","Conferenza sulle droghe. Un nulla di fatto","post",1638297331,[63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/cannabis/","http://radioblackout.org/tag/confeerenza-sulle-droghe/","http://radioblackout.org/tag/genova/","http://radioblackout.org/tag/proibizionismo/","http://radioblackout.org/tag/referendum/","http://radioblackout.org/tag/war-on-drugs-e-carcere/",[18,70,71,15,72,73],"confeerenza sulle droghe","Genova","referendum","war on drugs e carcere",{"tags":75},[76,78,80,82,85,87],{"matched_tokens":77,"snippet":18},[],{"matched_tokens":79,"snippet":70},[],{"matched_tokens":81,"snippet":71},[],{"matched_tokens":83,"snippet":84},[15],"\u003Cmark>proibizionismo\u003C/mark>",{"matched_tokens":86,"snippet":72},[],{"matched_tokens":88,"snippet":73},[],[90],{"field":37,"indices":91,"matched_tokens":93,"snippets":95},[92],3,[94],[15],[84],578730123365712000,{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":49,"score":100,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},"1108091339008",13,"578730123365711977",{"document":102,"highlight":127,"highlights":143,"text_match":96,"text_match_info":149},{"cat_link":103,"category":104,"comment_count":49,"id":105,"is_sticky":49,"permalink":106,"post_author":52,"post_content":107,"post_date":108,"post_excerpt":55,"post_id":105,"post_modified":109,"post_thumbnail":110,"post_thumbnail_html":111,"post_title":112,"post_type":60,"sort_by_date":113,"tag_links":114,"tags":121},[46],[48],"66625","http://radioblackout.org/2021/02/la-war-on-drugs-sta-finendo-ma-non-in-italia/","La gran parte dei morti per overdose da oppiacei negli Stati Uniti muore per uso di sostanze legali come il Fentanyl. Cosa è cambiato negli ultimi 20 anni?\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri di CanaPisa, autore di un articolo uscito sul settimanale Umanità Nova\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-09-iron-war-on-drugs.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nLeggi l’articolo:\r\n\r\n“Prima dell’arrivo del Covid 19 sul nostro pianeta, la cosiddetta “epidemia degli oppioidi” negli Stati Uniti era considerata una delle più gravi crisi sanitarie della nostra epoca. Nel 2017 un report del National Safety Council relativo ai rischi di morte prevenibili per la popolazione statunitense aveva messo il rischio di morire per overdose accidentale da oppioidi al quinto posto nella classifica delle morti prevenibili (guidata da malattie cardiovascolari, tumori e malattie respiratorie croniche), superando per la prima volta quello di rimanere vittima di un incidente automobilistico: 1 possibilità su 96 contro 1 su 103. La crisi era dovuta, secondo una nota diffusa dallo stesso Nsc, soprattutto all’uso illegale del fentanyl, un analgesico molto potente, di cui anche solo 20 milligrammi rappresentano una dose potenzialmente letale. Il fentanyl non è, però, una droga illegale ma un farmaco da prescrizione. Sono farmaci da prescrizione anche le altre sostanze (morfina, codeina, ossicodone, metadone e tramadolo) che, insieme al fentanyl, provocano la quasi totalità delle morti per overdose negli USA che in totale dal 1999 al 2017 sono state quasi 400 mila, mentre gli ultimi dati dei “Centers for Disease Control and Prevention” (CDC) riferiscono di 81mila vittime nei dodici mesi che vanno dal giugno 2019 al maggio 2020.\r\n\r\nI Cdc americani identificano l’inizio della “epidemia” nell’aumento della prescrizione degli oppioidi negli anni Novanta. Allora, rassicurati dalla aziende farmaceutiche che escludevano rischi di dipendenza dagli oppioidi, i medici cominciarono a prescriverne in grandi quantità. Prima nella farmacologia gli oppioidi erano utilizzati per la gestione del dolore severo – per esempio in seguito ad interventi chirurgici o in caso di tumori o altri gravi patologie. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta vennero utilizzati anche per patologie meno gravi, inizialmente per il trattamento di dolori come quelli associati all’osteoartrite, poi per tutti i dolori alla schiena, ai muscoli ed alle ossa, poi per i dolori in genere (compresi mal di testa e mal di denti). In pochi anni gli oppioidi si diffusero come alternativa agli antidolorifici più diffusi (tipo aspirina ed aulin e quelli che continuiamo ad usare qui in Europa), rispetto ai quali erano più veloci a fermare il dolore, avevano meno effetti collaterali e davano anche una certa euforia.\r\n\r\nIn un paese in cui mettersi in malattia significa non prendere lo stipendio, per molti utilizzare oppioidi per ogni tipo di dolore diventò una pratica quotidiana. A differenza, però, dei loro concorrenti gli oppioidi non hanno anche effetti antinfiammatori: le cause del dolore rimangono e per lenirlo bisogna continuare ad utilizzare i farmaci. Come sanno bene tutti gli eroinomani, però, l’uso degli oppioidi (di tutti, compresi quelli da prescrizione) può indurre la tolleranza ai medicinali ed aumentare la sensibilità al dolore, con l’effetto che per avere lo stesso sollievo dal dolore servono più quantità del farmaco. Tutto questo, unitamente al fatto che gli oppioidi non solo alleviano il dolore, ma inducono anche euforia, aumenta chiaramente il rischio di dipendenza, con usi prolungati. Ad alti dosaggi gli oppioidi causano problemi respiratori e possono portare a morte e il rischio aumenta se nel mix finiscono anche alcolici e sedativi.\r\n\r\nNegli Stati Uniti, però, nella cultura dominante la performance lavorativa e non solo è considerata il primo sacro dovere di ogni essere umano, al punto che è considerato normale che in molti posti di lavoro tra i fattori che favoriscono la carriera ci sia il fatto di andarsi a fare una corsetta prima di arrivare puntualissimi in ufficio, tenendo fede a “work hard – play hard” (cioè “lavora duro – fai sport duro”), il motto stakanovista di Wall Street che da noi si vede sulle magliette dei runner più tristi. In pochi anni l’uso prolungato di oppioidi si è fatto sempre più frequente e diffuso, al punto che già all’inizio dei Duemila è arrivata quella che i Cdc hanno definito “la prima ondata di morti per overdose da oppioidi”, quasi interamente causata dall’utilizzo di farmaci legali.\r\n\r\nDi fronte a questa prima ondata di morti, il governo federale e i vari governi statali non hanno saputo far di meglio che aumentare i prezzi dei farmaci e varare misure per limitare la prescrizione di oppioidi da parte dei medici, con cose tipo il divieto di prescrivere oppioidi negli ospedali e nelle cliniche free-care (“gratuite”). Queste misure non hanno certo impedito a chi se lo poteva permettere di continuare ad utilizzare oppioidi con ricetta a pagamento ed hanno creato così un mercato parallelo illegale per chi come molti lavoratori manuali dei settori della logistica e della ristorazione non poteva permettersi di perdere lo stipendio mettendosi in malattia e neanche però di aggiungere il prezzo della ricetta a quello del farmaco. È così che, secondo i Cdc, l’eroina prima e la diffusione di oppioidi sintetici poi, in particolare il fentanyl illegale, avrebbero invece caratterizzato rispettivamente la “seconda” e la “terza” ondata dell’epidemia, che continua ad infuriare negli USA.\r\nDai primi anni Duemila, negli Stati Uniti tutti gli enti “ufficiali” (da quelli sanitari a quelli governativi) non hanno mancato di lanciare allarmi sulla “epidemia di oppioidi”, “uno dei più gravi problemi di salute pubblica dei nostri tempi” come l’ex presidente Trump l’ha definita, promettendo a più riprese crociate che non si sono mai viste. L’epidemia, quindi, continua ad infuriare, da un lato perché non è semplice bloccare la produzione di farmaci legali e nemmeno controllarla e dall’altro, è soprattutto perché l’utilizzo di farmaci veloci ed efficaci per fermare il dolore è quel che serve in un mondo in cui dappertutto le condizioni di lavoro sono peggiorate per tutte e tutti (negli USA come in Europa) e sono aumentate la fatica, lo stress e, invece, non bisogna mai fermarsi in quella corsa dei topi, la “rat-race” in cui il neoliberismo ha trasformato la nostra vita.\r\n\r\nL’“epidemia da oppiodi” è chiaramente la più grande dimostrazione del fallimento della War On Drugs chiamata da Nixon e poi lanciata da Reagan. Da quarant’anni esatti, ormai, infuria negli Usa la Guerra Alla Droga (che Reagan evocò dal giorno del suo insediamento, nel gennaio 1981), milioni di persone sono state licenziate per essere state trovate positive ai test antidroga, la popolazione carceraria è quintuplicata (alla fine del 1979 c’erano nelle carceri USA meno di 400mila detenuti, alla fine degli anni Ottanta erano già più di due milioni), sono state lanciate vere e proprie campagne militari (come la famigerata CAMP, la Campaign Against Marijuana Plantantions che per le piantagioni di ganja illegale prevedeva il lancio dagli elicotteri del napalm che negli anni nel Nord della California ha provocato migliaia di nascite di bambini malformati). Nel frattempo, però, la più grande crisi sanitaria legata alle “droghe” è stata provocate da sostanze legali, diffuse da cause farmaceutiche che ad un certo punto avevano deciso che per aumentare i loro profitti nelle vendite e in borsa avrebbero puntato sulla diffusione degli oppioidi come antidolorifici “comuni” ed hanno poi sguinzagliato migliaia di informatori negli studi medici di tutto il paese a offrire depliant con articoli scientifici selezionati, corsi d’aggiornamento gratuiti etc.\r\n\r\nNegli ultimi dieci anni negli Stati Uniti la War On Drugs sta finendo: attualmente sono 33 gli stati che consentono almeno l’utilizzo e la vendita di cannabis medica e 15 (Arizona, Montana, Mississippi, New Jersey, South Dakota ed Oregon si sono aggiunte alla lista durante l’ultimo Election Day del 4 novembre) che consentono l’uso e la vendita di quella “ricreativa”. Secondo la Gallup, l’istituto di ricerca statistica che da anni registra un consenso crescente nell’opinione pubblica statunitense alla legalizzazione della marijuana (arrivato nel 2020 al record di 65% di favorevoli), la diffusione dell’epidemia d’oppioidi è stato uno dei fattori che hanno fatto crescere il sostegno alle tesi antiproibizioniste.\r\n\r\nIntanto, perché è diffusa la convinzione che la cannabis possa essere un’efficace sostituto per gli oppiodi, convinzione che, peraltro, sembrerebbe confermata da uno studio pubblicato il 27 gennaio sul British Medical Journal. Secondo la ricerca, l”accesso ai negozi legali di cannabis è associato a una riduzione delle morti legate agli oppioidi negli Stati Uniti, in particolare quelle legate agli oppioidi sintetici come il fentanyl. Confrontando i dati provenienti da 812 contee sulla presenza di punti vendita di marijuana legale e l’evoluzione dei tassi di overdose a casa di oppioidi, i ricercatori hanno verificato che le contee con un maggior numero di dispensari di cannabis attivi sono associate a tassi ridotti di mortalità legata ad overdose: la presenza di due dispensari, a scopi medici o ricreativi, è accompagnata dalla diminuzione del tasso di vittime degli oppiacei del 17%, mentre nelle contee dove sono presenti tre dispensari il tasso diminuisce di un ulteriore 9%.\r\n\r\nCertamente, però, anche perché proprio l’epidemia d’oppioidi è la dimostrazione del fallimento della War On Drugs che lo storico Howard Zinn ha definito a suo tempo “la causa delle più gravi, le più diffuse e le più sistematiche violazioni dei diritti umani della storia degli Stati Uniti”. Non per niente, la fine della War On Drugs è stata una delle richieste più condivise nei movimenti contro la polizia e contro Trump che dalla fine di maggio, dopo la morte di George Flloyd, hanno occupato (e continuano ad occupare anche dopo l’elezione di Biden perché anche chi l’ha votato contro Trump sa che non ci sono governanti amici, ma al massimo nemici meno nemici) le strade e le piazze della citta USA.\r\n\r\nLa War On Drugs non sta finendo solo negli USA. L’assemblea delle 53 nazioni rappresentate nella mattinata del 2 dicembre alla riconvocazione della 63ma CND “Conferenza Droghe Narcotiche delle Nazioni Unite” a Vienna ha votato la riclassificazione della cannabis come richiesto da un comitato di esperti nominato dall’Organizzazione mondiale della Sanità e la cannabis è stata tolta dalla Tabella IV – quella delle sostanze “a rischio particolarmente forte di abuso e senza alcuna utilità terapeutica” – e messa nella Tabella I, quella delle “sostanze pericolose” che comprende i farmaci legali ottenuti senza prescrizione. Questo di fatto rende non più valida la Convenzione di Vienna che dagli anni Sessanta ha messo fuorilegge la cannabis in tutto il mondo (anche se negli ultimi anni è stata legalizzata in Canada e in Uruguay, è in libera vendita da mezzo secolo nei coffee shop olandesi e da un po’ di tempo anche nei cannabis club spagnoli).\r\n\r\nIn Messico, in Svizzera, in Lussemburgo e in Macedonia del Nord sono stati già approvati dei progetti di legalizzazione di cui sono ancora stati definiti i tempi ma che si concretizzeranno nei prossimi anni.\r\n\r\nIn Italia, invece, siamo ancora ai tempi in cui basta un docufilm su Netflix su Muccioli “San Patrignano – luci e ombre”, che pur mostrando più luci che ombre non può tacere sull’omicidio di Roberto Maranzano, i suicidi nascosti le centinaia di denunce di violenze etc. e la reazione non è chiedersi come sia possibile che un tale lager degli orrori non sia ancora stato chiuso ma le urla e gli strepiti di fascisti e leghisti che, dello stupratore e torturatore Vincenzo Muccioli, ne fanno un emblema e che sono pronti a lanciarsi in una nuova e più feroce stagione della Guerra Alla Droga all’Italiana. La Lega ha dichiarato che i soldi del Recovery Fund dovrebbero essere impiegati “per la lotta alla droga (…) per costruire nuove carceri e per finanziare le comunità terapeutiche” e per quando tornerà al governo ha già presentato una proposta di legge a prima firma Molinari composta da due soli articoli che prevedono: 1. l’immediato arresto di chiunque coltiva, produce, fabbrica, estrae, raffina, vende, offre o mette in vendita, cede, distribuisce, commercia, trasporta, procura ad altri, invia, passa o spedisce in transito o consegna per qualunque scopo cannabis. Ad esempio, se un ragazzo dopo aver “fatto un tiro” passa alla propria ragazza o al proprio ragazzo una canna ci dovrebbe essere l’arresto immediato; 2. dopo l’arresto, l’incarcerazione.\r\n\r\nSecondo la proposta della Lega la pena dovrebbe andare dai 3 ai 6 anni di carcere con una sanzione dai 5mila ai 20mila euro e questo in modo tassativo perché la proposta chiede di eliminare le pene alternative al carcere, come i lavori di pubblica utilità. Se invece la persona coltiva o detiene cannabis ed il giudice non riscontra la “lieve entità”, la pena dovrebbe salire dai 6 ai 20 anni di carcere e dai 26mila ai 260mila euro (tanto per intenderci, per l’omicidio, così come da articolo 575 del codice penale, è prevista una pena dai 21 anni di carcere). Nel novero della cannabis, peraltro, rientra secondo la Lega anche la cannabis light (quella con basso contenuto di Thc che secondo un recente pronunciamento della Commissione Europea dovrebbe essere commercializzabile in tutta la UE), che viene venduta in centinaia di hemp shops di tutta Italia e che è proprio la marijuana che “non fa niente – speriamo che non si annoi” (come diceva una vignetta di Matteo Guarrnaccia ripresa anche da Gaber), visto che ha solo proprietà rilassanti senza avere effetti psichedelici.\r\n\r\nAd accompagnare il ritorno della crociata proibizionista anche un articolo sul settimanale berlusconiano Panorama che ha pubblicato un editoriale del direttore dal titolo: “Perché il consumo di droga va punito” (con a fianco, peraltro, una pubblicità, a tutta pagina, di una marca di grappa “da condividere e gustare in ogni occasione”), come se non fosse già punito abbastanza in quest’Italia più di un milione e 200mila persone sono state segnalate e sanzionate solo in quanto consumatori di sostanze proibite. Da parte loro, Pd e M5S che sono al governo (e probabilmente ci resteranno) non riescono neanche a trovare un cavillo per regolamentare in qualche modo la cannabis light e continuano solo a proseguire la Guerra alla Droga all’italiana. Senza farsi mancare neanche di fare un accordo antidroga con l’Iran (dove secondo Iran Human Rights, il governo nel 2019 ha giustiziato almeno 30 persone accusate di reati di droga), come rivelato dal Tehran Times che ha riferito che: “Dopo un incontro con l’ufficiale di collegamento della polizia antidroga italiana Salvatore Labarbera, il capo della polizia antidroga iraniana Majid Karimi ha annunciato che il livello di cooperazione tra i due Paesi sarà rafforzato e incrementato per la necessità di combattere gli stupefacenti anche a livello internazionale”, anche se fornire assistenza diretta contro il narcotraffico alle operazioni antidroga iraniane, comporterà inevitabilmente condanne a morte per presunti autori di reati di droga (e proprio per questo motivo hanno rifiutato di fornire assistenza alle operazioni antidroga iraniane Germania, Austria, Danimarca, Irlanda e Norvegia).\r\n\r\nIn questo contesto si comprende il silenzio su uno degli episodi più gravi avvenuti negli ultimi anni in Italia, la morte di 13 detenuti dopo le rivolte in carcere nel marzo dell’anno scorso. Anche se non si sa ancora di cosa sono morti (visto che scandalosamente non sono stati ancora rivelati i risultati delle autopsie mentre iniziano ad uscire testimonianze sull’ultraviolenza delle forze di polizie intervenute), erano tutti dentro “per droga” e sicuramente sono vittime di questa Guerra Alla Droga che è prima di tutto una guerra contro le persone che provoca soltanto sofferenza e dolore.”","9 Febbraio 2021","2021-02-09 17:26:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/war-on-drugs-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/war-on-drugs-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/war-on-drugs-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/war-on-drugs-1024x575.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/war-on-drugs-768x431.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/war-on-drugs.jpg 1296w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La war on drugs sta finendo. 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Le conseguenze saranno ovvie: si rischia l’arresto per un grammo di marijuana anche se detenuta per uso personale. 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L’opposizione ha presentato 1.300 emendamenti. 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Non ci sarebbe da meravigliarsi se, subito dopo aver provveduto all’autodenuncia, si venisse convocati dalle Motorizzazioni civili per verificare la sussistenza dei requisiti di guida oppure sottoposti a drug-test periodici sui luoghi di lavoro e licenziati, laddove previsto.\r\n\r\nTutto ciò, senza nemmeno considerare la possibilità concreta, a partire dalla prima legge di Stabilità utile, di utilizzare tale elenco per imporre una tassa su ogni pianta o, peggio ancora, per esercitare un’azione coercitiva sui coltivatori, qualora si decidesse di revocare l’autorizzazione per concorrenza sleale al monopolio di stato, proprio come è già accaduto altrove.\r\n\r\nQuesta proposta di legge potrebbe trasformarsi in un boomerang, in una schedatura di massa per chi coltiva la cannabis e non intende comprare in un regime di monopolio, a prezzi prestabiliti dall’alto e solo le varietà imposte dalle multinazionali, peraltro con le proprie tecniche di coltivazione.\r\n\r\nIl cavallo di battaglia del senatore Benedetto Della Vedova e degli altri promotori del progetto di legge è la grossa aspettativa economica legata alla “legalizzazione” della cannabis. Della Vedova punta, per far passare la legge sull'appoggio dei grossi investitori finanziari, già pronti ad accaparrarsi la coltivazione, la trasformazione, la distribuzione e la vendita, non appena la legge lo consentirà.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alessandro, che ha fatto uno studio comparativo delle varie legislazioni europee.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016 07 26 cannabis","26 Luglio 2016","2016-07-29 16:26:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Cannabis-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"192\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Cannabis-300x192.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Cannabis-300x192.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Cannabis-768x492.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Cannabis-1024x655.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Cannabis.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Cannabis: verso il monopolio di Stato?",1469543498,[63,287,66],"http://radioblackout.org/tag/legge/",[18,289,15],"legge",{"tags":291},[292,294,296],{"matched_tokens":293,"snippet":18},[],{"matched_tokens":295,"snippet":289},[],{"matched_tokens":297,"snippet":84},[15],[299],{"field":37,"indices":300,"matched_tokens":301,"snippets":303},[20],[302],[15],[84],{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":49,"score":100,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},6646,{"collection_name":60,"first_q":15,"per_page":307,"q":15},6,5,{"facet_counts":310,"found":345,"hits":346,"out_of":725,"page":23,"request_params":726,"search_cutoff":38,"search_time_ms":307},[311,324],{"counts":312,"field_name":322,"sampled":38,"stats":323},[313,316,318,320],{"count":314,"highlighted":315,"value":315},11,"anarres",{"count":92,"highlighted":317,"value":317},"quelli della thc",{"count":23,"highlighted":319,"value":319},"Malafemme",{"count":23,"highlighted":321,"value":321},"congiunzioni","podcastfilter",{"total_values":17},{"counts":325,"field_name":37,"sampled":38,"stats":343},[326,327,329,330,332,334,336,338,339,341],{"count":41,"highlighted":15,"value":15},{"count":92,"highlighted":328,"value":328},"Radio Blackout",{"count":92,"highlighted":254,"value":254},{"count":20,"highlighted":331,"value":331},"rom",{"count":20,"highlighted":333,"value":333},"FAI",{"count":20,"highlighted":335,"value":335},"droga",{"count":20,"highlighted":337,"value":337},"torino",{"count":20,"highlighted":315,"value":315},{"count":20,"highlighted":340,"value":340},"autoproduzione",{"count":20,"highlighted":342,"value":342},"abitare illegale",{"total_values":344},77,18,[347,424,515,578,632,671],{"document":348,"highlight":379,"highlights":409,"text_match":96,"text_match_info":422},{"comment_count":49,"id":349,"is_sticky":49,"permalink":350,"podcastfilter":351,"post_author":315,"post_content":352,"post_date":353,"post_excerpt":55,"post_id":349,"post_modified":354,"post_thumbnail":355,"post_title":356,"post_type":357,"sort_by_date":358,"tag_links":359,"tags":369},"48665","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-20-luglio-proibizionismo-licenza-di-uccider-quel-luglio-a-genova-organizzazione-e-spontaneismo-riflessioni-nellanniversario-di-spagna-36-tempest-un-nuovo-c/",[315],"Anarres, il pianeta delle utopie concrete, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Il nuovo cacciabombardiere presentato all’Air Show di Farnborough è frutto di una Joint Venture tra BAE Systems, Leonardo, MBDA e Rolls Royce. La cordata angloitaliana è in aperta competizione con quella francotedesca.\r\n\r\nMigranti. TSO, ultima frontiera della repressione contro i migranti non sottomessi\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","2 Settembre 2018","2018-10-17 22:58:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/Cartel-CNT-19-julio-1936-200x110.jpg","Anarres del 20 luglio. Proibizionismo, licenza di uccider… Quel luglio a Genova. Organizzazione e spontaneismo, riflessioni nell’anniversario di Spagna ‘36. Tempest! Un nuovo cacciabombardiere. 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Il nuovo cacciabombardiere presentato all’Air Show di Farnborough è frutto di una Joint Venture tra BAE Systems, Leonardo, MBDA e Rolls Royce. La cordata angloitaliana è in aperta competizione con quella francotedesca.\r\n\r\nMigranti. TSO, ultima frontiera della repressione contro i migranti non sottomessi\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":386,"snippet":387,"value":387},[382],"Anarres del 20 luglio. \u003Cmark>Proibizionismo\u003C/mark>, licenza di uccider… Quel luglio a Genova. Organizzazione e spontaneismo, riflessioni nell’anniversario di Spagna ‘36. Tempest! Un nuovo cacciabombardiere. 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Indecorose. I poveri, gli immigrati, i rom. Ma non solo. Il controllo, anche armato, si estende dalle periferie al centro, investendo settori sociali nuovi. Studenti, giovani lavoratori che attraversano lo spazio urbano, senza spendere troppo, ridisegnando i luoghi e producendo, nei fatti se non nelle intenzioni, un uso della città non riducibile all'universo della merce.\r\n\r\nVi abbiamo proposto quindi quattro diverse approcci e tematiche. Al centro l'estate torinese, ma Torino è solo uno dei tanti luoghi dove le leggi sulla sicurezza urbana e l'immigrazione sperimentano la loro efficacia. \r\n- Le nuove frontiere del controllo urbano. Con Stefano Boni, antropologo, docente all'università di Modena e Reggio Emilia\r\n \r\n- Movida e proibizionismo. L'ordinanza di Appendino contro la movida dei poveri. Un'operazione moralista e di “classe”, finita con le cariche di polizia in piazza Santa Giulia.\r\n \r\n- Grenfall Tower: una strage di classe, una strage di Stato. 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A gennaio l'azienda ha esternalizzato il servizio, appaltandolo ad un'agenzia.\r\nConcetta viene licenziata. La titolare non le da il tfr\r\n\r\nNel cuore dell'inverno comincia la sua avventura tra carte da bollo, certificati, code infinite, mentre le bollette scadono, il fitto è da pagare.\r\n\r\nSei mesi dopo, quando l'inverno ha ceduto il passo ad un'estate bollente, le arriva la prima mensilità del sussidio di disoccupazione. \r\nPer gli arretrati deve aspettare ancora.\r\n\r\nIl TFR è nelle tasche della padrona del pub.\r\n\r\nMartedì scorso Concetta è di nuovo negli uffici dell'ente previdenziale: nella borsetta c'è l'alcool e l'accendino e l'idea di spezzare la palude che le assorbe la vita già grama. L'impiegato le dice che deve aspettare, deve ancora aspettare.\r\n\r\nLei non aspetta. Tira fuori la bottiglietta di liquido rosa, se la versa addosso e si trasforma in una torcia umana. La gente intorno\r\nscappa da quell'eccesso di vita che ha il sapore sulfureo della morte. Un lavoratore tra i tanti in fila, un marocchino con cinque figli e nessun lavoro, afferra l'estintore e spegne le fiamme.\r\n \r\n\r\nE' tempo che la rabbia diventi forza collettiva, mutuo appoggio, capacità di fare male ai padroni che lucrano sulle nostre vite.\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo proseguito con:\r\n\r\n \r\n\r\nL’eterno ritorno dell’eguale. Antisemitismo, populismo: le seduzioni pericolose \r\n\r\nNe parliamo con Lorenzo autore su Umanità Nova di Rigurgiti antisemiti\r\n\r\n \r\n\r\nLa grande truffa. A proposito di proibizionismo.\r\n\r\nNe discutiamo con Robertino, autore su Umanità Nova di E' finita la sceneggiata\r\n\r\n \r\n\r\nPopulismo: gli abiti nuovi del vecchio che avanza\r\n\r\nNe parliamo con Francesco Codello autore di alcuni articoli su A rivista 415 e su A rivista 417\r\n\r\n \r\n\r\nNo Tav. Una marcia per la libertà di movimento\r\n\r\n \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 1 luglio\r\n\r\nfesta di Arivista a Massenzatico (RE)\r\n\r\nalle Cucine del Popolo di via Beethoven 79 - \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 4 luglio\r\n\r\nore 17 in via Po 16\r\n\r\npunto info \r\n\r\nLa città sotto assedio. Leggi sulla sicurezza, zone rosse, proibizionismo, guerra ai poveri… \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 4 luglio\r\n\r\nore 21\r\n\r\nassemblea antimilitarista\r\n\r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 8 luglio\r\n\r\nore 10 Venaus \r\n\r\n \r\n\r\nI No Tav in marcia per la libertà di movimento\r\n\r\nSabato 8 luglio il movimento No Tav ha lanciato l’appello per una giornata di lotta contro i blocchi e i divieti tra Chiomonte e Giaglione. \r\n\r\nOrmai da mesi, oltre alle zone rosse stabili e straordinarie intorno all’area di cantiere, la polizia in occasione di marce notturne ha chiuso tutti gli ingressi di Giaglione, disponendosi sin sulla statale del Moncenisio, una zona lontana chilometri dalla Clarea. \r\nUn’ulteriore passo verso la totale militarizzazione dell’area. \r\n\r\nRiprenderci le strade con una manifestazione diurna, aperta, partecipata è l’obiettivo della giornata di lotta dell’8 luglio. \r\n\r\nNon solo.\r\n\r\nDa troppo tempo si sta allargando la distanza tra la minoranza che agisce e i più che plaudono, limitandosi a partecipare alle grandi marce popolari, quando il movimento si raccoglie per dimostrare che l’opposizione all’opera è forte e radicata, nonostante la repressione, i giochi della politica, il tempo che passa, la tentazione della rassegnazione.\r\n\r\n \r\n\r\nÈ tempo che la lotta, l’azione diretta siano nuovamente patrimonio di tutti. \r\n\r\n \r\n\r\nOggi ancora nei paesi vicini al cantiere, domani per bloccare e rendere ingovernabile l’intera valle. \r\n\r\n \r\n\r\nNoi saremo presenti con uno spezzone rosso e nero. \r\n\r\n \r\n\r\nDistribuiremo un nostro documento sul movimento e le prospettive della lotta, in vista dell’apertura dei nuovi cantieri, che segneranno l’avvio definitivo dei lavori per la realizzazione della linea ad alta velocità tra Torino e Lyon.\r\n\r\n \r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\n\r\n \r\n\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21","30 Giugno 2017","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/DSCN0022-200x110.jpg","Anarres del 30 giugno. 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La titolare non le da il tfr\r\n\r\nNel cuore dell'inverno comincia la sua avventura tra carte da bollo, certificati, code infinite, mentre le bollette scadono, il fitto è da pagare.\r\n\r\nSei mesi dopo, quando l'inverno ha ceduto il passo ad un'estate bollente, le arriva la prima mensilità del sussidio di disoccupazione. \r\nPer gli arretrati deve aspettare ancora.\r\n\r\nIl TFR è nelle tasche della padrona del pub.\r\n\r\nMartedì scorso Concetta è di nuovo negli uffici dell'ente previdenziale: nella borsetta c'è l'alcool e l'accendino e l'idea di spezzare la palude che le assorbe la vita già grama. L'impiegato le dice che deve aspettare, deve ancora aspettare.\r\n\r\nLei non aspetta. Tira fuori la bottiglietta di liquido rosa, se la versa addosso e si trasforma in una torcia umana. La gente intorno\r\nscappa da quell'eccesso di vita che ha il sapore sulfureo della morte. Un lavoratore tra i tanti in fila, un marocchino con cinque figli e nessun lavoro, afferra l'estintore e spegne le fiamme.\r\n \r\n\r\nE' tempo che la rabbia diventi forza collettiva, mutuo appoggio, capacità di fare male ai padroni che lucrano sulle nostre vite.\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo proseguito con:\r\n\r\n \r\n\r\nL’eterno ritorno dell’eguale. Antisemitismo, populismo: le seduzioni pericolose \r\n\r\nNe parliamo con Lorenzo autore su Umanità Nova di Rigurgiti antisemiti\r\n\r\n \r\n\r\nLa grande truffa. A proposito di \u003Cmark>proibizionismo\u003C/mark>.\r\n\r\nNe discutiamo con Robertino, autore su Umanità Nova di E' finita la sceneggiata\r\n\r\n \r\n\r\nPopulismo: gli abiti nuovi del vecchio che avanza\r\n\r\nNe parliamo con Francesco Codello autore di alcuni articoli su A rivista 415 e su A rivista 417\r\n\r\n \r\n\r\nNo Tav. Una marcia per la libertà di movimento\r\n\r\n \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 1 luglio\r\n\r\nfesta di Arivista a Massenzatico (RE)\r\n\r\nalle Cucine del Popolo di via Beethoven 79 - \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 4 luglio\r\n\r\nore 17 in via Po 16\r\n\r\npunto info \r\n\r\nLa città sotto assedio. Leggi sulla sicurezza, zone rosse, \u003Cmark>proibizionismo\u003C/mark>, guerra ai poveri… \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 4 luglio\r\n\r\nore 21\r\n\r\nassemblea antimilitarista\r\n\r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 8 luglio\r\n\r\nore 10 Venaus \r\n\r\n \r\n\r\nI No Tav in marcia per la libertà di movimento\r\n\r\nSabato 8 luglio il movimento No Tav ha lanciato l’appello per una giornata di lotta contro i blocchi e i divieti tra Chiomonte e Giaglione. \r\n\r\nOrmai da mesi, oltre alle zone rosse stabili e straordinarie intorno all’area di cantiere, la polizia in occasione di marce notturne ha chiuso tutti gli ingressi di Giaglione, disponendosi sin sulla statale del Moncenisio, una zona lontana chilometri dalla Clarea. \r\nUn’ulteriore passo verso la totale militarizzazione dell’area. \r\n\r\nRiprenderci le strade con una manifestazione diurna, aperta, partecipata è l’obiettivo della giornata di lotta dell’8 luglio. \r\n\r\nNon solo.\r\n\r\nDa troppo tempo si sta allargando la distanza tra la minoranza che agisce e i più che plaudono, limitandosi a partecipare alle grandi marce popolari, quando il movimento si raccoglie per dimostrare che l’opposizione all’opera è forte e radicata, nonostante la repressione, i giochi della politica, il tempo che passa, la tentazione della rassegnazione.\r\n\r\n \r\n\r\nÈ tempo che la lotta, l’azione diretta siano nuovamente patrimonio di tutti. \r\n\r\n \r\n\r\nOggi ancora nei paesi vicini al cantiere, domani per bloccare e rendere ingovernabile l’intera valle. \r\n\r\n \r\n\r\nNoi saremo presenti con uno spezzone rosso e nero. \r\n\r\n \r\n\r\nDistribuiremo un nostro documento sul movimento e le prospettive della lotta, in vista dell’apertura dei nuovi cantieri, che segneranno l’avvio definitivo dei lavori per la realizzazione della linea ad alta velocità tra Torino e Lyon.\r\n\r\n \r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\n\r\n \r\n\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21",[606,608,610,612,614,616,618,620],{"matched_tokens":607,"snippet":315,"value":315},[],{"matched_tokens":609,"snippet":596,"value":596},[],{"matched_tokens":611,"snippet":333,"value":333},[],{"matched_tokens":613,"snippet":597,"value":597},[],{"matched_tokens":615,"snippet":598,"value":598},[],{"matched_tokens":617,"snippet":84,"value":84},[15],{"matched_tokens":619,"snippet":599,"value":599},[],{"matched_tokens":621,"snippet":337,"value":337},[],[623,629],{"field":37,"indices":624,"matched_tokens":625,"snippets":627,"values":628},[308],[626],[15],[84],[84],{"field":420,"matched_tokens":630,"snippet":603,"value":604},[15],{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":49,"score":577,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},{"document":633,"highlight":651,"highlights":663,"text_match":96,"text_match_info":670},{"comment_count":49,"id":634,"is_sticky":49,"permalink":635,"podcastfilter":636,"post_author":637,"post_content":638,"post_date":639,"post_excerpt":55,"post_id":634,"post_modified":640,"post_thumbnail":641,"post_title":642,"post_type":357,"sort_by_date":643,"tag_links":644,"tags":648},"58513","http://radioblackout.org/podcast/quelli-della-thc-informazioni-legali/",[317],"THC","Cannabis e questioni legali: quante piante posso detenere se sono un paziente? e se non lo sono? la cannabis è equiparata alle droghe pesanti? cosa faccio se ad un controllo stradale risulto positivo alla cannabis?\r\n\r\nCon l'avvocato Lorenzo Simonetti, avvocato del Foro di Roma, da anni impegnato nella tutela di chi resta coinvolto in un procedimento per reati in tema di stupefacenti, cerchiamo qualche risposta\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\nQUELLI DELLA THC_puntata 4_Le leggi\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","24 Marzo 2020","2020-03-24 15:29:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/hqdefault-200x110.jpg","Quelli della THC: informazioni legali",1585063753,[251,645,66,646,647],"http://radioblackout.org/tag/avv-simonetti/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/tutela-legale-stupefacenti/",[254,649,15,328,650],"avv.simonetti","tutela legale stupefacenti",{"tags":652},[653,655,657,659,661],{"matched_tokens":654,"snippet":254,"value":254},[],{"matched_tokens":656,"snippet":649,"value":649},[],{"matched_tokens":658,"snippet":84,"value":84},[15],{"matched_tokens":660,"snippet":328,"value":328},[],{"matched_tokens":662,"snippet":650,"value":650},[],[664],{"field":37,"indices":665,"matched_tokens":666,"snippets":668,"values":669},[20],[667],[15],[84],[84],{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":49,"score":100,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},{"document":672,"highlight":695,"highlights":717,"text_match":96,"text_match_info":724},{"comment_count":49,"id":673,"is_sticky":49,"permalink":674,"podcastfilter":675,"post_author":315,"post_content":676,"post_date":677,"post_excerpt":55,"post_id":673,"post_modified":678,"post_thumbnail":679,"post_title":680,"post_type":357,"sort_by_date":681,"tag_links":682,"tags":689},"42443","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-9-giugno-abitare-illegale-aria-di-pogrom-a-torino-bergoglio-in-arte-francesco-la-grande-paura-di-piazza-san-carlo-appendino-proibizionista/",[315],"Come ogni venerdì, anche il 9 giugno, dalle 10,45 alle 12,45, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout, siamo sbarcati su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2017 06 09 anarres1\r\n\r\n \r\n2017 06 09 anarres2\r\n\r\n \r\n\r\n2017 06 09 anarres3\r\n\r\n \r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nAndrea Staid, antropologo e anarchico ha attraversato per tre anni i posti dei fuorilegge, la gente che per necessità o per scelta vive in case occupate, baracche autocostruite, roulotte... Un abitare illegale, che è certo lo specchio di profonde divaricazioni sociali. Ma non solo. Oltre i ghetti dei poveri, spasso anche nei ghetti dei poveri, si pratica il mutuo appoggio, lo scambio delle competenze, la messa a valore di saperi, spesso dimenticati da chi vive in un loculo da 600 euro al mese in una delle tante periferie tutte uguali delle nostre città.\r\n\r\nAndrea, autore di “Abitare Illegale” ha attraversato questi posti, incontrando tante persone e tante pratiche che ha raccolto nel suo libro, che presto vi proporremo anche alla FAT.\r\n\r\n \r\n\r\nAria di pogrom. Casa Pound prova ora a cavalcare il disagio della gente di Barriera Nord per i fuochi che ogni tanto si levano dal campo. Da anni, in questa zona dove ci sono numerose fabbriche che emettono fumi che olezzano di uova marce, la destra punta l’indice contro i rom della baraccopoli di via Germagnano.\r\n\r\nForza Nuova il sei giugno ha promosso una marcia contro il campo di strada dell'aeroporto finita con lancio di fiaccole sulle baracche, panico, fuggi fuggi, bambini dispersi per ore.\r\n\r\n\r\n\r\nQui la cronaca della risposta di anarchici e rom al presidio fascista del 10 giugno\r\n\r\n \r\n\r\nLa Santa Comunicazione. I media genuflessi di fronte al signor Bergoglio. Ne parliamo con Paolo Finzi di A rivista che nel numero di maggio ha pubblicato un mini dossier sulla comunicazione vaticana nell'era del gesuita Jorge, in arte Francesco.\r\n\r\n \r\n\r\nTorino. La grande paura del 3 giugno.\r\n\r\nNon sapremo mai cosa è capitato davvero, ma sappiamo che piazza San Carlo è lo specchio del nostro vivere, di un tempo, dove la guerra, che si finge che non ci sia, ha infiltrato l'immaginario, colonizzandolo. Nei prossimi mesi il governo ci ruberà un altro pezzo di libertà, per proteggerci dalla paura di una guerra che non si deve nominare.\r\n\r\n \r\n\r\nUn decreto proibizionista. Per i poveri.\r\n\r\nAppendino ha giocato la sua carta contro la “movida molesta”, un bel regalo ai localini di San Salvario, del quadrilatero e di piazza Vittorio. I negozietti, i kebabbari, le gastronomie non potranno più vendere birra dopo le 20. Chi, senza troppi soldi, si prendeva due birrette da asporto da consumare con gli amici, sarà obbligato a portarsele calde dalle periferie dove il decreto non vale.\r\n\r\n \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 12 giugno\r\nore 21\r\nassemblea antirazzista e antifascista nei locali di radio Blackout in via Cecchi 21A.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 14 giugno\r\nore 10,30\r\nvolantinaggio al mercato di via Porpora contro sgomberi, razzismo e attacchi fascisti alle baraccopoli di via Germagnano e strada dell'Aeroporto.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 17 giugno\r\nore 10,30 / 13 punto info itinerante tra il Balon e San Pietro in Vincoli contro sgomberi, razzismo e attacchi fascisti alle baraccopoli di via Germagnano e strada dell'Aeroporto\r\n\r\n \r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21\r\n\r\n \r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","12 Giugno 2017","2018-10-17 22:58:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/aennika-200x110.jpg","Anarres del 9 giugno. 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