","Negoziati in Ucraina: Trump e Putin gestiscono le sorti dell'Europa","post",1739463383,[68,69,70,71,72],"http://radioblackout.org/tag/armamenti/","http://radioblackout.org/tag/guerra-in-ucraina/","http://radioblackout.org/tag/negoziati-in-ucraina/","http://radioblackout.org/tag/putin/","http://radioblackout.org/tag/trump/",[74,75,76,18,30],"#armamenti","guerra in ucraina","negoziati in ucraina",{"post_content":78,"post_title":83,"tags":86},{"matched_tokens":79,"snippet":81,"value":82},[80],"Putin","dopo un lungo scambio con \u003Cmark>Putin\u003C/mark> nelle ultime ore, Donald Trump","A seguito di una propaganda elettorale incentrata sulla risoluzione in Ucraina, dopo un lungo scambio con \u003Cmark>Putin\u003C/mark> nelle ultime ore, Donald Trump avvia i negoziati per poi farli accettare a cose fatte a Zelensky.\r\n\r\nUna svolta che si inserisce in settimane di disinvestimento progressivo da parte degli USA nello scenario ucraino culminato con la richiesta di materie prime strategiche in cambio del sostegno militare, quantificando la richiesta in 500 miliardi di dollari di terre rare. La decisione di avviare i negoziati è rappresentativa del cambio di strategia che incarna Trump, questa si evince dalle sue scelte in politica estera e, soprattutto, dall'interesse a parlare ai suoi elettori solidificando un consenso interno capace di superare la profonda crisi sociale ed economica che colpisce gli Usa a cui assistiamo dal 2008 e che, nel suo acuirsi, ha coinciso con la guerra per procura in Ucraina.\r\n\r\nQuesta fase non è la dimostrazione dell'esistenza di un'opzione progressista vinta dall'opzione ultraconservatrice di Trump, tutt'altro. Dimostra che l'ala progressista rappresentata da Biden e dalle elites europee pur puntando sulla guerra, sulla militarizzazione e sulla prova di forza per garantire un'egemonia occidentale dell'asse atlantico, mostra tutta la sua debolezza, tant'è che l'amministrazione entrante ha privilegiato l'accordo pur di far dimenticare il prima possibile che la guerra in Ucraina è stata già persa. 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Allora la prima domanda che ci è venuta alle labbra è cosa ha visto aggirarsi per le città e la seconda riguarda invece le periferie, la provincia; questa è forse la nota che può suonare il de profundis al sistema putiniano, perché Pietroburgo e Mosca è nell’ordine delle cose che non si facciano pregare a manifestare (soprattutto giovani che sono cresciuti putiniani, perché non hanno conosciuto altro, ma anche infra35enni) e a reagire alle cariche e mirando a liberare i detenuti; il sistema viene messo in discussione alle sue basi ed è ancora più colossale nel momento in cui a farlo è una società allenata a sostenere e rispettare le istituzioni – un retaggio sovietico introiettato da tutti; persino in un periodo di pandemia non avversata minimamente in questa fase dalle strutture statali… e tutto è aperto, con un numero di morti da triplicare rispetto ai 70.000 ammessi. Ma stavolta sono le piazze di Vladivostok, delle campagne: la grande novità non sono le città liberal, ma le decine di città siberiane e del Nord della Russia con motivazioni che vanno al di là della corruzione. Si tratta di 20 milioni di persone che vivono con 300 euro e sono incazzati neri… Navalny è solo il detonatore di una bomba nucleare: infatti è da sempre che in Russia c’è il mito del leader (da Ivan il Terribile ejzensteiniano a Vladimir l’Avvelenatore)\r\n\r\n \r\n\"I disperati del Putin declinante\".\r\n ","5 Febbraio 2021","2021-02-05 00:55:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-01-31_Mosca-libertà-per-putin-fuori-da-uffici_Elena-Rustinova-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-01-31_Mosca-libertà-per-putin-fuori-da-uffici_Elena-Rustinova-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"Ecco cosa ha visto Yurii\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-01-31_Mosca-libertà-per-putin-fuori-da-uffici_Elena-Rustinova-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-01-31_Mosca-libertà-per-putin-fuori-da-uffici_Elena-Rustinova-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-01-31_Mosca-libertà-per-putin-fuori-da-uffici_Elena-Rustinova-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-01-31_Mosca-libertà-per-putin-fuori-da-uffici_Elena-Rustinova-1536x1024.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-01-31_Mosca-libertà-per-putin-fuori-da-uffici_Elena-Rustinova-2048x1366.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il capolinea di Putin può essere solo la Siberia",1612486437,[131,132,133,71,134],"http://radioblackout.org/tag/mosca/","http://radioblackout.org/tag/navalny/","http://radioblackout.org/tag/pietroburgo/","http://radioblackout.org/tag/siberia/",[136,137,138,18,139],"Mosca","Navalny","Pietroburgo","Siberia",{"post_content":141,"post_title":145,"tags":148},{"matched_tokens":142,"snippet":143,"value":144},[18],"il de profundis al sistema \u003Cmark>putin\u003C/mark>iano, perché Pietroburgo e Mosca è","Yurii Colombo è un reporter che alle manifestazioni di questo russo gennaio esasperato era presente mentre gli “omon” giravano ad asciugarsi la gente, che una volta presa rischiava il posto di lavoro, metteva in gioco l’esistenza… e questo significa che non pensano di avere più nulla da perdere a scendere in piazza a prendersi le manganellate a -35°Celsius. 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A seguito dell'arresto con false accuse di Ivan Golunov- giornalista d'inchiesta che indaga spesso, nei suoi reportage, la corruzione delle alte sfere del Cremlino- queste manifestazioni sono culminate in un grosso appuntamento di protesta ( 13 Giugno) ferocemente represso dalla polizia. La montatura del caso Golunov era stata così plateale, e la minaccia alla libertà di stampa russa così eclatante, da indignare perfino le testate giornalistiche filogovernative, generando una rete di solidarietà trasversale a sostegno del giornalista. D'altronde in un'intervista al Financial Times uscita una settimana dopo la diretta televisiva Putin ha esplicitato il suo pensiero, dicendo che il liberalismo democratico ha fatto il suo corso, sancendo così il nuovo corso di democrazie illiberali, democrature, sovranismi... tutti quei neologismi dietro i quali si intravedono i vari fascismi nelle singole declinazioni locali.\r\nA proposito di questa ed altre questioni è stato chiamato a rispondere il presidente Vladimir Putin, durante l'annuale appuntamento della cosiddetta \"linea diretta\", che vede il presidente discutere con più o meno chiunque voglia porgli delle domande.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Martina Napolitano dell'East Journal.","28 Giugno 2019","2019-06-28 13:27:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/Putinyoyoyo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/Putinyoyoyo-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/Putinyoyoyo-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/Putinyoyoyo-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/Putinyoyoyo.jpg 880w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Putin in diretta",1561696197,[71],[18],{"post_content":186,"post_title":190,"tags":193},{"matched_tokens":187,"snippet":188,"value":189},[80],"per le impopolari politiche di \u003Cmark>Putin\u003C/mark> ha cominciato a tradursi in","Sogni e menzogne di una superpotenza più povera\r\n\r\nDa circa un anno in Russia il malcontento per le impopolari politiche di \u003Cmark>Putin\u003C/mark> ha cominciato a tradursi in eterogenei movimenti di protesta che coinvolgono classi del tessuto sociale russo generalmente estranee alla manifestazione del dissenso. 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Il fallito golpe di quest’estate in Turchia, dietro al quale Erdogan intravede l’ombra lunga degli Stati Uniti, hanno spinto il raiss di Ankara a riavvicinarsi alla Russia, stilando un accordo per il gasdotto Turkish Stream.\r\n\r\nL’obiettivo di Erdogan è chiaro: eliminare la variante curda dai vari pezzi in cui potrebbe essere divisa la Siria. Alla Russia interessa mantenere e rinforzare la propria posizione militare nel Mediterraneo, che ha il suo fulcro militare a Tartus ed il proprio garante politico in Assad.\r\n\r\nTutta da vedere la disponibilità di Damasco a concedere ad Erdogan il controllo del Rojava, tuttavia un serio ridimensionamento dell’autonomia dei tre cantoni confederati del Rojava potrebbe accontentare l’uomo forte della Turchia, impegnato in una guerra senza quartiere ad ogni forma di opposizione.\r\n\r\nLe difficoltà degli Stati Uniti sono sin troppo chiare, tra appoggio agli alleati storici e gelo nei rapporti con la Turchia, che pure è uno dei bastioni della NATO nell’area.\r\n\r\nD’altra parte, senza l’appoggio delle milizie curde del Rojava, gli Stati Uniti sarebbero obbligati a schierare le proprie truppe, una scelta non priva di rischi, come dimostrano le avventure belliche in Afganistan e in Iraq.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alberto Negri, corrispondente nell’area del Sole 24 ore, che oggi ha pubblicato un suo articolo “Il vuoto di leadership che fa comodo al Cremlino”. Interessante lo sguardo sulle prospettive geopolitiche che si delineano dai programmi dei due candidati alla presidenza degli Stati Uniti, Clinton e Trump.\r\n\r\nNe riportiamo di seguito alcuni stralci:\r\n“L’ ultimo dibattito ci ha consegnato un copione da “Sesso bugie e videotape”, film vincitore a Cannes nell’89. L’aspetto interessante è che il pubblico partecipa divertito o scandalizzato, star di Hollywood e della politica comprese, mentre si contano milioni di tweet che faranno volare il titolo a Wall Street. Questi sono i tempi bellezza e tu non puoi farci niente, si potrebbe dire parafrasando Bogart. Per la verità i due candidati qualche idea esile l’hanno espressa parlando di Siria e Russia ma devono aver fatto sorridere Putin ed Erdogan che si sono incontrati a Istanbul in nome della realpolitik e della spartizione di interessi energetici e sfere di influenza. Trump vorrebbe allearsi con Mosca e l’Iran per far fuori i jihadisti dell’Isis ma non va oltre. La Clinton esclude un intervento di terra lasciando aperta la possibilità di armare i curdi, cosa che per altro avviene già ma stranamente non ne appare informata. (…) Niente di più rassicurante per lo spregiudicato Putin che sfrutta le contraddizioni americane in Medio Oriente. Putin si è lanciato nel vuoto lasciato dall’America e approfitta dello sfibrante cambio di guardia a Obama. Erdogan non si fida degli americani e gli americani non si fidano di lui. È convinto che dietro il fallito golpe del 15 luglio sia stata coinvolta la Cia oltre che l’imam Gulen e che gli Usa favoriscano l’irredentismo curdo, il vero incubo strategico di Ankara. Per questo, dopo i sanguinosi insulti scambiati per l’abbattimento del caccia russo, ha ricucito con Putin che vede nella Siria un’ottima occasione per piazzare le basi sul Mediterraneo, vecchio sogno dei mari caldi inseguito dagli Zar. Ma la lettura di un conflitto imminente con Mosca appare esagerata. Certo Putin agisce come se fossimo in clima da guerra fredda. Teme che l’Occidente provi a destabilizzarlo come ha fatto con l’Ucraina e le rivoluzioni “colorate” quindi sposta i missili balistici a Kaliningrad e fa volare Tupolev atomici sulla Bretagna, al punto che l’Eliseo mette in dubbio l’incontro del 19 ottobre con il leader russo. (saltato nel frattempo, ndr) I dati però dicono altro. Le spese militari di Gran Bretagna, Francia e Germania sono più del doppio di quelle russe, il Pil di Mosca è paragonabile a quello italiano e se il prezzo del petrolio non aumenta avrà difficoltà a fare il bilancio in un Paese che vive per il 70% di export di gas e oro nero. 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Per questo, dopo i sanguinosi insulti scambiati per l’abbattimento del caccia russo, ha ricucito con \u003Cmark>Putin\u003C/mark> che vede nella Siria un’ottima occasione per piazzare le basi sul Mediterraneo, vecchio sogno dei mari caldi inseguito dagli Zar. Ma la lettura di un conflitto imminente con Mosca appare esagerata. Certo \u003Cmark>Putin\u003C/mark> agisce come se fossimo in clima da guerra fredda. Teme che l’Occidente provi a destabilizzarlo come ha fatto con l’Ucraina e le rivoluzioni “colorate” quindi sposta i missili balistici a Kaliningrad e fa volare Tupolev atomici sulla Bretagna, al punto che l’Eliseo mette in dubbio l’incontro del 19 ottobre con il leader russo. (saltato nel frattempo, ndr) I dati però dicono altro. Le spese militari di Gran Bretagna, Francia e Germania sono più del doppio di quelle russe, il Pil di Mosca è paragonabile a quello italiano e se il prezzo del petrolio non aumenta avrà difficoltà a fare il bilancio in un Paese che vive per il 70% di export di gas e oro nero. Se dall’America arrivano cronache da basso impero, quelle dell’austerità russa fanno pensare che la ricostruzione di quello sovietico appare assai lontana.”\r\n\r\nAscolta la diretta con Alberto Negri:\r\n\r\n2016-11-10-negri-siriaturchia",{"matched_tokens":239,"snippet":240,"value":240},[80],"Erdogan, \u003Cmark>Putin\u003C/mark> e il (basso) impero americano",[242,244,246,248,250,252,254,256,258,260],{"matched_tokens":243,"snippet":230},[],{"matched_tokens":245,"snippet":231},[],{"matched_tokens":247,"snippet":27},[],{"matched_tokens":249,"snippet":95},[18],{"matched_tokens":251,"snippet":15},[],{"matched_tokens":253,"snippet":32},[],{"matched_tokens":255,"snippet":38},[],{"matched_tokens":257,"snippet":30},[],{"matched_tokens":259,"snippet":24},[],{"matched_tokens":261,"snippet":232},[],[263,268,270],{"field":42,"indices":264,"matched_tokens":265,"snippets":267},[101],[266],[18],[95],{"field":106,"matched_tokens":269,"snippet":240,"value":240},[80],{"field":109,"matched_tokens":271,"snippet":236,"value":237},[80],{"best_field_score":113,"best_field_weight":114,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":54,"score":115,"tokens_matched":116,"typo_prefix_score":54},{"document":274,"highlight":299,"highlights":319,"text_match":111,"text_match_info":328},{"cat_link":275,"category":276,"comment_count":54,"id":277,"is_sticky":54,"permalink":278,"post_author":279,"post_content":280,"post_date":281,"post_excerpt":60,"post_id":277,"post_modified":282,"post_thumbnail":283,"post_thumbnail_html":284,"post_title":285,"post_type":65,"sort_by_date":286,"tag_links":287,"tags":293},[51],[53],"99677","http://radioblackout.org/2025/09/il-presidente-cinese-promuove-una-nuova-visione-globale-affiancato-dai-leader-di-india-e-russia/","info2","Mercoledì 3 settembre a Pechino il presidente cinese Xi Jinping, il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong Un hanno partecipato a una grande parata militare insieme a una ventina di leader di tutto il mondo per commemorare l’80esimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale e dell’occupazione giapponese della Cina.\r\nDue giorni prima, lunedì, Xi ha ospitato nella città portuale cinese di Tianjin il vertice della SCO, l'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, un'iniziativa sostenuta dalla Cina che ha ricevuto nuovo impulso dalla presenza del presidente russo Vladimir Putin e del primo ministro indiano Narendra Modi.\r\n\r\nIn un'immagine pensata per trasmettere un senso di solidarietà, Putin e Modi sono stati mostrati mentre si tenevano per mano mentre camminavano allegramente verso Xi prima dell'apertura del vertice. 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Leader unico di opposizione al regime di Putin stava scontando una condanna a 19 anni di “regime speciale” in un carcere di massima sicurezza a Kharp, nel Circolo polare artico.\r\n\r\nLe circostanze della sua morte non sono chiare, ma già le imputazioni per cui era stato tradotto in carcere apparivano sufficientemente pretestuose da farne intendere il ruolo di prigioniero politico, e lasciano dunque pochi dubbi sul fatto che si sia trattato di un assassinio.\r\n\r\nPrevedibile è anche che la propaganda atlantista avrebbe esaltato la sua figura per screditare il nemico russo. Così mentre Biden incontra la vedova, i paesi europei (non tutti) promettono di rinnovare le sanzioni nei confronti della Russia e Giorgia Meloni vola da Zelensky per incoraggiare il prosieguo di una guerra che giunge al suo secondo, logorante, anniversario, portandosi dietro solo macerie e morte.\r\n\r\nIn questo scenario di sapore novecentesco, la figura di Naval’nyj assume dei significati interessanti, che vanno oltre il suo essere un personaggio controverso e pressoché privo di ideologia, ma assai dotato di opportunismo politico. Scrive Ilya Budraitskis su Jacobin che non possiamo capire quello che sta succedendo in Russia se non consideriamo l'enorme mobilitazione popolare che alcune istanze strumentalmente sollevate dall'oppositore di Putin hanno generato. Così come è impossibile comprendere la politicizzazione di migliaia di giovani che, all'interno dei \"quartieri generali\" di costruzione della propaganda d'opposizione, costituiscono un potenziale bacino di mobilitazione rispetto a temi come l'ingiustizia sociale e la ridistribuzione di ricchezze.\r\n\r\nDai nostri microfoni, un approfondimento sulla Russia del presente e qualche ipotesi su quella del futuro, con Salvatore Cannavò, autore di un recente articolo sul tema.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Navalny-Cannavò.mp3\"][/audio]","23 Febbraio 2024","2024-02-23 22:35:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Progetto-senza-titolo-e1708724033669-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"151\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Progetto-senza-titolo-e1708724033669-300x151.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Progetto-senza-titolo-e1708724033669-300x151.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Progetto-senza-titolo-e1708724033669.png 734w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La morte di Navalny e gli incubi dello Zar",1708727700,[132,71,224],[137,18,15],{"post_content":347,"tags":351},{"matched_tokens":348,"snippet":349,"value":350},[80],"di opposizione al regime di \u003Cmark>Putin\u003C/mark> stava scontando una condanna a","Aleksej Naval’nyj è morto il 16 febbraio. 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Come se i fascisti non avessero mai governato nel nostro paese, come se le politiche securitarie con le quali chiedono consenso non fossero state attuate con altrettanta solerzia dal centrosinistra, come se i pentastellati e le varie formazioni della diaspora comunista non avessero votato per grandi opere, centri di detenzione per migranti, militari per le strade e guerra. La Lega, formazione populista di estrema destra, è il partito che ha governato di più negli ultimi 28 anni. I fascisti di Fratelli d’Italia sono stati parte integrante di tutti i governi di centrodestra.\r\nVa da se che la mera astensione dal voto non basta. Occorre dare concretezza alla prospettiva di autogoverno dal basso attraverso assemblee territoriali e percorsi di autogestione conflittuale con l’esistente che creino le condizioni per cacciare padroni e governanti!\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Fricche\r\n\r\nVerso la Free(k) Pride\r\nFrocie, mostrә, devianti! La freek attraverserà le strade di Torino anche quest'a(n)no nella sua versione autunnale, e anche quest'anno attraverseremo le strade con i nostri corpi e le nostre menti eccedenti, non conformi alla norma. Una norma ciseteropatriarcale, repressiva, capitalista, colonialista in cui non ci riconosciamo.\r\nPERCHÉ L'8 OTTOBRE?\r\nDal 6 al 9 ottobre si terrà a Torino il meeting annuale della European Pride Organizers Association (associazione che riunisce i comitati organizzatori dei pride europei filo-istituzionali). Il modello verso il quale si muovono queste organizzazioni è un modello di fare pride istituzionalizzato, ripulito, sponsorizzato, recintato. Non vogliamo perdere - anche noi - questa occasione: l'occasione di presentare un modo di fare pride alternativo a questo modello, un pride critico, senza sponsor, senza sfilate delle forze dell'ordine, un pride anticapitalista e dissidente.\r\n\r\nViviamo in una città dove la repressione di chi lotta fuori e contro la gabbia istituzionale è da tempo la norma. Una città dove magistratura e polizia utilizzano un codice penale costruito come arma di guerra ai poveri e alle soggettività politiche e sociali dissidenti per mettere a tacere ogni forma di contestazione reale. La violenza istituzionale la ritroviamo alle frontiere, nei CPR, nelle strade di una città dove i poliziotti ricattano le libere donne migranti chiedendo favori sessuali in cambio del permesso di soggiorno. È la violenza misogina e cattofascista che ha reso sempre più difficile accedere ad un aborto libero e sicuro. È la transfobia di stato, la violenza dell'attesa, la burocrazia infinita portata avanti da giudici, medici, psicologi cis che uccide le persone trans, è la violenza del capitalismo che produce morte e devastazione ambientale e, non ultimo, un cambiamento climatico le cui conseguenze abbiamo toccato con mano in Piemonte, una regione che si traveste di “verde” ma che ha visto quest'estate una siccità senza precedenti. È la violenza delle riqualificazioni escludenti che stanno investendo i quartieri popolari, la violenza degli sfratti di chi non cè ce la fa più ad arrivare a fine mese, perchè intere generazioni di giovani precariu e vecch* pover* non riescono a pagare affitti e bollette. È la violenza del capitalismo arcobaleno \"senza fronzoli\" che va a braccetto con l'oppressione eteronormativa, con una normalità che nega le nostre identità erranti, libere e mostruose.\r\nNon vogliamo assimilarci, diventare frocie pulite, rifiutiamo ogni dimensione gerarchica. La strada delle frocie borghesi e per bene non è la nostra. Non ci adatteremo mai al sistema dominante, figlio di un modello cis etero e monogamo di famiglia tradizionale.\r\nVogliamo una città più frocia, più transfemminista, antirazzista, antispecista, antifascista e anticapitalista, rifiutiamo ogni ingerenza sui nostri corpi, ogni logica binaria e ogni tentativo di dipingerci sempre e solo come vittime.\r\nVogliamo che la paura cambi di campo. Vogliamo liberarci dei preti di ogni religione, dei tutori dell'ordine patriarcale, dei politici che ci vorrebbero soggetti deboli da tutelare.\r\nLe strade libere le fanno le soggettività libere e mostruose che le attraversano.\r\n\r\nFrocification! ✨?✨\r\n\r\nScuola. Preti e militari hanno sempre più spazio nelle scuole italiane. E, quel che è peggio, ciò avviene senza che l’opposizione alla clericalizzazione e militarizzazione delle vite di bambin* e ragazz* abbia reale visibilità.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nPutin e Biden verso la guerra nucleare\r\nI fatti sono noti. Il governo russo ha detto a chiare lettere che, quando i territori ucraini occupati saranno annessi alla Russia con i referendum annunciati a breve, ogni attacco a queste aree sarà considerato atto di guerra e, quindi, passibile di risposta nucleare.\r\nMeno noto è il fatto che una della basi di questa guerra nucleare si trova in Sicilia, nella base di Sigonella. Nei giorni scorsi il Dipartimento dell’Aeronautica militare USA ha firmato un contratto del valore di 177 milioni di dollari circa con la società Collins Aerospace, controllata dal colosso militare industriale Raytheon Technologies, per migliorare l’efficienza e garantire la manutenzione del sistema di comunicazione strategico ad alta frequenza. In altri termini verranno potenziate le antenne e le apparecchiature che assicurano al Pentagono la trasmissione degli ordini di guerra nucleare.\r\nLa possibilità di un’escalation bellica devastante è sempre più forte. Sempre più urgente è rinforzare l’opposizione alla guerra e al militarismo. Partendo da casa nostra. A Torino, in piazza Graf, c’è uno stabilimento della Collins Aerospace.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 24 settembre\r\nore 17\r\npunto info sulle missioni militari all’estero in via Po 16 \r\n\r\nLunedì 26 settembre\r\nore 10,30\r\npunto info sulle missioni militari all’estero al Campus, lungo Dora Siena 100 A\r\n\r\nVenerdì 30 settembre\r\n40 anni di anarchia\r\nore 20,30\r\nCena vegan per i primi 40 anni dello spazio anarchico di corso Palermo 46 \r\nBenefit lotte sociali ed antimilitariste\r\nper prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nSabato 8 ottobre\r\nFree(k) Pride! 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Piccola storia del rossobrunismo in Europa”\r\nIn corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","23 Settembre 2022","2022-09-23 15:49:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/atomichesporche-200x110.png","Anarres del 23 settembre. Astensionismo e conflitto. Militari e preti a scuola. Verso il Free(k) Pride. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/2022-09-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nDisertiamo le urne!\r\nCambiano i governi, restano sfruttamento, oppressione, carovita, sfratti, guerra.\r\nLe elezioni sono una delega in bianco a gente che ha il solo scopo di restare al potere, appoggiando gli interessi dei ricchi e dei potenti che li sostengono.\r\nQuesta volta c’è il rischio che trovino ascolto gli appelli al “voto utile” in una risibile crociata antifascista di fronte alla vittoria che i sondaggi attribuiscono a Fratelli d’Italia. Come se i fascisti non avessero mai governato nel nostro paese, come se le politiche securitarie con le quali chiedono consenso non fossero state attuate con altrettanta solerzia dal centrosinistra, come se i pentastellati e le varie formazioni della diaspora comunista non avessero votato per grandi opere, centri di detenzione per migranti, militari per le strade e guerra. La Lega, formazione populista di estrema destra, è il partito che ha governato di più negli ultimi 28 anni. I fascisti di Fratelli d’Italia sono stati parte integrante di tutti i governi di centrodestra.\r\nVa da se che la mera astensione dal voto non basta. Occorre dare concretezza alla prospettiva di autogoverno dal basso attraverso assemblee territoriali e percorsi di autogestione conflittuale con l’esistente che creino le condizioni per cacciare padroni e governanti!\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Fricche\r\n\r\nVerso la Free(k) Pride\r\nFrocie, mostrә, devianti! La freek attraverserà le strade di Torino anche quest'a(n)no nella sua versione autunnale, e anche quest'anno attraverseremo le strade con i nostri corpi e le nostre menti eccedenti, non conformi alla norma. Una norma ciseteropatriarcale, repressiva, capitalista, colonialista in cui non ci riconosciamo.\r\nPERCHÉ L'8 OTTOBRE?\r\nDal 6 al 9 ottobre si terrà a Torino il meeting annuale della European Pride Organizers Association (associazione che riunisce i comitati organizzatori dei pride europei filo-istituzionali). Il modello verso il quale si muovono queste organizzazioni è un modello di fare pride istituzionalizzato, ripulito, sponsorizzato, recintato. Non vogliamo perdere - anche noi - questa occasione: l'occasione di presentare un modo di fare pride alternativo a questo modello, un pride critico, senza sponsor, senza sfilate delle forze dell'ordine, un pride anticapitalista e dissidente.\r\n\r\nViviamo in una città dove la repressione di chi lotta fuori e contro la gabbia istituzionale è da tempo la norma. Una città dove magistratura e polizia utilizzano un codice penale costruito come arma di guerra ai poveri e alle soggettività politiche e sociali dissidenti per mettere a tacere ogni forma di contestazione reale. La violenza istituzionale la ritroviamo alle frontiere, nei CPR, nelle strade di una città dove i poliziotti ricattano le libere donne migranti chiedendo favori sessuali in cambio del permesso di soggiorno. È la violenza misogina e cattofascista che ha reso sempre più difficile accedere ad un aborto libero e sicuro. È la transfobia di stato, la violenza dell'attesa, la burocrazia infinita portata avanti da giudici, medici, psicologi cis che uccide le persone trans, è la violenza del capitalismo che produce morte e devastazione ambientale e, non ultimo, un cambiamento climatico le cui conseguenze abbiamo toccato con mano in Piemonte, una regione che si traveste di “verde” ma che ha visto quest'estate una siccità senza precedenti. È la violenza delle riqualificazioni escludenti che stanno investendo i quartieri popolari, la violenza degli sfratti di chi non cè ce la fa più ad arrivare a fine mese, perchè intere generazioni di giovani precariu e vecch* pover* non riescono a pagare affitti e bollette. È la violenza del capitalismo arcobaleno \"senza fronzoli\" che va a braccetto con l'oppressione eteronormativa, con una normalità che nega le nostre identità erranti, libere e mostruose.\r\nNon vogliamo assimilarci, diventare frocie pulite, rifiutiamo ogni dimensione gerarchica. La strada delle frocie borghesi e per bene non è la nostra. Non ci adatteremo mai al sistema dominante, figlio di un modello cis etero e monogamo di famiglia tradizionale.\r\nVogliamo una città più frocia, più transfemminista, antirazzista, antispecista, antifascista e anticapitalista, rifiutiamo ogni ingerenza sui nostri corpi, ogni logica binaria e ogni tentativo di dipingerci sempre e solo come vittime.\r\nVogliamo che la paura cambi di campo. Vogliamo liberarci dei preti di ogni religione, dei tutori dell'ordine patriarcale, dei politici che ci vorrebbero soggetti deboli da tutelare.\r\nLe strade libere le fanno le soggettività libere e mostruose che le attraversano.\r\n\r\nFrocification! ✨?✨\r\n\r\nScuola. Preti e militari hanno sempre più spazio nelle scuole italiane. E, quel che è peggio, ciò avviene senza che l’opposizione alla clericalizzazione e militarizzazione delle vite di bambin* e ragazz* abbia reale visibilità.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\n\u003Cmark>Putin\u003C/mark> e Biden verso la guerra nucleare\r\nI fatti sono noti. Il governo russo ha detto a chiare lettere che, quando i territori ucraini occupati saranno annessi alla Russia con i referendum annunciati a breve, ogni attacco a queste aree sarà considerato atto di guerra e, quindi, passibile di risposta nucleare.\r\nMeno noto è il fatto che una della basi di questa guerra nucleare si trova in Sicilia, nella base di Sigonella. Nei giorni scorsi il Dipartimento dell’Aeronautica militare USA ha firmato un contratto del valore di 177 milioni di dollari circa con la società Collins Aerospace, controllata dal colosso militare industriale Raytheon Technologies, per migliorare l’efficienza e garantire la manutenzione del sistema di comunicazione strategico ad alta frequenza. In altri termini verranno potenziate le antenne e le apparecchiature che assicurano al Pentagono la trasmissione degli ordini di guerra nucleare.\r\nLa possibilità di un’escalation bellica devastante è sempre più forte. Sempre più urgente è rinforzare l’opposizione alla guerra e al militarismo. Partendo da casa nostra. 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L'attenzione mediatica si è concentrata sull'incontro tra Xi e Putin ma questo vertice rappresenta i paesi che costituiscono il 40 % della popolazione mondiale ed ha messo in evidenza il ruolo influente della Cina anche verso l'Asia centrale ex sovietica e la divergenza di interssi fra Russia e Cina che ha portato ad una critica verso l'avventura ucraina di Putin . Questo vertice segnala uno spostamento in atto degli equilibri mondiali verso Oriente con conseguente perdita d'influenza dell'Europa sempre più dipendente dagli USA e una crescente contrapposizione per la conquista di sfere d'influenza .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/bastioni-150922-sabrina-vertice.mp3\"][/audio]","18 Settembre 2022","2022-09-18 18:39:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 15/09/2022- SIERRA LEONE SGUARDO SUL SOGNO REGOLATORE DEGLI ABOLIZIONISTI INGLESI TRASFORMATOSI IN INCUBO ,MISERIE E TENSIONI SOCIALI IN UNA FREETOWN ASSEDIATA DA FRANE E FANGO - L'ALTRO MONDO A SAMARCANDA ,LA CINA RIMBROTTA UN PUTIN SUONATO E PREPARA LA SUA VIA DELLA SETA IN ASIA.",1663526349,[464],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[401],{"post_content":467,"post_title":471},{"matched_tokens":468,"snippet":469,"value":470},[80],"concentrata sull'incontro tra Xi e \u003Cmark>Putin\u003C/mark> ma questo vertice rappresenta i"," \r\n\r\nBastioni di Orione ,racconta con Federico Monica ,esperto in analisi dei contesti urbani in Africa sub sahariana, Freetown e la Sierra Leone dopo le proteste di agosto contro il carovita e le disastrose frane che hanno colpito la città .Le ferite della guerra civile sono ancora visibili sui corpi mutilati e le incisioni sulla pelle degli ex bambini soldato , il sogno malato degli abolizionisti inglesi che volevano liberarsi degli ex schiavi che popolavano le loro metropoli si è infranto contro una natura ostile e gli appettiti dei colonizzatori verso la richezza del sottosuolo ricco di diamanti e terre rare.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/FEDERICO-SIERRA-LEONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Sabrina Moles collaboratrice di China Files approfondiamo le conseguenze del vertice di Samarcanda dell'Organizazzione per la cooperazione di Shangai che riunisce Cina ,Russia ,Kazakistan ,Kirghizistan,Tagikistan e Uzbekistan e ora anche l'Iran con membri osservatori India ,Pakistan , Turchia ,Momgolia e dal 2012 Afganistan. 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Di questa situazione ingarbugliata abbiamo parlato prima con Antonella De Biasi a partire dalla condizione del popolo curdo e armeno; e successivamente ci è sembrato utile approfondire con Murat Cinar la situazione interna, di crisi economica e repressione di ogni opposizione, e il peso della strategia geopolitica di Ankara. Da ultimo uno sguardo alla Cina con Sabrina Moles dopo l’evento estivo dello Sco e la successiva esibizione muscolare a Pechino, ma anche il multilateralismo teorizzato da Xi e le dichiarazioni ambientaliste contrapposte a quelle del rivale americano nella stessa sede newyorkese del Palazzo di Vetro. \n\n\n\nNecropolitica e narcostato ecuadoriano\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-en-paro-contra-noboa-y-fmi--67915787\n\n\n\n\nAbbiamo parlato della situazione in Ecuador con Eduardo Meneses ricercatore politico, attivista, reporter alternativo .\n\n\n\nNegli ultimi giorni l’Ecuador è scosso da un’ondata di proteste esplose dopo la decisione del presidente Daniel Noboa di abolire il sussidio sul diesel, in vigore dal 1974. La misura, che ha fatto impennare il prezzo del carburante da 1,80 a 2,80 dollari al gallone, ha innescato il conflitto sociale con manifestazioni che attraversano il Paese, dalle grandi città alle province rurali. Contadini, trasportatori, pescatori, studenti e comunità indigene denunciano un provvedimento che incide pesantemente sul costo della vita e lo considerano l’ennesima espressione di un modello neoliberista responsabile di profonde disuguaglianze. A guidare la risposta è la CONAIE, la storica Confederazione delle Nazionalità Indigene, che ha proclamato uno sciopero nazionale a oltranza.Il tema dei sussidi per il diesel è una problema storico ogni volta che si è tentato di cancellare i sussidi sul diesel c’è stata una risposta popolare .Non è una protesta isolata ma storica ci sono state proteste popolari ne 2019 e nel 2022 ,l’economia del paese è dollarizzata e non sostenibile ,al governo è costato trovare le risorse per pagare gli stipendi pubblici ,per questo sta ricorrendo al FMI che impone tagli ai sussidi e allo stato sociale. Di fronte a questa situazione economica la soluzione di Noboa è un regime autoritario per controllare il malcontento , una narco economia in cui il neoliberalismo si trasforma in una gestione della morte e questo nuovo modello si sta sviluppando ,e la gente si sta organizzando per dire no a questo processo che costituirebbe un arretramento dal punto vista sociale ed economico .\n\n\n\n\n\n\n\nTrump spariglia e la sfiducia serpeggia anche in Medio Oriente\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/la-sfiducia-negli-imperi-technomedievali-provocata-da-personaggi-distopici--67932142\n\n\n\n\nI curdi possono sperare di essere tra i pochi che traggono qualche vantaggio dalla feroce rimappatura violenta del Sudovest asiatico che sta andando in scena sul palcoscenico del Palazzo di Vetro newyorkese? \n\n\n\n Vigilanza curda: diversa per ciascun paese della loro frammentazioneA partire da questa domanda Antonella De Biasi, giornalista ed esperta della regione mediorientale, ha restituito un disegno del Sudovest asiatico a partire dal Federalismo democratico del Rojava come unica realtà di rispetto dei diritti e di un’amministrazione aperta a tutte le comunità che abitano il territorio; all’interno di Israele ci sono stati molteplici sostegni alla lotta curda (anche in funzione antiturca). Ma attualmente al-Jolani – come si faceva chiamare il tagliagole ora chiamato al-Shara, quando Antonella nel 2022 ne aveva tracciato la figura nel suo libro Astana e i 7 mari – è il padrone di quella che era buona parte della nazione governata fino a un anno fa dalla famiglia Assad, e probabilmente in questi giorni la volubilità di Trump sembra attribuire a Erdoğan il protettorato su una Siria governata da una sua creatura, in virtù delle promesse di stabilità profuse dal presidente turco, un’investitura conferita nonostante le milizie di modello ottomano: predoni che imperversano lungo le coste del Mediterraneo orientale. \n\n\n\nSpaesamento e impotenza armena: revisionismo entitàPoi si è affrontata la diversa strategia dei curdi siriani rispetto all’apertura di Ocalan, che ha invitato il Pkk a deporre le armi, come altra situazione è ancora quella dei curdi iraniani. Ma la problematicità insita nell’egemonia turca su quell’area travolge anche e maggiormente la comunità armena alla mercé dei fratelli azeri dei turchi; e furono le prime vittime di un genocidio del Secolo breve. Ora gli armeni hanno ancor meno alleati e sostenitori del solito, visto che il gas di Baku fa gola a tutti; e gli viene sottratta pezzo per pezzo identità, terra, riferimenti culturali. Oltre alla diaspora. La speranza di accoglienza europea è a metà con l’alleanza con i russi, disattesa da Putin, ma ancora valida. E Pashinyan non ha alcuna idea o autorevolezza per rappresentare gli armeni. \n\n\n\nRelazioni tra Israele e TurchiaUn’ipotesi di Al-Jazeera vede la Turchia nel mirino israeliano per assicurare l’impunità di Netanyahu che si fonda sul costante stato di guerra, ma anche perché è l’ultima potenza regionale non ancora ridimensionata dall’aggressività sionista. Peraltro la rivalità risale a decenni fa e in questo periodo di Global Sudum Flottilla si ricorda la Mavi Marmara assaltata dai pirati del Mossad uccidendo 10 persone a bordo, mentre cercava di forzare il blocco navale di Gaza. Fino a che punto può essere credibile una guerra scatenata da Israele contro la Turchia? Secondo Antonella De Biasi è difficile che possa avvenire, non solo perché Erdoğan è più abile di Netanyahu (al rientro da Tianjin ha chiesto a Trump gli F-35, dimenticando i sistemi antiaerei comprati da Mosca), ma perché gli affari anche di ordigni militari non si sono mai interrotti, inoltre a livello regionale l’alleanza con Al-Thani dovrebbe mettere al riparo la Turchia da attacchi sconsiderati e senza pretesti validi… certo, con il terrore di Netanyahu non si può mai sapere. \n\n\n\nCosa rimane del sistema di Astana?Facile interpretare la presenza a Tianjin dei leader che erano soliti incontrarsi sotto l’ombrello di Astana come confluenza di interessi, meno semplice capire fino a che punto ciascuno di loro e gli altri protagonisti del Shangai cooperation organization siano posizionati in più o meno consolidate alleanze. Sentiamo Antonella De Biasi e sugli stessi argomenti poi anche Murat Cinar in questo spreaker che abbiamo registrato subito dopo aver sentito Antonella: Trump incontra Erdoğan.\n\n\n\n\n\n\n\nL’Internazionale nera passa anche da Ankara\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-incontra-erdogan-lui-ha-bisogno-di-cose-io-di-altre-ci-mettiamo-d-accordo--67923007\n\n\n\n\nPiù la situazione risulta nebulosa, intricata e sul bordo del precipizio bellico e maggiore è il potere in mano a Erdoğan\n\n\n\nLo scollamento giovanile (da Gezi Park), la censura (Murat Cinar ci ha proposto l’ultima in ordine di tempo delle proibizioni musicali in Turchia), l’asservimento e la concentrazione dei poteri (gli interventi della magistratura a ingabbiare l’opposizione con pretesti), le centrali mediatiche ridotte a megafono del potere… tutti aspetti che caratterizzano il ventennio del Sultano al potere, ma se si guarda bene all’involuzione del paesaggio globale, si nota che la cancellazione dello Stato di diritto non è una prerogativa turca, ma riduce Ankara a una delle tappe dell’Internazionale nera che parte da Washington, passa per Roma, Tel Aviv, Budapest…L’economia in crisi, tranne la produzione bellica in mano alla famiglia che per il resto saccheggia la finanza statale da 20 anni a questa parte e ora la condiscendenza alle richieste di Trump dissangueranno ulteriormente il bilancio, già falcidiato dal 90% di inflazione, con svalutazione della Lira dal 2008 in poi e con una disoccupazione altissima. Ma anche a livello internazionale la diplomazia turca è agevolata dalla sua collocazione ambigua, dai suoi affari agevolati dagli errori europei, dal suo mantenersi all’interno della Nato ma sempre partecipe di ogni centro di potere: uditore della centralità multilaterale di Tianjin con il Sud del mondo e contemporaneamente presente alla riunione con paesi arabi sul piano di pace per Gaza alla corte di Trump, che vede in Erdoğan un potenziale risolutore a cui delegare la questione ucraina, perché «unico leader apprezzato da Zelensky e da Putin»; mentre il fantasma degli Accordi di Astana potrebbe sembrare confluire nello Sco, dove c’erano tutt’e tre i protagonisti, in realtà Murat ritiene chiuso il percorso degli Astana Files, perché la Turchia non fa effettivamente parte di Shangai Files. Piuttosto va approfondito il discorso di Astana sulla Siria e lo stallo attuale di tutte le potenze che ne controllavano il territorio prima della dirompente dissoluzione dello stato di Assad: alcune del tutto esautorate, come Iran e Russia, e altre che si contrappongono: Turchia, Qatar e Israele… e probabilmente per gli americani è più accettabile che sia controllato da Erdoğan. Ma questo non significa che la repubblica turca sia contraria a Tel Aviv: infatti Murat ci spiega come ci siano manifestazioni propal che vengono pesantemente caricate dalla polizia indette da forze conservatrici della destra islamista, perché gli interessi dell’industria bellica sono tutti a favore di Israele e gli affari vedono la famiglia del presidente tra i beneficiari degli scambi e dell’uso di armi a Gaza; anche il Chp organizza proteste","29 Settembre 2025","Abbiamo sentito Eduardo Meneses, dopo i primi giorni di paro nacional in Ecuador che ci ha indicato priorità, lotte, situazioni diverse nel paese in lotta contro le ricette neoliberiste di Daniel Noboa e prima che gli scontri producessero i primi morti; il popolo è sceso in piazza nella Cuenca per i diritti dei contadini, ma […]","2025-09-29 14:27:35","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 25/09/2025 – ECUADOR IN PIAZZA CONTRO NOBOA E IL TRUMPISMO IN SALSA LATINA; SUDOVEST ASIATICO IN SUBBUGLIO, RIPERCUSSIONI DELLE GUERRE SIONISTE; CINA DOPO SHANGAI COOPERATION ORGANIZATION E XI ALL’ONU CON LA CASACCA AMBIENTALISTA",1759108934,[495,496,497,498,499,500,501,502,503,504,505,506,507,508,509,510,511,512,513,514],"https://radioblackout.org/tag/armenia/","https://radioblackout.org/tag/azerbaijan/","https://radioblackout.org/tag/chp/","https://radioblackout.org/tag/conaie/","https://radioblackout.org/tag/cuenca/","https://radioblackout.org/tag/curdi/","https://radioblackout.org/tag/erdogan/","https://radioblackout.org/tag/israele/","https://radioblackout.org/tag/nato/","https://radioblackout.org/tag/netanyahu/","https://radioblackout.org/tag/noboa/","https://radioblackout.org/tag/ocalan/","https://radioblackout.org/tag/pkk/","https://radioblackout.org/tag/proteste/","https://radioblackout.org/tag/qatar/","https://radioblackout.org/tag/quito/","https://radioblackout.org/tag/sco/","https://radioblackout.org/tag/siria/","https://radioblackout.org/tag/trump/","https://radioblackout.org/tag/turchia/",[516,517,518,519,520,521,27,408,41,416,414,522,523,524,525,412,410,32,30,24],"armenia","azerbaijan","chp","Conaie","cuenca","curdi","Ocalan","pkk","proteste","qatar",{"post_content":527},{"matched_tokens":528,"snippet":529,"value":530},[80],"con i russi, disattesa da \u003Cmark>Putin\u003C/mark>, ma ancora valida. E Pashinyan","Abbiamo sentito Eduardo Meneses, dopo i primi giorni di paro nacional in Ecuador che ci ha indicato priorità, lotte, situazioni diverse nel paese in lotta contro le ricette neoliberiste di Daniel Noboa e prima che gli scontri producessero i primi morti; il popolo è sceso in piazza nella Cuenca per i diritti dei contadini, ma allo stesso modo a Quito gli studenti si sono mobilitati, come gli autotrasportatori per la sospensione dell’articolo 126: cioè la cancellazione del sussidio sul diesel in vigore da decenni, ma sotto le ceneri ribolliva il fuoco della ribellione… Ci siamo poi mossi verso il Sudovest asiatico, rimescolato dall’aggressione sionista intenta a sfruttare l’occasione di creare Eretz Israel, ridimensionando con la forza impunita le potenze regionali; ma Erdoğan pare sia apprezzato e investito da Trump come Vicerè del Middle East. Di questa situazione ingarbugliata abbiamo parlato prima con Antonella De Biasi a partire dalla condizione del popolo curdo e armeno; e successivamente ci è sembrato utile approfondire con Murat Cinar la situazione interna, di crisi economica e repressione di ogni opposizione, e il peso della strategia geopolitica di Ankara. Da ultimo uno sguardo alla Cina con Sabrina Moles dopo l’evento estivo dello Sco e la successiva esibizione muscolare a Pechino, ma anche il multilateralismo teorizzato da Xi e le dichiarazioni ambientaliste contrapposte a quelle del rivale americano nella stessa sede newyorkese del Palazzo di Vetro. \n\n\n\nNecropolitica e narcostato ecuadoriano\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-en-paro-contra-noboa-y-fmi--67915787\n\n\n\n\nAbbiamo parlato della situazione in Ecuador con Eduardo Meneses ricercatore politico, attivista, reporter alternativo .\n\n\n\nNegli ultimi giorni l’Ecuador è scosso da un’ondata di proteste esplose dopo la decisione del presidente Daniel Noboa di abolire il sussidio sul diesel, in vigore dal 1974. La misura, che ha fatto impennare il prezzo del carburante da 1,80 a 2,80 dollari al gallone, ha innescato il conflitto sociale con manifestazioni che attraversano il Paese, dalle grandi città alle province rurali. Contadini, trasportatori, pescatori, studenti e comunità indigene denunciano un provvedimento che incide pesantemente sul costo della vita e lo considerano l’ennesima espressione di un modello neoliberista responsabile di profonde disuguaglianze. A guidare la risposta è la CONAIE, la storica Confederazione delle Nazionalità Indigene, che ha proclamato uno sciopero nazionale a oltranza.Il tema dei sussidi per il diesel è una problema storico ogni volta che si è tentato di cancellare i sussidi sul diesel c’è stata una risposta popolare .Non è una protesta isolata ma storica ci sono state proteste popolari ne 2019 e nel 2022 ,l’economia del paese è dollarizzata e non sostenibile ,al governo è costato trovare le risorse per pagare gli stipendi pubblici ,per questo sta ricorrendo al FMI che impone tagli ai sussidi e allo stato sociale. 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Ma attualmente al-Jolani – come si faceva chiamare il tagliagole ora chiamato al-Shara, quando Antonella nel 2022 ne aveva tracciato la figura nel suo libro Astana e i 7 mari – è il padrone di quella che era buona parte della nazione governata fino a un anno fa dalla famiglia Assad, e probabilmente in questi giorni la volubilità di Trump sembra attribuire a Erdoğan il protettorato su una Siria governata da una sua creatura, in virtù delle promesse di stabilità profuse dal presidente turco, un’investitura conferita nonostante le milizie di modello ottomano: predoni che imperversano lungo le coste del Mediterraneo orientale. \n\n\n\nSpaesamento e impotenza armena: revisionismo entitàPoi si è affrontata la diversa strategia dei curdi siriani rispetto all’apertura di Ocalan, che ha invitato il Pkk a deporre le armi, come altra situazione è ancora quella dei curdi iraniani. Ma la problematicità insita nell’egemonia turca su quell’area travolge anche e maggiormente la comunità armena alla mercé dei fratelli azeri dei turchi; e furono le prime vittime di un genocidio del Secolo breve. Ora gli armeni hanno ancor meno alleati e sostenitori del solito, visto che il gas di Baku fa gola a tutti; e gli viene sottratta pezzo per pezzo identità, terra, riferimenti culturali. Oltre alla diaspora. La speranza di accoglienza europea è a metà con l’alleanza con i russi, disattesa da \u003Cmark>Putin\u003C/mark>, ma ancora valida. E Pashinyan non ha alcuna idea o autorevolezza per rappresentare gli armeni. \n\n\n\nRelazioni tra Israele e TurchiaUn’ipotesi di Al-Jazeera vede la Turchia nel mirino israeliano per assicurare l’impunità di Netanyahu che si fonda sul costante stato di guerra, ma anche perché è l’ultima potenza regionale non ancora ridimensionata dall’aggressività sionista. Peraltro la rivalità risale a decenni fa e in questo periodo di Global Sudum Flottilla si ricorda la Mavi Marmara assaltata dai pirati del Mossad uccidendo 10 persone a bordo, mentre cercava di forzare il blocco navale di Gaza. Fino a che punto può essere credibile una guerra scatenata da Israele contro la Turchia? Secondo Antonella De Biasi è difficile che possa avvenire, non solo perché Erdoğan è più abile di Netanyahu (al rientro da Tianjin ha chiesto a Trump gli F-35, dimenticando i sistemi antiaerei comprati da Mosca), ma perché gli affari anche di ordigni militari non si sono mai interrotti, inoltre a livello regionale l’alleanza con Al-Thani dovrebbe mettere al riparo la Turchia da attacchi sconsiderati e senza pretesti validi… certo, con il terrore di Netanyahu non si può mai sapere. \n\n\n\nCosa rimane del sistema di Astana?Facile interpretare la presenza a Tianjin dei leader che erano soliti incontrarsi sotto l’ombrello di Astana come confluenza di interessi, meno semplice capire fino a che punto ciascuno di loro e gli altri protagonisti del Shangai cooperation organization siano posizionati in più o meno consolidate alleanze. Sentiamo Antonella De Biasi e sugli stessi argomenti poi anche Murat Cinar in questo spreaker che abbiamo registrato subito dopo aver sentito Antonella: Trump incontra Erdoğan.\n\n\n\n\n\n\n\nL’Internazionale nera passa anche da Ankara\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-incontra-erdogan-lui-ha-bisogno-di-cose-io-di-altre-ci-mettiamo-d-accordo--67923007\n\n\n\n\nPiù la situazione risulta nebulosa, intricata e sul bordo del precipizio bellico e maggiore è il potere in mano a Erdoğan\n\n\n\nLo scollamento giovanile (da Gezi Park), la censura (Murat Cinar ci ha proposto l’ultima in ordine di tempo delle proibizioni musicali in Turchia), l’asservimento e la concentrazione dei poteri (gli interventi della magistratura a ingabbiare l’opposizione con pretesti), le centrali mediatiche ridotte a megafono del potere… tutti aspetti che caratterizzano il ventennio del Sultano al potere, ma se si guarda bene all’involuzione del paesaggio globale, si nota che la cancellazione dello Stato di diritto non è una prerogativa turca, ma riduce Ankara a una delle tappe dell’Internazionale nera che parte da Washington, passa per Roma, Tel Aviv, Budapest…L’economia in crisi, tranne la produzione bellica in mano alla famiglia che per il resto saccheggia la finanza statale da 20 anni a questa parte e ora la condiscendenza alle richieste di Trump dissangueranno ulteriormente il bilancio, già falcidiato dal 90% di inflazione, con svalutazione della Lira dal 2008 in poi e con una disoccupazione altissima. Ma anche a livello internazionale la diplomazia turca è agevolata dalla sua collocazione ambigua, dai suoi affari agevolati dagli errori europei, dal suo mantenersi all’interno della Nato ma sempre partecipe di ogni centro di potere: uditore della centralità multilaterale di Tianjin con il Sud del mondo e contemporaneamente presente alla riunione con paesi arabi sul piano di pace per Gaza alla corte di Trump, che vede in Erdoğan un potenziale risolutore a cui delegare la questione ucraina, perché «unico leader apprezzato da Zelensky e da \u003Cmark>Putin»\u003C/mark>; mentre il fantasma degli Accordi di Astana potrebbe sembrare confluire nello Sco, dove c’erano tutt’e tre i protagonisti, in realtà Murat ritiene chiuso il percorso degli Astana Files, perché la Turchia non fa effettivamente parte di Shangai Files. 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Ma questo non significa che la repubblica turca sia contraria a Tel Aviv: infatti Murat ci spiega come ci siano manifestazioni propal che vengono pesantemente caricate dalla polizia indette da forze conservatrici della destra islamista, perché gli interessi dell’industria bellica sono tutti a favore di Israele e gli affari vedono la famiglia del presidente tra i beneficiari degli scambi e dell’uso di armi a Gaza; anche il Chp organizza proteste",[532],{"field":109,"matched_tokens":533,"snippet":529,"value":530},[80],{"best_field_score":449,"best_field_weight":26,"fields_matched":116,"num_tokens_dropped":54,"score":535,"tokens_matched":116,"typo_prefix_score":54},"578730123365187697",{"document":537,"highlight":549,"highlights":554,"text_match":447,"text_match_info":557},{"comment_count":54,"id":538,"is_sticky":54,"permalink":539,"podcastfilter":540,"post_author":57,"post_content":541,"post_date":542,"post_excerpt":60,"post_id":538,"post_modified":543,"post_thumbnail":544,"post_title":545,"post_type":430,"sort_by_date":546,"tag_links":547,"tags":548},"98318","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-29-05-2025-i-veri-uomini-mangiano-empanadas-novi-sad-pedala-a-strasburgo-ma-lue-era-fuori-trumponomics-vale-un-taco/",[380],"L’ultima settimana di maggio vede ai Bastioni di Orione un concentrato di gusti latinos. Si comincia con las empanadas servite da Darín a Milei su un piatto d'argento ci vengono descritte direttamente da Buenos Aires dove si trova Alfredo Somoza, che ne trae un quadro socio-economico della trasformazione argentina in corso; gli abbiamo chiesto anche un punto di vista più ravvicinato sulle elezioni venezuelane e sulle presenze paramilitari nel Mexico in cui i collaboratori della sindaca del DF vengono assassinati.\r\nUn’altra regione di tensioni lontane dai riflettori distratti del circo mediatico è la Serbia attraversata da uno schietto movimento nato nelle università, dove i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro di risveglio anche della società civile, mobilitata contro il sistema di potere di Vučić... ma la marcia verso l’UE per ottenere appoggio è sfumata di fronte al disinteresse interessato dei palazzi europei e all'interno si avanza il rischio di infiltrazioni naziste in stile Maidan: finora la vigilanza ha mantenuto il movimento sui binari di rifiuto di ogni egemonia. Speriamo duri, abbiamo espresso questo augurio con Tatjana Djordjević.\r\nSuccoso il finale di puntata con un intervento particolarmente illuminante di Andrea Fumagalli, che ha descritto con acume lo schema strategico di Trump; una trama che sulla carta potrebbe funzionare, se tutti i tasselli della scommessa economica attivata per salvare l’egemonia dell'imperialismo americano che sta frantumandosi sui due debiti.\r\n\r\n\r\n\r\nA partire da un dibattito tutto tipicamente argentino sul costo delle empanadas all’epoca dell’anarcocapitalismo Alfredo Somoza ci dà una descrizione della situazione socio-economica dell’Argentina di Milei direttamente da una Buenos Aires sgravata dal mercato nero della divisa americana dalla svalutazione del dollaro, che come potere d’acquisto ha dato respiro ai salari, che nella stretta connessione con gli Usa ne traggono vantaggio. Il carovita comunque esiste, nonostante la distrazione delle empanadas che fa gioco alla potenza di fuoco dei social a favore di Milei, dimostrata dall’influenza che ha avuto sulle elezioni l’uso smodato della AI, appalesando la difficoltà a comprendere il singolo video, il singolo messaggio se siano reali o costruiti… news o fake.\r\nLa scorciatoia del riflesso pavolviano delle destre che individuano il contrasto al fenomeno migratorio come soluzione per le crisi economiche è difficilmente applicabile in un paese fatto di migranti, figli di flussi secolari di immigrati, prima da Oltreoceano e ora dai paesi limitrofi, genti soprattutto alla ricerca di sanità assicurata, ius soli e istruzione gratuita. Oltre alla situazione politica all’interno dei paesi di provenienza (ora la maggioranza dei recenti arrivi proviene dal Venezuela). Su questo si innesta l’ideologia della remigracion che degenera nel razzismo dei rimpatri mai successi nella accogliente terra argentina, ma Milei doveva mostrare al suo elettorato che prendeva di petto il problema.\r\nE infatti il presidente si è rafforzato ed è riuscito a prosciugare il bacino elettorale dei conservatori classici, o meglio il lavoro politico di sua sorella Carina, sottosegretaria alla presidenza, ha sortito il suo effetto. Anche grazie al sospiro di sollievo di una nazione in cui il tasso di inflazione è passato dal 240 al 24% annuo; pagato dalle pensioni e dal welfare azzerato. Un’inflazione che colpisce soprattutto l’economia del peso e non quella dei ricchi che vivono in un’economia di dollari e non si è intervenuti sul «gigantesco problema di infrastrutture vecchie e l’efficienza della scuola pubblica» su cui questo governo populista non ha alcun piano, pensando che combattendo la corruzione si risolverà tutto per magia.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/0Onoxm8U2Uk23lPipo0YSn?si=LrcipfzKQZ6BIX3H1nS3tQ\r\n\r\nL‘opposizione si è intestata la vittoria perché ufficialmente il 43% dei venezuelani è andato al voto (secondo Machado solo il 14), ma Maduro è comunque uscito rafforzato – come Milei – dal voto amministrativo, che ha compreso pure il distretto della Guyana Essequiba, un territorio contestato per un effetto di eredità coloniale, una regione ricca di materie prime e di petrolio, una disputa che Alfredo Somoza assimila a quello su Las Malvinas al tempo di Videla, perché nessuno in Sudamerica riconosce che si possano mettere in dubbio confini e non comunque in questo modo. Paradossale è il racconto che ci viene fatto sulla Guinea Equatoriale – il paese africano sotto un regime quarantennale – che era parte del Vicereame di cui Buenos Aires a cui un arcipelago si appella per affrancarsi dalla Guinea equatoriale. Una situazione surreale come quella di Essequiba. Per bilanciare la stigmatizzazione del nostro interlocutore, segnaliamo anche il racconto all’opposto di Geraldina Colotti che su “Pagine Esteri” racconta da un punto di vista opposto sia le pretese di Caracas sul nuovo stato, sia il voto del 25 maggio: https://pagineesteri.it/2025/05/29/america-latina/maduro-trionfa-nelle-elezioni-del-25-maggio-la-destra-ha-vinto-lastensione/\r\nAlfredo considera questa tornata elettorale il secondo tempo delle elezioni che avrebbero confermato Maduro presidente, ma di cui nessuno ha ancora potuto vedere i verbali; il 25 maggio non c’erano osservatori e le operazioni di voto sono ormai un risibile teatrino. Ma il vero dramma è la emigrazione massiva: un esodo che fino a poco tempo fa era attribuibile alla opposizione retriva e pasticciona, ora – con l’involuzione del chavismo – le colpe sono di tutta la classe politica.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/2MaoXE6e6viGZfj77OwEr6?si=_xuznyf4RuKOWQeL7G7ZhQ\r\n\r\nAnche in Mexico sono stati il 14 per cento gli elettori che per la prima volta al mondo sono stati chiamati a eleggere i magistrati che dovranno gestire il potere giudiziario, ma di questo non abbiamo parlato con Alfredo Somoza, piuttosto si è discusso dei due collaboratori della sindaca del DF uccisi dalla necropolitica e dei paramilitari, diffusi sul territorio, ma in particolare in Chiapas.\r\nL’omicidio di Ximena Guzmán e José Muñoz è un attacco diretto al partito della presidenta Claudia Scheinbaum e della sindaca, non rivendicato dai Narcos. Peraltro ulteriore mistero nasce dal fatto che il DF non è un territorio conteso come potrebbe essere Oaxaca o Sinaloa, eppure i killer hanno dimostrato una professionalità assimilabile ai cartelli… o ai paramilitari al servizio dei possidenti del Sud: sul Chiapas si concentra un’assenza di controllo sia dal punto di vista della migrazione, sia del fentanil, sia dei paramilitari assoldati dai terratenientes. A trent’anni dalla comparsa dell’Ezln.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6VfLix6SWeTRYG2XRVYNBU?si=t1M9cQf3SyOLIlq1E83APw\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/DaBuenosAires.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare i podcast latinoamericani precedenti pigia qui.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nContinuano le manifestazioni in Serbia, anzi sono state esportate in “Europa” con biciclettate di centinaia di chilometri e presidi, senza ottenere l’attenzione dovuta, perché le relazioni comunitarie con Vučić nascondono interessi tali da impedire qualsiasi timida protesta verso la democratura nazionalista di Belgrado. E mentre Vučić intrattiene rapporti con gli europei, non disdegna alleanze con Putin – recente è il viaggio a Mosca e la posizione sulla guerra in Ucraina del leader populista gli permette di barcamenarsi – e con Xi; ma il movimento nato dalle università non demorde.\r\nPerò rischia infiltrazioni: infatti se da un lato continua a mantenere la sua distanza da chiunque cerchi di egemonizzare e a fare blocchi e scendere in piazza, dall’altro si comincia a vociferare di presenze anche di destra quando all’inizio l’influenza era progressista e antinazionalista, che potrebbero preparare uno scenario assimilabile alla nefasta Maidan di Kyiv. Perciò abbiamo interpellato Tatjana Djordjević per comprendere quali sviluppi possiamo attenderci da questa ribellione dal basso che ha intercettato mugugni e indignazioni della società civile, dandogli voce: sono andati a stanare il malcontento nella Serbia profonda, isolata, hanno attraversato a piedi il paese per incontrare la mentalità dei paesi. La richiesta sostanzialmente è un cambio di regime, ma cominciano a essere stremati dopo mesi di blocco delle attività universitarie.\r\nPurtroppo i nazionalismi sono persino più rafforzati dopo la Guerra nei Balcani, e la Storia si ripete..\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/a-che-punto-e-la-notte-in-serbia--66372615\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/QuantaStradaHanFattaSerbi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nNella collezione di podcast di \"Bastioni di Orione\" relativi ai nazionalismi esteuropei qui potete trovare i conflitti che attraversano anche i balcani\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nCaos e instabilità portano scompiglio, ma sembrano funzionali a uno schema preciso dell’amministrazione trumpiana che sulla carta va producendo una trama che potrebbe funzionare, nonostante lo scetticismo derisorio e le reazioni dei mercati, rivoluzionando il sistema economico-finanziario globale, ribaltando la tensione verso la globalizzazione su cui le strategie americane avevano puntato dagli ani Novanta per mantenere l’egemonia economica e tecnologica.\r\nAndrea Fumagalli segue questo schema, ricostruendolo ai nostri microfoni l’ideologia libertarian dell’anarcocapitalismo mescolata alla clava dello statalismo daziario. Ci sono resistenze da parte di apparati (come lo stop della Corte che ha tentato di invalidare l’operazione sui dazi del Liberation day) e istituzioni che tentano di impedire lo sviluppo del velleitario piano trumpiano, che è sicuramente temerario e la scommessa è sul filo del rasoio: potrebbe finire come quello di Zsa-Zsa Korda nell’ultimo film di Wes Anderson, ma per ora mantiene le sue ipotesi di avere i mezzi per ribaltare attraverso il protezionismo la tendenza al declino dell’imperialismo americano.\r\nNegli ultimi anni tutto era regolato dal Washington Consensus e gli apparati che gestivano fino alla crisi del 2008, poi l’ordine mondiale è venuto meno, inceppando il meccanismo della globalizzazione, lasciando sviluppare altri imperialismi; Trump è il frutto di questa perdita di egemonia ed è reazione alla rete intessuta da Pechino. Su tutto questo si innesca il problema dei due elementi di debito americano (interno ed esterno) che rischiano di far implodere tutto il sistema americano: solo se il dollaro rimane valuta appetibile gli Usa possono evitare il tracollo.\r\nDi qui il tentativo di ridurre il debito estero attraverso i dazi che fanno pagare il debito al resto del mondo con quei tassi (importando però inflazione e stagflazione che riducono il potere d’acquisto, con effetto recessivo interno), ma anche eliminando fortemente la tassazione interna sui ricchi, incrementando le tasse dei poveri con l’eliminazione dei crediti di imposta.\r\nLa logica commerciale è fatta di accordi personali che stravolgono ulteriormente il quadro e possono comportare una vera Rivoluzione del sistema economico-finanziario come lo conosciamo.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/the-trumpian-scheme--66348340\r\n\r\nSi possono ascoltare i podcast relativi alla rivoluzione anarcocapitalista trumpiana qui\r\n\r\n ","3 Giugno 2025","2025-06-08 08:54:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 29/05/2025 - GLI ANARCOCAPITALISTI MANGIANO EMPANADAS; NOVI SAD PEDALA A STRASBURGO, MA L’UE ERA FUORI; TRUMPONOMICS VALE UN TACO?",1748911188,[464],[401],{"post_content":550},{"matched_tokens":551,"snippet":552,"value":553},[80],"europei, non disdegna alleanze con \u003Cmark>Putin\u003C/mark> – recente è il viaggio a","L’ultima settimana di maggio vede ai Bastioni di Orione un concentrato di gusti latinos. Si comincia con las empanadas servite da Darín a Milei su un piatto d'argento ci vengono descritte direttamente da Buenos Aires dove si trova Alfredo Somoza, che ne trae un quadro socio-economico della trasformazione argentina in corso; gli abbiamo chiesto anche un punto di vista più ravvicinato sulle elezioni venezuelane e sulle presenze paramilitari nel Mexico in cui i collaboratori della sindaca del DF vengono assassinati.\r\nUn’altra regione di tensioni lontane dai riflettori distratti del circo mediatico è la Serbia attraversata da uno schietto movimento nato nelle università, dove i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro di risveglio anche della società civile, mobilitata contro il sistema di potere di Vučić... ma la marcia verso l’UE per ottenere appoggio è sfumata di fronte al disinteresse interessato dei palazzi europei e all'interno si avanza il rischio di infiltrazioni naziste in stile Maidan: finora la vigilanza ha mantenuto il movimento sui binari di rifiuto di ogni egemonia. Speriamo duri, abbiamo espresso questo augurio con Tatjana Djordjević.\r\nSuccoso il finale di puntata con un intervento particolarmente illuminante di Andrea Fumagalli, che ha descritto con acume lo schema strategico di Trump; una trama che sulla carta potrebbe funzionare, se tutti i tasselli della scommessa economica attivata per salvare l’egemonia dell'imperialismo americano che sta frantumandosi sui due debiti.\r\n\r\n\r\n\r\nA partire da un dibattito tutto tipicamente argentino sul costo delle empanadas all’epoca dell’anarcocapitalismo Alfredo Somoza ci dà una descrizione della situazione socio-economica dell’Argentina di Milei direttamente da una Buenos Aires sgravata dal mercato nero della divisa americana dalla svalutazione del dollaro, che come potere d’acquisto ha dato respiro ai salari, che nella stretta connessione con gli Usa ne traggono vantaggio. Il carovita comunque esiste, nonostante la distrazione delle empanadas che fa gioco alla potenza di fuoco dei social a favore di Milei, dimostrata dall’influenza che ha avuto sulle elezioni l’uso smodato della AI, appalesando la difficoltà a comprendere il singolo video, il singolo messaggio se siano reali o costruiti… news o fake.\r\nLa scorciatoia del riflesso pavolviano delle destre che individuano il contrasto al fenomeno migratorio come soluzione per le crisi economiche è difficilmente applicabile in un paese fatto di migranti, figli di flussi secolari di immigrati, prima da Oltreoceano e ora dai paesi limitrofi, genti soprattutto alla ricerca di sanità assicurata, ius soli e istruzione gratuita. Oltre alla situazione politica all’interno dei paesi di provenienza (ora la maggioranza dei recenti arrivi proviene dal Venezuela). Su questo si innesta l’ideologia della remigracion che degenera nel razzismo dei rimpatri mai successi nella accogliente terra argentina, ma Milei doveva mostrare al suo elettorato che prendeva di petto il problema.\r\nE infatti il presidente si è rafforzato ed è riuscito a prosciugare il bacino elettorale dei conservatori classici, o meglio il lavoro politico di sua sorella Carina, sottosegretaria alla presidenza, ha sortito il suo effetto. Anche grazie al sospiro di sollievo di una nazione in cui il tasso di inflazione è passato dal 240 al 24% annuo; pagato dalle pensioni e dal welfare azzerato. Un’inflazione che colpisce soprattutto l’economia del peso e non quella dei ricchi che vivono in un’economia di dollari e non si è intervenuti sul «gigantesco problema di infrastrutture vecchie e l’efficienza della scuola pubblica» su cui questo governo populista non ha alcun piano, pensando che combattendo la corruzione si risolverà tutto per magia.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/0Onoxm8U2Uk23lPipo0YSn?si=LrcipfzKQZ6BIX3H1nS3tQ\r\n\r\nL‘opposizione si è intestata la vittoria perché ufficialmente il 43% dei venezuelani è andato al voto (secondo Machado solo il 14), ma Maduro è comunque uscito rafforzato – come Milei – dal voto amministrativo, che ha compreso pure il distretto della Guyana Essequiba, un territorio contestato per un effetto di eredità coloniale, una regione ricca di materie prime e di petrolio, una disputa che Alfredo Somoza assimila a quello su Las Malvinas al tempo di Videla, perché nessuno in Sudamerica riconosce che si possano mettere in dubbio confini e non comunque in questo modo. Paradossale è il racconto che ci viene fatto sulla Guinea Equatoriale – il paese africano sotto un regime quarantennale – che era parte del Vicereame di cui Buenos Aires a cui un arcipelago si appella per affrancarsi dalla Guinea equatoriale. Una situazione surreale come quella di Essequiba. Per bilanciare la stigmatizzazione del nostro interlocutore, segnaliamo anche il racconto all’opposto di Geraldina Colotti che su “Pagine Esteri” racconta da un punto di vista opposto sia le pretese di Caracas sul nuovo stato, sia il voto del 25 maggio: https://pagineesteri.it/2025/05/29/america-latina/maduro-trionfa-nelle-elezioni-del-25-maggio-la-destra-ha-vinto-lastensione/\r\nAlfredo considera questa tornata elettorale il secondo tempo delle elezioni che avrebbero confermato Maduro presidente, ma di cui nessuno ha ancora potuto vedere i verbali; il 25 maggio non c’erano osservatori e le operazioni di voto sono ormai un risibile teatrino. Ma il vero dramma è la emigrazione massiva: un esodo che fino a poco tempo fa era attribuibile alla opposizione retriva e pasticciona, ora – con l’involuzione del chavismo – le colpe sono di tutta la classe politica.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/2MaoXE6e6viGZfj77OwEr6?si=_xuznyf4RuKOWQeL7G7ZhQ\r\n\r\nAnche in Mexico sono stati il 14 per cento gli elettori che per la prima volta al mondo sono stati chiamati a eleggere i magistrati che dovranno gestire il potere giudiziario, ma di questo non abbiamo parlato con Alfredo Somoza, piuttosto si è discusso dei due collaboratori della sindaca del DF uccisi dalla necropolitica e dei paramilitari, diffusi sul territorio, ma in particolare in Chiapas.\r\nL’omicidio di Ximena Guzmán e José Muñoz è un attacco diretto al partito della presidenta Claudia Scheinbaum e della sindaca, non rivendicato dai Narcos. Peraltro ulteriore mistero nasce dal fatto che il DF non è un territorio conteso come potrebbe essere Oaxaca o Sinaloa, eppure i killer hanno dimostrato una professionalità assimilabile ai cartelli… o ai paramilitari al servizio dei possidenti del Sud: sul Chiapas si concentra un’assenza di controllo sia dal punto di vista della migrazione, sia del fentanil, sia dei paramilitari assoldati dai terratenientes. A trent’anni dalla comparsa dell’Ezln.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6VfLix6SWeTRYG2XRVYNBU?si=t1M9cQf3SyOLIlq1E83APw\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/DaBuenosAires.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare i podcast latinoamericani precedenti pigia qui.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nContinuano le manifestazioni in Serbia, anzi sono state esportate in “Europa” con biciclettate di centinaia di chilometri e presidi, senza ottenere l’attenzione dovuta, perché le relazioni comunitarie con Vučić nascondono interessi tali da impedire qualsiasi timida protesta verso la democratura nazionalista di Belgrado. E mentre Vučić intrattiene rapporti con gli europei, non disdegna alleanze con \u003Cmark>Putin\u003C/mark> – recente è il viaggio a Mosca e la posizione sulla guerra in Ucraina del leader populista gli permette di barcamenarsi – e con Xi; ma il movimento nato dalle università non demorde.\r\nPerò rischia infiltrazioni: infatti se da un lato continua a mantenere la sua distanza da chiunque cerchi di egemonizzare e a fare blocchi e scendere in piazza, dall’altro si comincia a vociferare di presenze anche di destra quando all’inizio l’influenza era progressista e antinazionalista, che potrebbero preparare uno scenario assimilabile alla nefasta Maidan di Kyiv. Perciò abbiamo interpellato Tatjana Djordjević per comprendere quali sviluppi possiamo attenderci da questa ribellione dal basso che ha intercettato mugugni e indignazioni della società civile, dandogli voce: sono andati a stanare il malcontento nella Serbia profonda, isolata, hanno attraversato a piedi il paese per incontrare la mentalità dei paesi. La richiesta sostanzialmente è un cambio di regime, ma cominciano a essere stremati dopo mesi di blocco delle attività universitarie.\r\nPurtroppo i nazionalismi sono persino più rafforzati dopo la Guerra nei Balcani, e la Storia si ripete..\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/a-che-punto-e-la-notte-in-serbia--66372615\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/QuantaStradaHanFattaSerbi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nNella collezione di podcast di \"Bastioni di Orione\" relativi ai nazionalismi esteuropei qui potete trovare i conflitti che attraversano anche i balcani\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nCaos e instabilità portano scompiglio, ma sembrano funzionali a uno schema preciso dell’amministrazione trumpiana che sulla carta va producendo una trama che potrebbe funzionare, nonostante lo scetticismo derisorio e le reazioni dei mercati, rivoluzionando il sistema economico-finanziario globale, ribaltando la tensione verso la globalizzazione su cui le strategie americane avevano puntato dagli ani Novanta per mantenere l’egemonia economica e tecnologica.\r\nAndrea Fumagalli segue questo schema, ricostruendolo ai nostri microfoni l’ideologia libertarian dell’anarcocapitalismo mescolata alla clava dello statalismo daziario. Ci sono resistenze da parte di apparati (come lo stop della Corte che ha tentato di invalidare l’operazione sui dazi del Liberation day) e istituzioni che tentano di impedire lo sviluppo del velleitario piano trumpiano, che è sicuramente temerario e la scommessa è sul filo del rasoio: potrebbe finire come quello di Zsa-Zsa Korda nell’ultimo film di Wes Anderson, ma per ora mantiene le sue ipotesi di avere i mezzi per ribaltare attraverso il protezionismo la tendenza al declino dell’imperialismo americano.\r\nNegli ultimi anni tutto era regolato dal Washington Consensus e gli apparati che gestivano fino alla crisi del 2008, poi l’ordine mondiale è venuto meno, inceppando il meccanismo della globalizzazione, lasciando sviluppare altri imperialismi; Trump è il frutto di questa perdita di egemonia ed è reazione alla rete intessuta da Pechino. Su tutto questo si innesca il problema dei due elementi di debito americano (interno ed esterno) che rischiano di far implodere tutto il sistema americano: solo se il dollaro rimane valuta appetibile gli Usa possono evitare il tracollo.\r\nDi qui il tentativo di ridurre il debito estero attraverso i dazi che fanno pagare il debito al resto del mondo con quei tassi (importando però inflazione e stagflazione che riducono il potere d’acquisto, con effetto recessivo interno), ma anche eliminando fortemente la tassazione interna sui ricchi, incrementando le tasse dei poveri con l’eliminazione dei crediti di imposta.\r\nLa logica commerciale è fatta di accordi personali che stravolgono ulteriormente il quadro e possono comportare una vera Rivoluzione del sistema economico-finanziario come lo conosciamo.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/the-trumpian-scheme--66348340\r\n\r\nSi possono ascoltare i podcast relativi alla rivoluzione anarcocapitalista trumpiana qui\r\n\r\n ",[555],{"field":109,"matched_tokens":556,"snippet":552,"value":553},[80],{"best_field_score":449,"best_field_weight":26,"fields_matched":116,"num_tokens_dropped":54,"score":535,"tokens_matched":116,"typo_prefix_score":54},{"document":559,"highlight":571,"highlights":576,"text_match":447,"text_match_info":579},{"comment_count":54,"id":560,"is_sticky":54,"permalink":561,"podcastfilter":562,"post_author":377,"post_content":563,"post_date":564,"post_excerpt":60,"post_id":560,"post_modified":565,"post_thumbnail":566,"post_title":567,"post_type":430,"sort_by_date":568,"tag_links":569,"tags":570},"95572","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-31-gennaio-la-spartizione-dellartico-i-cpr-in-albania-restano-vuoti-cooperazione-militare-italia-niger/",[377],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/2025-01-31-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLa spartizione dell’Artico\r\nL’artico è emerso agli onori delle cronache dopo le dichiarazioni di Trump sulla Groenlandia, che il nuovo presidente statunitense intende annettere agli Stati Uniti, sottraendola al controllo della Danimarca. Per non parlare delle mire sul Canada.\r\nLa partita che si gioca intorno a questo mondo di mare e di ghiacci, dove il cambiamento climatico potrebbe rendere più accessibili le risorse di petrolio, gas e terre rare, oggi poco redditizie da estrarre, è molto importante e vede una secca competizione tra gli Stati che si affacciano sulla regione e non solo.\r\nMa. L’Artico importante non solo per quello che contiene, ma soprattutto per ciò che divide essendo un naturale corridoio, il più veloce, tra oriente ed occidente, la nuova via della seta marittima.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti\r\n\r\nAlbania e Libia. Esternalizzazione delle frontiere e della repressione\r\nIl pattugliatore della Marina militare Cassiopea ha selezionato 49 naufraghi nelle acque attorno a Lampedusa ed ha fatto rotta verso l’Albania, dove è arrivato martedì mattina.\r\nA bordo avrebbero dovuto esserci persone con i requisiti “giusti” in base alla Legge “Cutro”: maschi, adulti, senza vulnerabilità, in buona salute e provenienti da Paesi “sicuri”. Sei persone, quattro minorenni e de vulnerabili, devono tornare in Italia. I restanti 43 hanno fatto richiesta di protezione internazionale e sono stati trasferiti dall’hotspot di Schengjin al centro di Gjader.\r\nIl governo ha deciso di non attendere il pronunciamento della Consulta sulla legittimità di applicare la procedura di espulsione più “snella” ai richiedenti asilo provenienti da paesi entrati nella lista dei “paesi sicuri”.\r\nNel frattempo l’esecutivo ha cambiato sia la lista, sia soprattutto la competenza dei giudici, passata dai magistrati della sezione immigrazione di Roma alle corti di appello. 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Migranti, selezionati nei centri di detenzione, vengono impiegati da Elmasry come lavoratori schiavi.\r\nIl sistema di esternalizzazione delle frontiere con la Libia dal memorandum targato Minniti del 2017, e, più di recente, con la Tunisia, affida il lavoro sporco a macellai con le stellette, cui è garantita assoluta impunità.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco\r\nDopo la nostra diretta è arrivata la notizia che i giudici di corte d’appello non avevano convalidato la reclusione dei 43 migranti, che sono stati ttti riportati in Italia. I due centri albanesi restano vuoti.\r\n\r\nItalia-Niger. Piano di cooperazione militare 2025\r\nLa giunta militare del Niger guidata dopo il golpe del 26 luglio 2023 dal generale Abdourahamane Tchiani, dopo aver cacciato via dal paese le forze armate di Francia, Stati Uniti d’America e Germania ha sottoscritto un accordo di cooperazione nel settore difesa con la Federazione Russa di Vladimir Putin. Ciononostante nel corso dell’ultimo anno le autorità di Niamey hanno rafforzato la “storica” partnership diplomatico-militare con l’Italia.\r\nNei giorni 16-17 dicembre 2024 ha avuto luogo a Roma la quarta edizione dei Bilateral Staff Talk nel settore della Difesa tra l’Italia e il Niger che si sono conclusi con la firma del Piano di Cooperazione 2025 che prevede lo svolgimento di undici attività addestrative, cinque in Italia e sei in Niger.\r\nLe truppe italiane sono presenti in Niger sin dal 2017, con un contingente di 500 soldati, per rinforzare la sorveglianza alle frontiere. In altri termini per intercettare i migranti diretti a nord.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nGiovedì 20 febbraio\r\nore 21\r\nalla Fat\r\ncorso Palermo 46 - Torino\r\n\r\nEnzo Papa, traduttore e curatore dell’edizione italiana, presenta il libro: “La rivoluzione sconosciuta. Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia” di Volin, edizioni Zero in Condotta.\r\n\r\nVolin, anarchico, tra i protagonisti della rivoluzione russa, ci restituisce l'immagine viva di una rivoluzione sociale, in cui la dimensione autogestionaria e libertaria dei Soviet viene soffocata poco a poco alla dittatura bolscevica. Non senza una forte resistenza.\r\n\r\nIl teorico e rivoluzionario anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea insurrezionale di Nestor Machno.\r\n\r\nIl libro, oltre che alle presentazioni, lo trovate alla FAT oppure può essere richiesto a http://www.zeroincondotta.org/\r\n\r\nSabato 22 febbraio\r\na tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina\r\nCon i disertori russi e ucraini per un mondo senza frontiere\r\nore 11\r\npresidio antimilitarista al Balon\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","12 Febbraio 2025","2025-02-12 02:09:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Kronstadt-200x110.png","Anarres del 31 gennaio. La spartizione dell’Artico. I CPR in Albania restano vuoti. Cooperazione militare Italia-Niger...",1739325569,[],[],{"post_content":572},{"matched_tokens":573,"snippet":574,"value":575},[80],"la Federazione Russa di Vladimir \u003Cmark>Putin\u003C/mark>. Ciononostante nel corso dell’ultimo anno","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/2025-01-31-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLa spartizione dell’Artico\r\nL’artico è emerso agli onori delle cronache dopo le dichiarazioni di Trump sulla Groenlandia, che il nuovo presidente statunitense intende annettere agli Stati Uniti, sottraendola al controllo della Danimarca. 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Ciononostante nel corso dell’ultimo anno le autorità di Niamey hanno rafforzato la “storica” partnership diplomatico-militare con l’Italia.\r\nNei giorni 16-17 dicembre 2024 ha avuto luogo a Roma la quarta edizione dei Bilateral Staff Talk nel settore della Difesa tra l’Italia e il Niger che si sono conclusi con la firma del Piano di Cooperazione 2025 che prevede lo svolgimento di undici attività addestrative, cinque in Italia e sei in Niger.\r\nLe truppe italiane sono presenti in Niger sin dal 2017, con un contingente di 500 soldati, per rinforzare la sorveglianza alle frontiere. In altri termini per intercettare i migranti diretti a nord.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nGiovedì 20 febbraio\r\nore 21\r\nalla Fat\r\ncorso Palermo 46 - Torino\r\n\r\nEnzo Papa, traduttore e curatore dell’edizione italiana, presenta il libro: “La rivoluzione sconosciuta. Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia” di Volin, edizioni Zero in Condotta.\r\n\r\nVolin, anarchico, tra i protagonisti della rivoluzione russa, ci restituisce l'immagine viva di una rivoluzione sociale, in cui la dimensione autogestionaria e libertaria dei Soviet viene soffocata poco a poco alla dittatura bolscevica. Non senza una forte resistenza.\r\n\r\nIl teorico e rivoluzionario anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea insurrezionale di Nestor Machno.\r\n\r\nIl libro, oltre che alle presentazioni, lo trovate alla FAT oppure può essere richiesto a http://www.zeroincondotta.org/\r\n\r\nSabato 22 febbraio\r\na tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina\r\nCon i disertori russi e ucraini per un mondo senza frontiere\r\nore 11\r\npresidio antimilitarista al Balon\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[577],{"field":109,"matched_tokens":578,"snippet":574,"value":575},[80],{"best_field_score":449,"best_field_weight":26,"fields_matched":116,"num_tokens_dropped":54,"score":535,"tokens_matched":116,"typo_prefix_score":54},{"document":581,"highlight":594,"highlights":599,"text_match":447,"text_match_info":602},{"comment_count":54,"id":582,"is_sticky":54,"permalink":583,"podcastfilter":584,"post_author":585,"post_content":586,"post_date":587,"post_excerpt":60,"post_id":582,"post_modified":588,"post_thumbnail":589,"post_title":590,"post_type":430,"sort_by_date":591,"tag_links":592,"tags":593},"92099","http://radioblackout.org/podcast/stakkastakka-25-settembre-2024-commando-solo/",[384],"underscore","Puntata Completa\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/stakkastakka-232.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nHacking Radio Fm Libanesi\r\ncon Andrea Borgnigno autore di Interferenze\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/andrea-borgnino.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nFare la Copyrigher dell'Intelligenza Artificiale\r\nintervista ad una lavoratrice digitale che si occupa di addestrare e revisionare l'intelligenza artificiale generativa di Google chiamata Gemini\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/gemini-worker.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito trovate le trascrizioni delle due interviste\r\nHacking Radio Fm Libanesi\r\nPrima abbiamo introdotto un pochino il contesto dell'argomento e quindi volevamo un po' chiamarti per fare un aggiornamento molto rapido perché come abbiamo detto Israele non è nuova a una guerra di informazione né contro il Libano né all'interno nei i suoi anni di guerra genocida, ma sicuramente questa modalità di hacking delle frequenze radiofoniche FM è abbastanza una novità o almeno ci risulta essere una novità. Quindi se ci puoi raccontare quello che è successo e se nell'ultima giornata, nelle ultime 24 ore abbiamo qualche novità in più.\r\n\r\nAllora, sì, di sicuro in questo contesto è una novità poi dopo vi racconterò che non è una novità in un contesto più ampio se torniamo a ritroso a precedenti guerre con Libano o a precedenti invasioni della striscia di Gaza: Israele ha sempre usato la radio per avvertire la popolazione di attacchi, ma lo facevano in un modo diverso lo facevano spesso bombardando fisicamente i trasmettitori oppure andando a trasmettere sulla stessa frequenza con un segnale proprio, oppure utilizzando dei metodi che hanno usato anche gli americani. Gli americani avevano un aereo che è stato appena dismesso che si chiamava Commando Solo che era un C-130 riadattato, che al posto delle bombe aveva dei trasmettitori radio e usando degli strumenti simili l'aereo andava a coprire le frequenze radio delle stazioni che si volevano occupare e in questo modo il risultato era lo stesso cioè chi ascoltava Voice of Lebanon non sapeva più se stava ascoltando quella che vera o quella che arrivava dall'aereo israeliano.\r\n\r\nQuello che è successo ieri e l'altro ieri in questo contesto medio orientale è qualcosa di nuovo sono state una decina le stazioni radio che hanno visto la loro programmazione mutale non so se avete visto i video andati in onda: prima viene trasmesso dall'esercito israeliano l'inno libanese forse per attirare l'attenzione e poi un messaggio in arabo che diceva che a breve sarebbe iniziato un bombardamento che se le persone che abitavano nelle vicinanze di zone che avevano a che fare con Hetzbollah dovevano immediatamente scappare.\r\n\r\nChe cosa è successo? È successo qualcosa che io vedo che sta succedendo molto spesso nel conflitto in Ucraina cioè degli hacker o presunti tali hanno preso il controllo informatico delle emittenti, non ci sono ormai emittenti che non abbiano almeno in un punto della produzione un computer, che poi sia per mandare la musica, per mandare i programmi o per fare uno stream che alimenta il trasmettitore. Hanno preso il controllo di uno di questi pezzi e da lì hanno preso il controllo dell'emittente. Perché dico la guerra in Ucraina? Perché da quando è esploso il conflitto russo-ucraino sono decine i casi di emittenti ucraine che vengono prese sotto controllo russo e riempite di propaganda allo stesso modo gli hacker ucraini hanno hackerato la televisione, hanno hackerato il digitale terrestre, hanno hackerato tantissimi canali radiofonici, da poco hanno hackerato i canali russi in Crimea trasmettendo dei messaggi contro Putin insomma è una modalità conosciuta la novità è appunto l'applicazione di tutto questo nel conflitto medio orientale è una specie di salto di gradino fa capire che queste competenze sono arrivate anche lì e dal punto di vista strategico è anche più comodo non dover bombardare l'emittente ma usarla. Perché immaginate il fatto che andando a occupare un emittente tu hai già un potenziale pubblico in ascolto e la cosa incredibile è quella.\r\n\r\nEcco su questo ti faccio una domanda un po' tecnica che non cambia molto la sostanza ma un po' di curiosità anche perché la nostra è un po' una trasmissione tecnica. Per caso ci sono delle informazioni legati a qual è il punto della produzione che citavi prima che è stato attaccato? Nel senso che pensando anche a un'infrastruttura molto piccola come quella che può essere quella di Blackout ci sono tanti punti attaccabili a partire dall'antenna che diciamo sono i punti finali di trasmissione fino in cima agli studi ai sistemi più o meno automatizzati per la produzione ci sono già dei dati, dei riscontri su questo?\r\n\r\nNo, non c'è nulla, non c'è nulla su questi attacchi non c'è assolutamente nulla c'è qualcosa andando a scavare si trova di come lo stanno facendo in Ucraina appunto in Russia e lì ci sono di solito due punti di attacco: il primo è quando viene utilizzato uno stream per mandare o dagli studio al trasmettitore o anche internamente negli studi, in molte radio ormai il routing dei segnali audio avviene in digitale cioè quindi non c'è più una connessione fisica tipo tra il mixer e un eventuale modulatore è tutto in digitale quindi questo di solito è l'ingresso principale. Il secondo sono i programmi di automazione che di fatto prendendone il controllo: tu prendi il controllo della radio e quindi ti permetti di andareanche a superare la messa in onda quindi se c'è qualcuno in studio viene superato da un programma che l'eventuale software di messa in onda decide che ha una priorità maggiore questi sono i due punti che vengono usati.\r\n\r\nAggiungo che ce n'è anche un terzo che è ancora più inquietante il fatto che leggevo che molti dei mixer digitali per esempio la serie Yamaha sono stati hackerati e quindi anche lì i mixer digitali possono essere connessi in rete anche lì potrebbe essere un punto di ingresso e quindi il segnale l'eventuale programma in mp3 farlocco viene inserito dentro il mixer che ormai molti mixer possono fare anche da play out, adesso entriamo in un campo molto tecnico quello che possiamo dire è che i punti di ingresso per hackerare una radio o una tv il discorso è lo stesso, io lavoro in Rai penso questo si sappia, da 27 anni. Io quando sono entrato in Rai negli anni 90 avevo visto per la prima volta le sale di messa in onda della tv ed erano delle stanzette piene di videoregistratori con delle cassette beta che venivano inserite per mandare in onda gli spot i programmi i programmi registrati oggi il play out è tutto digitale allo stesso modo la radio quindi in verità tutto il sistema di produzione è attaccabile poi dipende solo dalle competenze di chi attacca e anche dalle competenze di chi si difende ma in verità non c'è un sistema difendibile all'infinito.\r\n\r\nSi tra l'altro hai fatto benissimo a citare mixer e queste componentistica qua perché mentre magari gli aspetti tecnici più esterni sono protetti adeguatamente, penso ai server di streaming che comunque hanno delle tecnologie che negli ultimi anni sono abbastanza rodate per proteggersi dagli attacchi parlo di attacchi generici poi è chiaro che quando si parla del Mossad parliamo di un livello di sofisticatezza che va appena al di là delle nostre capacità, però invece i mixer che hai citato te eccetera chi li produce mediamente si pone tutti i problemi tranne che questi possano essere soggetti ad attacchi perché anche storicamente insomma è un settore dell'industria che non è predisposto a pensare in termini di sicurezza dei device. Noi per quanto appunto trasmettiamo da una radio a dir poco provinciale come Blackout se pensiamo al nostro flusso tecnico dell'audio, DAB, streaming ed FM i punti vulnerabili sono veramente tanti potenzialmente.\r\n\r\nCerto e fra l'altro lasciatemi dire che quest'idea che comunque ormai si vede se andiamo da una radio piccola come Blackout, una radio medio piccola, una radio provinciale, una radio nazionale in verità quest'idea di mettere tutto in rete è sempre più spinta perché semplifica perché tieni tutto sotto controllo perché puoi controllare a distanza e più metti in rete e più aumenti per un possibile attaccatore le possibilità di entrare.\r\n\r\nAd esempio che ne so le antenne del DAB, adesso che da una singola antenna trasmettono molte radio come ad esempio fa Blackout qua in Piemonte chiaramente è un vantaggio perché si spende meno corrente e anche a livello infrastrutturale c'è un'ottimizzazione però dall'altro lato diventa il singolo punto in cui può fallire per dire noi ieri abbiamo avuto il DAB che ha avuto dei problemi ed insieme ad altre 20 radio siamo andati giu'.\r\n\r\nPoi immaginiamo che comunque il lavoro di creazione del multiplex cioè che di fatto questo flusso DAB che viene trasmesso viene fatto da un PC o da una macchina che dentro contiene un PC e quindi potenzialmente quello è un altro punto molto a rischio della catena dove uno virtualmente potrebbe sostituire il flusso di Blackout con un'altra catena con un flusso identico che si chiama Blackout uguale e vai non davanti a Blackout cioè nel senso nel mondo del digitale diciamo mentre in verità prima una radio che trasmetteva tutto in analogico aveva molto più controllo del suo segnale non a caso prima queste cose cioè per avere lo stesso effetto si bombardava il trasmettitore e si sostituiva il segnale radio però siamo arrivati appunto in un dominio in cui evidentemente il Mossad ma lasciami dire anche altri cioè il Mossad di sicuro lavora a un livello altissimo però quello che stiamo vedendo in Ucraina e in Russia è lo stesso addirittura prendere il controllo della messa in onda della tv pubblica russa non penso che sia una roba piccola però l'hanno fatto.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\nFare la Copyrigher dell'Intelligenza Artificiale\r\nOggi ritorniamo a parlare di un argomento, ahi noi, stra approfondito dentro questa trasmissione, ovvero di intelligenza artificiale, soprattutto approfondito con la lente del lavoro. Forse gli appassionati e appassionate di questa trasmissione si ricorderanno che prima dell'estate abbiamo fatto un'intervista ad Antonio Casilli proprio sul tema del lavoro nascosto dietro l'intelligenza artificiale e i sistemi generativi che è quelli di apprendimento e adesso proviamo a fare una chiacchiera con qualcuno che questo lavoro lo vive nella quotidianità. Infatti abbiamo raggiunto una lavoratrice che si occupa esattamente di questo, ovvero fa la copywriter per, diciamo, in subappalto indirettamente per Gemini, che è l'intelligenza artificiale di Google. Io però prima di darti la parola devo anche stoppare la musica, altrimenti facciamo un casino. Allora, noi ti abbiamo voluto sentire perché siamo caduti abbastanza dal pero quando abbiamo scoperto il tuo mestiere. Infatti ti chiederei, insomma, di introdurti da sola, un po' perché mi allievi il lavoro, ma anche perché, appunto, un po' raccontarci cosa facevi prima di questo, cioè un po' come ci sei arrivata, e poi entriamo un pochino più nel dettaglio di quali sono le attività del tuo lavoro adesso.\r\n\r\nSostanzialmente sono arrivata a lavorare per Gemini senza che nessuno lo sappia poi alla fine, perché c'è sempre un po' quest'aura di mistero dietro queste cose, partendo da copywriter per siti web, più che disparati, per e-commerce, per comunque questo tipo di realtàin cui bisogna creare dei contenuti che un po' vendono magari dei prodotti, un po' si tratta di fare il ghostwriter per dei blogger, insomma, ce n'è un po' di ogni quando inizi questo tipo di lavoro. Io sinceramente avevo iniziato a fare la copywriter un po' perché in realtà scrivere mi è sempre piaciuto, sicuramente non per vendere perché non era molto il mio settore, però perché questo tipo di lavoro mi dava la possibilità di lavorare da casa, che è una roba che a me è sempre interessato un casino, cercare di avere meno vincoli possibile con gli orari, quindi comunque ho iniziato come freelance ed è una cosa che per un paio d'annetti mi ha permesso di vivere tranquilla, diciamo, senza grandi pretese, però senza neanche essere particolarmente sfruttata, a parte agli inizi in cui comunque il settore anche della scrittura online ha una specie di barriera all'entrata per cui devi essere abituato a essere pagato pochissimo, proprio poco poco poco, e non è che ci siano tutti questi diritti anche per i copywriter al di fuori della AI. Poi però, alla fine, dopo un paio d'anni, è arrivatoci a GPT e le persone come me si sono trovate da un mese all'altro, diciamo, a non avere più niente da fare. Questo è stato.\r\n\r\nEcco, ma giusto per farci esageratamente i cavoli tuoi, per parlare del mondo di prima, ci puoi dare magari un'idea di quanto si poteva essere pagate per un lavoro del genere? Cioè farci due o tre esempi di un articoletto, una recensione...?\r\n\r\nSì, praticamente se hai appena iniziato e ti confronti anche in realtà, ed era quello anche pesante, con aziende del calibro di Mondadori, non sto dicendo con il primo sfigato, ma se erano capaci di offrirti una cosa come 3 euro lordi ad articolo, e questi articoli erano magari a volte anche lunghi, nel senso che comunque ti dovevi prendere il tempo di trovare le fonti, scrivere le cose, poi magari le mandavi e non andavano bene perché il linguaggio era troppo difficile, invece l'obiettivo è di renderlo meno difficile possibile, e insomma, quello era il tenore. Quindi in una settimana di lavoro a volte ti facevi meno di 50 euro.\r\n\r\nE infatti diciamo che con ChatGPT, che comunque diciamo che per quanto lo si possa criticare è uno strumento che comunque riesce a generare testi abbastanza prolissi in maniera praticamente automatica, un mestiere come quello del copywriter appariva quasi fuori contesto oramai, non so voi come l'avete vista.\r\n\r\nAssolutamente, soprattutto perché davvero a volte i contenuti chiesti comunque sono iper vuoti, iper ripetitivi, servono solo per fare, diciamo, il riempimento di pagine web in cui poi il focus sono le pubblicità, cioè non c'entra niente il contenuto. E io addirittura avevo lavorato per quasi sei mesi per un'azienda di Torino, parecchio grande, ed ero stata assoldata ai primissimi avventi di ChatGPT per essere quella che faceva scrivere a ChatGpt contenuti di questo tipo, quindi articoli ricopiati e stra-copiati da altri, magari anche belli, che vengono poi svuotati, solo ed esclusivamente per riempire siti fake, creati appositamente solo per gli inserzionisti e silurati di centinaia di articoli al giorno. Addirittura loro si erano sviluppati la loro Intelligenza artificiale interna che pubblicava questi articoli anche tutta la notte, quando i lavoratori non potevano esserci.\r\n\r\nSì, infatti, allora, l'immagine che ci dai è un po' come è stato internet negli ultimi, direi, 10-15 anni. Nel senso che noi parliamo di lavoro nascosto, abbiamo introdotto un po' questo termine negli ultimi anni, riferito molto all'intelligenza artificiale, ma quando misteri altamente specializzati come il tuo, in verità, navigano, alimentano internet, da quando sostanzialmente esistono le pubblicità. Infatti tu, giustamente, hai evidenziato il ruolo degli inserzionisti, perché da sempre si sa che c'è una bolla attorno alle pubblicità online. È una cosa, tra l'altro, arcinota, che è un enorme problema di quell'economia lì. E questo è un po' internet, appunto, degli ultimi 15 anni, che non è scoppiata per, insomma, qua ci sarebbe più un'analisi economica, però per qualche motivo questa bolla non è scoppiata e adesso lascia un pochino il posto alla nuova fase. Infatti, adesso, cosa fai? Quali sono le tue attività oggi?\r\n\r\nOra come ora mi occupo di analizzare, da un lato. Ad un lato analizzare le risposte che Gemini ha generato fin da quando è nata e di rimandare poi indietro a Google i nostri feedback su quanto siano accurate da vari punti di vista, quindi sia quello grammaticale, tutto fatto in italiano, perché in realtà quello che cercano, per esempio in Italia, sono persone che parlino bene l'italiano, perché gli serve ovviamente, e quindi analizzo come rispondono le AI, in particolare Gemini, che errori fanno, e anche appunto se riescono poi effettivamente a rispondere alla domanda che fa l'utente, oppure se iniziano a dire cose completamente a caso. E oltre a quello mi occupo anche di generare io stessa dei prompt, che sarebbero le richieste, poi le domande che si fanno a Gemini, specifici, definiti dannosi, nel senso che contengono materiale dannoso come violenza, insulti, odio razziale. Io creo queste domande appositamente, tra virgolette, cattive, in modo che l'AI venga poi allenata a riconoscere i contenuti di questo tipo.\r\n\r\nE' interessante vedere poi che questo è un lavoro altrettanto specializzato, nel senso che quello che ci racconti comunque è un lavoro che richiede molte competenze, da la conoscenza specifica di una lingua e di un contesto, a quindi avere il polso di come stuzzicare e cosa andare a colpire, diciamo, dell'intelligenza artificiale. E quello che mi viene a chiedere è rispetto alla parte di prima, cioè stiamo parlando di due ruoli comunque di un lavoro intellettuale, diciamo, però questo secondo probabilmente è ancora più slegato dal contesto, cioè mentre prima probabilmente avevi un task, un qualcosa da fare, che aveva un inizio e una fine, adesso la tua giornata come funziona? Cioè ti danno tante cose da fare, tutte slegate tra di loro, hai una programmazione, tra virgolette, c'è quindi un piano di... Per arrivare un pochino al tema di quanto è alienante la tua giornata?\r\n\r\nAllora, diciamo che di base a me è capitato, in questo momento mi ritengo, tra virgolette, all'interno di questa categoria una privilegiata, non posso dire che non sia così, nel senso che sono ufficialmente sotto contratto otto ore, come andassi in ufficio normalmente, e durante queste otto ore, tra l'altro, spesso c'è veramente poco da fare, nel senso che Google ha delle ondate di materiale che ti manda, magari per una settimana lavori, che ne so, 4-5 ore tutto il tempo, in modo, sì, molto alienante, perché queste risposte ti arrivano sotto forma di testo dentro la loro piattaforma, e tu hai sempre lo stesso questionario sotto da riempire, quindi è iperripetitivo come lavoro, nel senso che devi dire, la parte A è giusta, la parte B è sbagliata, la parte C è giusta, e bla bla bla, e va avanti così.\r\nPerò tutto sommato, per come sono messa adesso, questa cosa è circoscritta in un sistema, diciamo lavorativo \"normale\", nel senso, faccio le mie otto ore, timbro il cartellino al mattino e alla sera, è il pre di questa specifica situazione in cui mi trovo adesso, che come dite voi, era veramente, poteva diventare veramente alienante e disumano, nel senso che chi lavora come freelancer queste cose, per una parte l'ho fatto anch'io, e diciamo che poi è la maggior parte di quelli grazie al quale poi le AI vengono allenate, sono i freelancer, sono quelli che dicono: io sono disposto a lavorare anche alle quattro del mattino, se mi arriva, diciamo, l'ordine alle quattro del mattino, alle cinque, alle sei, può essere veramente quando cavolo gli pare a Google o a chi come loro, quella cosa là io l'ho vissuta ed è stata la parte che mi ha veramente, non lo so, stupita, ovviamente in senso negativo di più, perché ho visto purtroppo un entusiasmo generale da parte di quelli come me, che magari venivano, come è successo a me, reclutati alla loro volta a piattaforme per freelance, in cui comunque viene già presa una parte di percentuale del tuo lavoro, in cui non hai nessun tipo di rapporto con nessuno, semplicemente un giorno ti arriva un'email e ti dicono, ah, sei disponibile per fare questo lavoro? Sì o no? Vieni insilurato in delle specie di mega chat, in cui sono tutti, tutti i freelance vengono inseriti dopo aver creato un account, dopo aver comunque fornito dei dati, eccetera, e da lì poi questa specie di, come dire, insieme di addetti dall'America, perché si parla poi sempre solo in inglese, iniziano a scrivere quando vogliono loro, senza dirti niente, in questa chat,\r\ne magari tu il 15 agosto sei a farti la grigliata, però loro intanto hanno condiviso tutte le indicazioni di come si lavora, e se tu non le leggi, boh, sono, tra virgolette, cioè, sono cazzi tuoi, sostanzialmente, e poi torni e ti becchi magari la trafila di indicazioni su cosa fare, e non solo, poi magari dici: \"non ho capito proprio niente\", perché non è che sia una roba immediata, se non l'ho mai vista, quindi non spiegano niente, magari il lavoro è pure già finito, perché ci sono altri 100-200 stronzi come te che sono stati lì, svegli, oppure hanno detto, ciao famiglia, io non la faccio la grigliata con te, perché magari devo iniziare a lavorare, e quindi hanno preso il lavoro, e diventa veramente un mare di pesci, di squali, che si devono mordere a vicenda per ottenere cosa? 5 euro, 10 euro, perché poi comunque sono quelle le cifre. Dicono che ti pagano 20 euro l'ora all'inizio, poi guarda caso, cambia sempre, quando poi arriva di fatto l'ordine per fare la fattura, e mai 20 euro.\r\n\r\nSecondo te, da quello che hai avuto modo di vedere in questi anni, i diversi ordini, le mansioni che vi vengono mandate, quale funzione hanno? Cioè, nel vostro ruolo, diciamo la vostra componente, qual è? Com'è che aggiungete valore allo strumento, all'algoritmo di Gemini? Vi occupate semplicemente dell'addestramento, o è anche una forma, tra virgolette, di moderazione, per cui bisogna calibrare i contenuti, calibrarne il linguaggio, eccetera?\r\n\r\nEh sì, ci sono tutte e due. Allora, all'inizio, inizio, era proprio una questione di, forse, quello che mi è capitato. Di correggere da un punto di vista proprio solo della forma, e invece, quindi comunque togliere errori, togliere ripetizioni, perché spesso le risposte che vengono date all'inizio dalle macchine sono molto ripetitive, tipo che ripete la stessa cosa per centomila volte, quindi tu devi dire no, bastava una, e selezioni tutti questi tipi di giudizi attraverso una piattaforma loro, tu non è che sia libero di dire: \"questo, secondo me è così, questo secondo me è cos'à. Sono anche regole abbastanza stringenti che ti danno da Google, che sono preformate, quindi non c'è davvero poi forse un valore in più che si possa dare dal lato nostro, devi semplicemente conformarti a delle guide, linee guide che ti vengono date, e addirittura, appunto, a me è capitato poi in questa azienda adesso di sviluppare magari delle riunioni per dire: \"però noi abbiamo detto che quella determinata risposta va bene\", quando in realtà è fondamentalmente una minchiata allucinante, e loro: \"però Google nelle guide, nelle linee guide ha detto così\", quindi gliela rimandiamo indietro così, ok, va bene. Cioè, non c'è molto da stare a parlarne.\r\n\r\nEcco, ma infatti su questo, diciamo, soggettivamente, tu lo fai da, non tantissimo, ma abbastanza probabilmente per avere già un po' di visione su, in questi mesi, cosa, uno, se hai avuto la percezione che ci stessi, siano stati dei cambiamenti, magari in relazione a particolari temi, eccetera, che sono diventati sensibili, mi viene da pensare ai temi d'attualità, nella prima parte della trasmissione abbiamo parlato di Libano, di Israele e Palestina, della guerra in Ucraina, altre cose, probabilmente il Covid era in una fase precedente che non ti ha coinvolto, però, insomma, questi temi di attualità, e la seconda, diciamo, domanda annessa era se, rispetto a questi temi, cioè, quanto cambiano nel futuro? E quanto diventano schizofrenici ogni tanto? Cioè, se avete proprio l'impressione del, cavolo, oggi Google si è resa conto di questo e sta cercando di pecciare, di salvare capra e cavoli all'ultimo.\r\n\r\nMa sì, effettivamente, quello che ho notato, in una mega descrizione ipergenerica, è una sempre maggiore censura, nel senso che, se tu adesso dici guerra a Gemini, o anche ad altri, è molto probabile che non otterrai grandi risposte, nel senso che stanno allenando sempre di più l'AI a glissare su qualunque cosa, e al massimo quello che puoi ottenere è: \"io non posso dire niente, vai su Google\" ok, vai a cercare su Google, e questa è un po' la tendenza che ho visto io, nel senso che non c'è alcun tipo di possibilità di introdurre queste tematiche, quindi, visto che, per quello che so, la tendenza sarà di sostituire sempre di più i motori di ricerca, che già sono iperbasati sulla AI, con poi proprio un assistente AI, che ti darà le risposte che vorrai, perché l'obiettivo di queste aziende è rendere la cosa sempre più personalizzata, sarà probabilmente molto difficile, se andiamo avanti così, affrontare tematiche, magari di questo tipo, o socialmente rilevanti sull'internet per come lo conosciamo adesso, diciamo, in questo senso è abbastanza preoccupante.\r\n\r\nEcco, su questa stessa domanda, hai avuto una percezione di contenuti e risposte targettizzate per paese, ora, chiaramente, immagino che tu principalmente veda contenuti per l'Italia, quindi non so se hai l'opportunità di avere questa lente, però, hai mai avuto il riscontro che, che ne so, un tema viene filtrato, trattato diversamente, a seconda del paese, nel senso che noi di questo abbiamo conferme, storicamente, da come funzionano le risposte di Google, per varie questioni, soprattutto anche la moderazione di social network, a seconda del paese, la religione, magari comunque la cultura del paese, si applicano dei filtri diversi. Ecco, per quanto riguarda il training, c'è la stessa cosa, riescono a fare più o meno la stessa cosa, oppure no?\r\n\r\nSì, posso dire di sì, nel senso che io mi sono veramente solo occupata dell'Italia, quindi non ti posso dire poi degli esempi pratici su altri paesi, ma proprio intrinseco nel tipo di lavoro che faccio, ci sono dei task che ci mandano e sono anche quelli più numerosi, di localizzazione, nel senso che tu devi poi leggere la risposta che l'AI da e concentrarti sul valutare se questo contenuto che ha generato è in linea con il paese per cui tu lavori, quindi magari io sono italiana, devo controllare che una risposta data non sia, che ne so, offensiva per gli italiani, non sia troppo sensibile per gli italiani, e questo viene fatto in tutto il resto del mondo, perché io appunto ho colleghi di tutto il mondo, quindi sì.\r\n\r\nGiusto un'ultima domanda che mi veniva in mente, non so se hai notato nel tempo come gli argomenti che ti solito ti vengono proposti siano selezionati e se secondo te ci sia una spinta da parte delle aziende nel, non so, magari far sì che un giorno, in un futuro, il vostro lavoro sia sempre meno necessario.\r\n\r\nEh, questo è una tendenza che io personalmente credo che sarà portata avanti in questo senso, cioè visto che comunque l'algoritmo viene allenato ed è stato ampiamente allenato, probabilmente arriverà un momento in cui non servirà più neanche questo tipo di figura. Cioè io sono abbastanza convinta di questo, lo vedo in parte perché nel tempo i compiti, già nell'unico anno in cui ho fatto questo lavoro, comunque i compiti sono diminuiti in un certo senso. Ho visto un processo di raffinazione, no? Sempre di più, cioè prima magari avevi enormi quantità di risposte da analizzare, adesso sempre meno e sono sempre più simili perché la capacità della macchina di scrivere, di fare quello che fa è migliorata, inevitabilmente. Quindi è palesemente una ruota che tornerà al punto di partenza, secondo me, secondo me sì.\r\n\r\nGuarda, noi ti ringraziamo tanto anche perché, cioè di questo tema noi l'abbiamo approfondito insomma più volte, provando a dare tanti punti di vista insomma alle contraddizioni di questi sistemi sia di apprendimento che generativi, però io trovo che mentre su altri dispositivi sia di censura che comunque altre contraddizioni tecnologiche, noi riusciamo a guardarle con gli occhi dei tecnici, chiaramente con una visione politica, però insomma riusciamo a raccontarle, invece mi sembra che su questo l'unico modo per riuscire a raccontarle, per cogliere le contraddizioni sia attraverso i vostri occhi perché siete un po' le uniche, gli unici che effettivamente sono in grado di dire qualcosa di questi attrezzi e andare un po' nel dettaglio.","25 Settembre 2024","2024-09-25 22:05:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/75bb019f083839cc-200x110.png","StakkaStakka 25 settembre 2024 – Commando Solo",1727301906,[],[],{"post_content":595},{"matched_tokens":596,"snippet":597,"value":598},[80],"Crimea trasmettendo dei messaggi contro \u003Cmark>Putin\u003C/mark> insomma è una modalità conosciuta","Puntata Completa\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/stakkastakka-232.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nHacking Radio Fm Libanesi\r\ncon Andrea Borgnigno autore di Interferenze\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/andrea-borgnino.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nFare la Copyrigher dell'Intelligenza Artificiale\r\nintervista ad una lavoratrice digitale che si occupa di addestrare e revisionare l'intelligenza artificiale generativa di Google chiamata Gemini\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/gemini-worker.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito trovate le trascrizioni delle due interviste\r\nHacking Radio Fm Libanesi\r\nPrima abbiamo introdotto un pochino il contesto dell'argomento e quindi volevamo un po' chiamarti per fare un aggiornamento molto rapido perché come abbiamo detto Israele non è nuova a una guerra di informazione né contro il Libano né all'interno nei i suoi anni di guerra genocida, ma sicuramente questa modalità di hacking delle frequenze radiofoniche FM è abbastanza una novità o almeno ci risulta essere una novità. Quindi se ci puoi raccontare quello che è successo e se nell'ultima giornata, nelle ultime 24 ore abbiamo qualche novità in più.\r\n\r\nAllora, sì, di sicuro in questo contesto è una novità poi dopo vi racconterò che non è una novità in un contesto più ampio se torniamo a ritroso a precedenti guerre con Libano o a precedenti invasioni della striscia di Gaza: Israele ha sempre usato la radio per avvertire la popolazione di attacchi, ma lo facevano in un modo diverso lo facevano spesso bombardando fisicamente i trasmettitori oppure andando a trasmettere sulla stessa frequenza con un segnale proprio, oppure utilizzando dei metodi che hanno usato anche gli americani. Gli americani avevano un aereo che è stato appena dismesso che si chiamava Commando Solo che era un C-130 riadattato, che al posto delle bombe aveva dei trasmettitori radio e usando degli strumenti simili l'aereo andava a coprire le frequenze radio delle stazioni che si volevano occupare e in questo modo il risultato era lo stesso cioè chi ascoltava Voice of Lebanon non sapeva più se stava ascoltando quella che vera o quella che arrivava dall'aereo israeliano.\r\n\r\nQuello che è successo ieri e l'altro ieri in questo contesto medio orientale è qualcosa di nuovo sono state una decina le stazioni radio che hanno visto la loro programmazione mutale non so se avete visto i video andati in onda: prima viene trasmesso dall'esercito israeliano l'inno libanese forse per attirare l'attenzione e poi un messaggio in arabo che diceva che a breve sarebbe iniziato un bombardamento che se le persone che abitavano nelle vicinanze di zone che avevano a che fare con Hetzbollah dovevano immediatamente scappare.\r\n\r\nChe cosa è successo? È successo qualcosa che io vedo che sta succedendo molto spesso nel conflitto in Ucraina cioè degli hacker o presunti tali hanno preso il controllo informatico delle emittenti, non ci sono ormai emittenti che non abbiano almeno in un punto della produzione un computer, che poi sia per mandare la musica, per mandare i programmi o per fare uno stream che alimenta il trasmettitore. Hanno preso il controllo di uno di questi pezzi e da lì hanno preso il controllo dell'emittente. Perché dico la guerra in Ucraina? Perché da quando è esploso il conflitto russo-ucraino sono decine i casi di emittenti ucraine che vengono prese sotto controllo russo e riempite di propaganda allo stesso modo gli hacker ucraini hanno hackerato la televisione, hanno hackerato il digitale terrestre, hanno hackerato tantissimi canali radiofonici, da poco hanno hackerato i canali russi in Crimea trasmettendo dei messaggi contro \u003Cmark>Putin\u003C/mark> insomma è una modalità conosciuta la novità è appunto l'applicazione di tutto questo nel conflitto medio orientale è una specie di salto di gradino fa capire che queste competenze sono arrivate anche lì e dal punto di vista strategico è anche più comodo non dover bombardare l'emittente ma usarla. Perché immaginate il fatto che andando a occupare un emittente tu hai già un potenziale pubblico in ascolto e la cosa incredibile è quella.\r\n\r\nEcco su questo ti faccio una domanda un po' tecnica che non cambia molto la sostanza ma un po' di curiosità anche perché la nostra è un po' una trasmissione tecnica. Per caso ci sono delle informazioni legati a qual è il punto della produzione che citavi prima che è stato attaccato? Nel senso che pensando anche a un'infrastruttura molto piccola come quella che può essere quella di Blackout ci sono tanti punti attaccabili a partire dall'antenna che diciamo sono i punti finali di trasmissione fino in cima agli studi ai sistemi più o meno automatizzati per la produzione ci sono già dei dati, dei riscontri su questo?\r\n\r\nNo, non c'è nulla, non c'è nulla su questi attacchi non c'è assolutamente nulla c'è qualcosa andando a scavare si trova di come lo stanno facendo in Ucraina appunto in Russia e lì ci sono di solito due punti di attacco: il primo è quando viene utilizzato uno stream per mandare o dagli studio al trasmettitore o anche internamente negli studi, in molte radio ormai il routing dei segnali audio avviene in digitale cioè quindi non c'è più una connessione fisica tipo tra il mixer e un eventuale modulatore è tutto in digitale quindi questo di solito è l'ingresso principale. Il secondo sono i programmi di automazione che di fatto prendendone il controllo: tu prendi il controllo della radio e quindi ti permetti di andareanche a superare la messa in onda quindi se c'è qualcuno in studio viene superato da un programma che l'eventuale software di messa in onda decide che ha una priorità maggiore questi sono i due punti che vengono usati.\r\n\r\nAggiungo che ce n'è anche un terzo che è ancora più inquietante il fatto che leggevo che molti dei mixer digitali per esempio la serie Yamaha sono stati hackerati e quindi anche lì i mixer digitali possono essere connessi in rete anche lì potrebbe essere un punto di ingresso e quindi il segnale l'eventuale programma in mp3 farlocco viene inserito dentro il mixer che ormai molti mixer possono fare anche da play out, adesso entriamo in un campo molto tecnico quello che possiamo dire è che i punti di ingresso per hackerare una radio o una tv il discorso è lo stesso, io lavoro in Rai penso questo si sappia, da 27 anni. Io quando sono entrato in Rai negli anni 90 avevo visto per la prima volta le sale di messa in onda della tv ed erano delle stanzette piene di videoregistratori con delle cassette beta che venivano inserite per mandare in onda gli spot i programmi i programmi registrati oggi il play out è tutto digitale allo stesso modo la radio quindi in verità tutto il sistema di produzione è attaccabile poi dipende solo dalle competenze di chi attacca e anche dalle competenze di chi si difende ma in verità non c'è un sistema difendibile all'infinito.\r\n\r\nSi tra l'altro hai fatto benissimo a citare mixer e queste componentistica qua perché mentre magari gli aspetti tecnici più esterni sono protetti adeguatamente, penso ai server di streaming che comunque hanno delle tecnologie che negli ultimi anni sono abbastanza rodate per proteggersi dagli attacchi parlo di attacchi generici poi è chiaro che quando si parla del Mossad parliamo di un livello di sofisticatezza che va appena al di là delle nostre capacità, però invece i mixer che hai citato te eccetera chi li produce mediamente si pone tutti i problemi tranne che questi possano essere soggetti ad attacchi perché anche storicamente insomma è un settore dell'industria che non è predisposto a pensare in termini di sicurezza dei device. Noi per quanto appunto trasmettiamo da una radio a dir poco provinciale come Blackout se pensiamo al nostro flusso tecnico dell'audio, DAB, streaming ed FM i punti vulnerabili sono veramente tanti potenzialmente.\r\n\r\nCerto e fra l'altro lasciatemi dire che quest'idea che comunque ormai si vede se andiamo da una radio piccola come Blackout, una radio medio piccola, una radio provinciale, una radio nazionale in verità quest'idea di mettere tutto in rete è sempre più spinta perché semplifica perché tieni tutto sotto controllo perché puoi controllare a distanza e più metti in rete e più aumenti per un possibile attaccatore le possibilità di entrare.\r\n\r\nAd esempio che ne so le antenne del DAB, adesso che da una singola antenna trasmettono molte radio come ad esempio fa Blackout qua in Piemonte chiaramente è un vantaggio perché si spende meno corrente e anche a livello infrastrutturale c'è un'ottimizzazione però dall'altro lato diventa il singolo punto in cui può fallire per dire noi ieri abbiamo avuto il DAB che ha avuto dei problemi ed insieme ad altre 20 radio siamo andati giu'.\r\n\r\nPoi immaginiamo che comunque il lavoro di creazione del multiplex cioè che di fatto questo flusso DAB che viene trasmesso viene fatto da un PC o da una macchina che dentro contiene un PC e quindi potenzialmente quello è un altro punto molto a rischio della catena dove uno virtualmente potrebbe sostituire il flusso di Blackout con un'altra catena con un flusso identico che si chiama Blackout uguale e vai non davanti a Blackout cioè nel senso nel mondo del digitale diciamo mentre in verità prima una radio che trasmetteva tutto in analogico aveva molto più controllo del suo segnale non a caso prima queste cose cioè per avere lo stesso effetto si bombardava il trasmettitore e si sostituiva il segnale radio però siamo arrivati appunto in un dominio in cui evidentemente il Mossad ma lasciami dire anche altri cioè il Mossad di sicuro lavora a un livello altissimo però quello che stiamo vedendo in Ucraina e in Russia è lo stesso addirittura prendere il controllo della messa in onda della tv pubblica russa non penso che sia una roba piccola però l'hanno fatto.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\nFare la Copyrigher dell'Intelligenza Artificiale\r\nOggi ritorniamo a parlare di un argomento, ahi noi, stra approfondito dentro questa trasmissione, ovvero di intelligenza artificiale, soprattutto approfondito con la lente del lavoro. Forse gli appassionati e appassionate di questa trasmissione si ricorderanno che prima dell'estate abbiamo fatto un'intervista ad Antonio Casilli proprio sul tema del lavoro nascosto dietro l'intelligenza artificiale e i sistemi generativi che è quelli di apprendimento e adesso proviamo a fare una chiacchiera con qualcuno che questo lavoro lo vive nella quotidianità. Infatti abbiamo raggiunto una lavoratrice che si occupa esattamente di questo, ovvero fa la copywriter per, diciamo, in subappalto indirettamente per Gemini, che è l'intelligenza artificiale di Google. Io però prima di darti la parola devo anche stoppare la musica, altrimenti facciamo un casino. Allora, noi ti abbiamo voluto sentire perché siamo caduti abbastanza dal pero quando abbiamo scoperto il tuo mestiere. Infatti ti chiederei, insomma, di introdurti da sola, un po' perché mi allievi il lavoro, ma anche perché, appunto, un po' raccontarci cosa facevi prima di questo, cioè un po' come ci sei arrivata, e poi entriamo un pochino più nel dettaglio di quali sono le attività del tuo lavoro adesso.\r\n\r\nSostanzialmente sono arrivata a lavorare per Gemini senza che nessuno lo sappia poi alla fine, perché c'è sempre un po' quest'aura di mistero dietro queste cose, partendo da copywriter per siti web, più che disparati, per e-commerce, per comunque questo tipo di realtàin cui bisogna creare dei contenuti che un po' vendono magari dei prodotti, un po' si tratta di fare il ghostwriter per dei blogger, insomma, ce n'è un po' di ogni quando inizi questo tipo di lavoro. Io sinceramente avevo iniziato a fare la copywriter un po' perché in realtà scrivere mi è sempre piaciuto, sicuramente non per vendere perché non era molto il mio settore, però perché questo tipo di lavoro mi dava la possibilità di lavorare da casa, che è una roba che a me è sempre interessato un casino, cercare di avere meno vincoli possibile con gli orari, quindi comunque ho iniziato come freelance ed è una cosa che per un paio d'annetti mi ha permesso di vivere tranquilla, diciamo, senza grandi pretese, però senza neanche essere particolarmente sfruttata, a parte agli inizi in cui comunque il settore anche della scrittura online ha una specie di barriera all'entrata per cui devi essere abituato a essere pagato pochissimo, proprio poco poco poco, e non è che ci siano tutti questi diritti anche per i copywriter al di fuori della AI. Poi però, alla fine, dopo un paio d'anni, è arrivatoci a GPT e le persone come me si sono trovate da un mese all'altro, diciamo, a non avere più niente da fare. Questo è stato.\r\n\r\nEcco, ma giusto per farci esageratamente i cavoli tuoi, per parlare del mondo di prima, ci puoi dare magari un'idea di quanto si poteva essere pagate per un lavoro del genere? Cioè farci due o tre esempi di un articoletto, una recensione...?\r\n\r\nSì, praticamente se hai appena iniziato e ti confronti anche in realtà, ed era quello anche pesante, con aziende del calibro di Mondadori, non sto dicendo con il primo sfigato, ma se erano capaci di offrirti una cosa come 3 euro lordi ad articolo, e questi articoli erano magari a volte anche lunghi, nel senso che comunque ti dovevi prendere il tempo di trovare le fonti, scrivere le cose, poi magari le mandavi e non andavano bene perché il linguaggio era troppo difficile, invece l'obiettivo è di renderlo meno difficile possibile, e insomma, quello era il tenore. Quindi in una settimana di lavoro a volte ti facevi meno di 50 euro.\r\n\r\nE infatti diciamo che con ChatGPT, che comunque diciamo che per quanto lo si possa criticare è uno strumento che comunque riesce a generare testi abbastanza prolissi in maniera praticamente automatica, un mestiere come quello del copywriter appariva quasi fuori contesto oramai, non so voi come l'avete vista.\r\n\r\nAssolutamente, soprattutto perché davvero a volte i contenuti chiesti comunque sono iper vuoti, iper ripetitivi, servono solo per fare, diciamo, il riempimento di pagine web in cui poi il focus sono le pubblicità, cioè non c'entra niente il contenuto. E io addirittura avevo lavorato per quasi sei mesi per un'azienda di Torino, parecchio grande, ed ero stata assoldata ai primissimi avventi di ChatGPT per essere quella che faceva scrivere a ChatGpt contenuti di questo tipo, quindi articoli ricopiati e stra-copiati da altri, magari anche belli, che vengono poi svuotati, solo ed esclusivamente per riempire siti fake, creati appositamente solo per gli inserzionisti e silurati di centinaia di articoli al giorno. Addirittura loro si erano sviluppati la loro Intelligenza artificiale interna che pubblicava questi articoli anche tutta la notte, quando i lavoratori non potevano esserci.\r\n\r\nSì, infatti, allora, l'immagine che ci dai è un po' come è stato internet negli ultimi, direi, 10-15 anni. Nel senso che noi parliamo di lavoro nascosto, abbiamo introdotto un po' questo termine negli ultimi anni, riferito molto all'intelligenza artificiale, ma quando misteri altamente specializzati come il tuo, in verità, navigano, alimentano internet, da quando sostanzialmente esistono le pubblicità. Infatti tu, giustamente, hai evidenziato il ruolo degli inserzionisti, perché da sempre si sa che c'è una bolla attorno alle pubblicità online. È una cosa, tra l'altro, arcinota, che è un enorme problema di quell'economia lì. E questo è un po' internet, appunto, degli ultimi 15 anni, che non è scoppiata per, insomma, qua ci sarebbe più un'analisi economica, però per qualche motivo questa bolla non è scoppiata e adesso lascia un pochino il posto alla nuova fase. Infatti, adesso, cosa fai? Quali sono le tue attività oggi?\r\n\r\nOra come ora mi occupo di analizzare, da un lato. Ad un lato analizzare le risposte che Gemini ha generato fin da quando è nata e di rimandare poi indietro a Google i nostri feedback su quanto siano accurate da vari punti di vista, quindi sia quello grammaticale, tutto fatto in italiano, perché in realtà quello che cercano, per esempio in Italia, sono persone che parlino bene l'italiano, perché gli serve ovviamente, e quindi analizzo come rispondono le AI, in particolare Gemini, che errori fanno, e anche appunto se riescono poi effettivamente a rispondere alla domanda che fa l'utente, oppure se iniziano a dire cose completamente a caso. E oltre a quello mi occupo anche di generare io stessa dei prompt, che sarebbero le richieste, poi le domande che si fanno a Gemini, specifici, definiti dannosi, nel senso che contengono materiale dannoso come violenza, insulti, odio razziale. Io creo queste domande appositamente, tra virgolette, cattive, in modo che l'AI venga poi allenata a riconoscere i contenuti di questo tipo.\r\n\r\nE' interessante vedere poi che questo è un lavoro altrettanto specializzato, nel senso che quello che ci racconti comunque è un lavoro che richiede molte competenze, da la conoscenza specifica di una lingua e di un contesto, a quindi avere il polso di come stuzzicare e cosa andare a colpire, diciamo, dell'intelligenza artificiale. E quello che mi viene a chiedere è rispetto alla parte di prima, cioè stiamo parlando di due ruoli comunque di un lavoro intellettuale, diciamo, però questo secondo probabilmente è ancora più slegato dal contesto, cioè mentre prima probabilmente avevi un task, un qualcosa da fare, che aveva un inizio e una fine, adesso la tua giornata come funziona? Cioè ti danno tante cose da fare, tutte slegate tra di loro, hai una programmazione, tra virgolette, c'è quindi un piano di... Per arrivare un pochino al tema di quanto è alienante la tua giornata?\r\n\r\nAllora, diciamo che di base a me è capitato, in questo momento mi ritengo, tra virgolette, all'interno di questa categoria una privilegiata, non posso dire che non sia così, nel senso che sono ufficialmente sotto contratto otto ore, come andassi in ufficio normalmente, e durante queste otto ore, tra l'altro, spesso c'è veramente poco da fare, nel senso che Google ha delle ondate di materiale che ti manda, magari per una settimana lavori, che ne so, 4-5 ore tutto il tempo, in modo, sì, molto alienante, perché queste risposte ti arrivano sotto forma di testo dentro la loro piattaforma, e tu hai sempre lo stesso questionario sotto da riempire, quindi è iperripetitivo come lavoro, nel senso che devi dire, la parte A è giusta, la parte B è sbagliata, la parte C è giusta, e bla bla bla, e va avanti così.\r\nPerò tutto sommato, per come sono messa adesso, questa cosa è circoscritta in un sistema, diciamo lavorativo \"normale\", nel senso, faccio le mie otto ore, timbro il cartellino al mattino e alla sera, è il pre di questa specifica situazione in cui mi trovo adesso, che come dite voi, era veramente, poteva diventare veramente alienante e disumano, nel senso che chi lavora come freelancer queste cose, per una parte l'ho fatto anch'io, e diciamo che poi è la maggior parte di quelli grazie al quale poi le AI vengono allenate, sono i freelancer, sono quelli che dicono: io sono disposto a lavorare anche alle quattro del mattino, se mi arriva, diciamo, l'ordine alle quattro del mattino, alle cinque, alle sei, può essere veramente quando cavolo gli pare a Google o a chi come loro, quella cosa là io l'ho vissuta ed è stata la parte che mi ha veramente, non lo so, stupita, ovviamente in senso negativo di più, perché ho visto purtroppo un entusiasmo generale da parte di quelli come me, che magari venivano, come è successo a me, reclutati alla loro volta a piattaforme per freelance, in cui comunque viene già presa una parte di percentuale del tuo lavoro, in cui non hai nessun tipo di rapporto con nessuno, semplicemente un giorno ti arriva un'email e ti dicono, ah, sei disponibile per fare questo lavoro? Sì o no? Vieni insilurato in delle specie di mega chat, in cui sono tutti, tutti i freelance vengono inseriti dopo aver creato un account, dopo aver comunque fornito dei dati, eccetera, e da lì poi questa specie di, come dire, insieme di addetti dall'America, perché si parla poi sempre solo in inglese, iniziano a scrivere quando vogliono loro, senza dirti niente, in questa chat,\r\ne magari tu il 15 agosto sei a farti la grigliata, però loro intanto hanno condiviso tutte le indicazioni di come si lavora, e se tu non le leggi, boh, sono, tra virgolette, cioè, sono cazzi tuoi, sostanzialmente, e poi torni e ti becchi magari la trafila di indicazioni su cosa fare, e non solo, poi magari dici: \"non ho capito proprio niente\", perché non è che sia una roba immediata, se non l'ho mai vista, quindi non spiegano niente, magari il lavoro è pure già finito, perché ci sono altri 100-200 stronzi come te che sono stati lì, svegli, oppure hanno detto, ciao famiglia, io non la faccio la grigliata con te, perché magari devo iniziare a lavorare, e quindi hanno preso il lavoro, e diventa veramente un mare di pesci, di squali, che si devono mordere a vicenda per ottenere cosa? 5 euro, 10 euro, perché poi comunque sono quelle le cifre. Dicono che ti pagano 20 euro l'ora all'inizio, poi guarda caso, cambia sempre, quando poi arriva di fatto l'ordine per fare la fattura, e mai 20 euro.\r\n\r\nSecondo te, da quello che hai avuto modo di vedere in questi anni, i diversi ordini, le mansioni che vi vengono mandate, quale funzione hanno? Cioè, nel vostro ruolo, diciamo la vostra componente, qual è? Com'è che aggiungete valore allo strumento, all'algoritmo di Gemini? Vi occupate semplicemente dell'addestramento, o è anche una forma, tra virgolette, di moderazione, per cui bisogna calibrare i contenuti, calibrarne il linguaggio, eccetera?\r\n\r\nEh sì, ci sono tutte e due. Allora, all'inizio, inizio, era proprio una questione di, forse, quello che mi è capitato. Di correggere da un punto di vista proprio solo della forma, e invece, quindi comunque togliere errori, togliere ripetizioni, perché spesso le risposte che vengono date all'inizio dalle macchine sono molto ripetitive, tipo che ripete la stessa cosa per centomila volte, quindi tu devi dire no, bastava una, e selezioni tutti questi tipi di giudizi attraverso una piattaforma loro, tu non è che sia libero di dire: \"questo, secondo me è così, questo secondo me è cos'à. Sono anche regole abbastanza stringenti che ti danno da Google, che sono preformate, quindi non c'è davvero poi forse un valore in più che si possa dare dal lato nostro, devi semplicemente conformarti a delle guide, linee guide che ti vengono date, e addirittura, appunto, a me è capitato poi in questa azienda adesso di sviluppare magari delle riunioni per dire: \"però noi abbiamo detto che quella determinata risposta va bene\", quando in realtà è fondamentalmente una minchiata allucinante, e loro: \"però Google nelle guide, nelle linee guide ha detto così\", quindi gliela rimandiamo indietro così, ok, va bene. Cioè, non c'è molto da stare a parlarne.\r\n\r\nEcco, ma infatti su questo, diciamo, soggettivamente, tu lo fai da, non tantissimo, ma abbastanza probabilmente per avere già un po' di visione su, in questi mesi, cosa, uno, se hai avuto la percezione che ci stessi, siano stati dei cambiamenti, magari in relazione a particolari temi, eccetera, che sono diventati sensibili, mi viene da pensare ai temi d'attualità, nella prima parte della trasmissione abbiamo parlato di Libano, di Israele e Palestina, della guerra in Ucraina, altre cose, probabilmente il Covid era in una fase precedente che non ti ha coinvolto, però, insomma, questi temi di attualità, e la seconda, diciamo, domanda annessa era se, rispetto a questi temi, cioè, quanto cambiano nel futuro? E quanto diventano schizofrenici ogni tanto? Cioè, se avete proprio l'impressione del, cavolo, oggi Google si è resa conto di questo e sta cercando di pecciare, di salvare capra e cavoli all'ultimo.\r\n\r\nMa sì, effettivamente, quello che ho notato, in una mega descrizione ipergenerica, è una sempre maggiore censura, nel senso che, se tu adesso dici guerra a Gemini, o anche ad altri, è molto probabile che non otterrai grandi risposte, nel senso che stanno allenando sempre di più l'AI a glissare su qualunque cosa, e al massimo quello che puoi ottenere è: \"io non posso dire niente, vai su Google\" ok, vai a cercare su Google, e questa è un po' la tendenza che ho visto io, nel senso che non c'è alcun tipo di possibilità di introdurre queste tematiche, quindi, visto che, per quello che so, la tendenza sarà di sostituire sempre di più i motori di ricerca, che già sono iperbasati sulla AI, con poi proprio un assistente AI, che ti darà le risposte che vorrai, perché l'obiettivo di queste aziende è rendere la cosa sempre più personalizzata, sarà probabilmente molto difficile, se andiamo avanti così, affrontare tematiche, magari di questo tipo, o socialmente rilevanti sull'internet per come lo conosciamo adesso, diciamo, in questo senso è abbastanza preoccupante.\r\n\r\nEcco, su questa stessa domanda, hai avuto una percezione di contenuti e risposte targettizzate per paese, ora, chiaramente, immagino che tu principalmente veda contenuti per l'Italia, quindi non so se hai l'opportunità di avere questa lente, però, hai mai avuto il riscontro che, che ne so, un tema viene filtrato, trattato diversamente, a seconda del paese, nel senso che noi di questo abbiamo conferme, storicamente, da come funzionano le risposte di Google, per varie questioni, soprattutto anche la moderazione di social network, a seconda del paese, la religione, magari comunque la cultura del paese, si applicano dei filtri diversi. Ecco, per quanto riguarda il training, c'è la stessa cosa, riescono a fare più o meno la stessa cosa, oppure no?\r\n\r\nSì, posso dire di sì, nel senso che io mi sono veramente solo occupata dell'Italia, quindi non ti posso dire poi degli esempi pratici su altri paesi, ma proprio intrinseco nel tipo di lavoro che faccio, ci sono dei task che ci mandano e sono anche quelli più numerosi, di localizzazione, nel senso che tu devi poi leggere la risposta che l'AI da e concentrarti sul valutare se questo contenuto che ha generato è in linea con il paese per cui tu lavori, quindi magari io sono italiana, devo controllare che una risposta data non sia, che ne so, offensiva per gli italiani, non sia troppo sensibile per gli italiani, e questo viene fatto in tutto il resto del mondo, perché io appunto ho colleghi di tutto il mondo, quindi sì.\r\n\r\nGiusto un'ultima domanda che mi veniva in mente, non so se hai notato nel tempo come gli argomenti che ti solito ti vengono proposti siano selezionati e se secondo te ci sia una spinta da parte delle aziende nel, non so, magari far sì che un giorno, in un futuro, il vostro lavoro sia sempre meno necessario.\r\n\r\nEh, questo è una tendenza che io personalmente credo che sarà portata avanti in questo senso, cioè visto che comunque l'algoritmo viene allenato ed è stato ampiamente allenato, probabilmente arriverà un momento in cui non servirà più neanche questo tipo di figura. Cioè io sono abbastanza convinta di questo, lo vedo in parte perché nel tempo i compiti, già nell'unico anno in cui ho fatto questo lavoro, comunque i compiti sono diminuiti in un certo senso. Ho visto un processo di raffinazione, no? Sempre di più, cioè prima magari avevi enormi quantità di risposte da analizzare, adesso sempre meno e sono sempre più simili perché la capacità della macchina di scrivere, di fare quello che fa è migliorata, inevitabilmente. 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