","La protesta dei pronto soccorso","post",1637415304,[62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/pronto-soccorso/","http://radioblackout.org/tag/salute/","http://radioblackout.org/tag/sanita-pubblica/","http://radioblackout.org/tag/ssn/",[67,68,69,70],"pronto soccorso","salute","sanità pubblica","ssn",{"post_content":72,"post_title":78,"tags":83},{"matched_tokens":73,"snippet":76,"value":77},[74,75],"Pronto","Soccorso","perverse conseguenze nel settore dei \u003Cmark>Pronto\u003C/mark> \u003Cmark>Soccorso\u003C/mark>, primo e privilegiato punto di","Il definanziamento strutturale che tagli e riforme degli ultimi decenni hanno imposto sul Sistema Sanitario Nazionale (che solo nel 2010-2019 ha perso 37 miliardi di euro) scarica molte delle sue perverse conseguenze nel settore dei \u003Cmark>Pronto\u003C/mark> \u003Cmark>Soccorso\u003C/mark>, primo e privilegiato punto di accesso alla sanità pubblica da parte della popolazione, anche per effetto compensatorio della frammentazione della medicina territoriale e della sua inaccessibilità a chi è sprovvisto di documenti o residenza.\r\nLa crisi sanitaria innescata dall’epidemia di Covid-19 non ha fatto che aggravare la precarietà e l’insostenibilità delle condizioni di lavoro dentro i \u003Cmark>Pronto\u003C/mark> \u003Cmark>Soccorso\u003C/mark>, portando a licenziamenti di massa che esacerbano la carenza di personale, che appare sempre meno risolvibile con sporadici interventi emergenziali e limitati a promozioni salariali, per quanto necessarie. Infatti non solo la stima degli organici attualmente mancanti, 4000 tra medici e infermieri, è impressionante già di per sé, ma colpisce ancora di più se si tiene a mente che per ogni due professionisti che lasciano il settore si riesce a sostituirne solo uno e che sempre più spesso si ricorre ai medici in formazione specialistica o a personale assunto con contratti precari attraverso agenzie interinali o cooperative. Questa è la sintesi della denuncia portata in piazza a Roma questo mercoledì 17 novembre in occasione del sit-in convocato dalla Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza, a cui hanno aderito i medici specializzandi di Cosmeu e Chi si cura di te?.\r\nIn questo quadro a deteriorarsi non sono solo le condizioni di lavoro degli operatori sanitari, ma anche la natura stesse delle cure che possono essere proposte alle persone che si presentano in \u003Cmark>Pronto\u003C/mark> \u003Cmark>Soccorso\u003C/mark>. Orari massacranti, riposi inadeguati e il conseguente acuirsi dell’affaticamento emotivo che caratterizza questo lavoro lasciano poco tempo e spazio a confronti collettivi dentro i reparti e, con essi, alla possibilità di pensare e ripensare le proprie pratiche lavorative.\r\nNonostante la gravità della situazione ci sono però medici e infermieri che quotidianamente continuano a sforzarsi per politicizzare le condizioni che vivono o osservano dentro l’ospedale e ad impegnarsi nella costruzione di esperimenti come gli ambulatori popolari. Riproponiamo quindi il podcast dell’approfondimento fatto durante l’Informazione di Blackout di questo venerdì con Federico e Giovanna, compagn* medic* della Microclinica Fatih, sulla situazione dei \u003Cmark>Pronto\u003C/mark> \u003Cmark>Soccorso\u003C/mark>.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/pronto-soccorso.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":79,"snippet":82,"value":82},[80,81],"pronto","soccorso","La protesta dei \u003Cmark>pronto\u003C/mark> \u003Cmark>soccorso\u003C/mark>",[84,87,89,91],{"matched_tokens":85,"snippet":86},[80,81],"\u003Cmark>pronto\u003C/mark> \u003Cmark>soccorso\u003C/mark>",{"matched_tokens":88,"snippet":68},[],{"matched_tokens":90,"snippet":69},[],{"matched_tokens":92,"snippet":70},[],[94,99,102],{"field":36,"indices":95,"matched_tokens":96,"snippets":98},[48],[97],[80,81],[86],{"field":100,"matched_tokens":101,"snippet":82,"value":82},"post_title",[80,81],{"field":103,"matched_tokens":104,"snippet":76,"value":77},"post_content",[74,75],1157451471441625000,{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":109,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":111,"highlight":131,"highlights":136,"text_match":139,"text_match_info":140},{"cat_link":112,"category":113,"comment_count":48,"id":114,"is_sticky":48,"permalink":115,"post_author":51,"post_content":116,"post_date":117,"post_excerpt":54,"post_id":114,"post_modified":118,"post_thumbnail":119,"post_thumbnail_html":120,"post_title":121,"post_type":59,"sort_by_date":122,"tag_links":123,"tags":127},[45],[47],"97957","http://radioblackout.org/2025/05/nuova-rivolta-al-cpr-di-torino/","Venerdì sera una potente rivolta è scoppiata nell'area bianca del CPR di Torino: le fiamme hanno divampato all'interno della struttura fino a raggiungere il tetto. Ad oggi, a meno di due mesi dalla riapertura del centro, le rivolte dei reclusi hanno di fatto reso inagibili due terzi della struttura attualmente in uso. A seguito della prima rivolta del 30 Aprile, che ha reso inutilizzabile l'area viola, sappiamo che 7 persone sono state denunciate per danneggiamento aggravato.\r\nLa giornata di venerdì è stata animata da vari momenti di protesta in un crescendo di rabbia e insofferenza: a pranzo, i reclusi dell'area blu hanno rifiutato collettivamente il pasto fornito dalla cooperativa Sanitalia, e nel pomeriggio, un materasso è stato incendiato. Il cibo scarso, di pessima qualità e condito di psicofarmaci, unitamente all'assenza di un telefono personale, sono state le ragioni che hanno scaturito questi primi momenti di insubordinazione.\r\n\r\nLa rivolta nell'area bianca, invece, si è scatenata quando, dopo l'orario di consegna della terapia, due reclusi hanno tentato la fuga arrampicandosi sulla rete del cortile. Uno di loro, è stato velocemente raggiunto dalla guardie di finanza che lo hanno manganellato facendolo cadere per poi colpirlo violentemente lasciandolo a terra. La persona ferita è rimasta ore in attesa di soccorsi, mentre nell'area divampavano le fiamme e varie persone recluse raggiungevano il tetto. Polizia, carabinieri e guardia di finanza sono rimasti in assetto antisommossa all'esterno dell'area bianca e nel frattempo i vigili del fuoco intervenivano con l'idrante.\r\n\r\nFuori, un gruppo di persone solidali ha raggiunto il centro. Attraverso il muro che separa i reclusi dall'esterno, le fiamme erano facilmente visibili, il fumo era alto e l'odore dei lacrimogeni impregnava l'area. Il coraggio di chi era salito sul tetto ha reso semplice comunicare direttamente, così come è accaduto anche domenica, durante il presidio in solidarietà con i reclusi di Corso Brunelleschi.\r\n\r\nLa notte tra venerdì e sabato è stata lunga e gli animi non si sono placati. L'ambulanza è intervenuta sul posto solo molte ore dopo (era già passata la mezzanotte), in seguito a varie sollecitazioni. Durante tutto questo tempo, le persone sul tetto intonavano cori e canti, denunciando le condizioni terribili di reclusione all'interno dei lager di stato e la violenza della repressione.\r\n\r\nAttualmente, non si hanno notizie della persona uscita a bordo dell'ambulanza ieri notte, mentre un altro recluso dell'area bianca è stato trasportato in pronto soccorso stamattina a seguito di atti di autolesionismo.\r\n\r\nI reclusi dell'area bianca hanno passato la notte all'aperto, dormendo nel cortile sui materassi anneriti dalla fuliggine e in parte si trovano ancora lì, visto che le altre aree non sono ancora state completamente ristrutturate, a seguito delle rivolte del 2023. Sembra che i lavori siano attualmente in corso nell'area rossa. Una parte invece dei rivoltosi ha subito trasferimenti verso altri centri di detenzione della Penisola.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a una compagna dell'assemblea torinese contro i Cpr di fare il punto della situazione dopo questa ennesima protesta all'interno del Centro di Corso Brunelleschi.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/rivolta_maggio2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","19 Maggio 2025","2025-05-19 12:38:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_1349-1024x594-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"174\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_1349-1024x594-1-300x174.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_1349-1024x594-1-300x174.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_1349-1024x594-1-768x446.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_1349-1024x594-1.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Nuova rivolta al CPR di Torino",1747658139,[124,125,126],"http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/italia/","http://radioblackout.org/tag/rivolte/",[128,129,130],"cpr","italia","rivolte",{"post_content":132},{"matched_tokens":133,"snippet":134,"value":135},[80,81],"bianca è stato trasportato in \u003Cmark>pronto\u003C/mark> \u003Cmark>soccorso\u003C/mark> stamattina a seguito di atti","Venerdì sera una potente rivolta è scoppiata nell'area bianca del CPR di Torino: le fiamme hanno divampato all'interno della struttura fino a raggiungere il tetto. 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Quella notte, il 16 marzo 2003, fu aggredito, insieme ad altr* compagn*, da tre neofascisti, padre e due figli, che lo accoltellarono a morte. A distanza di poche ore compagn* giunti al pronto soccorso dell'ospedale di San Paolo vengono picchiati selvaggiamente dalle forze dell’ordine.\r\n\r\nÈ la Notte Nera di Milano, che segna una data fondamentale nei movimenti antifascisti italiani e non solo. La storia di Dax diventa patrimonio collettivo, non solo da celebrare ogni anni, ma da rendere vivo nelle lotte di ogni giorno.\r\n\r\nA 20 anni di distanza, Milano si prepara ad una quattro giorni ricca e densa, con l'obiettivo ambizioso ma necessario di allargare la partecipazione a queste giornate, intese come momento riassuntivo dei diversi conflitti sociali e anime del movimento, dal lavoro al transfemminismo, dalle lotte antifasciste a quelle contro la repressione, dal diritto alla casa all'ecologia passando per l'opposizione a Milano-Cortina 2026, che attraversano l'Italia, e non solo, nel 2023. Con l'idea che non esiste antifascismo senza anticapitalismo.\r\n\r\nCon un compagno riassumiamo ai nostri microfoni la serie di appuntamenti da Giovedì 16 sino a Domenica 19 Marzo, tra assemblee, proiezioni, sport popolare e il corteo di Sabato 18.\r\n\r\nGiovedì 16 marzo alle 18.30 in via Brioschi con presidio a ricordare i fatti della Notte Nera di Milano, l’omicidio di Dax e i pestaggi del San Paolo. Proiezione in anteprima assoluta il film documentario Brucia ancora dentro\r\n\r\nVenerdi 17 marzo l’ Assemblea Antifascista Internazionale con la partecipazione di numereose delegazioni in arrivo da tutta Europa.\r\n\r\nSabato 18 marzo alle 14.30 con concentramento in Piazzale Loreto il corteo nazionale “Antifascismo è Anticapitalismo”.\r\n\r\nAlle 20.00 concerto di autofinanziamento a sostegno della Campagna 130.000 “Dax suona il popolo balla”.\r\n\r\nDomenica 19 marzo a partire dalle 10.00 al Parco Lambro la Giornata di sport popolare. Alle 12.00 è prevista l’ Assemblea Sport Antifa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/milano.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","15 Marzo 2023","2023-03-15 16:52:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/photo_2023-01-09_17-25-01-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/photo_2023-01-09_17-25-01-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/photo_2023-01-09_17-25-01-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/photo_2023-01-09_17-25-01-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/photo_2023-01-09_17-25-01-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/photo_2023-01-09_17-25-01.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ventanni dall'omicidio di Dax. 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Ascoltatela!\r\n\r\nQui e qui trovate gli articoli citati all'inizio.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/prontosoccorso.mp3\"][/audio]","11 Gennaio 2022","2022-01-11 20:26:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/054724649-614f7d57-1cd3-471d-8b67-8826ceb12be9-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/054724649-614f7d57-1cd3-471d-8b67-8826ceb12be9-300x180.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/054724649-614f7d57-1cd3-471d-8b67-8826ceb12be9-300x180.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/054724649-614f7d57-1cd3-471d-8b67-8826ceb12be9-768x461.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/054724649-614f7d57-1cd3-471d-8b67-8826ceb12be9.jpg 810w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","ospedali e emergenza covid",1641932765,[188,189,190,65],"http://radioblackout.org/tag/covid/","http://radioblackout.org/tag/ospedali/","http://radioblackout.org/tag/sanita/",[192,193,15,70],"covid","Ospedali",{"post_content":195},{"matched_tokens":196,"snippet":197,"value":198},[74,75],"Fatih che lavora in un \u003Cmark>Pronto\u003C/mark> \u003Cmark>Soccorso\u003C/mark> cittadino com'è la situazione degli","Ci siamo fatti raccontare da un compagno della Microclinica Fatih che lavora in un \u003Cmark>Pronto\u003C/mark> \u003Cmark>Soccorso\u003C/mark> cittadino com'è la situazione degli ospedali e ne è uscita una bella chiacchierata su problemi vecchi e nuovi della sanità piemontese, che si intersecano con quelli legati all'emergenza covid (ma ha ancora senso definirla così?). 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Di questi giorni la notizia che 39 milioni di euro destinati a manutenzione e riqualificazione dei due ospedali, sono scomparsi dal bilancio.\r\nLe “razionalizzazioni” introdotte con la riunificazione amministrativa servono a ridurre i costi ma peggiorano il servizio. Chiudere alcuni reparti chiave mette a rischio la vita di molte persone. Se al San Carlo arriva una persona colpita da infarto si ritrova l’emodinamica chiusa, perché solo quella del San Paolo è rimasta aperta. Non serve una laurea in medicina per comprendere le conseguenze anche fatali di queste scelte scellerate.\r\nMedici e infermieri che denunciano la situazione sono sotto costante ricatto e rischiano il posto.\r\nQuesto accade in un quadro di corruzione dilagante. Il professore universitario messo a capo della commissione incaricata dalla direzione di giudicare i medici ribelli che durante la seconda ondata pandemica denunciarono la situazione del pronto soccorso, è uno dei tanti baroni finiti nell’inchiesta di concorsopoli. Nel processo per la mensa dei poveri sono finiti assessori regionali e comunali, tutti uniti al di là degli schieramenti, nella divisione delle prebende.\r\nLa scelta di favorire la sanità privata a discapito di ospedali e ambulatori pubblici è confermata dalla decisione di svendere alcuni terreni dell’area dell’ex Expo per costruire un nuovo ospedale privato, ormai quasi ultimato, mentre per i poveri mancano i servizi essenziali.\r\nAl San Carlo e al San Paolo niente è cambiato negli ultimi mesi: i reparti covid sono divisi da quelli non covid da due righe colorate parallele nei corridoi. La mancata separazione delle aree è dovuta all’assenza degli investimenti necessari a mettere in sicurezza strutture, che ad oggi continuano ad essere bombe biologiche.\r\nL’azienda ha inoltre cancellato i tre RLS, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, dell’USI-CIT, il sindacato che in questi anni ha lottato duramente per mantenere ed accrescere la sicurezza di lavoratori e lavoratrici, oltre che dei pazienti.\r\nEliminare le componenti più radicali, inviare contestazioni disciplinari ai lavoratori più combattivi, è la strategia usata dall'azienda sanitaria per cercare di tappare la bocca ad ogni forma di protesta. 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Nel pomeriggio si sono spostati in Regione, dove è entrata una delegazione.\r\nLa situazione nei due ospedali è esplosa sui media dopo la pubblicazione della lettera di 50 lavoratori e lavoratrici dei due ospedali che denunciavano le condizioni terribili del pronto soccorso, dove i medici sono obbligati a scegliere chi curare e chi no.\r\nNe abbiamo parlato tre settimane fa qui:\r\nhttps://radioblackout.org/2020/11/milano-linfermiere-sul-tetto/\r\n\r\nI lavoratori che avevano sottoscritto la lettera sono stati minacciati di gravi sanzioni disciplinari. La commissione di inchiesta nominata dalla direzione sanitaria è composta da membri interni che hanno preso pubblica posizione a favore del direttore Stocco.\r\nIn realtà la denuncia dei sanitari del pronto soccorso è solo la punta di un’enorme iceberg.\r\nLo sciopero del 14 dicembre è stato il temporaneo approdo di due mesi di agitazione permanente.\r\nLa consegna del silenzio ha generato un clima di terrore, alimentato dalle minacce contro chi denuncia la situazione e lotta per cambiarla.\r\nL’USI-CIT ha rigettato l’accordo aziendale integrativo sottoscritto da poche RSU, legate a sindacati asserviti alle logiche padronali.\r\nQuesto contratto peggiora ulteriormente le condizioni di lavoro e salariali al San Paolo e al San Carlo.\r\nÉ stata abolita la mensa per i turnisti, ridotto a 5 minuti il tempo per cambiarsi, si sono estesi sino a 12 ore i turni in pronto soccorso.\r\nLe indennità di turno, di rischio infettivo sono ferme a 30 anni fa: pochi spiccioli per chi si gioca ogni giorno la salute.\r\nLe RLS, che si occupano della sicurezza nei posti di lavoro, sono state ridotte a sei, mentre le altre 14 sono state cancellate. Difficile seguire la situazione di oltre quattromila dipendenti, specie in tempo di pandemia.\r\nIn ospedale non c’è reale separazione tra reparti covid e reparti non covid, sparsi a macchia di leopardo, senza divisione chiara tra percorsi puliti, sporchi e grigi.\r\nNegli ospedali lombardi il covid galoppa, azzoppando ulteriormente strutture in carenza cronica di personale.\r\nNon solo. La Regione obbliga le varie aziende sanitarie a mettere a disposizione lavoratori per i centri cittadini del tampone e per la struttura straordinaria allestita alla fiera, con l’ovvia conseguenza di rendere ancora più difficile il lavoro di chi resta e sempre più rischiosa la degenza dei pazienti.\r\nLa prossima tappa è l’estensione della mobilitazione permanente ad altre strutture ospedaliere. Al San Paolo e al San Carlo i lavoratori stanno pensando a giocare la carta delle dimissioni di massa.\r\n\r\nNe parliamo con un lavoratore del San Paolo, Pino Petita dell’Usi Sanità\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020-12-15-sciopero-sanpaolo-petita.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","15 Dicembre 2020","2020-12-15 15:35:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/sciopero-san-paolo-cut-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"214\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/sciopero-san-paolo-cut-1-300x214.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/sciopero-san-paolo-cut-1-300x214.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/sciopero-san-paolo-cut-1.jpg 563w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Milano. 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La richiesta al ministro perché venisse trasferito in una prigione con un centro sanitario è rimasta senza risposta.\r\nIn compenso il DAP - dipartimento dell’amministrazione penitenziaria - alle dirette dipendenze del ministero di giustizia, è stata l’intimidazione alla dottoressa di Cospito, affinché non divulgasse ai media le informazioni sullo stato di salute del suo assistito.\r\nCospito, pur nel frattempo trasferito ad Opera, rischia ormai di morire con la benedizione del ministro della giustizia Nordio. \r\n\r\nDiana. Ad aprile i primi bandi\r\nAprile 2023. È questa la data del primo bando per startup di Diana, l'acceleratore di innovazione varato dalla Nato.\r\nDiana, acronimo per acceleratore di innovazione nella difesa per l'Atlantico del nord, vuole essere lo strumento con cui la Nato tiene a battesimo startup impegnate a sviluppare tecnologie dirompenti, in ambiti come la robotica, la sicurezza informatica, i computer quantistici o le biotecnologie, le valida e le fa crescere all'interno del perimetro dei suoi 30 alleati. In tandem con Diana viaggia un fondo per l'innovazione da un miliardo di euro, che dovrà mettere il carburante nel motore e, nelle intenzioni della Nato\r\nA Torino verrà ospitato alle OGR uno dei nove acceleratori di innovazioni della NATO. \r\n\r\nAlpini. La memoria tradita\r\nIl 26 gennaio per la prima volta è stata celebrata la “Giornata nazionale dedicata alla memoria e al sacrificio degli alpini”. È stata istituita nel maggio del 2022 “in ricordo dell’eroismo dimostrato dal corpo d’armata nella battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943”, durante la seconda guerra mondiale. L’intenzione sin troppo esplicita è celebrare l’avventura dell’ARMIR, il corpo di spedizione italiano inviato in Russia da Mussolini per sostenere l’aggressione della Germania nazista contro l’Unione sovietica.\r\nIl 26 gennaio, un giorno prima della giornata della memoria, in cui si ricorda lo sterminio di ebrei e rom europei nei campi nazisti e le leggi razziali in Italia durante la dittatura, si è celebrata la guerra voluta dal governo fascista e i valori patriottici che la giustificarono.\r\nUn vero revisionismo di Stato. \r\n\r\nIl Tuscania e la guerra\r\nIn meno di un anno è aumentato di cinque volte il numero dei militari italiani schierati in Europa orientale alle frontiere con Ucraina, Russia e Bielorussia. Su 10.000 militari impegnati nelle missioni internazionali quasi 1.500 operano in ambito NATO nel “contenimento” delle forze armate russe. A partire del 2014 l’Alleanza atlantica ha dato vita ad un’escalation bellica sul fianco est come mai era accaduto nella sua storia. Nelle Repubbliche baltiche, in Polonia, Romania, Bulgaria e Ungheria, sono state realizzate grandi installazioni terrestri, aeree e navali, sono state trasferite le più avanzate tecnologie di guerra, sono state sperimentate le strategie dei conflitti globali del XXI secolo con l’uso dei droni e delle armi interamente automatizzate, cyber-spaziali e nucleari.\r\nIn prima fila il Tuscania, reparto d’elite dei carabinieri, impegnati nell’addestramento alla guerra. Ed è anche per il Tuscania che il governo ha deciso di costruire una nuova base a Coltano.\r\nCe ne ha parlato Dario Antonelli del movimento No Base di Pisa\r\n\r\nL’Italia va alla guerra\r\nIl 24 gennaio il parlamento ha deciso di inviare armi sempre più potenti e sofisticate in Ucraina per alimentare il conflitto scoppiato 11 mesi fa con l’attacco russo al vicino, che si stava pericolosamente avvicinando alla NATO.\r\nIn questi giorni dietro pressione statunitense sia la Germania che l’Italia invieranno carri armati al governo Zelensky. La risposta russa non si è fatta attendere: uno stuolo di missili ipersonici ha colpito ovunque il paese, seminando terrore e morte.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 11 febbraio\r\nore 10,30 Balon\r\nNo alla città dell’aerospazio! No alla NATO a Torino!\r\nPasseggiata informativa antimilitarista tra il Balon e Porta Palazzo\r\n\r\nSabato 25 febbraio\r\nIn piazza contro la guerra e chi la arma\r\nore 15 piazza Castello\r\nInterventi, musica, azioni performanti\r\nConcerto di Alessio Lega\r\nA un anno dall’invasione russa dell’Ucraina che ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa, ovunque assistiamo ad una crescente corsa al riarmo, all'aumento delle spese militari, con nuovi progetti di basi e installazioni belliche, con una sempre maggior influenza del complesso militare-industriale sulla vita civile.\r\nNella nostra regione, la cessione da parte di Leonardo di parte degli spazi dell'ex Alenia al Politecnico, rimette in moto il progetto di Città dell'aerospazio fermo alla partenza dal novembre 2021.\r\nIn primavera alle OGR è previsto lo sbarco della NATO a Torino con l’acceleratore di innovazione del progetto Diana. Fermare la guerra è possibile. A partire dalle nostre città dove ci sono le fabbriche delle armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.\r\nFermare la guerra è possibile. Con la solidarietà ai disertori e obiettori russi e ucraini. \r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nAlle radici della guerra\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Antonio Mazzeo, antimilitarista e blogger\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","2 Febbraio 2023","2023-02-02 16:28:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Adolfo_Wildt_Il_prigione-200x110.jpg","Anarres del 27 gennaio. L’Italia va alla guerra. Cospito: sull’orlo del baratro. Alpini: la memoria tradita. Progetto DIANA. 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Spostato in \u003Cmark>pronto\u003C/mark> \u003Cmark>soccorso\u003C/mark> e medicato per una frattura scomposta è stato subito riportato nella tomba per vivi del 41bis nel carcere di Bancali, dove non c’è una struttura sanitaria. La richiesta al ministro perché venisse trasferito in una prigione con un centro sanitario è rimasta senza risposta.\r\nIn compenso il DAP - dipartimento dell’amministrazione penitenziaria - alle dirette dipendenze del ministero di giustizia, è stata l’intimidazione alla dottoressa di Cospito, affinché non divulgasse ai media le informazioni sullo stato di salute del suo assistito.\r\nCospito, pur nel frattempo trasferito ad Opera, rischia ormai di morire con la benedizione del ministro della giustizia Nordio. \r\n\r\nDiana. Ad aprile i primi bandi\r\nAprile 2023. È questa la data del primo bando per startup di Diana, l'acceleratore di innovazione varato dalla Nato.\r\nDiana, acronimo per acceleratore di innovazione nella difesa per l'Atlantico del nord, vuole essere lo strumento con cui la Nato tiene a battesimo startup impegnate a sviluppare tecnologie dirompenti, in ambiti come la robotica, la sicurezza informatica, i computer quantistici o le biotecnologie, le valida e le fa crescere all'interno del perimetro dei suoi 30 alleati. In tandem con Diana viaggia un fondo per l'innovazione da un miliardo di euro, che dovrà mettere il carburante nel motore e, nelle intenzioni della Nato\r\nA Torino verrà ospitato alle OGR uno dei nove acceleratori di innovazioni della NATO. \r\n\r\nAlpini. La memoria tradita\r\nIl 26 gennaio per la prima volta è stata celebrata la “Giornata nazionale dedicata alla memoria e al sacrificio degli alpini”. È stata istituita nel maggio del 2022 “in ricordo dell’eroismo dimostrato dal corpo d’armata nella battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943”, durante la seconda guerra mondiale. L’intenzione sin troppo esplicita è celebrare l’avventura dell’ARMIR, il corpo di spedizione italiano inviato in Russia da Mussolini per sostenere l’aggressione della Germania nazista contro l’Unione sovietica.\r\nIl 26 gennaio, un giorno prima della giornata della memoria, in cui si ricorda lo sterminio di ebrei e rom europei nei campi nazisti e le leggi razziali in Italia durante la dittatura, si è celebrata la guerra voluta dal governo fascista e i valori patriottici che la giustificarono.\r\nUn vero revisionismo di Stato. \r\n\r\nIl Tuscania e la guerra\r\nIn meno di un anno è aumentato di cinque volte il numero dei militari italiani schierati in Europa orientale alle frontiere con Ucraina, Russia e Bielorussia. Su 10.000 militari impegnati nelle missioni internazionali quasi 1.500 operano in ambito NATO nel “contenimento” delle forze armate russe. A partire del 2014 l’Alleanza atlantica ha dato vita ad un’escalation bellica sul fianco est come mai era accaduto nella sua storia. Nelle Repubbliche baltiche, in Polonia, Romania, Bulgaria e Ungheria, sono state realizzate grandi installazioni terrestri, aeree e navali, sono state trasferite le più avanzate tecnologie di guerra, sono state sperimentate le strategie dei conflitti globali del XXI secolo con l’uso dei droni e delle armi interamente automatizzate, cyber-spaziali e nucleari.\r\nIn prima fila il Tuscania, reparto d’elite dei carabinieri, impegnati nell’addestramento alla guerra. 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Resta il fatto che Bolsonaro, pur fuggito negli States, mantiene un saldo potere economico e un vasto consenso tra la borghesia bianca e conservatrice del paese.\r\nLula, il cui ruolo oggi è di tenuta al centro della politica brasiliana, ha sensibilmente ridotto la sua presa tra le classi popolari che ne avevano garantito l’ascesa.\r\nGli anarchici brasiliani sono impegnati in prima persona nelle lotte degli indigeni, degli afrodiscendenti e delle donne.\r\nCe ne ha parlato Federico Ferretti, geografo, appena tornato da un lungo soggiorno in Brasile\r\n\r\nGli Stati Genderali sbarcano a Torino per benedire il percorso verso l’Europride, fortemente voluto dall’ex assessore a 5 Stelle Marco Giusta. Un’operazione al servizio della città vetrina, gay friendly, pronta ad accogliere turisti arcobaleno da ogni dove. L’ennesimo tassello nella gentrification di intere aree urbane, di allargamento delle aree di esclusione e repressione delle soggettività non conformi, non mercificabili, fuori dalle luci della ribalta.\r\nVi proponiamo il testo che verrà distribuito in questi giorni dalla rete Free(k) Pride.\r\n\r\nIA: le telecamere intelligenti della giunta Lo Russo\r\nSpendono un milione di euro per polizia e occhi elettronici, mentre nei pronto soccorso mancano ossigeno e medicine.\r\nNon arrivi a fine mese? I lavori precari non ti bastano per le bollette? Non riesci a fare una visita o un esame perché le attese sono di mesi? Ti hanno dato lo sfratto? Sorridi alla telecamera intelligente che il comune sta facendo installare per rendere più sicura la tua vita.\r\nPer ora sarà una telecamera potente ma senza intelletto, perché il garante per la privacy non consente di attivare il software che rileva i tratti del tuo volto, li misura e li inserisce nella sua memoria per poterli comparare con altri, diventando sempre più intelligente. Quando la situazione verrà sbloccata sappi che i tuoi dati consentiranno al programma di tipizzare quelli come te per individuarli meglio.\r\nNe abbiamo parlato con Giovanni \r\n\r\nLe nuove frontiere della sorveglianza\r\nLe nuove tecnologie vengono utilizzate come strumento di controllo. L’espressione “capitalismo della sorveglianza”, coniata da Shoshana Zuboff, condensa efficacemente due concetti: quello di un nuovo capitalismo, alternativo a quello industriale dei secoli scorsi, e quello di un nuovo sistema di potere fondato sul controllo del comportamento individuale.\r\nCe ne ha parlato Robertino Barbieri\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 21 gennaio\r\nore 10,30 Balon\r\npunto info contro la logica securitaria e i mostri che produce: telecamere intelligenti, nuovi presidi i polizia. Il comune ha due obiettivi: rendere ancora più pesante il controllo delle periferie povere e offrire ulteriori mezzi di controllo a tutela del decoro urbano nel centro-vetrina-circo-sport-spettacolo.\r\nUn milione di euro speso per polizia e occhi elettronici, mentre nei pronto soccorso mancano ossigeno e medicine.\r\nInfo e esposizione piccolo kit di autodifesa, facile da usare, da riprodurre, da implementare. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","21 Gennaio 2023","2023-01-21 08:39:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/photo_2023-01-19_15-45-04-200x110.jpg","Anarres del 20 gennaio. Brasile: quilombo e comunità autogestite. 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La sacralità del trasporto privato individuale è uno dei punti cardine della nostra cultura. \r\nQuesta vicenda è un’occasione per fare il punto sulla manovra del governo tra spesa di guerra, sanità allo stremo e tagli di tutti i servizi. \r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nMisoginia, omofobia, transfobia, bifobia, tuttofobia allignano pesantemente nella nostra società. È una marea crescente quella che, da posizioni radicali, incompatibili con ogni operazione di sussunzione politica istituzionale, refrattaria alla brandizzazione dei corpi e delle identità non conformi, allergica ad ogni operazione di pink/rainbow washing, sviluppa lotte che tolgono spazio sia a chi agisce la violenza patriarcale, sia a chi sostiene posizioni teoriche più o meno esplicitamente sessiste. Sappiamo bene che è una strada ancora tutta in salita.\r\nL’auspicio minimo è che i luoghi liberi, dove si sperimentano percorsi di autogestione e relazioni non gerarchiche per la risoluzione dei conflitti come gli ambiti assembleari in cui ci si autorganizza per le lotte politiche e sociali siano esplicitamente antisessisti.\r\nNon sempre va così. Vi proponiamo la riflessione della rete Free(k) Pride sulla street parade contro la legge anti rave: https://www.anarresinfo.org/torino-piu-spazi-liberati-piu-spazi-liberi-da-machismo-e-omolesbobitransatuttofobia/ \r\n\r\nFriuli. In lotta contro i poligoni\r\nIl poligono di Cao Malnisio si trova nel cuore del Friuli. Una delle tante servitù militari imposte sin dal 1945 che rappresentano un cancro ambientale per i luoghi che le subiscono. Negli ultimi mesi le lotte antimilitariste sul territorio si sono moltiplicate e, nell’area di Cao Malnisio muove i suoi primi passi un coordinamento che sta pian piano crescendo, mettendo in campo presidi, momenti di lotta e assemblee popolari. A Celina Meduna c’è un altro poligono all’interno dell’area protetta Magravi dove in passato sono stati usati usavano materiali radiottivi, come il Torio. Nel paese più vicino a questo poligono è Vivaro, che qualche mese fa fu al centro delle cronache perché durante un’esercitazione venne centrato in pieno un allevamento di galline. É di questi giorni a notizia che il caso è stato archiviato, perché non sono riusciti a stabilire da quale carro armato sia partito il colpo. Una follia che dimostra la costante copertura che i militari italiani e statunitensi continuano ad avere. Non dimentichiamo che quando un Prowler statunitense uccise 13 persone, tranciando i cavi della funivia del Cermis la torre di controllo era gestita dagli italiani le cui responsabilità del passaggio sono altrettanto gravi di quelle dei piloti che decisero di giocare per i cieli del Friuli. I militari possono derogare da qualsiasi legge. La fanno sempre franca. \r\nNe abbiamo parlato con Lino, antimilitarista di Aviano\r\n\r\nCospito. La normalità della repressione\r\nI codici delle leggi per certi versi somigliano ai dizionari. Nei libri che raccolgono le parole di una lingua sono sono contenute tante parole che nessuno usa più e pochi ne conoscono il significato: raramente riemergono dall’oblio sino lentamente a sparire. Anche nei libri delle leggi ci sono norme lasciate in fondo al cassetto, mai usate. Ma. A differenza dei vocabolari nessuna di loro si estingue per inutilizzo: restano lì, a disposizione del giudice che decide di usarle.\r\nFacciamo a chi ci ascolta una proposta di riflessione, che sappia andare oltre questa vicenda. \r\nQui il testo integrale: https://www.anarresinfo.org/caso-cospito-la-normalita-della-repressione/ \r\n\r\nL’Italia arma la guerra in Ucraina\r\nL’11 gennaio il Senato ha approvato la conversione del decreto-legge che proroga fino alla fine del 2023 l’autorizzazione a inviare armi all’Ucraina. Scontata l’approvazione definitiva nel passaggio alla Camera. Non è un provvedimento su uno specifico invio di armi, ma consente al governo di approvare di volta in volta i vari invii senza la necessità di un voto parlamentare per ciascuno.\r\nIn sostanza il governo ha avuto carta bianca nel sostegno alle forze armate ucraine nella guerra scoppiata dopo l’attacco russo di quasi un anno fa. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 14 gennaio\r\nore 15 piazza Castello\r\nCorteo contro la repressione\r\nCi saremo con lo striscione: “per un mondo senza stati e carcere”\r\n\r\nSabato 21 gennaio\r\nore 10,30 Balon\r\npunto info contro la logica securitaria e i mostri che produce: telecamere intelligenti, nuovi presidi i polizia. Il comune ha due obiettivi: rendere ancora più pesante il controllo delle periferie povere e offrire ulteriori mezzi di controllo a tutela del decoro urbano nel centro-vetrina-circo-sport-spettacolo.\r\nUn milione di euro speso per polizia e occhi elettronici, mentre nei pronto soccorso mancano ossigeno e medicine.\r\nInfo e esposizione piccolo kit di autodifesa, facile da usare, da riprodurre, da implementare. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","18 Gennaio 2023","2023-01-17 14:28:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/11-200x110.png","Anarres del 13 gennaio. Benzina e accise. Sessismo nei movimenti? Lotta ai poligoni in Friuli. Caso Cospito: la normalità della repressione...",1674034573,[],[],{"post_content":371},{"matched_tokens":372,"snippet":373,"value":374},[80,81],"e occhi elettronici, mentre nei \u003Cmark>pronto\u003C/mark> \u003Cmark>soccorso\u003C/mark> mancano ossigeno e medicine.\r\nInfo","ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/2023-01-13-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nBenzina, accise. Il gioco delle tre carte del governo Meloni\r\nAnno nuovo, vita nuova? E come no. Il prezzo della benzina, assieme a quello del gas e di tutto quello che serve per vivere, ha avuto un nuovo balzo. Dopo gli interventi calmieratori dell’autunno, i carburanti hanno nuovamente prezzi da record. Il governo boccheggia, i gestori hanno dichiarato sciopero, sapendo di mettere in reale difficoltà il governo, perché non c’è nulla di meglio di lunghe file ai distributori che man mano finiscono il carburante nei giorni precedenti al blocco delle pompe per proiettare una pessima immagine sul governo. La sacralità del trasporto privato individuale è uno dei punti cardine della nostra cultura. \r\nQuesta vicenda è un’occasione per fare il punto sulla manovra del governo tra spesa di guerra, sanità allo stremo e tagli di tutti i servizi. \r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nMisoginia, omofobia, transfobia, bifobia, tuttofobia allignano pesantemente nella nostra società. È una marea crescente quella che, da posizioni radicali, incompatibili con ogni operazione di sussunzione politica istituzionale, refrattaria alla brandizzazione dei corpi e delle identità non conformi, allergica ad ogni operazione di pink/rainbow washing, sviluppa lotte che tolgono spazio sia a chi agisce la violenza patriarcale, sia a chi sostiene posizioni teoriche più o meno esplicitamente sessiste. Sappiamo bene che è una strada ancora tutta in salita.\r\nL’auspicio minimo è che i luoghi liberi, dove si sperimentano percorsi di autogestione e relazioni non gerarchiche per la risoluzione dei conflitti come gli ambiti assembleari in cui ci si autorganizza per le lotte politiche e sociali siano esplicitamente antisessisti.\r\nNon sempre va così. Vi proponiamo la riflessione della rete Free(k) Pride sulla street parade contro la legge anti rave: https://www.anarresinfo.org/torino-piu-spazi-liberati-piu-spazi-liberi-da-machismo-e-omolesbobitransatuttofobia/ \r\n\r\nFriuli. In lotta contro i poligoni\r\nIl poligono di Cao Malnisio si trova nel cuore del Friuli. Una delle tante servitù militari imposte sin dal 1945 che rappresentano un cancro ambientale per i luoghi che le subiscono. Negli ultimi mesi le lotte antimilitariste sul territorio si sono moltiplicate e, nell’area di Cao Malnisio muove i suoi primi passi un coordinamento che sta pian piano crescendo, mettendo in campo presidi, momenti di lotta e assemblee popolari. A Celina Meduna c’è un altro poligono all’interno dell’area protetta Magravi dove in passato sono stati usati usavano materiali radiottivi, come il Torio. Nel paese più vicino a questo poligono è Vivaro, che qualche mese fa fu al centro delle cronache perché durante un’esercitazione venne centrato in pieno un allevamento di galline. É di questi giorni a notizia che il caso è stato archiviato, perché non sono riusciti a stabilire da quale carro armato sia partito il colpo. Una follia che dimostra la costante copertura che i militari italiani e statunitensi continuano ad avere. Non dimentichiamo che quando un Prowler statunitense uccise 13 persone, tranciando i cavi della funivia del Cermis la torre di controllo era gestita dagli italiani le cui responsabilità del passaggio sono altrettanto gravi di quelle dei piloti che decisero di giocare per i cieli del Friuli. I militari possono derogare da qualsiasi legge. La fanno sempre franca. \r\nNe abbiamo parlato con Lino, antimilitarista di Aviano\r\n\r\nCospito. La normalità della repressione\r\nI codici delle leggi per certi versi somigliano ai dizionari. Nei libri che raccolgono le parole di una lingua sono sono contenute tante parole che nessuno usa più e pochi ne conoscono il significato: raramente riemergono dall’oblio sino lentamente a sparire. Anche nei libri delle leggi ci sono norme lasciate in fondo al cassetto, mai usate. Ma. A differenza dei vocabolari nessuna di loro si estingue per inutilizzo: restano lì, a disposizione del giudice che decide di usarle.\r\nFacciamo a chi ci ascolta una proposta di riflessione, che sappia andare oltre questa vicenda. \r\nQui il testo integrale: https://www.anarresinfo.org/caso-cospito-la-normalita-della-repressione/ \r\n\r\nL’Italia arma la guerra in Ucraina\r\nL’11 gennaio il Senato ha approvato la conversione del decreto-legge che proroga fino alla fine del 2023 l’autorizzazione a inviare armi all’Ucraina. Scontata l’approvazione definitiva nel passaggio alla Camera. Non è un provvedimento su uno specifico invio di armi, ma consente al governo di approvare di volta in volta i vari invii senza la necessità di un voto parlamentare per ciascuno.\r\nIn sostanza il governo ha avuto carta bianca nel sostegno alle forze armate ucraine nella guerra scoppiata dopo l’attacco russo di quasi un anno fa. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 14 gennaio\r\nore 15 piazza Castello\r\nCorteo contro la repressione\r\nCi saremo con lo striscione: “per un mondo senza stati e carcere”\r\n\r\nSabato 21 gennaio\r\nore 10,30 Balon\r\npunto info contro la logica securitaria e i mostri che produce: telecamere intelligenti, nuovi presidi i polizia. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-10-22-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nVerso la difesa europea?\r\nVi sono due elementi decisivi nel disegnare il futuro quadro del mondo militare: i nuovi assetti geopolitici e l’evoluzione dell’apparato industriale militare. Dal punto di vista geopolitico i fattori di novità sono da un lato il Mediterraneo che dilata i propri confini geografici disegnando una nuova dimensione – il “Mediterraneo allargato” – e dall’altro l’Africa al centro delle attenzioni delle potenze globali.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti dell’Ateneo libertario di Milano \r\n\r\nPiazze del Balpaese\r\nUn colpo al cerchio e uno alla botte. Il senato vota contro Forza Nuova ed i No Tav. La teoria degli opposti estremismi, prontamente rispolverata dopo l’assalto fascista alla sede nazionale della CGIL a Roma, è la cifra di un governo che, al di là dell’ammucchiata che lo appoggia, ha un solo chiaro obiettivo: sostenere le imprese. Ad ogni costo, senza mettere mano al portafoglio per la tutela di chi lavora ed è esposto ad epidemie, agenti cancerogeni, ritmi di lavoro che uccidono.\r\nL’introduzione del green pass per l’accesso a servizi e posti di lavoro è un grande laboratorio di controllo sociale, che potrebbe durare e riadattarsi ad altri contesti. \r\nD’altro canto, il condensarsi intorno alla questione green pass di un insieme composito di oppositori, dove trovano ampio spazio sovranisti, fascisti, rossobruni, mistici, rende difficilmente attraversabili piazze e contesti di lotta, dove l’opposizione al lasciapassare sanitario, si traduce in mera propaganda per medicine alternative, teorie cospirazioniste che attaccano un immaginario “sistema di dominazione occulta” assolvendo, nei fatti, i veri responsabili del disastro che viviamo, che invece sono sin troppo noti e visibili, perché siedono sui banchi del parlamento e nei consigli di amministrazione delle aziende.\r\nIntanto Draghi, quasi indisturbato, annuncia una manovra di sangue e sudore, mentre i pronto soccorso esplodono, si moltiplicano licenziamenti e sfratti.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nLa linea invisibile. Frontiere, CPR, prigioni libiche, missioni all’estero: fronti di guerra\r\nI confini sono linee tracciate sulle mappe. In mare, in montagna, tra i boschi sono invisibili, fatti di nulla. Solo uomini e donne in armi li rendono veri, solo gli eserciti trasformano quei sottili tratti neri nella barriera che separa i salvati dai sommersi, chi ha la libertà di muoversi e chi non ce l’ha.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nGiovedì 4 novembre\r\nfesta degli assassini\r\npresidio antimilitarista in piazza Castello\r\ndalle 16\r\n\r\nMartedì 9 novembre\r\nGuerre tricolori. Missioni militari tra gasdotti, colonialismo e lager per migranti\r\nore 18\r\nalla Tettoia dei Contadini a Porta Palazzo\r\nInterventi dei compagn* dell’Assemblea Antimilitarista che presenteranno le iniziative contro l’aerospace and defence meetings e le missioni militari all'estero e di Daniele Ratti dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nSabato 20 novembre\r\nCorteo antimilitarista\r\nore 14,30 Porta Palazzo – Corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\nContro i mercanti d’armi, le fabbriche di morte e le basi militari\r\nContro l’Aerospace & defence meetings\r\nContro la spesa di guerra e le missioni militari all’estero\r\nContro il colonialismo tricolore, boicottiamo l’ENI\r\nContro la guerra ai migranti e ai poveri\r\nContro la violenza sessista di ogni esercito\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. 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I provvedimenti disciplinari sono la risposta sempre più frequente ai lavoratori e lavoratrici che non accettano di nascondere i panni sporchi di ospedali e ambulatori. In una partita in cui la posta in gioco sono le vite di pazienti e operatori sanitari. Il 14 dicembre a Milano i lavoratori dei due ospedali hanno scioperato.\r\n\r\n12 dicembre. Continuano le stragi di stato: il filo insanguinato della criminalità del potere. Da piazza Fontana alle stragi nel Mediterraneo, dalla macelleria di Genova alle strade della lotta No Tav, nel fil rouge della criminalizzazione di ogni insorgenza sociale.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\nQui un articolo di Massimo su questi temi\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 23 dicembre\r\nAborto libero! La giunta Cirio nega l’aborto farmacologico domiciliare e piazza le associazioni catto-fasciste negli ospedali: fermiamoli!\r\nPunto info al mercato di piazza Madama Cristina\r\nore 10,30 – 12,30\r\n\r\nIn strada contro il Tav e il suo mondo. Seguite gli appuntamenti sul blog\r\n\r\nChiacchiere e libreria\r\nTutte le domeniche di dicembre dalle 16 alle 18\r\nalla FAT in corso Palermo, 46\r\nUn'occasione per incontrarsi, scambiare due chiacchiere informali, consultare libri, riviste, opuscoli, volantini della nostra distro, portarsi a casa maglie e borse di \"SeriRiot\", la nostra serigrafia autogestita e tanto altro…\r\nI libri si possono consultare o comprare per sostenere le lotte. 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Da piazza Fontana alle stragi nel Mediterraneo, dalla macelleria di Genova alle strade della lotta No Tav, nel fil rouge della criminalizzazione di ogni insorgenza sociale.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\nQui un articolo di Massimo su questi temi\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 23 dicembre\r\nAborto libero! La giunta Cirio nega l’aborto farmacologico domiciliare e piazza le associazioni catto-fasciste negli ospedali: fermiamoli!\r\nPunto info al mercato di piazza Madama Cristina\r\nore 10,30 – 12,30\r\n\r\nIn strada contro il Tav e il suo mondo. Seguite gli appuntamenti sul blog\r\n\r\nChiacchiere e libreria\r\nTutte le domeniche di dicembre dalle 16 alle 18\r\nalla FAT in corso Palermo, 46\r\nUn'occasione per incontrarsi, scambiare due chiacchiere informali, consultare libri, riviste, opuscoli, volantini della nostra distro, portarsi a casa maglie e borse di \"SeriRiot\", la nostra serigrafia autogestita e tanto altro…\r\nI libri si possono consultare o comprare per sostenere le lotte. Li puoi anche avere in prestito: prendi il libro che vuoi, lo paghi ma quando lo riporti ti restituiamo i soldi. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 – durante il lockdown gli orari e i giorni variano: scrivici per info\r\n\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nScrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[420],{"field":103,"matched_tokens":421,"snippet":417,"value":418},[74,75],{"best_field_score":141,"best_field_weight":142,"fields_matched":143,"num_tokens_dropped":48,"score":144,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":48},{"document":424,"highlight":436,"highlights":440,"text_match":139,"text_match_info":443},{"comment_count":48,"id":425,"is_sticky":48,"permalink":426,"podcastfilter":427,"post_author":278,"post_content":428,"post_date":429,"post_excerpt":54,"post_id":425,"post_modified":430,"post_thumbnail":431,"post_title":432,"post_type":322,"sort_by_date":433,"tag_links":434,"tags":435},"65448","http://radioblackout.org/podcast/anarres-dell11-dicembre-francia-la-svolta-autoritaria-di-macron-no-tav-stragi-di-stato-da-piazza-fontana-al-mediterraneo/",[278],"Il nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020-12-11-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 12 11 anarres\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nFrancia. La svolta autoritaria di Macron, la nuova legge di sicurezza globale, la forte risposta delle piazze.\r\nTutti i problemi sociali diventano questione di ordine pubblico.\r\nNe parliamo con Gianni Carrozza di radio Paris Plurielle, dove conduce “Vive la Sociale!”\r\n\r\nTelt allarga il cantiere. I No Tav resistono, la devastazione avanza\r\n\r\nMilano. La direzione dell’azienda Santi Paolo e Carlo si è rivolta alla Procura per denunciare i 50 medici ed infermieri del Pronto Soccorso, firmatari di una lettera in cui si denunciavano le condizioni estreme in cui erano obbligati a lavorare, dovendo scegliere chi sottoporre alle cure e chi no.\r\nÉ solo la punta di un iceberg gigantesco. I provvedimenti disciplinari sono la risposta sempre più frequente ai lavoratori e lavoratrici che non accettano di nascondere i panni sporchi di ospedali e ambulatori. In una partita in cui la posta in gioco sono le vite di pazienti e operatori sanitari. Il 14 dicembre a Milano i lavoratori dei due ospedali hanno scioperato.\r\n\r\n12 dicembre. Continuano le stragi di stato: il filo insanguinato della criminalità del potere. Da piazza Fontana alle stragi nel Mediterraneo, dalla macelleria di Genova alle strade della lotta No Tav, nel fil rouge della criminalizzazione di ogni insorgenza sociale.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\nQui un articolo di Massimo su questi temi\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 23 dicembre\r\nAborto libero! 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Da piazza Fontana alle stragi nel Mediterraneo, dalla macelleria di Genova alle strade della lotta No Tav, nel fil rouge della criminalizzazione di ogni insorgenza sociale.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\nQui un articolo di Massimo su questi temi\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 23 dicembre\r\nAborto libero! La giunta Cirio nega l’aborto farmacologico domiciliare e piazza le associazioni catto-fasciste negli ospedali: fermiamoli!\r\nPunto info al mercato di piazza Madama Cristina\r\nore 10,30 – 12,30\r\n\r\nIn strada contro il Tav e il suo mondo. 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