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Nessuno degli operatori gli presta aiuto, nonostante le ripetute richieste. Qualcuno sostiene che abbia ingerito dello shampoo. Dopo una mezz’ora viene acceso un primo fuoco nella sua cella, è solo a quel punto intervengono gli operatori e la polizia, spengono il fuoco e lo portano via in barella. Il recluso, dopo qualche schiaffo e una colluttazione avvenuta in infermeria, viene riportato in cella.\r\n\r\nI fuochi si moltiplicano in tutta l’area blu, in solidarietà con quanto sta accadendo. Il corridoio delle celle è presidiato da guardia di finanza e polizia in antisommossa. Alle reazioni dei compagni di reclusione, inizia un intervento muscolare dell’antisommossa, che entra in alcune celle rincorrendo i detenuti e picchiandoli fortissimo, anche quando sono a terra. Nessuno di loro viene successivamente curato, ed è per questo che, due giorni dopo viene nuovamente appiccato il fuoco a una cella dell’area blu. L'ultimo episodio di protesta all'interno del Cpr friulano è avvenuto nella notte di domenica, quando alcuni detenuti sono saliti sul tetto della struttura.\r\n\r\nCi siamo fattx raccontare la situazione al Cpr di Gradisca da una compagna dell'assemblea contro i Cpr del Friuli Venezia Giulia. Ascolta e scarica l'approfondimento e segui gli aggiornamenti sul blog https://nofrontierefvg.noblogs.org e su instagram (@nocprfvg).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/fvg_nocpr.mp3\"][/audio]","11 Giugno 2025","2025-06-11 20:15:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/fvg-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"269\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/fvg-300x269.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/fvg-300x269.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/fvg.png 697w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","I gesti di disperazione e protesta nel Cpr di Gradisca non si fermano",1749672329,[107,108,109,110,111],"http://radioblackout.org/tag/cie/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/cpt/","http://radioblackout.org/tag/friuli-venezia-giulia/","http://radioblackout.org/tag/proteste/",[113,114,115,116,21],"cie","cpr","CPT","Friuli Venezia Giulia",{"post_content":118,"post_title":122},{"matched_tokens":119,"snippet":120,"value":121},[70],"dell’area blu. 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Sul campo confinante con la tangenziale, più di 400 trattori, agricoltori auto organizzati di ogni settore, in arrivo dalla provincia di Torino e di Cuneo. Diversi i solidali al presidio e i suoni di clacson, continui, dai camion e dalle macchine di passaggio sulla tangenziale.\r\n\r\nRiportiamo alcuni stralci di interviste con giovani agricoltori piemontesi presenti al presidio. Il tentativo è quello di partire da un ascolto approfondito delle istanze degli agricoltori mobilitati, mostrarne la grande eterogeneità e la complessità delle questioni che vengono espresse da questo movimento.\r\n\r\nParliamo con Mauro, che ci spiega come si stia costruendo un'organizzazione autonoma da sindacati e qualsivoglia sigle, delle difficoltà nel dare visibilità alle proprie rivendicazioni, spesso travisate dalle associazioni di categoria (ormai messe fuorigioco) e talvolta semplificati dall’opinione pubblica. Con Gabriele entriamo nel merito dei contenuti della protesta, approfondendo alcuni temi centrali: la questione del giusto prezzo per la propria merce, la politica economica europea individuata come responsabile di scaricare verso il basso le condizioni per una tanto decantata transizione ecologica, il tema dell'orgoglio del proprio ruolo sociale in quanto alla base della catena produttiva e riproduttiva e lo stigma dell'inquinamento.\r\n\r\nNel sistema produttivo agricolo, il capitalismo globale sovvenzionato dalla PAC, porta gli agricoltori a produrre, faticosamente, prodotti venduti costantemente a prezzi, in questo punto della filiera, sotto i costi di produzione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Agricoltori-Sito-2024_02_08_2024.02.08-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","9 Febbraio 2024","2024-02-09 09:53:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/WhatsApp-Image-2024-02-09-at-09.49.25-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/WhatsApp-Image-2024-02-09-at-09.49.25-300x225.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/WhatsApp-Image-2024-02-09-at-09.49.25-300x225.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/WhatsApp-Image-2024-02-09-at-09.49.25-1024x768.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/WhatsApp-Image-2024-02-09-at-09.49.25-768x576.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/WhatsApp-Image-2024-02-09-at-09.49.25-1536x1152.jpeg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/WhatsApp-Image-2024-02-09-at-09.49.25.jpeg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Protesta degli agricoltori a Torino Sud.",1707472404,[186,187,188],"http://radioblackout.org/tag/agricoltori/","http://radioblackout.org/tag/pac/","http://radioblackout.org/tag/proteste-agricoltori/",[190,191,192],"agricoltori","Pac","proteste agricoltori",{"post_content":194,"post_title":198},{"matched_tokens":195,"snippet":196,"value":197},[70],"uno dei tanti presidi della \u003Cmark>protesta\u003C/mark> dei trattori, che in queste","Da lunedì 5 febbraio alle porte di Torino Sud è iniziato uno dei tanti presidi della \u003Cmark>protesta\u003C/mark> dei trattori, che in queste ultime settimane ha preso piede in tutto il paese. 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Queste motivazioni, contro le quali si è espresso anche il repubblicano Roberts, che pure, ha votato a favore della cancellazione della Roe vs Wade, appaiono estremamente deboli e intrisecamente pericolose. L’argomento cardine è il fatto che la libertà di abortire non è tra quelle riconosciute dalla costituzione statunitense. Ma sono tante le libertà riconosciute successivamente alla promulgazione della carta costituzionale degli Stati Uniti, che rischiano la cancellazione da parte dei sei giudici dell’estrema destra repubblicana della corrente ultrareazionaria degli originalisti.\r\nQuesta scelta che limiterà seriamente il diritto di aborto delle donne, specie quelle più povere, che non possono permettersi le spese per viaggi e cliniche.\r\nI dati raccolti dal Guttmacher Institute ci segnalano che le donne che ricorrono all’interruzione di gravidanza vivono nel 49% dei casi sotto alla soglia di povertà, appartengono con più frequenza a minoranze, hanno spesso già un figlio, nel 60% dei casi sono under 30 e nel 12% sono adolescenti. Negli Stati Uniti avere un figlio può implicare spese fino a 30mila dollari - in California solo il parto costa intorno ai 25mila dollari, in altri Stati poco meno di 10mila, ma stiamo parlando del solo parto. Gli Stati dove l’aborto vede le maggiori restrizioni sono anche quelli dove l’assicurazione sanitaria pubblica copre meno i cittadini. La sacralità della vita non c’entra, altrimenti il partito repubblicano non si opporrebbe a regole sul possesso di armi o voterebbe a favore di una copertura universale sanitaria per i minori.\r\nNegli Stati a guida repubblicana dove le norme sull’interruzione volontaria di gravidanza sono più restrittive queste prevedono anche l’incriminazione delle donne che abortiscono e dei medici che effettuano la procedura.\r\nIn molti puntano il dito sui democratici, che non hanno mai ritenuto opportuno emanare una legge federale a tutela della libertà di scelta. Non solo. Quando avrebbero potuto piazzare un candidato liberal alla corte suprema non lo hanno fatto.\r\nLa partita ora si giocherà sulle piazze e nella capacità di tenuta di un movimento femminista che per ora è molto vivace.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/2022-06-28-stati-uniti-aborto-rob.mp3\"][/audio]","28 Giugno 2022","2022-06-28 16:31:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/6776494_26071819_usa_proteste_si-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"165\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/6776494_26071819_usa_proteste_si-300x165.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/6776494_26071819_usa_proteste_si-300x165.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/6776494_26071819_usa_proteste_si-1024x562.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/6776494_26071819_usa_proteste_si-768x421.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/6776494_26071819_usa_proteste_si-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/6776494_26071819_usa_proteste_si.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Stati Uniti. Dilaga la protesta femminista",1656426410,[254,255,256,257,258],"http://radioblackout.org/tag/corte-suprema/","http://radioblackout.org/tag/liberta-di-aborto/","http://radioblackout.org/tag/liberta-di-scelta/","http://radioblackout.org/tag/roe-vs-wade/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/",[260,261,262,263,264],"corte suprema","libertà di aborto","libertà di scelta","roe vs wade","Stati Uniti",{"post_content":266,"post_title":270},{"matched_tokens":267,"snippet":268,"value":269},[70],"Dilaga la \u003Cmark>protesta\u003C/mark> negli Stati Uniti dopo la","Dilaga la \u003Cmark>protesta\u003C/mark> negli Stati Uniti dopo la sentenza della corte suprema che ha cancellato la Roe vs Wade, eliminando il diritto di scelta delle donne, che potrebbe essere cancellato in 13 degli Stati USA.\r\nSolo ieri ci sono state in tutto il paese oltre mille e cento diverse iniziative.\r\nNel 1973 il caso Dobbs vs Jackson Women’s Health Organization che contrapponeva lo Stato del Mississippi e la sua legge restrittiva a un’organizzazione che protegge il diritto di scelta nell’interruzione volontaria di gravidanza, rese possibile alle donne scegliere se interrompere una gravidanza.\r\nLa decisione di della Corte Suprema era ampiamente attesa, visto che già a maggio il giudice Alito, con una mossa del tutto irrituale decise di rendere pubbliche le intenzioni della maggioranza della Corte con tanto di motivazioni. Queste motivazioni, contro le quali si è espresso anche il repubblicano Roberts, che pure, ha votato a favore della cancellazione della Roe vs Wade, appaiono estremamente deboli e intrisecamente pericolose. L’argomento cardine è il fatto che la libertà di abortire non è tra quelle riconosciute dalla costituzione statunitense. Ma sono tante le libertà riconosciute successivamente alla promulgazione della carta costituzionale degli Stati Uniti, che rischiano la cancellazione da parte dei sei giudici dell’estrema destra repubblicana della corrente ultrareazionaria degli originalisti.\r\nQuesta scelta che limiterà seriamente il diritto di aborto delle donne, specie quelle più povere, che non possono permettersi le spese per viaggi e cliniche.\r\nI dati raccolti dal Guttmacher Institute ci segnalano che le donne che ricorrono all’interruzione di gravidanza vivono nel 49% dei casi sotto alla soglia di povertà, appartengono con più frequenza a minoranze, hanno spesso già un figlio, nel 60% dei casi sono under 30 e nel 12% sono adolescenti. Negli Stati Uniti avere un figlio può implicare spese fino a 30mila dollari - in California solo il parto costa intorno ai 25mila dollari, in altri Stati poco meno di 10mila, ma stiamo parlando del solo parto. Gli Stati dove l’aborto vede le maggiori restrizioni sono anche quelli dove l’assicurazione sanitaria pubblica copre meno i cittadini. La sacralità della vita non c’entra, altrimenti il partito repubblicano non si opporrebbe a regole sul possesso di armi o voterebbe a favore di una copertura universale sanitaria per i minori.\r\nNegli Stati a guida repubblicana dove le norme sull’interruzione volontaria di gravidanza sono più restrittive queste prevedono anche l’incriminazione delle donne che abortiscono e dei medici che effettuano la procedura.\r\nIn molti puntano il dito sui democratici, che non hanno mai ritenuto opportuno emanare una legge federale a tutela della libertà di scelta. Non solo. 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L’operazione Open Balkan fallita che mostra l’inutilità di calare soluzioni dall’alto come fa L’EU ma anche che i grandi leader Balcanici lavorano solo per la propria politica interna. Aggiornamento sulla Serbia e la contestata miniera di Litio dove il presidente della repubblica ha mostrato il suo doppio volto. Leva obbligatoria, probabile ritorno in Serbia, come funziona. Infine la mossa della Romania nell’acquisto del porto fluviale Moldavo di Giurgiulesti tra Banche europee e ricerca di maggior potere nella regione.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Ponte-radio-Balkanika-20.9.2024.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 20 - Free and easy 08/09/2024 77 minuti [Ouest Track Radio, Patryck Albert]: \"Free& Easy\" épisode 172 Dimanche 08/09/24 Patryck Albert present : intro....Who , Sir Bald & los Hairies , Mings , Beatles , Keefmen , Isaaac Rother & the Phantoms , Primitives , Pat Todd & the Rankoutsiders , Doors , J .Prozac , Grip Weeds , Flamin' Groovies , Hipbone Slim & the Kneejerks , Dirtbombs, Barrence Whitfield & his Savages , Modern Lovers , Troggs , Cynics , Miracle Workers , Alice Cooper , Dee Rangers , Flamin' Sideburns , Boeing Duvven Beautiful Soup , Paul Messis , Roson Hang up ..... Dig it or pass your way ....Dudes & Chickies !\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Free-and-easy-8.9.2024.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 23:30 - Lama Tematica - Abominio 2004, Promo 2002 19 minuti [Lama Tematica, Radio Blackout]: Dalle ceneri dei Pankarre’, nasce Lamatematica band che aveva gia’ dimostrato di volersi dedicare con passione alla musica manifestando chiari atteggiamenti demenziali in piena contrapposizione con la “serieta’” e le inutili lotte che una fantomatica “scena” si convince di dover affrontare. I Lama Tematica portano all’estremo questo pensiero (gia’ espresso con vigore da alcune tra le band HC piu’ interessanti di Torino – e quindi d’Italia – degli anni 90), concentrando i temi esterni alla musica (liriche, grafiche, concerti) verso una dimensione ancora meno equivocabile. L’abbinamento di temi “cattivi” ad atteggiamenti assolutamente stupidi (nel senso piu’ inutile del termine) sono la maschera che il gruppo pretende gli ascoltatori superino senza fasrsi domande.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Lama-Tematica-Abominio-2004-Promo-2002_20.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 10 - Audiodocumentario su Maria Occhipinti 40 minuti [Enrica Firrincieli]: Questa è la storia di Maria Occhipinti raccontata attraverso le voci di chi l’ha conosciuta, studiata e amata. Autrice del libro autobiografico Una donna di Ragusa, pubblicato nel 1957 con la casa editrice Landi e successivamente con altre edizioni.\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Audiodocumentario-su-Maria-OcchipintiEnrica-Firrincielli_40.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 13,30 - Markadè un punk a New York 41 minuti [Radio Blackout] : 1972-1982. Intervista a Marco Philopat su un libro di Markadè\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Markad%C3%A8-un-punk-a-New-York_25-1.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","27 Ottobre 2024","2024-11-04 19:29:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black holes dal 28 Ottobre al 3 Novembre 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Racconti ovali 6 26 minuti [Luca Wallace Costello]: Scopriamo questo ruolo molto particolare, il numero 9 è la mente vibrante che con visione di spazi ed interpretazioni fulminee provvede alle scelte di gioco, a guidare la mischia ed a rilanciare l’ovale all’apertura per le accelerate scorribande dei trequarti.\r\nA raccontare un paio di cose Aaron Smith, il portentoso mediano All Blacks: skills, interpretazione del ruolo, attitudine; sempre alla ricerca dello spiral pass perfetto.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Racconti-ovali6_25.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 29 ore 12,30 - Proiezioni di Sizigia pt.3 4 minuti [Proiezioni di Sizigia]: Parole estratte da \"La morte nell'anima\" di Jean-Paul Sartre.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Proiezioni-di-Sizigia-Mathieu_4.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 8,30 - Perno Originario #4 14 minuti [Porfido]: «È polèmos (la guerra) padre di tutte le cose e di tutte il re; e gli uni rende dèi, gli altri uomini, gli uni fa schiavi, gli altri liberi». Così si legge in un frammento di Eraclito, filosofo presocratico vissuto a cavallo fra il VI e il V secolo a. C. Antica è la consapevolezza del ruolo centrale che lo scontro aperto fra raggruppamenti ostili e concorrenti gioca negli umani destini, non solo e non tanto nei suoi esiti bellici più effimeri e momentanei, ma nello sprigionare forze e passioni che in circostanze determinate facilitano il parto di una società nuova che si sviluppa nei pori di quella vecchia.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.4_14.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 16 - Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici 12/4/2024 46 minuti [Radio Neanderthal]: Puntata sull'evoluzione del concetto dei gast arbeiter nato durante la germania nazista e poi normalizzato nel corso dei decenni, o forse sempre esistito e fondativo dell'Europa stessa? Il tutto condito da musiche di artisti napoletani\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Non-siamo-razzisti-sono-loro-che-sono-neomelodici-16aprile24_46.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 31 ore 8,30 - Voci dagli agricoltori in \u003Cmark>protesta\u003C/mark> pt.1 28 minuti [Radio Blackout]: Il 5 febbraio 2024 è iniziato a Torino Sud un presidio di agricoltori arrivati da tutto il Piemonte, in particolare dal torinese e dal cuneese, che durerà cinque giorni. Già dal primo giorno sono più di quattrocento i trattori su un campo agricolo di proprietà privata adiacente alla tangenziale. La partecipazione al presidio – organizzato in maniera autonoma dai produttori – è occasione di \u003Cmark>protesta\u003C/mark> ma anche di confronto e solidarietà. Ascoltiamo alcune delle loro voci per provare a capire meglio le loro esperienze di vita, il loro lavoro, malcontento e posizioni complesse.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Voci-dagli-agricoltori-in-protesta-pt.1_28.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 1 ore 8,30 - Voci dagli agricoltori in \u003Cmark>protesta\u003C/mark> pt.2 26 minuti [Radio Blackout]: Il 5 febbraio 2024 è iniziato a Torino Sud un presidio di agricoltori arrivati da tutto il Piemonte, in particolare dal torinese e dal cuneese, che durerà cinque giorni. Già dal primo giorno sono più di quattrocento i trattori su un campo agricolo di proprietà privata adiacente alla tangenziale. La partecipazione al presidio – organizzato in maniera autonoma dai produttori – è occasione di \u003Cmark>protesta\u003C/mark> ma anche di confronto e solidarietà. Ascoltiamo alcune delle loro voci per provare a capire meglio le loro esperienze di vita, il loro lavoro, malcontento e posizioni complesse.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Voci-dagli-agricoltori-in-protesta-pt.2_26.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 8,30 - Ponte Radio - Balkanika 20/09/2024 97 minuti [Ponte Radio, Radio Wombat]: In questo ponte radio in quota Radio Wombat abbiamo parlato di Europa ma da punti di vista esterni e asimettrici.\r\n\r\nGli investimenti dell’Eu sulla rete ferroviaria, che si concentrano sull’alta velocità. Il dilagare dello sfruttamento lavorativo nei Balcani occidentali che si approfitta del passaggio di migranti e di lavoratori autoctoni impoveriti dal capitalismo. Breve analisi del nuovo commissario all’immigrazione dell’EU. Uno sguardo a come vivono i migranti della rotta balcanica in Bosnia, la quale si appresta a prendere più responsabilità nell’accoglienza per ingraziarsi l’Europa. L’operazione Open Balkan fallita che mostra l’inutilità di calare soluzioni dall’alto come fa L’EU ma anche che i grandi leader Balcanici lavorano solo per la propria politica interna. Aggiornamento sulla Serbia e la contestata miniera di Litio dove il presidente della repubblica ha mostrato il suo doppio volto. Leva obbligatoria, probabile ritorno in Serbia, come funziona. Infine la mossa della Romania nell’acquisto del porto fluviale Moldavo di Giurgiulesti tra Banche europee e ricerca di maggior potere nella regione.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Ponte-radio-Balkanika-20.9.2024.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 20 - Free and easy 08/09/2024 77 minuti [Ouest Track Radio, Patryck Albert]: \"Free& Easy\" épisode 172 Dimanche 08/09/24 Patryck Albert present : intro....Who , Sir Bald & los Hairies , Mings , Beatles , Keefmen , Isaaac Rother & the Phantoms , Primitives , Pat Todd & the Rankoutsiders , Doors , J .Prozac , Grip Weeds , Flamin' Groovies , Hipbone Slim & the Kneejerks , Dirtbombs, Barrence Whitfield & his Savages , Modern Lovers , Troggs , Cynics , Miracle Workers , Alice Cooper , Dee Rangers , Flamin' Sideburns , Boeing Duvven Beautiful Soup , Paul Messis , Roson Hang up ..... 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L’abbinamento di temi “cattivi” ad atteggiamenti assolutamente stupidi (nel senso piu’ inutile del termine) sono la maschera che il gruppo pretende gli ascoltatori superino senza fasrsi domande.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Lama-Tematica-Abominio-2004-Promo-2002_20.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 10 - Audiodocumentario su Maria Occhipinti 40 minuti [Enrica Firrincieli]: Questa è la storia di Maria Occhipinti raccontata attraverso le voci di chi l’ha conosciuta, studiata e amata. Autrice del libro autobiografico Una donna di Ragusa, pubblicato nel 1957 con la casa editrice Landi e successivamente con altre edizioni.\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Audiodocumentario-su-Maria-OcchipintiEnrica-Firrincielli_40.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 13,30 - Markadè un punk a New York 41 minuti [Radio Blackout] : 1972-1982. Intervista a Marco Philopat su un libro di Markadè\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Markad%C3%A8-un-punk-a-New-York_25-1.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n 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10 Marzo. Il mondo della finanza resta con il fiato sospeso e sembra rivivere un incubo. La Silicon Valley Bank, la sedicesima banca per importanza negli USA, fallisce. Le dichiarazioni rassicuranti dei leader delle banche centrali non servono a evitare il panico nei mercati, i listini scendono e milioni di dollari se ne vanno in fumo. Scarsa redditività del settore tecnologico, tensione internazionale legata alla così detta “chip war” e sopratutto il rialzo dei tassi di interesse deciso dalla FED nel tentativo di fermare una spirale inflazionistica resa insostenibile dalla guerra in Ucraina, sono tra le principali cause del tonfo di Wall Street. Geopolitica e finanza indissolubilmente legate anche nell’altro caso che ha tenuto banco in questa settimana ma questa volta alle nostre latitudini: il quasi fallimento del Credit Suisse innescato quando la Saudi National Bank ha rifiutato di sostenere una nuova ricapitalizzazione dell’istituto elvetico. Sarà un caso che proprio in questo momento, in cui la Cina stra dando segnali forti in direzione della costruzione di un ordine multipolare, uno dei principali fondi gestito dall’Arabia Saudita provochi uno scossone sui mercati europei?\r\nPer cercare di analizzare la situazione ed avere un quadro più chiaro abbiamo raggiunto Renato Strumia, componente della Segreteria Cub Torino e redattore della rivista COLLEGAMENTI.\r\n\r\n\r\n...\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nNella seconda parte di trasmissione ci spostiamo nuovamente oltralpe. L’approvazione della legge sulle pensioni e la bocciatura delle due mozioni di sfiducia a Macron (una delle quali “persa” per solamente nove voti) hanno rinvigorito il movimento contro la suddetta riforma. In queste ore sembriamo assistere ad una nuova fase della protesta: blocchi diffusi a raffinerie e strade, abbandono della forma corteo in favore di una strategia “mordi e fuggi”, occupazione di università etc. Perché il presidente Macron ha deciso di tirare dritto in questo progetto di riforma del sistema pensionistico pur sapendo che non potrà essere rieletto alla prossima turnata elettorale? Chi sono i “mandanti” di questo disegno di legge, e sopratutto della sua prima formulazione risalente al 2019?Il tentativo di ridisegnare il sistema pensionistico sembra toccare dei nervi scoperti della struttura economica francese e sta mettendo il paese faccia a faccia con una sfida immensa: ridefinire il ruolo del paese nella “demondializzazione frammentaria”. Con l’aiuto di un articolo uscito qualche giorno fa sul blog de “Il Lato Cattivo” e con il contributo telefonico di un compagno da Parigi, tracciamo un abbozzo di analisi partendo dalla genesi e dalle prospettive che il movimento contro le pensioni si sta dando.\r\n\r\n\r\n...\r\n\r\n\r\n\r\nIn chiusura la terza puntata della rubrica “Il Perno Originario”\r\n\r\n...\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/la-fine-della-fine-21-03.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n...\r\n\r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\n\r\n\r\nMichael Roberts - Sul fallimento della Silicon Valley Bank\r\n\r\n\r\n\r\nLa Francia al bivio? - Considerazioni inattuali sulla riforma delle pensioni","22 Marzo 2023","2023-03-22 19:13:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/1679493273079-200x110.png","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA #13 - L'Europa tra contagio finanziario e protesta sociale",1679505212,[],[],{"post_content":919,"post_title":923},{"matched_tokens":920,"snippet":921,"value":922},[70],"ad una nuova fase della \u003Cmark>protesta\u003C/mark>: blocchi diffusi a raffinerie e","Venerdì 10 Marzo. 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Insieme a un compagno cerchiamo di riprendere alcuni aspetti di questa inchiesta, dai fatti portati a processo alle stretegie della DDA di Cagliari.\r\n\r\nArrivando a parlare dello strumento della “sorveglianza speciale”, ci arriva in diretta un contributo sulle recenti applicazioni di questa misura contro due compagne e un compagno a Genova.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/BCUPCB_Lince.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPATTO AUKUS E LA COMPETIZIONE PER IL PRIMATO BELLICO SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE\r\n\r\nInsieme a Fabrizia Candido dell’osservatorio China Files andiamo ad approfondire alcuni risvolti, spesso sottovalutati, del recente patto siglato tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti in chiave “anti-cinese”.\r\nLa competizione per l'approvvigionamento di semiconduttori, il primato sull'Intelligenza Artificiale in ambito bellico, la cyberwar: quali ricadute possono avere nella nostra quotidianità?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/BCUPCB_AUKUS_AI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTORINO: PROTESTA ALL’ASL CONTRO LA LETALITA’ DELLA SANITA’ IN CARCERE\r\n\r\nLunedì mattina, mentre andavamo in onda, un gruppo di familiari e solidali si è recato all’ASL centrale per protestare contro l’abbandono sanitario ai cui è condannata la popolazione detenuta e che ha recentemente ridotto in fin di vita Omar. Sentiamo la voce di una donna presente alla protesta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/BCUPCB_ToASL-Omar.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nPAROLE CHIAVE: intelligenza artificiale, Aukus, sorveglianza, operazione Lince, repressione, Vallette, Omar","22 Settembre 2021","2021-09-22 14:53:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/bcupcb_aukus-200x110.jpeg","PATTO AUKUS E CYBERWAR - Op. 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Insieme a un compagno cerchiamo di riprendere alcuni aspetti di questa inchiesta, dai fatti portati a processo alle stretegie della DDA di Cagliari.\r\n\r\nArrivando a parlare dello strumento della “sorveglianza speciale”, ci arriva in diretta un contributo sulle recenti applicazioni di questa misura contro due compagne e un compagno a Genova.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/BCUPCB_Lince.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPATTO AUKUS E LA COMPETIZIONE PER IL PRIMATO BELLICO SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE\r\n\r\nInsieme a Fabrizia Candido dell’osservatorio China Files andiamo ad approfondire alcuni risvolti, spesso sottovalutati, del recente patto siglato tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti in chiave “anti-cinese”.\r\nLa competizione per l'approvvigionamento di semiconduttori, il primato sull'Intelligenza Artificiale in ambito bellico, la cyberwar: quali ricadute possono avere nella nostra quotidianità?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/BCUPCB_AUKUS_AI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTORINO: \u003Cmark>PROTESTA\u003C/mark> ALL’ASL CONTRO LA LETALITA’ DELLA SANITA’ IN CARCERE\r\n\r\nLunedì mattina, mentre andavamo in onda, un gruppo di familiari e solidali si è recato all’ASL centrale per \u003Cmark>protesta\u003C/mark>re contro l’abbandono sanitario ai cui è condannata la popolazione detenuta e che ha recentemente ridotto in fin di vita Omar. 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il popolo è sceso in piazza nella Cuenca per i diritti dei contadini, ma allo stesso modo a Quito gli studenti si sono mobilitati, come gli autotrasportatori per la sospensione dell’articolo 126: cioè la cancellazione del sussidio sul diesel in vigore da decenni, ma sotto le ceneri ribolliva il fuoco della ribellione… Ci siamo poi mossi verso il Sudovest asiatico, rimescolato dall’aggressione sionista intenta a sfruttare l’occasione di creare Eretz Israel, ridimensionando con la forza impunita le potenze regionali; ma Erdoğan pare sia apprezzato e investito da Trump come Vicerè del Middle East. Di questa situazione ingarbugliata abbiamo parlato prima con Antonella De Biasi a partire dalla condizione del popolo curdo e armeno; e successivamente ci è sembrato utile approfondire con Murat Cinar la situazione interna, di crisi economica e repressione di ogni opposizione, e il peso della strategia geopolitica di Ankara. Da ultimo uno sguardo alla Cina con Sabrina Moles dopo l’evento estivo dello Sco e la successiva esibizione muscolare a Pechino, ma anche il multilateralismo teorizzato da Xi e le dichiarazioni ambientaliste contrapposte a quelle del rivale americano nella stessa sede newyorkese del Palazzo di Vetro. \n\n\n\nNecropolitica e narcostato ecuadoriano\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-en-paro-contra-noboa-y-fmi--67915787\n\n\n\n\nAbbiamo parlato della situazione in Ecuador con Eduardo Meneses ricercatore politico, attivista, reporter alternativo .\n\n\n\nNegli ultimi giorni l’Ecuador è scosso da un’ondata di proteste esplose dopo la decisione del presidente Daniel Noboa di abolire il sussidio sul diesel, in vigore dal 1974. La misura, che ha fatto impennare il prezzo del carburante da 1,80 a 2,80 dollari al gallone, ha innescato il conflitto sociale con manifestazioni che attraversano il Paese, dalle grandi città alle province rurali. Contadini, trasportatori, pescatori, studenti e comunità indigene denunciano un provvedimento che incide pesantemente sul costo della vita e lo considerano l’ennesima espressione di un modello neoliberista responsabile di profonde disuguaglianze. A guidare la risposta è la CONAIE, la storica Confederazione delle Nazionalità Indigene, che ha proclamato uno sciopero nazionale a oltranza.Il tema dei sussidi per il diesel è una problema storico ogni volta che si è tentato di cancellare i sussidi sul diesel c’è stata una risposta popolare .Non è una protesta isolata ma storica ci sono state proteste popolari ne 2019 e nel 2022 ,l’economia del paese è dollarizzata e non sostenibile ,al governo è costato trovare le risorse per pagare gli stipendi pubblici ,per questo sta ricorrendo al FMI che impone tagli ai sussidi e allo stato sociale. 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Ma attualmente al-Jolani – come si faceva chiamare il tagliagole ora chiamato al-Shara, quando Antonella nel 2022 ne aveva tracciato la figura nel suo libro Astana e i 7 mari – è il padrone di quella che era buona parte della nazione governata fino a un anno fa dalla famiglia Assad, e probabilmente in questi giorni la volubilità di Trump sembra attribuire a Erdoğan il protettorato su una Siria governata da una sua creatura, in virtù delle promesse di stabilità profuse dal presidente turco, un’investitura conferita nonostante le milizie di modello ottomano: predoni che imperversano lungo le coste del Mediterraneo orientale. \n\n\n\nSpaesamento e impotenza armena: revisionismo entitàPoi si è affrontata la diversa strategia dei curdi siriani rispetto all’apertura di Ocalan, che ha invitato il Pkk a deporre le armi, come altra situazione è ancora quella dei curdi iraniani. Ma la problematicità insita nell’egemonia turca su quell’area travolge anche e maggiormente la comunità armena alla mercé dei fratelli azeri dei turchi; e furono le prime vittime di un genocidio del Secolo breve. Ora gli armeni hanno ancor meno alleati e sostenitori del solito, visto che il gas di Baku fa gola a tutti; e gli viene sottratta pezzo per pezzo identità, terra, riferimenti culturali. Oltre alla diaspora. La speranza di accoglienza europea è a metà con l’alleanza con i russi, disattesa da Putin, ma ancora valida. E Pashinyan non ha alcuna idea o autorevolezza per rappresentare gli armeni. \n\n\n\nRelazioni tra Israele e TurchiaUn’ipotesi di Al-Jazeera vede la Turchia nel mirino israeliano per assicurare l’impunità di Netanyahu che si fonda sul costante stato di guerra, ma anche perché è l’ultima potenza regionale non ancora ridimensionata dall’aggressività sionista. Peraltro la rivalità risale a decenni fa e in questo periodo di Global Sudum Flottilla si ricorda la Mavi Marmara assaltata dai pirati del Mossad uccidendo 10 persone a bordo, mentre cercava di forzare il blocco navale di Gaza. Fino a che punto può essere credibile una guerra scatenata da Israele contro la Turchia? Secondo Antonella De Biasi è difficile che possa avvenire, non solo perché Erdoğan è più abile di Netanyahu (al rientro da Tianjin ha chiesto a Trump gli F-35, dimenticando i sistemi antiaerei comprati da Mosca), ma perché gli affari anche di ordigni militari non si sono mai interrotti, inoltre a livello regionale l’alleanza con Al-Thani dovrebbe mettere al riparo la Turchia da attacchi sconsiderati e senza pretesti validi… certo, con il terrore di Netanyahu non si può mai sapere. \n\n\n\nCosa rimane del sistema di Astana?Facile interpretare la presenza a Tianjin dei leader che erano soliti incontrarsi sotto l’ombrello di Astana come confluenza di interessi, meno semplice capire fino a che punto ciascuno di loro e gli altri protagonisti del Shangai cooperation organization siano posizionati in più o meno consolidate alleanze. 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Ma anche a livello internazionale la diplomazia turca è agevolata dalla sua collocazione ambigua, dai suoi affari agevolati dagli errori europei, dal suo mantenersi all’interno della Nato ma sempre partecipe di ogni centro di potere: uditore della centralità multilaterale di Tianjin con il Sud del mondo e contemporaneamente presente alla riunione con paesi arabi sul piano di pace per Gaza alla corte di Trump, che vede in Erdoğan un potenziale risolutore a cui delegare la questione ucraina, perché «unico leader apprezzato da Zelensky e da Putin»; mentre il fantasma degli Accordi di Astana potrebbe sembrare confluire nello Sco, dove c’erano tutt’e tre i protagonisti, in realtà Murat ritiene chiuso il percorso degli Astana Files, perché la Turchia non fa effettivamente parte di Shangai Files. Piuttosto va approfondito il discorso di Astana sulla Siria e lo stallo attuale di tutte le potenze che ne controllavano il territorio prima della dirompente dissoluzione dello stato di Assad: alcune del tutto esautorate, come Iran e Russia, e altre che si contrappongono: Turchia, Qatar e Israele… e probabilmente per gli americani è più accettabile che sia controllato da Erdoğan. Ma questo non significa che la repubblica turca sia contraria a Tel Aviv: infatti Murat ci spiega come ci siano manifestazioni propal che vengono pesantemente caricate dalla polizia indette da forze conservatrici della destra islamista, perché gli interessi dell’industria bellica sono tutti a favore di Israele e gli affari vedono la famiglia del presidente tra i beneficiari degli scambi e dell’uso di armi a Gaza; anche il Chp organizza proteste","29 Settembre 2025","Abbiamo sentito Eduardo Meneses, dopo i primi giorni di paro nacional in Ecuador che ci ha indicato priorità, lotte, situazioni diverse nel paese in lotta contro le ricette neoliberiste di Daniel Noboa e prima che gli scontri producessero i primi morti; il popolo è sceso in piazza nella Cuenca per i diritti dei contadini, ma […]","2025-09-29 14:27:35","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 25/09/2025 – ECUADOR IN PIAZZA CONTRO NOBOA E IL TRUMPISMO IN SALSA LATINA; SUDOVEST ASIATICO IN SUBBUGLIO, RIPERCUSSIONI DELLE GUERRE SIONISTE; CINA DOPO SHANGAI COOPERATION ORGANIZATION E XI ALL’ONU CON LA CASACCA AMBIENTALISTA",1759108934,[1011,1012,1013,1014,1015,1016,1017,1018,1019,1020,1021,1022,1023,1024,1025,1026,1027,1028,1029,1030],"https://radioblackout.org/tag/armenia/","https://radioblackout.org/tag/azerbaijan/","https://radioblackout.org/tag/chp/","https://radioblackout.org/tag/conaie/","https://radioblackout.org/tag/cuenca/","https://radioblackout.org/tag/curdi/","https://radioblackout.org/tag/erdogan/","https://radioblackout.org/tag/israele/","https://radioblackout.org/tag/nato/","https://radioblackout.org/tag/netanyahu/","https://radioblackout.org/tag/noboa/","https://radioblackout.org/tag/ocalan/","https://radioblackout.org/tag/pkk/","https://radioblackout.org/tag/proteste/","https://radioblackout.org/tag/qatar/","https://radioblackout.org/tag/quito/","https://radioblackout.org/tag/sco/","https://radioblackout.org/tag/siria/","https://radioblackout.org/tag/trump/","https://radioblackout.org/tag/turchia/",[1032,1033,1034,1035,1036,1037,1038,1039,1040,1041,1042,1043,1044,21,1045,1046,1047,1048,1049,26],"armenia","azerbaijan","chp","Conaie","cuenca","curdi","Erdogan","Israele","nato","netanyahu","noboa","Ocalan","pkk","qatar","quito","Sco","Siria","Trump",{"post_content":1051},{"matched_tokens":1052,"snippet":1053,"value":1054},[70],"risposta popolare .Non è una \u003Cmark>protesta\u003C/mark> isolata ma storica ci sono","Abbiamo sentito Eduardo Meneses, dopo i primi giorni di paro nacional in Ecuador che ci ha indicato priorità, lotte, situazioni diverse nel paese in lotta contro le ricette neoliberiste di Daniel Noboa e prima che gli scontri producessero i primi morti; il popolo è sceso in piazza nella Cuenca per i diritti dei contadini, ma allo stesso modo a Quito gli studenti si sono mobilitati, come gli autotrasportatori per la sospensione dell’articolo 126: cioè la cancellazione del sussidio sul diesel in vigore da decenni, ma sotto le ceneri ribolliva il fuoco della ribellione… Ci siamo poi mossi verso il Sudovest asiatico, rimescolato dall’aggressione sionista intenta a sfruttare l’occasione di creare Eretz Israel, ridimensionando con la forza impunita le potenze regionali; ma Erdoğan pare sia apprezzato e investito da Trump come Vicerè del Middle East. 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Secondo Antonella De Biasi è difficile che possa avvenire, non solo perché Erdoğan è più abile di Netanyahu (al rientro da Tianjin ha chiesto a Trump gli F-35, dimenticando i sistemi antiaerei comprati da Mosca), ma perché gli affari anche di ordigni militari non si sono mai interrotti, inoltre a livello regionale l’alleanza con Al-Thani dovrebbe mettere al riparo la Turchia da attacchi sconsiderati e senza pretesti validi… certo, con il terrore di Netanyahu non si può mai sapere. \n\n\n\nCosa rimane del sistema di Astana?Facile interpretare la presenza a Tianjin dei leader che erano soliti incontrarsi sotto l’ombrello di Astana come confluenza di interessi, meno semplice capire fino a che punto ciascuno di loro e gli altri protagonisti del Shangai cooperation organization siano posizionati in più o meno consolidate alleanze. Sentiamo Antonella De Biasi e sugli stessi argomenti poi anche Murat Cinar in questo spreaker che abbiamo registrato subito dopo aver sentito Antonella: Trump incontra Erdoğan.\n\n\n\n\n\n\n\nL’Internazionale nera passa anche da Ankara\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-incontra-erdogan-lui-ha-bisogno-di-cose-io-di-altre-ci-mettiamo-d-accordo--67923007\n\n\n\n\nPiù la situazione risulta nebulosa, intricata e sul bordo del precipizio bellico e maggiore è il potere in mano a Erdoğan\n\n\n\nLo scollamento giovanile (da Gezi Park), la censura (Murat Cinar ci ha proposto l’ultima in ordine di tempo delle proibizioni musicali in Turchia), l’asservimento e la concentrazione dei poteri (gli interventi della magistratura a ingabbiare l’opposizione con pretesti), le centrali mediatiche ridotte a megafono del potere… tutti aspetti che caratterizzano il ventennio del Sultano al potere, ma se si guarda bene all’involuzione del paesaggio globale, si nota che la cancellazione dello Stato di diritto non è una prerogativa turca, ma riduce Ankara a una delle tappe dell’Internazionale nera che parte da Washington, passa per Roma, Tel Aviv, Budapest…L’economia in crisi, tranne la produzione bellica in mano alla famiglia che per il resto saccheggia la finanza statale da 20 anni a questa parte e ora la condiscendenza alle richieste di Trump dissangueranno ulteriormente il bilancio, già falcidiato dal 90% di inflazione, con svalutazione della Lira dal 2008 in poi e con una disoccupazione altissima. Ma anche a livello internazionale la diplomazia turca è agevolata dalla sua collocazione ambigua, dai suoi affari agevolati dagli errori europei, dal suo mantenersi all’interno della Nato ma sempre partecipe di ogni centro di potere: uditore della centralità multilaterale di Tianjin con il Sud del mondo e contemporaneamente presente alla riunione con paesi arabi sul piano di pace per Gaza alla corte di Trump, che vede in Erdoğan un potenziale risolutore a cui delegare la questione ucraina, perché «unico leader apprezzato da Zelensky e da Putin»; mentre il fantasma degli Accordi di Astana potrebbe sembrare confluire nello Sco, dove c’erano tutt’e tre i protagonisti, in realtà Murat ritiene chiuso il percorso degli Astana Files, perché la Turchia non fa effettivamente parte di Shangai Files. Piuttosto va approfondito il discorso di Astana sulla Siria e lo stallo attuale di tutte le potenze che ne controllavano il territorio prima della dirompente dissoluzione dello stato di Assad: alcune del tutto esautorate, come Iran e Russia, e altre che si contrappongono: Turchia, Qatar e Israele… e probabilmente per gli americani è più accettabile che sia controllato da Erdoğan. Ma questo non significa che la repubblica turca sia contraria a Tel Aviv: infatti Murat ci spiega come ci siano manifestazioni propal che vengono pesantemente caricate dalla polizia indette da forze conservatrici della destra islamista, perché gli interessi dell’industria bellica sono tutti a favore di Israele e gli affari vedono la famiglia del presidente tra i beneficiari degli scambi e dell’uso di armi a Gaza; anche il Chp organizza proteste",[1056],{"field":130,"matched_tokens":1057,"snippet":1053,"value":1054},[70],{"best_field_score":134,"best_field_weight":299,"fields_matched":91,"num_tokens_dropped":51,"score":1059,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":51},"578730123365187697",6637,{"collection_name":355,"first_q":70,"per_page":281,"q":70},["Reactive",1063],{},["Set"],["ShallowReactive",1066],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fdm5UIiBcsMuwGeYk6EqoZ_L9pw9S2gScKQoW6nA0Ka8":-1},true,"/search?query=protesta"]