","Dov'è Santiago Maldonado? Presidi da Benetton per il desaparecido della democrazia","post",1505237216,[60,61,62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/argentina/","http://radioblackout.org/tag/benetton/","http://radioblackout.org/tag/desaparecido/","http://radioblackout.org/tag/mapuche/","http://radioblackout.org/tag/presidi-a-benetton/","http://radioblackout.org/tag/pu-lof-en-cushamen/","http://radioblackout.org/tag/santiago-malodonado/","http://radioblackout.org/tag/tortura/",[19,17,69,15,70,71,34,72],"desaparecido","presidi a benetton","pu lof en cushamen","tortura",{"post_content":74,"tags":82},{"matched_tokens":75,"snippet":80,"value":81},[76,77,78,79],"Pu","lof","en","Cushamen","Quel giorno si trovava a \u003Cmark>Pu\u003C/mark> \u003Cmark>lof\u003C/mark> \u003Cmark>en\u003C/mark> resistencia a \u003Cmark>Cushamen\u003C/mark>, quando un centinaio di poliziotti","Desaparecido. Scomparso. Questa parola viene usata solo in spagnolo, perché solo in questa lingua assume il significato che hanno saputo imprimerle i regimi autoritari che negli anni Settanta hanno insanguinato l'America Latina.\r\n\r\nDurante la dittatura di Videla sparirono circa 30.000 persone. Sequestrate, torturate per settimane, mesi, infine gettate in mare ancora vive da aerei militari.\r\n\r\nI figli delle prigioniere incinta nacquero in galere segrete come l'ESMA, vennero presi dagli aguzzini dei loro genitori che li spacciarono per propri.\r\n\r\n \r\n\r\nPochi sanno che nei decenni trascorsi dalla fine della dittatura ci sono stati 310 desaparecidos. Di loro non si sa più nulla.\r\n\r\n \r\n\r\nIl primo agosto la stessa sorte è capitata a Santiago Maldonado, che lottava a fianco dei Mapuche della Patagonia argentina e cilena contro la multinazionale italiana Benetton.\r\n\r\nLe terre mapuche, sfruttate in passato da compagnie inglesi, dal 1990 sono di proprietà di Benetton, che le ha trasformate in enormi pascoli per pecore da lana.\r\n\r\nUno dei tanti casi di land grabbing, furto legale di enormi porzioni di territorio, sottratte alle popolazioni che ci vivevano. La forma “moderna” del colonialismo.\r\n\r\nDal primo agosto Santiago è scomparso, “desaparecido”, inghiottito da un potere che non guarda in faccia nessuno, pur di continuare a fare affari.\r\nQuel giorno si trovava a \u003Cmark>Pu\u003C/mark> \u003Cmark>lof\u003C/mark> \u003Cmark>en\u003C/mark> resistencia a \u003Cmark>Cushamen\u003C/mark>, quando un centinaio di poliziotti in assetto antisommossa ha fatto irruzione, sparando proiettili di gomma e di piombo.\r\n\r\nLa gente è fuggita attraversando il fiume per ripararsi dalle pallottole. Santiago non è riuscito a guadagnare l'altra sponda e si è nascosto dietro ad un albero. Qui i suoi compagni hanno sentito i poliziotti gridare che ne avevano preso uno. Caricato su un mezzo della polizia non è più stato visto. La polizia nega di averlo arrestato.\r\n\r\n \r\n\r\nSoraya Maicoño quel giorno si trovava per strada ed è stata fermata e trattenuta per sei ore sulla ruta 40, mentre la Gendarmeria reprimeva la comunità \u003Cmark>Pu\u003C/mark> \u003Cmark>Lof\u003C/mark> \u003Cmark>en\u003C/mark> Resistencia di \u003Cmark>Cushamen\u003C/mark>. Ha visto Pablo Noceti, capo di Gabinetto del Ministero di Sicurezza della Nazione, passare più volte di lì.\r\nHa anche notato che tra i pick-up che si dirigevano a \u003Cmark>Pu\u003C/mark> \u003Cmark>Lof\u003C/mark> c'erano anche quelli della tenuta Leleque di Benetton. Entravano nel commissariato, tornavano a Leleque, andavano a \u003Cmark>Pu\u003C/mark> \u003Cmark>Lof\u003C/mark>. Anche loro davano ordini, indicazioni. Erano al corrente di quello che succedeva. Era già successo il 10 gennaio, quando Ronald McDonald, amministratore generale delle tenute di Benetton, prestò il camion del ranch per trasportare i cavalli che avevano sequestrato ai mapuche.\r\n\r\nPrima di entrare nel governo di Mauricio Macrì, Pablo Noceti era stato l'avvocato dei militari accusati di aver partecipato alle torture e alle sparizioni degli oppositori politici e sociali argentini durante la dittatura. Noceti aveva messo in dubbio le prove giudiziarie definendole “una vendetta politica” e mettendo in discussione l’impossibilità della prescrizione per tali crimini.\r\n\r\nL'uomo giusto al posto giusto, pronto ad accusare di terrorismo le organizzazioni mapuche, mentre Santiago Maldonado era vittima del terrorismo di Stato. In vesti democratiche.\r\n\r\nIl giorno prima del sequestro di Santiago, il 31 luglio, membri delle comunità mapuche protestavano davanti al tribunale federale di Bariloche per l’arresto arbitrario di Facundo Jones Huala: sono stati colpiti dalla Gendarmeria Nazionale e dal reparto di Assalto Tattico della polizia aeroportuale di sicurezza, con proiettili di gomma sparati ad altezza d’uomo. Nove persone sono state arrestate e molte altre sono state ferite.\r\n\r\n \r\n\r\nIl primo settembre centocinquantamila persone hanno attraversato il centro di Buenos Aires, mostrando cartelli e gridando a gran voce “Donde esta Santiago Maldonado?”, “Dov'è Santiago Maldonado?” \"Lo abbiamo salutato vivo, vogliamo rivederlo vivo.\"\r\n\r\n \r\n\r\nIn questi giorni fondi anonime della polizia federale hanno fatto filtrare la notizia non confermata che Santiago sarebbe morto per le torture subite durante la detenzione.\r\n\r\n \r\n\r\nNella lunga storia della lotta Mapuche per la propria terra, chiare sono le responsabilità dei governi che si sono succeduti.\r\n\r\n \r\n\r\nAltrettanto chiare le responsabilità del gruppo Benetton. Dietro alla facciata antirazzista, ci sono i feroci colonialisti del nuovo millennio.\r\n\r\n \r\n\r\nLe maglie colorate di Benetton si sono macchiate del sangue di tanta gente che lottava. Tra loro c'è anche Santiago Maldonado.\r\n\r\n \r\n\r\nIn varie città italiane sono state promosse iniziative di fronte ai negozi Benetton.\r\n\r\n \r\n\r\nA Torino\r\n Giovedì 14 settembre\r\n Dov'è Santiago Maldonado?\r\n Presidio al negozio Benetton di via Roma 121 – vicino a piazza San Carlo. Ore 17,30\r\n\r\n \r\n\r\nA Milano\r\n Sabato 30 settembre\r\n presidio al negozio Benetton di corso Buenos Aires – ore 15\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta l'approfondimento:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 09 12 benetton maldonado",[83,85,87,89,91,93,98,100],{"matched_tokens":84,"snippet":19},[],{"matched_tokens":86,"snippet":17},[],{"matched_tokens":88,"snippet":69},[],{"matched_tokens":90,"snippet":15},[],{"matched_tokens":92,"snippet":70},[],{"matched_tokens":94,"snippet":97},[95,77,78,96],"pu","cushamen","\u003Cmark>pu\u003C/mark> \u003Cmark>lof\u003C/mark> \u003Cmark>en\u003C/mark> \u003Cmark>cushamen\u003C/mark>",{"matched_tokens":99,"snippet":34},[],{"matched_tokens":101,"snippet":72},[],[103,109],{"field":35,"indices":104,"matched_tokens":106,"snippets":108},[105],5,[107],[95,77,78,96],[97],{"field":110,"matched_tokens":111,"snippet":80,"value":81},"post_content",[76,77,78,79],2314894167593451500,{"best_field_score":114,"best_field_weight":115,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":116,"tokens_matched":117,"typo_prefix_score":46},"4419510927616",13,"2314894167593451626",4,{"document":119,"highlight":141,"highlights":147,"text_match":150,"text_match_info":151},{"cat_link":120,"category":121,"comment_count":46,"id":122,"is_sticky":46,"permalink":123,"post_author":49,"post_content":124,"post_date":125,"post_excerpt":52,"post_id":122,"post_modified":126,"post_thumbnail":127,"post_thumbnail_html":128,"post_title":129,"post_type":57,"sort_by_date":130,"tag_links":131,"tags":139},[43],[45],"44734","http://radioblackout.org/2017/12/argentina-attacco-alle-comunita-mapuche-un-morto-due-feriti-diversi-desaparecidos-sgombero-con-spari-e-feriti-di-una-fabbrica/","Nel pomeriggio di sabato 25 novembre, in Patagonia, diversi corpi della polizia e della gendarmeria nazionale hanno attaccato la comunità Lafken Winkul Mapu, uccidendo a colpi di arma da fuoco Rafael Nahuel e ferendo altri due mapuche, un uomo e una donna, che si trovano in gravi condizioni all’ospedale Ramon Carrillo.\r\nSiamo nei territori contesi di Villa Mascardi, un parco nazionale a pochi chilometri da Bariloche, nota località turistica della Patagonia argentina.\r\nNe abbiamo parlato con Ivan, un compagno della Cub trasporti di Milano che si trova da qualche mese in Argentina, dove ha visitato numerose comunità mapuche in lotta.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 12 94 argentina ivan\r\n\r\n \r\n\r\nLa Correpi, organizzazione contro la repressione statale e la violenza istituzionale, sostiene che le responsabilità sono interamente dello Stato e del governo. In Argentina la violenza istituzionale colpisce gli attivisti politici ed i poveri. Non si contano i casi di ragazzi uccisi dalla polizia, perché accusati di furti o semplicemente “sospetti”, la pratica della tortura è “normale” nelle camere di sicurezza della gendarmeria.\r\n\r\n \r\n\r\nRicostruiamo i fatti: il giovedì precedente, mentre in Senato si votava la proroga di altri quattro anni della legge 26/160 che sospende gli sgomberi delle comunità indigene, riconoscendo il diritto al territorio ancestrale in attesa che l’Istituto Nazionale delle questioni indigene concluda il rilevamento delle terre spettanti alle diverse comunità, il giudice Villanueva ordina lo sgombero della comunità Lafken Winkul Mapu. L’occupazione risaliva al 14 settembre.\r\n\r\nLo scontro è sui megaimpianti turistici che le multinazionali e le imprese argentine vogliono costruire nel parco turistico nazionale di Villa Mascardi.\r\n\r\nNella stessa zona è prevista l’apertura di una miniera d’oro e di sfruttamento petrolifero. Non solo. La Patagonia possiede una ricchezza sempre più preziosa, l’oro blu, l’acqua.\r\n\r\nI mapuche si battono contro l’intento di mettere a profitto le aree protette, rivendicando il recupero delle terre ancestrali per vivere costruendo una diversa relazione con la natura e il territorio. Conflitti simili investono ampie aree dell’immensa Patagonia e non solo, perché lo scontro attorno all’appropriazione del territorio vede migliaia di comunità indigene in tutto il continente difendersi dall’estrattivismo (miniere, centri turistici, coltivazione estensiva, etc) e rappresenta uno snodo cruciale dei conflitti sociali in America Latina.\r\n\r\n \r\n\r\nLo stesso giovedì, come afferma l’antropologa Diana Lenton, era previsto un tavolo di negoziazione per risolvere il conflitto. «A tradimento e boicottando qualunque possibilità di dialogo, un enorme dispiegamento di forze dell’ordine ha fatto irruzione nella comunità all’alba, sparando con armi da fuoco e arrestando donne e bambini, detenuti in condizioni illegali per diverse ore» continua l’antropologa argentina. Secondo le testimonianza dei mapuche, una dozzina di uomini della comunità sono fuggiti sui monti a causa della caccia all’uomo violenta della polizia federale, della Gendarmeria e delle forze della Prefettura navale, impiegate congiuntamente con elicotteri e forze speciali. Ieri pomeriggio, tre di loro stavano tornando per ricongiungersi con le loro famiglie e sono stati attaccati con armi da fuoco dalla polizia. Così è stato assassinato Rafael, un giovane dei quartieri poveri di Bariloche, in visita ai parenti nella comunità in lotta, saldatore, falegname e lavoratore precario, un “pibe de barrio”, come lo ricordano gli amici.\r\n\r\nL’avvocata della comunità mapuche, Natalia Aranya, ha rilasciato dure dichiarazioni al quotidiano Pagina 12, parlando di una caccia all’uomo razzista e sottolineando le responsabilità del governo nell’operazione che ha coinvolto i gruppi speciali della Prefettura. Dopo la notizia della morte, ci sono state manifestazioni sia davanti all’ospedale che alla sede degli uffici dei Parchi Nazionali, proprietari delle terre contese dalla comunità mapuche. Le forze dell’ordine hanno bloccato le vie di accesso principali e i collegamenti, compresa la Ruta 40, tra le città di El Bolsòn e Bariloche. Alcuni giornali mainstream affermano, senza addurre prove, che sia stato uno scontro a fuoco tra mapuche e polizia. Una caccia all’uomo dopo una repressione violenta contro famiglie che dormivano nelle loro case diventa per i media uno scontro “armato” tra mapuche e polizia. Secondo le organizzazioni dei diritti umani sono le medesime modalità narrative adottate durante la dittatura.\r\n\r\n \r\n\r\nLa Marcha de Mujeres Originarias, organizzazione di donne indigene, ha lanciato un appello invitando tutti a denunciare le menzogne e a diffondere la verità dei fatti: «non permetteremo alle menzogne di affermarsi, noi non siamo in guerra con lo Stato, ma è lo Stato argentino che sta applicando misure genocide contro le comunità indigene, questo dovrebbero dire i giornali». Chiediamo sostegno e supporto, vogliamo giustizia, affermano le donne indigene , esigiamo che «cessi immediatamente la violenza assassina contro i nostri fratelli e le nostre sorelle».\r\n\r\n \r\n\r\nManifestazioni si sono svolte a Buenos Aires e in diverse città della Patagonia per denunciare le responsabilità del governo Macri e del ministro Bullrich. Il sindacato dei lavoratori pubblici ATE ha riferito del fermo del responsabile provinciale e della moglie, liberati poche ore dopo, mentre Sonia Ivanoff, avvocata specialista in diritto indigeno, ha segnalato preoccupazione l’arresto di dei due testimoni dell’omicidio del giovane Rafael Nahuel. «Vogliamo la liberazione e la garanzia di protezione per questi due testimoni chiave, Fausto Horacio Jones Huala e Lautaro Alejando Gozalez» ha dichiarato l’avvocata all’agenzia di comunicazione indipendente Anred.\r\n\r\nDopo la rappresaglia c’è stata un’intensa militarizzazione dell’area: da settimane le organizzazioni dei diritti umani e le comunità mapuche denunciano come dopo «la desapariciòn e la morte di Santiago Maldonado la persecuzione contro i mapuche sia aumentata di intensità così come la violenza delle forze di polizia».\r\n\r\n \r\n\r\nL’intensificazione del conflitto è legata all’aumento della violenza repressiva che negli ultimi due anni, con il governo Macri, è stata diretta in gran parte contro i mapuche identificati come “nemico interno”, in linea con le dichiarazioni del Comando Sud delle forze militari degli Stati Uniti che hanno definito il popolo mapuche una “minaccia terroristica”. Un conflitto che vede da una parte uomini, donne e bambini in lotta per la difesa del territorio e della vita, e dall’altra una nuova ed intensa offensiva politica, economica e militare del capitalismo estrattivo, razzista, patriarcale e coloniale.\r\n\r\n \r\n\r\nNelle stesse ore in cui avveniva l’attacco alla comunità nei territori contesi di Villa Mascardi, in provincia di Buenos Aires si stava svolgendo il funerale di Santiago Maldonado, desaparecido durante una rappresaglia della gendarmeria nella comunità mapuche Pu Lof Cushamen il 1 agosto scorso. Il suo cadavere venne ritrovato 78 giorni dopo nel fiume Chabut, 300 metri a monte dal punto in cui i mapuche sotto attacco attraversarono il corso d’acqua.\r\n\r\nDurante l’attacco alla comunità i suoi compagni videro che Santiago Maldonado veniva preso e fatto salire a forza su un furgone bianco dalla polizia.\r\n\r\nLa scomparsa di Maldonado aveva suscitato ampie proteste in tutta l’Argentina: decine di migliaia di persone avevano manifestato il primo settembre e il primo ottobre a Buenos Aires.\r\n\r\nIl ragazzo è stato seppellito dopo un mese di attesa dei risultati dell’autopsia, che ha stabilito che Santiago è morto per asfissia da annegamento, ma non le modalità della desapariciòn.\r\n\r\nDall’inchiesta del giornalista Ricardo Ragendorfer pubblicata su Tiempo Argentino e altri quotidiani, emerge che l’autopsia ha stabilito che il corpo di Santiago non era restato più di 5 o 6 giorni in acqua al momento del ritrovamento. Ne consegue che è stato “illegalmente” trattenuto da qualche parte per diversi giorni.\r\n\r\nAlla luce di questi fatti potrebbero emergere responsabilità più dirette di Benetton, la multinazionale italiana proprietaria di oltre 900.000 ettari in territorio mapuche.\r\n\r\nSecondo Ragendorfer, l’unica cella frigorifera della zona capace di conservare un cadavere per diversi giorni si troverebbe proprio all’interno di una delle tenute di Benetton, denominata “Cabania Leleque”. Inoltre, rivela sempre Ragendorfer, la Gendarmeria possiede una base logistica informale dentro la stessa tenuta di Benetton da almeno 20 anni, grazie a un accordo firmato durante il governo di Carlos Menem tra Carlo Benetton, la Secretaria de Seguridad de la Nacion e la provincia di Chubut.\r\n\r\nRagendorfer ha anche rivelato che parte delle prime indagini “ufficiali” hanno avuto l’epicentro logistico proprio a Leleque. Da lì partirono buona parte dei gendarmi che tra il 10 e il 12 gennaio scorso sgomberarono in modo violento la comunità Mapuche di “Lof en Resistencia” di Cushamen. Ragendorfer inserisce un tassello chiave per dimostrare le eventuali la complicità dirette di Benetton nella desaparición forzada di Santiago: il 17 ottobre scorso, il giudice avrebbe ordinato, insieme al rastrellamento della zona in cui comparve il corpo, una perquisizione legale de la “Cabania Leleque” dei Benetton e di alcune delle zone adiacenti. Difficile pensare che sia stato per mera coincidenza che il corpo di Santiago sia ricomparso proprio quel giorno. Dopo il ritrovamento, naturalmente, la perquisizione venne cancellata.\r\n\r\n \r\nUn presidio di solidarietà con la lotta delle comunità mapuche resistenti e di denuncia delle responsabilità dello Stato argentino e di Benetton nella violenta repressione in atto si svolgerà a Torino il 22 dicembre di fronte al negozio Benetton di via Roma 121 – vicino a piazza San Carlo.\r\n \r\n\r\nAggiornamento al 12 dicembre\r\n\r\nLa scorsa settimana la polizia ha sgomberato una fabbrica di Neuquen, occupata dagli operai in lotta e a rischio licenziamento, che cercavano di impedire lo svuotamento dell'area di macchinari e dei prodotti ancora in magazzino.\r\nLo sgombero è stato attuato usando armi da fuoco. Un deputato - ex operaio della Zanon recuperata - che tentava una mediazione è stato colpito ad una gamba ed ha il perone spezzato.\r\nIl 9 dicembre una marcia transfrontaliera delle donne indigene ha raccolto scarse adesioni.\r\nIl governo Macrì sta scatenando una repressione poliziesca sempre più violenta contro le insorgenze sociali e le lotte popolari.\r\nIl fallimento delle sinistre istituzionali in Argentina e, in generale in tutto il continente, sta riportando al potere la destra. Una destra la cui linea di continuità con le dittature militari che hanno insanguinato il pianeta è molto chiara.\r\n\r\nAscolta la diretta con Ivan:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 12 11 ivan argentina\r\n ","12 Dicembre 2017","2017-12-13 12:05:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/rafael-nauhel-2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/rafael-nauhel-2-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/rafael-nauhel-2-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/rafael-nauhel-2-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/rafael-nauhel-2-1024x683.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Argentina. Attacco alle comunità mapuche: un morto, due feriti, diversi desaparecidos... Sgombero di una fabbrica con spari e feriti",1513084103,[60,61,132,133,63,134,135,136,137,138],"http://radioblackout.org/tag/fattoria-leleque/","http://radioblackout.org/tag/fiume-chabut/","http://radioblackout.org/tag/patagonia/","http://radioblackout.org/tag/rafael-nauhel/","http://radioblackout.org/tag/ronald-mac-donald/","http://radioblackout.org/tag/santiago-maldonado/","http://radioblackout.org/tag/villa-mascardi/",[19,17,28,22,15,140,24,30,32,26],"patagonia",{"post_content":142},{"matched_tokens":143,"snippet":145,"value":146},[76,144,79],"Lof","della gendarmeria nella comunità mapuche \u003Cmark>Pu\u003C/mark> \u003Cmark>Lof\u003C/mark> \u003Cmark>Cushamen\u003C/mark> il 1 agosto scorso. Il","Nel pomeriggio di sabato 25 novembre, in Patagonia, diversi corpi della polizia e della gendarmeria nazionale hanno attaccato la comunità Lafken Winkul Mapu, uccidendo a colpi di arma da fuoco Rafael Nahuel e ferendo altri due mapuche, un uomo e una donna, che si trovano in gravi condizioni all’ospedale Ramon Carrillo.\r\nSiamo nei territori contesi di Villa Mascardi, un parco nazionale a pochi chilometri da Bariloche, nota località turistica della Patagonia argentina.\r\nNe abbiamo parlato con Ivan, un compagno della Cub trasporti di Milano che si trova da qualche mese in Argentina, dove ha visitato numerose comunità mapuche in lotta.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 12 94 argentina ivan\r\n\r\n \r\n\r\nLa Correpi, organizzazione contro la repressione statale e la violenza istituzionale, sostiene che le responsabilità sono interamente dello Stato e del governo. In Argentina la violenza istituzionale colpisce gli attivisti politici ed i poveri. Non si contano i casi di ragazzi uccisi dalla polizia, perché accusati di furti o semplicemente “sospetti”, la pratica della tortura è “normale” nelle camere di sicurezza della gendarmeria.\r\n\r\n \r\n\r\nRicostruiamo i fatti: il giovedì precedente, mentre in Senato si votava la proroga di altri quattro anni della legge 26/160 che sospende gli sgomberi delle comunità indigene, riconoscendo il diritto al territorio ancestrale in attesa che l’Istituto Nazionale delle questioni indigene concluda il rilevamento delle terre spettanti alle diverse comunità, il giudice Villanueva ordina lo sgombero della comunità Lafken Winkul Mapu. L’occupazione risaliva al 14 settembre.\r\n\r\nLo scontro è sui megaimpianti turistici che le multinazionali e le imprese argentine vogliono costruire nel parco turistico nazionale di Villa Mascardi.\r\n\r\nNella stessa zona è prevista l’apertura di una miniera d’oro e di sfruttamento petrolifero. Non solo. La Patagonia possiede una ricchezza sempre più preziosa, l’oro blu, l’acqua.\r\n\r\nI mapuche si battono contro l’intento di mettere a profitto le aree protette, rivendicando il recupero delle terre ancestrali per vivere costruendo una diversa relazione con la natura e il territorio. Conflitti simili investono ampie aree dell’immensa Patagonia e non solo, perché lo scontro attorno all’appropriazione del territorio vede migliaia di comunità indigene in tutto il continente difendersi dall’estrattivismo (miniere, centri turistici, coltivazione estensiva, etc) e rappresenta uno snodo cruciale dei conflitti sociali in America Latina.\r\n\r\n \r\n\r\nLo stesso giovedì, come afferma l’antropologa Diana Lenton, era previsto un tavolo di negoziazione per risolvere il conflitto. «A tradimento e boicottando qualunque possibilità di dialogo, un enorme dispiegamento di forze dell’ordine ha fatto irruzione nella comunità all’alba, sparando con armi da fuoco e arrestando donne e bambini, detenuti in condizioni illegali per diverse ore» continua l’antropologa argentina. Secondo le testimonianza dei mapuche, una dozzina di uomini della comunità sono fuggiti sui monti a causa della caccia all’uomo violenta della polizia federale, della Gendarmeria e delle forze della Prefettura navale, impiegate congiuntamente con elicotteri e forze speciali. Ieri pomeriggio, tre di loro stavano tornando per ricongiungersi con le loro famiglie e sono stati attaccati con armi da fuoco dalla polizia. Così è stato assassinato Rafael, un giovane dei quartieri poveri di Bariloche, in visita ai parenti nella comunità in lotta, saldatore, falegname e lavoratore precario, un “pibe de barrio”, come lo ricordano gli amici.\r\n\r\nL’avvocata della comunità mapuche, Natalia Aranya, ha rilasciato dure dichiarazioni al quotidiano Pagina 12, parlando di una caccia all’uomo razzista e sottolineando le responsabilità del governo nell’operazione che ha coinvolto i gruppi speciali della Prefettura. Dopo la notizia della morte, ci sono state manifestazioni sia davanti all’ospedale che alla sede degli uffici dei Parchi Nazionali, proprietari delle terre contese dalla comunità mapuche. Le forze dell’ordine hanno bloccato le vie di accesso principali e i collegamenti, compresa la Ruta 40, tra le città di El Bolsòn e Bariloche. Alcuni giornali mainstream affermano, senza addurre prove, che sia stato uno scontro a fuoco tra mapuche e polizia. Una caccia all’uomo dopo una repressione violenta contro famiglie che dormivano nelle loro case diventa per i media uno scontro “armato” tra mapuche e polizia. Secondo le organizzazioni dei diritti umani sono le medesime modalità narrative adottate durante la dittatura.\r\n\r\n \r\n\r\nLa Marcha de Mujeres Originarias, organizzazione di donne indigene, ha lanciato un appello invitando tutti a denunciare le menzogne e a diffondere la verità dei fatti: «non permetteremo alle menzogne di affermarsi, noi non siamo in guerra con lo Stato, ma è lo Stato argentino che sta applicando misure genocide contro le comunità indigene, questo dovrebbero dire i giornali». Chiediamo sostegno e supporto, vogliamo giustizia, affermano le donne indigene , esigiamo che «cessi immediatamente la violenza assassina contro i nostri fratelli e le nostre sorelle».\r\n\r\n \r\n\r\nManifestazioni si sono svolte a Buenos Aires e in diverse città della Patagonia per denunciare le responsabilità del governo Macri e del ministro Bullrich. Il sindacato dei lavoratori pubblici ATE ha riferito del fermo del responsabile provinciale e della moglie, liberati poche ore dopo, mentre Sonia Ivanoff, avvocata specialista in diritto indigeno, ha segnalato preoccupazione l’arresto di dei due testimoni dell’omicidio del giovane Rafael Nahuel. «Vogliamo la liberazione e la garanzia di protezione per questi due testimoni chiave, Fausto Horacio Jones Huala e Lautaro Alejando Gozalez» ha dichiarato l’avvocata all’agenzia di comunicazione indipendente Anred.\r\n\r\nDopo la rappresaglia c’è stata un’intensa militarizzazione dell’area: da settimane le organizzazioni dei diritti umani e le comunità mapuche denunciano come dopo «la desapariciòn e la morte di Santiago Maldonado la persecuzione contro i mapuche sia aumentata di intensità così come la violenza delle forze di polizia».\r\n\r\n \r\n\r\nL’intensificazione del conflitto è legata all’aumento della violenza repressiva che negli ultimi due anni, con il governo Macri, è stata diretta in gran parte contro i mapuche identificati come “nemico interno”, in linea con le dichiarazioni del Comando Sud delle forze militari degli Stati Uniti che hanno definito il popolo mapuche una “minaccia terroristica”. Un conflitto che vede da una parte uomini, donne e bambini in lotta per la difesa del territorio e della vita, e dall’altra una nuova ed intensa offensiva politica, economica e militare del capitalismo estrattivo, razzista, patriarcale e coloniale.\r\n\r\n \r\n\r\nNelle stesse ore in cui avveniva l’attacco alla comunità nei territori contesi di Villa Mascardi, in provincia di Buenos Aires si stava svolgendo il funerale di Santiago Maldonado, desaparecido durante una rappresaglia della gendarmeria nella comunità mapuche \u003Cmark>Pu\u003C/mark> \u003Cmark>Lof\u003C/mark> \u003Cmark>Cushamen\u003C/mark> il 1 agosto scorso. Il suo cadavere venne ritrovato 78 giorni dopo nel fiume Chabut, 300 metri a monte dal punto in cui i mapuche sotto attacco attraversarono il corso d’acqua.\r\n\r\nDurante l’attacco alla comunità i suoi compagni videro che Santiago Maldonado veniva preso e fatto salire a forza su un furgone bianco dalla polizia.\r\n\r\nLa scomparsa di Maldonado aveva suscitato ampie proteste in tutta l’Argentina: decine di migliaia di persone avevano manifestato il primo settembre e il primo ottobre a Buenos Aires.\r\n\r\nIl ragazzo è stato seppellito dopo un mese di attesa dei risultati dell’autopsia, che ha stabilito che Santiago è morto per asfissia da annegamento, ma non le modalità della desapariciòn.\r\n\r\nDall’inchiesta del giornalista Ricardo Ragendorfer pubblicata su Tiempo Argentino e altri quotidiani, emerge che l’autopsia ha stabilito che il corpo di Santiago non era restato più di 5 o 6 giorni in acqua al momento del ritrovamento. Ne consegue che è stato “illegalmente” trattenuto da qualche parte per diversi giorni.\r\n\r\nAlla luce di questi fatti potrebbero emergere responsabilità più dirette di Benetton, la multinazionale italiana proprietaria di oltre 900.000 ettari in territorio mapuche.\r\n\r\nSecondo Ragendorfer, l’unica cella frigorifera della zona capace di conservare un cadavere per diversi giorni si troverebbe proprio all’interno di una delle tenute di Benetton, denominata “Cabania Leleque”. Inoltre, rivela sempre Ragendorfer, la Gendarmeria possiede una base logistica informale dentro la stessa tenuta di Benetton da almeno 20 anni, grazie a un accordo firmato durante il governo di Carlos Menem tra Carlo Benetton, la Secretaria de Seguridad de la Nacion e la provincia di Chubut.\r\n\r\nRagendorfer ha anche rivelato che parte delle prime indagini “ufficiali” hanno avuto l’epicentro logistico proprio a Leleque. Da lì partirono buona parte dei gendarmi che tra il 10 e il 12 gennaio scorso sgomberarono in modo violento la comunità Mapuche di “\u003Cmark>Lof\u003C/mark> \u003Cmark>en\u003C/mark> Resistencia” di \u003Cmark>Cushamen\u003C/mark>. Ragendorfer inserisce un tassello chiave per dimostrare le eventuali la complicità dirette di Benetton nella desaparición forzada di Santiago: il 17 ottobre scorso, il giudice avrebbe ordinato, insieme al rastrellamento della zona in cui comparve il corpo, una perquisizione legale de la “Cabania Leleque” dei Benetton e di alcune delle zone adiacenti. Difficile pensare che sia stato per mera coincidenza che il corpo di Santiago sia ricomparso proprio quel giorno. Dopo il ritrovamento, naturalmente, la perquisizione venne cancellata.\r\n\r\n \r\nUn presidio di solidarietà con la lotta delle comunità mapuche resistenti e di denuncia delle responsabilità dello Stato argentino e di Benetton nella violenta repressione in atto si svolgerà a Torino il 22 dicembre di fronte al negozio Benetton di via Roma 121 – vicino a piazza San Carlo.\r\n \r\n\r\nAggiornamento al 12 dicembre\r\n\r\nLa scorsa settimana la polizia ha sgomberato una fabbrica di Neuquen, occupata dagli operai in lotta e a rischio licenziamento, che cercavano di impedire lo svuotamento dell'area di macchinari e dei prodotti ancora in magazzino.\r\nLo sgombero è stato attuato usando armi da fuoco. Un deputato - ex operaio della Zanon recuperata - che tentava una mediazione è stato colpito ad una gamba ed ha il perone spezzato.\r\nIl 9 dicembre una marcia transfrontaliera delle donne indigene ha raccolto scarse adesioni.\r\nIl governo Macrì sta scatenando una repressione poliziesca sempre più violenta contro le insorgenze sociali e le lotte popolari.\r\nIl fallimento delle sinistre istituzionali in Argentina e, in generale in tutto il continente, sta riportando al potere la destra. Una destra la cui linea di continuità con le dittature militari che hanno insanguinato il pianeta è molto chiara.\r\n\r\nAscolta la diretta con Ivan:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 12 11 ivan argentina\r\n ",[148],{"field":110,"matched_tokens":149,"snippet":145,"value":146},[76,144,79],2312642367913459700,{"best_field_score":152,"best_field_weight":153,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":46,"score":154,"tokens_matched":117,"typo_prefix_score":46},"3319999365120",14,"2312642367913459825",6646,{"collection_name":57,"first_q":71,"per_page":157,"q":71},6,8,{"facet_counts":160,"found":164,"hits":191,"out_of":300,"page":21,"request_params":301,"search_cutoff":36,"search_time_ms":302},[161,168],{"counts":162,"field_name":166,"sampled":36,"stats":167},[163],{"count":164,"highlighted":165,"value":165},3,"anarres","podcastfilter",{"total_values":21},{"counts":169,"field_name":35,"sampled":36,"stats":189},[170,172,174,176,178,179,181,183,185,187],{"count":14,"highlighted":171,"value":171},"no Muos",{"count":14,"highlighted":173,"value":173},"niscemi",{"count":14,"highlighted":175,"value":175},"toninelli",{"count":14,"highlighted":177,"value":177},"antimilitarismo",{"count":14,"highlighted":32,"value":32},{"count":21,"highlighted":180,"value":180},"fca",{"count":21,"highlighted":182,"value":182},"Novara",{"count":21,"highlighted":184,"value":184},"29 luglio",{"count":21,"highlighted":186,"value":186},"marchionne",{"count":21,"highlighted":188,"value":188},"razzismo di stato",{"total_values":190},27,[192,232,269],{"document":193,"highlight":220,"highlights":225,"text_match":228,"text_match_info":229},{"comment_count":46,"id":194,"is_sticky":46,"permalink":195,"podcastfilter":196,"post_author":49,"post_content":197,"post_date":198,"post_excerpt":52,"post_id":194,"post_modified":199,"post_thumbnail":200,"post_title":201,"post_type":202,"sort_by_date":203,"tag_links":204,"tags":213},"45029","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-22-dicembre-rojava-tra-luci-ed-ombre-brand-feminism-il-gioco-delloca-in-catalogna-benetton-e-la-repressione-della-resistenza-mapuche/",[165],"Abbiamo fatto un nuovo viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nSui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Dalle 11 alle 13. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n2017 12 22 anarres1\r\n\r\n \r\n2017 12 22 anarres2\r\nin questa puntata:\r\nRojava. Uno sguardo libertario. Il punto di vista di Pinar Selek, femminista, antimilitarista e ecologista, esule in Francia da diversi anni. Vi proponiamo l’intervista uscita sull’ultimo numero di A rivista.\r\n\r\n \r\n\r\nBrand Feminism. Cosa c’è dietro Freeda\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta mattina ci ha lasciati Paola Mazzaroli, una compagna triestina, che da oltre quarant’anni ha partecipato alle lotte nella sua città, ma non solo.\r\nAnarchica, femminista, ecologista è stata ricordata, prima della diretta sulla Catalogna, da Claudio Venza, che con lei ha condiviso l’avventura dell’anarchismo nel gruppo Germinal.\r\nL’abbiamo salutata con le note del Galeone.\r\n\r\n\r\n\r\nIl gioco dell’oca. Ieri le elezioni hanno riconsegnato la Catalogna ai tre partiti indipendentisti, che, uniti, hanno più della metà dei seggi.\r\nSi torna quindi al punto di partenza. Con qualche significativa variante: i ministri della Generalitad sciolta d’imperio dal governo spagnolo incassano il risultato elettorale ma sono in esilio o in carcere, per aver dichiarato l’indipendenza del paese dallo stato spagnolo.\r\nCosa accadrà? Che tipo di dibattito e di posizionamento c’è stato nel movimento anarchico e libertario?\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Claudio Venza, anarchico e docente di storia della Spagna contemporanea all’università di Trieste.\r\n\r\n \r\n\r\nLe maglie Benetton sono sporche di sangue.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nI prossimi appuntamenti: \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 22 dicembre\r\nore 17 \r\npresidio\r\n al negozio Benetton di via Roma 121\r\nLe maglie Benetton sono sporche di sangue\r\nIl governo argentino ha deciso di regolare i conti con le comunità resistenti dei mapuche.\r\nIn questi anni hanno recuperato, occupandole, alcune terre delle popolazioni indigene, che non avevano e non intendono adottare la proprietà privata. \r\n\r\nNell’Ottocento le terre dove vivono i mapuche vennero vendute dallo Stato Argentino alle multinazionali inglesi per l’industria estrattiva. Dagli anni Novanta del secolo scorso 930.000 ettari sono stati acquistati al colosso manifatturiero Benetton, che le utilizza per farvi pascolare le proprie pecore da lana. \r\n\r\n \r\n\r\nLe comunità recuperate dai mapuche stanno conducendo una lotta durissima contro lo stato argentino che garantisce gli interessi delle tante multinazionali che sfruttano la Patagonia. \r\n\r\n \r\n\r\nSi battono contro le miniere d’oro, la cementificazione dei parchi naturali e, ovviamente contro Benetton, che oggi è uno stato dentro lo stato. Nella fattoria Leleque nel Chabut c’è un presidio permanente della polizia argentina. Da lì sono partite le operazioni repressive contro la comunità Pu Lof Cushamen, dove in agosto è stato sequestrato e ucciso dalla polizia l’anarchico Santiago Maldonado. \r\n\r\n \r\n\r\nBenetton è complice dell’uccisione di Santiago e della durissima repressione che in questi anni ha fatto 14 morti, centinaia di feriti, numerosi desaparecidos in tutta la Patagonia.\r\n\r\n \r\n\r\nA fine novembre, mentre a Buenos Aires c’era il funerale di Santiago, Rafael Nahuel, un giovane mapuche vicino alla comunità del parco nazionale di villa Mascardi, è stato colpito da tre proiettili alla schiena ed è morto. \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 13 gennaio\r\nore 10,30 / 14\r\nPunto info antimilitarista al Balon\r\n con vin brulè, cibo e the caldo\r\nbenefit assemblea antimilitarista\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 gennaio\r\nore 21\r\nalla Fat, in corso Palermo 46\r\nTra città frammentate e modelli securitari del vivere. Le gated communities e l’uso dello spazio pubblico\r\nCon Simone Ruini architetto libertario\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 26 gennaio\r\nore 21 \r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\nI fascisti del \"secondo millennio\"\r\nCon Pietro Stara, autore de \"L’identità escludente, La Nuova Destra tra piccole patrie e Europa nazione\"\r\n\r\n \r\n\r\nPer chi fosse interessato ai percorsi della Federazione Anarchica Torinese\r\nriunioni ogni giovedì alle 21\r\ncorso Palermo 46 – a destra nel cortile\r\n\r\n\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org – mail: anarres@inventati.org \r\n ","22 Dicembre 2017","2018-10-17 22:58:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/DSC00209-col-200x110.jpg","Anarres del 22 dicembre. Rojava, tra luci ed ombre. Brand Feminism. Il gioco dell’oca in Catalogna. Benetton e la repressione della resistenza mapuche","podcast",1513954327,[205,206,61,207,208,209,210,63,211,212],"http://radioblackout.org/tag/anarres/","http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/brand-feminism/","http://radioblackout.org/tag/catalogna/","http://radioblackout.org/tag/claudio-venza/","http://radioblackout.org/tag/gated-communities/","http://radioblackout.org/tag/paola-mazzaroli/","http://radioblackout.org/tag/rojava/",[165,177,17,214,215,216,217,15,218,219],"brand feminism","catalogna","claudio venza","gated communities","paola mazzaroli","rojava",{"post_content":221},{"matched_tokens":222,"snippet":223,"value":224},[76,144,79],"operazioni repressive contro la comunità \u003Cmark>Pu\u003C/mark> \u003Cmark>Lof\u003C/mark> \u003Cmark>Cushamen\u003C/mark>, dove in agosto è stato","Abbiamo fatto un nuovo viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nSui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Dalle 11 alle 13. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n2017 12 22 anarres1\r\n\r\n \r\n2017 12 22 anarres2\r\nin questa puntata:\r\nRojava. Uno sguardo libertario. Il punto di vista di Pinar Selek, femminista, antimilitarista e ecologista, esule in Francia da diversi anni. Vi proponiamo l’intervista uscita sull’ultimo numero di A rivista.\r\n\r\n \r\n\r\nBrand Feminism. Cosa c’è dietro Freeda\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta mattina ci ha lasciati Paola Mazzaroli, una compagna triestina, che da oltre quarant’anni ha partecipato alle lotte nella sua città, ma non solo.\r\nAnarchica, femminista, ecologista è stata ricordata, prima della diretta sulla Catalogna, da Claudio Venza, che con lei ha condiviso l’avventura dell’anarchismo nel gruppo Germinal.\r\nL’abbiamo salutata con le note del Galeone.\r\n\r\n\r\n\r\nIl gioco dell’oca. Ieri le elezioni hanno riconsegnato la Catalogna ai tre partiti indipendentisti, che, uniti, hanno più della metà dei seggi.\r\nSi torna quindi al punto di partenza. Con qualche significativa variante: i ministri della Generalitad sciolta d’imperio dal governo spagnolo incassano il risultato elettorale ma sono in esilio o in carcere, per aver dichiarato l’indipendenza del paese dallo stato spagnolo.\r\nCosa accadrà? Che tipo di dibattito e di posizionamento c’è stato nel movimento anarchico e libertario?\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Claudio Venza, anarchico e docente di storia della Spagna contemporanea all’università di Trieste.\r\n\r\n \r\n\r\nLe maglie Benetton sono sporche di sangue.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nI prossimi appuntamenti: \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 22 dicembre\r\nore 17 \r\npresidio\r\n al negozio Benetton di via Roma 121\r\nLe maglie Benetton sono sporche di sangue\r\nIl governo argentino ha deciso di regolare i conti con le comunità resistenti dei mapuche.\r\nIn questi anni hanno recuperato, occupandole, alcune terre delle popolazioni indigene, che non avevano e non intendono adottare la proprietà privata. \r\n\r\nNell’Ottocento le terre dove vivono i mapuche vennero vendute dallo Stato Argentino alle multinazionali inglesi per l’industria estrattiva. Dagli anni Novanta del secolo scorso 930.000 ettari sono stati acquistati al colosso manifatturiero Benetton, che le utilizza per farvi pascolare le proprie pecore da lana. \r\n\r\n \r\n\r\nLe comunità recuperate dai mapuche stanno conducendo una lotta durissima contro lo stato argentino che garantisce gli interessi delle tante multinazionali che sfruttano la Patagonia. \r\n\r\n \r\n\r\nSi battono contro le miniere d’oro, la cementificazione dei parchi naturali e, ovviamente contro Benetton, che oggi è uno stato dentro lo stato. Nella fattoria Leleque nel Chabut c’è un presidio permanente della polizia argentina. Da lì sono partite le operazioni repressive contro la comunità \u003Cmark>Pu\u003C/mark> \u003Cmark>Lof\u003C/mark> \u003Cmark>Cushamen\u003C/mark>, dove in agosto è stato sequestrato e ucciso dalla polizia l’anarchico Santiago Maldonado. \r\n\r\n \r\n\r\nBenetton è complice dell’uccisione di Santiago e della durissima repressione che in questi anni ha fatto 14 morti, centinaia di feriti, numerosi desaparecidos in tutta la Patagonia.\r\n\r\n \r\n\r\nA fine novembre, mentre a Buenos Aires c’era il funerale di Santiago, Rafael Nahuel, un giovane mapuche vicino alla comunità del parco nazionale di villa Mascardi, è stato colpito da tre proiettili alla schiena ed è morto. \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 13 gennaio\r\nore 10,30 / 14\r\nPunto info antimilitarista al Balon\r\n con vin brulè, cibo e the caldo\r\nbenefit assemblea antimilitarista\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 gennaio\r\nore 21\r\nalla Fat, in corso Palermo 46\r\nTra città frammentate e modelli securitari del vivere. Le gated communities e l’uso dello spazio pubblico\r\nCon Simone Ruini architetto libertario\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 26 gennaio\r\nore 21 \r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\nI fascisti del \"secondo millennio\"\r\nCon Pietro Stara, autore de \"L’identità escludente, La Nuova Destra tra piccole patrie e Europa nazione\"\r\n\r\n \r\n\r\nPer chi fosse interessato ai percorsi della Federazione Anarchica Torinese\r\nriunioni ogni giovedì alle 21\r\ncorso Palermo 46 – a destra nel cortile\r\n\r\n\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org – mail: anarres@inventati.org \r\n ",[226],{"field":110,"matched_tokens":227,"snippet":223,"value":224},[76,144,79],1736172819517014000,{"best_field_score":230,"best_field_weight":153,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":21,"score":231,"tokens_matched":164,"typo_prefix_score":46},"3315704397824","1736172819517014129",{"document":233,"highlight":257,"highlights":262,"text_match":265,"text_match_info":266},{"comment_count":46,"id":234,"is_sticky":46,"permalink":235,"podcastfilter":236,"post_author":165,"post_content":237,"post_date":238,"post_excerpt":52,"post_id":234,"post_modified":239,"post_thumbnail":240,"post_title":241,"post_type":202,"sort_by_date":242,"tag_links":243,"tags":252},"48702","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-3-agosto-emergenza-razzismo-no-muos-maldonado-un-anno-dopo-lestate-di-sangue-di-salvini-e-toninelli/",[165],"Il nostro viaggio settimanale sul pianeta delle utopie concrete.\r\nSui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Dalle 10,45 alle 12,45. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2018 08 03 anarres 01\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLivorno. “Effetto Pd e Lega-5Stelle: 11 aggressioni in 50 giorni. Il vostro razzismo è emergenza. Il vero cambiamento: casa, lavoro e reddito per tutt*. Lega fuorilegge” Questo striscione, affisso lungo i canali del quartiere Venezia, durante il contro-evento “effetto Refugio”, fatto durante la kermesse istituzionale “Effetto Venezia” non era gradito alle autorità. Per rimuoverlo, la polizia di Stato ha caricato violentemente compagni e passanti nel cuore della notte.\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli della Federazione Anarchica Livornese\r\n\r\nNiscemi. Al campeggio di lotta antimilitarista No Muos un attentato incendiario ha colpito il presidio di contrada Ulmo. Corteo nazionale a Niscemi, presidio No Muos a Novara.\r\nDel presidio a Novara abbiamo parlato con Domenico Argirò del Movimento No F35\r\nDella situazione a Niscemi ci ha raccontato Pippo Gurrieri del coordinamento comitati No Muos.\r\n\r\nSantiago Maldonado. Un anno dopo l’omicidio durante l’attacco alla comunità resistente mapuche di Pu Lof a Cushamen. In tutta l’Argentina, e non solo, iniziative di informazione e lotta.\r\n\r\nMorti e respingimenti collettivi in mare, caccia allo straniero per le strade. L’estate di sangue di Salvini e Toninelli\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","5 Settembre 2018","2018-10-17 22:58:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/livorno-200x110.jpg","Anarres del 3 agosto. Emergenza razzismo. No muos. Maldonado un anno dopo. L’estate di Sangue di Salvini e Toninelli…",1536159851,[60,244,245,246,247,248,249,250,137,251],"http://radioblackout.org/tag/assemblea-antimilitarista-torinese/","http://radioblackout.org/tag/campeggio-no-muos/","http://radioblackout.org/tag/niscemi/","http://radioblackout.org/tag/no-f35/","http://radioblackout.org/tag/no-muos/","http://radioblackout.org/tag/razzismo-di-stato/","http://radioblackout.org/tag/salvini/","http://radioblackout.org/tag/toninelli/",[19,253,254,173,255,171,188,256,32,175],"assemblea antimilitarista torinese","campeggio no muos","no F35","salvini",{"post_content":258},{"matched_tokens":259,"snippet":260,"value":261},[76,144,79],"alla comunità resistente mapuche di \u003Cmark>Pu\u003C/mark> \u003Cmark>Lof\u003C/mark> a \u003Cmark>Cushamen\u003C/mark>. In tutta l’Argentina, e non","Il nostro viaggio settimanale sul pianeta delle utopie concrete.\r\nSui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Dalle 10,45 alle 12,45. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2018 08 03 anarres 01\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLivorno. “Effetto Pd e Lega-5Stelle: 11 aggressioni in 50 giorni. Il vostro razzismo è emergenza. Il vero cambiamento: casa, lavoro e reddito per tutt*. Lega fuorilegge” Questo striscione, affisso lungo i canali del quartiere Venezia, durante il contro-evento “effetto Refugio”, fatto durante la kermesse istituzionale “Effetto Venezia” non era gradito alle autorità. Per rimuoverlo, la polizia di Stato ha caricato violentemente compagni e passanti nel cuore della notte.\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli della Federazione Anarchica Livornese\r\n\r\nNiscemi. Al campeggio di lotta antimilitarista No Muos un attentato incendiario ha colpito il presidio di contrada Ulmo. Corteo nazionale a Niscemi, presidio No Muos a Novara.\r\nDel presidio a Novara abbiamo parlato con Domenico Argirò del Movimento No F35\r\nDella situazione a Niscemi ci ha raccontato Pippo Gurrieri del coordinamento comitati No Muos.\r\n\r\nSantiago Maldonado. Un anno dopo l’omicidio durante l’attacco alla comunità resistente mapuche di \u003Cmark>Pu\u003C/mark> \u003Cmark>Lof\u003C/mark> a \u003Cmark>Cushamen\u003C/mark>. In tutta l’Argentina, e non solo, iniziative di informazione e lotta.\r\n\r\nMorti e respingimenti collettivi in mare, caccia allo straniero per le strade. L’estate di sangue di Salvini e Toninelli\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[263],{"field":110,"matched_tokens":264,"snippet":260,"value":261},[76,144,79],1736172819382796300,{"best_field_score":267,"best_field_weight":153,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":21,"score":268,"tokens_matched":164,"typo_prefix_score":46},"3315704332288","1736172819382796401",{"document":270,"highlight":292,"highlights":296,"text_match":265,"text_match_info":299},{"comment_count":46,"id":271,"is_sticky":46,"permalink":272,"podcastfilter":273,"post_author":165,"post_content":274,"post_date":275,"post_excerpt":52,"post_id":271,"post_modified":276,"post_thumbnail":277,"post_title":278,"post_type":202,"sort_by_date":279,"tag_links":280,"tags":288},"48670","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-27-luglio-no-muos-w-bresci-lera-marchionne-toninelli-il-tav-e-i-migranti-santiago-maldonado-un-anno-dopo/",[165],"Viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Dalle 10,45 alle 12,45. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/2018-07-27-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nPresentazione del campeggio di lotta e della manifestazione nazionale No Muos di Niscemi e presidio di informazione e lotta di Novara\r\nDella situazione a Niscemi abbiamo parlato con Pippo Gurrieri del coordinamento comitati No Muos.\r\n\r\nEra il 29 luglio del 1900. Umberto I, re d’Italia, venne ucciso da Gaetano Bresci. Fu la risposta ai cento morti, decine di feriti, migliaia di arresti durante la repressione che due anni prima si era abbattuta sulla popolazione milanese che lottava contro il carovita. Fiorenzo Bava Beccaris, il generale sabaudo responsabile della carneficina, venne decorato da Umberto per il lavoro svolto. Ce ne ha parlato Massimo Ortalli dell’archivio storico della FAI\r\n\r\nL’era Marchionne. La morte dell’AD di FCA, sostituito ai vertici dell’azienda mentre era ancora in agonia, ci offre l’occasione per fare il punto su una delle figure chiave del capitalismo italiano di questi anni, artefice della rottura definitiva di un modello di relazioni industriali che aveva retto per decenni.\r\n\r\nToninelli, il Tav e i migranti\r\n\r\nSantiago Maldonado. Un anno dopo l’omicidio durante l’attacco alla comunità resistente mapuche di Pu Lof a Cushamen. In tutta l’Argentina, e non solo, iniziative di informazione e lotta.\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46","2 Settembre 2018","2018-11-01 02:07:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/marchionne-1-200x110.jpg","Anarres del 27 luglio. No Muos. W Bresci! L’era Marchionne. Toninelli, il Tav e i migranti. Santiago Maldonado, un anno dopo...",1535894692,[281,206,282,283,284,285,246,248,286,137,287,251],"http://radioblackout.org/tag/29-luglio/","http://radioblackout.org/tag/fca/","http://radioblackout.org/tag/gaetano-bresci/","http://radioblackout.org/tag/marchionne/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/novara/","http://radioblackout.org/tag/tav/",[184,177,180,289,186,290,173,171,182,32,291,175],"Gaetano Bresci","migranti","tav",{"post_content":293},{"matched_tokens":294,"snippet":260,"value":295},[76,144,79],"Viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Dalle 10,45 alle 12,45. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/2018-07-27-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nPresentazione del campeggio di lotta e della manifestazione nazionale No Muos di Niscemi e presidio di informazione e lotta di Novara\r\nDella situazione a Niscemi abbiamo parlato con Pippo Gurrieri del coordinamento comitati No Muos.\r\n\r\nEra il 29 luglio del 1900. Umberto I, re d’Italia, venne ucciso da Gaetano Bresci. Fu la risposta ai cento morti, decine di feriti, migliaia di arresti durante la repressione che due anni prima si era abbattuta sulla popolazione milanese che lottava contro il carovita. Fiorenzo Bava Beccaris, il generale sabaudo responsabile della carneficina, venne decorato da Umberto per il lavoro svolto. Ce ne ha parlato Massimo Ortalli dell’archivio storico della FAI\r\n\r\nL’era Marchionne. La morte dell’AD di FCA, sostituito ai vertici dell’azienda mentre era ancora in agonia, ci offre l’occasione per fare il punto su una delle figure chiave del capitalismo italiano di questi anni, artefice della rottura definitiva di un modello di relazioni industriali che aveva retto per decenni.\r\n\r\nToninelli, il Tav e i migranti\r\n\r\nSantiago Maldonado. Un anno dopo l’omicidio durante l’attacco alla comunità resistente mapuche di \u003Cmark>Pu\u003C/mark> \u003Cmark>Lof\u003C/mark> a \u003Cmark>Cushamen\u003C/mark>. In tutta l’Argentina, e non solo, iniziative di informazione e lotta.\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46",[297],{"field":110,"matched_tokens":298,"snippet":260,"value":295},[76,144,79],{"best_field_score":267,"best_field_weight":153,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":21,"score":268,"tokens_matched":164,"typo_prefix_score":46},6637,{"collection_name":202,"first_q":71,"per_page":157,"q":71},11,["Reactive",304],{},["Set"],["ShallowReactive",307],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fHd1hJRoW0hGVg3LddTBotJVWPsHV7-GuG3-csukN6Ow":-1},true,"/search?query=pu+lof+en+cushamen"]