","RIFORMA CARTABIA: TRA CRIMINALIZZAZIONE E ESTENSIONE DELLE PENE.","post",1637244392,[62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/criminalizzazione/","http://radioblackout.org/tag/riforma-cartabia/","http://radioblackout.org/tag/riforma-giustizia/",[66,67,18],"criminalizzazione","riforma cartabia",{"post_content":69,"post_title":74,"tags":78},{"matched_tokens":70,"snippet":72,"value":73},[71],"giustizia","Cartabia di mettere mano alla \u003Cmark>giustizia\u003C/mark> italiana, così definita da lei","Ritorna in auge la grande “sfida” della ministra Marta Cartabia di mettere mano alla \u003Cmark>giustizia\u003C/mark> italiana, così definita da lei stessa in una dichiarazione rilasciata durante la sua visita negli Usa. La \u003Cmark>riforma\u003C/mark> rientra nel programma politico del PNRR in qualità di \u003Cmark>riforma\u003C/mark> “orizzontale”, dato che l’obiettivo principale è quello di snellire i procedimenti penali italiani andando ad accorciare i tempi e migliorare l’efficienza dei tribunali. In realtà, la ministra Cartabia parte da premesse tutt’altro che orizzontali e il suo operato potrebbe costituire numerosi passi indietro a favore di una \u003Cmark>giustizia\u003C/mark> che estende a macchia d’olio profili criminalizzati e dunque passibili di pena.\r\n\r\nQuesta \u003Cmark>riforma\u003C/mark> andrà a investire a cascata la società tutta proprio per il meccanismo secondo il quale, per invertire la tendenza dei tempi giurassici della magistratura, è possibile estendere i casi passibili di pena a numerosi reati ricorrendo a pene alternative e sostenendo una logica ipocrita e violenta basata sulla reinserzione nella società. In particolar modo, la \u003Cmark>riforma\u003C/mark> Cartabia si fa carico di quattro obiettivi: un’importante deflazione del carico giudiziario, un più ampio accesso alle pene alternative, una maggior selezione dei processi destinati al dibattimento e una significativa riduzione delle impugnazioni. Il tutto accompagnato da una significativa riduzione dell’ipotesi di prescrizione del reato.\r\n\r\nÈ interessante il punto di vista che ci propone Vincenzo Scalia, criminologo e docente all’Università di Firenze, che per analizzare questa \u003Cmark>riforma\u003C/mark> si riferisce ai lavori critici di Stanley Cohen, criminologo degli anni 80 che fece da spartiacque nella disciplina. Nel 1985 Cohen sosteneva come l’aumento delle pene alternative al carcere avessero l’effetto di ampliare il raggio di criminalizzazione. Inoltre, in questo estensione entrano in gioco una serie di operatori sociali, dai servizi sociali pubblici a organizzazioni e enti di volontariato del terzo settore, che diventano mediatori tra gli imputati e la \u003Cmark>giustizia\u003C/mark>, assumendo così un ruolo punitivo tutt’altro che nei termini di possibilità di reintegrazione. Non da ultimo, occorre evidenziare l’elemento della precarietà sociale di quei soggetti che in un contesto simile assumono immediatamente lo status di devianti e che, in un circuito che si autoalimenta, finiranno nelle maglie della magistratura andando ad allargare il bacino dei soggetti considerati a rischio.\r\n\r\nLa \u003Cmark>riforma\u003C/mark> Cartabia si può leggere in questi termini, una manovra che va ad allargare le possibilità di penalità in Italia all’interno dei gruppi sociali già perseguiti dalla legge in maniera particolare, dagli immigrati, ai rom, agli attivisti politici, ai poveri. Parallelamente, andrà a beneficiare tutti quei settori dell’assistenzialismo e della sinistra benpensante che potranno occuparsi della rieducazione degli imputati in una dinamica per la quale le loro pene saranno considerate legittime agli occhi della società.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/vincenzo-scalia-riforma-cartabia-2021.11.18-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":75,"snippet":77,"value":77},[76],"RIFORMA","\u003Cmark>RIFORMA\u003C/mark> CARTABIA: TRA CRIMINALIZZAZIONE E ESTENSIONE DELLE PENE.",[79,81,85],{"matched_tokens":80,"snippet":66},[],{"matched_tokens":82,"snippet":84},[83],"riforma","\u003Cmark>riforma\u003C/mark> cartabia",{"matched_tokens":86,"snippet":87},[83,71],"\u003Cmark>riforma\u003C/mark> \u003Cmark>giustizia\u003C/mark>",[89,95,98],{"field":36,"indices":90,"matched_tokens":91,"snippets":94},[17,22],[92,93],[83,71],[83],[87,84],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":72,"value":73},"post_content",[71],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":77,"value":77},"post_title",[76],1157451471441625000,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":105,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":107,"highlight":127,"highlights":141,"text_match":101,"text_match_info":149},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":48,"id":110,"is_sticky":48,"permalink":111,"post_author":51,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":54,"post_id":110,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":59,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":123},[45],[47],"81232","http://radioblackout.org/2023/03/le-manifestazioni-bianche-di-tel-aviv-non-riguardano-i-palestinesi/","In israele continuano le manifestazioni contro la riforma della giustizia voluta dal governo di Netanyahu, in particolare dopo che il ministro della Difesa Yoav Gallant è stato licenziato per essersi esposto pubblicamente chiedendo di fermare questa legislazione. Nel dodicesimo weekend consecutivo di proteste sono scesi in piazza seicentomila israeliani, i quali si sentono minacciati dalle politiche governative che, per la prima volta, prendono di mira anche loro, e non solo i palestinesi. Il premier israeliano intanto ha posticipato la revisione della riforma alla fine delle pasqua ebraica, nel tentativo di trovare un'intesa.\r\n\r\n \r\n\r\nLe manifestazioni chiedono di rispettare la democrazia, secondo lo slogan di Israele “uno stato ebraico e democratico”, ma nelle richieste non vi è nessun riferimento alla questione palestinese. Sono infatti mobilitazioni \"bianche\", nel senso che il segno distintivo è la bandiera israeliana, per l'appunto bianca, portata in piazza come simbolo di democrazia, e sono rari e mal tollerati i casi di spezzoni pro-palestina all'interno di queste manifestazioni. Eppure i palestinesi sono il venti per cento della popolazione d'Israele, ma rimangono fuori dalle proteste perchè, di fatto, non li riguardano né si sentono rappresentati. Non sono, nella realtà di un contesto particolare come quello israeliano, manifestazioni per la democrazia, perché questa non riguarderà tutta la popolazione. I palestinesi, e gli arabi residenti in Israele, rimangono gli eterni esclusi.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con due compagne di FreeJerusalem in quest'intervista trilingue:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/israele.31032023.mp3\"][/audio]","31 Marzo 2023","2023-04-01 22:47:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2f99135bb824cb64f1fb0c3993ea75e4-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2f99135bb824cb64f1fb0c3993ea75e4-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2f99135bb824cb64f1fb0c3993ea75e4-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2f99135bb824cb64f1fb0c3993ea75e4.jpg 457w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Le manifestazioni \"bianche\" di Tel Aviv non riguardano i palestinesi",1680299276,[120,121,64,122],"http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/palestinesi/","http://radioblackout.org/tag/tel-aviv/",[124,125,18,126],"Israele","palestinesi","tel aviv",{"post_content":128,"tags":132},{"matched_tokens":129,"snippet":130,"value":131},[83,71],"continuano le manifestazioni contro la \u003Cmark>riforma\u003C/mark> della \u003Cmark>giustizia\u003C/mark> voluta dal governo di Netanyahu,","In israele continuano le manifestazioni contro la \u003Cmark>riforma\u003C/mark> della \u003Cmark>giustizia\u003C/mark> voluta dal governo di Netanyahu, in particolare dopo che il ministro della Difesa Yoav Gallant è stato licenziato per essersi esposto pubblicamente chiedendo di fermare questa legislazione. 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Il superamento dei corpi intermedi che costituiscono l'articolazione delle differenti visioni in una società complessa ,semplifica la relazione fra il \"capo\" e il popolo istituendo di fatto un modello autoritario di governo. Fa seguito a queste riforme il progetto di \"autonomia differenziata\" che scardina l'impianto sociale della carta costituzionale acuendo le disparità territoriali ,mettendo in atto un processo di desolidarizzazione funzionale alle riforme neoliberali e ai processi di privatizzazione . Guardiamo a queste trasformazioni degli equilibri istituzionali non per difendere l'ordine dei rapporti di classe esistenti formalizzato dall'ordinamento legislativo e costituzionale ,ma per comprendere il processo di scardinamento della legalità borghese in un contesto di scontro fra fazioni che si contendono l'egemonia per il controllo della macchina statale.\r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo con Alessandra Algostino docente di diritto costituzionale presso l'Università di Torino .\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/INFO-03062024-ALGOSTINO2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Giugno 2024","2024-06-03 18:41:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/INFO-03062024-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"223\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/INFO-03062024-300x223.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/INFO-03062024-300x223.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/INFO-03062024.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","RIFORMA DELLA GIUSTIZIA , PREMIERATO E AUTONOMIA DIFFERENZIATA SEMPRE PIU' POTERE ALL'ESECUTIVO.",1717438636,[165,166,167],"http://radioblackout.org/tag/autonomia-differenziata/","http://radioblackout.org/tag/premierato/","http://radioblackout.org/tag/riforme/",[169,170,171],"autonomia differenziata","premierato","riforme",{"post_content":173,"post_title":177},{"matched_tokens":174,"snippet":175,"value":176},[83,71],"concretizzando con la proposta di \u003Cmark>riforma\u003C/mark> della \u003Cmark>giustizia\u003C/mark> che prevede , con la separazione","Il processo di concentrazione del potere in mano all'esecutivo si va sempre più definendo e concretizzando con la proposta di \u003Cmark>riforma\u003C/mark> della \u003Cmark>giustizia\u003C/mark> che prevede , con la separazione delle carriere, il tentativo di esercitare il controllo sui pubblici ministeri da parte del potere politico, il premierato che depotenzia i contrappesi istituzionali come quello presidenziale per istituire un rapporto diretto con l'elettorato concedendo una totale autonomia allla figura del premier che concentra in sè un potere decisionale non piu' condizionato neanche dal Parlamento e con l'autonomia differenziata . 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Il quadro socio-economico brasiliano, tanto nel contesto urbano quanto in quello rurale, ha visto negli ultimi due anni un aumento sostanziale della povertà. La guerra classista e razzista portata avanti dalle oligarchie economiche con l'ausilio della antica classe media ha utilizzato come strumento l'operazione \"lava-jato\" del giudice Sergio Moro. L'ordine del discorso politico è stato spostato dalla questione materiale alla questione morale: non la crescente frattura economica di classe, giocata su linee di colore e genere, ma la dicotomia corruzione/anti-corruzione, ha egemonizzato l'immaginario. Terreno fertile per il ritorno in auge oggi, in occasione delle elezioni presidenziali che si terranno il 7 ottobre, di una estrema destra nostalgica della dittatura militare.\r\n\r\nInfatti, se le violente misure di austerità promosse negli ultimi due anni hanno fatto crollare i consensi in Temer, al Lula-ladrão si contrappone oggi l'uomo nuovo e onesto: Jair Bolsonaro. In realtà deputato federale da ben 27 anni, Bolsonaro si è formato nei ranghi dell’esercito brasiliano durante gli anni della dittatura militare (1964-85). Dittatura che, ci tiene a precisare, \"ha torturato ma non ucciso abbastanza\". Nazionalista, sessista, omofobo, a favore delle armi e con un vice Generale dell'esercito, con la sua candidatura data al 28% dei consensi Bolsonaro porta il paese sull'orlo dal fascismo.\r\n\r\nSul fronte PT, Fernando Haddad, erede politico di un Lula incarcerato e dato al 40% dei consensi, ma reso incandidabile da una riforma della giustizia ad hoc, si ferma al 16% e potrebbe non arrivare nemmeno al ballottaggio, se superato dal centrista Ciro Gomes.\r\n\r\nDella complessa situazione politica brasiliana, abbiamo parlato questa mattina con Luciano, attivista di São Paulo:\r\n\r\nIl golpe bianco si ammanta di nero","23 Settembre 2018","2018-09-26 14:40:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/5e41855332d1c8730b008369c800aa39-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/5e41855332d1c8730b008369c800aa39-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/5e41855332d1c8730b008369c800aa39-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/5e41855332d1c8730b008369c800aa39.jpg 453w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Brasile: il golpe bianco si ammanta di nero",1537723314,[205,206,207,208,209,210],"http://radioblackout.org/tag/bolsonaro/","http://radioblackout.org/tag/brasile/","http://radioblackout.org/tag/dittatura-militare/","http://radioblackout.org/tag/fascismo/","http://radioblackout.org/tag/haddad/","http://radioblackout.org/tag/lula/",[212,213,214,215,216,217],"bolsonaro","brasile","dittatura militare","fascismo","haddad","Lula",{"post_content":219},{"matched_tokens":220,"snippet":221,"value":222},[83,71],"ma reso incandidabile da una \u003Cmark>riforma\u003C/mark> della \u003Cmark>giustizia\u003C/mark> ad hoc, si ferma al","Le conseguenze del golpe bianco con cui nel 2016 è stata destituita la presidente petista Dilma Rousseff e si è insediato il governo maschio, bianco, neoliberista guidato da Michel Temer non si sono fatte attendere. 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Intanto è iniziato il processo contro la squadretta di guardie del carcere di Sokllicciano.Ne parliamo con Patrizio dell'Ass. 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E' un paese che vede, oltre che una grossa fetta di popolazione indigena, la presenza di molte lotte e movimenti sociali attivi sul territorio: negli ultimi mesi il Guerrero è diventato noto per la formazione di gruppi di autodifesa popolare che si difendono dalla presenza e dagli attacchi di gruppi paramilitari manovrati e foraggiati dai partiti al governo. Gli studenti della scuola normale rurale di Ayotzinapan (chiamati anche “normalistas”) erano in mobilitazione in questi giorni contro i nuovi regolamenti e piani di studio fatti approvare in tutta fretta durante l'estate. Nella notte tra venerdì e sabato pare che un gruppo di poliziotti abbia aperto il fuoco a più riprese contro degli autobus che erano stati occupati dagli studenti, uccidendone tre e ferendo almeno altre 20 persone, tra cui anche un professore ed un dirigente sindacale.\r\n\r\nPoi, durante la giornata di sabato, viene alla luce la notizia che a seguito delle giornate di tensione tra polizia e studenti sono scomparsi 58 studenti “normalistas” che partecipavano alle proteste. La vicenda assume toni sempre più drammatici, e il governo cerca madestramente di smarcrsi dalle evidenti responsabilità che lo vedono implicato nella vicenda.\r\n\r\nIeri,l 2 ottobre, era anche data molto significativa per i messicani, in cui ricorre il 46° anniversario del massacro di Piazza delle Culture a Tlatelolco, dove, durante una imponente manifestazione in solidarietà alla sollevazione del '68, centinaia di persone furono uccise in piazza dai proiettili della polizia.\r\n\r\nAggiornamenti da Messico con Gimmi: GimmiMessico","3 Ottobre 2014","2014-11-03 22:45:15","Messico, studenti \"desaparecidos\" e violenza di stato.",1412339640,[273,274,275,276,277,278,279,280],"http://radioblackout.org/tag/desaparecidos/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/manifestazione/","http://radioblackout.org/tag/messico/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/notizie-2/","http://radioblackout.org/tag/studenti/",[282,51,283,284,285,286,287,288],"desaparecidos","linformazione-di-blackout","manifestazione","messico","news","notizie","Studenti",{"post_content":290},{"matched_tokens":291,"snippet":292,"value":293},[83,71],"della pubblica istruzione e la \u003Cmark>riforma\u003C/mark> degli Istituti Politecnici, oltre che per chiedere verità e \u003Cmark>giustizia\u003C/mark> per i fatti di Iguala.\r"," \r\n\r\nNegli ultimi giorni in Messico si è scatenata la repressione contro la protesta degli studenti a Iguala, nel Guerrero, con episodi gravissimi e allarmanti, che hanno portato alla morte di diversi ragazzi e alla sparizione di oltre 50 studenti.\r\n\r\nIl 30 settembre, un corteo di oltre 50mila studenti ha invaso Città del Messico, contro il piano di privatizzazione della pubblica istruzione e la \u003Cmark>riforma\u003C/mark> degli Istituti Politecnici, oltre che per chiedere verità e \u003Cmark>giustizia\u003C/mark> per i fatti di Iguala.\r\n\r\nIl Guerrero è uno Stato del Messico nella zona sud-occidentale del paese. 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Prendiamo spunto da questa vicenda per parlare con Rolando da Guerra, compagno che vive da tanti anni a Barcellona ,delle attività dei GAL ,squadroni della morte creati dal ministro degli interni del governo Gonzalez contro gli indipendentisti baschi,l'impunità riservata ai torturatori ,la natura della transizione spagnola,le complicità dello stato francese , il ruolo che ebbero nella repressione i neofascisti italiani in Spagna ,la memoria storica della guerra civile spagnola e le responsabilità del fascismo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/BASTIONI-PAESI-BASCHI-rolando.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","1 Aprile 2023","2023-04-01 11:47:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 30/03/2023- TURCHIA VERSO LE ELEZIONI PRESIDENZIALI ,ERDOGAN RITROVA RUSSIA E SIRIA-ISRAELE LE MANIFESTAZIONI CONTRO LA RIFORMA DEL GOVERNO DIMENTICANO L'OCCUPAZIONE MILITARE DEI TERRITORI PALESTINESI-PAESE BASCO DOPO 39 ANNI RIAPPAIONO I FANTASMI DEL G.A.L. 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Non avremo un'identità ma almeno corriamo veloci su autostrade bellissime: arsider ripercorre al rallenti l'età dell'oro e dell'asfalto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Speciale_AutobahnArsider_51.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMarcoledì 28 ore 8,30 - Il perno originario - parte 2 (16 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\n“Nello scorso episodio, abbiamo visto come lo spazio economico tedesco si sia costituito attorno a tre epicentri. Nel corso del tempo se ne aggiungeranno altri. 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Ma è solo dopo la sconfitta della Guerra dei Contadini che questa cristallizzazione prosegue come un ché di essenzialmente religioso, costituendosi in un insieme distinto di dottrine. La vittoria della riforma nel cielo dell’ideologia è la sanzione della sconfitta della rivoluzione tedesca nel mondo materiale”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.2_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 29 ore 8,30 - Il caso Caffaro, una pandemia silenziosa (26 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nPoliclorobifenili, Mercurio, Cromo Esavalente, Tetracloruro di carbonio, Esaclorocicloesano… il tutto ben pressato nelle terre bresciane, dove l’industrializzazione, nel tempo, ha inquinato in maniera cronica, subdola e silenziosa. Tra i maggiori artefici di questo disastro in corso c’è la Caffaro, un antico stabilimento chimico, dismesso da oltre dieci anni, abbandonato a un lento degrado senza alcun intervento di bonifica; solo un recente, ma colpevolmente tardivo, interessamento della magistratura ha avviato un procedimento penale, quando ormai i bresciani erano già stati abbondantemente avvelenati dai PCB, parenti stretti delle più note diossine. Di questa realtà fatta di veleni e di assuefazione degli abitanti abbiamo parlato con Marino Ruzzenenti, autore di Un secolo di cloro e… PCB, dal cui racconto emerge un quadro buio, in cui la terra che abitiamo figura come una “variabile dipendente” sottomessa alla logica del profitto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Nocività-chimiche_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 1 ore 8,30 - Frank Zappa #1 (26 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nPrima di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Frank-Zappa_1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 1 ore 13,30 - Modena: la strage che non c'è (28 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nA distanza di più di un anno dalla strage nel carcere di Modena, e a qualche mese dall’esposto di alcuni detenuti che hanno deciso di rompere il silenzio, torniamo a Modena dove una delle animatrici del Comitato Verità e Giustizia per i morti del Sant’Anna, nato dopo i fatti dell’8 marzo 2020, ci racconta di quei giorni e ci aggiorna sullo stato delle indagini in corso. In conclusione la sorella di Mattia Palloni, uno dei firmatari dell’esposto, ci racconta degli interrogatori e delle strategie di insabbiamento della procura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Omicidi-carceri-Modena_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 10 - La fine del Marinese (30 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nLettura dal racconto di Primo Levi. Il breve periodo trascorso in montagna con Giustizia e Libertà è rimasto dunque sostanzialmente fuori dai suoi scritti. Esiste tuttavia un’eccezione: un breve racconto del 1949 che si ispira alla sua deludente esperienza di partigiano. Fine del marinese colpisce soprattutto per il punto di vista “impossibile” dal quale sono narrati gli eventi. Levi adotta, infatti, una prima persona plurale: a parlare sono i compagni di un partigiano catturato dai tedeschi, eppure questo noi è informato su tutti i movimenti dell’animo del prigioniero: la paralisi e lo sconforto, la rassegnazione e il desiderio di reagire, fino alla decisione di…\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Fine-del-Marinese_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 20 - Migrazione e intolleranze U. Eco, musicata (59 minuti) [Penny-Kella]:\r\n\r\nUna lettura musicata di una piccola raccolta di scritti e interventi di umberto eco. alcuni risalgono a piu' di vent'anni fa ma ci invitano a riflettere su temi ancora piu' che mai attuali al giorno d'oggi\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BLACKHOLE-INTOLLERANTI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 10 - Emilio Salgari (32 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nBreve biografia di Emilio Salgari, capitano di mare e sfruttato di terra.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Emilio-Salgari_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 18,30 - Orsi Trentino [Titolo originale: Sentieri selvaggi. Orsi in fuga fra propaganda, gabbie e proprietà privata] (17 minuti) [Assemblea Antispecista e Collettiva Scobi]:\r\n\r\nRecenti episodi di cronaca hanno riacceso i riflettori della stampa e l’interesse dell’opinione pubblica sulla questione “gestione orsi” in Trentino. Cerchiamo di mettere un po’ di ordine, alla luce dell’esperienza di quasi tre anni di campagna svolta sul territorio Trentino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/orsi-trentino_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","26 Febbraio 2024","2024-03-04 09:15:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","BlackHoles dal 26 febbraio al 3 marzo 2024",1708941749,[391,392,393,394,395,396,397,398,399,400,401,402,403,404,405,406,407,408,409,410,411,412,413,414,415,416,417,418,419,420,421,422,423,424,425,426,427,428,429,430,431,432,433,434,435,436,437,438,439,440,441],"http://radioblackout.org/tag/abusi-polizieschi/","http://radioblackout.org/tag/alto-medioevo/","http://radioblackout.org/tag/ambiente/","http://radioblackout.org/tag/antispecismo/","http://radioblackout.org/tag/assemblea-antispecista/","http://radioblackout.org/tag/autobahn/","http://radioblackout.org/tag/autostrada/","http://radioblackout.org/tag/avventura/","http://radioblackout.org/tag/biografia/","http://radioblackout.org/tag/brescia/","http://radioblackout.org/tag/caffaro/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/chiesa/","http://radioblackout.org/tag/chitarra/","http://radioblackout.org/tag/chitarrista/","http://radioblackout.org/tag/dante/","http://radioblackout.org/tag/ecologia/","http://radioblackout.org/tag/emilio-salgari/","http://radioblackout.org/tag/frank-zappa/","http://radioblackout.org/tag/guerra-contadini/","http://radioblackout.org/tag/infrastrutture/","http://radioblackout.org/tag/inquinamento/","http://radioblackout.org/tag/la-fine-della-fine-della-storia/","http://radioblackout.org/tag/letteratura/","http://radioblackout.org/tag/lettura/","http://radioblackout.org/tag/liberation-front/","http://radioblackout.org/tag/marino-ruzzenenti/","http://radioblackout.org/tag/martin-lutero/","http://radioblackout.org/tag/modena/","http://radioblackout.org/tag/monografia/","http://radioblackout.org/tag/musica-2/","http://radioblackout.org/tag/natura/","http://radioblackout.org/tag/nocivita-chimiche/","http://radioblackout.org/tag/omicidi-carcerari/","http://radioblackout.org/tag/orsi/","http://radioblackout.org/tag/pcb/","http://radioblackout.org/tag/perno-originario/","http://radioblackout.org/tag/primo-levi/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/radio-cane/","http://radioblackout.org/tag/riforma-protestantesimo/","http://radioblackout.org/tag/rivista-liberazioni/","http://radioblackout.org/tag/rivolte-urbane/","http://radioblackout.org/tag/rock/","http://radioblackout.org/tag/scrittore/","http://radioblackout.org/tag/sentieri-selvaggi/","http://radioblackout.org/tag/serie-podcast/","http://radioblackout.org/tag/storia/","http://radioblackout.org/tag/strage/","http://radioblackout.org/tag/trentino/","http://radioblackout.org/tag/val-susa/",[443,444,445,446,447,448,449,450,451,452,453,324,454,455,456,457,458,459,460,461,462,463,464,465,466,467,468,469,470,471,472,473,474,475,476,477,478,479,480,481,482,483,484,485,486,487,488,489,490,491,492],"abusi polizieschi","alto medioevo","Ambiente","antispecismo","assemblea antispecista","Autobahn","autostrada","avventura","biografia","brescia","caffaro","chiesa","chitarra","chitarrista","dante","ecologia","Emilio Salgari","Frank Zappa","guerra contadini","infrastrutture","inquinamento","La fine della Fine della storia","letteratura","lettura","liberation front","Marino Ruzzenenti","Martin Lutero","modena","monografia","musica","NATURA","nocività chimiche","omicidi carcerari","orsi","PCB","Perno originario","primo levi","Radio Blackout","radio cane","riforma protestantesimo","rivista liberazioni","rivolte urbane","rock","scrittore","sentieri selvaggi","serie podcast","storia","strage","trentino","val susa",{"post_content":494,"tags":498},{"matched_tokens":495,"snippet":496,"value":497},[83],"sarà il nodo ideologico della \u003Cmark>riforma\u003C/mark> protestante, come lo era già"," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 27 ore 8,30 - Dante in Val Susa (21 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nSi formerà dal Seghino a Chianocco\r\nda Venaus, Bussoleno e Chiomonte\r\nper tutta la Val Susa un solo blocco;\r\n\r\nda fondovalle fino in cima al monte\r\nsarà modello d’ogni altra vallata,\r\ne d’ogni libertà presidio e fronte;\r\n\r\nchi vorrà far colà terra bruciata\r\nvedrà levar la testa, e quanto vale\r\nl’orgoglio d’una gente ricattata.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Dante-in-Val-Susa_21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 27 ore 11,30 - Speciale autobahn (51 minuti) [Arsider]:\r\n\r\nWir fahren, fahren, fahren auf der Autobahn.\r\nDie Sonne scheint mit Glitzerstrahl. Non avremo un'identità ma almeno corriamo veloci su autostrade bellissime: arsider ripercorre al rallenti l'età dell'oro e dell'asfalto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Speciale_AutobahnArsider_51.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMarcoledì 28 ore 8,30 - Il perno originario - parte 2 (16 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\n“Nello scorso episodio, abbiamo visto come lo spazio economico tedesco si sia costituito attorno a tre epicentri. Nel corso del tempo se ne aggiungeranno altri. Ma sono questi tre a trainare lo sviluppo della proto-industria dell’area tedesca nell’alto Medioevo […] È questo lo sfondo e la base materiale per la proliferazione di sette religiose dalle vedute eterodosse e, più fondamentalmente, della rivendicazione di libero accesso alla parola divina di contro al suo monopolio ecclesiastico, che sarà il nodo ideologico della \u003Cmark>riforma\u003C/mark> protestante, come lo era già stato per le eresie catare e bogomile qualche secolo prima”\r\n\r\n“Come è noto, la cristallizzazione dell’idea protestante inizia prima della Guerra dei contadini del 1524-1526. È nel 1517 che il monaco agostiniano Martin Lutero pubblica la sue tesi ostili al traffico delle indulgenze, che contestano direttamente l’autorità papale. Quattro anni dopo, Lutero viene scomunicato dalla Chiesa di Roma e messo al bando dal Sacro Romano Impero. Ma è solo dopo la sconfitta della Guerra dei Contadini che questa cristallizzazione prosegue come un ché di essenzialmente religioso, costituendosi in un insieme distinto di dottrine. La vittoria della \u003Cmark>riforma\u003C/mark> nel cielo dell’ideologia è la sanzione della sconfitta della rivoluzione tedesca nel mondo materiale”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.2_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 29 ore 8,30 - Il caso Caffaro, una pandemia silenziosa (26 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nPoliclorobifenili, Mercurio, Cromo Esavalente, Tetracloruro di carbonio, Esaclorocicloesano… il tutto ben pressato nelle terre bresciane, dove l’industrializzazione, nel tempo, ha inquinato in maniera cronica, subdola e silenziosa. Tra i maggiori artefici di questo disastro in corso c’è la Caffaro, un antico stabilimento chimico, dismesso da oltre dieci anni, abbandonato a un lento degrado senza alcun intervento di bonifica; solo un recente, ma colpevolmente tardivo, interessamento della magistratura ha avviato un procedimento penale, quando ormai i bresciani erano già stati abbondantemente avvelenati dai PCB, parenti stretti delle più note diossine. Di questa realtà fatta di veleni e di assuefazione degli abitanti abbiamo parlato con Marino Ruzzenenti, autore di Un secolo di cloro e… PCB, dal cui racconto emerge un quadro buio, in cui la terra che abitiamo figura come una “variabile dipendente” sottomessa alla logica del profitto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Nocività-chimiche_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 1 ore 8,30 - Frank Zappa #1 (26 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nPrima di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Frank-Zappa_1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 1 ore 13,30 - Modena: la strage che non c'è (28 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nA distanza di più di un anno dalla strage nel carcere di Modena, e a qualche mese dall’esposto di alcuni detenuti che hanno deciso di rompere il silenzio, torniamo a Modena dove una delle animatrici del Comitato Verità e \u003Cmark>Giustizia\u003C/mark> per i morti del Sant’Anna, nato dopo i fatti dell’8 marzo 2020, ci racconta di quei giorni e ci aggiorna sullo stato delle indagini in corso. 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Levi adotta, infatti, una prima persona plurale: a parlare sono i compagni di un partigiano catturato dai tedeschi, eppure questo noi è informato su tutti i movimenti dell’animo del prigioniero: la paralisi e lo sconforto, la rassegnazione e il desiderio di reagire, fino alla decisione di…\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Fine-del-Marinese_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 20 - Migrazione e intolleranze U. 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Macron (che ha perso 100 deputati), essendo evidentissimo che cercherà di rompere il raccogliticcio Nouveau Front Populaire (che ha costruito il suo programma comune in 3 giorni) all’interno del quale più di una formazione è pronta a collaborare con il partito/non partito di Macron, tradendo il patto appena concluso con Melenchon. A (relativa) sconfitta, o meglio: la battuta d’arresto nella marcia verso il governo, della destra lepeniana potrebbe anche essere, paradossalmente (le elezioni non hanno quasi mai questo effetto), l’inizio di un nuovo ciclo di lotte più mature, politiche e sindacali, che faccia confluire ad unità le forze, finora spaiate, del movimento di strati semi-proletari (attivi con i gilets jaunes), dei giovani immigrati ribelli delle banlieues, dei proletari e dei salariati che si sono mossi contro l’ennesima riforma delle pensioni e i colpi dell’inflazione, degli strati sociali non certo borghesi che si sono mobilitati per la Palestina. Ma perché questo nuovo ciclo di lotte si sviluppi davvero, servirà che spontaneità e organizzazione politica di classe procedano di pari passo.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/F_m_09_07_-Enrico-Riboni-su-risultati-elezioni-Francia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Fabio Sicobas Torino sull'incontro: CHE SUCCEDE IN ARGENTINA? tenutosi MARTEDI' 9 LUGLIO ORE 18:00 CORSO PALERMO 60, TORINO. In questo incontro i compagn* hanno raccontato l'incontro che si è tenuto a Buenos Aires con il Partido Obrero e il movimento piquetero delle nostre delegazioni Si Cobas e TIR.\r\nAbbiamo approfondito: Quali sono le politiche del governo Milei? Quale risposta dai lavoratori argentini? Come interviene il Partido Obrero? Quali relazioni internazionali stiamo costruendo?\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/F_m_09_07_-Fabio-SiCobas-Torino-su-incontro-su-Argentina.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Antonio Olivieri, autore del testo \"Schiavi mai!\" edito per Red Star Press. Abbiamo scelto di presentarvi questo libro a pochi giorni dalla tragica morte di Satman Singh per continuare a fare luce sul mondo del bracciantato agricolo e di quelle dinamiche di sfruttamento che si ripetono uguali da nord a sud della nostra penisola. Infatti qui si raccontano le vicende di un gruppo di lavoratori e lavoratrici del Marocco, che hanno deciso di ribellarsi ai trattamenti da schiavista dei padroni per i quali lavoravano (la famiglia Lazzaro) e delle lotte che hanno portato avanti negli anni. Grazie a questo caso si è innanzitutto fatta molta luce sulle condizioni generali di lavoro degli operai agricoli nelle campagne Alessandrine e poi si è creato un presidio permanente, che ha dato forza a tante altre lotte che si sarebbero succedute nel territorio anche molti anni dopo le vicende che hanno visto i e le braccianti protagonist*. Il libro ha la funzione anche di raccogliere fondi per una cassa di resistenza creata ad hoc per loro, che sono rimasti vittime di un sistema giuridico che non ha dato senz'altro giustizia a chi lavorava 12/13 ore al giorno, pagato pochissimo e quando pareva ai padroni. Vi lasciamo i riferimenti\r\n\r\nTutti i proventi derivanti dalla vendita di questo libro, verranno\r\ndestinati alla Cassa di Resistenza dei braccianti e solidali di\r\nCastelnuovo Scrivia, il cui numero del conto _postepay _è il seguente:\r\n_4023 6010 0092 2674_\r\n\r\nInvitiamo gli interessati a contattarci per l'eventuale acquisto del\r\nlibro: costo di copertina euro 14.00\r\n\r\nantonioolivieri@libero.it\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/F_m_09_07_-Antonio-Olivieri-su-libro-Schiavi-mai.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","21 Luglio 2024","2024-07-21 16:00:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/schiavi-mai-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 09/07/2024",1721577649,[629],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[631],"frittura mista radio fabbrica",{"post_content":633},{"matched_tokens":634,"snippet":635,"value":636},[83],"si sono mossi contro l’ennesima \u003Cmark>riforma\u003C/mark> delle pensioni e i colpi"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Enrico Riboni nostro corrispondente dalla Francia sulle elezioni politiche volute dal presidente Macron.\r\nCon Enrico abbiamo messo in evidenza che tutti i commenti della stampa e degli opinionisti sottolineano l’esito a sorpresa delle elezioni in Francia, ovvero la mancata vittoria del RN di Le Pen-Bardella, ma la cosa era nell’aria, e lo si era intuito dai commenti stizziti di tutte le destre del “globo terracqueo”, quando il fronte delle sinistre aveva annunciato l’accordo di desistenza con i macroniani. Macron (che ha perso 100 deputati), essendo evidentissimo che cercherà di rompere il raccogliticcio Nouveau Front Populaire (che ha costruito il suo programma comune in 3 giorni) all’interno del quale più di una formazione è pronta a collaborare con il partito/non partito di Macron, tradendo il patto appena concluso con Melenchon. A (relativa) sconfitta, o meglio: la battuta d’arresto nella marcia verso il governo, della destra lepeniana potrebbe anche essere, paradossalmente (le elezioni non hanno quasi mai questo effetto), l’inizio di un nuovo ciclo di lotte più mature, politiche e sindacali, che faccia confluire ad unità le forze, finora spaiate, del movimento di strati semi-proletari (attivi con i gilets jaunes), dei giovani immigrati ribelli delle banlieues, dei proletari e dei salariati che si sono mossi contro l’ennesima \u003Cmark>riforma\u003C/mark> delle pensioni e i colpi dell’inflazione, degli strati sociali non certo borghesi che si sono mobilitati per la Palestina. 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Grazie a questo caso si è innanzitutto fatta molta luce sulle condizioni generali di lavoro degli operai agricoli nelle campagne Alessandrine e poi si è creato un presidio permanente, che ha dato forza a tante altre lotte che si sarebbero succedute nel territorio anche molti anni dopo le vicende che hanno visto i e le braccianti protagonist*. Il libro ha la funzione anche di raccogliere fondi per una cassa di resistenza creata ad hoc per loro, che sono rimasti vittime di un sistema giuridico che non ha dato senz'altro \u003Cmark>giustizia\u003C/mark> a chi lavorava 12/13 ore al giorno, pagato pochissimo e quando pareva ai padroni. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/2023-06-30-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nFrancia tra rivolta sociale e repressione\r\nL’assassinio di un ragazzo di 17 anni, ucciso da un poliziotto durante un controllo stradale a Nanterre ha fatto esplodere la rabbia delle Banlieue a Parigi e poi, a macchia di leopardo, in tutto l’esagono.\r\nScontri, incendi, saccheggi di supermercati, assalti a municipi, commissariati e a un palazzo di giustizia hanno segnato le ultime notti.\r\nFacciamo il punto sulla situazione in Francia, dove, nonostante la sconfitta sulle pensioni, la temperatura dello scontro sociale non accenna a spegnersi. Così come la repressione di piazza e giudiziaria.\r\nCon Gianni Carrozza di Radio Paris Plurielle dove conduce “Vive la sociale!”, abbiamo ripercorso le vicende degli ultimi mesi. Dalla lotta contro la riforma delle pensioni, sino alla manifestazione di Sainte Soline, allo scioglimento di Soleuvemants de la terre e al corteo No Tav in Maurienne.\r\n\r\nEmma Goldman. Vivendo la mia vita\r\nDopo molti anni di attesa è uscita una nuova edizione dell’autobiografia che Emma Goldman scrisse nel 1934, in uno dei rari momenti di tregua della sua lunga vita. Grazie ai “Quaderni di Paola” è disponibile il primo dei quattro volumi di questo scritto denso, dove le narrazioni della vita quotidiana si impastano, con la storia di quella che venne definita “la donna più pericolosa d’America”.\r\nUn racconto dove la strada e la cucina, il carcere ed il lavoro in fabbrica, le relazioni umane e quelle politiche, spesso intrecciate, restituiscono l’immagine di viva di un’anarchica che sapeva, già in quegli anni, quello che le femministe di molti decenni dopo avrebbero teorizzato: il personale è politico.\r\nAttiva nel movimento dei lavoratori, antimilitarista, in prima fila nelle lotte sul terreno della contraccezione e dell’aborto, emigrata da ragazza negli Stati Uniti, “Emma la Rossa” verrà deportata in Russia nel 1919, dopo anni di carcere per essersi opposta alla guerra.\r\nNe abbiamo parlato con Selva Varengo, una delle curatrici di questa nuova traduzione di “Vivendo la mia vita!\r\n\r\nCodice della strada proibizionista\r\nLe modifiche al codice della strada approvate il 27 giugno dal consiglio dei ministri sono targate Salvini e prevedono una nuova stretta repressiva, con particolare attenzione a telefonini, alcool e sostanze.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","9 Luglio 2023","2023-07-09 17:44:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/francia-200x110.jpg","Anarres del 30 giugno. 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La pensione a 60 anni è già troppo tardi” rappresenta in modo efficace una protesta che contesta non solo la riforma del governo ma investe direttamente un sistema che prevede che la propria vita sia solo una merce a poco prezzo sul mercato. \r\nNe abbiamo parlato con Jean Manuel Traimond, anarchico e scrittore\r\n\r\nCarceri private per i tossici\r\nIl sottosegretario alla giustizia Delmastro ha tirato fuori il coniglio dal cappello: risolvere il sovraffollamento delle carceri trasferendo i detenuti con dipendenze in strutture private sul modello della comunità-prigione di San Patrignano, per “rieducare” con il lavoro forzato gratuito i prigionieri.\r\nCe ne ha parlato Robertino Berbieri\r\n\r\nMalatesta. Opere complete\r\nLa titanica impresa della pubblicazione – in ordine rigorosamente non cronologico – delle opere complete di Errico Malatesta ha fatto un altro importante passo in avanti.\r\nÉ appena uscito “Anarchismo realizzabile e realizzatore - Pensiero e Volontà e ultimi scritti (1924-1932). A cura di Davide Turcato con un saggio introduttivo di Roberto Carocci\r\nIl 1 gennaio 1924 esce a Roma il primo numero di Pensiero e Volontà, la rivista che Malatesta dirige fino al novembre 1926, quando la pubblicazione viene soppressa d'autorità insieme a tutta la stampa antifascista. In questa rivista, come negli ulteriori scritti che riesce a pubblicare nella stampa anarchica fuori d’Italia - aggirando la morsa in cui il regime fascista lo stringe progressivamente attraverso censura postale, sorveglianza personale e sistematiche vessazioni a chiunque entri in contatto con lui — Malatesta dà corpo a quell'anarchismo \"realizzabile e realizzatore\" che aveva promesso a Luigi Fabbri in una lettera del 1925.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo delle edizioni Zero in Condotta\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\n13 e 14 aprile due incontri con anarchici brasiliani\r\n\r\nGiovedì 13 aprile\r\nBrasile. Lotte indigene ed afrodiscendenti nelle favelas e nei quilombo.\r\nIncontro con due anarchici brasiliani, Welington Caitano dos Santos (detto Johnny), anarchismo, femminismo e lotte afro-indigene, Paulo Enrique de Oliveira (detto Linguiça), lotte afrodiscententi, quilombos e teatro sociale in Brasile\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 14 aprile\r\nL’educazione libertaria in Brasile: storia e attualità\r\nInterverrà Rodrigo Rosa da Silva, docente all’Università di Sao Paulo\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nMartedì 25 aprile\r\nPresidio antifascista alla lapide di Ilio Baroni.\r\nRicordo, interventi, canzoniere anarchico e antifascista con Alba\r\nOre 15 in corso Giulio Cesare angolo corso Novara \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","5 Aprile 2023","2023-04-05 13:38:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/photo_2023-03-18_19-34-35-200x110.jpg","Anarres del 24 marzo. 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Opere complete\r\nLa titanica impresa della pubblicazione – in ordine rigorosamente non cronologico – delle opere complete di Errico Malatesta ha fatto un altro importante passo in avanti.\r\nÉ appena uscito “Anarchismo realizzabile e realizzatore - Pensiero e Volontà e ultimi scritti (1924-1932). A cura di Davide Turcato con un saggio introduttivo di Roberto Carocci\r\nIl 1 gennaio 1924 esce a Roma il primo numero di Pensiero e Volontà, la rivista che Malatesta dirige fino al novembre 1926, quando la pubblicazione viene soppressa d'autorità insieme a tutta la stampa antifascista. In questa rivista, come negli ulteriori scritti che riesce a pubblicare nella stampa anarchica fuori d’Italia - aggirando la morsa in cui il regime fascista lo stringe progressivamente attraverso censura postale, sorveglianza personale e sistematiche vessazioni a chiunque entri in contatto con lui — Malatesta dà corpo a quell'anarchismo \"realizzabile e realizzatore\" che aveva promesso a Luigi Fabbri in una lettera del 1925.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo delle edizioni Zero in Condotta\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\n13 e 14 aprile due incontri con anarchici brasiliani\r\n\r\nGiovedì 13 aprile\r\nBrasile. Lotte indigene ed afrodiscendenti nelle favelas e nei quilombo.\r\nIncontro con due anarchici brasiliani, Welington Caitano dos Santos (detto Johnny), anarchismo, femminismo e lotte afro-indigene, Paulo Enrique de Oliveira (detto Linguiça), lotte afrodiscententi, quilombos e teatro sociale in Brasile\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 14 aprile\r\nL’educazione libertaria in Brasile: storia e attualità\r\nInterverrà Rodrigo Rosa da Silva, docente all’Università di Sao Paulo\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nMartedì 25 aprile\r\nPresidio antifascista alla lapide di Ilio Baroni.\r\nRicordo, interventi, canzoniere anarchico e antifascista con Alba\r\nOre 15 in corso Giulio Cesare angolo corso Novara \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[683],{"field":96,"matched_tokens":684,"snippet":680,"value":681},[83],{"best_field_score":614,"best_field_weight":227,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":641,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":687,"highlight":711,"highlights":716,"text_match":612,"text_match_info":719},{"comment_count":48,"id":688,"is_sticky":48,"permalink":689,"podcastfilter":690,"post_author":51,"post_content":691,"post_date":692,"post_excerpt":54,"post_id":688,"post_modified":693,"post_thumbnail":694,"post_title":695,"post_type":356,"sort_by_date":696,"tag_links":697,"tags":704},"65650","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione03-iraq-e-india-diversamente-in-lotta-bangui-e-mosca-e-soprattutto-bobi-wine-in-uganda/",[310],"«L’anno scorso migliaia di iracheni scesero in strada per protestare contro la corruzione delle istituzioni. Le proteste erano guidate soprattutto dai giovani, una generazione cresciuta con TikTok e PUBG e altri social media che intendeva ricordare ai partiti politici al potere e ai loro leader che il potere era nelle loro mani, non nella fortezza costituita dalla Green Zone. Le rivendicazioni riguardavano disoccupazione, incompetenza del governo, mancanza di servizi, corruzione endemica, la presenza di milizie e la diffusione crescente della povertà nel paese». Così scrive Kamal Chomani, giornalista nato nel Kurdistan iracheno.\r\nIn Occidente non se li è cagati nessuno, sono morti in 700, la rivolta si è estesa e non li hanno fermati nemmeno con i lanciafiamme.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Bastioni-in-Iraq.mp3\"][/audio]\r\nParecchi fattori hanno contribuito all’esaurimento delle manifestazioni: innanzitutto il ruolo del governo e della milizia armata nell’azione brutale di repressione dei manifestanti, dove si stima che 700 siano stati uccisi, 15.000 feritie a centinaia si contano le persone arrestate, rapite o costrette a far perdere le proprie tracce; alcuni protagonisti del Movimento hanno trovato rifugio nel Kurdistan iracheno. A ciò si è aggiunto il fatto che Muqtada al-Sadr ha ritirato il suo appoggio alle proteste una volta raggiunto il suo obiettivo di costringere il governo alle dimissioni, e conseguito da parte dei manifestanti il risultato: lo scioglimento del governo. Ma se c’è una cosa da imparare dalla storia è che le aspirazioni giovanili e le manifestazioni non finiscono quando le forze di sicurezza sparano proiettili veri. Fermentano, la rabbia infuria e sale finché raggiunge il punto di ebollizione... e ora è esplosa a Sulaymaniyah\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nSiamo poi andati in India: tra proteste dei contadini per l’ambigua e iniqua riforma di Modi che rimuove i mediatori e mette i contadini nelle mani delle multinazionali delle distribuzioni; mentre il mediatore in franchising di Apple non paga i dipendenti a nemmeno un anno dall’operazione trumpiana di spostamento degli stabilimenti dalla Cina a Narsapura (Bangalore)... le risposte sono state centinaia di milioni di addetti ai campi in piazza e i lavoratori della concessionaria Apple che distruggono come moderni luddisti le strutture dell’azienda. Gran parte della forza lavoro (2.000 dipendenti) si è scagliata contro le linee di produzione, attaccando edifici, veicoli e uffici di dirigenti. Alle origini delle violenze, promesse di remunerazione non mantenute: Wistron, il prestanome di Apple, non ha rispettato specifici impegni. Un laureato in ingegneria neoassunto avrebbe dovuto guadagnare Rs 21.000 al mese, ma il suo stipendio è stato ridotto a Rs 12.000 negli ultimi mesi (134 euro contro i € 235 promessi). I non laureati in ingegneria devono accontentarsi di 8.000 rupie (89 euro).\r\n\r\nCi siamo occupati di India anche per le elezioni nel contrastato territorio del Jammu-Kashmir con le prime elezioni dopo le riforme antifederaliste di Modi che ha imposto il punto di vista hindu ai musulmani della regione, consultazione vinta dall’opposizione, che si è subito vista incarcerata non appena uscita vincitrice dalle urne...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020-12-28_India.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nMa con un ardito aggancio tra continenti siamo passati dallo sfruttamento delle maestranze di Bangalore a quello delle miniere di coltan-tantalite del Congo, attraverso la commodity dell’acqua come bene rifugio, simile all’oro... e proprio questo metallo prezioso (insieme ai diamanti – ricordate Bokassa!? – e soprattutto all’uranio, fondamentale per le centrali nucleari francesi) ci ha portati alla tensione del Centrafrica a ridosso delle elezioni – in corso mentre trasmettevamo – e del tentativo di occupare Bangui da parte dei ribelli e la reazione delle truppe lealiste alleate di Mosca, perché la Russia ha trovato un facile grimaldello per penetrare il territorio centrafricano dopo i molti errori dei francesi. E un brivido ci percorre solo a pensare al ruolo che possono aver interpretato quelli della Wagner.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020-12-28_centrafrica.mp3\"][/audio]\r\n\r\nL’epilogo per ora è stata la distruzione il 29 dicembre del 14% delle urne non scrutinate dopo il voto da parte dei ribelli al potere di Touadera nell’Ovest del paese.\r\n\r\n\r\n\r\nIl pezzo forte di questo episodio di “Bastioni di Orione#3” era rappresentato dall’intervista schietta e fresca che un reporter in Uganda per seguire le elezioni (e che preferisce restare anonimo) ha realizzato con un sanguigno sostenitore di Bobi Wine e in questa traspare tutta la rabbia e la determinazione del ghetto di Kampala, dei lavoratori emigrati dei grandi laghi, delle maestranze impegnate nelle infrastrutture finanziate dai cinesi (di cui però Alex, il nostro testimone, non ha contezza)... le rimostranze sui bisogni misconosciuti da Museveni, il padre-padrone degli ultimi 30 anni dell’Uganda, che il 14 gennaio 2021 rischia di perdere il potere sotto la spinta alla ribellione nelle urne di un Movimento popolare che riempie le piazze e si scontra con la polizia. Gli arresti si susseguono, come la censura...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020-12-28_Uganda.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta è un tentativo di riassunto degli argomenti della intervista ad Alex Kamukama, che trovate integrale in fondo in inglese, tratta dallo Spreaker di OGzero.org.\r\n\r\nPossibile alleanza tra opposizioni anti-Museveni tra Besigyee Bobi Wine?\r\n\r\nCi sono state un paio di riunioni, si dovrebbe organizzare un’opposizione multipartitica per avere più peso contro Museveni, e nonostante gli interessi siano diversi l’obiettivo è rimuovere la dittatura.\r\n\r\nBesigye visto come oppositore a lungo. Ci sono state speculazioni all’inizio dell’anno che ci fossero legami tra Besigye e BW; un paio di incontri per vedere se potevano essere alleati. Museveni ha accumulato molte risorse e potere, ci sono state molte modifiche democratiche. BW ha costruito un movimento popolare per il cambiamento e rimuovere la dittatura\r\n\r\nPossibilità di farcela di BW?\r\n\r\nSì, c’è. Ci sono molte sfide di fronte a lui\r\n\r\nCi sono stati arresti ancora prima della campagna elettorale vera e propria, ma può farcela perché mobilita le folle. Ha dato un’unità di visione a chi aveva molti diversi problemi. La sua è prospettiva unica: parla di questione sociale, di violenza contro gli antagonisti del regime, di repressione durante le manifestazioni e tutto attraverso la musica, quindi la gente lo ama, lo ascolta. I giovani del ghetto si appassionano alla vita sociale. La mescolanza di questo crea il potere e lo renderebbe vincitore. Il punto forte è la costruzione del personaggio che passa attraverso la “transitional life” di uno che inizia dal basso e diventa una persona ammirata e ascoltata. Si crea l’identificazione nel pubblico. Se non ci sono brogli può vincere.\r\n\r\nDifferenze tra Besigye e BW\r\n\r\nBesigye era il medico personale di Museveni, attingono alla stessa tipologia di elettorato, fa parte della gente comune; era nella struttura, BW esce dalle lotte per sopravvivere, ha creato la propria immagine su quello: è il presidente del ghetto. C’è un gap tra chi studia e ce la fa a uscire dal ghetto e l’uomo comune. BW è una superstar, si è creato il suo seguito, ha costruito la sua immagine. BW visualizza i sogni della gente, il network costituito da chi lo segue e lo ascolta è coordinato, è il mondo dell’intrattenimento, le folle sono coordinate.\r\n\r\nInterferenze cinesi?\r\n\r\nNon so, no ne conosco. Ma siamo in un mondo globalizzato e quindi qualsiasi reazione UK Usa, cinese, fa da supporto magari alla cosiddetta rivoluzione. Ma non so, non direi che c’è un rapporto diretto di influenza, è un intervento esterno dovuto alla globalizzazione, non un’interferenza.\r\n\r\nLa causa di un tale consenso?\r\n\r\nBW parla di molti aspetti che riguardano la quotidianità di cui si sente il bisogno: l’acqua (è carissima: c’è un sacco di acqua in Uganda, perché dovrebbe essere così cara?), l’energia elettrica (le bollette sono carissime, si vende energia idroelettrica all’estero e non c’è per l’uganda, o costa carissima), le strade sono in costruzione, sono impossibili, se piove sono un disastro; la vita negli slums, le infrastrutture che mancano, i diritti umani di base violati, la fame, la sanità, il cibo (in tempo di Covid per esempio se il governo non sostiene in questo caso, lo ha promesso in tv quando la gente non poteva andare a lavorare per il virus, quando lo fa allora?). Il governo non risponde di tutto ciò. La gente non viene consultata, non c’è partecipazione, e bisogna stare zitti con la fame e le malattie? Vogliamo partecipazione. La gente va nelle strade e fa la rivoluzione se non c’è possibilità di partecipazione. Perché non dovremmo...? la gente vuole fatti, che vengano prese delle soluzioni. Innanzitutto quindi il governo va accantonato e poi abbiamo bisogno di partecipazione: cosa possiamo fare, in che modo possiamo contribuire per uscirne insieme, dobbiamo essere tutti alleati, solidali.\r\n\r\nMigrazione\r\n\r\nL’Uganda ha una tradizione forte di migrazione, è costruita su questa: ci sono molti rifugiati qui, i coloni hanno costruito la nazione e l’Uganda li accoglie, da Etiopia, Sudan, Burundi, Ruanda… sono benvenuti. È ospitale, dà della terra ai rifugiati, costruisce ospedali e scuole per loro, quindi con progetti a lungo termine, non sono qui di passaggio. Poi c’è anche migrazione interna, dalle campagne alla città, in cerca di lavoro, in particolare Kampala attrae e viene congestionata; dove poi c’è sovraffollamento, aumenta anche il crimine (perché il lavoro non si trova). Gli oppositori e i dissidenti migrano invece, o sono in esilio, per esempio gli omosessuali, non c’è tolleranza per lgbtq.\r\n\r\nSei sempre stato qui o hai viaggiato?\r\n\r\nHo viaggiato molto, 25 distretti, facendo lavori da tecnico delle comunicazioni, ma ora vivo qui a Kampala. È dura trovare lavoro, bisogna studiare, ti dicono che così trovi un buon lavoro, ma poi anche se studi non trovi. Bisogna essere raccomandati e basta, c’è uno scherzo diffuso che sintetizza tutto: non conta come conosci ma chi conosci…. dentro un’azienda o un ufficio.\r\n\r\nInternet?\r\n\r\nPatetico! Va male, c’è una tassa sul web, è cara. Per BW – considerato un eroe in rete – questo è un argomento clou perché l’informazione whatsapp, i social, sono importanti, un mucchio di informazioni vengono attinte dalla gente su internet e il parlamento si mette di traverso, ma il parlamento ha varato quella legge [della tassa su web?] e BW si è opposto…\r\n\r\nChe musica e che radio ascolti?\r\n\r\nRaggae, un po’ di rock, afropop, ascolto Galaxy FM, è nelle vicinanze e propone e promuove talenti locali, e dialoga col pubblico su questioni sociali, promuove cultura. Anche Radio Airplay, per la musica, perché trasmette la musica che suono io senza chiedermi soldi, dà opportunità di promuoversi\r\n\r\nRepressione contro BW?\r\n\r\nSì, è triste… stava parlando e diceva cose vere e sono intervenuti brutalmente durante le manifestazioni e anche quando stava semplicemente parlando durante i comizi. Non era né buono, né cattivo quello che diceva, semplicemente la verità. E la verità è verità, c’è poco da fare: la verità va detta. Ci dovrebbe essere la libertà di parola ma in realtà non c’è: i media hanno censurato, ma in un modo o nell’altro la verità viene sempre fuori. C’è molta violenza fisica, è il risultato di un regime che non vuole che esca la verità: è umano reagire quando la violenza della repressione colpisce la gente, è naturale che se sei sotto il fuoco, reagisci finché non si arriva a trovare una soluzione. Il silenzio mette al sicuro dalla repressione.\r\n\r\nAltre forme di resistenza?\r\n\r\nSì, ci sono molte forme di potere: quello fisico… il potere invisibile della cultura, il People Power Movement ha dipinto chiaramente la situazione reale: quello per cui abbiamo combattuto, la libertà d’espressione, le eguali opportunità, la giustizia sociale; la corruzione, la distribuzione iniqua delle ricchezze, la mancanza di lavoro, cerca soluzioni. Non si può essere arrabbiati per una settimana o per un mese, avere un lavoro per un anno; ci va una soluzione, e il governo non sembra avere alcuna soluzione. Per esempio è stato lanciato l’EMIOGA Program per il lavoro, non ha funzionato perché non c’è stata consultazione con il popolo prima di lanciarlo. Non c’è stata discussione, la gente avrebbe avuto la soluzione ma non li hanno ascoltati. Forse altri al Governo ci ascolterebbero, chi negli ultimi 10 anni ci ha aperto le porte, trovato il cibo che manca. Fabbricare un ponte con la gente. Il Movimento fa questo, prende il potere per muoversi, sollevarsi, una libertà non perché vuoi combattere il governo, ma per liberare se stessi dalla vita che si vive… questo potere viene dal cuore, perché si relazione con il popolo. Si lancia in un momento animato di retorica, anche ispirata e un po’ vacua\r\n\r\nReazione alla violenza\r\n\r\nI casi sono due: o mi proteggo e basta o cerco di parlare e ridurre la rabbia di quelli che reprimono. Posso parlare, creare una relazione. Innanzitutto bisogna parlare. In quanto appartenenti alla stessa nazione, è responsabilità di ogni ugandese di farsi carico di ciò che capita nella tua nazione: se sei patriota devi seguire tutto ciò che capita in Uganda, questo il motivo per cui la gente prende parola. La gente violenta è stata resa violenta dal potere. Se c’è benessere non si passa alla violenza, bisogna comunicare con i parenti, i genitori, le mogli di questi che usano la violenza, far capire che la violenza è un circolo vizioso. Bisogna scrivere sì ma non solo al governo, anche alla gente. Bisogna anche calmare la rabbia della gente. Sono un membro dell’opposizione e penso che chi viene dopo non deve parlare di potere ma di cose che si devono fare… E quindi serve un leader che sia raggiungibile, che ascolti la gente, che renda possibile la partecipazione: interessante per lui è come da un leader si crea una leadership.\r\n\r\nPrendere questa risoluzione: il governo deve cambiare, oppure noi lo cambieremo. People power, our power\r\n\r\nAscolta \"Kampala visualizza i suoi sogni\" su Spreaker.\r\n\r\n ","30 Dicembre 2020","2021-01-12 23:06:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Tishrin-revolution-200x110.png","I Bastioni di Kampala#03: Iraq e India diversamente in lotta; Bangui e Mosca; e soprattutto l'Uganda",1609288986,[698,699,700,701,702,703],"http://radioblackout.org/tag/bobi-wine/","http://radioblackout.org/tag/centrafrica/","http://radioblackout.org/tag/india/","http://radioblackout.org/tag/iraq/","http://radioblackout.org/tag/museveni/","http://radioblackout.org/tag/uganda/",[705,706,707,708,709,710],"Bobi Wine","Centrafrica","india","iraq","Museveni","uganda",{"post_content":712},{"matched_tokens":713,"snippet":714,"value":715},[83],"contadini per l’ambigua e iniqua \u003Cmark>riforma\u003C/mark> di Modi che rimuove i","«L’anno scorso migliaia di iracheni scesero in strada per protestare contro la corruzione delle istituzioni. 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Ma se c’è una cosa da imparare dalla storia è che le aspirazioni giovanili e le manifestazioni non finiscono quando le forze di sicurezza sparano proiettili veri. Fermentano, la rabbia infuria e sale finché raggiunge il punto di ebollizione... e ora è esplosa a Sulaymaniyah\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nSiamo poi andati in India: tra proteste dei contadini per l’ambigua e iniqua \u003Cmark>riforma\u003C/mark> di Modi che rimuove i mediatori e mette i contadini nelle mani delle multinazionali delle distribuzioni; mentre il mediatore in franchising di Apple non paga i dipendenti a nemmeno un anno dall’operazione trumpiana di spostamento degli stabilimenti dalla Cina a Narsapura (Bangalore)... le risposte sono state centinaia di milioni di addetti ai campi in piazza e i lavoratori della concessionaria Apple che distruggono come moderni luddisti le strutture dell’azienda. 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Vogliamo partecipazione. La gente va nelle strade e fa la rivoluzione se non c’è possibilità di partecipazione. Perché non dovremmo...? la gente vuole fatti, che vengano prese delle soluzioni. Innanzitutto quindi il governo va accantonato e poi abbiamo bisogno di partecipazione: cosa possiamo fare, in che modo possiamo contribuire per uscirne insieme, dobbiamo essere tutti alleati, solidali.\r\n\r\nMigrazione\r\n\r\nL’Uganda ha una tradizione forte di migrazione, è costruita su questa: ci sono molti rifugiati qui, i coloni hanno costruito la nazione e l’Uganda li accoglie, da Etiopia, Sudan, Burundi, Ruanda… sono benvenuti. È ospitale, dà della terra ai rifugiati, costruisce ospedali e scuole per loro, quindi con progetti a lungo termine, non sono qui di passaggio. Poi c’è anche migrazione interna, dalle campagne alla città, in cerca di lavoro, in particolare Kampala attrae e viene congestionata; dove poi c’è sovraffollamento, aumenta anche il crimine (perché il lavoro non si trova). Gli oppositori e i dissidenti migrano invece, o sono in esilio, per esempio gli omosessuali, non c’è tolleranza per lgbtq.\r\n\r\nSei sempre stato qui o hai viaggiato?\r\n\r\nHo viaggiato molto, 25 distretti, facendo lavori da tecnico delle comunicazioni, ma ora vivo qui a Kampala. È dura trovare lavoro, bisogna studiare, ti dicono che così trovi un buon lavoro, ma poi anche se studi non trovi. Bisogna essere raccomandati e basta, c’è uno scherzo diffuso che sintetizza tutto: non conta come conosci ma chi conosci…. dentro un’azienda o un ufficio.\r\n\r\nInternet?\r\n\r\nPatetico! Va male, c’è una tassa sul web, è cara. Per BW – considerato un eroe in rete – questo è un argomento clou perché l’informazione whatsapp, i social, sono importanti, un mucchio di informazioni vengono attinte dalla gente su internet e il parlamento si mette di traverso, ma il parlamento ha varato quella legge [della tassa su web?] e BW si è opposto…\r\n\r\nChe musica e che radio ascolti?\r\n\r\nRaggae, un po’ di rock, afropop, ascolto Galaxy FM, è nelle vicinanze e propone e promuove talenti locali, e dialoga col pubblico su questioni sociali, promuove cultura. Anche Radio Airplay, per la musica, perché trasmette la musica che suono io senza chiedermi soldi, dà opportunità di promuoversi\r\n\r\nRepressione contro BW?\r\n\r\nSì, è triste… stava parlando e diceva cose vere e sono intervenuti brutalmente durante le manifestazioni e anche quando stava semplicemente parlando durante i comizi. Non era né buono, né cattivo quello che diceva, semplicemente la verità. E la verità è verità, c’è poco da fare: la verità va detta. Ci dovrebbe essere la libertà di parola ma in realtà non c’è: i media hanno censurato, ma in un modo o nell’altro la verità viene sempre fuori. C’è molta violenza fisica, è il risultato di un regime che non vuole che esca la verità: è umano reagire quando la violenza della repressione colpisce la gente, è naturale che se sei sotto il fuoco, reagisci finché non si arriva a trovare una soluzione. Il silenzio mette al sicuro dalla repressione.\r\n\r\nAltre forme di resistenza?\r\n\r\nSì, ci sono molte forme di potere: quello fisico… il potere invisibile della cultura, il People Power Movement ha dipinto chiaramente la situazione reale: quello per cui abbiamo combattuto, la libertà d’espressione, le eguali opportunità, la \u003Cmark>giustizia\u003C/mark> sociale; la corruzione, la distribuzione iniqua delle ricchezze, la mancanza di lavoro, cerca soluzioni. Non si può essere arrabbiati per una settimana o per un mese, avere un lavoro per un anno; ci va una soluzione, e il governo non sembra avere alcuna soluzione. Per esempio è stato lanciato l’EMIOGA Program per il lavoro, non ha funzionato perché non c’è stata consultazione con il popolo prima di lanciarlo. Non c’è stata discussione, la gente avrebbe avuto la soluzione ma non li hanno ascoltati. Forse altri al Governo ci ascolterebbero, chi negli ultimi 10 anni ci ha aperto le porte, trovato il cibo che manca. Fabbricare un ponte con la gente. Il Movimento fa questo, prende il potere per muoversi, sollevarsi, una libertà non perché vuoi combattere il governo, ma per liberare se stessi dalla vita che si vive… questo potere viene dal cuore, perché si relazione con il popolo. Si lancia in un momento animato di retorica, anche ispirata e un po’ vacua\r\n\r\nReazione alla violenza\r\n\r\nI casi sono due: o mi proteggo e basta o cerco di parlare e ridurre la rabbia di quelli che reprimono. Posso parlare, creare una relazione. Innanzitutto bisogna parlare. In quanto appartenenti alla stessa nazione, è responsabilità di ogni ugandese di farsi carico di ciò che capita nella tua nazione: se sei patriota devi seguire tutto ciò che capita in Uganda, questo il motivo per cui la gente prende parola. La gente violenta è stata resa violenta dal potere. Se c’è benessere non si passa alla violenza, bisogna comunicare con i parenti, i genitori, le mogli di questi che usano la violenza, far capire che la violenza è un circolo vizioso. Bisogna scrivere sì ma non solo al governo, anche alla gente. Bisogna anche calmare la rabbia della gente. Sono un membro dell’opposizione e penso che chi viene dopo non deve parlare di potere ma di cose che si devono fare… E quindi serve un leader che sia raggiungibile, che ascolti la gente, che renda possibile la partecipazione: interessante per lui è come da un leader si crea una leadership.\r\n\r\nPrendere questa risoluzione: il governo deve cambiare, oppure noi lo cambieremo. People power, our power\r\n\r\nAscolta \"Kampala visualizza i suoi sogni\" su Spreaker.\r\n\r\n ",[717],{"field":96,"matched_tokens":718,"snippet":714,"value":715},[83],{"best_field_score":614,"best_field_weight":227,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":641,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},6637,{"collection_name":356,"first_q":18,"per_page":301,"q":18},12,["Reactive",724],{},["Set"],["ShallowReactive",727],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fpdiHJs08sWAzs2NNupdbX4MHsJ8cPlN5WWVZKuGWJEc":-1},true,"/search?query=riforma+giustizia"]