","La memoria tradita","post",1422470369,[53,54,55,56,57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/27-gennaio/","http://radioblackout.org/tag/auschwitz/","http://radioblackout.org/tag/dachau/","http://radioblackout.org/tag/giornata-della-memoria/","http://radioblackout.org/tag/memoria-tradita/","http://radioblackout.org/tag/ravensbruck/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[21,19,17,27,25,23,15],{"post_content":62,"tags":67},{"matched_tokens":63,"snippet":65,"value":66},[64],"Ravensbruck","la memoria di Auschwitz, Dachau, \u003Cmark>Ravensbruck\u003C/mark> sia stata tradita sin dal","Ricordare è un modo per non tradire un passato che non vorremmo che torni? Basta la memoria degli orrori a impedirne la ripetizione?\r\nDifficile da credere di fronte alla lunga teoria di massacri del secolo breve. Massacri etnici, politici, sociali. Massacri programmati e realizzati con metodo e macellerie brutali ma senza un luogo, uno spazio.\r\nI lager nazisti stupiscono per la loro fisicità. I muri, le baracche, i trasporti, i mucchi di denti, capelli, scarpe, abiti, le divise di stracci. Umano, sin troppo umano, il sistematico ridurre a cosa uomini, donne, bambini.\r\nLa giornata della memoria, che cristallizza in un momento la storia dei lager nazisti, è davvero un viatico per il ricordo o è già, essa stessa, tradimento?\r\nIl 27 gennaio è il giorno in cui l’armata rossa entrò ad Auschwitz e mostrò al mondo l’orrore dei campi? Fu davvero una “scoperta”? Oggi sappiamo che tanti sapevano ma non dissero né fecero nulla.\r\nA Churchill venne chiesto di bombardare Auschwitz ma non lo fece.\r\nTante testimonianze dai campi prima di quel 27 gennaio restarono inascoltate. Il 27 gennaio non segna l’inizio della memoria ma il primo giorno del suo tradimento. Le immagini di Auschwitz diventano la prova vivente della cattiveria del “nemico”. Il nazista cristallizzato da tanta filmografia dei vincitori, che quasi subito lo distinguono dal popolo tedesco, che non sapeva, dagli alleati che non potevano immaginare quanto feroce, disumano fosse il mostro che combattevano.\r\nUn mondo dipinto in bianco e nero diventa il fondale perfetto per il quadro del male assoluto, il male che come un cancro si annida in un corpo sano, che lo amputa e se ne libera per sempre.\r\nOttima propaganda, pessimo esercizio di memoria.\r\nNon per caso restano sullo sfondo le vicende dei tantissimi che non passarono subito per il camino, quelli che vennero sterminati con il lavoro forzato in fabbriche i cui nomi conosciamo bene: Siemens, Krupp, Bayer. Il sogno capitalista del lavoro che non costa nulla, nemmeno il mantenimento dello schiavo, usato sino alla distruzione, poi gettato via e sostituito con uno nuovo.\r\nI sette operai che a Torino sono bruciati vivi alla Thyssenkrupp, l’acciaieria destinata a chiudere senza sicurezza, perché la vita di sette lavoratori vale meno di un estintore, ci racconta come la memoria di Auschwitz, Dachau, \u003Cmark>Ravensbruck\u003C/mark> sia stata tradita sin dal primo giorno, sin da quel 27 gennaio del 1944.\r\nI campi rom che bruciano nelle periferie del nostro paese ci narrano di una memoria che non c’è. Ci raccontano della lunga notte di oblio che ha avvolto il porrajmos, lo sterminio di 500.000 rom e sinti europei. Ci raccontano una banalità.\r\nLa memoria viva, la memoria che fa argine all’orrore, è quella di chi si batte per estirpare le radici del razzismo, della discriminazione, del fascismo, della logica feroce del profitto.\r\nNella consapevolezza che quello che è successo torna e torna ancora in altre forme e altre latitudini.\r\nOccorre vedere il nostro presente per non tradire la memoria del passato.\r\nNe abbiamo parlato con Paolo Finzi, che da anni si occupa del Porrajmos, lo sterminio “dimenticato di rom e sinti:\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nfinzi_memoria",[68,70,72,74,76,78,81],{"matched_tokens":69,"snippet":21},[],{"matched_tokens":71,"snippet":19},[],{"matched_tokens":73,"snippet":17},[],{"matched_tokens":75,"snippet":27},[],{"matched_tokens":77,"snippet":25},[],{"matched_tokens":79,"snippet":80},[23],"\u003Cmark>ravensbruck\u003C/mark>",{"matched_tokens":82,"snippet":15},[],[84,90],{"field":28,"indices":85,"matched_tokens":87,"snippets":89},[86],5,[88],[23],[80],{"field":91,"matched_tokens":92,"snippet":65,"value":66},"post_content",[64],578730123365712000,{"best_field_score":95,"best_field_weight":96,"fields_matched":97,"num_tokens_dropped":39,"score":98,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":39},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",6646,{"collection_name":50,"first_q":23,"per_page":101,"q":23},6,{"facet_counts":103,"found":97,"hits":115,"out_of":185,"page":14,"request_params":186,"search_cutoff":29,"search_time_ms":159},[104,110],{"counts":105,"field_name":108,"sampled":29,"stats":109},[106],{"count":97,"highlighted":107,"value":107},"anarres","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":111,"field_name":28,"sampled":29,"stats":114},[112],{"count":14,"highlighted":113,"value":113},"donne di ravensbruck",{"total_values":14},[116,161],{"document":117,"highlight":131,"highlights":143,"text_match":155,"text_match_info":156},{"comment_count":39,"id":118,"is_sticky":39,"permalink":119,"podcastfilter":120,"post_author":107,"post_content":121,"post_date":122,"post_excerpt":45,"post_id":118,"post_modified":123,"post_thumbnail":124,"post_title":125,"post_type":126,"sort_by_date":127,"tag_links":128,"tags":130},"57338","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-31-gennaio-urne-sardine-e-blocchi-di-potere-lenigma-della-moneta-umberto-tommasini-donne-di-ravensbruck/",[107],"Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020-01-31-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, appuntamenti\r\n\r\nUn barile di sardine nell’urna elettorale. Il blocco di potere e di interessi\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo di Zero in condotta.\r\n\r\nL’enigma della moneta. Con Francesco Fricche, economista.\r\n\r\nUmberto Tommasini. Il fabbro anarchico: autobiografia tra Trieste e Barcellona. Seconda parte: gli anni Settanta a Trieste.\r\nNe ripercorre l’itinerario di vita e di lotta Claudio Venza curatore del libro e docente di storia contemporanea all’università di Trieste.\r\n\r\nDonne di Ravensbruck. Lidia Rolfi Bruzzone\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 8 febbraio\r\npunto info su decoro urbano, controllo, droni spia\r\nore 10,30/ 13 al Balon\r\n\r\nVenerdì 21 febbraio\r\nIl decoro illustrato\r\nspettacolo di e con Filomena Sottile\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nSe, come dice Mark Fisher, è più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo, se cioè manca la possibilità di pensare un diverso sistema economico e una diversa organizzazione sociale, di che si occupa davvero la politica istituzionale? Di decoro.\r\nSi occupa di fioriere, aiuole recintate, di panchine antibivacco, di scritte sui muri, di videosorveglianza, di controllo e soprattutto di selezionare chi può stare in città e chi non se lo merita. Sotto la maschera compita e sorridente della buona educazione, del buonsenso, dell’ordine c’è il cipiglio severo di chi si è autonominato “persona per bene” e lo sguardo paranoico di chi, dall’alto del suo privilegio, continua a condurre la lotta di classe contro i poveri.\r\nFilomena “Filo” Sottile questa volta sviscera il libro La buona educazione degli oppressi di Wolf Bukowski e si presenta nei duplici panni della punkastorie e della guida turistica alla città decorosa.\r\n\r\nSabato 29 febbraio\r\nOgni scherzo vale!\r\nCarnevale S-catenato per le vie della città\r\nore 13 al Balon – via Borgodora ex Arsenale\r\npartenza della sfilata alle 14,30\r\n\r\nNé dio, né stato né patriarcato. Una settimana di informazione e lotta transfemminista\r\n\r\nLunedì 2 marzo\r\nore 16,30\r\nSul mio corpo decido io, non lo Stato non il vostro dio\r\npresidio in piazza Vittorio Veneto 10 di fronte alla farmacia Algostino & Demicheli che rifiuta di vendere contraccettivi.\r\n\r\nMercoledì 4 marzo\r\nore 16,30\r\npresidio in via Roma vicino alla sede di Repubblica\r\nTi amo da (farti) morire\r\nUccise due volte. La narrazione che nega e cancella le vite delle donne\r\n\r\nSabato 7 marzo\r\nore15,30\r\nin via Montebello – area pedonale – sotto la Mole\r\npresidio “Ruoli in gioco. Rappresentazione De-Genere”\r\n\r\nDomenica 8 marzo\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nVenerdì 13 marzo\r\nLa truffa della Green Economy\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nInterverrà l’economista Francesco Fricche\r\n\r\nVenerdì 20 marzo\r\nQuestioni di specie\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nInterverrà Massimo Filippi, l’autore del libro\r\nIn risposta all'animalismo da talk show, questo libro sostiene una tesi molto chiara: lo sfruttamento e la messa a morte dei corpi animali sono parte integrante dell'ideologia e delle prassi di potere. La società in cui viviamo utilizza la carne dei non umani (e di chi a questi è equiparato) come materiale da costruzione per le sue architetture gerarchiche, al fine di riprodurre la struttura sacrificale su cui si erge. La risposta a questo orrore non può che tradursi in un antispecismo politico; un antispecismo che dovrebbe ibridarsi con le acquisizioni teoriche e pratiche degli altri movimenti di liberazione e, al contempo, guadagnare credibilità per smascherare l'antropocentrismo che in quelle acquisizioni si annida. Il movimento antispecista non è più chiamato a dimostrare l'inconfutabile sofferenza degli animali, ma a interrogarsi su come realizzare la liberazione dei corpi sensuali. È da qui che potrebbe prendere forma un movimento politico capace di non farsi assorbire nel ventre del sistema.\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46 - Contatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","8 Febbraio 2020","2020-02-08 08:51:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/ravensbruck-200x110.jpeg","Anarres del 31 gennaio. Urne, sardine e blocchi di potere. L’enigma della moneta. Umberto Tommasini. Donne di Ravensbruck...","podcast",1581151847,[129],"http://radioblackout.org/tag/donne-di-ravensbruck/",[113],{"post_content":132,"post_title":136,"tags":139},{"matched_tokens":133,"snippet":134,"value":135},[64],"all’università di Trieste.\r\n\r\nDonne di \u003Cmark>Ravensbruck\u003C/mark>. Lidia Rolfi Bruzzone\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato","Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020-01-31-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, appuntamenti\r\n\r\nUn barile di sardine nell’urna elettorale. Il blocco di potere e di interessi\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo di Zero in condotta.\r\n\r\nL’enigma della moneta. Con Francesco Fricche, economista.\r\n\r\nUmberto Tommasini. Il fabbro anarchico: autobiografia tra Trieste e Barcellona. Seconda parte: gli anni Settanta a Trieste.\r\nNe ripercorre l’itinerario di vita e di lotta Claudio Venza curatore del libro e docente di storia contemporanea all’università di Trieste.\r\n\r\nDonne di \u003Cmark>Ravensbruck\u003C/mark>. Lidia Rolfi Bruzzone\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 8 febbraio\r\npunto info su decoro urbano, controllo, droni spia\r\nore 10,30/ 13 al Balon\r\n\r\nVenerdì 21 febbraio\r\nIl decoro illustrato\r\nspettacolo di e con Filomena Sottile\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nSe, come dice Mark Fisher, è più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo, se cioè manca la possibilità di pensare un diverso sistema economico e una diversa organizzazione sociale, di che si occupa davvero la politica istituzionale? Di decoro.\r\nSi occupa di fioriere, aiuole recintate, di panchine antibivacco, di scritte sui muri, di videosorveglianza, di controllo e soprattutto di selezionare chi può stare in città e chi non se lo merita. Sotto la maschera compita e sorridente della buona educazione, del buonsenso, dell’ordine c’è il cipiglio severo di chi si è autonominato “persona per bene” e lo sguardo paranoico di chi, dall’alto del suo privilegio, continua a condurre la lotta di classe contro i poveri.\r\nFilomena “Filo” Sottile questa volta sviscera il libro La buona educazione degli oppressi di Wolf Bukowski e si presenta nei duplici panni della punkastorie e della guida turistica alla città decorosa.\r\n\r\nSabato 29 febbraio\r\nOgni scherzo vale!\r\nCarnevale S-catenato per le vie della città\r\nore 13 al Balon – via Borgodora ex Arsenale\r\npartenza della sfilata alle 14,30\r\n\r\nNé dio, né stato né patriarcato. Una settimana di informazione e lotta transfemminista\r\n\r\nLunedì 2 marzo\r\nore 16,30\r\nSul mio corpo decido io, non lo Stato non il vostro dio\r\npresidio in piazza Vittorio Veneto 10 di fronte alla farmacia Algostino & Demicheli che rifiuta di vendere contraccettivi.\r\n\r\nMercoledì 4 marzo\r\nore 16,30\r\npresidio in via Roma vicino alla sede di Repubblica\r\nTi amo da (farti) morire\r\nUccise due volte. La narrazione che nega e cancella le vite delle donne\r\n\r\nSabato 7 marzo\r\nore15,30\r\nin via Montebello – area pedonale – sotto la Mole\r\npresidio “Ruoli in gioco. Rappresentazione De-Genere”\r\n\r\nDomenica 8 marzo\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nVenerdì 13 marzo\r\nLa truffa della Green Economy\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nInterverrà l’economista Francesco Fricche\r\n\r\nVenerdì 20 marzo\r\nQuestioni di specie\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nInterverrà Massimo Filippi, l’autore del libro\r\nIn risposta all'animalismo da talk show, questo libro sostiene una tesi molto chiara: lo sfruttamento e la messa a morte dei corpi animali sono parte integrante dell'ideologia e delle prassi di potere. La società in cui viviamo utilizza la carne dei non umani (e di chi a questi è equiparato) come materiale da costruzione per le sue architetture gerarchiche, al fine di riprodurre la struttura sacrificale su cui si erge. La risposta a questo orrore non può che tradursi in un antispecismo politico; un antispecismo che dovrebbe ibridarsi con le acquisizioni teoriche e pratiche degli altri movimenti di liberazione e, al contempo, guadagnare credibilità per smascherare l'antropocentrismo che in quelle acquisizioni si annida. Il movimento antispecista non è più chiamato a dimostrare l'inconfutabile sofferenza degli animali, ma a interrogarsi su come realizzare la liberazione dei corpi sensuali. È da qui che potrebbe prendere forma un movimento politico capace di non farsi assorbire nel ventre del sistema.\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46 - Contatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":137,"snippet":138,"value":138},[64],"Anarres del 31 gennaio. Urne, sardine e blocchi di potere. L’enigma della moneta. Umberto Tommasini. Donne di \u003Cmark>Ravensbruck\u003C/mark>...",[140],{"matched_tokens":141,"snippet":142,"value":142},[23],"donne di \u003Cmark>ravensbruck\u003C/mark>",[144,147,149],{"field":145,"matched_tokens":146,"snippet":138,"value":138},"post_title",[64],{"field":91,"matched_tokens":148,"snippet":134,"value":135},[64],{"field":28,"indices":150,"matched_tokens":151,"snippets":153,"values":154},[39],[152],[23],[142],[142],578730123365187700,{"best_field_score":157,"best_field_weight":158,"fields_matched":159,"num_tokens_dropped":39,"score":160,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":39},"1108091338752",15,3,"578730123365187707",{"document":162,"highlight":174,"highlights":179,"text_match":155,"text_match_info":182},{"comment_count":39,"id":163,"is_sticky":39,"permalink":164,"podcastfilter":165,"post_author":107,"post_content":166,"post_date":167,"post_excerpt":45,"post_id":163,"post_modified":168,"post_thumbnail":169,"post_title":170,"post_type":126,"sort_by_date":171,"tag_links":172,"tags":173},"73333","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-28-gennaio-morire-a-scuola-memoria-tradita-lo-sterminio-delle-donne-non-conformi-la-frontiera-uccide/",[107],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022-01-28-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nMorire a scuola\r\nAmmassati in classi pollaio a scuola, sbattuti in alternanza fuori dalla scuola. Consegnati allo sfruttamento, addestrati alla precarietà, scaraventati spesso dall'alternanza scuola lavoro nelle medesime situazioni lavorative in cui ogni giorno muoiono 4 lavoratori. Per Lorenzo Parelli, 18 anni, studente di un corso di formazione professionale, è stato così.\r\nLa storia dell'alternanza conta una lunga serie di “incidenti”: studenti che precipitano da cestelli elevatori, travolti da strutture di ferro, che riportano amputazioni e lesioni per crolli o cedimenti di strutture meccaniche. Una sequenza di incidenti non casuali, dovuti alla mancanza di sicurezza dettata dalla ricerca del profitto che non risparmia nessuno, nemmeno uno studente che in quel momento dovrebbe stare da tutt'altra parte, non certo a lavorare gratis in situazione di estremo\r\nsfruttamento e di pericolo.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nLa frontiera uccide\r\nIl 2 gennaio il corpo di Fathallah Belafhail è stato trovato nei pressi della diga del Freney. Aveva provato ad attraversare la frontiera alla fine dell’anno. Non ce l’ha fatta. Il suo nome è l’ottavo di una lista di persone uccise dalle frontiere chiuse negli ultimi tre anni al Monginevro.\r\nLa scorsa domenica una carovana di auto ha percorso la valle di Susa sino alla frontiera in solidarietà ad Emilio Scalzo, rinchiuso in carcere preventivo con l’accusa di essersi difeso da un poliziotto che lo stava attaccando con un manganello.\r\nIn realtà colpevole, come tanti altri, di non aver chiuso gli occhi di fronte alle migliaia di persone che, tra mille difficoltà, hanno provato a bucare il confine italo francese.\r\nLa carovana, partita dal presidio No Tav di San Didero, dopo numerose tappe per informare, appendere striscioni, è arrivata a Claviere. L’ingresso del paese era chiuso dalle camionette di polizia e carabinieri. Imboccato il tunnel dopo pochi metri, in territorio francese, era schierata la gendarmerie. La frontiera è rimesta chiusa per un paio d’ore. Due giorni dopo è arrivata la notizia che anche l’ultima richiesta di domiciliari era stata respinta dal giudice francese.\r\nLa lotta continua\r\n\r\nLa memoria tradita\r\nRicordare è un modo per non tradire un passato che non vorremmo che torni? Basta la memoria degli orrori a impedirne la ripetizione?\r\nDifficile da credere di fronte alla lunga teoria di massacri del secolo breve. Massacri etnici, politici, sociali. Massacri programmati e realizzati con metodo e macellerie brutali ma senza un luogo, uno spazio.\r\n\r\nLo sterminio delle donne non conformi\r\nNel lager di Ravensbruck, ottanta chilometri oltre Berlino, sono state rinchiuse 132.000 donne: novantaduemila non hanno mai fatto ritorno.\r\nErano donne con disabilità fisiche e mentali, oppositrici politiche, omosessuali, mendicanti, Rom, testimoni di Geova, prostitute, solo il 10% di origine ebraica.\r\nTutte loro quando sono tornate alle loro case hanno subito l’onta della negazione, del silenzio, del mancato riconoscimento della loro identità.\r\nIl loro essere donne le inseriva, automaticamente, nella categoria delle prostitute, che avevano collaborato con i nemici. \r\nLa loro memoria è stata a lungo sepolta. Solo dopo la fine della guerra fredda si è cominciato a parlarne. Solo dopo decenni alcune sopravvissute hanno deciso che era tempo di prendere parola, di raccontare quello che nessuno voleva sentire, di rivendicare la loro lotta dentro e fuori dal lager. Vi proponiamo un articolo di Stefania Delendati\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 12 febbraio ore 10\r\npresidio al mercato di piazza Foroni\r\ncontro l’aumento delle bollette, contro sfratti e sgomberi, per l’aumento dei salari \r\n\r\n\r\nMartedì 15 febbraio ore 16,30\r\nVia i militari da Barriera!\r\ngiornata di informazione e lotta ai giardinetti di corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","7 Febbraio 2022","2022-02-07 19:49:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/morti-sul-lavoro-manifestazione-ansa-2-200x110.jpg","Anarres del 28 gennaio. Morire a scuola. Memoria tradita. Lo sterminio delle donne non conformi. La frontiera uccide…",1644263346,[],[],{"post_content":175},{"matched_tokens":176,"snippet":177,"value":178},[64],"non conformi\r\nNel lager di \u003Cmark>Ravensbruck\u003C/mark>, ottanta chilometri oltre Berlino, sono","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022-01-28-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nMorire a scuola\r\nAmmassati in classi pollaio a scuola, sbattuti in alternanza fuori dalla scuola. Consegnati allo sfruttamento, addestrati alla precarietà, scaraventati spesso dall'alternanza scuola lavoro nelle medesime situazioni lavorative in cui ogni giorno muoiono 4 lavoratori. Per Lorenzo Parelli, 18 anni, studente di un corso di formazione professionale, è stato così.\r\nLa storia dell'alternanza conta una lunga serie di “incidenti”: studenti che precipitano da cestelli elevatori, travolti da strutture di ferro, che riportano amputazioni e lesioni per crolli o cedimenti di strutture meccaniche. Una sequenza di incidenti non casuali, dovuti alla mancanza di sicurezza dettata dalla ricerca del profitto che non risparmia nessuno, nemmeno uno studente che in quel momento dovrebbe stare da tutt'altra parte, non certo a lavorare gratis in situazione di estremo\r\nsfruttamento e di pericolo.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nLa frontiera uccide\r\nIl 2 gennaio il corpo di Fathallah Belafhail è stato trovato nei pressi della diga del Freney. Aveva provato ad attraversare la frontiera alla fine dell’anno. Non ce l’ha fatta. Il suo nome è l’ottavo di una lista di persone uccise dalle frontiere chiuse negli ultimi tre anni al Monginevro.\r\nLa scorsa domenica una carovana di auto ha percorso la valle di Susa sino alla frontiera in solidarietà ad Emilio Scalzo, rinchiuso in carcere preventivo con l’accusa di essersi difeso da un poliziotto che lo stava attaccando con un manganello.\r\nIn realtà colpevole, come tanti altri, di non aver chiuso gli occhi di fronte alle migliaia di persone che, tra mille difficoltà, hanno provato a bucare il confine italo francese.\r\nLa carovana, partita dal presidio No Tav di San Didero, dopo numerose tappe per informare, appendere striscioni, è arrivata a Claviere. L’ingresso del paese era chiuso dalle camionette di polizia e carabinieri. Imboccato il tunnel dopo pochi metri, in territorio francese, era schierata la gendarmerie. La frontiera è rimesta chiusa per un paio d’ore. Due giorni dopo è arrivata la notizia che anche l’ultima richiesta di domiciliari era stata respinta dal giudice francese.\r\nLa lotta continua\r\n\r\nLa memoria tradita\r\nRicordare è un modo per non tradire un passato che non vorremmo che torni? Basta la memoria degli orrori a impedirne la ripetizione?\r\nDifficile da credere di fronte alla lunga teoria di massacri del secolo breve. Massacri etnici, politici, sociali. Massacri programmati e realizzati con metodo e macellerie brutali ma senza un luogo, uno spazio.\r\n\r\nLo sterminio delle donne non conformi\r\nNel lager di \u003Cmark>Ravensbruck\u003C/mark>, ottanta chilometri oltre Berlino, sono state rinchiuse 132.000 donne: novantaduemila non hanno mai fatto ritorno.\r\nErano donne con disabilità fisiche e mentali, oppositrici politiche, omosessuali, mendicanti, Rom, testimoni di Geova, prostitute, solo il 10% di origine ebraica.\r\nTutte loro quando sono tornate alle loro case hanno subito l’onta della negazione, del silenzio, del mancato riconoscimento della loro identità.\r\nIl loro essere donne le inseriva, automaticamente, nella categoria delle prostitute, che avevano collaborato con i nemici. \r\nLa loro memoria è stata a lungo sepolta. Solo dopo la fine della guerra fredda si è cominciato a parlarne. Solo dopo decenni alcune sopravvissute hanno deciso che era tempo di prendere parola, di raccontare quello che nessuno voleva sentire, di rivendicare la loro lotta dentro e fuori dal lager. Vi proponiamo un articolo di Stefania Delendati\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 12 febbraio ore 10\r\npresidio al mercato di piazza Foroni\r\ncontro l’aumento delle bollette, contro sfratti e sgomberi, per l’aumento dei salari \r\n\r\n\r\nMartedì 15 febbraio ore 16,30\r\nVia i militari da Barriera!\r\ngiornata di informazione e lotta ai giardinetti di corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[180],{"field":91,"matched_tokens":181,"snippet":177,"value":178},[64],{"best_field_score":157,"best_field_weight":183,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":39,"score":184,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":39},14,"578730123365187697",6637,{"collection_name":126,"first_q":23,"per_page":101,"q":23},["Reactive",188],{},["Set"],["ShallowReactive",191],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fAbMq7R5ECdrNiXASdNqXUJMaVpgFjkg4KE6kjmLYVqU":-1},true,"/search?query=ravensbruck"]