutto. Le nostre scelte contano, ed è giunto il momento di affrontare l’attitudine occidentale, ormai condivisa anche in oriente, a considerare lo sviluppo infinito come motore della storia.\r\nNon è più sostenibile in un mondo sovrappopolato e dalle risorse finite.\r\nIl mito dello sviluppo è la narrazione fondante che consente alla logica del profitto di imporsi su qualunque altra possibile narrazione del mondo. Al punto che oggi, di fronte ad una lista di morti che si allunga, c’è chi pensa e persino chi dice, che, in fondo, i morti sono un prezzo accettabile, che produzione e consumo non possono essere né fermati né rallentati.\r\nSi corre verso il precipizio ma il furto di futuro non è più considerato un male ma il prezzo necessario al presente eternizzato che i più vogliono continuare a vivere. Persino quelli che alla tavola imbandita del capitale riescono a sedersi solo di rado.\r\nCome venirne fuori, se non ideando un altro modo di vivere, una rivoluzione che abbia come obiettivo quello di rifondare la convivenza tra noi e gli altri abitanti della terra?\r\nCe ne ha parlato con un altro antropologo (e anarchico) Andrea Staid\r\n\r\nLe periferie, la rivolta, la mimesi impossibile\r\nUn tentativo, di analisi provvisoria, dei mutamenti ed accelerazioni di questi mesi di pandemia. 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Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi, viene data alla polizia la possibilità di intervenire per spostare persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\nSi tratta dell’estensione territoriale delle “zone rosse”, inizialmente disposte da Piantedosi a fine 2024 a Milano e Napoli città, dopo le prime sperimentazioni repressive di 3 mesi a Firenze e Bologna.\r\nSecondo il Viminale, dal 31 dicembre a oggi sono state controllate 25mila persone, con 228 allontanamenti coatti, quasi la metà dei quali solo a Milano: qui, su 8.303 controlli, 106 i provvedimenti disposti. Segue Bologna (7.613 controlli e 43 allontanamenti), Firenze (6.217 controlli, 68 allontanamenti) e infine Napoli (2.854 controlli, 11 allontanamenti).\r\nNel frattempo il DDL 1660, passato in settembre alla Camera, dopo qualche mese in Commissione, approderà presto nell’aula del Senato.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, che difende tanti indesiderabili politici e sociali.\r\n\r\nCittà delle armi. Il coniglio dal cappello del Politecnico\r\nIl progetto di Città dell’Aerospazio, nuovo polo bellico a Torino, promosso da Leonardo, la maggiore industria armiera italiana, e dal Politecnico, è fermo dal 2021, quando venne annunciato per la prima volta l’avvio dei lavori. Nel 2023, in occasione della mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra, che si tiene ogni due anni a Torino, ci fu un nuovo annuncio, finito in nulla. Il 20 dicembre del 2024 il Politecnico ha tirato fuori dal cappello un bel mucchio di soldi.\r\nNello specifico è stata annunciata la nascita di una “nuova infrastruttura tecnologica d’innovazione “IS4Aerospace - Knowledge Transfer Innovation Infrastructure for New Aerospace Challenges” dal valore complessivo di 23 milioni e 600mila euro, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR e proposta dal Politecnico di Torino, che la coordina, insieme ad Avio Aero, Leonardo e Thales Alenia Space, che cofinanziano l’iniziativa in partenariato pubblico-privato.”\r\nIS4Aerospace descritto come primo tassello per la Città dell’Aerospazio, che ospiterà laboratori congiunti per ricerca e impiego di tecnologie chiave nel campo dei velivoli di prossima generazione.\r\nIl Politecnico fornisce sempre maggiore copertura ad un’operazione volta a migliorare la capacità bellica di cacciabombardieri, droni, satelliti impiegati sui tanti fronti di guerra.\r\n\r\nLa Siria come l’Afganistan? Seconda puntata\r\nLa repentina caduta del regime baathista in Siria ci ricorda quanto avvenne nell’agosto del 2021 in Afganistan. L’accordo tra Stati Uniti e talebani portò al rapido ritiro degli statunitensi da Kabul e all’affermarsi dei talebani dal “volto umano”, che per qualche tempo hanno finto di voler mantenere qualche libertà alle donne, prima di murarle vive nelle case-prigioni, senza alcun diritto.\r\nOggi gli jihadisti siriani, promossi di colpo dai media al rango di “ribelli” si sono presi buona parte della Siria, mentre le truppe di Assad si sono ritirate quasi senza combattere.\r\nIl vero vincitore della guerra mondiale per procura che si è combattuta negli ultimi 13 anni in Sira è la Turchia, che profittando dell’indebolimento di Russia, Iran ed Hezbollah, gli storici alleati di Assad, ha dato il via libera alle truppe jihadiste che ha foraggiato e sostenuto in questi anni.\r\nNel nord della Siria, pur sotto durissimo attacco dell’Esercito Siriano Libero, diretta emanazione della Turchia, le formazioni dell’SDF provano a difendere l’esperienza del confederalismo democratico ed a combattere il ritorno degli Jihadisti.\r\nIl mese scorso ne abbiamo parlato con Lollo, questa settimana ne abbiamo discusso con Stefano Capello\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 18 gennaio\r\nLeggi di guerra, zone rosse, militari per le strade\r\nIl paradigma autoritario del governo Meloni\r\nPunto info al Balon\r\ndalle 10,30 alle 13,30\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","16 Gennaio 2025","2025-01-16 02:17:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/red-zone-200x110.jpeg","Anarres del 10 gennaio. 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Segue Bologna (7.613 controlli e 43 allontanamenti), Firenze (6.217 controlli, 68 allontanamenti) e infine Napoli (2.854 controlli, 11 allontanamenti).\r\nNel frattempo il DDL 1660, \u003Cmark>passato\u003C/mark> in settembre alla Camera, dopo qualche mese in Commissione, approderà presto nell’aula del Senato.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, che difende tanti indesiderabili politici e sociali.\r\n\r\nCittà delle armi. Il coniglio dal cappello del Politecnico\r\nIl progetto \u003Cmark>di\u003C/mark> Città dell’Aerospazio, nuovo polo bellico a Torino, promosso da Leonardo, la maggiore industria armiera italiana, e dal Politecnico, è fermo dal 2021, quando venne annunciato per la prima volta l’avvio dei lavori. Nel 2023, in occasione della mostra mercato dell’industria aerospaziale \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra, che si tiene ogni due anni a Torino, ci fu un nuovo annuncio, finito in nulla. Il 20 dicembre del 2024 il Politecnico ha tirato fuori dal cappello un bel mucchio \u003Cmark>di\u003C/mark> soldi.\r\nNello specifico è stata annunciata la nascita \u003Cmark>di\u003C/mark> una “nuova infrastruttura tecnologica d’innovazione “IS4Aerospace - Knowledge Transfer Innovation Infrastructure for New Aerospace Challenges” dal valore complessivo \u003Cmark>di\u003C/mark> 23 milioni e 600mila euro, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR e proposta dal Politecnico \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino, che la coordina, insieme ad Avio Aero, Leonardo e Thales Alenia Space, che cofinanziano l’iniziativa in partenariato pubblico-privato.”\r\nIS4Aerospace descritto come primo tassello per la Città dell’Aerospazio, che ospiterà laboratori congiunti per ricerca e impiego \u003Cmark>di\u003C/mark> tecnologie chiave nel campo dei velivoli \u003Cmark>di\u003C/mark> prossima generazione.\r\nIl Politecnico fornisce sempre maggiore copertura ad un’operazione volta a migliorare la capacità bellica \u003Cmark>di\u003C/mark> cacciabombardieri, droni, satelliti impiegati sui tanti fronti \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra.\r\n\r\nLa Siria come l’Afganistan? Seconda puntata\r\nLa repentina caduta del regime baathista in Siria ci ricorda quanto avvenne nell’agosto del 2021 in Afganistan. 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