","Discrezionalità, potere e uso della forza: i manuali per i reparti mobili e il sapere di polizia","post",1456166490,[61,62,63,64,65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/abusi-di-polizia/","http://radioblackout.org/tag/categorizzazione/","http://radioblackout.org/tag/controllo-sociale/","http://radioblackout.org/tag/discrezionalita/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-della-polizia/","http://radioblackout.org/tag/polizia/","http://radioblackout.org/tag/regole-di-ingaggio/","http://radioblackout.org/tag/stereotipi/","http://radioblackout.org/tag/violenza-della-polizia/",[71,30,72,73,34,15,17,28,74],"abusi di polizia","controllo sociale","discrezionalità","violenza della polizia",{"post_content":76,"post_title":82,"tags":85},{"matched_tokens":77,"snippet":80,"value":81},[78,79,79],"regole","di","articolo molto recente, \"Ordine pubblico, \u003Cmark>regole\u003C/mark> private. 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Partendo da un articolo molto recente, \"Ordine pubblico, \u003Cmark>regole\u003C/mark> private. I manuali per i Reparti mobili della Polizia \u003Cmark>di\u003C/mark> stato\", abbiamo cercato \u003Cmark>di\u003C/mark> descrivere cosa cosa accade in Italia negli ultimi anni, allargando poi lo sguardo alla Francia - piombata in un prolungato stato \u003Cmark>di\u003C/mark> \"eccezione\" con la dichiarazione dello stato \u003Cmark>di\u003C/mark> emergenza dal novembre 2015 - agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna.\r\n\r\nAscolta il contributo:\r\n\r\nenricogargiulo",{"matched_tokens":83,"snippet":84,"value":84},[79],"Discrezionalità, potere e uso della forza: i manuali per i reparti mobili e il sapere \u003Cmark>di\u003C/mark> polizia",[86,89,91,93,95,97,99,103,105],{"matched_tokens":87,"snippet":88},[79],"abusi \u003Cmark>di\u003C/mark> polizia",{"matched_tokens":90,"snippet":30},[],{"matched_tokens":92,"snippet":72},[],{"matched_tokens":94,"snippet":73},[],{"matched_tokens":96,"snippet":34},[],{"matched_tokens":98,"snippet":15},[],{"matched_tokens":100,"snippet":102},[78,79,101],"ingaggio","\u003Cmark>regole\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>ingaggio\u003C/mark>",{"matched_tokens":104,"snippet":28},[],{"matched_tokens":106,"snippet":74},[],[108,115,118],{"field":35,"indices":109,"matched_tokens":111,"snippets":114},[110,47],6,[112,113],[78,79,101],[79],[102,88],{"field":116,"matched_tokens":117,"snippet":80,"value":81},"post_content",[78,79,79],{"field":119,"matched_tokens":120,"snippet":84,"value":84},"post_title",[79],1736172819517538300,{"best_field_score":123,"best_field_weight":124,"fields_matched":125,"num_tokens_dropped":47,"score":126,"tokens_matched":125,"typo_prefix_score":47},"3315704398080",13,3,"1736172819517538411",{"document":128,"highlight":146,"highlights":160,"text_match":121,"text_match_info":168},{"cat_link":129,"category":130,"comment_count":47,"id":131,"is_sticky":47,"permalink":132,"post_author":50,"post_content":133,"post_date":134,"post_excerpt":53,"post_id":131,"post_modified":135,"post_thumbnail":136,"post_thumbnail_html":137,"post_title":138,"post_type":58,"sort_by_date":139,"tag_links":140,"tags":143},[44],[46],"71357","http://radioblackout.org/2021/10/polizia-tra-roma-e-trieste/","Il governo, dopo l’assalto fascista alla sede centrale della CGIL, ha annunciato nuove restrizioni alla libertà di manifestare. 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Ed è in questa vacuità che che si inserisce, non per caso, l’amplissimo potere discrezionale di cui godono prefetti e questori.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/2021-10-19-robertino-polizia.mp3\"][/audio]","19 Ottobre 2021","2021-10-19 17:32:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Scontri-a-Roma-1200x800-1-e1634657542691-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"149\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Scontri-a-Roma-1200x800-1-e1634657542691-300x149.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Scontri-a-Roma-1200x800-1-e1634657542691-300x149.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Scontri-a-Roma-1200x800-1-e1634657542691-1024x509.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Scontri-a-Roma-1200x800-1-e1634657542691-768x382.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Scontri-a-Roma-1200x800-1-e1634657542691.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Polizia tra Roma e Trieste",1634664528,[66,67,141,142],"http://radioblackout.org/tag/roma/","http://radioblackout.org/tag/trieste/",[15,17,144,145],"Roma","trieste",{"post_content":147,"tags":151},{"matched_tokens":148,"snippet":149,"value":150},[78,79,101],"main stream hanno annunciato nuove \u003Cmark>regole\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>ingaggio\u003C/mark> per la polizia. 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Questo si evince da un articolo di Adriana Elmeades Jones, apparso su \"Just Security\"\r\n\r\nA Sigonella sono presenti e verranno ulteriormente forniti nuovi droni, sempre in Sicilia il Muos colloca gli strumenti per mettere in relazione tutti gli agenti utilizzati per i combattimenti di Trump, quindi ci è sembrato importante approfondire le conseguenze di queste implementazioni e l'evoluzione in ambito militare dell'uso di mostri sofisticati come quei Triton che vengono descritti in un altro articolo di Vincent Groizeleau per \"Mer et Marine\" che verranno a infoltire le fila di droni spia schierati a Sigonella e a intasare le rotte aeree fino a 55mila piedi di altezza, volando a 310 chilometri all'ora.\r\n\r\nA questo scopo abbiamo sentito Antonio Mazzeo, che è stato molto esaustivo e lucido nell'analisi:\r\n\r\nDroni a Sigonella","25 Novembre 2017","2017-11-28 15:10:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/triton_spia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"140\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/triton_spia-300x140.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/triton_spia-300x140.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/triton_spia-768x359.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/triton_spia.jpg 846w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Droni spia, droni killer di stanza a Sigonella: implicazioni",1511605914,[184,185,186,187,188,189],"http://radioblackout.org/tag/complicita/","http://radioblackout.org/tag/droni-assassini/","http://radioblackout.org/tag/droni-spia/","http://radioblackout.org/tag/muos/","http://radioblackout.org/tag/pspppg/","http://radioblackout.org/tag/triton/",[191,192,193,20,26,24],"complicità","droni assassini","droni spia",{"post_content":195,"post_title":199},{"matched_tokens":196,"snippet":197,"value":198},[79,78,79,101],"statunitensi \u003Cmark>di\u003C/mark> Jacksonville ma le \u003Cmark>regole\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>ingaggio\u003C/mark> ora si estendono dovunque si","L'uso della forza da parte degli Usa fuori da zone convenzionali \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra è ora sancito in modo diverso dal documento Principles, Standards, and Procedures (PSP) che sostituisce le PPG (Presidential Policy Guidance), linee guida obamiane e questo potrebbe sembrare un dettaglio, ma coinvolge diritto internazionale, complicità, morale e... prassi assassina in relazione all'uso anche dei droni sempre più sofisticati, ormai protagonisti delle guerre convenzionali o meno, responsabili \u003Cmark>di\u003C/mark> eliminazioni chirurgiche \u003Cmark>di\u003C/mark> singoli individui o \u003Cmark>di\u003C/mark> stragi \u003Cmark>di\u003C/mark> massa. 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Il bilancio è di 28 morti e una favela di 40000 abitanti devastata e terrorizzata.\r\n\r\nLa polizia brasiliana ha dichiarato che stava indagando sul reclutamento di adolescenti da parte del Comando Vermelho – banda storica, nata nel 1969 in carcere dall'alleanza tra criminalità comune e militanti di sinistra –, pesantemente coinvolti nel traffico di droga e armi e che hanno base logistica nella favela carioca\r\n\r\nPer capire questa strage bisogna riflettere sui tre protagonisti: il ruolo della polizia, quello dei soggetti e il territorio. I vertici della polizia continuano a rivendicare la strage come un successo e si trincerano dietro la lunga preparazione, trovando in questo semplice fatto l'autolegititmazione; un aspetto che si colloca nella tradizione carioca secondo la quale le forze dell'ordine di Rio sono le più feroci ed assassine, pur non agendo nelle zone più violente del paese – che si trovano nel Nordest del paese. Un modo deliberatamente omicida, perché considerata una prassi efficace per gli scopi educativi, senza tenere conto di procedure richieste dalle regole di ingaggio (visto che si tratta di una Guerra) per operazioni in territori densamente popolati da civili. Questo è possibile per la copertura offerta dai vertici politici, a cominciare dall'incendiario sindaco di Rio, eletto su un programma securitario estremamente violento anche nei toni.\r\nMaschi, giovani, neri e di favela sono i soggetti nel mirino della «bala que nâo erra o alvo», come recita un documento della Red de observatórios da segurança, a questa fascia di popolazione è riservata questa educazione letale, perché è costruita una leggenda attorno a questa tipologia che li rende \"potenzialmente assassinabili\" agli occhi della opinione pubblica. Privati dei diritti civili di cui possono avvalersi le altre persone, al punto che è prassi rimuovere i cadaveri da parte della polizia, laddove sarebbe proibito, perché così alterano le prove della mattanza in piena impunità. Un'impunità che solo la determinazione e la consapevolezza anche politica degli abitanti in favela cerca di intaccare: gli unici processi per gli abusi e gli omicidi della polizia sono venuti per impulso della favela.\r\nLa reazione del territorio è riconducibile a una reazione alla pressione democratica cominciata negli anni Novanta che ha condotto in ambito delle favelas alla messa in discussione di tutte le gerarchie – autoritarismo fascistoide che ha portato al potere Bolsonaro – e questo ha innescato la rabbiosa reazione poliziesca che vuole ripristinare tutte quelle gerarchie. Rimettere al loro posto le favelas.\r\nQuanta violenza è necessaria per mantenere una realtà con diseguaglianze così forti dal punto di vista economico, territoriale e razziale.\r\nNe abbiamo parlato con Silvia Stefani, ricercatrice all'Università di Torino:\r\n\r\nAscolta \"Polizia, soggetti da favela e territorio: ruoli e gerarchie\" su Spreaker.","14 Maggio 2021","2021-05-14 09:49:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-05-07_jacarezinho-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-05-07_jacarezinho-300x225.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-05-07_jacarezinho-300x225.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-05-07_jacarezinho-768x576.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-05-07_jacarezinho.png 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Polizia, soggetti da favela e territorio: ruoli e gerarchie",1620985768,[226,227,228,229,230,231,232],"http://radioblackout.org/tag/comandovermelho/","http://radioblackout.org/tag/jacarezinho/","http://radioblackout.org/tag/mortos/","http://radioblackout.org/tag/necropolitica/","http://radioblackout.org/tag/riodejaneiro/","http://radioblackout.org/tag/traficantes/","http://radioblackout.org/tag/favelas/",[234,235,236,237,238,239,240],"#comandovermelho","#jacarezinho","#mortos","#necropolitica","#riodejaneiro","#traficantes","favelas",{"post_content":242},{"matched_tokens":243,"snippet":244,"value":245},[79,78,79,101,79],"conto \u003Cmark>di\u003C/mark> procedure richieste dalle \u003Cmark>regole\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>ingaggio\u003C/mark> (visto che si tratta \u003Cmark>di\u003C/mark>","Jacarezinho - 7 maggio 2021, è un episodio che va contestualizzato non solo nella favela in questione ma in un sistema e in una Guerra alla droga che ha assunto da tempo i contorni \u003Cmark>di\u003C/mark> operazioni militari, già presenti in Messico e in parte in Colombia che rispondono all'adozione delle modalità della necropolitica, come già accennato da Laura Burocco su \"il manifesto\" (11 maggio 2021), dove è evidenziata la quantità \u003Cmark>di\u003C/mark> esecuzioni sommarie, confermata dal confronto con gli arresti (solo 6). 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I vertici della polizia continuano a rivendicare la strage come un successo e si trincerano dietro la lunga preparazione, trovando in questo semplice fatto l'autolegititmazione; un aspetto che si colloca nella tradizione carioca secondo la quale le forze dell'ordine \u003Cmark>di\u003C/mark> Rio sono le più feroci ed assassine, pur non agendo nelle zone più violente del paese – che si trovano nel Nordest del paese. Un modo deliberatamente omicida, perché considerata una prassi efficace per gli scopi educativi, senza tenere conto \u003Cmark>di\u003C/mark> procedure richieste dalle \u003Cmark>regole\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>ingaggio\u003C/mark> (visto che si tratta \u003Cmark>di\u003C/mark> una Guerra) per operazioni in territori densamente popolati da civili. Questo è possibile per la copertura offerta dai vertici politici, a cominciare dall'incendiario sindaco \u003Cmark>di\u003C/mark> Rio, eletto su un programma securitario estremamente violento anche nei toni.\r\nMaschi, giovani, neri e \u003Cmark>di\u003C/mark> favela sono i soggetti nel mirino della «bala que nâo erra o alvo», come recita un documento della Red de observatórios da segurança, a questa fascia \u003Cmark>di\u003C/mark> popolazione è riservata questa educazione letale, perché è costruita una leggenda attorno a questa tipologia che li rende \"potenzialmente assassinabili\" agli occhi della opinione pubblica. Privati dei diritti civili \u003Cmark>di\u003C/mark> cui possono avvalersi le altre persone, al punto che è prassi rimuovere i cadaveri da parte della polizia, laddove sarebbe proibito, perché così alterano le prove della mattanza in piena impunità. Un'impunità che solo la determinazione e la consapevolezza anche politica degli abitanti in favela cerca \u003Cmark>di\u003C/mark> intaccare: gli unici processi per gli abusi e gli omicidi della polizia sono venuti per impulso della favela.\r\nLa reazione del territorio è riconducibile a una reazione alla pressione democratica cominciata negli anni Novanta che ha condotto in ambito delle favelas alla messa in discussione \u003Cmark>di\u003C/mark> tutte le gerarchie – autoritarismo fascistoide che ha portato al potere Bolsonaro – e questo ha innescato la rabbiosa reazione poliziesca che vuole ripristinare tutte quelle gerarchie. Rimettere al loro posto le favelas.\r\nQuanta violenza è necessaria per mantenere una realtà con diseguaglianze così forti dal punto \u003Cmark>di\u003C/mark> vista economico, territoriale e razziale.\r\nNe abbiamo parlato con Silvia Stefani, ricercatrice all'Università \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino:\r\n\r\nAscolta \"Polizia, soggetti da favela e territorio: ruoli e gerarchie\" su Spreaker.",[247],{"field":116,"matched_tokens":248,"snippet":244,"value":245},[79,78,79,101,79],{"best_field_score":209,"best_field_weight":210,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":250,"tokens_matched":125,"typo_prefix_score":47},"1736172819517014129",{"document":252,"highlight":276,"highlights":281,"text_match":207,"text_match_info":284},{"cat_link":253,"category":254,"comment_count":47,"id":255,"is_sticky":47,"permalink":256,"post_author":50,"post_content":257,"post_date":258,"post_excerpt":53,"post_id":255,"post_modified":259,"post_thumbnail":53,"post_thumbnail_html":53,"post_title":260,"post_type":58,"sort_by_date":261,"tag_links":262,"tags":270},[44],[46],"22185","http://radioblackout.org/2014/03/guerra-mitraglia-sul-mare-nostrum/","Siamo sul ponte dell'unità della Marina militare italiana Aliseo, impegnata nell'operazione \"mare nostrum\". C'é un inseguimento, si odono tre scariche di artiglieria, i proiettili colpiscono l'imbarcazione in fuga. Uno stacco. Poi si vede l'imbarcazione trainata a gran velocità dall'Aliseo finché il natante non si piega su un fianco, cominciando ad affondare.\r\nDopo la diffusione di questo video, girato da qualche militare in servizio sull'Aliseo, la Marina militare diffonde una nota nella quale si sostiene che bordo c'erano solo nove scafisti, tutti arrestati. Una versione strampalata che cerca di mettere una falla su un buco bello grosso. Il buco nell'omertà di Stato sull'operazione \"Mare Nostrum\". Le regole di ingaggio delle unità impegnate nell'operazione Mare Nostrum non prevedono la facoltà di sparare. Anche agli scafisti.\r\nLa verità che questo video mostra è semplice.\r\n\r\nNel Mediterraneo l’Italia fa la guerra ai migranti. Non dichiarata, certo, ma di guerra indubbiamente si tratta. Le strategie, gli attori, gli strumenti, le alleanze e le modalità d’intervento sono quelli di tutte le guerre. E causano morte. Morti, tanti morti.\r\nL’Operazione Mare Nostrum fu annunciata dal ministro Mario Mauro dopo la strage del 3 ottobre, quando a poche miglia da Lampedusa annegarono 364 tra donne, uomini e bambini provenienti dal continente africano e dal Medio oriente. Quei morti furono un mero casus belli. La nuova crociata contro chi fugge dalle ingiustizie, lo sfruttamento, gli ecocidi, era stata preparata infatti da mesi in tutti i suoi dettagli. Governo e Stato maggiore hanno rispolverato ad hoc l’armamentario linguistico delle ultime decadi: operazione militare e umanitaria, l’hanno ipocritamente definita, perché le guerre non devono mai essere chiamate con il loro nome per non turbare l’opinione pubblica.\r\nQuando il governo Letta mise in mare l'operazione era chiaro che quella umanitaria era la solita foglia di fico che mal copriva le vergogne della frontiera. Il Mare è Nostro, non è nè deve essere un mare di mezzo. Non è il luogo dell'incontro della solidarietà. Non è né deve essere un ponte, ma una barriera, che spesso inghiotte le vite di chi prova ad attraversarla: molti sono morti e moriranno, tanti altri finiscono nelle reti.\r\nLe cronache raccontano di salvataggi, non parlano dei respinti in mare, non parlano della sorte di chi sbarca. Tanti sono profughi di guerra, fuggono alle persecuzioni, ai bombardamenti, arrivano dalla Somalia, dall'Eritrea, dalla Siria; tanti altri sono migranti in cerca di fortuna.\r\nQuando sbarcano vengono \"disinfettati\", rivestiti, identificati e poi lasciati in strada con un foglio di via. \"Mare Nostrum\" è anche questo: una fabbrica di clandestini. I CIE sono a pezzi, i Cara scoppiano, un foglio di via risolve tutto: chi lo riceve diventa invisibile, deve diventare invisibile. E' finito il tempo delle emergenze di Maroni, il ministro dell'Interno leghista che ammassava tutti a Lampedusa, nella speranza vana che l'Europa gli togliesse le castagne dal fuoco. 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Gi. Fer. di Borgo Vercelli, sono stati trovati e uccisi da un treno.\r\n\r\nCon Luca abbiamo cercato di superare il copione di sempre: raffiche di banalità e scemenze amplificate dai media, comunicati fotocopia, sciopero poco più che simbolico dei sindacati confederali, lacrime di coccodrillo, diffusione di notizie senza alcun fondamento razionale e normativo. Ci siamo concentrati sul grave cortocircuito nelle procedure che regolano la comunicazione tra il gestore infrastrutture (RFI) e il cantiere ed è saltata fuori chiaramente che la separazione tra settore infrastrutture e settore trasporti iniziata negli anni 90 oltre al passaggio dall'esistenza di un'unica un'impresa centralizzata alla presenza di più gestori, ha complicato il flusso delle comunicazioni; la liberalizzazione senza regole ed il progressivo ricorso a ditte in appalto e subappalto hanno moltiplicato negli anni le problematiche e acutizzato la progressiva precarizzazione del mondo del lavoro di questo comparto.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/F_m_05_09_Luca-CMC-su-strage-lavoratori-Brandizzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento trattato è stato quello della lotta che stanno continuando in varie parti d'Italia i lavoratori di Mondo Convenienza. Ne parliamo con Arturo del Si Cobas di Prato e Firenze, partendo dal tentativo di sgombero davanti ai cancelli dell'azienda da parte delle forze dell'ordine svoltosi martedì 4 Settembre, ragionando anche con lui dei risvolti politici di questa scelta violenta attuata dalle istituzioni. Per arrivare all atto di resistenza messo in atto da lavoratori e solidali, che permette al presidio di continuare a rimanere tutt'ora attivo. 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Che da una parte vengono reclutati in un parco pubblico, dall'altra delle cooperative (caporali?) che tolgono questo lavoro sporco al padrone ma vanno ad incidere sul guadagno di chi quelle ore se le suda nei campi. Tema centrale ed urgente che hanno portato i lavoratori in piazza è stato quello della casa, nella loro condizione di lavoratori migranti rimangono esclusi da un meccanismo di accoglienza che sembra studiato per non funzionare, buttati fuori da una struttura della Caritas in attesa di restauri della stessa e senza alternativa, avevano deciso di occupare per poi essere sgomberati. 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Il compagno in collegamento dal presidio \u003Cmark>di\u003C/mark> Alba ci ha raccontato del presidio che si stava iniziando a formare, con la partecipazione attiva \u003Cmark>di\u003C/mark> singole persone del territorio e realtà organizzate che si sono attivate in questo ambito, ovvero il Collettivo Mononoke e NUDM.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/F_m_05_09_Replica-collegamento-con-presidio-braccianti-ad-Alba-2-settembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[345],{"field":116,"matched_tokens":346,"snippet":342,"value":343},[78,79,101],{"best_field_score":209,"best_field_weight":210,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":250,"tokens_matched":125,"typo_prefix_score":47},{"document":349,"highlight":361,"highlights":366,"text_match":207,"text_match_info":369},{"comment_count":47,"id":350,"is_sticky":47,"permalink":351,"podcastfilter":352,"post_author":329,"post_content":353,"post_date":354,"post_excerpt":53,"post_id":350,"post_modified":355,"post_thumbnail":356,"post_title":357,"post_type":335,"sort_by_date":358,"tag_links":359,"tags":360},"82915","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-20-06-2023/",[292]," \r\n\r\nIl primo argomento della puntata è stato quello del lavoro sociale, infatti con tre compagn* ospiti in studio, abbiamo ripercorso assieme gli ultimi mesi di mobilitazioni ed iniziative promosse dalla Rete del Lavoro Sociale. Dalle loro pagine social: \"Partendo a ritroso dall’ultima iniziativa pubblica, questo comunicato offre una riflessione sul percorso della Rete del Lavoro Sociale, proiettando alcune suggestioni per il prossimo autunno.Il presidio del 9 giugno sotto la sede di Confcooperative (una delle parti datoriali che firma il CCNL “coop sociali” insieme a Legacoop) è stato il primo presidio lanciato dalla Rete. Un presidio, discretamente partecipato, che ha da subito ottenuto un risultato: un incontro il 6 luglio con la direzione regionale di Confcooperative a cui presentare la piattaforma rivendicativa [...] Leggi il comunicato completo al seguente link\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_20_06_Rete-lavoro-sociale-bilancio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Claudia Giannone, rsu della CUB come educatrice in un asilo nido comunale. Con lei abbiamo affrontato le novità che riguardano le regole di ingaggio per iniziare a intraprendere questa professione e i relativi problemi che questa decisione si porta dietro; di seguito una lettera scritta da alcuni genitori all'amministrazione comunale: \"LETTERA APERTA DI UN GRUPPO DI GENITORI ALL'AMMINISTRAZIONE DEL COMUNE DI TORINO SPETT.LI SERVIZI EDUCATIVI DELLA CITTA’ DI TORINO\r\nSiamo un gruppo di genitori delle diverse circoscrizioni della nostra città. Ci rivolgiamo a Voi credendo fortemente che ci dedicherete tempo e interesse.\r\nIn questi giorni abbiamo visto il presidio davanti Palazzo Civico e letto le diverse interviste rilasciate dalle interessate. Ognuno di noi ha riconosciuto insegnanti ed educatrici che hanno accompagnato per anni, i più FORTUNATI anche per un intero ciclo, di crescita non solo i nostri figli, ma anche noi genitori. Siamo increduli! Non riusciamo a credere che il Comune abbia motivi validi per lasciare a casa persone ricche di esperienza, entusiasmo e formazione professionale. Escluse da una selezione pubblica perché non in possesso di una QUALSIASI laurea?\r\nAssurdo! L’inquadramento di assunzione non dovrebbe essere la priorità in un Comune dove ogni anno noi genitori viviamo l’ansia da continuità. Assumere gente valida e formata con compravata esperienza dovrebbe essere la vostra priorità per il nostro bene e per quello delle generazioni future!\r\nChiediamo ai servizi educativi della nostra Città, di tener conto della professionalità e dell’esperienza che queste maestre hanno e che a nostro parere (fruitori principali del servizio) meritano a pieni voti di partecipare al concorso.\r\n\r\nCOMBATTIAMO OGNI ANNO CON CARENZA SIGNIFICATIVA DI PERSONALE E ORA LASCIATE NEL PRECARIATO LE MAESTRE E NELL’INCERTEZZA NOI GENITORI. SAREBBE ORA CHE TENESTE CONTO ANCHE DEL NOSTRO PARERE.\r\n\r\nContinueremo a seguire le nostre care professioniste ‘supplenti’ anche nelle prossime iniziative, ma ci auguriamo di poter festeggiare la giustizia che sarà fatta.\r\n\r\nGrazie per l’attenzione\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_20_06_Claudia-Giannone-rsu-cub-su-presidio-educatrici.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","25 Giugno 2023","2023-06-25 16:43:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/356105232_798101322105117_7048994696271993232_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 20/06/2023",1687711415,[],[],{"post_content":362},{"matched_tokens":363,"snippet":364,"value":365},[78,79,101],"le novità che riguardano le \u003Cmark>regole\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>ingaggio\u003C/mark> per iniziare a intraprendere questa"," \r\n\r\nIl primo argomento della puntata è stato quello del lavoro sociale, infatti con tre compagn* ospiti in studio, abbiamo ripercorso assieme gli ultimi mesi \u003Cmark>di\u003C/mark> mobilitazioni ed iniziative promosse dalla Rete del Lavoro Sociale. 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Infatti a fronte della prima bocciatura del bilancio previsionale di 16 giorni fa avvenuta grazie alle mobilitazione di molte e molti professionisti per creare un momento di ripensamento rispetto alle condotte che l’Ordine ha messo in campo nei confronti dei lavoratori e lavoratrici con obbligo vaccinale, per la votazione del bilancio consuntivo l’Ordine TSRM e PSTRP non ha accettato compromessi.\r\n\r\nL’incontro è stato riempito di particolari regole di ingaggio per chi avrebbe voluto votare contro, con tanto di minacce di sanzioni civili o penali, uno dei presenti ha poi fatto notare alla presidenza che un signore stava filmando tutta l’assemblea, si è poi scoperto essere un’agente della digos intervenuto per “motivi di sicurezza”. Insomma, questo è il clima che si respira alla votazione di un bilancio di un’ Ordine professionale nel 2022, un momento che dovrebbe essere di concertazione tra lavoratori ridotto ad un ricatto istituzionalizzato e regolamentato.\r\n\r\nCon Aurora abbiamo poi approfondito i motivi effettivi che l’Ordine delle professioni aveva nel voler fare passare il bilancio a tutti i costi e altre riflessioni collaterali.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/F_m_05_07_Lavoratrice-sospesa-su-seconda-votazione-ordine-professioni-sanitarie.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Michele Schifone di Faisa-Cisal, sullo sciopero della GTT del 5/7: comunicazione tardiva della concessione delle ferie ai dipendenti, I turni disumani, la mancanza di personale, la mala gestione manageriale... Sono tra le regioni\r\nche hanno spinto RSU del trasporto pubblico locale a scioperare.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/F_m_05_07_Michele-Schifone-su-sciopero-GTT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento della puntata è ruotato attorno ad un’intervista che abbiamo realizzato durante la settimana, dopo averla montata e tradotta. Si tratta della viva testimonianza di Ehis, lavoratrice (al momento ex) delle lavanderie industriali Pautass a Leinì.\r\n\r\nIl suo racconto ci immerge nei retroscena della vita della candida biancheria utilizzata negli Hotel, fatta di fabbriche che lavorano quasi a ciclo continuo, costringendo chi ci lavora fino a turni di 14 ore giornaliere e contratti non veritieri rispetto appunto alle ore lavorate. La vicenda di Ehis in particolare poi è ancora più amara, dopo che a tutto questo l’azienda ha aggiunto il mancato pagamento di una mensilità di stipendio ha deciso di organizzarsi con i suoi e le sue colleghe interpellando il sindacato SiCobas, col quale hanno organizzato uno sciopero con picchetto ai cancelli dello stabilimento l'1 di Luglio. La risposta della Pautass è stata quella di chi ha deciso di affidarsi a personale ricattabile e a basso costo ed è abituata a trattarlo spietatamente, l’ha licenziata.\r\n\r\nEhis ci racconta anche dei trattamenti discriminatori attuati nei confronti de* lavorat* di origine straniera e al termine dell’intervista c’è una richiesta di aiuto e di solidarietà che speriamo non finisca inascoltata.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/F_m_05_07_Intervista-lavoratrice-Pautass.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","9 Luglio 2022","2022-07-09 00:30:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/strike-Pautass-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 05/07/2022",1657326624,[],[],{"post_content":384},{"matched_tokens":385,"snippet":386,"value":387},[79,78,79,101],"è stato riempito \u003Cmark>di\u003C/mark> particolari \u003Cmark>regole\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>ingaggio\u003C/mark> per chi avrebbe voluto votare"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Aurora, lavoratrice No Green Pass del settore sanitario, per parlare della riconvocazione delle votazioni del bilancio dell’Ordine delle professioni sanitarie. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2021-07-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nFree(k) Pride.\r\nSabato 10 luglio migliaia di corpi liberi e soggettività critiche hanno attraversato il centro cittadino da piazza Castello a piazza Arbarello, parlando d’aborto e cattofascisti davanti alla Regione, frocizzando per strada il monumento a Pietro Micca ed approdando all’ufficio d’igiene, con un intervento sulla salute, e alla chiesa della (S)consolata, dove l’imponente schieramento di sbirri non ha impedito preghiere blasfeme e interventi di denuncia. Lasciato il centro, la successiva tappa della via frocis è stata a Porta Palazzo, dove si è parlato di migrazioni, CPR e riqualificazioni escludenti. Si sono poi guadagnate le rive della Dora in corso di gentrificazione, grazie al progetto “Sponde Sicure”, cui hanno aderito i gestori “gay friendly” del bar “pausa caffè” e della limitrofa “locanda sul fiume”, proseguendo verso l’ex ospedale Maria Adelaide, pronto ad essere trasformato in studentato per le universiadi, per infine approdare ai giardini (ir)reali.\r\nUn’esplosione di vite e corpi fuori norma, erranti, in transito, nel segno di una critica radicale dell’esistente, espressione di un approccio transfemminista, intersezionale, anticapitalista ed antiautoritario. \r\nLiber e mostruos, alla sua quarta edizione, il Free(k) Pride non è l’altro Pride, ma un Pride critico, dove non c’è spazio per sponsor politici o commerciali, dove i poliziotti e le poliziotte di Alter Polis non sono i benvenuti.\r\nIl Primo Pride fu una rivolta innescata da sex worker povere e razzializzate. In questo solco nasce e cresce, anno dopo anno, il Free(k) Pride, quello della Torino transfemminista e queer.\r\n\r\nG8. Cosa ci resta di quella stagione a vent’anni di distanza?\r\nDue settimane fa abbiamo ripercorso le tappe della rete “Anarchici contro il G8” con Federico, un compagno della ciurma, che costruì il vascello salpato per Genova. \r\nLo scorso venerdì abbiamo continuato a ragionare su quelle giornate, cercando di coglierne il senso nel tempo, nell’onda lunga che segna il tempo che siamo forzati a vivere.\r\nIn questa puntata vi abbiamo proposto un’intervista con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’Università di Palermo.\r\n\r\nDa Bolzaneto a Santa Maria Capua Vetere.\r\nA Genova, nel 2001, le torture, la violenza, le umiliazioni vennero considerati uno strappo, un’eccezione, una cesura, una “sospensione della democrazia”. Ancora oggi la lettura dominante, amplificata dalla sinistra istituzionale, avalla la tesi della situazione eccezionale, della ferita da rimarginare, come se la violenza nei confronti di chi contesta radicalmente l’ordine del mondo, non fosse del tutto “normale”. Come se la violenza verso i corpi in eccesso, gli scarti della società, i migranti, i poveri, non fosse del tutto “normale”. Dentro e fuori dalle carceri. \r\nI pestaggi e le torture nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sono divenuti un caso giudiziario da cui è scaturito l’ennesimo regolamento di conti nell’ammucchiata di governo, non hanno nulla di eccezionale. Se le guardie pestano e torturano questo avviene perché le regole di ingaggio, quelle scritte e quelle informali, lo consentono.\r\nA Bolzaneto come a Modena.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino, un compagno che segue queste vicende da anni.\r\n\r\nMontanelli: stupratore razzista\r\nA vent’anni dalla morte il presidente della Repubblica Mattarella ha ricordato Montanelli come “maestro del giornalismo”. Noi preferiamo ricordarlo con le sue parole su Destà, una bambina di 12 anni, che gli venne venduta durante la guerra di occupazione dell’Etiopia. Montanelli la stuprò e la usò come serva.\r\nNe parla come di un cane preso al mercato, pulcioso ma fedele. Destà è un “grazioso animaletto”, non è umana, non è neppure una bambina. La narrazione dello stupro, attuato con la collaborazione della madre, che “apre” la figlia infibulata, è atroce nella sua “normalità”.\r\nMontanelli rivendica sino all’ultimo la propria avventura coloniale. La storia di Destà, la bambina comprata come schiava sessuale e serva, viene raccontata con compiaciuto distacco come un aneddoto curioso, divertente. Remoto.\r\nMontanelli, fascista non pentito, attraversa la storia italiana in un misto di cialtroneria e abile trasformismo, è l’emblema vivo di un’epoca mai finita, che continua ad alimentare l’immaginario. E, soprattutto, continua a mietere vittime.\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30 (in agosto non ci siamo)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","28 Luglio 2021","2021-07-28 10:46:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/bad-trip-01-200x110.jpg","Anarres del 23 luglio. Genova 2001: un viaggio durato vent’anni. Free(k) Pride. Da Bolzaneto a Santa Maria Capua Vetere. Montanelli, stupratore razzista…",1627469185,[],[],{"post_content":406},{"matched_tokens":407,"snippet":408,"value":409},[78,79,101],"torturano questo avviene perché le \u003Cmark>regole\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>ingaggio\u003C/mark>, quelle scritte e quelle informali,","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze \u003Cmark>di\u003C/mark> Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2021-07-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nFree(k) Pride.\r\nSabato 10 luglio migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> corpi liberi e soggettività critiche hanno attraversato il centro cittadino da piazza Castello a piazza Arbarello, parlando d’aborto e cattofascisti davanti alla Regione, frocizzando per strada il monumento a Pietro Micca ed approdando all’ufficio d’igiene, con un intervento sulla salute, e alla chiesa della (S)consolata, dove l’imponente schieramento \u003Cmark>di\u003C/mark> sbirri non ha impedito preghiere blasfeme e interventi \u003Cmark>di\u003C/mark> denuncia. Lasciato il centro, la successiva tappa della via frocis è stata a Porta Palazzo, dove si è parlato \u003Cmark>di\u003C/mark> migrazioni, CPR e riqualificazioni escludenti. Si sono poi guadagnate le rive della Dora in corso \u003Cmark>di\u003C/mark> gentrificazione, grazie al progetto “Sponde Sicure”, cui hanno aderito i gestori “gay friendly” del bar “pausa caffè” e della limitrofa “locanda sul fiume”, proseguendo verso l’ex ospedale Maria Adelaide, pronto ad essere trasformato in studentato per le universiadi, per infine approdare ai giardini (ir)reali.\r\nUn’esplosione \u003Cmark>di\u003C/mark> vite e corpi fuori norma, erranti, in transito, nel segno \u003Cmark>di\u003C/mark> una critica radicale dell’esistente, espressione \u003Cmark>di\u003C/mark> un approccio transfemminista, intersezionale, anticapitalista ed antiautoritario. \r\nLiber e mostruos, alla sua quarta edizione, il Free(k) Pride non è l’altro Pride, ma un Pride critico, dove non c’è spazio per sponsor politici o commerciali, dove i poliziotti e le poliziotte \u003Cmark>di\u003C/mark> Alter Polis non sono i benvenuti.\r\nIl Primo Pride fu una rivolta innescata da sex worker povere e razzializzate. 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Senza nessun accenno a regole di ingaggio o al contenimento degli episodi di torture e deumanizzazione.\r\n\r\nUn magistrato ha cercato di impedire che una donna agli arresti domiciliari potesse recarsi in ospedale per abortire, appellandosi al suo diritto all’obbiezione di coscienza: il CSM lo ha semplicemente sanzionato con la “censura”.\r\n\r\nProsegue la lotta delle detenute del carcere di Trieste, che di fronte ai tentativi di screditamento da parte dei giornalisti, affinano le loro rivendicazioni.\r\n\r\nNegli USA, per interferire con la pratica di riprendere i membri delle forze dell’ordine, questi stanno iniziando a riprodurre dai loro smartphones della musica difesa da copyright, impedendo così la pubblicazione dei filmati sulle piattaforme per violazione dei diritti d’autore.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-brevi-22-2-21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLE TESTIMONIANZE SULLE MORTI DOPO LE RIVOLTE DI MARZO 2020 FANNO PAURA AI CARCERIERI\r\n\r\nMattia Palloni è uno dei cinque detenuti che, dopo la rivolta nel carcere di Modena del marzo 2020 e il trasferimento punitivo ad Ascoli, scelsero di denunciare la rappresaglia brutale messa in atto dalla polizia penitenziaria. Mattia è stato recentemente sottoposto a minacce dai secondini e dalla magistratura per costringerlo a rivedere la sua testimonianza. Ne parliamo con la sorella Elisa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-MattiaPalloni-sorella.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERE E PSICHIATRIA\r\n\r\nIl carcere di Bologna è l’ultimo a inaugurare un reparto di “articolazione psichiatrica”; una detenuta muore in ospedale a pochi giorni dal suo trasferimento in un’analoga sezione del carcere di Pozzuoli. Insieme all’avvocato Michele Passione andiamo a parlare del ricorso al carcere come programma sociale per la gestione della sofferenza psichica, osservando quali processi in ambito sanzionatorio sottendano a questo fenomeno.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-AvvPassione-Psichiatria.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[A margine un suo commento al processo per le torture nel carcere di San Gimignano]\r\n\r\n \r\n\r\nPROGRAMMA DI VIDEOSORVEGLIANZA INTEGRATA “ARGO”\r\n\r\nTorniamo a parlare del programma Argo e della sua sperimentazione sul territorio torinese.\r\nInsieme a Riccardo Coluccini andiamo ad approfondire la funzione degli ALPR (lettori automatici di targhe) e soprattutto alcuni elementi di bias di genere e razziali riscontrabili in questo sistema di videosorveglianza interpretata da algoritmi.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-RiccardoArgoGender.mp3\"][/audio]","24 Febbraio 2021","2021-02-24 12:59:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/BCUPCB-imgimg-200x110.jpg","La rappresaglia su chi denuncia gli aguzzini, carcere e psichiatria, Argo",1614171549,[],[],{"post_content":429},{"matched_tokens":430,"snippet":431,"value":432},[78,79,101],"solidarietà. 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Qui il link \r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2017 07 28 anarres1\r\n\r\n \r\n\r\n2017 07 28 anarres2\r\n\r\n \r\n\r\n2017 07 28 anarres3\r\n\r\n \r\n\r\nIn questa puntata:Uomini e cani. Abbiamo preso spunto dalla notizia che un'azienda statunitense, seguendo le orme di una ditta svedese, ha deciso di impiantare dei microchip sotto pelle ai propri dipendenti, per “semplificare” ingressi, uscite, accesso a computer, porte, macchinette del caffè, per ragionare sull'estensione delle frontiere del controllo aziendale.\r\nHanno cominciato con i cani, ora è il turno dei bipedi umani. I padrone sotto pelle.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Lorenzo della redazione di Umanità Nova\r\nCampi rom. Appendino li trasforma in campi militarizzati, con regole da caserma, con tanto di tassa sugli accrocchi di lamiera.\r\n\r\n \r\n\r\nMinniti Boia! La celere contro uno striscione a Livorno. Ne abbiamo parlato con Tiziano, un compagno labronico\r\n\r\n \r\n\r\nFuori rotta. La C-Star, l'imbarcazione affittata da Generazione identitaria per dare la caccia ai profughi nel Mediterraneo, ha ripreso il mare a radar spento.\r\nUn'inchiesta di Famiglia Cristiana ci racconta i retroscena di una storia di mercenari a caccia di ingaggio.\r\n\r\n \r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\n\r\n \r\n\r\nLa federazione anarchica torinese si incontra ogni giovedì alle 21 in corso Palermo 46. Le riunioni sono aperte a tutti gli interessati\r\n\r\n \r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org\r\n\r\n ","28 Luglio 2017","2018-10-17 22:58:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/Dipendenti-con-microchip-sotto-pelle-iniziativa-di-un-azienda-statunitense-744x445-200x110.jpg","Anarres del 28 luglio. Uomini e cani: il controllo sotto la pelle. La ricetta Appendino contro i rom. Livorno: Minniti boia! Fascisti e mercenari nel Mediterraneo...",1501252222,[449,450,451,452,453,454,455,456,457,458,459,460,461,462,463,464,465],"http://radioblackout.org/tag/anarres/","http://radioblackout.org/tag/appendino/","http://radioblackout.org/tag/chip/","http://radioblackout.org/tag/citta-possibile/","http://radioblackout.org/tag/controllo/","http://radioblackout.org/tag/defend-europe/","http://radioblackout.org/tag/fai/","http://radioblackout.org/tag/fassino/","http://radioblackout.org/tag/generazione-identitaria/","http://radioblackout.org/tag/livorno/","http://radioblackout.org/tag/lungo-stura-lazio/","http://radioblackout.org/tag/mercenari/","http://radioblackout.org/tag/minniti-boia/","http://radioblackout.org/tag/rom/","http://radioblackout.org/tag/sgombero/","http://radioblackout.org/tag/uomini-e-cani/","http://radioblackout.org/tag/via-germagnano/",[294,467,302,316,468,312,469,304,320,470,318,306,308,471,472,310,314],"appendino","controllo","FAI","livorno","rom","sgombero",{"post_content":474},{"matched_tokens":475,"snippet":476,"value":477},[79,79,101],"storia \u003Cmark>di\u003C/mark> mercenari a caccia \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>ingaggio\u003C/mark>.\r\n\r\n \r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\n\r\n \r\n\r\nLa","Come ogni venerdì tra le 10,45 e le 12,45 abbiamo fatto un giro esplorativo su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nSui 105,250 \u003Cmark>di\u003C/mark> radio Blackout, l'unica radio libera dell'etere torinese, che potete ascoltare anche in streaming. 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