","Via Germagnano, rom e compagn* fronteggiano la fiaccolata razzista","post",1432821573,[],[],{"post_content":49},{"matched_tokens":50,"snippet":52,"value":53},[51],"vandalismo","Lanciata col pretesto dell'episodio di \u003Cmark>vandalismo\u003C/mark> contro il canile Enpa, ieri","Lanciata col pretesto dell'episodio di \u003Cmark>vandalismo\u003C/mark> contro il canile Enpa, ieri sera in via Germagnano a Torino si è svolta una fiaccolata per lo sgombero dei due campi rom ivi esistenti, promossa da Fratelli d'Italia e alla quale hanno partecipato circa 120 persone.\r\nI rom del campo regolare, uomini, donne e bambini, con il supporto di una ventina di compagni/e si sono assiepati agli ingressi e hanno accolto il passaggio della manifestazione razzista cantando “Bella Ciao”, con applausi ironici e altre trovate (anche un preservativo ostentato da un giovane rom “per difendersi dall'aids-razzismo”).\r\nCento metri più avanti i rom romeni della bidonville abusiva, più lontani dalla strada, hanno vigilato affinché i razzisti non si avvicinassero, cosa non avvenuta anche per l'ingente schieramento di polizia.\r\nSabato 30 maggio in piazza Rebaudengo sedicenti comitati spontanei hanno indetto un'altra manifestazione contro i rom. Per rispondere al razzismo e alla guerra tra i poveri sono indetti un volantinaggio al mercato di via Porpora dalle 11 e un appuntamento in corso Vercelli angolo via Germagnano dalle 14.Ascolta un resoconto di ieri sera con Jon:\r\nion_campo rom_20150527",[55],{"field":56,"matched_tokens":57,"snippet":52,"value":53},"post_content",[51],578729985926234200,{"best_field_score":60,"best_field_weight":61,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":33,"score":62,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":63},"1108024229888",14,"578729985926234225",4,{"document":65,"highlight":84,"highlights":97,"text_match":58,"text_match_info":103},{"cat_link":66,"category":67,"comment_count":33,"id":68,"is_sticky":33,"permalink":69,"post_author":36,"post_content":70,"post_date":71,"post_excerpt":39,"post_id":68,"post_modified":72,"post_thumbnail":73,"post_thumbnail_html":74,"post_title":75,"post_type":44,"sort_by_date":76,"tag_links":77,"tags":83},[30],[32],"44229","http://radioblackout.org/2017/11/abuso-improprio-di-produzione-artistica/","La consueta ubriacatura artificiale di una settimana di arte a Torino ha esasperato la portata di molte mosse sbagliate da tutti i protagonisti della sceneggiata: la sindaca miliardaria Appendino che ha voluto fare la Dama di san Vincenzo dell'arte e portare un po' di cultura \"alta\" ai buzzurri di periferia. Le era anche stato spiegato dove aveva sbagliato, a parole, poi la provocazione dei coni gelato illuminati a novembre a intristire le strutture suburbi con colori fuori contesto ha provocato gesti situazionisti degni di un trattato plaudente delle migliori penne che la nostra critica può sfoderare. E allora a intingere la sua acuta analisi nell'inchiostro del sardonico commento a queste espressioni di un sistema ormai completamente avulso dalla realtà con cui non vuole nemmeno confrontarsi, ma solo fare gesti che rispondono a logiche di mero calcolo propagandistico, abbiamo chiamato Franco Fanelli, incisore torinese, docente e redattore del \"Giornale dell'Arte\".\r\n\r\nIl pretesto per questa chiacchierata che abbiamo diviso in due parti – una legata a questioni più prettamente locali e l'altra che si estende a livello globale (per poi ricondursi all'ambito locale, con rimandi costanti ai due mondi surrettiziamente contrapposti, quando invece vedremo che rispondono a criteri assimilabili) – è offerto da questioni locali di neocolonialismo di periferie imbelli ma anche di conferimento di legittimazione di Stati e inserimento nel consesso di chi fa riferimento all'unica cultura prevista per ottenere l'adesione di massa a un concetto di cultura e quindi di sistema: è quest'ultimo il caso del Louvre di Abu Dhabi che in questi giorni è stato palesemente gonfiato da critici incensanti. Perciò abbiamo premesso la sintesi di tre articoli di quotidiani che introducono i vari aspetti che abbiamo trattato con Franco e che poi sono stati ampliati dal discorso a tutto campo.\r\n\r\nQui si dipanano i 22 minuti relativi alla parte locale: la reazione situazionista autoctona che ha voluto spiegare all'autorità torinese e ai suoi servi intellettuali (compreso l'inconsistente Luca Beatrice, buono per ogni stagione futurista e passatista) dove dovevano ficcarsi i coni gelato, spiegando chi per primo avesse operato un vulnus sulla reale espressione artistica del genius loci:\r\n\r\ncolonialismo artistico locale\r\n\r\nPoi la discussione si è allargata, portando il discorso a quello che è l'uso ormai assodato da almeno 3 secoli di opere riconosciute come artistiche dal potere e da chi detiene le leve economiche per poter usare l'evento artistico in funzione di espressione di potere e di manifestazione di estensione dello stesso: lo scambio simbolico che conferisce lo status e l'integrazione nel consesso di chi è parte dell'impero... anche in questo caso a prescindere dalla forza derivante dal tempo e dal luogo in cui si va a inserire la ferita dell'imposizione di un'interpretazione unidirezionale del mondo centrata sulla supremazia occidentale, pur incensando il detentore delle fonti energetiche, che mette in cantiere investimenti faraonici (e artificiali), come peraltro fin dagli antichi romani siamo abituati ad assistere.\r\n\r\ncolnialismo artistico globale","11 Novembre 2017","2017-11-14 14:01:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/Louvre-Abu-Dhabi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/Louvre-Abu-Dhabi-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/Louvre-Abu-Dhabi-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/Louvre-Abu-Dhabi.jpg 560w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Abuso improprio di produzione artistica: dai coni alle Vallette al Louvre nel deserto",1510363771,[78,79,80,81,82],"http://radioblackout.org/tag/abu-dhabi/","http://radioblackout.org/tag/arte-di-sistema/","http://radioblackout.org/tag/louvre/","http://radioblackout.org/tag/luci-dartista/","http://radioblackout.org/tag/situazionismo-e-vandalismo/",[14,18,12,16,20],{"tags":85},[86,88,90,92,94],{"matched_tokens":87,"snippet":14},[],{"matched_tokens":89,"snippet":18},[],{"matched_tokens":91,"snippet":12},[],{"matched_tokens":93,"snippet":16},[],{"matched_tokens":95,"snippet":96},[51],"situazionismo e \u003Cmark>vandalismo\u003C/mark>",[98],{"field":21,"indices":99,"matched_tokens":100,"snippets":102},[63],[101],[51],[96],{"best_field_score":60,"best_field_weight":104,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":33,"score":105,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":63},13,"578729985926234217",6696,{"collection_name":44,"first_q":108,"per_page":109,"q":108},"randagismo",6,17,{"facet_counts":112,"found":25,"hits":129,"out_of":210,"page":11,"request_params":211,"search_cutoff":22,"search_time_ms":25},[113,119],{"counts":114,"field_name":117,"sampled":22,"stats":118},[115],{"count":25,"highlighted":116,"value":116},"liberation front","podcastfilter",{"total_values":11},{"counts":120,"field_name":21,"sampled":22,"stats":128},[121,123,124,126],{"count":11,"highlighted":122,"value":122},"nopet",{"count":11,"highlighted":108,"value":108},{"count":11,"highlighted":125,"value":125},"documentario",{"count":11,"highlighted":127,"value":127},"liberazione animale",{"total_values":63},[130,185],{"document":131,"highlight":149,"highlights":168,"text_match":181,"text_match_info":182},{"comment_count":33,"id":132,"is_sticky":33,"permalink":133,"podcastfilter":134,"post_author":135,"post_content":136,"post_date":137,"post_excerpt":39,"post_id":132,"post_modified":138,"post_thumbnail":139,"post_title":140,"post_type":141,"sort_by_date":142,"tag_links":143,"tags":148},"47488","http://radioblackout.org/podcast/randagismo-piaga-da-debellare-od-opportunita-di-autodeterminazione/",[116],"liberationfront","Quella del randagismo è una questione molto controversa e vasta, e forse per questo è interessante cercare di dipanarne la complessità. Sicuramente in questa direzione punta il contributo del documentario NOPET, nato da un'idea di Davide Majocchi, e che ha visto la partecipazione di molti altri attivisti per la liberazione animale, ma anche docenti universitari e educatori cinofili. Alle loro interviste si alternano immagini di vita randagia o, all'estremo opposto, puramente addomesticata e mercificata, per mettere in evidenza una critica radicale al concetto di “pet”, ovvero di “animale da compagnia”: una definizione antropocentrica, che mira a rafforzare il secolare dominio umano sugli animali non umani e a suddividerli in categorie di utilizzo, proprio come degli oggetti.\r\n\r\nE il mancato riconoscimento di soggettività ai “migliori amici dell'uomo” è ancora più palese quando si parla di randagismo, dato che questo fenomeno è considerato quasi sempre una piaga sociale, un nemico da debellare, passando sopra ad ogni volontà o possibilità di scelta da parte dei soggetti coinvolti, cioè i cani stessi.\r\n\r\nI branchi di randagi, prevalentemente presenti nel meridione italiano, rappresentano (non sempre, ma spesso) una realtà molto particolare fatta di relazioni libere, autodeterminazione, autosopravvivenza ed affinità reciproca. Tutte queste qualità sono chiaramente incompatibili con l'ossessione umana di controllare, addomesticare e porre sotto cura gli animali non umani, ed ecco che tutto ciò si trasforma in cattura, caccia al randagio, separazione dei nuclei familiari o di affinità, ed infine reclusione a vita nei box dei canili o dei rifugi.\r\n\r\nUno dei motivi principali che spingono le persone a mettere in atto queste azioni nei confronti dei cani randagi, oltre al suddetto antropocentrismo, è anche la profonda incomprensione delle volontà, dei rituali e dei gesti attraverso cui i randagi trasmettono le proprie intenzioni. Stiamo parlando di un modo di comunicare e socializzare completamente diverso dal nostro, e, nonostante il cane sia l'animale con cui siamo più frequentemente abituati a confrontarci nelle nostre vite quotidiane, questo modo di esprimersi non viene mai studiato ed interpretato correttamente; inevitabile dunque, quando si nota un cane randagio per strada, arrivare alla conclusione che esso soffra, stia male e desideri di essere adottato o trasportato in un canile. 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Proprio con Davide abbiamo avuto l’opportunità di raccontare quali sono gli argomenti principali contenuti nel volume, che si compone di diversi contributi a firma di numerose persone attive nel campo della liberazione animale, degli animal studies, dell’attivismo dentro i canili, della veterinaria, della cinofilia e non solo. Questo mosaico (peraltro nome della stessa casa editrice che lo ha pubblicato) riflette e analizza le contraddizioni e le problematiche che riguardano lo storico rapporto tra essere umani e cani, specialmente negli aspetti riconducibili allo sfruttamento sociale di questi ultimi. Largo spazio viene dedicato alla storia e all’evoluzione della cinofilia, alla critica ai canili, agli allevamenti di razza e all’industria del pet, all’analisi del fenomeno del randagismo e del volontariato animalista, nel tentativo di promuovere un confronto e delle proposte che vadano nella direzione di una visione nuova del nostro rapporto coi cani, che ne valorizzi le necessità di liberazione e di libertà fisica, espressiva e sociale. Gli articoli d’impronta più saggistica e le storie più narrative permettono di riflettere su temi importanti che riguardano in generale il nostro rapporto con il vivente, partendo dai cani come individui non umani più legati, presenti e vicini alla vita quotidiana di noi esseri umani.\r\n\r\nAscolta l’intervista qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/cani-ai-margini-13-settembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[scarica]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 15 settembre 2023\r\n\r\n\r\npresentazione del libro:\r\n\r\nCANI AI MARGINI\r\n\r\ncon uno dei curatori, Davide Majocchi\r\n\r\n\"Cani ai margini è una raccolta di storie di umani e cani uniti nella ricerca comune della libertà fisica, di espressione, di autodeterminazione, e riflessioni sulla questione del randagismo, dell'addestramento e dell'industria del pet\"\r\n\r\ndalle 18.30 inizio presentazione\r\n\r\na seguire aperitivo vegan\r\n\r\npresso la Blackout House, via cecchi 21/A, Torino\r\n\r\n\r\n ","14 Settembre 2023","2023-09-14 17:20:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/5e5da92098b7f4d5f41127c546bc3803-200x110.jpg","Presentazione del libro \"Cani ai Margini\" - venerdì 15 settembre @ Radio Blackout",1694712019,[],[],{"post_content":199},{"matched_tokens":200,"snippet":201,"value":202},[108],"pet, all’analisi del fenomeno del \u003Cmark>randagismo\u003C/mark> e del volontariato animalista, nel","Venerdì 15 settembre verrà presentato nella sede di Radio Blackout il libro “Cani ai Margini”, a cura di Luciana Licitra e Davide Majocchi. 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