","LA RETORICA DELL’EMERGENZA PSICHIATRICA PER IL CONTROLLO SOCIALE","post",1682968174,[63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/atsm/","http://radioblackout.org/tag/emergenza-psichiatrica/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria-e-controllo-sociale/","http://radioblackout.org/tag/rems/","http://radioblackout.org/tag/tso/",[15,26,36,23,18,70],"TSO",{"post_content":72,"post_title":80,"tags":85},{"matched_tokens":73,"snippet":78,"value":79},[74,75,76,77],"controllo","sociale","e","psichiatria","più subdola compenetrazione quotidiana del \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> della \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark>, una pseudoscienza nata dalla separazione","Non \u003Cmark>è\u003C/mark> un caso se di \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> si parla sempre più spesso. Dagli abusi di psicofarmaci in carcere nei cpr[1][2] alle retoriche neomanicomiali che accompagnano la triste conta degli operatori \u003Cmark>e\u003C/mark> delle operatrici (più spesso) uccise dai pazienti, come \u003Cmark>è\u003C/mark> successo a Pisa lo scorso 24 Aprile. Una conta ben lontana, comunque, dall’eguagliare le morti di \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> nelle carceri, nei reparti ospedalieri, nelle comunità, per strada durante un TSO, per gli effetti collaterali a lungo termine dei farmaci. Eppure, di emergenza psichiatrica si parla sempre solo per dire che ci sono un sacco di matti pericolosi in giro \u003Cmark>e\u003C/mark> non per ricordare che la \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> può uccidere; \u003Cmark>e\u003C/mark> neanche questo \u003Cmark>è\u003C/mark> un caso. Non lo \u003Cmark>è\u003C/mark> perché la \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> \u003Cmark>è\u003C/mark> sempre stata, in maniera più o meno attiva a seconda dei periodi storici, schierata in una guerra alla povertà, alla disobbedienza \u003Cmark>e\u003C/mark> a tutto ciò che \u003Cmark>è\u003C/mark> altro \u003Cmark>e\u003C/mark> che eccede la norma. Senza citare i casi di oppositori politici finiti in manicomio, pratica diffusa in tanti paesi del mondo ancora ad oggi, basti pensare che durante il fascismo una donna poteva finire in manicomio perché “libertina, indocile, irosa, smorfiosa o madre snaturata”, oppure che nell’america schiavista la “drapetomania” diagnosticava il desiderio di scappare dallepiantagioni degli schiavi. Casi storici estremi che tradiscono la più subdola compenetrazione quotidiana del \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> della \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark>, una pseudoscienza nata dalla separazione tutta occidentale tra ragione \u003Cmark>e\u003C/mark> sragione. Ci sono stati, certo, dei brevi periodi in cui i movimenti sociali sono riusciti ad impadronirsi di un’autonomia nella progettazione della cura delle sofferenze sociali distanziandosi dal paradigma biomedico per dare vita ad un’antropologia pratica o ad una sorta di ecologia umana, che ribaltando il meccanismo di delega medico-paziente restituisse la responsabilità della cura alla comunità \u003Cmark>e\u003C/mark> al territorio. Il movimento di deistituzionalizzazione in italia \u003Cmark>è\u003C/mark> un esito di queste tensioni, ed \u003Cmark>è\u003C/mark> importante riconoscerlo altrimenti succede di leggere che i manicomi sono stati chiusi “grazie allo sviluppo della psicofarmacologia che permetteva di curare i pazienti a casa”[3]. No, non \u003Cmark>è\u003C/mark> andata così, la chiusura dei manicomi \u003Cmark>è\u003C/mark> il frutto di una lotta con tanti morti dentro ai manicomi \u003Cmark>e\u003C/mark> con qualche psichiatra (specie quelli a cui piaceva legare le persone ai termosifoni) gambizzato. \u003Cmark>E\u003C/mark> sono stati altri psichiatri a tematizzare la lotta di classe nel loro lavoro, ribadendo che se la guerra che avviene ogni giorno in \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> viene invisibilizzata, se non si esercita con consapevolezza politica, ogni atto di cura \u003Cmark>e\u003C/mark> contenzione diventa un atto di guerra contro una classe marginalizzata.\r\n\r\nQuando questa consapevolezza politica si perde, i discorsi \u003Cmark>e\u003C/mark> le pratiche della \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> diventano sempre più vicini \u003Cmark>e\u003C/mark> simili a strumenti \u003Cmark>e\u003C/mark> istituzioni più esplicitamente punitivi \u003Cmark>e\u003C/mark> repressivi. La “cura” si mischia con la galera. I reparti, le residenze private \u003Cmark>e\u003C/mark> le comunità diventano più simili a carceri, \u003Cmark>e\u003C/mark> le carceri vengono inondate di farmaci. Quest’ultime si riversano negli ospedali pieni di detenuti ricoverati, che si aggiungono a chi viene internato perché in famiglia o in quartiere da fastidio. Gli psichiatri diventano così dispensatori di farmaci preoccupati della mera gestione dei sintomi \u003Cmark>e\u003C/mark> responsabili della custodia dei loro pazienti. I percorsi esistenziali che si incontrano nelle galere \u003Cmark>e\u003C/mark> in \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> sono gli stessi, in una traspirazione di destini facilitata dalle porte scorrevoli che separano il sistema penale da quello psichiatrico. Questo lo si intuisce per esempio da un dato su tutti: in tutti i paesi industrializzati il numero di persone con problematiche psichiatriche in carcere aumenta vertiginosamente mentre si riduce quello delle persone prese in carico dai servizi territoriali. La \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> \u003Cmark>è\u003C/mark> tornata oggi ad essere uno strumento di marginalizzazione, in senso diametralmente opposto alla riforma ispirata da Basaglia che non \u003Cmark>è\u003C/mark> mai stata implementata se non in qualche sparuta provincia. I manicomi fioriscono sotto mutate spoglie. Nel 78 c’erano 90.000 persone internate \u003Cmark>e\u003C/mark> ne contiamo quasi 70.000 oggi tra SPDC comunità, case di cura eccetera, senza contare l’enorme mole di miseria umana psichiatrizzata in carcere. (Questo dovrebbe fungere da monito a tutti coloro che pensano che lo stato possa riformare la \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark>).\r\n\r\nPerché oggi si torna a parlare di riforma della \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> si mette in dubbio la chiusura dei manicomi? Tramite la presunta “emergenza \u003Cmark>psichiatria”\u003C/mark> diverse parti sociali (governo, associazioni di categoria, direttori sanitari) convergono nel chiedere in breve: più posti nelle REMS, sezioni di carcere speciali per imputabili in aggiunta alla rete di ATSM (Articolazioni di Tutela della Salute Mentale), TSO più snelli. Qualcuno si avventura a chiedere, cogliendo l’occasione, più operatori nei servizi territoriali. Ma non sembra essere questo l’aspetto che interessa ad un governo che assume solo polizia. Il punto \u003Cmark>è\u003C/mark> avere più posti letto per i folli rei \u003Cmark>e\u003C/mark> per i rei folli. Come se un letto potesse curare qualcuno.\r\n\r\nL’utilizzo per fini repressivi dell’emergenza \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> non \u003Cmark>è\u003C/mark> nuovo. Già Salvini nel 2018 dichiarava che era in atto una “esplosione di aggressioni” da parte di “pazienti psichiatrici” \u003Cmark>e\u003C/mark> che da quando i manicomi sono stati chiusi c’è stato un «abbandono dei malati lasciati in carico alle famiglie». Questo genere di retorica neomanicomiale o panpenalista \u003Cmark>è\u003C/mark> interessata all’utilizzo della \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> nel governo della popolazione tramite la marginalizzazione di alcuni suoi componenti. Le carceri sono sempre state un avamposto di questa sperimentazione, come \u003Cmark>è\u003C/mark> già stato scritto \u003Cmark>e\u003C/mark> detto[4][5] \u003Cmark>e\u003C/mark> infatti i primi a parlare di emergenza psichiatrica sono stati i sindacati di polizia, le prefetture \u003Cmark>e\u003C/mark> il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria).\r\n\r\nIn secondo luogo, più contenzione \u003Cmark>è\u003C/mark> meno cura \u003Cmark>è\u003C/mark> la ricetta perfetta per ingrassare il privato. La spesa pubblica \u003Cmark>e\u003C/mark> privata nell’ambito della salute mentale viene assorbita soprattutto dalla residenzialità. I soldi girano intorno ai ricoveri, nei posti letto in case di cura lontane dalla comunità, \u003Cmark>e\u003C/mark> nei farmaci, che all’isolamento fisico aggiungono la sedazione farmacologica. Si ripropone in questo modo lo stesso circolo vizioso che porta all’esplosione dei profitti privati nell’ambito sanitario \u003Cmark>e\u003C/mark> assistenziale. Più la follia viene contenuta \u003Cmark>e\u003C/mark> più la gente sta male, \u003Cmark>e\u003C/mark> più la gente sta male più bisogno c’è di contenzione \u003Cmark>e\u003C/mark> custodia, contenzione materiale ad ingrassare i portafogli di investimenti delle multinazionali della sanità privata, della infinità di cooperative del terzo settore in buona \u003Cmark>e\u003C/mark> cattiva fede che gestiscono comunità ormai diventate colonie penali, \u003Cmark>e\u003C/mark> non ultima dell’industria dei farmaci. Le visite degli informatori delle case farmaceutiche sono quotidiane in gran parte dei reparti psichiatrici. Farmaci long-acting sempre più sganciati dalla relazione terapeutica, con un rischio di cronicizzazione altissimo che spesso finiscono per ricacciare ancora più a fondo le persone nella voragine esistenziale da cui provano a uscire: solitudine \u003Cmark>e\u003C/mark> miseria.\r\n\r\nPer ultima potremmo ipotizzare una terza ragione meno vincolata ad interessi materiali del diffondersi della preoccupazione per l’emergenza psichiatrica? Questa origina forse dalla contemporanea più generale tendenza ad “alienare” tutto ciò che esula dalla consueta \u003Cmark>e\u003C/mark> quieta amministrazione della vita \u003Cmark>sociale\u003C/mark>. Una malinconica pulsione a reprimere \u003Cmark>e\u003C/mark> mortificare ciò che \u003Cmark>è\u003C/mark> vivo, \u003Cmark>e\u003C/mark> in quanto vivo intrinsecamente rivolto al nuovo, anche oltre la cultura \u003Cmark>e\u003C/mark> le abitudini dominanti. Allora in un mondo in cui la sofferenza psichica diventa sempre più spesso strumento di espressione di una condizione politica, \u003Cmark>e\u003C/mark> insieme ricerca di un progetto di vita che scardini l’ordine esistente, ecco che ci si attrezza \u003Cmark>e\u003C/mark> reprimerla questa tensione, identificando, emergenza dopo emergenza, l’ennesimo nemico pubblico…Emergenza anarchici, emergenza orsi, emergenza matti. Nel mondo che diventa emergenza nessuno \u003Cmark>è\u003C/mark> salvo, le categorie dell’esclusione si avvicinano sempre di più.\r\n\r\n[1] https://altreconomia.it/rinchiusi-e-sedati-labuso-quotidiano-di-psicofarmaci-nei-cpr-italiani/\r\n\r\n[2] https://radioblackout.org/2023/01/chimica-e-rivolta-al-casal-del-marmo-di-roma/\r\n\r\n[3] https://www.quotidiano.net/cronaca/legge-basaglia-psichiatri-omicidio-barbara-capovani-39ee9864\r\n\r\n[4] https://www.osservatoriorepressione.info/carcere-psichiatria-strumenti-controllo/\r\n\r\n[5] https://radioblackout.org/podcast/carceri-invisibili-del-20-09-22/",{"matched_tokens":81,"snippet":84,"value":84},[82,83],"CONTROLLO","SOCIALE","LA RETORICA DELL’EMERGENZA PSICHIATRICA PER IL \u003Cmark>CONTROLLO\u003C/mark> \u003Cmark>SOCIALE\u003C/mark>",[86,88,90,92,95,97],{"matched_tokens":87,"snippet":15},[],{"matched_tokens":89,"snippet":26},[],{"matched_tokens":91,"snippet":36},[],{"matched_tokens":93,"snippet":94},[77,76,74,75],"\u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>",{"matched_tokens":96,"snippet":18},[],{"matched_tokens":98,"snippet":70},[],[100,105,108],{"field":37,"indices":101,"matched_tokens":102,"snippets":104},[17],[103],[77,76,74,75],[94],{"field":106,"matched_tokens":107,"snippet":78,"value":79},"post_content",[74,75,76,77],{"field":109,"matched_tokens":110,"snippet":84,"value":84},"post_title",[82,83],2314894167593451500,{"best_field_score":113,"best_field_weight":114,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":49,"score":115,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":49},"4419510927616",13,"2314894167593451627",{"document":117,"highlight":149,"highlights":173,"text_match":111,"text_match_info":181},{"cat_link":118,"category":120,"comment_count":49,"id":122,"is_sticky":49,"permalink":123,"post_author":124,"post_content":125,"post_date":126,"post_excerpt":55,"post_id":122,"post_modified":127,"post_thumbnail":128,"post_thumbnail_html":129,"post_title":130,"post_type":60,"sort_by_date":131,"tag_links":132,"tags":141},[119],"http://radioblackout.org/category/informazione/",[121],"L'informazione di Blackout","72435","http://radioblackout.org/2021/12/s-confini-di-genere-violenza-psichiatrica-percorsi-di-liberta/","info","Domenica pomeriggio si è tenuto “l’incontro S-confini, dialoghi sul controllo medico-psichiatrico sui corpi trans e froci”, promosso dalle rete Free(k) Pride.\r\nUn’occasione per discutere della psichiatria come disciplina di controllo e repressione sociale. La psichiatria medicalizza i comportamenti fuori norma, toglie di mezzo chi non si adatta al ruolo sociale che viene ritenuto appropriato per le diverse categorie di individui, bambin* compres*.\r\nIn passato chi non si adattava alle regole sociali veniva gettato nei manicomi, enormi discariche per umani che, pur non commettendo reati, venivano considerati estranei, folli, inadatti, sbagliati incompleti. I manicomi erano città nelle città, nelle quali venivano imprigionati e torturati con elettroshock, bagni gelati e contenzione fisica uomini, donne e bambini.\r\nLa fine dei manicomi, chiusi formalmente nel 1978 con la legge 180, non è stata né la fine della manicomialità, né l’avvio di un diverso approccio alla salute mentale. La reclusione coatta si è ridotta, sparsa sul territorio, ma non è mai venuta meno. Le gabbie chimiche imposte alle persone considerate folli fanno il paio con i repartini in cui ancora oggi le persone vengono legate ai letti, imbottite di psicofarmaci, spesso sottoposte ad elettroshock. Alcune ci muoiono.\r\nLa psichiatria, che rende ir-responsabili per legge le persone, è stata usata in passato e ancora lo è per sottomettere le persone che non si adattano al ruolo sociale che, anche in base al sesso biologico, si vorrebbe adottassero.\r\nAncora oggi le persone trans vengono obbligate a riconoscersi malate di mente, affette da disforia, per poter accedere ai farmaci e alle operazioni chirurgiche utili alla loro affermazione di genere.\r\nSe la persona trans è anche una persona piccola questo percorso ad ostacoli diventa ancora più difficile, specie se l’ambiente familiare è ostile o comunque incapace di capire.\r\nFortunatamente non è sempre così: molt* bambin* hanno la possibilità di costruire il proprio percorso di vita con l’appoggio dei propri genitori, che li seguono anche nelle difficoltà che possono incontrare a scuola o in altre relazioni sociali.\r\nTra le persone intervenute all’assemblea di domenica c’era anche Cecilia di Genderlens, un’associazione di genitori di bambin* gender creative, di giovani persone trans e alleatu.\r\nCon Cecilia abbiamo provato a capirne di più.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/2021-12-14-genderlens-cecilia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","14 Dicembre 2021","2021-12-14 16:09:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-1536x1024.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","S-confini di genere, violenza psichiatrica, percorsi di libertà",1639498180,[133,134,135,136,137,66,138,139,140],"http://radioblackout.org/tag/gender-fluid/","http://radioblackout.org/tag/genderlens/","http://radioblackout.org/tag/manicomi/","http://radioblackout.org/tag/non-binarie/","http://radioblackout.org/tag/postmanicomialita/","http://radioblackout.org/tag/psicofarmaci/","http://radioblackout.org/tag/queer/","http://radioblackout.org/tag/transfemminismo/",[142,143,144,145,34,23,146,147,148],"gender fluid","genderlens","manicomi","non binarie","psicofarmaci","queer","transfemminismo",{"post_content":150,"tags":154},{"matched_tokens":151,"snippet":152,"value":153},[77,74,76,75,77],"della \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> come disciplina di \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> repressione \u003Cmark>sociale\u003C/mark>. 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NO alla psichiatria!” organizzato dal Collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni”, in concomitanza del quale il Barocchio Squat ha tenuto un banchetto informativo.\r\n\r\nIl convegno universitario in questione - promosso da Comitato StopOPG Piemonte, Antigone Piemonte, Comitato per la salute mentale Piemonte, Coordinamento Psicologi Psicoterapeuti Piemontesi, Cgil e FpCgil Piemonte, FpCgil Torino, Forum Salute Mentale, Forum Piemonte per il diritto alla salute dei detenuti, Psichiatria Democratica e Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Torino – ha infatti visto la partecipazione di differenti soggetti istituzionali e associativi chiamati a discutere in senso più o meno elogiativo gli effetti della Legge 81/2014, secondo la quale sarebbero dovuti essere chiusi i 6 OPG (Ospedali psichiatrici giudiziari), per essere sostituiti con le REMS (Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza). In realtà gli OPG sono tutt'ora aperti e molti degli attuali 97 reclusi al loro interno hanno effettuato ricorso per detenzione illegittima.\r\n\r\nCome ricorda il volantino distribuito in occasione del presidio contro-informativo, «In molti vedono nella legge n. 81/2014 un grande passo in avanti, poiché si è riconosciuto il diritto alla cura di individui segregati e torturati per anni ingiustificatamente. (…) [In realtà] come in passato non si è riusciti a superare la pratica dell'internamento, oggi non si è minimamente intaccato il concetto di pericolosità sociale, l'associazione lombrosiana tra reato e malattia secondo cui il “folle reo” infrange la legge non per propria libera scelta ma perché \"incapace di intendere e di volere\", perché la sua malattia agisce al posto del suo libero arbitrio, motivo per cui, come se fosse una macchina da aggiustare, la psichiatria si prodigherà non più per isolarlo e rinchiuderlo a vita, ma per \"curarlo\"».\r\n\r\nInoltre, analizzando il funzionamento delle REMS fin'ora aperte – 25 in totale – esse appaiono come analoghe strutture detentive, «in cui i dispositivi custodialistici prevalgono su quelli terapeutici-riabilitativi» e anche una volta fuori dalle REMS, i pazienti psichiatrici rimarranno oggetto di controllo e repressione attraverso i PTRI (Percorsi riabilitativi individuali).\r\n\r\nPer un'analisi critica rispetto alla legge 81/2014, all'apertura delle REMS, come nel caso di Grugliasco (TO) dove si vorrebbe sgomberare il barocchio squat, abbiamo parlato questa mattina con Raffaella del Collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni”, in diretta dal presidio fuori dall'Università:\r\n\r\nnorems","8 Aprile 2016","2016-04-11 12:23:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/2016-04-08_opg-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/2016-04-08_opg-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/2016-04-08_opg-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/2016-04-08_opg-768x511.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/2016-04-08_opg.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Torino, contro le REMS e la psichiatria",1460120941,[63,197,67,198],"http://radioblackout.org/tag/presidio/","http://radioblackout.org/tag/stopopg/",[15,200,18,28],"presidio",{"post_content":202,"post_title":206},{"matched_tokens":203,"snippet":204,"value":205},[74,76],"pazienti psichiatrici rimarranno oggetto di \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> repressione attraverso i PTRI (Percorsi","In netta contrapposizione rispetto al convegno “Chiudere gli opg per davvero”, organizzato oggi presso l'Università di Torino, all'interno del Campus Einaudi si \u003Cmark>è\u003C/mark> svolto un presidio per dire “NO ai manicomi! 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Nel 1891 viene ridenominato Manicomio Giudiziario, pur rimanendo sostanzialmente invariato. Nel 1975, con la Legge n. 354, il Manicomio Giudiziario viene ridenominato Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG), pur rimanendo sostanzialmente invariato come principale istituzione per l’esecuzione delle misure di sicurezza. In tutti questi anni, mentre l'OPG è rimasto cristallizzato nella sua forma fascista, con la legge 180/1978 gli Ospedali Psichiatrici vengono lentamente smantellati e sostituiti da una serie di istituzioni (ospedali, case famiglia, comunità, ecc.) ed il ricovero coatto viene regolamentato e ridefinito come Trattamento Sanitario Obbligatorio in reparto psichiatrico.\r\n\r\nAllo stesso modo le carceri vengono formalmente coinvolte in un processo di apertura, che paradossalmente conduce ad un allargamento della popolazione carceraria tramite un più ampio e capillare sistema di controllo esterno al carcere. Con la legge Gozzini le carceri si aprono alla società e si instaurano una serie di misure alternative all'internamento.\r\nNegli anni '70-'80 una rivoluzione culturale antisegregazionista si afferma sul piano legislativo, ma nella realtà rimangono inalterati il pregiudizio di pericolosità sociale del malato mentale e lo stigma del recluso.\r\nNella proposta di superamento degli OPG, le REMS (Residenze per l’Esecuzione Misure Sicurezza) accoglieranno i folli rei (coloro che hanno compiuto un reato in stato di incapacità di intendere e di volere per infermità mentale, sono stati prosciolti ma internati perché ritenuti socialmente pericolosi) condannati alla misura di sicurezza; mentre i rei folli(coloro che hanno compiuto un reato, sono stati condannati ad una pena detentiva e, successivamente, in carcere sono stati riconosciuti socialmente pericolosi per infermità mentale) rimarranno all’interno delle carceri, trasformate in novelli OPG.\r\nL'OPG viene quindi abolito, ma solo per creare all'interno del carcere strutture adeguate alla cura dei disturbi mentali, reparti psichiatrici interni all'istituto penitenziario, così da aumentare il ruolo della psichiatria in carcere senza modificare la situazione attuale.\r\nAttualmente in Italia gli OPG presenti sono sei e si trovano ad Aversa, Napoli, Barcellona Pozzo di Gotto, Montelupo Fiorentino, Reggio Emilia, Castiglione delle Stiviere. Ad oggi, in questi veri e propri manicomi criminali, ci sono rinchiuse circa 850 persone.\r\n\r\n\r\nEntrando nello specifico, il Decreto prevede l’eliminazione del cosiddetto ergastolo bianco, che consiste nell’indeterminatezza della durata dell’internamento.Nelle future REMS la durata della misura di sicurezza non potrà essere superiore a quella della pena carceraria corrispondente al medesimo reato compiuto: ci preoccupiamo, pertanto, del fatto che le persone che hanno già scontato in OPG tale pena non finiscano nelle REMS, ma vengano liberati subito e senza condizioni.Tuttavia la legge prevede, al momento della dimissione dagli OPG, percorsi e programmi terapeutico-riabilitativi individuali, predisposti dalle regioni attraverso i dipartimenti e i servizi di salute mentale delle proprie ASL.\r\n\r\nAlla fine di tale percorso, qualora venga riscontrata una persistente pericolosità sociale, è comunque prevista la continuazione delle esecuzione della misura di sicurezza nelle REMS.\r\n\r\nTradotto significa l’inizio di un processo di reinserimento sociale infinito, promesso ma mai raggiunto, legato indissolubilmente a pratiche e sentieri coercitivi, obbligatori, contenitivi.\r\n\r\nNoi crediamo, invece, nel bisogno e nella costituzione di reti sociali autogestite e di spazi sociali autonomi, in grado di garantire un sostegno materiale, una casa senza compromessi di invalidità, nonché un reddito e un lavoro non gestiti dai servizi socio-sanitari, bensì autonomamente dal soggetto.\r\n\r\nUna rete in grado di riesumare e coltivare quel legame unico, antispecialistico e non orientato a una cura protocollare che, in nome della scienza, non lascia spazio all’uomo.\r\nChiudere i manicomi criminali senza cambiare la legge che li sostiene vuol dire creare nuove strutture, forse più accoglienti, ma all’interno delle quali finirebbero sempre rinchiuse persone giudicate incapaci d’ intendere e volere.\r\nLa questione, insomma, non può essere risolta con un tratto di penna, non è sufficiente stabilire che quello che è stato non deve più essere, e pensare che il problema si risolva da sé. È vero che per troppo tempo gli Opg sono stati un territorio dimenticato in cui ogni dignità e diritto sono annullatati ma ci sono da più di un secolo e mezzo e la legge che gli regola è del 1904.\r\n\r\nQuesta nuova legge , però, non soddisfa l'idea di un superamento di un sistema aberrante e coercitivo, infatti permangono misure di contenzione svilenti per l'individuo e trattamenti farmacologici troppo debilitanti e depersonalizzanti per poter essere definiti positivi per la persona.\r\nUno concreto percorso di superamento delle istituzioni totali passa necessariamente da uno sviluppo di una cultura non segregazionista, largamente diffusa, capace di praticare principi di libertà di solidarietà e di valorizzazione delle differenze umane contrapposti ai metodi repressivi e omologanti della psichiatria.\r\n\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Diego.\r\nAscolta la diretta\r\n\r\ndiego\r\nPer info: antipsichiatriapisa@inventati.org","15 Dicembre 2014","2014-12-18 11:58:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/ospedale-psichiatrico-900x450-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/ospedale-psichiatrico-900x450-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/ospedale-psichiatrico-900x450-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/ospedale-psichiatrico-900x450-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/ospedale-psichiatrico-900x450.jpg 900w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Tra realtà psichiatrica e carceraria: chiudere tutti gli OPG",1418655092,[63,233,234,235,67,236],"http://radioblackout.org/tag/chiudere-gli-opg/","http://radioblackout.org/tag/ergastolo-bianco/","http://radioblackout.org/tag/opg/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[15,32,30,238,18,21],"opg",{"post_content":240,"post_title":245},{"matched_tokens":241,"snippet":243,"value":244},[75,242],"è","venga riscontrata una persistente pericolosità \u003Cmark>sociale\u003C/mark>, \u003Cmark>è\u003C/mark> comunque prevista la continuazione delle","Di seguito una parte del documento diffuso dalla Rete Antipsichiatrica:\r\n\r\nIl Manicomio Criminale come principale istituzione per l’esecuzione delle misure di sicurezza \u003Cmark>è\u003C/mark> stato introdotto nel 1876. 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In tutti questi anni, mentre l'OPG \u003Cmark>è\u003C/mark> rimasto cristallizzato nella sua forma fascista, con la legge 180/1978 gli Ospedali Psichiatrici vengono lentamente smantellati \u003Cmark>e\u003C/mark> sostituiti da una serie di istituzioni (ospedali, case famiglia, comunità, ecc.) ed il ricovero coatto viene regolamentato \u003Cmark>e\u003C/mark> ridefinito come Trattamento Sanitario Obbligatorio in reparto psichiatrico.\r\n\r\nAllo stesso modo le carceri vengono formalmente coinvolte in un processo di apertura, che paradossalmente conduce ad un allargamento della popolazione carceraria tramite un più ampio \u003Cmark>e\u003C/mark> capillare sistema di \u003Cmark>controllo\u003C/mark> esterno al carcere. 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Ad oggi, in questi veri \u003Cmark>e\u003C/mark> propri manicomi criminali, ci sono rinchiuse circa 850 persone.\r\n\r\n\r\nEntrando nello specifico, il Decreto prevede l’eliminazione del cosiddetto ergastolo bianco, che consiste nell’indeterminatezza della durata dell’internamento.Nelle future REMS la durata della misura di sicurezza non potrà essere superiore a quella della pena carceraria corrispondente al medesimo reato compiuto: ci preoccupiamo, pertanto, del fatto che le persone che hanno già scontato in OPG tale pena non finiscano nelle REMS, ma vengano liberati subito \u003Cmark>e\u003C/mark> senza condizioni.Tuttavia la legge prevede, al momento della dimissione dagli OPG, percorsi \u003Cmark>e\u003C/mark> programmi terapeutico-riabilitativi individuali, predisposti dalle regioni attraverso i dipartimenti \u003Cmark>e\u003C/mark> i servizi di salute mentale delle proprie ASL.\r\n\r\nAlla fine di tale percorso, qualora venga riscontrata una persistente pericolosità \u003Cmark>sociale\u003C/mark>, \u003Cmark>è\u003C/mark> comunque prevista la continuazione delle esecuzione della misura di sicurezza nelle REMS.\r\n\r\nTradotto significa l’inizio di un processo di reinserimento \u003Cmark>sociale\u003C/mark> infinito, promesso ma mai raggiunto, legato indissolubilmente a pratiche \u003Cmark>e\u003C/mark> sentieri coercitivi, obbligatori, contenitivi.\r\n\r\nNoi crediamo, invece, nel bisogno \u003Cmark>e\u003C/mark> nella costituzione di reti sociali autogestite \u003Cmark>e\u003C/mark> di spazi sociali autonomi, in grado di garantire un sostegno materiale, una casa senza compromessi di invalidità, nonché un reddito \u003Cmark>e\u003C/mark> un lavoro non gestiti dai servizi socio-sanitari, bensì autonomamente dal soggetto.\r\n\r\nUna rete in grado di riesumare \u003Cmark>e\u003C/mark> coltivare quel legame unico, antispecialistico \u003Cmark>e\u003C/mark> non orientato a una cura protocollare che, in nome della scienza, non lascia spazio all’uomo.\r\nChiudere i manicomi criminali senza cambiare la legge che li sostiene vuol dire creare nuove strutture, forse più accoglienti, ma all’interno delle quali finirebbero sempre rinchiuse persone giudicate incapaci d’ intendere \u003Cmark>e\u003C/mark> volere.\r\nLa questione, insomma, non può essere risolta con un tratto di penna, non \u003Cmark>è\u003C/mark> sufficiente stabilire che quello che \u003Cmark>è\u003C/mark> stato non deve più essere, \u003Cmark>e\u003C/mark> pensare che il problema si risolva da sé. \u003Cmark>È\u003C/mark> vero che per troppo tempo gli Opg sono stati un territorio dimenticato in cui ogni dignità \u003Cmark>e\u003C/mark> diritto sono annullatati ma ci sono da più di un secolo \u003Cmark>e\u003C/mark> mezzo \u003Cmark>e\u003C/mark> la legge che gli regola \u003Cmark>è\u003C/mark> del 1904.\r\n\r\nQuesta nuova legge , però, non soddisfa l'idea di un superamento di un sistema aberrante \u003Cmark>e\u003C/mark> coercitivo, infatti permangono misure di contenzione svilenti per l'individuo \u003Cmark>e\u003C/mark> trattamenti farmacologici troppo debilitanti \u003Cmark>e\u003C/mark> depersonalizzanti per poter essere definiti positivi per la persona.\r\nUno concreto percorso di superamento delle istituzioni totali passa necessariamente da uno sviluppo di una cultura non segregazionista, largamente diffusa, capace di praticare principi di libertà di solidarietà \u003Cmark>e\u003C/mark> di valorizzazione delle differenze umane contrapposti ai metodi repressivi \u003Cmark>e\u003C/mark> omologanti della \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark>.\r\n\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Diego.\r\nAscolta la diretta\r\n\r\ndiego\r\nPer info: antipsichiatriapisa@inventati.org",{"matched_tokens":246,"snippet":247,"value":247},[76],"Tra realtà psichiatrica \u003Cmark>e\u003C/mark> carceraria: chiudere tutti gli OPG",[249,251],{"field":106,"matched_tokens":250,"snippet":243,"value":244},[75,242],{"field":109,"matched_tokens":252,"snippet":247,"value":247},[76],{"best_field_score":216,"best_field_weight":217,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":49,"score":218,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":49},{"document":255,"highlight":269,"highlights":285,"text_match":294,"text_match_info":295},{"cat_link":256,"category":257,"comment_count":49,"id":258,"is_sticky":49,"permalink":259,"post_author":124,"post_content":260,"post_date":261,"post_excerpt":55,"post_id":258,"post_modified":262,"post_thumbnail":55,"post_thumbnail_html":55,"post_title":263,"post_type":60,"sort_by_date":264,"tag_links":265,"tags":268},[119],[121],"21867","http://radioblackout.org/2014/03/il-governo-delle-anime/"," Una storia agghiacciante dai meandri del controllo e del disciplinamento degli esseri umani. Per molti versi una storia emblematica in cui si miscelano molti degli ingredienti più disgustosi che compongono il controllo statale. Le strutture assitenziali che rivelano tutta la loro natura infingarda e repressiva; istituzioni arroganti e sorde, incapaci di fare il minimo passo indietro; pregiudizi beceri e razzismo istituzionale; interessi economici e l'ombra costante di Big Pharma. Tutto ciò naturalmente ben corroborato da una dose di ingiustizia sociale e povertà, che è poi il terreno quasi indispensabile su cui lo stato riversa la natura più sinistra. Manuel è un giovane di vent'anni che non ha mai fatto male a nessuno e che però lo stato ha decretato essere pericoloso. Psichiatrizzato fin da piccolo e strappato a più riprese daòll'affetto dei suoi, Manuel non si è mai arreso e ha continuato a scappare dalle comunità in cui lo confinavano. La sua famiglia gli è sempre staa vicino, fino a incatenarsi con lui per opporsi alle decisioni della magistratura.\r\n\r\nA febbraio, dopo un lungo calvario, proprio i famigliari si sono rivolti al collettivo antipsichiatrico pisano Antonin Artaud. Noi li abbiamo raggiunti telefonicamente per farci raccontare la storia di Manuel.\r\n\r\nPierluigi","11 Marzo 2014","2014-03-14 12:14:19","Il governo delle anime",1394573569,[63,266,267,236],"http://radioblackout.org/tag/controllo/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria/",[15,74,77,21],{"post_content":270,"tags":274},{"matched_tokens":271,"snippet":272,"value":273},[74,76],"storia agghiacciante dai meandri del \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> del disciplinamento degli esseri umani."," Una storia agghiacciante dai meandri del \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> del disciplinamento degli esseri umani. 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Un reato che dovrebbe interessare un fenomeno ben preciso - ovvero la somministrazione di violenza fisica o psicologica da parte di funzionari pubblici - e che invece assume un campo di intervento molto più aspecifico. Partendo da qualche aggiornamento sulla lotta contro il 41bis, cercheremo di analizzare gli sviluppi nel contrasto alla tortura in Italia, tra la volontà di cancellare questo reato da parte di chi strizza l’occhio ai torturatori e alcune contraddizioni nella sua applicazione, concludendo con una vicenda che emerge dal carcere di Bari.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BCUPCB_41bis-torture_psy-bari.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nPSICHIATRIA\r\n\r\nIl recente terribile femminicidio di Barbara Capovani, pischiatra uccisa a Pisa da un uomo con diagnosi psichiatrica, sta venendo utilizzato per mostrificare la critica anti-psichiatrica e sussurrare un ritorno al modello manicomiale.\r\n\r\nIl dibattito in corso si appiattisce su un approccio economico-securitario che estromette qualunque analisi dei fattori ambientali (sociali, culturali, economici, relazionali) che suscitano le sofferenze psichiche e il loro dilagare.\r\n\r\nUn altro volto dell’apparato socio-psichiatrico riguarda la sua dimensione estrattivista: persone con disabilità, persone con neurodiversità, persone anziane, vengono trasformate in bacini dai quali estrarre profitto. Questi processi producono frequentemente orrori all’interno dei quali si intersecano deumanizzazione, sfruttamento lavorativo, sindorme da burn-out, sorveglianza e repressione.\r\n\r\nCercheremo di osservare cosa venga ipervisibilizzato e cosa venga invece nascosto nel campo della relazione tra violenza e psichiatria, anche grazie a un contributo del Collettivo Antipischiatrico Antonin Artaud rispetto al processo che vede coinvolta la Fondazione Stella Maris nei maltrattamenti verso pazienti con disabilità cognitiva:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BCUPCB_stella-maris-pisa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nINTERVENTI DALLA PIAZZA TEMATICA CONTRO REPRESSIONE E 41BIS\r\n\r\nProponiamo la raccolta degli interventi realizzati nel corso della piazza tematica del 22 aprile 2023: un momento di confronto e controinformazione contro carcere, 41bis, sorveglianza, sfruttamento, repressione dei flussi migratori e guerra.\r\n\r\nIntroduzione a cura della Cassa Antirepressione delle Alpi Occidentali [inizio tagliato per problemi tecnici]:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_intro_cut.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento di Lorenzo D’Agostino su Antimafia e Guerra alle Persone Migranti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_antimafia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento su Guerra Interna e Guerra Esterna:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_GuerraInternaEsterna.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento sul 41bis a cura della Cassa Antirepressione delle Alpi Occidentali:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_cassantirep41bis.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento su generalizzazione della repressione, guerra, crisi e controllo sociale:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_guerra-tech.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDiretta dal Presidio sotto al carcere de L’Aquila:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_aquila.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento del Soccorso Rosso Internazionale:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_soccorso41bis.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento sulle tecnologie di sorveglianza in ambito lavorativo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_sorveglianza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento di un compagno dell’Assemblea Lotte Lavoro:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_lavoro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento dell’Assemblea contro il CPR di Torino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_CPR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nConclusione a cura della Cassa Antirepressione delle Alpi Occidentali:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_conclusione.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","12 Maggio 2023","2023-05-12 11:40:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/bcupcb_torture-psy-200x110.jpg","Tortura? - Seduzione manicomiale - Interventi dalla piazza","podcast",1683891636,[351,63,352],"http://radioblackout.org/tag/41-bis/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/",[354,15,355],"41 bis","sorveglianza",{"post_content":357},{"matched_tokens":358,"snippet":359,"value":360},[76,74,75],"generalizzazione della repressione, guerra, crisi \u003Cmark>e\u003C/mark> \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_guerra-tech.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDiretta dal","Estratti dalla puntata del 8 maggio 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nTORTURE IN ITALIA\r\n\r\nCome viene interpretato il reato di tortura in Italia? Un reato che dovrebbe interessare un fenomeno ben preciso - ovvero la somministrazione di violenza fisica o psicologica da parte di funzionari pubblici - \u003Cmark>e\u003C/mark> che invece assume un campo di intervento molto più aspecifico. 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Questi processi producono frequentemente orrori all’interno dei quali si intersecano deumanizzazione, sfruttamento lavorativo, sindorme da burn-out, sorveglianza \u003Cmark>e\u003C/mark> repressione.\r\n\r\nCercheremo di osservare cosa venga ipervisibilizzato \u003Cmark>e\u003C/mark> cosa venga invece nascosto nel campo della relazione tra violenza \u003Cmark>e\u003C/mark> \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark>, anche grazie a un contributo del Collettivo Antipischiatrico Antonin Artaud rispetto al processo che vede coinvolta la Fondazione Stella Maris nei maltrattamenti verso pazienti con disabilità cognitiva:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BCUPCB_stella-maris-pisa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nINTERVENTI DALLA PIAZZA TEMATICA CONTRO REPRESSIONE \u003Cmark>E\u003C/mark> 41BIS\r\n\r\nProponiamo la raccolta degli interventi realizzati nel corso della piazza tematica del 22 aprile 2023: un momento di confronto \u003Cmark>e\u003C/mark> controinformazione contro carcere, 41bis, sorveglianza, sfruttamento, repressione dei flussi migratori \u003Cmark>e\u003C/mark> guerra.\r\n\r\nIntroduzione a cura della Cassa Antirepressione delle Alpi Occidentali [inizio tagliato per problemi tecnici]:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_intro_cut.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento di Lorenzo D’Agostino su Antimafia \u003Cmark>e\u003C/mark> Guerra alle Persone Migranti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_antimafia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento su Guerra Interna \u003Cmark>e\u003C/mark> Guerra Esterna:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_GuerraInternaEsterna.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento sul 41bis a cura della Cassa Antirepressione delle Alpi Occidentali:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_cassantirep41bis.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento su generalizzazione della repressione, guerra, crisi \u003Cmark>e\u003C/mark> \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_guerra-tech.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDiretta dal Presidio sotto al carcere de L’Aquila:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_aquila.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento del Soccorso Rosso Internazionale:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_soccorso41bis.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento sulle tecnologie di sorveglianza in ambito lavorativo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_sorveglianza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento di un compagno dell’Assemblea Lotte Lavoro:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_lavoro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIntervento dell’Assemblea contro il CPR di Torino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_CPR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nConclusione a cura della Cassa Antirepressione delle Alpi Occidentali:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/PT41bis_conclusione.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[362],{"field":106,"matched_tokens":363,"snippet":359,"value":360},[76,74,75],2312642367913459700,{"best_field_score":366,"best_field_weight":217,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":49,"score":367,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":49},"3319999365120","2312642367913459825",{"document":369,"highlight":392,"highlights":414,"text_match":425,"text_match_info":426},{"comment_count":49,"id":370,"is_sticky":49,"permalink":371,"podcastfilter":372,"post_author":373,"post_content":374,"post_date":375,"post_excerpt":55,"post_id":370,"post_modified":376,"post_thumbnail":377,"post_title":378,"post_type":348,"sort_by_date":379,"tag_links":380,"tags":386},"40022","http://radioblackout.org/podcast/psichiatria-e-scienze-convergenti-nuove-forme-di-controllo/",[306],"liberationfront","Psichiatria e biotecnologie, genetica e teorie lombrosiane, nocività e industria del farmaco, qual è la connessione che lega assieme queste forme di controllo e repressione sociale? 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Funzione riproduttiva e \"istinto materno\", costruzione dei ruoli e dei generi, maternità e infanticidio, costruzione mediatica del mostro, il ruolo del mostro come autoassoluzione sociale...questi alcuni dei temi che abbiamo trattato.\r\nNaturalmente, la storia di Ragusa come le altre che offre la cronaca, non ci interessa per trattarla in sè, come caso ( giudiziario, psichiatrico, giornalistico), ma per l'analisi dei discorsi che essa solleva, come fatti culturali.\r\nQuale idea della maternità (e del femminile) sta alla base dei discorsi di media, magistrati, psicologi e psichiatri, del discorso della medicina e del discorso penale e del senso comune? Quale idea di donna e di madre è costruita culturalmente e socialmente? Come, quando, perchè e a cosa servono i \"mostri\"?\r\nL'idea di maternità e più in generale il genere è da sempre culturalmente e socialmente costruito in modo funzionale al sistema produttivo vigente. Ogni società da sempre costruisce i suoi uomini e le sue donne. La filosofa Elizabeth Badinter, (\"L'amour en plus\", 1981) storicizza ciò che viene chiamato istinto di maternità e mostra quanto questo sia una costruzione sociale che è cambiata nel tempo così come il ruolo e la funzione delle donne.\r\nFin dall'antica Grecia...\r\nla donna patisce, in Occidente, una subalternità fortissima: è l'esclusa insieme al barbaro e allo schiavo (la storia di Medea è paradigmatica), confinata nella propria funzione riproduttiva. Funzione che - in quasi tutte le società (anche quelle non statuali e non capitaliste o precapitaliste) è motivo di esclusione ed emarginazione. Anche la costruzione di identità di genere non solo differenti ma impari e squilibrate dal punto di vista del potere, si nota ampiamente nel discorso che i Greci, attraverso il mito e la tragedia, facevano intorno alle madri/ padri infanticidi. La costruzione del discorso sulle madri infanticide si incrive entro un contesto di forte subalternità della donna che la filosofia e la scienza dell'epoca supportano e giustificano, sistematizzano.\r\nNei miti greci...\r\nle donne che uccidono i propri figli, sono punite per l'inottemperanza al culto, al volere divino, in particolare si sottraggono al culto dionisiaco che era destinato ad orientare culturalmente il disordine. Rappresentano dunque, col loro rifiuto, la scelta del disordine, del caos sociale, il rifiuto dell'ordine sociale. I padri infanticidi invece sacrificano sempre i figli per un bene superiore, per la fine di una guerra, obbedendo al contrario, al volere di un DIO. Ancora oggi le motivazioni addotte nei discorsi penali, mediatici, comuni sui casi di cronaca, sono diverse per gli uomini e per le donne.\r\nLa psichiatria e la psicoanalisi...\r\nsono fin da sempre discorsi che rifllettono la struttura patriarcale della società, tendenti a patologizzare gli individui devianti, in particolar modo le donne. Il vero pericolo della psicoanalisi va al di là della sua sfera come tecnica, è nei suoi effetti sociali, nel discorso diffuso, psicologizzato/ psicologizzante, medicalizzato intorno ad essa. Tutti parlano ormai in questi termini, dall'anchor man alla Bruno Vespa, all'ultimo giornalista, al prete, al magistrato, al poliziotto. Il potere psiconalitico ha rappresentato una nuova tecnologia di sorveglianza, neoumanistica e neofilantropica, per il controllo delle anime. L'Edipo moderno, che la psicoanalisi ha contribuito a generalizzare nei discorsi quotidiani, non è che questo: privatizzare, tagliar via il familiare dal sociale, psicologizzare il politico. La castrazione non è che il ripiegamento del sociale, dello storico, del politico sul familiare e sul privato.\r\nContro il determinismo biologico...\r\n(dell'istinto di maternità a/de-storicizzato, che prescrive certi comportamenti come naturali), si vedano le ricerche antropologiche di Margareth Mead, in particolare \"Sesso e temperamento\", 1929, che analizza il modello sociale di 3 diverse tribù della Nuova Guinea. La differenza dei sessi è ovviamente uno dei temi del \"dramma sociale\", ma ciascuna lo sviluppa a modo suo (e differenza dei sessi implica anche differenti organizzazioni della sfera familiare e del rapporto padre/madre/figli). Già nel 29 dimostra come esistano elementi senza rapporto con la realtà biologica del sesso, che sono appunto \"costruzioni sociali\". Per Mead in Occidente sociologia, medicina, gergo, poesia accettano le definizioni sociali delle differenze tra i sessi come fondate sul temperamento ed ogni deviazione dalla parte assegnata è un'anomalia \"dalla nascita\" invece ad esempio tra gli Arapesh e i Mundugumor uomini e donne non sono ritenuti diversi per temperamento ma attribuiscono loro funzioni sociali diverse.\r\nA cosa servono i mostri?\r\nNell'800 si consuma l'abbraccio mortale tra psichiatria e potere penale. A fine '800 Cesare Lombroso tenta il primo esperimento ansiolitico di rassicurazione dei cittadini moderni e civili, elaborando il primo testo multimediale della storia. Fa fare dagherrotipi dai volti dei criminali descritti e la domanda implicita è – hai la fronte di due pollici? Hai tu il sopracciglio unito così?- la risposta del cittadino spaventato è sempre no, è sempre di dissociazione ( la separazione del grottesco, mai l'empatia del tragico). Tutt'oggi la spiegazione più diffusa per certi crimini è l'alibi del raptus, che rappresenta una grande auto-assoluzione sociale di massa, e che, come ogni determinismo biologico o psichiatrico assolve tutti perchè promette di trovare un'unica causa interna, individuale, privata (il capro espiatorio).\r\nSegnaliamo a questo proposito l'importazna del testo \"Moi, Pierre Riviere, ayant egorgé ma mère, ....) scoperto e pubblicato da Foucault e la sua equipe nel '73, e che si riferisce al caso di P.R, del 1836. Pierre Rivière è uno dei primi mostri, anche per i giornali, sul quale si pronunciano a distanza tutti i maggiori psichiatri dell'epoca. Mostro non solo per ciò che ha compiuto ma per il preciso memoriale ex post, scritto nel carcere.\r\n[...] Il fatto è che l'orribile è quotidiano. Nelle campagne era da sempre il destino di tutti, uno ne ride di un riso che si crederenbbe di un idiota, un altro lo dice tranquillamente; ed è lo stesso. Il destino di tutti. Ma questa famiglia è esemplare, per il fatto che visse in modo da gridare con rabbia che tutto fa male, sempre, e che a questo come a tutto ci si abitua. Come una cappa di piombo, il peso dell'impossibile....\r\nArriva nel 1838 una nuova legge, con il concorso attivo dei grandi nomi della psichiatria dell'epoca, che riescono ad imporre una nuova sintesi che segna una modificazione decisiva del rapporto tra mondo medico e mondo penale. Istituzionalizzando accuratamente le modalità dell'internamento - \"d'ufficio\" e \"volontario\"- in \"istituti speciali\" (ospedali psichiatrici),. L'internamento d'ufficio assicura la possibilità di una procedura rapida, altrettanto efficace ed imperativa quanto il sequestro penale. Ma ha il \"vantaggio\" supplementare di poter agire prima che un atto delittuoso sia commesso, prima ancora che una sentenza di interdizione sia emessa come in linea di massima era richiesto nel caso della follia prima della legge del '38. Un certificato medico, interinato dall'autorità prefettizia e controllato da una possibile ispezione giudiziaria, potrà rivelare degli stati potenzialmente pericolosi. Vince dunque, storicamente, la forma di controllo più molecolare, biopolitica e micro-diffusa, capace di essere introiettata più di altre forme di controllo.\r\nLa costruzione del mostro...\r\nDonna Haraway, Manifesto Cyborg, \"Nell'immaginario occidentale i mostri hanno sempre tracciato i confini della com,unità. I centauri e le amazzoni dell'antica Grecia, immagini della disgregazione del matrimonio e della contaminazione del guerriero con l'animalità e la donna, hanno stabilito i limiti dell'accentrata polis del maschio umano greco\".\r\nOgni epoca ha prodotto il suo mostro funzionale al rafforzamento identitario e alla generazione di esclusione sociale...\r\nNella stagione della modernità il potere necessitava dello strumento della \"misura\" per normare lo spazio sociale e lo smisurato che eccedeva quella misura doveva rifugiarsi in una dimensione crepuscolare per non turbare lo scorrere della vita. Il capitale oggi ha vinto frantumandosi e ricostruendosi frattalmente a partire da molecole di sociale. Il processo di valorizzazione non ha più bisogno di luoghi specifici per svolgersi ma dilaga in tutte le società. L'ordine sociale non ha più bisogno di una misura imposta dall'esterno, di un'articolazione specifica dell'immaginario legata all'esclusione, ma è una pratica introiettata e automaticamente applicata dalla popolazione. Il mostro oggi è invisibile, non perchè debba nascondersi (come il Frankenstein di Mary Shelley), ma perchè l'occhio che lo guarda è totalmente assuefatto: nessuno vede il Cie di Via Corelli o di Corso Brunelleschi.\r\nI Freaks di Tod Browning, i mostri moderni, dolenti, mutanti, pseudoumani, permettevano all'uomo \"normale\" di specchiarsi per ritirarsene inorridito, confermandosi nella propria normalità e segnalando l'esistenza terribile dell'Altro. In \"M, il mostro di Dusseldorf\", film tedesco del 1931 diretto da Fritz Lang, considerato uno dei capolavori dell'espressionismo tedesco, l'uso del fuoricampo risponde proprio alla scelta di enfatizzare la mostruosità del personaggio, la sua alterità che non può trovare spazio in uno spazio normale – il campo – ma deve essere situata altrove – il fuoricampo. Oggi, che si sono superate persino le profezie di Debord sulla società dello spettacolo, a furia di divorare immagini siamo diventati talmente ciechi che forse i fuoricampo non ce li possiamo più permettere. Sicuramente, non tanto il cinema, che c'è ancora chi lo fa bene ed è in grado di farlo, ma le immagini televisive il fuoricampo non sanno nemmeno che cosa sia. Non hanno l'etica del fuoricampo, del rappresentabile e dell'irrappresentabile...secondo la celebre formula di Godard che individuava nell'uso del carrello “una questione morale” (e quindi delle distanze da salvaguardare, del visibile e del mostrabile, della vicinanza pornografica e della lontananza rispettosa). Se sono giuste le distanze è giusto il film, secondo un'etica che rifiuta la spettacolarizzazione, diceva Serge Daney, indimenticabile critico e cinefilo dallo sguardo ostinato. Ancora sempre Daney, che scriveva di quanto fosse necessario passare dall'atto di mostrare con il dito all'arte di fissare con lo sguardo, prendendo a esempio due movimenti di macchina da presa, che più distanti non si può, rivolti entrambi verso la morte e la guerra, il primo, “modello di abiezione” realizzato da Pontecorvo in Kapò e l'altro da Mizoguchi in Ugetsu Monogatari, il quale sceglie uno sguardo che fa finta di non vedere nulla, che preferirebbe non aver visto nulla e per questo scivola lentamente con una panoramica di fianco alla morte, rischiando di lasciarla addirittura fuori campo. Di contro l'abiezione del carrello in avanti di Kapò, che procede e avanza senza timore e senza tremore verso la morte, spettacolarizzandola.\r\nPer riascoltare la puntata del 22 dicembre 2014:\r\nil colpo della strega_22dic2014_primaparte\r\nil colpo della strega_22dic2014_secondaparte\r\nil colpo della strega_22dic2014_terzaparte\r\n\r\nil colpo della strega_22dic2014_quartaparte\r\n\r\nPer riascoltare la puntata del 12 gennaio 2015:\r\n\r\nil colpo della strega_12genn2015_primaparte\r\n\r\nil colpo della strega_12genn2015_secondaparte","13 Gennaio 2015","2018-10-24 17:35:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/adesivo-il-colpo-della-strega-new-copy-e1413229678451-200x110.jpg","Madri e mostri: due puntate de Il colpo della strega dedicate al tema",1421155669,[517,518,519,520,521,522,523,524,525,526,527,528,529,530,531,532,533,534,535,536,267,537,538,539],"http://radioblackout.org/tag/cesare-lombroso/","http://radioblackout.org/tag/cinema/","http://radioblackout.org/tag/culturanatura/","http://radioblackout.org/tag/determinismo-biologico/","http://radioblackout.org/tag/donna-haraway/","http://radioblackout.org/tag/elisabeth-badinter/","http://radioblackout.org/tag/esclusione-sociale/","http://radioblackout.org/tag/femminile/","http://radioblackout.org/tag/funzione-riproduttiva/","http://radioblackout.org/tag/gender/","http://radioblackout.org/tag/genere/","http://radioblackout.org/tag/immaginario/","http://radioblackout.org/tag/istinto-materno/","http://radioblackout.org/tag/margareth-mead/","http://radioblackout.org/tag/maternita/","http://radioblackout.org/tag/michel-foucault/","http://radioblackout.org/tag/mitologia/","http://radioblackout.org/tag/mostro/","http://radioblackout.org/tag/mostruosita/","http://radioblackout.org/tag/potere-penale/","http://radioblackout.org/tag/psicoanalisi/","http://radioblackout.org/tag/riproduzione/","http://radioblackout.org/tag/storie-di-donne/",[541,542,543,544,545,546,547,548,549,550,551,552,333,329,553,331,319,317,325,327,77,323,321,554],"cesare lombroso","cinema","cultura/natura","determinismo biologico","donna haraway","elisabeth badinter","esclusione sociale","femminile","funzione riproduttiva","gender","genere","immaginario","maternità","storie di donne",{"post_content":556,"post_title":560,"tags":563},{"matched_tokens":557,"snippet":558,"value":559},[76,77,76],"\u003Cmark>e\u003C/mark> per le donne.\r\nLa \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> la psicoanalisi...\r\nsono fin da","DUE PUNTATE (22dic2014 - 12genn2015) INTERAMENTE DEDICATE AL TEMA CHE VI PROPONIAMO IN UN UNICO SPECIALE APPROFONDIMENTO.\r\nVisto il grande interesse suscitato, continuamo a parlare di maternità a partire dai recenti casi di madri accusate di aver ucciso il proprio figlio. Funzione riproduttiva \u003Cmark>e\u003C/mark> \"istinto materno\", costruzione dei ruoli \u003Cmark>e\u003C/mark> dei generi, maternità \u003Cmark>e\u003C/mark> infanticidio, costruzione mediatica del mostro, il ruolo del mostro come autoassoluzione \u003Cmark>sociale\u003C/mark>...questi alcuni dei temi che abbiamo trattato.\r\nNaturalmente, la storia di Ragusa come le altre che offre la cronaca, non ci interessa per trattarla in sè, come caso ( giudiziario, psichiatrico, giornalistico), ma per l'analisi dei discorsi che essa solleva, come fatti culturali.\r\nQuale idea della maternità (\u003Cmark>e\u003C/mark> del femminile) sta alla base dei discorsi di media, magistrati, psicologi \u003Cmark>e\u003C/mark> psichiatri, del discorso della medicina \u003Cmark>e\u003C/mark> del discorso penale \u003Cmark>e\u003C/mark> del senso comune? Quale idea di donna \u003Cmark>e\u003C/mark> di madre \u003Cmark>è\u003C/mark> costruita culturalmente \u003Cmark>e\u003C/mark> socialmente? Come, quando, perchè \u003Cmark>e\u003C/mark> a cosa servono i \"mostri\"?\r\nL'idea di maternità \u003Cmark>e\u003C/mark> più in generale il genere \u003Cmark>è\u003C/mark> da sempre culturalmente \u003Cmark>e\u003C/mark> socialmente costruito in modo funzionale al sistema produttivo vigente. Ogni società da sempre costruisce i suoi uomini \u003Cmark>e\u003C/mark> le sue donne. La filosofa Elizabeth Badinter, (\"L'amour en plus\", 1981) storicizza ciò che viene chiamato istinto di maternità \u003Cmark>e\u003C/mark> mostra quanto questo sia una costruzione \u003Cmark>sociale\u003C/mark> che \u003Cmark>è\u003C/mark> cambiata nel tempo così come il ruolo \u003Cmark>e\u003C/mark> la funzione delle donne.\r\nFin dall'antica Grecia...\r\nla donna patisce, in Occidente, una subalternità fortissima: \u003Cmark>è\u003C/mark> l'esclusa insieme al barbaro \u003Cmark>e\u003C/mark> allo schiavo (la storia di Medea \u003Cmark>è\u003C/mark> paradigmatica), confinata nella propria funzione riproduttiva. Funzione che - in quasi tutte le società (anche quelle non statuali \u003Cmark>e\u003C/mark> non capitaliste o precapitaliste) \u003Cmark>è\u003C/mark> motivo di esclusione ed emarginazione. Anche la costruzione di identità di genere non solo differenti ma impari \u003Cmark>e\u003C/mark> squilibrate dal punto di vista del potere, si nota ampiamente nel discorso che i Greci, attraverso il mito \u003Cmark>e\u003C/mark> la tragedia, facevano intorno alle madri/ padri infanticidi. La costruzione del discorso sulle madri infanticide si incrive entro un contesto di forte subalternità della donna che la filosofia \u003Cmark>e\u003C/mark> la scienza dell'epoca supportano \u003Cmark>e\u003C/mark> giustificano, sistematizzano.\r\nNei miti greci...\r\nle donne che uccidono i propri figli, sono punite per l'inottemperanza al culto, al volere divino, in particolare si sottraggono al culto dionisiaco che era destinato ad orientare culturalmente il disordine. Rappresentano dunque, col loro rifiuto, la scelta del disordine, del caos \u003Cmark>sociale\u003C/mark>, il rifiuto dell'ordine \u003Cmark>sociale\u003C/mark>. I padri infanticidi invece sacrificano sempre i figli per un bene superiore, per la fine di una guerra, obbedendo al contrario, al volere di un DIO. Ancora oggi le motivazioni addotte nei discorsi penali, mediatici, comuni sui casi di cronaca, sono diverse per gli uomini \u003Cmark>e\u003C/mark> per le donne.\r\nLa \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> la psicoanalisi...\r\nsono fin da sempre discorsi che rifllettono la struttura patriarcale della società, tendenti a patologizzare gli individui devianti, in particolar modo le donne. Il vero pericolo della psicoanalisi va al di là della sua sfera come tecnica, \u003Cmark>è\u003C/mark> nei suoi effetti sociali, nel discorso diffuso, psicologizzato/ psicologizzante, medicalizzato intorno ad essa. Tutti parlano ormai in questi termini, dall'anchor man alla Bruno Vespa, all'ultimo giornalista, al prete, al magistrato, al poliziotto. Il potere psiconalitico ha rappresentato una nuova tecnologia di sorveglianza, neoumanistica \u003Cmark>e\u003C/mark> neofilantropica, per il \u003Cmark>controllo\u003C/mark> delle anime. L'Edipo moderno, che la psicoanalisi ha contribuito a generalizzare nei discorsi quotidiani, non \u003Cmark>è\u003C/mark> che questo: privatizzare, tagliar via il familiare dal \u003Cmark>sociale\u003C/mark>, psicologizzare il politico. La castrazione non \u003Cmark>è\u003C/mark> che il ripiegamento del \u003Cmark>sociale\u003C/mark>, dello storico, del politico sul familiare \u003Cmark>e\u003C/mark> sul privato.\r\nContro il determinismo biologico...\r\n(dell'istinto di maternità a/de-storicizzato, che prescrive certi comportamenti come naturali), si vedano le ricerche antropologiche di Margareth Mead, in particolare \"Sesso \u003Cmark>e\u003C/mark> temperamento\", 1929, che analizza il modello \u003Cmark>sociale\u003C/mark> di 3 diverse tribù della Nuova Guinea. La differenza dei sessi \u003Cmark>è\u003C/mark> ovviamente uno dei temi del \"dramma \u003Cmark>sociale\u003C/mark>\", ma ciascuna lo sviluppa a modo suo (\u003Cmark>e\u003C/mark> differenza dei sessi implica anche differenti organizzazioni della sfera familiare \u003Cmark>e\u003C/mark> del rapporto padre/madre/figli). Già nel 29 dimostra come esistano elementi senza rapporto con la realtà biologica del sesso, che sono appunto \"costruzioni sociali\". Per Mead in Occidente sociologia, medicina, gergo, poesia accettano le definizioni sociali delle differenze tra i sessi come fondate sul temperamento ed ogni deviazione dalla parte assegnata \u003Cmark>è\u003C/mark> un'anomalia \"dalla nascita\" invece ad esempio tra gli Arapesh \u003Cmark>e\u003C/mark> i Mundugumor uomini \u003Cmark>e\u003C/mark> donne non sono ritenuti diversi per temperamento ma attribuiscono loro funzioni sociali diverse.\r\nA cosa servono i mostri?\r\nNell'800 si consuma l'abbraccio mortale tra \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> potere penale. A fine '800 Cesare Lombroso tenta il primo esperimento ansiolitico di rassicurazione dei cittadini moderni \u003Cmark>e\u003C/mark> civili, elaborando il primo testo multimediale della storia. Fa fare dagherrotipi dai volti dei criminali descritti \u003Cmark>e\u003C/mark> la domanda implicita \u003Cmark>è\u003C/mark> – hai la fronte di due pollici? Hai tu il sopracciglio unito così?- la risposta del cittadino spaventato \u003Cmark>è\u003C/mark> sempre no, \u003Cmark>è\u003C/mark> sempre di dissociazione ( la separazione del grottesco, mai l'empatia del tragico). Tutt'oggi la spiegazione più diffusa per certi crimini \u003Cmark>è\u003C/mark> l'alibi del raptus, che rappresenta una grande auto-assoluzione \u003Cmark>sociale\u003C/mark> di massa, \u003Cmark>e\u003C/mark> che, come ogni determinismo biologico o psichiatrico assolve tutti perchè promette di trovare un'unica causa interna, individuale, privata (il capro espiatorio).\r\nSegnaliamo a questo proposito l'importazna del testo \"Moi, Pierre Riviere, ayant egorgé ma mère, ....) scoperto \u003Cmark>e\u003C/mark> pubblicato da Foucault \u003Cmark>e\u003C/mark> la sua equipe nel '73, \u003Cmark>e\u003C/mark> che si riferisce al caso di P.R, del 1836. Pierre Rivière \u003Cmark>è\u003C/mark> uno dei primi mostri, anche per i giornali, sul quale si pronunciano a distanza tutti i maggiori psichiatri dell'epoca. Mostro non solo per ciò che ha compiuto ma per il preciso memoriale ex post, scritto nel carcere.\r\n[...] Il fatto \u003Cmark>è\u003C/mark> che l'orribile \u003Cmark>è\u003C/mark> quotidiano. Nelle campagne era da sempre il destino di tutti, uno ne ride di un riso che si crederenbbe di un idiota, un altro lo dice tranquillamente; ed \u003Cmark>è\u003C/mark> lo stesso. Il destino di tutti. Ma questa famiglia \u003Cmark>è\u003C/mark> esemplare, per il fatto che visse in modo da gridare con rabbia che tutto fa male, sempre, \u003Cmark>e\u003C/mark> che a questo come a tutto ci si abitua. Come una cappa di piombo, il peso dell'impossibile....\r\nArriva nel 1838 una nuova legge, con il concorso attivo dei grandi nomi della \u003Cmark>psichiatria\u003C/mark> dell'epoca, che riescono ad imporre una nuova sintesi che segna una modificazione decisiva del rapporto tra mondo medico \u003Cmark>e\u003C/mark> mondo penale. Istituzionalizzando accuratamente le modalità dell'internamento - \"d'ufficio\" \u003Cmark>e\u003C/mark> \"volontario\"- in \"istituti speciali\" (ospedali psichiatrici),. L'internamento d'ufficio assicura la possibilità di una procedura rapida, altrettanto efficace ed imperativa quanto il sequestro penale. Ma ha il \"vantaggio\" supplementare di poter agire prima che un atto delittuoso sia commesso, prima ancora che una sentenza di interdizione sia emessa come in linea di massima era richiesto nel caso della follia prima della legge del '38. Un certificato medico, interinato dall'autorità prefettizia \u003Cmark>e\u003C/mark> controllato da una possibile ispezione giudiziaria, potrà rivelare degli stati potenzialmente pericolosi. Vince dunque, storicamente, la forma di \u003Cmark>controllo\u003C/mark> più molecolare, biopolitica \u003Cmark>e\u003C/mark> micro-diffusa, capace di essere introiettata più di altre forme di \u003Cmark>controllo\u003C/mark>.\r\nLa costruzione del mostro...\r\nDonna Haraway, Manifesto Cyborg, \"Nell'immaginario occidentale i mostri hanno sempre tracciato i confini della com,unità. I centauri \u003Cmark>e\u003C/mark> le amazzoni dell'antica Grecia, immagini della disgregazione del matrimonio \u003Cmark>e\u003C/mark> della contaminazione del guerriero con l'animalità \u003Cmark>e\u003C/mark> la donna, hanno stabilito i limiti dell'accentrata polis del maschio umano greco\".\r\nOgni epoca ha prodotto il suo mostro funzionale al rafforzamento identitario \u003Cmark>e\u003C/mark> alla generazione di esclusione \u003Cmark>sociale\u003C/mark>...\r\nNella stagione della modernità il potere necessitava dello strumento della \"misura\" per normare lo spazio \u003Cmark>sociale\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> lo smisurato che eccedeva quella misura doveva rifugiarsi in una dimensione crepuscolare per non turbare lo scorrere della vita. Il capitale oggi ha vinto frantumandosi \u003Cmark>e\u003C/mark> ricostruendosi frattalmente a partire da molecole di \u003Cmark>sociale\u003C/mark>. Il processo di valorizzazione non ha più bisogno di luoghi specifici per svolgersi ma dilaga in tutte le società. L'ordine \u003Cmark>sociale\u003C/mark> non ha più bisogno di una misura imposta dall'esterno, di un'articolazione specifica dell'immaginario legata all'esclusione, ma \u003Cmark>è\u003C/mark> una pratica introiettata \u003Cmark>e\u003C/mark> automaticamente applicata dalla popolazione. Il mostro oggi \u003Cmark>è\u003C/mark> invisibile, non perchè debba nascondersi (come il Frankenstein di Mary Shelley), ma perchè l'occhio che lo guarda \u003Cmark>è\u003C/mark> totalmente assuefatto: nessuno vede il Cie di Via Corelli o di Corso Brunelleschi.\r\nI Freaks di Tod Browning, i mostri moderni, dolenti, mutanti, pseudoumani, permettevano all'uomo \"normale\" di specchiarsi per ritirarsene inorridito, confermandosi nella propria normalità \u003Cmark>e\u003C/mark> segnalando l'esistenza terribile dell'Altro. In \"M, il mostro di Dusseldorf\", film tedesco del 1931 diretto da Fritz Lang, considerato uno dei capolavori dell'espressionismo tedesco, l'uso del fuoricampo risponde proprio alla scelta di enfatizzare la mostruosità del personaggio, la sua alterità che non può trovare spazio in uno spazio normale – il campo – ma deve essere situata altrove – il fuoricampo. Oggi, che si sono superate persino le profezie di Debord sulla società dello spettacolo, a furia di divorare immagini siamo diventati talmente ciechi che forse i fuoricampo non ce li possiamo più permettere. Sicuramente, non tanto il cinema, che c'è ancora chi lo fa bene ed \u003Cmark>è\u003C/mark> in grado di farlo, ma le immagini televisive il fuoricampo non sanno nemmeno che cosa sia. Non hanno l'etica del fuoricampo, del rappresentabile \u003Cmark>e\u003C/mark> dell'irrappresentabile...secondo la celebre formula di Godard che individuava nell'uso del carrello “una questione morale” (\u003Cmark>e\u003C/mark> quindi delle distanze da salvaguardare, del visibile \u003Cmark>e\u003C/mark> del mostrabile, della vicinanza pornografica \u003Cmark>e\u003C/mark> della lontananza rispettosa). Se sono giuste le distanze \u003Cmark>è\u003C/mark> giusto il film, secondo un'etica che rifiuta la spettacolarizzazione, diceva Serge Daney, indimenticabile critico \u003Cmark>e\u003C/mark> cinefilo dallo sguardo ostinato. 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