","Minniti. Il figlioccio di Cossiga",1484680092,[106,107,108,109,110],"http://radioblackout.org/tag/cossiga/","http://radioblackout.org/tag/g7/","http://radioblackout.org/tag/minniti/","http://radioblackout.org/tag/servizi-segreti/","http://radioblackout.org/tag/taormina/",[23,112,113,114,115],"g7","minniti","servizi segreti","taormina",{"post_content":117},{"matched_tokens":118,"snippet":119,"value":120},[66],"di Roma, membro dei Cda di \u003Cmark>RCS\u003C/mark>, TIM Italia, Capitalia. Savona è","Quello guidato da Paolo Gentiloni è davvero il governo fotocopia di Matteo Renzi? La promozione di Domenico “Marco” Minniti da sottosegretario con delega ai Servizi segreti a ministro dell’Interno suggerisce di no. Il cambio al Viminale coincide con l’avvio di nuovi programmi di contrasto delle migrazioni “irregolari”, di gestione dell’ordine pubblico e repressione del dissenso. Peraltro alla vigilia di due importanti appuntamenti internazionali, che hanno contribuito alla scelta di rinviare la fine della legislatura: la celebrazione del 60esimo anniversario della firma del Trattato istitutivo della Cee (il 25 marzo a Roma) e, soprattutto, il vertice dei Capi di Stato del G7 a Taormina il 26 e 27 maggio.\r\nIn vista di tali scadenze, Marco Minniti appare come il politico più “adeguato” per consolidare il giro di vite securitario sul fronte interno e – in vista delle politiche – strappare a leghisti e centrodestra il monopolio della narrazione sul “pericolo” immigrato e sulla “sicurezza”. Di comprovata fede Nato, vicino all’establishment ultraconservatore degli Stati Uniti d’America e alle centrali d’intelligence più o meno occulte del nostro Paese, il suo curriculum vitae e le trame tessute in questi anni ci spiegano come e perché.\r\n\r\nLa sua “creatura” è l’ICSA, di cui sino alla morte è stato presidente Francesco Cossiga. Un nome un programma.\r\n\r\nEterogeneo per ideologie e orientamenti politici anche se in buona parte i cuori battono per l’ordine sociale e la conservazione, il consiglio scientifico della Fondazione ICSA testimonia la portata e la forza della rete di relazioni istituzionali, nazionali e internazionali, realizzata nel tempo da Marco Minniti. Si tratta di una lunga lista di Capi di Stato Maggiore delle forze armate e dell’Arma dei carabinieri; comandanti dei reparti speciali della Nato e dei servizi segreti; segretari e consiglieri militari di presidenti del consiglio e ministri; diplomatici, magistrati, responsabili della security di importanti holding economiche; giornalisti, professori universitari e finanche consulenti e analisti della CIA e dei dipartimenti statunitensi per la lotta al terrorismo.\r\n\r\nCoordinatore del Consiglio scientifico della Fondazione ICSA il sociologo Italo Saverio Trento.\r\n\r\nMembri\r\n\r\nAmm. Gianfranco Battelli, dal 1979 al 1983 a capo del cosiddetto “ufficio I” incaricato della valutazione, produzione e aggiornamento di tutti i documenti d’intelligence della Marina Militare; successivamente capo di Gabinetto del ministero della Difesa e dal 1996 al 2001 direttore del Sismi (i vecchi servizi segreti militari) e infine consigliere della Corte dei Conti.\r\n\r\nAmm. Sergio Biraghi, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare dal 2004 al 2006 e poi consigliere militare del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.\r\n\r\nGen. Carlo Cabigiosu, già vicecomandante del Corpo d’Armata di reazione Rapida della Nato in Germania, poi Capo di Stato maggiore del Comando Regionale delle Forze Terrestri Alleate del Sud Europa (il primo generale italiano ad assumere tale carica, da sempre ricoperta da militari Usa), comandante della Forza Nato in Kosovo (2000-01), rappresentante dell’Italia al Senior Official Group (SOG) della Nato per la revisione della struttura di Comando dell'Alleanza e infine consigliere militare della Missione italiana in Iraq (2003-04).\r\n\r\nGen. Vincenzo Camporini, dal 2008 al 2011 Capo di Stato maggiore della difesa e poi consulente dell’allora ministro degli esteri Franco Frattini; oggi è vicepresidente dell’Istituto Affari Internazionali e membro della Fondazione Italia-Usa.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovanni De Carli ed Edoardo Esposito, generali della Guardia di Finanza.\r\n\r\nGen. Giampaolo Ganzer, già comandante dei reparti dei Carabinieri impegnati contro la colonna veneto-friulana delle Brigate Rosse e delle teste di cuoio che liberarono il generale Usa James Lee Dozier sequestrato dalle Br a Verona nel 1981. Nel 2002 è stato nominato comandante del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) dell’Arma dei Carabinieri, incarico ricoperto sino al luglio 2012 nonostante la condanna in primo grado a 14 anni per “associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, al peculato, al falso e ad altri reati”, commessi nel corso di alcune operazioni antidroga dei ROS. Dopo la riduzione della condanna in secondo grado a 4 anni e 11 mesi di reclusione, lo scorso anno è scatta la prescrizione per i reati dopo la revisione della Cassazione.\r\n\r\nGen. Fabio Mini, esperto di geostrategia, ex comandante della missione Nato in Kosovo dal 2002 al 2003, autore di articoli per Limes, l’Espresso, la Repubblica e Il Fatto Quotidiano.\r\n\r\nGen. Mario Nunzella, già Capo di Stato maggiore dell’Arma dei Carabinieri, ex consigliere per la sicurezza del Presidente del Consiglio Massimo D’Alema, poi responsabile del coordinamento delle forze di polizia presso il Ministero dell’Interno. Nel giugno 2000 è stato nominato comandante del ROS dei Carabinieri.\r\n\r\nGen. Stefano Panato, ex sottocapo di Stato maggiore dell’Aeronautica (si è interessato ai programmi di sviluppo dei cacciabombardieri Tornado, Amx ed Eurofighter 2000), poi presidente del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD), l’organismo di più alto livello nel campo della formazione e degli studi di sicurezza e vicedirettore del Sismi e dell’AISE (l’agenzia che sovrintende alla gestione dei servizi segreti). Dal 1999 al 2002 è stato consigliere militare presso la Rappresentanza d’Italia al Consiglio Atlantico a Bruxelles; oggi ricopre il ruolo coordinatore del Centro Studi Militari Aeronautici (Cesma) “Giulio Dohuet” di Roma.\r\n\r\nGen. Luciano Piacentini, già comandante del battaglione d’assalto “Col Moschin” e successivamente capo di Stato Maggiore della brigata paracadutisti “Folgore” e consigliere per la sicurezza in diverse aree del continente asiatico.\r\n\r\nGen. Sergio Siracusa, prima addetto militare presso l’ambasciata d’Italia a Washington, poi sottocapo di Stato maggiore presso il Comando Forze terrestri alleate del Sud Europa di Verona, direttore del Sismi dal 1994 al 1996, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri dal 1997 al 2002 e infine Consigliere di Stato.\r\n\r\nGiancarlo Capaldo, procuratore aggiunto presso il Tribunale di Roma ed ex collaboratore dei ministri della prima Repubblica Sebastiano Vassalli e Virginio Rognoni.\r\n\r\nStefano Dambruoso, ex magistrato a Milano dove ha condotto inchieste sulle cellule anarco-insurrezionaliste e sul terrorismo jidahista in Italia, dal 2008 Capo dell’Ufficio coordinamento attività internazionali del ministero della Giustizia, poi membro del Consiglio direttivo dell’Agenzia per la sicurezza nucleare e dal febbraio 2013 deputato alla Camera, eletto in Lombardia con Scelta Civica e transitato nel gruppo scissionista Civici e Innovatori. Membro anch’egli della Fondazione Italia-USA, nel gennaio 2016, unitamente al parlamentare Pd Andrea Manciulli (presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della NATO) ha presentato la proposta di legge “Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo jihadista”.\r\n\r\nNicola Di Giannantonio, prefetto fuori ruolo presso la Presidenza del Consiglio nel 2000 e successivamente direttore della Sovrintendenza Centrale dei Servizi di Sicurezza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.\r\n\r\nDomenico Vulpiani, prefetto e direttore dell’Ufficio centrale ispettivo del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, dal 1978 al 1988 responsabile dei servizi di protezione dei Presidenti della Repubblica Francesco Cossiga e Oscar Luigi Scalfaro, di alcuni presidenti del Consiglio e ministri dell’Interno. Dal 1990 al 1996 presso la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione ha ricoperto diversi incarichi in materia di antiterrorismo; dal 1996 al 2001 è stato a capo della DIGOS di Roma, dal 2001 al 2009 direttore del Servizio Polizia Postale, ufficio specializzato nel contrasto ai crimini postali ed informatici e del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche del Paese.\r\n\r\nGiovanni Castellaneta, già ambasciatore d’Italia negli Usa dal 2005 al 2009 (anni in cui vengono sottoscritti accordi strategici con Washington in campo militare e industriale, come ad esempio la coproduzione dei cacciabombardieri F-35, l’installazione del terminale MUOS a Niscemi e dei droni d’intelligence a Sigonella); successivamente presidente del consiglio di amministrazione di SACE (il gruppo assicurativo-finanziario a favore delle imprese italiane che operano all’estero, interamente controllato dalla Cassa depositi e Prestiti) e membro del Cda di Finmeccanica (l’holding a capo del complesso militare-industriale italiano). È stato inoltre consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio Berlusconi e suo rappresentante personale per i Vertici del G8 del 2001 e del 2005.\r\n\r\nGuido Lenzi, ambasciatore, già rappresentante permanente presso l’OSCE a Vienna, direttore dell’Istituto Europeo di Studi di Sicurezza a Parigi e consigliere diplomatico presso il ministero degli affari esteri e della difesa.\r\n\r\nAndrea Monorchio, originario di Reggio Calabria, ex ragioniere generale dello Stato, docente di materie economiche presso l’Università di Siena e la Luiss di Roma, per alcuni anni presidente del Cda di Infrastrutture S.p.A. (società voluta dal ministero del Tesoro per finanziare le grandi opere pubbliche) e dei collegi sindacali di Eni, Fintecna e Telespazio (gruppo Finmeccanica). Nell’ottobre 2011 è stato nominato vicepresidente della Banca popolare di Vicenza.\r\n\r\nPaolo Savona, già direttore generale e poi amministratore delegato della Banca Nazionale del Lavoro (1989-1990), presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (dal 1990 al 1999 e dal 2010 al 2014), dei Cda di holding e società come Impregilo, Gemina, Aeroporti di Roma, Consorzio Venezia Nuova, Banca di Roma, membro dei Cda di \u003Cmark>RCS\u003C/mark>, TIM Italia, Capitalia. Savona è stato pure presidente della Commissione d’indagine sul nucleare in Italia e membro delle Commissioni Ortona e Jucci per la riforma dei servizi di sicurezza.\r\n\r\nAsher Daniel Colombo e Marzio Barbagli, docenti di sociologia dell’Università di Bologna, consulenti di fiducia del ministero dell’Interno e autori di diverse pubblicazioni sulle migrazioni internazionali e le “relazioni” immigrati-sicurezza-criminalità in Italia.\r\n\r\nSalvatore Tucci, docente di Calcolatori elettronici presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università “Tor Vergata” di Roma, dal 1999 al 2008 responsabile del sistema informativo della Presidenza del consiglio dei ministri.\r\n\r\nI giornalisti Andrea Nativi direttore della Rivista Italiana Difesa e Carlo Panella ex dirigente di Lotta Continua, collaboratore de Il Foglio e responsabile delle tribune politiche Mediaset, nominato da Marco Minniti quale membro della Commissione di studio sulla Jihad in Italia.\r\n\r\nI direttori della security e protezione aziendale, Raffaele Di Lella di ENAC (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) e Franco Fiumara delle Ferrovie dello Stato (quest’ultimo ha pure diretto le compagnie della Guardia di finanza di Mondragone e Gela e il Nucleo centrale Polizia tributaria di Roma - Sezione Stupefacenti; nel dicembre 2014 è stato eletto presidente di Colpofer, l’Associazione internazionale dei Capi delle strutture di sicurezza aziendale ferroviaria di 24 paesi e della Polizia dei trasporti).\r\n\r\nLuisa Franchina, ingegnere elettronico ed esperta di strategie di sicurezza delle reti e dell’informazione, dal 2011 al 2013 direttrice generale del Nucleo operativo per gli attentati NBCR (nucleari, biologici, chimici e radiologici) presso la Presidenza del Consiglio e successivamente delegata italiana per la Protezione civile presso il comando Nato di Bruxelles.\r\n\r\nGli ispettori generali della Police nationale francese, Hélène Martini (già consigliere tecnico per la sicurezza interna del Presidente della Repubblica) ed Emile Pérez, direttore del Service de Coopération Technique Internationale de Police e presidente di Francopol.\r\n\r\nFrances Fragos Townsend, ex consigliere per la sicurezza nazionale e le politiche di lotta al terrorismo del presidente Usa George W. Bush, nonché inviata speciale per le ispezioni alla prigione-lager “Abu Ghraib” in Iraq, nota al mondo per i crimini commessi dai militari statunitensi a danno dei reclusi. Tra il 2006 e il 2007, l’allora vice-ministro all’interno Marco Minniti e il prefetto Carlo De Stefano (al tempo direttore centrale della Polizia di prevenzione e coordinatore del Comitato di analisi strategica antiterrorismo) ebbero modo d’incontrare più volte a Roma e Washington la consigliere Townsend per uno “scambio di informazioni Italia-Usa sulla “minaccia terroristica”.\r\n\r\nKurt Volker, ex ambasciatore Usa alla Nato (su nomina del presidente George W. Bush) ed ex analista internazionale della CIA, managing director del Centro per le Relazioni Transatlantiche alla Johns Hopkins University. Già consulente del senatore ultraconservatore John MacCain e vicedirettore dell’allora Segretario generale della NATO George Robertson (1998-2001), Volker ha ricoperto l’incarico di consulente del Dipartimento di Stato in preparazione dei summit Nato di Praga (2002) e Istanbul (2004).\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, autore di un profilo di Minniti, uscito su Left.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2017 01 17 minniti mazzeo",[122],{"field":85,"matched_tokens":123,"snippet":119,"value":120},[66],578730123365187700,{"best_field_score":126,"best_field_weight":127,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":128,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":130,"highlight":150,"highlights":156,"text_match":124,"text_match_info":159},{"cat_link":131,"category":132,"comment_count":46,"id":133,"is_sticky":46,"permalink":134,"post_author":49,"post_content":135,"post_date":136,"post_excerpt":52,"post_id":133,"post_modified":137,"post_thumbnail":138,"post_thumbnail_html":139,"post_title":140,"post_type":55,"sort_by_date":141,"tag_links":142,"tags":148},[43],[45],"31777","http://radioblackout.org/2015/10/mondazzoli-prova-di-forza-o-segno-di-debolezza/","\"Parliamo di rapporti di produzione \" diceva Bertold Brecht nel 1935 a Parigi, intervenendo all'assise degli scrittori contro il fascismo. Le stesse parole andrebbero usate oggi, in mutato contesto e su un differente merito, per commentare la recente acquisizione del gruppo editoriale Rcs (fino a ieri, il secondo conglomerato del settore) da parte di Mondadori, che da oggi, ci viene detto, controllerà il 40 % del mercato editoriale italiano. Il più grande mangia quello appena più piccolo. Un'ordinaria storia di capitalismo, in cui la concentrazione di capitale tende a processi di oligopolio in quasi ogni settore mercantile (si tratti di auto, cibo, farmaci... o merce-sapere/merce-informazione). Non che s'intende qui negare il carattere particolare e ambivalente delle merci cognitive, ma questo implicherebbe comunque un discorso molto più ampio non riducibile al solo fenomeno della concentrazione produttiva.\r\nLa Sinistra (in questo caso rappresentata dai suoi intoccabili intellettuali à la Umberto Eco) grida invece allo scandalo della mancata libertà di espressione, all'inaridimento, alle pressioni sugli \"autori\" (questa sopravvivenza ideologica mefitica di cui non ci si è ancora liberati). Dove vivono costoro? Lo sanno che l'omologazione di Bompiani o Rizzoli non è poi così diversa da quella proposta da Mondadori? Ma soprattutto, si sono resi conto o no in che tempi viviamo (pensano ancora di lavorare per le legatorie medievali)? E noi... davvero pensiamo che la partita sulla libertà di espressione oggi si giochi sulla presunta indipendenza di un gigante editoriale da un altro?\r\nL'editoria è un settore come un altro, sottoposto a una più feroce concorrenza non solo dal consolidarsi di trust sempre più grandi ma anche dalla pressione tecnologica-sostitutiva dei formati digitali, su cui l'editoria italiana è in ritardo (ritardo capitalistico, certo, ma è appunto di questo che stiamo parlando). Da questo angolo prospettico la presunta aggressività imprenditoriale di Mondadori nasconde allora forse una debolezza strutturale ben più profonda (non a caso si vocifera di possibili nuove acquisizioni di veri giganti internazionali del settore).\r\nL'intellettualità di sinistra di casa nostra pensa invece ancora (o fa finta di pensare - il che mostra la malafede e i sordidi interessi di bottega che difende) alla realtà dell'editoria e della censura (che è sempre all'opera ma in forme molto più sottili, capillari e pervasive) come all'Indice dei Libri Proibiti della Santa Inquisizione o al «\"Min.Cul.Pop.» mussoliniano. Nessuna domanda si pone invece circa le condizioni di vita e lavoro delle decine di migliaia di precari/e che sgobbano nelle redazioni di riviste, case editrici, siti web per poco più di un instabile e risicatissimo salario di sopravvivenza (quando c'è, date il ricorso sempre più usuale a stage, tirocinii e varia produzione di capitale umano... rigorosamente non pagato!).\r\nAppunto, parliamo di \"rapporti di produzione!\".\r\n\r\nIl commento di Benedetto Vecchi, giornalista de Il Manifesto\r\nbenedetto_vecchi_mondazzoli","8 Ottobre 2015","2015-10-11 09:19:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/mondadori-rizzoli-335x335-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/mondadori-rizzoli-335x335-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/mondadori-rizzoli-335x335-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/mondadori-rizzoli-335x335-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/mondadori-rizzoli-335x335-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/mondadori-rizzoli-335x335.jpg 335w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Mondazzoli: prova di forza o segno di debolezza?",1444266852,[143,144,145,146,147],"http://radioblackout.org/tag/editoria/","http://radioblackout.org/tag/libri/","http://radioblackout.org/tag/mondadori/","http://radioblackout.org/tag/mondazzoli/","http://radioblackout.org/tag/rizzoli/",[149,17,25,27,21],"editoria",{"post_content":151},{"matched_tokens":152,"snippet":154,"value":155},[153],"Rcs","recente acquisizione del gruppo editoriale \u003Cmark>Rcs\u003C/mark> (fino a ieri, il secondo","\"Parliamo di rapporti di produzione \" diceva Bertold Brecht nel 1935 a Parigi, intervenendo all'assise degli scrittori contro il fascismo. 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L'attacco contro l'azienda sarebbe partito da un gruppo di attivisti con base probabile alle isole Fiji. In particolare Federico, redattore di Radio Blackout, ha descritto come funziona RCS - Remote control Systeme - un software ampiamente utilizzato da governi e polizie di molti paesi per spiare e infiltrare i computer di migliaia e migliaia di persone, in modo invisibile, non solo per acquisire dati ma anche per costruire, eventualmente, \"prove utili\" per aprire in seguito indagini e processi, in un vuoto legale che spesso sfugge ad avvocati ed esperti di legge.\r\n\r\nAbbiamo parlato di questo e altri temi collegati partendo dalle ultime novità sul caso e dalle dichiarazioni piuttosto fantasiose di cui ha fatto sfoggio in questi giorni il ceo dell'azienda al centro dello \"scandalo\".\r\n\r\nAscolta il contributo:\r\n\r\nUnknown","20 Luglio 2015","2015-07-23 00:13:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/07/hacking-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"122\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/07/hacking-300x122.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/07/hacking-300x122.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/07/hacking.jpeg 352w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Aggiornamento sulla vicenda Hacking Team",1437398631,[174,175,176,177,178],"http://radioblackout.org/tag/controllo/","http://radioblackout.org/tag/hacker/","http://radioblackout.org/tag/hacking-team/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/spionaggio-informatico/",[180,19,29,181,33],"controllo","repressione",{"post_content":183},{"matched_tokens":184,"snippet":185,"value":186},[66],"Blackout, ha descritto come funziona \u003Cmark>RCS\u003C/mark> - Remote control Systeme - un software","Questa mattina abbiamo curato un aggiornamento sulla vicenda di Hacking Team, multinazionale dell'informatica specializzata nello sviluppo di software di spionaggio di ogni tipo, dopo la recente diffusione di 400 giga di dati \"sensibili\" attraverso Wikileaks. 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Un momento di condivisione della conoscenza, non per inseguire il sogno della prossima startup destinata a diventare una macchina da soldi, ma per analizzare assieme le tecnologie che utilizziamo quotidianamente: come cambiano e come incidono sulle nostre vite reali e virtuali e quale ruolo possiamo rivestire nell’indirizzare questo cambiamento per liberarlo dal controllo di chi vuole monopolizzarne lo sviluppo, sgretolando i tessuti sociali e relegandoci in spazi virtuali sempre più stretti. Tanti i seminari, da quelli dedicati ai software per aggirare la censura, a quelli per l'organizzazione dei collettivi di attivisti, alle tecnologie per lo smartphone dedicate alle persone sorde o ipovedenti. E ancora: la sessualità e il suo rapporto con la rete, l'installazione di Linux su computer e telefonini, le insidie dell'intelligenza artificiale (con il rischio di consolidare pratiche discriminatorie dietro l'apparente oggettività delle macchine), le strategie della propaganda sui social, il futuro del software libero. Seminari aperti a tutte le persone e gratuiti, per mettere insieme idee e competenze. Una formula ormai molto consolidata, giunta alla 25esima edizione (sul manifesto indicato tradizionalmente in notazione esadecimale: 0x19).\r\n\r\nLa prima volta fu a Firenze. Era il 1998. In questo quarto di secolo l'hackmeeting ha accompagnato tutte le fasi della rete. Lanciando l'allarme con anni di anticipo su quello che sarebbe successo in Italia e nel mondo. La voracità di Google sui dati delle persone, la pervasività dei social e le dipendenze che hanno provocato, il controllo sociale attraverso i dispositivi, le bolle digitali fatte di propaganda personalizzata, la trasformazione delle criptovalute da strumenti di libertà in mezzi speculativi, la fine della neutralità della rete, le insidie del telefonino nei rapporti di lavoro o come strumento di sorveglianza. Proprio perché aiuta a capire ciò che avviene, l'hackmeeting è uno strumento di libertà e a questo si riferisce il manifesto: una slot machine the si ferma sul 777. Il comando \"chmod -R 777\" in Linux (e in ambiente MacOs) offre all'utente tutti i diritti di accesso ai file. Negli anni sono nate anche diverse iniziative analoghe nel mondo, grazie alla collaborazione internazionale tra attivisti. A novembre scorso si è tenuto nella città di Yacuiba, in Bolivia, un hackmeeting sudamericano giunto già alla decima edizione. 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Una recente inchiesta giornalistica ha mostrato come tra le aziende sussidiarie della già nota RCS vi sia la finora sconosciuta Tykelab il cui prodotto di punta è un sistema di sorveglianza illegale che sfrutta le vulnerabilità del protocollo interoperatore SS7 per poter localizzare le SIM in qualsiasi luogo del mondo.\r\n\r\nMusica\r\n\r\nFanga – Crache La Douleur \r\nKaleta & Super Yamba Band - Jibiti (Bosq Remix)\r\n\r\nKenobit - Nightmare\r\nKenobit - Giorgio\r\nP38 - Il Diavolo non legge Repubblica\r\n\r\n\r\n[ Scarica podcast ]","11 Settembre 2022","2022-09-11 19:41:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/locandina_web-200x110.jpg","stakkastakka 7/9/2022 - hackmeeting ed eccellenze italiane",1662925084,[],[],{"post_content":248},{"matched_tokens":249,"snippet":250,"value":251},[66],"aziende sussidiarie della già nota \u003Cmark>RCS\u003C/mark> vi sia la finora sconosciuta","StakkaStakka torna dopo la pausa estiva per introdurre l'evento dell'anno: la venticinquesima edizione italiana di hackmeeting, che quest'anno si terrà al Gabrio il 9, 10 e 11 settembre.\r\n\r\nCentinaia di persone per tre giorni di seminari, giochi, dibattiti, scambi di idee e apprendimento collettivo. 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in Nebraska la polizia ha sequestrato una chat di Facebook tra madre e figlia per indagare su un caso del recentemente risorto “reato di aborto”.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/BCUPCB_NY-Nebraska-social.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nPAROLE CHIAVE: Torino, carcere, Vallette, devastazione e saccheggio, G8, RCS, Riccardo Coluccini, Facebook, Tykelab","8 Settembre 2022","2022-09-08 09:29:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/bcupcb-dbrcs-200x110.jpg","INDUSTRIA DELLA SORVEGLIANZA IN ITALIA - VALLETTE - REPRESSIONE",1662629364,[],[],{"post_content":270},{"matched_tokens":271,"snippet":227,"value":272},[66],"Estratti dalla puntata del 5 settembre 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCARCERE DELLE VALLETTE\r\n\r\nDopo aver denunciato le condizioni invivibili del carcere nei mesi passati, le donne e gli uomini detenuti alle Vallette hanno diffuso tre nuovi comunicati con cui, tra le altre cose, prendono parola per rompere il silenzio attorno al picco di suicidi registrato nell’apparato detentivo italiano nel corso dell’estate.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/BCUPCB_lettere-vallette.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCPR DI GRADISCA, IVAN, DAYVID, VINCENZO\r\n\r\nLa morte di un giovane ragazzo di origine pakistana dopo un’ora dal suo ingresso nel CPR di Gradisca d’Isonzo, la situazione in Francia del prigioniero anarchico Ivan Alocco, la cattura in Grecia di Dayvid Ceccarelli per deportarlo in Italia dove è stato condannato per “devastazione e saccheggio” per la giornata di rabbia del 15 ottobre 2011, e in fine l’impellenza di organizzare una mobilitazione contro l’estradizione dalla Francia di Vincenzo Vecchi.\r\n\r\n18 settembre 2022 – Milano > Assemblea al Cox18 per costruire una mobilitazione in solidarietà con Vincenzo Vecchi\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/BCUPCB_vincenzo-ivan-cpr-dyvd.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nL’INDUSTRIA DELLA SORVEGLIANZA IN ITALIA > PARTE I\r\n\r\nIn compagnia di Riccardo Coluccini iniziamo a esplorare l’industria della sorveglianza in Italia e in particolare i prodotti di \u003Cmark>RCS\u003C/mark>, conglomerato di diverse aziende del settore, tra cui Tykelab.\r\n\r\nQuest’ultima commercializza Ubiqo: un sistema che, sfruttando vulnerabilità delle reti di telefonia mobile a livello globale, riesce a geolocalizzare un dispositivo in qualunque parte del mondo senza lasciare traccia e senza dover installare alcun malware al suo interno.\r\n\r\nQui l’inchiesta integrale\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/BCUPCB_rcs-ubiqo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSORVEGLIANZA E SOCIAL NETWORK\r\n\r\nA New York le autorità stanno iniziando a richiedere i profili social dei cittadini che facciano richiesta di licenza per armi da fuoco per sondarne la “moralità”; 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