","Un appello dalla Cisgiordania e uno dal Refuser Solidarity Network","post",1717592336,[61,62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/faz3a/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/refusenik/","http://radioblackout.org/tag/solidarieta-internazionale/",[22,15,68,69,17,34],"Israele","palestina",{"post_content":71,"tags":76},{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":75},[73],"Refusenik","materialmente le spese legali dei \u003Cmark>Refusenik\u003C/mark>, che rischiano galera e detenzione","Jonathan Pollock, tra i fondatori di “Anarchist against the wall”, oggi attivo nella campagna palestinese Faz3a (pronunciato Faz-ah), ha diffuso un appello per l’organizzazione di una protezione civile internazionale per supportare la lotta contro la violenza dei coloni fascisti in Cisgiordania.\r\nNegli ultimi mesi, segnati dal genocidio in atto a Gaza, si sono moltiplicati gli attacchi contro la popolazione anche nella West Bank, la popolazione di 18 villaggi è stata obbligata alla fuga.\r\nFaz3a è una campagna basata sulla società civile palestinese e l’organizzazione comunitaria di base.\r\n\r\nUn altro appello è stato diffuso da Mattan Helman del Refuser Solidarity Network, l’organizzazione che supporta chi rifiuta il servizio militare.\r\nIn questi giorni è stata diffusa la lettera di 41 riservisti che hanno deciso di non partecipare all’invasione di Rafah. Un primo segnale di crepe all’interno dell’IDF sulla guerra nella striscia di Gaza.\r\nLa richiesta è di sostenere materialmente le spese legali dei \u003Cmark>Refusenik\u003C/mark>, che rischiano galera e detenzione in carceri militari.\r\nCe ne ha parlato Massimo Varengo\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-04-varengo-faz-ha-e-refusenik.mp3\"][/audio]",[77,79,81,83,85,88],{"matched_tokens":78,"snippet":22},[],{"matched_tokens":80,"snippet":15},[],{"matched_tokens":82,"snippet":68},[],{"matched_tokens":84,"snippet":69},[],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[17],"\u003Cmark>refusenik\u003C/mark>",{"matched_tokens":89,"snippet":34},[],[91,97],{"field":35,"indices":92,"matched_tokens":94,"snippets":96},[93],4,[95],[17],[87],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":74,"value":75},"post_content",[73],578730123365712000,{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":104,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":47},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":106,"highlight":130,"highlights":150,"text_match":100,"text_match_info":159},{"cat_link":107,"category":108,"comment_count":47,"id":109,"is_sticky":47,"permalink":110,"post_author":50,"post_content":111,"post_date":112,"post_excerpt":113,"post_id":109,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":58,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":126},[44],[46],"86184","http://radioblackout.org/2024/01/mesarvot-attivisti-israeliani-contro-loccupazione/","Mesarvot, una parola ebraica che significa “noi rifiutiamo”, è anche il nome di una rete di attivisti israeliani contro l’occupazione della Palestina. Il loro scopo è quello di sostenere gli obiettori di coscienza, i refusenikim (sing. refusenik), di fronte all’obbligatorietà della leva militare, facendo del rifiuto non una semplice scelta individuale o privata, ma un vero e proprio atto politico per contribuire alla fine dell’occupazione e dell’oppressione del popolo palestinese.\r\n\r\nCi hanno mandato un contributo vocale in cui spiegano chi sono e le loro lotte dal rifiuto di prestare il servizio militare alla costituzione di una rete di attivisti ,alla contestazione delle politiche di \"pink washing\"del sistema di apartheid israeliano.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/MESARVOT.mp3\"][/audio]","8 Gennaio 2024","Mesarvot ,un network di attivisti israeliani che si rifutano di fare la guerra.","2024-01-08 19:13:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Mesarvot-1-1600x800-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Mesarvot-1-1600x800-1-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Mesarvot-1-1600x800-1-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Mesarvot-1-1600x800-1-1024x512.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Mesarvot-1-1600x800-1-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Mesarvot-1-1600x800-1-1536x768.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Mesarvot-1-1600x800-1.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","MESARVOT ,ATTIVISTI ISRAELIANI CONTRO L'OCCUPAZIONE.",1704737775,[120,121,122,123,124,125,65],"http://radioblackout.org/tag/aborto/","http://radioblackout.org/tag/conflitto-israelepalestina/","http://radioblackout.org/tag/ivg/","http://radioblackout.org/tag/legge-194/","http://radioblackout.org/tag/mesarvot/","http://radioblackout.org/tag/obiezione-di-coscienza/",[127,128,129,26,24,32,17],"aborto","Conflitto Israele/palestina","ivg",{"post_content":131,"tags":135},{"matched_tokens":132,"snippet":133,"value":134},[17,17],"gli obiettori di coscienza, i \u003Cmark>refusenik\u003C/mark>im (sing. \u003Cmark>refusenik\u003C/mark>), di fronte all’obbligatorietà della leva","Mesarvot, una parola ebraica che significa “noi rifiutiamo”, è anche il nome di una rete di attivisti israeliani contro l’occupazione della Palestina. 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Abbiamo ascoltato dalla viva voce di uno dei partecipanti i motivi dell'iniziativa, ascolta o scarica la diretta. Di seguito, il testo di indizione del presidio:\r\n\r\nL’epoca delle guerre algoritmiche, di cui esempio paradigmatico è il genocidio in atto a Gaza, non ha cancellato il bisogno di carne umana da mandare a morire sul fronte. Il conflitto NATO-Russia in Ucraina dimostra che progresso tecnologico e mobilitazione totale si alimentano a vicenda. Se l’arma cibernetica serve ad opporsi a qualsiasi cosa che interrompa il semplice raggiungimento dell’obiettivo – un atto di diserzione, insubordinazione o fraternizzazione sul fronte, o un semplice moto d’incertezza o di paura – l’umano gesto di rifiuto della guerra ancora conta. \r\n\r\nÈ quello che sta succedendo in Ucraina. Decine di migliaia di arruolati disertano o si rivoltano contro i propri comandanti, centinaia di migliaia di arruolabili si nascondono, i rapitori dell’esercito incontrano una crescente ostilità popolare. Sono tantissimi i fuggiti all’estero – gli “scappati nel bosco” – che hanno sfidato la morte attraversando montagne e fiumi per sfuggire alla mobilitazione e oggi vivono anche nelle nostre città. \r\n\r\nIl coraggio di dire no alla guerra, che si registra in maniera crescente anche in Russia, e accade persino contro la mobilitazione esistenziale e permanente in Israele – i “refuseniks” – va difeso. Non solo per valide ragioni etiche, ma anche perché può materialmente portare al crollo del fronte. In questo crollo, a cui possiamo contribuire, risiede la possibilità di inceppare la corsa al massacro totale verso cui ci sta portando la spirale mimetica di violenza in atto. \r\n\r\nApplicando la Legge sulla mobilitazione generale, dal 18 maggio il Consolato Generale d’Ucraina a Milano non fornisce più servizi, tra cui il rinnovo del passaporto, agli uomini in età tra i 18 e i 60 anni se non aggiornano i propri dati su Oberih, il registro elettronico militare che serve ad arruolare. Lo Stato ucraino a corto di carne da cannone, con la crescente complicità degli Stati europei, dà la caccia ai renitenti con un codice QR, lo stesso che i disertori del Green Pass ben conoscono.\r\n\r\nIn continuità con gli attacchi che negli ultimi mesi sono stati portati contro la logistica e la produzione materiale e culturale di guerra nelle nostre città – e mentre anche in Italia si parla di reintrodurre il servizio militare, magari arruolando chi è senza-documenti con il ricatto della cittadinanza – facciamo del 4 novembre, festa delle Forze Armate, la Giornata del Disertore, con un presidio davanti al Consolato Generale d’Ucraino a Milano.\r\n\r\nLa guerra comincia qui. 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La presenza di tecnici Leonardo ad Ankara sottolinea la crescente integrazione del complesso industriale-militare-scientifico a livello NATO ed europeo, dove gioca un ruolo centrale il capitale finanziario, come ha recentemente evidenziato il blocco di Wall Street messo in atto da alcuni ebrei antisionisti.\r\n\r\nI profitti immateriali si giocano in ogni caso su un \"hardware\" decisamente tangibile e quindi attaccabile. L'industria della difesa vede un ritorno della centralità dell'artiglieria e della fanteria sul campo di battaglia, di cui emblema è la guerra di attrito NATO-Russia in Ucraina, destinata a durare. Leonardo e Rheimetall in joint-venture puntano a grossi affari proprio con i cingolati, che verranno assemblati nel sito di La Spezia.\r\n\r\nL'intreccio tra immateriale e materiale nella guerra contemporanea si manifesta anche nella carne mandata al macello sul fronte, a suon di botte dei reclutatori ma anche tramite la gabbia delle identità digitali. Per questo è importante sostenere e difendere l'umano gesto di chi rifiuta di combattere, che si registra in modo crescente in Ucraina, in Russia e persino contro la mobilitazione esistenziale e permanente dello Stato di Israele - i \"refuseniks\". Non solo in termini etici, ma anche come forma di attacco al mondo-guerra, perchè la diserzione potrebbe materialmente portare al crollo dei fronti.\r\n\r\nPer questo rilanciamo l'appuntamento di lunedì 4 novembre, per risignificare la festa delle Forze Armate come Giornata del Disertore, con un presidio in solidarietà a tutti i disertori di tutte le guerre davanti al Consolato ucraino di Milano, che non rinnova i passaporti agli uomini che non registrano i propri dati sul database digitale per l'arruolamento.\r\nAppuntamento ore 10 in via Ludovico di Breme 11, Milano.\r\n\r\nAscolta l'approfondimento con Carlo Tombola di Weapon Watch:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/tombola28ott.mp3\"][/audio]","28 Ottobre 2024","L'intreccio tra immateriale e materiale nella guerra contemporanea si manifesta anche nella carne mandata al macello sul fronte","2024-10-28 19:45:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/victory-march-stunning-ww2-era-image-advancing-tanks-artillery-monochrome-war-photography_27525-26453-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/victory-march-stunning-ww2-era-image-advancing-tanks-artillery-monochrome-war-photography_27525-26453-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/victory-march-stunning-ww2-era-image-advancing-tanks-artillery-monochrome-war-photography_27525-26453-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/victory-march-stunning-ww2-era-image-advancing-tanks-artillery-monochrome-war-photography_27525-26453.jpg 626w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sulla materialità della guerra.",1730144130,[242,205,243],"http://radioblackout.org/tag/contro-la-guerra/","http://radioblackout.org/tag/materialita/",[30,19,28],{"post_content":246},{"matched_tokens":247,"snippet":248,"value":249},[17],"dello Stato di Israele - i \"\u003Cmark>refusenik\u003C/mark>s\". Non solo in termini etici,","Partendo dal recente attacco alla Turkish Aerospace Industry rivendicato dal PKK, proviamo a tracciare un punto sull'ordine del discorso del nemico. La presenza di tecnici Leonardo ad Ankara sottolinea la crescente integrazione del complesso industriale-militare-scientifico a livello NATO ed europeo, dove gioca un ruolo centrale il capitale finanziario, come ha recentemente evidenziato il blocco di Wall Street messo in atto da alcuni ebrei antisionisti.\r\n\r\nI profitti immateriali si giocano in ogni caso su un \"hardware\" decisamente tangibile e quindi attaccabile. L'industria della difesa vede un ritorno della centralità dell'artiglieria e della fanteria sul campo di battaglia, di cui emblema è la guerra di attrito NATO-Russia in Ucraina, destinata a durare. 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Non solo in termini etici, ma anche come forma di attacco al mondo-guerra, perchè la diserzione potrebbe materialmente portare al crollo dei fronti.\r\n\r\nPer questo rilanciamo l'appuntamento di lunedì 4 novembre, per risignificare la festa delle Forze Armate come Giornata del Disertore, con un presidio in solidarietà a tutti i disertori di tutte le guerre davanti al Consolato ucraino di Milano, che non rinnova i passaporti agli uomini che non registrano i propri dati sul database digitale per l'arruolamento.\r\nAppuntamento ore 10 in via Ludovico di Breme 11, Milano.\r\n\r\nAscolta l'approfondimento con Carlo Tombola di Weapon Watch:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/tombola28ott.mp3\"][/audio]",[251],{"field":98,"matched_tokens":252,"snippet":248,"value":249},[17],{"best_field_score":224,"best_field_weight":225,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":47,"score":226,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":21},6646,{"collection_name":58,"first_q":17,"per_page":155,"q":17},{"facet_counts":257,"found":14,"hits":268,"out_of":321,"page":21,"request_params":322,"search_cutoff":36,"search_time_ms":14},[258,264],{"counts":259,"field_name":262,"sampled":36,"stats":263},[260],{"count":14,"highlighted":261,"value":261},"anarres","podcastfilter",{"total_values":21},{"counts":265,"field_name":35,"sampled":36,"stats":267},[266],{"count":21,"highlighted":15,"value":15},{"total_values":21},[269,298],{"document":270,"highlight":283,"highlights":291,"text_match":183,"text_match_info":296},{"comment_count":47,"id":271,"is_sticky":47,"permalink":272,"podcastfilter":273,"post_author":50,"post_content":274,"post_date":275,"post_excerpt":53,"post_id":271,"post_modified":276,"post_thumbnail":277,"post_title":278,"post_type":279,"sort_by_date":280,"tag_links":281,"tags":282},"84289","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-6-ottobre-refusenik-oppositori-alla-guerra-in-israele-armenia-tra-cutro-e-lampedusa/",[261],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Ma in realtà non finisce mai, perché gli israeliani restano soldati sino a 56 anni, perché sono tenuti a partecipare periodicamente ad esercitazioni ed azioni di guerra in qualità di riservisti.\r\nDa decenni c’è chi rifiuta il servizio militare e non si arruola, pagandone le conseguenze.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\nArmenia tra Turchia ed Azerbaijan\r\nLa scorsa settimana abbiamo approfondito gli interessi italiani, militari ed energetici, che legano Baku a Roma, oggi facciamo il punto sul risiko di quest’area, dove gli interessi azeri e turchi si incontrano a danno dell’Armenia.\r\n\r\nTra Cutro e Lampedusa\r\nTorniamo ad occuparci di CPR o, meglio, dei “nuovi” CPR che il governo intende aprire per rinchiudere una parte dei richiedenti asilo. Tra il decreto Cutro, emanato nel quadro di una strage di Stato, e quello annunciato a Lampedusa, sullo sfondo di “un’emergenza” programmata a tavolino, il governo sta affinando gli strumenti per reprimere chi decide di entrare in Italia senza i documenti prescritti dalla legge.\r\nSe a Cutro si era dato un colpo durissimo alla protezione speciale, limitandola a pochissimi casi, riducendone la durata, impedendone il rinnovo e la convertibilità in permessi di soggiorno per motivi di lavoro, a Lampedusa sono stati messi in campo altri strumenti. Oltre al prolungamento a 18 mesi della detenzione nei CPR, anche l’istituzione di CPR per quei richiedenti asilo che non avessero il passaporto, provenissero da paesi “sicuri” o non potessero versare il pizzo di cinquemila euro al governo. I nuovi CPR saranno responsabilità del ministero della difesa, perché parte del dispositivo di sicurezza nazionale. Nulla di cui stupirsi: la guerra ai migranti è affidata al ministero della guerra.\r\nIn Piemonte è stata annunciata dai media la costruzione di una mega galera nell’area dell’ex poligono militare di Lombardore.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Gianluca Vitale\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nMartedì 24 ottobre\r\nore 17,30/20\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nInaugurazione di:\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\n\r\nVenerdì 27 ottobre\r\nore 21\r\nradio Blackout\r\nvia Cecchi 21A\r\nTorino città delle armi?\r\nLa nascita del nuovo Polo bellico, la mostra-mercato di caccia e droni da guerra, lo sbarco della Nato sotto la Mole.\r\nAnalisi e prospettive di lotta verso le giornate di informazione e lotta del 4 e del 18 novembre\r\n\r\nSabato 4 novembre\r\nNessuna festa per un massacro\r\nManifestazione antimilitarista \r\nore 15,30 in via Roma 100 di fronte alla galleria San Federico, sede del distretto aerospaziale del Piemonte, tra i promotori dell'Aerospace and defence meetings, mostra-mercato dell'industria aerospaziale di guerra e del nuovo Polo bellico a Torino. \r\nContestiamo la città delle armi! \r\nContestiamo la cerimonia militarista del 4 novembre!\r\n\r\nSabato 18 novembre\r\nDisertiamo la guerra!\r\nOre 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\nCorteo Antimilitarista\r\nDisertiamo la guerra!\r\n- No all'aerospace and defence meetings!\r\n- No all’industria bellica\r\n- No alla Città dell’aerospazio!\r\n- No alla Nato a Torino! \r\n- No alla guerra e all'economia di guerra\r\n- Siamo e saremo ovunque a fianco delle popolazioni vittime delle guerra\r\n- Contro tutti gli imperialismi: né con la Russia né con la NATO. \r\n- Sosteniamo chi si oppone alla guerra in Russia e in Ucraina! Apriamo le frontiere ad obiettori e disertori\r\n- No all’invio di armi!\r\n- Contro la guerra a profughi e migranti in mare e in montagna. \r\n- Distruggiamo le frontiere!\r\n- No alle missioni militari all’estero\r\n- No alle spese militari e alla militarizzazione delle nostre città\r\n- Contestiamo la propaganda militarista, la retorica patriottica, la guerra e chi la a(r)ma\r\n- Contro tutti gli eserciti per un mondo senza frontiere. \r\nAssemblea Antimilitarista\r\n\r\nMartedì 28 novembre\r\nore 12\r\nPresidio all'Oval in via Matté Trucco 70\r\nNo ai mercanti d’armi! 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Questo nuovo fronte potrebbe costare molto ad Israele.\r\nSul piano interno si moltiplica il numero dei refusenik alla guerra a Gaza e rischia di aprirsi una stagione di turbolenze dopo la decisione di obbligare anche gli hassidici a fare il militare.\r\nNe abbiamo parlato con Lollo\r\n\r\nAutonomia differenziata o centralismo autoritario?\r\nPremessa. Non ci sono dubbi che la legge sull’autonomia differenziata favorirà le regioni ricche a discapito delle altre, una prospettiva decisamente poco allettante L’elogio dello stato madre e nutrice, padre e tutore, lo stato “etico” tipico dell’approccio della sinistra autoritaria non è certo una prospettiva seducente. 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